ESAME OBIETTIVO NEUROLOGICO · • V (nervo trigemino): sensibilità facciale, i movimenti della...

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ESAME OBIETTIVO NEUROLOGICO Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale Salvatore Bauleo MMG Specialista in Neurolgia Animatore di Formazione AUSL di Bologna

Transcript of ESAME OBIETTIVO NEUROLOGICO · • V (nervo trigemino): sensibilità facciale, i movimenti della...

  • ESAME OBIETTIVO NEUROLOGICO

    Corso di Formazione Specifica in

    Medicina Generale

    Salvatore Bauleo

    MMG – Specialista in Neurolgia

    Animatore di Formazione – AUSL di Bologna

  • ESAME OBIETTIVO NEUROLOGICO

    • Stato di coscienza

    • Nervi cranici

    • Equilibrio, postura, marcia

    • Sistema motorio: forza, tono

    • Sensibilità

    • Riflessi

  • ESAME OBIETTIVO NEUROLOGICO

    • Stato di coscienza: 1. Normale: buon funzionamento della consapevolezza e

    della vigilanza

    2. Letargia: stato di sonno profondo e con scarsa

    responsività agli stimoli esterni

    3. Stupor: la coscienza di sé del pz è relativamente

    preservata, ma egli si presenta mutacico ed acinetico

    e può essere risvegliato solo con stimoli ripetuti

    4. Coma: il paziente si presenta non risvegliabile e non

    responsivo. Può presentare riflessi di allontanameneto

    primitivi.

  • ESAME OBIETTIVO NEUROLOGICO

    • Orientamento:

    FOGS

    • Family (Familia- dati)

    • Orientation (Orientamento)

    • General Information (Informazioni

    Generali)

    • Spelling

  • Esame Obiettivo Neurologico

    Capo e Nervi Cranici

  • Esame del cranio Ispezione

    - volume: macrocrania (idrocefalo infantile)

    microcrania (malformazioni)

    - deformazioni (craniostenosi)

    - asimmetria

    Palpazione

    - tumefazioni circoscritte

    - meningiomi iperostosanti, sarcoma dell’osso

    - angiomi epicranici, cisti aracnoidee

    - depressioni circoscritte

    - brecce post traumatiche post operatorie

    - lesioni osteolitiche

    Percussione

    - dolorabilità

  • Esame della nuca

    Inclinazione laterale del capo

    - ernia cervicale

    - tumori fossa cranica posteriore

    Rigidità nucale

    - irritazione meningea

    - ipertensione endocranica

    - Malattia di Parkinson

    - lesioni distruttive, degenerative, infiammatorie

    della colonna cervicale Cercare segno di Lhermitte: la flessione del collo causa una sensazione a

    tipo scosse agli arti. E causata da malattia nel midollo spinale cervicale

    tratti sensoriali (sclerosi multipla , siringomielia , tumori). 1

    http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&prev=/search%3Fq%3DNeurological%2Bexamination%2Bobtettivo%26hl%3Dit%26biw%3D1280%26bih%3D505%26prmd%3Dimvns&rurl=translate.google.it&sl=en&twu=1&u=http://www.patient.co.uk/DisplayConcepts.asp%3FWordId%3DMULTIPLE%2520SCLEROSIS%2520MS%2520%26MaxResults%3D50&usg=ALkJrhjTqYpiy8C5MVyOLMpqv4tkWxt__Qhttp://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&prev=/search%3Fq%3DNeurological%2Bexamination%2Bobtettivo%26hl%3Dit%26biw%3D1280%26bih%3D505%26prmd%3Dimvns&rurl=translate.google.it&sl=en&twu=1&u=http://www.patient.co.uk/DisplayConcepts.asp%3FWordId%3DSYRINGOMYELIA%26MaxResults%3D50&usg=ALkJrhiJzCptNRIku-2EWttneuEWF7z8YAhttp://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&prev=/search%3Fq%3DNeurological%2Bexamination%2Bobtettivo%26hl%3Dit%26biw%3D1280%26bih%3D505%26prmd%3Dimvns&rurl=translate.google.it&sl=en&twu=1&u=http://www.patient.co.uk/doctor/Neurological-History-and-Examination.htm&usg=ALkJrhhuw8sn4rkKOe06wO37IQ9rG5YhHQ

  • Fare attenzione a soffi:

    • Ascolta alla biforcazione carotidea con

    l'angolo della mandibola per soffi carotidei.

    • Ascolta sopra la fossa sovraclaveare per

    soffi vertebrale o succlavia.

    • Un comune soffio carotideo può essere

    rilevato attraverso l'ascolto tra questi due

    siti.

    • Ascolta con la campana dello stetoscopio

    su una palpebra chiusa per soffio

    cerebrale dovuto a malformazioni artero-

    venose .

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  • Esame della parola • Esaminare il linguaggio spontaneo, fluidità e l'uso di

    parole appropriate durante la conversazione.

    • Chiedere al paziente il nome di oggetti comuni.

    • Chiedere al paziente di eseguire alcuni comandi per

    valutare la loro comprensione.

    • Chiedere al paziente di leggere ad alta voce. Questo può

    evidenziare una dislessia .

    • Chiedere al paziente di ripetere una semplice frase.

    Incapacità di fare questo suggerisce una afasia di

    conduzione.

    • Osservare la scrittura del paziente. Ci possono essere

    problemi con la forma, la grammatica o la sintassi.

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  • Tipi di afasia: AFASIA MOTORIA: lesione area di Broca (BA

    44), sede del centro per la rappresentazione motoria delle parole, deficit di produzione linguistica, comprensione integra

    AFASIA SENSORIALE: lesione area di Wernicke (BA 22), sede delle immagini uditive delle parole. Disturbo di comprensione, non di produzione

    AFASIA DI CONDUZIONE: interruzione delle vie (fascicolo arcuato) che connettono il centro delle immagini uditive con il centro delle immagini motorie. Deficit di ripetizione, non di produzione e comprensione

  • LE SINDROMI AFASICHE AFASIA DI BROCA

    Eloquio non fluente

    Disturbi articolatori (aprassia verbale: i movimenti articolatori non avvengono più in modo automatico, il paziente ha una produzione difficoltosa, rallentata, e spesso effettua una ricerca volontaria delle posizioni articolatorie)

    Agrammatismo (linguaggio telegrafico)

    Anomie

    Parafasie fonemiche e semantiche

    La comprensione orale può apparire normale in una conversazione su argomenti familiari e per frasi semplici, tuttavia la comprensione di frasi con struttura sintattica complessa (frasi passive, reversibili) risulta compromessa.

  • LE SINDROMI AFASICHE

    AFASIA DI BROCA

    Lettura, scrittura e ripetizione presentano le stesse caratteristiche del linguaggio orale.

    LESIONE

    parte posteriore della terza circonvoluzione frontale (area di Broca, BA 44, 45 ) e dei territori circostanti.

  • LE SINDROMI AFASICHE AFASIA GLOBALE

    produzione verbale gravemente ridotta, talvolta limitata a pochi suoni sillabici o a stereotipie (espressioni ricorrenti) come una serie di sillabe senza senso (es. dididi), neologismi (es. posetti) una o più parole significative o semplici frasi che vengono ripetute senza variazioni tutte le volte che il paziente intende esprimersi verbalmente.

    La comprensione e i compiti di transcodificazione (ripetizione, lettura e scrittura) sono altrettanto compromessi.

    La LESIONE che da luogo ad afasia globale coinvolge gran parte delle aree del linguaggio (lesioni fronto-temporo-parietali).

  • I nervi cranici e la loro funzione può essere così sintetizzata

    • I (nervo olfattivo): odore

    • II (nervo ottico): acuità visiva , campo visivo • II, III (nervo ottico e del nervo oculomotore): reazioni pupillari

    • III, IV, VI (nervi oculomotore, trocleare e abducente): i movimenti extra-

    oculari, tra cui l'apertura degli occhi

    • V (nervo trigemino): sensibilità facciale, i movimenti della mandibola, e riflessi

    corneali

    • VII (nervo facciale): movimenti facciali

    • VIII (nervo vestibolococleare): udito ed equilibrio

    • IX, X (nervi glossofaringeo e vago): la deglutizione, l'elevazione del palato,

    riflesso del vomito

    • V, VII, X, XII (trigemino, facciale, vago e ipoglosso nervi): voce e parola

    • XI (nervo accessorio): scrollando le spalle e girando la testa

    • XII (nervo ipoglosso): movimento e la protrusione della lingua

    http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&prev=/search%3Fq%3DNeurological%2Bexamination%2Bobtettivo%26hl%3Dit%26biw%3D1280%26bih%3D505%26prmd%3Dimvns&rurl=translate.google.it&sl=en&twu=1&u=http://www.patient.co.uk/DisplayConcepts.asp%3FWordId%3DVISUAL%2520ACUITY%26MaxResults%3D50&usg=ALkJrhjJ6hLKq-DjpKOjsB58q68GsrVZXQhttp://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&prev=/search%3Fq%3DNeurological%2Bexamination%2Bobtettivo%26hl%3Dit%26biw%3D1280%26bih%3D505%26prmd%3Dimvns&rurl=translate.google.it&sl=en&twu=1&u=http://www.patient.co.uk/DisplayConcepts.asp%3FWordId%3DVISUAL%2520FIELDS%26MaxResults%3D50&usg=ALkJrhitScpIE-2cA_Hc5H6Hi4WcihvRjA

  • Nervi cranici: Olfattorio

    • Iposmia/anosmia

    • albini

    • riniti

    • traumi a livello della lamina cribrosa

    • meningiomi della doccia olfattoria

    • tumori del lobo frontale

    • atrofia del n. olfattorio

    • Parosmia (osmeni)

    • schizofrenia

    • crisi epilettiche del lobo temporale

    • Iperosmia

    • crisi epilettica focale

    • primi mesi di gravidanza

  • N. Ottico: II n.c. Acuità visiva

    Capacità di risoluzione dell’occhio

    visione distinta >funzione maculare

    Esame

    Tavole internazionali decimali

    Deficit dell’acuità visiva: amaurosi

    - errori di rifrazione (ambliopia)

    - opacità dell’apparato ottico

    - deficit dell’apparato visivo ( retina corteccia)

    neuropatie ottiche vascolari, infiammatorie,

    compressive

  • N. ottico

    • senso luminoso

    - emeralopia (daylight blindness; retinite

    pigmentosa, fenotiazine)

    - nictalopia (night blindness)

    • senso cromatico

    - discromatopsia/ acromatopsia

    (rosso-verde neurite ottica)

    - monocromatopsia

    ( xantopsia intoss. digitalica)

  • N.Ottico

    • Campo visivo

    • Complesso dei punti dello spazio che

    possono essere percepiti attraverso la

    pupilla di un occhio immobile

    • Esame

    1. perimetria di confronto

    2. riflesso della minaccia( pz comatosi o

    non collaboranti)

  • N. ottico

    • disturbi del campo visivo scotoma: difetto lacunare del campo visivo

    fisiologico: macchia cieca

    positivi: macchia nera

    centrali : punto di fissazione

    paracentrali: visione periferica

    Lo scotoma centrale è tipico della neurite ottica retrobulbare, frequente nella sclerosi multipla

    Gli scotomi scintillanti sono tipici dell’aura emicranica

    emianopsia: deficit in un emicampo

    omonima: emicampo dello stesso lato da entrambi gli

    OO

    eteronima: binasale o bitemporale

    altitudinali: metà inferiore o superiore

  • Campo visivo di confronto.

    Sistemarsi circa a 40 cm di distanza dal paziente e

    chiedere loro di tenere gli occhi fissi sul naso. Chiedete

    loro di coprire un occhio. Tenere il dito a metà strada tra

    voi e il paziente con il braccio esteso. Provare ogni

    quadrante del campo visivo di ogni muovendo il dito

    lateralmente e medialmente. Spostare verso l'interno dalla

    periferia nei quadranti superiore e inferiore, nasale e

    temporale. Chiedere al paziente quando il dito appare alla

    vista.

    Confrontare la loro risposta con la vostro, prendendo il

    proprio campo visivo come normale. Ripetere l'operazione

    per l'altro occhio.

  • N ottico: esame oftalmoscopico

    • colore della papilla N rosa- giallo pallido

    P grigio rossastro: edema

    bianco : atrofia ottica

    • margini della papilla

    N ben definiti

    P sfumati: papilla da stasi

    • superficie papillare

    • N escavazione fisiologica

    • P sporgente: edema

    • stato dei vasi

    N calibro V/A 3/2

    P alt calibro

    incroci A/V

    • Periferia fondo oculare

  • Rime palpebrali

    AZIONE

    • III n.c. elevatore della palpebra

    • m- di Muller (simpatico) - ptosi

    - retrazione della palpebra

    • VII n.c.

    - occlusore della rima

    - lagoftalmo (incompleta chiusura rima)

    - blefarospasmo (chiusura persistente e

    involontaria delle palpebre)

  • Pupille

    • MUSCOLO ESAME

    • costrittore

    • Parasimpatico isocoria: uguale

    diametro

    isociclia contorno

    regolare

    eumetria: di diametro tra

    i

    2.5 e 3.5mm

    • dilatatore

    • Ortosimpatico

    • midriasi >6mm

    • miosi

  • Pupille

    Riflesso fotomotore

    • risposta diretta e consensuale

    Sincinesia accomodazione

    • convergenza

    • costrizione bilaterale e simmetrica

    delle pupille

  • Pupille

    Riflesso pupillare alla luce

    • Vie afferenti: nervo ottico

    • Vie efferenti: nervo oculomotore – ganglio ciliare

    In considerazione delle differenti vie anatomiche, è possibile differenziare se l’assenza del riflesso pupillare alla luce dipende da una lesione del nervo ottico o del nervo oculomotore

    - lesione unilaterale della via afferente (nervo ottico)

    illuminando l’occhio sano costrizione delle due pupille (riflesso pupillare consensuale)

    illuminando l’occhio dal lato della lesione assenza bilaterale di risposta

    - lesione unilaterale della via efferente (nervo oculomotore o ganglio ciliare)

    assenza del riflesso alla luce dal lato della lesione

  • Motilità oculare estrinseca

    ESAME

    • posizione primaria di sguardo

    strabismo paralitico

    concomitante

    • rotazione dell’occhio nel campo di azione

    del muscolo in esame

    comparsa di diplopia

  • N. oculomotore comune

    MUSCOLI AZIONE

    retto superiore elevatore globo oculare

    retto inferiore abbassamento

    retto mediale adduzione

    obliquo inferiore extrarotazione ed

    elevazione

  • Paralisi del III n.c.

    Ptosi (paralisi dell’elevatore)

    strabismo divergente (esotropia)

    deficit di intrarotazione ,sguardo verso

    l’alto e verso il basso

    diplopia orizzontale in pos primaria di

    sguardo

    midriasi fissa (parasimpatico

    pupillocostrittore)

  • N.Trocleare (IV n.c.)

    Azione:

    innerva il m.obliquo superiore la cui azione

    principale è l’intrarotazione el’abbassamento

    dell’occhio.

  • Nervi oculomotori: trocleare

    Paralisi del IV:

    1. inclinazione compensatoria della testa

    verso il lato opposto all’occhio paretico

    2. slivellamento dei globi oculari sul

    piano orizzontale con lieve elevazione

    di quello malato

    3. deficit di intrarotazione ed abbassamento

    4. diplopia omonima verticale massima

    nello sguardo verso il basso (test di

    Bielscoswsk)

  • Nervi oculomotori: abducente

    (VI n.c.)

    Azione: innerva il m.retto esterno la

    cui azione principale è l’abduzione

    dell’occhio

    Paralisi:

    • 1. strabismo convergente

    • 2. deficit di rotazione dell’occhio verso

    l’esterno

    • 3. diplopia orizzontale

  • .

    Oculomotore, nervi trocleare e abducente:

    Tenere la testa del paziente con la mano sinistra sulla fronte.

    Con il braccio esteso, tenete il vostro indice destro circa 40 cm di fronte al

    paziente.

    Chiedete loro di seguire il dito con i loro occhi.

    Spostare il dito su e giù e destra e sinistra. Si dovrebbe compiere una

    gamma completa di movimenti di entrambi gli occhi.

    Quindi spostare il dito verso sinistra e tenerla lì per alcuni secondi, mentre

    gli occhi sono osservati per nistagmo . Ripetere l'operazione per la destra

    e su e giù. Falsamente positivi per il nistagmo può derivare dal possesso

    del dito troppo vicino e spostando troppo lontano per l'estremo della

    visione.

    Convergenza di prova portando a un dito a distanza verso la punta del

    naso del paziente e chiedendo loro di concentrarsi su di esso.

    http://translate.googleusercontent.com/translate_c?hl=it&prev=/search%3Fq%3DNeurological%2Bexamination%2Bobtettivo%26hl%3Dit%26biw%3D1280%26bih%3D505%26prmd%3Dimvns&rurl=translate.google.it&sl=en&twu=1&u=http://www.patient.co.uk/DisplayConcepts.asp%3FWordId%3DNYSTAGMUS%2520ALL%2520TYPES%2520%26MaxResults%3D50&usg=ALkJrhimAhH8S3bVwjRuFjPk0el82iOX_Q

  • Paralisi dei nn oculomotori

    diabete(III>VI>IV)

    sindrome da ipertensione endocranica (VI)

    sindrome troncoencefaliche (infarti, SM,

    tumori)

    traumi cranici (IV spesso bilaterale)

    miastenia

    miopatia distiroidea

    In circa il 30% dei casi la genesi della paresi è

    IGNOTA !

  • Nistagmo

    Consiste in movimenti oscillatori oculari involontari, coniugati,

    ritmici che si evidenziano con oscillazioni lente in una direzione

    e oscillazioni rapide nella direzione opposta che hanno

    funzione di compenso

    Viene ricercato con i movimenti oculari nelle varie direzioni,

    evitando le posizioni estreme.

    Gli occhiali di Bartels consentono di evidenziare meglio il

    fenomeno perché il soggetto fissa all’infinito e l’immagine risulta

    ingrandita

    I parametri che definiscono le caratteristiche del nistagmo sono

    - direzione, indicata dal senso del movimento rapido

    - intensità, riferita all’ampiezza delle oscillazioni e distinta in I,

    II e II grado

    - frequenza, con nistagmo lento (< 30 scosse al minuto),

    moderato (30-100), frequente (> 100),

  • Nistagmo

    Nistagmo di origine oculare

    nistagmo optocinetico indotto fisiologicamente (guardare qualcosa da un

    treno in corsa), nistagmo da difetti visivi, nistagmo dei minatori

    - Nistagmo di origine vestibolare periferica

    Di solito di tipo orizzontale, rotatorio, di varia intensità, in direzione del

    labirinto sano, si manifesta nella sindrome vestibolare periferica, dovuta a

    lesioni del labirinto e del nervo vestibolare, il nistagmo è associato a

    deviazioni degli indici, marcia a stella, Romberg positivo nella direzione della

    componente lenta, vertigine

    - Nistagmo da lesione del SNC

    Dovuto a lesioni delle vie sopranucleari e dei nuclei vestibolari, difficilmente

    consente una diagnosi di sede. Di solito non è associato a vertigini

  • Paralisi coniugata di sguardo

    ORIZZONTALE

    lesione corticale frontale

    (vascolare acuta) deviazione dello guardo

    omolaterale al lato della lesione associata

    ad emiparesi controlaterale

    (il malato guarda la lesione)

    lesione sottocapsulare pontina

    deviazione capo e sguardo controlaterale alla

    lesione

    (il malato guarda il lato plegico)

  • Paralisi coniugata di sguardo

    VERTICALE

    Lesione del mesencefalo

    (S.di Parinaud)

    s. extrapiramidali (PSP, MP)

  • Paralisi di sguardo dissociate

    Oftalmoplegia internucleare

    lesione a livello del tronco encefalico

    del FLM con interruzione delle

    connessioni tra VI e omolaterale e III n.c

    controlaterale

    nello sguardo laterale un occhio non

    può essere addotto e l’occhio abdotto

    presenta scosse di nistagmo

    lesione omolaterale al lato che non

    adduce

  • Paralisi di sguardo dissociate

    Oftalmoplegia internucleare

  • Nervo trigemino: V n.c.

    V motorio

    mm. massetere e temporale

    mm pterigoidei

    - ispezione

    - palpazione

    - forza di contrazione

    Riflesso masseterino

    (trigemino-trigeminale

  • Lesione del V motorio

    Irritativa:

    trisma (encefaliti, rabbia,SM, crisi

    epilettiche t-c, isterismo,tetania)

    Deficitaria:

    paralisi pseudobulbare

    paralisi del n. motore omolaterale:

    bocca deviata da lato paralizzato

    paralisi bilaterale:

    bocca cadente masticazione impossibile

  • V sensitivo

    sensibilità generale della metà anteriore

    della cute,cranica, cornea, congiuntiva,

    mucosa nasale ed orale e dei 2/3

    anteriori della lingua

    superficiale:

    tattile, termica, dolorifica

    profonda:

    pallestesica

  • Lesione del V sensitivo

    deficitaria:

    ipo/anestesia tattile, termica e dolorifica

    irritativa:

    - parestesia: sensazione abnorme in

    assenza di stimolo esterno

    - disestesia: sensazione dolorosa anormale

    spontanea, o provocata da stimoli esterni

    - iperalgesia: percezione in eccesso di uno

    stimolo doloroso

  • Riflessi trigeminali

    Corneale (V-VII)

    ammiccamento omolaterale consensuale alla

    stimolazione della cornea

    risposta assente bilateralmente: nelle lesioni

    della branca afferente oftalmica

    assente omolateralmente: nella lesione della

    branca efferente facciale

  • Riflessi trigeminali

    Riflessi profondi: >ROT

    contrazione muscolare brusca e breve in

    seguito alla percussione del tendine

    muscolare col martello

    Riflesso masseterino

    normale: torpido

    abolito: nelle paralisi bilaterali dei masseteri

    accentuato: nelle lesioni sopra nucleari

  • Lesioni delle vie trigeminali

    La sintomatologia varia in relazione alle strutture

    anatomiche interessate (vie cortico-bulbari, lesioni

    del nucleo motore e della branca motoria, dei nuclei

    sensitivi, del ganglio di Gasser,

    delle tre branche periferiche)

    - lesione del ganglio di Gasser

    Cause più comuni: malattie tumorali o infiammatorie

    in aree anatomiche vicine, tumori del ganglio

    - lesione della branca oftalmica

    Anestesia a fronte, occhio, palpebra superiore,

    mucosa nasale

    Assenza del riflesso corneale, congiuntivale e oculo-

    cardiaco (connessioni con il nervo vago)

    Cheratite paralitica entro 24 ore per lesione

    completa della branca

    Secrezione lacrimale conservata

  • -lesione della branca mascellare

    Anestesia a palpebra inferiore, cute del naso alla

    narice, parte della mucosa del naso, cute della

    guancia, cute della regione temporale, radici dentali

    superiori, seno mascellare, nasofaringe, mucosa del

    palato, palato molle, tonsille.

    - lesione della branca mandibolare

    Anestesia a cute e mucosa della guancia e del

    labbro inferiore, cute dell’orecchio (parte superiore),

    membrana timpanica, due terzi anteriori della lingua

    e radici dentali inferiori

  • Nervo Facciale

    FASE DINAMICA

    corrugare fronte

    chiusura occhi

    corrugare il naso

    mostrare i denti, gonfiare le guance,

    serrare le labbra, fischiare

    tirare in basso ed in fuori il labbro

    inferiore

  • Paralisi del VII n.c. PERIFERICA

    •spianamento delle rughe frontali

    •lagoftalmo, con Fenomeno di Bell (non

    chiude la rima ed il globo oculare

    verso alto)

    •spianamento del solco nasogenieno e

    nasolabiale

    •deficit di chiusura bocca deviata verso il lato

    sano

  • Paralisi del VII n.c. CENTRALE

    •spianamento solco naso genieno e naso

    labiale

    •deficit chiusura della bocca che appare

    deviata verso il lato sano

  • Clinicamente è possibile differenziare la paralisi centrale

    (superiore) da quella periferica (inferiore) per via dei differenti

    muscoli che vengono interessati nelle due situazioni.

    Il facciale “superiore” innerva i muscoli frontale, corrugatore del

    sopracciglio e l’orbicolare delle palpebre.

    Il facciale “inferiore” innerva i muscoli elevatore delle labbra,

    orbicolare delle labbra, zigomatico, buccinatore, risorio,

    quadrato del labbro superiore e del mento, il platisma,

    localizzati della parte inferiore della faccia.

    Le vie corticali, dalla circonvoluzione prefrontale proiettano al

    nucleo del VII controlaterale dal quale partono le fibre per la

    muscolatura dei due terzi inferiori della faccia.

    Altre proiezioni arrivano ai nuclei omo e contro laterali dai quali

    partono le fibre per la muscolatura del terzo superiore della

    faccia. Il facciale “superiore” quindi, riceve proiezioni

    sopranucleari bilaterali, al contrario del facciale “inferiore”

    dove le vie sopranucleari sono monolaterali.

  • La paralisi centrale per lesioni delle

    vie sopranucleari riguarda soltanto la

    muscolatura

    della metà inferiore della faccia,

    risparmiando i muscoli della metà

    superiore.

    La paralisi periferica per lesioni del

    nucleo (nel terzo inferiore del Ponte) o

    per lesioni del nervo periferico, riguarda

    la totalità dei muscoli facciali innervati

    dal VII

  • VIII – nervo acustico E’ composto dalla branca cocleare e dalla branca

    vestibolare, o nervo coleo-vestibolare

    -Branca cocleare

    Ha la funzione di trasmettere gli stimoli acustici. In

    caso di ipoacusia / sordità, le indagini cliniche e

    strumentali (audiometria, impedenzometria,

    potenziali evocati uditivi, tecniche per immagine)

    consentono di stabilire a quale livello del sistema

    uditivo è localizzata la causa (orecchio medio, fibre

    del nervo, nervo cocleare) e se si tratta di ipoacusia /

    sordità di trasmissione, di percezione o mista

  • Per il corretto funzionamento della complessa

    funzione vestibolare, sono importanti le connessioni

    anatomiche tra i nuclei vestibolari e midollo spinale,

    cervelletto, altri nuclei del tronco encefalico e

    formazione reticolare ascendente.

    La funzione del sistema vestibolare, integrato con

    questi sistemi, svolge un ruolo di primaria

    importanza per il senso di equilibrio, modulando

    stimoli correlati con la gravità e l’accelerazione

    lineare e angolare che consentono l’interazione

    dinamica, armonica e coordinata con l’ambiente.

    Nell’esame della funzione vestibolare occorre

    ricercare i segni vestibolari provocati

    (stimolazione calorica con acqua calda e fredda,

    stimolazione rotatoria)

  • i segni vestibolari spontanei rappresentati da

    - prova delle braccia tese

    Soggetto seduto a braccia e indici estesi in avanti e

    a occhi chiusi

    Consente di verificare deviazioni di entrambe le

    braccia e indici sul piano orizzontale o verticale,

    verso il lato sede della lesione

    - prova dell’indicazione

    Il soggetto, nella stessa posizione della prova delle

    braccia tese, viene invitato a raggiungere con il

    proprio indice quello dell’esaminatore che viene

    posto di fronte. Con l’arto esteso, vengono eseguiti

    dal soggetto movimenti in varie direzioni, dall’alto,

    dal basso, lateralmente da sinistra e da destra che

    consentono di valutare deviazioni dell’indicazione

  • - prova di Romberg

    Il soggetto sull’attenti con le punte dei piedi unite e

    con gli occhi aperti, viene invitato a chiudere gli

    occhi. La prova è positiva in caso di oscillazioni

    crescenti che possono portare alla caduta verso il

    lato sede della lesione

    Nel paziente con lesioni cerebellari la prova di

    Romberg è negativa perché compaiono oscillazioni

    già ad occhi aperti che non peggiorano a occhi

    chiusi

    - prova della marcia a stella

    Il soggetto esegue alcuni passi in avanti e a ritroso a

    occhi chiusi seguendo un percorso rettilineo.

    La prova è positiva quando si assiste a una

    deviazione crescente, sempre verso il lato sede

    della lesione, fino a disegnare un percorso a stella

  • Vertigine Viene definita come una sensazione erronea di movimento del

    proprio corpo rispetto all’ambiente (vertigine soggettiva) o

    dell’ambiente rispetto al nostro corpo (vertigine oggettiva).

    Questa distinzione, utile ai fini descrittivi, non va intesa in senso

    stretto perché i due tipi di vertigine possono coesistere nello

    stesso paziente e anche nella stessa patologia vertiginosa.

    La vertigine può essere causata da

    - disturbi oculari

    per diplopia da paresi dei muscoli oculari, alterazioni del visus

    - lesioni del labirinto

    causa più comuni di vertigine, per infiammazioni,

    intossicazioni, traumi, eventi vascolari.

    La vertigine è associata a nausea / vomito, turbe

    vasomotorie, disturbi del ritmo cardiaco

    (bradicardia).

  • In caso di stimolazione vestibolare intensa e

    ripetuta, come si verifica negli spostamenti in auto,

    nave e aereo, si possono manifestare una serie di

    sintomi (vertigine, nausea/vomito, disturbi viscerali)

    che si identificano nella chinetosi

    - lesioni cerebellari

    in caso di lesione acuta del lobo flocculo-nodulare

    - lesioni del tronco cerebrale

    in caso di coinvolgimento acuto dei nuclei

    vestibolari o delle vie vestibolari, per sclerosi

    multipla, encefaliti, vasculopatie (trombosi basilare),

    intossicazioni (anche iatrogene)

    - lesioni corticali

    per lesioni a livello del lobo temporale

    Di frequente i pazienti descrivono come vertigine

    una serie di disturbi soggettivi che in realtà non

    rientrano in queste definizioni (disturbo nevrotico)

  • Come distinguere un disturbo vestibolare

    periferico da una lesione “centrale” (tronco o

    cervelletto)

    Lesione periferica

    Disturbi uditivi

    Nistagmo

    - su piani diversi (orizzontale

    con componente torsionale)

    - non cambia direzione con i

    cambiamenti di direzione

    dello sguardo

    - ridotto dalla fissazione

    - non risponde al test calorico

    sull’orecchio affetto

  • Come distinguere un disturbo vestibolare

    periferico da una lesione “centrale” (tronco o

    cervelletto)

    Lesione centrale

    Nistagmo

    - su un solo piano (orizzontale,

    verticale o torsionale)

    - cambia direzione con i

    cambiamenti dello sguardo

    - non influenzato dalla fissazione

    - aumenta al test calorico

    sull’orecchio affetto

    - altre forme di nistagmo

  • Come distinguere un disturbo vestibolare

    periferico da una lesione “centrale” (tronco o

    cervelletto)

    Lesione periferica

    Disequilibrio

    - moderato

    - deviazione verso il

    lato della lesione

    Lesione centrale

    Disequilibrio

    - grave

    - deviazione variabile

  • Come distinguere un disturbo vestibolare

    periferico da una lesione “centrale” (tronco o

    cervelletto)

    Lesione centrale

    Deficit neurologici

    associati:

    - altri nervi cranici

    - dismetria, disartria

    - disturbi sensitivi

    - anomalie dei riflessi

  • Recettore periferico: patologie

    1. Vertigine posizionale parossistica

    benigna

    2. M. di Meniere

    3. Labirintite

    4. Areflessia vestibolare ototossica

    (aminoglicosidi)

    5. Neuronite vestibolare

    6. Neurinoma dell’ acustico

  • Strutture centrali :lesioni vascolari

    TIA vertebro-basilare

    -diplopia, deficit sensitivi e motori

    Infarto latero-bulbare

    (sindrome di Wallemberg)

    dal lato leso - ipoestesia

    dell’emivolto

    - paresi velo-farinolaringea

    - S.di Horner

    - incoordinazione e

    lateropulsione

    dall’altro lato - anestesia termica e

    dolorifica ( faccia esclusa)

  • Strutture centrali :sclerosi multipla

    oftalmoplegia internucleare

    Strutture centrali : farmaci

    Farmaci responsabili disturbo centrale

    - antiepilettici

    - antidepressivi

    - ansiolitici

    - neurolettci

    - barbiturici

  • Glossofaringeo e Vago : IX e X n.c.

    funzioni motrici somatiche:

    disfonia paralisi corde vocali

    disartria paralisi del velo

    disfagia paralisi velo e faringe

    ESAME:

    1. motilità velo ed orofaringe

    bocca aperta lingua abbassata, il pz emette la

    vocale A

    2. Riflesso faringeo (IX –X)

  • Nervo accessorio:XI

    M sternocleidomastoideo e M. trapezio

    paralisi bilaterale:

    distrofia muscolare

    SLA

    Poliomielite

    paralisi monolaterale:

    traumi cranici

    malattie virali

    siringomielia

  • Nervo ipoglosso:XII n.c.

    Paralisi periferica:

    posizione di riposo: lingua con la punta

    deviata verso il lato sano (az. m.

    genioglosso controlaterale)

    lingua protusa:

    deviazione verso il lato della lesione (az.

    genioglosso controlaterale)

    Paralisi centrale:

    deviazione della lingua protusa da lato

    opposto dal lato dell’emiparesi

    (az.del genioglosso ipsilaterale)

  • Coordinazione Definizione

    Capacità di regolare la contrazione dei

    diversi gruppi muscolari ad azione agonista,

    antagonista e sinergica che partecipano

    all’atto motorio (contemporaneamente o in

    successione) in modo che il movimento sia

    eseguito in maniera armoniosa e in adeguata

    misura.

    Attività non cosciente

    indipendente dalla

    volontà

  • Coordinazione

    Sistema Cerebellare

    regola l’ampiezza e la sinergia dei movimenti

    Sistema Sensitivo

    informa sulla posizione del bersaglio e su quello

    dell’arto in movimento (s. propriocettivo)

    - cosciente

    -incosciente (f. spinocerebellari diretti ed indiretti)

    Sistema vestibolare

    controllo dell’equilibrio (fasci vestibolocerebellari)

    Sistema visivo

  • Coordinazione Disturbi della coordinazione

    Asinergia assiale (paz inizia la marcia

    muovendo in avanti solo a.inf. e non il

    tronco, cadendo all’indietro)

    Adiadococinesia

    Ipermetria

    Disartria

    - parola brusca , scandita,”esplosiva”,

    irregolare

  • Esame della coordinazione

    1. Ispezione (pz seduto, in piedi, andatura,

    esecuzione di atti fini…)

    2. coordinazione del corpo (equilibrio e marcia)

    a. pz in piedi ad occhi aperti, ad occhi chiusi

    (Romberg), con un piede davanti all’altro, prova

    della spinta…

    b. marcia ad occhi aperti, chiusi, in tandem, laterale,

    dietrofront….

    c. passaggio da coricato a seduto, da seduto a

    eretto, piegarsi in avanti, indietro…

  • Esame della coordinazione

    3. coordinazione segmentaria o degli arti

    AASS

    a. prova indice-naso, indice-naso fronte-mento,

    indice orecchio,indice-indice

    b. prova della prensione

    c. braccia tese (occhi aperti e chiusi)

    d.prova del rimbalzo

    e. diadococinesia (movimenti rapidi e altenatitivi)

    AAII

    a. calcagno ginocchio, calcagno tibia,

    b. disegno di un 8

  • Alterazioni della coordinazione del corpo Atassia Cerebellare

    a. Stazione eretta: atassia statica

    vermiana: possibile a base allargata(danza dei

    tendini) con antero o retro pulsione

    emisferica: lateropulsione verso il lato affetto

    b.Andatura: atassia dinamica

    vermiana: andatura titubante, a base allargata,

    braccia a bilanciere

    emisferica: a zig zag, verso il lato leso, barcollante

    non ↑ dalla chiusura degli OO!!

    (Romberg negativo)

  • Alterazione della coordinazione del

    corpo

    1. Atassia cerebellare

    c. ASINERGIA

    esecuzione di un movimento in stadi isolati e e

    successivi: scomposizione del movimento nelle

    sue parti costituenti sia temporo (discronometria)

    che spazialmente (alterato reclutamento)

    Grande Asinergia di Babinski: oscillazione arti e

    capo

    Rallentamento motorio, marcia a base allargata

  • Alterazione della coordinazione del

    Corpo

    2. Atassia sensitiva

    a.Stazione eretta: oscillazioni dell’asse corporeo alla

    chiusura degli OO (Romberg positivo)

    b. Andatura: tallonante, brusco lancio della gamba e

    ricaduta del tallone sul suolo

    3. Atassia labirintica

    a.Stazione eretta: a base allargata, lateropulsione

    verso il lato leso (Romberg positivo con

    lateropulsione ritardata)

    b. Andatura: a stella

  • Alterazione della coordinazione segmentaria DISMETRIA

    incapacità a regolare l’intensità, la durata,la forza e la velocità

    dell’attività motoria in rapporto allo scopo da raggiungere.

    Cerebellare a. dismetria ad OO aperti e chiusi

    ipometria: blocco prima del raggiungimento del bersaglio

    ipermetria. oltrepassare il bersaglio

    braditelecinesia: azione eseguita con incertezza e lentezza

    (frenàge) +/- associato a tremore intenzionale

    b. asinergia (scomposizione dell’atto motorio) Piccola Asinergia

    di Babinski (paziente supino deve mettersi a sedere senza aiutarsi con

    arti superiori (braccia conserte) eccessiva estensione dell’arto inf .

    Toccare con la punta del piede l’indice dell’esaminatore che e’ 50 cm

    sopra il ginocchio: prima flette la coscia poi estende la gamba e

    sbaglia il target

    c. prova del rimbalzo positiva

    d. diadiadococinesia

    e. deviazione verso l’alto delle braccia tese con continui

    aggiustamenti

  • Deambulazione

    Esame Obiettivo Neurologico

  • Esame

    percorso rettilineo per 5-6 mt.

    dietrofront

    marcia ad occhi chiusi

    marcia in tandem

  • Disturbi della deambulazione

    •Emiparetica AS addotto flesso al gomito e polso pugno chiuso

    AI iperesteso, piede intraruotato flesso plantarmente.

    •Marcia falciante movimento di circumduzione con strisciamento della

    Punta

    •Paraparetica AAII iperestesi addotti e varo equinismo dei piedi

    Marcia a forbice

  • Disturbi della deambulazione

    Steppante paralisi dei mm antero-laterali della gamba

    incapacità a flettere dorsalmente il piede (piede

    cadente)

    Anserina (tronco all’indietro ventre in avanti, andatura ondeggiante) debolezza dei mm del

    cingolo pelvico inclinazione del bacino verso l’arto e

    del tronco controlaterale, iperlordosi lombare

    Atassica cerebellare: titubante,a zig-zag

    Atassica sensitiva: tallonante

    Atassica labirintica: a stella

  • Disturbi della deambulazione

    A piccoli passi sindrome pseudobulbare (encefalopatia vascolare)

    Parkinsoniana atteggiamento camptocormico: capo e tronco

    inclinati in avanti AASS addotti ginocchia e gomiti

    semiflessi

    a piccoli passi con “festinatio”

    assenza delle sincinesie pendolari AASS

    difficoltà nella partenza, nei dietrofront, ostacoli

  • Disturbi della deambulazione

    Marcia Coreica danza con passi saltellanti di varia ampiezza,

    frequenti arresti, rapide oscillazioni

    Marcia Distonica ipelordosi lombare, spasmi in torsione del

    tronco, e arti sempre mutevoli

    Atassia-abasia isterica bizzarra, mutevole nel corso dell’esame ,

    non classificabile in altri disturbi. Frequenti

    cadute senza lesioni.

  • Esame Obiettivo Neurologico

    Riflessi

    Superficiali

    polisinaptici

    Profondi

    monosinaptici

    Arcaici

  • Esame Obiettivo Neurologico

    Riflessi Contrazioni muscolari involontarie che si

    ottengono con appropriata stimolazione di una

    determinata struttura sensitiva.

    I riferimenti anatomici sono rappresentati da:

    recettore sensitivo, via afferente sensitiva,

    neurone intercalare, via efferente motoria,

    organo effettore-muscolo)

    - Riflessi fisiologici: sono presenti nei soggetti

    normali e possono presentare modificazioni per

    diverse lesione del SN (iper-reflessia, ipo-

    reflessia, a-reflessia)

    - Riflessi patologici: non sono presenti nei

    soggetti normali e sono espressione di lesioni

    del SN

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi fisiologici

    Sono suddivisi in riflessi profondi e riflessi

    superficiali

    - Riflessi profondi (propriocettivi)

    Sono espressione della risposta motoria dopo

    stimolazione dei recettori sensoriali dei fusi

    neuromuscolari. Sono monosinaptici e

    unisegmentali con un proprio centro situato in

    uno specifico segmento midollare

    - Riflessi superficiali (esterocettivi)

    Riguardano soprattutto gli stimoli dolorosi che,

    stimolando i recettori esterocettivi, eccitano i

    motoneuroni dei muscoli flessori con

    retrazione repentina dell’arto (riflessi

    nocicettivi)

    Sono riflessi polisinaptici e plurisegmentali

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Superficiali

    1. Corneale Lo stimolo viene applicato alla cute e alle mucose in vario modo:

    toccare con cotone, con un pezzo di carta, strisciare, pungere

    ecc.

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Superficiali

    2. Riflessi addominali (superore, medio, inferiore) Si striscia la cute dell’addome con una punta smussa obliquamente

    dall’esterno all’interno o al contrario.

    Si ottiene la contrazione dei muscoli addominali.

    Spesso assenti nelle fasi iniziali della Sclerosi Multipla

    Spesso ridotti o assenti unilateralmente nelle lesioni piramidali di

    livello encefalico

    Centro: superiore: T7-T9; medio:

    9-T11; inferiore: T11-T12: nervi

    afferenti ed efferenti: intercostali

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Superficiali

    3. Plantare: Con una punta smussa si si stimola la cute nella parte centrale

    della pianta del piede in senso ascensionale dal calcagno

    alle dita.

    Si ottiene la flessione plantare delle dita

    Centro: L5-S1-S2; nervo afferente ed efferente: tibiale

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Superficiali

    3. Plantare

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi Tecniche di esecuzione

    Paziente in rilassamento muscolare, con i segmenti

    muscolari da esaminare in posizione congrua e con muscolo

    né troppo né poco stirato

    Abituarsi a esaminare i rilessi degli arti con il paziente disteso

    sul lettino per evitare posture innaturali e faticose

    Lo stimolo con il martelletto deve essere breve, veloce e

    deciso

    Applicare uno stimolo massimale per evitare errori di

    valutazione di lato

    Valutare l’intensità dei riflessi (normali, ridotti, assenti,

    aumentati, molto vivaci)

    Valutare le differenze di lato (simmetrici, asimmetrici)

    Se il riflesso non viene ottenuto, prima di deciderne l’assenza:

    - modificare la posizione degli arti nel tentativo di

    trovare la posizione ottimale

    - applicare le prove di facilitazione

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi Tecniche di esecuzione

    Prove di facilitazione per gli arti inferiori

    Il soggetto, a comando, stringe con forza il pugno

    dell’arto controlaterale nel momento in cui

    l’esaminatore applica lo stimolo

    Prove di facilitazione per gli arti superiori

    Il soggetto, a comando, stringe con forza il pugno

    dell’arto controlaterale nel momento in cui

    l’esaminatore applica lo stimolo

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/33.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/34.jpg

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi

    1. masseterino: si applica un leggero colpo di martelletto sul dito appoggiato al mento del paziente, che è a bocca semi-aperta,

    o su un abbassalingua appoggiato sull’arcata dentaria inferiore. La

    contrazione dei muscoli masseteri provoca la chiusura della bocca

    Centro: ponte; nervo afferente ed efferente: trigemino

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi

    2. Arti sup: Riflesso Bicipitale Con avambraccio in semi-flessione sul braccio, lo stimolo viene

    applicato su un dito dell’esaminatore posizionato sul tendine del

    bicipite al gomito.

    Si ottiene la flessione dell’avambraccio sul braccio

    Centro:C5-C6; nervo afferente ed efferente: muscolo-cutaneo

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi

    3. Arti sup: Riflesso Tricipitale Si applica lo stimolo a livello dell’inserzione sull’omero del muscolo

    tricipite, circa 3-4 cm sopra il gomito.

    Si ottiene un movimento di estensione dell’avambraccio sul braccio

    Centro: C6-C7; nervo afferente ed efferente: radiale

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi

    4. Arti sup: Riflesso Radioflessore

    All’arto posizionato come per il riflesso bicipitale,

    viene applicato lo stimolo

    sul margine laterale della parte distale del radio.

    Si ottiene la flessione del avambraccio sul braccio

    Centro: C5-C6; nervo afferente e ed efferente:

    radiale

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi

    5. Arti sup: Riflesso Cubito-pronatore

    Come nel riflesso radio-flessore, ma si applica lo

    stimolo sulla superficie dorsale dell’apofisi distale

    dell’ulna.

    Si ottiene un movimento di pronazione

    dell’avambraccio

    Centro: C8-T1; nervo afferente ed efferente:

    mediano

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi

    1. Arti inf: rotuleo Percuotendo con il martelletto il tendine sottorotuleo, si ottiene

    l’estensione della gamba sulla coscia. Percuotendo il dito

    dell’esaminatore posizionato di traverso sul bordo superiore

    della rotula, si ottiene una contrazione del quadricipite con

    rapido spostamento della rotula verso l’alto (riflesso

    soprarotuleo)

    Centro: L2-L3-L4; nervo afferente

    ed efferente: femorale

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi

    1. Arti inf: achilleo Percuotendo il tendine di Achille si ottiene la flessione

    plantare del piede

    Centro:L5-S1-S2; nervo afferente ed efferente: tibiale

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi Profondi

    1. Arti inf: riflesso degli adduttori Il paziente supino mantiene gli arti semiflessi e abdotti. Lo

    stimolo viene applicato al dito dell’esaminatore posizionato

    sul condilo mediale del femore.

    Si ottiene una risposta di adduzione della gamba

    Centro: L2-L3-L4; nervo afferente: cutaneo-mediale; nervo

    efferente: otturatore

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi - Iperefflessia

    Viene valutata con la velocità e l’intensità della

    contrazione e con l’ampiezza del movimento

    provocato. Si parla di riflessi policinetici o

    polifasici in caso di risposta ripetitiva allo

    stimolo che può arrivare al clono

    - Clono

    Serie ritmica di contrazioni muscolari provocate

    da una brusca e continua tensione del tendine.

    Il clono si può manifestare fisiologicamente in

    caso di affaticamento muscolare o di anomala

    tensione muscolare da malposizionamento.

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi CLONO

    In ambito patologico può essere facilmente

    provocato nelle lesioni piramidali, quando i

    riflessi tendinei sono accentuati.

    Il clono del piede viene provocato esercitando

    una brusca flessione dorsale del piede; quello

    della rotula imprimendo un brusco

    spostamento verso il basso della rotula; quello

    del polso mediante una brusca estensione del

    polso

    L’ipereflessia profonda si può osservare in caso

    di lesioni piramidali, tetania, coma epatico,

    coma uremico, coma ipoglicemico

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi patologici Si manifestano soltanto in caso di malattie del sistema nervoso

    Segno di Babinski

    E’ considerato il segno più attendibile di lesione

    piramidale e si ottiene mediante una punta smussa che viene strisciata lungo il bordo esterno, dal calcagno in direzione

    delle dita, tracciando una linea trasversale quando si arriva in

    prossimità della base delle dita.

    E’ positivo quando si

    verifica l’estensione

    dorsale dell’alluce e

    l’abduzione delle

    dita

    (segno del ventaglio).

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/40.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/40.jpg

  • Esame Obiettivo Neurologico Inversione dei riflessi Si definisce come riflesso invertito la contrazione di un

    muscolo antagonista o sinergico, in risposta alla

    percussione del tendine, che determina una risposta

    muscolare paradossa invece della risposta muscolare

    normalmente attesa. Un esempio è dato dalla percussione

    del tendine del muscolo tricipite che determina la

    flessione dell’avambraccio invece dell’estensione, come

    ci si dovrebbe aspettare (inversione del riflesso tricipitale).

    Si pensa che questa condizione sia dovuta a una lesione

    midollare con diffusione dello stimolo ai metameri superiori

    o inferiori del midollo spinale, anche se può essere presente

    per lesioni dell’arco riflesso. Secondo altre interpretazioni,

    l’inversione di un riflesso ha lo stesso significato della sua

    abolizione

  • Esame Obiettivo Neurologico Riflessi patologici

    Arcaici

    1. Prensione forzata (grasping)

    2. Palmo-mentoniero

    3. Glabellare

  • Sintesi dei disturbi della motilità • Alterazioni del livello spinale-muscolare e

    piramidale

    - Il neurone motore centrale è costituto dalle cellule dalla

    corteccia e dai rispettivi neuriti che raggiungono i nuclei

    di origine dei nervi cranici o le cellule radicolari anteriori

    del midollo spinale.

    - Il neurone motore periferico è costituito dai nuclei di

    origine dei nervi cranici o dalle cellule radicolari

    anteriori e dai rispettivi neuriti che arrivano fino ai

    muscoli

  • Sintesi dei disturbi della motilità • Alterazioni del livello spinale-muscolare e

    piramidale

    a. Paralisi centrale (o da lesione del

    motoneurone centrale)

    - paralisi o paresi che intersessa molti gruppi

    muscolari e mai un muscolo isolato

    - aumento del tono muscolare (spasticità o

    ipertonia) che si presenta con le tipiche

    caratteristiche piramidali

    - i riflessi profondi sono aumentati e possono

    essere policinetici e associati a clono, mentre

    i riflessi superficiali sono assenti o diminuiti.

    Sono presenti riflessi patologici (Babinski ecc)

    - atrofia muscolare assente o modesta

    - possibile presenza di sincinesie nei muscoli

    interessati

  • Sintesi dei disturbi della motilità • Alterazioni del livello spinale-muscolare e

    piramidale

    b. Paralisi periferica (o da lesione del

    motoneurone periferico)

    - paralisi o paresi che interessa muscoli isolati o

    gruppi di muscoli (interessamento dei muscoli

    di un arto in modo diseguale)

    - presenza di ipotonia e flaccidità

    - riflessi profondi assenti o ridotti. Assenza di

    riflessi patologici

    - possibile presenza di fascicolazioni

    - presenza di fenomeni vasomotori

    - assenza di sincinesie

  • Sintesi dei disturbi della motilità

    • Alterazioni del livello extrapiramidale

    - ipertonia extrapiramidale o rigidità

    - disturbi dell’iniziativa motoria, della motilità

    automatica e associata

    - alterazioni delle posizioni corporee

    - movimenti involontari patologici

  • Esame della sensibilità

    Le sensibilità vengono distinte in

    sensibilità soggettive o spontanee

    e sensibilità oggettive o evocate

    anche se in queste ultime si

    ripropone comunque una

    componente soggettiva

  • Esame della sensibilità Sensibilità soggettive o spontanee : dolore,

    parestesie, prurito

    L’anamnesi per indagare il dolore ha come obiettivo

    quello di definirne le caratteristiche, come la modalità di

    esordio (acuto, sub-acuto), l’evoluzione (stazionario,

    ingravescente), la localizzazione e l’irradiazione. Il tipo

    di dolore si può definire in rapporto alla qualità

    (trafittivo, urente, pulsante, folgorante, dirompente,

    perforante), alla durata (parossistico, quando si ripete a

    intervalli o in salve ed è spesso folgorante, continuo,

    sub-continuo), alla topografia (tronculare, radicolare).

    Per l’intensità può essere utile l’utilizzo della scala

    numerica. Ulteriori parametri sono il rapporto con la

    postura (clinostatismo, ortostatismo), altri fattori che

    modificano il dolore (deambulazione, sforzi, tosse,

    starnuti), sintomi associati (parestesie), risposta alle

    terapie

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/3.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/3.jpg

  • Esame della sensibilità

    Le parestesie sono definibili come sensazioni anomale e spontanee di formicolio, pinzettamento, puntura di

    spilli, caldo / freddo, stringimento, bendaggio, acqua

    che scorre ecc.

    I pazienti tendono a dilungarsi nella descrizione, anche se

    in realtà per il medico è importante soltanto rilevarne la

    presenza perché non hanno specificità e si riscontrano

    per lesioni di nervi periferici, fasci midollari sensitivi,

    talamo, corteccia. Acquistano valore diagnostico per la

    sede e il contesto clinico.

    Il prurito si riferisce a una sensazione cutanea spiacevole

    che si attenua transitoriamente con il

    grattamento. I recettori e le vie sensitive coinvolti sarebbero gli stessi delle vie dolorifiche perché il

    prurito sparisce di anestesia termo-dolorifica.

  • Esame della sensibilità Sensibilità oggettive o evocate

    • Sensibilità superficiale (esterocettiva) 1. Dolorifica

    2. Termica (caldo-freddo)

    3. Tattile

    • Sensibilità profonda (propriocettiva cosciente) 1. Batiestesia

    2. Barestesia

    3. Pallestesia

    • Sensibilità combinata (epicritica) 4. Discriminazione tattile

    5. Topognosia (localizzazione dello stimolo ad occhi chiusi)

    6. Grafestesia o dermolessia (riconoscimento di lettere e

    numeri)

    7. Stereognosia (riconoscimento di forme e dimensioni ad

    occhi chiusi con le mani)

  • Esame della sensibilità Esame delle sensibilità oggettive o evocate

    Il paziente, esaminato a occhi chiusi, viene invitato a

    rispondere in modo immediato e con risposte semplici

    (sì, no, caldo, freddo, punge, vibra ecc.)

    Lo stimolo non deve essere applicato in modo ritmico per

    evitare il calo di attenzione

    L’esame consente di evidenziare la presenza di sintomi

    negativi (a-ipo-anestesia tattile, termica, dolorifica, a-

    ipo-pallestesia ecc.) e/o di sintomi postivi (disestesie)

    Le disestesie sono definite come la trasformazione di uno stimolo cutaneo e comprendono:

    iperpatia, dolore parossistico, intenso, con forte

    componente psico-affettiva, dovuto a una qualsiasi

    stimolazione cutanea (lesioni talamiche iperpatia

    talamica)

    iperalgesia, risposta dolorosa incrementata e

    sproporzionata verso stimoli che sono di solito

    dolorosi

    allodinia, risposta dolorosa conseguente a stimoli di solito

    non dolorosi

  • Esame della sensibilità

    Sensibilità tattile Toccare leggermente la cute con un batuffolo di cotone,

    un pennello di setola, una striscia di carta. Lo stimolo

    deve essere leggero per non attivare le sensibilità

    profonde

    Sensibilità dolorifica Pungere la cute con lo spillo parzialmente smussato del

    martelletto neurologico

    Sensibilità termica Applicare alla cute provette, meglio grandi, riempite di

    acqua fredda e calda a temperatura congrua per non

    stimolare i recettori dolorifici (3-5° / 38-40°). In pratica,

    una semplice verifica può essere fatta dall’esaminatore

    che applica le provette sul dorso della propria mano

  • Esame della sensibilità Sensibilità profonda vibratoria - pallestesia

    Si pone il diapason vibrante (128) su varie prominenze ossee,

    quali malleoli, gomiti, rotule, spine iliache, capitelli radiali ecc.

    Per valutare la presenza di ipo-pallestesia si invita il paziente a

    riferire quando non avverte più la vibrazione e, in quell’istante,

    l’esaminatore verifica su di sé la presenza o meno di

    vibrazione (es. un’articolazione delle dita a pugno chiuso).

    Negli anziani il reperto di ipo-pallestesia distale ai malleoli può

    essere normale.

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/4.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/4.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/4.jpg

  • Esame della sensibilità

    Sensibilità profonda di movimento (chinestesia)

    e di posizione (batiestesia)

    Vengono esaminate muovendo e ponendo in

    una determinata posizione le dita dei piedi del

    paziente (es. flessione dorsale o plantare di un

    dito) e si verifica la percezione del movimento

    e della posizione

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/5.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/5.jpg

  • Sindromi dei nervi periferici e dei tronchi

    nervosi

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/1.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/1.jpg

  • Sindromi dei nervi periferici e dei tronchi nervosi

    Una lesione che causa l’interruzione completa

    di un nervo periferico o dei tronchi di un

    plesso determina anestesia nel territorio

    innervato dal nervo leso.

    In caso di lesioni tronculari è frequente il

    riscontro di causalgia, caratterizzata da dolore

    urente, continuo, spesso localizzato ad un

    arto, associata talora ad alterazioni

    vasomotorie.

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/1.jpg

  • Sindromi dei nervi periferici e dei tronchi nervosi

    Cause frequenti di sindromi dei nervi periferici

    e tronculari sono rappresentate dalle mono-

    multi-poli-neuropatie e dalle compressioni

    meccaniche come la sindrome del tunnel

    carpale.

    Ipoestesie o anestesie a calza o a guanto si

    osservano nelle polineuropatie (come in quella

    diabetica) e sono espressione della

    degenerazione neuronale che inizia nei

    segmenti distali dell’assone per poi procedere

    verso il copro cellulare.

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/1.jpg

  • Sindromi radicolari

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/2.jpg

  • Sindromi radicolari Ipoanestesia o anestesia si evidenziano nel

    dermatomero corrispondente.

    Dermatomero: area cutanea innervata dalla

    radice posteriore, dal ganglio e dal

    metamero midollare corrispondente. Il

    fatto che due o più segmenti midollari

    contigui provvedano all’innervazione della

    stessa area cutanea, rende difficile

    stabilirne dei limiti netti.

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/2.jpg

  • Sindromi radicolari

    Metamero (o segmento midollare): sezione di

    midollo spinale dal quale prendono origine le

    radici anteriori

    Un aspetto importante è che, per le varie forme di

    sensibilità, i limiti dei dermatomeri non sono gli

    stessi. Infatti per la sensibilità dolorifica troviamo

    dermatomeri più estesi che per la sensibilità

    termo-dolorifica e questo può comportare che, in

    caso di lesione di una radice, ci potremmo trovare

    di fronte a ipoestesia dolorifica ma non ad

    alterazioni della sensibilità tattile (es. EDD con

    compressione radicolare posteriore)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/2.jpg

  • ESAME OBIETTIVO

    NEUROLOGICO

    ESAME DELLA FUNZIONE MOTORIA

    1. tono muscolare

    2. trofismo muscolare

    3.movimenti muscolari intrinseci

    4. forza muscolare

    5. ipercinesie o movimenti involontari

    patologici

  • TROFISMO

    Volume delle masse muscolari ispezione e palpazione consistenza

    cingolo scapolare, braccia, avambracci, mani

    cingolo pelvico, cosce, polpacci…

    Variazioni interindividuali legate a sesso, età, costituzione, lavoro, nutrizione,

    sport.

    Misurazione delle masse muscolari in caso di asimmetria

  • TROFISMO IPOTROFIE

    NEUROGENA

    lesione del II motoneurone con funzione trofica sul muscolo

    segni associati:

    deficit di forza

    fascicolazioni

    ipotonia

    ROT diminuiti o assenti

    MIOGENA

    malattie primitive del muscolo.Bilaterale, prossimale (cingoli)

    segni associati:

    deficit di forza

    ipotonia

    ROT normali

  • TROFISMO

    IPOTROFIE

    CARENZIALE

    malattie croniche con calo ponderale (tumori, TBC,

    collagenopatie)

    -generalizzata

    -associata ad ipotonia

    DA NON USO

    CENTRALE

    lesione del I motoneurone

    in età infantile: associata ad ipoplasia ed emiplegia

    in età adulta: lesione emisferica da non uso

    lesione parietale (funzione trofica)

  • TONO

    Valutazione semeiologica:

    Ispezione generale della postura del

    tronco, capo, del collo, in posizione di

    riposo, in piedi e durante la marcia.

    1. resistenza passiva al movimento

    2. estensibilità

    3. ballottamento (sogg. non cooperanti o in

    coma).

  • Ipotonie muscolari

    flaccidità alla palpazione

    diminuzione della resistenza passiva passività

    iperestensibilità

    aumento delle oscillazioni libere PATOGENESI

    1. muscolare

    2. neurogena INTERRUZIONE DEL CIRCUITO DI

    STIRAMENTO TONICO

    3. sensitiva

    4. cerebellare SOPPRESSIONE DI INFLUSSI TONIGENI

    SOPRASPINALI

    5. coreica

  • Ipertonie Aumento della resistenza alla mobilizzazione

    passiva

    Patogenesi

    1. SPASTICITA’

    disfunzione della via cortico- reticolo- spinale(liberazione

    del r.di stiramento tonico

    ipertono selettivo: AASS flessori ed pronatori AAII estensori ed adduttori

    elastico: ritorno alla posizione iniziale

    fenomeno del coltello a serramanico

    SEGNI ASSOCIATI: Babinski

    abolizione riflessi addominali

  • Ipertonie 2. EXTRAPIRAMIDALE

    uguale distribuzione su mm agonisti

    ed antagonisti (lieve flessione tronco ed arti)

    Plastica: grado di resistenza costante durante

    la mobilizzazione

    Troclea

    SEGNI ASSOCIATI

    tremore e bradicinesia (MP)

  • Forza

    valutazione semeiologica

    1. Segmentale contro resistenza

    2. Mantenimento della postura

    (Prove di Mingazzini e di Barrè, mano

    cava, pronazione)

  • Forza

    5= forza normale

    4= movimento possibile in tutta la sua ampiezza

    vinto dalla resistenza dell’esaminatore

    3= movimento possibile contro gravità non contro

    resistenza

    2= movimento possibile solo se eliminata la

    gravità

    1= accenno a contrazione ,assenza di

    spostamento segmentario

    0 = paralisi totale

    (Medical Research Council 1962)

  • Deficit della forza

    Paresi e Paralisi: riduzione o perdita della motilità

    volontaria

    Emiparesi

    Monoparesi

    Paraparesi

    Tetraparesi

    claudicatio intermittens neurogena: deficit di forza

    dopo sforzo e scompare a riposo (TIA del midollo

    spinale)

    Affaticabilità : esauribilità muscolare (miastenia )

  • PARALISI CENTRALE

    paresi di molti

    gruppi muscolari

    spasticità

    Aumento dei ROT

    dimunuzione dei R

    addominali

    atrofia assente o

    modesta

  • PARALISI

    PERIFERICA

    paresi di alcuni

    gruppi muscolari

    ipotonia e flaccidità

    ROT assenti o

    diminuiti

    fascicolazioni

    atrofia marcata

  • Movimenti muscolari intrinseci

    Si tratta di piccole contrazioni muscolari spontanee che si

    manifestano a livello di una porzione della massa muscolare

    Tra queste le fascicolazioni, che si riscontrano in caso di lesioni del neurone periferico, come in alcune malattie

    degenerative (Sclerosi Laterale Amiotrofica), nella poliomielite,

    in caso di lesioni intramidollari (siringomielia, tumori) e talvolta

    anche nelle malattie delle radici e dei nervi periferici.

    Si manifestano sotto forma di contrazioni muscolari

    parcellari spontanee, rapide, guizzanti che si ripetono a

    intervalli regolari e che non determinano spostamenti di

    segmenti corporei.

    Sono visibili all’ispezione e avvertite dal paziente.

  • Segno di Mingazzini agli arti superiori Il paziente, seduto e a occhi chiusi, deve protendere le braccia con i palmi

    rivolti verso il basso e mantenere questa posizione per pochi minuti.

    Il segno è positivo per lesione piramidale quando il braccio paretico tende

    lentamente ad abbassarsi per deficit dei muscoli estensori (slivellamento).

    In caso di deficit lieve, lo livellamento si può osservare solo per le dita o la

    mano.

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/7.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/7.jpg

  • Segno della pronazione Stessa posizione del precedente ma con palmi delle mani rivolti verso l’alto.

    E’ positivo quando la mano prima e il braccio poi, si portano in pronazione

    per deficit dei muscoli supinatori e azione prevalente dei muscoli pronatori

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/8.jpg

  • Segno della mano cava Il paziente, seduto, viene invitato a tenere gli avambracci flessi a circa 90°

    con i palmi rivolti in avanti e le dita divaricate con forza.. E’ positivo quando

    si ha l’adduzione del pollice e conseguente incavamento del palmo della

    mano.

    E’ un segno molto precoce di lesione piramidale

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/9.jpg

  • Segno di Mingazzini agli arti inferiori Il paziente in posizione supina con le cosce flesse a 90° sul troco e le

    gambe ad angolo retto con le cosce. E’ positivo quando si verifica un lento

    abbassamento dell’arto e successiva caduta sul piano del lettino, dopo

    eventuali oscillazioni. La manovra esplora i muscoli ileo-psoas e gli

    estensori della gamba sulla coscia.

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/10.jpg

  • Segno di Barré Paziente bocconi sul lettino, cosce lievemente divaricate e gambe flesse ad

    anglo retto sulle cosce. In caso di lesione si verifica una lenta caduta

    dell’arto. Esplora la forza del bicipite femorale, del semitendinoso e del

    semimembranoso.

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/11.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    Si esegue facendo compiere al paziente un movimento contro

    resistenza che attivi il muscolo o i gruppi muscolari oggetto

    dell’esame.

    Principali gruppi muscolari da valutare durante l’esame

    neurologico:

    arti superiori

    - Muscolo trapezio: elevare la spalla contro resistenza (nevo

    accessorio spinale, C3-C4)

    - Muscoli deltoide, sovra-sottospinoso: il paziente, seduto con

    arti superiori abdotti a 90°, cerca di spingere in alto gli arti

    contro resistenza (nervi soprascapolare e circonflesso, C5-C6)

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti superiori

    Muscolo bicipite: flettere l’avambraccio supinato contro resistenza

    (nervo muscolo cutaneo, C5-C6)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/15.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/15.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/15.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/15.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti superiori

    Muscolo tricipite: estendere l’avambraccio sul braccio contro

    resistenza (nervo radiale, C7-C8)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/16.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/16.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/16.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/16.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti superiori Muscoli estensori delle dita: estensione di polso e/o dita contro resistenza

    (nervo radiale, C6- C7-C8)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/18.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/18.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/18.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/18.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/18.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/18.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/18.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti superiori Muscolo flessore radiale del carpo: flessione del polso e/o le dita

    contro resistenza (nervo mediano, nervo ulnare per 3° e 4° dito, C6-C7-

    C8-T1)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/19.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti superiori

    Muscoli flessori: stringere con forza le dita

    dell’esaminatore (nervo mediano, nervo ulnare, C6-C7-C8-

    T1)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/24.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/24.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/24.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/24.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/24.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/24.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/24.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/24.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti inferiori Muscolo ileo-psoas: flessione della coscia sul bacino

    contro resistenza, con la coscia flessa a 90° sul bacino e

    sostenuta dall’esaminatore (nervo femorale, L1-L2-L3)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/26.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti inferiori Muscoli estensori della gamba sulla coscia (quadricipite femorale): estensione

    della gamba sulla coscia contro resistenza (nervo femorale, L2-L3-L4)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/27.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/27.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/27.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/27.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/27.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/27.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti inferiori - Muscoli flessori della gamba sulla coscia (bicipite femorale, semitendinoso,

    semimembranoso): flessione della gamba sulla coscia contro resistenza

    (nervo sciatico, SPI, L4-L5-S1-S2)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/28.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/28.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/28.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/28.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/28.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/28.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/28.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/28.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/28.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti inferiori Muscolo gastrocnemio: flessione plantare del piede contro resistenza (nervo

    sciatico, SPI, S1-S2)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/29.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/29.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/29.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/29.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/29.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/29.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti inferiori Muscolo estensore lungo delle dita: flessione delle dita contro resistenza

    (nervo sciatico-SPE, L5-S1)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/31.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/31.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/31.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/31.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/31.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/31.jpg

  • Esame della forza muscolare segmentale

    arti inferiori flessione dorsale dell’alluce contro resistenza (nervo

    sciatico, L5-S1)

    http://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/32.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/32.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/32.jpghttp://www.simg.it/documenti/aree_cliniche/Neurologica/semeiotica/32.jpg