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1 Istituto di Istruzione Superiore L.G. FaravelliStradella (PV) ESAME DI STATO Anno Scolastico 2016/17 Documento del Consiglio di Classe Istruzione Professionale Statale Classe 5ª Indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica

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1

Istituto di Istruzione Superiore

“L.G. Faravelli”

Stradella (PV)

ESAME DI STATO

Anno Scolastico 2016/17

Documento del

Consiglio di Classe

Istruzione Professionale Statale

Classe 5ª

Indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica

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INDICE

1 PROFILO DELL’INDIRIZZO 3

MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA 3

2 PROFILO DELLA CLASSE 5

INDIRIZZO DI PROVENIENZA E DESCRIZIONE DELLA CLASSE 5

ELENCO DOCENTI 6

OBIETTIVI TRASVERSALI RAGGIUNTI 7

3 PERCORSO FORMATIVO 8

METODI E STRUMENTI 8

MODALITA’ DI VERIFICA E DI RECUPERO 9

MODALITA’ DI VALUTAZIONE 10

ATTIVITA’ COMPLEMENTARI ED INTEGRATIVE 11

ATTIVITA’ PREPARATORIA ALLE PROVE D’ESAME 12

ALTERNANZA SCUOLA - LAVORO 13

4 PROGRAMMI 14

5 SIMULAZIONI DELLE PROVE D’ESAME E GRIGLIE DI VALUTAZIONE 29

6 IL CONSIGLIO DI CLASSE 75

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Il Consiglio della classe 5^ MAT, nella seduta del giorno 10 maggio 2017, sulla base della

programmazione didattico-educativa annuale, in attuazione degli obiettivi culturali e formativi

specifici dell’indirizzo, nell’ambito delle finalità generali contenute nel PTOF dell’Istituto, e in

merito alle disposizioni relative alla normativa vigente sugli Esami di Stato, ha elaborato,

all’unanimità, il presente Documento destinato alla Commissione d’Esame.

1. PROFILO DELL’INDIRIZZO

MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA

Il diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica possiede le

competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e manutenzione

ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi, impianti e apparati

tecnici, anche marittimi. Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori

produttivi generali (elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente

sviluppate in relazione alle esigenze espresse dal territorio.

È in grado di:

- controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del

loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla

salvaguardia dell’ambiente;

- osservare i principi di ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli

interventi;

- organizzare e intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al

funzionamento delle macchine, e per la dismissione dei dispositivi;

- utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo

presenti nei processi lavorativi e nei servizi che lo coinvolgono;

- gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l’approvvigionamento;

- reperire e interpretare documentazione tecnica;

- assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi;

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- agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome

responsabilità;

- segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche;

- operare nella gestione dei servizi, anche valutando i costi e l’economicità degli interventi.

A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato in Manutenzione e Assistenza Tecnica

consegue i risultati di apprendimento di seguito descritti in termini di competenze:

comprendere, interpretare ed analizzare schemi di impianti;

utilizzare, attraverso la conoscenza e l’applicazione della normativa sulla sicurezza,

strumenti e tecnologie specifiche;

utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta

funzionalità di apparecchiature, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione;

individuare i componenti che costituiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo

di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto

delle modalità e delle procedure stabilite;

utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi;

eseguire le regolazioni dei sistemi e degli impianti;

garantire e certificare la messa a punto degli impianti e delle macchine a regola d’arte,

collaborando alla fase di collaudo e installazione;

gestire le esigenze del committente;

reperire le risorse tecniche e tecnologiche per offrire servizi efficaci ed economicamente

correlati alle richieste.

Le competenze dell’indirizzo Manutenzione e Assistenza Tecnica sono sviluppate e integrate in

coerenza con la filiera produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio (D.P.R. n. 87 del

15/03/2010).

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2. PROFILO DELLA CLASSE

INDIRIZZO DI PROVENIENZA E DESCRIZIONE DELLA CLASSE

La classe quinta proviene dalla classe quarta formatasi nell’a.s. 2015/16 a seguito dell’unione delle

due precedenti classi terze (a.s. 2014/15) del corso Istruzione e Formazione Professionale, di

competenza regionale, una ad indirizzo ELETTRONICA, l’altra ad indirizzo MECCANICA.

La classe è costituita da 18 studenti e presenta una certa eterogeneità per quanto riguarda la sua

composizione: 8 studenti hanno conseguito la qualifica professionale di Operatore elettronico, 6

studenti la qualifica di Operatore meccanico, 2 sono stati inseriti in classe quarta, provenienti

dell’E.N.A.I.P. di Pavia, 1 è stato inserito in classe quinta, proveniente dall’IPSIA “L. Cremona” di

Pavia, dove ha conseguito il diploma di “Tecnico riparatore di veicoli a motore”, 1 in classe quarta,

proveniente dall’IPSIA “L. Cremona” di Pavia.

La classe non ha manifestato, durante l’anno scolastico, particolari problemi di carattere

disciplinare. In termini di attenzione e partecipazione alle attività didattiche proposte, vi è un

ristretto gruppo di studenti che si è distinto per aver sempre dimostrato interesse ed impegno

ottenendo risultati apprezzabili in quasi tutte le discipline. La maggioranza degli studenti ha spesso

affrontato il lavoro in classe con superficialità, discontinuità e senza la necessaria concentrazione.

Con un impegno limitato in classe ed uno studio superficiale a casa, questi studenti hanno

conseguito quindi una preparazione nel complesso accettabile, anche se piuttosto generica e talvolta

frammentaria, anche quando dotati di buone potenzialità. Una delle motivazioni può essere

individuata nella frequenza discontinua delle lezioni; infatti, le assenze registrate sono state nel

complesso abbastanza numerose. Si evidenzia che la classe in generale ha partecipato con interesse

e regolarità alle attività di alternanza scuola-lavoro, conseguendo risultati molto positivi ed

evidenziando una propensione all’attività lavorativa.

Del gruppo classe fanno parte due studenti con DSA per i quali è stato predisposto e realizzato un

Piano Didattico Personalizzato; le prove d’esame, pertanto, terranno conto di tale percorso e

accerteranno una preparazione idonea al rilascio del diploma.

Nella relazione finale relativa a ciascuno dei due studenti sono descritte nel dettaglio motivazioni e

richieste di modalità di effettuazione delle prove d’esame.

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ELENCO DOCENTI

È doveroso segnalare l’avvicendarsi, anche nel corso del biennio post qualifica, di docenti diversi in

varie discipline, come qui di seguito illustrato:

DOCENTE

DISCIPLINA

CONTINUITÀ DIDATTICA

4 ª 5 ª

MONTINARO VILMA (sostituita

da CIUFFREDA MARIA

ROSARIA da gennaio 2017)

Lingua e letteratura

italiana

X X

MONTINARO VILMA (sostituita

da CIUFFREDA MARIA

ROSARIA da gennaio 2017)

Storia X X

OTTOLINI GIULIA Lingua e letteratura

inglese

X

MAGISTRALI ELISABETTA Matematica X

CURTI CRISTIANO Tecnologie e Tecniche di

Installazione e di

Manutenzione

X

FERRARI MASSIMO Tecn. Elettro-Elettroniche

e applicazioni

X X

MASCHIO ANGELO Laboratorio di Tecnologia

Elettrico Elettronico

X X

MARCHESI DANIELE Tecnologie Meccaniche e

applicazioni

X X

PICCO MARCO (sostituito da

GIUDICE MARIA ROSARIA da

ottobre 2016)

Laboratorio tecnologico ,

Laboratorio di Tecnologia

Meccanica

X

LIVOLSI PAOLA Scienze motorie e sportive X

DEFILIPPI ANDREA Religione cattolica X X

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OBIETTIVI TRASVERSALI RAGGIUNTI

Il C.d.C. ha stabilito di schematizzare i risultati ottenuti attraverso tre livelli di preparazione:

conoscenza, competenza, capacità, così brevemente riassunti:

Conoscenza (Sapere) = acquisizione di contenuti, principi, teorie, concetti, termini, regole,

procedure, metodi, tecniche.

Capacità (Saper essere) = utilizzazione significativa e responsabile di determinate

competenze in situazioni organizzate in cui interagiscono più fattori e/o soggetti e si debba

assumere una decisione

Competenza (Saper fare) = utilizzazione delle conoscenze acquisite per risolvere situazioni

problematiche o produrre nuovi oggetti (inventare, creare).

La classe dimostra di aver raggiunto i seguenti obiettivi, in termini di conoscenze, abilità e

competenze, trasversali a tutte le discipline, perseguite nel corso dell’anno scolastico:

RAGGIUNTO DA

TUTTI MAGGIORANZA ALCUNI

CONOSCENZE

possedere una cultura generale, attraverso l’acquisizione dei

principali contenuti delle singole discipline X

acquisire le cognizioni teoriche di base del settore X

CAPACITÀ

possedere capacità linguistico - espressive X

organizzare il proprio lavoro con senso di responsabilità ed in

modo autonomo X

lavorare in gruppo e prendere decisioni X

recepire le nuove istanze emergenti dal sociale X

COMPETENZE

sviluppare un’accettabile competenza comunicativa, utilizzando

linguaggi appropriati X

interpretare in modo sistemico strutture e dinamiche del

contesto in cui si opera X

effettuare scelte, prendere decisioni, ricercando ed assumendo le

opportune informazioni X

sviluppare le competenze necessarie per eseguire mansioni

coerenti con la propria specializzazione

X

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3. PERCORSO FORMATIVO

METODI E STRUMENTI

Considerando la specificità delle diverse discipline e nel pieno rispetto della libertà di

insegnamento, ogni docente ha scelto la metodologia adatta a formare ed arricchire la personalità ed

il bagaglio culturale degli studenti.

Dato che il traguardo formativo individuato dal Consiglio di Classe è stato quello di far acquisire

conoscenze, abilità e competenze, così da sviluppare abitudini mentali orientate alla risoluzione di

problemi e alla gestione delle informazioni, la metodologia seguita da tutti i docenti ha:

riconosciuto la centralità e la partecipazione attiva dello studente a cui sono stati comunicati

i motivi delle scelte programmate e i risultati da raggiungere;

proposto momenti di cooperazione e collaborazione docente - studente e studente - studente

attraverso la ricerca o il lavoro di gruppo;

sviluppato la creatività dello studente tramite varie strategie di lavoro quali: lezione frontale,

studio dei casi, discussione;

favorito l'autovalutazione e l'autocorrezione;

rispettato gli stili e i ritmi di apprendimento degli studenti, per garantire la specificità

individuale del modo di apprendere e comportarsi;

ritenuto le verifiche un momento essenziale all'interno di un processo cognitivo efficace.

METODI

INDICATORI: 0 = mai 1 = talvolta 2 = spesso 3 = sempre

lezioni

frontali

lavori di gruppo attività lab. Pratica

Lingua e lett. italiana 2 0 0 1

Storia 3 0 0 0

Matematica 2 1 0 2

Lingua e lett. inglese 2 2 1 2

Tecn. e tecn. Ins.e Man. 2 1 2 2

Tecn. elettr. e appl. 2 1 3 2

Tecn. mecc. e appl. 2 2 2 1

Laboratorio tecnologico 2 2 1 1

Sc. motorie e sportive 2 1 3 3

Religione cattolica 2 0 1 0

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STRUMENTI

INDICATORI: 0 = mai 1 = talvolta 2 = spesso 3 = sempre

libro di

testo

mappe

concettuali

dispense

appunti

DVD lab.

lingue

lab.

PC

Lingua e lett. italiana 2 1 2 1 0 0

Storia 2 1 2 1 0 0

Matematica 1 0 3 0 0 0

Lingua e lett. inglese 1 1 1 0 0 1

Tecn. e tecn. Ins.e Man. 2 1 3 0 0 2

Tecn. elettr. e appl. 0 1 3 0 0 2

Tecn. mecc. e appl. 0 1 3 0 0 2

Laboratorio tecnologico 1 1 2 1 0 0

Sc. motorie e sportive 0 0 0 0 0 0

Religione cattolica 0 0 0 2 0 0

MODALITÀ DI VERIFICA E DI RECUPERO

Le verifiche sono state effettuate non solo per accertare i livelli di conseguimento degli obiettivi

disciplinari, ma anche per attivare interventi differenziati per fini e modalità e per valorizzare le

potenzialità di ciascuno.

Le modalità di verifica, di varia tipologia, come da tabella, hanno consentito periodici e rapidi

accertamenti del livello raggiunto dai singoli e dalla classe in ordine a determinati traguardi

formativi generali e specifici.

TIPOLOGIE

INDICATORI: 0 = mai 1 = talvolta 2 = spesso 3 = sempre

interr.

lunga

interr.

breve

prod. di

testi

prove

strut - semist

risoluzione

problemi

lavori

di gruppo

Lingua e lett. italiana 2 1 1 0 0 0

Storia 1 1 0 2 0 0

Matematica 1 2 0 1 2 1

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Lingua e lett. inglese 0 1 0 2 0 1

Tecn. e tecn. Ins.e Man. 0 0 1 1 2 0

Tecn. elettr. e appl. 1 2 0 2 2 0

Tecn. mecc. e appl. 0 1 2 2 2 2

Laboratorio tecnologico 0 1 2 1 2 2

Sc. motorie e sportive 0 1 0 0 1 1

Religione cattolica 0 1 0 0 0 0

La classe, al termine di ogni attività di valutazione, è stata supportata, quando necessario, da

interventi di recupero in itinere o pomeridiani.

MODALITÀ DI VALUTAZIONE

Ogni docente ha valutato in modo sistematico il feedback cognitivo, utilizzando in tal senso le

verifiche per poter adeguare i propri interventi alle necessità che sono emerse, predisponendo

strategie e attività di sostegno/recupero nonché di potenziamento/approfondimento durante il

processo didattico - formativo.

La valutazione è stata il risultato della lettura unitaria della persona in tutte le sue componenti:

livelli individuali di partenza, sensibilità, affettività, ambiente, capacità, volontà, memoria,

competenze, operatività, conoscenze.

È stata inoltre formativa e sommativa e ha preso in considerazione il percorso umano, educativo e

culturale dell'allievo, nei momenti istituzionali o al termine di un processo organico di

apprendimento.

Nello specifico, il Consiglio di Classe, attenendosi ai criteri di valutazione esplicitati nel PTOF, ha

considerato non solo la media aritmetica dei voti, ma anche elementi quali:

il progresso dell’apprendimento rispetto ai livelli di partenza;

l’impegno manifestato ed il rispetto delle scadenze;

la partecipazione all’attività didattica;

l’assiduità alla frequenza.

Al fine di rendere più omogenea la valutazione delle prestazioni degli studenti nelle varie

discipline, pur tenendo conto della specificità e delle diversità contenutistiche e metodologiche fra

esse esistenti, i docenti hanno utilizzato la specifica griglia, definita dal Collegio dei Docenti, per

la “misurazione” del livello di apprendimento realizzato dallo studente.

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ATTIVITÀ COMPLEMENTARI ED INTEGRATIVE

Partecipazione degli studenti

minoranza maggioranza

Visite guidate BI – MU (06/10) X

Viaggi di istruzione Budapest (dal 13 al 17/03) X

Interventi – conferenze -

progetti

- Conferenza sulla giornata della

memoria (13/01)

- Conferenza della Camera di

Commercio (24/01)

- Giornata della memoria. Visione

del film “La storia di una ladra di

libri” (27/01)

- Progetto “Settimana del Cuore”

(06/03)

- Presentazione delle facoltà

universitarie presso l’Università

degli Studi di Pavia (29/03)

- Presentazione facoltà di ingegneria

(07/04)

- Incontro con il direttore sanitario

dell’AVIS di Stradella (04/04)

- Conferenza “La zona grigia da i

sommersi e i salvati” – dott. Fabio

Levi (20/04)

- Progetto “Il Cantiere delle Idee”

(08/05 e 19/05)

- Visione del film “Torneranno i

prati” di Ermanno Olmi (09/05)

- “Marcia della Legalità” e

conferenza su “Corruzione e

criminalità organizzata” (24/05)

X

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ATTIVITÀ PREPARATORIA ALLE PROVE D’ESAME

I docenti, in linea con la programmazione redatta all’inizio dell’anno scolastico, si sono adoperati

ad illustrare e far sperimentare agli studenti le modalità di svolgimento dell’Esame di Stato

conclusivo del loro ciclo di studi.

A tal fine, nel corso del II quadrimestre, hanno proposto alla classe due simulazioni della prima,

della seconda e della terza prova scritta. Di seguito è riportato il calendario delle simulazioni e per

le simulazioni di III prova sono specificate la tipologia e le discipline coinvolte:

SIMULAZIONI PRIMA PROVA SCRITTA:

simulazione data

1^ 21/02/2017

2^ 04/04/2017

SIMULAZIONI SECONDA PROVA SCRITTA: Tecnologie e Tecniche di Installazione e di Manutenzione

SIMULAZIONI TERZA PROVA SCRITTA:

simulazione data discipline coinvolte Tipologia

1^ 07/03/2017 - Inglese

- Matematica

- Tecn. elettro-elettroniche e applicazioni

- Tecn. meccaniche e applicazioni

B + C (per

ciascuna disciplina

2 quesiti a risposta

singola e 4 quesiti a

risposta multipla)

2^ 28/04/2017 - Inglese

- Matematica

- Tecn. elettro-elettroniche e applicazioni

- Tecn. meccaniche e applicazioni

B + C (per

ciascuna disciplina

2 quesiti a risposta

singola e 4 quesiti a

risposta multipla)

simulazione data

1^ 27/03/2017

2^ 15/05/2017

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ALTERNANZA SCUOLA – LAVORO

Referente: Ferrari Massimo.

Il periodo di Alternanza scuola – lavoro è stato svolto ad inizio anno scolastico (dal 24/10 al 5/11)

per un totale progettato di 80 ore.

Tale esperienza ha dato, per quasi tutti gli studenti, un esito molto positivo: anche gli elementi meno

portati ad attività teoriche hanno dimostrato in questo periodo senso di responsabilità, interesse e

disponibilità per le attività pratiche svolte.

Molti studenti hanno addirittura svolto più ore di quelle progettate, recandosi per più tempo in

azienda o rendendosi disponibili a trasferte sul territorio.

Sono state svolte anche 10 ore di IFS, soprattutto sul tema del sito internet di un’azienda. Tali

lezioni, di tipo pratico, non si sono però legate al portale CONFAO, ma alla creazione di loghi e siti

sul portale Altrevista.

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4. PROGRAMMI

DISCIPLINE: Lingua e letteratura italiana - Storia

DOCENTE: Maria Rosaria Ciuffreda

LIBRI DI TESTO ADOTTATI:

- Paolo Di Sacco, Chiare lettere vol. 3- Dall’Ottocento a oggi, Edizioni Scolastiche Bruno

Mondadori

- Giorgio De Vecchi e Giorgio Giovannetti, Storia in corso vol. 3- Il Novecento e la

globalizzazione, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori

OBIETTIVI SPECIFICI DISCIPLINARI:

Italiano:

- padroneggiare il mezzo linguistico nella ricezione e nella produzione scritta e orale;

- saper affrontare in modo autonomo e critico letture di testi di vario tipo;

- riconoscere e interpretare le varie tipologie testuali;

- realizzare confronti fra testi dello stesso autore e di autori diversi, dello stesso genere e di

genere diverso;

- saper contestualizzare un testo;

- conoscere contenuti disciplinari inerenti la lirica e la narrativa del '900 e del periodo

compreso tra ‘800 e ‘900, conoscere la storia delle idee, il contesto storico e il profilo

intellettuale e la produzione dei principali autori dell’età contemporanea.

Storia:

- conoscere i principali eventi dell’epoca contemporanea, partendo dall’analisi delle premesse

e delle cause della Prima Guerra Mondiale fino ai giorni nostri;

- riconoscere i collegamenti esistenti tra eventi, fenomeni, personaggi del passato e la realtà

presente;

- saper analizzare in maniera critica gli eventi storici, comprendere le cause dei cambiamenti,

saper analizzare il contesto geopolitico.

CONTENUTI TRATTATI:

Italiano

Positivismo, Naturalismo, Verismo

- La filosofia del Positivismo

- la poetica naturalista: Èmile Zola

- Il Verismo italiano: Luigi Capuana, Giovanni Verga

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Il Decadentismo

- La poetica simbolista

- Il romanzo decadente: Oscar Wilde

- GABRIELE D’ANNUNZIO: contesto storico-culturale, biografia, poetica (estetismo, tema

del superuomo, il romanzo decadente, la poesia).

Opere: Il Piacere, Alcyone (La pioggia nel pineto )

- GIOVANNI PASCOLI: biografia, lo sperimentalismo pascoliano tra classicismo e

simbolismo, la poetica del “fanciullino”.

Opere: Myricae (poesie: Arano, Novembre), Canti di Castelvecchio (poesie: La mia sera,

La cavalla storna)

La crisi interiore dell’individuo all’inizio del 900

- Il romanzo del novecento tra sperimentalismo e temi psicologici

- ITALO SVEVO: la formazione e le idee (da Darwin alla psicoanalisi di Freud)

I romanzi: Una vita, Senilità, La coscienza di Zeno.

- LUIGI PIRANDELLO: biografia, il relativismo e la poetica dell’umorismo, il teatro

pirandelliano.

Opere: romanzi (Il fu mattia Pascal, Uno, nessuno e centomila) e opere teatrali (Enrico IV,

Sei personaggi in cerca d’autore).

La nuova tradizione poetica del Novecento

- L’esperienza del Futurismo e la sperimentazione linguistica

- Il movimento crepuscolare

- L’Ermetismo

- GIUSEPPE UNGARETTI: biografia, contesto storico-culturale, la formazione e le idee, le

raccolte poetiche.

Poesie: San Martino del Carso, Veglia, Fratelli, Sono una creatura, Soldati.

- SALVATORE QUASIMODO: biografia, contesto storico-culturale, la formazione e le idee.

Poesie: Ed è subito sera, Alle fronde dei salici

- EUGENIO MONTALE: biografia, contesto storico-culturale, l’itinerario delle opere e i temi,

le tre stagioni poetiche di Montale.

Poesie: Non chiederci la parola, Non recidere forbice quel volto.

Il romanzo nell’età contemporanea dal Neorealismo al Postmoderno

- Il Neorealismo e la nuova posizione degli intellettuali

- La narrativa di guerra e di resistenza: PRIMO LEVI (Se questo è un uomo, I sommersi e i

salvati)

- CESARE PAVESE (Lavorare Stanca)

- Accenni al romanzo sperimentale (Italo Calvino)

Storia

- I principali cambiamenti sociali dopo la seconda Rivoluzione Industriale.

- Innovazione tecnologiche e società di massa tra fine 800 e 900.

- L’Italia nell’età giolittiana.

- La situazione politico-militare agli albori del primo conflitto mondiale.

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- Lo scoppio del conflitto: la guerra di trincea; l’Italia dalla neutralità all’intervento; la svolta

del 1917 e la conclusione della guerra.

- La Russia e il Bolscevismo, il governo di Lenin, la nascita dell’Unione Sovietica; L’Urss di

Stalin.

- Fine dei grandi imperi multinazionali e crisi dell’imperialismo.

- L’Italia dopo il primo dopoguerra; l’ascesa del Fascismo; La politica economica e la politica

estera del Fascismo.

- La Germania dalla crisi al Nazismo; L’ascesa di Hitler e la costruzione di uno stato

totalitario; la persecuzione delle opposizioni e delle minoranze etniche; l’alleanza con

Mussolini e l’appoggio alla dittatura fascista in Spagna.

- La Seconda Guerra Mondiale: le cause e le fasi principali della guerra; il crollo del fascismo

e la lotta di liberazione, la fine del conflitto e i trattati di pace.

- Il mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale, le superpotenze e le zone d’influenza, la

distensione, il processo di decolonizzazione.

I programmi originali sono firmati dai rappresentanti di classe e dalla docente (prof. ssa Maria

Rosaria Ciuffreda).

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DISCIPLINA: Lingua e letteratura inglese

DOCENTE: Giulia Ottolini

LIBRO DI TESTO ADOTTATO:

R. Beolé , Margherita Robba New Electr-on, Edisco Editore

OBIETTIVI SPECIFICI DISCIPLINARI:

- sapersi orientare nella comprensione di pubblicazioni nella lingua straniera relative al settore

specifico;

- saper stabilire rapporti interpersonali efficaci, sostenendo una conversazione funzionalmente

adeguata al contesto ed alla situazione di comunicazione, su argomenti di carattere specifico

all’indirizzo;

- saper descrivere processi e/o situazioni con chiarezza logica, precisione lessicale, capacità di

elaborazione personale;

- usare la lingua inglese con adeguata consapevolezza dei significati che essa trasmette in base

alla conoscenza della civiltà e della cultura dei paesi anglofobi;

- saper trasporre in lingua italiana, oralmente e per iscritto, il significato generale di testi, con

particolare attenzione all’autenticità dell’espressione italiana e alla precisione della

terminologia specifica.

CONTENUTI TRATTATI:

Ripresa degli argomenti grammaticali con particolare riguardo alle strutture più utilizzate nella

produzione scritta e orale inerente allo specifico indirizzo.

- Moving charges and electric current:

Electricity and current flow

Moving electrons

- Electronics:

What is electronics?

Electronic functions

- Electronic circuits:

Breadboards

- Networks:

What is the Global Positioning System?

- Automation:

What is automation?

Handling the automation process

Automation and society

- Robotics:

What is a Robot?

What a robot looks like

Why a robot?

Mobile robots

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- Workplace safety: what can we do to make a workplace safe?

- Safety at work: safety colors and signs

- Fotocopie fornite dall’insegnante:

The industrial Revolution around the world

Drones

Google

An app for everything

Physics – Nuclear fission

How power grids work

Il programma originale è firmato dai rappresentanti di classe e dalla docente (prof. ssa Giulia

Ottolini).

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DISCIPLINA: Matematica

DOCENTE: Elisabetta Magistrali

LIBRI DI TESTO ADOTTATI:

Bergamini M. - Trifone AM. - Barozzi G. “Matematica. bianco. Modulo S - Libro digitale

(eBook+Libro) Disequazioni e funzioni con maths in english” – Zanichelli

Bergamini M. - Trifone AM. - Barozzi G. “Matematica. bianco. Moduli UV - Libro digitale

(eBook+Libro) Limiti, derivate e studio di funzioni con maths in english” – Zanichelli

OBIETTIVI SPECIFICI DISCIPLINARI:

Acquisire le conoscenze e le procedure di base per effettuare uno studio di funzione.

In particolare:

SAPERE:

conoscere il concetto di funzione reale di variabile reale;

conoscere il concetto di dominio di una funzione;

conoscere il concetto di limite di una funzione e i teoremi sui limiti;

conoscere il concetto di asintoto di una funzione

SAPER FARE:

classificare una funzione e determinarne il dominio;

determinare le coordinate dei punti di intersezione di una funzione con gli assi cartesiani;

studiare il segno di una funzione;

determinare l’equazione degli eventuali asintoti di una funzione;

rappresentare sul piano cartesiano tutti gli elementi ottenuti con il calcolo algebrico.

CONTENUTI TRATTATI:

Modulo n° 1 – Richiami

1.1 Ripasso: equazioni intere di I e II grado; disequazioni intere di I e II grado; disequazioni

frazionarie; sistemi di disequazioni.

Modulo n° 2 - Le funzioni di una variabile

2.1 Il concetto di funzione. Funzioni numeriche. Funzioni matematiche. Funzioni reali di variabile

reale.

2.2 La classificazione delle funzioni.

Cenni alle funzioni esponenziali, logaritmiche, goniometriche.

2.3 Dominio e codominio di una funzione.

2.4 Intersezioni di una funzione con gli assi cartesiani.

2.5 Segno di una funzione.

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Modulo n° 3 - Limiti

3.1 Concetto di limite di una funzione

3.1.1 Ricerca del limite di una funzione mediante una tabella di valori approssimati per

difetto/eccesso.

3.1.2 Limite destro e limite sinistro.

3.1.3 Limiti finiti/infiniti per x tendente ad un valore finito/infinito

3.2 Limite della somma, della differenza, del prodotto, del quoziente di due funzioni.

3.3 Le forme indeterminate - e /.

3.4 Asintoti verticali e orizzontali.

Il programma originale è firmato dai rappresentanti di classe e dalla docente (prof. ssa Elisabetta

Magistrali).

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DISCIPLINA: Tecnologie e Tecniche di Installazione e Manutenzione

DOCENTI: Cristiano Curti, Angelo Maschio

LIBRO DI TESTO ADOTTATO:

Autori: Vittorio Savi, Piergiorgio Nasuti, Luigi Vacondio.

Casa editrice Calderini

Titolo: Tecnologie e Tecniche di Installazione e di Manutenzione3.

OBIETTIVI SPECIFICI DISCIPLINARI:

- Descrivere il funzionamento di un sistema di controllo

- Progettare un semplice sistema di controllo aperto o chiuso

- Classificare i guasti e descrivere le fasi della vita di un dispositivo

- Calcolare l’affidabilità di un sistema ad uno o più componenti

- Classificare e descrivere le varie tipologie di manutenzione

- Comprendere le differenze tra i tipi società

- Interpretare correttamente la cartellonistica di sicurezza

- Comprendere utilizzo e utilità dei principali dispositivi di sicurezza

- Comprendere il concetto di qualità del prodotto e qualità totale

- Riconoscere i principali marchi e certificazioni di qualità e il loro significato

- Conoscere le caratteristiche per la scrittura di un documento tecnico quale una relazione o un manuale

d'istruzione.

- Conoscere il significato di computo metrico e analisi di prezzo

CONTENUTI TRATTATI:

MODULO 1 - Premesse e richiami

U.D. 1.1: Principali segni grafici e codici letterali.

U.D. 1.2: Richiamo della rappresentazione di schemi.

U.D. 1.3: Richiamo sulle caratteristiche dei principali componenti elettronici di potenza.

U.D. 1.4: PLC: richiamo all’architettura hardware e software.

MODULO 2 – Sistemi automatici

U.D. 2.1: Principali funzioni rappresentative di segnali analogici.

U.D. 2.2: Trasformata di Laplace: cenni

U.D. 2.3: Funzione di trasferimento.

U.D. 2.5: Risposta dei sistemi lineari Tempo- invarianti nel dominio del tempo.

U.D. 2.6: Sistemi di controllo ad anello aperto e ad anello chiuso.

U.D. 2.7: Caratteristiche dei sistemi di controllo ad anello chiuso, continui, lineari, tempo-

invarianti.

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MODULO 3 – Le reti di comunicazioni

U.D. 3.1: Configurazione delle reti. Modello ISO/OSI Reti ad anello, ad albero e a BUS.

U.D. 3.2: Sistemi e mezzi di comunicazione. Rete FIELD-BUS. I vantaggi di una rete BUS.

MODULO 4 – Guasti e manutenzione

U.D. 4.1: Guasti.

U.D. 4.2: Affidabilità.

U.D. 4.3: Manutenzione.

MODULO 5 – Economia e organizzazione della produzione

U.D. 5.1: Impresa, azienda, società: definizioni.

U.D. 5.2: Organizzazione aziendale.

U.D. 5.3: Programmazione e coordinamento della produzione.

MODULO 6 – Sicurezza sul lavoro in ambiti specifici

U.D. 6.1: Sicurezza nei luoghi di lavoro.

U.D. 6.2: Lavori elettrici.

U.D. 6.3: Luoghi con pericolo di esplosione.

U.D. 6.4: Cantieri edili.

MODULO 7 – Qualità e certificazione

U.D. 8.1: Cenni su Qualità del prodotto e qualità totale.

U.D. 8.2: Cenni su Certificazione di prodotto.

MODULO 8 – Documentazione tecnica, appalto delle opere

U.D. 7.1: Struttura di una relazione tecnica.

U.D. 7.2: Manuali di istruzione.

U.D. 7.3: Computo metrico ed analisi prezzi.

U.D. 7.4: Progetto, appalto e collaudo.

ESERCITAZIONI PRATICHE IN LABORATORIO:

1) Trattazione generale sulla documentazione tecnica in relazione alle varie tipologie d’intervento

manutentivo: esempio di scheda da predisporre per una manutenzione programmata.

Periodo svolgimento: ottobre.

2) Circuito elettrico per il comando di un motore elettrico asincrono trifase: marcia/arresto con

autoalimentazione della bobina del teleruttore (realizzazione pratica). Analisi dei circuiti di:

comando/segnalazione/potenza. Utilizzo e comprensione dello schema funzionale.

Periodo svolgimento: ottobre/novembre.

3) Motore asincrono trifase: struttura elettrica e meccanica – funzionamento – attività manutentiva

con predisposizione di relativa scheda tecnica.

Periodo svolgimento: novembre.

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4) Simulazione Intervento manutentivo sul trapano a colonna in dotazione al laboratorio:

verifiche su struttura elettrica e meccanica – controllo dei sistemi di protezione anti infortunistici.

Periodo svolgimento: dicembre.

5) Simulazione intervento manutentivo su guasto per un impianto costituito da: nastro

trasportatore – motore elettrico asincrono trifase con relativo circuito di comando e segnalazione –

n. 2 interruttori di posizione (fine corsa).

Periodo svolgimento: dicembre.

6) Elettropompe: struttura elettrica e meccanica – tipologie in relazione allo specifico utilizzo –

parametri fondamentali (potenza-portata- prevalenza) – specifiche per la manutenzione con scheda

tecnica di rilevazione.

Periodo svolgimento: gennaio.

7) Interruttore meccanico di posizione (fine corsa) – struttura elettrica e meccanica – varie

tipologie di interruttori in relazione allo specifico utilizzo – installazione e collaudo – scheda

tecnica per la manutenzione.

Periodo svolgimento: gennaio/febbraio.

8) Processo di automazione: schema a blocchi – contestualizzazione del PLC nel processo di

automazione – architettura di un PLC – linguaggi di programmazione – ingressi/uscite

Periodo svolgimento: febbraio.

9) Impianto fotovoltaico: cenno sulle fonti energetiche rinnovabili – impatto ambientale –

normative vigenti – struttura dell’impianto – manutenzione.

Periodo svolgimento: febbraio/marzo.

10) Impianto termico: normative vigenti – analisi per blocchi funzionali – manutenzione per i

controlli normativi – manutenzione per efficienza impianto.

Periodo svolgimento: marzo.

11) Impianto pneumatico: struttura dell’impianto – analogie con l’impianto elettrico e idraulico – la

manutenzione con predisposizione di relativa documentazione tecnica

Periodo svolgimento: aprile.

12) Simulazione propedeutica all’esame di maturità: si deve intervenire su guasto; il cliente

richiede una sintetica nota d’intervento e successivo preventivo analitico per riparare il guasto.

Inoltre, viene formulata la richiesta per un preventivo analitico relativo all’implementazione di una

parte dell’impianto (manutenzione migliorativa) e la predisposizione di una scheda per organizzare

la manutenzione programmata di tutto l’impianto.

Periodo svolgimento: maggio

Il programma originale è firmato dai rappresentanti di classe e dai docenti (prof. Cristiano Curti –

prof. Angelo Maschio).

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DISCIPLINA: Tecnologie elettrico – elettroniche ed applicazioni

DOCENTI: Massimo Ferrari, Angelo Maschio

LIBRO DI TESTO CONSIGLIATO: Savi, Vacondio “Tecnologie Elettrico – Elettroniche ed

Applicazioni” - Ed. Calderini

Materiali on line - http://www.didatticaprofessionale.it/moodle/course/view.php?id=83

OBIETTIVI SPECIFICI DISCIPLINARI:

SAPERE E SEPER FARE:

Le basi dei segnali elettrici (sinusoide, tensione massima, periodo frequenza)

Cenni sull’alimentazione trifase

Riconoscere ed applicare semplici circuiti lineari con operazionali

Riconoscere ed applicare semplici circuiti non lineari con operazionali

Conoscere le basi di funzionamento dei principali tipi di motori

Conoscere la struttura del PLC e le basi del suo funzionamento

CONTENUTI TRATTATI:

1 Richiami di Elettrotecnica di Base (ripasso inizio anno)

1.1 Le cariche

1.2 Tensione e Corrente

1.3 Corrente Alternata - Parametri

1.4 Generazione dell'onda sinusoidale

1.5 Sistema Trifase in corrente alternata

2 Amplificatore Operazionale (schemi e formule base)

2.1 Struttura, Ideale, Reale

2.2 Applicazioni Lineari: invertente, non invertente, buffer, differenziale,

sommatore invertente, sommatore non invertente

2.3 Applicazioni non Lineari: comparatore, comparatore con isteresi, astabile,

monostabile

3 Macchine elettriche rotanti

3.1 Macchine elettriche classificazione

3.2 Motori tipi e caratteristiche

3.3 Motori in corrente Alternata

3.4 Motori in corrente Continua

3.5 Motori Passo Passo

3.6 Motori Lineari (cenni)

4 Automazione

4.1 Classificazione dei controllori

4.2 PLC: struttura

4.3 PLC: programmazione

4.4 CIM e fabbrica automatica

Il programma originale è firmato dai rappresentanti di classe e dai docenti (prof. Massimo Ferrari

– prof. Angelo Maschio).

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DISCIPLINA: Tecnologie meccaniche e applicazioni

DOCENTI: Daniele Marchesi, Maria Rosaria Giudice

LIBRI DI TESTO ADOTTATI:

Caligaris, Fava, Tomasello, Pivetta

Tecnologie meccaniche ed applicazioni vol.3

Hoepli editore

OBIETTIVI SPECIFICI DISCIPLINARI:

Conoscere i principali principi di funzionamento delle m.u. a controllo numerico e tradizionali

unitamente alla loro manutenzione

CONTENUTI TRATTATI:

- organizzazione della produzione: principi di organizzazione aziendale, controllo e collaudo,

analisi dei tempi di lavorazione, determinazione del tempo totale di lavoro, fabbisogno dei

mezzi di produzione, contabilizzazione dei costi, uso delle macchine a cnc;

- metodi tradizionali ed innovativi nella manutenzione delle macchine utensili;

- apparecchiature ed impianti meccanici: smontaggio e rimontaggio;

- apparecchiature ed impianti oleodinamici;

- documentazione e certificazione: certificazione di manutenzione di impianti e relativi

modelli, il contratto di manutenzione;

- elementi di economia dell'impresa: l'impresa, l'imprenditore, la contabilità, i centri di costo, i

costi, i ricavi.

Il programma originale è firmato dai rappresentanti di classe e dai docenti (prof. Daniele Marchesi

– prof. ssa Maria Rosaria Giudice).

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DISCIPLINA: Laboratorio tecnologico

DOCENTE: Maria Rosaria Giudice

LIBRI DI TESTO ADOTTATI:

Caligaris, Fava, Tomasello, Pivetta

Tecnologie meccaniche ed applicazioni vol.3

Hoepli editore

OBIETTIVI SPECIFICI DISCIPLINARI:

Conoscere i principali principi di funzionamento delle m.u. a controllo numerico e tradizionali

unitamente alla loro manutenzione

CONTENUTI TRATTATI:

Controllo numerico

La tecnologia del controllo numerico

Le macchine utensili a controllo numerico

Cenni sui trasduttori

La matematica del controllo numerico

Sistemi di coordinate rappresentazione dei punti in un sistema di riferimento

zero macchina e zero pezzo

programmazione cnc per fresatrici e centri di lavoro

generalita’

struttura del programma

funzioni preparatorie iso

funzioni ausiliarie iso

approfondimenti delle istruzioni iso,25

cicli fissi

cenni sulla programmazione avanzata

programmazione cnc per torni

cicli di lavoro

elementi di Statistica

Il programma originale è firmato dai rappresentanti di classe e dalla docente (prof. ssa Maria

Rosaria Giudice).

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DISCIPLINA: Scienze motorie

DOCENTE: Paola Livolsi

LIBRI DI TESTO ADOTTATI: Nessuno

OBIETTIVI SPECIFICI DISCIPLINARI:

Potenziamento fisiologico: forza, resistenza, velocità, mobilità articolare.

Rielaborazione degli schemi motori.

Consolidamento del carattere, socialità e senso civico.

Conoscenza e pratica delle attività sportive.

Informazioni sulla tutela della salute; prevenzione degli infortuni; conoscenze e promozione

di corretti stili di vita.

CONTENUTI TRATTATI:

Miglioramento delle capacità condizionali: forza, resistenza, velocità.

Sport individuali: atletica leggera (corse, salti, lanci).

Sport di squadra: Pallavolo, Pallacanestro, Calcio a 5, Hitball, Madball.

Primo soccorso e massaggio cardiaco.

Il programma originale è firmato dai rappresentanti di classe e dalla docente (prof. ssa Paola

Livolsi).

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DISCIPLINA: Religione Cattolica

DOCENTE: Andrea Defilippi

LIBRI DI TESTO ADOTTATI: Nessun libro di testo è stato adottato.

OBIETTIVI SPECIFICI DISCIPLINARI:

SAPERE:

− Ruolo della religione nella società contemporanea globalizzata; − Matrimonio e famiglia; scelte di vita, vocazione e professione: etica cristiana a confronto con altre

visioni valoriali contemporanee; − linee di fondo del Magistero della Chiesa e suo impegno per la pace, la giustizia e la salvaguardia

della dignità umana in ogni luogo ed in ogni tempo; − valore della vita e dignità della persona: diritti fondamentali, libertà di coscienza, responsabilità,

pace e impegno per la giustizia sociale.

SAPER FARE:

− Riconoscere nel concetto di “persona” l’idea chiave per affrontare le principali questioni etiche e di

attualità; - individuare la visione cristiana della vita umana e il suo fine ultimo nel confronto con

quella di altre religioni e sistemi di pensiero;

− riconoscere il rilievo morale delle azioni umane con particolare riferimento alle relazioni

interpersonali, alla vita pubblica e professionale, allo sviluppo scientifico e tecnologico;

− lasciarsi interrogare dalle scelte e dalle possibilità che l’uomo ha di fronte alla vita.

CONTENUTI TRATTATI:

1. Modulo n° 1 – Etica e morale

Definizione della materia

L’etica sociale

L’etica dei rapporti interpersonali

L’etica dell’affettività

L’etica politica

L’etica della economia

2. Modulo n° 2 - La Chiesa nell’età contemporanea

La dottrina sociale della Chiesa

Papa Francesco

3. Modulo n° 3 - Tra crisi e riscatto

La crisi economica contemporanea e la crisi etica

Il programma originale è firmato dai rappresentanti di classe e dal docente (prof. Andrea

Defilippi).

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5. SIMULAZIONI DELLE PROVE D’ESAME E GRIGLIE

DI VALUTAZIONE

Prima simulazione della I prova scritta (21/02/2017)

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

L. PIRANDELLO, Il piacere dell'onestà ATTO PRIMO - SCENA OTTAVA BALDOVINO, FABIO

1 BALDOVINO (seduto, s'insella le lenti su la punta del naso e, reclinando indietro il capo) Le chiedo, prima di tutto, una grazia. FABIO Dica, dica... BALDOVINO Signor marchese, che mi parli aperto.

5 FABIO Ah, sì, sì... Anzi, non chiedo di meglio. BALDOVINO Grazie. Lei forse però non intende questa espressione "aperto", come la intendo io. FABIO Ma... non so... aperto... con tutta franchezza...

E poiché Baldovino, con un dito, fa cenno di no:

10

...E come, allora? BALDOVINO Non basta. Ecco, veda, signor marchese: inevitabilmente, noi ci costruiamo. Mi spiego. Io entro qua, e divento subito, di fronte a lei, quello che devo essere, quello che posso essere - mi costruisco - cioè, me le presento¹ in una forma adatta alla relazione che debbo contrarre con lei. E lo

15 stesso fa di sé anche lei che mi riceve. Ma, in fondo, dentro queste costruzioni nostre messe così di fronte, dietro le gelosie² e le imposte, restano poi ben nascosti i pensieri nostri più segreti, i nostri più intimi sentimenti, tutto ciò che siamo per noi stessi, fuori delle relazioni che vogliamo stabilire. - Mi sono spiegato?

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30

FABIO Sì, sì, benissimo… Ah, benissimo! [...]

20 BALDOVINO Comincio io, allora, se permette, a parlarle aperto. - Provo da un pezzo, signor marchese - dentro - un disgusto indicibile delle abiette costruzioni di me, che debbo mandare avanti nelle relazioni che mi vedo costretto a contrarre coi miei... diciamo simili, se lei non s'offende. FABIO No, prego... dica, dica pure... BALDOVINO Io mi vedo, mi vedo di continuo, signor marchese; e dico: - Ma quanto è vile, ma com'è

25 indegno questo che tu ora stai facendo! FABIO (sconcertato, imbarazzato) Oh Dio... ma no... perché? BALDOVINO Perché sì, scusi. Lei, tutt'al più, potrebbe domandarmi perché allora lo faccio? Ma perché... molto per colpa mia, molto anche per colpa d'altri, e ora, per necessità di cose, non posso fare altrimenti. Volerci in un modo o in un altro, signor marchese, è presto fatto: tutto sta, poi, se

30 possiamo essere quali ci vogliamo. [...] Ora, scusi, debbo toccare un altro tasto molto delicato. FABIO Mia moglie? BALDOVINO Ne è separato. - Per torti... - lo so, lei è un perfetto gentiluomo - e chi non è capace di farne, è destinato a riceverne. - Per torti, dunque, della moglie. - E ha trovato qua una consolazione. Ma la vita - trista usuraja - si fa pagare quell'uno di bene che concede, con cento di noje e di dispiaceri.

35 FABIO Purtroppo! BALDOVINO Eh, l'avrei a sapere! - Bisogna che ella sconti la sua consolazione, signor marchese! Ha davanti l'ombra minacciosa d'un protesto senza dilazione. - Vengo io a mettere una firma d'avallo, e ad assumermi di pagare la sua cambiale. - Non può credere, signor marchese, quanto piacere mi faccia questa vendetta che posso prendermi contro la società che nega ogni credito alla mia firma. Imporre

40 questa mia firma; dire: - Ecco qua: uno ha preso alla vita quel che non doveva e ora pago io per lui, perché se io non pagassi, qua un'onestà fallirebbe, qua l'onore d'una famiglia farebbe bancarotta; signor marchese, è per me una bella soddisfazione: una rivincita! Creda che non lo faccio per altro. [...] FABIO Ecco, bene! E allora, questo. Benissimo! Io non vado cercando altro, signor Baldovino. L'onestà! La bontà dei sentimenti! [...]

45 BALDOVINO Ma le conseguenze, signor marchese, scusi! [...] FABIO Ecco... caro signore... - capirà… - già lei stesso l'ha detto - non... non mi trovo in condizione di seguirla bene, in questo momento [...]

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31

BALDOVINO - È facilissimo. Che debbo fare io? - Nulla. - Rappresento la forma. - L'azione - e non bella - la commette lei: - l'ha già commessa, e io gliela riparo; seguiterà a commetterla, e io la nasconderò. -

50 Ma per nasconderla bene, nel suo stesso interesse e nell'interesse sopratutto della signorina, bisogna che lei mi rispetti; e non le sarà facile nella parte che si vuol riserbare! - Rispetti, dico, non propriamente me, ma la forma - la forma che io rappresento: l'onesto marito d'una signora perbene. Non la vuol rispettare? FABIO Ma sì, certo!

55 BALDOVINO E non comprende che sarà tanto più rigorosa e tiranna, questa forma, quanto più pura lei vorrà che sia la mia onestà? - Perciò le dicevo di badare alle conseguenze. [...] FABIO Come... perché, scusi? - Io non vedo tutte codeste difficoltà che vede lei! BALDOVINO Credo mio obbligo fargliele vedere, signor marchese. Lei è un gentiluomo. Necessità di cose, di condizioni, la costringono a non agire onestamente. Ma lei non può fare a meno dell'onestà!

60 Tanto vero che, non potendo trovarla in ciò che fa, la vuole in me. Devo rappresentarla io, la sua onestà: - esser cioè, l'onesto marito d'una donna, che non può essere sua moglie; l'onesto padre d'un nascituro che non può essere suo figlio. È vero questo? FABIO Sì, sì, è vero. BALDOVINO Ma se la donna è sua, e non mia; se il figliuolo è suo, e non mio, non capisce che non

65 basterà che sia onesto soltanto io? Dovrà essere onesto anche lei, signor marchese, davanti a me. Per forza! - Onesto io, onesti tutti. - Per forza! FABIO Come come? Non capisco! Aspetti...

Note: (1) - 1 mi presento a lei (2) - 2 le persiane

Luigi PIRANDELLO (Girgenti 1867 - Roma 1936) ebbe il premio Nobel nel 1934. Tutta la sua produzione è percorsa dal filo rosso dell'assurdo e del tragico della condizione umana, dal contrasto tra apparenza e realtà e dallo sfaccettarsi della verità. Il testo proposto è tratto da Il piacere dell'onestà, commedia in tre atti, rappresentata per la prima volta a Torino il 25 novembre 1917. La vicenda è collocata ai primi del Novecento in una città delle Marche.

Analisi del testo

A. La figura di Baldovino

1. Cerca e commenta nelle battute di Baldovino le parole e le espressioni che meglio rivelano le sue posizioni e intenzioni nella trattativa.

2. Nel brano dalla riga 19 alla riga 41 quali esperienze affiorano della precedente vita di Baldovino?

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3. In quale brano emerge più chiaramente il quadro delle "apparenze" da salvare? Individualo e commentalo.

B. La figura di Fabio

1. Come si caratterizza il linguaggio di Fabio rispetto a quello di Baldovino? 2. Quando Fabio (righe 42 e 43) parla di "onestà" e "bontà dei sentimenti" da parte di

Baldovino, a che cosa sembra riferirsi? 3. In questo dialogo, Fabio fa finta di non capire i discorsi di Baldovino o non li comprende

davvero? Argomenta la tua risposta.

Commento complessivo e approfondimenti

1. Da questa vicenda, che per lungo tratto ci presenta personaggi pieni di ipocrisia e abituati al raggiro, si ricava alla fine anche una morale positiva? In che modo il pessimismo di Pirandello, quale si riscontra in questa ed in altre sue opere a te note, vuole aiutarci a trovare il filo per una condotta onesta nella vita, così piena di difficoltà per tutti?

2. Pirandello è tra i nostri scrittori moderni che propongono per primi una lingua finalmente di "uso medio", cioè di tipo parlato. Cerca e commenta le espressioni vicine al parlato di oggi. Puoi spiegare, ad esempio, il significato dell'avverbio "allora" qui più volte usato.

3. Nel rispondere alle domande che ti sono state poste, riferisciti anche al contesto culturale europeo dell'epoca.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in

tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni

riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se

vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul

quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare

cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Individuo e società di massa.

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DOCUMENTI

Lascia o raddoppia?, 28 marzo 1956 Renato GUTTUSO, Calciatori, 1965 Andy WARHOL, Marilyn Monroe, 1967

«Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà dei consumi. Il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però restava lettera morta. Le varie culture particolari (contadine,sottoproletarie, operaie) continuavano imperturbabili a uniformarsi ai loro antichi modelli: la repressione si limitava ad ottenere la loro adesione a parole. Oggi, al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal Centro, è totale e incondizionata. I modelli culturali reali sono rinnegati. L’abiura è compiuta. Si può dunque affermare che la“tolleranza” della ideologia edonistica voluta dal nuovo potere, è la peggiore delle repressioni della storia umana. Come si è potuta esercitare tale repressione? Attraverso due rivoluzioni, interne all’organizzazione borghese: la rivoluzione delle infrastrutture e la rivoluzione del sistema d’informazioni. Le strade, la motorizzazione ecc. hanno ormai strettamente unito la periferia al Centro, abolendo ogni distanza materiale. Ma la rivoluzione del sistema d’informazioni è stata ancora più radicale e decisiva. Per mezzo della televisione, il Centro ha assimilato a sé l’intero paese, che era così storicamente differenziato e ricco di culture originali. Ha cominciato un’opera di omologazione distruttrice di ogni autenticità e concretezza. Ha imposto cioè – come dicevo – i suoi modelli: che sono i modelli voluti dalla nuova industrializzazione, la quale non si accontenta più di un“uomo che consuma”, ma pretende che non siano concepibili altre ideologie che quella del consumo. Un edonismo neolaico, ciecamente dimentico di ogni valore umanistico e ciecamente estraneo alle scienze umane.»

Pier Paolo PASOLINI, 9 dicembre 1973. Acculturazione e acculturazione, in Scritti corsari, Garzanti, Milano 1975

«La mattina del 15 luglio 1927 ero rimasto a casa, non ero andato come al solito all’Istituto di Chimica nella Währingerstrasse. Nel caffé di Ober-Sankt-Veit mi misi a leggere i giornali del mattino. Sento ancora l’indignazione che mi travolse quando presi in mano la “Reichspost” e lessi un titolo a caratteri cubitali: “Una giusta sentenza”. Nel Burgenland c’era stata una sparatoria, alcuni operai erano rimasti uccisi. Il tribunale aveva assolto gli assassini. L’organo di stampa del partito al governo dichiarava, o meglio strombazzava, che con quella assoluzione era stata emessa una “giusta sentenza”. Più che l’assoluzione in quanto tale, fu proprio questo oltraggio a ogni sentimento di giustizia che esasperò enormemente gli operai viennesi. Da tutte le zone della città i lavoratori sfilarono, in cortei compatti, fino al Palazzo di Giustizia, che già per il nome incarnava ai loro occhi l’ingiustizia in sé. La reazione fu assolutamente spontanea, me ne accorsi più che mai dai miei sentimenti. Inforcai la bicicletta, volai in città e mi unii a uno di questi cortei. Gli operai di

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Vienna, che normalmente erano disciplinati, avevano fiducia nei loro capi del partito socialdemocratico e si dichiaravano soddisfatti del modo esemplare in cui essi amministravano il Comune di Vienna, agirono in quel giorno senza consultare i loro capi. Quando appiccarono il fuoco al Palazzo di Giustizia, il borgomastro Seitz, su un automezzo dei pompieri, cercò di tagliar loro la strada alzando lamano destra. Fu un gesto assolutamente inefficace: il Palazzo di Giustizia andò in fiamme. La polizia ebbe l’ordine di sparare, i morti furono novanta. Sono passati cinquantatré anni, eppure sento ancora nelle ossa la febbre di quel giorno. È la cosa più vicina a una rivoluzione che io abbia mai vissuto sulla mia pelle. […] Quel giorno tremendo, di luce abbagliante,lasciò in me la vera immagine della massa, la massa che riempie il nostro secolo. […] Quel giorno era stato dominato dal tremendo fragore delle urla, urla di sdegno. Erano urla micidiali, alle urla rispondevano gli spari, e le urla diventavano più forti ogni volta che le persone colpite crollavano al suolo. […] Non molto tempo dopo, le urla si trasferirono nelle vicinanze della Hagenberggasse. A meno di un quarto d’ora di strada dalla mia camera, a Hütteldorf, dall’altra parte della valle, si trovava il campo sportivo del Rapid, sul quale si giocavano le partite di calcio. Nei giorni di festa vi accorreva una gran folla,che non si lasciava sfuggire una sola partita di quella celebre squadra. Io non ci avevo mai badato gran che; il calcio non mi interessava. Ma una delle domeniche dopo il 15 luglio, era un giorno altrettanto afoso, mentre stavo aspettando visite e tenevo aperta la finestra, sentii, all’improvviso, le grida della massa. Pensai che fossero urla di sdegno; l’esperienza di quel giorno terribile era ancora a tal punto radicata in me che per un attimo rimasi sgomento e cercai con lo sguardo il fuoco da cui quell’esperienza era stata illuminata. Ma il fuoco non c’era, sotto il sole brillava la cupola dorata della chiesa dello Steinhof. Tornai in me e mi misi a riflettere: quelle urla dovevano venire dal campo sportivo. […] Le urla di trionfo erano state causate da un goal, e venivano dalla parte dei vincitori. Si sentì anche, e suonò ben diverso, un grido di delusione. Dalla mia finestra non potevo vedere nulla, me l’impedivano alberi e case, la distanza era troppa, ma sentivo la massa, essa sola,come se tutto si svolgesse a pochi passi da me. Non potevo sapere da quale parte venissero le grida. Non sapevo quali erano le squadre in campo, i loro nomi non li avevo notati e neanche cercai di appurarli. Evitai perfino di leggere la cronaca sportiva sul giornale e, nella settimana che seguì, non mi lasciai coinvolgere in discorsi sull’argomento. Ma durante i sei anni che trascorsi in quella stanza, non persi occasione di ascoltare quei suoni. Vedevo la folla affluire laggiù, alla stazione della ferrovia urbana. […] Non mi è facile descrivere la tensione con cui seguivo da lontano la partita invisibile. Non ero parte in causa perché le parti neanche le conoscevo. Erano due masse, questo era tutto ciò che sapevo, due masse ugualmente eccitabili, che parlavano la medesima lingua.» Elias CANETTI, Il frutto del fuoco. Storia di una vita (1921-1931), Adelphi, Milano 2007 [ed. originale tedesca

1980]

«L’uso politico delle tecniche e dei media pone in discussione le tradizioni dell’umanesimo europeo con i suoi valori di dignità e libertà (ristretti, certo, finora, alle élite), minacciando di introdurre nuove forme di pianificato assoggettamento gregario. Esiste cioè il rischio di creare uomini e donne d’allevamento, procurando loro la soddisfazione, in termini soprattutto quantitativi, di bisogni primari e secondari cui per millenni la maggior parte dell’umanità non aveva avuto pieno e garantito accesso (cibo, sesso, divertimento). L’acclimatazione a questo sistema di potere e di cultura si paga però con l’anestetizzazione e la banalizzazione dell’esperienza, anche a causa dell’inflazione dei desideri così scatenata e del corrispondente bisogno di gestire le inevitabili frustrazioni. Nello stesso tempo, se esercitato in forme non oligarchiche,lo stesso uso delle tecniche e dei media spalanca enormi potenzialità, consente a tutti di scaricare le fatiche più pesanti e ripetitive sulle macchine, di uscire dalla morsa dei condizionamenti sociali, di far fruttare l’eredità culturale delle generazioni precedenti (che cambia molto più rapidamente di quella biologica), di disancorarsi da ruoli fissi, di acquisire

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consapevolezza, cultura e informazione su scala mondiale e di conseguire una più duratura soddisfazione.»

Remo BODEI, Destini personali. L’età della colonizzazione delle coscienze, Feltrinelli, Milano 2002 1 Ora il chiarore si fa più diffuso. 2 Ancora chiusi gli ultimi ombrelloni. 3 Poi appare qualcuno che trascina 4 il suo gommone. 5 La venditrice d’erbe viene e affonda 6 sulla rena la sua mole, un groviglio 7 di vene varicose. È un monolito 8 diroccato dai picchi di Lunigiana. 9 Quando mi parla resto senza fiato, 10 le sue parole sono la Verità. 11 Ma tra poco sarà qui il cafarnao 12 delle carni, dei gesti e delle barbe. 13 Tutti i lemuri umani avranno al collo 14 croci e catene. Quanta religione. 15 E c’è chi s’era illuso di ripetere 16 l’exploit di Crusoe!

Eugenio MONTALE, Sulla spiaggia, da Diario del ’71 e del ’72, Mondadori, Milano 1973

2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: I giovani e la crisi.

DOCUMENTI

«La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani

lavoratori di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della

turbolenza economica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita.

Tra il 2008 ed il 2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che

significa che senza il crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei

posti di lavoro. Tra il 2008 e il 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di

età compresa tra i 15 e i 34 anni sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La

diminuzione dei giovani occupati, pari a 1 milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli uomini che le

donne, più o meno nella stessa proporzione (meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno

432 mila tra le giovani donne), ed in modo più intenso il Nord ed il Sud del Paese che non il

Centro.»

Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni, “Corriere della Sera” - 8/04/2012

«Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di

quelli tra 25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è

pari rispettivamente al 3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la

percentuale di quanti lavorano: il 20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i

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25-29enni (la media Ue è del 72,2%). A ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni sta

progressivamente perdendo appeal una delle figure centrali del nostro tessuto economico, quella

dell’imprenditore. Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di voler mettere su un’attività in

proprio, meno che in Spagna (56,3%), Francia (48,4%), Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%).

La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cui

grava di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato

una condizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti

con 35-44 anni. Solo in 32 casi si è trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso

di anzianità aziendale ben superiore a quello dei principali Paesi europei. Lavora nella stessa

azienda da più di dieci anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei tedeschi, il 43,3% dei

francesi, il 34,5% degli spagnoli e il 32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani risulta

disponibile a trasferirsi in altre regioni o all’estero per trovare lavoro.»

45° RAPPORTO CENSIS, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011

«Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al

percorso formativo intrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è,

seppur in lieve misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno

concluso corsi di durata triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro

per il quale era richiesto il titolo posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale

percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a valutare la formazione universitaria effettivamente

necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69% dei laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli

triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro svolto – la laurea, cioè, come

requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per lo svolgimento

dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1% dei

laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la

laurea sotto il profilo né formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di

quelli triennali.»

ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica -

http://www.istat.it/it/files/2011/03/seconda_parte.pdf

«Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori

adottivi al college di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un

viaggio in India, tornò, e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero,

pensate un po’, i corsi di calligrafia. […] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di

presentare personalmente i suoi prodotti da palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi jeans e

i suoi girocollo neri alla Jean Paul Sartre. “Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod,

l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro.

Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E

non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce interiore. Abbiate il

coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi

volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario”. »

Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, “La Stampa” - 6/10/2011

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3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Il Mediterraneo: atlante geopolitico d’Europa e specchio di civiltà

DOCUMENTI

«I suoi confini non sono definiti né nello spazio né nel tempo. Non sappiamo come fare a

determinarli e in che modo: sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono né statali, né

nazionali: somigliano al cerchio di gesso che continua a essere descritto e cancellato, che le onde e

i venti, le imprese e le ispirazioni allargano o restringono. Lungo le coste di questo mare passava la

via della seta, s’incrociavano le vie del sale e delle spezie, degli olii e dei profumi, dell’ambra e

degli ornamenti, degli attrezzi e delle armi, della sapienza e della conoscenza, dell’arte e della

scienza.

Gli empori ellenici erano a un tempo mercati e ambasciate. Lungo le strade romane si

diffondevano il potere e la civiltà. Dal territorio asiatico sono giunti i profeti e le religioni. Sul

Mediterraneo è stata concepita l’Europa.

È difficile scoprire ciò che ci spinge a provare a ricomporre continuamente il mosaico

mediterraneo, a compilare tante volte il catalogo delle sue componenti, verificare il significato di

ciascuna di esse e il valore dell’una nei confronti dell’altra: l’Europa, il Maghreb e il Levante; il

giudaismo, il cristianesimo e l’islam; il Talmud, la Bibbia e il Corano; Gerusalemme, Atene e Roma;

Alessandria, Costantinopoli, Venezia; la dialettica greca, l’arte e la democrazia; il diritto romano, il

foro e la repubblica; la scienza araba; il Rinascimento in Italia, la Spagna delle varie epoche, celebri

e atroci. Qui popoli e razze per secoli hanno continuato a mescolarsi, fondersi e contrapporsi gli

uni agli altri, come forse in nessun’altra regione di questo pianeta. Si esagera evidenziando le loro

convergenze e somiglianze, e trascurando invece i loro antagonismi e le differenze. Il

Mediterraneo non è solo storia.»

Predrag MATVEJEVIĆ, Breviario mediterraneo, Garzanti, Milano 1991

«Nell’immaginario comune dei nostri tempi il Mediterraneo non evoca uno spazio offerto alla

libera circolazione di uomini e merci, ma prende, piuttosto, il sopravvento una certa resistenza ad

aprirsi verso l’esterno. Sembrano lontani i tempi in cui il cinema d’autore riusciva a metterci in

sintonia con le lotte per la decolonizzazione del mondo islamico. Le defaillances della politica e le

minacce più o meno reali al fondamentalismo religioso fanno crescere la diffidenza verso la

richiesta di integrazione avanzata da chi viene a lavorare dalla riva sud del Mediterraneo. Spianate

dal crescente flusso di merci che le attraversano ininterrottamente, le vie del mare possono

celebrare i fasti del turismo di massa, ma non riescono a rendere più agevole e diretta la

comunicazione di esperienze, di culture, di idee tra noi e gli altri abitanti dello stesso mare. Il

Mediterraneo dei nuovi traffici per l’Oriente presenta una sua sfuggente ambiguità: è lo stesso

mare attraversato dai malmessi trabiccoli destinati ad affondare nel canale di Sicilia. Un mare che,

anziché unire, erige nuove barriere tra le nostra e le altre sponde.

Forse è questa l’inquietudine che percepiamo nello scrutare gli orizzonti marini dei nostri giorni. Il

sospetto che la fulgida rappresentazione dell’Italia al mare, disegnata dall’ostinata determinazione

delle sue élites modernizzanti, non sia riuscita a eliminare del tutto il retaggio delle separazioni e

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delle paure che ci avevano allontanato dalle coste del nostro paese, ma anche che la difficoltà di

“tenere” politicamente il largo non sia mai stata superata.»

Paolo FRASCANI, Il mare, Il Mulino, Bologna 2008

«I popoli del Maghreb sono stati i protagonisti degli avvenimenti storici del 2011. Più che in

qualsiasi altra regione del mondo arabo, i paesi del Maghreb hanno intrapreso un lungo processo

di cambiamenti e di riforme. L’esito positivo di questi processi di democratizzazione e di

modernizzazione ha un’importanza capitale per l’Unione europea.

Il Maghreb è una regione con grandissime potenzialità di sviluppo. Situato tra l’Africa subsahariana

e l’Unione europea, da un lato, e ai confini del Mediterraneo orientale, dall’altro, ha il vantaggio di

avere accessi sia sulle coste dell’Atlantico che su quelle del Mediterraneo e la possibilità di

ospitare rotte di trasporti terrestri. Esso beneficia inoltre di notevoli risorse umane e naturali,

nonché di legami culturali e linguistici comuni. Nonostante ciò, il Maghreb rimane una delle

regioni meno integrate al mondo, con la conseguenza che le sue potenzialità di sviluppo sono

rimaste spesso inespresse. [...]

Dei vantaggi di una maggiore integrazione nel Maghreb non beneficerebbero soltanto i cittadini

dei cinque paesi interessati, ma anche gli abitanti dei paesi vicini, compresi quelli dell’Unione

europea. Per l’UE, lo sviluppo di una zona di stabilità e prosperità fondata sulla responsabilità

democratica e lo Stato di diritto nel Maghreb è un obiettivo essenziale delle nostre relazioni

bilaterali e per realizzare tale sviluppo un approccio regionale è imprescindibile. Entrambe le

sponde del Mediterraneo hanno tutto da guadagnare da una situazione di maggiore stabilità, di

maggiore integrazione dei mercati, di più stretti contatti interpersonali e di scambi intellettuali,

economici e culturali più approfonditi.»

Sostenere il rafforzamento della cooperazione e dell’integrazione regionale nel Maghreb: Algeria, Libia,

Mauritania, Marocco e Tunisia. Comunicazione congiunta della Commissione Europea e dell’Alto

Rappresentante dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza - 17 dicembre 2012

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva.

DOCUMENTI

«Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante

tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell’innovazione contemporanea. È il «transumanismo»

e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354),

come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche», su cui la scienza cioè non può

ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni

tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità

fisiche e psichiche; l‟eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell’invecchiamento e

della morte. Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento

dell‟umano nel “post-umano” si devono, e possono, realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la

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cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il trasferimento della

coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di

riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.»

Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l‟Espresso” – 6 febbraio 2014

«Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all’Università di Cambridge e astronomo della Regina, la

vede un po‟ diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l‟uomo –

piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che

perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma devono restare al

livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere mestieri

intellettuali complessi». L‟astronomo della Corte d‟Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del

passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una

ricetta che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l‟angoscia che

prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot – della quale abbiamo

favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta

entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il

bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati

il cassiere non c‟è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento

automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidate da un computer

(è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono

all‟interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.»

Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio

2014

«Per molto tempo al centro dell’attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si

portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande

sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno

visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a

comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi

tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si

apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di

comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.»

Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12 gennaio 2014

«Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato

dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e

dall’intenzione dell’uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età

dell’oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice

avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato

futuro”, in cui si raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi

nell’ordine del proprio potenziamento. Null’altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria

crescita, un semplice “sì” a se stessa. L’orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si

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congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo. Le

mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.»

Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano 2002

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

I due volti del Novecento. Da un lato esso è secolo di grandi conquiste civili, economiche, sociali, , tecniche; dall'altro è secolo di grandi tragedie storiche. Rifletti su tale ambivalenza del ventesimo secolo, illustrandone i fatti più significativi.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

«Nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per quindici minuti».

Il candidato, prendendo spunto da questa “previsione” di Andy Warhol, analizzi il valore assegnato

alla “fama” (effimera o meno) nella società odierna e rifletta sul concetto di “fama” proposto

dall’industria televisiva (Reality e Talent show) o diffuso dai social media (Twitter, Facebook,

YouTube, Weblog, ecc.).

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Seconda simulazione della I prova scritta (04/04/2017)

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Eugenio Montale, Ammazzare il tempo (da Auto da fé. Cronache in due tempi, Il Saggiatore,

Milano 1966)

Il problema più grave del nostro tempo non è tra quelli che si vedono denunziati a caratteri di

scatola nelle prime pagine dei giornali; e non ha nulla in comune, per esempio, col futuro status di

Berlino o con l’eventualità di una guerra atomica distruggitrice di una metà del mondo. Problemi

simili sono d’ordine storico e prima o poi giungono a una soluzione, sia pure con risultati

spaventosi. Nessuna guerra impedirà all’umanità futura di vantare ulteriori magnifiche sorti nel

quadro di una sempre più perfetta ed ecumenica civiltà industriale. Un mondo semidistrutto, che

risorgesse domani dalle ceneri, in pochi decenni assumerebbe un volto non troppo diverso dal

nostro mondo d’oggi. Anzi, oggi è lo spirito di conservazione che rallenta il progresso. Qualora non

ci fosse più nulla da conservare il progresso tecnico si farebbe molto più veloce. Anche l’uccisione

su larga scala di uomini e di cose può rappresentare, a lunga scadenza, un buon investimento del

capitale umano. Fin qui si resta nella storia. Ma c’è un’uccisione, quella del tempo, che non sembra

possa dare frutto. Ammazzare il tempo è il problema sempre più preoccupante che si presenta

all’uomo d’oggi e di domani.

Non penso all’automazione, che ridurrà sempre più le ore dedicate al lavoro. Può darsi che quando

la settimana lavorativa sarà scesa da cinque a quattro o a tre si finisca per dare il bando alle

macchine attualmente impiegate per sostituire l’uomo. Può darsi che allora si inventino nuovi tipi di

lavoro inutile per non lasciare sul lastrico milioni o miliardi di disoccupati; ma si tratterà pur sempre

di un lavoro che lascerà un ampio margine di ore libere, di ore in cui non si potrà eludere lo spettro

del tempo.

Perché si lavora? Certo per produrre cose e servizi utili alla società umana, ma anche, e soprattutto,

per accrescere i bisogni dell’uomo, cioè per ridurre al minimo le ore in cui è più facile che si

presenti a noi questo odiato fantasma del tempo. Accrescendo i bisogni inutili, si tiene l’uomo

occupato anche quando egli suppone di essere libero. “Passare il tempo” dinanzi al video o

assistendo a una partita di calcio non è veramente un ozio, è uno svago, ossia un modo di divagare

dal pericoloso mostro, di allontanarsene. Ammazzare il tempo non si può senza riempirlo di

occupazioni che colmino quel vuoto. E poiché pochi sono gli uomini capaci di guardare con fermo

ciglio in quel vuoto, ecco la necessità sociale di fare qualcosa, anche se questo qualcosa serve

appena ad anestetizzare la vaga apprensione che quel vuoto si ripresenti in noi.

Eugenio Montale (Genova, 1896 - Milano, 1981) è noto soprattutto come poeta. Merita però di

essere ricordato anche come prosatore. Lo stesso Montale raccolse in Farfalla di Dinard (Prima ed.

1956) e Auto da fé (Prima ed. 1966) scritti in prosa apparsi in precedenza su giornali e riviste. Il

brano che si propone è tratto da un testo pubblicato originariamente nel “Corriere della Sera” del 7

novembre 1961.

1. Comprensione del testo

Riassumi tesi e argomenti principali del testo.

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2. Analisi del testo

2.1 Quali sono i problemi risolvibili secondo Montale?

2.2 Spiega il significato che Montale attribuisce all’espressione “ammazzare il tempo”.

2.3 Perché si accrescono i “bisogni inutili” e si inventeranno “nuovi tipi di lavoro inutile”?

2.4 Noti nel testo la presenza dell’ironia? Argomenta la tua risposta.

2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti

Sulla base dell’analisi condotta ricerca la “visione del mondo” espressa nel testo e

approfondisci la ricerca con opportuni collegamenti ad altri testi di Montale.

Alternativamente, soffermati sul grado di attualità/inattualità dei ragionamenti di Montale

sul lavoro e sul tempo.

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI

GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in

tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti

alle tue conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul

quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.

Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Poeti e letterati di fronte alla "grande guerra"

DOCUMENTI

"Noi vogliamo glorificare la guerra – sola igiene del mondo –, il militarismo, il patriottismo, il gesto

di-struttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna." MANIFESTO DEL FUTURISMO, "Le Figaro", 1909

"Edizione della sera! Della sera! Della sera!

Italia! Germania! Austria!"

E sulla piazza, lugubremente listata di nero,

si effuse un rigagnolo di sangue purpureo!

Un caffè infranse il proprio muso a sangue,

imporporato da un grido ferino:

“Il veleno del sangue nei giuochi del Reno!

I tuoni degli obici sul marmo di Roma!”

Dal cielo lacerato contro gli aculei delle baionette

Gocciolavano lacrime di stelle farina in uno straccio

E la pietà, schiacciata dalle suole, strillava:

“Ah, lasciatemi, lasciatemi, lasciatemi!...” Vladimir MAJAKOVSFKIJ, 1914

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[...] siamo troppi. La guerra è un'operazione malthusiana. C'è un di troppo di qua e un di troppo di là

che si premono. La guerra rimette in pari le partite.

Fa il vuoto perché si respiri meglio. Lascia meno bocche intorno alla stessa tavola. E leva di torno

un'infini-tà di uomini che vivevano perché erano nati; che mangiavano per vivere, che lavoravano

per mangiare e ma-ledicevano il lavoro senza il coraggio di rifiutar la vita [...].

Fra le tante migliaia di carogne abbracciate nella morte e non più diverse che nel colore dei panni,

quanti saranno, non dico da piangere, ma da rammentare?

Ci metterei la testa che non arrivino ai diti delle mani e dei piedi messi insieme [...]. Giovanni PAPINI, Amiamo la guerra, in "Lacerba", II, 20, 1914

È una vecchia lezione! La guerra è un fatto, come tanti altri in questo mondo; enorme, ma è quello

solo; ac-canto agli altri, che sono stati e che saranno: non vi aggiunge; non vi toglie nulla. Non

cambia nulla, assolu-tamente, nel mondo. Neanche la letteratura: [...].

Sempre lo stesso ritornello: la guerra non cambia niente. Non migliora, non redime, non cancella:

per sé sola. Non fa miracoli. Non paga i debiti, non lava i peccati. In questo mondo, che non

conosce più la grazia.

Il cuore dura fatica ad ammetterlo. Vorremmo che quelli che hanno faticato; sofferto, resistito per

una causa che è sempre santa, quando fa soffrire, uscissero dalla prova come quasi da un lavacro:

più duri, tutti. E quelli che muoiono, almeno quelli, che fossero ingranditi, santificati: senza

macchia e senza colpa.

E poi no. Né il sacrificio né la morte aggiungono nulla a una vita, a un'opera, a un'eredità [...]. Che

cosa è che cambierà su questa terra stanca, dopo che avrà bevuto il sangue di tanta strage: quando i

morti e i feriti, i torturati e gli abbandonati dormiranno insieme sotto le zolle, e l'erba sopra sarà

tenera lucida nuova, piena di silenzio e di lusso al sole della primavera che è sempre la stessa? [...]. Renato SERRA, Esame di coscienza di un letterato, in "La Voce", 30.4.1915

[...] Accesa è tuttavia l'immensa chiusa fornace, o gente nostra, o fratelli: e che accesa resti vuole il

nostro Genio, e che il fuoco ansi e che il fuoco fatichi sinché tutto il metallo si strugga, sinché la

colata sia pronta, sinché l'urto del ferro apra il varco al sangue rovente della resurrezione [...]. Gabriele D'ANNUNZIO, Sagra dei Mille (dal Discorso tenuto a Quarto il 5.5.1915)

"Guerra! Quale senso di purificazione, di liberazione, di immane speranza ci pervase allora![...]. Era

la guerra di per se stessa a entusiasmare i poeti, la guerra quale calamità, quale necessità morale.

Era l'inaudito, potente e passionale serrarsi della nazione nella volontà di una prova estrema, una

volontà, una radicale riso-lutezza quale la storia dei popoli sino allora forse non aveva conosciuto.

[...]. La vittoria della Germania sarà un paradosso, un miracolo, una vittoria dell'anima sulla

maggioranza. La fede in essa va contro la ragione. [...]. L'anima tedesca è troppo profonda perché la

civilizzazione divenga per essa il concetto più sublime. La corruzione o il disordine

dell'imborghesimento le sembrano un ridicolo orrore. [...]. Non è la pace appunto l'elemento della

corruzione civile, corruzione che le appare divertente e spregevole al tempo stesso?". Thomas MANN, Pensieri di guerra, novembre 1914, in "Scritti storici e politici", trad. it. Milano, 1957

2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: Il lavoro tra sicurezza e produttività.

DOCUMENTI

“Il lavoro nell'antichità non aveva il valore morale che gli è stato attribuito da venti secoli di

cristianesimo e dalla nascita del movimento operaio. Il disprezzo per il lavoro manuale è ap-parso a

molti come contropartita della schiavitù e, nel contempo, causa del ristagno delle tecni-che.

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Dell'esistenza di questo disprezzo si potrebbero dare molteplici prove. Nella Politica Aristotele

esalta il fatto che i cittadini abbiano tutto il tempo libero «per far nascere la virtù nella loro anima e

perché possano adempiere i loro doveri civici». È la stessa nozione dell'otium cum dignitate che

appare come l’ideale di vita degli scrittori romani alla fine della Repubblica e all'inizio dell'Impero.

Ciò significa affermare anche che il lavoro è un ostacolo a questo tipo di vita e, quindi, una

degradazione.” C. MOSSE, Il lavoro in Grecia e a Roma, trad. it. di F. Giani Cecchini, Firenze, 1973

“Nella produzione moderna il lavoro ha assunto un’importanza crescente tanto da essere consi-

derato il soggetto e non più l’oggetto di qualsiasi attività produttiva. Per il codice civile (libro V,

artt. 2060 e sgg.), che regola il lavoro nell’impresa come elemento soggettivo e dinamico, oltre che

fattore primario della produzione, il lavoro consiste nella prestazione di energie lavo-rative

effettuata, contro il corrispettivo di una retribuzione, da una persona fisica (lavoratore) a favore di

un’altra persona fisica o giuridica (datore di lavoro). Il lavoro può concorrere alla produzione in

modo subordinato o autonomo.” ENCICLOPEDIA UNIVERSALE, vol. 13°, a cura di G. Ceccuti-S. Calzini-R. Guizzetti, Ed. “IL SOLE 24

ORE”, Milano, 2006

“L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” (art. 1)

“ La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano

effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie pos-sibilità e la

propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della

società.” (art. 4) COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

“Dal Rapporto [ISFOL 2007] emerge una discrasia tra domanda e offerta di lavoro, soprattutto in

quei segmenti della popolazione - donne e over 55 anni in primis – per i quali, anche in linea con gli

obiettivi di Lisbona, si auspicherebbe un incremento dei tassi di attività. Sul fronte

della qualità della crescita economica del Belpaese, il rapporto sottolinea come i lavori siano

sempre più meno conformi alle aspettative degli individui, sia per la qualità del lavoro disponibile

per i nuovi entrati sia per le prassi selettive. Le scarse prospettive di carriera rappresentano il

principale fattore di scoraggiamento sul fronte lavorativo.…Fa riflettere il dato che quasi il 20%

degli occupati ritenga di svolgere mansioni che utilizzano solo parzialmente le loro competenze

professionali.…Tra le iniziative da intraprendere per contrastare le criticità del nostro mercato del

lavoro, la ricetta dell’Isfol è migliorare la coerenza e l’adattabilità reciproca tra domanda e offerta di

lavoro. Soprattutto sfruttando al meglio le potenzialità del sistema dei servizi per l’impiego. Inoltre,

un funzionamento più fluido e trasparente del nostro mercato del lavoro passa anche attraverso la

conciliazione fra competitività e meriti e l’equità dell’accesso alle opportunità. Ma su tutti,

prioritario, è investire nella sicurezza del lavoro e nel contrasto del lavoro irregolare.”

C. TUCCI, Rapporto Isfol: lavoro precario per 10 lavoratori su 100, 20 novembre 2007

“L’ambiente di lavoro, non rappresenta soltanto un’accezione più ristretta della nozione di

ambiente, ma si caratterizza in termini assai diversi. Anche esso costituisce infatti l’oggetto di una

normativa amministrativa e penale diretta a garantire la salute dei lavoratori addetti ad attività

particolarmente rischiose, e che in taluni ordinamenti impone alle imprese l’adozione di sistemi

generali di controlli preventivi;…ma sovente è dato riscontrare disposizioni che, attraverso la

garanzia della salute a livello di rapporto individuale, attuano una vera e propria tutela

dell’ambiente di lavoro come oggetto di una situazione soggettiva specifica del prestatore di lavoro,

autonomamente tutelabile.…Così delineata, la tutela dell’ambiente di lavoro si prospetta, più che

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come tutela di un luogo (e cioè dell’ambiente in genere), come garanzia della salute (e quindi

della persona) del lavoratore.”

L. RICCA, La tutela dell’ambiente di lavoro nel quadro del sistema dei diritti sociali, in “Protezione dei

diritti sociali e prevenzione degli incidenti sul lavoro nel quadro dei diritti dell’uomo lavoratore”, Ed.

Giuffrè, Milano, 1988

“Il fattore tecnologico è stato nelle ricerche più recenti piuttosto trascurato a vantaggio di una

impostazione che accentuava l’influenza delle variabili psico-sociologiche nel complesso fenomeno

dell’infortunio. Non si può negare però che un processo produttivo deve essere analizzato sotto

l’aspetto tecnologico per poter rilevare di quanto il comportamento umano venga condizionato dalla

velocità e dalle caratteristiche della produzione. L’infortunio nella sua apparente obiettività si è

rilevato quale fenomeno la cui ricostruzione fotogenica non è riconducibile a un meccanismo

casualistico.”

C. DI NARO-M.NOVAGA-G.COLETTI-S.COLLI, Sicurezza e produttività: influenza delle variabili

tecnologiche sul comportamento lavorativo, in “Securitas”, n° 7, anno 58, 1973

“Tutto il tempo perduto a causa degli infortuni rappresenta ore-lavoro e ore-macchina aggiunte al

tempo richiesto per produrre una data quantità di beni o di servizi e, di conseguenza, riduce la

produttività aziendale….A parte le perdite dirette di tempo, allorché il lavoro viene interrotto a

causa di un infortunio, condizioni pericolose di lavoro comportano un rallentamento delle

lavorazioni stesse, poiché gli operai devono stare in guardia e muoversi e lavorare con maggiore

attenzione e prudenza di ciò che sarebbe invece necessario se non esistesse il pericolo stesso. Di

particolare importanza, a questo riguardo, sono ad esempio, le trasmissioni dei motori, le cinghie di

trasmissione e le parti mobili delle macchine nelle cui vicinanze gli operai sono costretti a lavorare

oppure a passare.”

A. BERRA-T. PRESTIPINO, Lo studio del lavoro e la psicologia della sicurezza lavorativa, Ed. Angeli.,

Milano 1983

“A tale principio del rischio professionale si ispirò, fin dall’inizio, la nostra legislazione per gli

infortuni sul lavoro; la quale per la protezione del rischio stesso impose al datore d’opera l’obbligo

dell’assicurazione. Con ciò, da un lato, si volle meglio garantire agli infortunati il pagamento delle

indennità sostituendo l’Istituto assicuratore (ente finanziariamente più solido) all’imprenditore,

soggetto all’insolvibilità; dall’altro lato si volle salvare l’imprenditore da oneri eccessivi rispetto

alla sua potenzialità economica, pei casi di infortuni gravi, ripetuti o collettivi.”

G. MIRALDI, Gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, Cedam, Padova, 1979

3. AMBITO STORICO-POLITICO ARGOMENTO: Il terrore e la repressione politica nei sistemi totalitari del Novecento

DOCUMENTI

Il fascismo italiano fece centinaia di prigionieri politici e di confinati in domicilio coatto, migliaia di

esiliati e fuoriusciti politici. nazismo tedesco dal 1933 al 1939 ha eliminato circa 20.000 oppositori

nei campi di concentramento e nelle prigioni; tra il 1939 e il 1941 ha sterminato nelle camere a gas

70.000 tedeschi vit-time di un programma di eutanasia. Durante la guerra si calcola che siano stati

uccisi circa 15 milioni di civi-li nei paesi occupati, circa 6 milioni di ebrei; 3.300.000 prigionieri di

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guerra sovietici, più di un milione di deportati e decine di migliaia di zingari sono morti nei campi

di concentramento; più di 8 milioni sono sta-ti inviati ai lavori forzati.

Nella Russia comunista la prima epurazione la pagarono gli iscritti al partito; tra il 1936?38 furono

eliminati 30.000 funzionari su 178.000; rossa in due anni furono giustiziati 271 tra generali, ufficiali

e commissari dell'esercito. Nei regimi comunisti del mondo (URSS, Europa dell'Est, Cina, Corea

del Nord, Vietnam, Cambogia, Cuba, ecc.) si calcola che sono stati eliminati circa 100 milioni di

persone contrarie al regime. Né bisogna dimenticare le "foibe" istriane e, più di recente, i crimini

nei territori della ex Jugoslavia, in Algeria, in Iraq, ecc. Amnesty International ha segnalato 111

Paesi dove sono state applicate torture su persone per reati d'opinione. "Con il terrore si assiste a

una doppia mutazione: l'avversario, prima nemico e poi cri-minale, viene trasformato in 'escluso'.

Questa esclusione sfocia quasi automaticamente nell'idea di sterminio. Infatti la dialettica

amico/nemico è ormai insufficiente a risolvere il problema fondamentale del totalitarismo: si tratta

di costruire un'umanità riunificata e purificata, non antagonista [...]. Da una logica di lotta politica si

scivola presto verso una logica di esclusione, quindi verso un'ideologia dell'eliminazione e, infine,

dello sterminio di tutti gli elementi impuri". S. COURTOIS, "Perché?", in Il libro nero del comunismo, Mondadori, Milano 2000

"Per genocidio si intende uno qualunque dei seguenti atti, commessi con l'intenzione di distruggere

completamente o in parte un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso in quanto tale: a)

assassinio di membri del gruppo; b) grave attentato all'incolumità fisica o mentale di membri del

gruppo; c) imposizione intenzionale al gruppo di condizioni di vita destinate a provocarne la

distruzione fisica totale o parziale; d) misure volte a ostacolare le nascite all'interno del gruppo; e)

trasferimenti coatti dei figli di un gruppo a un altro". Convenzione delle Nazioni Unite del 9/12/1948

"Dolore per la nostra patria [il Cile] soggiogata e convertita in un immenso carcere; per il nostro

popolo martoriato dalla fame e dalla miseria; per i nostri compagni ed amici caduti nel

combattimento, o assassinati, torturati o incarcerati dal fascismo. Speranza che questo incubo di

orrore avrà una fine non lontana, e la cer-tezza che i colpevoli riceveranno il castigo esemplare". C. ALTAMIRANO, "Saluto di capodanno: I gennaio 1975", in Tutte le forme di lotta, Milano, 1975,

(L'autore era segretario generale del Partito socialista cileno)

"I regimi totalitari del XX secolo hanno rivelato l'esistenza di un pericolo prima insospettato: quello

di una manomissione completa della memoria". T. TODOROV, Memoria del male, tentazione del bene. Inchiesta su un secolo tragico, Garzanti,

Milano 2001.

4.AMBITO TECNICO – SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Siamo soli?

DOCUMENTI

«Alla fine del Novecento la ricerca dell’origine della vita sulla Terra era pronta a riprendere il

cammino, ora pienamente integrata fra gli obiettivi dell’esobiologia [= Studio della comparsa e

dell’evoluzione della vita fuori del nostro pianeta], con un piccolo gruppo di biologi che

continuavano a perseguire entusiasticamente la ricerca dell’universalità e uno status di pari dignità

con le scienze fisiche che una biologia universale avrebbe portato con sé. In questa ricerca, però,

essi si sarebbero dovuti scontrare con i biologi evoluzionisti, molto pessimisti sulla morfologia, se

non sulla stessa esistenza degli extraterrestri, che smorzavano, quindi, le aspirazioni di chi cercava

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di estendere i principi della biologia terrestre, con tanta fatica conquistati, all’universo nel suo

complesso o di incorporare tali principi in una biologia più generale.» Steven J. DICK, Vita nel cosmo. Esistono gli extraterrestri?, Milano 2002 (ed. originale 1998)

«Gli UFO: visitatori non invitati? In conseguenza delle pressioni dell’opinione pubblica, negli anni

passati, furono condotte diverse indagini sugli UFO soprattutto da parte dell’aeronautica americana,

per appurare la natura del fenomeno. [...] La percentuale, tra i presunti avvistamenti dei casi per i

quali non è stato possibile addivenire a una spiegazione, allo stato attuale delle nostre conoscenze, è

molto bassa, esattamente intorno al 1,5 - 2%. Questa piccola percentuale potrebbe essere attribuita

in gran parte a suggestioni o visioni, che certamente esistono. [...] Sono numerose le ipotesi che

possono spiegare la natura degli UFO. Si potrebbe, per esempio, pensare che all’origine di un certo

numero di avvistamenti vi siano, in realtà, fenomeni geofisici ancora poco conosciuti, oppure

velivoli sperimentali segreti, senza tuttavia escludere del tutto la natura extraterrestre. La verità è

che noi non possiamo spiegare tutto con la razionalità e le conoscenze. [...] A quanto sembra, logica

e metodo scientifico non sembrano efficaci nello studio degli UFO per i quali qualsiasi spiegazione

è insoddisfacente e/o troppo azzardata.» Pippo BATTAGLIA - Walter FERRERI, C’ è vita nell’Universo? La scienza e la ricerca di altre civiltà,

Torino 2008

«Se fosse possibile assodare la questione mediante una qualche esperienza, io sarei pronto a

scommettere tutti i miei averi, che almeno in uno dei pianeti che noi vediamo vi siano degli abitanti.

Secondo me, perciò, il fatto che anche in altri mondi vi siano abitanti non è semplicemente oggetto

di opinione, bensì di una salda fede (sull’esattezza di tale credenza, io arrischierei infatti molti

vantaggi della vita).» Immanuel KANT, Critica della ragione pura, Riga 1787 (1a ed. 1781)

«Come si spiega dunque la mancanza di visitatori extraterrestri? È possibile che là, tra le stelle, vi

sia una specie progredita che sa che esistiamo, ma ci lascia cuocere nel nostro brodo primitivo. Però

è difficile che abbia tanti riguardi verso una forma di vita inferiore: forse che noi ci preoccupiamo

di quanti insetti o lombrichi schiacciamo sotto i piedi? Una spiegazione più plausibile è che vi siano

scarsissime probabilità che la vita si sviluppi su altri pianeti o che, sviluppatasi, diventi intelligente.

Poiché ci definiamo intelligenti, anche se forse con motivi poco fondati, noi tentiamo di considerare

l’intelligenza una conseguenza inevitabile dell’evoluzione, invece è discutibile che sia così. I batteri

se la cavano benissimo senza e ci sopravviveranno se la nostra cosiddetta intelligenza ci indurrà ad

autodistruggerci in una guerra nucleare. [...] Lo scenario futuro non somiglierà a quello consolante

definito da STAR TRECK, di un universo popolato da molte specie di umanoidi, con una scienza ed

una tecnologia avanzate ma fondamentalmente statiche. Credo che invece saremo soli e che

incrementeremo molto, e molto in fretta, la complessità biologica ed elettronica.» Stephen HAWKING, L’universo in un guscio di noce, Milano 2010 (ed. originale 2001)

«La coscienza, lungi dall’essere un incidente insignificante, è un tratto fondamentale dell’universo,

un prodotto naturale del funzionamento delle leggi della natura, alle quali è collegata in modo

profondo e ancora misterioso. Ci tengo a ripeterlo: non sto dicendo che l’Homo sapiens in quanto

specie sia inscritto nelle leggi della natura; il mondo non è stato creato per noi, non siamo al centro

del creato, né ne siamo la cosa più significativa. Ma questo non vuol dire neanche che siamo

completamente privi di significato! Una delle cose più deprimenti degli ultimi tre secoli di scienza è

il modo in cui si è cercato di emarginare, rendere insignificanti, gli esseri umani, e quindi alienarli

dall’universo in cui vivono. Io sono convinto che abbiamo un posto nell’universo, non un posto

centrale, ma comunque una posizione significativa. […] Se questo modo di vedere le cose è giusto,

se la coscienza è un fenomeno basilare che fa parte del funzionamento delle leggi dell’universo,

possiamo supporre che sia emersa anche altrove. La ricerca di esseri alieni può dunque essere vista

come un modo per mettere alla prova l’ipotesi che viviamo in un universo che non solo è in

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evoluzione, come dimostra l’emergere della vita e della coscienza dal caos primordiale, ma in cui la

mente svolge un ruolo fondamentale. A mio avviso la conseguenza più importante della scoperta di

forme di vita extraterrestri sarebbe quella di restituire agli esseri umani un po’ di quella dignità di

cui la scienza li ha derubati.» Paul C.W. DAVIES, Siamo soli? Implicazioni filosofiche della scoperta della vita extraterrestre, Roma-Bari

1998 (1a ed. 1994)

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

L‟Europa del 1914 e l‟Europa del 2014: quali le differenze?

Il candidato esamini la questione sotto almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali degli Stati

principali; stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra

gli Stati europei; rapporti fra l‟Europa e il resto del mondo.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

La musica — diceva Aristotele (filosofo greco del IV sec. a.C.) — non va praticata per un unico

tipo di beneficio che da essa può derivare, ma per usi molteplici, poiché può servire per

l’educazione, per procurare la catarsi e in terzo luogo per la ricreazione, il sollievo e il riposo dallo

sforzo.

Il candidato si soffermi sulla funzione, sugli scopi e sugli usi della musica nella società

contemporanea.

Se lo ritiene opportuno, può fare riferimento anche a sue personali esperienze di pratica e/o di

ascolto musicale.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA I PROVA SCRITTA

Candidato ……………………………………………………………………………… Classe ………………………………………….….

TIPOLOGIA SCELTA

A

B1

B2

C

D

INDICATORI DESCRITTORI PUNTI

PERTINENZA ALLE CONSEGNE PREVISTE DALLA TIPOLOGIA E DALLA TRACCIA

0- l’elaborato non è attinente alla traccia né alla tipologia

1- l’elaborato interpreta in modo parziale la consegna

2- l’elaborato interpreta la traccia proposta in modo semplice ma adeguato

3- l’elaborato interpreta la traccia in modo approfondito e personale

ANALISI DELLA DOCUMENTAZIONE E/O DELLE TEMATICHE

0- i dati richiesti sono presenti in modo molto limitato e lacunoso

1- i dati richiesti sono aderenti ma superficiali

2- i dati richiesti sono presenti in maniera discreta

3- i dati richiesti sono pienamente pertinenti e adeguati

STRUTTURA DEL DISCORSO

0- il discorso è organizzato in modo disordinato e incoerente

1- il discorso è organizzato in modo poco ordinato e non sempre coerente

2- il discorso è organizzato in modo lineare ed essenziale

3- il discorso è organizzato in modo coerente e coeso

PADRONANZA DELLA LINGUA

0- formula periodi scorretti sul piano sintattico ed ortografico, senza proprietà lessicale

1- formula periodi sintatticamente stentati, con alcuni errori e/o improprietà, evidenziando povertà lessicale

2- formula periodi che scorrono logicamente, utilizzando un linguaggio semplice

3- formula un discorso corretto, lessicalmente vario e ricco

RIELABORAZIONE PERSONALE

0- non esprime giudizi personali

1- rielaborazione schematica ed approssimativa con semplici apporti critici

2- rielaborazione accettabile, con tentativi apprezzabili di giudizi motivati

3- rielaborazione significativa e articolata con valutazioni autonome

Valutazione ……../15

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Prima simulazione della II prova scritta (27/03/2017)

I SIMULAZIONE ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Indirizzo: IP09 - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA

Tema di: TECNOLOGIE TECNICHE, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE

Il candidato svolga la prima parte della prova e due tra i quesiti proposti nella seconda parte.

PRIMA PARTE

Una struttura adibita a rimessa per auto è costituita da una zona all’aperto e da una zona al chiuso.

Nell’ambito della manutenzione l’impresa incaricata deve, tra l’altro, controllare la sbarra che

regola l’accesso alla rimessa. La sbarra si apre tramite apposita serratura situata vicino alla sbarra

stessa o da un comando a pulsante situato nell’ufficio. Il candidato, fatte eventuali ipotesi

aggiuntive:

1. descriva, anche tramite schema, i dispositivi presenti nell’impianto relativo alla sbarra e

specifichi, in particolare, come avviene la movimentazione dello stesso;

2. indichi i possibili guasti che impediscono la chiusura della sbarra e le metodologie per effettuare

le relative verifiche;

3. illustri le principali attività da svolgere per effettuare la manutenzione ordinaria della sbarra

4. proponga un format per la registrazione delle verifiche e degli interventi di manutenzione

effettuati.

SECONDA PARTE

1. Il funzionamento della sbarra di accesso alla rimessa è garantita automaticamente se i due

finecorsa sono funzionanti.

Sapendo che il tasso di guasto di ogni finecorsa è pari a λ1=3*10-3 anno-1, il candidato determini

il MMTF di un singolo finecorsa e l’affidabilità dell’impianto dopo 4 anni.

2. Il candidato descriva le politiche di manutenzione e le tipologie di manutenzione secondo le

norme UNI. Si richiede inoltre di riportare, in funzione delle proprie esperienze acquisite anche

in contesti operativi, un esempio applicativo che riporti ad una tipologia di manutenzione.

Indichi la documentazione che dovrà essere redatta in funzione dell’esempio descritto.

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3. La tabella sottostante riassume i tempi per il rifacimento di un impianto elettrico civile:

Rifacimento impianto elettrico di un appartamento di 100m2

Attività Tempo in ore

Smontaggio frutti e cavi esistenti 5h

Smaltimento materiale 1h

Filatura dei nuovi conduttori 14h

Collegamento frutti e relè 5h

Montaggio mascherine 4h

Verifica impianto 3h

Il candidato fatte le opportune ipotesi aggiuntive, costruisca il diagramma di Gantt utilizzando i

dati in tabella, motivando le scelte effettuate.

4. Il candidato, anche in base alla propria esperienza operativa, illustri l’utilità di tre DPI a scelta,

la cartellonistica prevista e la normativa di riferimento.

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Seconda simulazione della II prova scritta (15/05/2017)

II SIMULAZIONE ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Indirizzo: IP09 - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA

Tema di: TECNOLOGIE TECNICHE, INSTALLAZIONE E MANUTENZIONE

Il candidato svolga la prima parte della prova e due tra i quesiti proposti nella seconda parte.

PRIMA PARTE

La “Coop. Stra.Lat.” Centrale del latte di Stradella, con sede operativa e fiscale in Stradella (PV),

via De Amicis n. 35, si rivolge alla tua ditta per tre distinte attività:

a) Intervento su guasto per arresto di un nastro trasportatore verso la riempitrice; si ipotizzino i

possibili guasti e le relative soluzioni riparative. Per uno di tali guasti si richiede inoltre una

nota di intervento, un preventivo relativo al costo per riordinare l’avaria e la fattura da

emettere al termine dell’attività;

b) Proposta per l’automazione dell’imballaggio delle bottiglie in confezioni da n.12 unità per

collo da integrare alla condizione già in essere: il nastro si arresta con dodici bottiglie finite

ad intervalli di 15 secondi; si alleghi alla proposta la documentazione di preventivo

analitico;

c) Proposta di manutenzione programmata del nastro trasportatore descritto al punto “a”; si

predisponga la relativa documentazione.

Il candidato, fatte le ipotesi aggiuntive che ritiene opportune, descriva il sistema e proponga

soluzioni motivate per le tre attività in oggetto.

SECONDA PARTE

5. Si illustrino dandone sintetica spiegazione, le diverse tipologie di manutenzione che figurano nei

tre punti della parte precedente.

6. In uno stabilimento industriale sono presenti 50 motori elettrici uguali funzionanti nella fase di

guasti casuali. Supposto che in un intervallo di tempo di 2000 ore si verifichino 6 guasti e

precisamente dopo 400, 700, 1100, 1300, 1600 e 1750 ore, il candidato determini il tasso di

guasto dei motori esaminati, il relativo MTTF e calcoli l’affidabilità nel lasso di tempo preso in

considerazione. Il candidato rappresenti inoltre la curva del tasso di guasto e ne descriva le varie

fasi individuabili.

7. Il candidato illustri, sulla base dell’esperienza da lui fatta direttamente o svolta nell’ambito di

stage aziendali o di alternanza scuola-lavoro, le mansioni e/o le attività lavorative normalmente

svolte, evidenziando le competenze acquisite e gli obiettivi raggiunti.

8. Il candidato illustri la funzione e il principio di funzionamento degli interruttori differenziali e

ne descriva i parametri caratteristici.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE DELLA II PROVA SCRITTA

INDICATORI E DESCRITTORI PUNTI PRIMA PARTE Q. Q.

Aspetto generale dell’elaborato (chiarezza della scrittura, ordine degli schemi)

L’elaborato è disordinato e di lettura difficoltosa

L’elaborato si presenta ordinato in determinate parti

L’elaborato presenta ordine complessivo e buona leggibilità in generale

0-3

0.0-1.0

1.0-2.0

2.0-3.0

Impostazione della trattazione (coerenza delle note esplicative, coerenza dei riferimenti teorici e tecnico-professionali)

Nell’elaborato sono assenti le note esplicative o sono solo accennate

Nell’elaborato è rilevabile l’obbiettivo di fornire spiegazioni necessarie;

L’elaborato contiene note esplicative chiare e adeguate

0-2

0.0-0.5

0.5-1.5

1.5-2.0

Struttura del procedimento risolutivo (correttezza delle relazioni utilizzate, chiarezza delle relazioni letterali in termini di legende dei simboli, tabelle esplicative o elementi simili)

L’elaborato non è strutturato o lo è solo parzialmente

L’elaborato manifesta l’organizzazione della trattazione

L’elaborato contiene contenuti organizzati e sufficientemente leggibili

0-4

0.0-1.0

1.0-2.5

2.5-4.0

Correttezza dei dati numerici e tecnici (in termini di ragionevoli e motivati criteri richiesti per tali ipotesi)

Le ipotesi non sono adeguate o discutibili

Le ipotesi sono complessivamente motivate

Le ipotesi sono attendibili e ragionevoli

0-2

0.0-0.5

1.0-1.5

1.5-2.0

Riuscita complessive dell’elaborato (semplicità di lettura e correzione, aspetto professionale della trattazione, coerenza e professionalità nell’uso dei vocaboli e dei testi esplicativi)

L’elaborato presenta difficoltà di lettura e correzione in ogni sua parte

L’elaborato è complessivamente coerente e di livello professionale in diverse parti

L’elaborato è professionalmente riuscito e riporta trattazioni coerenti e con proprietà di termini

0-4

0.0-1.0

1.0-2.5

2.5-4.0

VOTO COMPLESSIVO _____ / 15

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Prima simulazione della III prova scritta (07/03/2017)

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “L. G. FARAVELLI”

Stradella (PV)

TERZA PROVA SCRITTA (Simulazione n°1)

(Tipologia: quesiti a risposta singola + quesiti a risposta multipla)

Classe 5^ Istruzione Professionale Statale

INDIRIZZO “Manutenzione e Assistenza Tecnica”

Discipline coinvolte: Lingua e letteratura inglese, Matematica, Tecniche elettro-elettroniche e applicazioni, Tecnologie meccaniche e applicazioni.

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA PROVA

1. Il candidato risponda in modo chiaro e conciso ad ogni quesito di seguito allegato. 2. Utilizzare penne con inchiostro di colore nero o blu; non usare altri colori o matite pena invalidazione

della prova.

3. Le risposte che presentano cancellature (bianchetto, gomma abrasiva o altro) sono considerate non valide.

4. Le risposte sbagliate e quelle eventualmente non valide danno luogo ad un punteggio pari a 0 (zero) punti ciascuna.

5. Il punteggio totale verrà arrotondato all’intero più vicino. 6. Non è consentito l’uso di dizionari e/o manuali e/o libri di testo e/o appunti. 7. È consentito l’uso della propria calcolatrice non programmabile. 8. Non è consentito uscire dall’aula prima che sia trascorsa un’ora dall’inizio della prova. TEMPO DI ESECUZIONE: 2 ORE

Compilazione a cura dello STUDENTE Compilazione a cura dei

docenti

COGNOME NOME

PUNTEGGIO: / 15

Stradella, ______________________

Firma :

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Disciplina: Matematica

Cognome e Nome ……………………………………………………………………………

Q1) Classificare la seguente funzione y = √𝑥2 + 2𝑥 − 15 e determinarne il dominio.

Q2) Fornire la definizione di funzione

1. Il dominio della funzione 𝑦 = 𝑥−5

𝑥2−2𝑥−3 è:

a. 𝑥 5

b. x ≠ 3, -1

c. x ≠ - 3, 1

d. x -1 x 3

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56

2. La funzione 𝑦 =𝑥−2

𝑥2−𝑥−12 :

a. interseca l’asse y in (0, 2) e l’asse x in (1

6, 0)

b. interseca l’asse y in (0, 4) e l’asse x in (-3, 0)

c. interseca l’asse y in (0, 1

6) e l’asse x in (2, 0)

d. interseca l’asse x in 2 punti

3. Se A e B sono due insiemi non vuoti ed f è una funzione da A a B, si definisce CODOMINIO di

f:

a. l′insieme degli elementi di B che hanno una sola controimmagine in A

b. l’insieme degli elementi di B che hanno almeno una controimmagine in A

c. l′insieme degli elementi di A che hanno almeno un′immagine in B

d. l’insieme degli elementi di A che hanno una sola immagine in B

4. La funzione y = 𝑥2+5𝑥+6

𝑥−1:

a. non interseca l’asse x

b. ha dominio: x ≠ -2, -3

c. è algebrica, irrazionale, fratta

d. interseca l’asse y nel punto A (0, -6)

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57

Disciplina: Tecniche elettro-elettroniche e applicazioni

Cognome e Nome ……………………………………………………………………………

Q1) Si disegni lo schema di classificazione delle Macchine Elettriche

Q2) Si descrivano almeno 2 esempi delle perdite in un motore elettrico, evidenziandone le cause:

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58

1. La formula del rendimento di un motore vale:

= Pm/PR = PA/PR = PR/PA = PP/PR

2. Quanto vale il rendimento in un motore reale:

- 1 0 0 < < 1 1

3. I componenti principali di una macchina elettrica rotante sono:

Rotore

Giratore

Statore

Magnetostato

4. Per variare la velocità di un motore asincrono monofase:

Vario la tensione di alimentazione

Vario le frequenze degli impulsi

Vario la frequenza dell’alimentazione AC

Non è possibile

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59

Disciplina: Tecnologie meccaniche ed applicazioni

Cognome e Nome ……………………………………………………………………………

Q1) Descrivi in generale il cnc

…………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………….............................

Q2) Descrivi le principali caratteristiche di una pompa in un impianto idroelettrico.

…………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………….............................

1. La pompa è:

a) una macchina motrice;

b) una macchina operatrice;

c) una macchina frigorifera;

d) si utilizza nel trattamento dell'aria compressa.

2. Nelle macchine a fluido si fa riferimento all'energia:

a) potenziale;

b) cinetica;

c) elettrica;

d) nucleare.

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60

3. Il rendimento nelle macchine a fluido dipende da:

a) dalla velocità del fluido e sezione della condotta;

b) dalla viscosità del fluido;

c) dal rendimento della macchina a fluido;

d) dalle dimensioni della condotta.

4. Gli ammortamenti nell'organizzazione industriale riguardano:

a) solo le M.U;

b) solo gli stabili dell'azienda;

c) solo gli utensili;

d) tutte le componenti precedenti.

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Disciplina: Inglese

Cognome e Nome ………………………………………………………………

Dangers of Electricity

Working with electricity can be dangerous. Engineers, electricians, and other workers deal with

electricity directly, including working on overhead lines, electrical installation and circuit

assemblies. Others, such as office workers, farmers, and construction workers work with electricity

indirectly and may also be exposed to electrical hazards.

Electric Current affects the body when it flows through. The basic unit of current is the amp. This is

the current which flows through a resistance of 1 ohm (Ω) when a voltage of 1 volt is applied across

it. However, currents as low as thousandths of amps (milliamps) can have an adverse effect on the

body.

Most of us have experienced some form of electric "shock," where electricity causes our body to

experience pain or trauma. If we are fortunate, the extent of that experience is limited to tingles or

jolts of pain from static electricity build up, discharging through our bodies. When we are working

around electric circuits, capable of delivering high power to loads, electric shock becomes a much

more serious issue, and pain is the least significant result of shock.

As electric current is conducted through a material, any resistance (opposition to flow of electrons)

results in a dissipation of energy, usually in the form of heat. This is the most basic and easy-to-

understand effect of electricity on living tissue: current makes it heat up. If the amount of heat

generated is sufficient, the tissue may be burnt. The effect is physiologically the same as damage

caused by an open flame or other high-temperature source of heat, except that electricity has the

ability to burn tissue well beneath the skin of a victim, even burning internal organs.

Another effect of electric current on the body, perhaps the most significant in terms of hazard,

regards the nervous system. By "nervous system" we mean the network of special cells in the body

called "nerve cells" or "neurons" which process and conduct the multitude of signals responsible for

regulation of many body functions. The brain, spinal cord, and sensory/motor organs in the body

function together to allow it to sense, move, respond, think, and remember.

Nerve cells communicate to each other through the transmission of electrical signals (very small

voltages and currents). If electric current of sufficient magnitude is conducted through a living

creature (human or otherwise), its effect will be to override the tiny electrical impulses normally

generated by the neurons, overloading the nervous system and preventing internal signals from

being able to actuate muscles. Muscles triggered by an external (shock) current will involuntarily

contract, and there's nothing the victim can do about it.

This problem is especially dangerous if the victim contacts an energised conductor with his or her

hands. The forearm muscles responsible for bending fingers tend to be better developed than those

muscles responsible for extending fingers, and so if both sets of muscles try to contract because of

an electric current conducted through the person's arm, the "bending" muscles will win, clenching

the fingers into a fist. If the conductor delivering current to the victim faces the palm of his or her

hand, this clenching action will force the hand to grasp the wire firmly, thus worsening the situation

by securing excellent contact with the wire. The victim will be completely unable to let go of the

wire. This effect can only be stopped by stopping the current through the victim.

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Even when the current is stopped, the victim may not regain voluntary control over their muscles

for a while, as the neurotransmitter chemistry has been thrown into disarray. Electric current is able

to affect more than just skeletal muscles in a shock victim, however. The diaphragm muscle

controlling the lungs, and the heart -- which is a muscle in itself -- can also be "frozen" by electric

current. Even relatively low currents can often scramble nerve cell signals enough that the heart

cannot beat properly, sending the heart into a condition known as fibrillation. A fibrillating heart

flutters rather than beats, and is ineffective at pumping blood to vital organs in the body. In any

case, death from asphyxiation and/or cardiac arrest will generally result from a strong enough

electric current through the body.

1) There are also dangers from electricity outside the home, for example:

if you climb a tree near an electric power line, you may to get a shock if the tree touches

the line

storms may knock down electric power lines so if you touch a fallen line when the power

is still on, you can be injure or kill

the statement is not correct because people are always safe at home

if a child climb a tree touching an electric power line, he may get a shock

2) Transformers can be distinguished into:

step-up if they increase the voltage for transmission along power lines; step-down to

reduce the voltage to be used in offices, homes or industries

step-up and step-down depending on whether they increase or decrease the number of turns

in the coils

step-up if they increases the voltage for transmission along power lines; step-down to

reduce the voltage to be use in offices, homes or industries

step-up and step-down depending on weather they increase or decrease the voltage

3) Which of the following statements is right:

the most important parts of a thermoelectric power station are two: the furnace and the

alternator

the rotor is composed of a will with blades connected to a shaft

nowadays, turbines are connected directly to the alternator to improve energy production

process

the ammeter is connected to the electric circuit in parallel; the voltmeter is connected to the

circuit in series

4) What can be done in case an electrical shock:

If possible, turn off or unplug the power. Do not touch the victim until the power is off

Put the victim in a stand position

Give the victim some water to recover

Check for breathing and heart beat and apply cardiopulmonary resuscitation, if necessary,

but do not call the emergency.

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Q1) Describe the Diesel engine.

Q2) Talk about Robot Architecture and about some applications of robots.

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Seconda simulazione della III prova scritta (28/04/2017)

ISTITUTO DI ISTRUZIONE SUPERIORE “L. G. FARAVELLI”

Stradella (PV)

TERZA PROVA SCRITTA (Simulazione n°2)

(Tipologia: quesiti a risposta singola + quesiti a risposta multipla)

Classe 5^ Istruzione Professionale Statale

INDIRIZZO “Manutenzione e Assistenza Tecnica”

Discipline coinvolte: Lingua e letteratura inglese, Matematica, Tecniche elettro-elettroniche e applicazioni, Tecnologie meccaniche e applicazioni.

MODALITÀ DI SVOLGIMENTO DELLA PROVA

1. Il candidato risponda in modo chiaro e conciso ad ogni quesito di seguito allegato. 2. Utilizzare penne con inchiostro di colore nero o blu; non usare altri colori o matite pena invalidazione della

prova.

3. Le risposte che presentano cancellature (bianchetto, gomma abrasiva o altro) sono considerate non valide.

4. Le risposte sbagliate e quelle eventualmente non valide danno luogo ad un punteggio pari a 0 (zero) punti ciascuna.

5. Il punteggio totale verrà arrotondato all’intero più vicino. 6. Non è consentito l’uso di dizionari e/o manuali e/o libri di testo e/o appunti. 7. È consentito l’uso della propria calcolatrice non programmabile. 8. Non è consentito uscire dall’aula prima che sia trascorsa un’ora dall’inizio della prova.

TEMPO DI ESECUZIONE: 2 ORE

Compilazione a cura dello STUDENTE Compilazione a cura dei

docenti

COGNOME NOME

PUNTEGGIO: / 15

Stradella, ______________________

Firma :

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Disciplina: Matematica

Cognome e Nome ……………………………………………………………………………

Q1) Calcolare il seguente limite: lim x - 7𝑥2 + 𝑥

Q2) E’ assegnata la funzione y = 𝑥2+3𝑥

𝑥−5. Determinarne il dominio e studiarne il segno.

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1. lim x - 3

2𝑥2−𝑥 =

a) +

b) 3

c) 0

d) 3/2

2. lim x + 𝑥2−1

𝑥2+5 =

a) 1

b) +

c) 1/5

d) 0

3. La funzione y =13 x

x interseca l’asse y:

a) mai

b) nel punto (0, -1)

c) nel punto (-1,0)

d) nell’origine degli assi cartesiani

4. Il dominio della funzione y = √𝑥−5

𝑥+2 è:

a) x ≤ -5 x 2

b) x − 2 x 5

c) 𝑥 - 2

d) x 5

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Disciplina: Tecniche elettro-elettroniche e applicazioni

Cognome e Nome ……………………………………………………………………………

Q1) Si disegni lo schema di un sistema di controllo

Q2) Si descriva quali sono i principali componenti di un PLC

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68

QM1) Il programma di un PLC viene elaborato:

Ad evento una sola volta Ciclicamente Su interrupt

QM2) Dovendo scegliere un dispositivo per automatizzare un cancello automatico sceglieresti:

un modulo logico un micro PLC un PLC medio un PLC avanzato

QM3) Uno dei linguaggi di programmazione del PLC è il:

Cobol

Pascal

Ladder

C++

QM4) Le uscite di un PLC pilotano:

gli alimentatori di tensione

gli attuatori

i sensori

i diodi raddrizzatori

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Disciplina: Tecnologie meccaniche ed applicazioni

Cognome e Nome ……………………………………………………………………………

Q1) Descrivi in generale il concetto di sicurezza nell’officina metalmeccanica

Q2) Descrivi il controllo di qualità nell’azienda metalmeccanica

1) Analizzando il diagramma sforzi – deformazione, la fase di strizione si deduce da:

a) Sul tratto iniziale del diagramma

b) Sul tratto finale del diagramma

c) In corrispondenza del punto di massimo della curva

d) nel punto finale del diagramma

2) La portata in idraulica si calcola con:

a. Q =a.v

b. Q=a/v

c. Q=v/a

d. Q=v-a

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70

3) L’attrito può essere:

a) radente

b) volvente

c) evolvente

d) eccentrico

4) Il rendimento meccanico si misura in:

a) watt

b) newton

c) è adimensionale

d) in youle

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71

Name:………………………..... Surname:…………………………Score:………/15

INGLESE

Read the article

Samuel Gibbs

“Tesla hits the gas on self-driving car tech”

Elon Musk says electric car company is ramping up its Autopilot system for

advanced autonomous driving

Elon Musk accelerates Tesla Autopilot programme to drive autonomous vehicle

research.

After launching a software update for its Model S electric cars that gave it self-

driving capabilities in “beta”, the Tesla chief executive, Elon Musk, took to

Twitter to announce a “ramping up the Autopilot software team at Tesla to

achieve generalised full autonomy”.

Musk has said that full automation of Tesla’s cars should be possible within

three years. Its Autopilot system is intended to be an advanced cruise-control

system capable of changing lanes and navigating obstacles while collecting data

to help with the development of further automated driving features.

The race to create cars that can drive themselves has long been led by Google,

which has a fleet of autonomous vehicles roaming Californian roads, but recently

traditional automakers have revealed advanced projects.

Mercedes-Benz, BMW, Audi, Ford and Volvo all have self-driving systems in

development. Tesla’s is one of the most advanced on the market. Whether

further advances can be made purely in software and pushed out to cars, or

whether the vehicles will require new sensors, remains to be seen.

The recent Autopilot software upgrade, while impressive technology, led to some

frightening near misses and further warnings from Tesla that it was a feature

very much in early testing and not to be relied upon.

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72

Name:……………………………. Surname:………………………………… Score: ………./15

Now answer the following questions:

Q1) What’s “Beta”? In what model cars is it used?

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

__________________________________________________________________________

Q2) Is Tesla positive about the possibility of having full automation in cars? What is Tesla’s

Autopilot system intended to do?

___________________________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

___________________________________________________

1. Musk speeds us Tesla Autopilit Programme:

To change the car tech;

To drive autonomous vehicle research;

To launch a software update;

To drive a car autonomously.

2. The full automation of Tesla’s cars would have been possible in:

5 years;

30 years;

3 years;

13 years.

3. Autopilot system can:

Change speed

Change lanes

Slow down

Speak

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73

4. Self-driving systems are being developed by:

All cars companies except Mercedes-Benz, BMW, Audi, Ford and Volvo;

BMW and Audi;

Mercedes-Benz, BMW, Audi, Ford and Volvo;

Mercedes-Benz, BMW, Ford and Volvo

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74

GRIGLIA DI CORREZIONE DELLA III PROVA SCRITTA

Criteri di valutazione punti

attribuiti

alla

risposta

punteggio proposto nelle singole discipline

QUESITO A RISPOSTA SINGOLA

(Q1, Q2) Q1 Q2 Q1 Q2 Q1 Q2 Q1 Q2

Il candidato dimostra di possedere le seguenti:

Conoscenze: conosce l'argomento (fatto,

concetto, definizione…) nei suoi tratti

essenziali, che espone nei limiti

dell'estensione indicati dalla commissione.

Abilità: comprende la tematica proposta,

formulandola in termini appropriati e corretti.

Competenze: seleziona in modo pertinente e

organizza coerentemente la risposta

3

Il candidato dimostra di conoscere

sostanzialmente l'argomento richiesto e di

comprenderne gli aspetti fondamentali, ma

presenta qualche difficoltà nell'uso dei termini

e nell'organizzazione della risposta.

2

Il candidato dimostra di conoscere

parzialmente l'argomento richiesto e presenta

qualche difficoltà nella comprensione della

domanda, nell'uso dei termini e

nell'organizzazione della risposta

1

Il candidato risponde in modo gravemente

errato o non risponde 0

QUESITO A RISPOSTA MULTIPLA 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

Risposta esatta 1

Risposta errata o non data 0

PUNTEGGIO di ciascuna disciplina

PUNTEGGIO TOTALE …… / 40

TABELLA DI CORRISPONDENZA TRA PUNTEGGIO TOTALE (SU 40) E PUNTEGGIO IN QUINDICICESIMI

Punteggio totale in

quarantesimi

0-12 13-14 15-16 17-18 19-20 21-22 23-24 25-26 27-28 29-31 32-35 36-40

Punteggio in quindicesimi 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15

PUNTEGGIO attribuito: ……… /15

PUNTEGGIO attribuito: ……… /15

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IL CONSIGLIO DI CLASSE

Disciplina Docente Firma

Lingua e letteratura italiana CIUFFREDA MARIA ROSARIA

Storia CIUFFREDA MARIA ROSARIA

Lingua e letteratura inglese OTTOLINI GIULIA

Matematica MAGISTRALI ELISABETTA

Tecnologie e Tecniche di

Installazione e di

Manutenzione

CURTI CRISTIANO

MASCHIO ANGELO

Tecn. Elettro-Elettroniche e

applicazioni

FERRARI MASSIMO

MASCHIO ANGELO

Tecnologie Meccaniche e

applicazioni

MARCHESI DANIELE

GIUDICE MARIA ROSARIA

Laboratorio tecnologico GIUDICE MARIA ROSARIA

Scienze motorie e sportive LIVOLSI PAOLA

Religione cattolica DEFILIPPI ANDREA

Stradella, 15/05/2017

LA DIRIGENTE SCOLASTICA

Dott.ssa Agnese Nadia Canevari

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