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MARCEGAGLIA

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MARCEGAGLIA

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VENDITE Sales (Euro/000)

prodotti in acciaio steel products

altre attività diversifi ed activities

(elisioni infragruppo) (intercompany sales)

vendite consolidate consolidated sales

RISULTATI Earnings (Euro/000)

M.O.L.

ammortamenti e altri accantonamenti depreciation, amortization and other provisions

utile netto net profi t di cui per il gruppo belonging to the group

cash fl ow

SPEDIZIONI Sales (in ton.) steel products

DIPENDENTI (incluse società non consolidate)Employees (including non consolidated companies)

Italia Italy

Estero Abroad

totale total

DATI DI SINTESI Key fi gures

2006

3.473.123

249.708

-262.599

3.460.232

299.304

126.764

68.12068.559

194.884

4.514.489

5.073

938

6.011

2005

2.716.686

178.793

-196.147

2.699.332

239.705

122.156

50.25251.691

172.408

3.749.961

4.994

782

5.776

variazionechange27,8%

39,7%

33,9%

28,2%

24,9%

3,8%

35,6%32,6%

13,0%

20,4%

1,8%

19,9%

4,1%

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L’economia mondiale

Anche nel 2006 l’economia mondiale ha segnato risultati più che soddisfacenti. Il prodotto lordo, a parità di potere d’acquisto, si è infatti avvicinato ad un incremento del 5% (analogo a quello record del 2004). Negli Stati Uniti il passo dell’economia è andato gradualmente decelerando verso un “at-terraggio morbido”, ma la crescita del PIL in ragione d’anno è comunque rimasta soste-nuta e pari al 3,3%. La minor velocità dei consumi, sviluppatasi pur sempre ad un ritmo del 3,2%, è stata più che compensata dal miglioramento del canale estero - grazie ad esportazioni (+8,9%) progredite più delle importazioni (+5,8%) - mentre gli investimenti, ampliatisi del 3%, hanno risentito in particolare del calo di quelli immobiliari. Si è inoltre assistito all’ulte-riore fl essione della disoccupazione, scesa dal 4,6% di dicembre 2005 al 4,3% di dodici mesi dopo. In Giappone la crescita del PIL è stata, nei primi 9 mesi, del 2,2%. Qualche timore suscita la dipendenza dell’economia giapponese dall’export, a fronte di una spesa delle famiglie che non si è avvantaggiata neppure del buon andamento del mercato del lavoro. Quest’ul-timo ha comunque registrato un dato assai positivo, con la disoccupazione scesa dal 4,5% di gennaio al minimo del 3,7% di dicembre.

4 Il contesto economico esterno

Il contesto economico esterno

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5Bilancio 2006 Marcegaglia

In continua accelerazione la corsa, ormai inarrestabile, della Cina, con il PIL in au-mento del 10,7%. Nonostante qualche rialzo nei saggi d’in-teresse e nel cambio, il ciclo di accumula-zione e le esportazioni si sono confermati il potente motore della crescita di quel Paese, sempre più protagonista in ogni ambito economico. La Cina ha fatto da capofi la alle altre realtà dell’area: nel periodo gennaio-settembre, Hong Kong ha segnato un progresso at-torno al 7% e Taiwan al 5%, mentre Sin-gapore si è approssimata al 9%, la Malesia al 6%; un punto in meno per l’Indonesia e la Thailandia. In Sud America, il Brasile, in miglioramen-to di circa il 3%, è stato “soppiantato” dal risultato dell’Argentina, vicina all’8,5%, in forte espansione per il quarto esercizio consecutivo a recuperare la precedente grandissima crisi. Sempre nell’area latino-americana, buoni i risultati di Cile e Messico, saliti di circa il 5%. Meglio ha fatto la Russia, sospinta dal set-tore energetico, prossima al 7%; addirittu-ra al 9% l’India, il cui incedere sostenuto ha acceso qualche preoccupazione per un surriscaldamento dei prezzi di oltre il 6%. Nell’Unione Europea si è riattivato il ciclo dello sviluppo, con un saggio di crescita del PIL che si è attestato, per l’area dell’eu-ro, al 2,8% (3% per il totale dei 25) circa il doppio rispetto al 2005, in virtù di un miglioramento diffuso a tutte le voci della domanda domestica. Cruciale lo scatto della Germania, appro-data ad un 2,8% analogo a quello conse-guito, fuori dalla zona della moneta unica, dal Regno Unito; in accelerazione, nell’or-dine del 2%, anche la Francia, mentre la

Spagna ha raggiunto il considerevole rit-mo del 3,8%. La centralità dell’economia tedesca nel-l’area è stata ribadita dal suo benefi co in-fl usso sul tasso di disoccupazione com-plessivo, il cui profi lo, in fl essione dall’8,3 di inizio anno al 7,3%, ha ricalcato pres-soché perfettamente quello tedesco. Sempre nell’area dell’euro, il saggio d’in-fl azione, mantenutosi fi no ad agosto qualche decimo sopra l’obiettivo del 2%, si è ridotto a settembre all’1,7 grazie so-prattutto al calo della bolletta energetica. A novembre-dicembre, infi ne, la dinami-ca dei prezzi si è assestata all’1,9%.

L’economia italiana

Nel 2006 l’Italia ha conosciuto un buon rafforzamento della congiuntura econo-mica, con un’espansione dell’attività che, ponendo fi ne a una prolungata e preoc-cupante fase di stagnazione, si è rivelata la più cospicua degli ultimi 5 anni. Il PIL ha conseguito nell’anno un tasso di svi-luppo dell’1,9%, grazie all’accelerazione di tutte le componenti. Ha fatto eccezio-ne - ed è un’eccezione positiva - la spesa pubblica, per sua natura anticiclica, arre-trata dello 0,3%. Il risultato migliore è venuto dagli inve-stimenti, che, dopo la variazione negati-va del 2005, hanno espresso un progresso del 2,5%; confortante anche l’andamen-to dei consumi - piatti l’anno precedente - saliti dell’1,5%.

Nonostante la favorevole evoluzione de-gli scambi con l’estero a prezzi costanti, si è registrato un peggioramento dei saldi in valore. La signifi cativa crescita del de-fi cit della Bilancia dei Pagamenti è stata causata, in particolare, dall’accresciuta one-rosità degli acquisti petroliferi. Quello della dipendenza dall’estero nello specifi co set-tore dell’energia continua ad essere il tallo-ne d’Achille della nostra economia. Note incoraggianti sono venute, come già in passato, dall’occupazione: il tasso dei senza lavoro, temporaneamente risalito all’8% a fi ne 2005, è poi tornato a fl ettere, raggiungendo il livello, storicamente assai contenuto, del 6,1%. L’infl azione, piuttosto stabile tra il 2,2% di gennaio e il 2,3% di agosto, si è poi attesta-ta a dicembre al 2,1%, con uno svantaggio sulla media europea di due soli decimi. Riguardo ai conti pubblici, il rapporto tra l’indebitamento netto e il PIL, dopo aver concluso il 2005 al 4,1%, viene stimato in peggioramento pure a causa dell’avversa sentenza della Corte Europea sull’IVA per le auto aziendali. Anche il debito pubbli-co, sempre in percentuale del prodotto, si è leggermente aggravato.

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Continua il boomdei consumi mondiali

Il 2006 ha registrato a livello mondiale un incremento particolarmente signifi cativo nelle produzioni di acciaio grezzo (+100 milioni di tonnellate, ovvero +8,8% rispet-to al 2005) e nei consumi di prodotti fi niti (+8,5%), arrivando a 1.113 milioni di ton-nellate.

Da notare che nel 2006 hanno contribuito positivamente all’incremento dei consumi tutte le aree del mondo, anche se la Cina ri-mane il vero motore della crescita con circa 1/3 del volume totale.

Crescita strutturale

Anche per il 2007 ed il 2008 si prevedono tassi di crescita signifi cativi (+6% circa) e successivamente, per un altro decennio cir-ca, una decelerazione (+3/+4%). Tuttavia, in un’analisi di più lungo termi-ne, questa evoluzione rappresenta una forte differenziazione rispetto ai precedenti 25-30 anni, più simile alla ricostruzione indu-striale del secondo dopoguerra.

6

Lo scenario siderurgico

Lo scenario siderurgico

GLOBAL PRODUCTION OF CRUDE STEEL - PRODUZIONE MONDIALE ACCIAIO GREZZO

(million tons) Source: Iisi

500

1,000

1,500

2,000

01950 1960 1970 1974 1980 1990 2000 2002 2006 2010 2015

The Growth PeriodLa crescita1950-1973

The Stalemate YearsLa stagnazione

1974-2001

The Boom YearsIl boom

2002-2006

1,5501,700

3%-4% per year

7%-8% per year

0.6% per year

5.8% per year

2006 2007 2008 2005/2006 2006/2007 2007/2008

EU (27) 184.7 187.4 191.0 11.2 1.5 1.9

Other Europe 28.0 29.8 31.7 14.9 6.5 6.4

CIS 48.4 51.3 54.4 12.9 6.1 6.0

NAFTA 154.9 150.1 156.6 11.1 -3.1 4.3

Central and South America 36.0 38.2 40.5 11.7 6.1 6.0

Africa 21.6 23.1 24.9 9.7 6.9 7.8

Middle East 36.8 40.2 43.6 10.3 9.1 8.4

Asia 602.8 658.5 708.0 6.1 9.2 7.5

World 1,113.2 1,178.6 1,250.5 8.5 5.9 6.1

China 356.2 402.5 442.8 9.0 13.0 10.0

World (exc. China) 757.0 776.1 807.8 8.3 2.5 4.1

CHANGE % PER YEAR

VAR. % ANNUA

MILLION METRIC TONS FINISHED STEEL

MLN TONN. METRICHE ACCIAIO LAVORATO

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7Bilancio 2006 Marcegaglia

Accelera il consolidamentodel settore

La buona performance economico-fi nan-ziaria dei maggiori operatori mondiali ha dato anche nel 2006 un forte impulso al processo di acquisizioni e fusioni a livello regionale e globale con gli operatori dai Paesi in via di sviluppo (India, CIS, Sud America), tra i più attivi acquisitori.Per quanto a livello mondiale il grado di consolidamento sia ritenuto ancora basso se confrontato con altri settori industriali (auto, elettrodomestico, alluminio, etc.), a livello regionale il fenomeno è già piut-tosto avanzato ed è in grado di esprimere posizioni di forza.

Il fattore Cina

La Cina ha rappresentato negli ultimi die-ci anni il fattore stravolgente del panorama siderurgico mondiale, trainandone vortico-samente la crescita e guadagnando il 21% di quota di mercato (dal 13% al 34% del 2006).Nel 2006 la Cina ha fortemente affermato il suo ruolo nel commercio internaziona-le, passando da importatore netto con -5,4 milioni di tonnellate nel 2005 a esportato-re netto (per 24,5 milioni di tonnellate), con un differenziale di ben 30 milioni di tonnellate.Accanto alle esportazioni dirette di prodotti di acciaio si stimano in altre 30 milioni di tonnellate (in fortissima crescita) le espor-tazioni di prodotti fi niti contenenti acciaio, costruiti in Cina in sostituzione delle pro-duzioni europee o nordamericane.

1995 2000 2005 2006(estimate)

32.1 32.147.6

55.5

1995 2000 2005 2006(estimate)

43.358.6 58.9 61.3

1995 2000 2005 2006(estimate)

34.6 35.719.7 24.5

1995 2000 2005 2006(estimate)

46.1 47.354.7 54.7

1995 2000 2005 2006(estimate)

53.7 57.7

80.1 80.1

(estimate)1995 2000 2005

12.9 14.6 17.9

Worldwide share of thetop fi ve global players

20.0

2006

North AmericaEU 15

China

Asia (excluding China)

Latin America

Source: Iisi

SHARE OF WORLD CRUDE STEEL PRODUCTION - PRODUZIONE MONDIALE ACCIAIO GREZZO: 1996-2006 Source: Iisi

14%Other

20%Other Asia

3% North and South America 29%

Europe/CIS

34%China

2006

CHINA NET EXPORT - ESPORTAZIONI NETTE CINA

000/ton Tot Net ExportEsportazioni nette

Tot Net Export of Finished SteelEsportazioni nette - Acciaio lavorato

2003 -34650 -30206

2004 -12810 -15105

2005 430 -5453

2006 33170 24510

Jan 07 3440 2900

Feb 07 3670 3160

Mar 07 4440 3810

Apr 07 6380 5530

21%Other

25%Other Asia

4% North and South America 37%

Europe/CIS

13%China

1996

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8 Lo scenario siderurgico

La siderurgia europea

L’Unione Europea (EU15) ha consuma-to nel 2006 179,6 milioni di tonnellate di acciaio (+11,1% rispetto al 2005), di cui 156,3 (+10,2%) riferibili alla EU a 15.Tuttavia, questa brillante performance va ricondotta a tre fenomeni.

• L’elemento “speculativo” negli acquisti e nella crescita delle scorte, che ha distanzia-to il consumo apparente (+11,1%) dai dati del consumo reale, attestatosi su un solido +6,2%. Il meccanismo di riequilibrio con acquisti più modesti e destoccaggio che sono iniziati nel II trimestre 2007 e che si prevede possano procrastinarsi sino al IV trimestre, pur a fronte di consumi reali sostenuti.

• Il crescente ruolo delle importazioni dai paesi terzi, ed in particolare dalla Cina, che hanno benefi ciato di un forte differenziale di prezzi tra i propri mercati di riferimento e l’Europa. Sebbene si preveda nella seconda metà del 2007 un rallentamento delle importazioni rispetto al recente passato, i livelli assoluti si attesteranno su valori ben superiori ri-spetto agli anni 2003-2005.

• Infi ne, da metà 2006 l’Europa, grazie an-che alla forza dell’euro, è diventata il mer-cato più attraente al mondo per i fl ussi di importazione, mentre crescono le diffi col-tà dei produttori europei ad esportare nel-l’area del dollaro.

REAL AND APPARENT CONSUMPTION - QUARTERLY (000 ton/month and % change)CONSUMO REALE E APPARENTE - TRIMESTRALE (000 ton/mese e var.%)

Q.1/0

5

Q.2/0

5

Q.3/0

5

Q.4/0

5

Q.1/0

6

Q.2/0

6

Q.3/0

6

Q.4/0

6

Q.1/0

7

Q.2/0

7

Q.3/0

7

11500

12500

13500

14500

15500

16500

17500

-0,32,2 1,8 2,1

7,7

4,26,1

7,0

4,23,4 3,3

0,00,9

7,7

12,7

16,6

11,4

6,9

-2,6

-7,3

-2,2-2,4

Apparent in %Real in %Apparent - tonsReal - tons

EU25 IMPORTS - IMPORTAZIONI% variationforecast00 tpm

1200

Year

2003

1500

1800

2100

2400

2700

3000

14,83300

3600

3900

4200

4500

10,0 -0,3

51,4

13,3

24,5

11,7

22,8

1,7-18,9

6,117,6

40,9 60,9

5,6

-28,5 -22,5

-5,8

43,3

117,6

88,5

56,1

9,82,5

Year

200

5

Year

200

7(es

t.)

Q.1/0

3

Q.3/0

3

Q.1/0

4

Q.3/0

4

Q.1/0

5

Q.3/0

5

Q.1/0

6

Q.3/0

6

Q.1/0

7 (es

t.)

Q.3/0

7 (fo

r.)

STEELBENCHMARKERTM HRB PRICE USA, China, Western Europe and World Export - June 11, 2007

300

400

200

500

600

700

800

Do

llars

per

met

ric

tonn

e

Jan-

03

Mar

-03

May

-03

Jul-0

3Se

p-0

3N

ov-

03

Jan-

04

Mar

-04

May

-04

Jul-0

4Se

p-0

4N

ov-

04

Jan-

05

Mar

-05

May

-05

Jul-0

5Se

p-0

5N

ov-

05

Jan-

06

Mar

-06

May

-06

Jul-0

6Se

p-0

6N

ov-

06

Jan-

07

Mar

-07

May

-07

Jul-0

7

Western Europeex-works

USAFOB mill

Chinaex-works

World ExportFOB port of export

696

597571

422

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9Bilancio 2006 Marcegaglia

La siderurgia e la primatrasformazione in italia

I settori industriali consumatori di prodotti siderurgici hanno registrato nel 2006 tassi di crescita superiori alla media (eccezion fatta per l’elettrodomestico, in sostanziale fase di delocalizzazione).Il consumo apparente italiano è dunque cre-sciuto di ben 5 milioni di tonnellate (+14,9%), raggiungendo quota 30,4 milioni.Da registrare anche per il mercato Iitaliano l’aumentato ruolo delle importazioni.Per quanto riguarda la prima trasformazio-ne, i tassi di crescita sono stati inferiori agli altri prodotti, registrando i trafi lati in barre un +10,7%, i nastri a freddo un +8,4% ed i tubi un +2,8%.

Prospettive per il 2007

Anche per il 2007 si prevede un buon anno per la siderurgia mondiale e discreto per la siderurgia europea. A livello di economia complessiva e dei settori utilizzatori di ac-ciaio il consumo reale è previsto ancora in buon incremento (+4,2%) rispetto al 2006 che ha registrato un +5,9% rispetto al 2005.Il consumo reale di acciaio si ridimensio-nerà ad un +3,4% (contro un +6,2% del 2006). Ma ciò che più frenerà per un rapido riequilibrio del livello di scorte sarà il consu-mo apparente, previsto in incremento di un modesto +1,5%.È dunque plausibile attendersi un 2007 a due velocità, con un primo quadrimestre in buona accelerazione e una frenata nei con-sumi da metà anno.Conseguentemente, i livelli dei prezzi e di marginalità saranno progressivamente de-crescenti. Anche se si deve in tal senso di-stinguere tra una situazione italiana più nervosa e volatile ed una nord-europea più stabile e graduale.

First transformation productsProdotti della prima trasformazione

Production

Produzione

Import

Importazione

Export

Esportazione

Consumption

Consumo

% imp./cons.

% import su

consumo

% exp./prod.

% export su

produzione

Cold drawn bars (base grade steel/free cutting steel/carbon steel)Trafi lati in barre (acciaio base/automatico/carbonio)

20052006

var % 06/05

746826

10,7

4851

6,3

319364

14,1

4755138,0

10,19,9

42,844,1

Cold rolled coils < 500 mm (low and high carbon content)Nastri a freddo < 500 mm (basso e alto carbonio)

20052006

var % 06/05

3683998,4

10094

-6,0

8196

18,5

3873972,6

25,823,7

22,024,1

Tubes (welded + seamless)Tubi (saldati + senza saldatura)

20052006

var % 06/05

35543655

2,8

8609227,2

28343072

8,4

15801505-4,7

54,461,3

79,784,0

january - december

january - december

january - december

% weight in total steelconsumption

of each sector

% consumo acciaioper settori industriali

Year 2006Year 2005

Q.I./2007Q.I./2006

Q.II./2007Q.II./2006

Q.III./2007Q.III./2006

Year 2007Year 2006

ConstructionEdilizia

24 5,3 8,3 3,1 3,7 4,1

Structural steelworkAcciai strutturali

10 9,2 7,6 6,0 6,4 6,0

Mechanical engineeringMeccanica

13 8,0 5,9 5,4 5,0 5,8

AutomotiveAutomotive

18 2,5 1,1 1,0 2,9 2,2

Domestic appliancesElettrodomestici

4 8,5 5,1 4,4 5,4 6,1

ShipyardsCantieri navali

1 2,8 5,1 6,0 2,6 4,0

TubesTubi

12 5,8 4,9 4,6 3,0 4,1

MetalwareCasalinghi

13 6,3 5,6 5,0 4,4 4,6

MiscellaneousVari

5 4,4 3,8 3,5 3,1 3,0

Total 100 5,9 5,2 3,8 4,0 4,2

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Prodigioso balzo di fatturatoe risultati reddituali

Nel panorama siderurgico certamente po-sitivo del 2006, Marcegaglia ha colto l’op-portunità per ulteriormente accrescere le proprie quote di mercato, continuando un percorso di accelerazione dei propri ricavi verso l’obiettivo di 5 miliardi di euro nel 2010.Infatti, le tonnellate spedite di prodotti di acciaio (steel e building) hanno superato in termini reali i 4,5 milioni di tonnellate, con un incremento del 20,4%.I ricavi consolidati, grazie alla favorevole dinamica dei prezzi, sono invece migliorati del 28,2%, trainati dal core business (steel) e, in particolare, dai prodotti piani e dall’ac-ciaio inossidabile.Questo straordinario risultato è altresì stato raggiunto facendo principalmente leva sul-la saturazione delle attuali capacità produt-tive, con un benefi co effetto sulla effi cienza, sui costi di prodotto e sui margini di red-ditività.Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) è cresciuto del 25% a circa 300 milioni di euro, mentre l’utile netto di competenza del gruppo si è attestato a 68,5 milioni di euro (+32,6% rispetto al 2005).

Effi cienza e costi di prodottoin miglioramento

La spinta dei volumi e la ricerca di costante effi cienza nell’utilizzo dei fattori produttivi ha generato un positivo effetto nei costi di prodotto, che assieme al miglioramento del mark-up unitario sono alla base della mi-gliorata marginalità.Questi risultati di produttività sono parti-colarmente apprezzabili se comparati alla dinamica dei prezzi unitari in costante cre-scita di alcuni fattori, quali il costo del lavo-ro e quelli dell’energia e dei trasporti.

10 Risultati di gestione

Risultati di gestione

Sales(Euro/000)

Ricavi

MOL(% sales)

(% vendite)

Cash fl ow(%sales)

(% vendite)

Marcegaglia steel 3.249.960 8,4 5,6

Marcegaglia building 223.163 5,2 4,3

Marcegaglia engineering 63.825 9,9 6,2

Marcegaglia energy 109.358 2,4 0,3

Marcegaglia home products 59.547 5,1 2,9

Marcegaglia tourism 16.978 14,2 6,5

(intercompany) -262.599

Total sales Totale ricavi 3.460.232 8,6 5,9

IN ATTESA DI NUOVI DATI

Index Numeri indice 2004 2005 2006

utilities - utenze

cost of kWh (power) and m3 (natural gas)costo kWh (energia elettrica) e m3 (metano)

100 108 133

cost per ton - costo per ton prodotte 100 107 125

labor - lavorounit cost - costo unitario pro-capite 100 102 108

cost per ton - costo per ton prodotte 100 90 85

transport - trasporticost per km - costo al km 100 110 118

cost per ton (delivered) - costo per ton spedite 100 109 112

MAIN OPERATING COSTS TREND ANDAMENTO DEI PRINCIPALI COSTI OPERATIVI

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Solidità patrimonialee capacità di credito

Il cash fl ow aziendale a livello consoli-dato si è attestato a 194,9 milioni di euro (+13%) e, per la sola Marcegaglia SpA, a 144,4 milioni di euro. Ancora una volta gli investimenti dell’anno sono stati integral-mente fi nanziati con il cash fl ow aziendale, che ha altresì contribuito all’ulteriore raf-forzamento patrimoniale.

L’indebitamento fi nanziario netto è legger-mente aumentato (+87 milioni di euro) a 530 milioni di euro. Tuttavia in considera-zione dei livelli di fatturato raggiunti ed in particolare dei livelli di scorta accumulati a fi ne anno per una oculata e lungimirante politica di “anticipo” della crescita dei prez-zi, il livello dei debiti fi nanziari è da consi-derarsi in strutturale miglioramento.

Per un miglior apprezzamento della solidi-tà patrimoniale si ricorda che le scorte sono valutate con il metodo LIFO.

L’apprezzamento dei risultati del gruppo è altresì testimoniato dalla crescente capaci-tà di credito, che al 31/12/06 risultava non utilizzata per circa 1.147 milioni di euro.

2007: l’exploit continua

Nei primi quattro mesi del 2007 Marce-gaglia ha continuato il positivo trend del 2006, registrando un incremento del 16,2% nelle quantità spedite, di quasi 45% nelle vendite e del 25% nel mark-up pro-capite.Come anticipato, si prevede una decelera-zione di questa crescita nella restante parte dell’anno, soprattutto in relazione ai nuovi prezzi unitari e ad un ridimensionamento del consumo apparente.Si ritiene tuttavia di poter superare la meta di 4 miliardi di euro di fatturato consolida-to già nel 2007 con risultati non inferiori a quelli del 2006.

11Bilancio 2006 Marcegaglia

JAN-APR2007

JAN-APR2006

%

Consolidated turnover Fatturato aggregatosteel

others activities altre attività1.462.496

54.8641.517.360

1.004.27446.631

1.050.905

45,6%17,7%44,4%

Sales by quantity Quantità vendute (steel) 1.783.238 1.534.431 16,2%

Unit mark up Mark up pro-capite (euro/000) 26,1 20,9 24,9%

cumulated gross investments investimenti lordi cumulati

cumulated net cash fl ow cash fl ow netto cumulato

net fi xed assetsimmobilizzazioni tecniche nette

0

400.000

300.000

700.000

200.000

100.000

600.000

500.000

286.989

614.490366.866

2006286.086

470.089279.118

2005356.268

342.563207.115

2004366.981

213.734142.735

2003

STOCKS OF RAW MATERIAL-TREND ANDAMENTO SCORTE MATERIA PRIMA

index

190

170

150

130

110

90

70

50

2006 2007

jan.

100

feb.

95

mar.

81

apr.

65

may

77

june

87

july

96

aug.

119

sep.

159

oct.

165

nov.

170

dec.

182

jan.

171

feb.

171

mar.

159

apr.

139

may

121

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THE GLOBAL ECONOMIC CONTEXT

The world economy (page 8)World economy has been rising again in 2006. The total market value of

goods (parity of purchasing power) has nearly reached 5%, comparable

to the record fi gures of 2004.

The U.S. economy has gradually slowed down, yet annual GDP kept

growing by 3.3%.

The slowdown in consumption, which still increased by 3.2%, has been

more than compensated by foreign trade - thanks to exports (+8.9) ris-

ing more than imports (+5.8%) - while investments (+3%) suffered mainly

from the real estate sector. Unemployment rates further decreased to

4.3% (Dec. 2006) from 4.6% (Dec. 2005).

Japan saw its GDP rise by 2.2% during the fi rst 9 months of the year.

Some worries arise from the dependance of Japanese economy from

exports, while private consumption did not exploit the positive cycle of

the labor market. Unemployment recorded a positive performance, from

4.5% in January down to 3.7% in December.

China has been unstoppable, with its 10.7% rise in GDP. Despite small

increments of interest and change rates, investments and exports have

been once again the powerful driving force of growth in this country,

more important than ever in all economic sectors.

China has led the way for other nearby actors: considering January-Sep-

tember 2006, Hong Kong has grown by 7%, Taiwan 5%, Singapore 9%,

Malaysia 6%, Indonesia and Thailand 5%.

In the South America, Brazil grew “only” by 3% while Argentina, recov-

ering from its deep crisis, went near to 8.5%, a positive result for the

fourth consecutive year.

Chile and Mexico also performed well, with a 5% trend.

Russia has done better, near to 7%, thanks to the energy sector. Even

better India (9%) whose fast pace has caused some worries due to price

acceleration over 6%.

A growth cycle started also in the European Union, with a GDP growth

rate of 2.8% for the euro zone (3% for the EU 25), doubling the 2005 fi g-

ures, thanks to widespread improved indicators of domestic demand.

Germany’s leap forward has been of crucial importance, with its 2.8%

trend - same as the United Kingdom outside the euro zone. France kept

the pace at 2% while Spain performed notably better at 3.8%.

The chief role of German economy in the region has been reinforced by

its positive effect on overall unemployment rate: the EU fi gure, decreas-

ing from 8.3 to 7.3% along the year, has refl ected the German trend.

Infl ation rates in the euro zone have remained slightly above the 2%

target until September, when decreasing energy costs helped reaching

1.7%.

Price levels settled around 1.9% by the end of the year.

The Italian market economy (page 9)Italy has seen the fi rst economic upturn in fi ve years, with GDP growing by

1.9% in 2006 thanks to all factors. Public spending went in the opposite

direction, down by 0.3%.

The best results came from the investments trend, +2.5% after the nega-

tive fi gure of 2005. Consumption also rose by 1.5% after the stagnation

recorded during the previous year.

Despite the positive evolution of foreign trade at constant prices, the bal-

ance of payments has been negative. The growing defi cit has been caused

chiefl y by the increased costs of oil products. Our economy continues to

suffer from foreign dependance in the energy sector.

Positive notes came from the employment side: unemployment rates,

which rose to 8% by the end of 2005, has fallen again to a record 6.1%.

Infl ation has been stable from January (2.2%) to August (2.3%) then set-

tled at 2.1% in December, only 0.2% higher than European average.

The public sector defi cit to GDP ratio - after recording 4.1% at the end of

2005 - is expected to be worsening, also affected by the European Court

of Justice decision on VAT for corporate vehicles. A slight increase has

also been recorded in public debt to GDP ratio.

THE STEEL OUTLOOK/SCENARIO

The continuing boom of global consumption (page 10)The year 2006 has seen a signifi cant growth in global crude steel produc-

tion (+100 mln/tonnes, +8.8% compared with 2005) as well as in fi nished

products consumption (+8.5%) reaching 1,113 million tonnes.

All the world markets have contributed to growth in 2006, although China

has been the driving force with about one third of global volumes.

Structural growth (page 10)Forecasts for 2007 and 2008 show remarkable growth rates (approx.

+6%), then a slowdown phase for the following decade (+3/+4%).

A long term analysis, though, sees the forthcoming evolution as very dif-

ferent from the past 25-30 year period, similar to the post-World War II

reconstruction.

Accelerating consolidation (page 11)Good economic and fi nancial performances of the world’s major steel

players have strongly accelerated the merger and acquisition process in

2006, both on regional and global scale; operators from developing coun-

tries (India, CIS, South America) being among the most active.

Consolidation is still considered low if compared to other industries (e.g.

12 Financial statements 2006

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automotive, household appliances, aluminium), yet on a regional scale

the phenomenon is at an advanced stage, with emerging dominant posi-

tions.

The China factor (page 11)During the last decade, China has represented the disrupting factor on

the global steel scenario, pulling its powerful growth and gaining 21% of

market share (from 13% to 34% in 2006).

China has strenghtened its role on the world trade in 2006: from its status

of net importer in 2005 with -5.4 mln/tonnes it is now net exporter with

24.5 mln/tonnes, a 30 mln/tonnes increase.

Besides the direct exports of steel, a further estimated quantity of more

than 30 mln/tonnes is exported as steel-based fi nished products, manu-

factured in China as substitutes for European or North American prod-

ucts.

The European steel industry (page 12)Consumption in the EU15 countries in 2006 has reached 179.6 mln/tonnes

(+11.1% compared with 2005), of which 156.3 in the EU15 countries alone

(+10.2%).

Such impressive performance can be linked to three elements. Specula-

tion in purchases and stock increases, which infl ated apparent consump-

tion (+11.1%) from the real consumption, which grew at a steady +6.2%.

A rebalancing mechanism, with slower purchasing and stock reduction,

which began in the 2nd quarter of 2007 and is forecasted to continue up

to the 4th quarter, in spite of good real consumption fi gures. A growing

importance of imports from foreign countries, especially China, who have

benefi ted from high price differences between their local markets and

Europe.

Although the second half of 2007 may bring a slowdown of imports, ab-

solute values will reach remarkably higher levels compared to the period

2003-2005.

Lastly, thanks also to the strength of the euro currency, from the second

half of 2006 Europe has become the most lucrative market in the world

for imports, while European producers now fi nd harder to export in dollar

area countries.

Iron & steel - The fi rst transformation industry in Italy (page 13)Italian steel-consuming industrial sectors have generally performed well in

2006 with growth rates above average (apart from the household appli-

ance sector, which is undergoing a major relocation phase).

The consequence has been an increase of 5 mln/tonnes in apparent con-

sumption (+14.9%), up to 30.4 mln/tonnes overall.

Increasing imports also played an increasingly important role on the Ital-

ian market.

The fi rst transformation industry registered slower growth rates compared

to other products (cold drawn bars +10.7%, cold rolled coils +8.4% and

tubes +2.8%).

An overlook at 2007 economy (page 13)Forecasts for 2007 report good developments for the world iron and

steel industry, moderately good for Europe. Real steel consumption for

steel-consuming industrial sectors on a global scale is believed to rise

again (+4.2%) compared to 2006, which registered a +5.9% increase over

2005.

Real steel consumption will reach only +3.4% against a +6.2% increase

in 2006.

The most striking fi gure will be apparent consumption, forecast at only

+1.5% due to the quick process of rebalancing in stock levels.

It is reasonable to think of two different speeds in 2007: after a good start,

consumption is expected to slow down in the second half.

As a consequence, price and margin levels will slowly decrease, a situation

peculiarly volatile in Italy and more stable in northern Europe.

OPERATING RESULTS

Extraordinary upturn of sales and revenues (page 14)Marcegaglia has exploited the positive context of the steel scenario in

2006 to increase its market share even further, proceeding at high speed

towards its target of 5 billion euro revenues in 2010.

Tonnes of delivered products (steel and building) have exceeded in real

terms 4.5 millions, a 20.4% increase.

Consolidated sales also grew by 28.2%, thanks to the favorable price cy-

cle, mainly because of core business (steel) sales, particularly fl at products

and stainless steel.

Such an extraordinary result was obtained also by saturating present man-

ufacturing capacities, with benefi ts on effi ciency, product costs and level

of profi tability.

Gross operating profi ts (EBITDA) increased by 25% up to about 300 mil-

lion euro, while net profi t for the group reached 68.5 million euro (+32.6%

compared to 2005).

Effi ciency and product costs improving (page 14)The upturn in volumes and a constant strive for effi ciency in exploiting

inputs have generated positive effects on product costs.

13Bilancio 2006 Marcegaglia

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This, together with mark-up per unit improvements, is the key factor ex-

plaining the increased margins.

Productivity results are particularly signifi cant when compared to the unit

price dynamics of some ever increasing factors such as labor, energy and

transport costs.

Solid capital structure and credit-merit (page 15)Consolidated cash fl ow has reached 194.9 million euro (+13%), while con-

sidering Marcegaglia SpA 144.4 millions. Once again, investments have

been totally fi nanced by the company cash fl ow, which has also contrib-

uted to a further capital increment.

Net fi nancial debt has grown slightly (+88 mln) to 530 million euro. Never-

theless, considering the turnover achieved and also stock levels recorded

at the end of the year (strategically accumulated to “anticipate” forecast

price rises) the level of fi nancial debt must be viewed as structurally im-

proving.

In order to better assess equity soundness, it should be noted that stocks

are evaluated using the LIFO method.

Another positive indicator is the increasing funding capability of the

group, which was at 31/12/2006 not exploited for 1,147 million euro.

2007: the boom continues (page 15)In the fi rst four months of 2007 Marcegaglia has sustained the positive

trend of 2006, with a 16.2% increase in shipped products in terms of quan-

tity, nearly 45% increase in sales and 25% in mark-up per unit.

As anticipated, a slowdown is expected during the last quarters of the

year, mostly related to new unit prices and a lowering of apparent con-

sumption.

The goal of 4 billion euro consolidated turnover is expected nonetheless

to be achieved within the end of the year, maintaining the performance

levels of 2006.

14 Financial statements 2006

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15Bilancio 2006 Marcegaglia

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