ESERCIZI DI RIVOLUZIONE

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ESERCIZI DI RIVOLUZIONE a cura di MAXXI e di Nomas Foundation, Roma Mercoledì 29, giovedì 30 ottobre; ore 15.00 -19.00 Venerdì 31 ottobre 2014; ore 15.00 - 21.00 Maxxi- Museo Nazionale delle arti del XXI secolo Via Guido Reni 4A, Roma Nina Beier | Cherimus | Ryan Gander | Falke Pisano | Anna Scalfi Eghenter | Valentina Vetturi| Raphaël Zarka | Italo Zuffi

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Le regole del gioco, come sanno bene i giocatori, sono una cosa seria. Un progetto di tre giorni all’interno di Open Museum Open City, che include una serie di artisti invitati a re-inventare il significato di alcuni tra i giochi più popolari quali gli scacchi, il calcio, le bocce, creando nuove regole e altrettante istruzioni rispetto a quelle conosciute. Attraverso il gioco, Esercizi di rivoluzione indaga le norme che regolano la convivenza tra i diversi soggetti e ne interroga il senso e i limiti. E'un allenamento del corpo e della mente; ha lo scopo di sviluppare le capacità critiche per costruire nuove possibilità di convivenza. Cambiare le regole del gioco, come sanno bene i giocatori, è un’azione seria.

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ESERCIZI DI RIVOLUZIONE a cura di MAXXI e di Nomas Foundation, Roma

Mercoledì 29, giovedì 30 ottobre; ore 15.00 -19.00 Venerdì 31 ottobre 2014; ore 15.00 - 21.00   Maxxi- Museo Nazionale delle arti del XXI secolo Via Guido Reni 4A, Roma

Nina Beier | Cherimus | Ryan Gander | Falke Pisano | Anna Scalfi Eghenter | Valentina Vetturi| Raphaël Zarka | Italo Zuffi  

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Nina Beier (Aarhus, Danimarca, 1975) The Ticker, 2014, atleti, orologio per la frequenza cardiaca, palla Courtesy of Laura Bartlett Gallery, Londra

La poetica di Nina Beier affronta questioni sociali e politiche inerenti la rappresentazione e lo scambio, soffermandosi sul conflitto e la relazione. Le sue opere ripercorrono il rapporto tra oggetto e immagine, tra essenza e funzione, tra presenza e rappresentazione. Sempre imprevedibili, i lavori dell’artista sono il risultato di un’indagine meditata sulla ridefinizione dei confini e delle regole della percezione e dell’interpretazione. �Per questa occasione l’artista danese ha pensato a una performance in cui il soggetto si trova concentrato sul proprio corpo, precisamente su quel meccanismo che lo tiene in vita e che spesso viene dato per scontato: il battito del cuore. E’ la frequenza cardiaca a costituire la coreografia di The Ticker, il movimento sui cui viene costruita l’immagine che, empaticamente e violentemente risveglia anche i sensi dello spettatore.

ISTRUZIONI   Il gioco Per l’intera durata della mostra, un atleta lancia un pallone da rugby contro il muro alla stessa velocità della sua frequenza cardiaca, misurata dall’orologio da polso che indossa. Il suono prodotto dal rimbalzo della palla riproduce così quello del battito del cuore, che cambia in base alla resistenza e alla sensibilità del giocatore, e alle condizioni dello spazio in cui agisce. Il ritmo creato dall’azione è semplice e l’atleta si ritrova consapevole del proprio sforzo fisico, in ascolto della reazione del proprio corpo.   I giocatori Tre giovani atleti professionisti giocano uno per volta.   Le regole In un continuum, un giocatore solitario lancia la palla contro il muro e la riprende, rispettando il ritmo delle proprie pulsazioni cardiache.

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Cherimus Il Gioco dell’Oca di Marco Colombaioni, 2009 – 2014, un progetto di Marco Colombaioni, tablois vivant Courtesy gli artisti   Cherimus nasce nel 2007 a Perdaxius (in Sardegna) su iniziativa di tre amici: Marco Colombaioni, Matteo Rubbi ed Emiliana Sabiu. Cherimus è una parola sarda che in italiano significa “vogliamo”. Cherimus ha l’obiettivo di innescare un rapporto nuovo fra arte visive, cultura e realtà locali, sostenendo così un tipo di arte che mette in discussione i modelli preesistenti e consolidati in un confronto con la realtà presente e le sue urgenze. Il Gioco dell'Oca è un'opera di Marco Colombaioni, realizzata per la prima volta nel 2009 a Valledoria in Sardegna come un dipinto a cielo aperto nel quale chiunque poteva entrare a giocare. Il progetto, rifacendosi all’antico gioco dell’oca, riproposto in chiave performativa in occasione di Esercizi di Rivoluzione, apre le porte a un mondo fantastico popolato da animali di ogni specie. Le caselle si animano e la tavola da gioco diventa dinamica e coinvolgente, conducendo lo spettatore in un percorso attraverso le sale del museo.

ISTRUZIONI

Il gioco Il gioco dell'oca di Marco Colombaioni è una variante del classico gioco dell'oca, formato da 63 caselle (una serie di nove caselle ripetuta sette volte) che ripercorrono simbolicamente le tappe della vita umana, gli incidenti, i passaggi, la fortuna, la morte. Il gioco di Marco Colombaioni è un percorso di dimensioni ambientali in cui le pedine sono costituite dagli stessi giocatori che si muovono su un tabellone vivente composto da personaggi che rappresentano animali: una giungla con i quali si rapportano lungo il tragitto verso il traguardo.   I giocatori: Iscrizione libera   Le regole: I giocatori si muovono utilizzando una coppia di dadi. Non ci sono regole scritte, i giocatori stabiliscono ogni volta regole diverse a seconda della casella in cui si trovano e dell’animale con il quale si relazionano.  

La performance Il Gioco dell’Oca (2009-2014) di Cherimus è stata possibile grazie alla collaborazione del MACRO-Museo di Arte Contemporanea di Roma, nell'ambito del programma "Artisti in residenza”.

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Ryan Gander (1976, Chester, UK) Parallel Cards, carte, 2014 Courtesy l’artista

Con i numeri stampati su entrambi i lati, la versione “in parallel” del Black Jack di Ryan Gander permette al giocatore di rubare le carte all’avversario per utilizzarle nella propria mano. Le carte, disegnate dall’artista, riflettono l’idea che in ogni situazione esistono realtà parallele. Attraverso una poetica di derivazione concettuale che comprende sculture, film, fotografie, libri, installazioni e performance, le opere dell’artista inglese si propongono come tentativi di superare regole o limiti, per incoraggiare il pubblico a porsi nuove domande o riflessioni. La tradizione (linguistica, artistica e narrativa in particolare) è una continua fonte d’ispirazione che Gander utilizza per nuove costruzioni, spesso ludiche e irriverenti, elaborate ogni volta in una prospettiva partecipata.

ISTRUZIONI   Il gioco: Lo scopo del gioco è essere il giocatore con il punteggio più vicino a 21   K Q J valgono 10 punti L’asso vale 1 o 11 a discrezione del giocatore   Giocatori: Due giocatori, un dealer. Iscrizione libera.   Regole: Due giocatori si siedono l’uno di fronte all’altro. Il dealer è posto al lato. Due carte vengono posizionate nel porta carte. Il giocatore a nord vede il fronte delle carte, quello a sud il retro. Comincia il giocatore a nord e può scegliere se prendere una nuova carta o rimanere con quelle distribuite. Il giocatore a nord può prendere fino a cinque carte. Segue il turno del giocatore a sud con una sola mossa: rimanere con la stessa mano di carte o scambiare specificando al dealer quali carte spostare da nord a sud e viceversa. Il dealer scambia tutte le carte in una sola volta. Il giocatore che, sommando le proprie carte, più si avvicina a 21, vince la mano. Nella mano successiva apre il giocatore a sud, poi quello a nord e così via. I giocatori non possono sbagliare. Se il punteggio di entrambi i giocatori è equidistante da 21, con un giocatore sopra e l'altro sotto 21, vince il giocatore che non ha superato 21. Se entrambi i giocatori hanno lo stesso punteggio, è pareggio. Il mazzo viene interamente giocato finché non rimangono meno di 5 carte. Il giocatore con il maggior numero di mani vinte, vince il gioco.  

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Falke Pisano (Amsterdam, 1978) The Speakers, 2014, carte da gioco stampate Courtesy: Ellen de Bruijne Projects, Amsterdam; Hollybush Gardens, Londra e l’artista   Influenzata dall’astrazione modernista e dalla tradizione dell’arte concettuale, Pisano lavora sulla relazione tra linguaggio e oggetto attraverso la scultura, la perfomance, il testo scritto, il video, la geometria, il disegno. Dopo Figures of Speech, un ciclo nel quale ha analizza le condizioni attraverso cui un’opera è pensata, prodotta ed esposta, e che costituisce una base metodologica della sua pratica, dal 2011 ha iniziato un nuovo corpus di opere dedicato all’analisi dei momenti storici in cui il corpo – assunto come soggetto materiale e politico - è messo in crisi. Centrale nel suo lavoro è l’analisi del soggetto come risultato e funzione di una rete di relazioni.

ISTRUZIONI

Il gioco: Cinque diversi gruppi di sei carte ciascuno, guidano una conversazione che verte attorno a un oggetto dato. Come in un gioco di ruolo, ogni giocatore impersona un personaggio che viene definito dal modo in cui esso comunica, e da una posizione del corpo. A questo punto starà al gruppo proseguire e dare direzione alla discussione.   I giocatori: 2-6 giocatori. Iscrizione libera

Le regole: Si gioca intorno al tavolo. Prima di ogni partita le carte vengono mischiate, disposte ai bordi del tavolo in pile e poi distribuite. Ogni giocatore prende una carta tra quelle de “I Parlanti” (la prima persona che si siede comincia, poi a seguire le altre vengono distribuite in senso orario). Nello stesso ordine, ogni giocatore prende una carta tra “Le Posizioni”. L’ultimo giocatore ad essersi seduto prende la prima carta del mazzo “I Gesti” e la prima carta del mazzo “ Gli Oggetti”. La conversazione ha inizio a partire dall’oggetto o intorno all’oggetto. Le altre carte determinano di cosa parlerà ogni giocatore e il modo in cui prenderà parte alla conversazione. Qualsiasi giocatore che voglia cambiare il corso della conversazione, può prendere una carta “cambio giro” in ogni momento. Se il tavolo non è completo, un nuovo giocatore può prendere parte al gioco pescando una carta tra “I Parlanti”, una tra “Le posizioni” e un “Cambio giro”. Se un giocatore decide di lasciare il gioco può farlo mettendo le carte alla fine del relativo mazzo e prendendo una carta “Cambio giro”. Finite le carte “Cambio giro”, la conversazione finisce quando i giocatori sentono che non c’è più nulla di cui parlare.

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A – I parlanti : Il comunicatore: Parla sempre in rapporto alle condizioni di ricezione di un atto linguistico La pubblicatrice: Parla sempre in rapporto all’implicita necessità di rendere del pubblico, propria di un atto linguistico L’oracolo: Parla sempre in rapporto a ciò che è tenuto privato in un atto linguistico L’esecutore: Parla sempre in rapporto al potenziale performativo di un atto linguistico L’autore: Parla sempre in rapporto alla costruzione autore-soggetto di un atto linguistico Il produttore: Parla sempre in rapporto alle condizioni di produzione di ogni atto parlato   B – Gli oggetti La maschera: nasconde i tratti del viso, o può servire per assumere un’ identità diversa L’oggetto parlante: Conferisce il potere della parola a chi l’ha in mano Il puntatore: punta a testi, parti del corpo o altre cose che per qualche ragione non possono essere toccate L’arma: Si usa in caso di offesa o per difendersi, per ferire o immobilizzare. Il tessuto intrecciato: l’oggetto viene utilizzato per conservare e trasmettere conoscenze all’interno di una comunità. La bacchetta magica: un oggetto con poteri magici o performativi, usato per trasformare in taboo oggetti, luoghi, persone.   C – I gesti Dai l’oggetto ad un altro giocatore Prendi l’oggetto Nascondi l’oggetto dagli altri giocatori Mostra l’oggetto ai giocatori Prendi un’altra carta oggetto e mostra entrambi gli oggetti ai giocatori Nascondi l’oggetto e parla solo di cosa l’oggetto non è   D – Le posizioni La posizione reclinata: indica una certa riluttanza a portare avanti la conversazione La posizione ambivalente: divulgazione simultanea e reazioni contrastanti su ciò che viene detto La posizione contraddittoria: esprimere opposizione a ciò che viene detto La posizione di supporto: esprimere incoraggiamento a ciò che viene detto La posizione giocosa: esprimere un’inclinazione che porti a una conversazione frivola La posizione persuasiva: dimostrare una volontà per convincere gli altri parlanti   E – Cambio giro Cambio di giro volontario: chiunque voglia cambiare carta o scambiarsi le carte lo può fare. Gli oggetti restano gli stessi, le carte gesto possono essere passate a un altro giocatore Il cambio di giro completo e caotico: tutte le carte cambiano mano o posizione in qualunque maniera Il cambio di giro discorsivo: attraverso una conversazione si decide quali carte debbano essere scambiate Il cambio associativo: la carta viene girata a faccia in giù, la conversazione continua sulla base di associazioni Il cambio dell’oggetto: una nuova carta oggetto viene presa dal mazzo, la conversazione guida il passaggio dal vecchio oggetto a un nuovo oggetto Il cambio del parlante: Le carte rimangono nella stessa posizione, il giocatore si sposta di una posizione in senso orario

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Anna Scalfi (Trento, 1965) Partout où les circonstances l’exigeront, 2014, palle, corda, racchette Courtesy l’artista   La pallacorda (in francese Jeu de paume) nasce alla fine del ‘500 e presto si diffonde in gran parte d’Europa. I giocatori, inizialmente con il palmo della mano protetto da un guanto, e poi con una sorta di racchetta, dovevano colpire la palla e lanciarla nel campo dell’avversario, superando una corda tesa a metà di un campo rettangolare, secondo regole che variavano da luogo a luogo. Nella sala del Palazzo di Versailles destinata a questo gioco, si riunirono i rappresentanti francesi del Terzo Stato quando, il 20 giugno del 1789, trovarono chiusa per ordine del re Luigi XVI la sala in cui fino allora si erano svolte le loro assemblee. Su proposta di J.J. Mounier, prestarono il giuramento (detto della Pallacorda) di non separarsi in nessun caso e di riunirsi ovunque le circostanze lo avessero richiesto (partout où les circonstances l’exigeront), finché non fosse stata data al paese una Costituzione. Così ebbe inizio il processo che portò alla Rivoluzione Francese e alla caduta definitiva della monarchia.

ISTRUZIONI

Il gioco: Allestire ovunque le circostanze lo richiedano un campo di pallacorda che consenta alle persone di riunirsi e non separarsi fino a che non abbiano individuato un fine perseguibile. Ultima ratio quello di giocare insieme accordandosi sulle regole.     I giocatori: Iscrizione libera.   L'esercizio implica rinnovamento di pratica e pensiero. Svincolato dalla necessità, alimentato dall'urgenza. Una sperimentazione attivata senza pretesa di risultato, che fluisce tersa nell'articolazione del processo. Un esercizio offerto nell'inerzia della propria pratica avanza nell'evidenza di ciò che gli viene concesso di cambiare. Un agire intimamente perseguito e assolutamente sperato, che sa eventualmente estendersi di una condivisibile traccia. Una concezione mobile sul fulcro del pensiero che lo genera e del sistema che lo ammette, un’azione inerme che si sottrae alla retorica istituita dello scontro perfetto, tecnicamente antagonista al gesto di proporre variazione. Un esercizio non conforme alla matrice certificata di protesta bensì alla pratica ammessa di ricerca riconosciuta legittima. Una rivoluzione esercitata scientificamente dall'accesso defilato di maglie aperte su quanto non è stato ancora ordinato. Un esercizio praticato non per vincere il gioco ma per cambiare le regole. Dove la rivoluzione non è l'obbiettivo ma la conseguenza, come insegnato dal padre. Dove l'esercizio ha la fiducia tenace del gioco, come dimostrato dalla madre. E il coraggio è uno stato dell'amore che non ha dubbio di poter essere riposto. Nell'idea di ciò che è stato perché esiste. In una generosità densa di scrupoli che sigla regole almeno sovvertibili, che non possano regolare quanto ancora va trovato.

A. S. E.

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Valentina Vetturi (Reggio Calabria, 1979) La mossa di Ettore, 2014, traccia audio, tavolo – scacchiera Courtesy l’artista

Valentina Vetturi è da sempre attenta alla relazione tra memoria, perfomance e scrittura, elementi che l’artista traduce in un affresco esperienziale ogni volta nuovo e rigenerato. Al MAXXI, nell’ambito del ciclo di perfomance Esercizi di Rivoluzione, l’artista presenta la Mossa di Ettore, un’opera ispirata alla figura di Ettore Majorana (1906 - 1938 ?) fisico nucleare e giocatore di scacchi, attorno alla cui misteriosa scomparsa si annidano molte ipotesi. Una voce, trasmessa in filodiffusione nelle gallerie del museo, racconta una partita di scacchi, giocata ad hoc lo scorso 5 ottobre al MACRO - Museo d’arte contemporanea Roma, da due sommi maestri di scacchi, Lexy Ortega (Camaguey, 1960) e Massimiliano Lucaroni (Latina, 1969), insieme ai quali l’artista ha introdotto una nuova mossa di scacchi ispirata alla scelta di Majorana che, in seguito al coinvolgimento nel possibile sviluppo della fissione nucleare, avrebbe scelto di sottrarsi a un evento potenzialmente disastroso. Nello spazio anche un tavolo - scacchiera, che accoglie caselle incise e pedoni congelati nella posizione che anticipa il finale della partita. L'opera intende tradurre il mistero della clamorosa scelta di sottrarsi a un destino di cui lo scienziato non avrebbe voluto la paternità e al contempo

introduce una nuova riflessione sul valore del suo rifiuto.

Biografia breve dei giocatori

Lexy Ortega ( Camaguey, 1960) è Grande Maestro e campione italiano di scacchi nel 2009. Dal 2013 è Direttore Tecnico della squadra nazionale maschile e femminile. Ha allenato la squadra olimpica messicana e la squadra olimpica della Repubblica di San Marino. Vincitore di circa sessanta tornei internazionali, ha lottato sulla scacchiera con alcuni dei più forti giocatori del mondo come Tal, Romanishin, Psakhis, Petrosian, Balashov, Caruana. Nel 1978 è stato campione juniores di Cuba, nazione dalle grandi tradizioni scacchistiche.

Massimiliano Lucaroni (Latina, 1969) è Maestro FIDE, con una norma di Maestro Internazionale. Finalista del Campionato Italiano Assoluto individuale nel 1994, ancor oggi è capitano – giocatore della squadra di Latina, classificatasi terza e quarta nelle due ultime edizioni della serie Master (la massima serie) del Campionato Italiano a squadre di scacchi. Istruttore col massimo grado internazionale di FIDE Trainer, ha ricoperto anche importanti incarichi per diversi anni all'interno della Federazione Scacchistica Italiana.

La mossa di Ettore (2014) è realizzata in collaborazione con la Federazione Scacchistica ed è stata possibile grazie alla collaborazione del MACRO - Museo di Arte Contemporanea di Roma, nell'ambito del programma "Artisti in residenza"

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Raphaël Zarka (Montpellier, 1977) A Free Ride, 2014 Skateboarders su una replica di una scultura di Tony Smith del 1962 Courtesy of the artist and Galerie Michel Rein, Paris/Brussels   Influenzato dalla scultura minimalista e dalla Land Art, il lavoro di Raphaël Zarka si concentra sullo studio delle forme, delle superfici e dello spazio urbano. Artista e skater, Zarka indaga le potenzialità nascoste dei materiali e dei volumi della scultura moderna, deciso a rivelarne un uso nuovo e più dinamico: “Ciò che mi colpisce – spiega Zarka – è il fatto che gli skater privilegino un rapporto meccanico con l’opera anziché un rapporto estetico. Per loro, tutto l’interesse di una scultura è dato dalla varietà di movimenti che essa suggerisce". Nel 2007 realizza Riding Modern Art, un’installazione composta da una serie di 11 fotografie di skater attivi su opere d’arte pubblica, insieme alla riproduzione di una scultura dell’artista costruttivista polacca Katarzyna Kobro. Per Esercizi di Rivoluzione, Raphaël Zarka ha emblematicamente ricostruito Free Ride, l’opera che lo sculture minimalista Tony Smith realizzò nel 1962 e che oggi è conservata al MoMA di New York. Non una semplice copia ma una reinterpretazione in legno, immaginata e progettata per essere riattivata dalle tavole da skateboard e dalle acrobazie di atleti e amatori che si troveranno a passare per piazza Alighiero Boetti.

ISTRUZIONI   Il gioco: percorrere e azionare la scultura con lo skateboard   I giocatori: partecipazione libera   Le regole: nessuna regola    Temporaneamente, gli skaters non interagiscono con la scultura. Reificano l’opera, trattandola come un semplice oggetto, una presenza materica o una costruzione di materiali riuniti insieme. Più precisamente, le sculture sono degli strumenti sui quali, senza saperlo, i gli skaters rievocano gli esperimenti di Galileo sul piano inclinato e sulla brachistocrona. Le sculture “pigre” entrano così a far parte di una grande famiglia di architetture strumentali, da usare per lo studio intrinseco della meccanica dei solidi. � �* Nella sua applicazione all’architettura, questa è l’idea fondante nei libri di Iain Borden, Skateboarding, Space and the City.

La perfomance di Raphaël Zarka A Free Ride (2014) è sponsorizzata da Carhartt

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Italo Zuffi (Imola, 1969) Partita a bocce con frutta, 2008 - 2014, frutta, legno �Courtesy l’artista e Pinksummer, Genova

Da diversi anni Italo Zuffi concentra una parte della sua ricerca sui temi della pulsione agonistica e dell’istinto alla competizione. Partita a bocce con frutta riprende il popolare gioco delle bocce, di cui usa le regole tradizionali, ma in questa versione le bocce sono sostituite da frutta di stagione. La prima versione del gioco fu realizzata a Basilea nel 2008, e di nuovo poco dopo alla Rotonda della Besana di Milano, anche se in questa occasione la partita si giocava con gli ortaggi. La performance s’ispira a un gioco molto diffuso in Romagna, dove l’artista è cresciuto. Scrive Zuffi: “L’abilità è riuscire a predire il comportamento dei frutti appena prima di ogni lancio, anticipando l’imprevedibilità delle traiettorie. Dal punto di vista dei gareggianti, la questione essenziale risiede nella difficoltà di immedesimarsi nel peso e nelle irregolarità di ciascun ortaggio: soppesare l’oggetto, effettuare un rapido calcolo dell’attrito e lanciare in traiettoria”. In un torneo che vede protagonisti giocatori professionisti contro l’artista stesso (o un suo avatar), lancio dopo lancio il pubblico ha modo di osservare “la progressiva formazione, sulla pista da gioco, di temporanee composizioni tridimensionali, nature morte articolate da brama di vittoria, integrate o ridisegnate a ogni nuovo lancio”.

ISTRUZIONI   Il gioco  Seguendo le regole del gioco delle bocce, si cerca di realizzare il punteggio più alto. La forma rimane quella del gioco tradizionale.   I giocatori L’artista (o un suo avatar) sfidano giocatori locali.   Le regole I giocatori, a turno, lanciano le proprie “bocce / frutti”, cercando di farle giungere il più possibile vicino al pallino. Per ottenere il risultato i giocatori possono anche allontanare le bocce avversarie colpendole con le proprie. Quando i giocatori hanno lanciato tutte le bocce / frutti, si controlla quante dello stesso giocatore sono giunte più vicine al pallino e si assegna quindi un punto per boccia al relativo giocatore

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BIOGRAFIE

Nina Beier (1975, Aarhus, Danimarca; vive a Berlino) Mostre personali (selezionate) 2014: Nina Beier, David Roberts Art Foundation, Londra; Nina Beier, Office Nature Nobody Pattern, Croy Nielsen, Berlino; Valuables, Proyectos Monclova, Mexico; 2013: Razor Chain Mineral, Small Collections Room, Nottingham Contemporay; Liquid Assets, Glasgow Sculpture Studios, Glasgow; Heavy Hand, Standard, Oslo; 2012: Shirts vs Skins, Laura Bartlett Gallery, Londra; Four Stomachs, Objectif Exhibitions, Antwerp; 2011: Kunsthal Charlottenborg, Copenhagen; Afrika, Croy Nielsen, Berlino . Mostre collettive (selezionate ) 2014: The Brancusi Effect, Kunsthalle Wien, Vienna; Accordion, Laura Bartlett Gallery, Londra; Nostalgia, Centre for Contemporary Art Glasgow; 2013: l’Image dans la sculpture, Centre Pompidou, Parigi; When Attitudes Became Form Become Attitudes, Museum of Contemporary Art Detroit; 2012: The New Public, Museion, Bolzano; The Artist’s Institute, New York; One on One; KW Institute For Contemporary Art, Berlino; The Complete Works at Performance Year Zero, Tate Modern, Londra; 2011: Modify, When Needed, Moca, Miami; Museum of Speech, Extra City, Antwerp; Under Destruction I, The Swiss Institute, New York . Nina Beier ha ricevuto “The Prize of the Böttcherstraße” 2014, Kunstverein Bremen.

Cherimus (fondato nel 2007 da Marco Colombaioni, Matteo Rubbi ed Emiliana Sabiu ) Cherimus ha l’obiettivo di innescare un rapporto nuovo fra arte, cultura e piccole realtà locali. Dal 2008 ad oggi Cherimus ha realizzato progetti di cooperazione internazionale: La biblioteca fantastica (2012-2013), in cui sono stai prodotti quattro cortometraggi attraverso workshop condotti da artisti internazionali all'interno di alcune piccole biblioteche del Sulcis Iglesiente; Chadal (2011) un incontro tra musicisti sardi e senegalesi, a Dakar, per la formazione di un inedito gruppo musicale partito poi per un tour mondiale. Nel 2014 Cherimus è selezionata per Tandem/Shaml, cultural managers exchange, coordinato da MitOst (Berlino); in partenariato con Al Mawred Al Thaqay (Cairo), ECF (Amsterdam) e Anadolu Kùlttir (lstanbul). Nel 2013 il MAN_Museo della provincia di Nuoro e il MACC Museo d'arte Contemporanea di Calasetta hanno dedicato una mostra ai progetti e alle attività di Cherimus: La biblioteca fantastica e la retrospettiva Sulcis Oddity. Ha inoltre preso parte a mostre e progetti collettivi tra cui: nel 2012 Fuoriclasse alla Galleria d'Arte Moderna di Milano, Les association libres alla Maison Rouge di Parigi, The black market of translations - negotiating contemporary cultures all'NGBK & Kunstraum Kreuzberg/Bethanien di Berlino; nel 2011 Artissima Lido, Torino. Nel 2013 cura la mostra I quadri africani di Marco Colombaioni presso il museo di Storia Naturale di Piacenza e nel 2012 I quadri di Annibale di Marco Colombaioni al Museo di Storia Naturale di Milano. Nel 2011 cura la realizzazione del Gioco dell'Oca di Marco Colombaioni alla GAMeC di Bergamo per la mostra Il Bel Paese dell’Arte.

Ryan Gander (1976, Chester, UK) Mostre Personali (selezionate ) 2014: Make every show like it's your last, Manchester Art Gallery, Manchester (UK); Explorers v's Pioneers, TARO NASU, Tokyo (JP); 2013: The artists have the keys, 2 Willow Road, Londra (UK); Make every show like it's your last, Frac île-de-France, Le Plateau, Parigi (FR); Associative Photographs, Zabludowicz Collection, New York (US); 2012: Esperluette, Palais de Tokyo, Parigi (FR); Boing Boing Squirt, Museo Tamayo Arte Contemporáneo, Mexico City (MX); The Fallout of Living, Lisson Gallery, Londra (UK); Lost in my own recursive narrative, Fondazione Morra Greco, Napoli (IT). Mostre Colelttive(selezionate ) 2014: I Would Like to Join a Club and Hit Myself with It, Castlefield Gallery, Manchester (UK); The Human Factor, Hayward Gallery, Londra (UK); (2014): Unlimited, Art Basel, Basel; Perduti Nel Paesaggio, MART, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto (IT); Free Play, Centre Pompidou, Parigi (FR); 2013: Abstract Generation: Now in Print, MoMA, New York (US); ONE TORINO #1, Castello Di Rivoli, Torino (IT); A House of Leaves. Third Movement, David Roberts Art Foundation, Londra (UK); 2010: A performance Cycle, Nomas Foundation, Roma (IT). Il suo lavoro è incluso presso le collezioni dei musei e fondazioni come Arts Council Collection, Londra (UK); The Boijmans van Beuningen Museum, Rotterdam (NL); British Council, Londra (UK); MacBA, Barcelona (SP); MaMBO, Bologna (IT); MCA Chicago, (US); The National Museum of Art, Osaka (JP); Tate Collection, , Londra (UK).

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Falke Pisano (Amsterdam, 1978) Mostre personali (selezionate) 2014: Cycle Two, Praxes, Berlino ; Constellations of One and Many,Ar/ge, Bolzano (with Archive Books, Berlin); 2013: The Body in Crisis, The Showroom, Londra; 2012: The Body in Crisis, De Vleeshal, Middelburg; 2011: The Body in Crisis (Distance, Repetition and Representation), Ellen de Bruijne Projects, Amsterdam;  Desert Solitaire, CAC (with Benoît Maire), Vilnius; 2010: Public Speech, Transmission Gallery, Glasgow; Conditions of Agency, Extra City , Antwerp; 2009: Figures of Speech (Formation of a Crystal), Hollybush Gardens, Londra; Organon and the Wave, Kunstverein, Graz. Mostre Collettive (selezionate ) 2014: One Million Years - System und Symptom, Museum für Gegenwartskunst, Basel; Per/Form. How to do things with(out) words, Centro de Arte Dos de Mayo, Madrid; 2013: Lecture-Performance: New Artistic Formats, Places, Practices and Behaviours, MUSAC, Léon; Prix de Rome, de Appel, Amsterdam, 13th Istanbul Biennale, Istanbul; 2012: Trabajo, Poder Y Control, Museu d ́Art Contemporani de Barcelona (MACBA), Barcellona; Abstract Possible, Tensta Konsthall, Stockholm; 2011: We are Grammar, Pratt Manhattan Galleries, New York; 2010: A Performance Project, Kunsthaus Bregenz, Bregenz, Austria; Rehabilitation, Wiels Contemporary Art Centre, Brussels; 2009: Fare Mondi, La Biennale di Venezia- 53. Esposizione Internazionale d’Arte, Venezia; 2008: Principle of Hope / Matter of Fact, Manifesta 7, Trenitino- Alto Adige. Ha realizzato performance presso Museo Reina Sofia (2012), la 5a Biennale di Berlino, the 5th Berlin Biennale (2008) e Lisson Gallery, Londra (2007).

Anna Scalfi (Trento, 1965) Perfomance, azioni e progetti (selezione ) 2013: La stanza delle Asole, in "ARTE PUBBLICA Modelli ed esperienze nazionali e internazionali a confronto sul tema arte pubblica e reti socio-economiche", MACRO, Roma; Collectors Anonymous, Basel, Londra, Parigi; Colo, is, colui, cultum, ère, in "La cultura: spesa o investimento", MUSE - Museo delle scienze,Trento; Agonale, in “Autoritratti. Iscrizioni del femminile nell'arte italiana contemporanea”, MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna, Bologna; Il curatore giuridico. Esercitazioni nella palestra giurisdizionale, Università di Torino, in "Legally", Biennale Democrazia 2013, Torino; 2012: Demo, in “Scuola politica 2012”, Fondazione Trentina Alcide De Gasperi, Pieve Tesin; Il campo è ovunque, Libera Università di Bolzano, Bolzano; 2010: L’opera è il pubblico, in “Il titolo è il pubblico”, Südtiroler Kunstlerbund, Bolzano-Bozen; Visible. where art leaves its own field and becomes visible as part of something else, edited by Angelika Burtscher, Judith Wielander, un progetto di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto, Biella e Fondazione Zegna, Biella.

Valentina Vetturi (Reggio Calabria, 1979) La pratica artistica di Valentina Vetturi intreccia memoria, scrittura e performance. Le sue opere si compongono attraverso lunghi processi e coinvolgono frammenti di realtà apparentemente diversi. Al continuo confine tra presenza e assenza i personaggi e le voci che popolano le sue performance e installazioni sono interpreti numerosi e invisibili del mondo che ci circonda. Ha partecipato a residenze in Italia e all’estero e esposto le sue opere in istituzioni pubbliche e private tra cui: Kunsthalle Goeppingen (DE), Tranzit.ro Bucharest, Istituto Svizzero Roma, Fondazione Sandretto, MACRO, Viafarini, Aditorium Roma, Spazio Salenbauch Venezia, Uqbar Berlino, FAAP San Paolo. Ha collaborato con la Galleria Marilena Bonomo Bari.

Raphaël Zarka (Montpellier, 1977) Il lavoro di Raphaël Zarka è stato presentato nell’ambito di proiezioni come Species of Skateboarding, Tate Modern (Londra) e Video et Après, Centre Pompidou (Parigi) nel 2011. La sua prima monografia è stata pubblicata nel 2012 da B42 / Galerie Michel Rein. Nel 2008 ha vinto il Premio Ricard ed è stato candidate al Premio Marcel Duchamp nel 2013. Il suo lavoro è nelle collezioni di important musei e fondazione come il Musée national d'art moderne, Centre Georges Pompidou, Parigi; Fonds National d'Art Contemporain, Parigi; Fondation d'Entreprise Ricard, Parigi; Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris; MUDAM, Lussemburgo; Zabludowicz Foundation, Londra; Museum of Old and New Art, Hobart, Tasmania, Australia.

Page 13: ESERCIZI DI RIVOLUZIONE

Italo Zuffi (b. 1969, Imola; vive a Milano ) Mostre Personali (selezione) 2013: Gli ignari, abitazione privata/Private house, Milano (IT); 2012: La penultima assenza del corpo, Fondazione Pietro Rossini, Briosco (IT); 2010: Zuffi, Italo, Pinksummer contemporary art, Genova (IT). Mostre collettive (selezione) 2014: Le leggi dell’ospitalità, Galleria P420, Bologna (IT); I baffi del bambino, Lucie Fontaine, Milano/Milan (IT); To continue. Notes towards a Sculpture Cycle | Scala, Nomas Foundation, Roma (IT); La Pelle - Symphony of Destruction, MAXXX –Project Space, Sierre (CH); Le statue calde, Museo Marino Marini, Firenze (IT); 2013: Drive my car, OPENING Via Pola, Milano  (IT); ItaliaTropici, a performance & contemporary theatre festival at Angelo Mai Altrove Occupato, Roma (IT); Il fascino discreto dell’oggetto. Figura 2: Natura Morta, GNAM, Roma  (IT); Almanac, Newman Popiashvili Gallery, New York;  2012: Fuoriclasse, Villa Reale, Milano (IT); Mexico City Blues, Shanaynay, Parigi (FR) and New York Gallery, New York; FutureLandscape, A changing exhibition,Forte Marghera, Mestre (IT).