Detto tra noi...

12
1 Giornalino di V elementare - Scuola Primaria “S. Teresa” MARTINA FRANCA A tu per tu con i cittadini di Martina Franca. 2010/2011 parte nuovamente il progetto Medi@play per le scuole Salesiane. Tema di quest’anno è “La bellezza”. Dopo aver visionato il film “Immagina che” in cui si tratta il rapporto padre e figlia e dopo aver letto il racconto “La Schiappa”, dove viene presentato un ragazzo semplice e poco considerato, abbiamo fatto delle riflessioni ponendoci la domanda: “La bellezza è ancora intesa come semplicità?” Partendo da questo quesito, abbiamo messo su carta una serie di domande da porre ai cittadini di Martina Franca. Mettendo in evidenza la vita privata e sociale abbiamo chiesto loro se la nostra società sempre più all’avanguardia, sta togliendo spazio alla buona educazione e alla capacità di apprezzare le cose semplici, di cui se ne tiene poco conto ma che sono essenziali. E intervistando gente di diversa età e con diverse esperienze è venuto fuori che i cittadini di Martina Franca amano ancora le antiche tradizioni familiari e cercano in ogni modo di rispettarle, consapevoli che le nuove tecnologie potrebbero interferire sui rapporti interpersonali. Riteniamo sia giusto essere sempre all’avanguardia perché è sinonimo di crescita e sviluppo ma pensiamo che si debba avere un limite ed un approccio critico. Angelo Barratta, Donatella Cito.

description

Giornalino realizzato dalla classe V della Scuola Primaria "S. Teresa" di Martina Franca (TA) per il PROGETTO MEDI@PLAY

Transcript of Detto tra noi...

Page 1: Detto tra noi...

1

Giornalino di V elementare - Scuola Primaria “S. Teresa” MARTINA FRANCA

A tu per tu con i cittadini di Martina Franca. 2010/2011 parte nuovamente il progetto Medi@play per le scuole Salesiane.

Tema di quest’anno è “La bellezza”.

Dopo aver visionato il film “Immagina che” in cui si tratta il rapporto padre e figlia e dopo aver letto il racconto “La Schiappa”, dove viene presentato un ragazzo semplice e poco considerato, abbiamo fatto delle riflessioni ponendoci la domanda: “La bellezza è ancora intesa come semplicità?”

Partendo da questo quesito, abbiamo messo su carta una serie di domande da porre ai cittadini di Martina Franca. Mettendo in evidenza la vita privata e sociale abbiamo chiesto loro se la nostra società sempre più

all’avanguardia, sta togliendo spazio alla buona educazione e alla capacità di apprezzare le cose semplici, di cui se ne tiene poco conto ma che sono essenziali.

E intervistando gente di diversa età e con diverse esperienze è venuto fuori che i cittadini di Martina Franca amano ancora le antiche tradizioni familiari e cercano in ogni modo di rispettarle, consapevoli che le nuove tecnologie potrebbero interferire sui rapporti interpersonali.

Riteniamo sia giusto essere sempre all’avanguardia perché è sinonimo di crescita e sviluppo ma pensiamo che si debba avere un limite ed un approccio critico.

Angelo Barratta, Donatella Cito.

Page 2: Detto tra noi...

2

La classe V

Siamo una classe di 26 bambini che frequentano una scuola Salesiana,

accogliente,confortevole, che da affetto

ai bambini e agli adulti ed apre le porte a tutti per

La classe 5°A dell’ istituto “Maria Ausiliatrice”.

pregare e per

stare insieme.

Page 3: Detto tra noi...

3

Il colmo dei colmi….

Qual è il colmo per una maestra?

Non aver classe!

Cosa fanno gli astronauti al ristorante?

Chiedono il conto alla rovescia!

Qual è il colmo per un professore universitario?

Bocciare agli esami in fiume…anche se ha seguito il suo corso!

Sotto l’albero di natale, cosa fanno di nascosto la regina d’Inghilterra e il re di Spagna?

I regali!

“Ciascuno secondo le sue possibilità a ciascuno secondo i suoi bisogni”

Marx

Page 4: Detto tra noi...

4

Anagramma Micio marittimo Paribaffo è il nome strano di un bellissimo soriano, un po’ gatto e un po’ pirata, con la coda dimezzata. (L’altra mezza, con il pane, l’ha mangiata un pescecane.)

Ora è vecchio. Ormai in pensione, ai xxxxxx fa lezione: la cattura dei yyyyyy grandi, medi e piccolini. Al mattino, giù in cucina, se ne mangia una decina: perché a lui l’aria di mare l’appetito fa aumentar! Soluzione a pag 12

Page 5: Detto tra noi...

5

Filastrocca del bimbo italiano

La filastrocca del bimbo italiano oltre i confini vola lontano , felice, libera e senza pretese vuol far conoscere il nostro paese Dice a gran voce a chiunque la sente: Vieni a vedere la torre pendente! Fai un giro in gondola su "strade" di mare, a sud vai in spiaggia e a nord vai a sciare Ti invita a tavola e ti dice: Che aspetti! “Assaggia subito pizze e spaghetti!” Poi ti consiglia una buona lettura “Leggi Pinocchio, è una grande avventura! ” Girando il mondo di bocca in bocca ora è famosa la filastrocca d’esser italiana lei ne va fiera ma è tanto amica di ogni bandiera

Page 6: Detto tra noi...

6

La nostra Italia è davvero unita? Il 17 marzo si è festeggiato il 150° anniversario dell’ unità d’ Italia.

A Martina Franca il sindaco ha voluto festeggiare con un corteo in piazza ed una conferenza rivolta a tutti i cittadini e tenutasi nel teatro VERDI.

Ogni scuola ha preparato alcuni lavori che sono stati esposti in una sala del comune e che potevano essere condivisi. È da lungo tempo che tutti ne parlavano: dal capo dello Stato, Napolitano, che ha fortemente voluto questa festa per farci ricordare che i nostri antenati hanno dato la vita per l’unità d’Italia e che non bisognava farla passare in secondo piano, ai giornalisti, agli uomini politici, alle persone comuni. Tutte le nazioni sono fieri della loro patria , anche noi dobbiamo esserlo, non solo in questo giorno che siamo che siamo rimasti a casa e non si lavorava , ma anche quando accadono fatti spiacevoli. Quando sento l’inno di Mameli mi commuovo . Quelle note mi fanno capire quanto è bella la mia terra e quanto i nostri

antenati hanno lottato per darci quello che oggi noi abbiamo e che ognuno di noi ha il dovere di preservare da qualsiasi ideale di federalismo, che francamente non capisco a cosa potrebbe servire.

MAURO MARINELLI

Page 7: Detto tra noi...

7

Meglio occhi da grande o da bambino?

Mauro Marinelli

Non so bene ancora se riesco a vedere le cose con gli occhi da grande, perché alcune volte, quando parlo con i miei genitori di ciò che mi succede a scuola con i miei compagni o quando parliamo di quello che stiamo vedendo in televisione o altro, mi dicono che vedo le cose ancora con l’ innocenza del bambino e che anche se capisco bene di ciò che si sta parlando, io tendo a giustificare tutto e tutti, mentre i miei genitori mi dicono di essere più critico, in modo tale da non essere preso in giro per il mio buonismo. Non hanno tutti i torti , perché mi rendo conto che un gesto d’ affetto di buona educazione, può essere scambiato, in un contesto particolare, per un gesto di tutt’ altro tipo.

Chiaramente a questo punto mi chiedo se è giusto comportarmi bene come faccio, oppure è meglio fare l’ indifferente, quello che non si interessa degli altri e che pensa di tirare trabocchetti anche agli amici, pur di fare bella figura.

Penso comunque che è meglio comportarsi bene, perché se diventare grandi vuol dire non provare stupore per tutto ciò che ci circonda, è meglio rimanere bambini, per meglio dire grandi con gli occhi da bambini.

Penso che sia la cosa migliore da fare, infatti io ho come esempio mio padre, che anche se è adulto ed ha una famiglia e un lavoro che lo impegna tantissimo, quando torna a casa diventa un bambino anche lui, insieme a noi figli, gioca, scherza e quando riesce a fare qualcosa per noi, anche piccola, i suoi occhi si illuminano come quelli di un bambino, appagato e soddisfatto per quello che è riuscito a fare.

Page 8: Detto tra noi...

8

Quando ero piccolo vedevo la realtà in modo diverso rispetto a quella attuale. Prima credevo che i soldi non servivano ma, ora capisco tutto. Capisco che per avere soldi bisogna lavorare, per poter imparare bisogna studiare e per superare le difficoltà bisogna sempre riprovare fino a quando non ci riesci… Quindi la vita è come una corsa ad ostacoli e, per superarli bisogna impegnarsi molto. La vita è piena d’avventura e ci presenta situazioni che a volte rifaremmo ed altre no. Nella vita ho conosciuto nuovi amici e ho praticato nuovi sport e con essi ho imparato ad aver

rispetto degli altri e delle cose comuni, ho imparato ad apprezzare le cose semplici e a sorridere a chiunque e anche quando mi ritrovo in situazioni difficili. Ogni giorno della nostra esistenza è un regalo da scartare. Angelo Barratta.

Page 9: Detto tra noi...

9

Meglio protagonisti della vita? Ci sono cose nella vita che ritengo essere essenziali e importanti. L’affetto per la famiglia rappresenta un elemento importante per la mia vita: è l’affetto col quale sono cresciuta che non vorrei mai perdere

perché mi rende felice e mi permette di continuare a essere la bambina serena che sono. Purtroppo oggi si rischia di non dare la giusta importanza agli affetti poiché si è troppo presi dalle evoluzioni di massa che rende tutti vicini.

Rebecca Campobello

Per il Giappone è la tragedia peggiore degli ultimi 70 anni.

Lo tsunami e il violento terremoto hanno angosciato il nord-est del paese.

Il fango, la melma, la pioggia hanno sommerso in pochi secondi, case, edifici, monumenti, scuole,

ospedali praticamente tutto, rendendo il paesaggio raccapricciante. Tanti soccorritori militari ogni giorno scavano senza sosta per cercare le persone che mancano all’appello. Come se non bastasse l’onda anomala ha danneggiato la centrale di Fukushima che ha creato quattro esplosioni e due

Un urlo dal mondo,,,

Page 10: Detto tra noi...

10

incidenti. È stato vietato la distribuzioni di latte e verdura per colpa delle radiazioni che tra non molto arriveranno in Italia e in tutto il mondo.

Inoltre nel paese scarseggia l’energia e il governo a dovuto

razionare la benzina e il riscaldamento. Nonostante la tragedia le persone stanno dimostrando l’ enorme coraggio salvando i propri simili.

Giuliana Caforio

Sotto il peso delle colpe altrui

In Libia in oltre 40 anni di potere da parte del colonnello Mu’ ammar Gheddafi, è stata repressa ogni forma di opposizione politica e, attraverso la limitazione della libertà , dell’ istruzione e dell’ informazione, la popolazione si è ribellata. Tra il 16 e il 18 febbraio

le proteste sono iniziate nella città di Bengasi e in altre città della Cirenaica. I militari fedeli a Gheddafi, hanno ucciso più di cento manifestanti nei primi giorni di rivolta . Dopo il 20 febbraio, tutto peggiora. I rivoltosi si impossessano di una base militare e delle armi da essa

Page 11: Detto tra noi...

11

custodite. L’esercito regolare si è ritirato da molte altre città della Cirenaica di cui poi i manifestanti sono riusciti a occupare le stazioni della polizia. La rivolta popolare si è estesa anche a Tripoli. Nella centralissima piazza Verde ci sono state molte sparatorie e molti uffici governativi sono stati bruciati. Da quel momento, alcuni capi militari sono passati dalla parte dei rivoltosi e dei figli del colonnello , ha dichiarato che il paese rischia di partecipare in 40 anni di guerra civile e di essere diviso in due la Tripoltiana da una parte, e la Cirenaica dall’altra. Gheddafi, ordina ai suoi piloti militari di sparare sugli insorti e continua di fare centinaia di vittime. Alcuni piloti si rifiutano di eseguire gli ordini e scappano dalla Libia. La situazione diventa veramente critica e L’ONU decide di intervenire. La sera dello stesso 20 febbraio, l’Onu, con la risoluzione del 1973, autorizza l’ intervento armato per difendere Bengasi accerchiata dalle forze

del colonnello Gheddafi. La risoluzione prevede non solo l’ immediata “no fly zone” sui cieli della Libia (vengono vietati tutti i voli di aerei su questa zona)ma anche il ricorso ad ogni mezzo necessario per proteggere i civili. Inizia così l’operazione “Odissea dell’Alba”. Aerei USA della Gran Bretagna, della Francia e del Canada, iniziano a bombardare le postazioni contraeree della Libia.

Ma ci chiediamo: è veramente necessario ricorrere alla guerra per risolvere i conflitti interni?

Credo che la guerra sia inutile perché invece di diminuirli li aumenta e quindi è meglio non ricorrere direttamente a essa, ma sarebbe opportuno usare le buone maniere. Ogni lotta genera altre lotte,ogni conflitto genera vittime spesso innocenti, si tratta di persone che hanno una famiglia, che hanno figli da crescere e spesso anche quest’ ultimi muoiono sotto il peso delle colpe altrui.

Anna Piacentini.

Page 12: Detto tra noi...

12

Soluzioni…

Aiutare Amici

Nipoti / Topini