Disciplinare Grano Tenero e Duro - granaio-italiano.it · L’assorbimento di azoto (N) diventa...
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Soci:
- Unione Seminativi
- Consorzio Agrario Inter Provinciale Forlì – Cesena – Rimini
- Consorzio Agrario Provinciale di Siena
- Società Italiana Sementi
- Società Produttori Sementi
- Progeo
- Antonio Amato & Co.
- Consorzio Agrario Lombardo Veneto
- Produttori Sementi Mediterranei
- Cerere
- Consorzio Agrario Provinciale di Pisa
- Consorzio Agrario Provinciale del Piemonte Orientale
- Consorzio Agrario del Friuli Venezia Giulia
- Molino Parri
- ACOF
- Molino Sociale Altotiberino
- Società Cooperativa Agricola Pomonte
- Consorzio Agrario Maremma Toscana
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Sommario
INTRODUZIONE............................................................................................................................................. 4
ASPETTI AGRONOMICI................................................................................................................................... 5
1. Precessione colturale ............................................................................................................................ 5
1.1 Ringrano ....................................................................................................................................... 5
2. Scelta varietale ...................................................................................................................................... 5
3. Concia del seme ................................................................................................................................... 6
4. Operazioni di presemina ....................................................................................................................... 7
5. Epoca e modalità di semina ................................................................................................................... 7
6. Concimazione ....................................................................................................................................... 7
7. Lotta alle erbe infestanti ..................................................................................................................... 10
8. Difesa fitosanitaria .............................................................................................................................. 11
9. Raccolta .............................................................................................................................................. 11
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INTRODUZIONE
Il presente documento contiene il disciplinare di coltivazione del GRANAIO ITALIANO valevole dalla campagna
2010/2011, condiviso con tecnici delle strutture agricole ed industriali aderenti a GRANAIO ITALIANO a
seguito delle esperienze accumulate dai singoli soci in anni di attività.
L’applicazione di questo disciplinare da parte delle imprese agricole è il primo, fondamentale tassello per la
costruzione del nostro sistema di qualità che comprende, fra l’altro, anche il Manuale relativo al Sistema di
gestione per la sicurezza e l'igiene alimentare, nonché il sistema informatico per la gestione dei dati
produttivi ed altre importanti attività di supporto (formazione, controlli di qualità, comunicazione e
divulgazione).
Questo disciplinare rappresenta un tassello fondamentale per realizzare uno dei principali obiettivi di
GRANAIO ITALIANO, allo scopo di legare più soggetti della filiera produttiva per coniugare nuovi modelli
organizzativi attraverso consoni strumenti in grado di razionalizzare, incanalare e agevolare il rapporto tra
acquirente ed offerente elevando, nel contempo, la qualità e la sicurezza delle produzioni.
Si tratta comunque di un punto di partenza anche perché vuole essere uno stimolo per le strutture socie che
ancora non si sono cimentate con l’ elaborazione di disciplinari di produzione attraverso i quali tracciare il
percorso che definisce produzioni specifiche da regolamentare in appositi Contratti di Coltivazione. Per gli
associati, che invece già utilizzano tali strumenti, il presente Disciplinare vuole tracciare una condizione di
riferimento minima da ricomprendere nei propri strumenti di programmazione spesso ancora più esigenti e
maturi nei reciproci impegni che legano l’agricoltore, il raccoglitore e il trasformatore.
Il Presidente di Granaio Italiano
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ASPETTI AGRONOMICI
1. Precessione colturale
Il grano deve essere avvicendato a colture miglioratrici della fertilità del terreno (non sono quindi ammessi
ristoppi su cereale autunnale), quali leguminose da foraggio o da granella, proteoleaginose, barbabietola ecc.
1.1 Ringrano
In deroga alle disposizioni sopra espresse, sarà possibile effettuare la coltivazione per due anni consecutivi
rispettando le seguenti disposizioni:
- nel secondo anno arature con completo rovesciamento delle zolle per un totale interramento delle stoppie
dell’anno precedente,
- utilizzo di seme conciato con prodotti sistemici di provata efficacia,
- un trattamento di difesa della spiga dal Fusarium eseguito al momento opportuno sotto la direzione dei
tecnici operativi presso i singoli soci, con prodotti in grado di contenere efficacemente tale patologia.
2. Scelta varietale
La scelta varietale è vincolata al territorio di coltivazione, la varietà deve rispondere ai seguenti requisiti:
Agronomici
• Stabilità delle produzioni
• Tolleranza alle basse temperature (Solo Frumento Duro)
• Resistenza alla stretta
• Resistenza alle malattie fungine
• Resistenza all’allettamento
Qualitativi
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• Stabilità delle caratteristiche qualitative
• Buon indice di glutine e buon indice di giallo della semola (solo Frumento duro)
• Buon peso specifico
• Adeguato contenuto proteico
• Caratteristiche per la panificazione (solo Frumento tenero)
Le varietà devono comunque essere individuate all’interno della lista del MiPAAF delle varietà di qualità e vi è
comunque l’obbligo dell’uso del solo seme certificato ENSE.
3. Concia del seme
Molte specie fungine si conservano e si propagano con il seme. I funghi possono essere presenti:
• come contaminanti di superfici delle cariossidi sane (clamidospore di Tilletia);
• come invasori dei tessuti delle cariossidi, ivi incluso l’embrione;
• come inquinanti che accompagnano la semente (sclerozi, frammenti di glume o di paglia infetti).
Proprio a causa della possibile presenza di funghi patogeni, nei semi, la concia delle sementi è un mezzo di
difesa preventiva indispensabile. Essa consente, con un’adeguata scelta dei prodotti concianti, di inattivare
sia i patogeni presenti sulla superficie del seme, che al suo interno.
È importante utilizzare seme conciato dalle industrie sementiere, in particolare quelle aderenti al CONVASE, in
quanto eseguendo la concia umida, forniscono semente con una distribuzione del prodotto conciante
uniforme e alla dose garantita secondo la tabella 1.
Tabella 1. Concia dei cereali (CONVASE)
Principi attivi e ausiliariPrincipi attivi e ausiliariPrincipi attivi e ausiliariPrincipi attivi e ausiliari Dose (ml/100kg di seme)Dose (ml/100kg di seme)Dose (ml/100kg di seme)Dose (ml/100kg di seme)
Fludioxonil 200
Guazatina 190
Tebuconazolo + Thiram 200
Carbossina + Thiram 300
Triticonazolo + Guazatina 500
Triticonazolo + Procloraz 150
Procloraz 100
Protioconazolo 100
Protioconazolo + Tebuconazolo + Fluoxastrobin 150
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4. Operazioni di presemina
Le lavorazioni del terreno per il grano sono state negli ultimi anni oggetto di una profonda revisione.
Attualmente si è orientati verso una notevole semplificazione di questa operazione. Il grano si adatta bene
alle lavorazioni semplificate del terreno, in quanto presenta un apparato radicale ramificato, con un diametro
limitato e con un’elevata capacità di penetrazione nel terreno, caratteristiche che consentono a questa specie
di esplorare un notevole volume di terreno. Rimangono indispensabili le operazioni di cura del deflusso delle
piogge con pulizia delle scoline e corretto livellamento dei campi.
Diverse sono le modalità di lavorazione, che possono essere utilizzate senza che vi sia una riduzione
significativa delle produzioni. Queste sono:
• aratura a 35-40 cm e successive operazioni di amminutamento delle zolle;
• lavorazione a due strati, con discissura a 40-60 cm, aratura a 20-25 cm e/o frangizollatura;
• lavorazione minima con erpice, a dischi o rotante, ad una profondità di 10 cm;
• non lavorazione e semina su sodo (richiede la disponibilità di seminatrici specifiche).
La scelta della tecnica di lavorazione più idonea, dipende da numerosi fattori, tra cui il tipo di terreno
l’andamento climatico durante il ciclo colturale, con particolare riferimento alla piovosità, la tipologia
strutturale dell’azienda (disponibilità di macchine idonee) e la rotazione eseguita. É richiesta l’aratura con
completo rovesciamento della zolla in successione al mais e del sorgo.
5. Epoca e modalità di semina
Per quanto concerne l’epoca e la modalità di semina, si raccomanda di seguire scrupolosamente le dosi e le
indicazioni fornite dal costitutore, riportate sul cartellino della semente.
6. Concimazione
Un apporto equilibrato di elementi fertilizzanti fondamentali per il Grano (Azoto – Fosforo – Potassio) nelle
quantità e corretto nell’epoca di distribuzione, è necessario per raggiungere gli obbiettivi soddisfacenti di
resa unitaria e di qualità della granella.
Le quantità degli elementi fertilizzanti debbono essere determinati tenendo conto della dotazione naturale
del terreno (che necessita essere controllata con analisi da eseguire almeno ogni 4–5 anni), della precessione
colturale, dell’interramento o meno dei residui vegetali, dell’asporto medio della coltura, nonché
dell’andamento meteorologico.
Consigli per la concimazione:
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Se in azienda sono disponibili analisi del terreno, si calcola il bilancio di fertilizzazione attraverso l’utilizzo
dei programmi informatici a disposizione dei tecnici. In caso contrario, a titolo esemplificativo, riportiamo di
seguito dei parametri di riferimento:
Frumento tenero
Asporti della coltura a seconda delle produzioni presunte
Produzione / ha Azoto Fosforo Potassio
65 q.li 160 61 88
70 q.li 172 66 94
75 q.li 185 71 101
80 q.li 197 75 108
Frumento Duro
Asporti della coltura a seconda delle produzioni presunte
Produzione / ha Azoto Fosforo Potassio
60 q.li 163 61 81
65 q.li 177 66 88
70 q.li 190 71 94
75 q.li 204 77 101
A seconda della coltura in precessione può essere più o meno disponibile azoto come dalla seguente tabella:
Coltura in precessione Azoto da Residui Coltura in precessione Azoto da Residui
Barbabietola +30 U Medica (triennale) +80 U
Cereali Paglia Asportata -10 U Mais / Stocchi asportati -20 U
Cereali Paglia Interrata -30 U Mais / Stocchi interrati -40 U
Colza +20 U Pomodoro +50 U
Girasole 0 U Soia +20 U
Patata +50 U Sorgo -40 U
Si deduce che ipotizzando una produzione di 70 q.li a ettaro di frumento tenero e nell’anno precedente nel
nostro campo era coltivata la barbabietola, l’azoto da apportare sarà: 172-50 = 122 unità.
Periodo di distribuzione dell’azoto:
- 70% a spiga a 1 cm
- 30% alla levata
Se nel periodo ottobre-gennaio si sono verificate delle piogge superiori a 250 mm, che hanno lisciviato
l’azoto già pronto nel terreno, è consigliabile apportare una ulteriore dose di 25-30 unità in fase di
accestimento.
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L’apporto di fosforo e potassio va eseguito quando nel terreno questi elementi sono presenti in quantità
normale o scarsa, non vanno apportati se invece sono presenti in quantità elevate.
Momento dell’interventoMomento dell’interventoMomento dell’interventoMomento dell’intervento ComposizioneComposizioneComposizioneComposizione
Pre-Semina P, K (in base ai risultati delle analisi del terreno)
Copertura N
- Accestimento (se necessario, 20%)
- Spiga a 1 cm (70% o inferiore se
intervenuti anche in accestimento)
- Da piena levata a botticella (30% o
inferiore se intervenuti anche in
accestimento)
Concimazione “Obiettivo Proteine”:
Particolare attenzione dovrà essere riservata alla nutrizione fra le fasi di secondo nodo e botticella. Per
correggere eventuali dimostrate carenze, il produttore potrà rivolgersi al Servizio Tecnico di supporto per
avere indicazioni relative all’uso di prodotti idonei per dosi e modalità d’impiego.
Zolfo: è un elemento importante nella sintesi delle proteine.
Fosforo: in considerazione della sua scarsa mobilità nel terreno, la distribuzione è da eseguirsi al momento
della preparazione del letto di semina.
Potassio: è generalmente presente in quantità sufficiente nei nostri terreni, qualora le analisi ne
riscontrassero la carenza, la distribuzione va eseguita durante la preparazione del letto di semina.
Azoto: sono determinanti le esigenze dei cereali nelle diverse fasi fenologiche. Infatti, nelle prime fasi
(emergenza - inizio accestimento), tali esigenze sono modeste e spesso vengono soddisfatte dall’azoto
assimilabile presente nel terreno. Questa considerazione, induce a ridurre al minimo o ad eliminare
completamente l’apporto di questo elemento alla semina. Invece, in presenza di terreni poveri di sostanza
organica e con un rapporto C/N elevato, come spesso si verifica negli ambienti meridionali, è consigliabile
alla semina un apporto di fertilizzante nella misura di circa 30-40 unità per ettaro.
L’assorbimento di azoto (N) diventa molto intenso nelle fasi fenologiche di accestimento e, soprattutto, di
levata. Proprio per questa ragione, come citato anche in precedenza, si consiglia un intervento con azoto
all’inizio dell’accestimento con 30- 40 unità e una alla inizio della levata (spiga 1 cm.) con 50-70 unità,
questo intervento va calibrato in funzione dell’andamento climatico del territorio interessato.
La scelta dei concimi (come formulati) deve essere effettuata tenendo conto dei fattori:
- Pedologici: Natura del terreno, pH, Sostanza organica e Fertilità intrinseca dei suoli,
- Climatici: Temperatura, Piovosità ecc.
Particolare attenzione va posta ai nuovi formulati come ad esempio quelli organico-minerali e quelli con
l’azoto a lenta cessione.
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In situazioni particolari di stress delle piante, si possono effettuare interventi fogliari con concimi liquidi,
idrosolubili ecc. con l’aggiunta di biostimolanti.
7. Lotta alle erbe infestanti
In un’agricoltura basata sulla buona pratica agricola, l'esigenza di razionalizzare il più possibile la lotta alle
malerbe, può essere soddisfatta in modo soddisfacente integrando i mezzi di difesa preventivi con quelli
chimici e da una razionale rotazione colturale.
Per quel che riguarda il diserbo chimico, in diversi casi, è consigliabile intervenire in fase di post-emergenza
della coltura, quando sono presenti le infestanti da eliminare. Le strutture organizzate associate a Granaio
Italiano dispongono di validi tecnici a cui rivolgersi per favorire interventi mirati.
La tabella seguente mostra un esempio (che come tale deve essere comunque interpretato) tratto dai
Disciplinari di Produzione Integrata della Regione Emilia-Romagna, sul controllo delle infestanti:
InfestantiInfestantiInfestantiInfestanti ProdottoProdottoProdottoProdotto NoteNoteNoteNote
Pulizia del letto di
semina
Gliphosate Pre semina
Graminacee +
Dicotiledoni
Iodosulfuron ms
Mesosulfuron m
Lolium, Falaride, Tutti gli stadi
dell’Avena, Alopecurus, Bromo fino
all’accestimento.
Ampio spettro dicotiledonicida
Graminacee Fenoxaprop pe
Clodinafop pe
Pinoxaden
Tutti gli stadi dell’Avena, Alopecurus,
Falaride fino all’accestimento
Anche Lolium
Dicotiledoni Solfoniluree
Ormonici
Ampio spettro escluse: Veronica,
Fumaria, Gallium
Dicotiledoni con
Veronica e Gallium
Mcpp
Ioxinil
Specifico per
Gallium
Fluoroxipir
Florasulam
A questi esempi è possibile aggiungere, in fase pre semina, l’esecuzione della pulizia letto di semina con
prodotti a base di glifosate.
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8. Difesa fitosanitaria
Una particolare attenzione bisogna rivolgere alle malattie di carattere fungino che possono colpire il grano sia
duro che tenero durante il ciclo vegetativo. A tale proposito va ricordato che la concia del seme è utile
strumento per prevenire, o almeno attenuare, la patologia riguardante il complesso del mal del piede del
grano (per il quale sono auspicabili ampie rotazioni) e per difendere le cariossidi da attacchi di carie e
carbone. Va, comunque posta attenzione agli attacchi fungini della parte aerea (ad esempio ruggine, oidio e
septoria) che, in modo sempre maggiore vanno ad inficiare sia le rese che la qualità della granella prodotta.
In considerazione dell’entrata in vigore da luglio 2006 del regolamento U.E. che fissa i limiti massimi di
micotossine derivate da Fusarium, è fondamentale in condizioni favorevoli di sviluppo del patogeno mettere
in atto le pratiche agronomiche e di difesa necessarie al suo contenimento quali rotazione colturale, utilizzo
di seme conciato con principi attivi efficaci contro il Fusarium, lavorazione del terreno con rovesciamento
della zolla, trattamento in spigatura con prodotti efficaci e sotto il controllo dei tecnici inseriti nel contratto di
filiera “Frumento di Qualità” Granaio Italiano.
Vengono di seguito mostrati alcuni suggerimenti per trattamenti antiparassitari:
Epoca di Epoca di Epoca di Epoca di
interventointerventointerventointervento
AvversitàAvversitàAvversitàAvversità
Principio AttivoPrincipio AttivoPrincipio AttivoPrincipio Attivo
NoteNoteNoteNote
Dalla Levata
alla Botticella
Oidio, Ruggini
Fusariosi,
Septoria
Trifloxystrobin
Azoxystrobin
Pyraclostrobin
in miscela con
Triazoli
Tebuconazolo e
altri IBE
Procloraz
Inizio
Spigatura
(40%
emissione
antere)
Fusariosi,
Oidio, Ruggini
Procloraz +
Tebuconazolo
Protioconazolo
Il Protioconazolo -
preferibile nelle
situazioni a maggior
rischio (Duro, semine su
Sodo)
Spigatura
Afidi Pirimicarb Maggiormente selettivo
di altri p.a. per insetti
utili
Spigatura
Cimici + Afidi Piretroidi
9. Raccolta
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Tale operazione è eseguita quando la granella ha raggiunto la piena maturazione e la sua umidità è inferiore
al 13%, che rappresenta il limite ottimale per una lunga conservazione. Essenziale per una regolare
esecuzione delle operazioni di raccolta è la perfetta messa a punto della mietitrebbia. Infatti gli elementi
trebbianti, quali l’apparato trebbiante e quello di pulizia, devono presentare una buona regolazione al fine di
evitare di produrre lesioni alle cariossidi.
Caratteristiche minime di ricevimento del grano
Parametri Unità di misura Limiti qualitativi Valori
Parametri fisici
Umidità % Massimo 13,0
Peso specifico Kg/hl Minimo 78,0
Impurità % in peso Massimo 5,0
Impurità nulle rifiutate al vaglio % in peso Massimo 1,0
Impurità farinose (solo frumento duro) % in peso Massimo 1,0
Cariossidi bianconate % in peso Massimo 25,0
Assenza di cariossidi di grano tenero (duro) % in peso Massimo 0,5
Volpatura / macchiatura (frumento duro) % in peso Massimo 4
Parametro tecnico
Proteine % s.s. Minimo 12,5
NB: a seguito di condizioni meteorologiche stagionali particolarmente avverse, i parametri qualitativi (come
ad esempio il peso specifico) possono essere riconsiderati.
Altre condizioni qualitative
Semi nocivi
Cariossidi avariate o cariate
Segale cornuta
Assenza totale
Infestazione di insetti adulti
Larve di insetti vivi
Assenza totale dentro e fuori la cariosside
Contaminazione animale (roditori,
gatti, uccelli)
Assenza di qualsiasi traccia (escrementi, peli, piume, ecc)
Muffe Assenza totale
Non dovrà inoltre essere slavato o avere un odore anomalo.
Il grano conferito dovrà essere conforme alle vigenti norme igienico - sanitarie e, per quanto attiene ai
residui di sostanze chimiche ammesse e usate nella coltivazione e nella conservazione, tali quantità non
dovranno superare i limiti massimi così come da D.M. del Ministero della Salute del 27 agosto 2004
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale N° 292 del 14.12.2004.
Il punto di riferimento in materia di qualità della produzione è il Listino Qualità AGER.