EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole,...

82
on è facile scrivere un edi- toriale per una rivista di bibliofilia: la cronaca infatti nostra è sempre così monotona- mente rosea! Nuove iniziative culturali, nuovi libri, nuove sco- perte tra i libri antichi, nuove ipotesi ermeneutiche: tutto sem- bra andare per il meglio! E se qualche grattacapo c’è, riguarda i responsabili della conservazio- ne dei fondi antichi, per la loro salvaguardia e valorizzazione, e non fa notizia, perché anche qui solo le novità positive trovano qualche eco pubblica, per esem- pio la riproduzione facsimilare dell’Eusebio Queriniano, oppure la deprecata ipotesi –quod deus avertat- di un qualche danno grave e irreparabile, come la tri- stemente famosa alluvione di Firenze, commemorata or non è guari, con la ferma speranza che non si ripeta mai più. Oggi tengono banco nei mas- smedia, oltre alle chiacchiere frivole del gossip, quasi soltanto eventi luttuosi o quantomeno drammatici, e tra questi in parti- colare due, che forse ci riguar- dano più da vicino degli altri: la crisi della funzione educativa della scuola e, in rivoltante sinergia, l’esplosione di com- portamenti giovanili deviati che pudicamente si riassumono sotto il termine ‘bullismo’. Ma che c’entrano con noi bibliofili? Assolutamente nulla, per fortuna; se mai ‘e contra- rio’, nel senso che, dove ci sono libri e amore per i medesimi, non c’è spazio né per l’ignoran- za volontaria né per la violenza gratuita. Anzi la storia della cultura è lì che ci dice come, per secoli, alla crisi del sistema scolastico sup- plirono le iniziative anche estemporanee degli uomini di cultura, con il principale e spes- so unico aiuto dei libri, e spesso con risultati mirabili, da far cre- dere che, se libri e scuola sono un tutt’uno, fra libri e aule, stru- menti di scrittura e di calcolo e persino insegnanti, i libri tengo- no sempre comunque il primo posto: di tutto il resto si può fare a meno, di loro no! Prova ne sia che innumerevoli dotti ed eruditi, artisti e pensato- ri, dalla più remota antichità ai tempi nostri, non ci hanno lasciato verun commosso ricor- do dei loro insegnanti, in taluni casi non li hanno neppure avuti o, se per qualche tempo ne hanno avuto uno o più, costoro non erano all’altezza per inse- gnare loro qualcosa ‘memoratu digna’ e si limitavano al lavoro repressivo e punitivo del plago- sus Orbilius di oraziana memo- ria; eppure molti grandi uomini, imparando dai libri e dalla prati- ca di chi amava i libri oppure sapeva ‘scrivere’ con l’esperien- za concreta delle cose, sono stati capaci di rinnovare le lettere, il pensiero e le arti. Forse la scuola dovrà con umile passione imparare qualche cosa da loro, dai vecchi maestri, e ritrovare un po’ della sua anima umanistica e bibliofila, quando i libri significano memoria, rifles- sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai suoi fra- teli maggiori, terrorismo, razzi- smo, sfruttamento, oppressione, guerra e tutti gli incendi che ali- mentano questa coltre d’odio che avvolge il nostro pianeta, me la potrei cavare con un “parole non ci appulcro”, per non rischiare l’ovvietà: da sem- pre la cultura e i libri in partico- lare, con la loro capacità di sopravvivere all’autore e di farne sentire viva la voce in luo- ghi e tempi diversi e lontani da lui e tra loro, sono in prima linea contro tutte le forme di sopraffazione e soprattutto con- tro ogni potere fondato sulla violenza, che infatti ripaga i libri pericolosi con attenzioni 1 EDITORIALE di Mino Morandini Professore di Lettere Ginnasiali al Liceo Classico Arnaldo da Brescia; Professore a contratto di Lingua Latina, Facoltà di Giurisprudenza, Università Statale di Brescia. N

Transcript of EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole,...

Page 1: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

on è facile scrivere un edi-toriale per una rivista di

bibliofilia: la cronaca infattinostra è sempre così monotona-mente rosea! Nuove iniziativeculturali, nuovi libri, nuove sco-perte tra i libri antichi, nuoveipotesi ermeneutiche: tutto sem-bra andare per il meglio! E sequalche grattacapo c’è, riguardai responsabili della conservazio-ne dei fondi antichi, per la lorosalvaguardia e valorizzazione, enon fa notizia, perché anche quisolo le novità positive trovanoqualche eco pubblica, per esem-pio la riproduzione facsimilaredell’Eusebio Queriniano, oppurela deprecata ipotesi –quod deusavertat- di un qualche dannograve e irreparabile, come la tri-stemente famosa alluvione diFirenze, commemorata or non èguari, con la ferma speranza chenon si ripeta mai più.Oggi tengono banco nei mas-smedia, oltre alle chiacchierefrivole del gossip, quasi soltantoeventi luttuosi o quantomenodrammatici, e tra questi in parti-colare due, che forse ci riguar-dano più da vicino degli altri: lacrisi della funzione educativadella scuola e, in rivoltantesinergia, l’esplosione di com-portamenti giovanili deviati chepudicamente si riassumono sotto

il termine ‘bullismo’.Ma che c’entrano con noibibliofili? Assolutamente nulla,per fortuna; se mai ‘e contra-rio’, nel senso che, dove ci sonolibri e amore per i medesimi,non c’è spazio né per l’ignoran-za volontaria né per la violenzagratuita.Anzi la storia della cultura è lìche ci dice come, per secoli, allacrisi del sistema scolastico sup-plirono le iniziative ancheestemporanee degli uomini dicultura, con il principale e spes-so unico aiuto dei libri, e spessocon risultati mirabili, da far cre-dere che, se libri e scuola sonoun tutt’uno, fra libri e aule, stru-menti di scrittura e di calcolo epersino insegnanti, i libri tengo-no sempre comunque il primoposto: di tutto il resto si può farea meno, di loro no!Prova ne sia che innumerevolidotti ed eruditi, artisti e pensato-ri, dalla più remota antichità aitempi nostri, non ci hannolasciato verun commosso ricor-do dei loro insegnanti, in talunicasi non li hanno neppure avutio, se per qualche tempo nehanno avuto uno o più, costoronon erano all’altezza per inse-gnare loro qualcosa ‘memoratudigna’ e si limitavano al lavororepressivo e punitivo del plago-

sus Orbilius di oraziana memo-ria; eppure molti grandi uomini,imparando dai libri e dalla prati-ca di chi amava i libri oppuresapeva ‘scrivere’ con l’esperien-za concreta delle cose, sono staticapaci di rinnovare le lettere, ilpensiero e le arti.Forse la scuola dovrà con umilepassione imparare qualche cosada loro, dai vecchi maestri, eritrovare un po’ della sua animaumanistica e bibliofila, quando ilibri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e menoregole, più lettura, problemi,questioni, dubbi e meno routine!Quanto al bullismo e ai suoi fra-teli maggiori, terrorismo, razzi-smo, sfruttamento, oppressione,guerra e tutti gli incendi che ali-mentano questa coltre d’odioche avvolge il nostro pianeta,me la potrei cavare con un“parole non ci appulcro”, pernon rischiare l’ovvietà: da sem-pre la cultura e i libri in partico-lare, con la loro capacità disopravvivere all’autore e difarne sentire viva la voce in luo-ghi e tempi diversi e lontani dalui e tra loro, sono in primalinea contro tutte le forme disopraffazione e soprattutto con-tro ogni potere fondato sullaviolenza, che infatti ripaga ilibri pericolosi con attenzioni

1

EDITORIALE

di Mino MorandiniProfessore di Lettere Ginnasiali al Liceo Classico Arnaldo da Brescia;Professore a contratto di Lingua Latina, Facoltà di Giurisprudenza, Università Statale di Brescia.

N

Page 2: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

censorie fino alla soppressione,sorte che non di rado hanno incomune con autori, lettori e dif-fusori, tanto che, in tempi ditirannia, leggere e scrivere pos-sono diventare attività criminalie pericolosissime.Al proposito si affollano allamente nomi ed episodi dell’epo-pea del ‘samizdat’, l’editoriaclandestina del dissensonell’URSS; tuttavia mi limiteròa ricordare un volumetto assaicaro a noi bibliofili, l’Elogio dellibro di Romano Guardini (latraduzione italiana è edita dallaMorcelliana di Brescia), e il suoalto e -purtroppo- quasi isolato

esempio di oppositore alNazismo, che aveva inauguratola propria infausta egemoniasulla Germania con roghi di librie di opere d’arte, esaltando findai primordi un bullismo illimi-tato e feroce, imposto comemodello ineludibile alla gioven-tù ed eretto a sistema etico-poli-tico fino all’orrore della Shoah eal vortice omnidistruttivo dellaGuerra Mondiale.Di fronte a queste e ad altremiserie dei tempi passati e delpresente, meditare quotidiana-mente qualche pagina più eleva-ta può essere saggio, gradevolee utile.

Post Scriptum: e i libri –o altrifatti sedicenti culturali- che inci-tano alla violenza? Non sonolibri e non sono cultura, perquanto esteriormente sembrinotali, perché si contraddicono:vogliono convincere che ènecessario costringere, preten-dono di persuadere il lettore del-l’inutilità della persuasione stes-sa, che dev’essere sostituitadalla forza; ma la cultura non èmai violenta, come dice il piùantico tragico, “tutto ciò che èdivino, è senza costrizione”.

2

Page 3: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

3

LE LEGATURE RINASCIMENTALI ITALIANE“A PLACCHETTA” DELLA BIBLIOTECAQUERINIANA

a presente nota prende inesame cinque manufatti “a

placchetta” eseguiti tra la finedel secolo XV e la prima metàdel XVI secolo, individuatidurante la prima sessione delcensimento delle legature di pre-gio della Biblioteca Queriniana,iniziato e portato a termine neglianni 2003 -2004. Dopo il recen-te, riuscito festeggiamento, tra il3 ed il 5 febbraio 2006, per laconclusione dei lavori di ristrut-turazione di questa Istituzioneche ha visto un grande afflussodi bibliofili e di curiosi – verosi-milmente stimolati questi ultimidall’ampia risonanza mediatica-,è stata ripresa la ricerca, fino atempi recenti, delle legaturecustodite nei fondi finora inac-cessibili: non mancheranno sicu-ramente nuovi esemplari dasegnalare nei prossimi numeri diMisinta. Dopo un’introduzionededicata a questa tipologia dilegatura, fa seguito il commentodei singoli esemplari.Questo genere si caratterizza perun motivo ornamentale dallafoggia variegata (prevalente-mente circolare, ma ancheovale), posto generalmente, manon esclusivamente al centro deipiatti: sono noti esemplari lungole cornici1 e negli angoli2 dello

specchio, sui cantonali3 e suldorso4 dello specchio, recamotivi figurati a rilievo (perlo-più scene mitologiche, allegori-che e ritratti), talora colorati,ottenuti mediante impressione asecco od in oro, di placchettebronzee incise in cavo.L’impiego della placchetta inlegatura, ha inizio in Italia versola fine del XV secolo per fiorirenella prima metà del secolo suc-cessivo: evidente è il rapportocon la passione umanistica permedaglie e cammei, tanto dacostituire uno dei generi piùricercati ed anche più costosi dilegatura rinascimentale: occorre-va realizzare un apposita matri-ce da imprimere su un numerolimitato di volumi. Non è uncaso che le legature a cammeopiù artistiche siano di scuola ita-liana: lo comprova la quantità difalsificazioni5 che ne sono stateeseguite. Tra le più antiche plac-chette conosciute, spicca quellaeseguita da Felice Feliciano sulCodex lippomano verso il 1471.Sono opera di artisti quali ilRiccio, fra’ Antonio da Brescia eil Maestro che si firma“I.O.F.F.”; numerose e splendidesono quelle eseguite all’iniziodel XVI secolo a Milano,Venezia, Roma e, soprattutto,

Napoli dove si modellano cam-mei con i ritratti del Sannazzaroe del Pontano. Legature a cam-meo si diffusero anche inFrancia6 e, successivamente, inInghilterra mentre in Germaniase ne conoscono rari e più tardi-vi esempi: il più antico esempla-re a placchetta di area nordica,riveste un manoscritto degli anni1471-72, eseguito nellaGermania meridionale. A differenza delle placchette ita-liane, ove prevalgono soggettimitologici o allegorici, come nelcaso di quelle colorate, dellecosiddette Canevari o di quelledi Apollonio Filareto7, impressea secco e poi dipinte, le plac-chette eseguite in Francia e inaltre nazioni d’Oltralpe verso lametà del XVI secolo sono deco-rate in oro e riportano quasisempre i ritratti di personaggistorici e di sovrani quali EnricoII e Filippo II di Spagna, visti,secondo la consuetudine classi-ca, di profilo. Queste ultimelegature furono in un primotempo ritenute di diretta prove-nienza reale: si è poi accertatoche gran parte di esse erano pro-dotti commerciali. Le placchet-te, prima riservate a esemplaridi dedica o a legature realizzatein occasioni particolari o per

di Federico MacchiBibliofilo, esperto in Legature Storiche

L

Page 4: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

clienti particolari, nel secondoquarto del Cinquecento divenne-ro più frequenti.Si prestarono anche ad imitazio-ni: a Bologna, ad esempio, ven-

nero impresse con ferri in rilie-vo e non in cavo. Non sonomolti gli esemplari conservatipresso collezioni private. Lamaggior parte di essi si trova

nelle biblioteche pubbliche: inItalia, in quelle di Napoli(Nazionale: 3, e Gerolimitani:28), Bergamo (Biblioteca civica“A. Mai”: 28), Genova (Berio:1, e Universitaria: 2), Milano,(Braidense: 9, e Trivulziana: 5).Sebbene in voga per moltotempo, i cammei non sono maistati molto comuni: A. Hobson,in un censimento del 1989, haindividuato circa 470 esemplari(saliti poi a 510 ca. nel 2000),suddivisi in 145 tipi diversi: per-sonaggi mitici e storici, soggettireligiosi e mitologici, ritratti dipersonaggi dell’epoca. Tre i dif-ferenti metodi per ottenere ilrilievo sui cammei:- viene asportato un lembo dicuoio della forma e delle dimen-sioni della placchetta e sostituitoda un disco di gesso recantel’impressione della placchettastessa che, in questo caso, vienecolorata;- tolto dal centro della copertaun lembo di pelle nella forma edimensione voluta, si riempie ilvuoto così formato con gessosul quale si applica nuovamentela pelle per imprimervi poi laplacchetta;- si imprime la placchetta diret-tamente sulla pelle; è questa latecnica più tarda e più comune-

4

Figura 1. Legatura della fine del XV-inizio XVI secolo,eseguita a Bergamo, segnata Ms. A VII 8,

Page 5: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

5

mente seguita, utilizzata soprat-tutto per cammei di piccoledimensioni.Tale decorazione fu ripresa, inmodo sporadico, nel secolo XIX:a differenza dei soggetti sceltiper i cammei rinascimentali, sipreferì riprodurre statue antiche:i soggetti erano in genere bian-chi su fondo scuro.

Gli esemplari oggetto di questanota sono presentati in ordinecronologico. Il primo (Fig. 1),su testo di Bernardino Colleoni,De conceptione immaculataevirginis, ms. del secolo XV, car-taceo tranne la prima paginamembranacea, dedicato aLorenzo Gabrieli, vescovo diBergamo negli anni 1484-15128,e provvisto del suo stemma,212x145x25 mm., segnaturaMs. A VII 8, risale verosimil-mente alla fine del XV-inizio XVI

secolo, eseguito a Bergamo.Cuoio bruno su assi decorato asecco9, caratterizzato da trefasci di filetti concentrici: corni-ce esterna con cerchielli, quellainterna a piastrelle rettangolari(33x15 mm.), raffigura un moti-vo ovaliforme di foglie ricurve.Al centro dei piatti, l’iscrizione“IHS” in un cerchio fiammato,delineato da due fasci di filetti

circolari e da una serie di cer-chielli pieni. Negli angoli, unaplacchetta circolare (diametro10 mm.) raffigura il capo di pro-filo, rivolto a sinistra, di un per-sonaggio classico entro alcunevolute sullo sfondo (Fig. 2). Trefermagli rifatti. Sul piatto poste-riore, tre contrograffe metallichezigrinate a tre lobi con aggancioal piede. Dorso rifatto a quattronervi. Capitelli e taglio grezzi.

Il medaglione circolare suggeri-sce l’esecuzione della legatura

in un periodo non anteriore allametà del XV secolo, dato chequesto motivo, derivato da pro-totipi islamici, comparve nellelegature prodotte a Firenze pocodopo il 1450. La cornice a cop-pie di volute ricurve10, il generedi placchetta, segnalato da T. DeMarinis su una dozzina11 dilegature rinascimentali eseguitea Bergamo, la dedica del mano-scritto a Leonardo Gabriel,vescovo di Bergamo ed una let-tera di conferma di AnthonyHobson del 20.9.04, noto stu-

Figura 2. Dettaglio di cui al cammeo della figura 1.

Page 6: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

dioso inglese di legature italia-ne, orientano verso l’originebergamasca. I cerchielli costitui-scono un motivo ornamentalemolto antico, già presente in

legature copte12, carolinge,molto in uso nel periodo goticoe tardogotico: hanno forma disottile doppio anello del diame-tro di qualche millimetro con un

centro rilevato. Inizialmenteimpressi a secco, nella secondametà del XV secolo, in legaturedi gusto ispano-moresco, vengo-no dorati o decorati con pastacolorata. Oltre che sparsi isola-tamente sulle coperte, i cerchiel-li compaiono riuniti in gruppocosì da formare motivi triango-lari nelle cornici o negli angolidello specchio.

Pure alla fine del XV-inizioXVI secolo, risale il secondovolume (Fig. 3), realizzato inItalia su testo di S.Benedetto, ConstitutionesSacrae religionis MontiOliveti, ms. membranaceodel secolo XV, 207x150x17mm., segnatura Ms. B VII 3.Il materiale di copertura, inmarocchino bruno su assi di7 mm., è decorato a secco,con tre fasci di filetti concen-trici. Cornice decorata afogliami. Al centro dei piatti,una placca a losanga (140x60mm.) con fogliami, contieneun cammeo circolare (32mm.) raffigurante verosimil-mente una sirena che tienecon le mani le due estremitàdella coda (Fig. 4). Unarosetta negli angoli. Tracce didue fermagli sul piatto ante-

6

Figura 3. Legatura della fine del XV-inizio XVI secolo,eseguita in Italia, segnata Ms. B VII 3.

Page 7: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

7

riore e di due contrograffezigrinate con aggancio a ric-cio, su quello posteriore.Dorso a tre nervi in pelleallumata collocati all’internodi un rettangolo nelle assi.Contropiatti ricoperti da unacarta bianca. Rimbocco delcuoio sui contropiatti al natu-rale. Carte di guardia bian-che. Sul primo foglio deltesto, al piede, uno stemmadipinto in cui compare un tri-monzio sormontato da unacroce entro rami di ulivo.Unico esemplare italianonoto, come mi ha comunicatoin una lettera in data 20.9.04,lo studioso A. Hobson. Leassi di elevato spessore, inrelazione al limitato formatoe peso del volume, eviden-ziano una caratteristica pre-sente sin dal periodo carolin-gio13. Inusuale, il cammeoentro una losanga, impressanon a mano ma con il bilan-ciere, come testimonia laprofonda impronta nel cuoio;questo motivo verrà ripresotra il 1825 ed il 1850 circa,sulle legature del periodoromantico14. Il fregio centra-le, una sirena (compareanche sulle filigrane dellecarte di guardia), non è

nuovo nell’iconografia utiliz-zata per il decoro delle lega-ture, in quanto compareanche in legature romaniche,eseguite tra il XI e XIII15 seco-lo, e rinascimentali italiane16.

Sempre della fine del XV-inizioXVI secolo, è il terzo esemplare(Fig 5): i piatti provenienti daun volume italiano, incollati sudi una coperta in occasione diun restauro, rivestono il testoMissale secundum consuetudi-nem fratrum predicatorum,

Andrea de Toresanis de Asula,1496, 380x260x77 mm., segna-tura Incunaboli F I 9. Sul cuoiobruno, supportato da assi, deco-rato a secco, sono stati tracciatitre fasci di filetti concentrici. Lacornice è stata ornata a piastrel-la, a raffigurare un motivo stiliz-zato entro due volute (20x35mm.); nello specchio al centro,un motivo geometrico poliloba-to, con motivi a barrette diritte ecurve (Fig. 6) entro due plac-chette (20 mm. di diametro)disposte in testa ed al piede, raf-

Figura 4. Dettaglio di cui al cammeo della figura 3.

Page 8: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

figuranti la Madonna ed ilBambino, circondate da crocet-te, ripetute negli angoli entro unquarto di cerchio. Dorso a quat-tro nervi rilevati. Carte di guar-

dia assenti. Capitelli rosa edazzurri. Taglio grezzo.Questo Messale stampato supergamena riguarda probabil-mente un esemplare particolare

della casa bresciana deiDomenicani. Due fogli mano-scritti aggiunti alla fine del testocontengono gli uffici dei SS.Faustino e Jovita, patroni diBrescia, e dei SS. Onorio eApollonio, entrambi vescovi diBrescia. Ne risulta che questalegatura deve essere di originebresciana17.Questo volume non compare nelcensimento di riferimento18

sulle legature a placchetta stilatoda A. Hobson, in cui sono con-templati solo 11 soggetti (n. 33-4319) a carattere religioso per untotale di otto legature. I motivisacri sono infrequenti nella ico-nografia delle legature a cam-meo, prevalentemente caratteriz-zata da figure tratte dal mondoclassico. Inusuale il decoro conpiastrella nelle cornici di legatu-re rinascimentali italiane20 e dianaloghi duplici cammei, disolito singoli. Decoro di transi-zione, come suggeriscono imotivi tipicamente moreschi (ilmotivo polilobato e le crocetteaccantonate) affiancati da altri,propri del Rinascimento (la cor-nice a motivo stilizzato entrodue volute e la coppia di plac-chette).

Verosimilmente eseguito

8

Figura 5. Piatto anteriore di una legatura della fine del XV - inizio XVI secolo,eseguita a Brescia, segnata Incunaboli F I 9.

Page 9: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

9

nella prima metà del secoloXVI, nell’Italia settentrionalesu testo di MercurioTrismegisti Pymander, Depotestate et sapientia dei,Basilea, 1532, 175x116x36mm., segnaturaCinquecentine G 57, è ilquarto esemplare (Fig. 7),realizzato in marocchino dicolore testa di moro, decora-to a secco. La cornice, ornataa piastrella, raffigura motiviad arabesco. Al centro deipiatti, una placchetta (20mm. di diametro) ha il visodi un uomo barbuto con unabenda sulla fronte, volto adestra (Fig. 8). Una rosettaaccantonata. Dorso a trenervi poco rilevati. I capitellimarroni e nocciola sono rifat-ti. Tracce di quattro bindellein seta rossa. Taglio grezzo.Contropiatti rivestiti con unlembo di manoscritto mem-branaceo. Carte di guardiaassenti.Il gusto veneziano della corni-ce21 orienta verso un’originesettentrionale del manufatto;tomo non contemplato nel censi-mento di A. Hobson.

L’ultimo volume (Fig. 9),verosimilmente realizzato

nella seconda metà del secoloXVI su testo Legittimazione diLodovico Viviani, figlio spu-rio di Michele e Viviana, ese-guita per autorità dei contipalatini Davide, ms. mem-branaceo del 1570,235x167x10 mm., segnaturaMs. Fé 64, è ricoperto dicuoio bruno decorato a seccoed in oro22. Fasci di filetti asecco. Cornice dorata delimi-ta una placchetta (diametro15 mm.) dorata, con con ilcapo di profilo, rivolto a sini-

stra, di un personaggio clas-sico, entro un serto di giglistilizzati, ripetuti negli angoli(Fig.10). Tracce di quattrobindelle verdi e rosse. Dorsoliscio. Capitelli assenti. Alpiede, un legaccio in tessutopolicromo cui era verosimil-mente legato un sigillo.Taglio grezzo. Carte di guar-dia bianche. Il decreto dilegittimazione promulgato aBergamo e la testina presentein forma analoga su diversealtre legature prodotte in

Figura 6. Dettaglio di cui al cammeo della figura 5.

Page 10: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

Figura 8. Dettaglio di cui al cammeo della figura 7.

Bergamo, suggeriscono un'o-rigine bergamasca dellacoperta.

L’impianto ornamentale di ele-gante semplicità, può suggerireun’esecuzione nella prima metàdel secolo XVI. Opera non con-templata nel censimento di A.Hobson.

In questa nota sono state presen-tate cinque legature rinascimen-tali italiane eseguite tra la finedel XV e la prima metà del XVI

secolo, caratterizzate dalla pre-senza di uno o più cammei,reperite nella BibliotecaQueriniana. Bergamo è il luogodi esecuzione del primo e del-l'ultimo esemplare, Brescia delterzo; verosimilmente dell'Italia

settentrionale è il quarto, mentredi generica produzione italiana èil secondo. Caratteristica preva-lente di questi esemplari, è ladecorazione a secco: solo unesemplare è ornato a secco ed inoro. Il limitato numero di coper-te con placchette individuate neipur ricchi fondi Queriniani, nericonferma la rarità.

10

Figura 7. Legatura della prima metà del secolo XVI, eseguitanell'Italia settentrionale, segnata Cinquecentine G 57.

Page 11: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

11

Figura 10. Dettalio di cui al cammeo della figura 9.

1 Milano, Biblioteca Trivulziana, BARTHOLOMAEUS SIBILLA, Speculum peregrinationum quaestionum, Lione, 1521, segnatu-ra Fondo Morando L 427 (A. HOBSON, Plaquette and medaillon bindings: a second supplement, in “Studies in bookbindinghistory presented to Mirjam Foot”, London, The British Library, 2000, fig. 4).2 A. HOBSON, Humanists and bookbinders: the origins and diffusion of the Humanistic bookbinding 1459-1559, with a cen-sus of historiated plaquette and medaillon bindings of the Renaissance, Cambridge-New York–Port Chester-Melbourne-Sidney, Cambridge University Press, 1989, fig. 107, Sebastian Münster, La cosmographie universelle, Basilea, H. Petri,1556, Caen, Bibliothèque Municipale. Segnatura Rés. C. 10.3 S. GORRERI, Le legature, in “La Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia”, a cura di Maurizio Festanti, Cassa di Risparmio diReggio Emilia S.p.A., Arti grafiche Amilcare Pizzi, 1997, pp. 153-164.4 Bergamo, Biblioteca civica "A. Mai", Terminazioni del consiglio della MIA dall'anno 1573 all'anno 1575, segnatura MIA1270, legatura inedita.5 M. WITTOCK, Il medaglione di Apollo e Pegaso, in “L’oggetto libro 2000”, Edizioni Sylvestre Bonnard, 2001, pp. 110-113.6 E. DROZ, Les reliures à la médaille d’ Henri II, in “Les Trésors des Bibliothèques de France”, 3, 1931-1932, pp. 14-23.7 Da segnalare la recente individuazione, nella Biblioteca civica “A. Mai” di Bergamo, del quindicesimo esemplare- 11 ese-guiti a Roma, 4 nell’Italia settentrionale, su testo OVIDIUS NASO, PUBLIUS, Metamorphoseon, Venezia, eredi di Aldo Manuzioe Andrea Torresano, 1533, 165x100x30 mm., segnatura Cinq. 1 666, eseguito per questo bibliofilo.8 L. DENTELLA, I vescovi di Bergamo, Bergamo, 1939, pp. 299-303.

Figura 9. Legatura della seconda metà del secolo XVI,eseguita a Bergamo,

segnata Ms Fé 64.

Page 12: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

12

9 Tecnica di decorazione senza oro, nota almeno sin dal VII secolo d. C., impressa sul cuoio. Anticamente l’impressioneavveniva sul cuoio inumidito mediante una forte e prolungata pressione manuale di matrici incise, di legno o di avorio, nonriscaldate; l’ornamentazione in cavo dei punzoni dava luogo a un motivo in rilievo. Successivamente, l’impiego di matrici diferro o di bronzo opportunamente riscaldate consentì di decorare il cuoio asciutto, dunque mediante impressione a secco.Questa non facile tecnica richiede mano ferma e sicura e lunga pratica: se troppo caldo, il ferro rischia di bruciare il cuoio;se non è abbastanza caldo non imprimerà la decorazione con il necessario risalto. 10 T. DE MARINIS, La legatura artistica in Italia nei secoli XV e XVI. Notizie ed elenchi, 3 vol., Firenze, Fratelli Alinari, 1960,III, n. 2890, Biblia latina, Venezia, 1494, Bergamo, Biblioteca Civica “A. Mai”, segnatura I,A XIII.43. 11 ID., III, n. 2888- 2897, 2899- 2900. Questo numero è salito oggi a 19 volumi (segnature AB 51, AB 211, CINQ. 6 338,CINQ. 7 248, INC. 1 27, INC. 1 56, INC.1 186, INC.3 302, INC. 4 41, INC. 4 42, INC. 4 43, INC. 4 44, INC. 4 120, MA321, MAB 28, MIA 556, MIA 1349, MIA 1519), in seguito ad un recente censimento delle legature di pregio ivi custodite(2004-2006). 12 B. VAN REGEMORTER, Some early bindings from Egypt in the Chester Beatty Library, Dublin, Hodges Figgis & Co. Ltd.,1958, tav. 3, n. 9.13 J. A. SZIRMAI, The Archaeology of Medieval Bookbinding, Hants, Ashgate, Publishing Company, 1999, p. 103.14 P. CULOT, Relieurs et reliures décorées en France à l’époque romantique, Bruxelles, Bibliotheca Wittockiana, 1995, n.79, Denis de Frayssinous, Défense du christianisme ou Conférences sur la religion, Paris, 1825. Legatura eseguita daDuplanil fils.15 J. DUPIC, Reliures du XIIIe siècle à la Bibliothèque de Rouen, in "Les trésors des Bibliothèques de France", Paris, Leséditions d’art et d’histoire, XXI, 1936, tav. XXXIII, segnatura n. 682; R. SCHILLING, Neue romanische Bucheinbände. Engelberg,in “Jahrbuch der Einbandkunst”, Dritter und vierter Jahrgang, 1929/1930, Verlag für Einbandkunst, Leipzig, herausgegebenvon Hans Loubier und Hans Klette, 1931, tav. 7, Engelberg, Klosterbibliothek, segnatura Hs 79; tav. 9, riproduzione 2,Engelberg, Klosterbibliothek, Evangelium Matthaei cum glossis, segnatura Hs 82; tav. 13, punzoni A 26, A’26, B 25).16 Bergamo, Biblioteca civica “A. Mai”, BARTHOLOMAEUS DE SANCTO CONCORDIO, Summa de casibus conscientiae, latinoms. membranaceo sec. XV (prima del 1437), Bologna (?), segnatura MA 112, legatura inedita; Chantilly, Musée Condé,Apuleius, Vicenza, 1488, segnatura VIII.H.28 (T. DE MARINIS, La legatura artistica, II, n. 1532, tav. CCLXII).17 Lettera di Anthony Hobson del 22 maggio 2006.18 A. HOBSON, Humanists and bookbinders, pp. 215-251; ID., Plaquette and medaillon bindings: a supplement, in “Bulletindu bibliophile”, no. I, 1994, pp. 24-36; ID., Plaquette and medaillon bindings: a second supplement, in “Studies in bookbind-ing history presented to Mirjam Foot”, London, The British Library, 2000, pp. 67-79.19 A) S. Giovanni Battista(?),1 esemplare eseguito a Venezia tra il 1473 ed il 1476 ca.; B) S. Bruno (?),1 esemplare eseguitoa Venezia tra il 1473 ed il 1476 ca., piatto posteriore di cui alla lettera A); C) Scuola del Reno centrale: la Crocefissione.Cristo tra i due ladroni, 1 esemplare realizzato nella Germania meridionale verso il 1472; D) Girolamo Santacroce, LaNatività, 1 esemplare realizzato a Napoli verso il 1526; E) Scuola Padovana. Lamentazioni sulla morte di Cristo, 2 esemplarirealizzati a Padova verso il 1530; F) Gesù Cristo, barbuto, con lunghi capelli, indossa una tunica, 1 esemplare realizzato aParigi verso il 1555; G) Mosè, barbuto, il busto girato verso sinistra, 1 esemplare eseguito a Parigi verso il 1555; H) ScuolaVeneziana o Padovana. S. Giovanni Battista, 1 esemplare prodotto a Milano verso il 1558; I) Scuola Padovana o Veneziana.S. Gerolamo, 1 esemplare prodotto a Milano verso il 1558, piatto inferiore di cui alla lettera H); J) Valerio Belli.L’Adorazione dei pastori, 1 esemplare prodotto a Venezia verso il 1555; K) Valerio Belli. La sepoltura, iscritta su una tavolaa maniglie, 1 esemplare prodotto a Venezia verso il 1555, piatto inferiore di cui alla lettera J). 20 A. HOBSON, Humanists and bookbinders, p. 90, nota 109. Secondo l’Autore, il decoro della cornice realizzato a piastrella,costituisce una caratteristica delle legature rinascimentali italiane.21 I. SCHUNKE, Venezianische Renaissance-Einbände. Ihre Entwicklung und ihre Werkstätten, in “Studi di bibliografia e distoria in onore di Tammaro de Marinis“, Verona, Stamperia Valdonega, 1964, 4, tav. IX, Venezia, Biblioteca Queriniana, testoa stampa del 1476, segnatura Inc. 76, legatore Tiepolo-Meister, Venezia. 22 La doratura con oro in foglia, si utilizza per l’impressione sulle legature, di decorazioni e scritte mediante l’uso di ferri,rotelle, palette, piastre o caratteri riscaldati. La doratura tradizionale su cuoio con oro in foglia richiede molta esperienza eabilità.

Page 13: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

13

di Laura Nicora

WOLFGANG AMADEUS MOZARTRAGAZZINO A MILANO

mezzogiorno del 23 gen-naio 1770 Leopold e

Wolfgang Mozart, dopo circa unmese di viaggio con soste aInnsbruck, Brixen, Bolzano,Rovereto,Verona, Mantova eCremona, arrivarono a Milano.Qui trascorsero più di sette setti-mane alloggiando presso il con-vento degli Agostiniani di S.Marco. Alloggio “non gratis”,come sottolineò Leopold, macon i letti riscaldati, ragion percui Wolfgang “era sempre felicee contento quando si trattava diandare a dormire”. Loro protet-tore era il conte Carl Joseph vonFirmian, Governatore Generaledella Lombardia Austriaca, notoper il suo spiccato interesse perla cultura. Il suo palazzo, pur-troppo distrutto dai bombarda-menti del 1943, sorgeva sulNaviglio di Porta Nuova (viaFatebenefratelli), e oltre a esseresede della biblioteca – oggi inparte dispersa - e della collezio-ne di quadri del ministro, eraspesso luogo di concerti eriunioni dei principali esponentidella cultura milanese. PalazzoMelzi d’Eril fu costruito dall’ar-chitetto Giocondo Albertolli, edera di proprietà della principessaRenata di Harrach, vedova delprincipe Antonio Maria Melzid’Eril, poi moglie morganatica

del Duca di Modena FrancescoIII, Capitano Generale eAmministratore della LombardiaAustriaca.Nelle prime lettere milanesi diLeopold comparvero soltantopoche notizie di rilievo: un invi-to a pranzo in cui Firmian donòal giovane Mozart una copia

dell’edizione torinese degliscritti di Metastasio (pubblicatidalla Stamperia Reale, iniziatinel 1757, ad allora in nove volu-mi) e la partecipazione, il 18febbraio, ad un concerto inonore del Duca di Modena edella nipote Maria RicciardaBeatrice d’Este, promessa sposa

Figura 1. Un’immagine giovanile di Mozart in un ritratto di Joseph Silfrede Duplessis.

A

Page 14: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

14

dell’arciduca Ferdinando (figliodell’imperatrice Maria Teresa).Nel frattempo i Mozart conob-bero Giovanni BattistaSammartini, maestro di Gluck euno dei principali rappresentantidella musica strumentale e reli-giosa dell’epoca, ma ancheGiovanni Andrea Fioroni,Giovanni Battista Lampugnani eCarlo Monza.Il concerto pubblico dei Mozartsi tenne il 23 febbraio, maLeopold nelle sue lettere non lodescrisse e si limitò a dire cheera stato “come tutti i concertiche ovunque abbiamo tenuto”.Comunque, per favorire seria-mente le aspirazioni del giovaneartista, il conte Firmian feceorganizzare una serata in cui ilpubblico doveva stabilire sepoter affidare a Mozart l’incari-co di comporre un’opera per ilTeatro Ducale. Determinante peresprimere un giudizio favorevo-le, era la capacità del giovane discrivere un’opera seria nellostile italiano. Per dimostrarloWolfgang presentò quattro arie,tutte su testi di Metastasio; tredall’Artaserse “Per pietà, bell’i-dol mio” (KV 78), “Oh, temera-rio Arbace” – “Per quel paternoamplesso” (KV 79), “Fra centoaffanni” (KV 88), e una daDemofoonte “Misero me!” –

“Misero pargoletto” (KV 77).Le ultime due arie furono scrittea Milano per l’occasione, men-tre le altre erano state compostein precedenza. L’esito, assoluta-mente positivo, gli valse la scrit-tura per comporre la primaopera per la stagione delCarnevale del 1771 al RegioDucal Teatro. La prima operadel carnevale milanese era menoprestigiosa e meno retribuitadella seconda, quindi un incari-co più adatto ad un compositoregiovane e poco conosciuto. Ilcontratto prevedeva un compen-so di 100 “gigliati” più vitto ealloggio durante il soggiorno aMilano; i recitativi dovevanoessere pronti in ottobre eWolfgang doveva essere presen-te in città dal primo novembreper comporre le arie alla presen-za dei cantanti. Firmato il con-tratto, i Mozart lasciaronoMilano per proseguire il viaggioattraverso l’Italia, verso sud. Leprime tappe furono Parma eBologna, dove Mozart si esibìalla presenza di Padre Martini edi Farinelli; proseguirono perFirenze, arrivando a Roma doveil giovane fu insignito dal papadel titolo di Cavaliere delloSperon d’Oro. Fecero tappa aNapoli e risalirono verso nord,sostando ancora a Roma e a

Bologna per ottenere l’ammis-sione di Wolfgang Amadeusall’Accademia Filarmonica inqualità di compositore. Il 27luglio arrivarono via posta illibretto e l’elenco dei cantanti:Mitridate re di Ponto fu lanuova opera affidata a Mozart,con testo del poeta torineseVittorio Amedeo Cigna-Santi,rappresentata pochi anni prima,nel 1767, al Teatro Regio diTorino con musica di QuirinoGasparini. A Roma era statoloro comunicato che l’opera damusicare sarebbe stata Nitteti sulibretto di Metastasio; in realtà iltesto verrà musicato da CarloMonza e sarà la seconda operadel carnevale milanese. Il 18ottobre i Mozart raggiunseroMilano dove presero possessodei locali loro assegnati vicinoal Teatro Ducale.Intanto il cast degli interpretidell’opera era cambiato rispettoa quello previsto nel contratto. Ilmutamento non era di pococonto, dal momento che riguar-dava la prima donna, CaterinaGabrielli, la quale fu sostituitacon un’altra celeberrima inter-prete dell’epoca: AntoniaBernasconi. In una lettera allamadre del 20 ottobre Wolfgangsi scusava di non poter scriverlea lungo per il dolore alle dita

Page 15: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

15

causato dal comporre tanti reci-tativi. Ma le condizioni nellequali Mozart doveva lavorareerano rese ancor più difficili dalclima di sfiducia che l’ambientemilanese nutriva nei suoi con-fronti: in una lettera del 15dicembre Leopold scrisse chesembrava impossibile che “unragazzo così giovane, e per dipiù un tedesco, sapesse scrivereun’opera italiana e che egli, perquanto riconosciuto come ungrande virtuoso, potesse capire esaperne abbastanza circa il chia-ro ed oscuro necessario al tea-tro”. Ma quando cominciaronole prove con l’orchestra molti sidovettero ricredere di fronte allabellezza della musica. La primaesecuzione (26 dicembre) ebbestraordinario successo, con gridadi “Viva Maestrino!” e così purenelle venti repliche a teatroesaurito. Lo spettacolo, curatodagli scenografi “SignoriGalliari fratelli piemontesi”,durava ben sei ore, ed eraaccompagnato da balli da ese-guirsi negli intervalli fra gli atti.Del successo dell’opera diedenotizia Giuseppe Parini sullaGazzetta di Milano del 2 gen-naio 1771: “Mercoledì scorso siè riaperto questo Regio DucalTeatro colla rappresentazionedel Dramma intitolato il

Figura 2. Frontespizio del libretto Mitridate re di Ponto. Milano, Giovanni Montani, 1770..

Page 16: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

16

Mitridate re di Ponto (Fig. 2),che ha incontrata la pubblicasoddisfazione per il buon gustodelle Decorazioni, quanto per

l’eccellenza della Musica, edabilità degli Attori. Alcune Ariecantate dalla Signora AntoniaBernasconi esprimono vivamen-

te le passioni, e toccano il cuore.Il giovine Maestro di Cappella,che non ha oltrepassato l’età diquindici anni, studia il bellodella natura, e ce lo rappresentaadorno delle più rare graziemusicali”. E’ curioso che Parini,che dal 1768 era poeta di teatroal Ducale di Milano sostituendoCarlo Nicolò Stampa, non facciail nome di Mozart, mentre perNitteti, la seconda opera dellastagione, si premurò di scrivere:“del celebre Sig. Maestro CarloMonza all’attuale Servizio inquesta Regia Ducal Cappella”(Gazzetta di Milano, 23 gennaio1771). E’ opportuno a questopunto smentire un’affermazioneche da tempo si è radicata nellaletteratura musicologica relativaal Mitridate mozartiano, e cioèche il libretto di Cigna-Santi sibasi su una traduzione italianadella tragedia di Racine operatada Giuseppe Parini. L’esemplaredel libretto di Torino, come purequello di Milano, non segnalaalcuna indicazione riconducibilea Parini; vi si legge invece ilnome del poeta torinese e questeparole: “Veggasi la tragedia delfrancese Racine che si è inmolte parti imitata”. La primafonte che ha probabilmente svia-to il lavoro dei musicologi è ilKöchel Verzeichnis in cui è

Figura 3. Frontespizio del libretto Ascanio in Alba. Milano, Giovanni Battista Bianchi, 1771..

Page 17: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

17

scritto: “Mitridate re di Ponto,opera seria in tre atti, Text vonVittorio Amedeo Cigna-Santiaus Turin, nach einer Überset-zung der Tragödie von Racinedurch Abbate Giuseppe Parini”.Questa indicazione è riportataanche da Otto Erich Deutsch inMozart: die Dokumente seinesLebens, dal Grove Dictionary,nonché dal New Grove, e datutte le altre trattazioni che sirifanno a quelle massime autori-tà. In realtà tra le opere di Parininon si trova traccia di questatraduzione, come pure non com-pare mai il nome del poeta tra letraduzioni in italiano a stampadel Mithridate di Racine e nep-pure nessun accenno comparetra le carte manoscritte apparte-nute al poeta e conservate pres-so la Biblioteca Ambrosiana diMilano. Augusto Vicinelli, nel1963, pubblicò l’inventario dibeni di Parini e neanche quirisulta nulla in proposito, se nonche il poeta possedeva un’edi-zione delle opere di Racine(Cologne, 1723). Pertanto, con-siderando il temporaneo impie-go di Parini in qualità di poetadi teatro, è più verosimile ipo-tizzare che siano del poeta lom-bardo i pochi cambiamenti inter-venuti tra l’edizione torinese delMitridate e quella musicata da

Mozart e stampata a Milano daGiovanni Montani. Il librettonon reca il nome dell’autoredella poesia, mentre riporta inomi degli interpreti e del com-positore della musica: “Il Sig.Cavaliere Amedeo WolfangoMozart, AccademicoFilarmonico di Bologna, eMaestro della Musica di Cameradi S. A. R. il Principe, edArcivescovo di Salisburgo”. Siregistravano dunque anche irecentissimi titoli conseguiti daMozart: Cavaliere e AccademicoFilarmonico di Bologna. I cin-que atti della tragedia di Racinesono ridotti a tre nel libretto, perrientrare nello schema dell’ope-ra seria italiana. La riduzioneperò non equivale a una mag-gior concisione poetica: il libret-to contiene infatti molti recitati-vi “secchi”, alcuni mai musicatida Mozart, ma mantenuti perpermettere al pubblico di segui-re meglio l’azione teatrale eindicati nel libretto milanese convirgolette sulla sinistra di ogniriga del testo. L’originale auto-grafo di Mozart della versionedefinitiva del Mitridate nonsopravvive; manoscritti di alcunipezzi non eseguiti perchérespinti sono conservati allaBibliothèque Nationale diParigi, mentre le prime copie

della versione definitiva sonocustodite a Parigi e allaBiblioteca Ajuda di Lisbona(questa copia fu scritta apposita-mente per la corte di Lisbona).Sappiamo da Leopold che ven-nero fatte altre quattro copiedella partitura: due per Vienna,una per la Duchessa di Parma euna per la direzione del teatro;una di queste potrebbe esserequella conservata a Parigi, madelle altre si ignora la sorte. Laprima edizione della partituravenne stampata a Lipsia daBreitkopf & Härtel (Partitur-Bibliothek 1487).Il soggiorno dei Mozart aMilano si protrasse durante tuttele repliche dell’opera. Dal 14 al31 gennaio padre e figlio sirecarono a Torino, dove incon-trarono anche QuirinoGasparini. Ai primi di febbraiodel 1771 si rimisero in viaggioper Salisburgo dopo una sosta aBrescia per assistere alla rappre-sentazione di “un’opera buffa” eun breve soggiorno a Verona e aVenezia. Qualche tempo dopo, come siapprende dalle lettere diLeopold, Mozart ricevette lacommissione più importante fraquelle ricevute fino ad allora. Lacittà di Milano nel 1771 fu ani-mata da un evento eccezionale:

Page 18: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

18

il figlio di Maria Teresa, l’arci-duca Ferdinando, prendeva insposa il 15 ottobre MariaRicciarda Beatrice d’Este. Comeogni matrimonio reale che sirispetti, anche in questo caso sidoveva provvedere alla rappre-sentazione di un’opera e all’ese-cuzione di balli. Per l’occasionele opere furono due: una volutadalla stessa Maria Teresa e com-missionata agli ormai anzianiMetastasio e Hasse, facendoriesumare il libretto delRuggiero, ovvero l’eroica grati-tudine, opera in vecchio stile epensata, ma mai rappresentataper il matrimonio di MariaAntonietta con il Delfino diFrancia, il futuro Luigi XVI. Lascelta dell’altra opera fu inveceaffidata ai responsabili milanesidegli spettacoli, i quali si prodi-garono ad allestire un lavoro dicarattere leggero e piacevole,con una maggiore varietà diballi, cori e scene, da eseguire lasera successiva dell’andata inscena del Ruggiero. L’incarico ufficiale per scriverela “serenata o sia cantata teatra-le” fu dato a Mozart da MariaTeresa, su raccomandazione delconte Firmian, nel marzo 1771.Leopold in una lettera del 18marzo commentò con orgoglio:“un incontro tanto più onorifico,

che il più vecchio dei Maestri ilSigr. Adolfo Hasse detto ilSassone scriverà l’opera, ed ilMaestro il più giovine la serena-ta”. E aggiunse: “un tal Sigr.Abate Porini sta attualmentefacendo la poesia di questa can-tata, che, come mi scrivono daVienna, sarà terminata alla metàdel mese venturo e sarà intitola-ta Ascanio in Alba” (fig. 3). L’“Abate Porini” era in realtàGiuseppe Parini, che evidente-mente Leopold Mozart nonconosceva. Lo stesso Firmiancommissionò al poeta lombardoil libretto nei mesi in cui eraancora poeta di teatro, anche sequesto incarico esulava dal con-sueto lavoro di compilazione eriscrittura di opere serie e buffe.Il libretto, dopo essere statoinviato a Vienna per l’approva-zione della corte, non arrivò aWolfgang prima del 29 agosto.Mozart scrisse dunque tutta l’o-pera in meno di un mese, poichéle prove in teatro iniziarono il21 settembre, per terminare il 14ottobre. La festa teatrale andò inscena il 17 ottobre, e mentreRuggiero ottenne scarsa appro-vazione da parte del pubblico,Ascanio in Alba (K. 111) fu unvero successo: i balli e i molticori che si alternavano alle ariedivertirono il pubblico e

Leopold scriveva alla moglie:“La Serenata di Wolfgang hatalmente schiacciato l’opera diHasse, che non mi è possibiledescriverlo”. Seguendo il calendario dellerappresentazioni, la Serenata furipetuta le sere del 19, 24, 27 e28 ottobre. I festeggiamentidurarono fino al 30 ottobre.Come era d’obbligo nei matri-moni tra rampolli di case reali,fu ordinata una descrizione deifesteggiamenti e l’incarico, affi-dato a Parini, fu ripagato con uncompenso veramente misero:“Nelle nozze di S. A. R. volle ilgoverno un dramma allusivo, darecitarsi alternando con quellodell’abate Metastasio; ed io locomposi ed assistetti all’esecu-zione: nella stessa occasione misi comandò di fare una descri-zione elegante delle feste nuzia-li, ed io la feci […]. Di questedue cose non ebbi veruna remu-nerazione né dalla corte, nédagli arciduchi: benché S. E. ilsignor conte di Firmian mifacesse un regalo del proprio ein proprio nome.”. Non si cono-scono i motivi per cui la descri-zione venne pubblicata postuma;lo scritto venne infatti dato allastampa soltanto nel 1825 per lavenuta a Milano di Francesco Iimperatore d’Austria (Fig.4).

Page 19: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

19

Anche questa volta Parini noncita il nome di Mozart; infattil’autore della musica dell’Ascanio in Alba è allusivamenteindicato come “un giovinetto giàconosciuto per la sua abilità invarie parti d’Europa”. I librettidi Ruggiero e di Ascanio inAlba, donati alle personalità pre-senti, furono stampati rispettiva-mente a Vienna per i tipi diGhelen con frontespizio e testa-tine incise da Johann Christophvon Reinsperger su disegno di J.Bidermann, e da GiovanniBattista Bianchi a Milano.L’autografo della serenata èconservato a Berlino, allaPreussiche Straatsbibliothek. Laprima edizione della partituravenne stampata a Lipsia daBreitkopf & Härtel (Partitur-Bibliothek 1481).Dopo il successo della serenataLeopold sperava che l’arciducaFerdinando, appassionato diopera e teatri, accogliesse laproposta di assumere Wolfgangal suo sevizio. Pertanto i Mozartsi trattennero a Milano anchedopo la fine delle rappresenta-zioni dell’opera. Ma la rispostanon venne e padre e figlio torna-rono a Salisburgo il 5 dicembre1771. Probabilmente il rifiuto diFerdinando fu il risultato delleammonizioni dell’imperatrice:

“Mi chiedete di prendere il gio-vane salisburghese a vostro ser-vizio. Non ne vedo la ragione,dato che non credo abbiate biso-

gno di compositori o di personeinutili […] ma, se questo vifacesse piacere, non desideroostacolarvi. Le mie osservazioni

Figura 4. Descrizione delle nozze arciducali. Pubblicazione postuma (1825).

Page 20: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

20

sono intese soltanto ad evitareche vi graviate di persone dinessuna utilità e che diate lorodei titoli […]. Se essi dovesseroentrare al vostro servizio, degra-derebbero quel servizio, se con-tinuassero a viaggiare per ilmondo come mendicanti […]. Eper di più [Leopold] ha unafamiglia numerosa”. Se Leopoldavesse immaginato ciò cheMaria Teresa, la buona reginache aveva regalato ai suoi bam-bini i vestiti usati dei principini,pensava di lui e di Wolfgang, lasua lealtà ne avrebbe soffertonon poco.Nei mesi che seguirono Mozartcompose diverse sinfonie (daKV 128 a 130 e da 132 a 134),minuetti e altra musica strumen-tale, nonché un pezzo liturgico,Regina coeli (KV 127). Il 24ottobre lasciò Salisburgo perintraprendere il suo terzo viag-gio in Italia, dovendo comporreun’altra opera per la stagionedel carnevale milanese indicembre. Alla metà di novem-bre l’unica cantante ad esserearrivata a Milano era FelicitaSuarti. La prima donna, AnnaLucia De Amicis, era attesa pergli inizi di dicembre. PertantoWolfgang cominciò a lavorare aicori dell’opera, che prese ilnome di Lucio Silla (Fig. 5).

Figura 5. Frontespizio del libretto Lucio Silla. Milano, Giovanni Battista Bianchi, 1772.

Page 21: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

21

Il librettista, il livorneseGiovanni De Gamerra, comericorda Carlo Antonio Vianellofu “un tempo abate e poi avvo-cato, più tardi tenente e infinepoeta di teatro dal ’71 al ‘74”.La sua produzione per il teatroin quegl’anni fu varia: oltre a ISolitari, stampato a Milano nel1770 da Galeazzi, uscirono leprime prove sui generi musicalinei numeri de “Il Mercurio poe-tico”. Si trattò dei drammi permusica Armida e Marco Curzio,e della festa teatrale Le nozzecampestri. La composizione diqueste opere musicali pubblicatenel 1770 rinviava esplicitamentea occasioni pubbliche di festeg-giamento. Infatti per la visita diGiuseppe II, il poeta proposeper la rappresentazionel’Armida, ma “lo spettacolo […]fu allora sfortunato”, perché nonvenne intrapresa nessuna inizia-tiva particolare in onore delsovrano. Dopo aver dedicatoMarco Curzio alla Città diMilano, cercò di inserire i proprilavori per i festeggiamentinuziali del 1771. Dal momentoche i responsabili dei teatrimilanesi volevano affiancare unsecondo spettacolo musicale aRuggiero, De Gamerra decise diproporsi come autore presentan-do Le nozze campestri. Come

sappiamo la composizione del-l’azione teatrale fu affidata aParini, ma Le nozze campestritrovarono immediata diffusionesul numero di febbraio di “IlMercurio poetico”, “offerte alBel Sesso della città di Milano”.De Gamerra restò dunque esclu-so dall’occasione ufficiale piùprestigiosa, tuttavia già nellaprimavera giungevano a corona-mento i suoi sforzi con la nomi-na a poeta del Teatro Ducale insostituzione di Parini. E’ dove-roso ricordare che De Gamerra,autore anche di tragedie, com-medie e poemi comici, dopo lamorte di Mozart tradusse in ita-liano Die Zauberflöte.La scrittura di Lucio Silla rien-trava nel consueto lavoro dipoeta di teatro, ma per l’occa-sione De Gamerra preferì sotto-porre il libretto all’attento con-trollo di Metastasio, a Vienna, ilquale apportò diversi cambia-menti, tra cui l’introduzione diuna scena all’interno del secon-do atto. Nel frattempo Mozart,prima di lasciare Salisburgo,aveva già composto alcuni reci-tativi che andarono rifatti acausa delle modifiche apportateda Metastasio. La prima rappre-sentazione fu il 26 dicembre alTeatro Ducale. Lo spettacolo,iniziato in ritardo a causa degli

impegni dell’arciduca, durò seiore e finì alle due di notte.Leopold scrisse alla moglie:“Immaginatevi l’intero teatro,così gremito alle cinque emezzo, che sarebbe stato impos-sibile farci entrare una sola altrapersona […]. Ma per tre ore,cantanti, orchestra e spettatori,molti dei quali erano rimasti inpiedi, dovettero aspettare conimpazienza che l’opera comin-ciasse […]. Nella prima ariadella prima donna, dove ellaspettava un gesto irato da partedi lui, egli lo fece in modo cosìesagerato, che sembrò che fossesul punto di dargli un pugno sulnaso. Il pubblico cominciò aridere e la De Amicis […] siscoraggiò e non cantò più beneper il resto della serata. Per dipiù diventò gelosa perchél’Arciduchessa cominciò adapplaudire non appena fece lasua comparsa in scena il primouomo. Questa faccenda era statacombinata proprio dal castrato:egli aveva fatto in modo chel’Arciduchessa venisse informa-ta che lui era così nervoso chepoteva anche darsi che nonriuscisse a cantare, a meno chela corte non lo incoraggiassecon un applauso”. L’opera fu un successo e fu rap-presentata ventisei volte durante

Page 22: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

22

la stagione del carnevale. Comeper il Mitridate, le scenografiefurono realizzate dai fratelliGalliari e sopravvivono ancoraalcuni disegni alla Pinacoteca diBrera a Milano e nellaPinacoteca Nazionale diBologna. Consueta fu anche l’e-secuzione dei balletti, tre intutto, realizzati da Charles LePicq e Giuseppe Salomoni: Lagelosia del serraglio (dopo ilprimo atto), La scuola di negro-manzia (dopo il secondo atto) eLa giaccona (alla fine). Quasisicuramente l’ultimo balletto erauna semplice danza sul corofinale composto da Mozart,mentre gli altri erano accompa-gnati da musica di altri autori.Sulla stampa dell’epoca nonapparvero articoli o recensioni,e dopo il primo ciclo l’operanon fu più eseguita, anche se illibretto fu riutilizzato daPasquale Anfossi (1774), Johann

Christian Bach (1775 aMannheim) e MicheleMortellari (1779). Il librettovenne stampato a Milano da G.B. Bianchi nel 1772; l’autografodell’opera è oggi conservato aBerlino alla PreussicheStraatsbibliothek e la prima edi-zione della partitura venne stam-pata a Lipsia da Breitkopf &Härtel (Partitur-Bibliothek1486). Leopold, sempre fiducioso, feceun altro tentativo per ottenere unimpiego per Wolfgang colsecondo figlio di Maria Teresa,l’arciduca Leopoldo di Toscana.Seguì la faccenda da Milano congrande segretezza, poiché si ren-deva conto che il nuovo arcive-scovo di Salisburgo non sarebbestato contento se avesse saputodei negoziati del suo viceKapellmeister e la Corte diToscana. Ma gli sforzi diLeopold non ebbero successo:

“Ho saputo da Firenze che ilGranduca ha ricevuto la mia let-tera […]. Viviamo ancora disperanze…”; e poco dopo:“Nutriamo poche speranzeriguardo a quanto vi dissi […]risparmio denaro, poiché, sedobbiamo fare il viaggio neavremo bisogno”. E infine, dopouna lunghissima attesa: “Quantoa quella faccenda di cui sapete,non c’è niente da fare”.Nell’estate del 1773 padre afiglio tornarono a Salisburgoseguendo lo stesso itinerariodell’andata e passando a salutarei loro amici e finanziatori, tracui il conte Lechi a Brescia.Con questa terza opera il sedi-cenne Mozart concluse la suaattività nei teatri italiani, dalmomento che non verrà mai piùinvitato a comporre un’operaper l’Italia.

Page 23: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

na storia della prosa italia-na negli ultimi sessant’an-

ni, dal secondo Dopoguerra al“Passaggio a Nord-Ovest” tra lafine del ‘900 e gli albori delTerzo Millennio, un momentocruciale dove molti scrittori, emolte idee, sono nati, hannooperato e sono tramontati, dimo-strandosi mode passeggere,oppure hanno lasciato una trac-cia più o meno profonda, mentrei problemi che hanno attirato illoro impegno sono, talvolta,rimasti irrisolti: questo mezzosecolo abbondante può esseredescritto e quasi rivissuto attra-verso i libri più rappresentativi,spesso più letti e comunque piùchiacchierati nell’Italia di lette-rati e lettori di quegli anni, bastasfogliare il catalogo dei libripresentati, selezionati e premiati–oppure no- al Premio Strega.In occasione del sessantesimoanniversario del Premio Strega,la UTET, in collaborazione conla Fondazione Maria e GoffredoBellonci, presenta la nuovaCollezione “I 100 CAPOLAVORI

DEL PREMIO STREGA”, compren-dente le 60 opere vincitrici delPremio dal 1947 al 2006, piùuna selezione di 40 romanzi inconcorso, ma non vincitori, tuttirilegati in tela e in cofanetto,con prefazioni scritte da critici

letterari di chiara fama comeGian Luigi Beccaria, GiorgioBàrberi Squarotti, Michele Marie Cesare Segre, per un totale dicirca 35.000 pagine.Inoltre la Collezione è arricchitada “Il Tesoro della LinguaLetteraria Italiana delNovecento” , a cura di Tullio DeMauro, un DVD-Rom che con-tiene l’intero corpus dei 100volumi con quasi 12 milioni dioccorrenze di parole, ordinateper vocaboli e nomi propri performare un lessico e un’enciclo-pedia a loro volta confrontaticon i 250.000 lemmi del GrandeDizionario Italiano dell’Uso,

una sicura base scientifica per lostudio del linguaggio letterariodel secondo Novecento italiano.Sarà così possibile rilevare ilgrado di innovatività di un testorispetto alla tradizione letterariae all’uso corrente, dimostrando-ne l’apertura o la chiusurarispetto a elementi dialettali,latinismi, tecnicismi, esotismi;al tempo stesso nomi propri ealtri vocaboli permetteranno diricostruire i grandi temi storici,civili e umani toccati da questanarrativa; infine dai temi ordina-ti alfabeticamente è possibilerisalire ai lemmi del vocabolarioe, di nuovo, ai contesti e ai testi.

23

UNA STRENNA UTET PER UN CAPITOLO DELLA STORIALETTERARIA DEL SECONDO NOVECENTO IN ITALIA:LA NUOVA COLLEZIONE "I 100 CAPOLAVORI DEL PREMIOSTREGA"di Mino MorandiniProfessore di Lettere Ginnasiali al Liceo Classico Arnaldo da Brescia;Professore a contratto di Lingua Latina, Facoltà di Giurisprudenza, Università Statale di Brescia.

Figura 1.

U

Page 24: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

24

Figura 2.

Page 25: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

25

Figura 3.

Page 26: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

Un po’ di storia ...Il Premio Strega fu annunciatoper la prima volta il 16 febbraio1947, ma le sue radici risalgonoa qualche anno prima, nellaRoma del 1944, appena liberata,quando ogni domenica pomerig-gio, nel salotto della casa diMaria e Goffredo Bellonci, iloro amici letterati venivano aprendere il tè e un pezzo di torta... e a ritrovare il gusto di parla-re liberamente di arte e letteratu-ra senza l’angoscia opprimentedei tempi della dittatura.Nacque così il gruppo degli“Amici della domenica”, che nel1946 erano già 155; tra loro c’e-rano, solo per fare alcuni nomi,Gadda, Alvaro, Flaiano,Palazzeschi, Moravia, Morante,Silone, Pasolini, Ungaretti e, tragli artisti, Eduardo De Filippo,Fellini, Malipiero, Guttuso,Maccari e Morandi. In questoambito sorse l’idea di un premioletterario, caratterizzato, scriveMaria Bellonci nel suo libro “IlPremio Strega”, da “una giuriavasta e democratica che com-prendesse tutti i nostri amici”,letterati e non letterati, in modoche il vincitore fosse espressio-ne di un consenso che andavaoltre la fascia degli addetti ailavori.Nello stesso anno cominciò a

frequentare il salotto Bellonciun giovane industriale attentoalla cultura, Guido Alberti, pro-prietario con la sua famigliadella casa produttrice del liquoreStrega; affascinato dall’idea delpremio “democratico”, si propo-se come sponsor offrendo lasomma, cospicua per queitempi, di 200.000 lire.Il 16 febbraio 1947 a casaBellonci venne ufficialmenteannunciato il Premio Strega eletto il primo schema diRegolamento, con una doppiavotazione: nella prima ciascunoavrebbe votato per un libro, asua scelta tra quelli pubblicatidurante l’anno, determinandocosì la cinquina dei più votati,all’interno della quale unaseconda votazione, sempre ascrutinio segreto, avrebbe fattoemergere il vincitore.Tradizionale cornice della pre-miazione divenne ben presto ilNinfeo di Villa Giulia, a Roma,classico esempio di architetturamanierista voluto da papa GiulioII nel 1551 con la collaborazio-ne prima di Michelangelo, poidel Vasari e del Vignola; nellafontana, progettata e scolpita daquesti ultimi due, scorre la stes-sa acqua della fontana di Trevi.Oggi il Premio Strega continuail suo cammino, gli “Amici

della domenica” sono arrivati a400 e il rituale del Premio èrimasto pressoché invariato:prima votazione, anche non dipersona, in casa Bellonci;seconda votazione e proclama-zione del vincitore nel Ninfeo diVilla Giulia.Dal 1986, anno della scomparsadi Maria Bellonci, il PremioStrega è gestito da Anna MariaRimoaldi, direttrice dellaFondazione Maria e GoffredoBellonci onlus; tra le novitàorganizzative, la Fondazione hareso itinerante la presentazionedei candidati attraverso le piùbelle città d’Italia per avvicinareil Premio ai lettori di tutta lapenisola, aprendo le porte aigiovani autori e alle piccole edi-trici; inoltre la Fondazione svol-ge attività di promozione scola-stica della lettura.Della nuova Collezione “I 100CAPOLAVORI DEL PREMIO

STREGA”, i primi 25 volumisono già disponibili, i rimanentiusciranno entro la primavera2007 (per informazioni si puòcontattare la UTET di Brescia,via Cremona 46, 25124 Brescia;tel. 030 220217).

26

Page 27: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

27

Page 28: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

28

Page 29: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

29

VINCITORI PREMI STREGAE ALTRI AUTORI DELLA COLLE-

ZIONE

1947 ENNIO FLAIANO1948 VINCENZO CARDARELLI

1949 GIANBATTISTA ANGIOLETTI1950 CESARE PAVESE

1951 CORRADO ALVARO1952 ALBERTO MORAVIA

1953 MASSIMO BONTEMPELLI1954 MARIO SOLDATI

1955GIOVANNI COMISSO1956 GIORGIO BASSANI

1957 ELSA MORANTE1958 DINO BUZZATI

1959 GIUSEPPE TOMMASIDI LAMPEDUSA

1960 CARLO CASSOLA1961 RAFFAELE LA CAPRIA

1962 MARIO TOBINO1963 NATALIA GINZBURG1964 GIOVANNI ARPINO1965 PAOLO VOLPONI1966 MICHELE PRISCO

1967 ANNA MARIA ORTESE1968 ALBERTO BEVILACQUA

1969 LALLA ROMANO1970 GUIDO PIOVENE

1971 RAFFAELLO BRIGNETTI1972 GIUSEPPE DESSI’

1973 MANLIO CANCOGNI1974 GUGLIELMO PETRONI1975 TOMMASO LANDOLFI

1976 FAUSTA CIALANTE1977 FULVIO TAMIZZA

1978 FERDINANDO CAMON1979 PRIMO LEVI

1980 VITTORIO GORRESIO1981 UMBERTO ECO

1982 GOFFREDO PARISE1983 MARIO POMILIO1984 PIETRO CITATI

1985 CARLO SGORLON1986 MARIA BELLONCI1987 STANISLAO NIEVO

1988 GESUALDO BUFALINO1989 GIUSEPPE PONTIGGIA

1990 SEBASTIANO VASSALLI1991 PAOLO VOLPONI

1992 VINCENZO CONSOLO1993 DOMENICO REA

1994 GIORGIO MONTEFOSCHI1995 MARIA TERESA DI LASCIA1996 ALESSANDRO BARBERO

1997 CLAUDIO MAGRIS1998 ENZO SICILIANO1999 DACIA MARAINI

2000 ERNESTO FERRERO2001 DOMENICO STARNONE

2002 MARGARET MAZZANTINI2003 MELANIA MAZZUCCO

2004 UGO RICCARDELLI2005 MAURIZIO MAGGIANI

2006 SANDRO VERONESI

Page 30: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

30

Page 31: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

arte della stampa nelleregioni scandinave non

può assolutamente misurarsi siaqualitativamente, che quantitati-vamente con quella dell'Europacentrale e tanto meno con quelladei Paesi meridionali, poichémentre i popoli del centro-sudgià nel Medioevo avevano unalto grado di cultura, le nazioniscandinave erano ancora cultu-ralmente "sottosviluppate", tantoche le uniche forme di artepopolare di un certo rilievo inquelle lande desolate eranocostituite dagli affreschi nellechiese e da forme arcaiche discultura su legno. Con l'avventodell'editoria, si diffuse inScandinavia (termine qui intesoin senso lato, cioè ad indicare iterritori oggi occupati dallaDanimarca, dalla Svezia, dallaNorvegia, dalla Finlandia,dall'Islanda e dalla Groenlandia)una nuova possibilità di espri-mersi per mezzo di immagini: ilibri popolari ed i quaderni difogli sciolti, destinati ai ceti piùbassi, ma in realtà prerogativadelle classi sociali più ricche eprivilegiate, erano infatti rego-larmente impreziositi con illu-strazioni su legno, anche se all'i-nizio le xilografie, realizzatecon tecnica assai primitiva,erano eseguite da maestri-editori

stranieri, soprattutto tedeschi,emigrati in Scandinavia.I primi soggetti a stampa furonopubblicati in Danimarca e, inmassima parte, riguardavanoeventi storici o soggetti religiosid'ispirazione antipapale, e que-sto perché la diffusione del pro-testantesimo nell'area baltica fu

in buona parte legata all'affer-mazione delle monarchie nazio-nali di Danimarca e Svezia. InDanimarca, per esempio, l'affer-mazione del luteranesimo anda-va di pari passo con le lottepolitiche interne, tanto cheCristiano II, prima, e CristianoIII, dopo, cercarono di ridimen-

31

TIPOGRAFIE SCANDINAVEDEL XV E XVI SECOLOdi Giuseppe NovaBibliofilo

Figura 1. Mappa delle tipografie scandinave operanti nel XV e XVI secolo.

L’

Page 32: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

sionare l'autonomia della Chiesadi Roma e riformarla in sensoevangelico, con il risultato che,dagli anni Trenta delCinquecento, in tutta laScandinavia il potere decisiona-le in campo religioso passò nellemani del re, delegittimando, inpratica, le autorità ecclesiasti-che. In Svezia il protestantesimofu introdotto da un allievo diLutero, Olof Petersson, mentrela definitiva rottura con Romaavvenne nel 1531 allorquandofu nominato arcivescovo diUppsala proprio il luteranoLorenzo Petersson, fratello diOlof. I due fratelli curarono, tral'altro, la traduzione della BibbiaSvedese (1541). Attratti da que-sto stato di cose, molti commer-cianti di libri provenienti dallaGermania del nord si trasferiro-no in Danimarca e in Sveziaportando, oltre al loro carico dilibri da vendere nelle più impor-tanti città e le prime "immaginisacre" eseguite su legno da ven-dere nelle chiese, l'arte dellastampa nei lembi più settentrio-nali del continente, anche se glialtri Paesi scandinavi rimaserosenza un'industria editoriale pro-pria, ma si limitavano, tramiteuna rete di dinamiche librerie,ad importare le più importantiopere ed i più ricercati testi dai

colleghi danesi e svedesi: inNorvegia il prototipografo fuTyge Nielsen, il quale introdus-se l'arte della stampa nel 1643pubblicando ad Oslo la Postillacatechetica di C. Bang; inFinlandia la prima officinatipografica fu aperta soltanto nel1642 dallo stampatore svedesePeder Wald, il quale su invitodell'Università di Abo, stampòil Discursus politicus de pruden-tia di M.O. Wexionius. Nellostesso anno diede alla luce iprimi libri in lingua finnica; inGroenlandia il primo libro chevide la luce fu una raccolta diSalmi in lingua locale che portala data del 1793; in Islanda l'ar-te della stampa fu introdotta nel1534 da Jòn Matthiasson, ilquale pubblicò il BreviariumHolense per il vescovo dell'iso-la.

BREIOABOLSSTAOURNell'antico porto islandese diBreioabolsstaour, l'odiernaBreiodalsvik, nel compartimentodel Breddalur nella parte occi-dentale dell'isola a circa cin-quanta chilometri a sud diEskifjördur, l'arte della stampafu introdotta dal tipografo esacerdote cattolico JònMatthiasson, il quale dopo aver

operato ad Holar, si convertì alluteranesimo e divenne pastoreprotestante a Breioabolsstaour.Qui egli portò il torchio dastampa e l'altro materiale da luiadoperato precedentemente e siritiene che abbia pubblicato nel1559 il primo libro uscito inIslanda in lingua locale, ossiauna traduzione dei Sermonidella Passione di AntoniusCorvinus. Non si conosconoaltre notizie circa questo pasto-restampatore, se non che cessòdi vivere tra la fine degli anniSessanta ed i primi anni Settantadel XVI secolo.

COPENAGHENLa capitale danese, situata inparte sulla costa orientale dell'i-sola di Sjaelland e in parte sullaprospicente isola di Amager esede di una rinomata Universitàfondata nel 1479, vide sorgere laprima officina tipografica stabiledi tutta la Danimarca, grazie aGotfried von Chemen, stampato-re olandese, il quale si trasferìda Gouda, dove aveva i suoi tor-chi, a Copenaghen nel 1489.Nella capitale danese pubblicòdapprima un'edizione dellaGrammatica del Donato, poialtri libelli che però non risulta-no datati, mentre il primo suo

32

Page 33: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

33

libro che risulta correttamentedatato fu il Fundamenta ingrammatica del 1493. "MastroGotfried" stampò anche in dane-se la cronaca in versi dal titoloDanske-Rijm-Kronicke (1495)(fig. 2), ove si trovano due illu-strazioni su legno, un'antiportaraffigurante il re di Danimarca,ed un'altra rappresentante lostemma reale che si ritengono leprime xilografie "non copiate",cioè espressamente pensate erealizzate in Danimarca. Nel Cinquecento fu CristianoIII, re di Danimarca ed appas-sionato bibliofilo, a favorire,oltre che le lettere e le arti,anche gli stampatori ed i libraipromulgando leggi che discipli-navano e proteggevano la loroattività. Cristiano III, inoltre,mandò inviati presso tutti imonasteri danesi perché vi rac-cogliessero libri allo scopo diformare il primo nucleo dellafamosa Biblioteca Universitariadi Copenaghen. Jehan Plon,stampatore danese che, dopoaver lavorato a Copenaghen conuna produzione soprattutto acontenuto sacro e popolare, fucostretto nel 1583 a lasciare laDanimarca per "ragioni politi-che". Lo stampatore emigrò inBelgio, a Mons, dove suo suoce-ro Rutger Velpen aveva impian-

tato la sua officina, nella qualelavorò. Mats Vingaard, stampa-tore, libraio ed editore che sistabilì nella capitale danese nel

1562. Uno dei suoi primi lavorifu la stampa di un "foglio volan-te" raffigurante il Re CristianoIII di Danimarca (fig. 3) con la

Figura 2. Antiporta della Danske-Rijm-Kronicke(Gotfried von Chemen. Copenaghen, 1495).

Page 34: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

seguente didascalia posta nellaparte inferiore del foglio: "ReCristiano per volontà di Dio, ilterzo, di Danimarca, diNorvegia, di Wend e Gott", iltutto corredato dalla dicitura:

"Prentet i Kiobenhaffn aff MatsVingaard, 1565". Sappiamo,comunque, che all'inizio dellasua attività Mats Vingaaerd siimpegnò soprattutto nel suo ne-gozio di libri che, tra l'altro, ser-

viva gran parte dellaScandinavia, anche se si cono-scono un paio di opere impresseper i suoi tipi: un testo liturgicoper la Chiesa locale ed un'edi-zione del Fortunatus (1575)(fig. 4), nel cui frontespizio,sotto ad una xilografia stampatain rosso e nero, si legge:"Prentet i Kiobenhaffn aff MatsVingaard, 1575". LorenzBenedicht, attivo in città fra il1552 e il 1600, pubblicò libripopolari illustrati da xilografieche probabimente intagliava eglistesso.

HOLARNella cittadina islandese diHolar, l'antica Holum, l'artedella stampa fu introdotta daltipografo e sacerdote cattolicosvedese Jòn Matthiasson, ilquale fu chiamato in Islanda daJòn Arason, poeta ed ultimovescovo cattolico dell'isola che,all'epoca era dominio norvegese(dal 1537 al 1814 passò sotto lagiurisdizione danese, prima didiventare repubblica indipen-dente). Jòn Matthiasson impian-tò nella sede del vescovato unapiccola officina tipografica,dove finì di stampare nel 1534 ilBreviarium Holense, una ristam-pa, in realtà, del Breviarium

34

Figura 3. Foglio volante Re Cristiano III di Danimarca(Mats Vingaard. Copenaghen, 1565).

Page 35: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

35

Nidrosiense uscito a Parigi nel1519, con aggiunte per la litur-gia locale. La sola copia cono-sciuta del Breviarium Holenseapparteneva alla collezione delbibliofilo islandese ArniMagnùsson, ma essa andòdistrutta nell'incendio di Cope-naghen del 1728. Nel 1551,all'inizio della Riforma, JònMatthiasson si convertì al lute-ranesimo e divenne pastore pro-testante a Breioabolsstaour,località dove continuò a stampa-re.

ODENSENella città danese posta sull'iso-la di Fionia ed importante portocommerciale del Mar baltico,l'arte della stampa fu introdottadal tipografo tedesco JohannSnell, il quale, dopo aver eserci-tato dap-prima a Rostock e poi aLubecca, arrivò nella città dane-se nel 1482, chiamato dal vesco-vo di Odense, Karl Ronnow, ilquale "desiderava fornire la suadiocesi di libri rituali stampati".Da Lubecca Snell portò con sé icaratteri ed altro materiale distampa ed impiantò i propri tor-chi nel convento di St. Hans. Laprima opera che diede alla lucefu il Breviarium Ottoniense cherisulta datato 1482 e che fu il

primo libro stampato in assolutoin Danimarca, anche se dobbia-mo segnalare che prima di esso

erano già giunti entro i confinidel Paese altri libri impressi inlingua danese, che però erano

Figura 4. Frontespizio del Fortunatus(Mats Vingaard. Copenaghen, 1565).

Page 36: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

commissionati in Germania estampati dalle officine diLubecca gestite rispettivamenteda Lucas e Matthaeus Brandis e

da Bartholomaeus Ghotan.Johann Snell, tuttavia, non rima-se a lungo ad Odense: alla finedi quello stesso 1482 se ne tornò

a Lubecca. Oltre al"Breviarium", di cui si conosceuna sola copia conservata nellaBiblioteca Reale diCopenhagen, imperfetta perchémancante delle prime e delleultime pagine, uscì dall'officinadi Odense un volumetto con ilresoconto in lingua latina del-l'assedio dei turchi a Rodi,l'Obsidionis Rhodiae urbisdescriptio (1482).

SÖDERKÖPINGNell'importante città dellaSvezia meridionale, sita nellaregione dell'Östergotland, lavo-rava nel XVI secolo OlufUlrickson, intagliatore e tipogra-fo che nella sua bottega vendevalibri, incisioni e materiale scrit-torio, soprattutto a committentiprivati e religiosi delle vicinecittà di Linköping e Norrköping.Non esistono molte notizieriguardo la sua attività che, atutt'oggi, è ancora avvolta dauna spessa coltre di mistero, masappiamo che dalla sua officinauscì sia l'Historia S. Nicolai, siala xilografia raffigurante unvescovo che ornava la copertinadel volume stampato aSöderköping in prima edizionenel 1520 e ristampato successi-vamente nel 1523.

36

Figura 5. Frontespizio del Dialogus creaturarum moralisatus(Johann Snell. Uppsala, 1483).

Page 37: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

STOCCOLMANella capitale svedese, situatatra il lago Mälaren ed il suoemissario Saltsjön, in prossimitàdella costa del Mar Baltico, l'ar-te della stampa fu introdotta nel1495 da Johannes Fabri, tipo-grafo svedese che fu attivo nel-l'ultimo quarto del Quattrocentoad Ulma, in Germania. Tornatoin patria, Fabri pubblicò bellissi-me edizioni, tra le quali ricor-diamo il Breviarium secundumritum Ecclesiae Upsalensis, ilBok of Diäfvulsens frästilse(cioè il "Libro delle tentazionidel diavolo") di J. Gerson, nelcui colophon si firmò "Johannessmedh", vale a dire "Giovannifabbro": è questo il più anticolibro stampato in lingua svede-se. Seguirono il BreviariumStrengnense e il BreviariumUpsalense impressi nel primoquarto del Cinquecento, mamentre attendeva alla stampa diquest'ultimo volume, JohannesFabri morì e l'opera fu portata atermine dalla sua vedova.

UPPSALANell'importante centro culturalee religioso della Svezia, sito acirca sessanta chilometri a norddi Stoccolma l'arte della stampafu introdotta dal tipografo tede-

sco Johann Snell, il quale sirecò nel 1483 ad Uppsala suesplicito invito del vescovodella città. Lo stampatore tede-sco esordì con la pubblicazionedi una breve Grammatica latina,della quale rimane soltanto unframmento, cui seguì ilDialogus creaturarum moralisa-tus (20 dicembre 1483) (fig. 5),una raccolta di favole derivatada un testo olandese dallo stessotitolo uscito tre anni prima.L'opera conteneva 123 illustra-zioni xilografiche probabilmentecopiate dall'edizione olandese,ma che poteva provare l'esisten-za di una scuola d'intaglio attivain città. Nell'anno successivo,impresso il Missale Upsalense(1484), lo Snell se ne ritornò inGermania, tanto che il vescovoed i canonici della cattedraleprovvidero a far venire in cittàBartholomaeus Gothan, tipogra-fo di Lubecca, il quale ebbe l'in-carico di completare il program-ma editoriale della diocesi diUppsala con la pubblicazione dialcune opere liturgiche e dialcuni testi cosiddetti "rituali".Nel Cinquecento operò in cittàuna non meglio nota Tipografiavescovile che pubblicò diversitesti liturgici protestanti, oltre lafamosa Bibbia Svedese curatadai fratelli Olof e Lorenz

Petersson (1541) eBartholomeus Fabri (probabil-mente figlio di Johannes, attivoa Stoccolma), il quale pubblicòalcune nitide edizioni, la piùfamosa delle quali fu senz'altrola stampa degli Statuta Upsalen-sis Provinciae del 1525.

URANIENBORGNella località danese sull'isoladi Hveen, nello stretto che sepa-ra la Danimarca dalla Svezia,l'arte della stampa fu introdottada Tycho Brahe, famoso astro-nomo dell'epoca, il quale fondòun'officina tipografica nelcastello che possedeva sull'isola.A questa officina aggiunse, piùtardi, una cartiera dalla qualeprese avvio la fiorente industriascandinava e, infine, una legato-ria. Brahe invitò ad Uranienborgmaestri dell'arte che vennero daPaesi stranieri a lavorare per lui,producendo libri secondo le sueindicazioni ed il suo gusto. Nelcastello del famoso astronomofu stampato dapprima ilDiarium Astrologicum di EliaOlai, un suo discepolo. Nelcolophon del volume in questio-ne possiamo leggere: "Excusumin Officina Uraniburgica" e ladata del 1586. A quest'operaseguirono i libri del Brahe stes-

37

Page 38: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

so, e cioè il De mundi aethereirecentioribus phaenomenis, ilquale presentava la seguentenota: "Uraniburgi imprimebatAuthoris TypographusCristophorus Weida, 1588", cuifecero seguito l'Astronomiaeinstauratae progymnasmata(1592) e l'Epistolarum astrono-micarum libri (1596). Terminatala stampa di quest'ultima edizio-

ne Tycho Brahe lasciòUranienborg e si trasferì, tra-sportandovi pure l'officina tipo-grafica, a Wandsbek, dove uscìl'Astronomiae instaurataemechanica del suo assistentePhilipp von Ohr (1598).Passato quindi a Praga, TychoBrahe, diede incarico ad untipografo del luogo, JohannSchumann, di portare a termine

il programma editoriale iniziatoa Uranienborg. Alcuni suoi librisono contenuti entro pregiatelegature, spesso ornate con ilsuo ritratto. Non sappiamo altrocirca l'impegno editoriale diTycho Brahe, se non che l'astro-nomo danese morì nel 1661.

38

Page 39: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

acopo Sannazzaro è unnome famoso nel campo

della letteratura italiana comepoeta e umanista. Egli, di fami-glia nobile pare originaria dellaLomellina, nacque a Napoli nel1456, dove ebbe come protetto-re il re Federico III d’Aragona;quando il sovrano nel 1501 fucostretto dagli eventi ad abdica-re a favore del re di Spagna e aritirarsi in Francia, ilSannazzaro lo seguì in quell’esi-lio. Nel 1505, alla morte diFederico, rientrò a Napoli eandò a vivere in una bella villa aMargellina, villa a suo tempodonatagli dal sovrano amico. Lìtrascorse il resto della sua vita emorì nel 1530.Nella città partenopea ilSannazzaro iniziò da giovane acoltivare le lettere, frequentandol’Accademia pontaniana e viassunse lo pseudonimo di ActiusSyncerus. Fino all’epoca dell’e-silio le sue opere furono scrittein volgare, ma dopo il suo rien-tro i suoi scritti furono per lopiù redatti in latino.Egli ha lasciato diverse compo-sizioni, tra le quali si citano leElegie e le Rime, le Eclogaepiscatoriae e il De partuVirginis.Ma il suo capolavoro, quelloche gli ha dato la fama resta

l’Arcadia stilato in volgare. Ilcontenuto del libro è formato da12 ecloghe precedute da altret-tante prose.Si tratta di un’opera, in un certosenso un po’ autobiografica, e latrama infatti ci fa vedere comeprotagonista un giovane pastoredi nome Sincero (proprio lopseudonimo un tempo assuntodallo scrittore), il quale a causadi una delusione amorosa lasciaNapoli per recarsi in Arcadia pertrascorrere una specie di vitaidilliaca insieme ai pastori che sidilettano anche di poesia; ma amotivo di un brutto sogno tornapoi nella città dove viene asapere della morte della fanciul-la amata.L’Arcadia dette il via al generecosiddetto pastorale nella lette-ratura e incontrò subito un vastofavore tra il pubblico e per seco-li fu presa a modello da scrittorisia italiani che stranieri. Coltempo però perse di interesse ecerta critica moderna giunse asminuirne il valore. Tuttaviaanche oggi ha il suo posto tra iclassici che si studiano a scuolae, se non tutte, diverse paginedell’opera si fanno ancora leg-gere con piacere.Sembra che il Sannazzaro neiniziasse la stesura fra il 1483 eil 1486. La prima pubblicazione,

effettuata a sua insaputa, appar-ve nel 1501. Per quanto comeprima impressione a stampaviene menzionata anche quellafatta a Venezia nel 1502 daBernardino Vercellense col tito-lo addirittura di “Libro pastoralenominato Archadio”. Nel 1504fu fatta una seconda redazionedell’opera ampliata nel conte-nuto. Il libro venne ristampatonumerose volte e anche tradottoin lingue estere. Per avere un’i-dea delle pubblicazioni bastipensare che nell’indice delServizio Bibliotecario Nazionalesi contano ben 109 edizioni chearrivano sino al 2004!Anni fa ci capitò di acquistareun esemplare di una delle inizia-li edizioni dell’Arcadia in unamostra-mercato del libro anticoa Mantova, edizione che meritadi essere, sia pur brevemente,illustrata a motivo della suapeculiare rarità, confermata dalfatto che dalle ricerche finorafatte non risulta presente inalcuna biblioteca italiana o este-ra, all’infuori di una unica copiache si trova nella biblioteca delSeminario vescovile diPontremoli .Il volume in oggetto è uno diquelli facenti parte della stampaimpressa a Bologna nel 1520 daltipografo Girolamo Benedetti.

39

NOTIZIOLE SU UNA RARA EDIZIONEDELL'ARCADIA DEL SANNAZZAROdi Stelio GusmittaBibliofilo

J

Page 40: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

Costui apparteneva a una cele-bre famiglia di stampatori, il cuicapostipite Francesco dettoPlatone aveva creato l’officina

grafica e l’aveva diretta sino al1496, anno del suo decesso.L’azienda finì poi in mano deglieredi, fra i quali vi era per l’ap-

punto Girolamo, che nel 1515iniziò ad apporre il suo nomesui libri stampati nell’officina econtinuò sino al 1529, pocoprima della sua morte cheavvenne nel 1530. Le sue edi-zioni si distinguono da quelledegli altri Benedetti per il fattoche Girolamo primeggiò per labellezza decorativa dei suoifrontespizi, che riflettevano ilsuo gusto artistico. Il GirolamoBenedetti usò 6 tipi di marchetipografiche tutte simili, cioè unrettangolo a fondo grigio, condentro un cerchio bianco sor-montato da un’asta a tre tagli.Nel cerchio si vede in basso unamano con due dita nell’attodella benedizione e in alto un’i-scrizione che si riferisce alnome dell’editore. Nella marcaapposta nel colophon ed usataper l’edizione del 1520 (fig.1) sivedono le parole “Hie.Plat.” chestanno per “HieronimusPlatonides de Benedictis”, ossia“Girolamo de’BenedettiPlatonide”.Sopra la detta marca tipograficasi legge la seguente dicitura:“Impresso in Bologna nelle casede maestro Hieronymo diBeneditti nel’Anno M.D.XX.”Il libro di cui trattiamo è rilega-to in tutta pergamena interamen-te coeva; le misure sono di cen-

40

Figura 1.

Page 41: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

41

timetri 14,5 di altezza e 10 dilarghezza. Consta di 88 foglinon numerati, pari a 176 pagine.Il formato è in 8° antico. Il frontespizio (fig.2) reca, den-tro un’artistica e sobria cornice,il titolo del libro e in basso ilnome dello stampatore.L’esemplare è ben conservato edi aspetto nel complesso più chebuono. I caratteri sono nitidi ebene impressi. Non esiste unindice dei capitoli. Però all’ini-zio della prima riga di ognicapitolo la prima lettera è stam-pata a parte in carattere minu-scolo e ha intorno dello spazionel quale, come usava allora,poteva esserci realizzato undisegno, anche a colori, ottenen-do così una specie di capoletteraminiato.Questa edizione venne fatta acura, e probabilmente a speseproprie, di un privato cittadinoche incaricò il GirolamoBenedetti di effettuarne la stam-pa.Dalle ricerche eseguite daglispecialisti del settore, è emersoche quella persona era un medi-co che si chiamava MarioQuerni, originario del paese diBagnone nella Lunigiana. Eglivisse per molto tempo aBologna, dove ottenne ricono-scimenti non solo per la sua pro-

fessione, ma anche per suoiinteressi letterari. All’inizio

della seconda pagina del volu-me, la quale appare quasi una

Figura 2.

Page 42: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

42

prefazione del libro da lui fattostampare ed è datata 16 aprile1520, egli si presenta come“Mario Querno da Bagnono: etRegiano”.L’epistola è indirizzata a“Messer Ulysse Musetto Bonon.Causidico”, che era un giure-consulto bolognese.Il Querni, che visse pure nelparmense a Soragna nel castellodell’amico Giovanni PaoloLupi, lo si trova nominato per-fino da Frate Leandro Albertinella sua opera “Descrizione ditutta l’Italia et isole pertinenti”,dove è indicato come “huomoletterato et di singolari virtùornato”.Mario Querni appartenne a una

importante famiglia dellaLunigiana, andata in rovina,sembra, perché uno degli eredisperperò tutto il patrimonio algioco. La casata si estinse nelXX secolo e, particolare curio-so, l’ultimo discendente si chia-mava anche lui Mario, ma face-va l’impiegato alle poste e tele-grafi di Genova!Riguardo al libro qui trattato glistudiosi di storia locale diBagnone hanno scritto per l’ap-punto che “nel 1520 a Bologna,a cura di Mario Querni, medicobagnonese, fu stampata una“rarissima” edizionedell’Arcadia del Sannazzaro”.Pure il Brunet nel suo rinomatoManuel du libraire et de l’ama-

teur des livres riporta l’edizionein oggetto con queste parole: “Possiamo ancora citare, comerara, quella di Bologna, perMaestro Hieronimo diBenedetti, 1520, in -8°, che ifratelli Volpi non hanno cono-sciuta; essa è sfuggita alle ricer-che di Panzer”.Poiché la pubblicazione fu pre-sumibilmente fatta più per unuso privato che commerciale equindi se ne saranno stampatipochi volumi, ogni esemplare èda considerarsi senz’altro divalore, oltre che assai raro. Sipuò inoltre dedurre che oggidìmolto difficilmente, se non perun caso fortuito, potrebberoesserne rintracciate altre copie.

Page 43: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

ltre alla lettera indirizzataal procuratore Querini, il

Rodella inviò una missiva, data-

ta da Brescia il 26 gennaio17662, anche all'amicoZamboni, il quale rispose al

Rodella da Venezia il 29 gen-naio 17663:

43

BALDASSARE ZAMBONIBIBLIOTECARIO MANCATOIN CASA QUERINI1

di Angelo BrumanaBibliofilo, Membro dell’Ateneo di Brescia

Amico Dolcissimo

Addì 29 del 1766. Venezia

Scriverò poco, perché il mio male di pedignoni, del quale vo migliorando a poco a poco,

mi obbliga a letto. La Lettera vostra dell'oltrepassato ordinario, che mi trovò in letto,

l'ho fatta presentare al Signor Proccuratore dal Signor Capellano, dal quale intesi che

si prendeva a cuore i vostri interessi e probabilmente oggi ve ne scriverà egli4. Gradisco

infinitamente poi quella dell'ordinario presente e m'incresce infinitamente che tanta

parte vi prendiate colla vostra afflizione nelle mie circostanze. Se mi fossi imaginato che

la lettura della mia giustificazione avesse dovuto fare sull'animo vostro un simile effet-

to, dentro di me averei contenuto il dolore che mi divora, né ve ne averei fatta la con-

fidente communicazione certamente. Quello che desiderava da voi era che mi compa-

tiste. Avete altri motivi più interessanti e più giusti d'una vera afflizione5, senza che vi

carichiate anche de' miei. Compatiamoci a vicenda e a vicenda preghiamo il Signore che

ci assista. Consolatemi con qualche notizia che mi faccia sapere la vostra rassegnazio-

ne. Compatitemi se sono breve, amatemi e credetemi

Tutto vostro

Baldassare Zamboni

[p. 135] Al Riverendissimo Signor Signor Padron Colendissimo / Il Signor Don

Giambatista Rodella / In Casa Mazzuchelli / Brescia.

1 Continuazione da Misinta. Rivista di bibliofilia e cultura, 26 (dicembre 2005), 9-28. Ivi, a p. 10 n. 8, sono indicati i criteri di tra-scrizione dei testi, ai quali mi atterrò anche in questa seconda parte del lavoro.2 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Autografi Ferrajoli, Raccolta Odorici, n° 1999, 3, ff. 9062r-v, 9063v: VIAN1993, 306.3 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano Latino 10023, pp. 135-[136], originale, autografa.4 Lo Zamboni si riferisce certamente alla richiesta, inviata dal Rodella al Querini, che gli fosse alleggerito il prelievo fiscale del 5%sul legato ricevuto per disposizione testamentaria dalla defunta Barbara Chizzola, richiesta alla quale il Querini aveva risposto inmodo piuttosto evasivo nella sua lettera del 29 gennaio 1766.5 Il Rodella aveva perduto da pochi mesi i suoi due più importanti protettori: Barbara Chizzola Mazzuchelli (deceduta il 7 novem-bre 1765) e Giammaria Mazzuchelli (venuto a mancare il 19 novembre dello stesso anno).

O

Page 44: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

44

Lo Zamboni non interruppe perquesto il suo alacre lavoro dispoglio, di studio e di cataloga-zione nella informe raccoltalibraria del procuratore. Adispetto del freddo e degli infi-niti disagi ormai appalesati alfidato amico Rodella, egli riuscìin poche settimane a tracciareun percorso bibliografico chia-rissimo per imbastire il sospirato

catalogo della bibliotecaQuerini. Ne scrisse a FeliceRizzardi da Venezia il 15 marzo1766: aveva pensato, e quasicertamente già abbozzato, un<<Discorso da premettere alCatalogo>> e concludevaannunciando all'amico <<m'in-trodurrò a parlar del metodo, edelle ragioni di formare il mioCatalogo, come l'ho fatto. Mi

lusingo che non sia per mancar-mi l'erudizione per giustificare ilmio metodo>>6. Tutto inutile:infatti il 12 marzo 1766Tommaso Querini aveva direttouna lettera al Rodella, nellaquale comunicava la propriadecisione di licenziare loZamboni e chiedeva al Rodella7

di farsi portavoce di questa riso-luzione presso l'amico.

6 La lettera è parzialmente edita in GUSSAGO [1798], 24-25. Su Felice Rizzardi basti il rinvio a CACCIA 1964, 253; VAGLIA 1964,165-167; VAGLIA 1970, 72. Aveva sposato Barbara Frusca, la cui dote fu stabilita con istrumento del 26 settembre 1763: Brescia,Archivio di Stato, Notarile Brescia, filza 10785, Giovanni Faustino Fedreghini (in copia anche in filza 10796, Registro IX, 1757-1764,ff. 132v-133v, n° 1179). La più significativa impresa erudita del Rizzardi rimane l'edizione delle rime e delle lettere di VeronicaGambara (RIZZARDI 1759), alla quale lo Zamboni aveva efficacemente contribuito con la biografia della poetessa bresciana.7 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano Latino 10022, f. 190r, originale, autografa.8 di scritto entro un precedente ad.

Molto Reverendo Signore

Avendo rissolto di lasciare in libertà il Signor Dottor Zamboni per le altra volta a Lei

addotte cagioni, e per altre, note a tutti quelli che ânno meco e seco lui qualche rap-

porto, perché ciò succeda senza pregiudicio possibilmente del medesimo, e più tosto col

mio, partecipo a Lei, prima di eseguirla, tale mia rissoluzione. Mi suggerirà Ella quello

far posso per sortir l'intento, se quanto le soggiungo a Lei sembrasse poco, o non con-

veniente. Gli farò annunciare la mia volontà per persona di8 Esso amica, e ciò farà Lei,

se vorrà; gli farò suggerire dalla stessa che Lui a me ricerchi la sua libertà, che gli cor-

risponderò ducati quindeci correnti al mese per quattro, sei ed anche otto mesi, e tanto

meno quanto più presto si provederà, che cercarò di cooperare al di Lui ristabilimento,

insomma, che farò quanto potrò, e quanto Ella mi suggerirà di conveniente, onde siano

salvi il di Lui onorifico ed il di Lui interesse.

Attendo dalla carità di Vostra Signoria Molto Reverenda verso di me, dall'amicizia sua

verso di Lui, que' lumi, quelle direzioni, que' suggerimenti che, salva la divisione da me

Page 45: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

La risposta del Rodella non sifece attendere. Il 16 marzo 1766egli scrisse al procuratore una

lettera dal tono insolitamenteduro, al punto che è lecito dubi-tare che sia stata effettivamente

recapitata nella forma in cuioggi la possiamo leggere9.

45

Eccellenza

Di Brescia, a' 16 di Marzo 1766.

Vostra Eccellenza non ha bisogno de' miei consigli nell'affare consaputo. La sua sapien-

za saprà regolare in maniera la sua condotta, che l'amico avrà salvo almen l'onore,

giacché l'interesse è l'ultimo suo punto di vista. M'incresce che si verificano due predi-

zioni fattemi sin dal Dicembre passato, che Vostra Eccellenza l'avrebbe tenuto tre o

quattro mesi e poi l'avrebbe licenziato, il che se avessi saputo nel Maggio passato, non

avrei sacrificato un uomo, di cui non troverà un simile in tutta l'Italia, e in tutta

l'Europa, e che il suo vescovo avrebbe forse fatto una solenne vendetta. Faccia Vostra

9 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano Latino 10022, f. 191r., in forma di minuta autografa. Si tratta, in veri-tà, di una Copia di Lettera scritta da Giambattista Rodella a Sua Eccellenza Procurator e Cavalier Tommaso Quirini a Venezia, cometitola lo stesso Rodella. I pesanti apprezzamenti politici contenuti nella lettera e il tono fortemente sarcastico, diretto ad una delle cari-che e ad uno dei patrizi più influenti della Repubblica, fanno pensare che la lettera sia più che altro uno sfogo del Rodella, sincera-mente addolorato per il trattamento ricevuto dall'amico: sfogo che potrebbe essere rimasto gelosamente custodito nella riservatezzadi un quaderno privato. Non conosciamo, infatti, il testo preciso della lettera realmente ricevuta dal Querini.

del Signor Dottor Zamboni, possa Egli sortire quanto accenno e quanto onestamente

può bramare, ed io non perdere la sua da me pregiata buona grazia, alla quale mi rac-

comando, confermandomi

Di Vostra Signoria Molto Reverenda

Divotissimo ed Obbligatissimo Servitor

Tommaso Querini

Venezia, 12 Marzo 1766.

Al Molto Reverendo Signor Don Giovanni Battista Rodella. Brescia.

Page 46: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

46

10 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Autografi Ferrajoli, Raccolta Visconti, n° 757, 1, ff. 1342r, 1342bisv: VIAN 1996, 88.11 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano Latino 10023, pp. 144-145, originale, autografa.

Lo Zamboni si rassegnò benpresto alla fine di questa doloro-sa e sfortunata parentesi vene-ziana, ma non per questo inter-ruppe i suoi uffici di servizio alQuerini, trascinando tuttavia le

settimane in una solitaria, eppurpaziente attesa del momentoopportuno per il ritorno aBrescia. La sua corrispondenzasi spense quasi del tutto. Unalettera a lui diretta dall'amico

Angelo Calogerà il 19 marzo176610 precede di poco la letterache lo Zamboni scrisse all'amicoRodella da Venezia il 15 aprile176611:

Eccellenza ciò che Dio le ispira. L'amico ha casa e tenute; ed è stata una fatale combi-

nazione di riflessioni che l'ha ridotto a lasciare il certo per l'incerto e a secondare le

altrui insinuazioni, che miravano al decoro e al bene di Vostra Eccellenza.

Questo accidente mi documenterà per tutto il tempo avvenire, e lo farò servir di docu-

mento alla posterità. Non mancherà a Vostra Eccellenza il modo di salvare il suo deco-

ro e l'onor dell'amico, come membro d'una Repubblica invecchiata nella politica e non

iscarseggiante di mezzi per conseguir plausibilmente quanto conviene. Vostra

Eccellenza avrà la benignità di non farmi figurare in questa scena, e quanto risolverà,

converrà ch'io laudi, come procedente da un personaggio di singolar prudenza e sape-

re fornito. Le raccomando l'onor dell'amico e la mia persona, che si glorierà d'essere in

sempiterno

Di Vostra Eccellenza

Umilissimo Divotissimo Obbligatissimo Servitore

Amico Dolcissimo

Addì 15 Aprile 1766. Venezia.

Il Signor Proccuratore mi ha fatto avere l'inchiusa carta, perché ve la dirigessi e vi

facessi sapere che, se avete da repplicare qualche cosa sul proposito di essa, dobbiate

diriggervi a me per lettera, che io poi lo farò sapere a Lui ed egli servirà dell'occorren-

Page 47: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

Se per lo Zamboni non era diffi-cile trovare una scusa per giusti-ficare, almeno per i primi

momenti, il proprio rientro inpatria, motivo di inquietudinenon facile da placare era il desti-

no riservato alla mansioneriaveneziana, con relativa rendita,che il Querini gli aveva conces-

47

12 Tommaso Querini in più occasioni aveva aiutato Giammaria Mazzuchelli a recuperare libri francesi da destinare alla BibliotecaQueriniana. Si vedano le letttere autografe del Querini al Mazzuchelli datate Venezia 9 maggio 1764, Venezia 27 giugno 1764,Cittadella 25 luglio 1764, Venezia 3 agosto 1765 conservate in Brescia, Civica Biblioteca Queriniana, Archivio della Biblioteca, bustasenza segnatura, intitolata genericamente Affari Generali, 1761-1846, fogli sciolti non numerati. Alla lettera del 15 aprile 1766 è alle-gata (p. 144) la copia di una missiva da Parigi, 17 marzo 1766, senza destinatario, ma relativa ad acquisizioni librarie dalla Francia,certamente destinate alla Queriniana di Brescia.13 io aggiunto nell'interlinea.14 Filippo Mazzuchelli, figlio di Giammaria15 Filippo Mazzuchelli sposò Margherita di Durante Duranti il 4 ottobre 1766: ONGER 1998, 14, 15 e n. 59.

te cotesta Libreria12. La riceverete dunque e con essa prendetevi mille teneri abbracci

dal canto dell'amor mio, che per voi è sempre quel di prima. Delle cose mie vi ragione-

rò questo Giugno, che verrò a Brescia, dove mi fermerò, pensando che per la mia quie-

te e per la corporale salute ciò sia necessario. Dio mi dà la grazia di considerare que-

ste mie vicende se non con una Stoica indifferenza, almeno con rassegnazione, e per-

ciò vorrei che voi pure non vi prendeste per amor mio affanno maggiore di quello che

io mi prenda. Consolazion mia e vostra pure sia l'essermi io13 portato da Cristiano e da

uomo onesto, indefessamente attaccato al proprio dovere, onde tutti quelli che mi

conoscono, mi amano e mi compatiscono. Il motivo che addurrò del mio ripatriare sarà

perché l'aria di Venezia non si confà troppo al mio temperamento. Pregate Dio per me,

che tutti i giorni fo io pure così nominatamente per voi all'Altare. Scrivendomi fate che

la lettera sia ostensibile al Signor Proccuratore, e volendo scrivere qualche cosa parti-

colare, segnatelo sopra un pollizino. Avendo da scrivere al Signor Giovanni Torre, rin-

graziatelo vivamente in mio nome delle espressioni onorate, con cui di me ha parlato

al Signor Proccuratore, e di questa sua buona grazia non mi dimenticherò mai. Addio,

il mio Caro Don Giambattista. Il mio rispetto umilissimo al Signor Conte Filippo14, di cui

ho sentito che sia per isposare una Figliuola del Signor Cavalier Durante15. Dio lo bene-

dica per i meriti del Conte suo Padre e della bontà sua, che è moltissima. Addio.

Tutto Vostro

Baldassare Zamboni

Al Riverendissimo Signor Signor Padron Colendissimo / Il Signor Don Giambatista

Rodella / In Casa Mazzuchella / Brescia.

Page 48: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

48

16 Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Vaticano Latino 10023, pp. 146-[147], originale, autogafa.17 Si tratta di Ludovico Manin, procuratore di San Marco dal 1764, e di Lorenzo Calbo.

Amico Dolcissimo

Addì 1 Maggio 1766. Venezia.

Accostandosi il tempo del mio ripatriare, conviene che vi prieghi d'un favore. Sapete

quello che ho lasciato a Brescia per venir a servire il Signor Proccuratore. Sapete le pro-

messe che ha fatte per Lettera a voi a fine di allettarmi ad abbracciare il suo serviggio,

una delle quali era quella d'un Periodo di 5 o sette anni per assicurarmi di questo impie-

go. Egli, come sapete, se le è dimenticate dopo 4 mesi ed io debbo tornarmene a Casa

senza niente. Ci verrò consolato, perché la mia Coscienza non mi accusa di essermi

meritato un tale trattamento, e più lo sarò quando, dopo d'avervi abbracciato, presso

di voi mi sarò purgato di qualunque sospizione che poteste avere d'essermi tirato

addosso colle mie azioni men rette, o colla mia negligenza questa Disgrazia. Vi prego

per l'amor di Dio a non affliggervene, perché non me ne affliggo neppur io. Ma venghia-

mo alla premura mia. Io vorrei ritenermi, se posso, la Capellania di cui mi ha investito,

e il tenore dell'Istrumento dell'Investitura è tale, onde rendermi sicuro in coscienza di

poter adempiere alla obbligazione mia, stando ancora a Casa. Non so se egli abbia

intenzione di costringermi a rinnunziarla, ma potrebbe averla, onde io vorrei cautelar-

mi contro le sue intraprese. Da sé solo non può far nulla, ma deve agire col consenso

degli altri due Proccuratori, che sono Sua Eccellenza Manin e Sua Eccellenza Calbo17.

Presso al Calbo qualche amico di qui m'aiuterà, e di costì potete aiutarmi voi presso a

Sua Eccellenza Manin col mezzo del Signor Cavalier Durante. Favoritemi dunque a scri-

vergli a favor mio una Lettera pressante, narrategli le promesse ingannatrici fatemi, che

voi sarete più creto di me presso di lui; se stimate bene, ottenere ancora una Lettera

commendatizia del Signor Conte Filippo e inviatela a me, che al bisogno la presenterò

al Cavaliere per godere il vantaggio della sua protezione. Farei conto di ripatriare in

principio del mese venturo e perciò voi prendete le vostre misure per farmi i vostri

so il 1 dicembre 1765 e che orapareva fosse intenzionato a

revocargli. Da Venezia, in data 1maggio 1766, lo Zamboni così

scriveva al Rodella16:

Page 49: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

49

Per sostenere le sue domande diappoggio agli influenti perso-naggi nominati nella missiva alRodella, lo Zamboni compilòuna memoria, nella quale eglinarrò di questa sua disavventuraveneziana e perorò la propria

richiesta di riconferma per ilbeneficio veneziano. Il docu-mento non porta data, ma danumerosi riferimenti interni sipuò affermare che lo Zamboniscrivesse dopo essere già rien-trato in Brescia, cosa che, come

egli stesso aveva scritto, sarebbeavvenuta al principio di giugno;e fu certamente scritto per esse-re presentato ad uno dei suoiprotettori bresciani, forseDurante Duranti o FilippoMazzuchelli .

Il fu Signor Conte Giammaria, ed il Signor Don Giambatista ebbero mano perché

in qualità di Bibliotecario mi acconciassi presso il Signor Proccurator Tommaso

Querini; avendo trattato il primo immediatamente di ciò coll'Eccellentissimo Signor

Proccuratore a Padova l'anno passato in occasione della Fiera del Santo, ed il

secondo per via di Lettere. La difficoltà maggiore dal canto mio era quella di

lasciar la prima Cattedra di questo Seminario coi proventi annessi, la Capellania,

di cui era provveduto, e la sicurezza del premio maggiore, che poteva prometter-

mi dal Signor Cardinale19 pel mio servigio di diecisette anni; difficoltà che, propo-

sta da tutti e due all'Eccellentissimo Signor Proccuratore, fu da esso superata col

18 Il documento è in forma di minuta ed è stato scritto dallo stesso Zamboni su un bifolio non numerato, attualmente conservato nelcodice K V 3 m. 2 della Civica Biblioteca Queriniana di Brescia, autografo di Germano Iacopo Gussago e contenente le Aggiunte dafarsi alle Memorie Zamboniane da me fatte stampare in quest'anno 1798. Il Gussago parafrasò quasi alla lettera questa pagina delloZamboni nelle sue Aggiunte inedite, pp. 5-10. Di questo memoriale esiste anche una copia di mano di Giambattista Rodella, ora inCittà del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Autografi Ferrajoli, Raccolta Odorici, n° 2001, ff. 9117r-v, 9118r: VIAN 1993, 307.19 Giovanni Molin.

comandi e quelli del Signor Conte Filippo. Tuttoché mi venghi coll'intenzione di fermar-

mi a Casa, nei primi giorni del mio arrivo dirò d'esser venuto semplicemente a far le

Vacanze, ed anche ciò vi serva di Regola. Finisco e vi abbraccio di tutto cuore.

Tutto Vostro

Baldassare Zamboni

[p. 147] Al Riverendissimo Signor Signor Padron Colendissimo / Il Signor Don

Giambatista Rodella / In Casa Mazzuchelli / Brescia.

Page 50: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

50

progetto di assicurarmi il Posto di Bibliotecario20 pel Periodo di cinque, o sette

anni, come risulta dalle Lettere di Lui. Posto questo principio, il passato Settembre

mi trasferii a Venezia, affinché coll'esperimento d'un mese e l'Eccellentissimo

Cavaliere potesse avere un saggio della mia abilità, ed io provassi se il nuovo

genere di vita in un'aria nova per me fosse per conferirmi. In tale congiuntura io

accettai quelle condizioni che all'Eccellentissimo Cavaliere piacque di propormi, e

le accettai con un animo il quale ben dimostrava che io non era andato a Venezia

per mercanteggiare. Tra queste condizioni una era quella d'una Mansionaria, la cui

collazione spettava all'Eccellentissima Proccuratia d'Ultra, per conferir la quale

esso aveva avuto facoltà con terminazione di cotesta Proccuratia21 de' 11 giugno

1764, e della quale fui investito il primo Dicembre 1765. Appena passati tre mesi,

da me consumati quotidianamente22 nell'esercizio del mio impiego23, il Signor

Proccuratore è venuto in deliberazione di licenziarmi dal suo servigio senza aver

riguardo alle lettere sue, nelle quali progettava un Periodo di cinque o sette anni

di mio trattenimento, senza aver riguardo alla spesa di più di cento zecchini, che

mi è convenuto sborsare per mettermi in un onesto equipaggio, e senza aver

riguardo ad uno scapito, che mi convien patire, di più di cinquecento Ducati annui,

tra il lucro cessante nell'aver abbandonata la Lettura24 del Seminario e la

Capellania qui in Brescia, e il dano emergente, che risulta dall'esser a carico della

mia Famiglia il mantenimento del vitto, del vestito25 etcetera26. Pure tutto que-

sto danno soffrirei in pace, quando mi fosse lasciata la Mansioneria, di cui ho

ragionato di sopra, ed alla quale crederei di poter supplire con sicurezza di

coscienza27, nonostante la mia assenza da Venezia, poiché l'Istromento con cui

sono investito non esige assolutamente la mia località, della quale dalla eccellen-

tissima Proccuratia se n'è ottenuta Dispensa da Roma. Si dice in esso che <<sono

eletto pur a Mansionario, ad effetto che abbia debito di celebrar ogni giorno la

santa messa o in alcuna delle infrascritte località, e summe relative, quando pos-

sibilmente la distanza, li tempi e le staggioni mi permettessero; e non potendo per

20 di Bibliotecario scritto nell'interlinea.21 di cotesta Proccuratia scritto nell'interlinea.22 seguono le parole senza dilazione nella formazione, nel formar l'Indice dei Libri nella Libreria, cancellate.23 nell'esercizio del mio impiego scritto nell'interlinea.24 seguono, cancellate, le parole e le spese in farmi.25 seguono, cancellate, le parole e di quel.26 seguono, cancellate, le parole Se mi fossi meritato d'esser licenziato.27 con sicurezza di coscienza scritto nell'interlinea.

Page 51: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

51

qualsisia impedimento, dovrò officiar altrove in ogni altro luogo di mio comodo,

prescegliendo altari Privileggiati>>. Indi si conchiude che per tale effetto doverò

conseguire di tre in tre mesi ripartitamente la limosina di Ducati correnti 103, pur-

ché28 <<presenti le fedi giurate di aver in tutto o in parte eseguito la celebrazio-

ne nelle località, o altrove, come sopra>> etcetera. Dall'Istromento dunque29 si

comprende che, non potendo io per qualsisia impedimento officiare nelle prescrit-

te località, debba30 officiar altrove in ogni altro luogo di mio comodo, presceglien-

do Altari Privilegiati, lo che significa che possa adempiere al debito della

Mansioneria ancora qui celebrando la Messa ad altari Privilegiati, come fò attual-

mente; molto più che l'impedimento della mia lontananza non è stato da me posto

volontariamente, né è effetto di qualche mia colpa o negligenza grave e volonta-

ria, ma è effetto della disgrazia nella quale sono caduto31 presso l'animo dell'32Eccellentissimo Signor Proccuratore, che mi ha licenziato dal suo servigio.

S'aggiunga di più, che intendo di far supplire, quanto al sacrifizio ed alla località,

per quel numero di Messe che il Signor Proccuratore aveva destinato che si cele-

brassero nelle rispettive Chiese, nel caso che io fossi stato fortunato di poter con-

tinuare nel suo servigio a Venezia. Né questa mi è vana promessa, ma ho lascia-

to a Venezia innanzi alla mia partenza del denaro contante, con cui supplire al

restante delle messe del presente anno. Ma non ostante tutto ciò, il Signor

Proccurator Querini vorrebbe levarmela, mostrando in certo modo desiderio di cre-

dermi da ogni parte oppresso in una33 disgrazia, che non mi sono meritato. Tutto

il fondamento dell'avermi licenziato è stato perché a tavola, secondo Lui, non ho

mostrato d'aver comunicativa e parlava poco. Credo che debito d'un buon

Bibliotecario non sia quello di34 discorrere a tavola, ma di rispondere alle35 inter-

rogazioni che a luogo e tempo gli potessero venir fatte intorno ai Libri che ha in

custodia, dopo d'essergli stato dato il tempo necessario per averne36 una oppor-

tuna informazione; ma a questi sperimenti non sono mai stato posto dal Signor

Proccuratore, né a Tavola, né altrove. In secondo luogo, come poteva aver estro

28 seguono, cancellate, le parole con le.29 dunque scritto nell'interlinea.30 nell'interlinea sono state cancellate le parole debba prima.31 segue, cancellata, la parola nell.32 segue, cancellata, la parola Sig[nor].33 le parole in una sono state scritte nell'interlinea sopra le parole nella mia cancellate.34 segue mos-, cancellato.35 alla il manoscritto.36 averne scritto nell'interlinea sopra prenderne cancellato.

Page 52: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

52

da discorrere a tavola37 uno che dalla natura non ha sortito di essere gran parla-

tore38 e che inoltre non si recava a mensa se non dopo39 d'essersi stancato tutta

la mattina, da lui consumata nella Libreria nello spoglio ragionato dei Libri per for-

marne il Catalogo? Poiché il quotidiano mio metodo tanto ne' dì Feriali, quanto ne'

Festivi40 quello era di alzarmi per tempo da letto, di dire la prima o la seconda

Messa a S. Giminiano e, ridotto a Casa senza divertirmi mai d'un passo, recitar

l'uffizio e poscia entrar in Libreria, d'onde non usciva se non dopo d'essere avvi-

sato che era stato ordinato di recare in tavola. Il metodo della sera era lo stesso,

cioè d'entrare in Libreria41 all'Ave Maria incirca e di fermarmivi fino all'ora della

Cena. Avendo però la mente ingombra da42 questa occupazione continuata tutti i

giorni, mattina e sera, come poteva aver spirito per fare lunghi e filati discorsi a

tavola, in un luogo, cioè, nel quale ogn'uno cerca di dimenticarsi di qualunque

occupazione di spirito? Terziamente ho proccurato per lungo tratto di tempo di

discorrere di quelle varie cose di letteratura, come d'istorie, d'antichi costumi, di

riti, di filosofia eccetera, che il caso introduceva; ma finalmente un onesto riguar-

do m'ha43 obbligato ad essere in ciò anche più parco. Perché parecchie volte m'è

stato detto che non era inteso, ma se non era inteso, non sarà stato certamente

per difetto di communicativa dal mio canto, perché delle cose di cui ragiono, proc-

curo di servirmi di idee chiare e di termini propri ed acconci, in ciò consistendo

propriamente44 la comunicativa, e non nel profluir non mai interrotto di parole.

Inoltre non sapendo il dialetto Veneziano45, per non servirmi del Bresciano, par-

lava alla meglio in linguaggio Italiano, e in tal caso parlava con affettazione. Se,

per ischivare un tale scoglio, mi metteva a parlar Veneziano, non poteeva farlo che

malamente, mancandomi l'accento e, per il poco tempo che era a Venezia46, la

cognizione47 degl'idiotismi ancora i più usuali, e in tal caso era oggetto d'ammi-

razione, perché non sapessi neppure parlar Veneziano. Finalmente il non vedermi-

si mai usato un atto di compatimento ed il vedermisi negati anzi48 molte volte

37 a tavola aggiunto nell'interlinea.38 sopra parlatore nell'interlinea lo Zamboni aveva scritto ciarlatore, poi cancellato.39 segue d'aver cancellato.40 tanto...Festivi aggiunto nell'interlinea.41 segue alle ore cancellato.42 in un primo momento aveva scritto dalla, poi ha cancellato.43 ma il manoscritto.44 propriamente scritto nell'interlinea.45 segue proccurava cancellato.46 segue l'uso cancellato.47 segue aveva cancellato48 anzi scritto nell'interlinea sopra qui cancellato.

Page 53: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

53

quegli atti di bontà e gentilezza, che indifferentemente a tutti i commensali49, di

qualunque grado si fossero, si usavano50, mi tenevano l'animo oppresso da un

avvilimento tale, onde crudeltà sarebbe stata51 l'esiggere che io avessi franca-

mente parlato. Questo è stato il motivo per cui sono stato licenziato e per cui il

Signor Proccurator Querini vorrebbe levarmi la Mansionaria. Se egli abbia fatto

giustamente il primo senza ristorarmi dei danni, lo giudicherà Dio un giorno; ma

perché non facci il secondo, si prega d'interessare a mio vantaggio l'Autorità degli

altri due Eccellentissimi Proccuratori, il Signor Proccurator Manin e il Signor

Proccurator Calbo, senza cognizione de' quali52 credo che non possa levarmela. Io

non chieggo di tenerla continuamente, ma fino che qui mi sia provveduto d'altra

Mansioneria, il che e per la scarsezza de' Benefizii, e per la moltitudine de'

Religiosi, ad un uomo onesto, che non voglia far passi vergognosi, non è tanto

facile; o almeno fino al settenio, che era il Periodo d'anni di servigio da Lui pro-

gettato, perché mi lasciassi vincere ad andarlo a servire. La giustizia della mia

Causa è tanto chiara e tanto limitate e oneste le mie dimande, onde potermi lusin-

gare e che possa fare a se stesso onore quegli che fosse per assumere la prote-

zione mia presso cotesti due Eccellentissimi Signori Proccuratori, e che il cuore di

essi non dovessero [sic] essere insensibili al racconto vero e niente caricato della

mia disgrazia.

49 i commensali aggiunto nell'interlinea.50 in un primo momento aveva scritto usano, subito corretto.51 segue il desi- cancellato.52 segue intendo cancellato.53 GUSSAGO [1798], 25.54 GUSSAGO [1798], 30.55 Brescia, Civica Biblioteca Queriniana, E V 7, 2, ff. 298r, 299v, originale, autografa.

Lo Zamboni tornò dunque aBrescia nel giugno del 176653 etornò per rimanere: il soggiornoveneziano poteva dirsi concluso.Non abbiamo notizia di contattisuccessivi tra il procuratoreTommaso Querini e Baldassare

Zamboni, il quale fu destinatoall'arcipretura di Calvisano il13 ottobre 177154, dove rimasefino alla fine dei suoi giorni. Ilbuon cuore del sacerdote bre-sciano pare abbia perdonato itorti subiti dal patrizio venezia-

no. Nell'autunno del 1774 egliindirizzò non si sa quale<<dono>> al Querini, il qualecosì ringraziò con lettera del 19ottobre 177455 da Padova:

Page 54: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

54

Figura 1. Tommaso Querini a Baldassare Zamboni, Padova, 19 ottobre 1774.Brescia, Civica Biblioteca Queriniana, E V 7, 2, f. 298r, autografa.

Page 55: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

55

Reverendissimo Signore

Padova, 19 Ottobre 1774

Domenica ricevei qui il suo dono, tanto più gradito, quanto meno meritato. La rin-

grazio distintamente e l'assicuro che cercarò occasione, e Vostra Signoria

Reverendissima savrà somministrarmela, come istantemente la prego, onde al

possibile corrispondere ai doveri senza numero che le professo. Oh se si potesse

fare due volte una cosa, non sarei nel caso di pentirmi e dolermi, come di conti-

nuo mi pento e dolgo, del da me operato verso Vostra Signoria Reverendissima;

ma di tale pentimento e dolore me ne toglie la massima parte, quando considero

che per Lei meglio fu che succedesse quello successe. Qualunque grazia di Vostra

Signoria Reverendissima mi sarà sempre preziosa, e principalmente se continuarà

a ricordarsi di me all'Altare e nelle sue sante Orazioni, avendone estremo bisogno,

anche per la mia abbattuta molto salute. Il suo bell'animo e cortese averà scusa-

to la mia ignoranza ed il mio temperamento, come vorrà (ringraziata essendo dal

Signor Don Alvise) credermi a tutte prove con rispetto e stima

Di Vostra Signoria Reverendissima, cui, per maggior sicurezza, le faccio avere

questa divota mia col mezzo del Signor Andrea Torre,

Divotissimo ed Obbligatissimo Servitore

Tommaso Querini

[f. 299v] Al Reverendissimo Signor Don Baldassare Zamboni Arciprete di

Calvisano. Calvisano.

Page 56: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

56

BIBLIOGRAFIA

CACCIA 1964Ettore CACCIA, La cultura nei secoli XVII e XVIII, in Storia di Brescia, III, La dominazione veneta (1576-1797),Brescia, Morcelliana Editrice, 1964, 207-282.

GUSSAGO [1798]Memorie intorno alla vita e agli scritti di Baldassarre Zamboni arciprete di Calvisano distese da Germano JacopoGussago minor osservante, In Brescia, per Pietro Vescovi, [1798].

ONGER 1998Sergio ONGER, Caro figlio, stimato padre. Famiglia, educazione e società nobiliare nel carteggio tra Francesco eLuigi Mazzuchelli (1784-1793), Brescia, Grafo, 1998.

RIZZARDI 1759Rime e lettere di Veronica Gambara raccolte da Felice Rizzardi, In Brescia, Dalle Stampe di Giammaria Rizzardi,1759.

VAGLIA 1964Ugo VAGLIA, Stampatori e editori bresciani e benacensi nei secoli XVII e XVIII, Brescia, Tipo Lito Fratelli Geroldi,1964 (Supplemento ai “Commentari dell’Ateneo di Brescia” per l’anno 1964).

VAGLIA 1970Ugo VAGLIA, “Corone” del Settecento bresciano, <<Commentari dell’Ateneo di Brescia>>, 169 (1970), 37-104.

VIAN 1993Le Raccolte Minervini e Odorici degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di Paolo VIAN,Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1993 (Studi e Testi, 354 – Cataloghi sommari e inventari dei fondimanoscritti, 4).

VIAN 1996La Raccolta e la Miscellanea Visconti degli Autografi Ferrajoli, Introduzione, inventario e indice a cura di PaoloVIAN, Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, 1996 (studi e Testi, 377 – Cataloghi sommari e inventari deifondi manoscritti, 5).

Page 57: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

57

a storia della Scienzamoderna passa, sovente,

attraverso episodi che, all’origi-ne, non sono destinati ad oltre-passare la soglia della quotidia-nità. Così può capitare che lacaduta di una mela in Inghilterrasuggerisca l’esistenza dellaforza di gravità, oppure che unbrillante matematico tedescostabilitosi in Russia rimanga tal-mente colpito, in una delle pas-seggiate invernali lungo la rivaimbiancata della Neva, da deglioperai che stanno costruendo unimprobabile, assurdo e metafisi-co palazzo di ghiaccio, e chedecida di cercare di capiremeglio come possa quell’enor-me edificio essere arredato,ospitare delle persone o, sempli-cemente, rimanere in piedi soloin virtù dell’essere costituitointeramente di ghiaccio. Il bril-lante matematico è GeorgWolfgang Krafft ed occupa unposto di assoluto rilievo nellastoria delle scienze naturalimoderne.Georg Wolfgang Krafft nacquenel 1701 a Tuttlingen, nelWürttemberg. Nel 1725 terminògli studi presso l’Università diTubinga e, grazie all’appoggiodel suo professore GeorgBernhard Bilfinger, trovò unimpiego presso il Ginnasio diSan Pietroburgo. Non tardò arivelare grandi doti nella ricercafisico-teorica e nella matemati-ca, tanto da entrare ben presto a

far parte dell’Accademia dellacittà russa. I suoi interessi spa-ziarono agevolmente dalla mate-

matica, alle scienze naturali, allafisica; fu anche inventore ecostruttore di strumenti con i

Figura 1. Frontespizio dell’opera di G.W. Krafft.

di Ennio FerraglioResponsabile del Fondo Antico della Biblioteca Civica Queriniana, Membro dell’Ateneo di Brescia.

PEPITE QUERINIANE: RUBRICA DI SCOPERTE BIBLIOGRAFICHE

IL PALAZZO DI GHIACCIO DISAN PIETROBURGO

L

Page 58: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

58

quali eseguiva esperimentiscientifici. Tra il 1738 e il 1753condusse un’intensa attività diricerca di laboratorio, confluitain un’ampia e interessante pro-duzione libraria.Fra le opere più significative delKrafft si segnalano alcuni tratta-ti sulla geometria, sulla fisica esull’atmosfera del sole, unita-mente alla descrizione di nume-rosi esperimenti condotti inlaboratori che egli stesso

costruiva. Oggetto di particolareinteresse furono la climatologiaed i suoi studi sulla formazionee sulle caratteristiche del ghiac-cio furono assai all’avanguardiase rapportati alle conoscenzedella sua epoca. Morì nel 1754 aTubinga, dopo essere stato, nel1738, associato ancheall’Accademia delle Scienze diBerlino come professore di fisi-ca sperimentale. Suo figlio,Wolfgang Ludwig, nato a San

Pietroburgo nel 1743, intrapresepure la strada degli studi scienti-fici, occupandosi principalmentedi astronomia, e fu in strettarelazione con il celebre matema-tico Leonhard Euler (Eulero).Una delle opere più singolari delKrafft, che qui viene presentata,è anche quella che lo fece cono-scere al grande pubblico al difuori dell’ambito culturalerusso. Si tratta della Descriptionde la maison de glace construite

Figura 2. Prospetto e pianta del palazzo di ghiaccio di S. Pietroburgo.

Page 59: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

59

a St. Petersburg en 1740, com-posta in tedesco ma pubblicatanella traduzione francese nel1741 (fig. 1).L’opera, come suggerito dal tito-lo, contiene la descrizione preci-sa e dettagliata di un edificiocostruito interamente di ghiac-cio, realizzato a San Pietroburgonel mese di gennaio del 1740(fig. 2). Il palazzo doveva avereimpressionato notevolmente ilKrafft, tanto da spingerlo a stu-diare a fondo il fenomeno delconsolidamento dell’acqua in

ghiaccio per effetto delle bassetemperature e in relazione allivello della pressione dell’aria.Per dare maggior peso alle sueosservazioni dirette, l’Autoreinserì una dettagliata descrizionedell’andamento delle temperatu-re invernali registrate nel NordEuropa negli anni immediata-mente precedenti. Per far ciò siavvalse di una fitta rete di corri-spondenti, i quali provvedevanoad informarlo dei livelli rag-giunti dal termometro e dalbarometro ad Amsterdam,

Parigi, Berlino, Lipsia,Francoforte sul Meno,Amburgo, L’Aja, Londra,Uppsala e via dicendo.Naturalmente, per non venirmeno alle ragioni della scientifi-cità, le misurazioni venivanocondotte rispettivamente secon-do le scale elaborate dai signoriFahrenheit e Celsius. Non man-cano, però, i riferimenti ad altrescale, poi non entrate nell’usocorrente a differenza delle primedue citate, come quelle elabora-te da Bernoulli, Weidler, Delisle,

Figura 3. Interno del palazzo di ghiaccio.

Page 60: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

60

Grischow e Müller.Interessante anche il risultato diun esperimento sul congelamen-to di diversi liquidi, i cui risulta-ti vengono riportati dal Krafftnella sua Description: l’acquasalata gela in 1h e 10 min, l’ac-qua bollita in 19 min, la birra in

1h e 25 min, il vino rosso in 1he 45 min. Naturalmente Krafftnon conosceva ciò che noi sap-piamo riguardo all’azione delsale o dell’alcool come ritardan-ti del congelamento.Accanto al resoconto degli espe-rimenti sul congelamento, sulla

temperatura e sulla pressionedell’aria, l’opera del Krafft con-tiene, come già ricordato, ladescrizione del palazzo di ghiac-cio di San Pietroburgo, arricchi-ta da alcune incisioni che rap-presentano l’esterno e la piantadell’edificio, le stanze, le deco-razioni del giardino e delle fon-tane (figg. 3-4). L’edificio vennedisegnato dal ciambellano diSua Maestà, Alexej DanilovicTatitschev, e venne ornato constatue raffiguranti leoni, canno-ni, alberi, ecc. Si apprendeanche, attraverso le parole dellostesso Krafft, che la realizzazio-ne di sculture di ghiaccio, quan-do non di veri e propri edifici,era abituale nelle zone delBaltico: l’Autore ricorda alcuneenormi sculture di ghiaccio rea-lizzate da un suo conoscente aLubecca, il quale si era divertitoa disegnare e far scolpire leoni,bastioni, una garitta ed un solda-to di guardia.L’ammirazione che ancora oggisuscitano, in chi visita i paesidell’Europa settentrionale, lesculture di ghiaccio, gioiosapassione ludica e scientifica altempo stesso dei popoli nordici,affonda quindi le proprie radicimolto lontano nel tempo.

G.W. KRAFFT, Description et representation exacte de la maison de glace costruite a St. Petersburg au mois de janvier1740, et de tous les meubles qui s’y trouvoient avec quelques remarques sur le froid en géneral et particulierement sur celuiqu’on a senti cette même année dans toute l’Europe…, A St. Petersbourg, de l’Imprimerie de l’Academie des Sciences, 1741.– 32 p. ; in 2°. – Un esemplare in Biblioteca Queriniana: 1a E.VI.31.

Figura 4. Interni del palazzo di ghiaccio.

Page 61: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

no dei più suggestiviprocedimenti per riuscire

a diffondere la conoscenza, lostudio e l'ammirazione nel-l'ambito dei testi antichi, edin particolare dei codiciminiati, volumi particolar-mente sensibili ad una corret-ta conservazione, è, sicura-mente, la riproduzione facsi-milare.La casa editrice UTET harecentemente presentato aBologna presso la Sala delCapitano, alla presenza deldirettore della BibliotecaQueriniana dr. Aldo Pirola edel Responsabile del FondoAntico dr. Ennio Ferraglio,l'ultima opera di questo pre-zioso intervento. Opera chegli studiosi bresciani hannopotuto ammirare durante lapresentazione ufficiale, il 16novembre scorso, presso laBiblioteca Queriniana.Senza dilungarmi troppo indescrizioni che altri, sicura-mente più competenti di mehanno fatto e faranno, credosia, comunque, utile ricordarealcuni sintetici ed utili datidell'opera in questione: lariproduzione facsimilare hariletto uno dei più prestigiosi

codici miniati che arricchi-scono la nostra biblioteca, sitratta delle cosiddetteConcordanze di Eusebio. Ilmanoscritto, la cui esecuzio-ne risale all'incirca all'anno

1000, deriva il suo nome daEusebio di Cesarea, uno deipiù importanti esegeti biblicimedioevali che introdusse unnuovo sistema di suddivisio-ne del testo e di classificazio-

61

Figura 1. Miniatura a piena pagina raffigurante l'Epifania

di Antonio De GennaroResponsabile della Emeroteca della Biblioteca Civica Queriniana

LE RIVISTE DEL BIBLIOFILO

U

Page 62: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

62

ne dei passi di ogni vangelo:li pose, infatti, a confrontocon i brani contenuti in altrivangeli cercando tra di essi,appunto, le possibili concor-danze.Il manoscritto querinianao èricco di ben 43 miniature atutta pagina, tra cui spiccano,

nella prima parte, 19 tavolecontenenti le ConcordanzeEvangeliche vere e proprie,presentate sotto forma di unastruttura architettonica aforma di tempio, arricchita daornamenti di fantasia. Laseconda parte è costituita,invece, da un libro liturgico

che accoglie alcuni dei piùnoti passi del Vangelo,anche'essi riccamente illu-strati da bellissime miniature.Nel n. 15 (ott.-nov.-dic.2006) di Alumina, rivista dicui nei precedenti numeri diMisinta avevamo tessuto lequalità, è pubblicato a pag.52, in un articolo dal titolo"Passione cultura: le edizioniin facsimile UTET", un'inter-vista del direttore della rivi-sta Gianfranco Malafarina aEnrico Cravetto, responsabileeditoriale della casa editricetorinese che così commentala scelta di entrare nel settoredella produzione delle edizio-ni in facsimile:"L'attività editoriale dellacasa editrice trae una dellesue fonti principali e dellesue ispirazioni dall'immensopatrimonio della cultura edella storia italiana, e si pro-pone di valorizzare e di por-tare alla conoscenza di unpubblico vasto questo patri-monio, in tutti i suoi aspettipiù significativi. In questalinea si situa la ricerca deitesori manoscritti conservatinelle più prestigiose bibliote-che italiane e negli altri isti-

Figura 2. Una fase della ripresa fotografica dell'Eusebio

Page 63: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

tuti deputati alla conserva-zione del patrimonio cultura-le nazionale, e la pubblica-zione dell'edizione in facsimi-le di tali manoscritti, al finedi renderli disponibili al pub-blico dei bibliofili."

Alla constatazione del diret-tore di Alumina di comeemergessero già nei primititoli pubblicati le linee guidadell'operazione (“…qualità ebellezza del codice, significa-to storico e culturale, ric-chezzadell'ornamentazione…”) il dr.Cravetto ricorda come:“…Molteplici sono i progettiin corso di realizzazione o distudio. Desidero però soffer-marmi sul lancio di una novi-tà: si tratta dell'edizione infacsimile di uno splendidomanoscritto realizzato tra la

fine del X e l'inizio dell'XIsecolo, Le Concordanzeevangeliche di Eusebio diCesarea, prodotto all'internodell'abbazia di Reichenau o

di scriptoria ad essa collega-ti e conservato presso laBiblioteca Queriniana diBrescia, dall'ornamentazioneparticolarmente ricca e dai

63

Figura 4. Miniatura a piena pagina raffigurante l'Ascensione

Figura 3. Volume facsimilare.delleConcordanze di Eusebio,

nell'edizione Utet.

Page 64: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

64

cromatismi semplicementespettacolosi.”Credo che ancora una volta,ci riempia di orgoglio che untesto prestigioso della nostrabiblioteca sia stato scelto percomparire in un autorevole

catalogo editoriale, permet-tendo che la sua conoscenzatravalichi i ristretti ambitilocali, trovando diffusione edapprezzamento anche in cir-cuiti internazionali.

(Info co. UTET Brescia, viaCremona 46, 25124 Brescia; tel.030 220217. E-mail:[email protected])

Figura 5. Una delle tavole di Concordanze di Eusebio. Figura 6. Un capolettera riccamente miniato.

Page 65: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

n vista delle imminenti Festività Natalizie, l’appuntamento con le novità editoriali è di prammaticanella dimensione delle strenne, del libro come possibile regalo, tanto più gradito quanto più rari sonooggi i suoi sinceri estimatori.

Va da sé che un regalo, e soprattutto un regalo personalissimo com’è il libro, può esser fatto anche a séstessi: non c’è il gusto della sorpresa e della gratitudine, ma resta pur sempre il gusto del desiderio, unavolta tanto, appagato; e, ciò che non guasta, un desiderio virtuoso! ... anche se la lettura è un vizio, diconoi sapienti, che si contrae per libera e impegnativa scelta, e non si perde poi tanto facilmente ... “per fortu-na!”, chiosano allegri librai ed editori, scrittori e bibliotecari, bibliofili e bibliofile.Complementare quindi a questa rubrica è in special modo, in questo stesso numero della “Misinta”, l’an-nuncio della nuova proposta editoriale UTET, la Collezione “I 100 CAPOLAVORI DEL PREMIO STREGA”, com-prendente le 60 opere vincitrici del Premio, negli anni 1947-2006, accompagnate da altri 40 tra i titoliselezionati ogni anno nelle ‘cinquine’ concorrenti.Per la scelta dei libri qui di seguito riportati mi sono avvalso della consulenza dell’informatissimo amicoValerio, della Libreria Resola, e della generosità dell’Editore Arnoldo Mondadori nella persona di ChiaraParazzoli, che ha avuto la cortesia di farmi pervenire diversi volumi, scelti da me tra le numerose novitàmondadoriane.Come al solito, dato il numero impressionante di libri nuovi che occhieggiano dagli scaffali, la seguentelista non ha nessuna pretesa di completezza, si accontenterebbe di essere un mero pretesto per indurre let-terati incalliti e lettori da comodino, ma anche individui finora estranei agli allettamenti libreschi, a mette-re il naso in una libreria, nella speranza che restino contagiati dal virus della carta stampata, che si propa-ga come l’influenza, ma è meno fastidioso.Come al solito, dato il numero dei libri proposti, le recensioni saranno telegrafiche.

65

Oggi molti adolescenti coltivanocon passione i “manga” giappo-nesi, storie avventurose tramagia e fantascienza, tra richia-mi storici e mondi fantastici,raccontate da fumetti e cartonianimati. Il tema di fondo è l’e-terna lotta tra il Bene e il Male,che si intreccia con delicate oturbinose storie d’amore in unaforma letteraria di tipo epico,basata sull’azione, ma ricca diforti tensioni etiche. Approdatoda tempo in Europa e combinan-dosi con il fantasy, il manga ha

ispirato numerosi romanzi fra ipiù meritatamente celebri deiquali c’è, di LIAN HEARN, Laleggenda di Otori, una storiaepica dell’antico Giappone(Milano, Mondadori, 2006, pp.906, € 20), un massiccio volumecontenente la trilogia completa–La leggenda di Otori, Il viag-gio di Takeo e L’ultima luna-ambientata nel Giappone feuda-le con le caratteristiche tipichedel romanzo storico: realismonei particolari, verosimiglianzadell’ambientazione, totale fanta-

di Mino MorandiniProfessore di Lettere Ginnasiali al Liceo Classico Arnaldo da Brescia;Professore a contratto di Lingua Latina, Facoltà di Giurisprudenza, Università Statale di Brescia.

VISTI IN LIBRERIA:RUBRICA DI RECENSIONI LIBRARIE

I

Page 66: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

sia per personaggi, luoghi e fatti(cosa che riesce bene all’autrice,il vero nome della quale èGillian Rubinstein, inglese dinascita e australiana d’adozione,dopo gli studi di lingue aOxford, seguiti da una specializ-zazione in lingua e cultura giap-ponese e completati da lunghisoggiorni nipponici).

Una storia universale dell’incon-scio collettivo, o una preistoriadella cultura mondiale, è narratada NATALE SPINETO, con contri-buti di FIORENZO FACCHINI eJULIEN RIES, nel grande volumeillustrato a colori I simboli nellastoria dell’uomo (Milano, JacaBook, 2002, pp. 240, € 70), cheesplora, dalla Preistoria alleantiche civiltà mediterranee e

medioorientali al mito nordico,islamico, indiano, tibetano eshintoista, alle leggende preco-lombiane, africane e australiane,oggetti e concetti portatori disignificati archetipici, dai sim-bolismi cosmici primari –laluce, gli elementi, cielo e mare,monti e altre realtà naturali- aimanufatti simbolici propri didiversi popoli e momenti storici,in un itinerario che intrecciaespressioni artistiche di ognigenere, dal folklore alle più raf-finate costruzioni intellettuali.

Dal mondo dei simboli all’av-ventura della scienza moderna sislancia la genialità onnivora diLeonardo da Vinci, al quale l’e-ditoria ha dedicato ultimamentediverse pubblicazioni di alto

livello filologico, nel tentativo–si spera fruttuoso- di reinqua-drarne correttamente la figuranel pieno fiorire delRinascimento, lasciando perderecerte riduzioni tardoromantichee decadenti, recentemente ripre-se purtroppo con successo. Inrealtà Leonardo non fu mai unmago né un alchimista, ma unartista rinascimentale che,secondo l’ideale dell’homofaber fortunae suae, realizzò inse stesso il prototipo dello scien-ziato moderno, come documentacon un eccezionale apparato ico-nografico il catalogo dellamostra fiorentina Leonardo daVinci: la vera immagine.Documenti e testimonianze sullavita e sull’opera (Firenze,Giunti 2005, pp. 264, € 28), a

66

Page 67: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

67

cura di VANNA ARRIGHI, ANNA

BELLINAZZI ed EDOARDO

VILLATA: il libro, in grande for-mato con 24 tavole a colori eparecchie riproduzioni, soprat-tutto di documenti, in bianco enero, comprende una sezione disaggi (su manoscritti e disegni,abitudini di scrittura, autoritratti,biografie antiche, influenze let-terarie e situazione archivistica)e un’altra con il catalogo, a suavolta in ordine cronologico, didocumenti, testimonianze eopere.Per approfondire la realtà bio-grafica e culturale dell’uomo edello scienziato in particolare, lasintesi più recente e aggiornata èil corposo e riccamente illustratoLeonardo (Firenze, Giunti 2006,pp. 383, € 29), articolato su tresaggi, dei quali il primo, Arte eScienza, offre una panoramicacomplessiva della vita, della pit-tura, dei codici leonardeschi, deisuoi studi e disegni di anatomiae di scienza e tecnica; gli altridue, corpose monografie diCARLO PEDRETTI (Le macchine)e DOMENICO LAURENZA (Il volo),approfondiscono l’aspetto piùpropriamente tecnico-scientificodella sua attività, mettendone inluce le intuizioni scientificheprecorritrici e la straordinariamodernità delle soluzioni tecni-

che.Entrambi i volumi, completatida bibliografie e apparati, testi-moniano la spiccata avversionedi Leonardo per le fumoserieesoteriche, avversione che, conironia, si ritrova anche nelladimensione letteraria, sapida esospesa tra reminiscenze popo-laresche ed erudizione tardo-umanistica, delle “favole, alle-gorie, paesi, pensieri, figure,profezie e facezie” di LEONARDO

DA VINCI, Scritti scelti.Frammenti letterari e filosofici acura di EDMONDO SOLMI (in pic-colo formato, con ottimi indici;Firenze, Giunti 2006, pp.319, €12).

Dal Rinascimento al Rococò,

sono notevoli due saggi –vivaci,avvincenti, documentatissimi eincredibili come raramente iromanzi di pura fantasia riesco-no a essere- sui Tiepolo. Ilprimo è opera di uno dei più fer-vidi conoscitori e appassionatidella Serenissima e della suaciviltà, discendente da una dellemaggiori famiglie veneziane,ALVISE ZORZI, L’Olimpo sul sof-fitto: i due Tiepolo tra Venezia el’Europa (Milano, Mondadori2006, pp.205, € 17): biografiaparallela di Giambattista eGiandomenico, Tiepolo eTiepoletto, padre e figlio,“entrambi chiamati a incarnarealla perfezione ognuno lo spiritodominante del proprio tempo:l’ultimo fulgore della

Page 68: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

68

Repubblica veneziana prima edopo la fine”. Solare dunque ilpadre e tenebroso il figlio, perl’avverso mutare dei tempi? Sì eno, la semplicità del Vero è inat-tingibile per gli schemi umani:Zorzi sceglie di illuminare leprofondità del padre, che non èlo scenografo superficiale credu-to da molti critici, con il gustopreromantico del figlio.Invece ROBERTO CALASSO, clas-sicista, simbolista e introspetti-vo, con Il rosa Tiepolo (Milano,Adelphi 2006, pp.320, € 32)compie il quinto pannello di unpolittico, iniziato con La rovinadi Kasch, di un genere letterarioche attinge ad arti diverse un’i-nedita identità: qui il protagoni-

sta è Giambattista, il padre, conquelle strane sue trentatré inci-sioni, denominate appunto dalfiglio “Capricci” e “Scherzi”,arcana partitura di una sorta di“Arte della fuga” che Calassoindaga anche tramite altre fonti(in tutto più di 80 immagini, inbianco e nero o a colori, con-trappuntano il testo), perchéincarna per l’ultima volta, nellastoria della civiltà italiana, lasua virtù suprema, la sprezzatu-ra, come la chiamavaBaldassarre Castiglione, “chenasconda l’arte e dimostri ciòche si fa e dice, venir fattosenza fatica e quasi senza pen-sarvi”.

La musica da sola continua neltempo il suo cammino, dal roco-cò alle suggestioni molteplicidel passaggio turbinoso dalXVIII al XIX secolo, che neprolunga le attese, tra incanti edisincanti, fino alla stanchezzarassegnata del Decadentismo: èLa generazione romantica(Milano, Adelphi 2006, pp.791,€ 20) di CHARLES ROSEN, piani-sta e musicologo americano,dove, tra sintesi storiche e preci-se analisi di frasi musicali, siincontrano i nomi, tra gli altri,di Johan Sebastian Bach,Schubert, Mozart, Haydn, Liszt,Chopin, Berlioz, Rossini,Mendelssohn, Beethoven,Bellini, Verdi, Meyerbeer,Brahms, Wagner e Schumann.

L’unità tra arti, scienze e lettereè all’origine e alla conclusionede Il racconto dell’antenato(Milano, Mondadori 2006,pp.597 con molte illustrazioni efoto in bianco e nero e a colori,€ 35), di RICHARD DAWKINS,biologo darwiniano convinto,docente a Oxford diComunicazione della Scienza:un viaggio a ritroso, sul modellodei Racconti di Canterbury, dal-l’homo sapiens dellaRivoluzione Neolitica attraversoanimali, piante, funghi e batteri,

Page 69: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

in 39 “rendez-vous” fino a quat-tro miliardi di anni fa, all’unio-ne di un organismo unicellularecon un batterio per formare lacellula nucleata, prima forma divita sulla Terra. Come per i pel-legrini di Chaucer, ciascuna sto-ria traccia il ritratto filogeneticodel narratore e descrive il suomondo, i processi biologicilegati allo sviluppo della vita,secondo le più recenti acquisi-zioni della biologia molecolare.

Dal più remoto passato a Il futu-ro che già c’è (ma ancora nonlo sappiamo), di VITO DI BARI

(Milano, il Sole 24 ORE 2006,pp.194, € 20): “70 previsioni e85 anticipazioni su come sta percambiare il nostro futuro quoti-

diano ... Un futuro non tantovicino da essere già visibile, maabbastanza da pensare che cisaremo” con dettagli su corpo esalute, tempo libero e relazioni,città e case, lavoro e affari, larisposta al classico “di questopasso, dove andremo a finire?”,con tante informazioni interes-santi, come la smart pen, e alcu-ni particolari molto, moltoinquietanti; manca però l’essen-ziale: se non l’elisir di felicità,almeno un efficace anti-stress.Per questo non c’è da aspettaree sperare: ognuno deve fabbri-carselo da solo!

Intanto può risultare consolantecompulsare il rovescio della

medaglia –e a buon diritto, trat-tandosi di storia dell’economia-:Allegro ma non troppo(Bologna, Il Mulino 2006,pp.77, € 10), di CARLO MARIA

CIPOLLA, ristampa di un’esila-rante storia del Medioevo euro-peo dal punto di vista del pepe edei suoi effetti psico-socio-poli-tici, talmente esilarante da risul-tare, alla fine, più convincentedi un ponderoso trattato, ancheperché è accompagnata dall’an-cor più convincente Le leggifondamentali della stupiditàumana che fanno del libro uncapolavoro di saggezza umori-stica, demolendo con elegante‘sprezzatura’ pregiudizi e luoghicomuni.

69

Page 70: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

Per tornare al presente e ai suoiproblemi, nella prospettivaautoanalitica di uno dei piùgrandi giornalisti del nostrotempo, RYSZARD CAPUSCINSKI,Autoritratto di un reporter(Milano, Feltrinelli 2006,pp.116, € 10): epigono diErodoto e filosofo dell’informa-zione, che vive come un fattoanzitutto etico, Capu?ci?ski nonha rémore nel descrivere gliaspetti deteriori del sistemamassmediale e nel dare una let-tura controcorrente di talunesituazioni critiche del nostrotempo, utilizzando lezioni einterviste da lui stesso tenute erilasciate nel corso della sualunga attività, e qui per la prima

volta tradotte in italiano.

Su un’analoga linea tra giornali-smo e letteratura si collocaORHAN PAMUK, Premio Nobelper la letteratura, con Istanbul. Iricordi e la città (Torino,Einaudi 2006, pp.388, € 18,50),un viaggio sentimentale nellaIstanbul degli ultimi cinquesecoli, da quando finì l’ImperoBizantino, e iniziò la disputa: fuconquista o caduta? L’ultimagrande devastazione dei quartie-ri greci di Istanbul, con omicidi,stupri e furti, tollerata, se nonprovocata, dal Governo turco,risale al 1955 e provocò, ricordaPamuk, una fuga di greci piùmassiccia di quella seguita alla

conquista ottomana. Ma sulladimensione storica prevale, inIstanbul, la rêverie proustianadel Premio Nobel che ripercor-re, con l’aiuto di vecchie foto evecchie illustrazioni, la propriae l’altrui vita in quella città cari-ca di misteri e di fascino.

Sempre a Istanbul, allora bizan-tina, si svolge, tra XII e XIIIsecolo, L’Impero perduto. Vitadi Anna di Bisanzio, una sovra-na tra Oriente e Occidente(Milano, Mondadori 2006,pp.381, € 19), di PAOLO

CESARETTI: la vita di Agnese,figlia di Luigi VII di Francia emoglie di Alessio Comneno epoi del perfido Andronico, che

70

Page 71: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

l’aveva fatto assassinare; nel1185, non ancora quindicenne,Agnese-Anna è vedova anche dicostui e assiste, con vigile sensi-bilità, al disfacimentodell’Impero fino agli orrori dellaQuarta Crociata, guerra fratrici-da fra Cristiani che, per la primavolta, vìola le mura di Bisanzio;neppure allora Anna l’abbando-na, anzi si impegna a mediaretra i nemici fratelli come sposadi Teodoro Brana, suo ultimo evaloroso difensore; l’Imperolatino che ne nacque fu effime-ro, ma la profondità di questorinnovato incontro tra culturagreca e cultura latina avrà con-seguenze molto più durature.

All’antica madre diCostantinopoli è dedicata Laleggenda di Roma, Volume I,Dalla nascita dei gemelli allafondazione della città (Milano,Mondadori – FondazioneLorenzo Valla 2006, pp.494, €27), a cura di ANDREA

CARANDINI, primo di tre volumiche raccoglieranno, divise perunità mitiche fondamentali, tuttele fonti annalistiche, antiquarie epoetiche sulla storia delle originidell’Urbe, analizzate comparati-vamente alla ricerca di una stra-tigrafia della tradizione da con-frontare con i dati archeologici.

Per i curiosi, tutti i retroscenamitici, storici, archeologici e lin-guistici della leggenda diRomolo –che è già un nomeetrusco- e Remo; per i classici-sti, finalmente una raccoltacompleta di fonti altrimentiintrovabili perché pubblicate inedizioni ... quasi altrettanto anti-che o in moderne, costosissimeraccolte di frammenti.

Sempre di storia antica, duesaggi su argomenti apparente-mente superati, che rivelanoaspetti di sorprendente attualità:FIK MEIJER, Il mondo di BenHur: lo spettacolo delle corsenell’antica Roma (Bari, Laterza2006, pp.244, € 18), ovvero l’o-

rigine degli ‘ultras’ negli stadicome problema di ordine pub-blico, dove si vede che anche lepiù scatenate tifoserie d’oggidìsono dei bonari dilettanti rispet-to ai Verdi e agli Azzurri, nemicigiurati, che scatenarono aCostantinopoli una baraondatale che per sedarla l’imperatoreGiustiniano –o meglio suamoglie Teodora, donna di polso-dovette far intervenire l’esercitoche riportò la calma ... al prezzodi trentamila morti!L’altro saggio ci riporta allediscussioni sui migranti deitempi nostri con Barbari: immi-grati, profughi, deportatinell’Impero Romano (Bari,Laterza 2006, pp.337, € 20), di

71

Page 72: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

ALESSANDRO BARBERO: alla fine“la sfida dell’immigrazione”,dopo circa tre secoli di accordi etradimenti, tentativi di coopera-zione e di sfruttamento sfociatiin immani tragedie, travolsel’Impero Romano d’Occidente.Eppure proprio l’apporto deicosiddetti barbari, la loro cristia-nizzazione e il loro lento identi-ficarsi con la cultura e le tradi-zioni migliori della Romanità,ne permisero la sopravvivenzaideale come elemento costrutti-vo irrinunciabile dei successiviprogressi della civiltà.

Ben diversamente andò con ibarbari di ritorno del XX secolo,dei quali –e delle loro tristi

imprese che non bisogna dimen-ticare- ci offre un documentoasettico, e pertanto ancor piùlancinante, La guerra degliItaliani 1940-1945 (Novara, DeAgostini 2006, pp.320, € 29,50),in grande formato, interamenteillustrato da foto in bianco enero e a colori tratte dall’archi-vio del’Istituto LUCE con unsintetico testo di PIERO

MELOGRANI. Sono 24 capitolicronologicamente ordinati perseguire le principali vicende bel-liche nelle quali sono stati coin-volti militari italiani: dai primicapitoli, con il loro piglio guer-resco dove ancora aleggia l’illu-sione della vittoria, si passa,man mano che tale prospettiva

si allontana, a foto sempre menoguerriere e più attente al latoumano, alla fatica, poi alla sof-ferenza, infine alle devastazionie agli orrori come unico fruttodel furore bellico.Ma dalle ‘horrentia Martisarma’ può, a sua volta, nascerela poesia nella prosa: non ilfiore della bellezza, ma la bel-lezza di un’appassionata ricercadi verità e giustizia, la richiestadi un significato ultimo nelquale tutto trovi la propria pace.Potrebbe essere la definizionedella scrittura di ISAAK BABEL’,Tutte le opere (Milano,Mondadori 2006, pp.1492, €55), nella prestigiosa collana “IMeridiani” a cura e con un sag-

72

Page 73: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

gio introduttivo di AdrianoDell’Asta nella traduzione diGianlorenzo Pacini, con unoscritto di Serena Vitale, cronolo-gia, bibliografia, note e notiziesui testi. Lo scrittore, nato aOdessa, di origini e culturaebraica, entusiasta alfiere dellaRivoluzione d’Ottobre (ma benconscio che “la rivoluzione ... simangia con la polvere ... e sicondisce con il sangue miglio-re”) e infine vittima della fero-cia di Stalin, è meno noto ai let-tori italiani di quanto merita, efinalmente può essere letto, gra-zie a questo volume, anche negliscritti minori di pubblicistica epersino negli appunti diaristicidestinati a confluire nel grandeaffresco de L’Armata a cavallo.

Dalla prosa poetica alla liricaantiidillica, di un’altra militanzanovecentesca non meno esclusi-va (penso alle analogie tra inostri poeti ermetici e i lorocoevi russi acmeisti, simbolisti efuturisti), e fors’anche più pura,dura e disperata, senza neanchel’illusione di una svolta storica,ossi di seppia pietrificati, fossili,nei quali si discorre di buchineri e di teologia negativa, diacida critica letteraria e, se l’a-more si insinua, è una tigre, o ilricordo dolceamaro di Clizia, se

si favoleggia dell’infanzia, è giàvolata, in un crescendo rossinia-no di dubbi e domande micidia-li, fino all’ultimo frammento ‘Atempo perso’ (“Se un’esplosioneha prodotto/ l’universo,/ nonpotrebbe un altro botto/ disgre-garlo?”): sono le ultime poesiedell’ultimo Montale (EUGENIO

MONTALE, La casa di Olgiate ealtre poesie, Milano, Mondadori2006, pp.103, € 9,40), una cin-quantina di inediti, scritti tra il1963 e il 1980 e ritrovati tra lecarte generosamente donate alFondo Manoscrittidell’Università di Pavia da GinaTiossi, presenza insostituibileper l’anziano poeta che la definìil suo “unico salvagente” e “cara

più che figlia”.

Insieme prosa, poesia e criticaletteraria si fondono nelleLezioni su Shakespeare (Milano,Adelphi 2006, pp.461, € 32) diWYSTAN HUGH AUDEN tenute,parlando a braccio nella NewSchool for Social Research aNew York tra l’ottobre 1946 e ilmaggio 1947, nell’atmosfera delsecondo Dopoguerra, carica diottimismo per la recente vittoria,ma anche di angosce oscure perl’avvento della nuova armaassoluta, la Bomba Atomica.Solo l’ironia apre una via d’u-scita, in cui davvero il testo è unpretesto per divagazioni storico-filologiche, puntate sull’attualità

73

Page 74: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

e comparazioni intertestuali,excursus che coinvolgono lamusica e il cinema, sintesi nellequali Dante, Shakespeare edEliot si tengono per mano.

E ancora la guerra a la poesia, leangustie del Dopoguerra e ledelusioni etiche nate dalla pacee dal crescente benessere forni-scono la trama a Quel Natalenella steppa di MARIO RIGONI

STERN (Novara, Interlinea 2006,

pp.75, € 8): otto racconti brevi,inediti o già editi in diverse pub-blicazioni, un Cantico di Natalelaico introdotto da una sempliceriflessione sul Vangelo di Luca,"l'evangelista che inventò ilNatale", e poi sotto l'albero siritrovano alpini e russi, tedeschicattivi e altri no, il maestrorepubblichino a pentimentoritardato che pensa di pareggiarei conti a spumante e panettone,e poi i nonni e gli abeti e gli sci

e gli urogalli e le lepri e i bam-bini, il mondo del Sergente nellaneve che qui racconta anche lapropria Storia di una vita, salva-ta da quel Bambino "che porta-va la luce. La luce dentro di noi,non fuori di noi."

Infine da un analogo universo divalori, contadino e montanaro,anche se ora le montagne sonomeno elevate e più vicine allagrande pianura, la più recentebiografia del Papa Buono scrittada un suo pronipote, MARCO

RONCALLI, Giovanni XXIII.Angelo Giuseppe Roncalli, unavita nella storia (Milano,Mondadori 2006, pp.791, € 26),dopo oltre vent'anni di pazientistudi e ricerche alla scuola diLoris Francesco Capovilla,segretario particolare delPontefice, ma anche frutto dellasinergia fra tradizione orale,appresa in famiglia, e documen-tazione ufficiale, oggi piena-mente disponibile, a 43 annidalla morte del Pontefice.

74

Page 75: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

75

libri antichi, rari e di pre-gio, soprattutto se provvisti

di belle legature, costituiscono,nel tempo, un investimento tra ipiù sicuri e proficui. GiàMadame de Pompadour, neglianni in cui Diderot e d’Alembertsi accingevano all’impresadell’Encyclopédie e i FermiersGénéraux provvedevano a sotto-scrivere e commissionare edi-zioni illustrate di lusso, consi-gliava ai propri amici d’investirein bei libri. In effetti, il valoredelle belle edizioni - o, è pro-prio il caso di dirlo: dei buonititoli - è andato costantementeaumentando nel corso dei secoli.Come si può facilmente intuire,ogni discorso sul mercato dellibro antico in quanto bene for-nito di notevole “plusvalore”, variferito essenzialmente a titoliselezionati sia per la rarità deltesto e dell’edizione, sia per labellezza delle illustrazioni edella legatura, nonché per il pre-stigio degli antichi possessori,circostanza testimoniata dallibraio antiquario B. H.Breslauer attivo a New York,recentemente scomparso, che inpiù di un suo catalogo, si riferi-va a testi importanti provvisti dilegature rilevanti1.Se in Francia un esempio dilibro importante può essere con-

siderata l’edizione in sei volumidelle opere di Molière (1773),illustrata da Moreau e curata daBret con legatura in marocchinorosso alle armi di Maria

Antonietta, in Italia possiamoconsiderare a ragione un “granlibro” l’edizione originale aldinadell’Hypnerotomachia Poliphilicon bella legatura antica anche

di Federico MacchiBibliofilo, esperto in Legature Storiche

L’ANGOLO DELLE LEGATURE

LEGATURE: A QUALE PREZZO?

Figura 1. Legatura parigina del 1550 ca., “a mosaico”, realizzata daClaude de Picques, per Tommaso Maioli, OMERO, Odyssea ad Verbum traslata,

Parigi, Christian Wechel, 1538, nota6.Al piede, la caratteristica nota di possesso “TO. MAIOLII ET AMICORVM”.

I

Page 76: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

76

non coeva. Un libro decisamen-te di ottimo livello potrebbeessere, nel XVIII secolo, laGerusalemme Liberata nell’edi-zione veneziana dell’Albrizziillustrata dal Piazzetta, con unabella legatura coeva alle armi diuno dei venti diversi dedicatari.È comunque opportuno precisa-re che, anche per soggetti e titolidi qualità più modesta e anchepiù recenti, si registra un incre-mento di valore commerciale: inItalia, ad esempio, ciò vale perle prime edizioni del Novecento.Già nella seconda metàdell’Ottocento uno studiosocome Jacques-Charles Brunetsegnalava i prezzi, a suo giudi-zio eccessivi, spuntati durante levendite pubbliche da alcunivolumi: cosa direbbe dell’im-pennata dei prezzi che il merca-to del libro antico e d’artista hafatto registrare nella secondametà del XX secolo? Dagli anniTrenta agli anni Novanta il valo-re dei libri battuti all’asta omessi sul mercato è cresciutocostantemente ad un ritmo benpiù elevato rispetto ai classicibeni d’investimento, l’oro, laterra, il mattone e la borsa.Inoltre, dal 1950 al 1989 questoprocesso si accentua: l’incre-mento è di circa dieci volte ilvalore, indipendentemente dal-

l’inflazione2. Importanti incre-menti di valore si sono registra-ti, sul mercato antiquario, ancheper le legature, e soprattutto perquelle eseguite nel XX secolo.Nel 1953, Hellmuth Helwig3

condusse un ampio studio sulvalore commerciale delle legatu-re; nel 1985, Myriam Foot4 pub-blicò un articolo con liste diprezzi di legature inglesi del Seie Settecento. La comparsa dibibliofili americani prima, asia-tici poi sul mercato della legatu-ra moderna e contemporanea(secoli XIX e XX), ha proiettato ilvalore commerciale delle legatu-re, e in particolare delle contem-poranee legature di pregio, ispi-rate da quell’altro fenomeno delNovecento che è il “livre depeintre”, a livelli un tempoimpensabili. Priscilla Juvelis5

scrive: “L’interesse per questisquisiti e ambitissimi volumi siè accresciuto eccezionalmente.Nel giugno 1982 si ebbe un’e-norme partecipazione del pub-blico in occasione della venditadi novantuno libri della raccoltadel bibliofilo francese LucienVendel, e gli alti prezzi realizza-ti indicavano che nel campodelle legature d’autore si profi-lavano significativi mutamenti”.La vendita all’asta rappresentada secoli in ambito librario, un

collaudato metodo di venditache in genere garantisce interes-santi realizzi: le prime aste dilibri vennero organizzate neiPaesi Bassi già sul finire del XVI

secolo, tanto che gli Elzevierstamparono, a questo proposito,numerosi cataloghi, anche se ilprimo interamente dedicato allalegatura pare sia quello edito aLondra per Sotheby’s nel 1897.Diverse le testimonianze in pro-posito: nel 1988, durante un’astapubblica a Parigi, si arrivò anuovi prezzi da primato. PierreLegrain, Rose Adler e PaulBonet, insieme a François-LouisSchmied con le lacche di JeanDunand, sono i nomi più popo-lari, come indicano le ragguar-devoli cifre raggiunte. Il libraioHeribert Tenschert diRotthalmünster (Germania),proponeva nel 19876, una lega-tura parigina realizzata verso il1550 ca., del genere “a mosai-co”, da Claude de Picques, lega-tore reale dal 1559 al 1572, perTommaso Maioli, insieme aJean Grolier, uno dei maggioribibliofili del tempo, su testoOMERO, Odyssea ad Verbumtraslata, Parigi, ChristianWechel, 1538 alla modica cifradi 128.000 marchi pari a 65.000Euro ca. (Fig. 1). L’antiquarioB. H. Breslauer, negli anni ‘90,

Page 77: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

77

spiccava per diverse legatureproposte a cifre ragguardevoli:una per tutte, una legatura pari-gina confezionata da JeanPicard, legatore parigino attivotra il 1540 ed il 1547, su testoDIEGO LOPEZ DE ZUNIGA,Annotationes contra Erasmum(Roterodanum), Alcalà deHenares, Arnao Guillén deBrocar, 1525, richiedeva nonmeno di 280.000 dollari7,importo equivalente al cambioodierno a 220.000 Euro ca. (Fig.2). Pure temibili i prezzi alleaste: nel 1996, Sotheby’s8 aLondra, aggiudicava un gruppodi tre legature “Canevari” suROBERT ESTIENNE, Dictionariumseu latinae linguae thesaurus,Parigi, R. Estienne, 1543 alprezzo di 230.000 sterline(330.000 Euro circa).L’incremento dei prezzi di ven-dita non accenna a diminuire,considerando i risultati dellarecente vendita della collezionedi coperte di M. Wittock, svolta-si a Londra ed a Parigi in tretornate tra il 2004 ed il 2005, incui una serie di 4 legature vene-ziane realizzate nel 1547 dall’i-gnoto “Fugger Binder” per ilcardinale Antoine Perrenot deGranvelle (1517-1586), su testoNICOLÒ MACHIAVELLI, [Opera]Discorsi sopra la prima deca di

Tito Livio. Il Principe. Historie.Libro dell’arte della guerra,Venezia, Aldo, 15409, è statabattuta a circa 100.000 sterline,pari a 140.000 Euro ca. (Fig. 3).

Questi esempi tratti da cataloghid’asta finiscono inevitabilmenteper costituire delle basi di riferi-mento nella formazione delprezzo di vendita, che difficil-

Figura 2. Legatura parigina del 1545 ca., eseguita da Jean Picard per Jean Grolier,DIEGO LOPEZ DE ZUNIGA, Annotationes contra Erasmum (Roterodanum),

Alcalà de Henares, 1525, nota7.Al piede, la caratteristica nota di possesso “IO. GROLIERII ET AMICORVM”.

Page 78: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

78

mente tende a diminuire, specieper esemplari fuori dal comune.Né è da credere che i volumiprovvisti di legature meno signi-ficative, siano oggi a buon mer-cato: una visita presso antiquari,anche non celebrati, è istruttivain proposito.

I pochi esempi riferiti evidenzia-no un fenomeno di inarrestabilerivalutazione del libro antico.Perché? Una prima considera-zione è che la domanda di esem-plari da collezione continua acrescere mentre l’offerta tende adiminuire. La domanda aumenta

in conseguenza dell’innalzamen-to generale del livello culturale,del numero dei nuovi bibliofili edell’aumento internazionaledegli scambi. Il libro, inoltre,soffre meno di altri soggetti dacollezione, come ad esempio iquadri, dei capricci della moda,e a differenza dei quadri, pre-senta una minore alea di rischiodei falsi: quelli esistenti sonopoco numerosi e conosciuti.Nuovi adepti sono pervenuti allabibliofilia a fini speculativi,essendo il libro considerato, atorto o a ragione, come un benerifugio, almeno il libro modernoche non esige una lunga e diffi-cile iniziazione per essereapprezzato. Di contro, l’offertatende a diminuire per la sempreminore disponibilità di libri, siain conseguenza di eventi bellici,incendi o altri incidenti, sia per-ché aumenta il numero dei col-lezionisti, sia infine perchémolti esemplari vengono donatia o acquistati da biblioteche,musei e istituzioni che assairaramente rivendono quantohanno comprato: si consideri, atitolo di esempio, che nel 1985un quarto dei titoli offerti nelprimo catalogo di libri dell’anti-quario P. Sourget venne acqui-stato dal Getty Museum. Se il libro può essere considera-

Figura 3. Legatura veneziana del 1547, opera del “Fugger Binder” per il cardinaleAntoine Perrenot de Granvelle, NICOLÒ MACHIAVELLI, [Opera] Discorsi sopra la

prima deca di Tito Livio. Il Principe. Historie. Libro dell’arte della guerra,Venezia, Aldo, 1540, nota9.

Page 79: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

79

to il più bel multiplo inventatodall’uomo, è la legatura che lofa rientrare nella categoriadell’“unicum”10; è il lavoropaziente e faticoso del legatore,che dispone di una tecnica rigo-rosa ma di limitate risorse, chelo rende irripetibile come l’ope-ra d’arte. Se è estremamente dif-ficile quindi, determinare ilvalore di un libro antico poichégli elementi di giudizio sononumerosi, di diversa natura espesso soggettivi, per quantoriguarda le legature, è possibileindicare alcuni elementi diobiettivo rilievo che, indipen-dentemente dal testo, ne aumen-tano il pregio e il valore com-merciale e quelli che, al contra-rio, tendono a diminuirlo. Tra i primi ricordo: la originarietà (prima legatura olegatura originaria o primaria) econtemporaneità all’epoca del-l’edizione del volume; l’accerta-ta attribuzione della legatura aun legatore o a una bottega: lapresenza della firma del legato-re, del doratore o degli incisoridelle rotelle e/o delle placche;l’appartenenza o la provenienza,attestata da scritti all’interno dellibro o da simboli araldici, dapersonaggi storici; la rarità: ilgiudizio di rarità ha valore uni-camente se può essere riferito al

numero di esemplari noti, preci-sato in pubblicazioni scientifi-che; la pubblicazione in libri oin cataloghi di esposizioni; laqualità del cuoio: i marocchini ei vitelli naturali o colorati sono,in genere, di maggior pregiorispetto alla bazzana, allo zigri-no, alla pelle di porco e alla per-gamena; la presenza di decora-zioni a secco o in oro, o dientrambe; la ricchezza delladecorazione; il perfetto allinea-mento dei filetti che non si pro-lungano oltre gli incroci dellecornici; la finezza dell’incisionedei fregi; la qualità della doratu-ra; la corretta impressione,senza sbavature dei fregi stessi;l’uso, insieme, di decorazioni inoro e in argento; la presenza diuna decorazione a mosaico, di“dentelles” interne o di “doublu-res”, di tagli dorati, cesellati,dipinti o marmorizzati, di labbridecorati, di insegne araldiche, di“super libros”, di motti, di nomi,di dorsi e di cuffie decorate, didorsi con nervature, di doppi otripli capitelli in seta, di acces-sori originali integri (le quattroborchie, l’eventuale umbone e iquattro angolari per ogni piatto),di fermagli e bindelle, di unsigillo pendente (integro), diguardie in carta decorata; laconservazione, all’interno della

legatura, della coperta editoria-le; il buono stato di conservazio-ne e la solidità del volume.Elementi negativi di una legatu-ra sono invece da considerarsi: il “remboîtage” (sostituzionedella legatura originale conun’altra, vecchia o nuova); ildistacco parziale o totale deipiatti; le cerniere usurate confenditure; lo slabbramento oschiacciamento degli angoli; lascamosciatura; le abrasioni(tranne quelle storiche dellearmi avvenute durante laRivoluzione francese), speciecon perdita di sostanza; le mac-chie di vario genere (grasso,cera, acqua, bruciature); la sco-loritura uniforme dei piatti o deldorso; nella pergamena, le zonetraslucide, il tipico “occhio” e lemacchie; le cuffie e i capitelli inparte mancanti o staccati; la per-dita di borchie, angolari, ferma-gli, bindelle, sigilli, capitelli; laframmentazione o perdita delladecorazione in oro; la frammen-tazione o perdita della decora-zione con colori a cera; la perdi-ta di brillantezza per l’uso di oroa bassa lega; l’annerimento perossidazione della decorazione inargento; il mancato allineamentodi filetti e rotelle agli angolidelle cornici; la sbavatura o par-ziale sovrapposizione dei fregi;

Page 80: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

80

la decorazione aggiunta a quellaoriginaria. Tra i requisiti di maggior impor-tanza di una legatura antica è lapresenza del dorso e delle con-troguardie e guardie originali:Nella maggior parte dei casi, lelegature italiane che non possie-dono più questi due elementiindispensabili, sono state ogget-to di restauro o di "remboîtage";impossibile da dimostrare conprove: è questo un genere di fal-sificazione molto diffuso.Il recente avvento poi dellanuova moneta di riferimento,l’Euro, ha avuto, come in quasitutti i settori, inevitabili riper-cussioni sul portafoglio del col-lezionista. Mi piace qui proporreal lettore, un aneddoto che mi è

capitato un paio di anni fa,periodo in cui la transizione allanuova valuta non era ancora difatto completata, presso un cele-brato libraio antiquario: questiesponeva una legatura rinasci-mentale veneziana in marocchi-no bruno, caratterizzata da unsemplice riquadro in oro con unmero fregio di gusto moresco alcentro dei piatti, su CASSIUS

DION., Delle guerre romanestampato a Venezia nel 1542,volume fino a qualche annoprima acquistabile tra 1 ed 1,5milioni di lire. Alla richiesta delprezzo, la risposta fu: “7”. 700Euro pensai: 7000 euro precisòil libraio, risposta che lasciò nonsenza imbarazzo chi scrive ed ilvenditore.

Sembra oramai accertato che,con il tempo, ogni libro antico odi pregio, ogni bella e curatalegatura, se ben conservati,siano destinati a divenire benipreziosi. Non disperi, dunque, ilbibliofilo anche se non possiedelibri importanti.“Il libro non è, e non sarà maiun supporto di investimento spe-culativo a breve termine”, affer-ma P. Sourget11: “è peraltro unodei mezzi più abili e più discretiper operare una sana e prudentediversificazione del propriopatrimonio. Ma costruirsi unabella biblioteca, acquistare condiscernimento dei libri che siscoprono e che si impara adamare, è soprattutto un gratifi-cante atto di cultura”.

Page 81: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

BIBLIOGRAFIA

1 MARTIN BRESLAUER INC., Catalogue n. 110. Fine Books and manuscripts in fine bindings from the Fifteenth to thepresent century followed by literature on bookbindings, New York, s. d.2 PATRICK SOURGET, LIBRAIRE, CHARTRES, Livres anciens: le meilleur investissement, in “Manuscrits enluminés et liv-res précieux. Catalogue VIII”, 1991.3 HELLMUTH HELWIG, Handbuch der Einbandkunde, I. Band, Hamburg, Maximilian Gesellschaft, 1953, pp. 55, 56, 60,64, 70-72, 74, 76, 79-87, 89-92, 133-134.4 MIRJAM M., FOOT, Some Bookbindings Price Lists, in “Studies in the History of Bookbinding”, Aldershot, ScolarPress, 1993, pp. 15-67;5 PRISCILLA JUVELIS, Prefazione, in ”Art Nouveau e Art Déco nelle copertine dei libri. Capolavori francesi 1880-1940”,Alastair Duncan & Georges de Bartha, Firenze, Cantini Editore, 1989, p. 7.6 HERIBERT TENSCHERT, ANTIQUARIAT, ROTTHALMÜNSTER, Schöne Einbände zu wichtigen Büchern. Katalog XIX, 1987,n. 6 7 MARTIN BRESLAUER INC., NEW YORK, Catalogue 111. Rare books, manuscripts, autographs. A selection arrangedaccording to subjects, New York, s. d., n. 93, p. 82.8 SOTHEBY’S, LONDON, An Apollo and Pegasus Binding Sold by order of the Trustees of the Bibliotheca Wittockiana,Thursday 5 December 1996, Aeolian Hall, London.9 CHRISTIE’S, LONDON, The Michel Wittock Collection. Part I: Important Renaissance Bookbindings, Wednesday 7 july2004, n. 75. 10 FABRIZIO COISSON, Attrazione fatale. Il collezionista di legature, in “Quaderni di vita italiana”, Roma, n. 1, gennaio- marzo 1988, p. 38.11 PATRICK SOURGET, LIBRAIRE, CHARTRES, Livres précieux, haute culture et patrimoine. Catalogue XIII, 1996.

81

Page 82: EDITORIALE - Misinta · libri significano memoria, rifles-sione, critica: più libri e meno regole, più lettura, problemi, questioni, dubbi e meno routine! Quanto al bullismo e ai

NORME PER GLI AUTORI

1. TESTO1.1 Il testo degli articoli deve pervenire alla rivista sia dattilo-scritto che inciso su floppy-disc (formato Word).1.2 Prima della pubblicazione i testi sono sottoposti all'esame delComitato Scientifico e della Direzione della rivista. I manoscrit-ti ricevuti non verranno restituiti, anche se non pubblicati.1.3 Nella stesura dei testi si raccomanda di attenersi a quantosegue: utilizzare le maiuscole solo nella forma corrente (a menoche non si tratti di citazioni, ove fa testo l'originale); evitare disottolineare le parole, ma adottare accorgimenti diversi (corsivo,virgolette, apici).1.4 Le citazioni testuali si pongono tra virgolette uncinate doppie(«...») precedute dai due punti (:). Eventuali citazioni interneandranno poste tra apici ("..."). Se nelle citazioni si omette qual-cosa, indicare la soppressione con le parentesi quadre e i tre pun-tini ([...])1.5 Tutte le espressioni in lingua non italiana (ad es. a priori, iter,status quo), dialetto compreso, vanno in corsivo. Unica eccezio-ne è rappresentata dalla citazione testuale, ove fa fede l'originale.I nomi stranieri degli autori vanno scritti nella grafia originale enon italianizzati; per la trascrizione di nomi in alfabeti non latinisi raccomanda di adottare la grafia scientifica o, in difetto, unagrafia vicina all'uso corrente.1.6 I titoli delle opere citate all'interno del testo vanno scritti incorsivo, senza virgolette o apici.1.7 L'uso delle abbreviazioni è sostanzialmente libero, purché siponga una tabella esplicativa in un luogo appropriato del testo.Non è necessario spiegare le abbreviazioni di uso comune e uni-versalmente note come, ad es.: vol./voll., p./pp.' cod./codd., f./ff.e altro.Nella tabella esplicativa dovranno invece essere svolte le siglerelative agli Enti che conservano il materiale documentariosegnalato nel testo. A titolo d'esempio si segnala una delle formepossibili: BBQ = Brescia, Biblioteca Queriniana; MBE =Modena, Biblioteca Estense; MBA = Milano, BibliotecaAmbrosiana, ecc.1.8 Riferimenti alle note, in numero arabo, vanno scritte inapice. Es.: 11.9 Per i riferimenti ad un testo già citato in precedenza si adottiquesto schema: Cognome (in maiuscoletto, senza nome), primeparole del titolo in corsivo, pagine. Si omettano espressioni deltipo: "cit.", "op. cit.", e altro.Es.: DAMIANI, La città medievale, p. 23.3.3 Nel testo le figure vanno citate tra parentesi in formato: (Fig. 1).

2. NOTE E BIBLIOGRAFIALe note vanno poste alla fine di ciascun articolo, con interlineasingola e a corpo ridotto rispetto a quello del testo. Per le citazioni bibliografiche in nota si tenga conto delle seguen-ti indicazioni:

2.1 Monografie: Nome (puntato) e cognome (maiuscoletto), tito-lo in corsivo, luogo di edizione, editore, data in cifre arabe, lepagine a cui eventualmente si riferisce la citazione.Es.: M.WEBER, Storia economica, Roma, Donzelli, 1993, pp.143-144.2.2 Articoli di riviste: Nome (puntato) e cognome (maiuscoletto),il titolo della rivista posto tra virgolette uncinate doppie «...»,annata, anno (tra parentesi), pagine. Si raccomanda di scrivere ititoli delle riviste per esteso: «Commentari dell'Ateneo di Bresciaper l'anno 1997», e non Comm. At. Bs 1997 o simili.Es.: M. PETRUCCIANI, Espansione demografica e sviluppo econo-mico a Roma nel Cinquecento, «Studi Romani», 44 (1996), pp.21-47.2.3 Saggi all'interno di miscellanee: Nome (puntato) e cognome(maiuscoletto), titolo in corsivo, espressione "in", titolo colletti-vo del volume in corsivo, nome (puntato> e cognome (tondo) deicuratori preceduti dall'espressione "a cura di", indicazione ditomi o parti (in numero romano, preceduto da "t." o "P."), luogodi edizione, editore, data, pagine.Es.: G. DAMIANI, La città medievale e le origini del capitalismo,in Albertano da Brescia. Alle origini del razionalismo economi-co, dell'Umanesimo civile, della Grande Europa, a cura di F.Spinelli, Brescia, Grafo, 1996, pp. 19-26.2.4 Miscellanee, enciclopedie, ecc., da citare nella loro globalità:vanno citati a partire dal titolo, e non con espressioni quali"AA.VV.", "Autori vari" o simili.Es.: La stampa in Italia nel Cinquecento, Atti del convegno,Roma 17-21 ottobre 1989, a cura di M. Santoro, Roma, Bulzoni,1992.2.5 Manoscritti: la citazione di fonti documentarie manoscrittedeve essere sempre corredata dall'indicazione dell'Ente che con-serva il manoscritto (per esteso o con abbreviazione), dall'espres-sione "ms.", dalla segnatura e dall'eventuale indicazione dellecarte a cui si fa riferimento.Es.: A. CORNAZZANO, Vita di Cristo, BBQ (oppure: Brescia,Biblioteca Queriniana), ms. A VI 24.

3. FIGURE E DIDASCALIE3.1 Le immagini che formeranno le figure nel testo vanno nume-rate. Se una figura contiene più immagini al numero farà seguitola lettera a, b, c e via di seguito in sequenza con uno schizzo sullaposizione di ogni immagine nella figura.3.2 Le immagini che formaranno le figure nel del testo vanno for-nite in fotografia formato massimo cm 13x18 oppure in scansio-ni digitali a 300 dpi in formato “numerofoto.TIF” con il latominore non inferiore ai 5 cm.3.3 Ogni citazione all’interno della didascalia seguirà le indica-zioni grafiche come nel testo.

82