EMOZIONI UNESCO - Osservatorio per la Dieta Mediterranea · LA DIETA MEDITERRANEA DA NOI È ARTE....

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PADULA · SALERNO 26 · 27 · 28 FEBBRAIO 2015 LA DIETA MEDITERRANEA DA NOI È ARTE. DA SEMPRE. CERTOSA DI SAN LORENZO EMOZIONI UNESCO MOSTRA CULTURALE DELLA DIETA MEDITERRANEA www.emozioniunesco.it La storia, l’arte e la cultura incontrano la dieta mediterranea. Un percorso narrativo attraverso sapori, odori e stile di vita sano. www.incampania.com Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino

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PADULA · SALERNO26 · 27 · 28 FEBBRAIO 2015

LA DIETA MEDITERRANEADA NOI È ARTE. DA SEMPRE.

CERTOSA DI SAN LORENZO

EMOZIONI UNESCOMOSTRA CULTURALE DELLA DIETA MEDITERRANEA

www.emozioniunesco.it

La storia, l’arte e la cultura incontrano la dieta mediterranea.Un percorso narrativo attraverso sapori, odori e stile di vita sano.

www.incampania.comSoprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Salerno e Avellino

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Nei tre giorni dal 26 al 28 febbraio a Padula celebreremo l'incontro tra due patrimoni dell'umanità, la Certosa Di San Lorenzo, che è nella lista dell'Unesco dal 1998, e la Dieta Mediterranea, patrimonio immateriale dell'u-manità cresciuta e formatasi attraverso i secoli, sulle tavole dei popoli del Mediterraneo e che proprio nel nostro territorio ha trovato la sua codificazione, il suo riconoscimento scientifico, attraverso gli studi di Ancel Keys.

Nelle sale che furono dei frati certosini, in uno scenario unico al mondo, i visitatori potranno scoprire le bellezze architettoniche e il carico di storia della Certosa più grande d'Italia, che per l'occasione ha subito un importante intervento di restauro conservativo, ma anche seguire il percorso che la Dieta Mediterranea ha fatto nei secoli. Tradizioni culturali, enogastronomia e corretti stili di vita saranno al centro della manifestazione che il Comune di Padula ha realizzato e ospita con immenso piacere. Tutto questo, infatti, fa parte di un percor-so di valorizzazione fondamentale, soprattutto in un momento di crisi di visite ai siti museali e ai monumenti: per questo siamo felici che la Regione Campania e l’Assessorato regionale al Turismo abbiano finanziato quest’iniziativa nell'ottica di una promozione integrata che coinvolge tutto il territorio regionale. Da Padula partirà uno sguardo d'insieme sulle eccellenze nel campo dell’arte, del paesaggio e dell’enogastronomia.E proprio la Certosa di San Lorenzo diventa così il trampolino di lancio ideale per un'eccellenza campana come la Dieta Mediterranea che viaggerà anche verso l'Expo di Milano.

Lo stile di vita della Dieta Mediterranea sottolinea anche la grande qualità dei nostri prodotti che spesso vengono dipinti negativamente da chi non conosce il nostro territorio, le nostre province che ci danno prodotti sani, cibi ottimi. E allora proprio da Padula, dove come amministrazione comunale stiamo mettendo in atto grossi sforzi per il rilancio turistico e la destagionalizzazione, allarghiamo lo sguardo delle nostre proposte, promuovendo il territorio, dal Cilento alla Costiera Amalfitana, dalle zone costiere alle aree interne. Per tre giorni il centro dell’attenzione sarà tutta sulla Certosa da cui partiranno anche proposte sull’innovazione scientifica legate al mondo dell’alimentazione e si intrecceranno rapporti internazionali con gli ospiti prove-nienti da diversi Paesi europei.

Paolo ImparatoSindaco della Città di Padula

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Una mostra-manifestazione che parte da lontano, ma anche da molto vicino "Emozioni Unesco". Proprio dai beni culturali del luogo che la ospita, ovvero dalla nostra meravigliosa e unica Certosa di San Lorenzo a Padula. Finanziato con fondi europei attraverso la misura 1.9 con cui la Regione Campania ha coniugato la ristrutturazione dei beni culturali di grande rilievo all'organizzazione di eventi per la loro valorizzazione, l'evento, che si svolgerà negli ultimi tre giorni febbraio, è stato preceduto infatti da interventi di manu-tenzione straordinaria e conservazione dell’intera copertura di legno di alcuni locali del complesso monumentale della Certosa. Patrimonio artistico e grande risorsa per il nostro paese quest'ultima richiede cura e attenzioni specifi-che. Bisogna quindi sviluppare strategie che permettano di valutare e ridurre i fattori di rischio, contra-stando la cattiva conservazione, il deperimento o, addirittura, la sua scomparsa attraverso un corretto programma di tutela e prevenzione delle opere d'arte e dei manufatti in legno a rischio di degrado.

Gli ambienti restaurati della Certosa saranno poi utilizzati per attività di laboratori didattici sulla scuola e la cultura gastronomica regionale e nazionale. E il Comune di Padula ha investito in questa idea di progetto, finanziando con 95.000 euro (il 30% dell’intero investimento, come previsto dalla Regione) gli interventi di manutenzione straordinaria e conservazione precedente e complementare all'evento. Dalla cultura della salvaguardia dell'arte del territorio all'evento collegato,il passo infatti è stato breve, visto che lo stesso nasce in simbiosi con la Certosa, luogo dove sublimerà i suoi mille stimoli.

La mostra-evento di Padula ha una struttura "circoscritta" ma libera di esprimersi attraverso l'enogastro-nomia, con particolar riguardo, ovviamente, ai prodotti del territorio e alla dieta mediterranea; la scienza della salute, la storia dell'arte e dei territori. Insomma, alla cultura a 360 gradi. Supportata per la tre giorni di "Emozioni Unesco" da film e documentari per narrare la storia del cibo nei secoli, video wall per viaggi tra pietanze e arte, fra alimentazione e saperi, fra immagini, suoni, musiche, leggende. Un percorso narrativo che va da Mediterraneo alla Campania e che vede protagoniste anche e soprattutto le aziende che rappresentano le eccellenze campane in Italia e nel mondo, dai vini e olii alle paste, dai legumi alle verdure, dalle carni ai latticini. In mostra nella splendida Certosa di Padula nel segno del binomio ormai imprescindibile fra beni culturali ed enogastronomia che sta fortemente caratte-rizzando la rinascita del turismo in Campania, grazie anche e soprattutto all'assessorato regionale retto in maniera lungimirante da Pasquale Sommese.

Tiziana Bove FerrignoAssessore alla Cultura, Turismo e Spettacolo Città di Padula

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L’Unesco ha riconosciuto la Dieta Mediterranea patrimonio immateriale dell’umanità definendola pratica sociale basata sull’insieme di competenze, conoscenze, usi e tradizioni che riguardano il paesaggio, la cucina, la coltivazione, la pesca, la raccolta, la conservazione, trasformazione e il consumo. Nel suo più profondo significato, la Dieta Mediterranea è l’unico modello nutrizionale al mondo capace di esprimere lo stile di vita di un popolo ed è pertanto cultura e arte. L’approccio culturale significa anche correttezza nella produzione, nella distribuzione, nei consumi alimentari, nella comunicazione e nella difesa delle diversità culturali. Un nuovo paradigma dell’economia e dello sviluppo in grado tutelare i valori sociali, culturali, educativi al gusto a beneficio delle generazioni attuali e future. La gastronomia campana e italiana miete successi ovunque si coniughi la qualità con l’autenticità dei prodotti, della tavola, delle tradizioni. E il riconoscimento dell’Unesco offre anche uno strumento ideale per scardinare mistificazioni e contraffazioni del marchio mediterraneo. Stato, Regioni, autonomie locali sono tutti coinvolti nella definizione di un percorso condiviso di tutela e valorizzazione della dieta mediterranea. E la Regione Campania, in particolare, sublima la Dieta Mediterranea come modello di sviluppo basato sui valori di questo tipo di alimentazione e di stile di vita dal punto di vista culturale, sociale, storico, gastronomico, alimentare, ambientale, paesaggistico e dei costumi.Nella nostra regione l’unica Comunità Emblematica riconosciuta in Italia dall’Unseco. Ne consegue che per noi, quindi, è una grande responsabilità l’essere depositari di tale onore internazionale e tramandare i nostri valori alle generazioni future. Una responsabilità e un onore.Tutto questo accade grazie all’Osservatorio Regionale per la Dieta Mediterranea. Istituito con LR 6/12, l’Osse-rvatorio ha funzioni consultive, propositive e di monitoraggio sulle politiche della Regione in materia di promozione e sostegno del modello di sviluppo durevole incentrato sulla dieta mediterranea, tramite la valorizzazione degli aspetti sociali, economici e storico-culturali e la loro trasmissione alle giovani generazio-ni. Definisce inoltre la programmazione degli interventi di promozione, sviluppo e valorizzazione, l’informazi-one, la comunicazione, la ricerca e la gestione della rete di operatori per la Dieta Mediterranea.

In conclusione, quindi, abbiamo un patrimonio dell’umanità la Dieta Mediterranea, riconosciuta tale dall’Une-sco. Gli abbiamo fornito una cornice istituzionale attraverso la legge regionale e ora siamo pronti a dargli valore, contenuto reale economico, culturale, educativo. La mostra Emozioni Unesco alla Certosa di San Loren-zo è infatti un punto di partenza per riflettere sulla storia della Dieta Mediterranea ma anche sul suo ruolo come stile di vita contemporaneo. È questo il grande obiettivo che si pone l’Osservatorio: costruire un modello da offrire alla società e alle imprese, coerente con quello espresso nella legge regionale. Per questo la mostra di Padula sarà poi itinerante, portando in futuro i valori della Dieta Mediterranea in altri luoghi, facendola diventare messaggera di sviluppo e di qualità della vita. Lavoreremo sui giovani, nelle scuole, in famiglia e sulle imprese per creare una generazione di cittadini campani consapevoli dei valori e delle opportunità di crescita, offerte dal riconoscimento Unesco. Auspicando che ogni cittadino, nel proprio ruolo, abbia gli strumenti per trasmettere i valori della Dieta Mediterranea alle future generazioni.

Vito AmendolaraPresidente dell’Osservatorio Regionale per la Dieta Mediterranea

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Certosa di San Lorenzo in Padula

Con la sua imponente grandezza (ben 52.611 mq di esten-sione), la Certosa di San Lorenzo è il più grande complesso monastico d’Italia, secondo in Europa solo alla francese Grenoble. Il cenobio è dedicato a San Lorenzo, il martire che la tradizione vuole ucciso nel 258 d.C. sotto l’imperatore romano Decio. La Certosa è stata fondata nel 1306 dal conte Tommaso Sanseverino, che reggeva in quel tempo il feudo di Marsico. Nel corso del tempo, l’edificio è stato ingrandito ed impreziosito di opere d’arte, fino ad assumere le sembianze attuali in Età Barocca.Chiuso durante il periodo napoleonico (tra 1806 e 1815, con pesanti spoliazioni) e poi nuovamente attivo, il mona-stero venne soppresso definitivamente nel 1866. Nel 1882, la Certosa divenne Monumento Nazionale e venne ribattezzata “La Reggia del Silenzio”. Fu campo di prigio-nia e di lavoro durante le due Guerre Mondiali, Orfanotro-fio dell’Opera Nazionale per il Mezzogiorno dal 1929 al 1960; solo dopo il 1980, la Certosa si avvia ad una fase nuova, con un integrale e progressivo recupero. Dal 1998 la Certosa di San Lorenzo è inserita nella lista dei Beni Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco ed è uno degli attrat-tori turistici di primo piano della Regione Campania.

Corte esterna.

Particolare della scala di

ingresso (XVIII sec.).

Si intravede la maestosa

facciata in pietra locale,

iniziata nel ‘500, arricchita

successivamente con statue

di Santi e pinnacoli e

completata nel 1723.

Chiostro grande, cuore della

zona eremitica dei certosini.

Ha un’estensione di quasi

15.000 metri quadrati, 104

x149 m, che ne fa uno dei

maggiori d’Europa.

Ha pianta rettangolare e

presenta 84 pilastri,

sovrastati da una fascia in

pietra ornata di metope e

triglifi.

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Dopo gli ambienti dell’ampia corte esterna, si accede al primo chiostro, quello della Foresteria, cinquecentesco nella parte inferiore e seicentesco in quella superiore (con porticato affrescato, cappella di S. Anna e alloggi). Meravigliosa la Chiesa monastica, mirabile connubio di sontuosità e rigore. Preziosa la porta in legno di cedro del Libano, datata al 1374. La Chiesa è suddivisa in due sottostrutture: il Coro dei Conversi (di scuola umbra e datato al 1507) e il Coro dei Padri (di maestranze lombarde e datato al 1503). I seggi dei cori sono stati realizzati con pregiati materiali lignei, sapientemente lavorati dalle esperte mani di scultori e rappresentano, attraverso precisi intagli ed intarsi, paesaggi e vite di Santi, Padri della Chiesa ed episodi neotestamentari. Gli stucchi aurei donano un senso di sfarzosità all’ambiente, che si arricchisce di uno stupendo altare maggiore policromo in scagliola, madreperla, lapislazzuli ed altra pietre preziose, opera di G. D. Vinaccia, della fine del ‘600. Da segnalare il bellissimo pavimento in cotto e maiolica della Chiesa dei Padri, opera di Donato e Giuseppe Massa. In Sacrestia, insieme a pregiati armadi in radice di noce ed acero, si trova un Ciborio in bronzo, opera di Jacopo del Duca, allievo di Michelangelo. La visita alla Certosa prosegue attraversando la Sala Campane, la Sala del Capitolo, la Sala del Tesoro: sul chiostro del cimitero antico, si aprono tre ambienti, che sono la Cappella del Fondatore, dedicata a Tommaso Sanseverino, il Refettorio e la Cucina. Nell’ampio refettorio, si trovano ben 61 posti a sedere: qui si consu-mavano i pasti nei giorni festivi e in Quaresima in un silenzio interrotto solo dalla Parola di Dio, proclamata dal pulpito durante i pasti consumati insieme.

Chiostro della Foresteria.

Poortone datato 1374,

in legno di cedro del Libano.

Le parole “Ave Maria Gratia

Plena” e “Cartusiensis

Ordinis” introducono il

visitatore nella zona

cenobitica del monastero.

Particolare del giardino del

Priore. Si accede al giardino

privato attraversando un

loggiato, qui affrescato con

paesaggi marini databili al

XVII sec. L’appartamento

del Priore era costituito da

numerosi ambienti e da una

cappella privata dedicata a

San Michele Arcangelo,

patrono di Padula.

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La Cucina è un ambiente di grande suggestione, con una grande cappa al centro e i vari piani di cottura, e sembra parlare della grande ricchezza dei certosini di Padula. Una fascia di maioliche verdi e gialle corre lungo tutta la stanza: sulle mense erano adagiate le vivande, prevalentemente verdure, pesce, uova e formaggio, con l’esclusione quasi assoluta della carne. Tra le tante visite illustri, oltre a quella di Ferdinando IV nel 1535, vi è quella di Carlo V nel 1535, per i quali i monaci preparano una gigantesca Frittata di mille uova. Imponente il torchio delle Cantine, ricavato da un unico tronco di quercia di 15 metri di lunghezza e datato al 1789. Sappiamo che intorno al 1780, per la vendemmia, giunse in Certosa mastro Francesco Raja da Torre, cui si deve l’ultimo assetto degli ambienti.Il cuore della Certosa è costituito dall’immenso Chiostro Grande, costruito in due secoli, con un perimetro di circa cinquecento metri (149m x 104). L’ampio spazio è racchiuso da 84 pilastri ed ospita le celle dei monaci certosini, veri appartamenti, con un soggiorno, una camera da letto con camino, una scala con sovrastante studio ed un giardino, il tutto affidato alle cure del singolo monaco. Al piano superiore del Chiostro, vi è un ampio corridoio finestrato, che costituiva la cosiddetta “Passeggiata Coperta” dei monaci, cui si accede dal monumentale Scalone Ellittico, progettato dall’architetto Gaetano Barba, allievo di Luigi Vanvitelli.

Certosa di San Lorenzo in Padula

Particolare della Cucina

della Certosa. La

Cucina è stata

realizzata nel ‘700,

riadattando un

ambiente

presumibilmente

destinato a Refettorio o

Sala del Capitolo.

Il maestoso scalone

monumentale a doppia

rampa in pietra locale,

collega i due piani del

chiostro grande;

realizzato da Gaetano

Barba, allievo del

Vanvitelli. 1779 circa.

Particolare dell’interno

della Chiesa di San

Lorenzo.

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E attraverso una mirabile scala elicoidale che si arriva in Biblioteca, capolavoro unico d’ingegneria risalente al ‘400 e composto da 38 scalini monolitici aperti a ventaglio e perfettamente identici. Attraverso l’appartamento del Priore, capo della comunità certosi-na, si accede al Desertum, un tempo orto comune, oggi giardino incantevole. La Certosa di San Lorenzo è un vero gioiello di arte, storia, cultura: la visita rappresenta un’esperienza unica ed emozionante, che non verrà sicuramente dimenticata. Spazi grandiosi caratterizzano il monastero e ci parlano della vita dei monaci, una vita di silenzio, di solitudine, di preghiera. La grande attenzione prestata dai certosini all’alimentazi-one è un segno che ancora oggi colpisce e che si ricollega al grande evento che il sito UNESCO ospiterà dal 26 al 28 febbraio, che unisce la valorizzazione di un luogo d’arte alla Dieta Mediterranea, formando un legame importante e di fortissimo interesse.

Certosa di San Lorenzo in Padula

Accanto all’ingresso

dell’appartamento del

Priore, si può ammirare

la celeberrima scala

elicoidale, ardita opera

di ingegneria,

realizzata intorno alla

metà del ‘400.

Risalendo i 38 gradini

monolitici, che si

svolgono lungo un

cordolo in pietra, si

arriva ad un’antisala e

alla Biblioteca.

Interno della Chiesa di

San Lorenzo. La Chiesa,

con volte a crociera di

origine trecentesca, ma

arricchita da stucchi

dorati nel XVIII sec., è

suddivisa in due zone,

che separavano i

monaci conversi dai

padri di clausura.

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L’intervento di recupero nelle sale che ospiterannolaboratori didattici sulla Dieta Mediterranea e la corretta alimentazione

Insetti, funghi, batteri intenti nel loro lavorio lento ma inesorabile nei decenni che porta al degrado di grandi edifici storici. E’ questo il nemico che è stato combattuto all’interno della Certosa di San Lorenzo a Padula, grazie ai fondi europei della misura 1.9 che preve-de interventi di manutenzione straordinaria per la conservazione del sito abbinati all’organizzazione di eventi per la valorizzazione dello stesso.E così accanto alla mostra “Emozioni Unesco” e alla tre giorni di incontri di altissimo valore scientifico e storico sulla Dieta Mediterranea che si svolgeranno nella Certosa dal 26 al 28 febbraio, il Comune di Padula ha finanziato con 95.000 euro (il 30% dell’intero investimento, come previsto dalla Regione) gli interventi di manutenzione straordinaria e conservazione dell’intera copertura lignea di alcuni locali comunali ubicati all’interno del complesso monumentale della Certosa. Questi ambienti saranno poi utilizzati per attività di laboratori didattici sulla scuola e la cultura gastronomica regionale e nazionale, tenen-do vivo il discorso sulla Dieta Mediterranea e la corretta alimentazione.“Il patrimonio artistico – spiega l’assessore alla cultura del Comune di Padula Tiziana Bove Ferrigno - è una grande risorsa per il nostro paese e richiede cura e attenzioni specifiche. Bisogna quindi sviluppare strategie che permettano di valutare e ridurre i fattori di rischio, contrastando la cattiva conservazione, il deperimento o, addirittura, la sua scomparsa attraverso un corretto programma di tutela e prevenzione delle opere d'arte e dei manufatti in legno a rischio di degrado”.Per quanto riguarda il trattamento del legno contro gli agenti biologici si è dovuto in primo luogo individuare il tipo di attacco per poi procedere alla disinfestazione con opportuni trattamenti con tecniche scelte in base allo stato di conservazione delle capria-te e dalla necessità di mantenere il più possibile integre quelle importanti testimonianze che ci giungono dal passato. «Il forte intreccio di storia, tecnologia, architettura e cultura materiale, fa […] comprende-re come la capriata non sia facilmente riducibile a categorie, schematismi o anche complessi modelli strutturali.Anzi, con efficace sintesi, si può affermare che le capriate non appartengono solo alla scienza delle costruzioni, bensì all’arte del costruire, quasi a sottolineare che, per quanto raffinati siano i modelli di calcolo, niente più della perizia esecutiva, specie nella realizza-zione dei nodi di confluenza delle membrature resistenti, o giunzioni e unioni, o nella scelta del materiale, garantisca la sicurezza strutturale» (FRANCO LANER, 2000) Dopo la disinfestazione antitarlo radicale, attuata con le moderne tecnologie ecocompa-tibili, le stanze verranno sottoposte a fasi successive di mantenimento e prevenzione con azioni di restauro conservativo. Per questo ci sarà un servizio di monitoraggio, attraverso l'esame periodico di un operatore specializzato, che terrà sotto controllo lo stato di integrità dei manufatti e di intervenire tempestivamente in caso di infestazione da tarli, impedendo che il danno divenga grave o irreparabile.

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Workshop

NUTRIZIONE, SALUTE E BENESSERECON LA DIETA MEDITERRANEACon l’ausilio di affermati Docenti ,Nutrizionisti e Dirigenti del mondo Accademico e Scolastico, saranno sviluppate le connessioni tra alimentazione, stili di vita, longevità e patologie mediche.

CONFRONTO SULLA PRASSI DI RIFERIMENTODELLA DIETA MEDITERRANEAModelli applicativi delle norme alle quali le istituzioni e il sistema imprenditoriale possono fare riferimento.

L’INNOVAZIONE NEL SISTEMA DELLE FILIERE AGROALIMENTARI: IL CONTRIBUTO DEL CNREsempi innovativi di processo e di prodotto nelle aziende agroalimentari. Focus sulla competitività e l’innovazione nelle piccole e medie imprese al fine di migliorare la qualità dei prodotti tipici e la conquista di nuovi mercati.

INCREMENTO DELLA QUALITÀ DEL VINO ATTRAVERSOUN APPROCCIO INNOVATIVO: APPLICAZIONE DI GEOFISICA E MODELLISTICAPER LA MICROZONAZIONE A SCALA AZIENDALE

AVANZATI SISTEMI BIO/SENSORISTICI PER LA SICUREZZA ALIMENTARE E LA SALUTE

BIOMASSE DI SCARTO COME FONTE RINNOVABILE DI BIOMOLECOLE NEL PROCESSO DELLA BIORAFFINERIA

IL CONTRIBUTO DEL PROGETTO “CONOSCENZE INTEGRATEPER SOSTENIBILITÀ E INNOVAZIONE DEL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE”ALLE FILIERE DI PRODUZIONE DEL MEZZOGIORNO

CONVEGNO E CONCLUSIONIPresentazione dei risultati delle varie sessioni di lavoro, delineando modelli applicativi e linee strategiche da porre in essere alla luce delle opportunità offerte da EXPO 2015 e dai Fondi strutturali per la Campania 2014/2020.

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Altri Eventi in Programma

Cooking Show.

In foto:

Luigi CREMONA

Vito AMENDOLARA

Tiziana BOVE FERRIGNO

Fofò FERRIERE

DEGUSTAZIONE PRODOTTI TIPICI CAMPANI e

MOSTRA ESPOSITIVAOltre cinquanta aziende agroalimentari campane e Consorzi di Tutela

COOKING SHOW a cura del CONSORZIO GRUPPO EVENTI con Helga LIBERTO e gli studenti degli Istituti Alberghieri della Provincia di Salerno

COOKING SHOW a cura del CONSORZIO GRUPPO EVENTI con Fofò FERRIERE

PRESENTAZIONE DELLE ECCELLENZE AGROALIMENTARI CAMPANE

VISITA GUIDATA E TOUR ALLA CERTOSA DI SAN LORENZO E DEL CENTRO STORICO DI PADULA

COOKING SHOWa cura del CONSORZIO GRUPPO EVENTI con Fofò FERRIERE e Luigi CREMONA

MOMENTI MUSICALI

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Mostra Culturale EMOZIONI UNESCO

OVO. Video della performance di videomappingdi hypoikònOVO è una istallazione di mapping architetturale progettata per la straordinaria facciata barocca della corte della Certosa di Padula. L'uovo come elemento ancestrale, generatore di vita, ma anche elemento indissolubilmente legato alla storia della Certosa per il mitico episodio della frittata dalle mille uova. Contemporaneamente uovo anche come elemento circolare, una configurazione portante nell'istallazione, che riflette sul segno e le sue variazioni architettoniche presenti nella Certosa. A questa circolarità si aggiungono innumerevoli ramificazioni, per costruire link, nessi, momenti visionari.

PIRAMIDE ALIMENTARE

disegno dell'istallazione

progettata da

Antonio Buonocore

Dai riti dionisiaci alle mistiche del cibo al cibo nell’età del cyborgIn un mondo tenuto insieme da un dio medialico paranoico tutto ciò che è esperienza del vivere diviene

un’unica, banale realtà in cui identità non significa, affatto, essere diversi. Forse la danza ebbra di Dioniso o

il trascendente atto di trasformazione del cibo in carne e del vino in sangue (e viceversa) della mistica

messianica cristiana hanno ancora un significato associabile alla parola libertà. Sostiene Erasmo da

Rotterdam nel suo “Elogio della Follia” che tra le numerose lodi di Bacco la principale è ritenuta a ragione

quella che lo esalta perché dissolve le sollecitudini dell’animo, seppur per poco tempo perché sfumata

l’ebbrezza tornano tutte le preoccupazioni. E, d’altra parte, il cibo nel suo lento modificare i livelli della

percezione, nell’aprire le porte fra i diversi stati della cognizione ridefinisce i paradigmi del sentire laddove,

nella stessa etica del videodrome, l’alterazione del senso diviene mutazione ancestrale del rapporto

uomo/natura per finire nella relazione uomo/natura/estensione bio-elettronica.

Nell’era della falsificazione assoluta, della trasformazione continua del sistema cognitivo ed immaginifico

esiste ancora lo spazio della condivisione dei sensi, in questo caso per quanto strano possa sembrare, di

tutti i cinque sensi, nel rapporto quasi archetipico con la sostanza “cibo”. Per tornare alla frase di Philip Dick

che dice: non importa se la tua memoria sia reale o artificiale, nel momento in cui ricordi sei umano, allora

può il cyborg ricordare la memoria del cibo? Probabilmente nei cyborg “difettosi” (almeno per la terrificante

logica della omologazione globale) proprio il rapporto ancestrale che abbiamo con la percezione del

bisogno istintuale del cibo rappresenta ancora uno spazio di red zone, di isola liberata in cui ogni controllo

sfugge alla logica ingabbiatoria per essere presupposto artistico del Senso, Non è casuale che Nietzsche

stabilisse una stretta relazione fra l’ebbrezza ed il fare ed il contemplare dell’arte. Tutte le specie di

ebbrezza, allora, sono condizione indispensabili per concedere all’artista il sublime atto creativo laddove il

microcosmo del pensiero creativo diviene impellente volontà creatrice. Va da se che se l’ebbrezza apollinea

(e, quindi, visionaria) appartiene per eccellenza all’artista, quella dionisiaca eccita e potenzia l’intero stato

degli affetti per cui tutta la forza irruente dell’umano si trasfigura nella sua rappresentazione estroflessa.

Ora le videoinstallazioni sequenziali di Barbara Rossi Prudente sono questo estroflesso paesaggio; un inner

space che manifesta il rapporto con un luogo, quello del Mediterraneo e con una percezione, quella del

cibo, strettamente legato alla sfera emozionale dell’esistente. Tre stanze che diventano rapporti assiomatici

con un modo di vivere la relazione con il cibo che non può prescindere dalle emozioni del ricordo e dalla

necessità del piacere, dell’appagamento dei sensi. L’operazione di traslazione diventa un riparametrare,

attraverso gli occhi, di un senso che appartiene, in genere, alla bocca ed al naso. E’ una immersione totale

in una cultura millenaria vista attraverso le sensazioni fortemente emozionali che attraversano, come

schegge, ogni frammento dei mondi altri che Barbara Rossi Prudente riproduce; così come la forza

elementale delle tre stanze accompagna l’osservatore verso il viaggio della sua naturale attrazione verso la

propria identità attraverso la conservazione di un modo millenario di mangiare con il senso del gusto,

ovvero la riscoperta del rapporto con la Madre Terra.

Ma il cibo, in queste installazioni visuali, è anche metafora; è un riferimento all’intera ritualità che ad esso

si associa; duemila e più anni fa, un uomo/dio stabilisce (per l’eternità, per i credenti) la relazione fra il suo

corpo ed il cibo. La trasmutazione dell’elemento diviene ancor più di una lettura simbolico/liturgica, è

miracolo quotidiano, che, nel suo continuo millenario accadere stabilisce la relazione qualitativa e non

quantitativa che l’uomo ha con il divino. Il cibo (diversificato attraverso le stanze) è la chiave per il cannibali-

co rito trascendente della “divorazione” del Dio/Uomo, nell’assimilazione tout-court della divinità

all’interno del corpo dell’uomo; corpo in corpo, sangue nel sangue. Tutto questo abbatte il problema del

senso, quella attività del sé, della coscienza che subisce la continua ossessione della direzionalità del

tempo, di quel rapporto con la morte che solo, appunto, il corpo nel corpo riesce a risolvere. Il cibo è,

sostanzialmente, un algoritmo metaforico/simbolico di Dio.

E, allora, per ritornare alla nuova condizione dell’umano (quell’essere che, nonostante le sue estensioni

tecnotroniche ha ancora dentro di se il concetto, del tutto inutile eppure necessario, di percepire il cibo

come gusto, una delle prime manifestazioni che distingue l’umano dal rapporto puramente animale con la

natura) è ancora necessario il senso di meraviglia, il momento in cui i sensi partecipano all’allargamento

della percezione del mondo? Perché no?

Perché il cibo, nella nostra cultura, non ha soltanto i colori del pane, dei formaggi, del pesce, delle olive ma,

piuttosto, l’intera sfumatura dell’arcobaleno del cuore.

Massimo Sgroi

Piramide Alimentare Mediterranea_InstallazioneImmagine di sintesi totale, rimanda alla varietà della dieta, ai colori del paesaggio mediterraneo e delle portate, all’ allegria dello stare insieme a tavola. Il dinamismo dei colori replica l’idea di moto, di movimento fisico. In generale, di benessere. Struttura in ferro e plexiglass.3x3x3 metri

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Mostra Culturale EMOZIONI UNESCO

L’evento "Emozioni Unesco. Mostra culturale della Dieta Mediterranea" si struttura attraverso un percorso, narrativo – culturale – emozionale, che parte dal mitico Mediterraneo per approdare alla Campania Felix, luogo magnifico dal ricco patrimonio naturale e culturale, terra fertile per eccellenza, dove grazie allo scienzia-to americano Ancel Keys nasce il concetto di “Dieta Mediterranea.

DIETA MEDITERRANEA: UNO STILE UNICOIl Mediterraneo, i siti Unesco della Campania, la nascita dello stile Dieta Mediterranea. Un viaggio nel Mare Nostrum. Crocevia di culture, culla di conoscenza e di civiltà. Un percorso che bagna terre bellissime e fertilis-sime, tra cui la Campania, che con i suoi prodotti dona ancora oggi prelibatezza e opulenza alle nostre tavole: Cereali, Verdura, Olio, Vino, Pesce, Formaggi e Frutta, sono tripudio per l’occhio e per il palato. La terra in cui Ancel Keys approda per studiarne lo stile di vita. Da qui nascerà il concetto di dieta mediterranea. Incontro tra odori, sapori e colori. Ma anche stile di vita da scoprire e custodire. Una storia che affonda nel tempo lontano le proprie radici: dagli ingegnosi Egiziani ai misteriosi Etruschi, dai coraggiosi Fenici agli eroici Greci e agli invincibili Romani. Storia che si intreccia a tradizioni culinarie, prodotti genuini, forti abitudini conviviali.

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Produzione e organizzazione 19.11 Produzioni

Regia Barbara Rossi Prudente

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Percorso emozionale. UNA TERRA DA SOGNOUna piccola esperienza quotidiana, un percorso intimo, privato, da gustare in silenzio, lasciandosi avvolgere dalle suggestioni che video, sound e cibo sanno evocare. Guida di questo secondo viaggio è una bambina, osservata nel suo piccolo mondo fatto di sogni e sete di conoscenza. Un viaggio dal forte impatto emotivo e visivo coniugato alle tipicità alimentari della Dieta Mediterranea. Una geografia del sentire, tra cibo ed emozione. Tra ricordi e desideri. La casa, la famiglia, le mani del nonno, i racconti della nonna, i cibi sulla tavola ogni giorno. L’appartenenza.La convivialità. La memoria personale diventa collettiva dove il ricordo si fonde col mito, col racconto e ci porta lontano.

AYNARD KEYS. La Dieta Mediterranea tra Fantasia e Scienza.Buoni, belli e anche sani sono i prodotti della dieta mediterranea. I massimi esperti del settore illustrano i principi della dieta e gli innumerevoli benefici che essa offre. Un approccio medico-scientifico ma anche storico-antropologico. Sfondo della conversazione, la meravigliosa Certosa di San Lorenzo in Padula, tra i più importanti complessi monastici d’Europa. Lo stile scientifico si intreccia a quello dell’animazione raccontando la longevità anche attraverso l’esempio di Aynard, certosino francese, che visse fino a 126 anni.

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Produzione e organizzazione 19.11 Produzioni

Regia Barbara Rossi Prudente

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Produzione e

organizzazione

19.11 Produzioni

Regia

Barbara Rossi Prudente

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INFO e CONTATTI

Comune di PadulaTel +39 0975778711Fax +39 097577553

Dirigente attività culturaliAlfonso TufanoTel +39 3346617152Tel +39 [email protected]

Ufficio Turistico - Segreteria organizzativapresso Certosa di San LorenzoTel/fax +39 0975778549

Assessorato alla Cultura, Turismo e SpettacoloTel +39 [email protected]