Valenza empirica delle Costellazioni Familiari - Marina MOSCATELLI

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1 VALENZA EMPIRICA DELLE COSTELLAZIONI FAMILIARI Candidata: Moscatelli Marina

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Tesi F.A.I.P. di Marina MOSCATELLI.

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VALENZA EMPIRICA DELLE

COSTELLAZIONI FAMILIARI

Candidata: Moscatelli Marina

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1.1. LA GENESI DELLE COSTELLAZIONI FAMILIARI

Nell‟immaginario comune, le “costellazioni familiari” vengono associate al nome di

Bert Hellinger, che tuttavia non e‟ l‟ideatore di tale approccio psicologico, ma ne è, il

“perfezionatore”. Il metodo, infatti, trova la sua radice più antica già nella psicoanalisi

freudiana.

Freud nel suo libro Introduzione alla Psicoanalisi, parla di un “arcaico regressivo”

riferendosi al modo di esprimersi con antichi sistemi di espressione del lavoro

onirico . La preistoria nel lavoro onirico è di due tipi: la preistoria individuale, ovvero

l‟infanzia, e la filogenetica, relativa alla storia evolutiva della specie. Infatti,

l‟individuo nella sua infanzia ripete in forma del tutto personale ed abbreviata l‟intero

sviluppo della specie umana . Per cui, Freud, partendo dalle sue personali sofferenze e

angosce , ha scoperto la cosiddetta “scena altra”, un buco nero che ciascuno di noi

porta dentro di sé, il proprio “ non detto” o “non espresso” che relazionato al

prossimo o alla società nel suo insieme è ciò “che ci crea e al contempo ci trascina

alla cieca verso la commedia o verso la tragedia […]”1.

In L'uomo Mosè e la Religione Monoteistica, Freud afferma: "L'eredità arcaica

degli uomini non abbraccia solo disposizioni, ma anche contenuti, tracce di ciò

che fu vissuto da generazioni precedenti". Nell‟ opera Totem e Tabù Freud menziona

una psiche collettiva in merito al fatto che l‟uomo fa sopravvivere per millenni il senso

1 A.A. Schutzenberger, La Sindrome degli Antenati, Di Renzo Editore, Roma, 2004 p. 18.

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di colpa causato da un‟azione che rimane operante per generazioni pur non

avendone avuto alcuna conoscenza, facendone così proseguire un processo emotivo.

[…] Se i processi psichici di una generazione non si prolungassero

nella generazione successiva, ogni generazione dovrebbe acquisire

ex novo il proprio atteggiamento verso l‟esistenza, e non vi sarebbe

in questo campo nessun progresso e in sostanza nessuna evoluzione […]

[…] di quali mezzi e vie si serve una generazione per trasferire alla

successiva le proprie condizioni psichiche? […]2

Jung continua l'opera di Freud mettendo in evidenza le sincronicità e ciò che

lui chiama "inconscio collettivo".

“[…] In questi casi dobbiamo prendere in considerazione il

fatto che in sogno ricorrono spesso elementi non individuali e non

ricavabili dall‟esperienza personale del sognante. Tali elementi, come

ho indicato precedentemente, sono quelli che Freud chiamava “resti

arcaici”, cioè forme mentali la cui presenza non può essere spiegata da

alcun elemento della vita individuale del paziente e che si rivelano

come dati primordiali, innati ed ereditati della mente umana” [ … ]3

2 Freud S. Totem e Tabù, Boringhieri 1975, vo.7 pp. 160-161

3 Jung C.G. Introduzione all’inconscio, Pari, Gallimard 1988

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Per Jung, è l'inconscio collettivo che, trasmesso di generazione in generazione, ci

influenza e accumula le esperienze umane è innato,ed esiste a prescindere dall‟

esperienza personale. Il comportamento dell'uomo, infatti, non è condizionato soltanto

dalla sua storia individuale e di membro della razza umana , ma anche dalle sue

aspirazioni . Sia il passato come realtà, sia il futuro come potenzialità, guidano il

nostro comportamento presente. Il presente, a sua volta, è determinato non solo dal

passato, ma anche dal futuro. Un atteggiamento puramente casuale porta l'uomo alla

disperazione perché lo rende prigioniero del passato. L'atteggiamento finalistico,

invece, dà all'uomo un senso di speranza e uno scopo per cui vivere. La concezione

junghiana della personalità è retrospettiva, cioè si rifà al passato. Jung vede nella

personalità dell'individuo il prodotto e la sintesi della sua storia ancestrale. L'uomo

nasce già con molte predisposizioni trasmesse dai suoi antenati e queste lo guidano

nella sua condotta. Quindi, esiste una personalità collettiva e razzialmente preformata

che è modificata ed elaborata dalle esperienze che riceve.

1.2. LA SINDROME DEGLI ANTENATI

Anne Ancelin Schützenberger ha dimostrato come traumi, segreti, e conflitti vissuti in

modo drammatico, possono condizionare, per trasmissione transgenerazionale

inconscia, i discendenti che possono diventare portatori di disturbi e malattie o

assumere comportamenti apparentemente inspiegabili. Portare alla luce gli eventi del

passato familiare aiuta il sistema a recuperare equilibrio e a liberarci dalle costrizioni

ereditate . Ella nel suo libro "La sindrome degli antenati", descrive quanto in alcune

famiglie la ricorrenza di determinati eventi particolarmente significativi si ripeta di

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generazione in generazione. Il fenomeno dell‟ereditarietà si manifesta come se la

struttura della famiglia fosse ripetitiva, psicologicamente ereditaria con una regola non

scritta che ciascuno segue nello spirito come nel corpo.

La sindrome da anniversario, può considerarsi un caso di ripetizione di un

avvenimento, alla stessa data o alla stessa età in cui si è manifestato un altro evento

familiare, o anche "infinite ripetizioni del medesimo evento" lungo l'arco di più

generazioni.

1.3. INCONSCIO COLLETTIVO

Viene considerato il deposito di tracce latenti provenienti dal passato antico

dell'uomo. Esso è il residuo psichico dello sviluppo evolutivo dell'uomo, accumulatosi

in seguito alle ripetute esperienze di molte generazioni. Così, dal momento che gli

esseri umani hanno sempre avuto una madre, ogni bambino nasce con la

predisposizione a percepirla e a reagire ad essa. Tutto ciò che s‟impara dall'esperienza

personale, è influenzato dall'inconscio collettivo che esercita un'azione diretta sul

comportamento dell'individuo sin dall'inizio della vita.

L‟inconscio collettivo appartiene a tutti, e rivive in ogni individuo. In questa realtà

antica e primordiale si trovano tutte le esperienze fondamentali dell‟uomo, anzi ciò che

rappresenta l‟umanità: sono le esperienze originarie della nascita, della felicità, della

maternità, del pericolo, dell‟incontro con le forze della natura, degli animali e dei

grandi simboli sacri e religiosi. Gli avvenimenti umani fondamentali sono definiti

“archetipi” e sono nell‟animo di ognuno, che ne può disporre quasi come patrimonio

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genetico. Essi sono quelle esperienze fondamentali che ogni uomo ha sperimentato: la

luce del giorno e l‟oscurità della notte, i ritmi della vita legati al divenire delle

stagioni, , la nascita e la morte. L „ archetipo, infatti, è una forma universale del

pensiero dotato di contenuto affettivo,è un prodotto delle esperienze del mondo

compiute dalla razza umana". Tale forma di pensiero crea immagini o visioni che

corrispondono, ad alcuni aspetti della vita cosciente. Il bambino eredita l‟ idea di una

madre generica, che in parte determina la percezione che egli avrà dalla propria madre.

Questi fondamenti dell‟essere umano prendono la forma di ogni singolo individuo e

l‟uomo, pur possedendoli profondamente, può fare esperienza della loro esistenza solo

nelle immagini del sogno. Jung afferma che i grandi sogni non altro che la presenza

dei resti di materiale archetipico che sono depositati nell‟inconscio collettivo. In sogno

le immagini archetipiche si presentano in poche rare occasioni della vita, soprattutto in

momenti di grandi cambiamenti e di grande tensione. Le esperienze che ogni uomo in

ogni tempo ha dovuto affrontare sono rappresentate in sogno da alcuni simboli

originali, che hanno per tutti lo stesso significato. Jung dice che i sogni “costellano

un archetipo”: che crea un particolare aspetto della personalità e, corrisponde, alla

funzione che i geni hanno a livello somatico. Gli archetipi creano la possibilità di

identificarsi e di assimilare concetti della realtà già presenti nel bagaglio ereditario. In

questo senso i sogni archetipici hanno un significato individuale di “traccia evolutiva”

della personalità e sono simboli del processo d‟individuazione. D‟altra parte, proprio

perché attingono anche da un bagaglio ereditario, hanno un significato transpersonale,

collettivo. . L‟individuo sente l‟esigenza di esprimersi in modo storicamente variabile,

secondo le diverse situazioni personali o familiari. In tal modo, l‟inconscio collettivo,

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attraverso gli archetipi, può condizionare la sua condotta, inducendolo a ripetere

e s p e r i e n z e c o l l e t t i v e e , q u i n d i , o s t a c o l a n d o l o n e l s u o s v i l u p p o ,

oppure guidandolo nei suoi progetti.

Quindi se Freud ha scoperto l ‟inconscio, il non espresso “ la psiche collettiva “ e

Jung ha introdotto il concetto di inconscio collettivo, è Iacob Levi Moreno, allievo di

Freud che fonda il postulato di co- conscio e co- incoscio familiare e di gruppo,

spostando il fuoco dell‟attenzione dall‟individuo al collettivo, creando lo psicodramma

e la psicoterapia di gruppo. Infatti il suo scopo non era effettuare interpretazioni di

sogni e sedute terapeutiche ad un singolo paziente in uno studio medico , ma

incontrare singoli o gruppi di persone nelle loro case e nel loro ambiente naturale,

incoraggiandole e sviluppare le loro potenzialità.4

Moreno intuì la possibilità tramite dei processi che una persona diventi agente

terapeutico per l‟altra e nel suo percorso dal teatro allo psicodramma definì le

potenzialità della psicoterapia di gruppo.

Lo psicodramma moreniano si fonda su cinque elementi : il palcoscenico, il paziente,

il direttore, gli assistenti o ego ausiliari e il pubblico. Il protagonista vive e rappresenta

di fronte al pubblico una situazione del passato , del presente o che immagina possa

presentarsi nel futuro. Con l‟aiuto del direttore e degli Ego Ausiliari egli potrà attivare

la sua spontaneità fino ad arrivare a vivere il suo dramma interiore. Gli ego ausiliari

hanno il compito di identificarsi con il protagonista e di aiutarlo come genitori che

aiutano un figlio a costruire il suo mondo per poi disilluderlo gradualmente.

4 The Autobiography of J. L. Moreno, M.D. (Abridged), J. L. Moreno, Moreno Archives, Har-

vard University, 1985

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Esiste anche una corrente di terapia familiare intergenerazionale definita sistemico-

strategica che sviluppa il concetto di delega da una generazione all‟altra , vedi il

modo di dire rifilare la patata bollente. -

D‟altro canto, invece l‟intento della terapia familiare sistemico-strutturale è quella di

cambiare le abitudini relazionali della famiglia incentrando le loro teorie sul “qui e

ora”. Murray Bowen , noto per il suo concetto di massa dell‟ “Io familiare” e per le

sue tecniche di trasformazione dei conflitti triangolari in conflitti a due, ha posto il

problema della trasmissione dell‟angoscia da una generazione all‟altra se la

triangolazione non viene interrotta.

In occasione della messa in scena dell‟opera “La Signorina Giulia” di Strindberg,

Ingmar Bergman affermò :

“Questa piece parla delle tre ferite della Signorina Giulia… ci sono persone, in questo

mondo che hanno scelto di portare le colpe degli altri, e lei è una di queste”

E‟ come la tunica di Nesso , che aderisce alla pelle di colui che accumula l‟angoscia.

2.1. COSTELLAZIONI FAMILIARI

Nel 1980 Bert Hellinger sviluppò questa tecnica un modo nuovo. Infatti, usando

rappresentanti di sesso maschile e femminile, la persona interessata vede vivere la

propria famiglia. Poco dopo, nello stesso periodo, in Francia Anne Anceline

Schutzemberger crea una tecnica che si potrebbe definire sorella delle costellazioni

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familiari, chiamata "Sindrome degli Antenati". Qualche anno più tardi nel '90, due

sorelle psicoterapeute del Mental Research Institute di Palo Alto, Doris e Lise

Langlois, mettono a punto un'altra tecnica ancora sorella delle costellazioni familiari,

dandole il nome di "Psicogenealogia".

La vita di ognuno è condizionata da destini e sentimenti che non sarebbero veramente

propri e personali; anche malattie gravi, il desiderio di morte potrebbero essere dovuti

a "irretimenti" del sistema-famiglia e potrebbero essere portati alla luce attraverso il

processo delle "costellazioni familiari".

Queste non sono altro che una "messa in scena", che permette di evidenziare le

dinamiche inconsce che producono sofferenza in molti aspetti della vita (relazioni

affettive, relazioni professionali, rapporto con la salute). Ciò che accade durante una

rappresentazione familiare può essere spiegato "scientificamente" , o meglio,

pseudoscientificamente rifacendosi a spiegazioni da varie angolazioni: la teoria dei

campi morfogenetici di Rupert Sheldrake gli studi di Masaru Emoto sulla "memoria

delle acque", i diversi stati di coscienza che ben spiega l'ipnosi eriksoniana, ed in varie

altre teorie e modalità di percezione delle emozioni/sensazioni.

2.2.IL CAMPO MORFOGENETICO

La teoria della risonanza e i campi morfici

Cos‟è il campo morfogenetico? E‟ paragonabile alla coscienza collettiva di Jung?

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Esso è definito anche come memoria della natura dove è contenuta tutta la coscienza e

la conoscenza dell‟universo. Secondo la teoria di Sheldrake un cambiamento

comportamentale o psicologico di un gruppo di persone, può essere acquisito da altri

membri della stessa specie. Questo tipo di trasmissione avverrebbe per risonanza

morfica ad altri gruppi coinvolgendo quindi l‟intero sistema .

Per l‟esempio se una pianta viene messa in un ambiente in cui c‟è un certo tipo di

atmosferica” (vibrazione) questa tenderà ad avere una certa forma .Tutto ciò accade

per l‟effetto della risonanza della pianta con l‟ambiente in cui vive. Se togliamo la

pianta da quel posto e la collochiamo in un posto diverso, possiamo vedere che nel

tempo essa può tendere a cambiare forma.

Per esempio nella tradizione buddista e induista, si afferma che, mediante l‟iniziazione

o la trasmissione dei mantra giusti, l‟iniziato entri in contatto con il guru, il maestro, e

con tutti quelli che lo hanno preceduto. Per attingere informazioni dal campo

morfogenetico ci sono vari elementi importanti tra cui la consapevolezza che questo

campo è sempre presente: ogni persona attinge da questo campo quindi da una parte

possiamo ricevere informazione e dall‟altra anche darle. Un campo morfogenetico si

crea attraverso l‟intensità emozionale e la ripetizione. Per poter accedere a questi

campi ci si può portare ad uno stato di rilassamento tipo onde alfa dove si possono

attivare intuizione e creatività oppure accedervi attraverso il sogno che ci da la

possibilità di accedere a fenomeni di precognizioni .

Quindi, attingere alla memoria collettiva della specie, sintonizzarsi con i membri

passati della specie, comporta una specie di "risonanza" fra gli individui e i gruppi

della specie . Nel libro The Presence of the Past, Sheldrake avanza l'ipotesi che i

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"campi ricordi" non siano memorizzati nel cervello, ma che attraverso l‟uso del

cervello stesso si può accedere ad un campo di informazioni. Ciò avvalorerebbe la

tesi che la coscienza umana, i nostri ricordi personali e il nostro senso dell'io possano

sopravvivere alla morte biologica. Di particolare importanza, nella teoria di

Sheldrake, è il concetto di risonanza morfica.

Ogni struttura organizzata di attività, che comprende anche sogni, esperienze mistiche,

stati alterati della coscienza, ha una sua struttura, che esse possono spostarsi da una

persona all‟altra grazie alla risonanza morfica. Per questo il veicolo attraverso il quale

le informazioni vengono trasmesse da un sistema ad un altro viene definito risonanza

morfica. La teoria del Campo Morfogenetico proposta dal biologo Rupert Sheldrake

sostiene il principio di conservazione dell'informazione legata alla forma della materia

chimica come degli esseri viventi o delle idee; questa forma, o campo morfico, può

essere trasmessa e ricevuta da altri campi (esseri viventi) simili. Le conseguenze di

questa teoria sono un superamento dello spazio, del tempo e anche della realtà fisica

come la percepiamo e la intendiamo noi. Questa teoria è stata provata con una serie di

esperimenti in diverse parti del mondo e in differenti modi.

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2.3.LA MEMORIA DELL‟ACQUA DI MASARU EMOTO

Nato nel 1943 in Giappone, ha cominciato nel 1984 le sue ricerche approfondite

sull‟acqua, dopo aver incontrato il bio-chimico Lee H. Lorenzen, inventore della

“microcluster water” (un‟acqua energetizzata che aveva effetti terapeutici). Dopo aver

messo a punto la sua tecnica di refrigerazione, cominciò ad esaminare e fotografare

diversi tipi di acqua, come l'acqua dell'acquedotto di diverse città del mondo, e quella

proveniente da sorgenti, laghi, paludi, ghiacciai. Quindi gli venne l'idea di esporre

l'acqua alle vibrazioni della musica, delle parole (pronunciate o anche soltanto scritte

sulle bottiglie dei campioni d'acqua) e persino dei pensieri. I risultati dei suoi

esperimenti mostrano, che i cristalli d‟acqua, così trattati, cambiano struttura a seconda

dei messaggi che ricevono. Le immagini dei cristalli sono talmente impressionanti che

Masaru Emoto ha deciso di renderle disponibili a tutte le persone interessate,

attraverso la pubblicazione di libri. Con la sua scoperta è riuscito a rendere visibile ciò

che da sempre le persone particolarmente sensibili e gli omeopati utilizzavano da

tempo: grazie alla fotografia dei cristalli d‟acqua è ora evidente che l‟acqua accoglie

informazioni di tipo diversissimo, persino un pensiero influisce sull‟acqua e la

modifica.

Le meravigliose fotografie dei cristalli d‟acqua, specialmente quelle dell‟amore e

della gratitudine, dimostrano come noi stessi, con i mezzi più semplici, possiamo agire

in maniera creativa e risanatrice.

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2.4. IL GENOGRAMMA E GENOSOCIOGRAMMA

E‟ il diagramma delle relazioni familiari e comprende almeno tre generazioni.

Il genogramma ricompone i passaggi significativi nella storia delle famiglie con i

gradi di parentela, gli eventi critici come nascite, morti, matrimoni e divorzi.

Accompagna nel riconoscimento di eventuali ripetizioni di traumi e comportamenti;

ripercorrendo date, condizioni ed eventi che permettono la ricerca dei legami nascosti

o inconsci. Permette una rappresentazione in forma di albero genealogico familiare

con le sue caratteristiche : nomi, cognomi, luoghi, date, riferimenti, legami e principali

avvenimenti della vita, come nascite, matrimoni decessi malattie importanti, incidenti

traslochi occupazioni pensionamento. Il genosociogramma è una rappresentazione

dell‟albero genealogico (genogramma) che mette in evidenza, attraverso frecce

sociometriche , i differenti tipi di relazione del soggetto in rapporto al suo ambiente e

ai legami tra i diversi personaggi: copresenza, coabitazione,, coazione, esclusioni…

“ chi vive con chi, chi fugge e dove, chi arriva (nascite e traslochi) al momento in cui

un altro se ne va (morti o partenze) chi alleva i bambini di chi, chi rimpiazza chi

nelle famiglie e come si fanno spartizioni …soprattutto dopo una morte (eredità doni)

chi sono i favoriti e chi gli sfavoriti, quali sono le ingiustizie ….. La percezione dei

cambiamenti del soggetto e del ritmo respiratorio approfondiscono e arricchiscono

l‟esplorazione . Si mettono così in evidenza il detto e non detto, i legami e i rapporti

affettivi presenti e passati. Si lavora alla comunicazione non verbale e a quella verbale,

sui “ buchi “ le “dimenticanze” le fratture , le spaccature, le sincronicità e le

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coincidenze nelle date di nascita, morte, matrimoni, separazioni, incidenti,

manifestarsi delle malattie, insuccessi riavvicinamenti ricorrenze importanti del

mondo personale e familiare del soggetto, nonché sulla realtà psicologica individuale

affinché la persona comprenda meglio la sua vita e possa darle un senso. L'Albero

Genealogico, inteso come Anima Familiare, o Inconscio Familiare, risente di tutte le

esperienze più o meno drammatiche vissute dai membri della nostra famiglia di

origine, dove ogni membro che sia stato escluso tende a ripresentarsi sotto forma di

sofferenza e quindi ancora una volta di sintomo. Se un componente della famiglia

muore in situazioni particolari o prematuramente, un altro membro della famiglia della

generazione successiva lo sostituirà inconsapevolmente e ne imiterà il destino

manifestando le sue emozioni ed i suoi sintomi, o cercherà di seguirlo nella morte. Se

qualcuno nel passato non si è preso la responsabilità di una colpa grave, un bambino

tenterà in seguito di espiare questa colpa, pagandone il prezzo con la sua salute.

2.5. LA TERAPIA FAMILIARE

Nella terapia familiare l'individuo non è mai preso come elemento isolato ma inserito

in un determinato contesto di relazioni, questo permette di trovare legami e

connessioni quasi sempre inconsci, con destini difficili nel sistema-famiglia.

I rapporti umani iniziano con il dare e col ricevere e così iniziano anche le nostre

esperienze di innocenza e di colpa, ovvero di creditori e debitori. Infatti colui che dona

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può avanzare diritti e colui che riceve si sente in debito. Aspettative da un lato e

obbligo dall‟altro rappresentano in ogni rapporto lo schema basilare di colpa e

innocenza che è funzionale allo scambio fra dare e ricevere.

Né dare né ricevere sono in equilibrio fino a quando non viene raggiunto una

compensazione, cioè quando anche chi riceve riesce a dare e chi dona a ricevere.

Noi abbiamo un profondo legame non solo con i genitori ma anche con un gruppo di

parentela composto da antenati di molte generazioni addietro. Il gruppo di parentela si

comporta come se fosse tenuto insieme da una forza legante e un senso di ordine e

equilibrio che agisce in modo uguale su tutti i membri. Generalmente ne fanno parte : i

figli e i loro fratelli e sorelle, inclusi quelli morti e quelli nati morti; i genitori e i

rispettivi fratelli e sorelle, inclusi quelli morti e quelli nati morti, quelli nati fuori dal

matrimonio e i fratellastri e le sorellastre; i nonni alcune volte uno dei bisnonni: alcune

volte persone non consanguinee che hanno lasciato il posto ad altri che sono poi

entrati a far parte del gruppo, per esempio i precedenti partner dei genitori e chiunque

per sfortuna o con la sua scomparsa abbia avvantaggiato altri nel gruppo.

Attraverso il metodo delle Costellazioni Familiari possiamo allora rendere consapevoli

certi processi destinati normalmente a restare e agire nell'oscurità e nello stesso

tempo ristabilire il collegamento con le forze vitali delle origini, in accordo e

all‟unisono e in accordo con gli Ordini dell‟Amore.

Con la messa in scena delle costellazioni familiari, vengono portate alla luce le

dinamiche nascoste che ci mantengono legati alla nostra famiglia e ci fanno

appartenere a quel gruppo, dinamiche che ci spingono ad attuare dei comportamenti

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che condizionano sia la nostra vita che i nostri sentimenti, senza che questi ci

appartengano personalmente.

Per comprendere meglio il significato di questo approccio è importante avere una

conoscenza della prospettiva sistemica. In un sistema il singolo non è importante di

per sé ma in funzione di qualcosa di più grande: il sistema appunto.

3.1 IL SISTEMA EMPIRICO

Il sistema è un insieme di unità vicendevolmente interdipendenti. In esso agiscono

delle forze assai potenti per cui il singolo è per così dire responsabile per la parte che

gli compete, spesso a sua insaputa, del funzionamento del tutto. Governato da principi

di causa ed effetto si attiene al principio dell‟armonia naturale che nasce dalla

creazione stessa regolando il libero fluire delle cose comprendendo perfino i moti

dell‟anima.

Le sue leggi trovano applicazione attraverso meccanismi empirici ossia dinamiche

nascoste che determinano diritti e obblighi per l‟uomo. Ogni azione compiuta genera

di conseguenza una responsabilità empirica precisa. Il sistema non conosce né inizio

né fine e si esprime attraverso dinamiche empiriche ossia quelle del fare non

attraverso propositi o buona volontà. E‟ per questo che le sue leggi si rivelano solo

dopo il loro compimento, infatti anche se l‟uomo è in grado di avvertire l‟ordine

armonico attraverso i moti della coscienza la mente spesso si oppone riconoscendone

solo le sue convinzioni e le certezze acquisite mettendo in luce tutto il suo

atteggiamento arrogante. Il sistema riconosce il medesimo valore all‟ IO e alla mente

essendo l‟una al servizio dell‟altra. L‟EGO infatti usa la mente ai propri fini

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facendone assumere posizioni in accordo con le sue necessità. L‟ordine empirico non

riconosce imposizione o rigidità ma solo un susseguirsi armonioso di cause ed effetto,

esso non si impone ma lascia l‟uomo libero di sbagliare a patto che si assumi la

responsabilità del suo operato. Quindi tutto è scandito dal susseguirsi di moti empirici.

Il principio fondamentale dell‟ordine è l‟equilibrio naturale una condizione molto

ambita e illusoria e rappresenta la base della “condicio sine – qua- non “ per rimanere

nel libero fluire. Lasciarsi trasportare dalla corrente del libero fluire, in altre parole

stare nel sistema , significa essere in pace con sé stessi e accedere a una serenità

naturale a prescindere delle circostanze esterne. Chi è collegato con il libero fluire non

vive eccessi di paura , di rabbia o sensi di colpa vivendo un stato interiore armonico.

L‟anima trova la sua origine nel riconoscimento di tale moto di armonia essendo parte

integrante del flusso sistemico dando la possibilità all‟‟uomo di raggiungere la sua

meta unica , la felicità attraverso l‟applicazione di tale armonia e la qualità del suo

sentire .Ogni resistenza nasce dall‟imposizione della mente che, dotata di matrice

prepotente e prevaricante determina l‟allontanamento dai moti armonici e di

conseguenza l‟estromissione del singolo dal libero fluire.

3.4. L‟AMORE

Il moto principale e primario , la naturale espressione degli atti armonici è l‟Amore,

inteso come condizione sistemica invece che romantica. Fino a quando il singolo

rimane collegato a questa condizione armonica, muovendosi nel libero fluire egli può

accedere ad una condizione di serenità interiore, ad uno stato di pienezza e gioia di

vivere che si riflette in tutti gli ambiti della sua esistenza. La visione dell‟amore è

legata ad una concezione romantico-sentimentale, escludendo concetti come la forza,

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l‟ordine o la spinta vitale che costituiscono invece un lato meno quotato , ossia

quello maschile. L‟amore in genere viene considerato solo in chiave Yin, cioè

femminile accettando solo qualità come la dolcezza, la tenerezza l‟amorevolezza e

quindi privandolo di forza e consistenza. L‟amore maschile non prevede l‟accoglienza,

la cura, la dolcezza in quanto trattasi di principi Yin, anche se questi ultimi rendono

lo stato d‟amore più desiderabile e ambito. Il lato maschile si manifesta attraverso

qualità concrete finalizzate alla salvaguardia della specie e soltanto attraverso tale

concretezza l‟uomo può adempiere alle sue responsabilità sistemiche compensando il

codice Yin e i suoi principi femminili. La massima espressione dell‟amore maschile si

manifesta attraverso la tutela del nucleo familiare dando struttura e ordine. Il compito

dell‟amore paterno è quello di trasferire le qualità Yang alla sua prole, donando forza

e protezione a chi ama, utilizzando chiarezza,determinazione e fermezza, offrendo

così una struttura portante per l‟agire femminile. Conferisce norme e regole e insegna

il concetto di autorità. Il sistema prevede diversi ruoli empirici che costituiscono i

moti funzionali all‟evoluzione della specie, alla sua salvaguardia e alla sua libera

espressione. Ruoli precisi, questi da noi battezzati come donna uomo, padre,

madre,figlio moglie, marito, amico, amante ,fidanzato parente ecc…. ma anche quella

della vittima e del carnefice hanno una propria matrice sistemica. Vengono poi

riconosciute altre espressioni possibili e immaginabili accettate senza censura e senza

giudizio, messe semplicemente a disposizione del singolo assicurando il libero arbitrio

come istanza finale. Il sistema, inoltre prevede diverse forme di diritti in base

all‟ordine e all‟ importanza dei diversi ruoli. La coscienza sistemica contiene il codice

di ciascun ruolo all‟interno di una matrice empirica, mettendo in evidenza una mappa

di comportamento di riferimento. Così il ruolo della donna contiene il codice definito

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dei suoi molteplici ruoli e di tutte le sue espressioni:la madre, la seduttrice, l‟amica,

l‟amante la bambina, la saggia,la sacerdotessa, la selvaggia ecc.. e così anche i principi

del sesso maschile si articolano partendo dall‟uomo per arrivare al padre ,il marito,

l‟amante il cocco di mamma, il re, il bambino e tutto quello che rappresenta la sua

carica naturale.

3.5 IL CODICE EMPIRICO

Il codice empirico di ciascuno contiene le coordinate sistemiche : un preciso modello

di comportamento di riferimento. Tale modello costituisce lo stato d‟eccellenza,

definendo l‟approccio ideale per ogni situazione di vita. Per sentirsi appagato l‟uomo

ha bisogno di incarnare più ruoli sistemici. Infatti man mano che egli prende in

consegna un nuovo ruolo egli può accedere anche ai relativi sotto ruoli insiti nella

natura. Così seguendo un ordine naturale egli passa dal ruolo di base del figlio o della

figlia a quello dell‟adulto diviso, ulteriormente in parti femminili e maschili. Solo in

un terzo momento , se ha vissuti questi ruoli come tali può entrare in quello della

saggezza . tutti gli altri ruoli rappresentano solo dei sotto- ruoli, come il padre, la

madre, tutti strettamente legati all‟acquisizione dei ruoli di base.

Fa eccezione il sesso biologico che viene acquisito come ruolo già nel grembo materno

e rappresenta il primo ruolo empirico rimanendo invariato per tutta la vita. Tutti i

sotto–ruoli che il singolo sa sperimentare nel corso della sua vita, rendendola piena ed

appagante,sono direttamente subordinati al loro ruolo di base da cui traggono forza e

legittimazione e che comunque ubbidiscono alle leggi dell‟ordine. Infatti ciò che

l‟ordine prevede come legittimo e lecito in uno , può essere un‟infrazione nell‟altro.

Page 20: Valenza empirica delle Costellazioni Familiari - Marina MOSCATELLI

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Ad esempio cioè che è lecito per un amico può essere una violazione sistemica nel

ruolo di padre: un genitore che è fiero di essere amico del proprio figlio in realtà è un

pessimo padre o madre. Tale atteggiamento rivela che lo stesso non è in contatto con il

proprio ruolo di base.

Il codice Yang contiene i principi a attivi maschili, come il codice Yin quelli

femminili ed insieme soddisfano i possibili bisogni dell‟individuo essendo l‟uomo e la

donna portatori sani sia dell‟energia Yin che di quella Yang. Infatti ogni esponente

maschile possiede tutti i principi Yin per quanto abbiano un ruolo secondario e non si

sviluppano in maniera equivalente a chi è portatrice naturale di questa carica. E così

anche la donna possiede tutti i principi maschili . La forza yin e la forza yang sono

inseparabili poiché presenti in ogni manifestazione fungendo da sostegno e da

supporto l‟una all‟altra.

L‟attivazione della carica principale è un diritto empirico, ciò significa che ogni sua

eventuale deviazione è sancito attraverso un debito adeguato. Essa si compie nel

grembo materno al momento del concepimento rendendo ogni nascituro portatore di

una matrice d‟eccellenza: un DNA empirico contenente tutta la saggezza

dell‟universo, tutte le strategie possibili e immaginabili e le dinamiche nascoste. Solo

durante la fase d‟attivazione la matrice s‟inquina lasciando spazio alla consegna

familiare e attivando soltanto i principi sistemici previsti dal copione familiare. In

questa maniera i principi genuini non previsti dalla stirpe vengono bloccati facendo in

modo che il contenuto disarmonico sovrasti la carica empirica instaurando il debito

nella vita della prole. L‟attivazione avviene sempre durante l‟infanzia e attraverso il

genitore del proprio sesso biologico che il bambino eleggerà a modello di riferimento.

Page 21: Valenza empirica delle Costellazioni Familiari - Marina MOSCATELLI

21

Qualora la qualità della consegna risulti scarsa o insufficiente il bambino resterà

relegato al ruolo del piccolo anche quando avrà superato l‟età biologica e non potrà

entrare nel ruolo dell‟adulto e di conseguenza in quello della madre e del padre anche

se anagraficamente possibile. Per poter compiere tale passaggio, l‟individuo ha

bisogno di evadere il debito empirico arretrato e accumulato durante la sua infanzia ,

di entrare in contatto con il dolore di allora , custodito ed evitato nel tempo,

rendendolo visibile a se stesso. Solo con la consapevolezza di dover affrontare il suo

dolore una persona può avere la possibilità di crescere ed abbandonare il vecchio ruolo.

I debiti sistemici vengono acquisiti attraverso leggi segrete che lo tengono lontano

dalla consegna prevista, nel momento dell‟infrazione. Ci sono infatti persone adulte

che sono ancorati al proprio ruolo di figlio, mentre viceversa assistiamo ad un

processo di genitorializzazione che corrisponde ad un‟ inversione di ruoli. Il più

importante debito della “lealtà familiare” è quello che ciascun bambino contrae nei

confronti dei suoi genitori , per l‟amore , l‟affetto, le cure, la fatica e le attenzioni che

egli riceve dalla nascita fino al momento in cui diviene adulto… la genitorializzazione

è il rovesciamento dei valori ossia la situazione nella quale i figli, anche se piccoli

diventano genitori dei loro genitori. Per esempio in una famiglia dove la madre,

realmente o ritenendosi malata si fa sorreggere, aiutare e sostenere da sua figlia,

accadrà che la figlia non avrà mai una propria vita perché sostituisce la sua vecchia

madre malata o i suoi vecchi genitori malati. Un bambino che deve diventare genitore

in età precoce e deve dare sostegno a sua madre, occuparsi dei genitori e della sua

famiglia vive in uno squilibrio relazionale significativo, squilibrio che si rivela

attraverso un analisi del posto occupato e del ruolo vissuto dai bambini all‟interno del

mondo familiare. Se analizziamo a fondo le radici del rapporto fra genitori e figli

Page 22: Valenza empirica delle Costellazioni Familiari - Marina MOSCATELLI

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vediamo chiaramente che esiste un amore profondo e naturale dei figli verso i genitori.

I figli amano i genitori di un amore incondizionato. Sono persino disposti a sacrificare

la loro vita per loro. Questo amore inconscio e arcaico si manifesta tramite la

convinzione che è possibile prendere su di sé il destino di un‟altra persona o

condividerlo.

3.6. LO STATO DI DEBITO

L‟ assenza di debito, qualità naturale e autentica dell‟essere, pone ogni individuo in

una posizione di perfetta sintonia con i valori empirici., esso si muove nel mezzo di un

flusso d‟amore e la sua anima si scopre in pace, allineata con l‟ordine armonico.

Essa nasce da un livello profondo indipendentemente dalla volontà del singolo senza

atteggiamenti calcolati,. Ciò vuol affermare che la persona è in grado di muoversi in

una realtà sistemica accedendo alla carica empirica in ogni situazione.

In assenza di ciò l‟uomo è portato a infrangere le leggi dell‟ordine armonico in quanto

separato dal sentire e costretto a vivere secondo un suo schema.

Ci sono persone che hanno degli atteggiamenti esagerati ed esasperati anche in

situazioni in cui sembrerebbe poco adatto o viceversa persone che non sanno

rispondere per se stessi in situazioni in cui è richiesto di parlare a proprio sostegno o

invece chi percepisce una condizione di “non merito” o si lascia andare ad

atteggiamenti di cui non conosce la provenienza né la spiegazione. Questi sono

indicatori sistemici che manifestano la presenza di un debito empirico arretrato o

persistente vale a dire l‟allontanamento del singolo dal libero fluire.

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Gli indicatori sistemici sono degli stati compulsivi e obbligati. Infatti tale stato si

manifesta solo nel momento in cui si entra in uno stato di debito persistente o si

avverte una mancanza di merito a livello profondo.

E‟ qui che si manifesta uno stato emotivo obbligato.

Ai fini empirici il debito è uno squilibrio tra il moto del dare e quello del ricevere che

rispecchia le infrazioni e le sue leggi. Non c‟è quindi differenza sia che si tratti di

un‟infrazione premeditata oppure inconsapevole in quanto il sistema riconosce solo

l‟infrazione e non le cause, né i colpevoli né la vittima.

Ogni volta che compiamo un atto che non sono in sintonia con i moti sistemici

infrangiamo le leggi empiriche . Anche quando non ci assumiamo i diritti che ci

spettano, o non siamo in grado di prendere decisioni, rimandando le scelte opportune

noi ci spingiamo fuori dal sistema.

Anche nei rapporti profondi in cui la qualità dell‟amore non viene riconosciuta come

sufficiente si crea un debito nei nostri confronti. Nel momento in cui non siamo in

grado di interpretare il nostro codice empirico Yin o Yang e i principi in esso

contenuti, lo stato di debito aumenta. L‟ ordine armonico costituisce l‟unico stato in

cui tutte le cose si trovano nel loro bilanciamento naturale. Esso infatti non fa

differenza tra vittima e carnefice perché sono ambedue forme anomale e innaturali.

Chi tenta il suicidio, qualunque ne sia il motivo si espone alle stesse conseguenze di

chi sfida la morte in maniera provocatoria. All‟ordine non importa il perché del suo

agire o la causa che ha scatenato il suo gesto.

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Chiunque utilizza strumenti per portarsi in situazioni pericolose avvicinandosi al tabù

empirico, entra in uno stato di debito. Sfidare la vita è considerato dall‟ordine un

grande atto di arroganza. L‟infrazione delle leggi empiriche crea una lesione del

principio universale denominato debito empirico. Violare l‟ordine empirico non

significa sempre commettere reati perseguibili ma il più delle volte indica

semplicemente che la persona attua risposte o modi di porsi empiricamente scorretti.

Essi si trovano al di fuori dei parametri armonici e sono quindi controproducenti per

l‟uomo anche se tali comportamenti vengono accettati come uso e costume comune.

Ogni debito influisce sulla qualità della vita modificando tutti gli ambiti. Questo

succede perché l‟anima sotto il peso del debito si ritira dal suo moto d‟amore naturale

chiudendosi in se stessa. Tale azione è l‟unica di cui essa è capace dal momento in cui

il dolore da sostenere è troppo forte. Così il debito arretrato e il dolore represso si

corrispondono come anche l‟amore e il libero fluire. Quanto più a lungo l‟uomo viola

le leggi empiriche tanto più è grave l‟entità delle infrazioni e tanto più aumenta il

debito. Ma non è una singola violazione a estromettere una persona dal libero fluire

bensì l‟accumulo di infrazioni ripetute. Nei casi di violenza contro gli altri, omicidi ,

aborti, suicidi,,l‟ordine prevede l‟immediata sospensione della persona dal libero fluire,

interrompendo il flusso dell‟amore e segregandone l‟anima. Da quel momento la

persona non accede più al sentimento dell‟amore , ma al massimo riesce a generare

stati di co - dipendenza.

L‟inconsapevolezza dell‟agire costituisce l‟unica vera ragione per ogni imposizione

disarmonica essendo ogni debito acquisito in questo modo.

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Non si tratta di azioni calcolate o premeditate che esprimono un‟intenzione bensì di

automatismi inconsci acquisiti per esempio un genitore che si comporta da amico del

proprio figlio, invece di incarnare il suo ruolo yin o Yang . Ci sono altre condizioni in

cui acquisiamo un debito sentendoci apparentemente appagati o soddisfatti: chi mette

il ben individuale al di sopra del bene collettivo, chi scambia egoismo con amore

manipolando i propri figli, il partner, genitori, chi crede di sentirsi in diritto di fare e

dire sempre quello che pensa esprimendosi come meglio crede in ogni situazione , chi

usa meccanismi di auto protezione ermetici, chi non sa accettare ciò che la vita gli ha

riservato, chi ha la sindrome del salvatore volendo proteggere i più deboli senza

aiutarli ad uscire dal loro stato di sottomissione , il medico che aiuta ad abortire pur

osservando i termini di legge, eseguire operazioni di chirurgia estetica sostituendo i

pezzi poco graditi dei pazienti.

Diventare consapevoli delle proprie strategie disarmoniche è alla base di tutte le azioni

dell‟uomo e costituisce il primo passo essenziale verso ogni cambiamento di rotta.

Ciascun debito appartiene alla parte ombra della persona e possiede una valenza

empirica ben precisa esercitando un fascino insostenibile sull‟uomo.

3.7. L‟OMBRA

L‟ombra si manifesta attraverso innumerevoli moti che convergono tutte verso il

fulcro della vita: la morte.

Page 26: Valenza empirica delle Costellazioni Familiari - Marina MOSCATELLI

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Essa si esprime attraverso dinamiche nascoste e velate, non facilmente riconoscibili

dall‟uomo ma non per questo meno inquinate. Racchiude una lunga scia di effetti

devianti che si manifestano attraverso il dolore fisico ma anche con l‟abbandono il

tradimento e tutti gli stati di sofferenza in genere. Altre volte invece si fa riconoscere

in maniera più aperta e inconfondibile attraverso la morte, la distruzione o il

disfacimento. Riconoscere l‟ombra nella devastazione del paese nell‟omicidio di

persone innocenti è più semplice e avviene senza sforzo. E‟ più difficile intravederla

nell‟aborto o in minacce velate. Molti atteggiamenti che potrebbero sembrare a prima

vista dei diritti sono atteggiamenti alterati e quindi portatori di debito. Anche il buon

gusto a tutti i costi, l‟intelletto imperante o la persona eccessivamente raffinata

accumulano debito nella stessa maniera dell‟ignoranza, dell‟anestesia emotiva o del

vittimismo. I principi dell‟ombra si contrappongono a quelli del lato luce.

Tutti i conflitti sistemici si caratterizzano per un loro comune denominatore:

l‟esistenza di un debito accumulato nel tempo.

Al momento della sua apertura, colui che ne è portatore si allontana dal libero fluire.

Ciò avviene in modo proporzionale all‟entità dell‟infrazione, facendo uscire la

persona lentamente dalla corrente sistemica. Una condizione, questa, determinata da

un lato dalla qualità del suo operato, non in linea con i valori sistemici, e dall‟altro

dalla resistenza dello stesso nel riconoscere, in seguito, tale fatto. Il conflitto persiste

in quanto la persona non è in grado - o si rifiuta - di rimediare a tale stato di debito,

evitando così ogni tipo di responsabilità riguardo agli effetti che il suo atto reca a se

stesso e agli altri. Uno stato, questo, che ai fini sistemici equivale all‟ammissione

della propria responsabilità e in tale fase, l‟individuo è obbligato a ricollegarsi con la

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propria coscienza empirica, livello in cui ogni infrazione dell‟ordine viene riconosciuta

al momento stesso della sua esecuzione.

Ogni altro stato è riconosciuto incompleto e quindi come infrazione alle sue leggi.

3.8. GLI ORDINI DELL‟AMORE

Il fondamento della famiglia è dato dall‟attrazione tra l‟uomo e la donna. Quando un

uomo desidera una donna , di fatto desidera ciò che egli in quanto uomo non ha e

viceversa, la donna desidera ciò che in quanto donna le manca. Essi insieme formano

una coppia e si completano a vicenda. L‟ordine dell‟amore richiede che ci sia un equo

scambio nel dare e nel prendere. Affinché una relazione soddisfi ogni promessa,

l‟uomo deve essere maschile e rimanere tale e la donna deve essere femminile e

rimanere tale. In una relazione intima un uomo è desiderabile solo se riesce a

mantenere la mascolinità e il suo essere altro, una donna è desiderabile solo se rimane

femminile e mantiene la sua diversità. Questo rende la relazione significativa e

desiderabile. Se un uomo è in grado di sviluppare il femminile dentro di sé non ha

bisogno di una donna e se una donna sviluppa il maschile in sé, non ha bisogno di un

uomo. Uomini e donne che sviluppano le qualità dell‟altro in sé stessi spesso vivono

soli.

L „ordine dell‟amore richiede che la donna segua il marito nella sua famiglia, nel

luogo da cui proviene, nella sua cultura e che lei sia d‟accordo e che i figli lo seguano.

L‟amore tra l‟uomo e la donna è diverso da quello tra genitori e figli. Se una coppia

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involontariamente trasferisce la relazione genitore-figlio nella relazione , questa sarà

tormentata e disturbata. Quando un partner dice all‟altro “Non posso vivere senza di

te” o “ Mi uccido se te ne vai” l‟altro vivrà questo rapporto come un imposizione

indegna e impossibile perché sarà una condizione non paritaria tra due adulti. Di

conseguenza in ogni relazione dove il partner sentirà il bisogno di criticare,cambiare

o educare a suo piacimento l‟altro allora si assumerà i diritti che appartengono solo ai

genitori nei confronti dei figli, mettendo l‟altro in condizione di cercare libertà ed

equilibrio al di fuori della relazione. Gli ordini dell‟amore richiedono che entrambi si

rispettino come partner uguali su basi paritarie. Ogni situazione in cui un partner si

sentirà genitore o dipendente dall‟altro come un bambino, ostacola il naturale flusso

d‟amore mettendo in pericolo la relazione.

3.9 I BAMBINI

Il diritto dei bambini è quello di essere considerati in quanto tali se ciò non avviene si

invertono i ruoli. I bambini sono quelli che subiscono di più in seguito alle

violazioni degli Ordini dell'Amore, essi non si possono difendere; nei sistemi familiari

i bambini sono quelli che amano di più: pur di mantenere l'appartenenza e la coesione

del nucleo, sono pronti a sacrificare tutto, compresa la vita. Spesso si arrogano il

diritto di voler sanare situazioni difficili, lo fanno per amore quando cercano di

riappacificare i genitori o sostituirsi ad uno di loro. Spesso credendo di far bene si

mettono dalla parte di uno dei genitori o addirittura svolgono il ruolo di amici e

confidenti.

L'Ordine però non può essere violato, nemmeno per amore lasciando che Il senso di

equilibrio si mette dalla parte dell'ordine, anche a costo della felicità e della vita. Può

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accadere in una famiglia che un figlio, di solito è una bambina, si ammala di bulimia,

mangia e poi vomita, A livello profondo significa "quando lei mangia dice ”io vivrò”

e quando vomita “io morirò”. Un altro significato è quello di essere vicina al padre

vomitando e vicino la madre mangiando ovviamente a livello profondo ed inconscio.

Se una bambina avverte che suo padre vuole abbandonare la famiglia lei

inconsciamente dice ”io scomparirò al tuo posto ” questa bambina forse si ammalerà di

anoressia.

La bambina anoressica dice al suo cuore ” sono piuttosto io che dovrei sparire invece

di te mio caro papà. “

Si pensa spesso che l‟anoressia abbia a che fare con la madre, che la relazione con la

madre sia in qualche modo distorta.

Nel lavoro con le costellazioni familiari, quando si è nel campo quantico familiare,

emerge, che di solito l‟anoressia ha a che fare con la figura paterna.

Il padre vuole abbandonare la famiglia e la bambina dice ”lo farò io al tuo posto”.

Se si vuole affrontare questo durante una costellazione familiare, ed il padre è presente,

si può a volte far stare la bambina di fronte al padre, e farle dire queste parole: ”caro

papà vado via io al posto tuo”, che cosa succede al padre quando sente queste parole?

Può ancora andarsene? No.

Così quando questo sentimento viene portato alla luce, il padre può dire a sua

figlia: ”io rimango e tu hai la mia benedizione se resti in vita. Così facendo l‟anoressia

può essere curata più facilmente.

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I genitori sono grandi ed i bambini sono piccoli La soluzione allora è prendere

coscienza dell'Ordine e seguirlo con amore e umiltà. La coscienza del sistema

familiare pretende un equilibrio e i bambini sono legati a ciascuno dei suoi membri.

Essi provano un profondo senso e bisogno di appartenenza al proprio sistema

familiare. Cercando di salvare qualcuno, si sentono in armonia con se stessi e la

famiglia. Credono di realizzare qualcosa di utile e si sentono così in diritto di

mantenere la propria appartenenza. Poco importa poi se questo processo procura loro

un danno o mette in pericolo la loro vita. La convinzione inconscia di poter guarire

una persona amata sacrificando la propria salute o di poter restituire la vita offrendo

la propria trova la sua origine nel pensiero magico che fa parte della nostra

evoluzione. Se poi questo processo verrà smascherato, se la persona prende

coscienza dell' irretimento, non potrà più agire come prima, comprendendo che il

proprio sacrificio non porterà alcun vantaggio, anzi aggiungerà altro dolore al dolore.

I bambini, usano il "pensiero magico" cioè arrivano a credere che se ad esempio

muoiono loro, la mamma malata guarirà. Quindi chi è arrivato più tardi è pronto a

morire per qualcuno nato precedentemente, sacrificando la sua vita nel tentativo di

prevenire la morte di un altro membro della famiglia. Oppure un successivo membro

della famiglia potrebbe essere colui che paga la colpa irrisolta di qualcuno venuto

prima. Una figlia potrebbe rappresentare la prima moglie del padre e comportarsi con

lui più da partner che da figlia. La figlia potrebbe assumere su di sè i sentimenti di

quella donna nei confronti dei due genitori.

3.10. GENITORI E FIGLI

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Il sacrificio è parte dell‟ordine dell‟amore tra un uomo e una donna. L ‟amore nella

coppia, richiede una rinuncia al primo amore della nostra vita : quello di figli verso i

genitori. Solo quando un bambino riuscirà a staccarsi dall‟attaccamento che nutre nei

confronti della madre potrà donarsi completamente alla sua compagna e diventare

adulto. Per la donna invece l‟amore verso il padre non dovrà esaurirsi prima di essere

in grado di donarsi al partner e diventare donna. Quindi per la vera realizzazione del

rapporto di coppia è necessario che il nostro primo legame venga sacrificato e si

trasformi. I maschi se restano sotto il dominio della madre, senza liberarsene, non

riusciranno ad apprezzare le donne né sostenere a lungo una relazione d‟amore. Essi

non diventeranno nemmeno padri forti ed attenti ai bisogni dei loro figli. Per diventare

uomini dovranno rinunciare all‟amore materno e spostarsi nella sfera di influenza

paterna. Lo stesso vale per le donne, le quali se non riescono ad uscire dall‟influenza

della sfera paterna continueranno ad essere figlio del loro “paparino”. Per diventare

donne dovranno abbandonare il primo uomo della loro vita, il padre, e porsi al fianco

della madre. Quindi se un figlio rimane nella sfera della madre, il femminile

sommergerà la sua anima , non avrà possibilità di prendere il maschile dal padre. Lo

stesso vale per una figlia che rimane nella sfera del padre , la sua anima sarà invasa dal

maschile che le impedirà di prendere il femminile dalla madre ed evolversi verso la

femminilità. Nell‟uomo la parte femminile è chiamata ANIMA, mentre nelle donne la

parte maschile è chiamata ANIMUS. Quando un uomo sviluppa fortemente l‟Anima,

rimanendo nella sfera della madre, non avrà comprensione e compassione per le altre

donne e susciterà poco interesse sia fra gli uomini che fra le donne. Lo stesso vale per

le donne che rimanendo ancorate alla sfera paterna, svilupperanno più fortemente

l‟Animus e risultando poco interessante sia fra gli uomini che fra le donne. L‟Anima è

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la rinuncia dall‟essenza del padre da parte del figlio e l‟Anima è la rinuncia

dall‟essenza della madre da parte della figlia.

L‟amore tra genitori e figli è delimitato dal dare e dal ricevere e dalla giusta divisione

dei ruoli e si realizza quando esiste una certa disparità tra il dare e il ricevere. Il

primo Ordine di questo Amore sistemico è che i genitori danno e i figli ricevono. Nel

momento in cui i bambini ricevono la vita, acquisiscono i loro genitori, che sono per

loro i soli possibili. Essi non respingeranno niente della vita che ricevono e così anche

i genitori non aggiungeranno né tratterranno nulla all‟atto di questo dono.

Quest‟accettazione è qualcosa di diverso dal semplice ricevere doni. Nel momento in

cui i bambini accolgono il dono della vita prendono ciò che i loro genitori avevano a

loro volta ricevuto dai propri. E solo quando sapranno accettare i loro genitori così

come sono, l‟amore si potrà realizzare. I figli si sentono in pace quando accettano i

loro genitori. I bambini a livello inconscio aspirano ad eguagliare i genitori anche nella

sofferenza perché il loro amore è cieco e non sanno resistere alla tentazione di provare

a prendersi cura dei genitori facendosi carico della loro sofferenza, assumendo i ruoli

di padri o madri dei propri genitori vivendone le loro paure e danneggiando sé stessi.

Il loro amore cieco protegge il legame con i genitori sovvertendo così il flusso degli

scambi quindi ponendosi loro stessi nella condizione di dare anziché ricevere.

L‟ordine dell‟ amore si realizza meglio quando i figli fanno i figli e i genitori sono

genitori, ossia quando la gerarchia familiare viene rispettata. Quando quest‟ordine non

viene rispettato si hanno tre comuni situazioni che sminuiscono l‟amore:

1. I figli che non accettano i genitori come sono

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2. I genitori che cercano di dare ai figli che prendono, cose che fanno male

3. I genitori che cercano di prendere dai figli e i figli che cercano di dare ai

genitori.

Quando i figli non accettano i loro genitori per quello che sono, pretendono di

giudicarli ed escluderli contribuendo a far nascere dentro di sé sentimenti di colpa .

Questa è una causa abbastanza frequente della depressione. In una rappresentazione

familiare i figli che non accettano i genitori posti di fronte a loro potranno pronunciare

le seguenti parole: “ Si voi siete i miei genitori, tutto ciò che era in voi è anche dentro

di me. Vi riconosco come miei genitori e accetto le conseguenze che ciò comporta .

Prendo il bene da ciò che mi avete dato e sono certo che affronterete il vostro destino

come riterrete opportuno.” Solo allora il figlio può affrontare e accettare di vivere una

vita più serena. Se i figli si sentono intrappolati in un ciclo di sofferenza e di sconfitta

perché i loro genitori non si sono presi sufficientemente cura di loro, allora i genitori

sono responsabili del loro dolore. L ‟amore fluisce quando tutti i membri di un sistema

famiglia rispettano una gerarchia: cioè occupano il posto giusto: i figli vengono

sempre dopo i genitori e più giovani seguono i più anziani. Chi appartiene ad una

famiglia ha anche il diritto di appartenervi e quindi lo stesso diritto degli altri.. Nelle

costellazioni familiari questo ordine diventa palese, anche nei suoi effetti. Se gli ordini

vengono rispettati generano il bene, in caso contrario le persone entrano in crisi o si

ammalano. Abbiamo, quindi, detto che i genitori vengono prima dei figli e la loro

relazione di coppia ha la priorità sull‟essere genitori. I genitori devono stare al primo

posto e pretendere che ciò venga rispettato dai figli. Solo così si sentono in ordine. Se

invece i genitori non fanno valere la loro autorità di superiori, cercando di mettersi al

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livello dei figli con un atteggiamento cameratesco, questi ne risentono diventando

insicuri e non liberi, non riescono ad orientarsi e soprattutto non può svilupparsi la

forza dell‟Io. Tra le cose che i genitori non devono dare ai figli e che i figli non

devono accettare ci sono i debiti, le malattie, gli obblighi le ingiustizie patite e

qualsiasi privilegio ottenuto dalla realizzazione di desideri personali. Non sono eredità

tramandate da generazioni precedenti a quelle successive, quindi rimangono

responsabilità dei genitori. Il compito dei genitori è quello di evitare effetti negativi

derivati da questo tipo di eredità e i figli devono avere la certezza che i genitori

affronteranno il proprio destino nel modo che riterranno più opportuno. Essi non

devono identificarsi con i propri genitori ma riconoscere i limiti dei propri diritti e

responsabilità senza pretendere ciò che i loro genitori hanno conquistato con sacrificio

e sofferenza. L‟ordine del dare e del ricevere viene stravolto quando i genitori non

hanno avuto abbastanza dai loro genitori o quando tra di loro hanno avuto pochi

scambi. Gettando sui figli il peso di queste responsabilità, essi cominciano a prendere

come se fossero figli mentre i figli danno come se fossero genitori. Nel momento in

cui i genitori sentono di avere bisogni emotivi irrisolti , è necessario che affrontino il

problema tra di loro o facendosi aiutare dai propri genitori. Se invece coinvolgono i

figli, pretendendo di essere coccolati e rassicurati, i ruoli e le funzioni della famiglia

vengono capovolti facendo assumere ai figli stessi un‟importanza esagerata e

inopportuna destinandoli ad una vita di fallimenti, perché nessun bambino può

colmare i bisogni emotivi dei genitori. I figli si sentono responsabili della condizione

interiore di un genitore. Usando una costellazione familiare, per rappresentare tale

situazione,spesso, la persona che rappresenta il figlio, apparirà nervoso e impaziente,

ma, se colui con il quale si identifica viene inserito nel sistema, egli si calmerà subito.

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I figli si separano dai genitori accettandoli. Se un figlio si lamenta perché quello che i

genitori gli hanno dato non è abbastanza o perché non ha ricevuto ciò di cui aveva

bisogno , egli non riuscirà a separasi da loro. Se riuscissero ad accettare ciò che i loro

genitori hanno potuto dare, qualsiasi pretesa si dissolverebbe. In mancanza di ciò

essi rimangono legati ai genitori e non riescono a separarsene né ad accettarli.

I figli che non riescono ad accettare i genitori cercano di compensare questo vuoto.

Molto spesso la ricerca della propria realizzazione personale in realtà non è altro che la

ricerca del padre e della madre non ancora accettati.

Vi sono delle situazioni definite anche segreti di famiglia , che non si possono

annullare come per esempio un aborto , sarà quindi necessario affrontare la colpa e le

sue conseguenze. La famiglia fa ammalare non perché le persone che la compongono

sono cattive ma perché in esse agiscono dei destini che coinvolgono e toccano tutti.

Tutto ciò si fa sentire anche nella nuova famiglia. Il legame fa in modo che si portino i

destini insieme, quindi se in una famiglia è accaduto qualcosa di grave, si instaura per

generazioni l‟esigenza di compensarlo. Tale esigenza viene denominata “coscienza

della stirpe”. Non è quindi la famiglia che fa ammalare ma la profondità del legame e

l‟esigenza di compensazione che nelle famiglie può causare malattie. Se viene portato

alla luce la causa, lo stesso amore, la stessa esigenza di compensazione portati ad un

livello superiore possono influire positivamente sulle malattie, guarendole. Così è la

vita e la vita inizia nella famiglia e l‟amore profondo non permette che qualcuno si

metta permanentemente contro la sua famiglia. Per questo chi combatte il proprio

padre o la propria madre diventa inevitabilmente come lui o lei. A tal proposito c‟è un

detto di Maometto: “ Se qualcuno accusa di un peccato il proprio fratello, non può

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morire prima di aver commesso lui lo stesso peccato.” Così succede a noi se rifiutiamo

i nostri genitori. Molti disturbi, molte malattie traggono origine da questa lotta perché

non si vuole riconoscere il legame, l‟ amore originario.

Se invece riusciamo ad onorarli come genitori comunque essi siano ci sentiremo più

ricchi. Attraverso le costellazioni familiari si vede ciò che veramente significa quando

onoriamo i nostri genitori, accusandoli interrompiamo la continuità del fluire della

vita. Nessuno può essere in pace con se stesso se non è in pace con i suoi genitori.

3.11. IL MOVIMENTO INTERROTTO

Ogni figlio è naturalmente attratto dalla propria madre e dal proprio padre, con loro si

sente amato, protetto e al sicuro. Se , invece, viene separato precocemente da loro o

subisce un forte rifiuto o viene ferito, la spinta ad amare viene bloccata in modo

improvviso e violento causando nel bambino un „incapacità ad assecondare il suo

impulso spontaneo verso la madre e il padre. Il movimento naturale viene interrotto e

i suoi sentimenti nei riguardi dei genitori si manifesteranno solo attraverso rabbia

tristezza e dolore. Se il movimento interrotto non trova una risoluzione, genera un

arretrato che ha la funzione di catalizzatore empirico attirando persone legate allo

stesso debito empirico. Chi ha avuto quest‟esperienza da bambino, non avrà mai il

coraggio di abbandonarsi all‟amore per il proprio partner causando, inconsciamente il

rifiuto che segretamente si aspettava lasciando affiorare di nuovo sentimenti di rabbia

tristezza e dolore. I genitori, e specialmente la madre, offrirebbero ai figli amore,

sicurezza, senso di protezione e fiducia, fonte di appagamento. Il figlio dipende in

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maniera totale dai genitori e in particolare dalla madre, con la quale esisterebbe un

rapporto non solo di dipendenza, ma di unione simbiotica da parte del neonato, che,

non avendo sviluppato il senso dei propri confini, è incapace di distinguere tra se

stesso e la madre. Se durante la gravidanza o il parto o nei primi due anni di vita un

evento traumatico, prolungato nel tempo, crea una separazione e spezza il rapporto tra

il figlio e il genitore, si avrebbe quello che chiama "movimento interrotto". Una

gravidanza portata a termine in uno stato di pericolo per le condizioni esterne come nel

caso di guerre o carestie, oppure per condizioni fisiche, oppure gravi difficoltà nel

parto o, ancora di più, lunghe malattie fisiche della madre o del bambino subito dopo,

causerebbero questo movimento interrotto. Particolarmente angosciante e traumatica

viene considerata l'esperienza della morte della madre durante il parto o poco dopo di

questo. Secondo Hellinger chi ha subìto un tale shock avrebbe uno schema di

comportamento che lo spinge a cercare ciò che desidera, ma, nello stesso tempo,

evitando qualsiasi possibilità per ottenerlo. La madre riesce meglio di chiunque

altro a portare a termine il movimento interrotto prematuramente dal bambino

verso la persona amata, poiché tale movimento è di regola rivolto verso di lei. Nel caso

di bambini piccoli, la madre ci riesce ancora più facilmente. Stringe il bambino tra le

braccia, lo stringe a sé con amore e lo tiene finché l'amore, che a causa

dell'interruzione si era trasformato in rabbia e lutto, fluisce di nuovo apertamente come

amore e nostalgia verso la madre, per cui il figlio può rilassarsi tra le sue braccia.

La madre può aiutare anche un figlio adulto a portare a compimento il movimento

verso la persona amata, che era stato interrotto, e annullare le conseguenze

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dell'interruzione, se lo tiene abbracciato. Ma per fare questo, bisogna risalire al

momento dell'interruzione e iniziare il lavoro da lì.

Là dove il movimento verso la persona amata venne interrotto, in quel punto deve

essere ripreso e portato a termine. Poiché è il bimbo d'allora che vuole andare dalla

madre, il figlio di adesso vuole andare dalla madre d'allora. Per questo, nell'atto di

abbracciarsi, sia la madre che il figlio devono diventare e sentire come la madre e il

figlio d'allora.

3.12. IRRETIMENTO

Vengono definiti "irretimenti" sistemici tutti quei comportamenti o patologie o

tendenze che sembrano tramandarsi di generazione in generazione. In realtà, quelli che

"vengono dopo", per amore, finiscono per farsi carico di ciò che i loro predecessori

non sono riusciti a portare a compimento. Può accadere , che molte generazioni dopo,

i più piccoli prendono in parte la responsabilità di rivivere il destino di un escluso,

quindi improvvisamente un bambino si comporta come la persona che era stata

precedentemente esclusa. L'ultimo arrivato, non sa nulla di ciò che è accaduto prima,

questo mostra che tutti i membri della famiglia sono parte di un campo, in cui tutti

riportiamo dei frammenti di destini, qualcosa di più grande che ci unisce, come una

coscienza collettiva che muove tutti nella stessa direzione. Questa forza più grande

non tollera che nessuno venga escluso. Essa vuole mostrare quelli che furono esclusi o

modificati nel racconto del destino, irretendo un altro membro a ripeterne la vita. Un

membro successivo della famiglia si identifica con uno precedente. Se per esempio in

una famiglia un bambino è stato dato via, in seguito un componente della stessa

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famiglia si comporterà come se anche lui fosse stato messo da parte. E non riuscirà a

liberarsi della sensazione, finche non si renderà conto di essere irretito. L‟irretimento è

un processo completamente inconscio e attraverso le costellazioni familiari si può

arrivare alla soluzione agendo in senso opposto, cioè la persona esclusa viene

rimessa in gioco e tutto ad un tratto la persona che era esclusa diventa una protezione

per chi si era identificato con lei. Così facendo, l'energia viene aiutata a scorrere

nuovamente proprio dove prima c'era un blocco, giovandone così tutta la famiglia e le

persone coinvolte con essa.

Quando una persona subisce un torto e non sa difendersi, la soluzione migliore sarebbe

quella di integrare il suo carnefice, altrimenti le conseguenze potrebbero essere

devastanti. Coloro che non sanno includere ciò che hanno subito, nonostante sia

doloroso e crudele, ma ostinatamente lo escludono , provocano con il tempo un

inquinamento irreversibile dell‟anima. Nel caso specifico esso si rigenera di

generazione in generazione, predisponendo gli ultimi arrivati a ricreare nel tempo le

stesse condizioni.

Anche un perdono prematuro, al solo scopo di evitare un conflitto, ostacola l‟avvio un

dialogo costruttivo. Perdonare senza aver preteso un risarcimento crea effetti

devastanti. Esigere un risarcimento non è solo un diritto di chi è stato ferito ma anche

un dovere. E chi ha procurato il torto non ha solo l‟obbligo ma anche il diritto di

sopportare le conseguenze delle sue azioni. Succede che il sentimento di ingiustizia

conduca a dei comportamenti di “povera vittima” che si manifestano attraverso

un‟aggressività passiva , rivelatasi in alcuni casi molto efficace.

Page 40: Valenza empirica delle Costellazioni Familiari - Marina MOSCATELLI

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4.1.IL METODO DELLE COSTELLAZIONI

Il lavoro con le rappresentazioni mette in evidenza che la famiglia è un sistema o

campo energetico relazionale , governato da precise regole, esse ad eccezioni di alcune

si perpetuano nel tempo.

La famiglia, attraverso varie generazioni, può essere paragonata ad un sistema

dinamico dove una disarmonia avvenuta in un certo momento crea una reazione tesa a

ristabilire l‟equilibrio. I figli rappresentano i predestinati a ristabilire tale equilibrio.

Essi infatti si appropriano delle energie presenti nel sistema in modo che la famiglia

trovi un nuovo ordine. Per tale motivo, tutto quello che i componenti la famiglia

esprimono non svanisce nell‟aria ma ritorna come uno spettro nel sistema. Ciò accade

principalmente con i sentimenti non espressi o con componenti della famiglia esclusi

ingiustamente o con sensi di colpa nascosti. I figli percepiscono tale energia la

accolgono, la vivono e ne restano irretiti assumendo i comportamenti ed anche il

destino dei parenti. Può accadere che i valori, i comportamenti e i destini dei

predecessori continuino ad agire in un‟altra persona, a vibrare con lei spingendola a

realizzare quello stesso destino.

Nella messa in scena delle costellazioni familiari non si lavoro solo con i viventi ma

soprattutto con i morti. Infatti tutti quelli che possono essere ricordati fino alla

generazione dei nonni ed anche dei bisnonni si fanno sentire come se fossero ancora

qui. Soprattutto i dimenticati o esclusi. I quali bussano finché non ricevono il loro

posto. Quando finalmente gli esclusi riescono ad ottenere il loro posto da loro proviene

una forza buona e guaritrice.

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Il lavoro delle costellazioni ci aiuta a diventare consapevoli dell‟influenza che la

famiglia ha su di noi e dei nostri legami con essa, in modo da fornirci gli strumenti

necessari per liberarci e guarirci.

La morte di un membro della famiglia specialmente se muore in giovane età, ha

conseguenze profonde su coloro che restano , i quali sviluppano un forte senso di

colpa perché sono ancora vivi. Con la frase “io ti seguirò” chi è ancora vivo esprime

un‟attrazione verso la morte di cui non tutti sono consapevoli. Un bambino nato dopo

la morte di un fratello, anche se non è a conoscenza, percepisce lo stesso questa morte

e si sente in colpa per aver occupato un posto lasciato vuoto. L‟attrazione verso la

morte viene avvertita anche dai figli che perdono i genitori. ”Ti seguirò cara mamma

o caro papà” è la frase che si forma da sola nell‟intimo del figlio. Dai sensi di colpa

nasce l‟attrazione verso la morte. Non è facile riconoscere che alla base di un

problema vi è questa tendenza. Infatti le malattie gravi trovano il loro sviluppo in

persone in cui la volontà di vivere è indebolita, oppure altri cercano la morte,

inconsapevolmente, attraverso eccessi vari, la droga o sport estremi. A volte tale

tendenza è riconoscibile dietro una disperata gioia di vivere o enormi tensioni che

spingono la persona a raggiungere livelli altissimi di prestazioni in vari ambiti, sia

lavorativi che ricreativi.

Ogni morte precoce lascia profonde ferite emotive in una famiglia, l‟attrazione per la

morte di qualche membro della famiglia si manifesta attraverso la depressione, la noia

di vivere e i pensieri suicidi. Inconsciamente in lui è presente la frase “Ti seguirò”.

Come capire in una rappresentazione se una persona è attratta dalla morte? Spesso il

rappresentante guarda lontano, verso la finestra o la porta. Se gli si dice di fare un

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passo verso quella direzione, egli ad ogni passo si sente più leggero. Se i genitori e

figli guardano verso la stessa direzione vuol dire che là c‟è qualcuno a volte si scopre

che un figlio è nato morto e la sua morte subito rimossa. Se il bambino viene

rappresentato e collocato nel punto in cui convergono gli sguardi, la tensione si

allenta , il vuoto è riempito e il rimosso visibile.

Durante una rappresentazione su questo argomento è necessario che la persona, che

desidera morire al posto di un‟altra o che vuole seguirla nella tomba , guardi negli

occhi questa persona e ripeta questa frase: “ Preferisco morire io al posto tuo”. Ma, se

la guarda veramente negli occhi, non riuscirà più a pronunciare questa frase perché di

colpo si accorgerà che anche l‟altra persona è piena d‟amore per lui. Questa

risoluzione libera dall‟attaccamento mentre l‟amore rimane.

Ogni membro della famiglia ha diritto di appartenenza nella stessa misura degli altri.

Egli ha diritto al rispetto e se gli viene tolto il rispetto o viene escluso dalla famiglia

si potranno avere gravi conseguenze nelle generazioni successive. Il destino delle

persone escluse è destinato a ripetersi. La coscienza familiare non permette che

qualcuno venga dimenticato. Se ciò accade la persona che non sente di appartenere a

quel nucleo familiare è perché ha preso su di sé il destino dell‟escluso. Se si

rappresenta tale situazione sarà necessario che la persona che si sente attratta dalla

persona esclusa si trovi di fronte a lei, la guardi negli occhi, e si inchini davanti a lei e

le dica : “Ho rispetto per te e per il tuo destino, guardami con amore mentre rimango

legata alla mia famiglia”. Le persone escluse, magari lo sono state perché gravemente

ammalate e quindi allontanate e può accadere che alcuni membri della famiglia non

ne siano affatto a conoscenza. Anche le persone che scelgono di diventare preti o suore

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si escludono dalla propria famiglia. Le rappresentazioni, mostrano che ciò avviene, a

volte, per espiare un senso di colpa o imitare una persona esclusa il cui destino viene

ricreato da chi nasce in seguito.

4.2. ILCAMPO COSCIENTE - SIGNIFICATO COSTELLAZIONI

Le rappresentazioni familiari si basano su un elemento di fondamentale importanza

senza il quale non possiamo né approfondire né capire tale lavoro. Esso è il campo

cosciente attraverso cui i rappresentanti possono accedere alla coscienza delle persone

che rappresentano percependone sentimenti e relazioni ed entrando in contatto con un

sistema di relazioni che non appartiene a loro stessi. Nelle rappresentazioni persone

che non si conoscono diventano canali che esprimono la verità del soggetto in

questione anche se questo sembra incredibile. Il primo passo per allestire una

costellazione consiste nel farsi un‟idea della famiglia. In primis bisogna identificare

tutte le persone che appartengono al sistema ossia tutte quelle persone che hanno

un‟influenza sull‟interessato. Gli effetti della costellazione possono essere molto

profondi. Per questo motivo è necessario che si crei un‟atmosfera di attenta

collaborazione. I partecipanti sono invitati a non parlare mentre vengono inseriti e

neanche la persona che si dispone dovrebbe parlare. Tutto questo perché se c‟è poca

partecipazione o un interesse superficiale non si crea la sensibilità e l‟attenzione

necessaria per poter distinguere tra le proiezioni personali e gli effetti sistemici.

Ai rappresentanti viene richiesto di assecondare, senza alcuna teatralità, ogni loro

istintivo movimento fisico, in quanto, essi possono , in maniera del tutto

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inconsapevole, cominciare ad avvertire ciò che i membri della famiglia avrebbero

realmente provato, accedendo non solo ai sentimenti ma anche, in molti casi, alle

sensazioni corporee dei loro rappresentati. Essi entrano in contatto con il cosiddetto

“campo energetico” del sistema familiare in questione.

I rappresentanti quindi sono invitati a concentrarsi su loro stessi cercando di non

basarsi sulle proprie convinzioni, senza esprimere giudizi, assecondando il

movimento che sorge spontaneamente, allontanando paure e idee teoriche.

Proveranno emozioni considerate tabù che potrebbero scatenare ansia o imbarazzo.;

può capitare di sentirsi sollevati per la morte di qualcuno oppure attratti verso una

relazione illecita e incestuosa. E‟ necessario che tutte queste emozioni siano riferite

nel momento in cui vengono chieste, senza censure, senza tralasciare niente e senza

formulare giudizi. Qualsiasi cosa viene provata mentre si rappresenta qualcun altro

non ha a che fare con la vita personale di colui che si presta nella rappresentazione.

Quando si allestisce una costellazione, ci si affida alle sensazioni anche fisiche. Si

toccano i rappresentati, prendendoli per le spalle, mettendoli al loro posto e

individuando per loro la posizione giusta, non si può stare in una costellazione

familiare credendo che ciò che si prova sia qualcosa di personale. Durante il processo

di posizionamento gli si chiede di prestare molta attenzione alle minime e più sottili

alterazioni del loro stato fisico e emozionale, per esempio se vi è un cambiamento nel

ritmo del loro cuore se si sentono attirati a guardare il pavimento oppure se

improvvisamente si sentono più leggeri oppure più pesanti, arrabbiati o tristi. Inoltre

devono riferire qualsiasi immagine suono o parola che si presenti ad essi anche se non

hanno alcun senso.

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Prendendo parte ad una costellazione, si entra a tutti gli effetti in un sistema estraneo e

si avvertiranno anche sensazioni ed emozioni estranee. Può accadere che i ricordi e le

esperienze personali vengano in qualche modo coinvolti ma, se ci si pensa mentre si

ha un ruolo nella costellazione, gli effetti possono essere distruttivi. Si finisce così col

mettere insieme questioni personali con altre che non ci riguardano. Per questo è

importante capire chiaramente che le emozioni provate appartengono ad altri, pur

lasciandoci coinvolgere pienamente. Dopo aver osservato un certo numero di

costellazioni ci si rende conto di come uno stesso partecipante abbia emozioni diverse

nei diversi sistemi e come le emozioni cambiano continuamente all‟interno dello

stesso sistema. Il ruolo dei rappresentati è fondamentale per il lavoro con le

costellazioni perché non sono prevenuti, l‟interessato invece porta con sé il carico dei

ricordi familiari elaborati da bambino da ragazzo e da adulto ed essendo attaccato alle

sue vecchie idee, le difende da ogni cambiamento. I cambiamenti invece che si

verificano nelle rappresentazioni tramite le frasi risolutrici sono troppo rapidi per lui

in quanto diretto interessato.

Naturalmente i rappresentanti non hanno sentimenti così forti nei confronti dei membri

della famiglia e per questo motivo hanno più facilmente accesso al campo cosciente,

sono maggiormente in grado di sentire le energie presenti in quell‟istante, sono

flessibili e assecondano il cambiamento momento per momento.

Le costellazioni sono delle immagini di ciò che è stato o potrebbe essere e solitamente

non mostrano tutta la verità di una situazione, ma solo certi aspetti. Rappresentano

un'efficace esperienza capace di mettere il luce i "blocchi" ereditati dal sistema

familiare.

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Se qualcuno cerca di prendere delle decisioni importanti basandosi sulle costellazioni,

è facile che compia degli errori. La cosa migliore è non fare niente , lasciare che faccia

effetto facendola penetrare nell‟anima, lasciando che operi da sola sorprendendoci di

quello che accadrà. Ci aiutano a trovare quali sono le forze inconsce che operano nel

sistema e ci aiutano anche a trovare una soluzione lasciando intravedere nuove

possibilità. Nelle costellazioni familiari, si lavora sugli eventi accaduti nella

famiglia. Per esempio possono accadere dei fatti che nella famiglia fanno insorgere la

paura. Per esempio, se una donna muore dando alla luce un figlio altre donne nella

famiglia possono aver paura per ciò che è accaduto e di conseguenza evitare di

provare la gioia di procreare dei figli. A causa di questo quella donna molto spesso

non viene più nominata all‟interno della famiglia in questo modo ne viene esclusa

negandole il s posto che le spetta di diritto. Allo stesso modo se un bambino è morto

alla nascita spesso è lui a non essere nominato mai più. Eppure è un membro della

famiglia. A volte i genitori vogliono avere un altro figlio per sostituirlo e nel

momento in cui il nuovo nato arriva, essi non pensano più al loro primo bambino. In

una famiglia così non tutti i membri sono considerati come pari nel loro diritto di

appartenenza, alcuni si comportano come se avessero più diritti di appartenenza di altri

così l‟uguaglianza di base non viene mantenuta.

Il campo familiare, infatti, esalta od ostacola la nostra capacità di essere felici;

comprendendo questi schemi, fortemente radicati in noi, ci viene data la possibilità di

attuare un movimento dell'anima atto a favorire quei cambiamenti che aiutano a

migliorare la nostra vita e quella di chi ci sta vicino.

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Riconoscere ad ognuno il proprio posto, come agli astri nel cielo, permette all‟energia

di fluire anche laddove era stata interrotta od irretita o c‟era un blocco, giovandone

così tutta la famiglia e le persone coinvolte con essa. Le rappresentazioni familiari

sono fondamentalmente delle opportunità per i partecipanti di entrare in contatto in

modo più intimo con se stessi ed allo stesso tempo di effettuare una forte esperienza

personale. In una costellazione il costellante rende tangibile la sua visione interiore

della famiglia di origine o attuale oppure della vita di coppia. Perciò vengono scelti dal

gruppo dei rappresentanti, dei membri della famiglia che vengono messi in relazione

tra di loro. Si crea, così, un campo di forza nella costellazione detto campo cosciente

dove i rappresentanti avvertono veramente a livello fisico ed emotivo gli effetti del

loro posto nella famiglia senza magari mai aver conosciuto la persona in questione.

Il fulcro del lavoro sta nel permettere ai fatti che compongono la vicenda familiare di

trovare esposizione, liberando il sepolto e il nascosto. In ogni famiglia ci sono delle

situazioni, dei fatti non elaborati, non vissuti, tenuti in sospeso, e tale instabilità si

ripercuote sugli altri membri della famiglia così che qualcuno per rimettere ordine,

integra nella propria vita quel destino attuando ciò che si definisce fedeltà familiare.

Una volta che il vissuto di ogni familiare emerge, il dolore a lungo trattenuto viene

rilasciato, finalmente la realtà presente può essere vista con occhi diversi.

Nelle costellazioni familiari quindi non è importante fare delle domande ed avere delle

risposte, ma permettere che queste agiscano nelle persone ed attraverso di loro, nello

spazio e nel tempo. Per conoscere attraverso il cuore bisogna osservare l‟esperienza e

lasciarla agire attraverso il sentire.

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Nelle costellazioni è molto importante osservare anche l‟ atteggiamento corporeo, lo

sguardo, i movimenti. Ascoltare in silenzio, perché questo stabilisce una connessione

ed allo stesso tempo aiuta l‟altro ad esprimersi.

All‟interno dei rapporti familiari una rilevanza particolare hanno il rapporto col padre

e con la madre. Esiste una differenza tra il” non ricevere“ ”non prendere“ dal padre o

dalla madre: se non si prende dal padre non si acquisisce genitorialità, autorevolezza,

impegno, autodisciplina, costanza, lungimiranza, fiducia, stabilità e coerenza. Se non

si prende dalla madre generalmente non si accettano gli aspetti emotivi come il sentire,

il comprendere, il condividere, la capacità di ascolto, qualcosa relativo alle emozioni,

alla coerenza, ed alla chiarezza nel vivere i sentimenti in modo adeguato. La madre

rappresenta il sentire, un sentire profondo, emotivo ed emozionale.

Altro punto importante per esempio sono le nuove relazioni, dopo magari la fine di

una storia di una certa importanza: per accogliere la nuova relazione deve essere

onorata quella precedente, perché solo così la nuova coppia può funzionare. Occorre

riconoscere il ruolo e l‟importanza della relazione precedente, del partner precedente,

affinché il buco energetico lasciato possa essere riempito da un altro individuo. Quindi

è immenso il campo di azione delle costellazioni, sempre però basato sul fatto che c‟è

un legame tra le anime e questo ha un solo risarcimento possibile: amore, perdono,

accettazione.

Il costellatore guida le persone nel processo di integrazione che porta a riconciliarsi

con i familiari e con il mondo. Nelle sedute di Costellazione familiare il partecipante

può lavorare sulla famiglia di origine o su quella attuale. Quando si rivelano le

"vicinanze" e le "distanze" distorte, il conduttore può provare a "rimettere in ordine" le

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posizioni dei membri, indicando la strada verso la visione di una famiglia

emotivamente più sana, in cui le persone possano sentirsi più libere dai fardelli

inconsapevolmente assunti. A questo punto i partecipanti possono iniziare a sentire il

desiderio di un movimento spontaneo amorevole verso il cambiamento di posizione

nella rappresentazione e può avvenire la spontanea riappacificazione con qualche

membro della famiglia. Questo è ciò che Hellinger chiama "il movimento dell'anima".

Chi rappresenta i membri della famiglia prova sentimenti molto intensi: tristezza

profonda, disperazione o dolore, furia omicida o rimorsi di coscienza, con i dolori

fisici collegati a questi stati d'animo, oppure intensa gioia.

4.2. LO SVOLGIMENTO DELLA COSTELLAZIONE E IL

LINGUAGGIO

In principio fondamentale dell‟ordine interno al sistema di relazioni della famiglia è il

seguente:

1. Chiunque è venuto prima occupa una posizione prioritaria

2. la priorità segue una direzione in senso orario

3. tra un uomo e una donna che sono entrati nel sistema contemporaneamente,

in genere è l‟uomo ad avere la priorità

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4. i figli vengono dopo e il primogenito sta immediatamente alla sinistra della

madre. Può capitare a volte che i figli stanno di fronte ai genitori.

5. i bambini nati morti di solito stanno insieme ai fratelli, nell‟ordine di

nascita. I figli abortiti, se hanno importanza, stanno meglio se siedono di

fronte ai genitori, appoggiandosi a loro. I fgli abortiti non vengono contati

insieme agli altri perché hanno effetti sui genitori e non sui loro fratelli.

Il padre e la madre entrano nel sistema familiare contemporaneamente, ma la

persona responsabile della sicurezza esterna della famiglia, di solito l‟uomo,

occupa la posizione più importante. Ci sono però situazioni in cui è la donna ad

occupare una posizione prioritaria, quindi l‟uomo trovandosi alla sinistra della

donna, si sentirà sollevato da ogni responsabilità e tenderà ad allontanarsi

dalla famiglia. Non appena l‟uomo riprenderà il suo posto sull‟altro lato, si

sentirà responsabilizzato mentre la donna si sentirà protetta e aiutata.

Il conduttore lavora in armonia con le forze che agiscono e guidano il campo

energetico del sistema familiare messo in atto, deve sapersi mettere in

collegamento con il campo cosciente. A volte interviene spostando

fisicamente i rappresentanti in altre posizioni oppure chiede loro di esprimere,

con poche e semplici parole, le proprie percezioni fisiche. Il linguaggio ha una

importanza fondamentale. Attraverso l‟uso di semplici frasi come ::"sono

arrabbiato con te", "ti prego", "ti rispetto", "'ti onoro", "tienimi con te" riesce a

sciogliere delle tensioni. “Caro papà, ti onoro”una frase del genere considerata

da medioevo esprime al meglio quello si vuole. Il linguaggio è semplice

quasi arcaico: Cara zia, ti prego, benedicimi in modo che possa vivere in pace”.

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“ Ho rispetto per la tua morte e per il tuo destino”. Le parole antiche ci

permettono di accedere ad un livello arcaico della nostra anima ancora vivo in

tutti noi.

Queste frasi sono in grado di portare pace, riconciliano e ci si rivolge ad un nuovo

livello emotivo. I rappresentanti si sentono risollevati , tirano un sospiro di sollievo o

guardano amichevolmente chi gli sta davanti. Quando qualcosa viene svelato le frasi

risolutive emergono da sole. Ci sono, inoltre, frasi semplici che esprimono

semplicemente la realtà. Può capitare in una rappresentazione che i membri di una

famiglia siano molto confusi: nessuno sa riconoscersi nei propri ruoli. In tale

situazione basta semplicemente esprimere la realtà: “ io sono tuo padre, tu sei mio

figlio”; Io sono tua moglie, tu sei mio marito, questi sono i nostri figli”; “Tu sei madre

e avrai sempre un posto nel mio cuore”. Queste frasi sono potenti perché chiariscono.

Il solo pronunciarle porta ordine nel caos e i partecipanti si rilassano nel loro ruolo.

In altri casi, anche se i componenti della famiglia riconoscono i propri ruoli, quindi

non c‟è confusione, accade che la realtà è sgradevole e inquietante. Ma anche la cosa

più orribile perde una parte del suo orrore quando viene chiamata per nome. Si

ottengono quindi buoni risultati quando si riesce a far esprimere la nuda verità.

In altre occasioni reintegra nella "costellazione", con nuovi ed altri rappresentanti,

membri della famiglia che sono stati , in passato, esclusi o dimenticati dal nucleo

familiare. Molto spesso e verso il termine della rappresentazione, il facilitatore chiede

alla persona interessata di inserirsi al posto del proprio rappresentante, in quanto

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questo consentirebbe una completa, e integrata, visione dell‟insieme e favorendo una

consapevolezza dei cambiamenti avvenuti .

4.3. EFFETTI E TERMINE DELLA COSTELLAZIONE

Tutto ciò che accade nelle costellazioni è un incontro con la realtà o una parte della

realtà importante per il partecipante. L‟ effetto scaturisce da questo incontro, bisogna

lasciare che faccia effetto lasciandolo penetrare nell‟anima. Basta guardare ciò che è

e prenderlo com‟è lasciando agire la realtà stessa. Solo se si è in accordo con ciò che è,

si può giungere ad una grande soluzione anche se per arrivarci bisogna fare piccoli

passi e un lungo periodo di affinamento nella vita. Infatti siamo troppo abituati a

distogliere lo sguardo invece che a guardare, ad allontanare invece che accettare, a

imporre alla vita come deve essere invece di salutarla per ciò che è.

Attraverso quindi un cambiamento di posizioni spaziali ed emotive dei rappresentanti,

che il più delle volte può avvenire in maniera spontanea e, a volte, invece attraverso

l‟intervento del conduttore, la "costellazione" evolve verso un‟immagine di armonia,

equilibrio e pace, che è a tutto vantaggio della persona interessata ma, di riflesso e

nella maggioranza dei casi, porta vantaggio anche al nucleo familiare stesso.

L‟immagine creata potrebbe far iniziare la trasformazione interiore della persona in

questione, che potrebbe durare anche per un lungo periodo e coinvolgerebbe l'intelletto,

la nostra parte consapevole, in maniera assai limitata.

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Lo scopo principale è quello di far chiarezza sulle migliaia di "ombreggiature"

presenti in una famiglia, e di portare in vista il cosiddetto "irretimento", che costituisce

l'impasse saliente per la persona interessata.