DICEMBRE 2018 N - iissgarrone.gov.it · Un cortometraggio per raccontare il dramma del...

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il nostro magazine scolastico DICEMBRE 2018 Un cortometraggio per raccontare il dramma del femminicidio: la VA OPCP si mette in gioco e vi porta nel dramma di Sara. Il magazine che vi accingete a sfogliare e a leggere, è un invito da parte di noi docenti dell’IISS Garrone, sede di Canosa, e dei nostri studenti, ad entrare a far parte del nostro mondo; di con- dividere e far conoscere le nostre idee, le nostre iniziative, i nostri progetti. Insomma: conoscere noi! Il magazine “GARRONEWS” nasce dalla volontà di dare voce alle idee dei nostri studenti; di offrire loro la possibilità di mettersi in gioco, di poter avere un posto in cui ritrovarsi e con- dividere le esperienze maturate nelle attività scolastiche o di dif- fondere i propri pensieri, le pro- prie passioni e la propria crea- tività. Un piccolo magazine per offrire loro la possibilità di farsi conoscere e fargli scoprire la magia della scrittura: un posto certo in cui fermarsi per tirare un respiro profondo e rilassare i pensieri. Un luogo a cui affidare i propri sogni. In un’epoca in cui tutti hanno fretta, in cui nessuno si sofferma più a dare un peso alle parole, in cui il nostro tempo è sempre più importan- te del tempo del nostro vicino, scrivere appare una “cosa” an- tica, risalente a chissà quan- ti secoli fa. Oggi, affidare alla carta stampata le proprie idee sembra un’azione obsoleta, poi- chè più lenta del “mordi e fuggi” del comunicare moderno. Eppu- re... Scrivere su carta obbliga ad una riflessione più profonda, ad un’analisi di sè che non è mai fuori moda. E noi vogliamo offri- re ai nostri studenti l’ebbrezza di essere sempre contemporanei a se stessi ed alla società, a riflet- tere dunque, e a dare un peso alle proprie idee e alle proprie parole. Buona lettura. prof.ssa Giovanna Moccia Disabilità: la IV A SS si racconta: accanto ad un amico “speciale” per imparare un nuovo modo di affrontare la vita. pag.7 Leggere: un salto tra i libri e la lettura scenica per conoscere il fantastico mondo dei libri. pag.4 Tradizioni: a passeggio nel mondo canosino pre-natalizio per scoprire tradizioni e nuove feste. pag.8 Società: Giovani in atte- sa del Natale. pag.5 e tanto altro ancora... N.1 Informazione: Una serata con i nostri studenti, di riflessione e di approfondimento su un fenomeno che non cessa di mietere vittime e di cresce: la violenza di genere. pag.6 Alla scoperta del fan- tastico mondo dei libri, delle pitture, dei disegni e delle opere d'arte re- alizzate dai nostri stu- denti: quando la lettura si trasforma in gioia di comunicare. pag. 3

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il nostro magazine scolastico

DICEMBRE 2018 Un cortometraggio per raccontare il dramma del femminicidio:

la VA OPCP si mette in gioco e vi porta nel dramma di Sara.Il magazine che vi accingete a sfogliare e a leggere, è un invito da parte di noi docenti dell’IISS Garrone, sede di Canosa, e dei nostri studenti, ad entrare a far parte del nostro mondo; di con-dividere e far conoscere le nostre idee, le nostre iniziative, i nostri progetti. Insomma: conoscere noi! Il magazine “GARRONEWS” nasce dalla volontà di dare voce alle idee dei nostri studenti; di offrire loro la possibilità di mettersi in gioco, di poter avere un posto in cui ritrovarsi e con-dividere le esperienze maturate nelle attività scolastiche o di dif-fondere i propri pensieri, le pro-prie passioni e la propria crea-tività. Un piccolo magazine per offrire loro la possibilità di farsi conoscere e fargli scoprire la magia della scrittura: un posto certo in cui fermarsi per tirare un respiro profondo e rilassare i pensieri. Un luogo a cui affidare i propri sogni. In un’epoca in cui tutti hanno fretta, in cui nessuno si sofferma più a dare un peso alle parole, in cui il nostro tempo è sempre più importan-te del tempo del nostro vicino, scrivere appare una “cosa” an-tica, risalente a chissà quan-ti secoli fa. Oggi, affidare alla carta stampata le proprie idee sembra un’azione obsoleta, poi-chè più lenta del “mordi e fuggi” del comunicare moderno. Eppu-re... Scrivere su carta obbliga ad una riflessione più profonda, ad un’analisi di sè che non è mai fuori moda. E noi vogliamo offri-re ai nostri studenti l’ebbrezza di essere sempre contemporanei a se stessi ed alla società, a riflet-tere dunque, e a dare un peso alle proprie idee e alle proprie parole. Buona lettura.

prof.ssa Giovanna Moccia

Disabilità: la IV A SS si racconta: accanto ad un amico “speciale” per imparare un nuovo modo di affrontare la vita. pag.7

Leggere: un salto tra i libri e la lettura scenica per conoscere il fantastico mondo dei libri. pag.4

Tradizioni: a passeggio nel mondo canosino pre-natalizio per scoprire tradizioni e nuove feste. pag.8

Società: Giovani in atte-sa del Natale. pag.5

e tanto altro ancora...

N.1

Informazione: Una serata con i nostri studenti, di riflessione e di approfondimento su un fenomeno che non cessa di mietere vittime e di cresce: la violenza di genere.

pag.6

Alla scoperta del fan-tastico mondo dei libri, delle pitture, dei disegni e delle opere d'arte re-alizzate dai nostri stu-denti: quando la lettura si trasforma in gioia di comunicare. pag. 3

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Sara, una ragazza col futuro davanti: sogni, amici, università ed un fidanzato

Per sempre 21 anniLa storia verosimile di una giovane vita spezzata brutalmente da un orco travestito da principe azzurro. Quando l’amore ferisce, umilia, lascia i lividi. Quando l’amore uccide.

“Sei cattivo”

La violenza sulle donne è un fenomeno sempre più diffuso, sia in Italia che nel resto del mondo; ogni giorno leggendo i giornali o guar-dando la televisione si leggono storie di donne maltrattate fisicamente e psicologicamente dai propri mariti, fidanzati o compagni.Il tema della violenza sulle donne va affrontato con cura; è necessario sensibilizzare l’opinione pubblica ponendo l’attenzione su questo fe-nomeno, a cominciare da noi giovani. La data simbolo scelta per que-sta giornata è il 25 novembre, non una data a caso, ma il giorno in cui vennero assassinate nella Repubblica Dominicana le sorelle Mirabal. Il 25 novembre del 1960 le sorelle Mirabal, che avevano tentato di contrastare il regime del direttore Trujillo, furono brutalmente assas-sinate, i loro corpi martoriati, vennero rimessi nell’auto in cui stavano viaggiando e fu fatta cadere da un dirupo, simulando un incidente. Negli ultimi decenni il fenomeno del femminicidio è aumentato a dismisura: sempre più donne vengono picchiate e uccise a causa della gelosia di uomini tanto inutili e stupidi che, non essendo in grado di risolvere i propri problemi, pensano di poter disporre a proprio piaci-mento delle loro compoagne. Sovente, causa di questi atteggiamenti tanto violenti è la mancanza di stima e di fiducia da parte di questi uomini verso se stessi e verso la propria donna o, più semplicemente, è il rifiuto di accettare la fine di una relazione o l’essere respinti. Il no-stro cortometraggio racconta la storia di Sara, una ragazza come tante, con tanti sogni da realizzare, tanti amici ed un amore. Il suo però, non è un amore da fiaba, come quello che ogni ragazza di 21 anni sogna di incontrare, ma è l’incubo di un amore malato e violento. Un ragazzo all’apparenza dolce e premuroso che, in breve tempo, le scava il vuoto intorno: l’allontana dai suoi amici di studio, dall’amica del cuore, dai suoi sogni e da se stessa. Trasforma, ben presto, le sue premure da ra-gazzo innamorato, in soffocanti gelosie; la sua dolcezza in pugni e le sue violenze in morte. Sara, in famiglia trattata come una principessa, è la vittima scarificale di un orco che confonde l’amore col possesso e le carezze con le sberle. Eppure Sara lo ama. Eppure Sara lo perdona. Eppure Sara non denuncia le sue violenze, anzi, lo giustifica. Sara ac-cetta la sua violenza come fosse un atto dovuto, come fosse la giusta conseguenza di non si sa bene quali colpe da espiare. Sara, avrà per sempre 21 anni. la sua fiaba non si compirà, ma la sua favola cattiva, ha molto da insegnare.Molte donne, perdonano la violenza dei propri compagni pur di non rovinare la famiglia, dando così troppe chance ai loro carnefici. Molte donne, si convincono che questi maltrattamenti siano parte della loro vita di coppia, ma in realtà non è giusto che una donna debba trovarsi in queste situazioni soltanto perché l’uomo che ha accanto si sente più grande e importante di lei. Siamo tutti uguali. Abbiamo gli stessi diritti, non si deve sottostare o sovrastare nessuno. Clara Metta, Morena Nardò, Miriam Nardò, Stefano Barbarossa. 5°A

“Ogni volta che mi dici puttana il tuo cervello diventa più piccolo”*. Può succedere a tutte di sentirsi appellare così, solo perché si indossa una gonna che la-scia intravedere un po’ più di carne o una maglia trop-po scollata o un paio di tacchi. Solo perché si esagera con l’alcool, si balla da sole nella pista della discoteca e solo perché si torna sole a casa. Solo perché “sono circondate da tanti uomini”; “loro” trovano sempre una spiegazione ingiustificabile e credono che possono per-mettersi di chiamare una di noi “puttana” o, ancora peggio, approfittare di noi. Ma non funziona cosi.Nessuna ti permette di approfittare di lei. Ogni anno, il 25 novembre, non a caso ci ritroviamo a riflettere, discutere e lottare su questo fenomeno, sul “femminicidio”. Questa data fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal, considerate come esempio di donne rivoluzionarie. La cosa peggiore è che ogni giorno si verificano atti di vio-lenza psicologica, fisica, sessuale, economica, stalking e abuso a danno delle donne. Si potrebbe parlare di centinaia di forme di violenza: dai gesti più crudeli, a quelli più piccoli. Anche le piccole frasi banali, dette in un certo modo, possono essere soggetto di violenza soprattutto per una donna indifesa. Le statistiche par-lano di numeri elevatissimi e i carnefici non sono sem-pre partner o ex partner, ma anche estranei e questo fa riflettere ancora di più. Non è accettabile la gelosia, la fragilità, l’insicurezza di un povero maschio, mari-to, compagno o fidanzato che sia, che si rifugia nella rabbia e nella violenza. Non è accettabile che un uomo possa permettersi di usare violenza ad una donna che ha “semplicemente” tenuto d’occhio in diverse situa-zioni o che si possa sentire giustificato da banali pre-concetti, dal farlo.Questo non è giusto.

Molto spesso però, i carnefici sono mariti, padri di fa-miglia che commettono atti violenti anche in presenza dei loro stessi figli, anime innocenti; Le prime vittime sono loro anche se non subiscono violenza fisica di-rettamente, perchè subiscono quella psicologica e la subiscono in prima persona. La mamma cerca sempre di nascondere la violenza che subisce “non urlare, i bambini dormono”.* Non è giusto che questo compor-tamento maschilista e violento si rifletta ogni giorno nelle lacrime di una donna. Chiunque usa violenza è stupido. Molto stupido: non si può fare del male alla persona che si dice di amare. No! Non può, non può credersi migliore di una donna; colui che tanto si crede superiore ad una donna è figlio, nipote, fratello e amico di una donna. Ogni volta ci suggeriscono di denunciare alle forze dell’ordine, ma io mi chiedo a cosa serva, se poi la legge non ci tutela nel modo più opportu-no. La violenza che una donna subisce è tanto crudele mentre, un uomo violento non riceve neanche 1% di quella che è la crudeltà che ha riservato alla donna. Questo non è accettabile. La violenza non subentra in una coppia da un giorno all’altro, ma si manifesta con tanti piccoli campanelli di allarme che sottostimiamo, ma che quando abbiamo il coraggio di denunciare, ven-gono sottovalutati da chi dovrebbe in realtà tutelarci. Anche con “un visino da bambina invecchiato”*, nel silenzio, dobbiamo cercare ugualmente la forza den-tro di noi per rialzarci e riprenderci la nostra vita facendo sì che dai lividi che portiamo addosso ven-gano fuori il coraggio e la forza di vendicare le nostre ferite. Tu sei piccolo, debole e molto cattivo. “Non credere di essere migliore di me”. Né di nessun altro.

Antonella Bilanzuoli 5A OPCP * liberamente ispirato alla canzone “Malo”, di Bebe.

Alcune immagini tratte dal cortometraggio

RIFLESSIONI

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LETTURADal libro al palco: le parole vanno in scena.

LIBRIAMOCITra opere d’arte, pagine animate, canzoni e letture

recitate: i libri prendono vita.

All’incontro ha partecipato, come ospite d’onore, la scrittri-ce canosina Giusy Del Vento che ha parlato del suo rapporto con il libro e con la scrittura ed ha letto alcune delle poesie da lei scritte. I filoni tematici sviluppati dagli studenti sono sta-ti in linea con quelli proposti dalla campagna di “Libriamoci!” del 2018: la lettura come libertà e la ricorrenza dei 200 anni dalla pubblicazione del romanzo “Frankenstein” di M. Shelley

Nella mattinata del 13 novembre, presso il CSC “Libraia Teresa Pastore”, la sede associata dell’II.SS. “Nicola Garrone” di Canosa, per il terzo anno consecutivo ha aderito all’iniziativa promossa dal MIUR “Libriamoci!”. Evento nazionale dedica-to all’importanza ed alla riscoperta della lettura come strumento di emancipazione culturale e formativo. Le giornate di lettura “a voce alta” all’interno degli ambien-ti scolastici si sono concluse con una manifestazione aperta alla città. Gli studenti hanno risposto con entusiasmo, impegno e creatività all’invito alla lettura, all’in-terpretazione nonché alla ricerca critica di testi e racconti. Si legge ancora poco: per molti l’approccio alla lettura resta legato al solo contesto scolastico; cionono-stante, il libro rimane un oggetto che suscita rispetto ed emozioni, rappresentando un impegno per chi legge. Durante l’evento gli studenti hanno condiviso i momenti più significativi dell’esperienza di lettura fatta in classe e hanno presentato storie, video, creazioni artistiche e documenti fotografici realizzati per l’occasione. Ad ac-cogliere i visitatori, nell’atrio della biblioteca, “Le sculture del pensatore” realizza-te dalla 5 A sotto la guida dalla prof.ssa E. Di Chio, di fianco a questi lavori erano presenti i bei disegni sul tema della lettura eseguiti dalle alunne di 3 A. Durante l’evento, tutti gli studenti dell’istituto hanno dato il proprio contributo creativo, sia con proprie opere e disegni, sia alternandosi nella lettura di brani tratti da roman-zi nazionali ed internazionali, ponendo l’accento anche sulla nostra Costituzione.

Per Nicola, il mondo è solo quello racchiuso nel suo cellulare; non esiste niente che possa smuoverlo dai suoi giochi on line, dai suoi amici "social" o dalla musica a tutto volume nelle orecchie e a tutte le ore del giorno e della notte. Nicola non esce coi suoi amici, non va in giro per le strade del paese come tutti i suoi coeta-nei. Nicola non siede neanche più a tavola coi suoi genitori per pranzare, figuriamoci sul divano a vedere un film. Nicola è un ragazzo che si sta spegnendo in un mondo che non c'è. Un mondo senza colori, un mondo on line. Neanche il Natale lo smuove... Cambierà? Nel prossimo numero, un mondo a colori lo travolgerà...

Racconti a puntate ...1

I A opcpprof.ssa Marzulli

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LA NOSTRA ESPERIENZA CON ROCCO GIACOMO

Il concetto di disabilità, nella società attuale, ha assunto una nuova dimensione. Il disabile, oggi, ha un ruolo

attivo nella società, essendo integrato e inserito in essa. Inoltre, il diversabile viene tutelato dallo Stato mediante leggi specifiche tra le quali è da ricordare la legge n. 104 del 1992, che è il riferimento legislativo per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone diversamen-te abili, cosa che in passato non esisteva. Noi studenti della IV A dei Servizi Socio Sanitari del I.I.S.S.N Garrone sede di Canosa di Puglia, abbiamo deciso di affrontare l’argomento disabilità, poichè nella nostra realtà scola-stica abbiamo avuto il piacere di conoscere un ragazzo, Rocco Giacomo, che vive una condizione di disabilità mo-toria. Abbiamo condiviso con lui il primo anno di scuola e abbiamo instaurato un rapporto empatico, coinvolgen-dolo nella nostra realtà, incoraggiandolo ad usare le sue potenzialità per andare, per quanto gli fosse consentito dalla sua condizione, oltre i suoi limiti e scoprire nuove cose di sè. All’inizio del secondo anno scolastico però, non gli è stato piu possibile frequentare la scuola, perchè le sue condizioni di salute sono peggiorate, ma questo non ha impedito a noi suoi amici, di avere ugualmente un contatto con lui; infatti alcuni vanno a trovarlo rego-larmente a casa portando a lui buon umore e allegria e offrendo un supporto morale alla sua famiglia. Questa esperienza ci ha fatto realizzare che la disabilità non è solo un tunnel di aspetti negativi senza via d’uscita, ma con un pò di felicità, impegno, tenacia e buona volontà, il tunnel si può trasformare in un labirinto dal quale uscire tutti piu’ consapevoli e soddisfatti. Arricchiti da un’espe-rienza che insegna a guardare la realtà con nuovi occhi ed un nuovo sorriso.

IVA S.S.

ma che parola è

... FACINOROSO?

E’ un aggettivo che deriva dal latino “facinorosus” e vuol dire:Violento; ribelle; turbolento. “Facinorosus” a sua volta proviene da “facinu- oris”, che sta ad indicare “azione, delitto” [fonte: dizionario Devoto-Oli]. Facciamo un sempio di frase con facinoroso? Eccolo: “Alcuni facinorosi, giunti sul luogo, presero d’as-salto lo stadio”. E’ una parola che spesso si usa per descrivere gruppi di manifestanti violenti.

DISABILITA’

LEGGE 104/92Citata nell’articolo qui a lato, è la legge del 5 feb-braio 1992; più nota come legge 104/92, è il rife-rimento legislativo “per l’assistenza, l’integrazio-ne sociale e i diritti delle persone handicappate”. I pincipali destinatari e fruitori della Legge 104 sono i disabili (tutti coloro i quali hanno un qual-siasi handicap), ma nella legge non mancano riferimenti volti a tutelare anche a chi vive con loro. La legge 104/92, parte dal presupposto che l’autonomia e l’integrazione sociale si possono raggiungere se si garantisce alla persona han-dicappata e alla famiglia un adeguato sostegno. Tale sostegno, può essere fornito in diversi modi:sia sotto forma di servizi di aiuto personale o familiare, sia come aiuto psicologico, psicope-dagogico, tecnico. Tale contributo legislativo ha garantito, e garantisce ai diversabili, un sup-porto concreto per abbattere pregiudizi e offrire loro una vita più attiva e partecipe nella società. Ecco un breve stralcio della legge succitata:

1. L’ordinamento giuridico italiano:

a) garantisce il pieno rispetto della dignita’ umana e i diritti diliberta’ e di autonomia della persona handicappata e ne promuo-ve lapiena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nellasocieta’;b) previene e rimuove le condizioni invalidanti che impediscono losviluppo della persona umana, il raggiungimento della mas-simaautonomia possibile [...]

Nella rete della consapevolezza e della conoscenza per dire :

STOP ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE21 Novembre: tutti in scena contro gli abusi e la violenza di genere

L’ IISS Nicola Garrone, anche quest’anno, ha organizzato presso l’au-ditorium della parrocchia “Gesù Giusep-pe e Maria”, la manifestazione “La rete contro la violenza”; un evento che pone l’attenzione sulla violenza di genere e, in particolar modo, sulla violenza con-tro le donne. Una manifestazione con un tema così importante e, purtroppo sempre attuale, ha richiesto una prepa-razione articolata da parte di tutto l’isti-tuto; gli studenti sono stati guidati nella realizzazione del progetto, suddiviso in diversi momenti, dai docenti C. Saccin-to, K. Spera e G. Di Benedetto. La sala è stata allestita con i lavori dei ragazzi delle classi IIIA e VA grafico, guidati dal-la docente Di Chio. Divisi in piccoli grup-pi di lavoro, i ragazzi dell’indirizzo So-cio Sanitario, hanno animato la serata, tra recitazione, ballo e canto. Per tutta la serata, si è cercato di esprimere un messaggio chiaro e coinciso: “le donne non devono essere maltrattate in alcun modo”. Lo spettacolo, presentato dalla giornalista Claudia Vitrani, è iniziato con l’in-terpretazione di un mono-logo, scritto da Luciana Li-tizzetto, che ironizza sulla differenza tra uomo e don-na e sulla considerazione che si ha di quest’ultima nella società.

E mentre dietro le quinte la tensione cresceva, sul palco alcuni esperti, come l’avvocato Annalisa Iacobone e le psico-loghe Faustina Petronella e Mariateresa Dell’Erba, parlavano delle leggi a tutela delle donne e dei risvolti pscologici che la violenza comporta. Le studentesse Michela Zito, Laura Gangai, Annalisa Chionchio e Valentina Caporale, si sono esibite in qualità di cantanti: le prime hanno cantato “Alleluja”, con una parte rap che racconta di quanto può essere difficile uscire da una situazione di violenza; le seconde hanno cantato “Non è mai abbastanza” e “Bring me to life”. Un momento toccante si è avuto quan-do sul palco si sono esibite alcune stu-dentesse di III e di IV: hanno racconta-to in prima persona, immedesimandosi nei personaggi portati in scena, storie di donne sfregiate con l’acido dai loro ex compagni. Per rendere più efficace la trasposizione scenica delle vite spezzate delle donne aggredite, durante l’esibizio-ne, sullo schermo venivano proiettate le loro foto prima e dopo l’aggressione conl’acido. La cittadinanza ha partecipa-to alla manifestazione numerosa e in-teressata; una bella soddisfazione per noi dell’IISS Garrone di Canosa, che da sempre cerchiamo di portare le nostre competenze fuori dalle aule scolastiche e contribuire, attraveso i nostri lavori, alla crescita culturale del paese. VB S.S.

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Ricetta per i

panzerotti frittiIngredienti: 125 ml di acqua20 ml di latte8 gr di sale fino25 ml di olio di olivaun pizzico di zuccheromezzo cucchiaino di miele6 gr di lievito di birra fresco250 gr di farina 00200 gr di mozzarella ben tagliata3 cucchiai di passata di pomodoro con origano1 lt circa di olio di semi di girasole

Procedimento:

Iniziate col prendere una ciotola, aprire il sacchetto di farina e, con l'aiuto di un mestolo, versarne il contenuto facendolo passare attraverso un setaccio. Dopo questa operazione, aggiungete nella

ciotola l'acqua ed il latte, assieme al lievito sbriciolato. Continuate ad aggiungere acqua fino a quan-do il tutto non diventa una massa compatta; in seguito, togliete l’impasto dalla ciotola e cominciate ad impastare bene, aiutandovi con della farina sparsa sul piano di lavoro e con l'aggiunta di un cuc-chiaino di miele nell'impasto. Dopo aver aggiunto ancora poca acqua ed aver impastato un altro po', rimettete l'impasto nella ciotola e copritelo con un panno che dia la giusta temperatura per far cre-scere la pasta. Mentre la pasta resta a riposo per circa un'ora, prendete una padella grande e versate dentro l'olio di semi di girasoli, facendolo riscaldare sulla fiamma. Riprendete l'impasto e cominciate a dividerlo in pezzi grandi quanto un bicchiere; stendete quindi il pezzo dell'impasto e conditelo a piacere (prosciutto, mozzarella, salsa di pomodoro ecc.). Richiudete l'impasto su se stesso ed im-mergetelo infine nella padella con olio bollente per circa dieci minuti. Il panzerotto adesso è pronto.

I A S.S.

Buon appetito! Racconti a puntate ...2

Il Natale di Alfa. Parte prima

U Natel d dujIl Natale è ormai iniziato da tempo per i canosini che, con le loro tradizioni e le loro decorazioni, sono in attesa della nascita “du bambnidd” (del bambinello).A Canosa il Natale inizia dal 24 novembre, con la vigilia di Santa Caterina; oltre al Natale, dal 24 novembre pren-dono il via una serie di tradizioni folkloristiche e culinarie:“l fanov” (i falò); i dolci tipici di Canosa di Natale e altri piatti di questo periodo. Dopo una piccola preghiera per Santa Caterina d’Alessandria, vergine e martire, presso la cappella costruita in suo onore da un nobile nel 1651, si aprono le danze al Natale con i falò sparsi per le vie della città e, assieme ai falò, si leva il canto tipico: “la favon d Santa Cataron we we… je bell la nostr, na la vostr we we…” (il falò di Santa Caterina we we… è bella la nostra, no la vostra we we…). Durante il falò le signore preparano “l frsciol” (le pettole), “l sf-gghiet” (le sfogliatelle), “li mustacciul” (i mostaccioli), “l cartddet” (le cartellate), “li taradd scallet” (i taralli scaldati) e “l caldarrost” (caldarroste). Subito dopo arriva la vigilia della Beata Vergine Immacolata Concezione, il 7 dicembre e, anche questa volta, ci sono “l fanov d l’immaculet” (i falò dell’Immacolata) e così come per la vigilia di santa Caterina anche per la festa dell’Immacolata si preparano i piatti tipici canosini e si cantano canzoni tipiche. Pochi giorni dopo, si celebra la vigilia di santa Lucia, vergine e martire, e ancora una volta si preparano “l fanov d santa lució” con i tradizionali piatti; in particolare, in questa ricorrenza si gusta “u calzaun c li spunzel” (il calzone con le sponsali). Il giorno dopo c’è la messa in onore di Santa Lucia, alle 05:00 del mattino nella chiesa a lei dedicata e si fa la cosìddetta “colazione di Santa Lucia”. La sera, una processione percorre il borgo e per il resto della città e per le vie è tradizione (ormai quasi estinta mettere sui balconi o finestre un setaccio con un cero dentro. Dopo tuttequeste vigilie e feste, finalmente arriva la vigilia di natale: le strade brillano con i “l fanov du bambnidd” e, dopo la messa della veglia di Natale, i canosini si preparano i per il grande cenone natalizio: tutti sono inviati, dai fami-liari ai vicini di casa le porte sono sempre aperte ad accogliere il prossimo e festeggiare insieme. Che dire?! que-sto è u Natel d duj, e per noi canosini, lo stare tutti insieme, è una tradizione che piace rispettare e tramandare.

A tutti voi: Buon Natale in compagnia. Pierluigi Di Biase IIIA opcp

T r a d i z i o n i

Era il solito periodo prima di Natale e come in ogni solita storia di Natale, c’è il solito personaggio scorbutico che non ha ancora compreso il “Senso del Natale”. E quest’anno è Alfa. Ad Alfa, questo il nome del ragazzo, non piace il Natale. Ad Alfa non importa degli amici, della gioia di condividere un’emozione, della fratellanza che il Natale porta con sé e cose simili. Ad Alfa non importa neanche della sua famiglia. Di una sola cosa ad Alfa importa tantissimo: i regali. Alfa infatti, è un tipo avido, vanitoso, scontroso e perennemente invidioso degli altri; gli unici amici che Alfa ha, sono i membri del suo gruppo rock. Alfa suona il basso in una band e segue corsi di musica per migliorarsi sempre di più; ma un giorno, durante il corso, sente gli altri studenti cantare “Jingle Bells” insieme ad un intero repertorio di canzoni natalizie. Da quel momento, l’invidia e la rabbia di Alfa crescono sempre di più. Alfa, appena tornato a casa, va dritto dai suoi genitori gridando ed urlando come un matto che non voleva il solito regalo di Natale, ma ne voleva uno costoso, costosissimo. Urla talmente tanto, che i genitori si sentono in colpa. Dice loro, sempre sbraitando, che se avessero davvero amato il loro figlio, avrebbero dovuto com-prargli il regalo che chiedeva loro. III A opcp

Sabino Padalino, Maria Luisa Scolletta, Claudia Capurso, Nicola Tricarico, Francesco Ortolino, Vincenzo DeSimone, Gabriele Merano.

Riuscirà lo spirito del Natale a far ragionare Alfa? ... Lo scopriremo nel prossimo numero

Crucipuzzle di fisica sul moto rettilineo uniforme

Trova le parole nel quadro dopo aver rispo-sto alle definizioni

-Linea immaginaria che descrive il moto di un corpo:-Simbolo che indica una variazione o “Fai la differenza”:-E’ il rapporto indicato tra la distanza percorsa e il tempo impiegato:-Nome del moto a velocità costante:-Indica il punto in cui ti trovi in un determinato

istante:-La relazione che dipende dal tempo:-Sistema di controllo della velocità che misura la velocità media:-Vi serve in questo momento:

prof.ssa A. Tortella

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REDAZIONE:

Responsabile del pro-getto e Caporedattore: prof.ssa G.Moccia;

Capiservizio: per le classi IA SS*; IIA SS*+GR* e IIIB SS* prof. G. Di Benedetto; per le classi IVA SS* e VB SS*: prof.ssa B. Losciale; per le classi: IA opcp*; IIIA opcp* e VA opcp*: prof.ssa G. Moccia

Redattori:L. Sorrenti (IA opcp); P. Di Biase, C. Capurso, V. Brisichella, De Simone V., M.L. Scolletta, F.P. Ortolino, S. Padalino; G.Merano, Tricarico N.(IIIA opcp);V. Patruno (IIIB SS)S. Barbarossa, A. Bilanzuoli, M. Nardò; M. Nardò, C.Metta (VA opcp). E.M.Scaringella (VA SS)

Art Director:prof.ssa MT. Di Monte, vice C. Metta (VA opcp)

Grafici:N. Di Nicoli(VA opcp)S.Padalino e N. Tricarico (IIIAopcp)

Disegni:S. Barbarossa (VA opcp); D. Bolumetto (IIIA opcp);I. Petroni: D. Pirelli; L. Sorrenti (IA opcp)

*(opcp sta per : Servizi Commerciali Grafica per la Comunica-zione Visiva, Pubblicitariae Web S.S sta per: Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale)

OPEN DAY Canosa Barletta

13/01/2019 20/ 01/2019 la notte del

Liceo Artistico 30/01/2019

E’ MEGLIO 1 UOVO DI STRUZZO O 20 DI GALLINA?

Utilizzare un uovo di struzzo al posto di un uovo di gallina in cucina? Potrebbe essere bizzarro, ma in realtà usare l’uovo di struzzo per realizzare una frittata si può! Certo che si può. Analizziamo insieme come.Considerate le dimensioni dell’uovo di struzzo, viene spontaneo chiedersi quanta parte di esso deve essere uti-lizzata per sostituire un uovo di gallina. Lo scorso 30/11/2018 guidati dalla prof.ssa Mariagrazia Teofilo abbiamo vissuto in classe un’esperienza laboratoriale nell’ambito della disciplina della fisica, inerente al calcolo di volumi di solidi di un profilo irregolare, basato sul metodo indiretto per “immersione”. L’intenzione dell’esperienza è stata quella di calcolare il volume di un uovo di struzzo e quello di un uovo di gallina e di quantificare, infine, il loro rapporto per stabilire a quante uova di gallina corrisponde un uovo di struzzo. L’esperienza è iniziata misurando il diametro di base del contenitore cilindrico per calcolarne l’area. In seguito, dopo aver versato dell’acqua nel nostro cilindro, abbiamo valutato l’altezza iniziale del livello del liquido e, successivamente, dopo aver immerso l’ uovo di struzzo abbiamo determinato l’altezza finale del livello raggiunto dall’acqua. Per calcolare il volume del liquido compreso tra i due livelli, abbiamo moltiplicato l’area di base per la variazione del suo livello (hf-hi); tale volume, non è altro che il volume dell’uovo di struzzo. Lo stesso procedimento si è svolto per calcolare il volume dell’uovo di gallina.Il risultato è che il volume dell’uovo di struzzo è uguale a 1143,3 cm3, quello dell’uovo di gallina è uguale a 56,71cm3. Dal loro rapporto si può affermare che: l’uovo di struzzo equivale a 20 uova di gallina. Il valore otte-nuto ha stimolato in noi un certo stupore, in quanto non avevamo previsto che un numero così grande di uova di gallina fosse l’equivalente di un solo uovo di struzzo. Vi proponiamo di utilizzare l’uovo di struzzo per realizzare sfogliatelle, marzapane e tutti i vostri dolci natalizi preferiti.

V(uovo struzzo)= 1143,3 cm3 V=πr^2(hg-hi)=I A opcp V(uovo gallina)= 56,71cm3

La Fisica in cucina

Laboratori pomeridiani 17-24 -29/01/2019

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GRAFICA - DESIGN

IISS GARRONE

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