Dom 7 Luglio - Ars CantusArs Cantus · sara gambelli ester moscatelli giuseppe ferrario renzo laita...
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Via Pio XI 3 - 21040 Venegono Inf. VA Italia +39 0331 86.59.84 - www.arscantus.org - www.facebook.com/arscantus
Sab 6 Luglio 2013 – ore 20.30
Cattedrale di Notre-Dame Ecco, io faccio nuove tutte le cose
Liszt: Poema Sinf. Les Préludes e Cantata Le Campane della Cattedrale di Strasburgo *
Bruckner: Te Deum
Vienna, Sala d’Oro degli Amici della Musica Concerto Ars Cantus di Sab 4 Lug 2009 - Foto: Fulvio Cavadini
Dom 7 Luglio 2013 – ore 21
Chiesa Riformata di Saint-Paul Salváti … nella Storia
Programma ecumenico, con musiche di James Newton Howard, Vangélis,
John Williams, Liszt e Čajkovskij
INGRESSO GRATUITO – APERTO A TUTTI
* nella Cattedrale di Strasburgo Prima esecuzione storica
Voci Bianche, Coro e Orchestra Sinfonici: 200 Elementi ca.
Testimonial Ufficiale della
Mission Permanente du Saint -Siège
auprès du Conseil de l ’Europe
Rappresentanza Permanente d’Italia
presso il Consiglio d’Europa
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In questi otto anni abbiamo cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con amore profondo e totale,
che è l’anima del nostro ministero.
Abbiamo donato speranza, quella che ci viene da Cristo, che solo può illuminare il cammino.
Insieme possiamo ringraziare il Signore che ci ha fatti crescere nella comunione, e insieme pregarlo di aiutarvi a
crescere ancora in questa unità profonda, così che il Collegio dei Cardinali sia come un’Orchestra, dove le
diversità – espressione della Chiesa universale – concorrano sempre alla superiore e concorde armonia».
Papa Benedetto XVI: congedo dai Cardinali, Gi 28 Feb 2013
Voci Bianche
Coro Sinfonico
Orchestra Sinfonica
Direttore
GIOVANNI TENTI
Si rammenta che le registrazioni non sono lecite senza il consenso degli esecutori
PRIMA PARTE
1811-1886
– Poema sinfonico n° 3, S 97 – Orchestra
Andante maestoso – Allegro tempestoso – Allegretto pastorale – Allegro marziale
Cantata per Mezzo-Sopr., Bar., Coro a 8 Voci, Orch. e Organo ad libitum
1. Excelsior, Preludio – 2. Le Campane
INTERVALLO
SECONDA PARTE
1824-1896
in do maggiore, per Soli, Coro a 8 voci, Orchestra e Organo
Soprano Chiara Tenti Mezzosopr. Laura Tenti Tenore Marco Davanzo Basso Lorenzo Alzati Violino Andrea Bordonali Organo Roberto Villa
Ecco, io faccio nuove
tutte le cose
L’imponente “navata”
della Cattedrale di Strasburgo,
“vascello” per la traversata nella vita terrena,
insieme a Gesù Cristo, verso Dio, al di là della morte.
11-mar-13
VOCI BIANCHE 12 Tot. gen. 200
Soprani 9 Contralti 3
SOFIA ALLEGRIA CHIARA BUZZURRO KATIUSCIA GALLO TERESA MOSCATELLI
CARLO BIANCHI RAFFAELLA CREMONA GIADA MELOTTO DANIELE PALAZZO
GIULIO BIANCHI GIULIA FERIOLI MARTA MOLINA ELISA ZAFFARONI
CORO SINFONICO 89
Soprani 24 LAURA TENTI s ORFEO ARLATI GEROLAMO STEFANETTI
ROSANNA ACETTI Contralti 21 ANTONIO BELOTTI Bassi 20
DEBORAH BARBETTA x SILVANA ACCARDO PATRIZIO BIANCHI FRANCO ACETTI
CRISTINA BACILLI TIZIANA BARDELLI MAURIZIO BISCUOLA LORENZO ALZATI s * x
MAURA BARNABÒ LINDA BEST CRISTIANO CAVAZZUTI ANDREA MARIO BIOTTI
MARIKA BELOTTI GIUSI CIAPPARELLI GIOVANNI CREMONA STEFANO BASSETTI
LAURA BERNARDI ERSILIA FARINA MARCO CREMONA ALFREDO BRIGUGLIO x
CRISTINA CAÍMI ROSA FERAZZINI AMBROGIO CRESPI CARLO BULIZZA * x
LILIANA CASSANI YLENIA FERRARIO BRUNO CRESPI DAVIDE CATALANO x
NORMA ANGELICA CHÁVEZ IVANNA GHIÓN MARCO DAVANZO s GIULIO VITTORIO CERVI x
ROSSELLA DELLA VALLE RENATA GUIDALI RENZO DE BORTOLI PAOLO CREMONA
MARIA PAOLA FACCO ZDENKA KLOBÓUKOVA LINO DE CESARIS RENATO CURTI
LAURA FIORINI ADRIANA MAMPRIN ELVEZIO DEMAGISTRI ROBERTO GIANCRISTOFORO
MARIA FRANCESCA FUMAGALLI ROBERTA MIÓN LUIGI DIFILIPPO LINO GIORGI
SARA GAMBELLI ESTER MOSCATELLI GIUSEPPE FERRARIO RENZO LAITA
DENISE LA GIORGIA DEBORA PINTONELLO s * x MARCO FERRARIO s x GABRIELE MOSCATELLI
MARIA ANTONIA MASCHERONI ESTER SAIBENE x SIMONE GATTI GIULIANO PINTONELLO
ELENA NIATTI PAOLA SAIBENE x VIRGILIO GROLI FLAVIO RESTELLI
VALERIA PERROTTA PAOLA SANTORO TARCISIO LAITA ANTONIO SCALZO
MARINA POLINELLI MARTA TELARO STEFANO LODI ANTONIO TENTI
SILVIA RIVA SIGLINDA TROVÒ NICODEMO LUCATO FRANCESCO TENTI
MARIA ROSA SCANTAMBURLO MARIA VALLINI CARLO MANFREDI MARIANGELO VALLINI
CHIARA SORDELLI CLARA ZORZETTO SILVANO MEMMI
CHIARA TENTI s * x Tenori 24 * = flauto dolce solista
s = voce solista x = percussioni
ORCHESTRA SINFONICA 99
Flauti 4 STEFANO PEDRATTI ANITA DRAGONI VLADIMIR PAPYKIN *
ARNALDO BIANCHI Trombe 8 LAURA DI MONACO LEONARDO RUGGIRELLO
LARA MASSIRONI ot. FABIO BELTRAMINI Liuto e Mandolino LAURA TENTI
DANIELA NIDOLI ot. DAVIDE CASAFINA MATTEO BONIZZONI
LARA VINCENZI ot. EMANUELE GIROTTO Pianoforte/Organo/Cembalo 4 Viole 8
Oboi 5 GRAZIANO GIUGGIOLINI FERDINANDO BAROFFIO SIMONETTA BANO *
CLAUDIO BALLETTI ETTORE LECCESE FEDERICO CERIANI FRANCESCO CAPUTO
DANIELE CANUTO c.i. ANTONINO ROCCO CHIARA NICORA MARCO CAVALLONE
ORESTE FANELLI c.i. FABIO TRIMARCO ROBERTO VILLA MARIAGRAZIA FILIPPINI
ALEX MARZIANO MISCIAELE VITERITTI MICHELE RINALDI *
SABRINA NARDI Tromboni 5 Violini 23 CHIARA RIZZO
Clarinetti 5 ALFREDO CASERTA ELENA ALTIERI FAEZ TORKAMAN
LYCIA GIALDI c.b. LUCA COLANTUONO ALBERTO BENECH * JACOPO ZONZIN *
ODELIO GRECHI c.p. / c.b. ANDREA COLOMBO EMANUELA BIANCHI *
MASSIMILIANO MARTINELLI FRANCESCO NEGRISOLO ANDREA BORDONALI di spalla Violoncelli 8
DANIELE PIAZZOLI MAURIZIO POZZI MICHELA CARÙ * KATARINA ÅBERG
EDOARDO PIAZZOLI c.p. / c.b. Tube 3 CHIARA CASIRAGHI CATERINA CANTONI *
Saxofoni 2 LUCA PANETTIERE ANNA COLOMBO LUCIO CORRENTE
PAOLA DI PIETRO FRANCESCO PORTA BLANKA CSÓKAY ALESSANDRA GILBERTI
ANDREA GIORGI GABRIELE SANTALINI * DOMENICO DE BARI * VINCENZO MOCATA
Fagotti 3 ANTONIO DELLACÀ * KETRIN PUSTINA *
ANTONINO BONINELLI Timpani 2 LUDMILA DINISIUC RAFFAELLA SARVELLO *
DOMENICO MURLO FLAVIO DUBINI * GRETA DUMIANI FRANCESCO MAURO TESTA
DANILO ZAFFARONI CARLO MONTI * MARIANGELA FRANCO
Percussioni 2 ILARIA GHIRINGHELLI Contrabbassi 5
Corni 7 FRANCESCO BONÌ MIRKO LA PORTA PAOLO COSTANTINI *
STEFANO BERTONI GABRIELE BARTEZZATI GIANFRANCO MESSINA CLAUDIO GUADRINI
FABIO BRUNETTI CRISTINA MISSORI GIUSEPPE RIGGI
ROBERTO CALIÒ Arpe 4 GABRIEL MONCADA ANGELO SAGLIOCCO *
ROBERTO DANIEL DOMENICA BELLANTONE ALESSANDRO MORETTI * FAUSTO VARZELLA
FEDERICO MAURI AMBRA CANEVARI ANNA ORELIO *
MASSIMO MARTINI * = prime parti
sax = anche saxofono h = anche shakuhachi fl.d. = anche flauto dolce
ot. = anche ottavino c.i. = anche corno inglese c.p. = anche clarinetto piccolo c.b. = anche clarinetto basso
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Associazione Ars Cantus senza scopo di lucro - 21040 Venegono Inferiore VA - Via Pio XI, 3 - Tel. 0331 / 86.59.84
www.arscantus.org - CF 95011010121 - c/c CaRiParma Crédit Agricole Tradate VA 463531/79
Soci Onorari Mons. Diego Coletti Dott. Tomaso Filimberti Maurizio Frigerio Don Carlo Lucini Mons. Claudio Magnoli Mons. Paolo Masperi Card. Attilio Nicora Don Pino Tagliaferri
Soci Sostenitori
ADD S.r.l. – Architecture, Design and Development – Milano e Solbiate Olona - VA Aeroclub di Varese – Aeroporto Arturo Ferrarin – Venegono Inferiore - VA DB Sound – Music and Light Service – Asti Dolceria e Pizzeria Anacapri – Cusano Milanino - MI
Car Store Cicognani Autoveicoli S.r.l. – Concessionaria Opel – Tradate - VA Commerciale del Legno S.r.l. – Parquet, Porte, … – Rovello Porro - CO Coop.Soc.Accoglienza Onlus – Assembla.Trasl.Giard.Imbianc.Pulizie – Venegono Inf. - VA Elmec Solar S.r.l. – Sistemi Solari Fotovoltaici – Brunello - VA Ermoli S.r.l. – Mole Abrasivi – Malnate - VA
Fontana Gioielli – Varese Fondazione Unione Banche Italiane per Varese Onlus – Varese Francesco Musajo Somma – Toro Assicurazioni – Varese e Lecco Galmarini Legnami S.r.l. – Venegono Inferiore - VA Gilda – Centro Estetico – Castiglione Olona - VA Giuseppe Bianchi S.p.a. – Alimentari e Coloniali – Gazzada Schianno - VA Grafica Quadro S.n.c. – Tipolitografia – Tradate - VA Habitare S.a.s. – Creazioni abitative - arredamento – Tradate - VA Il Giardino Segreto – Fiori e piante – Figliaro - CO La Gastronomia di Tradate – Catering di prestigio per Eventi e Cerimonie – Tradate - VA Lambrocar S.r.l. – Concessionaria Opel – Cologno Monzese - MI Lineabi S.r.l. – Serramenti in legno – Venegono Inferiore - VA Macchi S.p.a. – Costruzione impianti per materie plastiche – Venegono Inferiore - VA Margherita – Abbigliamento uomo-donna – Cologno Monzese - MI Maria Elvira Rota – Busto Arsizio - VA Mobili Mornata – Varese
Radio Missione Francescana – Varese Raviolificio Lo Scoiattolo – Lonate Ceppino - VA Re-Flex S.r.l. – Tubi industriali flessibili – Tradate - VA Saimp S.r.l. – Edilizia stradale – Tradate - VA Salumi Bertoni – Vigevano - PV SE.CO. S.r.l. – Impianti industriali e civili termo-idraulici – Tradate - VA Sordelli Franco & C. S.n.c. – Montature per occhiali da vista e da sole – Venegono Inf. - VA Tabano S.r.l. – Impresa edile – Venegono Inferiore - VA Toro S.p.a. – Agenzia Generale Mauro Cerimedo / Renato Sciarini – Tradate - VA UBI Banca Popolare di Bergamo – Direzione Territoriale di Varese Valeriano Callegari – Axioma S.a.s. Polo Assicurativo – Agenzia di Turate - CO
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Un po’ di storia
rs Cantus è un’Associazione culturale senza scopo di lucro fondata il 10 Dicembre 1987 a Varese e si propone di sviluppare e diffondere i valori della Musica Classica ed in particolare di quella Italiana e di quella Sacra; i valori della formazione artistico/musicale dei giovani nella società e nella scuola.
Tali scopi vengono perseguiti promuovendo tutti i possibili contatti e collaborazioni da un lato con le pubbliche istituzioni, dall’altro con le istituzioni diocesane. L’Associazione realizza ciò attraverso il proprio Coro e la propria Orchestra, formati entrambi in prevalenza da giovani; con la presentazione del Coro e dell’ Orchestra privilegiando il pubblico giovanile; fornendo le proprie competenze tecniche laddove richieste, con particolare attenzione ai Cori operanti nel territorio”. (Dall’Art.3 dello Statuto).
Fondamentale importanza ha nel Coro e Orchestra “Ars Cantus” la vita di gruppo, per creare un contesto nel quale i valori della Musica eseguita possano emergere vivi ed essere riconosciuti dallo spettatore.
L’organico conta attualmente circa 200 elementi così ripartiti:
Coro di Voci Bianche - una ventina di bambini e ragazzi dai 7 ai 16 anni, provenienti dalle province di Varese e Como;
Coro Sinfonico - circa 90 adulti, età media 35 anni, dalle province di Varese, Milano e Como;
Orchestra Sinfonica - oltre 90 elementi, età media 34 anni, che collaborano anche con altre Orchestre italiane e straniere; provenienti dalle province di Varese, Milano, Como, Lecco, Bergamo, Lodi, Novara, Pavia, Piacenza e Verbania, ma anche, nei vari anni di vita dell’Associazione, da Albania, Argentina, Belgio, Brasile, Bulgaria, Cina, Equador, Francia, Germania, Giappone, Irlanda, Israele, Lituania, Messico, Montenegro, Romania, Russia, Siria, Spagna, Svezia, Svizzera, Ungheria, residenti in Italia.
Varese, Pala Whirlpool - Sabato 3 Dicembre 2011: al secondo Concerto organizzato dalla Provincia di
Varese per le Scuole Superiori, più di 3.000 ragazzi hanno potuto ascoltare e “vedere” la Grande Musica,
grazie ad Ars Cantus, che hanno applaudito con entusiasmo. Foto Roberto Giancristoforo.
A
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Il Coro e Orchestra Ars Cantus in 25 anni ha tenuto 570 Concerti, in Italia e Svizzera, ed è stato ripreso più volte dalla RAI e da numerose altre Emittenti Radio e TV. Ovunque ha fatto riscontrare una grande affluenza e un grande entusiasmo del Pubblico e della Critica, tanto che sono numerose le Città e gli Enti che lo invitano regolarmente.
In particolare, il 21 Settembre 1997 il Coro e Orchestra Ars Cantus è chiamato a celebrare il 70° Anniversario della Fondazione della Provincia di Varese, dove, nella Basilica di S. Vittore, esegue la V Sinfonia di Beethoven e il Te Deum di Bruckner.
Per il Grande Giubileo del 2000, è invitato dalla Commissione del Vaticano a tenere due [il 22° e il 23°] dei 57 Concerti Ufficiali: il 13 Maggio in S.Maria sopra Minerv a, per l’80° compleanno di Sua Santità Giovanni Paolo II; il 14 nella Basilica di S.Maria Maggiore, per la Giornata Mondiale delle Vocazioni , ripreso per RAI Sat.
Nel Maggio 2003 ha l’onore, primo gruppo sinfonico italiano, di essere ascoltato nella Bas. di Notre-Dame a Ginevra, con lo Stabat Mater di Poulenc, e nella Chiesa di Belfaux a Friburgo con il Requiem di Verdi, suscitando autentiche ovazioni.
Nel Novembre 2004, l’Associazione si rende protagonista di un altro evento storico, patrocinato da innumerevoli e prestigiosi Enti italiani e russi, lo scambio dei Direttori con l’Orchestra Filarmonica di Volgograd , ex Stalingrado, capoluogo della Regione omonima nella Federazione Russa:
• Edward Serov, “Artista del Popolo” della Federazione Russa, uno dei maggiori Direttori d’Orchestra russi dell’Era Moderna viene in Italia a dirigere Ars Cantus in due memorabili, strabilianti Concerti;
• Giovanni Tenti si reca a Volgograd a dirigerne la Filarmonica, facendosi apprezzare per la grintosa carica umana, unita a una coinvolgente sensibilità dell’interpretazione.
Il 29 Ottobre 2005 il Coro e Orchestra Ars Cantus è anche invitato a tenere il Grande Concerto d’Inaugurazione della Cattedrale Nuova di Brescia dopo i restauri, andato in onda in diretta televisiva, eseguendo con grande successo la III Sinfonia Eroica di Beethoven e il Te Deum di Verdi, di fronte alle Autorità cittadine e provinciali e a quasi 3000 persone di Pubblico.
Ars Cantus a Milano: Teatro Dal Verme – Mar 21 Settembre 2010. Foto Roberto Giancristoforo.
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Nel 2007, in occasione del ventennale dalla Fondazione , l’Associazione Ars Cantus ottiene due riconoscimenti davvero “speciali”.
Il 7 Luglio, la prestigiosa Azienda Aeronautica Aer Macchi, per la prima volta da quasi cento anni dalla propria Fondazione -1913, apre i cancelli a un Concerto Sinfonico: Ars Cantus “entra in Fabbrica”. Le due Entità, ciascuna di eccellenza nel proprio campo, riconoscendosi radicate sullo stesso territorio di Venegono, in Provincia di Varese, inaugurano una particolare collaborazione, scoprendo insieme
• l’attinenza dei propri “due Mondi”, della Musica Sinfonica e dell’Alta Tecnologia, “capaci di incanalare i virtuosismi dei singoli nel raggiungimento di grandi risultati collettivi” (dalla Prefazione al Programma di Sala del Concerto, curata dall’Amministratore Delegato di AleniaAermacchi, Ing. Carmelo Cosentino);
• che la risonanza data dalla voce della Musica al rombo degli Aerei, “è affermazione possente e armoniosa della creatività e del genio italiani” (Ibidem).
L’8 Luglio, l’Amministrazione Comunale di Varese, concede ad Ars Cantus di tenere un grande Concerto ai Giardini Estensi - per la prima volta nella storia dei Giardini un Concerto Sinfonico davanti alla Fontana Maggiore – in onore della Città.
Nel Luglio 2009 Ars Cantus ha avuto un grande successo anche a Vienna, al Musikverein, l’Olimpo della Musica, uno dei rarissimi gruppi italiani a essere invitato lì , nella famosissima Sala d’Oro degli Amici della Musica, dalla quale da decenni viene trasmesso in mondovisione il celeberrimo Concerto di Capodanno .
All’inizio del 2010, dopo 23 anni di “strada”, Ars Cantus ha ricevuto due prestigiosi riconoscimenti nella propria terra varesina: da Gennaio è stata nominata Testimonial della Provincia di Varese; a Febbraio il Rotary Club Tradate ha assegnato al Maestro Tenti il Premio alla Professionalità , una Targa che il Club attribuisce annualmente a un personaggio del territorio distintosi nella propria attività di lavoro per avere servito la comunità attraverso la propria capacità e competenza professionale.
Varese: suggestiva immagine del Concerto dedicato alla Città, in occasione del XX Anniversario dalla
Fondazione dell’Associazione Ars Cantus stessa, tenuto ai Giardini Estensi alla presenza di oltre 4.000
persone: probabilmente per la prima volta nella storia dei Giardini, un gruppo sinfonico di più di 160
elementi si è ascoltato davanti alla Fontana Maggiore – Dom 8 Luglio 2007 – Foto Lorenzo Alzati
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Ars Cantus Multimedia Ars Cantus ha all’attivo:
• un Poster didattico ’97, con la disposizione delle sezioni del Coro e dell’Orchestra, pubblicato a celebrazione del decennale dalla fondazione dell’Associazione stessa;
• un’ Audio Cassetta ’98;
• due Videocassette ’97 e 2000, la seconda delle quali con l’esecuzione della IX Sinfonia di Beethoven avvenuta a Milano il 12 Dicembre 1999, nella Sala Verdi del Conservatorio;
• un CD-ROM ’99 con la Storia dell’Associazione, aggiornato e ampliato a “doppio” nel 2003, in occasione del XV Anniversario;
• 13 Compact-Disc ’93 (Prod. Tirreno – esaurito), ’99, ’01 (2), ’06 (2), ’08 (2), ‘11 (5);
• sei DVD ’03, ’04, ’05, ’05 , ’09 doppio.
Tutto il materiale contiene registrazioni sempre effettuate dal vivo.
Il primo CD, ora esaurito, inciso nelle Cattedrali di Massa e Pontremoli dalla Casa Editrice e Discografica Tirreno di Lugano, riportava la V Sinfonia di Beethoven e il Cantico di Papa Giovanni XXIII di Angelo Bellisario, scritto appositamente per il Gruppo Ars Cantus ed eseguito da esso in prima esecuzione assoluta nel 1993 a Sotto il Monte, in occasione delle celebrazioni per ricordare il trentennale dalla morte del Papa.
Il DVD del 2003 presenta l’integrale dei Carmina Burana di Orff, prima edizione mondiale in DVD Video, con la partecipazione di Hathor Ballet, e quello del 2004 un documentario sulla Tournée nella Svizzera Francese del Maggio 2003 , che ha voluto essere una presentazione di Ars Cantus.
Quelli del 2005 mostrano i frutti dello scambio dei Direttori d’Orchestra tra Ars Cantus e l’Orchestra Filarmonica Accademica di Volgograd, ex Stalingrado, in Russia.
Il doppio DVD del 2009 documenta la memorabile Tournée a Vienna del 2009.
Gli ultimi nati sono ben 5 nuovi CD, autoprodotti come i 7 precedenti: 08 - V Sinf. di Beethoven e Te Deum di Bruckner, 09 - VI Sinf. di Čajkovskij e Stabat Mater di Verdi, 10 – Preludio in LA e Messa di Gloria di Puccini, 11 - Miscellanea Classica, 12 – Miscellanea Musica da Film e Musiche Natalizie.
Giovanni Tenti è nato nel 1961: dopo aver conseguito la Maturità
Classica nell’80, si è diplomato nell’81 in Pianoforte coi Maestri Cesare Castellani e Ugo Amadei; nell’86 in Organo e Composizione Organistica coi Maestri Gianfranco Spinelli, Maria Cecilia Farina, Claudio Riva e Luigi Benedetti e in Musica Corale e Direzione di Coro col Maestro Franco Mónego; nell’89 in Composizione col Maestro Angelo Bellisario: sempre al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Ha studiato inoltre Direzione d’Orchestra coi Maestri Leonardo Taschéra, Gabriele Bellini e Gianpiero Taverna.
Tenore Marco Davanzo
Soprano Chiara Tenti
Basso Lorenzo Alzati
Mezzosoprano Laura Tenti
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Ecco, io faccio nuove tutte le cose La frase del Profeta Isaia , ripresa poi dal l ibro dell’Apocalisse, può essere degno titolo
di questo Concerto, che vuole simbolicamente percorrere l’arco della vita dell’Uomo, che giunge alla Conversione grazie al dono grande dell’Incarnazione : la risposta di Dio all’invocazione dell’uomo che, vedendo come con le sue sole forze non riesce a redimere una creazione sempre più corrotta, ad arginare un male sempre più strisciante e prevalente, nel colmo del suo dolore grida a Dio con il Profeta Isaia … “se tu squarciassi i cieli e scendessi …”. Dio ascolta il grido dell’uomo e nell’incarnazione del suo Figlio mette fine alle antiche promesse, inaugurando un mondo nuovo dove finalmente regnerà la pace e la giustizia.
Vorrei dunque concentrarmi più sulla Prima Parte, in particolare sul Poema Sinfonico Les Préludes (I Preludi), terzo dei tredici Poemi Sinfonici di Franz Liszt e sicuramente il più famoso. La pubblicazione comprende una Prefazione , utile per la comprensione dell’opera: «Che altro è la nostra vita, se non una serie di preludi a quell’inno sconosciuto, la cui prima e solenne nota è intonata dalla morte? - L’amore è l’alba luminosa di tutta l’esistenza: ma qual è il destino per cui le prime delizie e felicità non sono interrotte da qualche tempesta, l ’esplosione mortale che dissipa le belle illusioni, i l fulmine fatale che consuma il suo altare, e dov’è l’anima crudelmente ferita che, emersa da una di queste tempeste, non cerca di riposare il suo ricordo nella calma serenità della vita dei campi? Tuttavia l’uomo difficilmente si dedica a lungo al godimento della quiete benefica che in un primo momento ha condiviso nel seno della natura, e quando “la tromba suona l’allarme”, si precipita verso qualsiasi posto pericoloso, qualunque sia la guerra che lo chiama tra le sue fila, in modo da recuperare finalmente nel combattimento la piena coscienza di sé e del possesso di tutta la sua energia.»
Liszt giovane, ritratto
da Barabas Mikloss
[1810-1898].
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Penso davvero che questo poema sinfonico parta dalla più sofferta inquietudine. Un tema travagliato trafigge il cuore del Compositore. C’è un desiderio di raggiungere “l’alto”, un desiderio spasmodico di “salire”, ma qualcosa di impenetrabile fa comunque precipit are verso il basso. In questo tormentoso lavorio tematico è nascosta non soltanto la paura della morte, ma un bisogno forte della creatura di “elevarsi” dalla bassezza dei desideri mondani; dal capire che l’uomo è fatto per qualcosa di più grande; dal des iderio di poter appartenere a un regno dove davvero tutte le cose sono nuove; dalla volontà precisa di poter seguire una coscienza purificata; dal desiderio di seguire Qualcuno, il cui amore sia l’alba della tua nuova esistenza e metta fine a una condotta dissennata dell’umanità che trova nella guerra e nella distruzione la manifestazione del possesso di tutta la sua energia.
La fede in Dio del popolo russo, presente nell’ Ouverture solenne 1812 di Čajkovskij, sarà lo scudo vero a questa dissennata volontà d i distruzione. Lo splendido Inno della liturgia ortodossa russa, che apre e chiude trionfalmente la Composizione, fa da autentico contrasto all’avanzata delle truppe francesi e, duellando con la Marsigliese , indica come la fede di un popolo sia il miglior contrasto alla guerra.
Ma torniamo a Liszt. Dopo un enigmatico inizio -che prelude alla fanfara finale- i Corni annunciano il tema della ricerca , dove “pennellate” d’Archi mai risolte preparano l’altro tema insidioso e drammatico della tempesta: qui, al turbinío degli Ottoni risponde l ’agitazione degli Archi, lasciando poi inaspettatamente spazio a un bellissimo momento di quiete agreste, introdotto dall’Óboe e seguito dal dialogo fra tutti i Legni dell’Orchestra. Torna quindi il tema della ricerca che sfocia nell’apoteósi finale dove, come nel Finale della Settima Sinfonia di Mahler: Tutto è Gloria!
Con la sua Composizione, Liszt ci vuole comunicare che nel cammino della vita, come tutti sperimentiamo, si attraversano momenti tempestosi, nei qua li si è tentati di soccombere, di non lottare più, di perdere la fiducia e la speranza, eppure … dallo stesso tessuto melodico di questa fase nasce una cosa nuova . La tempesta ha già in sé la melodia del sereno (si pensi allo splendido canto dei pastori dopo la tempesta, nella Sesta Sinfonia di Beethoven), la cifra risolutiva di un’esistenza che non ha mai cessato di essere in ricerca. Proprio a questa ricerca del “nuovo” , spasmodica, tenace, appassionata, che ciascuno di noi potrebbe riferire a sé stesso, risponde la Marcia trionfale dello splendido finale, vera azione risolutiva, dove Trombe e Timpani in crescendo annunciano che tutto ciò che era atteso ora è finalmente compiuto .
Don Maurizio Corbetta
FRANZ LISZT 1811-1886
Le Campane della Cattedrale di Strasburgo Cantata per Mezzo-Soprano, Baritono, Coro a 8 Voci, Orchestra e Organo ad libitum
Composizione: a Roma, dopo aver conosciuto il poeta americano Henry Wadsworth
Longfellow , all’ inizio del 1869, su suggerimento della principessa Carolyne von Sayn-
Wittgenstein, completata nell’estate del 1874 ; riduzione per Piano a Settembre, partitura
bilingue tedesco-inglese in Ottobre.
Dedica: al poeta americano Henry Wadsworth Longfellow (1807-1882), sul Prologo del Poema
The Golden Legend (La leggenda d’Oro) del quale, è basato il brano .
Prima esecuzione: Budapest, 10 marzo 1875, col testo tradotto in ungherese da Kornél
Ábrányi, Coro della Associazione Liszt e Orchestra Filarmonica di Budapest diretta da Hans
Richter, durante un famoso Concerto a favore dell’Istituzione Wagneriana di Bayreuth, con
Liszt stesso al Pianoforte e Wagner come D irettore d’Orchestra ospite.
Prima edizione in partitura bilingue, tedesco-inglese: Julius Schuberth, Lipsia / New York
(Editore tedesco-americano), 1875.
Organico: 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti, 2 Fagotti, 4 Corni, 2 Trombe, 3 Tromboni, Basso Tuba,
Timpani (2), Piatti, Arpa, Violini Primi, Violini Secondi, Viole, Violoncelli, Contrabbassi.
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Liszt: la via del trascendente.
Liszt incontrò il poeta americano Henry Wadsworth Longfellow (1807-1882), al quale
presentò la principessa Carolyne von Sayn-Wittgenstein, all’ inizio dell’anno 1869 , a Roma.
Carolyne suggerì a Liszt di comporre una musica per uno dei poemi di Longfellow.
Inizialmente Liszt scelse Excelsior (Più in alto), quindi nel 1873 il prologo The Bells (Le
Campane) di The Golden Legend (La Leggenda d’Oro), un poema simbolico sulle Campane
della Cattedrale di Strasburgo.
Inizialmente basata su una traduzione in tedesco che Carolyne inviò a Liszt, la
Composizione venne completata nell’estate del 1874 , in un tempo relativamente breve, a
Villa d’Este. La riduzione per piano era pronta per la pubblicazione entro settembre e la
partitura bilingue, il cui copista era un discepolo americano di Listz, Max Pinner, che
probabilmente aiutò il compositore a sviluppare una prosodia adattabile alla versione
inglese, seguì in ottobre. Liszt dedicò l’opera a Longfellow e la fece pubblicare dal suo
Editore Tedesco-Americano, Julius Schuberth, nel 1875.
Basata sulla traduzione del testo in ungherese di Kornél Ábrányi, la prima esecuzione
si tenne il 10 marzo 1875, col Coro della Associazione Liszt e l’Orchestra Filarmonica di
Budapest diretta da János (Hans) Richter, durante un famoso Concerto a favore
dell’Istituzione Wagneriana di Bayreuth: Liszt stesso suonò il Pianoforte e Wagner in persona
partecipò come D irettore d’Orchestra ospite.
La prima delle due sezioni dell’opera è il breve Preludio , il cui testo è formato da una
sola parola: Excelsior (Più in alto), prende solo il titolo e il tema principale del poema di
Longfellow: il genio tende verso l’ Infinito, attraverso la perfezione, ignorando le difficoltà
della vita e il fatto che potrà in r ealtà raggiungere il suo obiettivo solo nell’eternità. Liszt
sottolinea la dimensione trascendentale ancora di più in una lettera in cui chiedeva a
Longfellow il permesso di dedicargli l’opera: “Excelsior! questo è il motto della Poesia e della
Musica. Essi cantano per sempre l’esaltazione dell’animo umano a tutte le generazioni e ai
cieli, e così accompagnano il “sursum corda” che risuona giornalmente nelle Chiese e le loro
campane.”
La Principessa Carolyne Sayn-
Wittgenstein con la figlia Mary,
attorno al 1840.
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Come altro riferimento ai richiami comuni di arte e religione, Liszt usa per il tema dell’
”Excelsior” un motivo che, sia per il suo andamento ascendente , sia per le origini gregoriane
è relazionabile al motivo della Croce (sol-la-do) – infatti ne è la trasformazione e lo sviluppo–
i l “marchio di fabbrica” di Liszt , che è presente in quasi tutte le sue opere, dalla Sonata in SI
minore, alla Leggenda di S. Elisabetta , alla Via Crucis .
Nella sua forma completamente sviluppata , il motivo dell’Excelsior è la base musicale
di tutto il pezzo; questo motivo caratteristico s arebbe ritornato nella storia della musica
come il motivo di Abendmahl nel Parsifal di Wagner (Wagner stesso non negò mai le origini di
questo motivo, del quale Liszt fece in seguito riferimento nel suo lamento musicale Sulla
tomba di Richard Wagner ).
I l Preludio , a dire il vero, è, di per sé, un breve pezzo orchestrale. Il Mezzo-Soprano
solista e le parti del Coro, secondo le indicazioni di Liszt, possono anche essere omesse (il
Compositore scrisse una versione solo strumentale di questo movimento , per Pianoforte a
quattro mani e per Organo).
Nella seconda parte, più estesa (Le Campane), comunque, accanto alle ricche sonorità
dell’orchestra che comprende appunto anche cinque Campane, il Baritono solista e il Coro
hanno un ruolo chiave nell’ interpretazione del testo drammatico di Longfellow. Il Baritono
personifica Lucifero, che cerca in ogni modo di distruggere la Casa di Dio con la sua schiera
infernale. Ognuno dei suoi cinque attacchi v iene respinto dalle cinque Campane, che
annunciano come esse servano l’Umanità, esprimendosi in latino, recitato dai Bassi del Coro
sulla melodia gregoriana del Te Déum laudámus . È a questo punto che risulta chiaro come il
motivo dell’Excelsior sia stato di fatto estrapolato da Liszt proprio dal Te Déum laudámus
gregoriano.
La maestosa Coda, nella quale il testo Laudámus Déum vérum rende questa
connessione ancora più evidente, esprime col linguaggio musicale la vittoria sch iacciante del
Bene morale sulle forze del Male, in modo veramente intenso e suggestivo .
Giovanni Tenti
Henry Wadsworth Longfellow
1807-1882, ritratto da Thomas
Buchanan Read [1822-1872].
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Testo e Traduzione letterale
The spire of Strasburg Cathedral. Night and Storm. Lucifer, with the Powers of the Air, trying to tear down the Cross.
Lucifer
Hasten! Hasten! O ye spirits! From its station drag the ponderous Cross of iron, that to mock us Is uplifted high in air!
Voices
O, we cannot! For around it All the Saints and Guardian Angels Throng in legions to protect it; They defeat us everywhere!
The Bells
Laudo Deum verum Plebem voco! Congrego clerum!
Lucifer
Lower! Lower! Hover downward! Seize the loud, vociferous bells, and Clashing, clanging, to the pavement Hurl them from their windy tower!
Voices
All thy thunders Here are harmless! For these bells have been anointed, And baptized with holy water! They defy our utmost power.
The Bells
Defunctos ploro! Pestem fugo! Festa decoro!
Lucifer
Shake the casements! Break the painted Panes that flame with gold and crimson! Scatter them like leaves of Autumn, Swept away before the blast!
Voices
O, we cannot! The Archangel Michael flames from every window, With the sword of fire that drove us Headlong, out of heaven, aghast!
Le guglie della Cattedrale di Strasburgo. Notte e Tempesta. Lucifero, con gli Spiriti dell’Aria, cerca di far precipitare la Croce.
Lucifero
Avanti! Avanti! Veloci voi spiriti! Strappate dal suo posto la grande Croce di ferro, che per sbeffeggiarci viene sollevata in alto nell’aere!
Voci
O, non possiamo! Perché attorno a essa tutti i Santi e gli Angeli Guardiani fluttuano in legioni per proteggerla; ci sconfiggono ovunque.
Le campane
Lodo il vero Dio, chiamo a raccolta il popolo, riunisco il clero.
Lucifero
Più in basso! Più in basso! Volate verso il basso! Afferrate le campane che fanno clamore, e picchiandole e sbattendole a terra scagliatele dalla loro torre ventosa!
Voci
Tutti i tuoi tuoni qui sono inoffensivi! poiché queste campane sono state unte, e battezzate con acqua santa! Esse vincono pure il nostro massimo potere.
Le campane
Piango i defunti, allontano la peste Fregio i giorni di festa.
Lucifero
Scuotete le fondamenta! rompete le vetrate che fiammeggiano di oro e porpora! Disperdetele come foglie d’Autunno, spazzatele via prima della distruzione!
Voci
O, non possiamo! L‘Arcangelo Michele manda fiamme da ogni finestra, con la spada infuocata che ci ha condotti dritti fuori dal paradiso, atterriti!
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The Bells
Funera plango! Fulgura frango! Sabbato pango!
Lucifer
Aim your lightnings At the oaken, Massive, iron-studded portals! Sack the house of God, and scatter Wide the ashes of the dead!
Voices
O, we cannot! The Apostles And the Martyrs, wrapped in mantles, Stand as wardens at the entrance, Stand as sentinels o'er head!
The Bells
Excito lentos! Dissipo ventos! Paco cruentos!
Lucifer
Baffled! Baffled! Inefficient, Craven spirits! Leave this labour Unto Time, the great Destroyer! Come away, ere night is gone!
Voices
Onward! Onward! With the night-wind, Over field and farm and forest, Lonely home-stead, darksome hamlet, Blighting all we breathe upon!
They sweep away. Organ and Gregorian Chant.
Choir
Nocte surgentes Vigilemus omnes! Laudemus Deum verum!
Le campane
Nei funerali mi percuoto, Spezzo i fulmini, canto di sabato.
Lucifero
Scagliate i vostri fulmini ai portali di quercia, enormi, con borchie di ferro! Saccheggiate la casa di Dio e Spargete le ceneri dei morti!
Voci
O, non possiamo! Gli Apostoli e i Martiri, avvolti in mantelli, stanno come guardiani all’entrata, stanno come sentinelle sulla soglia!
Le campane
Incito i pigri, Dissipo i venti, Placo i violenti.
Lucifero
Beffati! Beffati! Incapaci, spiriti codardi! Lasciate questo lavoro al Tempo, il grande Distruttore! Venite via, la notte volge al termine!
Voci
Avanti! Avanti! Con il vento della notte, sui campi, le fattorie e le foreste, su paesini isolati, bui villaggi, rovinando tutto ciò su cui spiriamo!
Si precipitano via. Risuonano l’Organo e il Canto Gregoriano.
Coro
Levandoci nella notte vegliamo tutti! Lodiamo il vero Dio!
Traduzione di Federica Gandini e Chiara Tenti
Franz Liszt a 45 anni:
ritratto del 1856 di
Wilhelm von Kaulbach
[1805-1874].
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ANTON BRUCKNER 1824-1896
Te Deum in DO Maggiore – per Soli, Coro, Orchestra e Organo ad libitum
Periodo di composizione : tra il 1881 e il 1883.
Prima esecuzione completa: Vienna, 10 Gennaio 1886.
Prima edizione in partitura : 1885, Vienna, curata dallo stesso autore .
Organico: 4 Voci Soliste (Soprano, Contralto, Tenore e Basso), Coro a 4 Voci (con
sdoppiamenti sino a 8 Voci), 2 Flauti, 2 Oboi, 2 Clarinetti, 2 Fagotti, 4 Corni, 3 Trombe, 3
Tromboni, Basso Tuba, Timpani ( 2), Violini I, Violini II, Viole, Violoncelli, Contrabbassi,
Organo ad libitum .
Testo e Traduzione letterale 1. Te Deum: Allegro - Coro
Te Deum laudámus: * Noi ti lodiamo, o Dio, te Dóminum confitémur. ti riconosciamo Signore. Te ætérnum Patrem * Te come eterno Padre omnis terra venerátur. tutta la terra venera
- Soprano, Tenore e Contralto soli
Tibi omnes ángeli, * A te tutti gli angeli tibi cæli et univérsæ potestátes; a te le potenze del cielo e dell’universo, Tibi chérubim et séraphim * a te i cherubini e i serafini
incessábili voce proclámant: con voce incessante proclamano:
- Coro
Sanctus, Sanctus, Sanctus * Santo, Santo, Santo Dóminus Deus Sábaoth. il Signore Dio dell’universo. Pleni sunt cæli et terra * I cieli e la terra sono pieni maiestátis glóriæ tuæ. della maestà della tua gloria.
Te gloriósus * apostolórum chorus, Te il coro glorioso degli apostoli,
A sinistra: Bruckner
nel 1855.
A destra: silhouette di
Bruckner all’Organo.
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te prophetárum * laudábilis númerus, te la schiera mirabile dei profeti te mártyrum candidátus * e l’esercito vestito di bianco dei martiri laudat exércitus. lodano.
Te per orbem terrárum * Su tutta la terra sancta confitétur Ecclésia: la Chiesa santa cosi ti proclama: Patrem * imménsæ maiestátis, Padre d’immensa maestà; venerándum tuum verum * e degno di venerazione il tuo vero et únicum Fílium; e unico Figlio; Sanctum quoque * Paráclitum Spíritum. e anche lo Spirito Santo intercessore.
Tu rex glóriæ, Christe, * Tu, o Cristo, re della gloria, Tu Patris sempitérnus es Fílius. Tu sei del Padre il Figlio eterno. Tu, ad liberándum susceptúrus hóminem, * Tu accettando di salvare l’uomo, non horruísti Vírginis úterum. non hai avuto paura di nascere dalla vergine. Tu, devícto mortis acúleo, * Sconfitto il pungiglione della morte, aperuísti credéntibus regna cælórum. hai aperto ai credenti il regno dei cieli.
Tu ad déxteram Dei sedes, * Tu siedi alla destra di Dio, in glória Patris. nella gloria del Padre. Iudex * créderis esse ventúrus. Crediamo che sei il giudice che deve venire.
2. Te ergo: Moderato - Tenore e Soprano, Contralto, Basso soli
Te ergo, qaésumus, Perciò noi ti supplichiamo, tuis fámulis súbveni, * soccorri i tuoi figli, quos pretióso sánguine redemísti. che hai redento col tuo prezioso sangue.
3. Ætérna fac: Allegro - Coro
Ætérna fac cum sanctis tuis * Fa che possano essere annoverati in glória munerári. con i tuoi santi nella gloria eterna.
4. Sálvum fac: Moderato - Tenore, Soli e Coro
Sálvum fac pópulum túum, Domine, * Salva il tuo popolo, o Signore, et bénedic hereditáti tuæ. e benedici la tua eredità.
- Basso e Coro
Et rege eos, E guidali (i tuoi figli) et extólle illos usque in ætérnum. e rinfrancali per l’eternità.
- Coro
Per síngulos dies, * benedícimus te. Ogni giorno ti benediciamo Et laudámus nomen tuum in saéculum, * e lodiamo il tuo nome sempre et in saéculum saéculi. e di generazione in generazione.
Dignáre, Dómine, die isto * Degnati, o Signore, in questo giorno, sine peccáto nos custodíre. di custodirci senza peccato. Miserére nostri, Dómine, * Abbi pietà di noi, o Signore, miserére nostri. abbi pietà di noi.
Fiat misericórdia tua, Dómine, super nos, * La tua misericordia sia su di noi, Signore, quemádmodum sperávimus in te. poiché in te abbiamo sperato.
5. In te, Domine, sperávi: Moderatamente mosso / Fuga
- Soli e Coro
In te, Dómine, sperávi: * In te, Signore, ho sperato: non confúndar in ætérnum. che io non resti turbato in eterno.
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Il “Te Deum” di Bruckner: altissima espressione di fede
Come molte delle sinfonie di Bruckner, anche il Te Deum conosce più di una versione o revisione: una prima stesura è datata tra il 1881 e il 1883, una seconda viene terminata nel 1894, due anni prima della morte del Compositore. Al pubblico venne presentata una prima versione per due pianoforti e voci diretta a Vienna il 2 maggio 1885 dallo stesso Autore, mentre la prima esecuzione della partitura completa si ebbe sempre a Vienna il 10 gennaio 1886 sotto la direzione di Hans Richter .
Tutto ciò per una caratteristica che distingueva Bruckner dal tipico artista romantico sicuro di sé, e cioè l’estremo timore che le sue opere, così ardite da un punto di vista formale, potessero essere "sbagliate" e la sua incapacità a prendere le distanze dal modello non solo artistico, ma persino umano delle sue "auctoritates", atteggiamento che solamente negli ultimi anni di vita cedette il posto ad un maggiore senso dell’io. Bastava sollevare una minima obiezione perché Bruckner "correggesse" subito le sue opere e addirittura era solito sottoporre all ’esame di musicisti più giovani di lui quei passaggi che riteneva particolarmente azzardati, chiedendo loro conferma della validità di ciò che aveva scritto.
Più che ogni altra opera il Te Deum sembra rappresentare la fede nitida e incrollabile del Musicista cattolico, per molti anni organista nell’abbazia di Sankt Florian , vicino a Linz, in Austria, dove ancor oggi si può visitare la sua tomba. Come Bach, Bruckner dedicava globalmente la sua attività al Signore e la Nona Sinfonia reca addirittura il motto "al buon Dio". Il rapporto tra la Nona Sinfonia e il Te Deum è molto stretto: i vari tentativi di completamento del Quarto Movimento della Sinfonia, rimasto incompiuto, hanno messo in luce l’ostinato ritmico del Te Deum . Questa e altre affinità spinsero Bruckner a proporre che la pagina religiosa concludesse degnamente la Sinfonia stessa, così come con una pagina corale anche Beethoven aveva concluso la sua Nona .
Nella musica di Bruckner si trovano tratti stilistici dell a musica del XVI secolo, animati da un nuovo spirito vitale, quali i l contrappunto e l’uso delle modalità ecclesiastiche, ma anche echi quanto mai originali della musica dei secoli ancora anteriori. Ad esempio nel Te Deum , nelle parti solennemente declamate, si trovano delle soluzioni armoniche assolutamente "sbagliate" secondo la teoria musicale del XIX secolo: mentre le Voci
Bruckner nel 1890.
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procedono all’unisono in un declamato dalle cadenze grandiose - simbolo allo stesso tempo dell’unità e dell’ intensità della Fede, come del resto era già nel Canto Gregoriano - l ’Orchestra esegue una serie di triadi prive di legame armonico fra di loro, o addirittura accompagna le Voci con sequenze di accordi "vuoti" - di quinta e ottava in cui viene omessa la terza - in modo tale che a volte, dove l’andamento si fa più melismatico, si vengono a determinare delle forti dissonanze, se non una vera e propria eterofonia. Tutto ciò ricorda fortemente il principio della sovrapposizione dei registri nella musica organistica, ma ancor più fa pensare alla grande musica liturgica dei secoli XII e XIII, agli "organa" di Notre-Dame. E forse quell’impressione di distanza e di sublime solennità che si ricava all’ascolto di questa musica deriva dalla reale distanza cronologica di tali processi composit ivi.
Come è abitudine nella pratica compositiva dell’Autore, il Te Deum procede per una serie di sezioni contrastanti: il primo e più vasto episodio, Te Deum laudamus , contiene questi momenti in alternanza nel suo stesso interno. Si inizia con un possente accordo di do senza la terza, con le Voci e le Trombe che martellano le prime parole dell’inno, con quell’accompagnamento insistente e ritmato degli Archi che tornerà più volte. Segue una parentesi di distensione lirica con il Te ergo quaesumus , che porta la preghiera su un piano più intimistico. Concepito come un’Aria per Tenore, accompagnato da un piccolo Coro di Solisti e sostenuto da una lieve Orchestra arabescata dal Violino Solista.
L’andamento ostinato riprende nell’Aeterna fac , cosi come nel successivo Salvum fac ricompare la forma dell’Aria, sempre affidata al Tenore ma questa volta con l’intervento dei Soprani e Contralti del Coro prima, del Basso Solista e di tutto il Coro successivamente, con interventi del F lauto e dell’Oboe, in un clima di struggente poesia. Dopo una ripresa del pulsare ritmico e di alcune atmosfere del primo brano , il quartetto dei Solisti ornato dal quartetto dei Corni apre il capitolo conclusivo, In te, Domine, speravi , che dopo una breve apertura a Corale, si produce in una Fuga, elaborata da Bruckner in maniera accortamente personale, e che porta nuovamente a un Corale, ma stavolta grandioso, con le Voci spinte a lungo ai confini acuti dell’estensione in un crescendo parossistico che sfocia in un glorioso “do”, finalmente maggiore grazie all’inserimento della terza dell’accordo, con cui termina trionfalmente questa Partitura, capolavoro nel genere Sacro, assieme al Salmo 150 , nell’estrema stagione creativa di Anton Bruckner.
Giovanni Arledler
Il monumento a Bruckner
nello Stadtpark, a Vienna.