Famiglie e Scuola: competenze digitali per un'internet migliore
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Profilo Organizzazione di ricerca non profit Ricerca e sviluppo sperimentale Profili re-investiti in ricerca Non accesso preferenziale agli associati
Compagine Societaria Regione Piemonte; CSI; Comune di Torino; Politecnico Torino; Università degli studi Torino; Unione Industriale IREN Energia; Sisvel
Trasferimento tecnologico al mercato Comitato di indirizzo dal 2011 21 progetti realizzati con piu’ di 100 aziende locali negli ultimi 3 anni 14 progetti cofinanziati dalla UE con piu’ di 80 partner in 5 anni 4 Joint Labs attivi con aziende locali
Persone 46 dipendenti e15 giovani ricercatori. Dal 2000, 538 persone hanno lavorato in CSP come dipendenti, collaboratori, ricercatori, borsisti e tesisti
CSP in poche parole
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https://www.youtube.com/watch?v=rg37kafMsWk
La rivoluzione digitale ha cambiato il modo in cui ci relazioniamo con gli altri, organizziamo i nostri impegni, facciamo acquisti e ci informiamo, ci divertiamo e… impariamo.
I bambini di 10-11 anni, preferiscono la visualizzazione di più dispositivi contemporaneamente, come l'utilizzo dell’iPad mentre guardano la TV. I bambini tendono a utilizzare il dispositivo durante le pause dei programmi, chattando o mandano sms durante la pubblicità. La TV è diventata quasi un intrattenimento di sfondo, mentre smartphone e altri dispositivi hanno la precedenza
MultiScreen & Multitask
http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=IGQmdoK_ZfY
Siamo multitasking solo quando una delle due attività non richiede la nostra attenzione In realtà quello che facciamo è passare da un compito all’altro accelerando e frenando in continuazione, come chi sta imparando a guidare
http://www.psychologytoday.com/blog/the-power-prime/201103/technology-myth-multitasking
http://www.washingtonpost.com/blogs/answer-sheet/wp/2014/09/25/why-a-leading-
professor-of-new-media-just-banned-technology-use-in-class/
1. Saper comunicare nella lingua madre; 2. Saper comunicare in lingue straniere; 3. Competenze matematiche e
competenze di base scientifiche e tecnologiche;
4. Competenze digitali; 5. Imparare ad imparare; 6. Competenze sociali e civiche; 7. Spirito di iniziativa e imprenditoriale; 8. Consapevolezza culturale e capacità
d’esprimersi.
11 http://www.indire.it/db/docsrv//PDF/raccomandazione_europea.pdf - 18 luglio 2006
“Oggi la scuola è nel bel mezzo di una situazione paradossale: le abilità manuali e cognitive di routine, che sono più facili sia da insegnare sia da verificare, sono sempre meno richieste e perdono di valore. Il perché è ovvio: essendo attività meccaniche, sono anche le più semplici da meccanizzare o da esternalizzare. “ A. Testa
http://nuovoeutile.it/quanto-deve-cambiare-la-scuola-del-duemila/
I ragazzi trascorrono il doppio del tempo immersi nei media digitali rispetto a quello trascorso a scuola. La maggior parte dell’offerta mediale è finalizzata a vendere prodotti o ideologie. Il tempo passato a dialogare in famiglia si è dimezzato rispetto alla generazione precente. Chi sta educando i giovani? Chi fornisce loro valori etici e sociali? E’ necessario educare ad un consumo critico dei media, per rafforzare e proteggere i giovani.
La valutazione dei documenti e delle fonti di informazione […] è una necessità irrinunciabile, senza il quale crollerebbero il nostro universo cognitivo, la nostra stessa società, la possibilità di votare un partito, di fare ricerca, di convivere civilmente.
L’alfabetizzazione digitale è uno dei problemi centrali della cultura partecipativa. L’alfabetizzazione dei media non è qualcosa che appartiene agli individui ma un sistema che permette e forma la partecipazione […]
L’analfabetismo digitale riguarda l’uso
critico delle tecnologie, la conoscenza dei loro meccanismi e di ciò che fanno agli utenti, la consapevolezza che le tecnologie digitali sono diverse dalle altre essenzialmente perché si possono modificare e innovare costantemente. Solo così impararle è liberatorio. E’ come imparare un linguaggio. Non si impara a leggere se non si impara a scrivere e a parlare.
http://blog.debiase.com/2015/02/lanalfabetismo-digitale-va-affrontato-piu-in-nome-della-cultura-che-della-tecnologia/
• Il progetto EU Kids Online della Prof. Sonia Livingstone delle London Economic School
• Finanziato nel quadro delle iniziative Safer Internet
• 25 Paesi europei • 25142 ragazzi europei fra
i 9 – 16 anni coinvolti
“ Lower use, lower risk”
“Lower use, some risk”
“Higher use, some risk”
“Higher use, higher risk http://www.slideshare.net/sonialivingstone/eu-kids-online-ppt-may-2012
•60% va online tutti i giorni o quasi •62% usa il PC in camera propria; 9% mobile •85% per fare i compiti, 83% per giocare, 76% per guardare video •57% ha un profilo su social network, •33% ha un profilo pubblico contro il 43% che un profilo privato, •34% ha più di 100 contatti •I ragazzi italiani hanno meno competenze della media dei coetanei europei.
Content
Child as receiver
(of mass productions)
Contact
Child as participant
(adult-initiated activity)
Conduct
Child as actor
(victim / perpetrator)
Aggressive Violent / gory content
Harassment, stalking Bullying
Sexual Pornographic content Meeting ‘strangers’ ‘Sexting’
Values Racist / hateful content Ideological persuasion Potentially harmful user-
generated content
Commercial Embedded marketing
Personal data misuse Gambling, copyright
infringement
14%
6%
15%
21%
9%
9%
12%
Content
Child as receiver
(of mass productions)
Contact
Child as participant
(adult-initiated activity)
Conduct
Child as actor
(victim / perpetrator)
Aggressive Violent / gory content
Harassment, stalking Bullying
Sexual Pornographic content Meeting a ‘stranger’ ‘Sexting’
Values Racist / hateful content Ideological persuasion Potentially harmful user-
generated content
Commercial Embedded marketing
Personal data misuse Gambling, copyright
infringement
1 in 3
4 in 5
1 in 4 1 in 9
• Aumentare consapevolezza dei genitori • Ruolo della scuola come contesto • Ruolo dell’industria nel promuovere i
contenuti positivi e la sicurezza della rete • Aumentare responsabilità dei ragazzi • Maggiori azioni rivolte ai bambini piccoli (<9
anni) • Alfabetizzazione digitale • Più contenuti per i bambini e i ragazzi
“Net Children Go Mobile,” 2012-2014 1000 interviste in presenza 9-16 anni 5 Paesi: Denmark, Ireland, Italy, Romania and the United Kingdom
http://www.netchildrengomobile.eu/
http://www.netfamilynews.org/risk-implications-kids-going-mobile-research
Rischi in aumento : dal 44% al 50 % (dal 2010 al 2014) , soprattutto per le ragazze Bullismo – in aumento 14% online, 27% offline, le ragazze 23% contro 19% Più rischi per chi usa smartphone, 63% 55% tablet, 38% PC Competenze su sicurezza maggiori per chi naviga via cellulare Dal rischio al danno: in aumento (dal 15 al 21%), denunciano malessere- sempre più importante sviluppare la resilienza, visto ch enon si riesce a prevenire o evitare Contenuti dannosi dal 7% al 31%
•12 anni - il primo smartphone •55% lo usa nella sua cameretta •4 su 10 usano lo smartphone quotidianamente per Facebook/Whatsapp
•6% usano lo smartphone per attività in classe •6% disturbati da contenuti online
•I giovani sanno impostare le password o disattivare la geolocalizzazione. •I rischi classici legati alla navigazione sul Web sono più conosciuti •I nuovi rischi sono dovuti all’ansia di rispondere od ottenere subito risposta a una notifica social, che colpisce soprattutto italiani e rumeni. O, al contrario, l'essere disconnessi, che per molti è un’esperienza altrettanto negativa.
http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/infografica/2014/11/11/net_children_go_mobile_smartphone_tablet_bambini_teen-ager_italia_europa_rischi.html
http://eacea.ec.europa.eu/education/eurydice/documents/thematic_reports/121EN.pdf
COMMUNICATION FROM THE COMMISSION TO THE EUROPEAN PARLIAMENT, THE COUNCIL, THE EUROPEAN
ECONOMIC AND SOCIAL COMMITTEE AND THE COMMITTEE OF THE REGIONS Brussels, 2.5.2012
COM(2012) 196 final http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=COM:2012:0196:FIN:EN:PDF
4 Pillars •High-quality content online for children and young people •Stepping up awareness and empowerment
“step up the implementation of strategies to include teaching online safety in school curricula by 2013. “
•Creating a safe environment for children online •Fighting against child sexual abuse and child sexual exploitation
• Attività congiunta CSP e IIT-CNR per progettazione formazione / individuazione formatori
• Collaborazione con USR Piemonte – Rete disagio Socio Relazionale
• Formazione per 100 insegnanti in presenza finalizzato anche alla creazione di “tutor della sicurezza” in Toscana e Piemonte, approccio interdisciplinare: tecnologico, normativo, pedagogico
• Community di pratica • Proposta di un curriculum per l’insegnamento della
sicurezza a scuola all’attenzione del Ministro Carrozza
• http://i4school.csp.it/portfolio/safetykidsschool/
18% Esperti – conoscono le tecnologie, regole chiare e dialogo
35 % Ansiosi - impreparati, non sanno argomentare divieti ne
imporli
26% Compiaciuti - orgogliosi del fatto che i figli sappiano utilizzare
bene i nuovi media e considera l’esposizione massiccia come
segno di intelligenza e autonomia.
21% Permissivi che finiscono per lasciare ai media il compito di
balia.
http://www.aiart.org/public/web/documenti/Dossier_completo_Child_Guardian_Award-2010-_Terre-des-_Hommes.pdf
Aumenta l’accesso alla rete: dal 65% del 2012 al 93% nel 2014 8 su 10 usanto WhatsApp Il 15% afferma di avere postato un “selfie” provocante, ma c’è anche un 56,5% che “chatta” in ore serali, per non parlare di un 40% di intervistati che penalizza le proprie ore di sonno perché impegnato in conversazioni virtuali fino a tarda notte..
http://www.generazioniconnesse.it/notizie/generazione-i-like-lindagine-societa-italiana-pediatria/
Non siate ansiosi Trasmettiamo empatia non paura, aiutiamo il prossimo a sviluppare il rispetto per gli altri Creare una rete di adulti che possono essere di supporto in caso di bisogno Diventate amici degli amici dei vostri figli Gli educatori dovrebbero essere raggiungibili anche online Se i figli sono connessi a persone che non conoscono chiedetevi perché Costruite un rappporto di fiducia e mettete le password della famiglia nel salvadanaio per le emergenze Non leggete tutto quello che scrivono online Discutete di cosa significa parlare/comportarsi in pubblico Parlare di sesso e sessualità, desiderio e rispetto, fiducia e rischio che sia violata
1. Il telefonoè mio. L’ho comprato
io. L’ho pagato io. Te lo sto
prestando
2 Io avrò sempre la password
+ 39 0114815139
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