Essere Impresa - 06 NOVEMBRE 2012

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Anno 02 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009” in evidenza 06 NOVEMBRE 2012 L’EDITORIALE: il presidente Giorgio Grazioso promuove una riflessione sul ruolo della piccola impresa e dell’ar- tigianato per il sistema paese. A pagina 3 LA CENTRALITA’ DEL TERRITORIO: il Consiglio Direttivo di Confartigianato Forlì ha promosso i primi incontri con gli amministratori dei comuni del comprensorio, per ri- flettere sui cambiamenti introdotti dalla Provincia Unica A pagina 4 e 5 IL NOTIZIARIO TECNICO: nell’inserto centrale gli appro- fondimenti in materia di consulenza fiscale con il nuovo regime dell’Iva per cassa, sulla consulenza del lavoro e le novità per il credito all’impresa. Da pagina 13 a pagina 19 I GIOVANI VOGLIONO ESSERE PROTAGONISTI DEL FUTU- RO: Con l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori gli under 40 hanno lanciato una sfida al sistema politico lo- cale immaginando un domani possibile. Da pagina 24 a pagina 25 Nella suggestiva Sala Nassirya, nella residenza provinciale, lo scorso 26 novembre si è tenuta l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori, un confronto con i rappresentanti delle istituzioni lo- cali per cercare di fare chiarezza sul futuro del nostro territorio con la nascita della Provincia unica. Una tavola rotonda per comprendere quali opportunità potrà offrire Forlì-Cesena alle imprese e ai giovani che oggi si affacciano nel mondo del lavoro e, al contempo, un’opportunità per conoscere i protagonisti della politica locale, avviando un dialogo costruttivo. Futuro? Non pervenuto! CONTIENE I.P.

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Essere Impresa, Novembre 2012

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Anno 02 - Direttore Responsabile Roberto Faggiotto - Mensile di informazione tecnica, economica, sindacale - Forlì, viale Oriani, 1 - Aut. Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/78 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009”

in evidenza

06 • NOVEMBRE 2012

L’EDITORIALE: il presidente Giorgio Grazioso promuove una riflessione sul ruolo della piccola impresa e dell’ar-tigianato per il sistema paese. A pagina 3

LA CENTRALITA’ DEL TERRITORIO: il Consiglio Direttivo di Confartigianato Forlì ha promosso i primi incontri con gli amministratori dei comuni del comprensorio, per ri-flettere sui cambiamenti introdotti dalla Provincia Unica A pagina 4 e 5

IL NOTIZIARIO TECNICO: nell’inserto centrale gli appro-fondimenti in materia di consulenza fiscale con il nuovo regime dell’Iva per cassa, sulla consulenza del lavoro e le novità per il credito all’impresa. Da pagina 13 a pagina 19

I GIOVANI VOGLIONO ESSERE PROTAGONISTI DEL FUTU-RO: Con l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori gli under 40 hanno lanciato una sfida al sistema politico lo-cale immaginando un domani possibile. Da pagina 24 a pagina 25

Nella suggestiva Sala Nassirya, nella residenza provinciale, lo scorso 26 novembre si è tenuta l’assemblea annuale dei Giovani Imprenditori, un confronto con i rappresentanti delle istituzioni lo-cali per cercare di fare chiarezza sul futuro del nostro territorio con la nascita della Provincia unica. Una tavola rotonda per comprendere quali opportunità potrà offrire Forlì-Cesena alle imprese e ai giovani che oggi si affacciano nel mondo del lavoro e, al contempo, un’opportunità per conoscere i protagonisti della politica locale, avviando un dialogo costruttivo.

Futuro? Non pervenuto!

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NTI

ENE

I.P.

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Quale futuro possibile?• di Roberto Faggiotto

A nche il 2012 sta volgendo al termine, un altro anno di no-tevoli difficoltà e sfide complesse per la maggior parte degli imprenditori. E, ancora una volta, ci troviamo a tracciare

un bilancio di dodici mesi caratterizzati da speranze di ripresa e da bruschi ritorni alla realtà, con dati negativi per gran parte dei settori produttivi. La lettura della realtà da parte delle aziende è lucida e, malgrado il costante impegno, il senso di sfiducia inizia a serpeggia-re tra chi, quotidianamente, si scontra con le difficoltà del mercato. Proprio in questi giorni stiamo incontrando le imprese del compren-sorio, nei confronti organizzati con gli amministratori locali, alla ri-cerca di soluzioni percorribili, concrete e soprattutto efficaci. Siamo consapevoli di non poter risolvere una crisi che si è originata lontano e ha radici nella finanza e non nell’economia produttiva che, purtrop-po, ora ne sta scontando gli effetti. Ma vogliamo essere propositivi e attivi, per poter elaborare strategie che consentano di mantenere in vita il sistema imprenditoriale locale, una risorsa indispensabile per la nostra economia. Il Fondo Monetario Internazionale ha messo in luce che, dall’inizio della crisi, ogni cittadino ha perso una percen-tuale di reddito pari all’11,3%, in relazione al Pil si tratta di un im-poverimento, a prezzi costanti, del 6,6%. Eppure le micro e piccole imprese italiane rappresentano il 98% dell’imprenditoria e occupano quasi 10milioni di addetti. Un esercito di lavoratori che contribuisce a realizzare il 38% del fatturato totale dell’impresa. Per questo il nostro impegno nel tutelare l’artigianato è costante e si esplica anche nello stimolare il dialogo con gli interlocutori istituzionali. I prov-vedimenti del Governo Monti e la revisione della spesa imporranno numerosi cambiamenti anche nella gestione della cosa pubblica, per questo chiediamo che i contenimenti di spesa, pensati per rendere più efficiente la macchina statale, non si trasformino in oneri aggiuntivi per chi lavora nel territorio, con aggravi burocratici ulteriori, tempi d’attesa maggiorati o la necessità di spostamenti per ottenere certifi-cati e documenti. Perché l’impresa ha già pagato a sufficienza e non può continuare a scontare le inefficienze dello Stato.

ORGANO UFFICIALE DI STAMPA DI CONFARTIGIANATO FORLÌ FEDERIMPRESE

Anno II • n. 06 NOVEMBRE [email protected]

www.confartigianato.fo.it

Viale Oriani, 1

tel 0543 452811 • fax 0543 452852

Reg. Naz. Stampa 06185 del 17/2/98 - ROC 5252

Autorizzazione Tribunale di Forlì n. 548 del 24/11/1978

Tariffa R.O.C: “Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale

D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Commerciale Business Forlì n. 66/2009

Direttore Responsabile Roberto Faggiotto

Redazione Roberta Zoli

Fotocomposizione e StampaLitocartotecnica Citienne srl ForlìTel. 0543 480580 • www.citienne.com

Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a 6 € ed è compreso nella quota associativa. La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali.

associazione editoriale

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associazioneil commento

La ripresa passa dal lavoro• di Giorgio Grazioso Presidente di Confartigianato Forlì

C’è una comunità fatta di persone mansuete, umili, oneste ed essen-

ziali. Questa comunità raccoglie insieme gli artigiani ed i loro collaboratori, i commercianti al dettaglio ed i loro collaboratori. Una comunità fatta da piccole e micro imprese che raccoglie il 97% del nostro tessuto impren-ditoriale. Una comunità di fami-glie, di persone che vivono insie-me, a gomito a gomito, a spalla a spalla, la loro vita lavorativa e sociale. Questa è la rappresen-tazione reale di ciò che è decla-mato nella nostra Costituzione all’articolo 1: “ L’Italia è una Repubblica democratica, fon-data sul lavoro”. Una comunità di persone che non ha troppo tempo per fermarsi a capire ciò che accade, deve pensare al la-voro, quando ce l’ha. Ricordate Il cavallo Gondrano di Animal Farm? Ecco, George Orwell, nel 1947, ci racconta che la filosofia di questo instancabile personag-gio è la Dignità del Lavoro, ma “non è intelligente e viene sfrut-tato da chiunque governi la sua fattoria”. Credo che in questo particolare momento siano tanti gli artigiani che si riconoscono nel cavallo Gondrano che, non a caso, terminerà la sua esistenza distrutto dalle fatiche del lavo-ro. Di fronte ad ogni avversità dirà: ”Lavorerò di più”.

Ora però viene meno il lavoro stesso. Gli Uomini senza lavoro perdono la loro dignità. È curio-so vedere quante relazioni esi-stono tra la Fattoria degli Ani-mali del 1947 e l’Italia del 2012: “Tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri”. Sì, proprio come da noi.

Esistono privilegi e privilegia-ti e non credo certo si possano trovare tra i componenti della nostra comunità. Ci alziamo la mattina e andiamo a produrre o vendere i nostri lavori, con una serie incredibile di ostacoli o imprevisti, mai una probabi-lità. Basilea tre, il rating, gli in-soluti, l’agenzia delle entrate, le bollette energetiche, le ispezioni, la caccia agli evasori, le proce-dure per la sicurezza, i corsi per noi e i nostri collaboratori, la tassa sullo smaltimento dei ri-fiuti e l’elenco può continuare all’infinito. Persone tranquille e miti che hanno paura di apri-re una Raccomandata appena consegnata perché hanno paura di tutto. Fanno il loro lavoro e non si sentono tranquilli mai. Qualsiasi accertamento è vis-suto come una caccia all’errore per poter sanzionare. Eppure tutto il Sistema Paese è retto da queste persone. Dal loro lavoro provengono le entrate statali. Il loro lavoro giustifica la maggio-ranza degli Enti esistenti, attra-verso la loro inventiva e voglia di superarsi migliora il Paese. Dovrebbero essere salvaguarda-ti, tutelati. Rappresentano mi-lioni di galline dalle uova d’oro per tutti e non solamente muc-che da mungere; perché questo è ciò che si sentono di essere.

Lasciateci lavorare, non chie-diamo nulla di più. Liberate il lavoro da tante, troppe e inutili regole, regoline e balzelli pecu-niari e burocratici che ci inges-sano. Ridateci la dignità di chi porta avanti il Paese. Signori di Roma, determinati nel chiedere a noi sacrifici, fateci capire che ci volete bene, raccontateci che

la ripresa passa attraverso il la-voro, smettetela di parlare di consumi. È il lavoro che deve riprendere. Riscriviamo le rego-le partendo dalla sostenibilità delle tasse e delle regole stesse. Parliamo di lavoro e smettiamo-la di preoccuparci dello spread. Ho cinquantadue anni e fino a poco tempo fa ho vissuto benis-simo senza conoscerne l’esisten-za. Non ditemi che il mondo è cambiato, non tornate a parlar-mi solo di Finanza. Non parla-temi solo di rating. La nostra comunità è cresciuta basandosi su principi solidi, inalienabili, che raccolgono in loro stessi le essenze del vivere insieme. I va-lori erano chiari: famiglia e la-voro. La rispettabilità nasceva da una lunga educazione. Le “valutazioni ambientali”, come sono chiamate dal sistema ban-cario, erano fondamentali. In Romagna, quando si conosceva qualcuno gli si chiedeva: “ad chi sit e fiol te?”

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S ono in fase di svolgimento, in queste settimane, gli in-contri tra gli imprenditori e

gli amministratori del comprensorio. I primi appuntamenti realizzati a Ci-vitella e a Modigliana hanno fornito l’opportunità di fare il punto sulla crisi e sulle necessità delle imprese che operano e vivono nel territorio.

Serate organizzate per misurare il polso di un sistema produttivo che, pur fra luci e ombre, continua a rap-presentare una risorsa fondamentale per l’econo-mia provinciale. Luca Morigi, vicepresidente di Confartigianato Forlì (nella foto), spiega la cen-tralità del territorio nell’attività dell’associazione “il consiglio attualmente in carica ha posto al cen-tro del proprio mandato l’attenzione a tutti i co-muni del comprensorio, per comprendere a fondo le esigenze e le priorità delle imprese che per tradi-zione o per legame con la comunità hanno scelto di mantenere la propria sede produttività in aree meno ricche di infrastrutture. Proprio per questo, periodicamente, organizziamo degli incontri con le imprese così da raccogliere spunti preziosi per meglio tarare gli interventi di Confartigianato. In

occasione delle riforme introdotte dal Governo Monti, poi, ci è parso doveroso coinvolgere anche gli am-ministratori dei diversi comuni che, saranno inevitabilmente toccati dalle novità che deriveranno dalla nascita della Provincia Unica Romagnola.” Continua il vicepresidente “ci trovia-mo in una fase congiunturale estre-mamente delicata, la flessione delle esportazioni, le tensioni sul costo del credito, maggiore per le imprese ita-liane rispetto ai competitor europei e

gli effetti delle politiche fiscali restrittive imposte dal Governo frenano la ripresa, che oggi le proie-zioni indicano posticipata al 2014. Senza dimen-ticare che il tasso di crescita atteso è comunque basso, tale per cui si ritornerà ai livelli pre-crisi del 2007 sono nel 2020. Di fronte a questo quadro estremamente complesso le imprese non posso-no essere frenate da ulteriori vincoli, quali i limi-ti infrastrutturali delle aree collinari e montane o da oneri aggiuntivi causati dai tagli imposti dal-la spending review. Confartigianato continuerà a fungere da pungolo per le istituzioni locali, offren-do piena disponibilità a collaborare con gli attori del territorio.”

L’impresa al centro

Rinsaldare il dialogo tra imprenditorie amministrazioni locali

territorio

Tramazzo e Marzeno prota-gonisti il 19 novembre dell’in-contro organizzato dall’associa-zione per portare all’attenzione dei sindaci Claudio Samorì di Modigliana e Luigi Marchi di Tredozio, gli ostacoli che ancora bloccano il fare impresa nell’a-rea. Particolare rilievo è stato posto, anche nell’intervento in-troduttivo del responsabile del comitato zonale Roberto Bion-di, sulla necessità di migliorare

le dotazioni tecnologiche della vallata. L’assenza di un colle-gamento Adsl che garantisca

l’utilizzo di internet limita for-temente le aziende che operano in loco, sia per quanto attiene all’espletamento di pratiche bu-rocratiche, sia per le questioni bancarie. A fronte di una ten-denza da parte delle ammini-strazioni pubbliche di favorire le pratiche telematiche e l’on-line, l’impossibilità di avere un collegamento stabile è un limite strutturale molto avvertito. Una

Modigliana il futuro passa anche dalla rete

Amministratori e imprese insieme per il Tramazzo Marzeno

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criticità che ha determinato anche la nascita di un comitato spontaneo di cittadini e imprenditori im-pegnati in prima linea per ottenere la cablatura del territorio. L’area di Modigliana in questi ultimi anni ha subito pesantemente gli effetti della crisi, con chiusure eccellenti, con rilevanti ripercussio-ni sull’intera comunità. Molti imprenditori infat-ti lavoravano per conto di realtà più grandi oggi non più attive nel territorio, mentre i dipenden-ti hanno perso la propria fonte di reddito. I due

comuni non vogliono diventare città dormitorio per i lavoratori pendolari occupati a Faenza o nei comuni limitrofi, ma vogliono essere attrattivi per nuove attività, di servizio e non. Senza dimenticare la forte vocazione turistica della vallata, grazie alle bellezze paesaggistiche della Romagna Toscana, un comparto che merita di essere valorizzato con interventi ad hoc, per permettere una riscoper-ta del territorio che richiami turisti e vacanzieri, amanti della natura. Il ristoratore Pierluigi Genti-lini intervenendo durante l’incontro ha voluto ri-cordare l’importanza della coesione tra le imprese in questo periodo di difficoltà, anche attraverso il ruolo di trait d’union svolto dall’Associazione, tra le diverse necessità di chi fa impresa.

I l 15 novembre è stato realizzato il primo confronto tra gli imprenditori dell’area dell’alto Bidente e gli amministratori di Ci-

vitella, Galeata e Santa Sofia (nella foto). Una se-rata all’insegna del dialogo e della collaborazione nel corso della quale sono emersi numerosi spunti di riflessione. Introdotto dal presidente del locale comitato zonale Eraldo Cucchi, l’appuntamento è stata l’occasione per il presidente di Confartigia-nato Forlì Giorgio Grazioso di presentare agli am-ministratori locali il punto di vista dell’impresa.

Il sindaco del Comune di Civitella prendendo la parola ha voluto ringraziare l’associazione per aver dato modo agli amministratori dei tre co-muni di avviare una riflessione congiunta, quanto mai attuale, considerate le prospettive dell’imme-diato futuro, quando, molte funzioni oggi in capo all’ente Provincia verranno lasciate ai Comuni, adempimenti che le piccole realtà non potranno portare a termine data l’esiguità del personale a disposizione. Il commissario prefettizio Michele Truppi ha sintetizzato con chiarezza gli effetti del riordino delle province evidenziando che si trat-terà di una diversa articolazione della presenza dello Stato nel territorio, con effetti ancora diffi-cilmente ipotizzabili.

Il vicesindaco del comune di Santa Sofia Piero Lungherini prendendo la parola ha ribadito che pur mantenendo le identità territoriali, le ammi-nistrazioni dovranno necessariamente andare ver-

so un accorpamento delle funzioni. Una svolta culturale che possa garantire ai cittadini servizi a costi maggiormente contenuti, così da liberare ri-sorse utili al rilancio dell’economia. Di fronte alle richieste degli imprenditori di una riduzione del carico burocratico che soffoca le piccole imprese, gli amministratori hanno risposto di essere essi stessi vincolati dall’enorme mole di adempimenti che vincolano l’operato dei Comuni nei confron-ti dell’amministrazione centrale, dunque soltan-to provvedimenti governativi realmente efficaci potranno portare a una diminuzione della buro-crazia per chi fa impresa. La serata si è conclusa con l’impegno da parte di aziende e amministra-tori di continuare a lavorare assieme, in sinergia, nella consapevolezza che solo la collaborazione tra pubblico e privato possa garantire il rilancio dell’economia nel forlivese.

Costruttivo dibattito a Civitella

Una sinergia fra comuni per superarei limiti dimensionali

territorio

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Amministratori e imprese insieme per il Tramazzo Marzeno

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I l Governo ha mantenuto l’impegno di recepire en-tro novembre, con la dele-

ga contenuta nello Statuto delle imprese, la Direttiva europea che porta a 30/60 giorni i tempi di pagamento nelle transazioni commerciali tra Stato, privati e imprese. Il decreto legislativo si applicherà a tutte le transa-zioni concluse a partire dal 1 gennaio 2013. Commenta il vi-cesegretario di Confartigianato

Forlì Marco Valenti (nella foto) “ora, anche in Italia, avremo fi-nalmente regole chiare per com-battere il malcostume dei cattivi pagatori, che mettono in ginoc-chio le piccole imprese. Il rece-pimento rigoroso dei principi della Direttiva potrà contribuire a risolvere uno dei problemi più gravi all’origine della mancanza di liquidità degli imprenditori e che addirittura, in questi tempi di credito erogato col contagoc-ce, ha comportato la chiusura di molte aziende.”

Continua Valenti “oggi, in Italia, i tempi medi di pagamen-to della Pa e dei privati nei con-fronti delle piccole imprese sono di 180 giorni e nell’ultimo anno sono aumentati di 44 giorni. I tempi medi italiani sono il dop-pio della media UE per i paga-menti tra privati e il triplo della media europea per quelli della Pubblica Amministrazione.” Ma numerosi imprenditori devono

attendere addirittura anni per essere pagati. Il Decreto contie-ne però alcune “ombre” e neces-sita di perfezionamento soprat-tutto nella parte riguardante gli appalti di lavoro. Nel decreto legislativo sono stati, infatti, esclusi i lavori pubblici, vale a dire le imprese di costruzione, il settore maggiormente colpito dal grave fenomeno dei ritardi di pagamento. Spiega ancora Valenti “Confartigianato ha sollecitato il rapido intervento del Governo per modificare le norme sui pagamenti previste dalla disciplina sugli appalti, adeguandole a quanto previsto dalla Direttiva europea, in cui si fa esplicito riferimento alla pro-gettazione e all’esecuzione di opere ed edifici pubblici, nonché ai lavori di ingegneria civile. Si tratta di un intervento indispen-sabile considerato che le piccole imprese del settore costruzioni

Ritardi di pagamento: con le nuove regole uno stop ai cattivi pagatori

Confartigianato: occorre includerenel provvedimento le opere pubbliche

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Massimo Corona, artigiano.

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vita associativa

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essere impresa • • • novembre 2012 • 7

A fine anno, puntualmente, gli imprendi-tori si vedono recapitare le più svariate richieste di aggiornamento dati da parte

di fantomatici registri a cui le imprese sarebbero iscritte. Un tentativo di far aderire a iniziative pri-vate e molto onerose le aziende, impegnate a de-streggiarsi tra le numerose scadenze burocratiche.

Roberto Faggiotto segretario di Confartigiana-to Forlì mette in guardia gli imprenditori “compli-ce la frenesia del periodo carico di impegni, torna-no a proliferare sedicenti registri a cui le imprese sarebbero iscritte e per i quali viene richiesto un aggiornamento dati. È il caso del Portale Ditte e Aziende Italiane (PODAI) della United Directorios Lda di Lisbona, fantomatica società che, attraver-so una lettera a cui è allegata una scheda coi riferi-menti anagrafici dell’azienda, richiede una verifica di correttezza dei dati in loro possesso.” Il proble-ma nasce dal fatto che, in una postilla in calce alla scheda per la comunicazione dei testi aggiornati, si legge che il costo della pubblicazione ammonta a 1080 euro più iva. Continua il segretario “nu-merosi associati hanno segnalato di aver ricevuto

simili comunicazioni inviate alle imprese da parte del PODAI, che nulla ha a che vedere con enti pub-blici o con gli adempimenti obbligatori per conti-nuare a svolgere l’attività, nel rispetto delle nume-rose norme che disciplinano l’artigianato. L’invio dei dati corretti e il conseguente aggiornamento del database comportano invece l’obbligo di ver-sare la somma e addirittura il tacito rinnovo di anno in anno. Pertanto coloro che compileranno la modulistica, saranno poi vincolati a effettuare il pagamento. Ulteriore attenzione deve essere posta alla richiesta di rinviare il modulo anche in caso di volontà di cancellazione, per evitare ogni possibile conseguenza suggeriamo alle imprese di ignorare anche questa richiesta.” Conclude Faggiotto “in caso di incertezza, invitiamo le imprese a rivolger-si al proprio consulente per verificare l’opportu-nità o meno di aderire all’iniziativa. Accanto agli obblighi normativi e alle scadenze burocratiche purtroppo, frequentemente vengono inviate, da parte di soggetti privati, richieste di versamen-ti che pur non essendo necessari, possono essere scambiati per tali a una lettura non attenta.”

Attenzione agli adempimenti non necessari

PODAI, l’aggiornamento dati costa più di mille euro

vita associativa

La vicenda delle reiterate ri-chieste di versamento del cano-ne Rai anche ad aziende che non dispongono di un apparecchio per la ricezione delle trasmissio-ni televisive, con una crescente aggressività nei contenuti e nei toni della comunicazioni, trova finalmente risposta. L’Autorità Garante per le Comunicazioni e il Garante per la privacy stan-no per aprire formale istrutto-ria contro la Rai dopo il solle-cito di Confartigianato. Il caso era stato sollevato proprio da Confartigianato Forlì dopo aver ricevuto le lamentele degli im-prenditori. Le stesse imprese si sono viste recapitare ulteriori solleciti pur avendo inviato la cartolina predisposta per comu-nicare che nella sede dei lavori non erano presenti apparecchi

televisivi, tanto che da febbraio a oggi, molti imprenditori han-no ricevuto quattro differenti comunicazioni dai toni sempre più minacciosi.

Chiarisce Marco Valenti “al-cuni imprenditori, alla luce di quanto ricevuto, pur non pos-sedendo televisori né strumenti di diffusione del segnale televi-sivo, hanno dichiarato di voler effettuare il pagamento per non avere eventuali problemi in fu-turo. Iniziamo a sospettare che l’intento della RAI sia proprio quello di stressare al massimo le imprese sperando in qualche ce-dimento. In quanto rappresen-tanti degli interessi delle imprese siamo impegnati per far cessare definitivamente questa vergo-gnosa azione intimidatoria.”

Canone Rai aperta un’istruttoria

registrano il maggiore aumento dei tempi di pagamento, cresciu-ti di 64 giorni nell’ultimo anno, nonché il costo maggiormente elevato derivante dai ritardi, pari a 1,6 miliardi di maggiori oneri finanziari. Tutto ciò non fa che aggravare la carenza di liquidità degli imprenditori alle prese con i pesanti effetti della crisi.” La nuova disciplina pre-vede l’applicazione di “interessi moratori ” nei contratti fra im-prese e “interessi legali di mora” nei contratti fra impresa e com-mittenza pubblica, nonché la corresponsione di una somma forfettaria di 40 euro volta a rimborsare i costi amministrati-vi e di recupero del credito.

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Con le nuove regole uno stop ai cattivi pagatori

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L uciano Mazzini è un uomo coraggioso che ha scelto di raccontare, anche grazie a Paolo Ghetti, la propria testimonianza

di vita in un volume dal titolo “Pensieri scritti con gli occhi del cuore” per raccogliere fondi a favore della costruzione della nuova Chiesa dedi-cata alla Beata Vergine delle Grazie, detta “della Ripa”, all’interno del monastero delle Sorelle Po-vere di Santa Chiara.

La storia di Mazzini è di quelle che non posso-no lasciare indifferenti: a soli venticinque anni, a seguito di un incidente sul lavoro nel 1991, in un cantiere edile in cui lavorava come geometra, è rimasto completamente paralizzato. Un colpo del destino che lo ha portato a trovare qualcosa di cui era alla ricerca da tempo, la presenza di Dio nella sua vita.

Un racconto bello e toccante, per tutti, non solo per coloro che credono perché “tutto ha senso e grazie al dolore possiamo scoprire nuove realtà”.

Il volume, in vendita dai primi di dicembre, è un insieme di pensieri sulla vita e sulla realtà vi-sti sotto una luce diversa, per molti versi rivolu-zionaria. Perché dalla sofferenza nasce una festa della gioia.

Un dono prezioso che Mazzini e Ghetti fanno ai lettori e un bel regalo per coloro che voglio-no dare un significato più profondo al proprio Natale. Il volume può diventare un pensiero per i propri soci e collaboratori in occasione delle fe-stività natalizie, sia come testimonianza della vita

di un uomo che vive la malattia come “mezzo per servire il prossimo con amore e carità”, sia come sostegno al progetto di recupero del complesso delle Clarisse.

Un regalo diverso per le feste

cultura

Il progetto per la nuova chiesaChi volesse sostenere l’opera di restauro può contribuire direttamente rivolgendosi al monastero

delle Clarisse, oppure tramite versamento postale, a partire da un contributo minimo di 15 euro per l’acquisto di un mattone. La costruzione della chiesa dedicata alla Beata Vergine delle Grazie fa parte del progetto, iniziato dodici anni fa, di ristrutturazione del monastero, non ancora terminato. I lavori di costruzione sono stati avviati nel settembre 2010 allo scopo di offrire una collocazione dignitosa all’immagine della “Madonna della Ripa”, venerata dal popolo, sin dal Quattrocento, perché rimasta miracolosamente illesa durante una straordinaria inondazione del fiume Schietta. Nel corso dei secoli l’immagine ha conosciuto varie collocazioni, anche a causa dell’invasione napo-leonica che trasformò il luogo di culto in caserma, poi nel 1892, con il ritorno delle Clarisse nell’ex convento di San Girolamo, dove ancora oggi vivono, anche l’immagine fu riconsegnata alla chiesa.

Obiettivo della nuova costruzione è di offrire a chiunque voglia partecipare alla preghiera una chiesa piccola e semplice, ma sempre accessibile durante tutta la giornata.

Il libro è nato anche con l’intento di far conoscere Luciano Mazzini e di

aiutare, con il ricavato della vendita, le “Sorelle povere di Santa Chiara”

che stanno sostenendo spese non indi�erenti per la ristrutturazione del convento e la costruzione della

nuova chiesa. L’autore non nasconde, però, un altro �ne ben più

importante: quello di far riscoprire, attraverso le pagine del libro, Cristo

Vivo e Presente nella quotidianità.

Paolo Ghetti, 50 anni forlivese, laico cristiano cattolico praticante, Laureato in Economia e

Commercio a Bologna e diplomato in Scienze Religiose presso l'Istituto di Scienze Religiose

Venerabile Benedetta Bianchi Porro di Forlì, è impegnato quotidianamente nell'Attività di assicuratore e di consulente �nanziario. Da

qualche anno è impegnato anche nel settore informatico, quale commerciale di una società di

servizi web e consulenza di direzione. Nel suo impegno, come laico impegnato, ha a cuore tutto quello che può portare a Cristo attraverso la vita

vissuta di ogni giorno. Questo cammino e questa opera di evangelizzazione sono possibili

partendo dalla Parola, dalla Preghiera e dalla frequentazione quotidiana dei Sacramenti, come lo stesso autore a�erma “considerando che anche far bene il proprio lavoro è preghiera”. Il tutto va

vissuto nella assoluta fedeltà e obbedienza alla Chiesa di Cristo. “Se quello che ho incontrato è bello e vero per me, può esserlo anche per tutti quelli che incontro ogni giorno”. “Non è infatti

per me un vanto annunciare il Vangelo; è un dovere per me: guai a me se non evangelizzo”

(1Corinzi 9,16)!Dicembre 2012@ghpaolo

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B runo Petrini incarna al meglio i valori dell’impresa artigiana, un uomo che met-te una tale passione nel proprio lavoro

da riuscire a comunicarla agli altri solo con po-che frasi, raccontate con la giusta soddisfazione di chi sa di aver raggiunto un obiettivo prestigioso. L’imprenditore, da cinquant’anni, è titolare di una carrozzeria che porta il suo nome, con sede in via Gorizia 120 a Forlì e per anni carrozzeria autoriz-zata Mercedes. Un’impresa che egli stesso ha av-viato appena ventiduenne, rivolgendosi agli uffici di Confartigianato Forlì e che, dal 1990, si avvale della collaborazione di una delle figlie di Petrini, Adina. L’imprenditore, rievocando la sua storia ammette di non essersi neppure reso conto del tra-scorrere del tempo, vissuto con pienezza svolgen-do il mestiere che ha sempre amato. Un’attività che gli ha regalato molti bei ricordi e grandi sod-disfazioni, tra le quali certamente l’ottimo rappor-to instaurato coi dipendenti. Ancora oggi il primo dei dipendenti assunti da Petrini, oggi pensionato, torna spesso a trovare il datore di lavoro condi-videndo un rapporto di stima e rispetto reciproci che trascende il semplice legame professionale.

Una vita dedicata alla propria azienda che oggi occupa, oltre ai Petrini, quattro dipendenti. Il la-voro è sempre stato un piacere e la passione per le auto, “i motori, la meccanica e tutto ciò che fa rumore”, come lui stesso ammette, ha radici pro-fonde. “Sin da ragazzo sono sempre stato amante

della velocità, mi piaceva correre in pista e l’op-portunità di lavorare con le auto e la meccanica è stata una conseguenza naturale.” Un’inclinazio-ne ereditata anche dalla figlia Adina, che ha un passato da pilota di kart, con buoni piazzamenti in competizioni di prestigio. Proprio quest’ultima svela che la decisione di lavorare assieme al padre non è stata dettata da una scelta ponderata, ma è la naturale prosecuzione del percorso avviato da ragazzina, quando debuttò quasi per gioco nel mondo della velocità. Una famiglia molto unita, come rivela Petrini. I nipotini Rebecca e Tomma-so, figli di Beatrice, sorella di Adina, subiscono già il fascino del lavoro del nonno e sono i beniamini di tutti i collaboratori dell’azienda, quando sono in visita dalla zia in ufficio. Per l’imprenditore la strategia per riuscire a tagliare un traguardo così importante consiste nel rispettare collaboratori e clienti perché chiarisce “quando ci si comporta correttamente si raccolgono sempre buoni frutti”. La qualità è un elemento indiscutibile, per Petrini un lavoro svolto a regola d’arte è la pubblicità più efficace e conclude “onestà, trasparenza e fiducia sono sempre stati gli elementi alla base del mio operato e sono stato ripagato, sia nei rapporti con la clientela, ormai fidelizzata, sia coi colleghi che svolgono la stessa attività”.

Prestigioso traguardo per un’impresa associata

Cinquant’anni di attivitàper la carrozzeria di Bruno Petrini

storie di impegno e successi aziende

Confartigianato di Forlì formula i migliori auguri di buon proseguimento a Bruno Petrini e ai suoi collaboratori, nella certezza che la piccola impresa sia il motore del sistema produttivo locale. L’Asso-ciazione si conferma vicina alle imprese che, con il proprio impegno quotidiano, contribuiscono a ren-dere il territorio non solo vivace dal punto di vista economico, ma anche una delle province con la migliore qualità della vita.

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10 • novembre 2012 • • • essere impresa

Credito e impresa

Un rapporto sempre più complesso

N umerosi imprendito-ri segnalano di essere stati contattati da so-

cietà di consulenza che comuni-cano loro la possibilità di otte-nere contributi a fondo perduto dall’Unione Europea. I gentilis-simi operatori invitano a visita-re il loro sito nel quale spiccano immagini stereotipate di giovani in colletto bianco, dall’aspetto professionale, sorridente e so-prattutto rassicurante. Dal sito non è possibile aver accesso a ulteriori informazioni, essendo queste subordinate all’iscrizio-ne, da farsi esclusivamente per via telefonica. È però difficile restare insensibili alle promesse dell’operatore e viene il deside-rio di grattare la superficie pa-tinata e ammiccante per vedere chi si nasconde dietro la promes-sa di soldi facili. Da un codice di partita IVA si risale a una SRL con sede in provincia di Bari. A questo punto i dubbi sorgono spontanei: perché, dalla Puglia, si prendono la briga di telefo-

nare alla tipografia di Forlì, o al meccanico di Meldola, di cui non possono conoscere l’attività imprenditoriale? La risposta è semplice. Perché, qualora con-vincessero quotidianamente die-ci aziende, moltiplicate per 400 euro, che è il costo di redazione della domanda, incasserebbero 4.000 euro facili facili (questi sì). Nel caso in cui poi nessu-na di queste richieste andasse a

buon fine, nulla potrà essere im-putato al lavoro dei consulenti.

Sempre per restare in argo-mento, dalla recente cronaca locale, apprendiamo dell’arresto di un truffatore (aveva aperto un ufficio anche a Forlì) che riusci-va a farsi consegnare consisten-ti somme di denaro per agevo-lare pratiche di finanziamento nell’ambito dell’Unione Euro-pea. I fondi europei esistono, ec-come, ma per fortuna sono gestiti seriamente: riguardano progetti complessi, transnazionali, spesso con il coinvolgimento di centri di ricerca, di università, di figure professionali quali i temporary-manager, e per questo difficil-mente accessibili dalle nostre piccole realtà imprenditoriali. In questo scenario da far west si inseriscono i comportamenti scorretti di alcuni Istituti di cre-dito che cercano di regolarizzare le commissioni di disponibilità fondi anche sulle linee di auto-liquidante (sbf - anticipo fatture)

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essere impresa • • • novembre 2012 • 11

L a differenza di rendimento fra i titoli pub-blici italiani e tedeschi, che aveva raggiunto l’inquietante quota 537 il 24 luglio scorso,

è ancora in calo: 347 al 6 novembre. Le ricadute positive dovrebbero essere quasi immediate, al-lentamento della stretta creditizia e diminuzione dei tassi di interesse nei finanziamenti alle impre-se. Purtroppo non è così, analogamente a quanto accade col ribasso del prezzo del petrolio senza che corrisponda una proporzionale diminuzione di quello della benzina. A detta degli economisti solo quando lo spread BTP-Bund “scenderà sotto i 300 o meglio, sotto i 200 punti base” si potranno notare dei miglioramenti nell’accesso al credito; intanto nei finanziamenti le imprese italiane paga-no un tasso superiore del 2,5% rispetto a quello dei loro competitor tedeschi. Gli alti rendimenti che lo Stato italiano deve pagare per collocare i suoi titoli ricadono infatti sui costi di approvvigio-namento delle banche che, a loro volta, scaricano sulla clientela composta da famiglie e imprese. Il presidente dell’Abi, lamenta le “notevoli difficoltà generate da un difficile quadro reddituale” il cui perdurare potrebbe “mettere in dubbio la capacità degli istituti di continuare a svolgere il loro ruolo a favore delle imprese”. È vero, non è un momento

facile per le banche, sfiduciate dagli investitori e dai clienti, ma qual è la loro credibilità? Solo ad una casta che si reputa al di sopra di tutto può venire in mente di farsi rappresentare da Giuseppe Mussari. Prima di diventare nel 2010 presidente dell’Abi grazie al sostegno di Corrado Passera (al-lora AD di Intesa SanPaolo, ora ministro) e Ales-sandro Profumo (suo successore in Monte Paschi Siena Mps, allora AD di Unicredit), Mussari fu a capo della Fondazione Mps e successivamente diventò presidente di Mps. Attualmente è indaga-to per aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vi-gilanza per l’operazione che portò Mps a pagare al Banco Santander circa 10 miliardi di euro per Banca Antonveneta, quasi quattro miliardi in più di quelli pagati dall’istituto spagnolo pochi mesi prima. Che dire poi di quel conto in sospeso che le banche hanno con l’Erario, stimato in circa 5 miliardi di euro? Si tratta di contestazioni a volte ereditate da aziende aggregate (è il caso del Ban-co Popolare che si è trovato a sistemare i guai di Italease e della ex Banca Popolare di Lodi), ma anche da verbali su controllate (Intesa San Paolo per Banca IMI e Group Services, Banca Popolare dell’Emilia Romagna per Emro Finance) o peggio ancora per presunti mancati pagamenti di imposte (gruppo UBI Banca) e frode fiscale (Unicredit per l’operazione “Brontos”, che ha portato al rinvio a giudizio l’ex a.d. Profumo, sempre lui).

Ecco, se la predica viene da questo pulpito, pos-siamo immaginare lo stato d’animo dell’impren-ditore di fronte alle richieste della propria banca: business plan, piani di investimento, prospettive di mercato? Risponderei come Totò all’onorevole Cosimo Trombetta: “ma mi faccia il piacere...!”

Mauro Collina

Spread, banche e credibilità

economia & lavoro

con effetto retroattivo. Vale la pena rammentare che la banca ha la possibilità di modificare in sen-so sfavorevole le condizioni inizialmente concor-date (jus variandi) solo se previsto dal contratto e con specifica approvazione del cliente. La facoltà è comunque sottoposta a condizioni da rispettare, a pena di inefficacia delle modifiche, in primis al

cliente deve essere data comunicazione scritta delle variazioni almeno trenta giorni prima della data prevista per la decorrenza delle stesse, tramite la “Proposta di modifica unilaterale del contratto”, in secondo luogo il correntista, entro 60 giorni successivi al ricevimento della comunicazione, ha il diritto di rifiutarne l’applicazione richiedendo la chiusura del rapporto. In tal caso, la banca non può applicare penali o spese di chiusura; devono inoltre essere rispettate le condizioni previste nel contratto prima dell’intervento di modifica.

Mauro Collina

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Credito e impresaUn rapporto sempre più complesso

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economia & lavoro

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Consulenza fiscale• a cura di Roberto Mambelli

IL NUOVO REGIME DELL’IVA PER CASSA

Con il decreto ministeriale 11 ottobre 2012 è sta-ta data attuazione all’IVA per cassa.

Il nuovo regime è entrato in vigore il 1° dicembre 2012 e di seguito si segnalano le caratteristiche del regime stesso:

❖ Nuovo regime art. 32-bis D.L. 83/2012

❖ Regime facoltativo: la circolare n. 44/E dell‘A-genzia Entrate chiarisce che l’opzione ha una du-rata triennale e che va comunicata “nella prima dichiarazione annuale Iva successiva all’eserci-zio dell’opzione, da intendersi, ordinariamente, come quella relativa all’anno in cui è esercitata l’opzione mediante comportamento concluden-te”. Dopo tre anni, l’opzione resta valida di anno in anno, salvo la facoltà di revoca espressa, le cui modalità sono le stesse usate per l’esercizio dell’opzione.

❖ Riguarda tutte le operazioni attive e passive po-ste in essere dal soggetto (che sceglie di operare nel regime dell’IVA per cassa)

❖ Il regime può essere adottato da soggetti passivi IVA con volume di affari non superiore a 2 milio-ni di euro riferito al precedente anno solare. Nel caso in cui il cedente superi il suddetto limite in corso d’anno, il regime dell’IVA per cassa cessa con riferimento alle operazioni attive e passive effettuate a partire dal mese successivo a quello di superamento

❖ Per il cedente che opta per l’applicazione del re-gime, l’Iva sulle cessioni diviene esigibile all’atto del pagamento del corrispettivo e l’Iva sugli ac-quisti è detraibile al momento del pagamento del corrispettivo

❖ Per il cessionario o committente l’IVA è detraibi-le al momento di effettuazione dell’operazione, a prescindere dal momento del pagamento del corrispettivo

❖ Sono esclusi i soggetti che si avvalgono di regimi

speciali di applicazione dell’IVA e quelli che ope-rano con il reverse char-ge

❖ L’Iva diviene comunque esigibile decorso un anno dal momento di effettuazione dell’ope-razione (salvo il caso in cui il cessionario o committente sia stato assoggettato a procedure concorsuali)

La responsabilità solidale negli appalti e nei subappalti

L’art. 13-ter del D.L. 83/2012 ha delineato la re-sponsabilità solidale nel caso di appalto di opere e servizi. La disposizione prevede la responsabilità dell’appaltatore e del committente per il versamento delle ritenute fiscali sui redditi di lavoro dipendente e dell’Iva dovuta dal subappaltatore e dall’appaltatore in relazione alle prestazioni effettuate nell’ambito del contratto.

Con la circolare 40/E/2012 l’Agenzia delle En-trate ha chiarito che gli appaltatori e subap-paltatori possono documentare il rispetto degli obblighi fiscali scaduti al momento del pagamento dei corrispettivi loro dovuti in relazione ai contratti di appalto, oltre che attraverso l’attestazione di un Caf Imprese o di un professionista abilitato, anche attraverso una di-chiarazione sostitutiva di atto notorio.

L’articolo 13-ter prevede, inoltre, che sia l’appal-tatore che il committente possano sospendere il pa-gamento del corrispettivo dovuto al subappaltatore/appaltatore fino all’esibizione della documentazione attestante il regolare versamento dell’iva e delle rite-nute sui redditi di lavoro dipendente.

Nuovo redditestDal 20 novembre 2012 l’Agenzia delle Entrate ha

reso disponibile nel proprio sito il software ReddiTest che consente ai contribuenti di autovalutare la coe-renza fra il reddito del nucleo familiare e le spese sostenute nell’anno da quest’ultimo.

Per utilizzare il software occorre scaricarlo sul pro-

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14 • novembre 2012 • • • essere impresa

prio PC e inserire i dati richiesti.

Le informazioni richieste che sono la composizio-ne, il reddito e il comune di residenza del nucleo fa-miliare, più le spese sostenute nell’anno suddivise in sette tipi di categorie (abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero e cura della persona, altre spese significative, investi-menti immobiliari e mobiliari), non lasciano nessuna traccia sul Web e non vengono acquisite dall’Agenzia delle Entrate.

Il risultato fornito è “coerente” o “non coerente” e non evidenzia il reddito minimo.

I risultati e i dati inseriti possono essere salvati e stampati.

Consulenza del lavoro• a cura di Susi Silvani

Assunzioni agevolate: nuovi incentivi

Attenzione: a oggi i fondi per l’anno 2012 ri-sultano già esauriti. Si attendono chiarimenti su eventuali nuovi stanziamenti da parte del Mini-stero del Lavoro.

Per informazioni contattare l’ufficio ammini-strazione del personale.

Sono stati previsti nuovi incentivi per la stabilizzazio-ne a tempo indeterminato o l’assunzi one a termine di uomini fino a 29 anni e donne di qualsiasi età. Le stabilizzazioni o le assun-zioni devono avvenire nel periodo dal 17 ottobre 2012 al 31 marzo 2013. Di seguito vengono chiarite le condizioni di accesso agli

incentivi nonché le modalità di pre sentazione della domanda per l’ottenimento degli stessi.

Gli incentivi sono cumulabili con altre agevolazio-ni previste dalla normativa vigente.

Datori di lavoro ammessi agli incentiviL’accesso agli incentivi è escluso se il datore di

lavoro:

effettua l’assunzione o la stabilizzazione in viola-zione del diritto di precedenza alla riassunzione di un altro lavoratore con contratto a tempo in-determinato licenziato o cessato da rapporto a termine;

presso la stessa unità produttiva, nella quale si-ano in atto sospensioni del lavoro connesse ad una crisi o riorganizzazione aziendale, salvi i casi in cui l’assunzione o la stabilizzazione siano fina-lizzate all’acquisizione di professionalità sostan-zialmente diverse da quelle dei lavoratori sospesi.

La fruizione degli incentivi è subordinata alla rego-larità contributiva, al rispetto delle norme in mate ria di igiene e sicurezza e all’osservanza dei CCNL.

StabilizzazionePossono essere oggetto di incentivo le trasforma-

zioni/stabilizzazione a tempo indeterminato dei con-tratti: a tempo determinato;

di collaborazione coordinata e continuativa (an-che a progetto);

di associazione in partecipazione con apporto di lavoro;

in essere o cessati da non più di sei mesi.

Il nuovo contratto di trasformazione/stabilizzazio-ne a tempo indeterminato può essere anche a tempo parziale, purché l’orario non sia inferiore alla metà di quello normale di lavoro.

L’incentivo, pari ad € 12.000, spetta nei limiti del-le risorse stanziate e per un massimo di 10 contratti per ciascun datore di lavoro.

Assunzione a termineIl nuovo contratto a termine, con incremento della

base occupazionale, deve prevedere un orario pari a quello normale di lavoro ovvero solo a tempo pieno.

notiziario tecnico

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L’incentivo, la cui misura varia a seconda della du-rata del contratto (come indicato in tabella), spetta nei limiti delle risorse stanziate e per un massimo di 10 contratti per ciascun datore di lavoro.

Domanda di ammissioneLa domanda di ammissione agli incentivi deve

essere inviata esclusivamente in via telematica all’INPS.

A seguito della presentazione della domanda vie-ne rilasciata un’attestazione di ricevuta, val ida ai fini della determinazione dell’ordine cronologico di pre-sentazione delle istanze.

Con successivo messaggio l’INPS renderà note le modalità di verifica dei presupposti di accogli mento delle istanze e fruizione dell’incentivo autorizzato, nonché di rilevazione contabile degli incentivi. Verran-no inoltre indicate le modalità con cui sarà possibile conoscere la variazione delle risorse disponibili, in relazione alle istanze e alle autorizzazioni che inter-verranno.

ErogazioneGli incentivi sono corrisposti dall’INPS in base

all’ordine cronologico di presentazione delle doman-de da parte dei datori di lavoro e sono erogati in un’u-nica soluzione, decorsi 6 mesi dalla stabilizzazione o dall’assunzione a termine.

Visite mediche di controllo: richiesta da parte dei datori di lavoro

Tutti i datori di lavoro (compresi quelli non tenuti al versamento all’INPS della contribuzi one di malat-tia) devono presentare le richieste di visita medica di controllo in via telematica, attraverso il portale

dell’INPS (servizio “Richiesta Visita Medica di con-trollo”) con accesso tramite PIN.

Con questo nuovo sistema il datore di lavoro può richiedere le visite in qualsiasi momento della gior-nata; tuttavia, sono elaborate e smistate giornal-mente ai medici di competenza le richieste perve-nute entro le ore:

❖ 9.00 per la fascia antimeridiana;

❖ 12.00 per la fascia pomeridiana.

Per consentire il controllo medico legale domici-liare, è di fondamentale importanza che il lavoratore verifichi accuratamente la correttezza dei dati riguar-danti l’indirizzo per la reperibilità. Ciò è determinante soprattutto nelle ipotesi in cui quest’ultimo, seppur corretto, non consente al medico di rintracciare il la-voratore (ad esempio, in caso di contrade di notevole vastità, frazioni, complessi comprendenti più palazzi-ne ma con un unico numero civico).

Le richieste di visite mediche domiciliari da parte dei datori di lavoro mediante utilizzo del fax possono venire eccezionalmente accolte solo in caso di inter-ruzione del servizio telematico connesso a problema-tiche di tipo tecnico.

Sono invece abolite tutte le pregresse modalità informative riguardanti l’esito delle visite domi ciliari (come l’invio per lettera della copia per il datore di lavoro), che viene ora reso noto per via telematica tramite il portale dell’INPS.

Somministrazione di lavoro a tempo determinato: possibile il ricorso raggiunto il tetto dei 36 mesi

Con riferimento al rapporto di lavoro a tempo de-terminato, il limite massimo di durata di 36 mesi per lo svolgimento di mansioni equivalenti con lo stesso datore, nel quale sono computati anche i periodi di missione mediante somministrazione a termine, non rappresenta un ostacolo al ricorso a quest’ultima fat-tispecie contrattuale.

Il Ministero del Lavoro, a conferma di quanto già chiarito dalla Circolare n. 18/2012, precisa che, una volta esaurito il suddetto periodo di 36 mesi, il da-tore di lavoro può ricorrere alla somministrazione a tempo determinato con lo stesso lavoratore, fermi re-stando i limiti stabiliti dalla contrattazione collettiva.

notiziario tecnico

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Durata del contratto Misura dell’incentivo

Da 12 a 18 mesi € 3.000

Oltre 18 e fino a 24 mesi € 4.000

Oltre 24 mesi € 6.000

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Ambiente e Sicurezza• a cura di Alberto Camporesi

La normativa sulla Sicurezza Alimentare

Il D. Lgs 155/97, entra-to in vigore dal Dicembre 2000 e poi sostituito dal D. Lgs. 193/07, è la normati-va a cui devono adeguarsi tutte le aziende che hanno a che fare nelle loro attività con il trattamento, la mani-polazione, la conservazione e/o commercializzazione degli alimenti.

Il D. Lgs. 155/97 nasce per stabilire le norme generali sull’Igiene degli Ali-menti e le relative modalità di verifica degli stessi.

Pertanto i titolari di attività di produzione, mani-polazione conservazione e/o commercializzazione di alimenti e bevande devono:

❖ Controllare che anche gli addetti siano control-lati e formati rispetto all’igiene alimentare e alla mansione svolta.

❖ Verificare che i locali, i mezzi adibiti al trasporto, tutte le attrezzature in uso rispondano anch’essi a requisiti di igiene, pulizia e manutenzione.

❖ Accertarsi che gli scarti alimentari vengano trat-tati secondo la normativa vigente che riguarda deposito, smaltimento e rimozione.

Il sistema HACCP prevede anche forme di auto-controllo per salvaguardare l’igiene degli alimenti e dei cibi.

Ultima avvertenza, ma non per questo meno im-portante, il titolare dell’impresa deve essere in gra-do di mostrare all’autorità competente il documento aziendale di autocontrollo, nel quale si troveranno tutte le informazioni su natura, frequenza e i risultati dell’autocontrollo alimentare.

Per informazioni, contattare l’ufficio Ambiente e Sicurezza di Confartigianato Forlì (Gabriele Leoni 0543/452820).

Nuovo servizio di gestione dei registri dei rifiuti in modalità telematica

A seguito della sospensione del Sistri attuata dal Decreto Legge 22 giugno 2012, n. 83, sono torna-te a essere operative le tradizionali modalità car-tacee di tracciabilità dei rifiuti: registro di carico e scarico, formulario e denuncia MUD, con le relative sanzioni amministrative e penali in caso di errore o inadempienza. Per agevolare le imprese nel rispetto

di tutti gli obblighi di legge, Confartigianato Forlì ha predisposto un nuovo servizio di tenuta dei registri tramite una piattaforma software che offre l’oppor-tunità di affidare all’Associazione l’intera gestione dei rifiuti, dalle registrazioni di carico e scarico alla denuncia MUD.

Il sistema consente una gestione dei rifiuti molto più rapida e sicura della tradizionale modalità carta-cea e, nel caso di futuro avvio del Sistri, di riversare automaticamente tutti i dati senza dover effettuare alcun tipo di conteggio o immissione di giacenze.

La versatilità di questo nuovo gestionale mette l’Associazione in condizione di offrire un servizio su misura per ogni tipologia di azienda, in quanto pre-vede modalità di accesso e utilizzo differenziate in base alla categoria di appartenenza. Per ulteriori in-formazioni è possibile rivolgersi ai consulenti dell’uf-ficio Ambiente e Sicurezza dell’associazione.

Credito• a cura di Mauro Collina

Capitale di rischio: uno strumento moderno per finanziare nuove idee

È sempre più ardua la strada per concretizzare i propri progetti imprendito-riali; l’accesso al credito sembra riservato a chi non ne ha bisogno e le idee, an-che valide, restano spesso sogni irrealizzati. C’è però una forma di finanziamento che comincia a destare inte-resse: è quella del capitale di rischio (venture capital). Consiste nell’apporto di

risorse finanziarie in azienda, da parte di operatori specializzati, sotto forma di partecipazione al capi-tale societario, per un arco temporale definito. As-sieme ai mezzi finanziari, l’investitore istituzionale offre esperienze professionali, competenze tecnico-manageriali e una rete di contatti con altri investitori. L’impresa che abbia un progetto valido per iniziare una nuova attività o che desideri svilupparne una già esistente può rivolgersi all’investitore istituzionale. Quest’ultimo, diventando un “socio temporaneo”, ha lo scopo di realizzare, nel medio termine, un impor-tante guadagno di capitale (capital gain) tramite la cessione della partecipazione acquisita. L’investito-re istituzionale condivide le scelte strategiche dell’a-zienda, limitando il proprio intervento alle decisioni più significative. L’imprenditore ha la piena autono-mia nella gestione operativa, garantendo in cambio la disponibilità e la trasparenza nell’interesse dello

notiziario tecnico

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notiziario tecnico

sviluppo aziendale. Un esempio di venture capital at-tualmente operativo è:

Ingenium Emilia-Romagna IIScadenza: 31/12/2013

Nato grazie ai finanziamenti Por Fesr, Ingenium Emilia-Romagna II, vuole favorire lo start up di impre-se innovative, in particolare di quelle che operano nei settori ad alta tecnologia (nate da spin off accademi-ci, di ricerca e aziendali) e sostenere le strategie di sviluppo e di investimento innovativi delle imprese che garantiscano buone marginalità e prospettive di crescita, attraverso investimenti per la crescita e l’implementazione di programmi di sviluppo di impre-se già esistenti.

Ingenium è il fondo di capitale di rischio, soste-nuto con l’Attività II.1.3 è finanziato con 14 milioni di euro: 7 conferiti dalla Regione Emilia-Romagna e 7 dalla ZERNIKE META VENTURES (ZMV) SPA (inve-stitore istituzionale e gestore del fondo), individuata attraverso gara pubblica.

I destinatari: la partecipazione al capitale socia-le viene assunta solo in imprese innovative che ne-cessitino di un sostegno finanziario per lo studio del progetto iniziale (seed capital) e/o per lo sviluppo del prodotto e la commercializzazione iniziale (start up capital) e/o per la crescita e l’espansione socie-taria (expansion capital) allo scopo di aumentare la capacità produttiva attraverso la realizzazione di un programma di innovazione tecnologica.

Per le operazioni investimento nelle prime fasi di vita dell’impresa (seed e start up) sino ai 36 mesi di vita, il fondo interverrà preferibilmente in imprese operanti nei settori di:

biotecnologie, farmaceutica, chimica organica;

nanotecnologie, nuovi materiali, chimica fine;

meccanica di precisione, strumenti di misura e con-

trollo, sensoristica, biomedicale, elettromedicale;

informatica e telematica, tecnologie digitali, au-diovisivo;

tecnologie per le energie rinnovabili, il risparmio energetico, l’ambiente.

Per quanto riguarda invece le operazioni di expan-sion financing, destinate cioè a supportare la cresci-ta e l’implementazione di programmi di sviluppo di imprese già esistenti (con più di 36 mesi di vita), le aziende partecipate dovranno appartenere ai settori manifatturieri elencati nella Sezione C della classifi-cazione Ateco 2007. Le imprese partecipate dal fon-do regionale dovranno essere esclusivamente picco-le e medie imprese, con localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Possono presentare la propria pro-posta progettuale al fondo non solo le imprese già costituite ma anche gli aspiranti imprenditori, purché disponibili a costituire un società al momento dell’ot-tenimento dell’investimento.

Le regole d’ingaggioIl fondo Ingenium investe in aziende con potenzia-

lità di crescita e con un team in grado di gestire il processo di accelerazione dell’impresa. L’acquisi-zione delle quote avviene sulla base di una valuta-zione della capacità di sviluppo dell’impresa, sulla sostenibilità dell’iniziativa imprenditoriale, sulle ca-ratteristiche del team proponente. La valutazione e le modalità dell’investimento e del disinvestimento sono effettuate da ZMV in totale autonomia e indi-pendenza. La partecipazione del Fondo al capitale sociale di ciascuna impresa è sempre temporanea e minoritaria, per un importo massimo di 2.000.000 Euro per impresa destinataria su un arco di dodici mesi. L’intervento del fondo si perfeziona esclusiva-mente attraverso la sottoscrizione di quote o azioni di nuova emissione.

Ulteriori informazioni sono reperibili al seguente indirizzo: http://fesr.regione.emilia-romagna.it/finanziamenti/fondi/ingenium

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Interessante opportunità per le imprese

L’amministrazione comunale promuove la Carta GiovaniCarta Giovani il progetto realizzato dal Comune di Forlì in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna,

permette ai ragazzi tra i 14 e i 29 anni che vivono, studiano o lavorano nel territorio, di ottenere sconti e agevolazioni presso svariati esercizi commerciali, inoltre, offre l’opportunità di svolgere un’esperienza di cittadinanza attiva, in rete con vari enti pubblici e con associazioni di volontariato. Gli interessati possono richiedere la card compilando il modulo di adesione e restituendolo presso uno dei punti di distribuzione della carta.

Ma Carta Giovani è anche un’opportunità di business per le imprese che possono aderire al circuito offrendo scontistiche e agevolazioni sui propri prodotti o servizi, così da farsi conoscere da tutti i fruitori della carta.

Per informazioni è possibile contattare Fabiola Foschi allo 0543 452844.

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18 • novembre 2012 • • • essere impresa

Affari generali• a cura di Marco Valenti

Da gennaio in distribuzione il catalogo benefit

Rinnovata la convenzione con il quotidiano Il Resto del Carlino

Anche quest’anno l’a-desione a Confartigianato di Forlì consentirà di acce-dere a numerosi vantaggi. Dal mese di gennaio verrà distribuito il catalogo bene-fit con tutte le opportunità riservate ai soci. Tra queste ne rammentiamo una che ogni anno riscuote sempre grande successo, la con-venzione con Il Resto del Carlino, che è stata rinnova-

ta anche quest’anno. Gli associati di Confartigianato hanno l’opportunità di acquistare il quotidiano a soli 0,78 Euro (anziché 1,20 Euro).

Rivolgendosi agli uffici di Confartigianato è possi-bile sottoscrivere un abbonamento speciale, a 235 euro, valido per ritirare in edicola 300 numeri de Il Resto del Carlino. In tal modo sarà possibile realiz-zare uno sconto del 35% sul prezzo di copertina e un risparmio di 125 euro, per ricevere il quotidiano a mezzo posta direttamente a casa è possibile sceglie-re la formula da 245 euro.

Per informazioni e adesioni contattare Paola Bar-tolini allo 0543 452818 entro il 31 gennaio 2013.

Una nuova convenzione per i soci

Anche Toyota Motor tra i vantaggiConfartigianato offre una nuova opportunità agli

associati la convenzione con Toyota Motor Italia che arricchisce ulteriormente il pacchetto di offerte e di vantaggi in favore delle imprese associate, L’offerta prevede importanti riduzioni di prezzo per le diverse tipologie di autoveicoli Toyota, dalla piccola iQ, parti-colarmente adatta per gli spostamenti cittadini, alle versioni Land Cruiser, RAV4 e Hilux. Le percentuali di

sconto applicate vanno da un massimo del 23 % per l’acquisto di una Verso o di una Avensis (senza per-muta), all’11 % per la Land Cruiser, la Hilux e la iQ. Inoltre la Yaris, uno dei modelli maggiormente vendu-ti, è acquistabile con uno sconto del 21 %. Le riduzio-ni si applicano anche alle versioni ad alimentazione ibrida, oltre a quelle alimentate a benzina e gasolio.

Per usufruire dei vantaggi è, come sempre, neces-sario che gli interessati dimostrino di essere in rego-la con il tesseramento di Confartigianato, attraverso l’esibizione della tessera associativa oppure di una lettera su carta intestata dell’Associazione compro-vante lo status di socio.

Da gennaio in distribuzione il catalogo benefit

Anche nel 2013 scegliere di rinnovare l’adesione a Confartigianato di Forlì, darà accesso a un sistema in grado di offrire un servizio a 360° per la tua impresa, dalla consulenza fiscale e tributaria, alla gestione dei libri paga, dai rapporti con gli enti pubblici sino alla tutela sindacale. Una realtà costituita da più di 100 collaboratori, con una presenza capillare sull’intero territorio forlivese, per essere maggiormente vicini agli oltre tremila imprenditori, che hanno scelto di associarsi a Confartigianato Forlì. Un sistema dina-mico che affianca l’impresa nelle sfide quotidiane per accrescere la competitività, riducendo il peso della burocrazia e degli adempimenti che regolano il settore. Senza dimenticare che scegliere il sistema Confartigianato offre, inoltre, l’opportunità di usufrui-re di sconti e utili convenzioni nate dalla collaborazio-ne dell’associazione con importanti realtà e marchi locali e nazionali.

notiziario tecnico

2013

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essere impresa • • • novembre 2012 • 19

noimpresa.it è un servizio gratuito di Confartigianato Forlì.Aderisci perché la forza delle imprese siamo noi.

LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO SI METTONO IN RETE.NOI, INSIEME, PER FARE L'IMPRESA.

CONFARTIGIANATO FORLÌ È UN GRANDE MONDO DI OPPORTUNITÀ. Ora, grazie al portale noimpresa.it, ogni associato ha a disposizione una pagina personale con cui presentarsi e farsi conoscere: un'incredibile risorsa che permette alle imprese associate a Confartigianato di trovare partners e fornitori direttamente tra chi condivide la stessa visione e il medesimo approccio professionale.

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movimentidonne impresa

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20 • novembre 2012 • • • essere impresa

I l 18 e 19 ottobre scorsi si è tenuta a Roma la XIV Convention di Donne Impresa (nella foto un momento conviviale) un’occasione

per riflettere sul futuro oltre la crisi, anche alla luce delle numerose potenzialità dell’occupazio-ne femminile. Le donne costituiscono una risorsa preziosa, ma ancora poco sfruttata, come eviden-ziato anche dal recente vertice di Bruxelles all’in-terno della settimana europea della piccola e me-dia impresa. Le donne costituiscono solo il 34,4% dei lavoratori autonomi in Europa, un dato an-cora troppo esiguo, che di fatto lascia inoccupa-to un bacino di lavoratrici in grado di apportare un contributo fondamentale per la crescita eco-nomica, dando vita a un contesto più favorevole per l’occupazione. Proprio su quest’ultimo punto i dati presentati nel corso della convention han-no rilevato che tra agosto 2008 e agosto 2012, a fronte di una variazione media dell’occupazione del -1,9%, le lavoratrici occupate sono cresciute dell’1,7%, pari a un aumento in valore assoluto di 158,9 mila unità. Mentre nello stesso periodo la componente maschile ha risentito maggior-mente degli effetti della recessione, presentando una flessione del -4,3%, corrispondente a una diminuzione di occupati per 604,7 mila unità. Prendendo in considerazione il tasso di occupa-zione, a fronte di una importante diminuzione di quello maschile (-3,8 punti percentuali nell’arco dei quattro anni esaminati), quello femminile re-gistra un lieve incremento (+0,2). Anche l’analisi

del tasso di attività mostra segnali positivi per la componente femminile: +1,9 punti percentuali nel periodo considerato, contro la diminuzione di 0,5 punti percentuali della maschile. Anche se il tasso di disoccupazione per le donne cresce di 3 punti percentuali, la dinamica è di 1,3 punti percentuali inferiore a quella registrata dal tasso di disoccu-pazione maschile (+4,3 punti percentuali).

In un momento di crisi così complesso come quello vissuto da mesi dall’economia mondiale non è possibile lasciare inutilizzate delle risorse fondamentali come le donne lavoratrici. L’im-prenditorialità femminile può rappresentare una risposta concreta contribuendo al rilancio dell’e-conomia e per questo deve essere sostenuta con politiche mirate.

movimenti donne impresa

La convention nazionale di Donne Impresa

“Futuro non Convenzionale”

Noi Impresa il portale per l’azienda moltiplica i propri contatti

Soddisfazione di Donne Impresa, che ha promosso il progettoIl portale www.noimpresa.it

continua a crescere, rappresen-tando un’opportunità sempre più accattivante per le aziende aderenti. “In questi mesi sono notevolmente aumentati i con-tatti di coloro che si rivolgono al sito per ricercare potenziali fornitori tra le aziende che han-no scelto di essere presenti nel portale con una propria pagi-

na” spiegano le componenti del consiglio di Donne Impresa, che ha predisposto il progetto rite-nendolo un’occasione per molti-plicare il proprio business. “Gli imprenditori che hanno deciso di attivare il profilo su www.noimpresa.it hanno la chance di essere indicizzati anche dal motore di ricerca maggiormente diffuso, Google e quindi di esse-

re trovati con maggiore facilità anche da coloro che effettuano ricerche in rete. Grazie al no-stro portale persino le aziende meno strutturate possono essere presenti con una propria pagina nel web, mentre coloro che han-no già un proprio sito possono creare su www.noimpresa.it un collegamento che reindirizzi l’u-

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I n Italia la partecipazione femminile al mer-cato del lavoro è tra le più basse d’Europa, il tasso di inattività delle donne nel nostro Pae-

se è del 48,5%, a fronte della media Ue del 35,1%. Un dato allarmante evidenziato dall’Osservatorio di Confartigianato che ha effettuato un’analisi sul rapporto donne e lavoro.

Sebbene l’occupazione femminile abbia fatto re-gistrare ad agosto 2012 un debole segno positivo con un +0,9%, la percentuale italiana rimane trop-po distante dal livello europeo, senza dimenticare le marcate differenze regionali che ancora sussi-stono nel Paese. Nelle regioni del Mezzogiorno, in media, lavora una donna su quattro: la Campania fa registrare il record per il più basso tasso di oc-cupazione femminile, sul versante opposto della classifica vi è, invece, la provincia autonoma di Bolzano, pari al 63%, al secondo posto l’Emilia-Romagna con il 60,9% e terza nella classifica delle regioni più virtuose la Valle d’Aosta con il 60,8%. A tenere distanti le donne dal mondo del lavoro vi è soprattutto il basso investimento in quei servizi di welfare che dovrebbero favorire la conciliazione tra attività professionali e cura della famiglia. An-che in questo caso il nostro Paese è nelle posizioni peggiori della classifica europea. Secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, la spesa pubblica per la famiglia è stata nel 2011 pari a 20,7 miliardi, pari al 4,6% dei 449,9 miliardi di spesa totale per la

protezione sociale. Nel periodo 2007-2011 la spe-sa per la famiglia è la componente delle prestazio-ni di welfare che è cresciuta meno: l’incremento è stato di 1,3 miliardi, pari al +6,9%, vale a dire la metà rispetto all’aumento della spesa complessiva per il welfare in Italia.

Fabiola Foschi responsabile di Donne Impresa Confartigianato Forlì (nella foto) commenta lo studio “pur in un contesto così problematico per il lavoro femminile, l’Italia mantiene però la leader-ship in Europa per il maggior numero di impren-ditrici e lavoratrici autonome: 1.565.400, pari al 16,4% delle donne occupate nel nostro Paese, ri-spetto alla media europea del 10,3%.” Continua Foschi “le imprenditrici artigiane sono 367.895 e la provincia di Forlì-Cesena si colloca al 21esimo posto sulle 105 province oggetto dell’analisi per la presenza di titolari d’azienda donne sul totale del-le imprese attive. Un risultato che premia il nostro territorio, dove, da sempre, l’obiettivo è l’eccellen-za della rete di servizi.”

Altro dato significativo riguarda la connessione tra occupazione e istruzione. L’analisi indica la for-te diminuzione (-8,5%) della presenza nel mercato del lavoro di donne con nessun titolo di studio, la licenza elementare e quella media. In particolare si osserva una correlazione positiva tra intensità della crescita dell’occupazione e titolo di studio: la variazione è del 3,6% per le donne diplomate e cresce all’11,3% per le donne laureate o in forma-zione post laurea.

movimentidonne impresa

Donne e lavoro un rapporto complesso

Numerosi i vincoli che ancora limitano l’occupazione femminile

tente.” Uno strumento versatile e di semplice uti-lizzo messo gratuitamente a disposizione di tutti gli associati per dare ulteriore visibilità a chi fa impresa. Concludono le dirigenti di Donne Impre-sa “invitiamo gli associati a visitare il portale e, qualora non l’avessero ancora fatto, a iscriversi. La procedura è molto intuitiva e immediata, ma per ogni eventuale dubbio il personale di Confar-tigianato Forlì è a disposizione per aiutare l’utente nella registrazione.”

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Soddisfazione di Donne Impresa, che ha promosso il progetto

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movimenti anap

Il presidente Partisani denuncia

Il sociale non paghi il prezzo più alto della spending review

“L a situazione ci sta por-tando verso il crollo del sistema pubblico

di tutela del diritto alla salute, ponendo in condizioni di for-te disagio le persone e le fami-glie.” Così Ernesto Partisani, presidente di Anap Forlì (nella foto), commenta gli ultimi dati sul sistema sanitario naziona-le, stretto tra l’aumento dei co-sti di beni e servizi (+ 3,5% su base annua) e la diminuzione dei trasferimenti dallo Stato alle Regioni per effetto congiunto della manovra Tremonti e del-la spending review. “Da qui al 2014” chiarisce Partisani “si pa-venta una stangata che varreb-be 12 miliardi e mezzo di euro, con una riduzione graduale da 4,2 a 3,7 dello standard di po-sti letto negli ospedali ogni mille abitanti. Un quadro a dir poco preoccupante, davanti al quale si rivela vitale la sperimentazio-

ne di nuove frontiere per garan-tire la sostenibilità del Welfare.” Anap è da tempo impegnata in questa direzione, anche a livello regionale. Sono state, infatti, av-viate proficue sinergie con orga-nizzazioni no profit solidaristi-che, per poter offrire pacchetti e servizi di sanità integrativa. “Le difficoltà economiche di parti consistenti della popolazione” conclude il presidente di Anap “si traducono in una diminu-zione della domanda di sanità,

pubblica o privata, se non per emergenze vitali. In questo con-testo, anziani e pensionati sono del tutto sprovvisti di forme di sanità integrativa, potendo con-tare su risorse scarse, pur aven-do significative esigenze di cura. Come associazione, il nostro scopo è fornire sostegno con-creto e quotidiano ad anziani e pensionati, con particolare at-tenzione alle fasce a basso red-dito. Perciò ci impegniamo nella moltiplicazione di progetti che garantiscano anche ai soggetti più deboli la tutela del diritto alla salute.” I soci Anap a livel-lo locale possono usufruire di scontistiche riservate e di una serie di convenzioni attivate con strutture sanitarie del territorio proprio per andare incontro alle necessità di coloro che troppo frequentemente sono costretti a posporre interventi sanitari a causa dei costi troppo elevati.

Famiglie in difficoltà: i dati Istat lo confermanoNel 2011 le risorse economi-

che sono state scarse o del tutto insufficienti per il 42,7% del-le famiglie. Rispetto a 10 anni prima, quando la stessa situa-zione era percepita dal 27,1% dei nuclei, il peggioramento è stato di 15,7 punti percentuali. È quanto emerge dai dati Istat, in particolare per il 37% delle famiglie intervistate le risorse, lo scorso anno, sono risulta-te scarse, mentre per un altro 5,7% assolutamente insufficien-ti. Rispetto a 10 anni prima l’au-mento è stato rispettivamente di

12,1 punti e 3,5 punti. Risorse adeguate, invece, per il 55,7% delle famiglie; nel 2001 a esse-re soddisfatti erano il 70% degli intervistati ma in un decennio si è registrato un calo di 14,3 pun-ti percentuali. Mentre solo per l’1,1% il giudizio è ottimo. Pas-sando alla valutazione espressa sulla situazione economica, ri-spetto all’anno precedente, nel 2010 è peggiorata per il 43,3% dei nuclei, mentre 10 anni pri-ma si arrivava al 26% (+17,3 punti). Dall’altro lato della ta-bella la situazione nel 2000 era

migliorata, rispetto all’anno precedente, per il 9,3% men-tre nel 2010 solo il 4,8% può chiudere l’anno con un bilancio positivo. Secondo i dati dell’I-stituto di statistica, l’incidenza della povertà relativa familiare, nello stesso periodo, si è ridotta di 0,9 punti percentuali, passan-do dal 12% del 2001 all’11,1% del 2011. I livelli più alti si re-gistrano, come prevedibile, nelle regioni del sud, con un dato me-dio del 23,3%, contro il 6,4% del centro e il 4,9% del nord.

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movimentianap

Le difficoltà di fronte alla malattia

I n Italia il peso dell’assistenza agli anziani con malattie croniche o rare ricade intera-mente sulle famiglie, che in media dedica-

no al familiare anziano più di 5 ore al giorno e arrivano a spendere 14mila euro l’anno tra sup-porto assistenziale integrativo, farmaci non rim-borsati, parafarmaci, visite ed esami. Un impegno

evidenziato dal Tribunale del Malato e che ha conseguenze sul piano lavorativo. Come riferisce il 93% delle associazioni interpellate, i familiari infatti non riescono a conciliare l’orario lavora-tivo con le esigenze di assistenza, e nel 53,6% dei casi si sono ricevute segnalazioni di licenziamenti, mancati rinnovi o interruzioni del rapporto di la-voro. Pesante anche l’onere economico: le famiglie mediamente spendono in un anno 8.488 euro per il supporto assistenziale integrativo alla persona, 1.127 euro per farmaci non rimborsati dal servi-zio sanitario nazionale, 1.297 euro per l’acquisto di parafarmaci, 3.178 euro per visite, esami o at-tività riabilitativa a domicilio. Praticamente quasi il doppio della cifra percepita come indennità di accompagnamento.

La retta delle strutture residenziali o semiresi-denziali è invece di 13.946 euro. Al momento del-le dimissioni le famiglie si trovano sostanzialmen-te a fare tutto. Il 76% delle associazioni segnala la mancata attivazione dell’assistenza domiciliare contestualmente alle dimissioni. Per il 70,3% del-le associazioni il medico di medicina generale non si integra con lo specialista, mentre per il 59,2% non informa paziente e familiari sulla corretta gestione della patologia. Per il 72,4% delle as-sociazioni inoltre il medico di medicina genera-le non svolge la funzione di coordinamento degli interventi tra i professionisti coinvolti, mentre il 46,4% riferisce che questi presta poca attenzione alla rilevazione del dolore.

La lettura dei dati evidenzia che le famiglie po-vere sono 2,782 milioni, di cui oltre la metà vive nel mezzogiorno (1,863 mln), 318.000 al centro e 601.000 al nord. Per le regioni gli ultimi dati disponibili sono del 2010, con la Basilicata al pri-mo posto per incidenza di povertà (28,3%); prima della crisi, nel 2007, il dato si attestava al 26,3%. Al secondo posto si classifica la Sicilia, con il 27%, in leggero miglioramento rispetto al 2007, quando arrivava al 27,6%, seguita dalla Calabria, con il 26% (era il 22,9% nel 2007). Il livello più basso di povertà si registra invece in Liguria, con il 4%, in leggera diminuzione rispetto al 2007, quando ar-rivava al 4,8%. Seguono a breve distanza l’Emilia Romagna, con il 4,5% di incidenza di povertà (il 6,2% nel 2007) e l’Umbria con il 4,9% (il 7,3% prima della crisi).

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Famiglie in difficoltà:i dati Istat lo confermano

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movimenti giovani imprenditori

Intervista al presidente Fabrizio Giovannini

I Giovani Imprenditori vogliono essere protagonisti del futuro

F abrizio Giovannini (nel-la foto), dopo aver ma-turato l’esperienza di

consigliere del gruppo Giovani Imprenditori dall’inizio 2007, da due anni ricopre l’incarico di presidente del movimento, che rappresenta gli imprenditori sot-to i 40 anni, aderenti a Confarti-gianato Forlì. Una militanza che ha portato l’imprenditore a con-frontarsi con una realtà per mol-ti aspetti nuova rispetto a quella vissuta all’interno dell’azienda di cui è socio, la Giò Casa Srl, caratterizzata anche da momenti istitu-zionali quali l’assemblea annuale del gruppo. Pro-prio in occasione dell’assemblea 2012, Giovannini è stato, infatti, protagonista di una tavola rotonda dal provocatorio titolo “Futuro? Non pervenuto!” assieme al presidente della Provincia Massimo Bul-bi, al viceprefetto Darco Pellos, al presidente della Camera di Commercio provinciale Alberto Zam-bianchi e al vicario episcopale don Franco Appi. E proprio Giovannini che, ben conosce l’andamento del sistema produttivo locale anche per esperienza personale - la sua azienda di vendita di pavimenti e rivestimenti, opera infatti in uno dei campi mag-

giormente provati dalla lunga crisi, l’edilizia - sintetizza le mo-tivazioni che hanno determinato la scelta di affrontare un tema tanto complesso quanto affasci-nante: il futuro della nostra eco-nomia. “L’impresa si confronta con una situazione sempre più difficile; accanto ai problemi strettamente connessi alla crisi, come il calo delle commesse e la difficoltà di accesso al credito, non di rado il piccolo imprendi-

tore è chiamato a fare da banca al cliente, il quale posticipa i pagamenti o addirittura non salda quan-to dovuto perché alle prese con problemi di liquidi-tà. Di fronte a un contesto così delicato, il Governo Monti è intervenuto inasprendo ancora di più la tassazione, con un ulteriore appesantimento della situazione.” Un quadro che si aggrava ulteriormen-te per gli effetti della spending review, che determi-nerà nel nostro territorio la nascita della Provincia unica, con Ravenna e Rimini. “L’accorpamento de-gli enti locali è stato salutato come una rivoluzione in grado di provocare significativi risparmi fonda-

Continua a pagina 25 • • •

Futuro? Non pervenuto!

La necessità di confrontarsi per affrontare il futuro insieme

Riflessioni, idee, proposte

DIBATTITO

Lunedì 26 novembre 2012 ore 17.00 Residenza Provinciale - Sala NassiryaPiazza G.B. Morgagni 2 - Forlì

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essere impresa • • • novembre 2012 • 25

Assemblea 2012: Futuro? Non pervenuto!

Un dialogo per immaginare il domani

I l 26 novembre nella suggestiva cornice del-la Sala Nassirya, nella residenza provinciale, si è tenuta l’assemblea annuale dei Giovani

Imprenditori, nella quale è stato realizzato un con-fronto con i rappresentanti delle istituzioni locali per cercare di fare chiarezza sul futuro del nostro territorio con la nascita della Provincia unica. Lo scopo del Gruppo è semplice, contribuire a co-struire il futuro, che è ciò di cui, oggi, la società e le imprese hanno necessità. Con la crisi, infatti, è venuta meno la prospettiva, si rincorre il pre-sente, si cerca di far fronte al contingente senza poter immaginare il domani. E quest’incertezza permea tutti gli ambiti della società, inclusa la po-litica. La tavola rotonda dal titolo “Futuro? Non pervenuto!” è stata, dunque, l’occasione per av-viare il dialogo con le istituzioni: dalla Provincia con il presidente Massimo Bulbi, alla Prefettura col il viceprefetto Darco Pellos, dalla Camera di Commercio provinciale con il presidente Alberto Zambianchi sino al vicario episcopale don Franco Appi, moderati dal caporedattore del quotidiano forlivese Il Corriere di Forlì Gaetano Foggetti (nel-la foto un momento del convegno). Il presidente dei Giovani Imprenditori Fabrizio Giovannini ha incalzato gli ospiti ricordando i temi caldi per la nostra Provincia; dall’avvicendamento ai vertici della Prefettura, in una fase nella quale la perce-

zione dell’insicurezza è molto avvertita dai cittadi-ni, all’obbligo di ridisegnare non soltanto i confi-ni geografici della provincia, ma anche le relative deleghe, con evidenti ricadute su cittadini e im-prese. Senza dimenticare la necessità di ripensare funzioni e ruoli nell’ottica della spending review della pubblica amministrazione e la conseguente spirale che porterà all’accorpamento di enti, isti-tuzioni, uffici, distaccamenti, recapiti e servizi di prossimità, dinamica alla quale bisognerà rispon-dere con una nuova offerta vicina alla comunità, in un clima di crisi, non solo economica, ma di valori. Sollecitazioni che hanno animato il dibat-tito: il presidente Bulbi ha, infatti, manifestato le proprie perplessità sul riordino, se le province fossero davvero un ente inutile come qualcuno ha ipotizzato andrebbero abolite, diversamente un loro accorpamento non comporterà alcun rispar-mio reale nel breve periodo, aprendo piuttosto problemi relativi alla ridistribuzione delle funzio-ni. Don Appi ha posto l’accento sull’importanza della persona in seno all’impresa artigiana, in cui le relazioni sono solide e il dipendente non è sol-tanto una risorsa per il titolare, ma valore prezio-so, al quale non si vuole rinunciare malgrado gli effetti della crisi erodano le risorse disponibili. Il presidente Zambianchi dal suo osservatorio privi-legiato dell’ente camerale, ha ribadito la necessità per le imprese di assumere una dimensione tale da poter avere successo all’interno della propria nic-chia di mercato, incrementandola costantemente, poiché è indispensabile per l’impresa crescere per poter rimanere sul mercato. Un dialogo sereno che rappresenta un primo passo verso la definizione di un domani, che, se non altro per questioni ana-grafiche, vedrà i giovani imprenditori protagonisti della nostra realtà produttiva.

movimentigiovani imprenditori

mentali per ridurre il deficit di bilancio statale, ma il timore degli imprenditori è che a fronte di un’i-potetica riduzione dei costi nel lungo periodo, ci sia un’immediata perdita di servizi per la collettività. Non c’è ancora chiarezza né sulle modalità di ridi-stribuzione delle funzioni sino a oggi svolte local-mente né sugli effetti che si verificheranno a livello locale. Come Giovani Imprenditori chiediamo alle istituzioni di lavorare per costruire una Provincia che non sia grande solo a livello geografico, ma che sappia tutelare al meglio le istanze del territorio, attraendo risorse regionali, per completare i nume-rosi interventi di cui c’è necessità: dalla viabilità, alla cablatura dei piccoli comuni.”

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I Giovani Imprenditori vogliono essere protagonisti del futuro

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Le imprese in Italia

Una risorsa indispensabileper il Sistema Paese

S econdo gli ultimi dati diffusi dall’Istat sul-la struttura e competitività delle imprese le imprese attive sono 4.372.143 e occu-

pano 16.694.458 addetti, di cui 11.224.596 sono dipendenti. La dimensione media delle imprese è di 3,8 addetti per impresa. Le aziende italiane re-alizzano un valore aggiunto di 707,8 miliardi di euro, con un valore aggiunto per addetto pari a 42.400 euro; il costo del lavoro per dipendente è di 34mila euro e la retribuzione lorda per dipen-dente di 24.400 euro.

In Italia le Micro e Piccole Imprese fino a 20 addetti, sono 4.292.538 e danno occupazione a 9.836.832 addetti e connotano la struttura im-prenditoriale del nostro paese rappresentando il 98,2% delle imprese e il 58,9% degli addetti. Queste aziende rappresentano il 38% del fattura-to totale delle imprese, il 41,2% del valore aggiun-to e il 40,4% degli investimenti. Le imprese riman-gono le uniche locomotive del lavoro nel nostro Paese: dal 1995 al 2010 sono state le imprese del

manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi non finanziari a determinare la crescita dell’occupazio-ne di quasi due milioni (1.988.000) di occupati. Gli effetti della forte recessione del 2009 si sono scaricati pesantemente sulla piccola impresa, dove è maggiore l’incidenza del lavoro indipendente; in generale il lavoro autonomo, privo della copertura data dagli ammortizzatori sociali, ha risentito in modo più accentuato degli effetti della crisi. Gli ultimi dati evidenziano che tra il 2007 e il 2010 l’occupazione delle imprese è scesa del 2%. Par-ticolarmente colpito il segmento mediano delle imprese: tra i 10 e i 249 addetti la diminuzione oscilla tra il -4,5% e il 5,2%, mentre l’occupazio-ne dipendente nelle micro e piccole imprese fino a 20 addetti registra una sostanziale tenuta, con una riduzione dello 0,8%. Flessibilità, capacità di adeguarsi alle oscillazioni del mercato e forte ra-dicamento nel territorio sono gli elementi di forza delle piccole realtà artigiane, che, malgrado la lun-ga crisi stanno continuando a resistere.

i numeri dell’artigianato la crisi in cifre

Come cambia la spesa per consumi finali delle famiglie con la crisi economica? Un re-cente studio di Confartigiana-to ha messo in evidenza una sostanziale stabilità, con una variazione del + 0,2% a prezzi costanti. Le famiglie sostengo-no ancora la domanda di servi-zi che, infatti, cresce dell’1,3% mentre tagliano la spesa per beni, in calo dello 0,8%, dato appesantito soprattutto dei beni

durevoli, in calo dell’1,8%. Al contrario è buona la tenuta per i beni collegati alla ricreazione, cultura e istruzione, in crescita del 2,5%. Osservando i con-sumi nel lungo periodo, tra il 2011 e il 2007, anno pre-crisi, si evidenzia un calo dell’1,3%, risultato nato dal -1% del 2008, ma soprattutto dal -1,8% regi-strato nel momento più buio della Grande recessione, colpi che le famiglie non hanno potu-to assorbire con le performance degli anni successivi. Interessan-te notare la dinamica per tele-foni ed equipaggiamento tele-fonico, che fanno registrano un boom del +61,8%, seguiti dagli articoli audiovisivi, fotografici,

computer e accessori, incluse le riparazioni a +25,3%, i servizi ricreativi e culturali a +19,1%, i servizi finanziari a +14,7% e i servizi ospedalieri a +14,6%. Ci sono poi funzioni di spe-sa connesse - per produzione e riparazione - a comparti tipici dell’artigianato. in particolare si registra una crescita per la voce informativa e audiovisivi, incluse le riparazioni (+8,6%), piccoli elettrodomestici, inclusi accessori e riparazioni (+5,2%) e cristalleria, vasellame e uten-sili per la casa (+4,9%). All’op-posto registra una flessione più accentuata la manutenzione e la riparazione dell’abitazione, in calo del 2,1%.

Famiglie e crisi

I cambiamenti nella spesa

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essere impresa • • • novembre 2012 • 27

categorie e mercatoalimentazione

È in via di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale la stesura del Decreto Intermi-nisteriale di attuazione dell’art. 62 del

Decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, che accoglie le osservazioni di merito contenute nel parere del Consiglio di Stato pervenute nei tempi, si deside-ra, intanto, ribadire una volta ancora che tutti i contratti stipulati a partire dallo scorso 24 ottobre sono soggetti alla nuova norma. Il disposto nor-mativo introduce novità sostanziali che impattano bruscamente non solo con la gestione tecnica delle imprese, bensì anche e soprattutto con la gestione finanziaria delle stesse. Facile quindi immaginare la pesantezza della norma che da una parte cerca di tutelare la piccola impresa obbligando i clienti di grandi dimensioni a corrispondere quanto do-vuto nei 30 oppure nei 60 giorni, mentre dall’altra non tiene conto che spesso i rapporti sono basati su cicli finanziari spesso istantanei, immediati e ve-loci che poco si sposano con la grossa mole di in-formazioni e carta, appendici e diciture che, d’ora in avanti, le imprese saranno costrette a produrre in qualsiasi rapporto intercorra fra loro a prescin-dere dall’entità. Ormai, come spesso accade, l’uti-lità della norma si potrà verificare solo se verrà ef-fettivamente applicata e quindi a posteriori anche se sembra quanto mai chiaro che un disposto tale potrà ri-educare al pagamento solamente se darà vita ad un controllo efficace, attività che spesso

nel nostro paese la-tita. Certo è che….così non va.

Per questo moti-vo Confartigianato sta svolgendo un’at-tenta azione politico sindacale al fine di agevolare quanto di buono si è voluto introdur-re, ma contrastare le tante contraddizioni che non consentono una lineare e comoda messa in pra-tica del disposto. Rimandiamo quindi in futuro il giudizio di questa novità inserita nel “Decreto Liberalizzazioni”, una norma che è arrivata dalla mattina alla sera e che, come spesso accade quan-do si va a toccare le abitudini delle imprese, ha scatenato un numero impressionante di domande che, ad oggi, non hanno ancora ricevuto risposte da Ministero competente. E, intanto, mentre le im-prese si trovano a dover ottemperare a un obbligo non di poco conto in un momento sicuramente de-licato, le incertezze aumentano anziché diminuire.

Ironia della sorte anche in questa norma, come in tante altre, c’è un elemento che, in mezzo a tutto questo trambusto, è invece molto chiaro. Qual è? Le sanzioni per le imprese. Ovviamente.

Paolo Gabelli

Cessione di prodotti alimentari

Tanti dubbi poche certezze

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28 • novembre 2012 • • • essere impresa

Professione Bellezza: l’estetica

L’evento dedicato all’acconciatura

Lunedì 19 novembre all’Hotel Globus a Forlì, è stato realizzato il partecipato evento dedicato alle imprese che operano nel comparto dell’estetica, dal titolo “Professione bellezza” (nella foto) con ap-profondimenti sui corsi di formazione, sul futuro dello sviluppo professionale di un settore sempre più specialistico e sulle nuove opportunità della cosmetologia. Moderato dalla responsabile del set-tore servizi alla persona di Confartigianato Forlì, Fabiola Foschi, l’incontro ha visto i contributi di Umberto Pallareti amministratore delegato dell’en-te di formazione Form.Art, dell’esperto in materia di legislazione Ermes Naccari, della vice presidente del comparto benessere dell’associazione Tiziana Tosi Brandi Bandini e del dermochirurgo esteti-co Nicola Pittoni, con un’interessante sessione di cosmetologia. Chiarisce Fabiola Foschi “obiettivo degli eventi formativi è promuovere la riflessione su una professione che richiede competenza, pro-fessionalità e un costante aggiornamento sia per tutelare la salute dell’utenza sia per offrire le mi-gliori e più sicure tecniche per la salute e la bellezza. L’attività professionale di estetista riguarda infatti le prestazioni e i trattamenti eseguiti allo scopo di mantenere il corpo in perfette condizioni, di miglio-rarne e proteggerne l’aspetto estetico, modificando-lo attraverso l’eliminazione o l’attenuazione degli inestetismi presenti. Oggi, purtroppo, la concor-renza sleale di chi opera nel sommerso e dei sem-pre più numerosi abusivi, che offrono prestazioni senza rispettare la rigida normativa a tutela della salute del consumatore, costituisce un grave danno non solo per l’indotto, ma anche per l’immagine

Il 26 novembre sempre nella cornice dell’Hotel Globus è stato realizzato il secondo appuntamen-to dedicato ai professionisti della bellezza, con un programma appositamente pensato per gli accon-ciatori. Introdotti dal presidente dei servizi alla persona di Confartigianato Forlì Alberto Brunelli e moderati dalla responsabile del comparto Fabio-la Foschi, i lavori sono stati articolati in due fasi, la prima di dibattito coi contributi di Mara Reggiani dell'ente di formazione Form.Art e di Ermes Nac-cari (nella foto) , mentre la seconda, maggiormen-te operativa, ha fornito, ai numerosi intervenuti, l’opportunità di vedere la presentazione dei nuovi servizi colore, delle nuove collezioni taglio e accon-ciature.

Essere un professionista del benessere richiede una formazione continua, la capacità di individua-re i migliori trattamenti e un’attenzione ai nuovi trend della moda per garantire la massima qualità all’utenza; appuntamenti, come quelli organizzati da Confartigianato di Forlì, sono l’occasione per favorire l’approfondimento su di un mestiere in continua evoluzione.

Malgrado la crisi economica che da ormai quat-tro anni ha investito tutti i settori produttivi, con pesanti riduzioni nel numero delle imprese attive anche nel nostro territorio, il settore dei servizi alla persona continua a far registrare segnali po-sitivi. “Gli imprenditori del benessere si trovano a combattere quotidianamente con le criticità con-nesse alla crisi, acuite da una percentuale in cre-scita di coloro che millantano una professionalità

Due appuntamenti formativi per estetica e acconciatura

benessere

Continuano a pagina 29 • • •

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C onfartigianato di Forlì, Confartigianato Cesena e Cna provinciale assieme

per dire no all’abusivismo nei set-tori dell’estetica e dell’acconciatu-ra. Le associazioni denunciano una situazione che sta divenendo intol-lerabile: il comparto benessere, già messo a dura prova dalla crisi, è vittima di una crescente concorren-za sleale. Sono, infatti, sempre più numerosi gli abusivi che offrono prestazioni al proprio domicilio o a quello dei clienti, benché privi delle necessarie autorizzazioni e non in regola con la complessa normati-va che disciplina il settore. Un danno economico rilevante non solo per le imprese, ma anche per lo Stato, ai quali questi soggetti chiaramente non versano contributi né tasse. Chiariscono i rappre-sentanti delle associazioni “una recente rilevazio-ne evidenzia che la spesa della famiglie italiane per i servizi di acconciatura e istituti di bellezza vale 8.656 milioni di euro, in media 352 euro annui per famiglia. Il tasso di crescita dei prezzi dei servizi dei servizi di parrucchiere e trattamen-ti di bellezza nel 2012 è del 2,1%, ben 1,2 punti in meno del tasso di inflazione. Una dinamica dei prezzi estremamente contenuta che tuttavia non è sufficiente a osteggiare il ricorso a operatori abu-sivi.” Senza dimenticare un altro grave problema che da alcuni anni sta affliggendo il comparto, la presenza di operatori che, pur iscritti alla Camera di Commercio, praticano tariffe low cost e orari no-stop, ma che lasciano alcuni dubbi sulla liceità del loro agire. Continuano le Associazioni “com’è

possibile praticare prezzi irrisori a fronte di spese fisse, quali la ge-stione del locale, le utenze e i nu-merosi costi che ogni imprenditore deve sostenere per operare, inclusi i contributi ed eventuali costi per di-pendenti e collaboratori? Chiedia-mo alle autorità preposte di avviare controlli più efficaci sul comparto. Sebbene consapevoli della difficol-tà di individuare chi esercita abu-sivamente la professione all’interno delle mura domestiche è comunque indispensabile lanciare un segnale a tutti gli operatori che, con costanza e tenacia, continuano a lavorare nel

pieno rispetto della legge a tutela della salute del consumatore.” Le associazioni ricordano inoltre che, chi offre un servizio a basso costo, non sem-pre è in grado di garantire la qualità del servizio e dei prodotti utilizzati nel rispetto dei decreti legi-slativi che normano la materia.

benessere

Le Associazioni di categoria unitecontro l’abusivismo nel comparto benessere

di cui sono sprovvisti.” Spiega Fabiola Foschi “un fenomeno che incide pesantemente non soltanto sui guadagni degli imprenditori regolari, ma anche sull’evasione fiscale ai danni dell’intera collettivi-tà, senza dimenticare un aspetto ancora più grave: gli effetti nocivi di trattamenti inadeguati sulla sa-lute dei consumatori, sia per l’utilizzo di prodotti non sicuri o contenenti componenti dannosi, sia per l’imperizia di coloro che li somministrano.”

L’evento dedicato all’acconciatura

del settore.” Per questo l’associazione forlivese ha lanciato la campagna di sensibilizzazione dell’uten-za “Fidati solo di mani esperte”, con il contributo della Camera di Commercio di Forlì Cesena, per ricordare ai potenziali clienti che soltanto un cen-tro estetico, in regola con le severe norme sanitarie e ambientali disciplinanti le attività del benessere, può offrire la garanzia di un trattamento efficace e soprattutto sicuro.

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Professione Bellezza: l’estetica

Orari per le festivitàPer tutto il mese di dicembre, fino al 5 gennaio

2013 le imprese dei comparti estetica e accon-ciatura, potranno “scegliere” le giornate di aper-tura e di chiusura, fatti salvi i seguenti divieti: il 25 e il 26 dicembre 2012 e il 1° gennaio 2013, giorni nei quali le attività dovranno rispettare la chiusura totale.

Per ulteriori informazioni, contattare la respon-sabile di categoria, Fabiola Foschi al numero 0543 452844

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A seguito di una continua azione di tu-tela politico sindacale esercitata da Confar-tigianato, sia a livello nazionale sia locale, le Camere di Commercio stanno provvedendo alla conversione auto-matica al DM 37/08 delle abilitazioni (le “lettere”) precedente-mente possedute ai sen-

si della L.46/90. Le imprese che non presentano alcuna anomalia saranno convertite gratuitamen-te, successivamente la Camera di Commercio di

Forlì Cesena provvederà al controllo delle imprese il cui trasferimento in automatico delle abilitazio-ni richiede un’ulteriore verifica (per esempio della posizione del “Responsabile tecnico” o eventuali limitazioni nell’abilitazione), contattando gli in-teressati per richiedere le informazioni e la docu-mentazione necessaria a chiarire la posizione. Con la conversione automatica le imprese avranno a breve a disposizione il certificato camerale dei re-quisiti aggiornato alla normativa vigente.

Oltre a suggerire agli imprenditori, che riceve-ranno comunicazione dalla Camera di Commer-cio, di prendere contatto con il personale del servi-zio Affari Generali di Confartigianato, si invitano tutte le imprese a verificare che il certificato came-rale sia completo e coerente con la propria attività.

Conversione automatica certificati

Un’autentica vittoria per l’impiantistica

categorie e mercato impiantisti

Nei mesi di novembre e dicembre si concretiz-zerà un progetto che Confartigianato Forlì, insie-me al suo ente di formazione professionale di ri-ferimento Formart e all’Università degli Studi di Bologna, sta sviluppando sul tema di Innovazio-ne Ricerca e Sviluppo (IRS) delle piccole e medie imprese del comparto impianti. Tale progetto, che ha l’obiettivo di migliorare la proposta formativa a disposizione delle imprese, è articolato in vari livelli ma, ai fini pratici, si concretizza principal-mente con la compilazione di un questionario e la partecipazione a un incontro (focus group) fra imprenditori del settore con i quali si possano ar-gomentare le tematiche citate.

Per questo motivo gli imprenditori associati del settore, oltre a effettuare la compilazione del que-stionario, hanno preso parte a un confronto che si è svolto lunedì 10 dicembre 2012 nella sede di Confartigianato Forlì.

Segnalando che Paolo Gabelli, in qualità di re-sponsabile del Comparto Impianti, è a completa disposizione sia per la raccolta dei questionari sia per le adesioni all’incontro, è necessario evidenzia-re che solamente grazie alla collaborazione attiva di tutti gli operatori del settore, si potrà offrire anche in futuro un palinsesto formativo adeguato alle esigenze del comparto.

Formazione sempre più attenta

Un osservatorio sull’innovazione la ricerca e lo sviluppo

Patentino Frigoristi: seminario di approfondimentoIl D.P.R. 43/2012 ha introdotto una serie di obblighi che hanno una ricaduta importate sull’attività dei

tecnici frigoristi e su tutti coloro che eseguono interventi tecnici su impianti frigoriferi, condizionatori, pom-pe di calore, estintori antincendio, nonché commutatori ad alta tensione e altri apparecchi contenenti gas fluorurati. Per affrontare adeguatamente le problematiche, capire l’effettiva obbligatorietà, comprendere la portata del provvedimento e l’iter da seguire per ottenere quello che, nell’ambiente, è chiamato il “Patenti-no del Frigoristi”, Confartigianato Forlì ha organizzato un incontro di approfondimento che si è svolto il 27 settembre 2012 nella sede di Confartigianato. Nell’occasione, oltre a fare chiarezza su questo tema che oramai è sempre più strumentalizzato dal mercato grazie alle assidue proposte di interlocutori più o meno qualificati, è stato possibile illustrare il servizio che l’associazione mette a disposizione dei propri iscritti.

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C on il contributo tec-nico dello Studio Pro-getto Elettrico e in

collaborazione con Elfi S.p.A., e il Consorzio CEAR, Confarti-gianato Forlì ha co-organizzato un seminario tecnico gratuito rivolto alle imprese del settore impiantistico elettrico. Il semi-nario, molto partecipato, è sta-to realizzato lo scorso 2 ottobre 2012 nella sala riunioni di Elfi S.p.a. a Forlì e ha visto come re-latore Alessio Piamonti.

La nuova edizione della nor-ma, che è entrata in vigore il 1° novembre scorso e che ciascun installatore o progettista deve

seguire per installare/progettare correttamente un impianto elet-trico, risulta aggiornata con i più recenti documenti normativi sul tema in ambito europeo, con

l’attuale evoluzione tecnologica degli impianti elettrici in ambito residenziale e con le disposizioni legislative nazionali in materia attualmente in vigore.

Nutrita la partecipazione delle imprese

Seminario “impianti elettrici negli edifici civili”

categorie e mercatoimpiantisti

Il 22 ottobre scorso nella sede di Confartigianato Forlì è stato realizzato un semina-rio tecnico per il comparto ter-moidraulico sul tema “Norma UNI 11137:2012, Norma UNI 10738:2012 e dichiarazione di rispondenza” per illustrare le più recenti modifiche interve-nute sulla materia. Dopo una breve introduzione di Paolo Ga-belli la trattazione delle norme è stata affrontata dal Roberto Zecchini della Asl. Negli ulti-mi mesi sono state pubblicate nuovamente, grazie alle novità tecniche intervenute, due norme molto importanti per il settore termoidraulico sia installati-vo sia manutentivo. La nuova versione della UNI CIG 11137 pubblicata nel mese di luglio contenente le “Linee guida per la verifica ed il ripristino della

tenuta di impianti interni”, è an-data a modificare sensibilmente la versione 2005, già oggetto di seminari d’approfondimento. La nuova versione della UNI CIG 10738 pubblicata nel mese di settembre e intitolata “Im-pianti alimentati a gas, per uso

domestico, in esercizio - Linee guida per la verifica di idonei-tà”, stravolge completamente l’edizione precedente del 1998 che riguardava esclusivamente la verifica delle caratteristiche funzionali degli impianti a gas domestici preesistenti alla data del 13 marzo 1990.

Senza dimenticare che, nel comprensorio forlivese, proce-dono i sopralluoghi dell’Asl atti a verificare lo stato degli im-pianti, attività che spesso rende necessaria la compilazione del modulo di Dichiarazione di ri-spondenza oltre alle operazioni di prova di tenuta dell’impianto. Essendo le tre tematiche stretta-mente correlate fra loro, l’occa-sione è stata utile per approfon-dire le norme e raccordarsi con l’ente controllore.

Termoidraulica

Realizzato un appuntamento sulle più recenti novità

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Si informano gli associati che gli uffici di Confartigianato di Forlìrimarranno chiusi nei giorni

lunedì 24 dicembre • lunedì 31 dicembre