Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

32
Anno XIV n.6 Luglio/Agosto 2008 Editore Key Communication sas Iscrizione Tribunale di Parma n. 32 del 08/08/1995 - Poste Italiane spa - Spedizione abb. postale 45% - DL 353/2003 (conv. in legge 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - DCB Roma 4,00 euro ISSN 1723-7033 Rivista tecnico scientifica riservata al personale specializzato. Non diffusa al pubblico. In caso di mancato recapito restituire PT Romanina per la restituzione previo add.to. Editore Key Communication Sequenze operative sanitarie negli INCIDENTI MAGGIORI

Transcript of Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Page 1: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Ann

o X

IV n

.6 L

uglio

/Ago

sto

2008

Ed

itore

Key

Com

mun

icat

ion

sas

Iscr

izio

ne T

ribun

ale

di P

arm

a n.

32

del 0

8/08

/199

5 -

Post

e Ita

liane

spa

- Sp

ediz

ione

abb

. pos

tal

e 45

% -

DL

353/

2003

(con

v. in

legg

e 27

/02/

04 n

.46)

Art.

1 c

omm

a1

- D

CB

Rom

a 4

,00

euro

IS

SN

172

3-70

33 R

ivis

ta te

cnic

o sc

ient

ifica

rise

rvat

a al

per

sona

le s

peci

aliz

zato

. Non

diff

usa

al p

ubbl

ico.

In

cas

o di

man

cato

rec

apito

res

titui

re P

T R

oman

ina

per

la r

estit

uzio

ne p

revi

o ad

d.to

.

Ed

itor

eK

ey C

omm

unic

atio

n

Sequenze operativesanitarie negli

INCIDENTI MAGGIORI

Page 2: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008
Page 3: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

EMERGENCY OGGIMensile di Emergenza Sanitaria

Direttore responsabileMarina Boldrini [email protected]: Key Communication sasP.za Badalocchio Sisto Rosa, 9\b 43100 Parma RedazioneVia Po, 10 - 00198 Roma tel +39 06 8535 5798 - fax +39 06 8535 [email protected] - www.emergencyoggi.it

HANNO COLLABORATO:S. Badiali, F. Candido, M. Cozzi, A. Dal Rio, A. Monesi, S. GuerrieriR. Valente

Divisione pubblicità [email protected] Po, 10 - 00198 Roma tel +39 06 8535 5798 - fax +39 06 8535 5606

ImpaginazioneKey Communication sasImpianti e stampaPIXART - Marghera (VE)Autorizzazione Tribunale di Parman. 32 del 08/08/1995Spedizione in abbonamento postale 45%Roma - Dati e tariffe per l’abbonamentoItalia: 11 numeri Euro 42,00 Estero: 11 numeri Euro 84,00 Costo unitario Euro 4,00Arretrati Euro 5,00 + Euro 3,00 spese postale. L’abbonamento partirà dal primo numeroraggiungibile.

Norme editoriali:Verranno presi in considerazione solo articoli maipubblicati in precedenza e la richiesta di pubblicazio-ne implica la rinuncia a pubblicare lo stesso pressoaltre riviste. La responsabilità di quanto scritto è daattribuirsi agli autori dei singoli articoli. Tutti i diritti ri-servati. Per ulteriori informazioni:[email protected]

La informiamo che i suoi dati sono trattati nel rispettodegli obblighi di legge in materia di Privacy. L’informa-tiva, ai sensi dell’ art. 13 D.Lgs. 196/2003, è consulta-bile sul nostro sito internet all’indirizzo: www.emergencyoggi.it

Periodico associato USPI Unione Stampa Periodica Italiana

4SEQUENZE OPERATIVE SANITARIE NEGLI INCIDENTIMAGGIORI

ensile di emergenza sanitaria

A. Dal Rio, A. Monesi, F.Candido, M. Cozzi,

S. Badiali

10PROCEDURE E MODULISTICADEL TRIAGE SANITARIO NELLECATASTROFI

14CASA DOLCE CASA

R. Valente

16IL SOFFOCAMENTO È ANCHEUN “GIOCO” !

S. Guerrieri

26A SCUOLA DI EMERGENZA

ANNO XIV n. 6

L u g l i o / A g o s t o 2 0 0 8

Page 4: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 4

OBIETTIVI Il lavoro nasce dall’esigenza di approfon-dire lo studio degli eventi accaduti nel ter-ritorio bolognese dal 1974 al 2006; di talieventi si è voluto identificare le criticitàemerse attraverso una ricostruzione deifatti che ha analizzato le caratteristichedegli scenari e le difficoltà di gestione ri-spetto ad un emergenza singola, con l’in-tento di proporre metodologie codificate econdivisibili da tutte le componenti opera-tive del soccorso.

MATERIALI E METODIAbbiamo ricostruito le operazioni di soc-corso a tutti gli incidenti maggiori di cui èstato possibile recuperare dati, medianteinterviste a colleghi, ricerche su pubblica-zioni, su Internet o negli archivi della cen-trale operativa 118.

Di ogni evento si è tentato di tracciare unprofilo che consentisse di evidenziare gliaspetti di criticità gestionale, creandouna tabella riassuntiva dei parametri rac-colti. Si è verificato se le risorse messe incampo avrebbero potuto far fronte allenecessità di soccorso, considerandodapprima il parametro del tempo neces-sario per evacuare tutti i sopravvissuti e,successivamente, prendendo in esamela possibilità di effettuare cure mediche diemergenza già sul posto, in modo da ri-durre l’intervallo libero tra evento e iniziodel trattamento, rispettando il concettodella “golden hour”.I dati sono stati elaborati utilizzando indi-catori del carico di lavoro per scenari diemergenza medica quali:a) Medical Transport Capacity (MTC)Definisce il numero di ambulanze teorica-mente necessarie per trasportare tutti ipazienti entro un intervallo di tempo pre-fissato, dato il tempo medio impiegato daogni mezzo di soccorso per una rotazio-ne (andata e ritorno) tra il luogo dell’inci-dente e gli ospedali di riferimento, assu-mendo che in ogni viaggio fossero tra-sportati 2 pazienti per volta (carico mas-simo) e si procedesse ad una velocitàmedia di 60 km/h.Nel nostro caso si è scelto l’intervallo ditempo di 1 ora (MTC1) per effettuare unraffronto con lo standard della “goldenhour” utilizzato nell’emergenza individuale.

b) Workload Scoring System (WSS)Assegna un punteggio proporzionale allacomplessità delle varie procedure diemergenza che un team, composto da 1medico ed 1 infermiere, riesce ad effet-tuare in un’ora di tempo.Il carico medio di prestazioni erogabili,secondo tale schema, è di 14,87punti/ora (Tab.1).Ipotizzando un trattamento di livello BLSper un paziente in gravi condizioni si è si-mulata una sequenza di cure che risul-tasse compatibile con le limitazioni impo-ste dallo scenario di maxiemergenza; lasimulazione è stata eseguita per la fasedi primissimo intervento, sul sito stessodell’incidente (Spot) e per una ipoteticafase di stabilizzazione pre-ospedalierarealizzabile all’interno di un Posto MedicoAvanzato (PMA). Per ciascuna di questefasi è stato calcolato il punteggio WSScorrispondente, raffrontandolo con il va-lore di riferimento di 14,87 allo scopo diverificare se il numero di soccorritori uti-lizzato avrebbe potuto assicurare un li-vello di trattamento iniziale pari al livelloBLS ipotizzato, oppure se tale obiettivosarebbe risultato comunque impossibileda raggiungere senza incrementare le ri-sorse umane professionali da schieraresul campo.In questo caso si è calcolato l’incremen-to di personale, espresso in numero di te-am per paziente, necessario a fronteg-giare l’eccesso di workload risultante.Fatta questa valutazione generale, abbia-mo analizzato le caratteristiche deglieventi presi in esame per calcolare il tem-po teorico di cura sul luogo (spot) ed alPMA, sempre riferendoci ad un profilo cli-nico corrispondente ad un livello di cure

Sequenze operative sanitarienegli INCIDENTI MAGGIORIAlessandro Dal Rio, Alessandro Monesi, Fernando Candido, Matteo Cozzi, Stefano Badiali.Dipartimento di Emergenza AUSL di Bologna – U.O. Rianimazione/118 – Direttore: dr. Giovanni Gordini

•Attentato al treno “Italicus” (1974)

•Incidente ferroviario a Murazze di Vado (1978)

•Attentato alla stazione ferroviaria di Bologna (1980)

•Attentato al treno “904” (1984)

•Incidente aereo sull’istituto “Salvemini” (1990)

•Incidente aereo a Imola (1991)

•Incidente ferroviario alla stazione di San Ruffillo (1996)

•Maxi tamponamento A13 km 11 (1999)

•Incidente A14 km 2 (2000)

•Incendio alla struttura protetta “Villa Ranuzzi” (2002)

•Incidente ferroviario alla stazione di Casalecchio (2003)

•Incidente ferroviario di Crevalcore (2005)

•Incidente aereo all’aeroporto “Marconi” (2005)

•Crollo alla discoteca “Chalet delle Rose” (2006)

•Tamponamento tra bus (2006)

•Maxi tamponamento sull’A13 (2006)

•Escursionisti dispersi sul Corno alle Scale (2006)

•Esplosione di gas a San Benedetto del Querceto (2006)

Medical Transport Capacity MTC=(N*t)/(T*n)

MTC = N° ambulanze necessarieN = numero pazienti da trasportaret = tempo medio di trasporto per ogni singola rotazione A/Rn = numero pazienti per ambulanzaT = limite di tempo fissato per lo sgombero del sito (1 ora)

Le maxi-emergenze sono eventi dannosi che colpiscono le comunità umane sovvertendone il normale ordine delle cose;un improvviso ma temporaneo squilibrio tra le richieste della popolazione coinvolta e gli aiuti immediatamente disponibili.L’intervento delle strutture sanitarie preposte all’emergenza non è la semplice risultante della moltiplicazione delle proce-dure impiegate nei casi di emergenza singola; la necessità di un approccio particolare viene messa in evidenza dalle ana-lisi che ci siamo proposti di sviluppare in questo lavoro.

Page 5: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 Eo 5www.emergencyoggi.it

Tabella 1 - Manovre prese in esame dal WSS ed i relativipunteggi attribuiti

1 puntoMonitoraggio ECGParametri vitaliConteggio GCS1 vena perifericaPrelievo esami di laboratorioEmogasanalisiOssigenoterapiaPulsiossimetriaCoperta termica o ghiaccioBilancio idrico parzialeSNGCatetere vescicaleLastra Rx con apparecchio portatileTACEcografiaSerie di 3 lastre standardOgni 3 somministrazioni di farmaciOgni 1000 ml di infusioniCarte di ricoveroProcedure di trasferimentoEsplorazione rettale/vaginaleDecompressione toracica con agoSutura superficiale < 5 cm.Cambio medicatura, standard o per ustioni < 10%

2 puntiCVC2 vene perifericheCatetere arteriosoInfusione di 1 unità di emoredivatiConfezionamento di gesso o splinting artiSutura superficiale 5-10 cm.Sutura profonda > 5 cm.Sutura al volto < 5 cm.Cambio di medicatura per ustione 11-35%

3 puntiIntubazione trachealeIsolamento chirurgico di vena perifericaToracentesi d’urgenzaParacentesi d’urgenzaPericardiocentesi d’urgenzaSutura superficiale > 10 cm.Sutura profonda 5-10 cm.Sutura al volto 5-10 cm.Cambio di medicatura per ustione 36-50%

4 puntiIntubazione tracheale e ventilazione meccanicaCPRCateter di Swan-GanzInfusione a pressione di emoderivatiICPFibroscopiaLavaggio peritonealeDrenaggio toracicoPericardiotomiaCricotirotomiaPreparazione per intervento chirurgico d’urgenzaSutura profonda > 10 cm.Sutura al volto >10 cm.Cambio di medicatura per ustione >51%

BLS per un pazientedi codice ROSSO.Per valutare questotempi di esecuzionedelle manovre consi-derate, si è fatto rife-rimento alle tabellefornite con la docu-mentazione EmergoTrain System® perl’allestimento e laconduzione di simu-lazioni “table top” discenari di maxiemer-genza.Utilizzando i dati epi-demiologici fornitidalla letteratura chestratificano la gravitàdelle vittime di unamaxiemergenza se-condo percentuali del20% di codici ROSSI,40% di codici GIALLIe 40% di codici VER-DI, abbiamo ricostrui-to per ogni scenarioun case mix di pa-zienti appropriato e,moltiplicando i tempiteorici richiesti dalprofilo clinico (codice colore) per il numero di pazienti che, secondo i dati epideimiolo-gici, sarebbero stati osservati all’interno di ogni popolazione di pazienti, abbiamo otte-nuto una stima della durata delle operazioni di soccorso medico vero e proprio (cioèSENZA considerare i tempi di trasferimento in ospedale).

Manovra Tempo medio impiegato Tempo medio impiegatoda team esperto o in da team inesperto o in

condizioni ottimali (minuti) condizioni NON ottimali (minuti)

Via venosa 4 8Infusioni 2 3Analgesia 2 3Guedel 1 2Intubazione paziente sveglio 7 15Intubazione paziente in coma 3 5Tracheotomia 3 8Ossigenoterapia 3 5Drenaggio toracico 7 15Collare cervicale 4 8Splinting arto superiore 4 8Splinting arto inferiore 6 12Materasso a vuoto 8 15Medicazione 3 4Contatto con il paziente 2 2Visita (primary survey) 3 6Protezione termicacon Metallina 1 1Monitoraggio ECG 2 2

Il grafico riassumele principalicaratteristiche che hanno con-corso a determinare un maggio-re o minore livello di criticità digestione dello scenario di ope-razioni, al di là di qualsiasi con-siderazione di ordine clinico sul-le condizioni dei pazienti.

il livello medio di cure che sonostate erogate nel contesto pre-ospedaliero da parte degli equi-paggi di soccorso.

CURE EROGATE SUL SITO

Primary survey BLS Nessuna

33%

17%

50%

Page 6: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 6

Dopo l’analisi globale delle caratteristiche degli scenari incidentali presi in esame, si è provveduto ad effettuare un raffronto qualita-tivo per cercare di descrivere il profilo di criticità gestionale di ogni evento sulla base dei parametri prescelti.(I numeri che appaiono nell’intestazione delle colonne rimandano alla descrizione dell’indicatore. L’indice complessivo che ne risul-ta classifica in modo crescente la difficoltà di gestione complessiva del singolo scenario incidentale considerato) Vedi tabella 2.

Descrizione indicatori1 = Numero complessivo di vittime2 = Indice di ambiente (0= spazio aperto; 1= ambiente confinato)3 = Indice meteo (0= bel tempo; 1= maltempo)4 = Indice effemeridi (0= giorno; 1= notte)5 = Indice ampiezza spot (0= focolaio incidentale contenuto entro un’area di 50 metri per 50; 1= focolaio incidentale contenuto entro un’area di 100 metriper 100; focolaio incidentale esteso per un’area di oltre 100 metri per 100)6 = Indice ampiezza area di operazioni (0= area coinvolta dalle operazioni di allestimento della catena dei soccorsi di dimensione inferiore a 50 metri per 50;1= area coinvolta dalle operazioni di allestimento della catena dei soccorsi di dimensione inferiore a 100 metri per 100; 2= area coinvolta dalle operazioni diallestimento della catena dei soccorsi di dimensione superiore a 100 metri per 100)7 = Coefficiente empirico che valuta la lunghezza della Noria (= 1/10 della distanza chilometrica della cosiddetta “Grande Noria”: dallo scenario all’ospedale)8 = Indice di team (rapporto tra numero complessivo di pazienti trovati vivi e numero complessivo di equipaggi BLS e ALS intervenuti)9 = Indice di accesso alle vittime (0= agevole; 1= difficile; 2= molto difficoltoso)10 = Indice di identificazione dell’evento (0= tipologia dell’incidente identificata correttamente subito al momento della ricezione dell’allarme; 1= tipologia del-l’incidente riconosciuta solo in un secondo momento)11 = Indice di identificazione del luogo (0= luogo dell’incidente identificato subito in modo corretto e preciso; 1= luogo dell’incidente localizzato esattamentesolo in un secondo momento)

Tabella 2

Evento 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Indice totale

Italicus 117 1 0 1 1 2 6,8 10,5 0 1 1 24,3

Murazze di Vado 162 0 0 0 1 1 7,0 17,1 1 1 1 29,1

Staz. di Bologna 376 1 0 0 1 1 1,2 14,6 1 0 0 19,8

Treno 904 282 1 1 0 2 2 5,2 15,7 2 0 0 28,9

Istituto Salvemini 108 1 0 0 0 0 1,8 6,9 0 0 0 9,7

Imola 2 0 0 0 0 2 8,8 1,0 0 0 1 12,8

S.Ruffillo 2 0 0 0 0 0 1,4 2,0 0 0 0 3,4

A13 km11Sud 41 0 1 0 1 2 4,2 4,6 1 1 1 15,8

A14 km2Sud 15 0 0 0 1 2 3 1,8 0 1 1 9,75

Villa Ranuzzi 129 1 1 1 0 0 2,0 6,5 0 0 0 11,5

Casalecchio 161 0 0 0 0 2 2,0 10,0 0 0 0 14,0

Crevalcore 103 0 1 0 0 2 6,4 4,1 1 0 1 15,5

Aeroporto Marconi 5 0 1 0 0 0 2,0 0,0 0 0 1 4,0

Chalet delle Rose 15 1 0 1 0 0 3,2 2,5 0 0 0 7,7

Granarolo 7 0 0 0 0 0 2,4 1,0 0 0 0 3,4

Maxi Tamponamento 7 0 0 0 0 0 1,2 1,2 0 1 1 4,4

Corno alle Scale 21 0 1 1 2 2 9,0 2,5 2 0 1 20,5

S.Benedetto del Querceto 75 1 0 0 1 2 6,6 3,5 0 0 0 14,1

Page 7: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 Eo 7www.emergencyoggi.it

In 11 casi su 18, anche ipotizzando l’im-piego a pieno carico delle ambulanze eduna velocità media sostenuta (60 km/h) ilnumero di mezzi effettivamente presentisullo scenario non avrebbe comunqueconsentito di evacuare direttamente ver-so gli ospedali principali, in accordo con ilsistema regionale per i traumi, tutte le vit-time nel tempo prefissato per rispettare lostandard della “golden hour”. Finora abbiamo esaminato gli scenari li-mitandoci a considerare gli aspetti indi-pendenti dalle necessità di trattamentomedico delle vittime.Per valutare le implicazioni sanitarie del-la gestione dei singoli eventi abbiamofatto ricorso al Workload Scoring System(WSS)

Tabella 3evento totale vittime Lughezza Noria N° totale teams MTC1Italicus 117 68 10 66Murazze di Vado 162 70 7 95Stazione di Bologna 376 12 20 38Treno 904 282 52 17 122Istituto Salvemini 108 18 14 16Imola 2 88 2 1S.Ruffillo 2 14 1 1A13 km11Sud 41 42 9 14A14 km2Sud 15 30 8 4Villa Ranuzzi 129 20 20 22Casalecchio 161 20 16 27Crevalcore 103 64 21 55Aeroporto Marconi 5 20 3 1Chalet delle Rose 15 32 6 4Granarolo 7 24 7 1Maxi Tamponamento 7 12 6 1Corno alle Scale 21 90 8 16S.Benedetto del Querceto 75 66 20 41

La tabella 3 indica la sintesi dei report diogni singolo evento valutato in base alparametro MTC1 (MTC rapportato ad untempo limite di un’ora per evacuare tuttele vittime dallo scenario) – i valori sonoapprossimati all’intero superiore.

Tabella 4

Manovre ipotizzabili per un livello di cure BLS Punteggio WSS (spot) PunteggioWSS (PMA)erogabili ad un paziente di codice Rosso

Rilevamento parametri vitali 1 1

Conteggio GCS 1 1

Bilancio idrico parziale 1

Pulsiossimetria 1

Esplorazione rettale/vaginale 1

Carte di ricovero (= scheda di triage) 1 1

Procedure di trasferimento 1

Ossigenoterapia 1 1

Intubazione tracheale e ventilazione meccanica 4

Decompressione toracica con ago 1

Toracentesi d’urgenza 3

1 vena periferica 1

2 vene periferiche 2

Ogni 1000 ml di infusioni 1

CPR 4 4

SNG 1

Coperta termica o ghiaccio 1 1

Collare cervicale 1

Confezionamento di gesso o splinting arti 2 2

Sutura superficiale < 5 cm. 1

Manovre equivalenti a cambio di medicatura per ustione 11-35% 2

Manovre equivalenti a cambio di medicatura per ustione 36-50% 3

Totale 17 29

La “Golden Hour” vale anche anche nelle maxiemergenze?

Page 8: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008

Da un lato, per un profilo clinico che richieda interventi di tipo BLS, si dimostra neces-sario prevedere sistematicamente o un’aumento del numero di persone che costitui-scono il team di base, oppure essere consapevoli di dover ridurre il livello di prestazio-ni.

Dall’altro lato, una ulteriore conferma della necessità di un diverso approccio organiz-zativo ed assistenziale viene dall’analisi del tempo che sarebbe stato richiesto per at-tuare su ogni paziente una serie di manovre corrispondenti a quelle effettuate nella ge-stione quotidiana dell’emergenza individuale.Di ogni evento sono state infatti calcolate le percentuali di codici Rossi, Gialli e Verdisulla base dei dati epidemiologici (non potendo disporre di dati certi). Vedi Tabella 5

Spot PMA

WSS N° team teorici per paziente WSS N° team teorici per paziente

Paziente codice ROSSOTrattamento BLSEquipe esperta

17 1,28 29 1,95

Tabella 5

evento Feriti + evacuati 20% codici ROSSI 40% codici GIALLI 40% codici VERDI

Italicus 105 21 42 42

Murazze di Vado 120 24 48 48

Stazione di Bologna 291 58 116 116

Treno 904 267 53 107 107

Istituto Salvemini 96 19 38 38

Imola 2 0 1 1

S.Ruffillo 2 0 1 1

A13 km11Sud 41 8 16 16

A14 km2Sud 14 3 6 6

Villa Ranuzzi 129 26 52 52

Casalecchio 160 32 64 64

Crevalcore 86 17 34 34

Aeroporto Marconi 0 0 0 0

Chalet delle Rose 15 3 6 6

Granarolo 7 1 3 3

Maxi Tamponamento 7 1 3 3

Corno alle Scale 20 4 8 8

S.Benedetto del Querceto 70 14 28 28

Page 9: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 Eo 9www.emergencyoggi.it

Il tempo di cura teorico sul luogo dell’in-cidente (spot) è stato calcolato moltipli-cando il numeri di feriti delle varie clas-si di gravità così ottenute per il tempo ri-sultante dalla somma dei tempi richiestidalle varie manovre previste e corri-spondenti a 59 minuti per un paziente dicodice ROSSO, 37 minuti per un pa-ziente di codice GIALLO e 21 minuti perun paziente di codice VERDE. Dalla tabella 6 possiamo osservare chesolo in 5 eventi si sarebbe potuto rispet-tare l’obiettivo del trattamento in 1 ora.Di essi, uno registrava solo pazienti de-ceduti sul colpo e pre un altro si è con-siderato insignificante il minuto in piùche risultava dai calcoli teorici.La media complessiva risultante da tut-ti i 18 casi esaminati mostra che il trat-tamento completo degli infortunatiavrebbe richiesto 205 minoti solo sulluogo dell’incidente senza considerare itempi di trasporto che avrebbero rap-presentato un ulteriore problema, vistoche gli stessi team a cui si è fatto riferi-mento per il trattamento di primo soccor-so medico sul posto sarebbero stati in-caricati del trasporto in ospedale.Infine, l’ultima colonna della tabella 6

mostra quale sarebbe stato il tempoconcesso alle squadre di soccorso perprestare assistenza ai feriti, volendo ri-spettare il traguardo della “golden hour”.

Tabella 6

Evento Feriti Tempo totale di N° totale teams Tempo impiegato Tempo medio + evacuati cura teorico spot dai team per la di cura teorico

(min) cura dei pazienti per paziente

Italicus 105 3.675 10 368 3,5Murazze di Vado 120 4.200 7 600 5,0Stazione di Bologna 291 10.185 20 509 1,8Treno 904 2 67 9.345 17 550 2,1Istituto Salvemini 96 1.978 14 240 2,5Imola 2 41 2 35 17,5S.Ruffillo 2 41 1 70 35,0A13 km11Sud 41 1.435 9 159 3,9A14 km2Sud 14 309 8 61 4,4Villa Ranuzzi 129 4.515 20 226 1,8Casalecchio 160 3.296 16 350 2,2Crevalcore 86 3.010 21 143 1,7Aeroporto Marconi 0 0 3 0 0Chalet delle Rose 15 525 6 88 5,8Granarolo 7 144 7 35 5,0Maxi Tamponamento 7 144 6 41 5,8Corno alle Scale 20 700 8 88 4,4S.Benedetto del Querceto70 2.450 20 123 1,8

Bibliografia

Badiali S et Al. - Documento finaleConsensus Conference Medicinadelle Catastrofi – Bologna 4-5 no-vembre 2005.Beatty G - Developing a HospitalEmergency Preparedness Program– American Hospital Association –Chicago, 1987De Boer J – Order in chaos: model-

ling medical management in disas-ters – European Journal of Emer-gency Medicine – 1999; 6; 141-148Guérisse P - Mass EmergrgencyManagement 2000. European Con-ference on Triage - Belgian FederalMinistry of Health - Bruxelles, Oct.2000Huang MS, Yang YF, Lee CH -Evaluation of Staff Workload duringResuscitation of Trauma Patients -

JTrauma 2002; March:52 (3):492-497Morra A - Disaster Management –AIMC e Regione Piemonte – Torino,2002Sundnes KO, Birnbaum ML - HealthDisaster management. Guidelinesfor Evaluation and Research in theUtstein Style - Prehospital and Dis-aster Medicine; 2003; Vol.17; Sup-pl.3

CONCLUSIONIL’analisi dei dati ci è servita per impostareipotesi di lavoro per definire procedure edun percorso formativo che, anche in caso dievento maggiore, consentano il rispetto deilivelli di cure auspicati a livello della Con-sensus Conference del 2005, nell’intervallodi tempo più prossimo allo standard della“golden hour”.Le criticità che riteniamo si siano evidenzia-te si possono sintetizzare nel rapporto tra ilnumero di équipe sanitarie e la gestione deltempo per il trattamento degli infortunati inrelazione al rapporto tra il numero di infor-tunati ed il numero mezzi.Da questo deriva l’importanza e l’urgenzadi adottare schemi operativi che facilitino illavoro dei sistemi di emergenza sanitaria,sempre in accordo con quanto emerso dal-la Consensus Conference del 2005.Un altro elemento che riteniamo debba es-sere oggetto di approfondimento è la valu-tazione immediata delle caratteristiche am-bientali dello scenario incidentale che risul-

ta evidente essere una importante variabileche condiziona i livelli di assistenza medicaerogabile nel pre-ospedaliero.Possiamo quindi affermare che un eventomaggiore non può essere gestito comeun’urgenza tradizionale, per il fatto che nonpossiamo garantire una assistenza ottima-le entro l’ora; pertanto è necessario ricorre-re ad una sequenza operativa condivisa,con la creazione di “action card”, cioè se-quenze operative pre-costituite ed asse-gnate ai vari “attori della maxi-emergenza”.E’ poi necessario avere risorse dedicate,quali il PMA e mezzi logistici da utilizzareper ridurre i tempi liberi da terapia. Per ottenere questo risultato si deve agiresulla formazione e sull’istituzionalizzazionedi un coordinamento dedicato alle maxie-mergenze.Il personale deve seguire un “percorso dicondivisione degli obiettivi” e di manteni-mento delle capacità tecnico-pratiche, at-traverso la partecipazione a corsi ed alla in-troduzione delle simulazioni come stru-

mento formativo per garantire un apprendi-mento maggiormente efficace.Va anche la valutata la possibilità di intro-

durre tra gli interventi propri del personaleinfermieristico attività che prima della legge42/99 erano considerati solo di pertinenzadel personale medico. Se pensiamo da unaformazione specialistica sulla medicina del-le catastrofi, possiamo immaginare di poterdelegare sequenze operative ad infermieri.Questa responsabilizzazione potrebbe mi-gliorare l’outcome e avvicinarci al tratta-mento entro la golden hour.Vorremmo concludere questa relazionecon un ulteriore quesito: se riduciamo i tem-pi liberi da terapia nel pre-ospedaliero e mi-glioriamo l’evacuazione di infortunati stabi-lizzati, le strutture sanitarie saranno prontea ricevere un maggior numero di feriticontemporaneamente?

Si ringraziano per la collaborazione nella rac-colta dei dati:Tommaso Nanetti, Armando Santosatefano,Emanuele Talarico, Gaetano Tammaro.

Page 10: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 10

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEIMINISTRIVisto l’art. 5, comma 2, lettera e), dellalegge 23 agosto 1988, n.400;Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225;Visto il decreto legislativo 31 marzo1998, n. 112;Visto l’art. 5 del decreto-legge 7 settem-bre 2001, n. 343, convertito, con modifi-cazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n.401;Visto l’art. 5, comma 2, del decreto-legge7 settembre 2001, n.343, convertito, conmodificazioni, dalla legge 9 novembre2001, n.401, in cui e’ previsto che il Pre-sidente del Consiglio dei Ministri predi-sponga gli indirizzi operativi dei program-mi di previsione e previsione dei rischi,nonche’ i programmi nazionali di soccor-so e i piani per l’attuazione delle conse-guenti misure di emergenza, di intesacon le regioni e gli enti locali; Ritenutoopportuno definire percorsi metodologiciin grado di orientare correttamente i com-portamenti degli operatori sanitari inemergenze catastrofiche;Ritenuto, altre-si’, necessario gestire le limitate risorse-disponibili in modo da ridurre, nei limitidelle possibilita’, la mortalita’ e la morbili-ta’ dei soggetti coinvolti in un evento ca-lamitoso; Considerata l’esigenza di ren-dere uniforme la procedura di suddivisio-ne dei pazienti in classi di gravita’, al finedi assegnare loro un grado di priorita’ ditrattamento e di trasferimento in unastruttura ospedaliera, e di dotare ogni pa-ziente di una scheda triage, in modo dapermettere di documentare, anche in ca-so di situazioni catastrofiche, tutti gli in-terventi sanitari effettuati; Premesso cheil Ministero della salute, con nota del 16aprile, ha espresso parere favorevole al-l’inoltro alla Conferenza Stato-regioni deldocumento elaborato da esperti riuniti inun gruppo di lavoro,costituito con decre-to rep. n. 2197 del 23 maggio 2006 pres-so il Dipartimento della protezione civile;Su proposta del capo del Dipartimentodella protezione civile; Vista l’intesa,espressa dalla Conferenza unificata nel-la seduta del 30 ottobre 2007; Adotta iseguenti indirizzi operativi in ordine alle

«procedure e modulistica del triage sani-tario nelle catastrofi».1. Premessa.In situazioni di maxiemergenza o eventomaggiore, tenendo conto che tali situa-zioni sono caratterizzate da una inizialetransitoria limitatezza di risorse, si defini-sce «triage» il processo di suddivisionedei pazienti in classi di gravita’ in base al-le lesioni riportate e alle priorita’ di tratta-mento e/o di evacuazione. («Criteri dimassima per l’organizzazione dei soc-corsi sanitari nelle catastrofi» - GazzettaUfficiale 12 maggio 2001, n. 109). Il tria-ge e’, quindi, una procedura sanitaria ditipo dinamico che consente di gestire lelimitate risorse disponibili al fine di ridur-re al massimo la mortalita’ e la morbilita’delle persone coinvolte nell’evento,orientando, come sopra detto, il tratta-mento sanitario e il trasferimento dei pa-zienti in base alla priorita’ scaturita dallaloro valutazione sanitaria. Essendo un at-to sanitario, il triage deve essere docu-mentato attraverso una scheda che devesempre seguire il paziente nelle varie fa-si di trattamento, in modo da permetterela ricostruzione degli interventi effettuatisu di esso. Cio’ e’ a maggior ragionene-cessario nel caso in cui la gestione delpaziente sia stata affidata a piu’ sanitari ein diversi luoghi, essendo noto che il pro-cesso di valutazione dei soggetti coinvol-ti in una maxiemergenza si sviluppa lun-go una sequenza di fasi dal salvataggiofino al trattamento definitivo in ospedale.Il triage, che deve essere reso possibilein ogni anello della catena dei soccorsi,viene generalmente eseguito:• sul sito dell’evento (e/o area di raccol-

ta);• al PMA in entrata;• al PMA in uscita;• all’ingresso in ospedale.Man mano che si procede dall’area deldisastro verso le strutture sanitarie cam-pali, le figure professionali che vengonoschierate (o che si rendono disponibili)divengono sempre piu’ qualificate e le ri-sorse materiali impiegate maggiormentesofisticate dal punto di vista tecnologico;di conseguenza, l’aspettativa di unamaggiore qualita’ di assistenza, diagnosi

e trattamento aumenta progressivamen-te.Secondo quanto definito nella GazzettaUfficiale del 12 maggio 2001, il PMA de-ve essere considerato un «dispositivofunzionale diselezione e trattamento sa-nitario delle vittime, localizzato ai marginiesterni dell’area di sicurezza o in una zo-na centrale rispetto al fronte dell’eventodove:• radunare le vittime;• concentrare le risorse di primo tratta-

mento;• effettuare il triage;• trattare i feriti con manovre salvavita

essenziali;• organizzare l’evacuazione sanitaria dei

feriti nei centri ospedalieri piu’ idonei».La tipologia del PMA puo’ variare in fun-zione dell’evento e presentare quindi ca-ratteristiche diverse sia funzionali che or-ganizzative.PMA di I livello e’ caratterizzato per:• utilizzo in caso di «catastrofe ad effetto

limitato»;• limitata capacita’ di trattamento (ap-

prossimativamente 30 codici rossi/gial-li);

• rapido impiego (al massimo entro unora dall’evento);

• autonomia temporale limitata (al massi-mo 12 ore).

PMA di II livello e’ caratterizzato per:• utilizzo in caso di emergenze di tipo C1

(art. 2, legge n. 225/1992);• capacita’ di trattamento in autonomia lo-

gistica ed operativa di• circa 150 codici rosso/gialli;• impiego rapido (al massimo entro 6 ore

dall’evento);• autonomia temporale di circa 72 ore.2. Analisi del processo di triage.L’analisi del processo di triage rappre-senta la metodologia di approccio piu’corretta per la costruzione dello strumen-to di lavoro, poiche’ consente di indivi-duare necessita’ concrete a cui risponde-re con soluzioni idonee a soddisfare leesigenze operative dei soccorritori.In situazioni ambientali spesso critiche,caratterizzate da scarsi mezzi ed eleva-tissima componente di stress, ogni stru-mento di lavoro deve essere progettato in

DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 13 dicembre 2007

Procedure e modulistica del triage sanitario nelle catastrofiProcedure e modulistica del triage sanitario nelle catastrofi(GU n. 91 del 17-4-2008 )

Page 11: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 Eo 11www.emergencyoggi.it

funzione della sua reale possibilita’ di im-piego per non aggiungere agli operatoriulteriori elementi di criticita’.1 Evento catastrofico che travalica le po-tenzialita’ di risposta delle strutture locali.In relazione alla tipologia degli scenarisi possono identificare:• Scenario incidentale non pianificato (1):• data e luogo ignoti;• patologia prevalente non prevedibile fi-

no a ricognizione effettuata nell’areainteressata;

• puo’ essere difficile raggiungere l’areadi interesse;

possono esistere problemi di sicurezzatali da imporre priorita’ ad allontanare lepersone dall’area piuttosto che iniziare itrattamenti medici.• Scenario pianificato (grandi eventi):• data e luogo noti: l’evento e’ preceduto

da una fase di pianificazione che con-sente di prevedere con considerevoleprecisione quante e quali risorse uma-ne e materiali siano necessarie e, quin-di,di procedere ad una selezione mira-ta del personale e assegnazione

• precisa di ruoli e compiti; • la documentazione affidata al persona-

le di primo intervento puo’ tener contodel suo livello di capacita’ professiona-le e della tipologia di informazioni chedovranno essere raccolte sul posto;

• la patologia prevalente, connessa conlo scenario in esame, e’ nota anche serimane sempre un margine di impreve-dibilita’ per eventuali sovrapposizioni diincidenti dovuti a cause non correlatecon lo scenario primitivo;

• i problemi di accesso al focolaio inci-dentale sono ridotti poiche’ in fase dipianificazione vengono previsti i per-corsi riservati alle squadre ed ai mezzidi soccorso per raggiungere veloce-mente ogni punto dell’area in esame;

e’ possibile individuare e pianificare il po-sizionamento di presidi sanitari, anchecampali, in modo da consentire, in sicu-rezza, il trattamento dei pazienti con ca-ratteristiche assimilabili a quella di unPronto Soccorso (raccolta anamnesi, re-gistrazione parametriclinici, notazioni diterapia farmacologica e strumentale).In base alle diverse esigenze che posso-no manifestarsi nei due scenari sopra in-dicati e quindi sulla base delle diversemodalita’ operative e conseguenti diffe-renti esigenze di triage, si porrebbe la ne-cessita’ di separare gli algoritmi e la mo-dulistica da utilizzare.E’ pero’ necessario tener conto che loscenario pianificato per i grandi eventipuo’ trasformarsi in scenario incidentaleimprevisto ed, inoltre, che e’ importante

armonizzare gli strumenti con l’operativi-ta’ quotidiana in modo da facilitare l’inte-ro processo, compresa la compilazionedella modulistica.Inoltre occorre considerare che in caso dimaxiemergenza, nella prima fase deisoccorsi e’ presente, quale risorsa ag-giuntiva, anche personale non sanitario:le procedure e i materiali da utilizzarenelle fasi di triage devono tener conto dicio’ per non imporre protocolli e moduli-stiche di difficile comprensione da partedi soccorritori con minori competenzeprofessionali sanitarie. La scheda sanita-ria di maxiemergenza dovra’ essere ver-satile e permettere di segnalare le condi-zioni del paziente anche in eventi ecce-zionali come quelli di tipo NBCR. In talcaso i dati da inserire potranno riguarda-re l’eventuale sostanza tossica riscontra-ta, il trattamento con antidoti e la decon-taminazione effettuata.Nella fase di dimensionamento dell’even-to, cioe’ all’arrivo della prima squadra sa-nitaria, dopo la ricezione dell’allarme allaC.O.118, il triage verra’ eseguito con di-spositivi che consentano l’immediata vi-sualizzazione del codice colore ed unainiziale identificazione della gravita’ delpaziente; nelle fasi successive, dal recu-pero all’arrivo al PMA e fino all’ingressoin ospedale, l’algoritmo del triage dovra’permettere di fornire informazioni semprepiu’ complesse e dettagliate anche relati-vamente alle cure erogate.In caso di maxiemergenza infatti le ope-razioni di soccorso fino al PMA si realiz-zano attraverso tre fasi fondamentali:• nella prima fase la squadra di soccorso

esegue il triage delle vittime con l’attri-buzione di codici-colore di gravita’ uti-lizzando

• l’algoritmi semplici e veloci (GazzettaUfficiale 12 maggio 2001, n. 109);

• nella seconda fase si realizzano le pri-me operazioni di stabilizzazione dei pa-rametri vitali, di solito in un punto di rac-colta prossimo al focolaio incidentale, inattesa che il PMA venga installato;

• nella terza fase, giunti nel PMA, si ese-guira’ una rivalutazione del triage perverificare la congruita’ del codice-colo-re preventivamente assegnato, le in-formazioni cliniche iniziali verranno in-tegrate in maniera sistematica e verran-no effettuate e registrate le procedurediagnostico-terapeutiche erogate.

Nelle condizioni di attivazione del PMA,il personale medico presente deve svol-gere funzione di coordinamento e tratta-mento sul posto, evitando l’invio e il tra-sporto diretto delle vittime in ospedale.Sulla base delle precedenti considera-

zioni, lo strumento operativo piu’ efficaceappare essere la scheda triage, even-tualmente integrata da dispositivi di di-versa tipologia (quali: braccialetto, car-tellino colore, ecc.), di rapida applicazio-ne da parte di personale anche non sa-nitario e particolarmente pratici soprat-tutto se utilizzati sul «cantiere» ed incondizioni metereologiche avverse.Le caratteristiche della scheda e dei di-spositivi (tags) dovranno rispondere acriteri di:• facile visibilita’;• facilita’ di applicazione;• tracciabilita’ del percorso della vittima,

possibilmente attraverso codici prenu-merati;

• conoscenza e condivisione, almeno alivello regionale, da parte degli opera-tori dell’emergenza, sia sanitari chelaici;

• resistenza ad eventi atmosferici e po-tenziali agenti lesivi;

• disponibilita’ in quantitativi adeguati sututti i mezzi di soccorso.

La tipologia ed il dettaglio dei dati chedovranno essere indicati in quanto ne-cessari ad accompagnare il paziente finoalla sede definitiva di trattamento, sono: • sezione anagrafica: nome, cognome,

eta’, sesso, indicazione della sede direcupero, dati cronologici dell’evento,codice colore di gravita’. Un sistema diidentificazione, anche di tipo numericoe’ utile soprattutto in caso di difficolta’alla compilazione dei dati anagrafici;

• sezione clinica: dati parametrici di valu-tazione e trattamento:

• parametri vitali, indici come GCS e RTS(versione da triage), incannulamento divasi venosi, controllo delle emorragie,immobilizzazione di fratture, inserzionedi tubo endotracheale, sondino nasoga-strico, catetere vescicale, esame obiet-tivo orientato al problema principale,somministrazione di liquidi, ossigeno,farmaci ecc. E’ fondamentale indicarela possibile evoluzione del codice colo-re e le procedure (rianimazione, decon-taminazione, ecc.) eventualmente ese-guite;

• sezione evacuazione: dati relativi al tra-sporto verso l’ospedale di destinazione,mezzo utilizzato, dati cronologici, datiidentificativi degli operatori.

La tabella allegata riassume in manierasinottica i bisogni connessi con i ruoli ed iprofili professionali del personale impe-gnato nei soccorsi allo scopo di individua-re con maggiore chiarezza in quale fase eche tipo di informazioni possono essereraccolte durante la presa in carico dei pa-zienti, vittime di una maxiemergenza.

Page 12: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 12

Page 13: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008
Page 14: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 14

La casa, il sogno di ogni italiano, il posto considerato da ognunodi noi il più tranquillo, quello in cui ci si può rilassare comoda-mente, ma è sempre così?Purtroppo le statistiche dimostrano una situazione ben diversa;infatti molteplici sono gli infortuni domestici che ogni anno si ve-rificano in Italia.Gli incidenti domestici sono considerati un vero e proprio proble-ma della Sanità Pubblica, infatti, attraverso uno studio condottonel 2004 dalla Rete di Sorveglianza Nazionale sugli Infortuni Do-mestici (SINIACA), si è visto che 1.300.000, ossia il 2% dei resi-denti sono dovuti ricorrere al Pronto Soccorso, e di questi,130.000 sono stati ricoverati in ospedale, con l’ammontare dieuro 400.000 l’anno della Spesa Sanitaria Pubblica.Essendo questo un problema allarmante, anche l’Istat ha svolto

nel 2001 un’indagine multiscopo “Aspetti di vita quotidiana” edha raccolto una serie di informazioni sul tema.Si è visto che i soggetti maggiormente coinvolti sono le casalin-ghe e i bambini e che le cause che portano a questi infortuni so-no rappresentati dalla superficialità, dalla scarsa conoscenzadelle norme di sicurezza, le quali devono essere rispettate an-che, e soprattutto negli ambienti che ognuno di noi considera piùconfortevoli.Quando protagonisti di tali incidenti sono proprio i bambini c’è amonte una non presenza delle norme di sicurezza, si trovano a

CASA DOLCE CASADott.ssa Rosaria Valente

Dati numerici relativi al tipo di lesione determinata dall’inciente

LESIONE COD. N. CASI %Ferita aperta 03 2733 29.87Contusione ematoma 01 2342 25.59Frattura 04 1321 14.44Distorsione strappo m. 06 963 10.52Abrasione 02 906 9.90Ustione/scottatura 12 271 2.96Schiacciamento/amputazione 10 233 2.55Lussazione slogatura 05 95 1.04Lesione tendin/muscoli 09 82 0.90Lesione ai nervi 07 17 0.19Radiazione 14 11 0.12Lesione vasi sanguigni 08 2 0.02Avvelenamento/corrosione 11 2 0.02Nessuna lesione 97 24 0.26Altre lesioni 98 146 1.60Lesione sconosciuta 99 3 0.03Totale 9151 100.00

Page 15: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 www.emergencyoggi.it

Formazione e aggiornamento in medicina dell’emergenza e dei disastri

Organizzati dal CEMECCentro Europeo di Medicina dei Disastri

OttobreOttobreNovembre Novembre

20082008PER INFORMAZIONI

CEMECc/o Ospedale di Stato

Via Scialoja, 1 - 47893 CailungoRepubblica di San MarinoTel. 0549/994535 - 994600

Fax 0549/[email protected]

www.sanmarinosalute.sm

www.toxit.eu

▪ Gestione dei rifiuti solidi urbani: Effetti sulla salute e sull’ambiente

▪ Advanced life support▪ Emergenza di massa e anziani▪ PBLS-D Rianimazione cardiopolmonare

pediatrica di base e defibrillazione▪ TBST- Tossicologia clinica e d’urgenza▪ Qualificazione in Medicina Legale, Legislazione

sanitaria org. DEA e sistemi 118▪ Psicologia dell’Emergenza e dei disastri▪ Gestione avanzata delle Maxiemergenze▪ Emergenze NBCRe▪ Organizzazione Sanitaria in medicina di

emergenze e urgenze: Approccio di base

Dati relativi alla meccanica dell’inciente, numero dei casi e percentuali relative

LESIONE COD. N. CASI %Cadute 01 3662 40.02Urti 06 1695 18.52Tagli 05 1646 17.99Distorsioni 04 594 6.49Corpo estraneo 10 490 5.35Schiacciamenti 07 426 4.66altri contatti 09 279 3.05Liquidi bollenti/vapore 16 192 2.10Oggetti bollenti 17 44 0.48Esposiz. altri prod. chim. 15 41 0.45Fuoco 18 23 0.25Altri oggetti bollenti 20 19 0.21Esplosioni 08 11 0.12Luce ed altre radiazioni 21 11 0.12Sosp. avvelenamento chimico 14 2 0.02Freddo 19 2 0.02Altra mecc. specificata 98 14 0.15Totale 9151 100.00

contatto con sostanze per loro pericolose (come l’acqua bollente,detersivi, spigoli di tavolo, oggetti taglienti).Causa di ciò molto spesso deriva dalla leggerezza da parte di ungenitore, il quale pensa di essere sempre vigile, ma si sa bastala minima distrazione e i bambini sfuggono al nostro controllo.I luoghi in cui si verificano maggiormente gli incidenti sono la cu-cina e il bagno, sicuramente gli ambienti in cui una mamma conil suo bambino trascorrono la maggior parte della loro giornata.Tra gli incidenti quelli più diffusi per le casalinghe sono le ferite,seguite dai tagli e dalle ustioni.Diverso è invece per il bambino, dover gli incidenti sono correla-ti all’età. I traumi e l’assunzione delle sostanze nocive sono infat-ti i tipici incidenti dei bambini al di sotto dei quattro anni.Pertanto, ciò che è necessario per ridurre la casistica di tali inci-denti, è sicuramente una politica di prevenzione e di diffusione,che sia mirata sia ai genitori; e rivolta anche ai bambini in età sco-lare attraverso dei giochi fatti a scuola con gli insegnanti. Effet-tuare delle campagne pubblicitarie a carattere nazionale che mi-rino a trasmettere informazioni (come si sta facendo con la attua-le campagna divulgativa sulla sicurezza stradale). Tutto ciò per ridurre la superficialità che, spesso, dilaga e, quin-di, per ridurre le casistiche.Forse non tutti sanno che, per citarne alcune, tutto ciò che acqui-stiamo deve avere il marchio CE, che gli elettrodomestici devonoavere il meccanismo salvavita, che un impianto elettrico a normadi legge deve prevedere la messa a terra.E’ opportuno ricordare anche ai genitori che un ambiente sicuroper i nostri figli è si la nostra casa, ma opportunamente resa pro-tetta, allontanando loro tutto ciò che potrebbe essere fonte di pe-ricolo. Fare in modo che il bambino non raggiunga liquidi bollen-ti, che non utilizzi per giocare detersivi o medicinali, che non ab-bia a portata di mano alcolici come Gin e Vodka, i quali essendoincolori potrebbero essere confusi con acqua.Previsione e prevenzione dunque, questa è la regola da adotta-re, per ridurre i rischi a cui ognuno di noi potrebbe essere quoti-dianamente esposto.

Per approfondire:www.istat.it www.cittàsicure.comwww.ministerosalute.it

Page 16: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008

L’asfissia, generalmente identificata co-me soffocamento, è un impedimento del-la respirazione per varie cause, più fre-quentemente per la presenza di un osta-colo nelle vie aeree, ed è una condizionenella quale l’assenza o la scarsità di ossi-geno impedisce o rende difficoltosa unanormale respirazione. Il termine asfissiaderiva dal greco “a” e “σφυξία”, dove la“a” significa privazione, in questo caso“senza” e “σφυξία” significa “polso”, quin-di senza polso o battito cardiaco.L’asfissia determina ipossia, condizionein cui si verifica una riduzione di ossige-nazione che si ripercuote soprattutto suitessuti e gli organi più sensibili alla caren-za di ossigeno, come il cervello. L’anossiaè invece l’incapacità di utilizzazione del-l’ossigeno da parte dei tessuti. Il termineè spesso usato impropriamente per indi-care l’ipossia. Le anossie hanno un origine assoluta-mente spontanea, ma alcune possonoessere provocate. L’anossia anemica èper lo più legata appunto ad anemia, cioèad una diminuzione dell’emoglobina nelsangue, il che avviene nella massima par-te dei casi per cause naturali, ma può es-sere anche provocata da una profusaemorragia o da una intossicazione acutadi monossido di carbonio. Nell’anossiaanossica si ha una diminuzione dellaquantità di ossigeno inspirata, come ac-cade ad altitudini elevate, oppure quandol’ossigeno non riesce a penetrare nei pol-moni perché le vie aeree sono ostruiteper varie cause, e qui rientrano le asfissiemeccaniche violente che sono di interes-se medico-legale, ed anche che l’ossige-no non raggiunga gli alveoli, perché occu-pati da un processo flogistico (polmonite),il che di solito non ha interesse medico le-gale. L’anossia stagnante si ha perché ilsangue ristagna, vuoi perché la funzionedella pompa cardiaca è ridotta vuoi per-ché vi è vasodilatazione periferica. Que-

sto si può verificare, per esempio, neglistati di shock, che possono anche avereun interesse medico legale. L’anossiaistotossica si ha perché la funzione ossi-do-riduttiva cellulare è bloccata, in genereda un veleno, di cui il più noto è il cianu-ro, il che ha un ovvio interesse medico le-gale. Ciò che dunque accomuna tuttequeste situazioni è la carenza di ossige-no, ma il quadro anatomo-clinico che nerisulta può essere diversissimo.L’asfissia si accompagna ad una sensa-zione di “fame d’aria” o bisogno di respi-rare, indotto da livelli crescenti di anidridecarbonica nel sangue piuttosto che da li-velli troppo bassi di ossigeno. A volte il li-vello di anidride carbonica non è sufficien-te a indurre la “fame d’aria” e il soggettodiventa ipossico senza accorgersene. Inogni caso, l’assenza degli interventi ne-cessari porterà molto rapidamente all’in-coscienza, a danni cerebrali e alla morte.Il soffocamento può essere parziale ocompleto, dove per parziale si indica chela persona che sta soffocando è capacedi inalare aria, ma meno del necessario.Normalmente, questo tipo di soffocamen-to richiede almeno una parziale ostruzio-ne di entrambe le cavità nasali e dellabocca per condurre all’asfissia. Il soffoca-mento con le mani e la bocca è usato inqualche sport di combattimento per di-strarre l’avversario e creare punti deboliper colpire, poiché l’avversario è forzato areagire al tentativo di soffocamento. Inqualche caso, il soffocamento di questo ti-po è combinato ad un’asfissia compressi-va simultanea. L’asfissia da compres-sione si riferisce alla limitazione del-l’espansione dei polmoni e quindi dellarespirazione data dalla compressione deltorace. Negli incidenti, il termine “asfissiatraumatica” o “asfissia da schiacciamen-to” è comunemente usato per descriverel’asfissia da compressione di un soggettoche è schiacciato o bloccato sotto un

Il SOFFOCAMENTOè anche un “gioco” !

a cura di Sabrina Guerrieri

L’asfissia o soffocamento èun impedimento della re-spirazione per varie cause,più frequentemente per lapresenza di un ostacolo

nelle vie aeree, ed è una condizionenella quale l’assenza o la scarsità diossigeno impedisce o rende difficolto-sa una normale respirazione. Il terminederiva dal greco “a” e “ σφυξία”, dovela “a” significa privazione, in questocaso “senza” e “ σφυξία” significa “pol-so”, quindi senza polso o battito car-diaco. Le asfissie accidentali e/o autoindotte,di interesse medico-legale, compren-dono la soffocazione o soffocamento,lo strangolamento, lo strozzamento,l’impiccagione, l’annegamento, lasommersione interna, l’introduzione aforza di corpi estranei sopra e sotto laglottide, l’immobilizzazione/compres-sione/schiacciamento del torace acausa di terra, neve o macerie in occa-sione di valanghe, frane, crolli di edifi-ci, e durante gli assembramenti di follao negli sport da combattimento, per lapresenza di corpi umani che spingono,premono, comprimono il torace impe-dendo i movimenti respiratori. Potrem-mo definire morte accidentale di inte-resse medico-legale, anche l’asfissiaautoerotica, praticata da giovani ado-lescenti alla ricerca di emozioni esal-tanti. L’asfissia autoerotica costitui-sce, attualmente, secondo recenti stu-di dell’FBI, il 6,5% delle cause di morteper decesso autoindotto e rappresen-ta, da sola, almeno il 31% dei moventidi impiccagione o apparente suicidio.Il fenomeno, in netta crescita, ha regi-strato negli Stati Uniti 250 casi nel1979, saliti drammaticamente a500/1.000 casi nel 1983. Non si cono-sce l’attuale numero dei decessi perqueste cause negli ultimi anni, negliStati Uniti, in Italia e nemmeno il nume-ro esatto delle persone che ricorrono aquesto tipo di pratica. Le azioni pre-ventive devono considerare INNANZI-TUTTO le cause dell’asfissia, se di tipomeccanico-fisico, se derivate da con-dizioni ambientali o da altre cause. Unruolo importante gioca l’educazione, lacomunicazione mediale e l’emulazionedi modelli, specie nei giovani, che de-vono essere indirizzate alla promozio-ne di stili di vita salutari, all’autocon-trollo dei comportamenti rischiosi e alrispetto puntuale della norme di sicu-rezza ad essi collegati.

Page 17: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 Eo 17www.emergencyoggi.it

grande peso o una grande forza. Il 29maggio 1985, prima della finale di CoppaCampioni tra Juventus e Liverpool, 39persone (per la maggior parte italiani)muoiono schiacciate dalla folla, in seguitoad uno scontro tra tifoserie sugli spaltidello stadio Heysel di Bruxelles: il calcioeuropeo è sconvolto da una tragedia sen-za precedenti. Nel disastro di Heysel Sta-dium, l’asfissia traumatica è chiamata“compressione da assembramento” ed ècausata dal calpestamento della folla. Ne-gli spazi confinati, le persone spingono esi accalcano le une sulle altre, determi-nando forze orizzontali che possono rag-giungere oltre 4500 newton, pari a circa460 kg.Le asfissie accidentali e/o autoindotte, diinteresse medico-legale, comprendono lasoffocazione o soffocamento, lo strango-lamento, lo strozzamento, l’impiccagione,l’annegamento, la sommersione interna,l’introduzione a forza di corpi estranei so-pra e sotto la glottide, l’immobilizzazio-ne/compressione/schiacciamento del to-race a causa di terra, neve o macerie inoccasione di valanghe, frane, crolli di edi-fici, e durante gli assembramenti di folla onegli sport da combattimento, per la pre-senza di corpi umani che spingono, pre-mono, comprimono il torace impedendo imovimenti respiratori (vedi Tab. 1.).In genere, le vittime di strangolamento,strozzamento, soffocamento, impicca-mento, mostreranno i segni della violenzameccanica sul collo e al capo. Lo strango-lamento è raro, sia come omicidio che co-me incidente. Sono descritti anche casi disuicidio. A differenza dell’impiccamento,l’asfissia è incompleta e dura più a lungoperché non si ha lo spostamento comple-to della base della lingua e degli organidel collo. Lo strozzamento è invece unaforma di asfissia determinata dalla com-pressione del collo con le mani o una so-la mano e la vittima potrà mostrare i segnidi unghiature ed ecchimosi digitate. In ge-nere è di natura omicidiaria. L’annega-mento è per lo più accidentale, soprattut-to se si verifica nei luoghi aperti (mare, la-go, fiume, canale), spesso alla presenzadi testimoni. Forme particolari di annega-mento, sospette per omicidio, possonoverificarsi nella vasca da bagno, in picco-le pozze d’acqua, nelle vaschette per ilbagno del neonato e del lattante. La som-mersione interna è una forma di asfissiache deriva dalla inalazione di liquidi orga-nici, in particolare sangue, pus e contenu-to gastrico (vomito). L’inalazione dei liqui-di è facilitata dalla mancanza o dalla de-bolezza del riflesso della tosse nelle per-sone anziane, defedate, sotto l’effetto di

anestetici e sedativi e nei lattanti per ri-gurgito. Nell’asfissia intrauterina, l’asfis-sia del feto si verifica dentro l’utero. Lecause sono molteplici e comprendono tut-te le condizioni che interferiscono con iltrasporto di ossigeno ai tessuti fetali. Lecause possono essere materne, come adesempio le malattie cardiovascolari, leanemie, le ipotensioni o le compressionidella vena cava e dell’aorta da parte del-l’utero gravido, o placentari (distacco diplacenta, infarto placentare...) o funicolaricome i giri del cordone ombelicale attornoal collo del feto e altro ancora. Il soffocamento o soffocazione è una for-ma di asfissia meccanica accidentale ovolontaria causata dalla occlusione simul-tanea delle vie aeree (naso e bocca).Quando è provocata dall’esterno, si ha unocclusione degli orifizi aerei mediante unmezzo applicato a bocca e naso. Le le-sioni tipiche sono delle lesioni peribucca-li e perinasali, ecchimosi o ferite alla mu-cosa labiale, lesioni dentarie ... Nel soffo-camento accidentale per ostruzione dellevie aeree da parte di corpi estranei, nonsi hanno generalmente segni esterni dilesione. Il soffocamento accidentale rap-presenta una delle cause più comuni diasfissia, soprattutto nei bambini fino a 4anni. Nelle fasce d’età di 5-9 anni e di 10-

14, la percentuale di morti per soffoca-mento diminuisce progressivamente(11,5% e 4,7%), ma rimane comunquetra le più significative, tra le varie causeaccidentali (dati ISTAT 2002). Secondo idati forniti dalla Società Italiana di Pedia-tria (SIP), aggiornati al 2007, ogni annoin Italia, muoiono per soffocamento circa50 bambini, di questi, il 27% per morteaccidentale da ingestione di corpo estra-neo. Gli oggetti ingeriti più comunementesono palline, caramelle, bottoni, pezzi dicibo, parti di giochi. Nel primo anno di vi-ta, i lattanti e i neonati possono esserevittime di soffocamento per un rigurgito dilatte o di pappa che ostruisce la laringe,per le coperte o il cuscino che premonosulla bocca e il naso, per l’assunzionedella posizione prona durante il sonno.La posizione prona durante il sonno è ilpiù importante fattore di rischio per laSindrome della Morte Improvvisa del Lat-tante. Nell’asfissia da posizione, si hauna difficoltà a respirare dovuta alla posi-zione obbligata, soprattutto per i lattanti eper le persone che sono impossibilitate amuoversi. Lo strangolamento dei bambi-ni può essere indotto da catenine intornoal collo, bavaglini, scarpette, coprifascecon lacci, cinte che tengono ferme le co-perte.

CAUSE ACCIDENTALI E/O AUTOINDOTTE

•ANNEGAMENTO (acqua ...)•SOMMERSIONE (sangue,pus, contenuto gastrico)•IMMOBILIZZAZIONE/COMPRESSIONE/SCHIACCIAMENTO DEL TORACEterra o neve, incidenti stradali, assembramento di folla, sport da combattimento, crollo di edifici, frane o valanghe ...)•EDEMA DELLA GLOTTIDE (shock anafilattico, orticaria acuta, crisi asmatica)•IMPICCAMENTO (lacci e corde)•PERDITA DI COSCIENZA (lingua capovolta)•CORPI ESTRANEI (inalazione di polveri, ingestione di: dentiere, pezzi dicibo, parti di gioco, monete, palline, caramelle, bottoni, semi o noccioli di frutta, sacchetti di plastica ...)•SOFFOCAMENTO, STRANGOLAMENTO, STROZZAMENTO (mani, oggetti ... ) •GIOCHI AUTOEROTICI (breath control)•COMPRESSIONE DELLE VENA CAVA E DELL’AORTA, GIRI SERRATI DEL•CORDONE OMBELICALE (asfissia intrauterina)

•AMBIENTE CONFINATO E POVERO D’OSSIGENO•GAS TOSSICI (monossido di carbonio o idrogeno solforato ...)•ALTITUDINI ELEVATE

•CAUSE MATERNE O FETALI (anemia, malattie cardiovascolari, ipotensione, infarto placentare...) •POSIZIONE DEL CORPO (asfissia da posizione, posture obbligate ...)•MALATTIE (malattie cardiovascolari, shock, anemia ...)•VELENI (anossia istotossica)

Tabella 1. Cause accidentali e/o autoindotte che provocano asfissia.

MECCANICHE O FISICHE

MODIFICAZIONI DELL’ARIA INSPIRATA

ALTRE CAUSE

Page 18: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 18 Luglio/Agosto 2008

L’asfissia autoerotica è invece, una parti-colare forma di asfissia indotta da un biz-zarro e pericoloso comportamento ses-suale, praticata da giovani adolescentialla ricerca di emozioni esaltanti. Po-tremmo definirla una morte “accidentalee/o autoindotta” di interesse medico-le-gale. Secondo recenti studi, condotti dal-l’FBI, l’asfissia autoeroti-ca rappresenta il 6,5%delle cause di morte perdecesso autoindotto e dasola, almeno il 31% deimoventi di impiccagione oapparente suicidio. Il fe-nomeno, in netta crescita,ha registrato negli StatiUniti 250 casi nel 1979,saliti drammaticamente a500/1.000 casi nel 1983.Le pratiche di asfissia au-toerotica sono general-mente usate dai maschidi età tra i 9 e gli 80 anni.Il raggruppamento più al-to é rappresentato dallafascia di età compresa trai 12 ed i 25 anni e ne rap-presenta il 71%. Non siconosce l’attuale numerodei decessi per questecause negli ultimi anni,negli Stati Uniti, in Italia enemmeno il numero esat-to delle persone che ricor-rono a questo tipo di pra-tica. I casi di morte av-vengono per impiccagio-ne, strangolamento, sof-focamento e compressio-ne del torace, quando leattività di autogratificazio-ne sessuale sono appli-cate in mancanza di con-dizioni di sicurezza e con-ducono il soggetto a mor-te per compressione delcollo e del torace, esclu-sione di ossigeno, chiusura delle vie ae-ree, elettrocuzione e inalazione di gas,assunzione di veleni, eccitanti, sedativi,dopanti, miscele di sostanze tossiche enon, somministrazione incontrollata dianestetici, giochi erotici di ruolo e di cop-pia. Tecnicamente la sindrome dell’Asfis-sia AutoErotica viene descritta dagliesperti come “impiccagione eroticizzatae ripetitiva”, meglio conosciuta comeAsphyxophilia e si basa sulle sensazioniestremamente eccitanti che si ottengonosottoponendosi a strangolamento o im-piccagione parziale autoindotta (asfissia)durante la pratica sessuale. Tali pratiche

autoerotiche atipiche si ottengono inse-rendo la testa in un sacchetto di plastica,stringendo il collo con dei legacci dastrangolamento, determinando l’ostruzio-ne della trachea attraverso una pressio-ne esterna o una pressione sul collo, at-traverso l’induzione di corrente elettrica,con aerosol o propellenti di varia natura

chimica. Il rischio concreto è quello, peril soggetto, di giungere a morte per gravistati di incoscienza causati dall’interru-zione di ossigeno al cervello. Le pratichedi asfissia autoerotica sono note fin dalXVI secolo e venivano utilizzate cometrattamento per la cura delle disfunzionisessuali e per l’impotenza. In origine era-no diffuse in Oriente e in Sud America. InIndia ancora oggi sono frequenti comegiochi erotici fra i bambini. Attualmentetali pratiche rischiose che comprendonoil controllo e la limitazione dell’ossigenoal cervello e interferiscono direttamentesul respiro e sulla carotide che approvvi-

giona sangue ossigenato al cervello, so-no indicate con il termine “breath con-trol”, letteralmente “controllo del respiro”.Il rischio maggiore è rappresentato dalfatto di praticarlo in solitudine, piuttostoche in compagnia di un patner esperto edi fiducia. Nel breath control si può rag-giungere il limite della perdita parziale

della coscienza, attraver-so le tecniche di restrizio-ne dell’afflusso dell’ariamediante maschere a te-nuta d’aria e cappucci,con le mani, rebreathing,strangolamento, pressio-ne sulla carotide, impic-cagione. Se la perditaparziale di coscienza siprolunga, il rischio è rap-presentato dal danno ce-rebrale irreversibile emorte. Diversamente, l’edemadella glottide è un os-truzione meccanica acci-dentale che non ha inter-esse medico-legale,provocata da un rigonfia-mento anomalo della mu-cosa della laringe e, avolte, delle corde vocali,in corso di crisi asmatica,orticaria acuta e shockanafilattico per manifes-tazioni allergiche asostanze, farmaci, pun-ture d’insetti. Si manifestacon senso di costrizionealla gola e grave sofferen-za respiratoria. L’edemapuò portare alla ostruzio-ne completa delle vie re-spiratorie e provocare lamorte per asfissia nel gi-ro di pochi minuti. Anche gli stati di shockper gravi emorragie, disi-dratazione, vomito, ustio-

ni (shock ipovolemico), per insufficienzadella pompa cardiaca, stenosi aortica, in-farto del miocardio, embolia polmonare(shock cardiogeno), setticemie (shocksettico) e altri quadri clinici, possono de-terminare asfissia perché si accompa-gnano a perdita di coscienza. Nella per-dita di coscienza, l’asfissia è determinatadalla ostruzione delle prime vie aeree acausa della lingua che cade all’indietro etende ad addossarsi alla parete posterio-re del faringe per riduzione del tono mu-scolare. In questo caso, per ristabilire lapervietà delle vie aeree, si procede allaiperestensione del capo con sollevamen-

Page 19: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 Eo 19www.emergencyoggi.it

to del mento e/o sublussazione dellamandibola.Le azioni preventive devono considerareINNANZITUTTO le cause dell’asfissia,se di tipo meccanico-fisico, se derivateda condizioni ambientali o da altre cau-se. Nel soffocamento parziale da corpoestraneo, è indispensabile invitare il pa-ziente e tossire; se l’ostruzione è com-pleta è giustificato tentare le manovre dipercussione dorsale, le compressioni to-raciche e la manovra di Heimlich. In ca-so di inalazione di saliva, sangue e vomi-to, è necessario pulire la bocca dell’infor-tunato e ruotargli la testa di lato per favo-rire la fuoriuscita di liquidi dalla bocca. Intutti i casi di perdita di coscienza, è ne-cessario far assumere alla persona laposizione laterale di sicurezza e preveni-re i danni cerebrali da anossia assicuran-do la pervietà delle vie aeree e la ventila-zione e la circolazione artificiale conBLS, se il paziente è in arresto cardiocir-colatorio. In caso di ritrovamento dellapersona in un ambiente saturo di ossidodi carbonio e altri gas tossici, occorre al-lontanare il paziente e ventilare adegua-tamente l’ambiente. Si dovranno preve-nire i rischi legati alle alte quote, soprat-tutto per soggetti con precedenti anam-nestici di edema polmonare acuto (EPA),anche mediante graduali e lente ascen-sioni in quota. Si dovranno evitare glispazi confinati per tempi lunghi, che pos-sono condurre ad asfissia per riduzionedella concentrazione di ossigeno. Neiluoghi di lavoro i rischi sono rappresenta-ti, oltre che da un ambiente povero di os-sigeno, anche dalla dispersione di so-stanze infiammabili e/o di sostanze tossi-che, dagli annegamenti per errori neglispostamenti, resi difficili dalla mancanzadi illuminazione, in cisterne, tini, gavoni ...Un ruolo importante gioca l’educazione,la comunicazione mediale e l’emulazione

di modelli, specie nei giovani, che devo-no essere indirizzate alla promozione distili di vita salutari, all’autocontrollo deicomportamenti rischiosi che sono gene-ralmente espressione di un disagio, so-prattutto durante la fase adolescenziale(tabagismo, violenza, assunzione di so-stanze, idee di suicidio, sentimenti di de-pressione, incidenti stradali da guidaspericolata, esperienze estreme, breathcontrol ...) e al rispetto puntuale dellanorme di sicurezza ad essi collegati. Laricerca dovrà portare a una migliore co-noscenza delle cause e della patogenesidell’asfissia intrauterina per attuare unaprevenzione e una profilassi del dannocerebrale secondario ad asfissia e para-lisi cerebrale. L’asfissia neonatale, ossiadovuta a carenza d’ossigeno nel feto ecausata dalla incapacità, per il 98% neipaesi più poveri, di stabilire il respirospontaneo alla nascita, dovrà esseretempestivamente affrontata e risolta conmezzi adeguati. Nel 2007 è partito il pro-getto internazionale di studio sull’asfissianeonatale, promosso dall’OMS in colla-borazione con la Fondazione Chiesi, perla tutela della salute materno-infantile neiPaesi in via di sviluppo, affinché tutte lepartorienti siano assistite da una personaaddestrata alla rianimazione cardiopol-

monare e si abbiano a disposizione mez-zi adeguati per prevenire i decessi ma-terni e neonatali, causati dall’incapacitàdi gestire un elevato standard assisten-ziale e per la mancanza di criteri diagno-stici specifici per l’identificazione del fe-nomeno asfittico. Si dovranno promuo-vere campagne preventive sui comporta-menti a rischio per la morte improvvisada asfissia e attuare interventi per lamessa in atto di misure protettive e pre-ventive sui luoghi di lavoro (Legge626/94), nelle scuole, in ambiente dome-stico, durante le pratiche sportive e lemanifestazioni di ogni genere, con as-sembramento di folla. Il ruolo dell’infermiere è quello di tutelarela salute della popolazione attraversol’applicazione di interventi preventivi, cu-rativi e riabilitativi. Sul versante preventi-vo, l’infermiere dovrà promuovere nel cit-tadino, congiuntamente al personale me-dico, tutte le azioni che prevedano l’ade-sione a stili di vita salutari, il riconosci-mento dei segni e sintomi del quadroasfittico e l’applicazione delle manovresalvavita contro il soffocamento in attesadell’arrivo dell’ambulanza, servendosidella comunicazione efficace e divenen-do, in particolare per i giovani, un educa-tore della salute.

SITOGRAFIA

Foto: In:briankenny.blogspot.com/2007/04/al-ways-rememb... [20-06-2008]Anossie.In:/www.freewebs.com/gvgiusti/ANOSSIE.doc [20-06-2008]Wikipedia. (2008).“Asfissia”. In: http://it.wikipedia.org/wi-ki/Asfissia [20-06-2008]Romenici A. (A.S. 1998/99). “L’asfis-sia”. In:http://scuole.provincia.so.it/SMSassi-Torelli/primosoccorso/asfissia.htm[20-06-2008]Medicina Live. “Morte per soffocamen-to colpisce 50 bambini l’anno”. In:www.medicinalive.com/medicina-tradizionale/ricerca-e-sperimen-tazione/morte-per-soffocamento-

colpisce-50-bambini-allanno/ [20-06-2008]Samaritani di Lumino. “Prevenzionenei bambini”. In:http://homepage.bluewin.ch/samlum/Bambini.htm [22-06-2008]Donzelli GP. “Prone Position e SIDS.Evidence Based Medicine”. In:www.associazionepediatriacomunita.it/file%20scaricabili/convegni/re-lazioni%20ferrara/G.%20Donzelli%20-%20SIDS%20cosa%20si%20sa.pdf[22-06-2008]Genitori.it. “Incidenti domestici, bimbia rischio. Come tenerli al sicuro”. In:http://www.genitori.it/documento.asp?sotto=49&articolo=4038 [22-06-2008]Marchesi S. (2007). “Morte per asfissiaAutoErotica”. In:http://mysteria.blog.dada.net/post/326

599/Morte+per+Asfissia+AutoErotica[24-06-2008]Cardioanestesia.it. (2003). “Il supportodi base delle funzioni vitali”. In:http://www.cardioanestesia.it/ilsupport-odibasedellefunzionivit.htm [24-06-2008]Dada.net. (2004). “Il breath control”. In:http://guide.dada.net/bdsm/interven-ti/2004/11/183609.shtml [24-06-2008]Wikipedia. (2008). “Shock”. In:http://it.wikipedia.org/wiki/Shock [24-06-2008]Montagnani R., Rigon N. (2003). “Gra-vi rischi che i lavoratori possono nonsaper riconoscere”. In:http://gimle.fsm.it/25/2/09.pdf [25-06-2008]Maduli L. (2005). “Valutazione psico-sociale degli incidenti in adolescenza”.

In: http://www.psyreview.org/arti-coli2005/20050912maduli01.htm [25-06-2008]Bologna2000.com. (2007). “Asfissianel neonato a termine: simposio inter-nazionale a Modena”. In:http://www.bologna2000.com/mod-ules.php?name=News&file=article&sid=62141 [25-06-2008]Fondazionechiesi.org. (2006). “Parte ilprogetto internazionale sull’asfissianeonatale a tutela della salute mater-no-infantile”. In: http://www.fon-dazionechiesi.org/IT/iniziative/resp/in-dexNeo.html [25-06-2008]Bano A. (1999). “La paralisi cerebraleinfantile”. In:http://www.club.it/letizia/documenti/paralisi_cerebrali_infantili.html#FAT-TORI%20PRENATALI [30-06-2008]

ROMA, 6 LUGLIO 2007 - Oltre alle notizie sullo stato di salute dei bebe', durante la prima visita dei neonati i genitori ri-ceveranno anche insegnamenti su come effettuare le manovre salvavita contro il soffocamento per l'inalazione di cibo ol'ingerimento di corpi estranei. L'iniziativa e' delle societa' di Pediatria italiane, e potrebbe risparmiare fino a 50 morti al-l'anno nella fascia di eta' 0-14 anni.Secondo i dati Istat nella fascia di eta' 0-4 anni il 27% delle morti accidentali avviene per soffocamento. ''La maggiorparte di queste morti sarebbe evitabile con un intervento tempestivo che non sempre e' compatibile con l'attesa del 118- spiega Pasquale Di Pietro, Presidente della Societa' Italiana di Pediatria - l'intervento salvavita, in attesa del 118 cheva comunque sempre chiamato, puo' essere effettuato anche da un genitore, o dalla persona che in quel momento hain affidamento il bambino, eseguendo le adeguate manovre antisoffocamento che possono essere portate a termine consuccesso anche da personale non sanitario, purche' adeguatamente istruito''. Il progetto varato dalle societa' scientifi-che pediatriche interessera' non solo il territorio, ma anche l'ospedale. A tutte le Aziende Sanitarie Locali e ai Pronto Soc-corso verra' chiesta collaborazione affinche' consentano ai pediatri in ospedale di insegnare le tecniche di rianimazionecardiopolmonare di base ai genitori dei pazienti a rischio (bambini che hanno avuto episodi di apnea, crisi convulsive, pa-zienti cronici con problemi respiratori e/o cardiaci). Fonte: Ansa/Federfarma. In: www.junior.cybermed.it/index.php?option=com_content&task=view&id=360&Itemid=56

Page 20: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 20

''Da oltre 3 anni attendiamo risposta alle nostre istanze e non vor-remmo che a fare le spese dello scandalo che ha travolto la sani-ta' regionale siano ancora una volta le strutture che si occupano deiservizi sanitari di emergenza e che continuano ad essere conside-rate fenomeni marginali di scarsa rilevanza''. E' quando affermaMarcello Basili, coordinatore della Croce Gialla-Pubblica Assisten-za Abruzzo di Lanciano che dal 1987 garantisce - unitamente allaCroce Rossa e alla Valtrigno di San Salvo - il servizio ambulanzeper conto della Asl Lanciano-Vasto. Alla luce dell' inchiesta sullasanita' si pone l'accento di nuovo sulla circostanza che le associa-zioni di volontariato non vedono riconosciuti diritti elementari. ''Ilproblema - aggiunge Basili - e' che dal 2005 attendiamo che la Re-gione predisponga nuovi tariffari per il pagamento dei servizi. Quel-li attuali sono fermi al 1998 e non tengono conto dell'aumento deicosti che le associazioni sono costrette ad affrontare. In dieci anni

il costo di un litro di gasolio e' passato da 60 centesimi ad un euroe 50 centesimi''. Nel luglio del 2005 la questione fu portata all'atten-zione della Regione Abruzzo in un'interpellanza firmata dai consi-glieri Maria Rosaria La Morgia, Angelo Orlando e Walter Caporale.All'epoca la Croce Gialla, proprio per il mancato adeguamento deitariffari, fu costretta a ''tagliare'' 19 posti di lavoro. L' assessore Ber-nardo Mazzocca, nel consiglio regionale del 9 ottobre 2005, sotto-lineo' che ''la gestione esterna di questi servizi era auspicabile, per-che' piu' conveniente dell'assunzione diretta del personale sanita-rio e dell'acquisto dei mezzi da parte delle Asl''; e pertanto intende-va procedere in tempi brevi alla rideterminazione e aggiornamentodelle attuali tariffe. ''Siamo convinti - rimarca Basili - che Mazzoccaera in buona fede. Purtroppo la nostra situazione non si e' ancorasbloccata, mentre qualche conto in banca e' aumentato a scapito dichi ha sempre lavorato onestamente e nel rispetto delle regole ''.

CROCE GIALLA LANCIANO CHIEDE NUOVI TARIFFARI

Un vero e proprio Pronto Soccorso mobile, capace diraggiungere entro due ore qualsiasi luogo coinvolto dauna maxi emergenza in Regione Lombardia e che pre-vede già di espandersi per intervenire anche a livello na-zionale e della Comunità Europea. L’unità regionalegrandi emergenze (Urge), presentata oggi all’OspedaleNiguarda di Milano, somiglia a un mini-ospedale gonfia-bile, un’esperienza per ora unica in Italia.“L’Unità Grandi Emergenze - ha detto il presidente del-

la Lombardia Roberto Formigoni , che l’ha inaugurata -risponde in modo adeguato e innovativo alla domandadi soccorso in situazioni di maxi-emergenza, per fron-teggiare le quali sono necessari interventi rapidi, orga-nizzati, qualificati e con mezzi idonei. La Giunta regiona-le ha voluto dotarsi di tale struttura a beneficio del Siste-ma sanitario regionale e della Protezione Civile, finan-ziandola per un importo pari a un milione di euro, pro-muovendone la realizzazione e demandando al Niguar-da la realizzazione e il coordinamento operativo”.L’unità Urge, completamente autosufficiente, è costituitada un gruppo di sette tende gonfiabili capaci di ospitareveri e propri reparti, insieme a dieci automezzi. Ha 50posti letto, una zona di terapia intensiva e un laboratoriodi analisi, in grado di fornire i suoi risultati in poche ore.Inserita nella colonna mobile regionale della ProtezioneCivile, l’unità è anche in grado di effettuare, quandol’emergenza lo impone, i primi interventi chirurgici salva-vita, in attesa che il paziente venga trasportato al più vi-cino ospedale attrezzato. In futuro la gestione dell’Urgeverrà perfezionata sottoscrivendo un accordo conl’Agenzia regionale emergenza urgenza (Areu), che in-tegrerà quindi il pronto soccorso da campo con i mezzidel 118. Nel corso dell’inaugurazione, è stata infine pre-sentata anche una nuova ambulanza, donata al Niguar-da dall’Aem.

Rgione Lombardia - Protezione civile

Un Pronto soccorso “gonfiabile” per le maxi emergenze

La razionalizzazione del servizio di emergenza 118 e' lo scopodell'accordo siglato tra la Federazione italiana medici di famiglia(Fimmg) del Piemonte, la Federazione medici, il Coordinamentoitaliano dei medici ospedalieri, l'Associazione sindacale dei me-dici dirigenti e l'assessore alla salute della Regione Piemonte,Eleonora Artesio. Secondo la Fimmg ''l'intesa sul 118 giunge arazionalizzare il servizio, stabilendo regole per la distribuzioneequilibrata dei medici 118 nelle varie sedi operative, gestendo lareperibilita' ed anche la formazione professionale, che viene daora affidata al coordinamento delle Aziende sanitarie''. Sempresecondo la Federazione dei medici di famiglia, prima non eraassicurata la regolarita' di aggiornamento ai medici del 118.

IL PIEMONTE RAZIONALIZZA SERVIZIO EMERGENZE 118

L'Asl Napoli 5 ha avviato il progetto 'First Aid', che prevede l'istitu-zione di 6 punti territoriali con 3 unita' mobili e 3 con sede fissa: unoper ogni citta' ad alta densita' turistica. L'iniziativa sara' presentatadomani alle ore 12.00 agli scavi di Pompei, con la partecipazione deldirettore generale dell'Asl Napoli 5 Gennaro D'Auria, del responsa-bile aziendale del servizio innovazione tecnologica e culturale MarioMagliuolo e del commissario straordinario Renato Profili. ''L'azienda- si legge in una nota - ha voluto fornire una risposta adeguata ai bi-sogni di salute espressi dalle migliaia di turisti che ogni anno affol-lano le localita' di maggiore interesse delle nostra regione: Pompei,Ercolano, Stabia, Oplonti''. Le strutture saranno caratterizzate dallapresenza di personale formato per il primo soccorso e collegate pervia telematica con la postazione del 118. ''L'obiettivo - continua lanota - e' quello di offrire un servizio a persone che per scarsa cono-scenza del territorio potrebbe avere difficolta' ad orientarsi ma an-che quello di permettere uno screening tempestivo allo scopo di evi-tare l'intasamento improprio di servizi come il pronto soccorso, il 118e la guardia medica turistica''.

PROGETTO DI 'FIRST AID' PER I TURISTI

Page 21: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 www.emergencyoggi.it

Grande soddifazione all'inaugurazione del servizio che rap-presenta un balzo in avanti del servizio di emergenza. In pro-vincia già operative sette basi, presto diventeranno 11Foto by BARTESAGHIErba, il primo volo notturno dell'elisoc-

corso«La notte non ci fa più paura». È nato quasi per caso maè di sicuro effetto lo slogan coniato lunedì sera alla base del118 all’inaugurazione del volo notturno dell’elisoccorso. «802» è un numero che può non dire niente ai non addetti ailavori ma che è di grandissima importanza per tutti, medici, in-fermieri, volontari e per chi presta la sua opera nel campo del-l’emergenza nel Comasco: è la sigla dell’elicottero che da lu-nedì potrà garantire nella nostra provincia, ma anche in tuttala Lombardia, interventi notturni.La soddisfazione per questo risultato, cullato per dieci anni alpunto di trasformarsi quasi in un incubo dall’allora assessoreprovinciale alla Salute, Luciano Bresciani e dal responsabiledel 118, Mario Landriscina, era palpabile per due dei "padri"del progetto.L’assessore (ora regionale) alla Salute, Bresciani rappresentail versante politico mentre Landriscina quello operativo sul ter-ritorio di un sogno che doveva diventare realtà già nel 2001.Quello di Como doveva infatti essere il primo elisoccorso abi-litato al volo notturno della Lombardia e invece ha visto la lu-ce ieri, dopo non poche difficoltà, e che si va ad affiancare al-l’elicottero della provincia di Milano, già attivo di notte. «Le ba-si abilitate al volo notturno nella nostra provincia sono sette -ha precisato il responsabile del 118, Mario Landriscina - masperiamo che diventino presto almeno undici. Erba, Cantù, Ci-venna, Zelbio, Porlezza, San Bartolomeo Val Cavargna e Lan-zo d’Intelvi sono le piazzole già attrezzate, mentre quelle delfuturo saranno nell’ordine Menaggio, Como, Bellagio e Grave-dona. Il volo notturno per gli interventi primari prevede regolee tempi diversi da quello diurno: non si può verricellare il me-dico nelle immediate vicinanze di un evento come un inciden-te o della casa di un malato ma si deve atterrare nelle basi.Ciò, comunque, permette di guadagnare minuti fondamentali:basti pensare in caso di un infarto, ad esempio a San FedeleIntelvi, da raggiungere in ambulanza e quanto si guadagneràin termini di tempo grazie all’intervento dell’elicottero».Nel corso della conferenza, alla quale hanno preso parte an-che il direttore dell’azienda sanitaria Sant’Anna, Andrea Men-tasti e il direttore generale dell’azienda regionale emergenza-urgenza, Alberto Zoli, è stato illustrato anche il progetto dellafutura base operativa del 118 con elisoccorso che verrà rea-lizzata nella piana di Brugo a Villa Guardia: un progetto da 9milioni di euro.

Più sicuri anche al buio:Più sicuri anche al buio:l'elisoccorso vola di nottel'elisoccorso vola di notte

Guglielmo De Vita

Foto by BARTESAGHI

Page 22: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 22

libri news • congressi • tecnologie •

NUOVA MACCHINA ANTI-DOLORE A MELDOLA E FORLIMPOPOLI

Ha la capacita’ di ‘ingannare’ il cervellotrasformando i messaggi di dolore che ar-rivano dal corpo in messaggi di non soffe-renza. E’ la ‘Scrambler Therapy’ di una in-novativa macchina, frutto di un brevettosviluppato dal bioingegnere GiuseppeMarineo al policlinico universitario di TorVergata a Roma, annunciata in sperimen-tazione all’Irst (Istituto scientifico roma-gnolo per lo studio e la cura dei tumori) diMeldola - dove e’ stata presentata - e al-l’Unita’ operativa Hospice e cure palliativedi Forlimpopoli. La macchina, promossanel mondo da una partnership fra aziendestatunitensi e coreane, appare come unerisposta estremamente efficace per la te-rapia del dolore. Il sistema si compone dicinque elettrodi che, posti sul corpo, invia-no al cervello impulsi in grado d’ingannar-lo sopprimendo i segnali di dolore, con ri-sultati praticamente immeditati, in pochisecondi, nella maggioranza dei casi, an-che in quelli che non rispondono piu’ allamorfina per una durata media di circa 45minuti. Nei successivi trattamenti - e’ sta-to sottolineato - il dolore si ripresentasempre con minore intensita’, fino allacompleta scomparsa se l’evento che lo hacausato inizialmente si e’ risolto o il dan-no organico si e’ stabilizzato. Nel caso didolore cronico benigno di tipo neuropatico(sciatalgie non operabili, neuropatie dia-betiche, da trauma, nevralgia del trigemi-no e altro) un ciclo di 10-15 sedute e’ con-siderato spesso risolutivo, comunque e’eventualmente ripetibile. Nel caso di dolo-re oncologico - e’ stato precisato - la fre-quenza e’ mutevole in relazione allo statodel soggetto e puo’ richiedere, dopo unaterapia d’attacco (circa 10 trattamenti),anche un solo trattamento ogni 24 ore. Lecaratteristiche di non invasivita’, semplici-ta’ di utilizzo, rendono questa macchinaparticolarmente adatta (previo lo sviluppodella tecnologia) per l’uso domiciliare ne-cessario nella maggior parte dei malationcologici nella fase avanzata, aumen-tando significativamente la qualita’ dellavita del malato, ma anche del suo nucleofamiliare.

AD ANCONA SOCCORSO PUBBLICO PER SORDI VIA SMSLa Questura di Ancona ha messo a punto un nuovo sistema di soccorso pubblico per icittadini affetti da sordita’, in collaborazione con la sede locale dell’Ente nazionale sor-di. In caso di necessita’ (furti, malori, scippi o quant’altro), i sordi in difficolta’ possonoinviare un sms ad un palmare installato presso la Sala operativa della Questura, dovesono gia’ memorizzati numeri di telefono e riferimenti di una quarantina di iscritti all’En-te sordi, che si sono offerti di sperimentare il servizio. Bastera’ indicare il luogo in cui cisi trova in quel momento - a casa, per strada, al mercato - e una volante della Poliziao un poliziotto di quartiere accorrera’ in soccorso di chi ha chiesto aiuto.

SMI, AL VIA CORSO PER OPERATORI GUARDIA MEDICA

Il Tavolo tecnico tra il Sindcato medici italiani (SMI) e i vertici della Regione Lazio haapprovato il primo Corso di formazione per gli operatori del servizio di Continuita’ Assi-stenziale (ex Guardia Medica) addetti alla Centrale di Ascolto di Roma, le cui titolarita’verranno stabilite entro la fine del 2008. Il Corso, in stretta collaborazione con l’Ares118, verra’ svolto ogni anno al fine di consentire la formazione degli operatori addettialla Centrale. Per quanto riguarda il problema della mancanza di personale medico del-la Continuita’ assistenziale, il tavolo tecnico ha stabilito che per ora non si procedera’ad un adeguamento dell’organico del servizio periferico. ‘’Siamo soddisfatti di aver pro-posto ed ottenuto un Corso di preparazione dettagliatamente articolato in ogni sezione-ha dichiarato il segretario organizzativo dello SMI, Cristina Patrizi -. Un corso che na-sce dalla forte collaborazione maturata negli ultimi dieci anni con l’Ares 118 nel campodella formazione sulle emergenze-urgenze’‘.

UN VADEMECUM PER DISTRICARSI IN ITALIA E A ROMA

Un manuale pratico per indicare ai cittadini cosa sapere e fare per districarsi nei pro-blemi della sanita’ italiana e romana. Lo ha scritto il segretario generale dell’onlus ‘’Cit-tadinanzattiva’‘ Teresa Petrangolini. L’autrice del testo, impegnata da anni per la tute-la dei consumatori con il Tribunale dei diritti del malato, ha inoltre aggiunto che ‘’la co-scienza civica del cittadino italiano sulla cattiva sanita’, dalla realizzazione della primaCarta dei diritti del malato del 1980, e’ notevolmente consolidata ma occorre tenere gliocchi aperti su disservizi e disagi’‘. Sul ruolo delle associazioni, come il Tribunale delmalato, che tutelano i diritti dei pazienti il direttore generale dell’Asl Roma 2 Flori DeGrassi ha detto che ‘’sono uno stimolo per il corretto funzionamento dela servizio sani-tario nazionale’‘ mentre il presidente dell’Ordine dei medici di Roma, Mario Falconi, haammesso che ‘’la classe medica dovrebbe averne maggiore considerazione, anche seuna parte della categoria ha accettato il suo ruolo di garante dei malati’‘. Falconi ha inol-tre detto che ‘’un prontuario medico di certo non risolve i problemi della sanita’ italianapoiche’ ci sono molti cittadini ben informati che pagano piu’ di quanto dovuto per le pre-stazioni sanitarie’‘.

Page 23: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 Eo 23www.emergencyoggi.it

I veicoli donativerranno inviatinei vari paesi delmondo per iltrasporto di mate-

riali e personaled’emergenza

Sessanta veicoli destinati alla solidarietà. E’il regalo fatto da Land Rover in occasionedel suo sessantesimo anniversario alla Croce Rossa britannica ed alle sue consorellenel mondo. Le vetture sono state ufficialmente consegnate al Principe di Galles, Presi-dente della Croce Rossa, durante una cerimonia svoltasi nei giardini di Buckingam Pa-lace, con tutti i veicoli - Defender, Discovery e Freelander - allineati a formare la ban-diera della Croce Rossa. Il 2008 segna anche il centesimo anniversario della RoyalCharter, riconoscimento concesso da Edoardo VII alla Croce Rossa britannica.Una metà dei veicoli donati verrà inviata nei vari paesi del mondo per il trasporto di ma-teriali e personale d’emergenza, laddove gli aiuti rivestono un’importanza vitale, comein occasione degli eventi più catastrofici, quali cicloni, alluvioni, terremoti. Tra le Socie-tà della Croce Rossa che riceveranno le Land Rover figurano quelle della Sierra Leo-ne, del Lesotho e della Mongolia che, grazie a queste, potranno avere accesso ai ter-ritori più impervi ed isolati.Gli altri veicoli resteranno in UK, per contribuire alle operatività locali in caso di emer-

genze stradali, eventi pubblici o esondazioni di corsi d’acqua. Qualche Land Rover ver-rà trasformata in ambulanza e quindi dotata delle necessarie attrezzature, delle barel-le e dei medicinali. La donazione fa parte dell’impegno assunto dalla Land Rover di rac-cogliere fondi per oltre un milione di sterline, entro i prossimi due anni, durante lo svol-gimento del Land Rover G4 Challenge.

• libri • news • congressi • tecnologie • libri • news congressi • tecno

ALCOLISMO

VITERBO, PRIMO

PRONTO SOCCORSO E

AMBULATORIO AD HOC

E’ entrata in attivita’ presso la casa di cu-ra psichiatrica Villa Rosa di Viterbo, la pri-ma unita’ sperimentale per l’alcoldipen-denza d’Italia. Il servizio, realizzato in col-laborazione con la Asl, dispone di un ser-vizio di primo soccorso e di un ambulato-rio divisionale. All’interno della casa di cu-ra e’ inoltre possibile il ricovero dei pa-zienti presso il reparto di neuropsichiatria.I degenti sono assistiti da personale me-dico specializzato e da esperti psicologici.Di particolare rilevanza l’attivita’ del primosoccorso, che prevede la possibilita’ di in-terventi sul territorio da parte di una equi-pe medico-infermieristica in caso di emer-genza. L’assistenza si attiva su richiestadi privati o del pronto soccorso, 118, for-ze dell’ordine, guardia medica, Sert. Du-rante l’intervento di primo soccorso un ap-posito nucleo di valutazione clinico-assi-stenziale valuta le ipotesi di prendere incarico il paziente nell’ambulatorio divisio-nale, oppure del suo trasferimento in unpronto soccorso ospedaliero attraverso il118, o ancora del ricovero presso la Casadi Cura.

Dare il via alla ‘’Giornata della Promozio-ne della sicurezza nello Sport’, promuo-vendo l’organizzazione di iniziative con-crete e costanti finalizzate alla sensibiliz-zazione ed alla informazione sul tema,anche con l’istituzione di una Consultacreata ad hoc.E’ questo l’obiettivo della proposta di leg-ge presentata oggi dal vicepresidente del-la commissione Sport della regione Lazio,Enzo Foschi, alla presenza del presiden-te della Giunta regionale del Lazio, PieroMarrazzo. Hanno partecipato alla confe-renza, tra gli altri, anche Delia Santalucia,presidente dell’Associazione Alessandro

Bini, Vincenzo Castelli, presidente dellaFondazione Giorgio Castelli, Mario Broz-zi, responsabile sanitario della As RomaCalcio e presidente del Centro di Eticadello Sport di Tor Vergata, AlessandroPalazzotti e Riccardo Viola, presidenti ri-spettivamente del Coni regionale e pro-vinciale.L’impulso all’iniziativa e’ arrivato dall’in-contro con l’associazione Alessandro Bi-ni, il 14enne tragicamente scomparso il 2febbraio scorso a causa del trauma subi-to dall’impatto con un rubinetto di irriga-zione installato presso il campo di calciodella societa’ sportiva Almas di Roma e

con quello della Fondazione Giorgio Ca-stelli onlus, il ragazzo morto sempre suun calcio di calcio e sempre nel febbraio,ma del 2006, per un arresto cardiaco in-dotto da una fibrillazione ventricolare.‘’Occorre far si che la regione Lazio - haaffermato Enzo Foschi - nell’ambito delleproprie competenze, possa dare vita auna vera e propria cultura della sicurezzanegli impianti sportivi, anche con riferi-mento al piaga del doping.Un processo - ha chiarito - che mira acoinvolgere tutti i responsabili e gli opera-tori del settore ma anche le famiglie deiminori che fruiscono di queste strutture’‘.

PRESTO UNA LEGGE PER PROMOZIONE SPORT

SOLIDARIETÀ LAND ROVER

60 auto alla Croce Rossa

Page 24: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 24

Era la locandina di un b-movie horroranni Settanta: un assassino guidaun’ambulanza a folle velocità, nel retrouna paziente legata sul lettino ha losguardo atterrito di chi aspetta d’esserecondotta chissà dove e fatta a pezzi.Fantasmi estremi, per carità. Ma è laprima immagine che viene alla mentescoprendo che all’isola d’Elba, Casa direclusione di Porto Azzurro, hanno ap-pena diplomato soccorritori volontari daimpiegare sulle ambulanze delle Miseri-cordie nove detenuti i cui profili, quantomeno alcuni, sono ben poco rassicu-ranti.Il più noto è Lorenzo Bozano, condan-nato all’ergastolo per l’omicidio dellatredicenne Milena Sutter nel ‘71: con-cessagli la semilibertà dopo tredici an-ni, si finse poliziotto a caccia di droga epalpeggiò una ragazza uscita col fratel-lino dallo zoo di Livorno, perse i benefi-ci di legge e finì di nuovo in galera. Og-gi lo raccontano come un sessantunen-ne parecchio invecchiato, l’ombra del‘biondino della spider rossa’ che com-pare in tutte le storie dei delitti italianida rotocalco. Paolo Buragina era in-vece insegnante di chimica in unpaesino vicino a Lamezia: ‘Tragediadella follia’ titolarono i giornali quandonel ‘94 uccise a fucilate la moglie, lasuocera e la cognata incinta sotto gliocchi dei figli suoi e della cognata. Di-stinto, “lo diresti piuttosto un falsario”,

raccontano, è uscito dalcarcere ai primi di giugno,riduzione di un quarto dellapena per buon comporta-mento e sconto di tre annicon l’indulto. David Money-penny, “lungo, magro, unosguardo da volpe”, è l’olan-dese che nel 2001 per rapi-na freddò con un colpo dipistola l’orefice milaneseEzio Bartocci: in carcere,

condannato a trent’anni, sta studiandobiologia. Fiorenzo Alfano uccise suacugina Marisa, a Erba nel milanese,aprile ‘97: storia di un invaghimento, diuna moglie gelosa che ruba gli slip allarivale per riconquistare il marito, l’altralo scopre e vuole denunciarla, lui le ta-glia la gola. In casa, una raccolta di fal-li, un po’ comprati, un po’ fatti a bricola-ge. Uno si chiede: sacrosanto il recupero,ma non bastava insegnargli il mestieredi pasticcere, come al carcere di Pado-va? Bene che sentano il dovere moraledi risarcire la collettività, ma non erasufficiente fargli prender cura dei cuc-cioli abbandonati, come al carcere del-la Dogaia di Prato? Giusto che risco-prano i valori della vita, ma non si ri-schia meno limitandosi al gruppo tea-trale e al corso di cucina come a Luccao regalandogli quadri e concerti comeha fatto l’Accademia Hipponiana di mu-sica alle carceri calabresi? I casi sonodue. O il corso per volontario sulle am-bulanze è più che altro un’affermazionedi principio, un afflato etico, un memen-to, un escamotage per ribadire quel“rapporto fra carcere e territorio” chenessuno sa bene cosa significhi, masta citato in tutti i testi sacri sull’umaniz-zazione della pena; oppure ci si è spin-ti un filo troppo oltre il buon senso, sul-lo scivoloso terreno della retorica deibuoni intendimenti. Quale delle due?

La casa di reclusione di Porto Azzurro èun pezzo di storia, non solo carceraria.È una fortezza spagnola del Cinque-cento arroccata a guardia del golfo, conmura, fossato, ponte d’ingresso, orti,una pregevole chiesa interna ancorchébisognosa di recupero, un bianco cam-panile da spaghetti-western ma autenti-co. Una bellezza: e infatti tra i progettidel direttore Carlo Mazzerbo e del re-sponsabile dell’area trattamentale Do-menico Zottola c’è allestire visite guida-te per turisti, ciceroni i detenuti più col-ti, adeguatamente preparati. “Sempreche si trovi una banca, un ente o un me-cenate per finanziare il recupero alme-no parziale della struttura”, lancia l’ap-pello, col direttore in ferie, il vicediretto-re Pierfrancesco Petracca.Zottola è un bel personaggio. Sessan-t’anni, tipo pacato e pragmatico, senzafurori sessantottini. Ma è stato nel grup-po dei primissimi educatori entrati nellecarceri subito dopo la riforma peniten-ziaria del 1975; e racconta che un po’ ènata qui, con le visite del senatore Ma-rio Gozzini, la successiva riforma chenell’86 aprì a permessi-premio e penealternative. Oggi, in emergenza sicu-rezza, la Gozzini è sotto tiro: “Ma io hopiù paura degli indulti che di provvedi-menti di clemenza individuale”.

da l’Espresso

Croce rossa all’ERGASTOLODetenuti usati sulle ambulanze. È il programma di recupero del carcere sull’isola d’Elba.

Nove i diplomati soccorritori. Compresi alcuni pluriomicidi

di Roberto di Caro

Foto

: Dar

io O

rland

i / S

estin

i

DOMENICO ZOTTOLA CON UN DETENUTODOMENICO ZOTTOLA CON UN DETENUTO

Foto

: Dar

io O

rland

i / S

estin

i

Page 25: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

TECHNOSTAR REGALA TOTEMPER DEFIBRILLATORI A LEGANAZIONALE DILETTANTI

Technostar, azienda medica bologne-se, ha firmato un accordo con la Leganazionale Dilettanti per diffondere ilProgetto Elisir con una donazione ditotem per supportare i defibrillatori inambito sportivo. L’obiettivo del proget-to e’ avere in tutti i campi di calcio il de-fibrillatore inserito all’interno del ‘To-tem Elisir’, una struttura portatile verti-cale con in alto una tabella grafica cheriassume le tre principali sequenze uti-li a ricordare immediatamente l’uso deldefibrillatore sia in emergenza, ma an-che come training quando non si e’ inemergenza, per informare e formareall’uso. Sotto la tabella e’ posto il defi-brillatore in una cabinetta omologatacon allarme acustico e visivo per ri-chiamare altre persone. Dentro ci so-no le cartoline che richiamano l’uso deldefibrillatore e che possono essereportate con se’ vicino alla persona dasoccorrere, seguire le istruzioni pernon compiere errori a causa dellostress emotivo dell’intervento.

ISTITUTO SUPERIORE ANTINCENDI Via del Commercio 13 - Roma

SE IL LAVORO UCCIDE PER ARRESTO CARDIACOSE IL LAVORO UCCIDE PER ARRESTO CARDIACO“RIFLESSIONI SU CRITERI E METODI DI VALUTAZIONE, ADDESTRAMENTO ED ESECUZIONE

DELLE MANOVRE DI RIANIMAZIONE IN EMERGENZA NEI LUOGHI DI LAVORO”

Programma preliminare

20 novembre 200820 novembre 2008Roma, Aula Magna dell’Istituto Superiore Antincendi

4° Convegno nazionale IRC-Comunità

9.15 Saluto delle Autorità

1° SESSIONEConoscere le emergenze sanitarie nei luoghi di lavoro per salvare

9.45 Epidemiologia e statistica degli infortuni sul lavoro

10.15 Arresto cardiaco nei luoghi di lavoro; dimensione del problema: dalla prevenzione alla defibrillazione

10.45 Normativa attuale e relativa criticità: ruolo del medico competente e dell’addetto al primosoccorso

11.15 Coffee break

SECONDA SESSIONE

11.45 Contributo dei fattori di rischio professionali nell’insorgenza dell’arresto cardiaco

12.15 Esperienze con il defibrillatore semi/automatico(DAE): l’uso nei luoghi di lavoro

12.45 I casi del Cuore: premiazione dei casi prescelti

13.30 Lunch

TERZA SESSIONE

14.45 Chi insegna cosa a chi? Ruolo della formazione al primo soccorso nei luoghi di lavoro

15.15 Autodidattica e teleformazione

15.35 il caso MiniAnne: studio multicentrico-report preliminare

15.50 Evoluzione del ruolo degli Istruttori di Comunità: i veri protagonisti del cambiamento

16.15 Tavola Rotonda. Invitati:INAIL, IPSEMA, ISPESL, RSPP, Medici Competenti, Responsabili della sicurezza di grandiAziende Commerciali e Bancarie, Confindustria, Confesercenti, Rappresentanze sindacali

Conclusioni

17.30 Assemblea IRC-Comunità

21 novembre 2008

Corsi satellite di BLSDa e Corso Istruttori di ComunitàPalazzina F dell’Istituto Superiore Antincendi

Patrocinii richiesti:Alto Patrocinio della Presidenza della RepubblicaMinistero dell’InternoMinistero dell’Istruzione, Università e RicercaMinistero del Lavoro, Salute e Politiche SocialiINAILIPSEMAISPESLRegione Lazio

Direzione ScientificaDr. A. DestroDr. D. SbardellaDr. B. Papaleo

Comitato ScientificoDr. L. VenturiD.ssa G. CangianoDr. G. DolfinDr. M. LibertiD.ssa G. ManniniD.ssa L. Verdecchia

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Key Communication sas - Via Po 10 - 00198 RomaTel. 06.8535.5798 Fax 06.8535.5606 email: [email protected]ÀVia Croce Coperta n.11 - 40128 BolognaTel. 051.6389141 Fax 051.4189693www.irc-com.org - [email protected]

Page 26: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 26

A scuola di emergenzaGli esami e le lezioni non finiscono mai. So-

prattutto quando si tratta di emergenza. Èquello che hanno imparato i medici e gli in-

fermieri degli ospedali di Guiyang (Provincia delGuizhou) e Nanchang (Provincia dello Jiangxi), inCina, che hanno partecipato ai corsi di gestionedelle emergenze in Sanità organizzati dal CISP -Sviluppo dei popoli. Il Comitato italiano per lo svi-luppo dei popoli (CISP) è una delle tre ong italianepresenti in Cina. Dal gennaio 2007, con il contributo della Coopera-zione Italiana, ha iniziato a sviluppare un progetto diassistenza e formazione sulle emergenze sanitarienell’ospedale pediatrico di Nanchang e nell’ospeda-le municipale di Guiyang, nella provincia del Gui-zhou, confinante con il Sichuan, dove si è verificatoil terremoto. L’intervento sanitario è mirato ad aiuta-re direttamente la popolazione residente nel bacinod’utenza degli ospedali interessati, che dovrebbepoter così disporre di servizi sanitari di maggiorqualità. In particolare il CISP - Sviluppo dei popolista lavorando per potenziare e riqualificare i servizidi diagnosi e cura dell’Ospedale Pediatrico Provin-ciale di Nanchang ed i servizi pediatrici degli ospe-dali di contea di Gaoan, Anyi, Jinxian a beneficiodella popolazione pediatrica della Provincia delloJiangxi, che ammonta a circa 13 milioni di bambini.Nell’ospedale municipale di Guiyang invece l’obietti-vo del progetto è potenziare e riqualificare i servizidi medicina d’urgenza e di pronto soccorso diun’area urbana e rurale cui fanno capo circa 3,2 mi-lioni di persone, insieme alle contee circostanti. Il CISP ha promosso la costituzione a Nanchang eGuiyang di due centri di formazione, equipaggian-doli, organizzando corsi di formazione e formandoformatori locali. Complessivamente hanno parteci-pato, finora, ai corsi promossi dal Cisp circa 500 tramedici e infermieri della provincia dello Jiangxi(ospedale pediatrico di Nanchang e ospedali di con-tea) e circa 300 medici e infermieri dello staff del 120

(l’equivalente del nostro 118) e del Pronto soccorsodi Guiyang e delle contee limitrofe. Le lezioni sonostate sulla gestione dell’emergenza sanitaria per gliadulti e in campo pediatrico e hanno previsto un pe-riodo in Italia, presso varie strutture sanitarie del La-zio (tra cui l’Osp. Bambin Gesù di Roma, il 118 dellaRegione Lazio, ecc.), del Friuli Venezia Giulia (tra cuiil Burlo Garofolo), per studiare il funzionamento delnostro 118 e di come le regioni fanno fronte alleemergenze sanitarie. Vi hanno preso parte 6 tra me-dici e infermieri dell’Ospedale Pediatrico Provincialedi Nanchang ed 8 dell’Ospedale municipale diGuiyang, con un programma articolato in un visitabreve a strutture sanitarie italiane in diverse regioni,e a seguire uno stage di formazione di due mesi per4 medici presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Ge-sù di Roma e di un mese per tre medici pressol’Ospedale S. Corona di Pietra Ligure. Nessuno dei medici e infermieri che hanno parteci-pato al programma di visite in Italia avrebbe immagi-nato che avrebbero dovuto mettere in pratica moltopresto quello che avevano imparato. A poco meno diun mese di distanza dal loro viaggio si sono trovatiinfatti a dover affrontare l’emergenza del terremoto,recandosi sul posto per portare aiuto e soccorsi. Il CISP, nato a Roma nel 1983 compie quest’anno 25

anni di vita. È oggi presente in circa 30 paesi delmondo tra Africa, America Latina, Carabi, Asia, Me-dio Oriente e Europa. Lo sradicamento della pover-tà, la valorizzazione delle condizioni per lo sviluppo,la strada attraverso la riabilitazione e l’aiuto nelleemergenze: la nostra idea di cooperazione è centra-ta sulla collaborazione attiva con partners locali esulla promozione delle potenzialità esistenti nei pae-si poveri. I settori prioritari degli interventi di coope-razione sono lotta alla povertà e sviluppo rurale, si-curezza alimentare, salute rurale e urbana, educa-zione e formazione, gestione delle risorse naturali eambiente, appoggio ai processi di pacificazione, mi-crocredito e sostegno.

Cooperazione Internazionale - Cina

Page 27: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008 Eo 27www.emergencyoggi.it

Un reparto grande 5 continentiL’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, pur avendo un profondoradicamento sul territorio italiano, considera parte integrante del-la propria missione istituzionale l’aiuto, il supporto e l’assistenzain tutte quelle aree dove le condizioni socio-economiche, la mor-fologia del territorio e i tanti focolai di guerre dimenticate metto-no ogni giorno a repentaglio la vita dei più indifesi.Il 7 luglio si è svolta presso l’Aula Salviati la prima giornata di il-lustrazione del programma strategico di missioni internazionalidel Bambino Gesù Un reparto grande 5 continenti, con l’obietti-vo di divulgare le attività realizzate- anche grazie alla testimo-nianza diretta di chi vi ha preso parte- oltre che i programmi fu-turi, nonché illustrare le linee guida di partecipazione alle singo-le missioni all’estero che, si ricorda, rappresentano un’importan-te opportunità di crescita personale e professionale che l’Ospe-dale offre al proprio capitale umano.“Con questo programma strategico interpretiamo oggi il manda-to dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù come l’evoluzionedello spirito con il quale è nato: portare assistenza ai bambinimalati” ha detto il Presidente, prof. Giuseppe Profiti, nel corsodell’incontro.Sono circa quaranta gli Stati esteri i cui bambini, negli ultimiquindici anni, hanno ricevuto l’aiuto dell’Ospedale Bambino Ge-sù grazie a un articolato programma di missioni caritative finaliz-zate ad effettuare visite specialistiche, interventi chirurgici, co-struire veri e propri presidi (come quello di Takeo in Cambogia)e svolgere attività di formazione e aggiornamento altamentespecializzate per il personale ospedaliero e infermieristico deiPaesi dove maggiore è il bisogno di conoscenze pediatriche.Nel 2007 le nuove missioni internazionali hanno interessato i ter-ritori di Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Ri-ca, Cuba, Haiti e Repubblica Dominicana.In questi paesi è stato applicato il programma di prevenzionedella trasmissione materno-fetale dell’HIV, così come previstodall’accordo siglato con l’Istituto Italo Latino Americano (IILA) il30 aprile 2004, protocollo che prevede tra l’altro azioni di acco-

glienza e di teleassitenza nei confronti dei Paesi dell’Americacentro-meridionale. Sempre nel 2007 è stato firmato un accordo con l’Albania cheprevede la collaborazione tutoriale, sia clinica sia tecnica, conl’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di TiranaMedici, tecnici ed infermieri dell’Ospedale Pediatrico BambinoGesù hanno visitato e sottoposto a interventi terapeutici e chirur-gici, spesso complessi, migliaia di pazienti in aree del mondo do-ve manca la corrente elettrica, l’acqua o dove le mine antiuomofalcidiano ogni giorno bambini, donne e uomini.La loro opera è stata prestata in luoghi devastati dalle guerre,dalla fame e dalla sete o in aree del Pianeta dove, se è difficilecrescere per un bambino in buona salute, diventa quasi impos-sibile per uno malato, dove patologie o piccole malformazioniche nei Paesi industrializzati sono facilmente curabili, possonoportare all’emarginazione o alla morte.Le missioni internazionali di assistenza toccano gli angoli piùlontani senza dimenticare che vi è bisogno di cure sanitarie spe-cializzate anche per i tanti bambini che vivono poco lontano dal-l’Italia. Azioni ad ampio raggio sono state condotte nei Paesi delbacino mediterraneo, dalla Libia alla Tunisia, all’Albania. Nume-rose sono state anche le missioni nei luoghi emergenti dalla po-vertà come i Paesi dell’Europa dell’Est e dell’Ex Unione Sovieti-ca, dalla Romania alla Polonia, alla Bulgaria, alla Georgia.L’azione dei medici e del personale sanitario e tecnico del-l’Ospedale si rivolge anche all’Asia orientale e al continente afri-cano: Cina, Bangladesh, Costa d’Avorio, Repubblica Democrat-ica del Congo, Ghana, Kenia, Eritrea. In Cambogia l’accordo trail governo locale e il Bam-bino Gesù ha portato allarealizzazione di un padi-glione clinico-chirurgico dipediatria qualificato e at-trezzato, accessibile aipiù poveri, infatti medici, ifarmaci e le attrezzaturesono disponibili gratuita-mente. In Tanzania, oltre allamissione strutturata di Iti-gi, nella nuova capitaleDodoma, l’Ospedale hapreso in carico l’organiz-zazione delle attività deilaboratori del “Villaggiodella Speranza” che ospi-ta bambini orfani, affettidall’Aids, con l’attivazio-ne, la messa in opera el’implementazione delleapparecchiature, attraver-so l’invio di personalespecializzato.

Le missioni internazionali dell’Ospedale Bambino Gesùnelle aree più critiche del mondo

Le Missioni Umanitariee l'Impegno Internazionale

Dal 1994 i nostri medici hanno ope-rato in molte missioni in diverse partidel mondo, sono stati effettuati centi-naia di interventi chirurgici e in buona

parte di questi Paesi si è svolta an-che attività clinica e di insegnamento. Con altri è stata avviata una collabo-razione con l'OPBG al fine di far for-

mare in Italia medici e paramedicistranieri.

Nel corso di alcune missioni, pazientipediatrici sono stati trasferiti dal pro-prio Paese d'origine in Italia e trattati

presso l'OPBG.

Page 28: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

Luglio/Agosto 2008Eo 28

ALASSIO In inverno, gli abitanti di Alassio sfiorano le 11.000 unita’. In estatela popolazione della cittadina ligure arriva a toccare quota 80.000-90.000. A vegliare su di loro, un poliambulatorio, ‘Alassio Salute’ -polo di erogazione di cure primarie e di base ma non un punto dipronto soccorso e primo intervento - e il vicino Pronto Soccorso del-l’Ospedale di Albenga, oltre al servizio di autoambulanze garantitodalla Croce Bianca e dalla Croce Rossa. Al Pronto Soccorso di Al-benga - lontano circa 7 chilometri - transitano, nel periodo estivo, ol-tre 100 persone al giorno, con punte di 150 nel week-end. Nel cor-so dell’intero anno sono circa 31.000 le persone che fanno ricorsoalla struttura. Il centro ospedaliero ‘Santa Misericordia’ di Albengapermette di fare fronte alle diverse emergenze e necessita’. Gli ac-cessi al Pronto Soccorso riguardano, in particolare, traumi dovuti agiochi all’aperto e attivita’ sportive; difficolta’ legate al caldo per lapopolazione anziana; conseguenze di risse e liti, incidenti stradali.In caso di poli-traumi di particolare gravita’ o di emergenze cardio-logiche, anch’esse di maggiore gravita’, i pazienti - una volta stabi-lizzati - vengono condotti all’Ospedale ‘Santa Corona’, di Pietra Li-gure o, in casi di ulteriore gravita’, a Genova. Vengono trasportatinel capoluogo in ambulanza o in elicottero, sfruttando la pista del vi-cino aeroporto di Villanova d’Albenga. Non e’ presente una cameraiperbarica: le piu’ vicine si trovano alla Medicina del Lavoro di Ge-nova e nelle strutture della Marina Militare a La Spezia.

FORTE DEI MARMI Nei mesi invernali gli abitanti di Forte dei Marmi sfiorano quota8.000. In media, dai primi di maggio alla fine di agosto, sono74.700 - con una punta di 98.000 in agosto - le persone che tra-scorrono, ogni mese, le loro vacanze qui, in riva al Tirreno. Sullaloro sicurezza e sulla loro salute, vegliano un presidio della CroceVerde - che si occupa solo di un primo intervento, dove transitanoun centinaio di persone al giorno -, un ambulatorio della Misericor-dia e un servizio di guardia medica notturna, prestato dalla Casa diCura ‘San Camillo’. Non e’ presente un presidio di Pronto Soccor-so, che si trova, invece, al nuovo Ospedale della Versilia, a Lido diCamaiore. Nel Pronto Soccorso del nosocomio - che dista pocomeno di dieci chilometri dalla spiaggia di Forte dei Marmi - transi-tano, nel periodo estivo, diverse decine di persone al giorno. Nel fi-ne settimana sono circa 250 gli accessi alla struttura: nei mesi diluglio e agosto, il dato del week-end si attesta - mediamente - sul-le 320 persone. La scorsa estate sono state 16.000 le persone chehanno fatto ricorso al Pronto Soccorso dell’Ospedale nei mesi di lu-glio e agosto: nei mesi di novembre e dicembre, indicativi del pe-riodo invernale, sono state poco piu’ di 10.000. Il centro ospedalie-ro versiliano - che serve non solo i centri del litorale ma anche quel-li dell’entroterra - permette di fare fronte alle diverse emergenze enecessita’. Gli accessi al Pronto Soccorso riguardano, in particola-re, ferite dovute a giochi all’aperto; problemi legati al caldo per lapopolazione anziana; intossicazioni alcoliche; incidenti stradali;traumi lievi. In caso di traumi di particolare gravita’, come quelli en-cefalici, i pazienti, una volta stabilizzati, vengono condotti in ambu-lanza o in elicottero - l’ospedale e’ dotato di eliporto - presso lestrutture universitarie di Pisa. Quanto alle patologie cardiologiche,coperte dalla struttura, l’emodinamica e’ a Massa, mentre per casidi maggiore gravita’, il centro di riferimento resta quello di Pisa, do-ve si trova anche la camera iperbarica.

IL NORDOVESTSono due spiagge d’elite, tra le piu’ belle e note d’Italia. Eppure,diversamente dalle piu’ popolari cittadine adriatiche come Ric-cione o Lignano Sabbiadoro - dove i presidi di Pronto Soccorsoarrivano quasi sulla battigia - ad Alassio e Forte dei Marmi esi-stono solo punti di prima emergenza dedicati ai ‘codici bianchi’,ossia ai casi di minore pericolosita’. Per ogni altra evenienza diPronto Soccorso, senza contare i casi piu’ gravi, cittadini e turi-sti della localita’ ligure devono spostarsi all’ospedale di Albenga.Quelli del centro toscano, invece, all’Ospedale della Versilia, aLido di Camaiore. Strutture vicine - entrambe distanti meno didieci chilometri dal litorale - chiamate, pero’, a servire un’areaparticolarmente vasta. Il nosocomio di Albenga, oltre a servire lecittadine del litorale - da Andora a Laigueglia alla stessa Alassio- copre anche le necessita’ dell’entroterra, sino a lambire i pae-sini del cuneese come Caprauna. Il nuovo ospedale unico dellaVersilia, dal canto proprio, copre tutte le necessita’ delle cittadi-ne affacciate sulla porzione di Tirreno che ne bagna il territorio, oltre a quelle delle persone che scelgono le vicine Alpi Apua-ne come meta di escursione o di vacanza. Senza contare il pe-riodo del Carnevale, una sorta di mini-stagione estiva che coin-volge Viareggio e le sue vicinanze. E se ad Alassio - con centi-naia di migliaia di turisti, a camminare fra i suoi carrugi e a farsifotografare vicino al celebre ‘Muretto’ - si puo’ ricorrere anche aun poliambulatorio, proprio in centro, ‘’ma per le funzioni diPronto Soccorso’‘ senza contare le situazioni piu’ pericolose, ‘’sideve per forza andare a Albenga o a Pietra Ligure’‘, a Forte deiMarmi, oltre alla Croce Verde affacciata sul lungomare dovepassano ‘’un centinaio di persone solo per piccole emergenzeda codice bianco’‘, una mano la danno anche i volontari dellaMisericordia. Nelle sue sale, proprio a ridosso di una chiesa pa-rocchiale a due passi dalla spiaggia, oltre a fornire servizio diautoambulanza ‘’si cerca di fare fronte alle piccole necessita’‘’,per quanto possibile, di turisti e cittadini. Con gentilezza, un sor-riso e un ‘’pace e bene’‘, di un frate di passaggio nel piccoloatrio. Cosi’, con i medici a spiegare che i turisti ‘’scelgono co-munque l’Ospedale, per ogni caso, anche il piu’ banale, alla ri-cerca di maggiore garanzia’‘, si ingrossano le file ai servizi diPronto Soccorso. ‘’Ho aspettato piu’ di un’ora per un controllo aun piede’‘ spiega un signore all’uscita dal nosocomio di Alben-ga e ‘’io due per una visita all’orecchio’‘ aggiunge un cittadinostraniero: forse si poteva ricorrere a un presidio diverso, ma co-si’, e’ convinzione generale, ‘’si e’ piu’ sicuri’‘. Anche quando lepatologie a farla da padroni nelle strutture di Pronto Soccorso,in estate, sono i traumi lievi; le insolazioni per i piu’ anziani; leferite da gioco e sport; l’abuso alcool o di sostanze stupefacen-ti e le ferite da rissa, soprattutto nel week-end, oltre agli inciden-ti stradali, anche in questo caso in prevalenza nel fine settima-na. Al Pronto Soccorso, spiegano dall’Ospedale unico della Ver-silia, capitano molti ‘’casi da codice bianco’‘. Spesso in manieraconsiderevole. ‘’Sono proprio questi pazienti quelli che si lamen-tano di piu’, specie se anziani, per le code’‘. In qualche modo,pero’, devono rassegnarsi: ‘’la precedenza la hanno i codici ros-si e gialli’‘. I casi piu’ gravi, per i quali non si puo’ fare a meno diessere condotti in Ospedale. E se non si ricorre a un elicottero- ne’ ad Alassio, ne’ a Forte dei Marmi c’e’ un eliporto - o all’au-tostrada, bisogna fare i conti con la statale Aurelia: storica e pa-noramica, soprattutto in Liguria, ma molto frequentata.

VIAGGIO NELLA SANITA’ AL MARE

Page 29: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

LA SITUAZIONE DAL SUDPer un’ embolia da immersione subacquea si rischia. Le came-re iperbariche sono poche e lontane. Per una gamba fratturatapuò servire l’ elicottero. Ma i volontari sono numerosi. Una foto-grafia della sanità estiva nelle località marine del Sud mostra ca-renze piuttosto serie, e cattiva distribuzione sul territorio dellestrutture (in Basilicata ci sono 17 tra ospedali e presidi per 600mila abitanti, ma spesso si corre fuori regione). I Comuni fannosforzi per fronteggiare l’ assalto turistico di luglio ed agosto.Quattro Regioni: Campania, Basilicata, Calabria e Puglia, duecoste, quella tirrenica e quella adriatica, ripropongono problemisimili. A Positano, ad esempio, i residenti in estate balzano da 4mila a 10 mila. L’ ospedale non c’é, e neanche la guardia medi-ca. Il presidio più vicino è a Castiglione di Ravello, a 15 km dicurve della bella e pericolosa statale 164. Il presidio, che servebuona parte della Costiera Amalfitana (12 Comuni, 39 mila resi-denti) è attrezzato per piccoli interventi chirurgici, ma per i codi-ci rossi bisogna arrivare, curva dopo curva, all’ ospedale di Sor-rento, che dista 22 chilometri.“Certo - dice il sindaco, Domenico Marrone - 10 anni fa Castiglio-ne non c’ era, ma resta molto da fare”. Il Comune ospita volon-tari per fare funzionare un ambulatorio allestito in una scuola.Per il pronto soccorso (un’ ottantina di interventi da giugno adagosto) provvede 24 ore su 24 un’ ambulanza attrezzata. La ca-mera iperbarica si trova all’ ospedale di Nocera Inferiore, a 55km, per cui si ricorre spesso all’ eliambulanza. “A giorni - annun-cia il sindaco - potrà atterrare sul molo nuovo, manca solo il col-laudo”. Sono in tanti anche i turisti che, attirati dalla bandiera bluper il suo mare, scelgono come meta di vacanze Maratea, la cit-tà-immagine della Basilicata, dove tra giugno ed agosto i resi-denti passano da 5 mila a 35 mila. L’ ospedale ha un pronto soc-corso ma pochi reparti. Francesco Ambrosio, sindaco di Maratea

fino al 30 giugno, parla di “situazione deficitaria”. `’Attendiamodal 2007 un’ ambulanza attrezzata”. Il 118 dispone di due ambu-lanze non medicalizzate e per gli interventi di pronto soccorso,fino a 250 nei mesi estivi, spesso si fa ricorso agli ospedali di La-gonegro (40 km),o a quelli fuori regione di Praia a Mare (16 km)e Sapri (19 km). “Eppure - commenta Ambrosio - la Basilicataconta su 17 ospedali”. Per il primo soccorso sulle spiagge il Co-mune conta su 12 volontari della Società di salvamento. A Pra-ia a mare, invece,”la stagione si è accorciata per la crisi - spiegail sindaco Carlo Lomonaco - ma dal 20 luglio a fine agosto pas-seremo da meno di 7 mila a 40 mila residenti”. A Praia, costa tir-renica della Calabria, il pronto soccorso del presidio ospedalieronel 2007 ha eseguito quasi 4 mila e 100 interventi, l’ 80% deiquali concentrati nei mesi estivi. Manca il reparto di ortopedia eper un arto fratturato bisogna recarsi all’ ospedale di Cetraro (40km) oppure a Paola (60 km), mentre per i casi più gravi si volain elicottero fino a Catanzaro (168 km). Sulle spiagge vigilano treambulanze con un infermiere a bordo. Non c’ è camera iperba-rica. A Ostuni, il fiore all’occhiello della Puglia, dove le presenzeturistiche sono 500 mila l’ anno, si passa da 33 mila a 70-80 mi-la residenti tra giugno e fine agosto. L’ ospedale dispone deiprincipali reparti.“Ma si fa sentire - dice il sindaco Domenico Tanzarella - la man-canza della unità di terapia intensiva, per la quale bisogna recar-si a Brindisi (30 km) e dell’ unità coronarica”. Il 3 luglio l’ elicotte-ro che trasportava i feriti nel gravissimo incidente di Fasano, èatterrato nel campo sportivo. La pista per le eliambulanze è a Vil-lanova, che dista 10 chilometri. Va meglio con le ambulanze. “Neabbiamo cinque tra Fasano ed Ostuni - dice il direttore sanitariodella Asl di Brindisi, Emanuele Vinci - ed il 3 luglio siamo riusci-ti in un’ ora e 20 minuti a trasferire 47 feriti in cinque diversi ospe-dali”. La camera iperbarica più vicina è a Taranto, 50 chilometridi distanza.

Luglio/Agosto 2008 Eo 29www.emergencyoggi.it

Page 30: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

TERAPIA DI URGENZA IN MEDICINA Quarta edizione

Winshall J.S., Lederman R.J.

240 paginePrezzo: € 20.00 Anno di pubblicazione: 2008

ECOGRAFIA IN EMERGENZA-URGENZA

V. Cianci

pagine 151Prezzo: € 38.00Anno di pubblicazione: 2004

URGENZE ED EMERGENZE pocket Inclusi Algoritmi della American Heart Association

Collaboratori: American Heart Association, HaberlR., Hoag Hospital and Newport Beach Fire Depar-tment, Maine Emergency Medical Services, Smo-linske S., Stuckrad-Barre S.

344 pagineEd: 2006 Prezzo: € 15.00

APPROCCIO ALLA LETTURA DEL-L'ELETTROCARDIOGRAMMA INURGENZA

Mazzone M., De Cave Lozzi L.Presentazione di: Pagnanelli A.

64 paginePrezzo: € 20.00 Anno di pubblicazione: 2007

Nel testo viene proposto un metodo, quello degli step dell’ACLS, adatto sia a quan-ti abbiano una buona competenza di elettrocardiografia e vogliano sperimentareun approccio rapido particolarmente utile nelle situazioni di emergenza/urgenza, siaa quanti, con conoscenze dell’argomento non particolarmente approfondite, vo-gliano rapidamente dotarsi di uno strumento metodologico che possa guidarne icomportamenti.Un libro quindi utile a molti, a chi quotidianamente lavora nei servizi di emergenzaospedalieri o territoriali, a quanti pur agendo in settori diversi della medicina d’urgen-za sono consapevoli della necessità di avere una certa competenza su questo tema,a quegli infermieri che nell’affermazione della propria autonomia professionale vo-gliano perseguire un incremento delle proprie competenze tecniche.

Urgenze ed Emergenze Pocket è una ottima raccolta di informa-zioni e include: • gli eccellenti algoritmi di supporto vitale sviluppati dall’Ameri-can Heart Association in collaborazione con l’International Liaison Commit-tee on Resuscitation (ILCOR) • le annotazioni su tutti i farmaci comunemente usati in Medici-na d’Urgenza • una sezione di cardiologia l volume è rivolto a soccorritori, paramedici, soccorritori d’urgen-za ed a tutti i professionisti coinvolti nei servizi di Medicina d’Urgenza

La libreria completa sul sito

E’ POSSIBILE ORDINARE TELEFONICAMENTE AL N. 06.8535.57906.8535.57988

Per ordinare i volumi e i prodotti compila e spedisci la cartolina (scadenza offerte: 15.09.2008)

q.tà Prezzo Unitario Totale

Urgenze ed Emergenze pocket € 15,00

Approccio alla lettura dell'elettrocardiogramma in urgenza € 20,00

Terapia di urgenza in medicina € 20,00

Ecografia in emergenza-urgenza € 38,00

Emergenze pediatriche € 75,00

Il medico di guardia € 25,00

Nursing nell’emergenza urgenza € 64,00

ECG notes € 15,00

Emergenze extraospedaliere. Gestione delle vie aeree € 21,50

Responsabilità penale e prevenzione del rischio giuridico € 15,00

Spese di spedizione* € 8,00

TOTALE ORDINE*Attenzione:

le spese di spedizione sono da pagare una sola volta anche

compilando due cartoline

SPEDIRE VIA FAX AL NUMERO 06 8535.5606 ALLEGANDO IL PAGAMENTO EFFETTUATO TRAMITE:

A/B non trasferibi le intestato a Key Communication sas

A mezzo versamento su c/c postale N° 98991003

Alla consegna con corriere TNT

(diritto di contrassegno di € 10,33 da aggiungere all’ordine)

Alla consegna con Poste Italiane

(diritto di contrassegno di € 1,50 da aggiungere all’ordine)

Tramite Carta di Credito anche telefonicamente allo 06/85355798

N° Carta

Scadenza n° Sicurezza Firma

Nome

Cognome

Cod. Fiscale

Via N.

Loc Cap Prov.

Tel. E-mail

Professione

ATTENZIONE: TUTTI I CAMPI SONO OBBLIGATORI

GARANZIA DI RISERVATEZZA. Il trattamento dei dati personale che La riguardano viene svolto nell’ambito della banca dati elettronica

della Key Communication s.a.s. e ai sensi e per gli effetti del D. Lgs. 196/03 concernente la tutela dei dati personali. Solo se Lei non

desiderasse ricevere comunicazioni barri la casella.

La libreria completa sul sito

www.emergencyoggi.itKey Communication - Via Po, 10 - 00198 Roma - Tel. +39 06 85355798 e-mail: [email protected]

Page 31: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008

libri

EMERGENZE PEDIATRICHE VI Edizione

Ed. italiana di: BONA G.

778 paginePrezzo: € 75.00

IL MEDICO DI GURADIA

Ed. italiana di Pellicano R.,PATEL A.

pagine 566Prezzo: € 25.00Anno di pubblicazione: 2007

NURSING NELL’EMERGENZAURGENZA

Fultz J., Sturt P.A.

928 pagineEd: 2007 Prezzo: € 64.00

EMERGENZE EXTRAOSPEDALIEREGESTIONE DELLE VIE AEREE

Menarini M.

126 paginePrezzo: € 21.50Anno di pubblicazione: 2007

La gestione avanzata delle vie aeree riveste, secondo le principali linee guida, un ruo-lo centrale nell'emergenza extraospedaliera. Nella grande maggioranza dei casi, tut-tavia, i medici che operano sul territorio non sono anestesisti rianimatori e devono ac-quisire – come i numerosi infermieri e soccorritori volontari che operano nel soccorsoextraospedaliero – specifiche capacità e competenze in questo ambito. Questo ma-nuale, nato dall'esperienza sul campo, si propone come strumento di supporto perl'addestramento di medici e infermieri all'utilizzo delle tecniche avanzate di gestionedelle vie aeree in condizioni di emergenza. Il libro intende offrire una guida pratica peraffrontare con maggiore tranquillità le problematiche del paziente critico, assicuran-dogli un trattamento qualificato sul luogo dell'evento nel minor tempo possibile.

EMERGENZA SANITARIARESPONSABILITÀ PENALE E PREVENZIONE DEL RISCHIOGIURIDICO

Santelices G.

160 paginePrezzo: € 15.00Anno di pubblicazione: 2007

ECG NOTES

Edizione italiana di: E. OLIARO – P.L. OMEDE'(2006) S.A. JONES

195 pagine

Prezzo: € 15.00

Questo volume, pratico e di facile con-sultazione, è uno strumento di lavoro in-dispensabile per gli infermieri che lavora-no nei Dipartimenti di Emergenza-Urgen-za. Nel testo sono descritte 37 procedu-re infermieristiche seguendo uno sche-ma preciso: breve descrizione, indicazio-ni, controindicazioni e precauzioni, ma-teriali, interventi infermieristici e assisten-za al paziente.

Le fasi del soccorso sanitaria extra-ospedaliero, os-sia quelle manovre che intercorrono tra l’eventolesivo e l’arrivo del malato al pronto soccorsoospedaliero, hanno come unico obiettivo il recu-pero dell’integrità psicofisica che il paziente posse-deva antecedentemente l’evento avverso.In questo volume valuteremo il rischio giuridico acui sono esposti gli operatori dell’emergenza du-rante gli interventi sanitari d’urgenza-emergenza.

GIORGIO SANTELICES

Si sentiva proprio la necessità di un libro che par-lasse dei rischi in ambito giuridico a cui i soccorrito-ri, attribuendo al termine il senso più ampio del si-gnificato, sono soggetti durante la loro attività?A giudicare dal progressivo aumento del conten-zioso civile e penale che in questi ultimi anni ab-biamo colto da quell’osservatorio privilegiato chesono le Centrali Operative dei Servizi Sanitari di Ur-genza Emergenza, si direbbe proprio di sì. Il soccor-so sanitario territoriale non è sicuramente un’ecce-zione nel panorama della sanità italiana che, inquest’ultimo decennio, ha assistito ad una progres-siva presa di coscienza da parte dei cittadini-uten-ti dei propri diritti e della necessità di un’assistenzaadeguata in termini di qualità e non solo di quan-

tità.Il risultato di questa legittima evoluzione non puòessere che,accanto ad una sempre maggior com-petenza professionale degli operatori del soccor-so, una maggior cultura nel settore specifico og-getto di questo volume.Sicuramente la materia non è semplice né tantomeno di facile lettura; tuttavia le annotazioni espli-cative alle leggi che disciplinano la materia ed icommenti alle sentenze ritenute più significative ,rappresentano un apprezzabile sforzo per renderepiù <<digeribile>> un argomento per certi versiostico e pieno di tecnicismi.Completano la disamina degli aspetti medico-le-gali della professione di soccorritore una panora-mica del corpo legislativo istitutivo del sistema disoccorso sanitario in urgenza emergenza e, <<lastbut not least>>, alcune puntualizzazioni su argo-menti oggetto spesso di richieste di precisazioni ospiegazioni.Agli autori di questo saggio va il merito di avercontribuito a fornire quelle nozioni tecniche di cuiun soccorritore, a cui viene richiesta una sempremaggior professionalità, ormai non può più fare ameno.

Dott. Giancarlo Fontana

Page 32: Emergency Oggi Rivista Numero di Luglio/Agosto 2008