L’Ormesi, Un Concetto Centrale Per La Comprensione Dell’Organismo Vivente
Dr.Beniamino Susi Gruppo TML - ptvonline.itSusi.pdf · PARAMETRI VITALI Rappresentano...
-
Upload
nguyenkhue -
Category
Documents
-
view
221 -
download
0
Transcript of Dr.Beniamino Susi Gruppo TML - ptvonline.itSusi.pdf · PARAMETRI VITALI Rappresentano...
PZ B: 51 aa uomo con dolore retrosternale da 2 ore, irradiato al collo e all’arto sup.sn Sudato, polsi radiali validi ed isosfigmici. FC 90 batt/min, FR 18 atti/min, PA 170/80. E’ fumatore (40 sigarette/die)
PZ A:45 aa,uomo, intenso dolore fianco dx, irradiato nella regione pelvica con stranguria. Pz agitato, non sudato, polso radiale valido; FC 95 batt/min, FR 16 atti/min, PA 160/80, T 36°C. In anamnesi pregressa colica renale.
PZ C: 38 aa donna in scadenti cond. gen. Febbre a 38°CÈ portatrice di port a cat, in quanto operata di k mammario con metastasi epatiche. FC 110 batt/min, FR 20 atti/min. PA 100/55
QUALE E’ LA SEQUENZA DI ENTRATA IN PS?
TRIAGE
“Il sistema di triage è uno strumento organizzativorivolto al governo degli accessi non programmati ad un
servizio per acuti. Questo processo, con cui i pz vengonoselezionati e classificati in base al tipo e all’urgenza delleloro condizioni, è da distinguere dalla visita medica, in quanto l’obiettivo del triage è proprio la definizione delle
priorità con cui il pz verrà visitato dal medico”LINEE GUIDA 2001
“Percorso decisionale dinamico,basato sull’attuazione di un processo
metodologico scientifico, capace di stabilire il grado di presunta gravità clinica presente in un soggetto, identificabile mediante l’utilizzo di un
sistema di codifica indicante la priorità assistenziale”
GFT
TRIAGE• Processo decisionale complesso e
dinamico,composto da un insieme di azionisequenziali e valutazioni,necessarie a stabilire la priorità di accesso alla visita medica in PS,al fine di garantire la tempestiva assistenza a pazienti in condizioni di emergenza/urgenza.
• La priorità è identificata con codice colore e rappresenta il momento conclusivo del processo di valutazione del paziente all’ingresso in PS.
Manuale TRIAGE LAZIO ASP 2007
TRIAGE: dal franceseTRIER: scegliere
Sistema che permette di stabilire le priorità diaccesso in P. S. a chi sta male
TRIAGE INTRAOSPEDALIERO
TRIAGE EXTRAOSPEDALIERO
di bancone
globale
di C.O. 118
sul territorioper maxiemergenze
PERCHE’ E’ NATO IL TRIAGE ?
Progressivo e costante della domanda in PS
Nel 2008 quasi 28 milioni accessi PS
Stabilità/riduzione delle risorse:
Umane
Strutturali Economiche
Tecnologiche
QUALI I PERICOLI DI QUALI I PERICOLI DI QUESTO CAOS?QUESTO CAOS?
Intasamento e confusione
Chi controlla e regolamenta l’afflusso? I vigilantes
Come si può lavorare tranquilli senza sapere cosa c’è fuori inattesa? (qualità/quantità)
La struttura stressata per banalità risponde male alle emergenze
Protesta dell’utenza
VANTAGGI DEL TRIAGE
Identificazione e tratt. dei casi gravi con priorità
Regolazione flusso e mantenimento efficacia struttura
Accoglienza utente da parte di un PROFESSIONISTA
Identificazione e sorveglianza pz potenz. a rischio
Valutazione e sorveglianza dei pz in attesa
Possibilità di una rivalutazione nel tempo
Attenuazione della conflittualità con l’utenza
Favorire l’educazione sanitaria dell’utente
Scoraggiare l’uso improprio del P.S.
Informare tutti dei tempi di attesa previsti
Sistema fluido: rivalutazioni periodiche della metodologia e del funzionamento
Uso di protocolli
Aggiornamento periodico e obbl. per med. ed inf.
Non c’è risparmio dei tempi di attesa ma redistribuzione a favore di chi ha veramente bisogno
Normativa I taliana
“all’interno del DEA deve essere presente lafunzione di triage, come primo momento diaccoglienza e valutazione dei pz in base a
criteri definiti che consentano di stabilire lepriorità di intervento. Tale funzione è svolta da personale infermieristico adeguatamente
formato, che opera secondo protocolli prestabilit i dal dirigente del servizio”
Linee Guida sul sistema Emergenza Sanitaria in applicazioneal DPR 27/ 3/ 92 GU 114 del 17/ 5/ 96
• Obbligatorietà per tutti i PS oltre 25.000 accessi/anno
• Le aziende sanitarie devono garantire le risorse necessarie
• Infermiere esperto (almeno 6 mesi area critica) e formato
• Uso di protocolli validati• Rilevazione segni, sintomi e parametri vitali• Rispetto della privacy• Informativa utenza
Linee Guida sul sistema d’emergenzasanitaria concernente “Triage intraospedaliero”
GU 285 del 17/ 12/ 2001
• “Supervisione del medico in servizio, responsabile dell’attività”
• Articolazione del lavoro: -accoglienza (raccolta dati e documentazione)-assegnazione codice-gestione attesa: RIVALUTAZIONE
• Attivazione di sistema di verifica periodica sulla congruità dei codici assegnati
Linee Guida sul sistema d’emergenzasanitaria concernente “Triage intraospedaliero”
GU 285 del 17/ 12/ 2001
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
LE COMPONENTI PRINCIPALI DELLA VALUTAZIONE DI TRIAGE SONO:
1. VALUTAZIONE SULLA PORTA 2. RACCOLTA DATI(val sog e ogg)3. DECISIONE DI TRIAGE4. RIVALUTAZIONE
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
LA VALUTAZIONE SULLA PORTA
Il processo di triage inizia con l’esame visivo( colpo d’ occhio ) dell’ aspetto generale del paziente, al fine di ricavare informazioniimmediate riguardanti la compromissione delle funzioni vitali che richiedono interventi immediati.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
Obiettivo del triage sulla porta:
Identificare immediatamente i pazienti in pericolo di vita
e raccogliere le informazioni per organizzare il processo di triage.
Può essere attuato ad un solo utente o a più utenti contemporaneamente.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
Le informazioni si possono raccogliere attraverso l’osservazione di :
A PERVIETA’ DELLE VIE AEREE
B RESPIRO
C CIRCOLO
D DEFICIT NEUROLOGICI O ALTERAZIONI DELLO STATO DI COSCIENZA
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
IMPORTANTE!!!
In caso di compromissione di una o più funzioni vitali si assegna il codice di
massima priorità ( ROSSO ) ed il paziente viene trasportato
immediatamente in sala emergenza interrompendo il processo di triage.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
LA RACCOLTA DATI
ANAMNESI MIRATA
RILEVAZIONE PARAMETRI VITALI E BREVE ESAME OBIETTIVO MIRATO
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
ANAMNESI MIRATA
L’infermiere raccoglie alcune informazioni intervistando il paziente, i famigliari, gli accompagnatori e il
personale del soccorso extraospedaliero
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
SINTOMO PRINCIPALE
CONSISTE NEL DEFINIRE IL PROBLEMA DI SALUTE PRINCIPALE PER IL QUALE IL PAZIENTE SI E’ RECATO AL PRONTO
SOCCORSO.Le domande iniziali da rivolgere al paziente sono:
Per quale motivo e’ venuto in pronto soccorso?Cosa le è accaduto?Cosa si sente?
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
Nella valutazione di triage non considerare mai che sia sempre stato l’incidente a causare
le condizioni presenti, può essere vero il contrario.
L’ infermiere di triage ha il compito di individuare quale evento si sia
verificato per primo.(es. La ferita o la sincope)
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
VALUTAZIONE DEL DOLORE
Il dolore rappresenta il motivo maggiore degli accessi inpronto soccorso, quindi occorre valutarne la gravità
poiché può influenzare la decisione di triage.Le domande da rivolgere al paziente riguardano :
1. caratteristiche2. irradiazione3. intensità 4. tempo d’ insorgenza
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
SINTOMI ASSOCIATI
INDAGARE SULLA PRESENZA DI ALTRISINTOMI CHE IL PAZIENTE NON HA DESCRITTO PERCHE’ NON CONSIDERA
IMPORTANTI, MA CHE INVECE POSSONO INFLUIRE SULLA
DECISIONE DI TRIAGE.(Es. nausea, fotofobia, parestesie o vertigini
associati a cefalea)
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
ANAMNESI MEDICA
RACCOGLIERE INFORMAZIONI :Farmaci assunti
Patologie attuali o pregresse, gravidanze Pregressi interventi chirurgici o ricoveri in
ospedaleAllergie
Fumo , alcool, droghe
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
I dati oggettivi si ottengono attraverso:
Esame fisico mirato
Rilevazione dei parametri vitali
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
ESAME FISICO MIRATO:Si utilizza la scala “ABCD” ma rispetto allavalutazione sulla porta la ricerca di segni
specifici è più dettagliata.
Utilizzare strumenti quali:- Ispezione (guarda)
- Auscultazione (ascolta)- Palpazione (senti)
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
E : ESPOSIZIONEo Deformità di un arto ed esposizione
fratturao Contusioni insolite ed esteseo Emorragia incontrollabile
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
PARAMETRI VITALIRappresentano l’espressione oggettiva delle principali funzioni dell’organismo:
respiratoria, cardiaca e neurologica .
Sono molto utili nella valutazione di triage e a volte possono determinare da soli il
codice di priorità.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
Ai principali p.v. vanno integrati ulteriori parametri semi quantitavi e/o qualitativi come il colorito cutaneo, la
temperatura corporea, la glicemia rilevata mediante l’emoglucotest, nonché
il grado di sofferenza del paziente attraverso
l’utilizzo di una scala del dolore.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
P.A.S. (Pressione arteriosa sistolica) P.A.D. (Pressione arteriosa diastolica) F.C. (Frequenza cardiaca) F.R. (Frequenza respiratoria) T.C. (Temperatura corporea) G.C.S. (Glasgow coma scale) SpO2 (Saturazione periferica di
ossigeno)
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
I parametri vitali vanno valutati relativamente al quadro clinico , poiché un valore accettabile per un paziente può non esserlo per
un altro.
Es. Paziente con f.c. 40 b/m :tale parametro è patologico per un soggetto anziano poiché indica una grave aritmia, risulta normale invece in un soggetto giovane sportivo che non ha sintomi .
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
LA DECISIONE DI TRIAGE
CONSISTE NELL’ASSEGNAZIONE DEL “ CODICE DI PRIORITA’ “.
Viene effettuata al termine della valutazione quando la raccolta dei dati ci ha portato alla conferma del sintomo principale ipotizzato
all’ inizio del processo di triage.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
Per i codici di priorità si utilizzano in genere i codici colore perché più immediati, meglio comprensibili e
visibilmente efficaci.
CODICE ROSSO (Emergenza)Assegnato ai pazienti in pericolo di vita,
in cui vi è la compromissione di una delle tre funzioni vitali
(respiro, circolo, coscienza). L’accesso in sala visita è immediato!
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
CODICE GIALLO (Urgenza)
Viene assegnato ai pazienti in potenziale pericolo di vita per cui vi è possibile ilcedimento di una delle funzioni vitali.
L’accesso in sala visita è intorno ai 20 minuti.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
CODICE VERDEI pazienti hanno bisogno di una
prestazione medica differibile, ossia non presentano compromissione dei
parametri vitali.L’accesso alle sale visita avviene dopo i
codici rossi e gialli.Il tempo di attesa è di 60 – 120 minuti.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
CODICE BIANCO I pazienti richiedono prestazioni
sanitarie per cui sono previsti percorsi
extraospedalieri (medico di famiglia, consultori …).
L’accesso agli ambulatori avviene dopo i codici rossi, gialli e verdi.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
LA RIVALUTAZIONE
Il triage non è un processo statico per cui occorre rivalutare i pazienti in attesa,
anche quando ne facciano richiesta, poichè possono presentare modificazioni delle
condizioni cliniche tali da variare il codice di priorità.
Deve essere eseguita ad intervalli predefiniti in relazione al codice di priorità assegnato
e allo stato di salute.
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
CODICE GIALLO
OGNI 15 MINUTI
CODICE VERDE
OGNI 60 MINUTI CODICE BIANCO
A RICHIESTA
IL PROCESSO DI TRIAGE:(O VALUTAZIONE DI TRIAGE)
L’ INFERMIERE NON DEVE EFFETTUARE UNA DIAGNOSI
MEDICA!
MA VALUTARE I SEGNI E SINTOMI DEL PAZIENTE,
LA STORIA DELL’EVENTO E
L’ EVENTUALE INSORGENZA DI COMPLICANZE ENTRO BREVE / MEDIO
TERMINE.
Sostenere la decisione di Triage
Comunicare le informazioni acquisite all’equipe di sala visita
Documentare le variazioni cliniche durante l’attesa
Esser conforme alle disposizioni normative ed ai protocolli interni (GIPSE)
Validità medico-legale
AEF
RI
G
VT
DH
C
FR
LT
Rete dell’emergenza 2009 (DGR 420/07)
AREA 1 – Umberto I AREA 2 – San Giovanni A.AREA 3 - LatinaAREA 4 – San Filippo NeriAREA 5 - Gemelli AREA 6 – San Camillo
AREA 118
PSDEA IDEA II
B
AREA 7 – Pol. Tor Vergata
DELIBERA REGIONALE 7628 DEL 22/12/98“Attivazione del Sistema Informativo Emergenza
Sanitaria (SIES), integrazione del SistemaInformativo Ospedaliero (SIO)”
Obbligatorietà trasmissione alla Regione di dati relativi all’ attività di PS, sia amministrativa che clinica
Per la prima volta appare la codifica di Triage
Tra 1999 e 2000, tramite l’ASP, parte GIPSE
(Gestione Informazioni Pronto Soccorso ed Emergenza)
Due schermate dedicate al TRIAGE
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALEn.143 del 22/03/06
…..”Sistema remunerazione”……ALLEGATO 6: sistema remunerazione dell’ emergenza
Triage Tariffa per accessoGiunto
cadavere25.82 €
ROSSO 1032.91 €
GIALLO 309.87 €
VERDE 154.94 €
BIANCO 41.32 €
N.E. 0
PSR
2002-2004
DEL. REG. 31/07/2002 n. 114
B.U.R. 30/08/02 n. 24 supp. 7
SFIDE PRIORITARIE: 3.1 EMERGENZAOBIETTIVO A.1: - RIDEFINIZIONE OFFERTA
- APPROPRIATA GESTIONE PAZIENTE CRITICO:
CRITERI E MODELLI ORGANIZZATIVI
“ Applicazione sistematica del Triage, quale modello d’indirizzo e selezione del paziente”
“Incentivazione ad introdurre il triage in tutte le strutture di emergenza, anche utilizzando la leva della remunerazione”
CONCLUSIONI 1
CRITICITA’
1. MANCATA ATTIVAZIONE IN 3 STRUTTURE CON OLTRE 25000 ACCESSI L’ANNO
2. TRIAGE ATTIVO H12 IN 2 DEA I LIVELLO E 4 PS
3. DIFFORMITA’ DELLA TIPOLOGIA DI TRIAGE: TRIAGE DI BANCONE NEL 64%
4. PERCORSI FORMATIVI DISOMOGENEI
5. ASSENZA DI PROTOCOLLI VALIDATI DAL DIRIGENTE DEL SERVIZIO NEL 43%
6. INADEGUATEZZA STRUTTURALE NEL 21%
7. IMPIEGO DI PERSONALE CON ANZIANITA’ INFERIORE ALLO STANDARD NEL 26%
2003
Simeu, Asp, medici ed infermieri Lazio
Definizione ed implementazione sistema regionale di triage con attività ben definite
2003-2007, sottogruppi e plenariaRevisione letteratura,raccomandazioniReferi regionali ed extraregionaliProduzione finaleParte generale (razionale,cenni storici, letteratura, normativa, metodologia, criteri identificazione codice colori, valutazione qualità, strumenti raccolta dati, aspetti giuridici, comunicazione, paziente ignoto)Parte speciale (pediatrico) con flow chartConsultazione rapida protocollo
2 MANUALE
4 edizioni fra Nov 2007-Gen 2009 per formatori (medici ed infermieri) indicati da UOC
Formazione periferica con gruppi locali permanenti anche per studio con un coordinatore/facilitatore
Diffusione del Manuale
3 PIANIFICAZIONE-ATTUAZIONE PROCESSO FORMATIVO
Responsabilizzazione Direzione Generale e Sanitaria Aziendale:
-referente DS Presidio-referente CED
Responsabilizzazione Direttore U.O.C.Responsabilizzazione Coordinatore InfermieristicoFormalizzazione del Gruppo TML di Presidio e del Referente
4 APPLICAZIONE LOCALE
• Raggiungere il 100% della formazione e formalizzazione
• Revisione periodica del manuale• Miglioramento della qualità • Monitoraggio del rischio clinico• Creazione del 5° codice colore e definizione dei criteri
• Organizzazione Congresso Nazionale sul Triage a Roma nel 2010
Triage Australiano ATSCategoria Colore Tempo di
attesa
I-Rianimazione Rosso Immediato
II-Emergenza Arancione 10 minuti
III-Urgenza Giallo 30 minuti
IV-semi-urgente
Verde 60 minuti
V-non-urgente Viola 120 minuti
Triage Canadese CTASCategoria Tempo di
attesa Standard Tasso di
ospedalizzazione
I-Rianimazione
Immediato 98% 70-90%
II-Emergenza
15 minuti 95% 40-70%
III-Urgenza 30 minuti 90% 20-40%
IV-Semi-Urgenza
60 minuti 85% 10-20%
V-Non-urgente
120 minuti 80% 0-10%
Metodologia scientificaPertinenza infermieristicaResponsabilità del direttore UOC (protocolli)Governa l’intervallo fra sala attesa e sala visitaValuta prioritàRedistribuzione tempi attesaDescrivere sintomi e non diagnosi