Di Febo M. - Gli Edifici Sacri

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GLI EDIFICI SACRI AVANTI LA PACE ECCLESIA: riunione, assemblea comunità di credenti nella stessa fede luogo nel quale si raccoglie la comunità per celebrarvi la liturgia ARCHEOLOGIA Scienza che studia le arti e i monumenti dell'antichità Arch. Pura: ha come sole fonti i resti lasciati dall'attività umana Non può determinare una conoscenza che va al di là del suo ambito Ambito temporale: 150 – VI sec. Ambito spaziale: Isole britanniche, area a sud del Reno e a ovest del Danubio, Mar Nero, Balcani, Asia Minore, area tra Eufrate e Palestina, Magreb AUTORI Antonio Bosio (1575-1629), Cristoforo Colombo della Roma Sotterranea esplora, non scava, Villa Ada, catacombe di Priscilla autore: Roma Sotterranea 1632, dedicata alle catacombe Giovanni Marangoni (1673-1753), scoperta e scavata male la catacomba dei Giordani (Villa Ada) Giuseppe Settele, abate (1770-1840) Giuseppe Marchi, gesuita (1795-1870) Giovanni Battista de Rossi (1822-1894), allievo di Marchi autore: Roma Sotterranea Cristiana 3 voll. 1864-1877 fondò: Bollettino d'Archeologia Cristiana 1894 Papa Pio IX fondò: Pontificia Commissione d'Archeologia Sacra 1852 Teorie sull'origine degli edifici sacri 1. DERIVAZIONE MATERIALE 2. LITURGICA 3. PRATICA (compromesso tra le prime due) L'architettura paleocristiana (primi secoli del Cristianesimo) ha una data spartiacque: l'editto di Milano del 313 da parte di Costantino, che permise: libertà di culto per i cristiani costruzione di edifici pubblici per la liturgia. Fino ad allora infatti il culto cristiano era considerato religione illecita nell'Impero Romano e quindi le riunioni di fedeli avvenivano specialmente in case private, chiamate domus ecclesiae, ma anche altri locali come magazzini e negozi. Con la liberalizzazione del culto in epoca costantiniana si pose il problema di quale forma dare agli edifici della nuova religione. Le domus ecclesiae erano insufficienti per il numero dei nuovi adepti e i templi classici, oltre che vestigia di religione aborrita dai cristiani, erano strutturati per funzioni all'aperto e con spazi interni insufficienti per le funzioni del nuovo culto, essendo le naos destinate ad ospitare solo la statua del Dio e semmai i sacerdoti. La messa, definitivamente codificata nel IV secolo, richiedeva edifici monumentali, costruiti usando il modello della basilica romana, cioè un edificio polifunzionale non legato alla religione e strutturato in modo semplice.

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GLI EDIFICI SACRI AVANTI LA PACE

ECCLESIA: riunione, assemblea comunità di credenti nella stessa fede

luogo nel quale si raccoglie la comunità per celebrarvi la liturgia

ARCHEOLOGIA

Scienza che studia le arti e i monumenti dell'antichità

Arch. Pura: ha come sole fonti i resti lasciati dall'attività umana

Non può determinare una conoscenza che va al di là del suo ambito

Ambito temporale: 150 – VI sec.

Ambito spaziale: Isole britanniche, area a sud del Reno e a ovest del Danubio, Mar Nero,

Balcani, Asia Minore, area tra Eufrate e Palestina, Magreb

AUTORI

Antonio Bosio (1575-1629), Cristoforo Colombo della Roma Sotterranea

esplora, non scava, Villa Ada, catacombe di Priscilla

autore: Roma Sotterranea 1632, dedicata alle catacombe

Giovanni Marangoni (1673-1753), scoperta e scavata male la catacomba dei Giordani (Villa Ada)

Giuseppe Settele, abate (1770-1840)

Giuseppe Marchi, gesuita (1795-1870)

Giovanni Battista de Rossi (1822-1894), allievo di Marchi

autore: Roma Sotterranea Cristiana 3 voll. 1864-1877

fondò: Bollettino d'Archeologia Cristiana 1894

Papa Pio IX fondò: Pontificia Commissione d'Archeologia Sacra 1852

Teorie sull'origine degli edifici sacri

1. DERIVAZIONE MATERIALE

2. LITURGICA

3. PRATICA (compromesso tra le prime due)

L'architettura paleocristiana (primi secoli del Cristianesimo) ha una data spartiacque: l'editto di

Milano del 313 da parte di Costantino, che permise:

� libertà di culto per i cristiani

� costruzione di edifici pubblici per la liturgia.

Fino ad allora infatti il culto cristiano era considerato religione illecita nell'Impero Romano e quindi le

riunioni di fedeli avvenivano specialmente in case private, chiamate domus ecclesiae, ma anche altri

locali come magazzini e negozi.

Con la liberalizzazione del culto in epoca costantiniana si pose il problema di quale forma dare agli

edifici della nuova religione. Le domus ecclesiae erano insufficienti per il numero dei nuovi adepti e i

templi classici, oltre che vestigia di religione aborrita dai cristiani, erano strutturati per funzioni

all'aperto e con spazi interni insufficienti per le funzioni del nuovo culto, essendo le naos destinate ad

ospitare solo la statua del Dio e semmai i sacerdoti.

La messa, definitivamente codificata nel IV secolo, richiedeva edifici monumentali, costruiti usando il

modello della basilica romana, cioè un edificio polifunzionale non legato alla religione e strutturato in

modo semplice.

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La basilica cristiana mantiene la planimetria rettangolare e la suddivisione in tre navate, (quelle laterali

larghe metà di quella centrale) spostando però l'accesso su un lato corto (a differenza di quella romana

che lo aveva spesso sul lato più lungo) e mantenendo l'abside solo sul lato opposto. Tale rotazione crea

uno spazio inedito, fortemente direzionato e prospettico, che indirizza a dirigersi e rivolgersi verso

l'abside, solitamente orientata, dove venne posizionato l'altare, ripreso dalle are pagane, che divenne il

centro focale dell'architettura. Un testo attribuito a Clemente I, ma forse del IV secolo, recita:

« [Preghiamo Dio] che ascese sopra il cielo dei cieli verso oriente, ricordando l'antica passione per il

Paradiso, posto a oriente, da dove il primo uomo, disobbedendo a Dio, persuaso dal consiglio del

serpente, fu cacciato. » L'oriente è quindi il luogo dove si trova il Paradiso e dove si trova anche Cristo,

che tornando sulla terra da lì proverrà.

Nota: S. Pietro è orientata a rovescio con l'abside a ovest perché la tomba di Pietro deve

guardare a est.

Lo stesso testo indica che il seggio del vescovo debba stare al centro, affiancato dai sacerdoti, e che i

diaconi abbiano la cura di disporre in zone separate i laici, divisi tra uomini e donne; nel mezzo, in un

luogo rialzato, deve stare il lettore dei testi sacri.

La basilica paleocristiana presentava anche elementi nuovi come il transetto (adottato solo in un

secondo momento e piuttosto raro nei primi secoli), presente nella primitiva basilica di San Pietro in

Vaticano, quale navata trasversale disposta davanti al presbiterio, che dà alla basilica una planimetria

simbolica a croce.

La prima basilica cristiana fu probabilmente San Giovanni in Laterano costruita a cinque navate, su un

terreno di Costantino, dopo l'editto di Milano; cinque anni dopo fu iniziata San Pietro in Vaticano. Uno

degli elementi tipici delle prime basiliche era l'atrium, esterno alla basilica, o di un quadriportico o

nartece usato dai catecumeni, cioè i non battezzati, che potevano assistere solo alla prima parte della

messa, durante la quale si leggevano i testi sacri, per poi dover uscire. Non esistendo il sacramento

della confessione, il battesimo veniva normalmente dato solo agli adulti, e spesso in un'età avanzata

che "lavasse" tutti i peccati fino ad allora commessi. Antiche basiliche con quadriportico erano San

Pietro in Vaticano o quella del Santo Sepolcro a Gerusalemme (fatta costruire da Sant'Elena).

La navata centrale era più alta di quelle laterali ed era in genere coperta da un soffitto ligneo a

capriate, talvolta coperte da cassettoni, come nella basilica di Santa Maria Maggiore. Le navate laterali

avevano soffitti più bassi, per questo la facciata aveva in genere un profilo a capanna con lati spioventi,

detti salienti. La copiosa illuminazione era dovuta alle finestre che si aprivano nella parte superiore

della navata centrale, proprio nella porzione che svettava sulle navate laterali, detta cleristorio, o sulle

navate laterali stesse. I colonnati che dividevano le navate erano più spesso achitravati (Santa Maria

Maggiore) piuttosto che composti da sequenze di archi.

Tra le basiliche più importanti del IV secolo vi sono quelle promosse dall'imperatore stesso o dalla sua

famiglia, come le quattro basiliche patriarcali di Roma e di Gerusalemme, e quelle più tarde di Milano e

di Ravenna.

Ci sono giunti pochi esempi di basiliche paleocristiane il cui aspetto odierno, per via dei continui

rifacimenti e manomissioni nei secoli è spesso legato a restauri. Tra le più importanti e significative ci

sono Santa Sabina a Roma e Sant'Apollinare in Classe a Ravenna, come edifici a pianta centrale.

Contemporaneamente alle basiliche l'architettura paleocristiana vide l'erezione di edifici a pianta

centrale, circolare o ottagonale, quasi sempre coperti a cupola. Tra tali edifici troviamo battisteri,

mausolei, martyrion, costruiti sopra i luoghi di sepoltura di martiri e ospitanti famose reliquie, le

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basiliche palatine, destinate all'imperatore e la sua corte, come la basilica di San Lorenzo a Milano, che

era provvista di un matroneo usato dalla corte e correlata da sacelli lungo gli assi laterali.

Anche in queste tipologie sono stati rintracciati nell'architettura romana ed in particolare nei mausolei,

nel Pantheon, nei templi monopteri e nei ninfei tardo romani. Inoltre negli edifici a pianta centrale,

sono maggiormente riscontrabili i caratteri dell'architettura tardo antica nella valorizzazione costruttiva

e visiva delle masse murarie e delle volte e negli spazi dinamici ed illuminati in modo contrastato. Tra

gli esempi: il mausoleo di Santa Costanza, il battistero lateranense e Santo Stefano Rotondo.

ELEMENTI STORICO-ARCHITETTONICI

ABSIDE – (lat. apsis, greco hapsis, "arco" o "volta") struttura architettonica a pianta semicircolare o

poligonale, parte di un edificio, spesso di una chiesa; l'abside è coperta da una volta, detta conca o

catino absidale, che ha generalmente la forma di una semicupola (quarto di sfera). L'abside è circolare

perché è dedicata a Dio mentre la navata, dove sta il popolo dei fedeli, è rettangolare.

AMBONE - [greco ambon, convesso] Tribuna in marmo, pietra o legno, da cui vengono proclamate le

letture. L'ambone è chiuso da tre lati da un parapetto e aperto su una scala nel quarto lato. Nelle

chiese paleocristiane e romaniche vi erano due amboni ai lati dell'altare:

� ambone di destra per la lettura dell'Epistola

� ambone di sinistra per la lettura del Vangelo

Sinonimo di ambone è pergamo (dal greco pergamon, "luogo elevato").

ARCO ABSIDALE – Arco che introducel'abside

ARCO TRIONFALE – Arco che conclude la parete di testa della navata in cui si apriva l’abside. In tal

modo distingueva la spazio dell’aula dal presbiterio o dal coro. Nelle chiese romaniche era usuale,

anche se posto in posizione più avanzata verso la navata, per separare la zona del coro monastico,

riparato da volta in muratura, dall’aula con tetto a capriate a vista. Sul lato dell’arco trionfale,verso

l’aula, vi erano scolpite o dipinte figure importanti per ricordare i fatti di Gesù o di santi. In San Paolo

fuori le mura l'arco trionfale, che separa il transetto dalla navata centrale, è detto di Galla Placidia che

fece realizzare la decorazione musiva che ancora lo ricopre, durante il pontificato di Leone I.

ATRIO - (dal latino atrium ) Ampio spazio aperto circondato su tre o tutti i lati da portici all'interno

della domus. Nell'architettura cristiana l'atrium o cortile dei catecumeni era uno spazio della basilica, un

quadriportico con al centro il fonte battesimale, dove sostavano i catecumeni (non battezzati).

Stilisticamente il chiostro delle architetture monacali riprende l'atrium delle ville romane.

BALDACCHINO - Grande pezza di stoffa quadrata o rettangolare, sostenuta da quattro o più aste con

drappelloni o fregi per rendere onore a cose sacre o a grandi personaggi. Baldacchino deriva da Baldac

o Baldacco cioè Baghdad, città in cui si producevano stoffe preziose. In architettura è una struttura,

retta da colonne, situata sopra un monumento o un sito fondamentale da un punto di vista rituale.

BASILICHE CIMITERIALI COSTANTINIANE - [ad corpus o ad corpora] costruite accanto alla tomba

di uno o più martiri. Delle sei basiliche cimiteriali costantiniane, quattro erano circiformi (vedi).Le altre

due basiliche cimiteriali costantiniane, ad aula absidata e navate, sono: S. Pietro in Vaticano e di S.

Paolo fuori le mura, ambedue supra corpus, cioè costruite sulla tomba di un martire.

Le basiliche ad aula absidata derivano dalle basiliche forensi, come la basilica Ulpia, dotate di un ampio

spazio suddiviso in navate. A differenza delle basiliche forensi che hanno due esedre sui lati corti e gli

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ingressi sui lati lunghi, le basiliche cristiane hanno un percorso longitudinale cioè sono suddivise in tre o

cinque navate e si concludono con l’abside, vano a pianta semicircolare coperto da una semicalotta

sferica detta tazza o catino absidale.

BASILICHE CIRCIFORMI - basiliche cimiteriali costruite nella stessa forma dei circhi per le corse dei

cavalli. Il corpo basilicale era suddiviso in tre navate; le due laterali si congiungevano nell’emiciclo

posteriore. Delle sei basiliche cimiteriali costantiniane, quattro erano circiformi:

Pianta di una basilica circiforme:

BASILICHE CIVILI - (greco stoà basileiós, portico del re, portico regio dell'Agorà di Atene) edifici

pubblici, spesso in comunicazione con il foro, utilizzati a Roma dalla seconda guerra punica come luogo

coperto soprattutto per trattare affari, sanare le controversie ed amministrare la giustizia. La basilica

non era solo borsa e tribunale: in generale la basilica assolveva alle funzioni che nella bella stagione si

svolgevano nel foro all'aperto e che in caso di pioggia avvenivano al coperto nella basilica.

L'edificio copriva una superficie abbastanza grande da assolvere alla sua funzione, ed era in genere

composta come un edificio a pianta rettangolare suddiviso da 2 o 4 file di colonne in navate e campate.

L'ingresso poteva trovarsi sul lato maggiore e dava accesso ad un'ampia sala priva di pareti divisorie.

Su uno dei lati minori si trovava l'abside dove venivano dibattuti i processi; era uno spazio

semicircolare dotato di cattedra murata per il magistrato che presiedeva l'udienza. L'illuminazione

interna era garantita da finestre nel cleristorio. Quando i cristiani dovettero scegliere un luogo adatto al

culto, in seguito all'Editto di Milano, più che ai tradizionali templi greci si guardò ad edifici più generici

atti al contenimento di un gran numero di fedeli: la scelta non poté che cadere sulle basiliche.

BASILICHE COSTANTINIANE – A Roma sono sette:

Sei basiliche Cimiteriali

Quattro Circiformi

S. Sebastiano (Basilica Apostolorum)

S. Agnese sulla via Nomentana,

S. Lorenzo al Verano

Ss. Marcellino e Pietro

Due Absidate

San Pietro in Vaticano

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San Paolo fuori le mura

Una basilica cultuale

San Giovanni in Laterano (fam Laterani)

Fuori Roma:

Santo Sepolcro, absidata con Martyrium (Basilica Martyrium)

Basilica della Natività (Basilica Martyrium), Elena ma dietro finanziamento di Costantino.

Santa Sofia

BASILICHE PAPALI – sono le quattro chiese principali di Roma che hanno il rango liturgico più alto e

fanno parte delle sette Basilicae Maiores. Derivano dalle precedenti basiliche patriarcali quando

Benedetto XVI rinunciò al titolo di Patriarca d'Occidente. Le basiliche papali sono:

1. San Giovanni in Laterano, Cattedrale di Roma, chiamata anche Arcibasilica Lateranense

(l'unica con la cattedra papale)

2. San Pietro in Vaticano, chiamata anche Basilica Vaticana

3. San Paolo fuori le mura, chiamata anche Basilica Ostiense

4. Santa Maria Maggiore, chiamata anche Basilica Liberiana

Queste quattro basiliche papali hanno una Porta santa e un Altare papale (San Lorenzo fuori le mura fu

patriarcale fino alla metà del XIX secolo e non ha mai avuto altare papale né porta santa). Le sette

Basilicae maiores di Roma rappresentano anche simbolicamente la Pentarchia (i cinque patriarchi

della Chiesa unita prima dello scisma che ha separato Occidente da Oriente). L'attribuzione è:

1. San Giovanni in Laterano - Patriarca di Roma (il Papa)

2. San Pietro in Vaticano - Patriarca di Costantinopoli

3. San Paolo fuori le Mura - Patriarca di Alessandria d'Egitto

4. Santa Maria Maggiore - Patriarca di Antiochia

5. San Lorenzo fuori le mura - Patriarca di Gerusalemme (abolito)

6. Santa Croce in Gerusalemme

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7. San Sebastiano fuori le mura

Basilicae maiores fuori Roma

Basilica di San Francesco ad Assisi dal 1756

Basilica di Santa Maria degli Angeli (Porziuncola) ad Assisi

Santuario della Beata Vergine del Rosario a Pompei, dal 1901

Basilica di Sant'Antonio a Padova

Basilica della Santa Casa a Loreto

Tali chiese sono state elevate ufficialmente dal papa dell'epoca al rango di basilica papale e possiedono

un altare papale. Esistono poi le basiliche minori, titolo che è stato concesso negli ultimi cento anni a

numerose chiese nel mondo. Anche chiese episcopali, che sono o sono state rette da un Patriarca, sono

indicate con il titolo di basilica patriarcale: le basiliche di Lisbona, Venezia, Aquileia, Goa.

CAPPELLE LATERALI - In uso dal XIII sec. Fungono da luoghi privati di sepoltura e/o di culto.

CATACOMBE – Antiche aree cimiteriali sotterranee cristiane, ma anche ebraiche e pagane. I cristiani

adottarono la sepoltura abbandonando, per la fede nella resurrezione dei corpi, l'uso della cremazione

pagana. Le catacombe sono solitamente scavate nel tufo, roccia facilmente lavorabile, e possono avere

più livelli ed essere profonde fino a trenta metri. All'inizio si mantennero principalmente le usanze

funerarie pagane, come è provato dal cimitero precristiano di Anzio. Il sepolcro si trova quasi sempre

all'esterno della città, poiché le Leggi delle XII tavole prescrivevano che hominem mortuum in urbe

neve sepelito neve urito (Non si seppellisca né si cremi nessun cadavere in città). Cimitero deriva dal

greco κοιμητήριον, quindi dal verbo κοιμάω, ossia "dormire", "riposare", oppure dal latino accubitorium,

dal verbo accumbere per "giacere", quindi luogo dell'attesa della resurrezione. Catacomba si pensa che

derivi dal greco "κατά κύμβας " (direttamente o dal lat. "cumba") traducibile come "presso/sotto la

cavità/le grotte". Il nome "locus ad catacumbas" ossia “presso l’avvallamento” indicava un sito (forse

S. Sebastiano o il Complesso di Massenzio) in cui erano presenti cave di pozzolana, e passò poi a

indicare genericamente tutti i cimiteri sotterranei cristiani. Nei dintorni di Roma vi sono più

di 60 catacombe e migliaia di tombe. Esistevano inoltre sei catacombe ebraiche: quattro sono

scomparse, e le altre 2 sono chiuse. Le catacombe cristiane furono costruite lungo le vie consolari:

Appia, Ostiense, Labicana, Tiburtina e Nomentana. Cinque catacombe cristiane sono aperte al pubblico:

1. San Callisto,

2. San Sebastiano

3. Santa Domitilla

4. Priscilla

5. S.Agnese

CENOTAFIO – [greco κενός, "kenos", vuoto e τάφος, "taphos", tomba] monumento sepolcrale eretto

per ricordare una persona o un gruppo di persone sepolte in altro luogo.

CIBORIO - Struttura architettonica stabile che sovrasta l’altare costituita da elementi verticali (in

genere quattro colonne) che sostengono una copertura piana o a volta. La collocazione del ciborio

sull’altare è documentata dal 4° sec.; era inizialmente fornito di tende (vela ) che ne chiudevano gli

intercolumni.

CIRCO - [latino circus, "cerchio"] luogo nel quale si disputavano le gare di corsa dei cavalli su un

percorso ad anello con fondo in sabbia (in latino arena) ed era costituito da due rettilinei paralleli,

separati da una balaustra (chiamata "spina") che correva nel mezzo e raccordati da due strette curve a

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180 gradi. All'interno di ciascuna curva, all'estremità della spina, vi era una colonna, la meta, intorno

alla quale i corridori dovevano girare. La tipica distanza tra le due mete era di uno stadio (circa 200

metri). La pista aveva la forma di un rettangolo molto allungato: uno dei due lati corti era arrotondato,

mentre lungo l'altro si allineavano i carceres, ovvero i box dai quali prendevano il via i carri.

CLERISTORIO - livello più alto della navata in una basilica romana o in una chiesa romanica o gotica.

Il suo nome si deve al fatto che la sua traforazione di finestre permette alla luce di illuminare l'interno.

Era già stato usato dai Romani, in ciò probabilmente influenzati dall'architettura ellenistica, nelle

basiliche, nelle terme o nei palazzi. A volte le finestre sono piccole, semplici tondi, quadrilobi o triangoli

sferici. Nei grandi edifici, tuttavia, il cleristorio è una struttura importante. Le volte a crociera

dell'architettura gotica concentrano il peso e la spinta del tetto, liberando spazio sui muri per una

finestrazione più ampia del cleristorio. Nelle chiese gotiche, il cleristorio è generalmente diviso in vani

dai piloni della volta che continuano le stesse alte colonne che formano le arcate che separano le

navate laterali da quella centrale.

COSMATESCO - I Cosmati erano marmorari romani di varie botteghe vissuti tra il XII e il XIII secolo,

famosi per i loro lavori architettonici, per le loro sculture e per i loro mosaici e le loro decorazioni

realizzate prevalentemente in luoghi ecclesiastici. Il termine "Cosmati" è dovuto al nome di un certo

"Cosma" che ricorreva spesso nelle iscrizioni epigrafiche dei marmorari romani. Tali nomi si riferivano a

due artisti appartenenti a due famiglie parallele, ma indipendenti. Camillo Boito, in un articolo dal titolo

Architettura Cosmatesca del 1860, utilizzò per la prima volta l'aggettivo "cosmatesca".

CRIPTA - (greco κρύπτη, kryptē, latino crypta: nascosto) è, nell'architettura medievale, una camera o

un vano ricavato con la pietra, di solito sito al di sotto del pavimento di una chiesa, spesso contenente

le tombe di importanti personalità come santi (o le loro reliquie) o alte cariche del clero.

CUBICOLO – (lat. cubiculum "stanza da letto", dal verbo cubare "giacere, stare distesi") è nella casa

romana un piccolo ambiente destinato a camera da letto, generalmente affiancato da altri simili e

dislocato intorno all'atrio. Cubicolo indica anche sepolture a camera riservate ad una sola famiglia.

DIACONIA - (greco διὰκονια = diaconia, letteralmente "servizio") definisce l'azione sociale in accordo

ai principi dell'etica cristiana fondata sul precetto dell'amore e del servizio verso il prossimo secondo

l'esempio di Gesù Cristo. Fin dai primi secoli del cristianesimo esisteva la funzione di diacono che

collaborava all'assistenza dei poveri, al conferimento del battesimo e ad altre cerimonie liturgiche. Nel

tempo tale attività assunse sempre maggiore importanza dando luogo, nella seconda metà del IV

secolo ad istituzioni dette "diaconie" che si diffusero in Egitto, in Palestina a Costantinopoli e in Italia,

sia come istituzioni monastiche, sia come istituzioni diocesane. Assunsero poi lo status di enti morali,

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entrando in possesso di beni immobili, ricevendo contributi e attuando anche operazioni commerciali al

fine di fornire assistenza e amministrare ospedali, centri di accoglienza e di formazione.

DOMUS ECCLESIAE – (lat. "casa dell'assemblea") edificio privato, utilizzato per il culto, prima

dell'editto costantiniano. Nelle lettere di san Paolo si citano: casa di Narcisso, casa di Aquila e Prisca

sull'Aventino (chiesa di Santa Prisca). Nel III secolo alcune domus ecclesiae donate alla Chiesa dai

proprietari divennero i cosiddetti tituli. Nel IV secolo Roma ne contava 25, con altri luoghi di culto

privati. L'architettura dei luoghi di culto cristiani non differiva dalle normali abitazioni, sebbene sia

possibile che già prima del 312 semplici sale fossero state costruite appositamente per il culto. Le

domus ecclesiae e i tituli prendevano il nome del proprietario dell'edificio e lo conservarono anche in

seguito: per esempio il titulus Clementis, di proprietà di un certo Clemens, divenne poi l'ecclesiae

Clementis (chiesa di Clemente), e quindi l'attuale Basilica di San Clemente al Laterano. Alcune

abitazioni private adibite a culto sono state rinvenute sotto le chiese successive (Santi Giovanni e Paolo

o titulus Pammachii, Santa Cecilia in Trastevere o titulus Caeciliae, San Martino ai Monti o titulus

Equitii). L'identificazione è in genere difficile per la mancanza di specifiche caratteristiche

architettoniche e dall'uso di eventuali decorazioni pagane, ma alle quali potrebbe essere stato dato un

nuovo significato simbolico cristiano.

DURA EUROPOS - città siriana rasa al suolo dai Persiani nel 256 d.C., mai più ricostruita e riscoperta

dagli archeologi nel 1920. La domus ecclesiae, rinvenuta vicino alla Porta di Palmira, grazie a un

graffito databile all'anno 232 può essere definita una delle chiese più antiche del mondo. L'edificio,

parte di una casa affacciata su una strada lastricata, ha due piani, quello superiore probabilmente

utilizzato come abitazione, articolata su una serie di sale intorno ad un cortile centrale. Al piano terra, a

fianco all'atrio centrale, c'è una sala più piccola, che immette in un ambiente ancora più angusto. La

stanza più grande era la sala della comunità; la sala piccola era un ambiente intermedio che serviva per

l'agape; l'ambiente angusto era un battistero decorato con scene dell'Antico e del Nuovo Testamento in

quanto cuore dell'edificio. La chiesa si è conservata nei millenni poiché fu coperta da un bastione

realizzato per difendere la città dall'attacco dei Persiani.

FANUM - (latino, plurale fana) luogo sacro generico, o piccolo edificio di culto quasi sinonimo di

sacellum. Cicerone con fanum indica santuari estranei alla tradizione classica; Svetonio riferisce che

Cesare nella guerra gallica distrusse fana templaque (fana e templi). Nell'archeologia moderna, fanum

indica un edificio templare tipico della tradizione celtica, costituito da un'altissima cella a pianta

centrale (circolare, quadrata o poligonale), circondata da una galleria coperta, diverso dal modello del

tempio romano.

LACUNARI - [anche cassettoni] cavità ricavate in un soffitto e disposte in maniera regolare

(solitamente a scacchiera). Le forme geometriche più comuni della base delle cavità sono il quadrato, il

rettangolo e l'ottagono, ma vi sono esempi di impiego di diverse forme nello stesso soffitto. Sono

elementi già presenti nell'architettura antica: un esempio è costituito dai lacunari ricavati nella cupola

del Pantheon con funzione strutturale ed estetica, mentre nelle volte della Basilica di Massenzio vi è la

compresenza di lacunari di diversa forma.

LESENA - elemento di un ordine architettonico addossato a parete che consiste in un fusto, a pianta

rettangolare, appena sporgente dalla parete stessa, con i relativi capitello e base. La lesena ha una

funzione decorativa e non portante: si differenzia dalla parasta, che, sebbene di aspetto simile, è un

vero elemento di sostegno, inglobato nella parete e non semplicemente addossato ad essa.

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LOCULO - vano, nicchia interrata in cui si adagiavano le urne cinerarie nelle necropoli romane, i corpi

avvolti da lenzuola o i sarcofagi nelle catacombe cristiane o le bare nei camposanti, fino all'adozione dei

colombari nei moderni cimiteri con file di loculi sovrapposte ricavate nelle pareti in muratura.

MARTYRION - chiesa tipica dell'arte bizantina, costruita sulla tomba di un martire o sul luogo della

sua morte. Prende lo stesso nome una particolare tipologia di cella memoriae, gli edifici funerari tipici

dell'epoca paleocristiana. In genere era un edificio a cupola, a pianta centrale e/o a croce greca.

MATRONEO - Luogo riservato alle matrone nelle antiche basiliche cristiane dove la divisione dei sessi

era rigorosamente mantenuta: a sinistra gli uomini, a destra la parte per le donne. Generalmente la

separazione dei sessi avveniva lungo le navatelle ed era resa più rigorosa da tramezzi in legno o da veli

che venivano appesi a chiodi fissati nelle colonne o nei pilastri di cui si vedono ancora i fori in alcune

antiche basiliche. Qualche volta venivano adibite come locus mulierum le gallerie superiori (p. es. S.

Agnese, S. Lorenzo fuori le mura a Roma) o una galleria posteriore all'abside (Ss. Cosma e Damiano).

MUSIVO - [lat. musivus, gr. μουσεῖος] Proprio del mosaico; che si riferisce al mosaico.

NAÒS - Cella (in greco) parte interna di un tempio che ospitava l'immagine della divinità (di solito una

statua) e simbolicamente era la casa del dio stesso; per questo era proibito entrarvi se non durante

particolari festività, mentre vi accedevano regolarmente soltanto alcuni tipi di sacerdoti. Le dimensioni

della cella nei templi classici erano perciò molto ridotte, le pareti interne erano decisamente secondarie

rispetto alla decorazione esterna, visibile dalla comunità riunita fuori dagli edifici per le funzioni e i riti.

La cella, che ha come antecedenti forse il megaron minoico e miceneo, poteva essere preceduta da un

portico colonnato (prònaos), dove potevano trovarsi le stanze dei tesori, le raccolte di offerte dei fedeli.

Talvolta questa funzione spettava invece a una stanza posteriore, detta opistodomo. La zona riservata

ai sacerdoti era detta invece adyton. La cella era spesso coperta da cancellate, per impedire il

saccheggio delle offerte. La disposizione delle colonne in relazione alla cella, definisce le varie tipologie

templari (in antis, prostilo, anfiprostilo, periptero, pseudoperiptero, diptero, pseudodiptero).

NARTECE - Parte della basilica paleocristiana e bizantina riservata ai catecumeni e ai penitenti,

costituita da un vestibolo addossato all’esterno della facciata (esonartece ), o più raramente ricavato

all’interno di essa (endonartece ); consiste in un vano trasversale, posto a contatto con la facciata.

OPUS LATERICIUM - Tecnica edilizia romana che riguarda il modo in cui viene realizzato un muro in

opera cementizia, mediante lateres, o mattoni. Vitruvio descrive un muro (opus latericium) realizzato

con mattoni rettangolari (circa 45x30 cm) cotti al sole e sovrapposti alternando i giunti. Lo spessore del

muro, limitato dalle dimensioni dei mattoni, non consentiva la costruzione di edifici a più piani.

PARASTA - Elemento architettonico strutturale verticale (pilastro) inglobato in una parete, dalla

quale sporge solo leggermente. Si differenzia dalla lesena, che pur avendo apparentemente lo stesso

aspetto esterno, ha invece funzioni solo decorative.

PASTOFORI - (παστοφόριον, "appartamento del sacerdote" o "camera per il tesoro") sono degli

ambienti gemelli, presenti in chiese paleocristiane e altomedievali, introdotti in epoca

costantinopolitana. Si tratta di due stanze a base quadrata o rettangolare, spesso absidate, disposte

simmetricamente ai lati all'abside principale, in fondo alle navate laterali (o al deambulatorio, se la

chiesa è circolare, come nel caso di San Vitale a Ravenna):

prothesis a sinistra dove si conservavano le offerte dei fedeli,

diaconicon a destra dove si custodivano i vasi e i paramenti sacri, come nelle odierne sacresti

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PERISTÀSI - Porticato colonnato, spesso quadrangolare (ad eccezione del tempio a tholos e di quello

monòptero, nei quali è circolare), che circonda, particolarmente nei templi greci, ma anche in quelli

romani, il naos. Le file e il numero delle colonne che lo compongono differenziano i vari tipi di templi

greci, Perìptero: 1 (quadrangolare), Dìptero: 2 (quadrangolare), Monòptero: 1 (circolare), Tholos: 1

(circolare). Il tempio pseudoperìptero ("pseudès" significa falso, quindi "falso-periptero") sembra che

sia circondato da una peristàsi, ma in realtà le colonne sono solo metà, in quanto addossate alle pareti.

Il tempio pseudodìptero, con lo stesso significato del precedente, è un tempio circondato da una sola

fila di colonne, ma lo spazio tra la peristàsi e la cella potrebbe ospitare una seconda fila di colonne,

come il tempio dìptero. Invece il numero delle colonne presente sul fronte definisce altri templi:

tetràstilo/4, esàstilo/6, eptàstilo/7, octàstilo/8, ennàstilo/9, decàstilo/10, dodecàstilo/12.

PERSECUZIONI -

Nerone 64

66-67 martirio di Pietro e Paolo

Domiziano 81-96

Antonino Pio 155

Commodo 180

Filippo l'Arabo 249, primo imperatore cristiano

Decio 250

Valeriano 257, confisca ma il figlio restituisce

Diocleziano 303

PILASTRO - Piedritto, ovvero elemento architettonico verticale portante, che trasferisce i carichi della

sovrastruttura alle strutture sottostanti preposte a riceverlo. Un pilastro a sezione tonda è una colonna.

PLUTEI – cancelli paleocristiani a lastra piena.

PULPITO - struttura sopraelevata destinata solo alla predicazione (che a partire dal Medioevo non era

più considerata un momento organico della celebrazione liturgica, bensì un momento di istruzione al

popolo), non si trovava nel presbiterio, bensì nella navata o addirittura all'esterno della chiesa.

STADIO – Dedicato ai Giochi ginnici

TABERNACOLO - (in latino Tabernaculum - diminutivo di Taberna dal significato di Dimora), nella

tradizione ebraica e cristiana è il luogo della dimora di Dio presso gli uomini. E' una struttura a forma di

scatola presente in tutte le chiese cattoliche nella quale sono conservate le ostie consacrate dopo la

Celebrazione Eucaristica. Il termine è utilizzato anche per le edicole sacre o edicole votive che

proteggono un'immagine sacra oggetto di culto, all'interno delle chiese o all'esterno. Tabernaculum e

taberna derivano da tabula, tavola di legno e significavano capanna, accampamento mobile per i

soldati, specialmente in campagna. Avrebbe allora il senso di dimora provvisoria. La parola

tabernaculum fu utilizzata nella Vulgata per tradurre l'ebraico: מִשְׁכָּן mishkhan (dimora).

TEGURIO – Edicola o tempietto sorretto da pilastrini o colonne.

TITOLO – [lat. Titulus: tabella di legno posta sul fronte di un edificio e recante il nome del suo

proprietario]. Nei primi tempi del cristianesimo, i ricchi convertiti posero a disposizione della comunità

qualche aula dei loro palazzi dove, protetti dal diritto della proprietà privata cioè sub titulo d'un nome

potente e dello ius domiciliare, i fedeli si radunavano per il culto. Più tardi, essendo stato attribuito

culto a parecchi tra i fondatori dei primitivi titoli, anche le altre chiese, denominate già da persone

private, vennero col tempo dedicate a martiri omonimi, le cui reliquie, a cagione appunto di questa

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omonimia, furono trasferite in quegli edifici. Così il titulus Sabinae, titulus Balbinae, titulus Anastasiae,

divennero ben presto tit. Sanctae Sabinae, ecc., senza che queste sante abbiano avuto alcuna relazione

con le rispettive fondatrici di quelle chiese. Titoli famosi e pervenuti:

Titulus Aequitii (San Martino ai Monti)

Titulus Byzantis (Santi Giovanni e Paolo)

Titulus Clementis (San Clemente)

L'aumento dei fedeli indusse i papi a concedere il fonte battesimale e la facoltà di amministrare altri

sacramenti anche ad altre chiese, oltre alla principale o cattedrale, che avevano clero, patrimonio e

cimitero distinti; e il primo ecclesiastico del loro clero era chiamato cardinalis. Questi, con i diaconi

regionarî, formavano il consiglio del vescovo di Roma, e da essi ebbe origine il collegio cardinalizio. I

titoli principali, inizialmente 25, salirono più tardi a 28 e ad essi fu riservato per antonomasia il nome di

"titoli". Con il crescere del numero dei cardinali, si accrebbe anche il numero dei primitivi titoli, fino

all'attuale di 50 fissati da Sisto V con la costituzione del 1587.

TOMBA A CAPPUCCINA - tombe con copertura e/o con rivestimento di tegole, utilizzate sia per la

sepoltura di inumati che di incinerati.

TRANSENNE – cancelli paleocristiani a lastra traforata a giorno.

TRANSETTO - (fr.: transept, croisée) Designa quella specie di nave trasversale, che s'inserisce tra le

navi longitudinali e l'abside o presbitero, conferendo alla pianta delle chiese la forma di croce. Deriva

da trans septa e significa di là dalla chiusura. Anticamente il culto si svolgeva nell'abside e nel

transetto, nel cui mezzo sorgeva l'altare, con tegurio ornato di cortinaggi. Al centro dell'abside era

situata la cattedra del vescovo o abate, che discendeva, attorniato dal clero, ad officiare sull'altare

posto nel transetto. Spesso alcune transenne (septa) separavano il transetto, destinato come l'abside al

clero, dalle navate longitudinali destinate ai fedeli.

VESTIBOLO – [vestibulum] Nell'architettura romana era uno spazio sontuosamente costruito fra la

strada e la porta d'ingresso delle case dei ricchi. Nel periodo tardo-romano il termine prese a indicare lo

spazio fra la porta d'ingresso della casa e l'atrio, via di mezzo fra una moderna sala d'ingresso e un

porticato. Per entrare nella casa romana (domus) bisognava attraversare il vestibolo prima di entrare

nell'atrio. Secondo J. E. Kuntze, lo scopo originario del vestibolo era quello di scuderia e luogo di

stazionamento di cavalli in una fattoria.