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Impianto e manutenzioni delle siepi campestri in Europa Thomas Schmutz Albert Reif INSTITUT POUR LE DÉVELOPPEMENT FORESTIER

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Campi chiusi, frangivento, bande boscate… le siepi inEuropa sono un milione di chilometri da gestire e nume-rose migliaia di chilometri ripiantati ogni inverno, essen-zialmente frutto di iniziative private da parte degli agricol-tori e dei proprietari fondiari.

Questo manuale è stato realizzato con lo scopo di attirarel’attenzione su pratiche esemplari o innovative in Europa,di sottolinearne i vantaggi e i limiti dal punto di vista deicoltivatori e dell’ambiente, di contribuire inoltre a farconoscere questi modelli su scala comunitaria.Gli autori hanno mobilitato le loro conoscenze e si sonobasati sulla rete del progetto Hedges, coordinato dall’IDF apartire dal 1999, grazie a finanziamenti europei: Albert Reif(Università di Friburgo, Germania) per la prima parte rela-tiva all’impianto, Thomas Schmutz (Gruppo di ricercaAubépine, Francia) per la seconda parte relativa alle manu-tenzioni.

Le esperienze descritte in questi due capitoli illustranobene anche esempi di meccanizzazione recente, come l’im-pianto di siepi in Danimarca o l’utilizzazione di lame adisco per i tagli in Francia, così per le pratiche più tradizio-nali, come l’intrecciatura delle siepi in Inghilterra. In allegato, si riporta una descrizione del sito InternetHEDGES, che completa questa opera e facilita gli scambiall’interno di questa rete.

Il manuale è destinato a tutti coloro che si interessano aquesta tipologia di conoscenze tradizionali o moderne:consulenti agricoli o forestali, ricercatori scientifici, agricol-tori, imprenditori, studenti e insegnanti … che sono chia-mati a costruire il paesaggio di domani.

Impianto e manutenzionidelle siepi in EuropaAlbert Reif – Thomas Schmutz

INSTITUT POUR LE DÉVELOPPEMENT FORESTIER23 AVENUE BOSQUET 75007 PARISTÉL 01 40 62 22 81 - FAX 01 45 55 98 54

ISBN : 978-88-6337-033-1

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Campi chiusi, frangivento, bande boscate… le siepi inEuropa sono un milione di chilometri da gestire e nume-rose migliaia di chilometri ripiantati ogni inverno, essen-zialmente frutto di iniziative private da parte degli agricol-tori e dei proprietari fondiari.

Questo manuale è stato realizzato con lo scopo di attirarel’attenzione su pratiche esemplari o innovative in Europa,di sottolinearne i vantaggi e i limiti dal punto di vista deicoltivatori e dell’ambiente, di contribuire inoltre a farconoscere questi modelli su scala comunitaria.Gli autori hanno mobilitato le loro conoscenze e si sonobasati sulla rete del progetto Hedges, coordinato dall’IDF apartire dal 1999, grazie a finanziamenti europei: Albert Reif(Università di Friburgo, Germania) per la prima parte rela-tiva all’impianto, Thomas Schmutz (Gruppo di ricercaAubépine, Francia) per la seconda parte relativa alle manu-tenzioni.

Le esperienze descritte in questi due capitoli illustranobene anche esempi di meccanizzazione recente, come l’im-pianto di siepi in Danimarca o l’utilizzazione di lame adisco per i tagli in Francia, così per le pratiche più tradizio-nali, come l’intrecciatura delle siepi in Inghilterra. In allegato, si riporta una descrizione del sito InternetHEDGES, che completa questa opera e facilita gli scambiall’interno di questa rete.

Il manuale è destinato a tutti coloro che si interessano aquesta tipologia di conoscenze tradizionali o moderne:consulenti agricoli o forestali, ricercatori scientifici, agricol-tori, imprenditori, studenti e insegnanti … che sono chia-mati a costruire il paesaggio di domani.

Impianto e manutenzionidelle siepi in EuropaAlbert Reif – Thomas Schmutz

INSTITUT POUR LE DÉVELOPPEMENT FORESTIER23 AVENUE BOSQUET 75007 PARISTÉL 01 40 62 22 81 - FAX 01 45 55 98 54

ISBN : 978-88-6337-033-1

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Impianto e manutenzione

delle siepi campestriin Europa

Parte I:Albert Reif, Impianto delle siepi

Parte II:Thomas Schmutz, Gestione e manutenzione delle siepi

INSTITUT POUR LE DÉVELOPPEMENT FORESTIER

2001

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Questo documento è stato realizzato nel quadro del programma europeo “Hedges” (FAIR4438) con il sostegno della Commissione Europea.

Tutti i partner dell’azione, che hanno sostenuto il progetto, fornito informazioni, segnalatocontatti, ospitato i gruppi di studio: Jacky Aubineau, Pierre Bazin, Gert Berger, MarcusCollier, Federico Correale Santacroce, Christian Dewez, Monika Frielinghaus, Sylvie Gauchet,W. Hassenpflug, Ian Johnson, Helge Knudsen, Jesper Madsen, Giustino Mezzalira, MarcRumelhart, Monique Toublanc, Cristina Dalla Valle, Bernard de Vulpillères.

Coloro che hanno organizzato i tre seminari del progetto e i sopralluoghi in Germania,Danimarca, Italia e Francia.Una menzione speciale a Gian Paolo Morsanuto per la sua generosa ospitalità.

Per la parte relativa alla gestione e manutenzione: Pierre Bazin e Christiane Dimkic per leindagini; Sam Alston, Angelica Bretschneider, Richard Cooke, Kai Gottfried, Adam Gretton,M. Kerz, Ulrich Klinghammer, M. Kluge, Bernard Lion, Jacques Moreau, Adrian Thorpe,Roland Turpin, Michel Vion per i lavori sul campo.

Per la parte dell’impianto: Julia Degmair e Helge Walentowski per le indagini, Jürgen Eigner,Hans- Jürgen Unger, Arne Sæbø, Bernd Tenbergen.

Per le loro riletture attente e critiche: P. F. J. Abeels, Pierre Bazin, Christiane Dimkic, SabineGirare, Ian Johnson, Marc Rumelhart, Bernard de Vulpillères, e il servizio edizioni dell’IDF:Pascale Maurin, Alexandra Tronchot, Chams de Villenoisy.

Tutti coloro che ci hanno fornito foto e illustrazioni, e in particolare: Sam Alstom, JürgenEigner, Adam Gretton, C. Hainsworth, Ulrich Klinghammer, T. Polton, Arne Sæbø, BerndTenbergen, Hans- Jürgen Unger; Pierre le Den per i disegni della rubrica glossario del sitoweb e Brigitte Hespel per la realizzazione dei disegni di questo libro.

Per la traduzione: Ilona Bossanyi per il suo notevole lavoro su questo libro e sulla rubricaglossario del sito web; essa è stata cortesemente aiutata da Mark Bossanyi, WilliamCampbell, Noel Johnson, Paul O’Regan e James Windsor; per la traduzione durante i mee-ting: Dominique Bohère e Dietlind Broders; e quest’ultima anche per la parte tedesca delglossario.

Per il sito web: Lisa Bowick per la realizzazione e la messa in linea del sito, con l’aiuto diPhilippe Treille; Gert Berger e Monika Frielinghaus per il repertorio e la bibliografia, conl’aiuto di Heidi Manteufel e Barbara Winnige; Solange Duchart e Marc Rumelhart per il glos-sario, con l’aiuto di Gert Berger, Federico Correale Santacroce, Ian Johson, Helge Knudsen,Giustino Mezzalira, Bernard de Vulpillères per la traduzione del glossario; Federico CorrealeSantacroce e Cristina Dalla Valle per le specie.

I nostri ringraziamenti vanno anche alle persone che ci hanno aiutato sul campo e a quelleche abbiamo incontrato nel corso di questi anni e che non possono essere tutti qui citati.

Il coordinatore dell’azione Gli autoriVincent Tourret Albert Reif – Thomas Schmutz

Ringraziamenti

Disegni: Brigitte Hespel, secondo Thomas Schmutz, salvo menzione contraria.Edizione: Pascale Maurin. Bozzetto e impaginazione: Atelier Visconti.

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Le politiche di sostegno a favore delle siepi rive-stono un’importanza crescente in Europa, segnaledi un rinnovato interesse per il loro ruolo agrono-mico, ambientale e paesaggistico. Le ricadutesull’agricoltura (impatti bio-climatici delle siepi sucolture e allevamento) sono state studiate a lungodalla ricerca scientifica; le altre sono oggetto diricerche più recenti, soprattutto il loro impattosulla biodiversità (fauna e flora), l’idrologia e laderiva degli inquinanti di origine agricola.

Dopo il 1975 su tutta Europa si è estesa un’ondatadi iniziative locali, ispirate da una crescentedomanda sociale a favore di un ambiente e di unpaesaggio di qualità. Ciò ha portato gli agricoltorie le Pubbliche Amministrazioni a impegnarsi inprogrammi che attualmente riguardano parecchiemigliaia di chilometri all’anno ripiantati o gestiti:Danimarca, Francia, Regno Unito, Germania, Italia,Belgio …

In ogni Paese scienziati e tecnici hanno concepitomodelli e itinerari tecnici adatti alle variegateproblematiche locali: ricreare frangivento naturali,proteggere contro l’erosione, privilegiare modelliproduttivi, migliorare la biodiversità, conservare unpatrimonio, etc. Nuove pratiche contribuiscono adarricchire una gamma varia di conoscenzetradizionali; ma queste nuove conoscenze, tantoquelle della ricerca che dello sviluppo, eranospesso poco conosciute e meritavano di essereriunite e diffuse su scala europea.

Prefazione

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HEDGES, un’azione FAIR concertata a livelloeuropeo, ha ingaggiato per due anni e mezzopartner di 7 Paesi d’Europa. Il suo scopo: collegarein seno a una rete europea gli organismidirettamente coinvolti nei programmi di siepi,frangivento e bande boscate, che danno risalto allosviluppo, alla ricerca applicata o all’attivazione dipolitiche locali. I due obiettivi di questa azione sono stati realizzati:

- il sito web Hedges "http://www.hedges.educagri.fr" con la sua lista di diffusione raccoglie e diffonde suInternet le informazioni sulle siepi in Europa efavorisce così gli scambi e lo sbocco di una comunità di lavoro.

- Questo libro, descrive i modelli tecnici diimpianto e di manutenzione e gestione di variPaesi, i loro vantaggi e limiti dal punto di vistaagricolo e ambientale e contribuisce anche a fareconoscere queste pratiche su scala comunitaria.

I partner di questa azione concertata sperano cosìdi ridare alle tecniche innovative o tradizionali ilposto che meritano, nel quadro di un’agricolturadiversificata e di uno spazio rurale chiamato aperpetuare le risorse naturali e a costruire ilpaesaggio di domani.Desiderano infine mettere a disposizioneinnovazioni e riflessioni, allo scopo di intraprenderenuove ricerche adeguandosi alle richieste dellasocietà.

Vincent Tourret, coordinatore dell’azione

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Sommario

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Prima parte : Impianto delle siepi

Analisi delle tecniche e dei costid’impianto delle siepi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14

Progettazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16

Localizzazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16Elementi strutturali d’impianto . . . . . . . . . . . . . . .18Dimensione delle piante e portamento

Struttura delle formazioni lineari

Scelta delle specie . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .23Introduzione

Criteri ecologici per la scelta delle specie

Diversità genetica e materiale vegetale indigeno

Scelta delle specie e funzioni

Schemi d’impianto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .29Siepi alte a 2 o 3 strati (Francia)

Frangivento trifilare in zone umide (Germania)

Fasce boscate e siepi miste a più file e più strati

Il modello "Benjeshecke"

Le piante . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .32

Realizzazione pratica delle siepi . . . . . . . . . . . . . . .35

Preparazione del sito d’impianto . . . . . . . . . . . . . .35Preparazione “classica”

Realizzazione di siepi su terrapieno

Trasporto delle piante

Protezione contro la fauna selvatica ed il bestiame

Modalità e tecniche d’impianto . . . . . . . . . . . . . . . .40Modalità d’impianto

Tecniche d’impianto

Distanza tra le piante

Cure colturali post-impianto . . . . . . . . . . . . . . . . . .42

Costi d’impianto: alcuni esempi . . . . . . . . . . . . . . . .43

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Seconda Parte : gestione emanutenzione delle siepi

Panoramica dei principali modelligestionali analizzati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .48

Siepi di confine a breve ciclo di manutenzione (1-3 anni) . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .51

La gestione del margine del campo . . . . . . . . . . . . .54Suffolk (UK): fasce erbose ai piedi della siepe

Bressuirais (F): siepi alte con recinzioni mobili

Modelli di gestione a sviluppo controllato . . . . . . . . . . . . . .60Suffolk (UK): potatura formale e sue varianti

Gran Bretagna (UK): potature a regola d’arte

Il ciclo di utilizzazione delle piccole branche (3-10 anni) . .66

Contenimento della siepe: ricalibratura dei piccoli rami . . . .68Midlands (UK): la tecnica dell’hedgelaying con ciclo decennale

Monschau (D): potatura manuale a 1,20 m con ciclo quadriennale

Potatura a barriera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .74Bressuirais (F): taglio con trinciasarmenti a disco ogni 2-4 anni

Jütland (DK): potatura con testa meccanica a disco ogni 5 anni

Trattamento a ceduo: produzione di paleria conturno di 8-30 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .78

Il taglio raso . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .82Gran Bretagna (UK): ceduazione di siepi alte con turno di 15–20 anni

Ricalibratura delle chiome . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .84Centro-Ovest (F): ringiovanimento di capitozze invecchiate

Hüttener Berge (D): taglio meccanizzato dei knicks

L’alto fusto: turni da 30 a 150 anni . . . . . . . . . . . . . .91

Mantenimento di una corretta densità nella siepe . . .93Jütland (DK): diradamento dei frangivento

Reimpianto nei tratti lacunosi della siepe . . . . . . . . .96Midlands (UK): reimpianto nei tratti lacunosi della siepe

Bressuirais (F): impianto di nuovi alberi nelle aperture

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Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . .103

AllegatiAllegato 1 : I modelli storici di impianto e di gestione in Europa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .106

Allegato 2 : Il sito Web Hedges . . . . . . . . . . . . . . .112

Allegato 3 : Coordinate dei soggetti coinvolti . . .116

Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .121

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La lunghezza totale del sistema di siepicampestri coltivate in Europa si avvicinaal milione di chilometri, e diversemigliaia di chilometri di siepi vengonoreimpiantate ogni inverno.Tali azioni sono essenzialmente frutto diiniziative private da parte di agricoltori eproprietari fondiari. Questa brochurepresenta un ventaglio di esperienze ge-stionali innovative ognuna nel propriocontesto territoriale.

In Europa l’impianto e la manutenzionedelle siepi sono pratiche antiche. I pae-saggi a campi chiusi iniziano a compari-re nel Medio Evo, lungo la fascia atlanti-ca dell’Europa, nelle radure coltivate eseparate da boschi e lande.A partire dal XVI secolo, con la privatiz-zazione delle terre dovuta alla riformaagraria, questa tipologia di paesaggio hainiziato a estendersi nei fertili terreni dipianura, sostituendo quindi l’anticopaesaggio composto di pianure aperte eboschi.In Europa, ma anche negli Stati Uniti edalla Russia fino alla Cina, le maggiorioperazioni di impianto delle siepi sisono effettuate negli anni compresi tra il1870 e il 1980 allo scopo di valorizzare iterreni poveri o battuti dal vento.

Nel periodo compreso tra il 1930 ed il1980 gli impianti si sono rarefattiovunque, con l’eccezione dellaDanimarca. La gestione, per forza dicose, non si è mai totalmente interrotta,ma è stata spesso trascurata o ridotta alminimo necessario. Così, dopo il 1950,sono stati distrutti dal 50% al 80% deisistemi lineari. La maggior parte diqueste perdite sono dovute alla man-canza di manutenzioni o a una gestionepoco appropriata, e all’eliminazione

diretta di svariate decine di migliaia dichilometri di siepi ogni anno. Questaevoluzione ha segnato profondamente ilpaesaggio europeo e ha suscitato nume-rose reazioni da parte dell’opinione pub-blica, per esempio quando reticoli disiepi sono stati brutalmente cancellatinel quadro della moderna gestione agri-cola, urbana o stradale.

Orientare gli aiuti pubblici dedicatialle siepi

In Europa, ogni autorità territoriale siinteressa principalmente alle “sue” siepi.Quest’ultime sono sempre più soventestudiate, inventariate, legalmente pro-tette, ma anche sovvenzionate per l’im-pianto e la gestione.Più di 15 MLN€ di denaro pubblicosono annualmente dedicati a ripristinareil loro valore ambientale, paesaggistico,faunistico e di tutela delle acque, coin-volgendo centinaia di persone.

Lo scopo di questa brochure è di attira-re l’attenzione su esperienze interessantia diverso titolo: per l’efficacia produttivao ambientale, per la loro produttività orilevanza economica, per valenza istitu-zionale, sempre con l’obiettivo finale dimettere in atto una gestione di tipomultifunzionale.

Considerare i differenti aspetti economicidella cura delle siepi

La nozione dei costi e dei benefici chegravitano attorno ad una singola siepe ècomplessa. Alcuni esempi indicativi nella mediaeuropea sono raffigurati nella tabella

Introduzione

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di cui sopra.

Confrontare pratiche colturali e loro costi:una sfida impossibile?

La comparazione di tecniche e costi harichiesto la definizione di numeroseopzioni metodologiche, riassunte all’ini-zio di ogni capitolo. I risultati sono indi-cativi, ma rivelano l’importanza dei crite-ri di gestione, in particolare sulle latifo-glie. È il modello gestionale che deter-mina molto bene, sin dai primi annidella siepe, sia l’aspetto di quest’ultimache l’ammontare dei costi.

Da una situazione all’altra, i tempi e icosti di uno stesso cantiere possonovariare da 1 a 10 volte. Le cifre riportatecorrispondono generalmente a condizio-ni ideali per i cantieri e non comprendo-no eventuali finanziamenti pubblici.Queste condizioni ottimali si possonoriscontrare solo in alcuni limitati casi,altrimenti i costi effettivi aumentano.

Abbiamo dunque deciso di presentareesempi che coprono una vasta gammadi casi diversi, senza pretendere di esse-re esaustivi, e di ricollocarli nel loro si-stema di gestione e nel loro territorio. Inogni caso abbiamo tentato di identifica-re alcune condizioni che potrebbero per-metterne l’estrapolazione in tutta

Europa, che dipendono dal contesto ter-ritoriale: filiere locali di biomassa perenergia, disponibilità di macchinari,forza lavoro specializzata, senza dimenti-care la cultura locale che riconosce piùo meno valore a questa o quella praticadi gestione. L’insieme di queste condi-zioni fa sì che le siepi rappresentinoancora per lungo tempo il riflesso di usie costumi locali, più che il paesaggioagricolo o forestale che le circonda.

Le operazioni di impianto sono tenden-zialmente consolidate e ben organizzate…

Il capitolo relativo all’impianto presentai vari modelli in uso. L’impianto dinuove siepi, limitato quasi all’aneddotoprima del 1980, non ha successivamentesmesso di incrementarsi. Se il fenomenodovesse prolungarsi nel tempo, gli effet-ti sul paesaggio rurale di molte regionisaranno indubbiamente profondi. Leattuali tecniche d’impianto sono prova-te, testate e consolidate ormai da 30anni di esperienza, e talvolta, come inDanimarca, da più di un secolo. Anchese le variabili sono numerose, i modellitecnici restano precisi e si ispiranoampiamente a quelli dell’orticoltura. Glischemi di finanziamento pubblico com-binano generalmente una sovvenzioneper metro lineare realizzato e la messa adisposizione di servizi tecnici di consu-

• Benefici per 1 km di siepe • Costi per 1 km di siepe

Economia domestica 0-200 € di produzione legnosa Impliciti, nel quadro delle attività familiari

Economia agricola 0-200 € di prodotti diretti della siepe Costi annuali di gestione: 5-200 €0-750 € di aumento di rendimento delle Perdita di raccolto: 15–760 €colture situate al riparo della siepe Perdita del diritto a premi: 0–50 €

Economia patrimoniale Valore stimato sulla base del costo di Siepi mal posizionate ostacolanoripristino alle condizioni iniziali: l’accorpamento fondiario3.800–12.200 €

Economia territoriale Le siepi formano una preziosa struttura Conflitti di interesse locali travegetale chiusa: agricoltori, cacciatori, escursionisti, …- per il turismo verde: qualità dei percorsi- per la protezione dell’acqua (siepi disposte

tra i campi ed il corso d’acqua)

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lenza. Parecchie centinaia di tecnici spe-cializzati solcano oggi le campagneeuropee per promuovere, coordinare einquadrare nel contesto locale questiprogrammi di reimpianto. Il loro ruolo siè presto rivelato indispensabile pergarantire al contempo una buona pro-gettazione delle siepi e un elevato tassodi attecchimento e ripresa delle piante.A fianco delle campagne di rinnovamen-to degli impianti effettuate inDanimarca, le maggiori operazioni diricostituzione delle siepi hanno interes-sato proprio le regioni che maggiormen-te avevano eliminato dalle loro cam-pagne l’antica rete di siepi e boschetti:Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia.

… al contrario della manutenzione

I tradizionali sistemi di gestione emanutenzione sono spesso divenutiobsoleti e nuove metodologie sonoancora tutte da costruire.

Nel passato sono stati fatti alcuni sforzidi standardizzazione per la gestionedelle siepi, talvolta approssimativi e tal-volta molto sofisticati come l’artedell’hedgelaying in alcune regioni dellaGran Bretagna. Queste pratiche sonotuttavia esplose dopo il 1950 e attual-mente noi ereditiamo una miriade divariabili ove ognuno ha sviluppato unsuo personale sistema di gestione inrelazione al tempo e alle macchine di-sponibili, nonchè alla predisposizione omeno verso alcune attività lavorative,oggi frequentemente percepite come unmale necessario. Con il comparire dinuovi macchinari (es. le potatrici mecca-niche) e nuovi prodotti, la siepe èsempre più sentita come un’entità estra-nea, a discapito di una corretta valuta-zione funzionale (produzione forestale,recinzione naturale, biodiversità, ecc.).

Le autorità locali, pur pronte a proteg-gere, si sono fatte coinvolgere raramen-te nel complesso sistema di gestionedelle siepi. Dopo il 1995, esse hannotuttavia sovvenzionato l’acquisizione dei

macchinari più rispettosi dell’ambientecome le lame a dischi rotanti. I modelligiuridici di sostegno non sono semplici:alcuni tendono alla protezione, altrisupportano la gestione. Questi ultimiuniscono sovvenzioni per l’equipaggia-mento o il prodotto finale (es. cippato)ad un supporto tecnico.Lo sviluppo di queste politiche di soste-gno necessitano di una prima accuratadescrizione delle metodologie in uso, lamaggior parte delle quali potrebberoessere replicabili o adattabili ad altrerealtà, oltre che ispirare una politicalocale di aiuto alla gestione.

L’evoluzione del quadro giuridicoe normativo

I comparti agricolo e zootecnico attuanomodelli tecnici ottimizzati su scala euro-pea. In materia di siepi, una tale ottimiz-zazione è talvolta possibile quando esi-ste una tipologia di siepe dominante.Nella maggior parte dei casi, invece, il“reticolo” di siepi è un mosaico di casiparticolari. Questo è ciò che rende affa-scinante il mondo delle siepi campestri,ma al contempo è la principale causache complica lo sviluppo di modernesoluzioni tecniche. La panoramica offertada questa brochure permette tuttavia diesplorare le direzioni utili per applicaremoderne tecniche d’impianto e gestione.

In ogni Paese esistono regolamenti,spesso con varianti regionali, a volteinapplicati. Questi riguardano di solitole regole di ripartizione dei diritti d’usodel legname tra affittuari e proprietari; ledistanze minime di impianto e limiti diproprietà; le distanze e gli obblighi digestione lungo le strade pubbliche; ecc.

Dopo il 1980, queste regole sono statespesso aggiornate e completate conregolamenti tesi ad esempio a controlla-re i tagli durante il periodo della nidifi-cazione degli uccelli o a impedire l’eli-minazione di siepi di notevole interesse. In Gran Bretagna, per esempio, ilWildlife and Countryside Act del 1981,

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prevede sanzioni verso colui che “pren-de, danneggia o distrugge un nido diuccelli selvatici in uso od in via di co-struzione”; parimenti le HedgerowRegulations del 1997 subordinano l’eli-minazione di ogni siepe ad una autoriz-zazione concessa dall’autorità locale.L’autorizzazione viene rifiutata se si trat-ta di una siepe di “notevole interesse”.

Esiste una siepe“economicamente ideale”?...

Ad esempio, sembrerebbe che la siepemeno costosa da realizzare sia monofila-re, realizzata su pacciamatura in filmplastico, in una zona non soggetta apressione da parte della fauna selvaticadannosa. Questo modello, pur moltodiffuso, non è peraltro praticabile econsigliabile ovunque.

Il modello di gestione meno costoso habisogno di disporre di ampi spazi nonrecintati, scarse manutenzioni annuali,rami piccoli o al contrario solo grossipolloni, nel caso che la finalità gestiona-le sia di valorizzare il prodotto legno.Questo modello ideale da gestire non ènecessariamente il più utile, dato chemolte siepi sono invece concentrate inaree frammentate dove le recinzionisono molto comuni.

Le condizioni ideali per un cantieresono di intervenire su siepi molto lun-ghe, dalla composizione regolare (senzaalternanza tra rami piccoli e grossi),

tipologicamente comune nella zona, lacui importanza giustifichi gli aiuti pub-blici e gestita da personale tecnicamen-te qualificato. Questi grandi cantierisono difficili da attuare nei paesaggidell’Europa occidentale, dove l’evoluzio-ne delle suddivisioni fondiarie ha gene-rato un complesso mosaico di proprietà.

Contattateci!

Questa brochure è il risultato di nume-rosi scambi di esperienze in contestitecnici complessi e poco conosciuti.Malgrado tutta la cura dedicata allericerche, alla redazione dei testi ed allatraduzione, è possibile che certe infor-mazioni contengano delle imprecisioni.Volete saperne di più sulle esperienzeriportate? Vi interessa commentare ocorreggere le informazioni su realtà chevoi conoscete bene? Un sito internet èstato realizzato per diffondere le infor-mazioni raccolte e facilitare gli scambisull’argomento siepi in Europa. Questosito pubblica regolarmente una rivistainformativa “Hedges News” alla quale cisi può abbonare e ricevere via mail.Contattateci! Il nostro obiettivo è di ali-mentare un dibattito europeo; questetestimonianze dovrebbero dunque costi-tuire il punto di partenza verso altriscambi, e non il punto di arrivo.

Il sito: "http://www.hedges.educagri.fr”(vedere allegato n. 2)

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Impianto delle

siepi

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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In Europa i tempi e i costi necessari perrealizzare nuove siepi campestri varianosensibilmente a seconda delle Nazioni edelle singole regioni. I calcoli devonotenere conto dei lavori preparatori, delnumero di file piantate e della larghezzadelle siepi, nonchè delle specie utilizzatee delle manutenzioni post-impianto. Icosti sono difficili da quantificare e talvol-ta si basano su stime. I fattori consideratirilevanti dai proprietari o dalleAmministrazioni Pubbliche, e di conse-guenza la base dei calcoli, non sono stan-dardizzabili. I costi dipendono anche dalledimensioni della siepe (lunghezza e lar-ghezza, numero di file e di strati). Le diffe-renti dimensioni delle piante e la variabi-lità dei moduli d’impianto portano a diffi-coltà di comparazione. I bilanci dei costisono spesso incompleti in presenza divoci non verificabili, che quindi non sonostate inserite nei nostri conteggi.

• I prezzi d’acquisto o d’affitto dei terreni sonomolto variabili, e nella maggior parte dei casinon sono stati considerati.

• I tempi necessari per la successione delle fasidi lavoro dipendono dalle locali consuetudini,dalle tecniche specifiche utilizzate e dalla disponi-bilità di macchine operatrici. Non è stato possi-bile ottenere informazioni precise da tutti i Paesicoinvolti nell’indagine.

• I proprietari privati che piantano in propriodelle siepi non tengono sempre esattamenteconto del tempo impiegato per l’impianto e lamanutenzione. Raramente sono stati computatii lavori preparatori.

• I costi di manodopera dei diversi Paesi rappre-sentano un altro fattore di variabilità. In molticasi le siepi sono state piantate gratuitamenteda giovani operatori nel quadro di attività di

tirocinio o di formazione professionale.

• L’utilizzo di alberi e arbusti di provenienzalocale determina un aumento dal 10 al 50% deicosti di acquisto delle piantine, ma permette lamessa a dimora di materiale vivaistico già adat-tato al sito d’impianto, evita fenomeni di inqui-namento genetico della flora locale e favorisce ilconsenso e l’adesione all’iniziativa delle associa-zioni ambientaliste.

Di conseguenza il calcolo dei costi d’im-pianto si basa su voci differenti, che nelimitano la replicabilità. In Europa i costiper 1 km di siepe monofilare variano da1.635 a 4.780 euro. Per le siepi comples-se a più file e con funzioni specifiche icosti possono raggiungere anche i 17.685 €/m (rif. p. 15 “esempi di costi”).

Esempi di costi d’impianto di boschettie frangivento in Europa

La variabilità riscontrata è dovuta princi-palmente alla larghezza (numero di file) ealle dimensioni del materiale vegetaleutilizzato. Le siepi multifilari, plurispeci-fiche e che utilizzano alberi a prontoeffetto sono le più costose. L’utilizzodella pacciamatura plastica (polietileneo E.V.A.) e di semenzali invece di mate-riale a medio sviluppo riduce i costi d’im-pianto. In Danimarca, dove gli impiantisono effettuati preferibilmente senzapacciamatura, i costi di manutenzionenei primi anni rappresentano il 50% delcosto totale. Il diserbo meccanico è co-stoso, ma permette di assicurare lo svi-luppo di una maggiore biodiversità delcotico erboso.

Analisi delle tecniche edei costi d’impianto

delle siepi

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Parte 1 : Impianto delle siepi

Paesi Struttura Costi (c) (1) Fonti

1 Danimarca 1 fila, 1 pianta/m 2.688 Hedeselskabet (1997, 1998)

2 Germania 3 file 3.400 Tenbergen (1993) (impianto privato, costi dei

terreni e salari non computati)

3 Francia 1 fila, 3 strati 4.530 Institut pour le Développement

Forestier (1999). Pirenei

4 Inghilterra 4 piante/m 4.714 DEFRA, Regno Unito, (1999) (prezzo contoterzista)

5 Italia 1 fila, 3 strati 1.470 Mezzalira (1999)

6 Francia 1 fila 5.760 Conseil Général du Cantal (1998), Cantal

7 Danimarca Frangivento a 3 file 6.535 Hedeselskabet (1997, 1998)

(1 pianta a medio sviluppo/m)

8 Inghilterra 7 piante/m 6.811 DEFRA, Regno Unito, (1999) (prezzo contoterzista)

9 Inghilterra 1-9 piante/m 1.635–17.429 DEFRA, Regno Unito, (1999) (stima fornita da

un’indagine svolta presso gli interessati)

10 Danimarca “ecologica” a 3 file 9.612

11 Germania 3 file 10.800 Bayerisches Landesamt für

Umweltschutz (1998)

12 Danimarca Frangivento a 6 file 12.457

13 Danimarca “ecologica” a 6 file 17.685

Tabella 1: costi di impianto di siepi e frangivento in Europa

Alcuni costi d’impianto di siepi e frangivento in Europa

1 2 3 4 5 6 7 8 10 11 12 139

(1) i costi sono forniti in dettaglio alle pagine 43-46.

20000

18000

16000

14000

12000

10000

8000

6000

4000

2000

0

Co

sti

di

imp

ian

to i

n c

monofilari plurifilari

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Localizzazione

La pratica di impianto delle siepi esisteda almeno 2.000 anni. Le prime siepi ser-vivano probabilmente a separare le pro-prietà private dai terreni pubblici. La lorofunzione era soprattutto proteggere lecolture ed in seguito, da circa 250 anni, larecinzione dei campi. Dopo il XVIII seco-lo, con la riforma agraria e la privatizza-zione dei terreni collettivi, molte siepisono state piantate per delimitare i confi-ni e fornire ai proprietari legna da ardere

e legname da opera. Nel corso del XXsecolo molte siepi sono state eliminate,ma altre sono state ripiantate per molte-plici ragioni. Attualmente le siepi si tro-vano generalmente lungo strade, muret-ti, scarpate, fossati e attorno ai campi.

Oggi, prima di piantare una siepe, occor-re definire accuratamente gli obiettivi daraggiungere (funzioni della siepe) e pia-nificarne la progettazione e la localizza-zione (tabella 2). Gli impianti sono spes-so multifunzionali.

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

16

Progettazione

Tabella 2: Obiettivi, progettazione e localizzazione delle nuove siepi

Obiettivi Progettazione Localizzazione

Recinzione dei campi Localizzare la siepe alla distanza legaledai limiti della proprietà

Frangivento Siepe alta, a più file, a più strati, Impianto in rilevato;non troppo densa perpendicolare ai venti dominanti

Funzione Vari tipi di strutture Su pendii e scarpateantierosiva e di (siepi-recinzioni)protezione dalbestiame

Riparo per la fauna Cedui lineari di specie Formazioni aperte (non boschetti)selvatica, rimboschi- spinose con frutti e bacchemento cinegetico

Riparo per il bestiame Strutture dense con arbusti All’interno o lungo i bordi del pascoloe alberi più alti

Valore Combinazioni di più tipi di siepi, Varie possibilità, ivi inclusi i bordi dei paesaggistico a seconda delle caratteristiche campi, la rete stradale e le scarpate

del paesaggio

Favorire la Varie tipologie di siepi e cedui Soprattutto su terreni pubblicibiodiversità lineari per collegare tra loro i siti

di alto valore biologico, infittirele siepi, creare siti di attrazionenelle zone povere di specie

Produzione di legna Alta percentuale di alberi, Soprattutto su terreni privatida ardere spesso governati a ceduo

Gestione Protezione visiva tramite siepi Confini delle aree industrialipaesaggistica dei siti industriali

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Di seguito si elenca una serie di racco-mandazioni generali da seguire quandosi pianta una nuova siepe:

• Le nuove siepi dovranno essere pianta-te preferibilmente su terreni agricoliaperti e dissodati soprattutto lungo ilimiti di proprietà, sulle scarpate, all’in-terno di siepi o impianti preesistenti,oppure lungo fossati e strade.

• Alcune specie come il Biancospino(Crataegus) che ospitano l’agente respon-sabile del colpo di fuoco batterico(Erwinia amylovora), non devono esserepiantate entro un raggio di almeno 500 mattorno ad alberi di pomaceae e di vivaiforestali.

• Gli impianti di siepi alte più di 2 mdevono rispettare una distanza che va dai2 ai 4 metri dal confine della proprietà.Queste zone tampone riducono le emis-sioni dannose dovute allo spargimento

di erbicidi e fertilizzanti e riservano lospazio necessario alle successioni a favo-re della vegetazione erbacea a livello delsuolo.

Le zone boscate e i pascoli limitrofi pos-sono favorire la fauna delle siepi. Ingenerale, le specie di uccelli sono piùnumerose nelle siepi che costeggiano ipascoli che in quelle lungo le colture, perquanto certe specie preferiscanoquest’ultime. D’altro canto, la vicinanzadelle siepi a zone naturali esistenti(boschi, ecc.) rinforzerebbe gli effettipositivi sulla fauna: il fatto di aggiungereuna siepe nuova ad una già esistentesembra accelerare l’accrescimento delladiversità specifica.

• Il carabide Abax ateris vive nelle siepi colle-gate a boschetti. Ricerche condotte in Inghilterrahanno dimostrato che questa specie tende amigrare lungo le siepi.

Parte 1 : Impianto delle siepi

17

Esempio della Danimarca: impianti di 5 m di larghezza distanziati di 150 –200 m che occupano dal 2,5 al 3% della superficie dei vicini terreni agricoli. ©J. Madsen

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Dimensione delle piante eportamento

Le siepi possono comprendere numerosielementi strutturali. Le specie legnose sidistinguono per la loro altezza a maturitàe per la forma della loro chioma. Contrariamente agli alberi, gli arbusti e i

cespugli si ramificano dalla base. Le cep-paie sono polloni basali che germoglianodal ceppo e si sviluppano dopo la cedua-zione dell’albero. Gli elementi strutturalipossono comportare un ventaglio di spe-cie differenti secondo il variare dellecondizioni climatiche.

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

18

Classificazione degli alberi e degli arbusti

Alberi (H >20 m)

Alberi e ceppaie (H 12-20 m)

Tilia cordata

N

Danimarca,

Regno Unito,

Norvegia

M

Belgio, Germania,

Lussemburgo, Francia

del Nord e Centrale

Juglans regia,

Populus x canescens,

Salix alba

Alnus cordata, Celtis

australis, Fraxinus

angustifolia,

Platanus x acerifolia,

Tilia argentea

S

Italia, Sud della

Francia

Acer platanoides, Acer pseudoplatanus, Fagus Sylvatica,

Fraxinus excelsior, Quercus petraea, Quercus robur,

Ulmus sp.

Castanea sativa, Juglans regia, Populus alba, Tilia

platyphyllos

Acer campestre, Carpinus betulus

N

Danimarca,

Regno Unito,

Norvegia

Prunus padus

M

Belgio, Germania,

Lussemburgo, Francia

del Nord e Centrale

Betula pendula,

Populus tremula,

Sorbus domestica

Ostrya carpinifolia,

Acer opalus,

Prunus domestica

S

Italia,

Sud della Francia

Alnus glutinosa, Alnus incana, Prunus avium, Salix

caprea, Sorbus aucuparia

Robinia pseudoacacia, Sorbus torminalis

Elementi strutturali d’impianto

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Parte 1 : Impianto delle siepi

secondo l’altezza definitiva ed il portamento

Piccoli alberi e arbusti alti (H 5-12 m)

Arbusti (H circa 1,5-5 m)

Corylus avellana, Crataegus monogyna

N

Danimarca,

Regno Unito,

Norvegia

Salix cinerea

M

Belgio, Germania,

Lussemburgo, Francia

del Nord e Centrale

Crataegus levigata,

Pyrus communis

Cercis siliquastrum,

Eleagnus angustifolia,

Fraxinus ornus, Prunus

cerasifera, Prunus

mahaleb

S

Italia,

Sud della Francia

Ilex aquifolium, Malus sylvestris Cornus mas

Frangula alnus, Ligustrum vulgare, Prunus spinosa, Rhamnus cathartica,

Viburnum lantana

N

Danimarca,

Regno Unito,

Norvegia

Alnus viridis

M

Belgio, Germania,

Lussemburgo, Francia

del Nord e Centrale

Amelanchier ovalis,

Sambucus racemosa

Hippophae rhamnoides

S

Italia,

Sud della Francia

Cornus sanguinea, Euonymus europaeus,

Lonicera xylosteum, Rosa canina

Giovane siepe a 3 strati in un frutteto del Sud-Ovest dellaFrancia. © D. garapon

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

Gruppo 1Gli alberi ad alto fusto costituiscono la struttura dell’impianto. Tollerano la luce o la mezz’ombra; la

loro altezza, l’aspettativa di vita ed il vigore sono relativamente elevati. Questo gruppo comprende

alberi che vivono a lungo, come ad esempio Quercus sp., Tilia sp., Fraxinus sp e Acer sp.

Gruppo 2I grandi arbusti hanno un’importanza assimilabile agli alberi del primo gruppo, ma sono meno alti.

Questo gruppo comprende specie solitamente usate per la realizzazione di siepi, come per esempio:

Crataegus sp., Corylus avellana e Cornus mas.

Gruppo 3Le specie accompagnatorie (arbusti piccoli) andranno a formare lo strato inferiore. Le più indicate

sono quelle che sopportano l’ombra come Lonicera xylosteum e Ribes uva-crispa, ma anche Rosa sp., Prunus

spinosa, Euonymus europaeus, Viburnum sp., Rhamnus chatartica e Cornus sanguinea.

Gruppo 4Le specie pioniere temporanee ed i piccoli alberi hanno una provvisoria funzione di riempimento (specie

“accompagnatorie” in una siepe nuova). Si tratta di specie eliofile ed a rapido invecchiamento, come

Sambucus sp. e specie pioniere come Salix caprea, Sorbus aucuparia, Betula sp. o Populus tremula.

Tabella 3: classificazione delle piante da siepe in base all’accrescimentoe al vigore.

Tabella 4: tipi di siepi in base al numero di stratie alla struttura verticale

Numero di strati Struttura verticale Tipo di siepe

1 strato Arbusti e cespugli bassi Siepe arbustiva

Ceppaie Ceduo lineare

Alberi ad alto fusto Filare d’alberi o fustaia lineare

2 strati Arbusti sotto cedui Cedui lineari con strato intermedio

Arbusti sotto fustaia Fustaia lineare con strato intermedio

Ceppaie sotto fustaia Ceduo sotto-fustaia

3 strati Alberi ad alto fusto, Siepe alta a 3 strati (siepe mista)

cedui e arbusti intermedi

Per determinare la mescolanza di speciedi una siepe è necessario considerarnesia le rispettive dinamiche di crescita cheil vigore. In riferimento a dimensioni,forme e accrescimento si possono distin-guere quattro categorie di piante dasiepe: gli alberi ad alto fusto, i grandi epiccoli arbusti e le specie pioniere tem-poranee (tabella 3).

Struttura delle formazionilineari

La morfologia tipica di tutti i rimboschi-menti lineari, siepi e bande boscate,dipende dalla mescolanza di specie chevi si sviluppano e dalle loro diverse formedi accrescimento. La scelta delle speciedetermina l’altezza e la struttura del futu-ro imboschimento.

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Le siepi sono formazioni boscate artifi-ciali con una larghezza inferiore ai 10 m.Sono composte da una vegetazione arbo-rea densa e/o da arbusti e cespugli, esono generalmente piantate attorno aiperimetri dei campi coltivati o lungo stra-de e sentieri. Le varie tipologie di siepidipendono dalla struttura verticale e dalnumero di strati vegetali che li compon-gono (tabella 4).

Le bande boscate sono formazionilineari con una larghezza compresa tra 10

e 25 m che coprono una superficie fino amezzo ettaro. Sono generalmente costi-tuite da più file o sono il risultato dellasuccessione vegetazionale di boschettisemi-naturali.

L’associazione di elementi strutturalidipende dalle loro rispettive funzioni.Certe siepi più vecchie sono limitate,monofilari, con un solo strato e soventemonofunzionali. Attualmente sono privi-legiate le siepi miste, che associanonumerose funzioni.

Parte 1 : Impianto delle siepi

21• Frangivento in Rogaland, Sud-Ovest della Norvegia,piantato utilizzando 1-2 specie arboree “accompagnatorie”(spesso Populus trichocarpa), 2-4 arbustive (Crataegusmonogyna, Corylus avellana, Sambucus nigra, Salixcinerea) e 1-2 specie a medio sviluppo (Sorbus sp., Alnusglutinosa, Fraxinus excelsior).

• In Danimarca, la maggior parte dei frangivento piantatiprima degli anni ’80 sono dei filari singoli di abeti (Piceaglauca o Picea sitchensis). Attualmente i proprietarifondiari sui propri terreni, tendono sempre più a piantare siepimultifilari e a strutture miste, con alberi alti, ceppaie earbusti generalmente su terreni privati.

• In Germania si piantanosiepi trifilari o più, composteda 2 o 3 strati, con fasce tam-pone di 2-4 m.

• In Svizzera, nella regione diAargau, in questi ultimi annisono state piantate alcunesiepi seguendo le strutturetradizionali e utilizzando spe-cie di provenienza locale (LBL& SRVA 1999).

Qualche esempio

Siepe in Norvegia. © A.Soebo(Norvegian Crop Research Institut)

Siepe di 2 anni in Baviera. © H.-J. Unger

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

• In Italia gli impianti precedenti agli anni ’80 sono costituiti da filari di alberi monospecifici, a un solo

strato, ceduati bassi. Gli alberi usati comprendono l’Acero campestre (Acer campestre), il Platano

(Platanus sp.), il Salice (Salix sp.), l’Olmo (Ulmus sp.) e i Gelsi (Morus sp.). I costi elevati di queste

siepi e il loro scarso valore ecologico hanno determinato un cambiamento negli attuali schemi di impianto.

Oggi, le siepi piantate in Italia sono pluristratificate, composte da alberi alti, ceppaie e arbusti, ma sempre

monofilari (figura sotto).

1. Acer pseudoplatanus 2. Sorbus torminalis 3. Frangula alnus 4. Robinia pseudoacaciaTilia sp. Prunus cerasifera Cornus sanguinea Carpinus betulusSalix alba Carpinus betulus Ligustrum vulgare

Prunus spinosaCorylus avellanaCrataegus monogyna

“LA FRANGOLA” (Siepe tipo Frangola) corrisponde a un modello di siepe monofilare,multifunzionale, largamente diffuso in Italia, che presenta degli elementi strutturalidifferenti formanti 3 o 4 strati. La funzione principale delle siepi di questo tipo è laproduzione di miele. La mescolanza delle specie è adatta per suoli umidi e legger-mente acidi in climi temperato-caldi.

1 3 4 3 2 3 4 3 1

Siepe tipo Frangola

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Scelta delle specie

Introduzione

Sin dalla loro origine, e talvolta ancoraoggi in certe regioni, le siepi sono uti-lizzate per delimitare i campi e per pro-teggere le colture dal bestiame. In alcu-ni casi, le siepi difensive servivanoanche a proteggere i villaggi dagli attac-chi nemici ed erano composte di speciespinose come Crataegus sp., Prunus spino-sa e Rosa sp.

Per piantare siepi si utilizzano semenza-li, giovani piante o materiale vegetale amedio sviluppo, nati nelle vicine asso-ciazioni vegetali selvatiche. Le siepipiantate prima del 1800 possono essereconsiderate come semi-naturali, inragione del fatto che la mescolanza dispecie che le compone è largamentedeterminata dalle condizioni naturalidella zona. Le caratteristiche del suoloe le condizioni climatiche hanno deter-minato lo sviluppo di siepi costituite dauna molteplicità di comunità vegetaliseminaturali, che sono state descritteda Delelis-Dusollier (1976) per laFrancia, da Weber (1967) e Schrautzer(1966) per il nord della Germania e daReif (1983) per il sud della Germania.

Durante la seconda metà del XIX seco-lo, la piantagione di alberi e arbusti èstata incoraggiata per migliorare le con-dizioni dell’agricoltura e per produrredel legname vendibile o per la realizza-zione di recinti. Arbusti come Corylusavellana, Crataegus laevigata, Prunus spinosae alberi come Quercus sp., Fagus sylvatica,Populus sp., Salix sp. e Ulmus sp. sonostati piantati come risorse indispensa-bili per legname da opera o da ardere,come frangivento, per fornire foraggiooltre che per i loro frutti e le loro foglie.

Le siepi piantate dopo il 1800 sono spes-so povere di specie legnose.

• Durante il rimboschimento dei terreni privatiil Biancospino (Crataegus monogyna) è

stato spesso piantato isolato e in regioni doveprima era raro o assente.

• Nel nord della Germania, specie esotiche comeSpiraea salicifolia o Syringa vulgaris sonospesso utilizzate, impoverendo la diversità specifi-ca delle siepi.

• Siepi e frangivento di Abete (Picea Abies,Picea Sitchensis) sono tipici delle regioni nor-diche e prealpine come Norvegia, Danimarca edin certe regioni di Austria, Svizzera e Germaniadel sud. Il legno di Abete è facile da tagliare,leggero e robusto e si presta dunque a moltepliciforme di utilizzo (tavole, botti, cassoni, pali,legna da ardere, mobilio, ecc).

Le siepi monospecifiche sono strutturerelativamente uniformi e si prestanobene alla pianificazione del paesaggio.Tuttavia in numerosi Paesi sono attacca-te da parassiti e malattie. In caso didanni gravi o di mortalità tra le specielegnose dominanti, le funzioni dellasiepe si indeboliscono e la sua strutturaviene talvolta interamente distrutta.

• In Danimarca, i filari monospecifici di Abetedi Sitka (Picea sitchensis) sono attaccati dalfungo Fomes annosus.

• Nella parte a sud della valle del Rodano(Francia) i frangivento di cipresso (Cupressussempervirens) sono attaccati da un cancro diorigine fungina (Seridium cardinale).

• Le siepi di Biancospino (Crataegus sp.)sono colpite dal colpo di fuoco batterico

Parte 1 : Impianto delle siepi

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Frangivento tradizionale di Cipresso (Gard,France). © V. Tourret

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(Erwinia amylovora) una malattia di origineamericana osservata per la prima volta inEuropa nel 1952.

Si è a lungo sostenuto che le siepi rallen-tavano la meccanizzazione e l’aumentaredella produzione agricola. Una delle con-seguenze maggiori della ricomposizionefondiaria di questi ultimi decenni è statala distruzione di innumerevoli vecchiesiepi campestri. Le siepi moderne,dovendo rispondere a nuove funzioni,sono state piantate con mescolanze dispecie molto varie e standardizzate,spesso a base di specie esotiche o divarietà autoctone geneticamente pocoadattate (come Prunus serotina o Rosa rugo-sa). In qualche decennio questa tendenzaha provocato la scomparsa di numerosespecie ed ecotipi locali.

• In Danimarca e in particolare in Norvegia,le specie esotiche sono tuttora utilizzate comeriparo. Questa pratica contrasta gli sforzi voltia preservare la diversità biologica di questiPaesi.

Oggi viene data la priorità a siepi multi-funzionali adattate alla zona, progetta-te utilizzando mescolanze di specie rap-presentative delle caratteristiche diogni Paese.La maggior parte di questi impianti ètenuta ad apportare delle compensazio-ni a livello di studi di impatto ambien-tale. Sfortunatamente, in molti casi, lalocalizzazione, la struttura e la mesco-lanza delle specie sono più dettatedalla ricerca della soluzione meno cara

piuttosto che dal rispetto dei criteriecologici.

Criteri ecologici per la sceltadelle specie

La selezione di specie per la realizzazionedi siepi e frangivento si deve basare sulleloro esigenze ecologiche. Le specieautoctone si adattano meglio alle condi-zioni climatiche e alle caratteristiche delsuolo. Si sviluppano vigorosamente performare, a maturità, una siepe semi-naturale stabile. La tabella 5 indica leesigenze delle diverse piante da siepe inEuropa, in funzione della luce e dei suoli.

Le specie esotiche sono spesso utilizza-te in ragione della loro rapida crescita,delle loro qualità ornamentali o peraccrescere la diversità specifica. Questapratica comporta dei rischi legati al lorocomportamento ecologico poco cono-sciuto (proliferazione e invasione dellebiocenosi esistenti). Il contributo dellespecie esotiche è spesso limitato in ter-mini di alimentazione e ricovero dellafauna selvatica autoctona.

• Per saperne di più,una banca dati sulle specie da siepe in Europa èdisponibile su Internet:http://www.hedges.educagri.fr rubrica“specie”. Questa banca dati illustrata presentagli alberi e gli arbusti adatti a formare siepi,indica le loro esigenze stazionali ed i loro usi eriporta inoltre delle liste di specie consigliate neidifferenti Paesi.

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

Nelle siepi a piùfile, le specieeliofile devonoessere piantateai margini,soprattutto sul latopiù soleggiato.Esempio dalGard (France).© V.Tourret

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Parte 1 : Impianto delle siepi

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Tabella 5: specie comuni nelle siepi europeee loro esigenze

Nome latino Eliofila Mezza Sciafila Bassa Media Alta Umido Seccoombra

Acer campestre + + +/- - + + + +/-

Acer platanoides + + - - + + + +

Acer pseudoplatanus + + +/- +/- + + + -

Alnus glutinosa + - - +/- + - + -

Alnus incana + - - - + + + +/-

Amelanchier ovalis + - - +/- +/- + - +

Betula pendula + - - + +/- - +/- +

Carpinus betulus +/- + + - + + + +/-

Castanea sativa +/- + - + + - - +

Cornus mas + + - - - + +/- +

Cornus sanguinea + + - - + + + +

Corylus avellana + + + +/- + + + -

Crataegus laevigata + + - - + + + +/-

Crataegus monogyna + + - - + + + +

Euonymus europaeus + + +/- - + + + +/-

Frangula alnus + + - + +/- - + +/-

Fraxinus excelsior + + - - +/- + + +/-

Hippophae rhamnoides + - - - - + - +

Ligustrum vulgare + + +/- - +/- + +/- +

Lonicera xylosteum - +/- + - + + + +/-

Populus alba + - - - +/- + + +/-

Populus tremula + - - + + - + +

Prunus avium + - - - + + + +/-

Prunus padus + + - - + +/- + -

Prunus spinosa + - - - + + - +

Quercus petraea + - - + + +/- - +

Quercus robur + - - + + +/- + +

Rhamnus cathartica + + - - +/- + +/- +/-

Rosa canina + - - - +/- + +/- +

Salix caprea + - - +/- + +/- + +/-

Sambucus nigra + + - - + + + -

Sambucus racemosa + + - + + - +/- +/-

Sorbus aucuparia + - - + +/- +/- - +/-

Sorbus domestica + +/- - - - + - +

Sorbus torminalis + +/- - - + + - +

Tilia cordata + + + + + + +/- +

Tilia platyphyllos +/- + - - +/- + + -

Ulmus glabra - + +/- - +/- +/- + -

Viburnum lantana + +/- - - - + - +

Viburnum opulus +/- +/- - - + +/- + -

+ = adatta +/- = tollerante - = non adatta

Luce Saturazione delsubstrato

Umidità del suolo

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Studi condotti sulle siepi in Inghilterra hannodimostrato che gli insetti erbivori (Heteroptera,Homoptera, Lepidoptera, Coleoptera)preferiscono le specie autoctone.

Diversità genetica e materialevegetale indigeno

Tutte le specie presentano una variabi-lità genetica intraspecifica e ciò è par-ticolarmente dimostrato per numeroserosacee (Rosaceae). Gli impianti di siepidovrebbero mirare a preservare unapercentuale significativa della diver-sità genetica regionale delle piante chele compongono, allo scopo di mante-nere la variabilità specifica e la diver-sità biologica dei differenti paesaggi.È per questa ragione che, per realizza-re nuove siepi, conviene favorire lespecie legnose adattate alle condizionilocali e regionali e derivanti da specieindigene.

• Le specie “autoctone” sono quelle che si pos-sono trovare nel loro areale di distribuzione, inzone aventi determinate caratteristiche specifi-

che, dove esse si sviluppano da tempi remotisenza l’intervento umano. Nel corso dell’evoluzione, una diversità specifi-ca si sviluppa a livello di forme ed ecotipi,secondo l’adattamento genetico dellapopolazione. Questa diversità determinerà l’evoluzione futura delle specie, per esempio incaso di variazioni delle condizioni climatiche(adattabilità).

Al fine di preservare l’adattamento el’adattabilità delle specie, i semi e lepiante utilizzati dovrebbero proveniredalle siepi seminaturali o dai marginiforestali situati nella regione dell’im-pianto. Ciò contribuisce a evitare l’u-niformarsi degli ecotipi regionali peribridazione introgressiva. È preferibiledefinire le zone di provenienza dellespecie legnose, oltre che dei semenzalie delle piante forestali.

• Oggigiorno, nel mercato europeo la granparte dei semi delle piante da siepe provienedai Paesi dell’Est e del Sud-Est Europa, dicui ex-Jugoslavia, Bulgaria, Polonia eUngheria.

• In Germania, elevate quantità di semi diRosa sp. provengono da pochi esemplari delSud del Paese. L’utilizzo di semi di provenien-za esterna alla regione aumenta i rischi d’i-bridazione e minaccia la tutela della diversitàgenetica locale.

• Per proteggere la diversità seminaturale,Agrofutura (Svizzera) ha stabilito delle diret-

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

26

Specie autoctone Specie d’insetti

Quercus robur, Quercus petraea 284

Salix sp. 266

Betula sp. 229

Crataegus sp. 149

Prunus spinosa 109

Malus sp. 93

Pinus sp. 91

Ulmus sp. 82

Fagus sylvatica 64

Tilia sp. 31

Specie esotiche Specie d’insetti

Picea sp. 32

Juglans regia 3

Platanus acerifolia 0

Tabella 6 : Numero di speciedi insetti che vivono

negli alberi autoctoni ed esotici in Inghilterra

Siepe di 8/10 anni in Baviera. La siepe si è svi-luppata naturalmente ed alcune specie locali vi

si sono insediate. © H.-J. Unger

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tive per la coltivazione delle piante autoctoneda siepe. Nel cantone di Aargau, alcune spe-cie autoctone di provenienza locale sono stateutilizzate per realizzare delle nuove siepi desti-nate a compensare gli impatti ambientalinegativi. Prunus spinosa, Crataegus sp. eRosa canina sono utilizzate per creare lastruttura di base, con il 50% di arbusti spi-nosi (tabella 7).

Scelta delle specie e funzioni

Le siepi sono piantate per assicurarefunzioni differenti: valorizzazione delpaesaggio, conservazione degli spazi

naturali, effetto frangivento, riparo perla fauna, produzione di legno da opera,di legna da ardere o mellifere.Mescolanze di specie possono esseredeterminate per assolvere delle funzio-ni specifiche. Per assicurarsi che unimpianto abbia successo e rispetti gliobiettivi stabiliti, la mescolanza sceltadeve essere adatta alle esigenze speci-fiche.

• Per una siepe frangivento bisogna tenerein considerazione lo stress meccanico deter-minato dai venti forti. Le specie da utilizzareper un frangivento dovrebbero essere resi-

Parte 1 : Impianto delle siepi

27

Il vivaio di Veneto Agricolturain Italia seleziona piante da

semi locali per le specie da siepe.© V.Tourret

Arbusti frequenti Arbusti meno frequenti Alberi

Crataegus sp. 15 % Euonymus europaeus 10 %

Prunus spinosa 15 % Ligustrum vulgare 10 %

Rosa canina 15 % Lonicera xylosteum 10 %

Viburnum lantana 10 %

Viburnum opulus 5 %

Rhamnus cathartica 5 %

5 % del totale, di cui

Acer campestre

Quercus petraea

Quercus robur

Sorbus aria

Tabella 7: specie selezionate per l’impianto di siepi semi-naturalinel Cantone di Aargau, Svizzera

Frangivento alto nella Drôme(Francia) composto da pioppi e daun denso strato arbustivo (carpino,

corniolo, acero). © V.Tourret

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Page 30: delle siepi in Europa Impianto Albert Reif - Thomas ... Completo.pdf · Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa Parte I: Albert Reif, Impianto delle siepi Parte II:

stenti alla siccità e al gelo, di rapido accre-scimento, esenti da malattie e parassiti dellespecie coltivate, precoci in primavera ma tar-dive nella caduta delle foglie, presentare unachioma densa e ramificata oltre che un siste-ma radicale stabile, competitivo e profondo,ma poco esteso. In zone urbane, dovrebberotollerare il sale e le emissioni inquinanti,particolarmente i gas di scarico e i fumi.

• L’efficacia di un frangivento è in funzionedella sua permeabilità, della sua altezza edella sua omogeneità. Una struttura ottima-le è permeabile al 50% e si può ottenerepiantando latifoglie. Le sempreverdi resinose,come Thuja sp. o Cupressus sp. sono trop-po impermeabili. I campi nel lato protettodal vento dovrebbero essere larghi da 15 a20 volte l’altezza della siepe. Lo strato supe-riore dovrà dunque essere composto di alberialti. Per assicurare una protezione ottimale,la struttura della siepe deve essere uniforme,con una mescolanza di arbusti, di alberiintermedi e alberi ad alto fusto (Tabella 9).

• Nel paesaggio agricolo, le siepi hanno unruolo importante per gli animali selvatici(tabella 8) apportando loro riparo e nutri-mento. I polloni, i fiori, i frutti, i rami e lecortecce sono tutti utilizzati. Varie specie diuccelli e di mammiferi si nutrono di bacchein inverno. Gli arbusti spinosi servono loroda ricovero o da luogo di nidificazione e iloro fiori attirano gli insetti, incluse le api.

• Le siepi possono avere un interesse cinege-tico. La selvaggina come il capriolo(Capreolus capreolus), la volpe (Vulpesvulpes) o la lepre (Lepus europaeus) siriparano tra le loro fronde. In generale idanni causati dai caprioli (Capreolus

capreolus) e dalle lepri (Lepus euro-paeus) sono di scarsa gravità economica,ma brucando i giovani germogli possonoaumentare la densità dei rami, favorendo lanidificazione degli uccelli. In compenso, idanni possono essere molto più seri negliimpianti di neo-formazione.

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

28

Elementi strutturali Specie

1° strato Alberi di prima grandezza Fraxinus angustifolia

2° strato Alberi di seconda grandezza Alnus cordata

3° strato Arbusti Cornus sanguinea, Viburnum tinus

Tabella 9: mescolanza proposta per un frangivento a3 strati, nel mezzogiorno francese

Acer campestre ++ ++ ++

Carpinus betulus - +++ -

Cornus mas ++ +++ ++

Cornus sanguinea ++ +++ ++

Corylus avellana ++ +++ -

Crataegus monogyna ++ +++ ++

Euonymus europaeus ++ + ++

Frangula alnus - + ++

Ligustrum vulgare - +++ ++

Lonicera xylosteum ++ +++ ++

Prunus avium ++ + ++

Prunus padus ++ + ++

Prunus spinosa ++ +++ ++

Quercus robur, ++ +++ -Q. petraea

Rosa sp. ++ +++ ++

Salix caprea - + ++

Sambucus sp. +++ + ++

Sorbus aria ++ + ++

Sorbus aucuparia ++ +++ ++

Sorbus torminalis ++ +++ ++

Tilia sp. ++ +++ ++

+++ molto efficace; ++ efficace;

+ poco efficace; - non efficace

Specie Nutrimento Riparo Api

Tabella 8: piante da siepi che attirano la fauna

(nutrimento o riparo) o le api

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• Il valore officinale di numerose piante dasiepe è riconosciuto da secoli. I frutti, lefoglie e/o i fiori erano usati per fare infusi,vini medicinali o pomate e per guarire ferite

o malattie. Gli estratti dei frutti, delle fogliee dei fiori di certe specie sono tuttora utiliz-zati. I frutti della Rosa canina (Rosa) sonoricchi di vitamina C e contengono anche levitamine A, E, K, B1 e B2. La marmellatae lo sciroppo di rosa canina sono a tutt’oggiutilizzati come rimedio contro raffreddori,reumatismi, gotta, problemi cardiaci e dellacircolazione sanguigna. Il Biancospino(Crataegus) stimola la circolazione sangui-gna, mentre l’infuso di fiori di Sambuco

(Sambucus nigra) calma i dolori, purificail sangue e rinforza le difese immunitariedell’organismo, l’Ortica (Urtica dioica)allevia i reumatismi e la gotta.

Schemi d’impianto

La diversità degli schemi d’impianto inEuropa è qui di seguito illustrata daquattro esempi: Francia, Germania,Danimarca e Italia.

Siepi alte a 2 o 3 strati(Francia)

Questo esempio riguarda le zone di alle-vamento dove la produzione di legna da

ardere rappresenta ancora un buono sbocco. Questa tipologia di siepe ha unduplice obiettivo: anzitutto recinto e ripa-ro per il bestiame al pascolo, successiva-mente produzione di legna da ardere eperfino da opera (schema 1). Lungo stra-de e sentieri esse rendono più piacevole ilpaesaggio per gli escursionisti. Questesiepi alte sono frequenti nelle regioni dimedia montagna (Massiccio centrale,Pirenei, Alpi) dove gli alberi erano tradi-zionalmente governati a capitozza.

Parte 1 : Impianto delle siepi

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Lepri. © V. Tourret

Siepe tradizionale di frassino capitozzato neiPirenei Centrali. © D. Garapon

L’edera costituisce un riparo per i nidi ed unafonte di nutrimento invernale per gli uccelli.

© C. Gauberville

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Schema 1: Modulo d’impianto per una siepe altaa 2 o 3 strati (Francia)

Schema 2: Modulo d’impianto per un frangivento a3 file e 3 strati in zona umida (Germania)

Schema 3: modulo d’impianto per un filare misto a3 file e 4 strati (Danimarca)

Fila centrale (indicazioni per 100 metri)

Alberi ad alto fusto 10 pronto effetto, 20 medio effetto (Quercus sp., Fraxinus excelsior, Acer sp., Carpinus betulus, Salix caprea)

Arbusti 70 giovani trapianti (Corylus avellana, corpus Cornus sanguinea,Lonicera xylosteum), Euonymus europaeus, Ligustrum vulgare, Crataegus sp.)

File esterne (Indicazioni per 2 file su 100 metri)

Cedui 40 giovani trapianti (Carpinus betulus, Sorbus aucuparia)

Arbusti 160 giovani trapianti (Cornus sanguinea, Ligustrum vulgare, Viburnum lantana,Euonymus europaeus, Crataegus sp. Lonicera xylosteum)

Materiale richiesto per 100 metri di frangivento : 10 pronto effetto, 60 medio effetto, 230 trapianti

< 1 m >

Arbusti o cespugli alti Nocciolo (Corylus avelana). Alberi a ceppaia Carpino (Carpinus betulus).

Alberi principali ad alto fusto Frassino (Fraxinus excelsior)

< 1 m >

A un metro dalla recinzione

1m tra le file

a un metro dalla recinzione

Trapianti Medio effetto Pronto effetto

< 1 m >

Arbusti (Ligustrum vulgare, Prunus sp., Cornus sanguinea) Alberi a ceppaia (specie “accompagnatorie”: Alnus sp.,

Salix sp., Populus trichocarpa) Alberi principali ad alto fusto (Quercus sp., Acer sp., Fraxinus excelsior, Ulmus glabra)

1,2 m tra le file

Per ripiantare questo tipo di siepe a una sola fila, le piantine sono messe a dimora con una distanza d’impianto di 1 m, attraver-so fori praticati nella pacciamatura plastica. Molte specie sono piantate in consociazione, con un giovane trapiantoalto fusto ogni8 m, una ceppaia ogni 2 metri e arbusti ogni metro per guarnire bene la base. Una protezione è necessaria per difendere le gio-vani piantine dal bestiame.

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Frangivento trifilare in zoneumide (Germania)

Nelle regioni umide, dove le precipitazio-ni superano i 750 mm, l’agricoltura èdominata dall’allevamento lattiero e dallaproduzione di bovini. Molte siepi sonostate eliminate da qualche decina di anni.Qualcuna è stata reimpiantata, general-mente a 3 file (schema 2), lungo i confinidella proprietà o delle abitazioni, oppurelungo fossi e ruscelli. Sono composte daalmeno 10 specie d’alberi e arbusti, pian-tati secondo uno schema regolare com-prendente alberi ad alto fusto, alberi dimedia grandezza e arbusti.

Fasce boscate e siepi miste a piùfile e più strati

Oggigiorno molti Paesi europei piantanosiepi miste a più strati (schemi 3 e 4). Lavarietà di specie e dimensioni ed ilnumero di file costituiscono una struttu-ra relativamente omogenea. Le consocia-zioni sono adatte ai limiti ambientalispecifici della zona (vento, apporti d’ac-qua e di sostanze nutritive, salmastro).

Attualmente si consiglia vivamente lariduzione del numero di alberi principaliad alto fusto.

Parte 1 : Impianto delle siepi

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Impianto in un’area destinata all’allevamento(Baviera). © H. – J. Unger

Allineamento misto a 3 file e 4 strati(Danimarca). © A. Reif

Schema 4: modulo di impianto per una siepe mista multifunzionale astruttura eterogenea (Italia)

I piccoli arbusti Frangola (Frangula alnus),Spincervino (Rhamnus carthartica),Biancospino (Crataegus monogyna), Prugnolo(Prunus spinosa), Ligustrello (Ligustrum vulgare), Pallon di maggio (Viburnum opulus),Fusaggine (Euonymus europaeus), Sambuco(Sambucus nigra)

arbusti medi Sanguinella (Cornus sanguinea)

arbusti alti Nocciolo (Corylus avellana)

alberi a ceppaia Carpino bianco (Carpinusbetulus), Acero campestre (Acer campestre),Olmo campestre (Ulmus carpinifolia), Ontanonero (Alnus glutinosa)

alberi ad alto fusto Frassini (Fraxinus angustifolia, F. excelsior)

alberi ad alto fusto Noce nero (Juglans nigra), Farnia (Quercus robur)

3,5 m tra le file

< 2 m >

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

Il modello “Benjeshecke"Una tecnica di realizzazione di siepi persuccessione naturale (Benjeshecke) èstata recentemente messa a punto inGermania. La tecnica è ben conosciutatra gli operatori ambientali ed è stataampiamente discussa, ma la sua appli-cazione resta limitata e localizzata.

Inizialmente, la tecnica implicava delleandane di ramaglie, in attesa che gli uccelli apportassero semi e che le spe-cie legnose si insediassero naturalmen-te. Tuttavia i primi risultati furonomediocri a causa dell’ombra e dellacompetizione delle piante erbacee. Ilconcetto iniziale è stato dunque modi-ficato. Oggigiorno delle andane perife-riche di sterpaglie sono posizionateattorno a filari o a gruppi di alberi giàpiantati (rif. box pag. 33).Per una migliore stabilità dell’insieme,le ramificazioni più fitte dovrebberoessere posizionate verso il basso e alcentro della siepe. Le ramaglie di legnotenero si decompongono in circa 3anni. Gli arbusti possono essere pian-tati in maggior numero per compensarela perdita della funzione protettivaquando l’andana si disgrega con la

progressiva decomposizione dellaramaglia.

• Per insediare queste siepi occorrono menoarbusti che con le tecniche classiche. Le andane,che proteggono le giovani piante dal morso delbestiame e della selvaggina e il loro ombreggia-mento sul suolo che limita la concorrenza dellavegetazione erbacea, riducono così la mortalitàtra le specie legnose piantate. I semi apportaticon gli escrementi degli uccelli favoriscono unavegetazione diversificata.

Le piante

Le piante utilizzate per le siepi si ripar-tiscono in semenzali, giovani trapiantie materiale a medio o pronto effetto, aseconda della loro età, altezza, numerodi trapianti e numero di germogli.Possono essere disponibili a radicenuda, in pane di terra o in contenitore(rif. tabella 10, pag. 33). Tutte le piantedevono essere vigorose e presentare unsistema radicale ben sviluppato.

Altezza delle piante e terminologia

L’altezza delle piante utilizzate variasecondo i Paesi. I semenzali ed il loro tra-sporto sono meno costosi, ma richiedo-no un terreno ben lavorato e una piùintensa manutenzione in fase giovanile(indispensabili il diserbo o la pacciama-tura plastica). Le piante più grandi sonopiù care, ma sono meno soggette almorso degli animali e ad altri rischi (rif.tabella 13, pag. 39).

Gli arbusti sono generalmente piantati aradice nuda. In certe regioni, dove leestati sono secche (per esempio Suddella Francia), si è diffuso l’utilizzo dipiantine in vasetto o in contenitore. Lepiante a pronto effetto possono esserepiantate a radice nuda, ma sono frequen-temente usate in contenitore.

Siepe tipo “benjes” modificata(Germania del Sud). © A.Reif

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Parte 1 : Impianto delle siepi

Stadi di realizzazione di una siepe modello “Benjeshecke”

Tracciamento del sito d’impianto (per esempio con dei paletti)

Trasporto di residui di potatura sul terreno d’impianto

Deposito di residui di potatura in cumuli lungo la fascia selezionata nel campo (5-6 cumuli/100 m)

Realizzazione di un’andana, larghezza 2 m, altezza 1,5, utilizzando circa la metà del materiale

Impianto a buche di specie autoctone ogni 1,5–2 m lungo l’andana

Realizzazione di una seconda andana (larghezza 2 m, altezza 1,5 m) lungo le giovani piante percircondarle completamente.

Posizionamento del materiale residuo alle estremità delle due andane per collegarle

• In Danimarca, Lussemburgo, Francia,Italia e in Inghilterra si preferiscono i semen-zali (di 1 o 2 anni, altezza fino a 0,8 m). Ladimensione standard dei contenitori inFrancia è di 0,5 l.

• In Belgio, Germania e Svizzera si utilizzanopiù spesso dei giovani trapianti alti da 0,8 a1 m, trapianti di 1-1,5 m e materiale amedio effetto di 1,5-2 m (rif. tabella 10).

Il materiale a medio effetto è particolarmenteraccomandato per impianti suscettibili di esse-re brucati, per le zone fortemente invase dallemalerbe e per il riempimento delle siepi darisarcire. Per i giovani trapianti la distanzadovrà essere superiore a 1,5 m circa.

Tabella 10: categorie di piante adatte alle siepi secondo l’altezza

Categoria Caratteristiche

Altezza

Semenzale 1-2 anni; altezza fino a 0.8 m; 1 trapianto; 1-2 germogli

Giovane trapianto 3-4 anni; altezza tra 0.8 e 1 m; 1 trapianto; 2-3 germogli

Trapianto 4-6 anni; altezza tra 1 e 1.5 m; 2 trapianti; 3-5 germogli

Medio effetto Albero; altezza 1.5-3 m; 3-5 anni; 1 trapianto; 1-3 germogli;ramificazione irregolare; senza chioma

Pronto effetto Albero; altezza 2-5 m; 4-6 anni; 2 trapianti; 1-3 rami ben proporzionati;ramificazione regolare alla base

Radici

Radice nuda Senza terra attorno alle radici; trasporto e impianto facili; problemi didisseccamento

Pane di terra Pianta ben radicata in un pane di terra; ripresa più sicura; più costoso,volume e peso più considerevoli per il trasporto

Vaso o contenitore La dimensione del contenitore deve essere proporzionale all’altezza dellapianta. Le dimensioni disponibili variano da 0.5 a 12 litri; costoso; piante ditaglia maggiore; prevalentemente utilizzato per alberi e arbusti sempreverdi.

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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pronto effetto medio effetto trapianto giovane trapianto semenzale

Differenti categorie di piante

Tabella 11 : altezza delle piante e caratteristiche, per paese

Paese Altezza preferita Caratteristiche

Danimarca, • Piante e trasporto poco costosi

Lussemburgo, • Esigono un terreno lavorato

Francia, • Manutenzioni giovanili intensive, o pacciamatura plastica

Italia, • Miglior tasso di attecchimento e di crescita

Inghilterra (con manutenzioni)

Belgio, • Più costose

Germania, • Resistono maggiormente alle erbe infestanti

Svizzera • Resistono meglio al morso degli animali

• Convenienti per infoltimenti

Fino a 0.8 m

(semenzale)

0,8–1 m

(giovane trapianto)

1,0–1,5 m (trapianto)

1,5–2 m (medio effetto)

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Parte 1 : Impianto delle siepi

Preparazione del sitod’impianto

Nella maggior parte dei casi è consi-gliabile e raccomandabile eseguire lapreparazione del suolo prima dell’im-pianto per favorire la ripresa delle gio-vani piante. È indispensabile nei suoliricchi o argillosi che presentano unavegetazione perenne.

• La preparazione del suolo prima dell’impianto di una siepe è pratica correntenella maggior parte dei paesi europei, eccetto in Inghilterra dove il 30% dei proprietari intervistati ha dichiarato di noneseguirla.

I classici lavori preparatori comprendonol’aratura in piano su strisce di terreno, loscavo di un fosso, la costruzione di unterrapieno e la rimozione del legnomorto e delle erbe infestanti. Agli agri-coltori e ai proprietari è spesso consiglia-to lo schema d’impianto classico, ma inalcuni casi è possibile applicare deglischemi specifici (per esempio siepi diconsolidamento).

Preparazione “classica”

Si possono individuare 5 tappe fonda-mentali nelle lavorazioni preliminariall’impianto, le quali sono combinabiliin diversi modi.

1a tappa: Rimozione della vegetazione legnosa esistenteTalvolta le specie legnose presenti sulluogo dell’impianto non possono esse-re integrate alla nuova siepe. Essedevono quindi essere eliminate subito.

• Fino agli anni ’80 circa, i frangivento inDanimarca erano costituiti unicamente daAbete di Sitka (Picea sitchensis) suun’unica fila. Alcuni attacchi di malattie crit-togamiche ne hanno determinato l’attuale eli-minazione e sostituzione con siepi di latifoglie.

2a tappa: Drenaggio ed aerazione delsubstrato I lavori di preparazione del suolo sonogeneralmente effettuati in autunno o ininverno e iniziano con una rippatura a50 cm di profondità. Questa operazioneè da evitare nei terreni ricchi e umidi.

3a tappa: AraturaL’aratura permette di aerare il suolo emigliorare le sue capacità di ritenzionedell’acqua. Le macchine a dischi o adenti sono preferibili per evitare la for-mazione in superficie di una crostaimpermeabile.

4a tappa: Diserbo Le erbe infestanti fanno concorrenzaalle giovani piantine nei confronti diluce, acqua e sostanze nutritive. Lastriscia destinata alla siepe deve esserepulita e mantenuta tale fino al momen-to dell’impianto. La gestione dellavegetazione concorrente è particolar-mente importante nel corso del primoanno.

• In Francia e in Norvegia i diserbi sieffettuano generalmente con erbicidi.

• In Inghilterra, le erbe fitte sonoeliminate in zolle.

• In Germania, è raccomandata la semina dispecie annuali, un anno prima dell’impianto,

Realizzazione pratica delle siepi

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

per limitare la concorrenza delle infestanti. Lespecie frequentemente utilizzate comprendono la rapa (Brassica rapa), lasenape (Sinapis arvensis) e il ravanello selvatico (Raphanus raphanistrum).

• In Inghilterra, in Italia e in Francia, primadell’impianto si ricopre il suolo con un film plastico, che rimane sul posto per

circa 3-4 anni. Le piante legnose sono messe a dimora attraverso fori praticati sul film.

• In Danimarca, le infestanti sono eliminate meccanicamente con l’aiuto di un trattore nel corso del primo anno dopo l’impianto. Durante i due anni seguenti sono utilizzatierbicidi.

Esistono più alternative per il diserbo(tabella 12). Tradizionalmente le infe-stanti erano eliminate con sfalci o van-gatura. Da qualche decennio, sono uti-lizzati erbicidi (gliphosate, propysami-de…) oppure una pacciamatura natura-le o sintetica. I vari metodi differisconoin termini di costi, facilità di applica-zione, efficacia, impatti estetici ed eco-logici.La pacciamatura naturale è il metodopiù raccomandato nell’Europa centralee settentrionale. La pacciamatura pla-stica è spesso utilizzata nelle regionimeridionali con estati secche. Questometodo accelera la crescita, limita glieffetti della siccità e riduce i costi didiserbo e di irrigazione. In Danimarca,si effettua il diserbo meccanico, talvol-ta con un apporto supplementare dierbicidi.

5a tappa: ConcimazioneNella maggior parte dei casi, i siti diimpianto si trovano in zone agricole for-temente coltivate ed eutrofizzate. Leconcimazioni sono inutili, perfino nefa-ste dal punto di vista ecologico.Attualmente non sono più utilizzate per

Siepe piantata con cereali (Baviera).Il primo inverno le stoppie coprono il suoloed impediscono la crescita delle infestanti.Il metodo sembra adatto a climi freschi e

umidi. © H.-J. Unger Diserbo meccanico in Danimarca.© A. Reif

Impianto su pacciamatura plastica(Italia). © V.Tourret

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Parte 1 : Impianto delle siepi

le giovani piante della siepe, se non inpochi paesi.

• In Italia e nelle regioni danesi con suoli poveri, i materiali organici sono polverizzati in superficie per favorire lacrescita delle giovani piante.

• In Inghilterra, si consiglia di scavaredelle trincee da colmare con terreno vegetale friabile, eventualmente sommato a terreno di riporto. Nei terreni argillosi o sabbiosisi aggiunge talvolta letame di cavallo ben decomposto.

Metodi tradizionali Diserbo manuale Costoso; consigliabile solo per piccole aree

Sfalcio Difficile sui terrapieni; probabili danni alle piante

Diserbo Erbicidi Facili da applicare; rischi per la fauna selvatica; chimico (propyzamide; glyphosate) possono rallentare la crescita delle piante della siepe

Pacciamatura Residui degli sfalci Facili da applicare; relativamente poco onerosi;naturale produzione di acidi organici con odori nauseabondi

durante la fermentazione

Paglia Si decompone facilmente, senza odore; più cara;dispersa dal vento; poco estetica

Letame Economico se il bestiame è sul posto; altrimentiassai caro; stimola lo sviluppo vigoroso delle erbeinfestanti nitrofile; poco estetico

Legname cippato Copertura poco densa; nessun odore; limita losviluppo delle piante indesiderabili; necessari laframmentazione e il pre-compostaggio

Corteccia Nessun odore; soppressione molto efficace delleinfestanti; grosso volume difficile da organizzare;relativamente cara; necessario il pre-compostaggio

Segatura Facile da utilizzare; aspetto discreto; protezioneefficace per almeno due anni; cara

Pacciamatura Film plastico Poco caro; impermeabile; riscalda il terreno in superficie;artificiale efficace contro le infestanti; limita l’evaporazione;

poco estetico; non si decompone; deve essere toltodopo circa quattro anni

Tabella 12: Metodi di controllo delle infestanti sulle fasce di impianto

Siepe “Knick” su terrapieno, tipica della regionedello Schleswig Holstein (Germania).

© V.Tourret

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

Realizzazione di siepi suterrapieno

La realizzazione di una siepe su terrapie-no invece della siepe classica è una pra-tica tradizionale che resta viva nelleregioni settentrionali della Germania enel nord-ovest della Francia. Le siepi suterrapieno sono vantaggiose in alcunicasi: in esse la diversità dei micrositi edelle nicchie ecologiche è più elevata acausa della varietà dei materiali utilizza-ti (terra e pietre) e della loro particolaremorfologia (pendenze sui lati). La diver-sità specifica potenziale è dunque gene-ralmente più elevata. I terrapieni proteg-gono le siepi da danni laterali (per esem-pio durante le manutenzioni) e i fossatiche le fiancheggiano hanno una funzionedi drenaggio. I terrapieni limitano l’ero-sione in caso di terreno accidentato epermettono di recintare il bestiame.

Prima di realizzare una siepe su terrapie-no, occorre posizionare un basamentoricavabile utilizzando la terra estratta dalfossato assieme a pietrame, scarti dilegno e terra di riporto da cave o da lavoristradali. La stabilità del terrapieno in terraè migliore quando vi si incorporano pietreo resti di calcestruzzo-cemento. Essoviene quindi successivamente ricoperto di“buon” terreno fissato con zolle. La som-mità del terrapieno dovrà essere concava.

• Attualmente si preferiscono, più che in passa-to, le siepi su terrapieno. In Bretagna (nord-ovest

della Francia), la maggior parte delle siepi suterrapieno misura 2,50 m alla base e 1,5 malla sommità. I lati sono poco inclinati (a 45°) eciò conferisce un’altezza di 0,5 m. Occorre circa1 m³ di terra per metro lineare di terrapieno.

Trasporto delle piante

In Europa, molti vivaisti si specializza-no in determinati prodotti o processiproduttivi. I semi e le giovani piantesono spesso trasportati per centinaiadi chilometri dal vivaio al sito d’im-pianto. Durante il trasporto i vegetalisono esposti a rischi di perdita d’acquao a danni meccanici. In assenza diattenzioni adeguate, l’equilibrio idricopuò essere interrotto, riducendo ilvigore delle piante o causandone avolte il totale disseccamento (tabella13). Tutti i materiali vegetali devonoessere protetti in ogni momento del tra-sporto e durante i lavori di impianto.

Protezione contro la fauna selvatica e il bestiame

Nelle zone di allevamento o in quellemolto frequentate dagli erbivori selva-tici, delle recinzioni possono rendersinecessarie. Per garantire una protezio-ne efficace, la distanza tra la recinzionee le piante deve essere in rapporto con

Esempio di terrapieno con un solo fosso, Francia.

Il terrapieno misura 0,50 m di altezza e 2,50 m di base. La sommità è larga 1,50 m.I lati sono inclinati a 45°.

0,50 m

1,50 m

2,50 m

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Parte 1 : Impianto delle siepi

Tabella 13: principali tappe di lavoro e rischi per le piantetrasportate a radice nuda

Lavori da effettuare Descrizione Rischi e precauzioni

Estrarre le piante Aratro o vanga Rischio di danni alle radici; in condizioniassolate o ventose le piante devono essereimmediatamente protette

Stoccaggio al fresco Le piante possono essere Qualità non garantita; stoccate solo durante il riposo ripresa più difficileinvernale; necessaria laregolazione dell’umiditàambientale e una temperaturavicina allo zero

Selezione Smistamento in base alla taglia Le radici non sono protette durante la selezionee al tipo di protezione richiesto e ciò può ridurre la loro vitalità. La selezionedalle radici deve essere effettuata sul sito d’impianto

Protezione delle radici Imbozzimatura in soluzione Tasso di successo nettamente più elevatocolloidale che favorisce la che con piante non trattate; il metodoritenzione idrica e limita dell’imbozzimatura permette anche dil’evaporazione aggiungere insetticidi

Trasporto al sito Imballaggio delle piantine I sacchi in plastica proteggono bened’impianto in contenitori le piante, soprattutto contro il

con paglia o muschio disseccamento causato dal vento;vegetale; irrigazione. una densità elevata determinaSi possono anche trasportare surriscaldamento e rischio di muffein sacchi di plasticascura o di carta, perproteggerli control’evaporazione

Messa in tagliola Se le piante non possono Il periodo di stoccaggio deve esseresul sito essere subito piantate, più breve possibile;d’impianto devono essere messe in una messa in tagliola accurata

tagliola all’altezza delle radici, è essenziale per mantenerericoperte di terra ed la vitalità delle pianteannaffiate regolarmente

Accorciare le radici La potatura delle radici Certe specie non tollerano accorciamentilunghe ne evita la drastici; i fittoni non dovrebbero mai esserecompressione ed il tagliati; accorciare le radici di più della metàdanneggiamento durante diminuisce la vitalità delle piante e rischial’impianto; l’accorciamento dei di ucciderle; accorciare solo le radici moltorami laterali delle latifoglie lungheriduce la traspirazionedopo l’impianto

Trasporto sul posto Proteggere le piante con Mortalità elevata se le piante nonmuschio o tessuto umido, sono protette dal clima secco e ventoso(si possono anche utilizzaredei sacchi plastici), trasportarein contenitori o secchi; levarela protezione solo al momentodell’impianto

Protezione Aspersione con insetticida Importante misura di protezione, macontro gli insetti delle radici e di una parte dei con effetti limitati nel tempo

germogli per proteggerlidagli attacchi (per esempiolarve di Melolontha sp.)

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

il tipo di fauna presente. Le recinzionidevono essere poste ad almeno 1,2 mdall’impianto.

• Una distanza di 2 m può esseresufficiente per le pecore, ma non per bovini ocavalli. In Inghilterra, si consiglia di mantenere una distanza di almeno 5 m tra laprima fila dell’impianto e la recinzione.

Un’altra soluzione consiste nell’utiliz-zare protezioni individuali contro coni-gli e arvicole. Ve ne sono di tre tipi:manicotti, spirali di protezione e reti.

• Manicotti e spirali sono i tipi di protezione più utilizzati. Sono relativamente poco carie facili da posizionare. La loro altezza deve essere inrapporto con il tipo di protezioneconsigliata: 60-65 cm possono bastareper assicurare la difesa controi conigli (Oryctolagus cuniculus), manon contro le lepri(Leprus europaeus). Per i caprioli (Capreolus capreolus)l’altezza deve superare i 130 cm.

• Le reti sono più complicate e care da utilizzare. Nel quadro dei programmi agroambientali inglesi, esse vengono talvolta utilizzate contro i conigli, per un costo di circa 8 €/m. Spesso è necessario posare retilungo entrambi i lati dell’impianto.

• In Danimarca, le siepi di nuovo impiantosono spesso ricoperte di Caprifoglio peloso(Lonicera xylosteum) per proteggerlecontro i danni della selvaggina.

Modalità e tecniche diimpianto

Modalità d’impiantoI procedimenti sono molto variabili, secon-

do il sito e le sue condizioni, le specie vege-tali disponibili e le tecniche d’impianto:

- le siepi devono essere piantate preferi-bilmente tra l’autunno e il mese di marzo;

- per le piante alte, in vaso o contenitore,la stagione d’impianto è compresa trasettembre e maggio;

- le piante a radice nuda, in particolare,devono essere piantate il prima possibiledopo l’espianto dal vivaio;

- piantare preferibilmente con clima mitee umido;

- gli impianti con terreno gelato, saturod’acqua o troppo secco sono assoluta-mente da evitare;

- la terra attorno al foro d’impianto deveessere lavorata;

- le radici delle piante a radice nuda

Impianto recente di siepe mista (Aubrac,Francia). © V. Tourret

Cantiere d’impianto nell’ovest della Francia,realizzato dall’agricoltore e dalla sua famiglia.

© V. Tourret

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Parte 1 : Impianto delle siepi

devono essere potate prima dell’impian-to. Le radici danneggiate devono esseretagliate con una lama ben affilata;

- posizionare le piante sul terreno allastessa profondità che in vivaio;

- disporre le radici e calpestare bene ilterreno attorno al foro d’impianto.

Durante i lavori d’impianto, le radicidelle piante in attesa devono esseremantenute coperte per evitare il dissec-camento.

Tecniche d’impianto

L’impianto su buche aperte o buchelavorate è una tecnica corrente in tuttaEuropa.

• Le buche lavorate predominano in Inghilterraed in Svizzera.

• L’impianto a buche aperte è la tecnica più uti-lizzata in Germania e Danimarca.

• In Belgio, è raccomandato l’impianto a buchelavorate per le piante forestali ed a buche aperteper gli arbusti di più di 1,2 m di altezza.

Quest’ultima tecnica è particolarmenteadatta per alberi di grandi dimensionicon un apparato radicale ben sviluppato,in quanto le radici in pane di terra sonopiù protette e si adattano più facilmentedopo il trapianto. La maggior parte degliimpianti si effettua manualmente, maper vaste aree si può ricorrere all’uso dimacchine.

• In Danimarca, le siepi di lunghezza superiore ai100 m sono piantate con l’ausilio di macchinari.

Per la buona riuscita di un impiantooccorre rispettare le regole seguenti:

- interrare l’apparato radicale a una pro-fondità sufficiente (la stessa che in vivaio);

- il colletto deve affiorare a livello delsuolo;

- mantenere la pianta verticale;- circondare le zolle di terra fine;

- dopo l’impianto, comprimere bene il

terreno attorno alle radici;

- mantenere distanze sufficienti tra lepiante.

Distanza tra le piante

Le distanze da rispettare tra le piantedipendono dalle finalità dell’impianto,dalla scelta delle specie e dallo schemad’impianto. La maggior parte delle siepicon struttura eterogenea e a più pianiassociano molteplici funzioni. La larghez-za dipende dal numero delle file (da 1 a 6).

• Più file sono necessarie per creare un buonhabitat per la selvaggina.

• Le siepi piantate per sopperire a perditeecologiche devono essere costituite daalmeno due file sfalsate.

• Nel nord-Italia, dove i prezzi dei fondi sono elevati, le siepi sono piantate a una solafila o in filari di alberi.

• In Germania, la maggior parte delle nuovesiepi è costituita da 3 file.

• In Danimarca, circa 1.000 km di siepi fran-givento multifilari sono piantati ogni anno.Circa un terzo hanno da 5 a 7 file, mentre i dueterzi sono costituiti da 3 file. Solo rare eccezionipresentano una sola fila.

Le file sono mediamente distanziate di1m tra loro e da 0,2 a 3,5 m a secondadella coltura. All’interno delle file, ilnumero delle piante varia da 1 a 7 ognimetro.

• L’obiettivo dell’impianto condiziona lascelta della distanza tra le piante.In Belgio e in Lussemburgo, per esempio,la distanza d’impianto per le siepiregolarmente potate è di 5 piante/m, per i frangivento di 2 piante/m, per le siepi di recinzione di 3 piante/m, per le siepiornamentali di 4 piante/m e per quelle destinate a compensare delleperdite ecologiche da 1 a 3 piante/m.

Lo schema d’impianto e l’altezza dellepiante influenzano in uguale misura ladistanza d’impianto. La tabella seguenteindica gli spazi consigliati in Italia secon-

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

do l’altezza delle piante. Schemi similiesistono anche in altri paesi europei.

È preferibile piantare per gruppi da 4 a 8individui per garantire la ripresa di alme-no un campione di essi durante la fase didifferenziazione delle varie specie.Quando più specie di forma differentesono piantate in consociazione, la coper-tura risulta più diversificata ed offre moltepiù nicchie ecologiche per la fauna.

• Le siepi che offrono un habitat diversificatoper gli uccelli sono alte e larghe, costituite da numerosi alberi alti e numerose specie differenti, oltre che alberi morti, e sono di struttura eterogenea.La presenza di un gran numero di spe-

cie non significa a priori un tasso didiversità biologica elevato. Un grannumero di specie legnose può anchenuocere alla conservazione della biodi-versità. • Nelle siepi, le specie legnose sono spesso

le più comuni. Esse hanno la tendenza a dominare le specie eliofile che si sviluppano spontaneamente. Le specie comunemente usate, se piantate in gran numero possono finire per rimpiazzare le specie o gli ecotipi locali più adatti al luogo.

Cure colturalipost-impianto

Il diserbo è l’intervento più frequente. Al termine della quarta stagione la siepeè generalmente abbastanza alta perdifendersi da sola senza ricorrere aidiserbi.

Vari metodi di diserbo utilizzati in Europa:

• Gli erbicidi sono spesso utilizzati inInghilterra, in Danimarca, in Italia e inFrancia.

• In Germania, in Lussemburgo e in Svizzera,la crescita delle erbe infestanti è generalmentelimitata dalla pacciamatura o da sfalci regolari.Meglio evitare tagli e sfalci quando le infestantinon rappresentano più una seria minaccia ofino a che gli individui non sono vigorosi e benstabilizzati.

• Erbicidi, sfalci e diserbo manuale sono associabili.

• Circondare i piccoli arbusti di una barriera diresidui di potatura per limitare la concorrenzadelle infestanti per almeno tre anni.

L’irrigazione è necessaria prima e dopol’impianto. In periodi di siccità prolunga-ta, le nuove siepi devono essere regolar-mente irrigate per assicurare la ripresadelle giovani piante.

Le misure di protezione (recinzioni,manicotti individuali, reti, etc.) sonogeneralmente consigliate. Nel corso deiprimi anni dopo l’impianto, queste pro-tezioni devono essere regolarmentecontrollate. Occorre assicurarsi che lepiante abbiano ben radicato, soprattuttodopo il primo inverno.Marcature ben visibili a segnalare le

Specie vegetali Distanza (in m)

Arbusti e cedui 1,5

Arbusti e alberi alti 2,0

Ceduo sotto fustaia 3,5

Solo alberi alti 7,0

Tabella 14: spaziatura consigliatain base all’altezza delle

piante – esempio italiano.

Siepe con diversità specifica elevata(Worcestershire, Inghilterra). © S. Alston

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Parte 1 : Impianto delle siepi

giovani piante permettono di evitare idanni accidentali.

Spesso non si tiene conto della mortalitàtra le giovani piante e i risarcimenti sonorari.

• La presenza di qualche buco nella siepe può favorire l’attività di certi animali: farfalle e scarabei ne hanno bisogno per traversare la barriera creata dalla siepe e certi uccelli (ad esempio le pernici) li apprezzano per la nidificazione.

Tre o quattro anni dopo l’impiantooccorre eliminare il film plastico, seutilizzato, per favorire la radicazione inprofondità.

Le fertilizzazioni dopo l’impiantosono abbastanza rare. La maggiorparte degli esperti le considera inutilie superflue. In effetti, possono favorirelo sviluppo delle infestanti.

Costi d’impianto:alcuni esempi

Il valore dell’euro (€) è quello del tassodi scambio fino ad agosto 2001. Per iPaesi che aderiscono all’euro il tasso èfisso, per gli altri (Danimarca, GranBretagna) il tasso di scambio può variareleggermente. I costi sono arrotondatiall’unità più prossima.

I valori indicativi riportati qui comeesempio sono stati raccolti tra il 1999 edil 2000.

Invece di posizionare il film plastico, sipuò effettuare il diserbo manuale o conl’aiuto di prodotti chimici durante iprimi 3 anni, con un costo di 4.349 € peril diserbo chimico e di 2.508 € per quel-lo manuale. Queste variabili aumentanorispettivamente il costo di realizzazionedella siepe del 75 e 36% (4 piante/m), odel 52 e 25% (7 piante/m).

Lavori Costi (DKK) Costi (e)

PREPARAZIONE

Consultazione con l’agricoltore/il proprietario 1 500 202 (1 fila)

Abbattimento degli alberi mal posizionati 1 500 202

Aratura/erpicatura 1 500 202

IMPIANTO

Fornitura di piante (minimo = 1 specie) 4 000 538

Impianto di semenzali a radice nuda 1 500 202

MANUTENZIONI GIOVANILI

Diserbo 1° anno 4 000 538

2° anno 2 500 336

3° anno 1 500 202

Risarcimenti 1 500 202

VARIE 500 67

Costo totale (al km) 20 000 2 588

Tabella 15: lavori e costi d’impianto medi per 1 km di siepemonofilare in Danimarca. (1 pianta/m = 1.000 piante/km)

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

Lavori Costi

Min.(£) Max.(£) Scarto Media (£) Media (a)

IMPIANTO

Manodopera e impianto 1 640 5 640 4 000 2 550 4 048

Impianto (sola manodopera) 320 4 230 3 910 1 440 2 286

Piante (solo fornitura) (1) 70 5 030 4 960 1 560 2 476

MANUTENZIONE

Recinzione 1 180 12 000 10 820 4 200 6 667

Reti/manicotti protettivi 700 2 000 1 300 900 1 429

Manutenzioni successive 70 1 090 1 020 410 651

Totale manutenzioni 100 2 350 2 250 1 180 1 873

Costo totale 1 030 10 980 9 950 4 480 7 111

(1) il valore Max. comprende i trattamenti alle radici per 9 piante/m

Tabella 16: costi medi di realizzazione di 1 km di siepe in Inghilterra(1–9 piante/m), in base ad una ricerca del 1999(stime fornite dagli interessati). (1 € = 0,63 £)

Tabella 17: costi totali per la preparazione, l’impianto ela manutenzione giovanile di 1 km di siepe monofilare a tre

strati in Veneto, Italia. (1 € = 1.936,27 Lire)

Lavori Costi (e)

PREPARAZIONE

Lavorazione a strisce di terreno con aratro agricolo a vomeri 33

Spargimento di concime liquido in superficie con irroratori 155

Rimescolamento del materiale organico nel terreno con trattore 31

Erpicatura 17

Stesura del film plastico (larghezza: 120 cm, spessore: 0,08 cm) 294

IMPIANTO

Trasporto e consegna delle piante (distanza: 200 km) 1 549

Fornitura di giovani piante a radice nuda 930

Impianto a buche di semenzali a radice nuda 842

MANUTENZIONE GIOVANILE DELLA SIEPE

Potature di formazione 516

Rimozione del film plastico 413

Costo totale/km 4 780

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Parte 1 : Impianto delle siepi

Tabella 18: costi aziendali per l’impianto di 1 km di siepesu terreno arabile o da pascolo in Inghilterra. (1 € = 0,63 £)

Tabella 20: costi per 1 km di siepe frangivento trifilare, Germania.100 pronto effetto (3% del numero totale delle piante), 600 medio effetto

(2T, radice nuda, H: 150 – 200 cm) e 2.300 giovani trapianti(fino a 2T, radice nuda). (1 € = 1,95583 DM)

Tabella 19: costi per 1 kmdi siepe monofilare,

Cantal, Francia. 1.000 giovanitrapianti (1,5 €/cad) da

piantare. (1 € = 6,55957 FF)

4 piante/metro 7 piante/metro

Lavori Costi (£) Costi (e) Costi (£) Costi (e)

Preparazione della striscia 260 413 260 413

Fornitura delle piante (30/40) 1 280 2 032 1 920 3 048

Impianto a buche su suolo lavorato 900 1 429 1 580 2 508

Fornitura e sistemazione di shelter individuali 30 48 30 48

Sistemazione della pacciamatura plastica 500 794 500 794

Costo totale/km 2 970 4 714 4 290 6 811

Diserbo chimico nei primi 3 anni 2 740 4 349 2 740 4 349

Diserbo manuale nei primi 3 anni 1 580 2 508 1 580 2 508

Lavori Costi (e)

Preparazione del sito 1 296

Piante 1 524

Film plastico, materiale per recinzione 1 377

Impianto + realizzazione recinzione 1 563

Costo totale 5 760

Lavori Costi (e)

Trasporto (5 km) e messa a dimora 330

Piante: 2 300 giovani trapianti (1,74 euro cad.) 4 000

Supplemento per 20% a medio effetto, 3% a pronto effetto (a 3,27 euro cad.) 2 450

Costi salariali, impianto ed equipaggiamento (vanghe, …), spese di viaggio 960

Aratura a strisce con carro agricolo a vomeri 1 230

Manutenzione (primi 3 anni dopo l’impianto) 1 830

Costo totale 10 800

Escluse le recinzioni. I costi possono aumentare di circa il 10% in caso di condizioni sfavorevoli (suoliumidi e argillosi, terreni fortemente inerbiti, …)

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

Lavori Unità Quantità Costi HT (e)

Preparazione del sito d’impianto

Estirpazione (sterpaglia e radici superficiali) ha 0,2 17sotto la linea d’impianto

Ripuntatura oltre i 70 cm sotto la linea d’impianto km 1 107su terreno libero da ostacoli

Aratura a strisce con aratro agricolo a vomeri km 1 91

Affinamento dell’aratura con un passaggio di erpice km 1 76

TOTALE 291

Piante

Fornitura di giovani piante di frassino maggiore pianta 125 86a radice nuda, altezza minima 40 cm

Fornitura di giovani piante di carpino bianco pianta 375 389a radice nuda, 2 anni, trapiantato, altezza minima 45 cm

Fornitura di giovani piante di nocciolo a radice nuda, pianta 500 5152 anni, trapiantato, altezza minima 40 cm

TOTALE 990

Costi d’impianto

Messa a dimora delle giovani piante a radice nuda, in buche pianta 1 000 846lavorate, compresa anche apertura del film plastico, messain buca, scelta e distribuzione delle piante, trattamentod’immersione in sostanza protettiva (imbozzimatura)

Fornitura per pacciamatura: film di polietilene, larghezza 1,60 m m2 1 600 439

Fornitura di collarini 40 x 40 cm unità 1 000 46

Fornitura di ghiaia, 3 kg/pianta tonnellate 3 75

Utilizzo pacciamatrice per stesura del film plastico km 1 381

Posa dei collarini e della ghiaia km 1 000 518

Fornitura di protezioni dal vento: altezza 120 cm e unità 125 97diametro compreso tra 10 e 20 cm, qualità rinforzata

Fornitura di paletti di legno: unità 125 55lunghezza 1,5 m, diametro 25/35 cm

Sistemazione delle protezioni: distribuzione unità 125 114e posa dei manicotti

TOTALE 2 571

Manutenzioni giovanili

Potature di formazione del carpino: ceduazione unità 375 69

Lavori con lo svettatoio: potature di formazione del unità 125 152frassino (2 passaggi tra i 2 e i 5 anni)

Rimozione del film plastico km 1 457

TOTALE 678

Costo totale 4 530

Tabella 21: schema di lavoro-tipo in Francia. Esempio standard per 1 km disiepe monofilare e a 3 strati, con una superficie gestita di 0,2 ha

(larghezza: 2 m). Impianto: 1 pianta/m, 1 albero alto ogni 8 metri lineari,su suolo agricolo (coltura precedente: pascolo). (1 € = 6,55957 FF)

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Gestione e

manutenzionedelle

siepi

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Tracciare in poche pagine un quadrodella manutenzione delle siepi in Europarappresenta un’autentica sfida metodo-logica. Per questo motivo abbiamoconsiderato le situazioni seguenti a livel-lo di tecniche e di costi.

La scelta dei siti presentatiSi basa su uno studio realizzato dagliautori sui differenti tipi di paesaggicon siepi in Europa (Bazin, Schmutz,1993 - 1996, parzialmente pubblicato,

cf. in bibliografia). Abbiamo cercato,con 7 piccole regioni europee, di copri-re la diversità dei principali tipi di can-tieri di manutenzione. Abbiamo inseguito trovato risorse tramite le reti disviluppo locale, alcune di esse da noiconosciute fin dal 1980.

Il turno di manutenzione Abbiamo distinto quattro turni, corri-spondenti a periodicità d’interventosempre più lunghe: il turno breve del

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Midlands (UK)

Devon (UK)

Bretagne (F)

Pays de Loire (F)

Bressuirais (F)

Suffolk (UK)

Jütland (DK)

Huttener Bergen Schleswig - Holstein (D)

Monschau Rhénanie - Westphalie (D)

Panoramica dei principali modelligestionali analizzati

D = Germania - DK = Danimarca - F = Francia - UK = Regno Unito

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“bordo del campo”, frequente (annuale oquasi) da cui si ricavano soprattutto erbae fascine; il turno del pollone o piccolabranca (da 3 a 10 anni), il turno del palo,il turno del tronco.

Ciascun turno corrisponde a dei precisiobiettivi, con attrezzi, cantieri, costi,esperienze e vocabolario adatto. Essi sisovrappongono sulla stessa siepe. Ogniturno ha anche la sua storia locale, e lasua importanza è molto variabile da unposto all’altro.

Nel passato, il turno corto monopolizza-va un’energia considerevole, stimabile aicosti della manodopera del giorno d’oggitra i 1.500 ed i 5.000 € /km/anno. Seguivala raccolta della legna da ardere in segui-to alla pulitura degli alberi e dei giovanicedui tagliati con la roncola, da 700 a1.500 € / km/anno. La manutenzione e ilrinnovamento degli alberi erano eseguitiin una sola volta, in considerazione dellaquantità di tempo richieste da questemansioni. Poiché questi interventi rima-nevano visibili nel tempo, numerosierano gli agricoltori che li effettuavanocon particolare cura.

Attualmente, nessun turno oltrepassa i250 € /km/anno, che sembra già un costodi manutenzione elevato.

La tecnica convenzionalee le sue alternativeL’importanza di ogni pratica colturaleche si effettua sulle siepi può essereapprezzata solo se comparata con tec-niche alternative esistenti. Per questo,all’inizio di ogni scheda, riassumiamo ilcontesto regionale e le pratiche localiprevalenti. In seguito l’interesse dellatecnica de-scritta non è affrontato in ter-mini assoluti, ma dal punto di vista deirelativi vantaggi e svantaggi correlati aidiversi metodi.

I costiLe cifre fornite sono ordini di grandezzaper un unico cantiere di più giorni,

manuale o meccanizzato. Costituisconoun primo approccio e sono spessoespresse per dare un’idea generale.Rimangono da aggiungere, ad esempio, icosti di accessibilità alle macchine neipiccoli cantieri. Solo alcuni di questicosti sono già stati pubblicati in Franciae in gran Bretagna, gli altri sono statiricavati da ricerche precedenti, oltre cheda anni d’esperienza nel settore, effettua-te dall’autore e dai suoi numerosi contat-ti in Francia e in Europa.

Tutti i costi indicati sono relativi a unospecifico contesto: l’intervento di un’im-presa subappaltante a 152 € /km è daconsiderarsi cara?

Si:- se la pratica locale costa 76 € / km;- se la pratica abituale è poco costosa,ma richiede parecchio tempo.

No:- se offre un considerevole guadagno ditempo a un agricoltore sovraccarico dilavoro, soprattutto se si tratta di mansio-ni difficili e pericolose; - se la potenza del mezzo permette diintervenire ogni 10 anni e alleggeriscenotevolmente il carico di lavoro sui turnipiù brevi; - se il subappalto diviene per la colletti-vità un’occasione per apportare contribu-ti finanziari, e in questo modo creareposti di lavoro e legittimare le decisioniin termini di gestione del proprio paesag-gio, in sostegno per esempio al turi-smo“ecologico”.

L’estrapolazione, il trasferimento di tecnologiaSui cantieri stradali, periurbani o pri-vati, si assiste allo sviluppo di soluzio-ni costose, ma spettacolari. A livello dipaesaggio rurale, le misure significati-ve sono quelle che offrono un’alterna-tiva ai cantieri più difficili, lunghi e/opericolosi. I miglioramenti da apporta-re alle pratiche colturali effettuatesulle siepi variano col variare delleregioni:

Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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in un caso si introducono macchine soloin un cantiere eccezionale come la ricep-patura del ceduo, altrove una cippatricepuò alleggerire un lavoro fastidioso comela raccolta dei residui.

A nostro avviso, tutte le tecniche qui de-scritte sono interessanti come potenzialimodelli “pilota” su scala europea. A livel-lo locale alcune di esse sono diventatedominanti, ma nella maggior parte deicasi, sono frutto di iniziative individualidi una parte degli agricoltori o di organis-mi esperti nel settore.

Tutte le ricerche effettuate mostrano chele cure alle siepi sono spesso una me-scolanza dei metodi a disposizione, iquali richiedono tempo e sono spessorealizzati da persone poco competenti.

Potrebbe sorprendere che la maggioran-za dei cedui lineari d’Europa sia, adesempio, ancora tagliata con la motose-ga nonostante la disponibilità di macchi-ne in grado di velocizzare il lavoro, comedescriveremo. Non bisogna però saltarea conclusioni affrettate: questa moltepli-cità di tecniche è spesso più razionale diquanto non sembri. La cura di una solasiepe richiede da 3 a 10 cantieri a varilivelli. Alcuni possono certamente esseremigliorati, ma in quasi tutti i casi, i pro-gressi potrebbero essere possibili soloportando le operazioni di manutenzionea livello di un’intera area locale. La loromessa in opera richiede spesso investi-menti in termini di meccanizzazione ecomunemente di supporti tecnici, alme-no per alcuni anni, per formare tecnici eraggruppare le richieste di cantieri. Lesiepi formano in effetti, una maglia evi-

dente alla visione di un territorio, ma irari e promettenti esempi di meccanizza-zione su larga scala (Danimarca, norddella Germania, ovest della Francia, …)dimostrano che le manutenzioni necessi-teranno sempre più di contare sulla pre-senza di una rete di gestori.

Per lavori di minore importanza, i gestoripotrebbero trascorrere più tempo adapprendere le tecniche che a metterle inpratica, oppure sarebbe impensabile por-tare una macchina da lontano.

Alcuni errori da evitare• Volere a tutti i costi mantenere un obiettivonon appropriato. Ad esempio, l’uso del trincia-sarmenti a sega esige di rinunciare al tradizio-nale aspetto curato delle siepi, basato sul taglioraso del tronco e l’assenza di ramificazioni;un’elevata frequenza di contenimenti laterali ègiustificata a bordo strada, dove lo spazio è limi-tato, ma è spesso un lusso inutile lungo il peri-metro di un campo.

• Ricorrere al contoterzismo per i lavori di raccolta e lavorazione: ad esempio, risulta meno costoso attivare le filiere del cippato.

• Acquisire dei macchinari senza stabilire in anticipo i risultati e i guadagni attesi da ogni cantiere.

• Formare i conducenti dei macchinari senza formare i soggetti che richiedono i loro servizi.Solo un committente competente può controllare e valorizzare i risultati previsti.

NB : di seguito non sarà affrontata la produzio-ne di legname da opera nelle siepi, poiché staattualmente diventando troppo marginale.

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Questo primo ciclo è quello che richiedele manutenzioni più frequenti.

Lo scopoGli agricoltori intervengono spesso doveconsiderano indispensabile far rispettarealla siepe una certa forma. Altrove, tolle-rano manutenzioni meno frequenti.Tagliare spesso è indispensabile perdiverse ragioni:

Coltivazione: • Ripulire annualmente la base dellasiepe risulta ovunque indispensabile, percontrollare le erbe e la crescita deglialberi.• Potare la siepe stessa è necessario lad-dove non si voglia perdere più di 2 m diterreno attorno al campo.

Allevamento: • Rinforzare la densità delle chiome, per

evitare che vacche e tori non ci passinoattraverso (nel caso frequente in cui unasiepe sia accompagnata da una recinzione). • Rinforzare la densità dei rami bassi,compresi tra 0 e 1 m, per evitare l’attraver-samento da parte di montoni e vitelli (nelcaso in cui la siepe sia la recinzione prin-cipale).

Meccanizzazione:• Eliminare fino a 4 m di altezza tutti irami bassi responsabili di eventualidanni alle macchine (specchietti retrovi-sori). Questo obiettivo di forma è lo stes-so che lungo le strade.

Gestione: • Intervenire prima che le branche nonsiano troppo grosse per l’attrezzo utiliz-zato (cesoia o trinciasarmenti). L’etàmassima varia da 2 a 4 anni a secondadel vigore del germoglio.

Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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Siepi di confine abreve ciclo di

manutenzione (1-3 anni)

© I

DF

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• Intervenire con il trinciasarmenti persminuzzatura andante del legno, evitan-do la raccolta delle branche.

Aspetto: • Conservare un aspetto stretto. In uncontesto puramente ornamentale, lasiepe è tagliata più volte all’anno. In uncontesto campestre, è paragonabile auna periodicità di 2-3 anni su una siepedi arbusti, anche se il risultato è simile auna siepe ornamentale lasciata allo svi-luppo “semi-libero”.

Cosa costa caro:- passare tutti gli anni con un trinciasar-menti meccanico;

- le siepi di difficile accesso, che compor-tano un braccio di 5, anche 7 m di movi-mento;

- ostacoli da aggirare: alberi, pali di recin-zione, pali di rete (telefono, elettricità),pali di pannelli di segnalazione a bordostrada;

- intervenire su rami di 2-3 anni di specievigorose: frassino, acero di monte, salice.

IeriIn passato il lavoro più oneroso era ripu-lire la base della siepe con il falcetto.Generalmente occorrevano 2 persone perpiù mesi su aziende agricole di 10-20 ha,in inverno e talvolta in estate. La trincia-tura degli arbusti e dei rami, utilizzandola falce, raramente si effettuava tutti glianni. Una parte delle siepi era ripulita

ogni inverno, ottenendo prezioso mate-riale per realizzare corde, nutrire o ricove-rare gli animali, oltre che legna di piccoloe medio diametro (fascine per cucinare,pertiche, pali, ecc.).

I rami della siepe hanno costituito unabuona parte delle recinzioni fino aglianni ’50.La potatura annuale è stata riservata allesiepi ornamentali di prestigio, dove igiardinieri potevano dedicare più mesi dilavoro su un km di siepe.

Oggi � I mezzi tecnici sono divenuti più poten-ti verso il 1975, dopo la diffusione dei trin-ciasarmenti e del diserbo chimico.

� I resti tritati che rimangono a terrasono facili da eliminare tramite interra-mento al momento delle lavorazioni delsuolo o lasciandoli alla decomposizione.

� La potatura annuale è compatibile conla rinnovazione naturale degli alberi senon si effettua il taglio sommitale. Lacontinuità della recinzione è spesso assi-curata con la posa di fili lungo la siepe.

� La trinciatura comporta dei costi ele-vati, dell’ordine di 76-152 € /Km/anno,corrispondenti a 3-10 passaggi/anno ditrinciasarmenti per potare la siepe, conun costo a passaggio di circa 15 € /Km.

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Qualche ordine di grandezza constatato in Francia e in Inghilterraper potare i piccoli rami

Intervento Frequenza Costo unitario Costo annuale di taglio per km per km

Getti di un anno, siepe difensiva 1 anno 75 x 75 x di 2 m di altezza (5 passaggi)

Getti di un anno, siepe bassa 1 anno 45 x 45 x (meno di 1,5 m di altezza) (3 passaggi)

Branche di 2-3 anni, siepe 2 m 2-3 anni 75-107 x 25-53 x

Branche di 2-3 anni, siepe bassa 2-3 anni 45-60 x 15-30 x

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� Lasciare i resti al suolo provoca talvol-ta l’ostruzione dei fossati lungo le siepi,in particolare sul ciglio delle strade. Unaltro inconveniente è che questo mate-riale fertilizza i fossati, obbligando amaggiori interventi di ripulitura.

� Predisporre una recinzione elettrica trop-po vicina alla siepe, è spesso nocivo perquest’ultima: necessita di un controllo tota-le della vegetazione bassa, costosa perl’agricoltore, ma fatale alla siepe nel giro diqualche anno. Alcuni sistemi elettrici e il filospinato sono ben compatibili con la presen-za della siepe.

� Nel caso di un buco lungo la siepe, lapratica più frequente con il trinciasar-menti è di ripulire i rovi e le infestanti chevi si sono installati, mentre un semplicecontrollo laterale permette spesso a spe-cie più nobili di reinstallarsi in qualcheanno.

DomaniLa potatura• La frequenza degli interventi sui ramipotrebbe diminuire. La potenza dei rotoripermette spesso di contenere la formadelle siepi con un passaggio ogni 2-3anni, che riduce notevolmente i costi dimanutenzione e permette alla siepe difiorire e fruttificare.

• Ci sono numerose varianti del taglioformale, tuttora il più praticato. Il taglio aforma di A, per esempio, effettuato nelleregioni inglesi di colture cerealicole perevitare troppi danneggiamenti alle fragilibasi della siepe.

La manutenzione della base• In Inghilterra e in Danimarca, su unafascia di 3-10 m lungo le siepi, cominciaa essere esercitato un adattamento dellepratiche agricole, senza ulteriori costisignificativi:- una fascia non coltivata ripara efficace-mente la flora e la fauna; - una fascia tampone non trattata con ipesticidi, limita il passaggio lateraledelle molecole verso i fossi;- una fascia tampone non fertilizzata per-mette di avere una flora meno aggressiva,di più facile gestione, e di limitare il tras-ferimento laterale di fertilizzanti.

Le recinzioni• Localmente esistono sistemi efficaciche permettono una buona associazionetra siepe e recinzione, ma sono ancorapoco noti. Sarebbe utile farli conoscereper evitare e limitare la distruzione dellesiepi, deliberatamente o per negligenza.Alcuni di essi iniziano ad essere promos-si in un quadro di politiche ambientali.

Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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La gestione del marginedel campo

Suffolk (UK): fasce erbose aipiedi della siepe

Il paeseLa pianura del Suffolk è un altopiano acerealicoltura al centro dell’Est Angliadove i rendimenti possono essere elevati,fino a 9-10 t/ha di grano. I suoli sono moltoscuri, più o meno idromorfi, spesso drena-ti; ricevono 600 mm di pioggia all’anno,l’altitudine è inferiore a 100 m s.l.m. Il valo-re corrente della terra spesso raggiunge11.500 € /ha (7.000 £) e le aziende agricolesono di taglia variabile, andando da picco-le unità di 10 ha, gestite da persone conaltre occupazioni, fino a grandi possedi-menti che superano i 500 ha.

Le siepiLa densità media del sistema di siepi inSuffolk è di 4 Km ogni 100 ha, che rappre-senta una maglia media di 25 ha, maripartiti in maniera irregolare. Le forma-zioni lineari sono fortemente diminuitedopo il 1960. Le siepi sono disposte inpiano, senza recinzioni (salvo quelle

adiacenti un pascolo), spesso associate agrossi fossi di drenaggio, profondi 1-2 m.Molte sono potate geometricamente a1-1,5 m di altezza, ma se ne trovano dipiù di 5 m di altezza, in particolare lungole strade, perfino sormontate da un sof-fitto di rami.

La tecnica “convenzionale” ed i suoi limiti

Gli obiettivi• Coltivare fino al piede della siepe pernon lasciare sviluppare un cordone diflora dannosa (cardi, rovi, felci, ...).

Conseguenze per l’agricoltore� I costi di manutenzione sono quasinulli.

� L’accessibilità: i bordi dei campi sonoaccessibili solamente per qualche setti-mana compresa tra il raccolto e la semi-na autunnale.

Conseguenze per il territorio� Ambiente: le siepi costituiscono deimediocri corridoi ecologici in quantoesse sono strette e non presentano, senon raramente, lo strato erbaceo.

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Una tecnica tradizionale: coltivare fino alla base della siepe

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� Permanenza: lo spazio vitale accorda-to alla siepe è talvolta assai limitato. Apartire dal 1997 l’eventuale eliminazionedelle siepi deve essere autorizzata(Hedgerow Regulations).

L’alternativa: efficacia, fattibilitàNumerosi agricoltori hanno realizzatobande inerbite di larghezza variabiletutt’attorno i loro campi. Per questo pos-sono beneficiare di finanziamenti nelquadro del Countryside StewardshipScheme, e di un supporto tecnico dalFWAG (Farming and Wildlife AdvisoryGroups), basato su un piano di azioneper ogni azienda agricola.

Un esempio notevole è citato nell’ope-ra Farming & Wildlife, p. 46-47. Questo coltivatore gestisce 300 ha dicolture; dopo numerosi tentativi conbande di 0,5 m di larghezza, nel 1993ha seminato 17 Km di bande di 2 mlungo tutte le siepi, oltre che 6 Km dibande di 4 m di larghezza lungo il mar-gine del bosco e attorni agli stagni, perun totale di 5,8 ha.

Gli obiettivi• Permettere l’accessibilità dell’appezza-mento ai pedoni e alle macchine su tuttala proprietà.

• Realizzare dei corridoi ecologici checollegano differenti habitats (stagni,boschi, etc.).• Permettere la nidificazione al suolodi uccelli come la pernice all’iniziodell’estate. • Favorire la fauna e la flora selvatica, e inparticolare gli insetti ausiliari come icarabidi, predatori degli afidi.

Conseguenze per l’agricoltore� Si dispone oggigiorno di dati relativia una decina d’anni su una decina diaziende.

Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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L’alternativa : una fascia erbosa di 2 m di larghezza ai piedi della siepe, estesa a 6 m.

(Suffolk, Inghilterra) © A. Gretton

Siepe piantata recentemente con una fascia erbosa di 6 m. (Suffolk, Inghilterra) © A. Gretton

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� Costi supplementari: l’anno di realiz-zazione concentra i costi: preparazione esemina di 40 Kg/ha di semi (salvo nellesituazioni dove la rigenerazione dell’erbaè sufficiente), acquisto di una falciatricedi 2 m di larghezza. Tracciamento accura-to del limite dell’aratro, seguito da 4-6sfalci il primo anno.

• La gestione ordinaria comprendenumerose voci di spesa:

- la gestione durante la stagione: 2-4 sfalciall’anno sui sentieri; 1 sfalcio all’annoandante per controllare la crescita arbusti-va. Le bande di larghezza inferiore ai 2 mdevono restare non sfalciate. Sfalci supple-mentari attorno ai cardi, soprattutto i primidue anni, trascorsi i quali sono sufficientigli sfalci dell’erba.

- Il rispetto di queste bande durante glialtri lavori soprattutto al momento dellelavorazioni del suolo.

- Il ripristino delle bande che hannosubito qualche danneggiamento: asper-sioni puntuali durante il diserbo dell’ap-pezzamento vicino, presenza di talpe,messa a nudo del terreno durante il pas-saggio di macchinari e cavalli.

� Mancati guadagni: questi tratti di ter-reno sono permanentemente fuori pro-duzione, non sono conteggiabili neicontributi di set-aside.

� Vantaggi non previsti in partenza: ques-te bande facilitano l’accesso delle macchi-ne raccoglitrici e permettono di scagliona-re la potatura invernale delle siepi, al difuori dei periodi estivi e di nidificazione.

Conseguenze per il territorio� Ambiente: moltiplicazione della faunaselvatica (insetti, uccelli, piccoli mammi-feri). Se si vuole evitare che le bande rice-vano prodotti fitosanitari e fertilizzanti, ènecessario rimpiazzare i di-spersori cen-trifughi con dispersori pneumatici. Vanotato che questi dispositivi sono parti-colarmente interessanti nelle aree di pro-tezione delle acque, dove l’uso dei pesti-cidi è molto regolamentato.

� Permanenza: assicurarsi che il manca-to guadagno sia indennizzato.

Condizioni di diffusione in EuropaLasciare sviluppare uno strato basso aipiedi della siepe è una posta ambientalee paesaggistica di primaria importanza innumerose regioni europee dove la prati-ca dominante è, sempre più sovente, dispruzzare il diserbante sull’insieme dellasiepe.

Queste esperienze richiedono un lavoroaccurato che solo un agricoltore motiva-to può intraprendere. La collettività lodeve indennizzare dal mancato reddito diqueste superfici. Il sistema sembra parti-colarmente interessante in numerosearee europee destinate alla caccia,all’elevata fruibilità o alla protezionedelle acque.

Nel Bressurais (F), alcuni allevatori valuta-no i mancati guadagni di una fascia erba-cea di 10 m di larghezza, senza contributi,a 230 € /km, ogni anno, considerando cheessa non produrrà più di 3 tMS/ha (tonnel-late di sostanza secca per ettaro) invece di6. La distribuzione di fertilizzanti fino aipiedi della siepe, usuale in Francia, è co-stosa. Tale fertilizzante è sprecato in quan-to questa fascia di terreno è poco produt-tiva. Ciò provoca inoltre un’eccedenza dinitrati e di fosfati attorno all’appezzamen-to.

Nello Jütland (DK), molti agricoltori,essendo essi stessi cacciatori, lascianouna fascia non trattata su una larghezzadi 6 m lungo le siepi. Questa fascia èlavorata e seminata, ma successivamentenon trattata né raccolta. Essi fermano gliugelli dei nebulizzatori per non diserbaree lasciano crescere una flora favorevolealla selvaggina. L’uso di spargitori centri-fughi determina tuttavia una loro parzialefertilizzazione.

Per maggiori informazioniFormazione a cura di AgriculturalTraining Board.The good hedge guide, opuscolo.Schede tecniche distribuite da FWAG(Farming and Wildlife Advisory Groups).Contatti: Bernard de Vulpillières, AdamGretton (rif. Allegato 3).

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Bressurais (F): siepi alte conrecinzioni mobili

Il paeseIl Bressurais si collega ai boschi dellaVandea, paese di allevamento di montonie vacche da latte, dove le colture sonogestite a rotazione. I suoli sono bruni ogrigi, su scisti acide, spesso poco profon-di. Nonostante precipitazioni di 600mm/anno, soffrono di siccità estiva. Lecolline, con altezza variabile da 150 a 250m, ospitano numerose riserve d’acqua ascopi irrigui. Le aziende agricole hannouna superficie variabile tra 30 e 50 ha,con un carico elevato di 2 UGB/ha (unitàdi grosso bestiame a ettaro) spesso com-pletata dall’allevamento in stalla. 1 ha diprato non concimabile vale 1.220 € ; unappezzamento concimabile supera i1.676 € , mentre suoli più profondi siattestano tra i 2.286 € e i 3.050 € .

Le siepi La densità è compresa tra 10 e 15 kmogni 100 ha, con maglie di 3 ha in pia-nura e di 1 ha sui terreni in pendenza.

Le siepi sono localizzate in piano, afianco delle recinzioni. Sono compostedi arbusti spinosi (prugnolo, agrifo-glio, pungitopo), di arbusti (nocciolo,sinforina), e di alberi (soprattuttoquercia, frassino, e acero di montenelle valli), con forme variabili dabasse e geometriche fino a soffitti dialberi.

La tecnica “convenzionale” e i suoi limitiLo stesso allevatore usa generalmente 2sistemi:

Sistema “leggero”: filo elettrico con pali di legno aintervalli• Queste recinzioni sono utilizzatenelle zone ben sorvegliate dall’alleva-tore e per ripartire il bestiame all’in-terno di un lotto di terra. La manuten-zione si svolge nel modo seguente:- prima di far entrare il bestiame su unprato, sfalciare le erbe alte e i ricaccidi rovo, che nei periodi piovosi potreb-bero neutralizzare i fili elettrici. Certiallevatori cercano di semplificare illavoro effettuando un diserbo chimico

Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

57I bovini formano le siepi “ad ombrello” brucando le branche basali

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totale all’inizio dell’estate (1) ;- ogni inverno: tagliare rasoterra e alla basedelle siepi attorno ai fili della recinzione;- ogni 3 - 5 anni: tagliare i ricacci dietro aipicchetti di legno con l’aiuto di un diser-bante a spalla, o di un trinciasarmentiportatile. Le vacche ripuliscono il circuitodei fili elettrici eccetto dietro i palettidove i rovi e le spinose si installano pro-gressivamente. È spesso possibile passa-re le lame senza spostare il filo elettrico ei paletti (2).

Sistema “pesante”: 5 righe di filo spinato su pic-chetti di legno posti ogni 10 metri• Questo sistema più costoso, ma piùaffidabile è utilizzato nelle aree menosorvegliate.• Ogni 3 - 5 anni: rimuovere filo spinato epicchetti di legno e tagliare i ricacci conl’aiuto di un trinciasarmenti portatile.

Conseguenze per l’allevatore� Sorveglianza necessaria, soprattuttonei periodi piovosi, per evitare che leerbe non tocchino il filo elettrico.

� Diserbo meccanico: costo di un pas-saggio all’anno a bassa velocità (circa 1km/ora) (2).

� Diserbo chimico: rapido ma poco este-tico e con possibili rischi per la saluteumana (1).

Conseguenze per il territorio� Diserbo chimico: inquina le acque eimpedisce le funzioni ecologiche dellostrato basso della siepe.

L’alternativa: efficacia, fattibilitàUn altro metodo consiste nell’utilizzaredei picchetti di recinzione elettrica inplastica, facili da spostare.

Nel corso dell’estate: quando dei ramitoccano i fili elettrici (3), ripiantare arre-trati i picchetti mobili (4).

Prima dell’inverno: spostare gli ultimipicchetti di 2 m, all’indietro verso ilcampo (5), dopo passare con il trinciasar-menti sull’orlo della siepe (6,7). Riporre

la recinzione elettrica ai piedi della siepefino all’annata seguente.

Conseguenze per l’allevatore� I picchetti mobili in plastica sono eco-nomici, ma si deteriorano al sole e diven-tano fragili.

� Necessità di disporre di un trinciasar-menti, e soprattutto di disporre di unavasta area di lavoro lungo le siepi.

� Per 4 km di siepi, per esempio, l’alle-vatore guadagna circa 1 giorno all’annodi diserbi manuali, quando l’appezza-mento è a riposo, e 4 ore di trinciasar-menti (circa 150 € di terzista).

� Questo metodo mantiene il sistemasiepe-recinzione a costi minori e assicurauna coltura affidabile. La transizione versoquesti sistemi è stata operata gradualmen-te, acquistando poche decine di euro dipicchetti all’anno. I sovraccosti di manu-tenzione della siepe permettono di accon-tentarsi di una recinzione economica eassicura una tranquillità per l’allevatore.

Conseguenze per il territorio� La siepe è gestita come una recinzio-ne dallo stesso allevatore. Ogni km diquesta siepe consente la gestione di 5 -10 ha di campi chiusi con una elevataqualità ecologica. L’assenza di sfalci esti-vi è assai favorevole alle pernici.

Condizioni di diffusione in EuropaIn ogni regione europea di allevamentobovino, si può incontrare una grandevariabilità di sistemi per far coabitaresiepi e recinzioni. Il sistema dei picchettimobili assicura una recinzione leggera edeconomica. Diviene efficace in presenzadi siepi dense, per bovini calmi e ben sor-vegliati che vengono spostati quandomanca l’erba. Essa è particolarmenteinteressante in paesi di allevamentobovino da latte, in settori dove la pressio-ne fondiaria autorizza lo sviluppo dellesiepi. In luoghi meno sorvegliati, sononecessarie recinzioni più efficaci: 5 righedi filo spinato, rinforzate talvolta da filoelettrico, e nei paesi di allevamento deimontoni posizionate incrociate.Il FWAG, in Gran Bretagna, valuta il costo

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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del posizionamento di una recinzione tra3,4 e 5,9 € /metro lineare (2 e 3,5 £), varia-bile secondo il tipo di recinzione e se èstata posizionata dall’agricoltore o da unterzista.

La permanenza di questa forma di ge-stione si basa sul mantenimento dell’al-levamento da latte, ma anche sulla pre-parazione dell’allevatore alla buona ge-

stione delle sue siepi.

Per maggiori informazioniIl piano di gestione delle siepi,opuscolo.Contatti: Jacques Moreau,Thomas Schmutz(rif. Allegato 3).

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Modelli di gestione asviluppo controllato

Suffolk (UK) : potatura formale esue varianti

Il paeseLa pianura del Suffolk è un altopianocerealicolo al centro dell’East Anglia,dove i rendimenti si quantificano tra 90 e100 quintali di grano. I suoli sono moltoscuri, lenti ad asciugarsi dopo una piog-gia, spesso drenati; ricevono 600 mm diprecipitazioni all’anno, l’altitudine è infe-riore a 100 m. Il valore della terra si atte-sta correntemente su 11.500 € /ha (7.000£), e le aziende agricole hanno dimensio-ni variabili, andando dalle piccole pro-prietà di 10 ha gestite da agricoltori conaltre attività principali, fino ai grandi pos-sedimenti che superano i 500 ha.

Le siepiLa densità media nel Suffolk è di 4 km per100 ha, che rappresenta una maglia mediadi 25 ha, irregolarmente ripartita. Gliimpianti lineari sono fortemente diminuitidopo il 1960, ma le siepi sono rimaste tut-tavia molto presenti nel paesaggio.Composte di biancospino, prugnolo,olmo, quercia, frassino, nocciolo, acerocampestre, faggio, esse sono posizionatein piano senza recinzioni, spesso associa-te a grandi fossi di drenaggio di 1-2 m diprofondità. Molte sono tagliate geometri-camente tra 1 e 1,5 m di altezza, ma si tro-vano anche filari di più di 5 m di altezza,soprattutto lungo i bordi delle strade, tal-volta sormontate da un soffitto di rami.

La tecnica “convenzionale” e i suoi limitiLa maggior parte dei coltivatori tagliatutti gli anni le siepi lungo i campi, dopoi raccolti, da fine luglio all’inizio diottobre. Essi dispongono di poco tempoe ritornano in inverno per potare i latilungo le strade. La maggior parte dellefattorie sono equipaggiate di trinciasar-menti; altre fanno ricorso a terzisti.

Gli obiettivi• Ripulire il bordo dei campi per l’annataseguente.

• Conservare una fauna cacciabile (per icoltivatori cacciatori).

Conseguenze per l’allevatore� Il costo: a seconda delle dimensioni,una siepe squadrata necessita di 3-5 pas-saggi di rotore, cioè un costo totale com-preso tra 305 e 457 € , per 4 km di siepe.

Conseguenze per il territorio� Ambiente: il taglio nei periodi di nidi-ficazione distrugge le nidiate. Al di sottodei 2 m di altezza, espone i nidi dei pas-seracei ai predatori.

� Permanenza: le siepi troppo potatemuoiono, soprattutto se il trinciasarmentiè passato sistematicamente sui buchi,impedendo la rinnovazione naturale dellasiepe a favore delle specie erbacee. Almomento della ripresa delle colture, lesiepi sono spesso ribassate al di sotto diun metro dopo una decina di anni senzamanutenzioni. Gli agricoltori temono inparticolare che le siepi crescano troppo ediventino file di alberi, ma il taglio bassoè spesso criticato dagli altri fruitori dellospazio rurale.

L’alternativa: efficacia, fattibilitàIl FWAG (Farming and Wildlife AdvisoryGroups) nel 1990 ha consigliato il taglio aforma di A, per favorire il rinfoltimentodelle siepi alla base (1) che si considerafavorevole per gli uccelli. A partire dal 1991,il CSS (Countryside Stewardship Scheme)ha come obiettivo la biodiversità, maanche la qualità del paesaggio: a questotitolo attualmente incoraggia alquanto iltaglio formale (2), e propone aiuti al ripri-stino del paesaggio (vedere “Reimpiantonei tratti lacunosi della siepe” p. 96).

Gli obiettivi• Non potare prima di ottobre; lasciarecrescere la siepe fino ad almeno 2 m, ris-pettare un intervallo di 2-3 anni tra duepassaggi.

Conseguenze per l’agricoltore� il sovraccosto del passaggio lateralesupplementare è economicamente quasicompensato dal maggior diradamentodegli interventi.

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Conseguenze per il territorio� Ambiente: il taglio effettuato lontanodai periodi di nidificazione protegge lecovate; il taglio al di sopra dei 2 m mettei nidi dei passeracei al riparo dai preda-tori. Aumento della fioritura e della frut-tificazione delle specie a bacca.� Permanenza: le siepi tagliate troppomuoiono.

Condizioni di diffusione in EuropaIl decespugliamento con rotore è la tecni-ca più diffusa in Europa a partire dal 1975.Il costo di un passaggio è ovunque valuta-to attorno a 16,60 € (10 £) per km e peranno. Questa pratica è spesso criticata perl’aspetto sbrindellato dopo il taglio, chetuttavia secondo gli esperti è il male mino-re: un attrezzo usato non correttamentedetermina la scomparsa rapida dellelegnose, in particolare quando sono feritealla base. Contrariamente il rotore puòoffrire una vasta gamma di possibilità, sesi è ben compreso il suo funzionamento.

Queste nuove tecniche sono adottate daagricoltori sensibili alle problematicheambientali; coloro i quali beneficiano deicontributi del CSS per il ripristino dellesiepi degradate sono tenuti a utilizzare ilrotore correttamente.

Questa piana cerealicola è una delle pocheche conserva una tale densità di siepi; laragione potrebbe essere l’attaccamentostorico dei proprietari terrieri alla caccia in

questa regione, situata a meno di 100 kmda Londra o da Cambridge. Le cure appor-tate a queste siepi potate geometricamen-te potrebbero ispirare numerose regionieuropee che ne sono ricche, anche in paesidi allevamento e soprattutto in assenza direcinzioni fisse.

In paesi di allevamento, è consigliabileche le siepi siano più alte in quanto gliallevatori ricercano uno schermo visivoper separare le greggi. Questo implica da5 a 9 passaggi di trinciasarmenti almomento del taglio, ma permettono didiradare gli interventi nel tempo.

In terreni sottoposti a coltura, invece,sono preferite le siepi basse, tagliateogni anno (bordi dei campi compressi)per permettere ai macchinari di muoversiliberamente. Ciò non impedisce, senzasovraccosti di manutenzione, di lavorarele siepi ai bordi dei campi, come frangi-vento alti, tagliati ogni 2-3 anni.

Per maggiori informazioniRicerche effettuate presso il SilsoeCollege confermano che tagli meno fre-quenti, anche se rallentano l’avanza-mento dei macchinari, determinano unrisparmio di tempo significativo.RSPB Farming & Wildlife ha effettuatostudi di esempi provenienti dalla Scozia edal Leicestershire sulle bordure erbose.Contatti: Adam Gretton(rif. Allegato 3).

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Gran Bretagna: potaturea regola d’arte

Il paeseTra il XVI ed il XVIII sec. la Gran Bretagnaè stata largamente ricoperta di siepi esteccati per praticare l’allevamento. Apartire dal 1950 le terre migliori sono tor-nate alla coltivazione estensiva, maqualche siepe vi è stata conservata, gene-ralmente per ragioni diverse: il paesag-gio, la caccia, le passeggiate. Le siepi re-stano particolarmente numerose nellepianure dell’ovest e sulle colline dell’en-troterra.

Le siepiIn tutto il paese, la specie più utilizzata èstata il biancospino, alla quale moltealtre si sono mescolate nel corso deltempo: prugnolo, nocciolo, acero cam-pestre, faggio, carpino. Sulle collineumide, talvolta con terreni molto acidi, lesiepi sono prevalentemente costituite dafaggio, talvolta da frassino e agrifoglio.Ogni regione ha sviluppato il suo metododi taglio, e la diffusione dei decespuglia-tori a dischi dovrebbe permettere diconservare delle siepi in buono stato.

La tecnica di base ed i suoi limiti

Gli obiettivi• Assicurare un aspetto “ordinato”.• Contenere l’altezza della siepe al disotto di un limite, generalmente compre-so tra 1,5 m e 3,6 m, per assicurare la

recinzione e la protezione del bestiame,oltre che un riparo per la fauna selvatica.

La tecnica• Tagliare con rotore, ogni anno allo stes-so modo, seguendo lo stesso criterio (1).

Conseguenze per l’agricoltore� Se il rotore è fortemente appoggiatosulla siepe ad ogni passaggio, il frontedel taglio si deteriora, rassomigliandosempre più ad una spazzola di rami gros-si disgiunti e sbrindellati. La siepe si sfi-laccia (2); perde le sue funzioni di recin-zione e protezione per gli animali di alle-vamento, il che è molto problematico da0 a 60 cm per agnelli e vitelli.

Conseguenze per il territorio� le siepi si sguarniscono. Esse non offro-no più l’aspetto di una cortina di fogliamedenso, e specie indesiderate come il sam-buco si installano nelle aperture.

� le siepi non fioriscono quasi più inmaggio. Esse non fruttificano più, ren-dendo più fragili le popolazioni di passe-racei che non trovano più la riserva ali-mentare di fine inverno.

L’alternativa

Gli obiettivi• Rispettare il comportamento degliarbusti per ottenere un aspetto menosbrindellato, più regolare, con una manu-tenzione periodica.

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• Ripristinare un minimo di fioritura efruttificazione.

• In pratica, si tratta di ripristinare deiturni pluriennali di passaggio del trincia-sarmenti: uno di 2-3 anni, là dove lasiepe tende ad allargarsi; un altro di 5-10anni su tutta la rete di siepi.

• Un importante sforzo comunicativo,realizzato su iniziativa del MAFF, proponeagli agricoltori ed ai conducenti dei mezzidelle schede tecniche e di formazione

relativamente ad alcuni principi:- regredire la superficie del taglio, adogni passaggio di qualche centimetro,allo scopo di favorire una ramificazio-ne vigorosa. Ogni anno dei germogliriprenderanno qualche centimetrosotto il taglio del rametto. Questo assi-cura la ricercata densità di piccolirami. (3)- dove possibile lasciare sviluppare lebranche sommitali e/o quelle laterali,tagliando ogni 2-3 anni per consentire la

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fruttificazione. (4): biancospino nonpotato da 3 anni, in maggio;- dopo 5-10 anni, quando il volumedella siepe diviene inaccettabile, effet-tuare un taglio di ripristino alledimensioni iniziali, leggermente piùpiccolo del volume ideale (5). Il mezzopiù adatto è la potatrice a dischirotanti (6);

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7© B. Hespel secondo il FWAG

- fin dal primo taglio va presa una deci-sione sulla forma della siepe (7): se lasiepe è destinata a diventare alta (even-tualmente inclinata) tagliare solo le partilaterali; aggiungere anche un taglio som-mitale se è destinata ad avere una formasquadrata. Questi suggerimenti sonovalidi in seguito a un taglio radicale diringiovanimento, realizzato con la moto-sega a 7-10 cm dal suolo.

Possibilità di diffusione in EuropaL’uso del decespugliatore è assai critica-to in tutta Europa, in ragione dell’aspettodesolante dei rami lacerati dopo il taglio.Numerose regioni stanno mettendo a

punto capitolati di regole e di formazio-ne, ma solo raramente propongono unquadro di insieme che integri anche ilturno degli arbusti come questo esempioo quello precedente.

Per maggiori informazioniFormazione a cura di AgriculturalTraining Board.The good hedge guide, opuscoloBayer/FWAG (Farming and WildlifeAdvisory Groups).Schede tecniche distribuiteda FWAG.

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Lo scopoQuesto turno è stato in passato quellodegli attrezzi manuali da taglio come laroncola. Aveva allora parecchi vantag-gi. Il legno prodotto è stato per secolila principale fonte di legna da ardere,paleria ed altri usi, su concessione delproprietario del fondo al quale eranodestinati i fusti con diametro superiorea 15 cm.Oggigiorno questi prodotti hanno per-duto il loro interesse.

Dati i tagli sommitali, questo turno impe-disce agli alberi un corretto sviluppo,interrompendo l’alternanza naturale trala rinnovazione e l’alto fusto.

Questo turno presenta anche un impor-tante impatto visivo e resta un argomen-to sensibile in quanto per i contadini è laprova di un “lavoro ben fatto”.

Coltivazione: • Fare vivere la siepe al ritmo dellarotazione agricola nelle regioni dove èpraticata una rotazione tra prato e col-ture; questo turno coincide soventecon quello del rinnovamento dellerecinzioni.

• Tagliare i rami prima di ogni rimessa incoltura, tra i 7 ed i 15 anni.

• Lasciare rigermogliare le branche perriparare il bestiame al pascolo.

• Ridare luce alla base della siepe permantenere una densità minima (circa 1pianta/m), ed evitare che “l’albero di-strugga la siepe”.

Produzione: • Fare della siepe una effettiva parcellaproduttrice di legno di piccolo e mediodiametro. • Permettere la formazione di legno percarpenteria (uso tradizionale degli alberipotati).

Gestione: • Contenere il volume di una siepe concosti minimi, accettando di sottrarre ter-reno alla coltura, per i pochi anni cheprecedono il taglio.

Normativa: • Rispettare gli obblighi legali di nonsconfinare con i rami sulle proprietàlimitrofe.

Aspetto: • Dimostrare la qualità del tipo di ge-stione e l’attaccamento agli usi locali.

Cosa costa caro:- accatastare e depezzare il legname;

- i piccoli cantieri che non ripagano lo spo-stamento dei macchinari. A seconda deimezzi, occorre tagliare come minimo tra 500m e 4 km di siepi per mezza giornata.

IeriQueste cortine di rami che si chiudono eche gli agricoltori potano regolarmente,caratterizzavano alcuni paesaggi europeiprobabilmente già prima del medio evo,prima di divenire un classico della nostraagricoltura di policoltura e allevamentodopo il XVII sec.

Il ciclo diutilizzazione delle piccole

branche (3-10 anni)

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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Questo turno è stato il più praticato, alloscopo di raccogliere fascine di legna percucinare, e perché le branche da 3 a 10cm di diametro si prestano bene al tagliocon attrezzi manuali come la roncola, lafalce o l’accetta.

OggiIl ritmo di questo turno è quello dei taglifrequenti.

Nuovi macchinari sono comparsi dopo il1980 e hanno conosciuto un notevole svi-luppo dopo il 1995. Essi possono tagliarerami da 5 a 20 cm di diametro, permetten-do interventi meno frequenti, senza teme-re il rischio di ritardo nei lavori di manu-tenzione. Essi completano la prima gene-razione di macchine, i trinciasarmenti, inrisposta a una duplice necessità: i gestorisono agevolati dal poter meccanizzarecantieri di taglio delle siepi che sonostate trascurate per alcuni anni; la collet-tività apprezza di disporre di una soluzio-ne intermedia tra siepi troppo potate esiepi trascurate, con benefici evidenti perla natura ed il paesaggio.Il punto debole rimane la destinazionedel legno tagliato, generalmente accata-stato e bruciato sul posto, determinandouno spreco di energia e di tempo.

DomaniQueste nuove macchine offrono unareale flessibilità nelle frequenze degliinterventi. Eppure restano massiccia-mente utilizzate con una rotazione dicirca 3 anni e talvolta di 1, in quanto essenon risolvono il problema della raccoltadei rami tagliati. Il loro utilizzo su turnilunghi da 5 a 15 anni richiede di disporredi un cantiere di cippatura della biomas-sa tagliata.

La potatura a parete rivoluziona l’aspettodelle siepi generando muri di fogliame.Essa elimina la fase di ripulitura periodi-ca della base della siepe e dunque l’e-splosione ciclica del rovo.

Attenzione: dopo due o tre turni la rami-ficazione diviene eccessiva, rendendonecessario il ringiovanimento delle som-mità con il troncarami. La forma di que-sti rami non valorizza il loro utilizzo, néper la segagione, né per la cippatura.

Intervento Frequenza Costo unitario Costo annuale Referente di taglio per km per km dei costi

ABBASSARE DA 5M A 1M

Hedgelaying (piegare e intrecciare) 6-10 anni 2 300-7 500 x 300-750 c Regno Unito Francia

Ceduare siepi basse 6-10 anni 2 300-7 500 x 300-750 c Francia

POTARE I PICCOLI RAMI

Potatura tradizionale con la roncola 6 -9 anni 1200-4500 x 150-450 c Francia(esclusa fascinatura), 10 – 15 alberi/100m

Potatura con piattaforma 6-15 anni 460-750 x 45-120 c Francia10 alberi/100m

POTARE A TENDA su 4 - 5 m

Lame a sega 3 anni 150 x 45 c Francia

Lame a disco 3 anni 62 x 25 c Danimarca

Alcuni dati rilevati

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Contenimento della siepe:ricalibratura dei piccoli rami

Midlands (UK): la tecnicadell’hedgelaying con ciclo decennale

Il paeseCampi rettangolari circondati da magliedi siepi formano uno dei paesaggi tipicidell’ovest britannico. La terra è cara (da12.195 a 20.430 € /ha) soprattutto nellevicinanze di Manchester dove, anchefuori dalle città, la densità di popolazionesupera i 120 abitanti/km². I suoli sonoassai pesanti, su substrati detritici anti-chi, ma la piovosità annua è elevata (900mm di pioggia all’anno). L’altitudine nonsupera i 50 m. Il coltivatore preso adesempio possiede 100 vacche da latte suuna fattoria di 50 ha, con le giovenche ele pecore di qualche vicino.

Le siepiLe aziende agricole della zona presenta-no da 7 a 10 km di siepi, corrispondenti auna densità di circa 140 m/ha. Gli appez-zamenti sono composti da parcelle di 2ha, a campi chiusi da siepi tradizional-mente costituite principalmente da fag-gio, frassino, olmo.

La tecnica “convenzionale” e i suoi limitiFino agli anni ’50, nei settori dove lesiepi erano tradizionalmente “piegate”gli agricoltori intervenivano ogni inver-no sul 10% del lineare. La grande mag-gioranza delle siepi di queste regionisono mantenute squadrate con ildecespugliatore.

Gli obiettivi• assicurare la continuità della siepe-recinzione.

Conseguenze per l’agricoltore� ridurre i tempi di gestione.

Conseguenze per il territorio� Permanenza: l’eccessivo uso deldecespugliatore danneggia le siepi e le famorire precocemente; il rotore rendel’aspetto slabbrato a questi rami soventetroppo grossi per l’attrezzo.

L’alternativa: efficacia, fattibilitàIl Countryside Stewardship Scheme for-nisce contributi variabili da 5 a 8 € /mlineare (3-5 £) agli agricoltori che pratica-no ancora questa forma di gestione. Dovela tecnica è più accurata, e si utilizzanodei paletti complementari o la legaturadei polloni, si stima un aumento di 1€ /m lineare (0,60 £).

Dopo la rimozione delle recinzioni, all’oc-correnza la siepe viene ripulita da rovo,rosa canina, sambuco e altre piante piùalte, oltre che dai rametti in soprannume-ro, conservando solo qualche pollone permetro chiamato in inglese “pleachers”.Questi sono parzialmente tagliati rasoterra (1), con un angolo di 30° (2) e sem-plicemente piegate al suolo (piegaturasemplice) disposte in diagonale con l’au-silio di paletti verticali talvolta attaccatiassieme con l’aiuto di trecce fatte congiovani rametti flessibili. In questi casi, illavoro si fa dall’alto verso il basso in pen-denza per orientare i polloni verso l’alto.

I polloni sono ancora vitali e rigettano(3), formando ben presto una barriera

(2) © T. Polton

(1) © S. Alston

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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impenetrabile di rami che sarà nuova-mente potata 3-5 anni dopo.

Quando la struttura si degrada, si lasciaricrescere la siepe fino a 2,5-3,5 m d’al-tezza per rinnovare i “pleachers”, cioè gio-vani polloni verticali di 5-10 cm di diame-tro alla base (1). 10-30 anni più tardi lasiepe potrà dunque nuovamente esserepiegata. Se non lo sarà in tempo, neces-siterà di un taglio di ringiovanimento tra-mite taglio raso.

Questa tecnica si differenzia a secondadelle regioni, dove è obiettivo anche oggidi concorsi competitivi. È nei Midlandsche si trovano le siepi più curate, realmen-te intrecciate, sistematicamente rinforzatedi picchetti e di una cima intrecciata. Essaè praticata sulle scarpate di pietra nelDevon; nel Nord-Ovest si riduce a unappiattimento senza picchetti né attacchi.

L’intrecciatura è generalmente realizzatacon cantieri di due o tre persone equi-paggiate di troncarami. Sull’azienda agri-cola presa in esame, ogni inverno siintrecciano anche circa 500 m, cioè 15giorni di cantiere in febbraio e marzo alritmo di 20-40 m al giorno. Le siepi diagrifoglio sono piegate in maggio. Èassai diffuso ricorrere a terzisti per intrec-ciare, e soprattutto piegare-appiattire lesiepi, poichè è più rapido.

Gli obiettivi• ringiovanire la siepe.

Conseguenze per il coltivatore� Lavoro lento: da 10 a 50 m al giornoper persona.

Conseguenze per il territorio� Conservare una forma di gestionespesso abbandonata da 30 anni.

Condizioni di diffusione in EuropaNell’ovest dell’Inghilterra, numerosi col-tivatori praticano ancora l’appiattimentodelle loro siepi a dominanza di frassino ofaggio, che rappresenta una tecnica alter-nativa al taglio squadrato. Queste siepi-recinzioni, relitti della storia, restano fun-zionali nelle regioni dove il bestiame è alpascolo per gran parte dell’anno. Quelliche praticano l’intrecciatura elaboratasono più rari.

Nell’esempio citato, la continuità dellapratica è basata su un contributo annualedi circa 3.800 € (2.400 £), un totale dicirca 380 € /km (240 £) o di 76 € /ha (49 £)di siepi comprese nel quadro contributivo.

Per maggiori informazioni:Formazione a cura di AgriculturalTraining Board.The good hedge guide, opuscolo. Schede tecniche distribuite da FWAG(Farming and Wildlife Advisory Groups).Contatti: Sam Alston (rif. Allegato 3).

(3) © A. Gretton

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Monschau (D): potatura manualea 1,20 m con ciclo quadriennale

Il paeseLa regione di Monschau si ricollega aovest al massiccio scistoso delleArdenne, ma si presenta molto più sco-scesa delle parti belga e francese. Situataal confine, è compresa in un parco natu-rale germano-belga. Gli altipiani agrofo-restati, situati a 500 - 600 m di altitudine,inquadrano la valle stretta, profonda eboscosa del fiume Rur e ricordano quellidei monti dell’Eifel a sud. Il basamento,molto eroso e siliceo, risale alDevoniano. Gli inverni sono ventosi efreddi, con una piovosità annuale di1.000 mm. La specie dominante è il fag-gio. Vi si pratica l’allevamento lattiero suprati permanenti, in aziende agricolemediamente di 20-30 ha.

Le siepiLe siepi potate di Monschau sono parti-colarmente curate, come le siepi dei par-chi. La loro origine risale agli inizi del1.800, quando questi pianori erano statitotalmente disboscati e desertificati acausa dell’approvvigionamento in legna-me delle industrie siderurgiche e dal pa-scolo degli ovini. Nella seconda metà delsecolo hanno potuto aumentare il lorovalore grazie a uno dei primi esempi diimpianto sistematico di frangiventi inEuropa. Questa storia è ancora evidentenei piccoli paesi, dove le case sonotutt’ora protette da superbe siepi di fag-gio squadrate a 2-8 m di altezza.

Soprattutto attorno ai campi sono taglia-te basse e intervallate da alberi. Questesiepi, a prevalenza di faggio, hanno alungo assicurato la protezione degli ani-mali contro il sole e il vento freddo; il lorolegno è stato raccolto per il riscaldamen-to domestico. Sono particolarmentericche di biancospino lungo sentieri e fos-sati. Attualmente la loro funzione ha per-duto d’importanza e la composizione èassai variabile da una gestione all’altra.

La tecnica “convenzionale” e i suoi limiti

Gli obiettivi:• la gestione tradizionale consistevanell’abbassare, ogni 3-5 anni, le siepi adaltezza variabile tra 0,8 e 1,5 m, lasciandoun pollone, scelto tra i più vigorosi, ogni4-10 m.

Conseguenze per l’allevatore� Molti allevatori dispongono di circa 4km di siepi trascurate da molto tempo.Riprendere il turno di gestione tradizio-nale implicherebbe di tagliarne 1.000 mall’anno, con 8- 15 giorni di cantiere aipiedi della siepe (abbattimento, depez-zatura in pertiche di 2 m, ripulitura), aiquali occorre aggiungere altre giornate,scaglionate durante l’anno, per ritaglia-re il legno in pezzi di 1 m sull’area distoccaggio.� Parecchi agricoltori tendono a ritar-dare i cantieri, il che comporta una perdi-ta di produzione ai piedi delle siepi e uninvecchiamento delle ceppaie. Lascianoingrossare i rami e si accontentano di

© U

. Klin

gham

mer

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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effettuare una riceduazione tardiva. Altrihanno eliminato la maggior parte delleloro siepi.

Conseguenze per il territorio� Questo particolare tipo di siepeacquista al giorno d’oggi un valore patri-moniale. Un’inchiesta del 1985 rivelavache il 67% delle siepi esigeva una manu-tenzione urgente, cioè 480 km.� Trascurare la manutenzione implica ildeperimento di una parte delle ceppaieper soffocamento, o a causa del calpestiodegli animali. Buchi appaiono nelle siepia ogni nuovo turno.

L’alternativa: efficacia, fattibilitàDal 1987 il parco naturale ha messo inopera un programma di compensazionedel carico della gestione, con l’apporto delministero della protezione della naturadella Renania Westfalia. L’ammontare,versato ogni 4 anni a ogni agricoltore, è di0,77 € /m per le siepi di meno di 1,5 m dialtezza; 1,53 € /m per le siepi più alte; pos-sono contare su 3,1 € /m per interventi suifilari d’arbusti. Il finanziamento è condi-zionato al rispetto di numerose regole: - ceduazioni: non più di 100 m continuiriceppati nello stesso inverno. Per effet-tuare i tagli è obbligatorio fare domandadi autorizzazione;- recinzioni: obbligo di proteggere lasiepe ai bordi dei prati;- lunghezza: deve essere misurata

approssimando al metro. Un buco di 1 msulla siepe deve essere dedotto.

La legge sul paesaggio della RenaniaWestfalia impone l’osservanza delleseguenti regole:- trinciatura: vietata dal 1° marzo al 30settembre;- pulizia attorno ai campi: vietato utilizza-re prodotti chimici. È raccomandato dilimitarsi a uno sfalcio ogni 2-3 anni, inautunno.

La messa in atto di questo contributo sibasa sul volontariato e sul controllo deirisultati. 713 km di siepi sono state sotto-poste a inventario nel 1985, di cui 463 kmdi “siepi tipiche” di Monschau. Ciascunaè stata riportata su una mappa cartacea,con un colore corrispondente alle suespecie dominanti. Gli agricoltori chehanno aderito a questo programma com-pilano ogni 4 anni una dichiarazione deilavori di manutenzione su una scheda.L’agricoltore precisa quale filare ha rea-lizzato seguendo le indicazioni di uno dei4 modelli di gestione. Il parco naturale,prima di effettuare i versamenti, controllasul posto le dichiarazioni dell’annata.

Gli obiettivi• 4 modelli tecnici sono stati definiti, aseconda delle esigenze (vedere gli sche-mi di seguito riportati).

Modello 1 : siepi di faggio tipiche di Monschau

Questo modello rappresenta il 90% dei casi. La siepe presenta una base di 0,8 - 1,5 m di altezza, sormontata da faggidi altezze irregolari ed età variabili (minimo 15 individui ogni 100 m). Le manutenzioni devono essere effettuate ogni3 - 5 anni. La base è potata su tre lati e qualche pollone invecchiato viene tagliato, sempre ad altezza d’uomo, per laproduzione di legna da ardere, rilasciando un giovane pollone vicino per assicurare la rinnovazione.

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Conseguenze per l’agricoltore� sta ritornando attuale la manutenzio-ne tradizionale su una rotazione di ¼tagliato ogni anno. Si stima che i contribu-ti coprano dal 50 al 70% dei costi reali dimanutenzione sostenuti dal coltivatore.

Conseguenze per il territorio� il programma copre un territorio di1.342 km², ed ha permesso la distribuzio-ne di 613.000 € in 13 anni (1987-2000).Dal 1991, è co-finanziato dall’Europa.

Condizioni di diffusione in EuropaLa posta patrimoniale è particolarmenteimportante qui, al nord, dove questi pic-coli sistemi di siepi e campi sono vicinialla regione più piatta e maggiormente

popolata d’Europa. Dal 1987, la messa inatto di questa formula, tuttavia resta limi-tata al territorio del parco naturale. Letipiche siepi di faggio, in particolare, sonoconcentrate in un raggio di una decina dikm attorno a un paesino pittoresco, dovel’evoluzione del paesaggio è particolar-mente sensibile. I modelli tecnici di ge-stione sembrano validi per numeroseregioni europee di media montagna, dovesi trova un patrimonio di siepi che eranogestite in modo da conciliare recinzione ecedui produttivi, segnate dall’abbandonodi questo tipo di pratica.

Per maggiori informazioni:Contatti: Naturpark Nordeifel, ChristianeDimkic (rif. Allegato 3).

Modello 2 : frangivento alti sui limiti dei campi

© U. Klinghammer

La loro base deve arrivare a piùdi 1,60 m d’altezza; essa arrivatalvolta a 5 m, il tutto spessodominato da alberi sparsi.

I due lati sono potati ogni 2-4anni, mentre la sommità ètagliata ogni 4-8 anni.

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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Queste siepi non superano1,5 m di altezza.

I tre lati sono squadrati ogni 1-2 anni. L’abbandono delle pratiche di manutenzione le fa evolvere verso i casi 2 o 3.

© U. Klinghammer

Queste siepi composte da una mescolanza di vari arbusti (biancospino, sambuco, nocciolo, corniolo) sitrovano soprattutto lungo sentieri, fossati e ruscelli.La manutenzione è limitata al controllo dello sviluppo laterale. È consigliabile un taglio raso di ringio-vanimento ogni 10-20 anni; è necessario richiedere un’autorizzazione preventiva.

Modello 3: tagli leggeri di una siepe eterogenea di arbusti

Modello 4: siepe-recinzione di prati a prevalenza di biancospino

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Potatura a barriera

Bressurais (F): taglio contrinciasarmenti a disco ogni 2-4 anni

Il paeseIl Bressurais si ricollega ai boschetti dellaVandea, paese di allevamento di vacche emontoni, dove i prati sono coltivati arotazione. I suoli sono bruni o grigi, suscisti acide, spesso poco profondi.Nonostante una pluviometria di 600mm/anno, soffrono di siccità estiva. Lecolline, con un’altezza variabile tra 150 e250 m, ospitano numerose riserve d’ac-qua per l’irrigazione. Le aziende agricolehanno una superficie media di 30-50 ha,con un carico elevato di 2 unità di bestia-me/ha spesso completato dall’alleva-mento in stalla. Un ettaro di prato nonconcimabile è valutato 1.220 €; una par-ticella concimabile supera i 1.677 €,mentre un campo con suolo profondo siattesta tra 2.287 e 3.050 € /ha.

L’agricoltore preso qui ad esempio ge-stisce 45 ha di cui 32 di proprietà. Coltiva20 ha a cereali e alleva 20 vacche da latte(e un toro). La rotazione delle coltureavviene alternando ogni 3-4 anni tutti iterreni, cereali e prato, salvo su 3 ha diprati bassi lungo i ruscelli.

Le siepi5,4 km di siepi, cioè 120 m/ha, per unamaglia media di circa 3 ha. La lorocomposizione è assai variabile nellostrato arbustivo (prugnolo, agrifoglio,sinforina), dominati da capitozze diquercia, frassino e di vecchi alberi dafrutto.

I campi sono raggruppati in parcelle per lopiù con filo spinato. Lungo le siepi vengo-no posizionati picchetti metallici con filoelettrico.

La tecnica “convenzionale” e i suoi limitiPurtroppo, a partire dal 1990 l’agricoltoreha iniziato a eliminare le capitozze cheostacolavano il passaggio dei mezzi.

Conseguenze per l’allevatore� “Non sapevo più come conservarequesti alberi, poiché non volevo piùarrampicarmi per le potature. E nonavevo più il tempo di depezzare il legno”.

Conseguenze per il territorio� Scomparsa rapida di uno “storico”modello di coltivazione. � Impoverimento del territorio per laselvaggina e la fauna, in particolare pergli uccelli nidificanti.

L’alternativa: efficacia, fattibilitàLa potatura laterale effettuata con lame adisco permette alla siepe di infoltirsi alcentro, con costi moderati e una grandeeconomia di tempo.

Nel 1997, l’agricoltore ha realizzato unpiano di gestione delle siepi, che gli per-mette di considerare obiettivamente lasituazione; risultato: ha optato per una cal-daia a cippato e per l’uso delle lame a disco.

(2) © T. Schmutz – Aubépine

(1) © Aubépine

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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“Faccio venire il terzista ogni 2-3 anni,verso ottobre-novembre (1), per tagliaregrossolanamente attorno a metà deicampi. Sulle siepi dense alla base, facciopassare le lame ogni 2 anni sulla partebasale (da 0 a 2 m di altezza). Sui ramipiù alti (da 2 a 4 m) passa circa ogni 4anni” (2).

“Nell’ottobre del 2.000 ho trascorso 6 oread accompagnarlo per aprire gli steccatie spingere qualche recinzione”.

“Nei giorni seguenti, ho passato 4 ore adammassare la ramaglia in un angolo delcampo, con l’aiuto di una forca da trattore,prima di bruciarla.”

L’autunno seguente, è stato ripassatol’orlo attorno ai campi ai piedi dellasiepe; la ripulitura avviene con due pas-saggi di trinciasarmenti: uno al suolo (3),l’altro verticale.

Conseguenze per l’allevatore� Il pagamento del terzista avviene ogni2-3 anni. Nel 1999, ad esempio, l’impresaha fatturato 6 ha a 41 € /ha per tagliare 6km di margine, ogni volta con 1 o 2 pas-saggi. Rappresenta circa 115 € /anno sututta la proprietà.

� “Dopo il 1987, non le taglio più con iltrinciasarmenti. Le vacche lo apprezzano.La siepe ritrova una buona efficacia di

barriera visiva per gli animali e un buonaspetto paesaggistico”.

� Globalmente, questa tecnica fa rispar-miare al coltivatore una buona quantitàdi tempo, a un costo annuale moderato(inferiore a 77 € /km di siepe).

Conseguenze per il territorio� Questo tipo di taglio è apprezzato peril paesaggio e per l’avifauna.

� Tuttavia attenzione: i tagli con le lamecircolari generano un eccesso di ramifica-zione e moltiplicano le branche biforcate,difficili da utilizzare anche nella filiera delcippato. Inoltre, nel caso di comparsa dicancri su alcune specie campestri, la tra-smissione della malattia sarà favoritadall’utilizzo di questi attrezzi.

Condizioni di diffusione in EuropaA partire dal 1996 circa, questa praticasi è sviluppata molto rapidamentenell’ovest della Francia. Numerosedecine di agricoltori si sono equipag-giati, spesso con l’aiuto delle autoritàlocali.

Per maggiori informazioni:I piani di gestioni delle siepi,opuscolo.Contatti: Jacques Moreau,Michel Vion, Thomas Schmutz (rif. Allegato 3).

(3) © Aubépine

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Jütland (DK): potatura con testameccanica a disco ogni 5 anni

Il paeseL’ovest dello Jütland presenta terreni par-ticolarmente sabbiosi e un clima moltoventoso. La superficie di un’azienda agri-cola copre spesso 100 ha; gli appezza-menti di circa 8 ha formano un reticolatoregolare; sono coltivati a rotazione cerea-licola (colza o piselli/grano/orzo), conrendimenti di circa 70-80 quintali digrano, usati nell’azienda per l’allevamen-to suino. Alcune colture da reddito comepatate e barbabietole, apportano un ulte-riore guadagno. La richiesta di terreni,sia agricoli che edificabili, è elevata, maanche perché l’allevamento è limitatodalle superfici trattabili (fertilizzazione,concimazione); un ha è valutato corrente-mente 10.750 € (80.000 DKK).

Il sistema delle siepiUn’azienda agricola di 100 ha gestisce da 6a 10 km di siepi. Gli appezzamenti sono si-stematicamente perimetrati da frangiventoche si sono rivelati indispensabili alla finedel 19° secolo, quando questi antichi terre-ni sono stati messi a coltura, in particolare

verso ovest dove i terreni sono i più sabbio-si. Senza il riparo delle siepi, è risaputo chei semi delle barbabietole non possono ger-minare. Non ci sono recinzioni.

La tecnica utilizzata

Gli obiettivi• Mantenere un frangivento denso, conun fogliame regolare dalla base fino allasommità per filtrare il vento su tutta lasua altezza. Prolungare la permanenzadegli arbusti dominati.

• Contenere le branche per rispettare lesagome dei mezzi agricoli. La larghezzatollerata per la siepe è minore nelle zonecon terreni argillosi (i più produttivi).

Il mezzo rotante utilizzato dalla compa-gnia Hedeselskabet è portato all’estre-mità del braccio di un trattore ed effettuaun taglio verticale. L’intervento è pratica-to ogni 2-3 anni, allo scopo di avere restidi ramaglia piccola, facilmente incorpo-rabile al suolo lavorato. Il primo passag-gio taglia dal suolo a due metri di altezza.Due passaggi per lato sono generalmentesufficienti nel lato ovest, esposto al vento

(2) © V. Tourret(1) © V. Tourret

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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(1). Nel lato sotto vento ne servono tre(2). Sopra i 4-5 m di altezza le branchesono lasciate al libero sviluppo. La rama-glia sottile viene incorporata al suolodurante le lavorazioni, quella di maggioridimensioni viene ammassata e bruciata abordo campo.

I macchinari, i mezzi, gli attrezzi• Sono utilizzati numerosi attrezzi: rotoriprincipalmente equipaggiati con 4 lame(3), ma anche lame a denti o pialle cilin-driche di 2 m di altezza. Tutti questiattrezzi possono tagliare rami fino a 10 -15 cm di diametro.• Il gestore richiede un contributo di par-tenza variabile tra 13,50 e 27 € (da 100 a200 DKK); il lavoro è in seguito fatturatoa circa 94 € /ha (700 DKK).• Qualche cifra chiave: il rotore avanza tra8 e 10 km/ora; in 1 ora taglia 1,5 km disiepe su due lati.

Conseguenze per l’agricoltore� Affinché sia conveniente spostare imezzi, a circa 670 € (4.980 DKK), occorreraggruppare una decina di km di siepi (o20 km su un solo lato). È il motivo per cuile macchine vengono fatte venire ogni 2-3

anni, per farle passare su tutto il sistemadi siepi, dopo la mietitura. Certi appezza-menti sono poco accessibili (patate); lamacchina lavora bene anche con suolomolto gelato (4), per esempio d’invernoattorno ai campi di cereali.

Conseguenze per il territorio� Gestione delle siepi determinante nelmicroclima della regione e che crea unpaesaggio che contribuisce al valoredelle abitazioni.

Condizioni di diffusione in EuropaQuesto trinciasarmenti è usato come unapotatrice con lame a disco; dal 1995 sonosempre più numerosi in quanto offronouna reale alternativa nelle frequenze diintervento per un costo che, riportatoall’anno, non supera quello di un tagliocon il trinciasarmenti tradizionale. Lapotatura laterale rivoluziona l’aspettodelle siepi, creando un muro di fogliame.

Per maggiori informazioni:Contatti: Bernard de Vulpillères,Jesper Madsen, Helge Knudsen(rif. Allegato 3).

(3) © V. Tourret (4) © J. Madsen

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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- 1 - Turno di Costi unitari Costi annuali Note Referente

Solo taglio frequenza per km per km dei costi

e depezzatura

a 2 m

taglio raso

Taglio tradizionale 15 anni 1 630 - 114 Francia,

di un buon ceduo 3 260 x - 228 r Regno Unito

produttivo, depezzato (per 100 - (per 6 - (FWAG : 1 650

a 2 m con la motosega 150 ore) 10 ore/anno) - 3 300 x/km)

Diradamento d’un 20 anni 2 290 x 114 r Francia

boschetto poco produttivo, (per

cantiere poco accessibile 150 ore)

Diradamento d’un 20 anni 556 x 28 r Francia

boschetto poco produttivo, (per

cantiere accessibile 30 ore)

Potatura, capitozzatura

Ieri, tradizionale: 8 anni 2 290 x 230 r Francia

150 alberi/km, (per

con la roncola 150 ore)

Oggi: con la 10 anni 570 x 57 r Francia

motosega e con l’aiuto

di una forca da trattore,

50 alberi/km

Idem, con l’aiuto di 10 anni 390 x 39 r Francia

una piattaforma elevabile

Taglio “knicks” 15 anni 2 045 - 102 - Danimarca

combinato a cippatura 2 555 x 170 r

Trattamento a ceduo:produzione di paleria con turno

di 8-30 anniLo scopo

Intervenire ogni 8-20 anni permette di gestire siepi a costi bassi,accontentandosi di ceduarle a fine turno, e di approfittare dei tagliper la raccolta di biomassa da energia.

Cantiere realizzato astadi. I costi sono ele-vati nel caso, frequen-te, del lavoro fatto da 2persone e da un moto-

seghista pagato.

8 MWh di energia recupe-

rata (biomassa totale)

Alcuni numeri

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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- 2 -

Raccolta del legno Turno di Costi unitari Costi annuali Note Referente

sul posto frequenza per km per km dei costi

Accumulo della 15 anni 45 x 3 r Francia

ramaglia con la forca

da trattore e

abbruciatura sul posto

Accumulo sommario 15 anni 150 x 9 r Francia

dei polloni principali

Fascinatura dei rami 15 anni 210 x 12,5 r Francia

fino a 7 cm

Cippatura dopo 20 anni 1 500 x 76 r Francia

abbattimento classico (incluse 80 ore) (incluse 4 ore)

(= raccolta

+ depezzatura)

- 3 -

depezzatura del legno Turno di Costi unitari Costi annuali Note Referente

sul posto di stoccaggio frequenza per km per km dei costi

Depezzatura di 48 msteri 20 anni 1 540 x 77 r Francia

effettivamente raccolti (per 72 h)

(50% della biomassa)

Cippatura di 15 - Francia,

un volume 20 anni Danimarca

equivalente

(per paragone)

Cantiere a macchiatico negativo,

a parte in caso di cippatura.

3 MWh di energia recupe-

rata (30% della biomassa)

5,4 MWh recuperati

(50%)

1 MWh recuperato

(90%)

0,3 MWh/km/anno

0,5 MWh/km/anno

Nel nostro esempio: 1 km di ceppaie di 20 anni pronte al taglio, di produttività media, corrisponde a 30 t di legna secca.

Raccolta dilegna daardere in

Germania.© A. Reif

Capitozze disalice bianco inVeneto. © G.Mezzalira

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

80Qualche numero di riferimento:

• 1 km di belle ceppaie cariche di pollonicontengono correntemente l’equivalentedi 30-60 t di legno secco, se si raccoglietutto.

• 1 tonnellata di legno secco (25% diacqua) = 3,2 msteri (m³ di tondelli impi-lati) = 4,8 m³ apparenti di cippato = 0,36MWh.

• Nel ceduo in esame sono stati raccolti30 tonnellate di legno secco, corrispon-denti a 96 msteri se si raccoglie tutto, cioè144 m³ apparenti di cippato = 10,8 MWh,di cui si potrebbero recuperare dal 30 al90% a seconda del metodo di raccolta.

IeriIl taglio tradizionale delle siepi a ceppaiaaveva due obiettivi contemporanei in unalogica di filiera corta: la manutenzionedelle bordure e delle recinzioni e la pro-duzione di molteplici assortimenti legno-si la cui ripartizione era oggetto di unaabbondante legislazione in tutta Europa.Il legno di piccolo diametro (fasciname,paleria, tondelli) era lasciato al fittavolo,mentre i tronchi o i grossi polloni eranoriservati ai proprietari; ad ogni cambio di

fittavolo poteva essere redatto un inven-tario degli alberi da tenere e da tagliare.La durata del turno era un compromessotra le esigenze delle recinzioni, che vannoincontro a degrado dopo 5-10 anni, e laproduzione di legno, che aumenta forte-mente oltre i 10 anni.

OggiIl ceduo, con i suoi differenti modelli digestione, resta uno dei modelli dominantinelle siepi europee. Ceppaie e capitozzesono assimilabili a una forma di sculturavegetale caratteristica di molti paesaggi.

Questi cantieri stanno diventandosempre più onerosi in Europa. Si scontra-no con la difficoltà di valorizzare la ges-tione delle siepi con la produzione dilegno (il prodotto non rimborsa i costi digestione).

Si constata che, in ordine di grandezza,ogni km di ceduo costa annualmente da30 a 230 € di tagli e da 3 a 12 € di rac-colta del legno. Questa cifra è paragona-bile alla gestione “naturalista” di 1 ha diterreno aperto, (abbattimento + deces-pugliamento + sfalcio annuale) valutatotra 107 e 275 € / anno (fonte: Colas etal. INRA, 2000). Nel caso di cedui pro-

La capitozza è assimilabile ad una ceppaia alta

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

81duttivi, si aggiungono da 75 a 150 € diaccatastamento del legno raccolto. Lacippatura origina un sovraccosto di 75 €al momento della raccolta, ma fa rispar-miare da 75 a 230 € di accatastamento.

I riordini fondiari hanno avuto comeconseguenza che alcuni cedui produttivi,che disponevano ieri di 8-15 m di larghez-za per sviluppare le loro grosse branche,esigano oggi costose potature lateralilungo le strade, i sentieri e anche alcunicampi. A causa di questi cambiamentisono stati fatti dei tentativi per inventa-riare il patrimonio storico e tenere contodi cosa conservare, riconvertire, o lasciarscomparire: “coppicing plants” in GranBretagna, piani di gestione delle siepi neldipartimento Deux-Sèvres in Francia,calendario di abbattimento nel “HüttenerBergen” in Germania...

Le siepi “senza avvenire” (che non avran-no utilità in futuro) non sono destinateforzatamente a sparire a breve termine:gli esempi descritti in questa operadimostrano che i coltivatori stessi siadattano spesso ad una posizione diattesa, posticipando anche di qualchedecina di anni il taglio delle ceppaie, epiù ancora per le capitozze.

DomaniIl ceduo rimane ancora oggi lo schema digestione di riferimento, in particolarelungo strade poco usate, dove è consentitala manutenzione a costi ridotti. È anchesovvenzionato a titolo di manutenzionedel paesaggio delle siepi in Gran Bretagna.

Lo si ritrova anche in numerosi programmidi promozione dell’energia rinnovabile.

L’esempio del taglio meccanizzato nelloSchleswig Holstein, che rifornisce unacaldaia collettiva, è interessante in quan-to i cantieri sono rimborsati per 2/3 dallaproduzione a scopi energetici, e per 1/3sovvenzionato a titolo di manutenzionedi un paesaggio di valore.

Alcuni programmi europei hanno anchepermesso agli agricoltori di equipaggiarsidi caldaie individuali a cippato ad ali-mentazione automatica.Economicamente, questa filiera permet-te loro di sostituire un lavoro lungo diraccolta e accatastamento (75-230€ /km/anno) con un cantiere meccanizza-to della stessa grandezza, ma che per-mette di recuperare da 30 a 50% di bio-massa supplementare (ramaglia). Il valo-re calorifico delle loro siepi compensa ilcosto del cantiere, oltre a far risparmiaretempo.

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Il taglio rasoGran Bretagna (UK): ceduazionedi siepi alte con turno di 15-20 anni

Il paeseLe tecniche descritte di seguito sono pra-ticate in tutta la Gran Bretagna per lespecie forestali, con ovvie variazioni aseconda della regione.

Le tecniche

Gli obiettivi• Il taglio ha tre obiettivi contemporanei.La loro importanza è molto variabile aseconda della situazione:- raccogliere il legno: turni di 10-15 anniforniscono legna da ardere e paleria darecinzioni. Tradizionalmente, era frequen-te utilizzare i polloni di 5-8 anni per pro-durre legna da ardere per la cucina; oggi siè spesso portati a utilizzare polloni di 20,30 anni e anche più; si tratta dunque ditagli di “ripresa” dopo un periodo diabbandono, che possono fornire da 100 a200 msteri / km di biomassa per energia;- ripulire una scarpata in cui la vegetazio-ne è divenuta troppo voluminosa;- ringiovanire gli strati legnosi per limita-re l’espansione di una flora indesiderabi-le (rovi, spinose improduttive) e/o ripri-stinare la siepe;- reinstaurare una forte densità dibranche basse per assicurare la funzionedi recinzione, o riparo per la piccolafauna.

• Il taglio del ceduo è una delle pratichepiù antiche; è sopportato da tutte le lati-foglie, alberi e arbusti, che hanno lacapacità di rigermogliare dalla ceppaia aqueste frequenze di taglio.• I fusti sono segati a 7-10 cm dal suolo; ininverno, al termine del periodo del gelo egeneralmente a fine inverno, per ragioni didisponibilità oltre che per limitare i rischidi infezione sulle ceppaie.• Il FWAG valuta il costo di questo cantie-re tra 1.630 e 3.260 € /km (1.000 e 2.000£), compreso l’abbattimento.• La forma delle siepi negli anni cheseguiranno dipenderà dagli interventieffettuati sui germogli, come in una pian-tagione: potranno essere pareggiatedopo 1-2 anni per formare una siepebassa; intervenire ogni 5-8 anni nonappena i polloni raggiungono 2,5-3 m dialtezza; aspettare 5-10 anni per effettuar-vi una prima selezione di bei polloni invista di governare giovani alberi; oppurenon fare nulla fino al prossimo cantieredi taglio, a 10-15 anni.

Conseguenze per l’agricoltore� Il ceduo è soprattutto diffuso nelleregioni coltivate dove le siepi non assicu-rano un ruolo di recinzione ermetica.� Il taglio non richiede troppo tempo inquanto l’abbattimento è rapido quando sitratta veramente di cedui lineari; tuttaviadetermina un successivo cantiere più one-roso di raccolta del legno. In tutta Europa, si stima che un ceduo

Siepe riceppata l’anno precedente (Suffolk, Inghilterra). © Fwag

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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lineare di 2-4 km può rifornire abbastanzabiomassa per una caldaia domestica, ilche corrisponde più o meno alla quantitàdi legna prodotta usualmente da un’azien-da agricola.� Il taglio deve imperativamente essereeffettuato raso al suolo (meno di 10 cm)per assicurare una reale rinnovazione;questo può danneggiare la lama dellamotosega quando tocca il terreno.

Soluzioni alternativeIl Countryside Stewardship Scheme(CSS) offre una sovvenzione forfettaria di4,9 € /metro lineare (3 £) per il ripristinodi una siepe degradata. Il forfait puòessere portato a 6,5 € /metro lineare (4 £)se il cantiere necessita di una preparazio-ne notevole (decespugliamento, ecc.) ese la siepe misura più di 5 m di altezza e1,5 m di larghezza. Una volta ripristinata la siepe deve ri-spondere a certe esigenze, in particolare: - misurare al minimo 2 m di altezza e 1,2m di larghezza;- essere protetta dal bestiame nei primianni; il costo corrispondente è stimatodal FWAG tra 3,4 e 5,9 € /metro lineare (2e 3,5 £) a seconda del tipo di recinzione ea seconda che il lavoro sia effettuato dalcoltivatore o da un terzista.

Conseguenze per l’agricoltore� I tempi di lavoro sono ricompensatidal contributo: tutto se l’operazione èsemplice, o in parte se si tratta di un casopiù difficile. � Il contributo è subordinatoall’obiettivo di ripristinare la siepe. Il pre-

mio interviene sui risultati globali di unasiepe restaurata e autorizza più tecnichesimultaneamente. Il pagamento rimaneidentico, proporzionale alla lunghezzadella siepe ripristinata.

Conseguenze per il territorio� Il controllo è assai facilitato in quantosi fonda sui risultati globali.

� La gestione dei cedui lineari è ciclica:essi si rigenerano ad ogni taglio. È unmodello di gestione ideale per siepi com-poste da specie forestali (faggio, acero,nocciolo, frassino, castagno, biancospi-no). Qualche specie reagisce meno bene:querce e faggio ributtano male dalle cep-paie quando sono vecchie; l’olmo, larobinia e il prugnolo ributtano moltobene ma emettono contemporaneamen-te polloni radicali su un raggio di 5-10 mdi larghezza.

� Il taglio dei cedui lineari è compatibi-le con il governo di alberi ad alto fusto.

� Il vigore dei polloni consente di rin-novare queste siepi naturalmente, senzadiserbanti né pacciamatura.

Condizioni di diffusione in EuropaFino a oggi, i tagli sono stati effettuatimanualmente richiedendo da 15 a 20 oredi lavoro ogni 100 m, dunque effettuatoper piccole porzioni. Un gran numero diagricoltori tende a rimandare i cantieri o arinunciarvi definitivamente.Sovvenzionare queste siepi a larga scala èuna soluzione puntuale, ma che apparepoco realistica in quanto si tratta di can-tieri costosi la cui giustificazione è essen-zialmente economica. La cippatura deirami potrà ridare un senso a questi ceduilineari, in quanto riduce notevolmente itempi di raccolta del legno, e lo si scoprequando queste siepi sono produttive efacili da tagliare.

Per maggiori informazioni: Corsi a cura di Agricoltural Training Board.The good hedge guide, opuscolo.Schede tecniche distribuite da FWAG.Contatti: Adam Gretton(rif. Allegato 3).

Siepe riceppata recentemente (Suffolk,Inghilterra). © C. Hainsworth

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Ricalibraturadelle chiome

Centro-Ovest (F): ringiovanimentodi capitozze invecchiate

Il paeseLa questione dell’intervento sulle capi-tozze è stata trattata da numerosi orga-nismi che si occupano delle siepi e deiboschetti del Centro-Ovest e del Norddella Francia: il Mauges, il bosco di Véron,il parco naturale regionale del Nord. Lecapitozze hanno un posto importantenelle siepi fin dal 17° secolo. La loro uti-lizzazione si è spesso interrotta tra il 1950ed il 1960, anche nelle regioni che sonotornate alle colture estensive. Le capitoz-ze si trovano correntemente su tutti i tipi

di suolo, in particolare in certi settori deiprati dove essi costituiscono “taglisopraelevati” che mettono i germogli alriparo dal morso del bestiame.

Le siepiLe capitozze sono spesso associate a unasiepe spinosa alla base, che assicuraanche un ruolo di recinzione. Le capitoz-ze di frassino o di salice possono esseremolto produttive ad esempio nelle siepidelle pianure alluvionali o ai bordi deiruscelli. Le ceppaie di farnia che delimi-tano numerosi terreni di landa talvoltasono produttive, ma possono ancheessere alberi gracili. Per quanto riguardail faggio, il suo governo a capitozza èmolto diffuso nelle regioni dei prati argil-lo-calcarei, su suoli superficiali o moltoacidi (massiccio delle Ardenne).

Capitozza a bordo campo: l’abbandono dei tagli ha permesso alla chioma di divenire invadente

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La tecnica “convenzionale”e i suoi limiti

Gli obiettivi• Utilizzare le branche che spettano allocatario come legna da ardere (diame-tri superiori a 7 cm), pali e un tempolegna per cucinare (diametri inferiori a7 cm), pur preservando la capacità rige-nerativa del tronco, che appartiene alproprietario.

• Ridare luce alla parcella situata anord o a est della siepe per rimetter-la in coltivazione dopo qualche annodi prato temporaneo, nelle regioni incui si effettua la rotazione tra prati ecolture.

Il turno varia da 8 a 15 anni a secondadelle specie e del vigore di crescita (1,2e 3). A fine turno il folto è ripulito aipiedi dell’albero e i rami sono posati aterra (4). Oggi si raccoglie solo la legnada ardere (5), mentre la ramaglia è bru-ciata sul posto (1). Oltre i 15 anni lequerce ricacciano male e parecchie diesse muoiono dopo tagli pesanti.

Indicativamente la capitozzatura richie-de 1 ora/albero utilizzando mezzi tradi-zionali (roncola) o 20 minuti con lamotosega utilizzando una forca da trat-tore come elevatore (6). Questo lavoroè considerato sempre più pericoloso,lungo e poco produttivo e l’agricoltorespesso preferisce rimandarlo fino algiorno in cui si abbatte la capitozza.

Conseguenze per l’agricoltore� Una “testa” di dieci anni di età for-nisce da 1 a 2 steri di legno, rimettendoin luce la parcella.

� A 5 anni, una capitozza ripara il be-stiame, senza troppo intralciare la cre-scita delle erbacee alla base (2).

� A 6, 9, 12 anni, variabili a secondadella specie, la chioma offre un buonriparo al bestiame, ma le sue brancheproiettano ombra sull’appezzamentoper 5-10 m.

Partie 2 : Entretenir des haies

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86 Conseguenze per il territorio� Le capitozze costituiscono unaspetto caratteristico di numerosi pae-saggi rurali europei. Le capitozze piùvecchie diventano delle autentichesculture viventi molto apprezzate,spesso disposte lungo i sentieri. Le piùvecchie querce europee sono spessovecchie capitozze.

� Queste pratiche di taglio ruralesono sempre più spesso consideratecome brutali, “mutilanti”, dal gran pub-blico e anche da alcuni degli stessiagricoltori.

� L’interruzione del turno causa alberiinvadenti che diventano presto o tardiinadatti al bordo di un campo o, come èfrequente, a uno spazio urbanizzato.

Soluzioni alternative

Gli obiettivi• Ritardare l’abbattimento per ragionipaesaggistiche, ambientali, o per postici-pare il cantiere.• Limitare il volume della chioma chefa troppa ombra, e che rende fragilel’albero nei confronti della siccità edelle tempeste.

La tecnica• Tagliare alcuni rami più fastidiosi per ilpassaggio dei macchinari (6) per ritarda-re l’abbattimento (caso più frequente), oper ripristinare una chioma piena (7).Calcolare da 5 a 10 minuti per albero conla motosega lavorando portati sullapedana di un trattore (6).• Taglio classico (4): è possibile se lebranche sono ancora sufficientementegiovani o al contrario destinate in ognicaso al taglio. In un sito particolarmentesensibile, si potranno conservare i tron-chi cavi ancora per qualche anno comeriparo per la fauna. Necessita 10 minutiper albero lavorando con l’aiuto di unapedana elevatrice (10).• Tagliare ad un “secondo piano” (8) perripristinarne la produttività (9).Attenzione: le capitozze di frassino spes-so deperiscono se le si lascia diventaretroppo ampie.

Conseguenze per l’agricoltore� Nella maggior parte dei casi, l’alberopuò essere conservato e non sarà piùinvadente per parecchi anni.

Conseguenze per il territorio� Solo il turno tradizionale garantisceuna certa longevità. Le alternative appor-tano un soddisfacente prolungamento

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

della vita dell’albero per 10 o 20 anni,dopo i quali usualmente deve cadere altaglio. Sarà impossibile tagliare l’insiemedelle branche senza mettere in pericolola sopravvivenza dell’albero, essendoesse divenute troppo grosse.

Condizioni di diffusione in Europa

Queste tecniche sono localmente prati-cate in tutta Europa ma non sono l’obiet-tivo di alcun sostegno tecnico né finan-ziario. La loro diffusione permetterebbedi accordare un prolungamento diqualche decennio alla scomparsa dellaforma più antica e più universalmentediffusa di albero rurale.

Il loro obiettivo guadagna in credibilitànel momento in cui si tiene conto del ri-spetto dell’albero e delle condizioni dilavoro dell’operatore; quando un entepubblico sovvenziona l’acquisto di unapedana elevatrice destinata a un diparti-mento comunale, un’autorità stradale ouna cooperativa agricola, è l’occasioneper esso di proporre (o di imporre?) unaformazione agli utilizzatori dei mezzi.

Per maggiori informazioniContatti: Ambrosie Bécot, Yves Gabory,Thomas Schmutz (rif. Allegato 3).

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Hüttener Berge (D):taglio meccanizzato dei knicks

Il paeseIl parco naturale delle colline di Hütten,“Hüttener Berge”, è situato a Est delloSchleswig Holstein in una zona di rilievipoco elevati (massimo 106 m) formatadalle morene terminali dell’era quaterna-ria; la piovosità è di 700 mm all’anno. Isuoli sono poco fertili, spesso in penden-za, condotti piuttosto estensivamente.Essi sono soprattutto coltivati (63% acolza, grano, orzo), il resto a prato oppurea mais destinato all’insilamento. La ge-stione media conta 82 ha e 48 vacche.

Le siepiLa densità è di 8,3 km per 100 ha. Lamaglia è dunque di 5,8 ha. La siepe tradi-zionale, chiamata “knick” o “Sallhecke”, èstata stabilita nel 18° sec. su terrapienierbosi per recintare i campi e per perime-trarli in seguito ad una riforma agraria(Verkopplungsgesetz). Il termine “knick”che significa “piegato”, fa riferimento allapratica tradizionale di appiattimento.

Va notato che non lontano da là, nel sud-ovest del paese, più di 10.000 km di siepifrangivento sono state piantate tra il1955 e il 1990 nel quadro del “ProgrammaNord” per costituire un tutt’altro tipo dipaesaggio.

La tecnica “convenzionale” ed i suoi limiti

Gli obiettivi• I knick sono tradizionalmente tagliati aceduo ogni 10-15 anni con un taglio rasoal suolo (1). Molti di essi hanno un ruoloantierosivo.

Conseguenze per l’agricoltore� Il taglio aveva un duplice obiettivo: dimanutenzione e di raccolta. Essendo sor-passato il secondo, il legno tagliato èmantenuto intatto. Era in uso bruciarlosul posto, ma l’abbruciatura è statarecentemente proibita nella Regione.

� Qualche agricoltore commissiona unterzista per il taglio; il lavoro è ben fatto,ma il bilancio economico è in perdita.

(1) © J. Eigner

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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Conseguenze per il territorio� I knick sono protetti da apposite leggidel 1963 e del 1993 (Landesnaturschutz-gesetz). Un decreto del 30/8/1996 disci-plina la loro regolare gestione in nomedel paesaggio e della biodiversità, manon è risolutivo per la questione dellaloro manutenzione.

La soluzione alternativaUn programma europeo Leader (1999-2001) mira a valorizzare la biomassa pro-dotta da questi 2.500 km di cedui per ilriscaldamento collettivo di 406 alloggi(acqua calda compresa), sulla base di 5,5km di knick per caldaia.

Il “Maschinenring”, responsabile del pro-getto, è un gruppo di cooperative agrico-le che effettua dei lavori e gestisce alcunefasce comunali inerbite. Alcuni imprendi-tori hanno acquistato una testa abbatti-trice equipaggiata di cesoie idrauliche,montata su un trattore . La cooperativariceve un cofinanziamento di 1 € /m perogni siepe tagliata dalla Regione delloSchleswig Holstein e dall’Europa; essaripaga gli imprenditori in proporzione alletonnellate di cippato consegnato.

È l’ufficio della protezione della naturadello Schleswig Holstein che controlla itagli effettuati.

La testa abbattitrice (2) taglia diametrifino a 35 cm. Così equipaggiata, essa per-mette di affastellare i polloni e di alli-nearli a terra per facilitare la raccolta almomento della cippatura. Il mezzo pro-cede a circa 65 m/h, la velocità è variabilecon l’età delle branche.Il cantiere di cippatura è costituito da untrattore, da una cippatrice e da un insie-me trattore-rimorchio equipaggiato conruote larghe.

Conseguenze per l’agricoltore� L’agricoltore cede tutto il legno incambio di un taglio realizzato dall’impre-sa. Prendiamo l’esempio di un agricolto-re che ha 4 km di knick pronti per il taglio:con mezzi classici (motosega, ecc.)

impiegherebbe circa 50 giorni per iltaglio della siepe e circa 100 di raccoltasull’area di raccolta del legno.� Questo cantiere meccanizzato evitaquesti tempi di lavoro e permette diammassare 600 msteri invece di 400, inquanto i mezzi permettono di cippareanche la ramaglia.

Conseguenze per il terzista� L’impresa è remunerata con la vendi-ta del legno cippato. Il costo del lavorodell’impresa è valutato 66 € /h, e la pro-duttività media è di 150 m³ di legno cip-pato per km di knick.� La caldaia esige una qualità di legnocippato che non permette di valorizzare lostrato arbustivo frequente nelle siepi(biancospino, rovo).� L’approvvigionamento è continuotutto l’anno, ma la qualità varia con lastagione e la piovosità.� Ogni aumento del prezzo del gasoliominaccia la redditività del cantiere.

Conseguenze per il territorio� L’obiettivo, effettuando un taglioogni 10-15 anni, è di gestire i 2000 kmdi knick regionali con un cantiere di160 km ogni anno, cioè circa 230 knickogni anno.� La caldaia di Domsland paga il cippa-

(2) © J. Eigner

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to sulla base di 13,8 € /MWh1.� Questa filiera meccanizzata dovrebbetenere più in considerazione gli aspettiambientali e paesaggistici nei piani diabbattimento. Dall’esperienza dell’anno2000 sono state tratte alcune regole, cheper la maggior parte generano ulterioricosti per l’imprenditore:- evitare di gestire nello stesso tempotutti i knick dello stesso comune;- conservare qualche albero ad alto fusto;- evitare di tagliare solo gli alberi, inquanto si favoriscono le specie arbustivemeno produttive;- quando la macchina non arriva a taglia-re sufficientemente basso, effettuare unaripresa di taglio a mano con la motosega.

Si è preso in considerazione di organizza-re dei corsi di formazione presso gliimprenditori.

Condizioni di diffusione in EuropaQuesto taglio meccanizzato può esserepreso in considerazione nelle regionidove il modello dominante è la siepe-ceduo a corta rotazione, su terrapieno o alivello del suolo. Esso sembra particolar-mente adatto nelle Ardenne dove l’usocorrente è di tagliare a 1,5 m di altezzaper preservare il ruolo di recinzione dellasiepe.

Questo tipo di cantiere rimane assai raroin Europa. Questo esempio apre dellereali prospettive per le caldaie collettivee perfino per rifornire caldaie individualia biomassa legnosa.

Se si prende come unità di misura il MWhconsegnato alla caldaia, cioè concreta-

mente 295 kg di biomassa secca (25% diumidità) o, in volume, 1,4 MAP (m³ appa-renti di cippato), l’imprenditore riscuote13,8 € , un prezzo prossimo a quello delmercato per questo materiale2, al quale siaggiungono da 7,7 a 10,2 €/MWh percoprire costi addizionali di una prove-nienza più costosa.

Se si prende come unità di misura il kmtagliato di knick della rete, i suoi 8 MWh dilegno (tagliato, cippato, consegnato) equi-valenti a 1.478 € /km, non coprono i costidi 2 giorni di cantiere meccanizzato.Occorre aggiungere il rimborso di 1.023€ /km a titolo di manutenzione del paesag-gio.

Una tecnica economica e ancora più rapi-da è stata impiegata da Hedeselskabet(DK) nel luglio del 2000 per pulire 50 kmdi siepe di ceppaie lungo una stradamolto frequentata. Una cesoia idraulica(spear-head) permette di far avanzare ilcantiere a 2-3 km/h, tagliando ad 1 m dalsuolo, il che evita di far correre dei rischiai piedi dei potatori. Nei giorni seguenti,le branche sono asportate verso una piat-taforma di cippato situata a qualche kmcon l’aiuto di grossi camion forestaliequipaggiati con un rampino e con 1-2cassoni da 40 m³.

Per maggiori informazioniContatti: Thomas Schmutz, HerrGottfried, A. Bretschneider, Bernard deVulpillères (rif. Allegato 3).

(1) 1 MWh = 860 000 kcalh = 246 kg di legno(2) il cippato derivato da processi industriali dellegno è consegnato agli impianti di riscaldamen-

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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Lo scopo Gli alberi delle siepi sono stati massicciamente piantati tra il 1840 ed il 1940 per forni-re materiale da costruzione, fuoco e altri prodotti (castagne, nocciole, frutti) all’econo-mia rurale. La loro naturale e vigorosa capacità rigenerativa è generalmente ancoraincoraggiata dai coltivatori nei paesi del faggio e del frassino. Nei paesi della quercia edell’olmo, spesso più orientati verso le colture agronomiche, questi alberi sono in findi vita e senza prospettive di rinnovamento.

L’alto fusto:turni da 30 a 150 anni

Interventi Turno di Costo Costo Referente

frequenza unitario annuale dei costi

per km per km

PIANIFICARE la gestione dei propri alberi

Piano di gestione per 4 km di siepi: progettazione, 30 anni 438 x 15 x Francia3 giorni con un consulente; seguito annuale a152 € /anno per 4 anni.

PIANTARE una nuova siepe

Un filare di alberi e d’arbusti che a maturità 50 anni 3 811 x 76 x Franciacomprende un albero ogni 10 m

Un frangivento denso su tre file, modello danese. 50 anni 9 604 x 192 x DanimarcaImpianto 6.555 € + manutenzioni 4 x 762 €

ARRICCHIRE una siepe degradata

Impianto a buche di un filare di alberi, ogni 20 m 50 anni 1 220 x 24 x Francia

Taglio e ripulitura ogni 6 m attorno ad un 50 anni 915 x 18 x Franciagiovane getto cresciuto naturalmente. 4 volte in 20 anni (1,52 € per intervento e per albero)

Riempire 100 m di buche in 1 km di siepe 30 anni 1 296 x 43 x Regno Unitodegradata (modello inglese a 12.958 € /km)

ABBATTIMENTO

1 albero vecchio ogni 20 m. Abbattimento, sramatura, 50 anni 3 735 x 75 x Francia

bruciatura della ramaglia sul posto (75 € /albero)

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Intervenire sugli alberi è necessario perle seguenti ragioni:

Allevamento: • Conservare un albero ogni 20-50 m perriparare il bestiame dal sole.

Coltivazione:• Costituire frangivento d’alberi fitti (1ogni 3-10 m) nei settori molto ventosi(Jutland).

Meccanizzazione: • Contenere la larghezza delle branchelungo i campi, i sentieri, le strade, contagli frequenti fino a 5 m di altezza, e taglimeno frequenti oltre i 5 m.

Paesaggio: • Con diradamento progressivo conser-vare e rinnovare sia dei bei alberi isolatinelle siepi (1 ogni 20-50 m), sia dei beifilari d’alberi (1 ogni 3 m in età giovanile,poi 5 m, poi 10-12 m a maturità).

Qualche ordine di grandezza constatato

Le operazioni di pianificazione, utilizza-zione e impianto rappresentano degliinvestimenti. Noi abbiamo arbitraria-mente considerato che alcuni di questiinterventi potevano essere ammortizzatiin 30 anni, durata media della carriera diun agricoltore, o sopra i 50 anni se si trat-ta di azioni a più lungo termine.L’interesse è di constatare le differenzetra diversi tipi di pratiche selvicolturali,fra le quali alcune possono essere costo-se quanto la gestione corrente dellasiepe.

Molti di questi alberi sopravvivranno maci sarà probabilmente un cambiamentodi generazione, e dunque di metodi dilavoro. Gli eredi fanno spesso nuove scel-te di conduzione del fondo, dove gli albe-ri rientrano in una differente logica digestione e di manutenzione.

Le voci più costose: - impianto di nuovi alberi invece chefavorire la rinnovazione naturale (quandoesiste);- posa delle recinzioni di protezione, iprimi anni, lungo i pascoli;- piantare o abbattere, senza idee precisené del valore degli alberi né di quello delloro legno.

IeriSi interveniva più volte all’anno sui gio-vani alberi.

OggiChe si tratti di impianto o di rinnova-mento, si cerca di non oltrepassare i 4-6 interventi per educare un giovanealbero.Malgrado numerosi sforzi in Francia edin Danimarca, i nuovi metodi di lavorohanno poco impatto sugli agricoltori.

DomaniDitte specializzate nella gestione deglialberi delle siepi potrebbero fare lemanutenzioni e rinnovare gli impiantilineari maggiori su un’ampia scala di pia-nificazione. I primi tentativi, soprattuttodanesi, non hanno ancora trovato unbuon sviluppo.

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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Mantenimento di unacorretta densità nellasiepe

Jütland (DK):diradamento dei frangivento

Il paeseL’ovest dello Jütland, dove i terreni sonoparticolarmente sabbiosi e il clima moltoventoso. Una gestione copre frequente-mente 100 ha; le parcelle di circa 8 ha for-mano una maglia regolare; esse sono col-tivate a rotazione cerealicola (colza opiselli/grano/orzo), con rendimenti dicirca 70-80 quintali di grano, auto consu-mato dall’allevamento suino. Qualchecoltura speculativa apporta un guadagnoaggiuntivo: barbabietole, patate. La pres-sione fondiaria è forte sia sui terreni edi-ficabili che su quelli agricoli, ma ancheperché l’allevamento è limitato dallesuperfici coltivabili; 1 ha è spesso valuta-to 10.750 € (80.000 DKK).

Le siepiUn’azienda di 100 ha gestisce da 6 a 10km di siepi. Le parcelle sono sistematica-mente perimetrate da frangivento che si

sono dimostrati indispensabili alla finedel 19° secolo al momento della messain coltura di queste vecchie terre, in par-ticolare a Ovest dove i terreni sono piùsabbiosi. Senza il riparo degli alberi, peresempio, la semina delle barbabietolepuò fallire. Non ci sono recinzioni. Questiinterventi riguardano siepi di parecchiefile, con forte densità iniziale, con un’etàvariabile tra 6 e 25 anni.

La tecnica “convenzionale” e i suoi limiti

Gli obiettivi• Favorire la crescita degli alberi ad altofusto, eliminando le biforcazioni manmano che la siepe cresce.• Assicurare un frangivento efficace inmeno di 10 anni con l’aiuto di specie arapido accrescimento (salix sp., Alnus gluti-nosa, …) e continuare in seguito con unfrangivento più alto e più perenne per idecenni seguenti.

• La compagnia Hedeselskabet proponeun programma di diradamenti progressi-vi realizzati approssimativamente ogni 6anni tra i 5 ed i 25 anni di una giovanesiepe, realizzati dagli stessi agricoltori, oda un’equipe professionista, pagata

Banda boscata di 3 anni in Danimarca: gli alberi “accompagnatori” chesuperano la siepe vanno prontamente diradati. © J. Madsen

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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direttamente dall’agricoltore. Schemati-camente gli obiettivi sono i seguenti:- a 6 anni dall’impianto: sugli alberi, eli-minare le biforcazioni della base con unaroncola. Gli arbusti più concorrenziali,che soffocano il loro vicino, sono tagliatia raso con cesoie a 2 mani (1), sia conceduazione (1), sia con potature al suoloper ridurre l’eccessiva crescita. Se neces-sario, un primo intervento va effettuatocon una piccola motosega (2) ; - a 12 anni: primo passaggio laterale conlame a disco per contenere la siepe entro4-5 m di larghezza, facilitando contempo-raneamente l’accesso ai taglialegna.Sugli alberi: primo diradamento deglialberi accompagnatori3 (1) (3); primapotatura degli alberi da allevare;- a 20-25 anni: 2°, 3° e 4° passaggio late-rale con le lame a disco. 2° diradamentotramite abbattimento di alberi (4).L’impresa generalmente consente al ge-store di raccogliere quanto gli interessa(5). Il rimanente è accatastato e bruciato.

Conseguenze per l’agricoltore� L’intervento è costoso, ma in questoesempio le siepi sono gestite come unelemento produttivo. Gli agricoltori inter-essati sono talvolta essi stessi cacciatori;altri sono consapevoli che così stannovalorizzando una “bella azienda agricola”ben contornata da impianti. Solo pochianni fa si diceva ancora che una fila dipatate era sufficiente a pagare le potatu-re. È meno vero da quando il prezzo dellepatate si è ribassato.� A seconda delle possibilità può effet-tuare il cantiere di taglio e ripulitura dasolo o incaricare un terzista. Depezzaturae accatastamento del legno sono compu-tati all’ora.

Conseguenze per il terzista� Il costo dell’operazione è valutato tra403 e 672 € /km (3.000-5.000 DKK) perentrambi i lati della siepe. È difficile tro-vare agricoltori disposti a pagare un prez-zo così elevato, dato che non è compen-sato dal valore del legno ricavato.� Il lavoro diventa difficile su siepi di piùdi 10 anni che non sono mai state taglia-te; è più rapido se l’intervento è precedu-

to da un taglio laterale meccanizzato.� Concretamente, Hedeselskabet for-nisce questo servizio in un raggio diqualche km attorno ai loro impianti sularga scala. Un avviso è inviato via postaagli agricoltori che potrebbero essereinteressati. La prestazione tende a valo-rizzare le squadre di lavoro anche quandole condizioni climatiche interrompono icantieri di impianto (terreno gelato, piog-ge intense), effettuando allora lavori diripulitura.

Conseguenze per il territorio� Microclima; terreni privati attorno afattorie riconvertite in abitazioni; ricchez-za cinegetica.

AlternativeDal 1990 Hedeselskabet realizza anchedimostrazioni invernali per incitare gliagricoltori a realizzare queste ripuliture,ma la risposta non è ancora soddisfacen-te.

Condizioni di diffusione in EuropaAnche se queste operazioni sono lontaneda essere ampiamente diffuse, il sistemaproposto da Hedeselskabet è, a nostraconoscenza, l’unico tentativo europeo dipianificazione di questo tipo di interventiin territorio rurale.

La messa in opera di questi cantierinecessita di avere in carico un grannumero di siepi. Questo perché alcuniesempi di gestione pianificata esistonoper le siepi lungo le strade. Questo mododi intervenire potrebbe interessarenumerose collettività che hanno fattol’inventario delle siepi del loro paesaggioe che non potranno “proteggerle” effica-cemente senza l’aiuto di contributi allagestione.

Per maggiori informazioni Un video in danese, rif. Bibliografia.Contatti: Bernard de Vulpillères, JesperMadsen, Helge Knudsen (rif. Allegato 3).

3 Lo schema di impianto danese fa un largo affidamento suquesti alberi accompagnatori, che sono specie pioniere con ilruolo temporaneo di occupare in poco tempo i vuoti della siepe.

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Reimpianto nei trattilacunosi della siepe

Midlands (UK): reimpianto neitratti lacunosi della siepe

Il paeseLe pratiche descritte in questo esempioriguardano l’insieme delle regioni adallevamento da carne della GranBretagna; i principali esempi di seguitocitati provengono dalle Midlands.

Le siepiSi tratta di siepi-recinzioni per i bovini espesso per gli ovini.

La tecnica “convenzionale” e i suoi limitiGli obiettivi• Risparmiare tempo.• Assemblare appezzamenti vicini.• Possono coesistere numerose situazioni:- L’assenza di gestione: oltre i 10-20 annila siepe non potata cresce disordinata-mente, alcune specie scompaionomentre altre diventano filate, la siepe sisguarnisce alla base e si creano delle

interruzioni. Anche se tagliate di nuovo, ibuchi permangono.- Danni da bestiame: per pascolamento.Con il calpestio i bovini allargano i buchie distruggono tutto lo strato basale.

Conseguenze per l’agricoltore� Deterioramento rapido della siepe apartire dai buchi, per calpestio degli ani-mali e quindi rottura dei germogli.� Nel buco si sviluppa rapidamente unavegetazione pioniera indesiderabile:rovo, sambuco.

Conseguenze per il territorio� Scomparsa di un patrimonio di siepiche appartengono al paesaggio inglese.

L’alternativaL’estate precedente l’impianto:- diserbo totale del tratto da rinnovare; - taglio pesante della siepe per ridurre ilsuo volume da una parte e dall’altra delbuco per dare luce alle giovani piante;- preparazione del suolo con un aratro adisco, più vangatura profonda con unescavatore . Se necessario incorporare delletame maturo.

Siepe degradata dal calpestio degli animali (Loira, Francia). © V. Tourret

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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All’impianto: - impianto di un miscuglio di semenzalialti 40-60 cm. Utilizzare da 6 a 8 pianteper metro ripartite su due file distanziatedi 30 cm;- posa della pacciamatura: corteccia, filmplastico …;- se necessario, posa di protezioni controi conigli;- posa di una recinzione per impedirel’accesso del bestiame.

I primi anni:- diserbo complementare (obbligatorio inassenza di pacciamatura);- irrigazioni in caso di periodi siccitosi;- risarcimento delle piante morte.

Conseguenze per l’agricoltore� Il costo e il tempo necessari sonoelevati.

Conseguenze per il territorio� Restauro di un patrimonio, che giu-stifica la spesa sostenuta ed il lavororichiesto per la messa in opera dei pro-grammi.

Condizioni di diffusione in Europa

Riempire i buchi nelle siepi è fondamenta-le in tutti i paesaggi delle siepi-recinzionidove ricostituirle potrebbe avere costi proi-bitivi (più di 450-600 € /ha). Questi superbipaesaggi con maglie di siepi, dedicati all’al-levamento bovino, sono duramente pena-lizzati dall’attuale crisi del settore: i 15-30€ /ha necessari ogni anno per la loromanutenzione non sono più rimborsati dalprezzo di vendita degli animali.

Una semplice recinzione per impedirel’accesso del bestiame, può essere suffi-ciente in certi casi a rigenerare la vegeta-zione con pochi costi, e numerosi alleva-tori utilizzano questa pratica. La tecnicaqui presentata, più costosa, ha il vantag-gio di garantire dei risultati.

Per maggiori informazioniCorsi a cura di AgricolturalTraining Board.The good hedge guide, opuscolo.Schede tecniche distribuite da FWAG(Farming and Wildlife Advisory Groups).Contatti: Sam Alston (rif. Allegato 3).

Siepe riceppata l’anno precedente conrisarcimento delle fallanze. © A. Gretton

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Bressurais (F):impianto di nuovi alberi nelle aperture

Il paeseLa regione del Bressurais è adiacente allarete di siepi e boschetti della Vendée,paesi di allevamento di vacche e monto-ni, dove i prati sono condotti in rotazionecon le colture agrarie. I suoli sono brunio grigi, su scisti acide, spesso poco fertili.Malgrado una pluviometria di 600 mmannui, soffrono di siccità estiva. Le colli-ne, la cui altitudine varia tra i 150 ed i 250m, ospitano numerosi bacini di riservad’acqua per l’irrigazione. Le aziende agri-cole hanno una superficie di 30-50 ha,con un carico elevato di 2 unità di bestia-me/ha spesso completato dall’alleva-mento in stalla. Un ha di prato non trat-tabile costa 1.220 € , una parcella tratta-bile supera i 1.677 € , mentre un campocon suolo profondo è quotato 2.287-3.049 € /ha.

Le siepiLa densità è di 10-15 km per 100 ha. Lamaglia delle siepi-recinzione è di circa 3ha in pianura, 1 ha su terreni in penden-

za. Sono composte di specie spinose e dialberi, con dimensioni diverse, che vannodal taglio basso squadrato fino alle chio-me allargate degli alberi.

La tecnica “convenzionale” e i suoi limitiNel momento in cui gli alberi sonotagliati per produrre legname, nel buco siinstaura una flora poco interessante:rovo, prugnolo, salice. In questi terreniacidi e secchi d’estate la rinnovazione siafferma difficilmente. Gli agricoltori sidisinteressano sempre più di questesiepi.

L’alternativaGli obiettivi• Ristabilire un minimo di produttivitàlegnosa (essenzialmente legna da ardere).• Ridonare un corretto aspetto alle siepi.

La tecnica• L’autunno prima dei lavori, con untaglio raso l’agricoltore ripulisce le suesiepi dalle specie spinose (1) e le sosti-tuisce con alberi piantati a buche.• Percorre il segmento appena tagliato e

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Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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Per buca “Cortina d’alberi” “Alberi distanziati” 150 buche/km 50 alberi/km

Diserbo meccanico pre-impianto: 230 230½ h x 300 € / ora

Scavo di buche di 1 m3 realizzato dal terzista 3 x 450 150

Piante 1,50 x 225 75

Protezioni contro i conigli 1,50 x 225 75

Impianto (messa a dimora) 4,50 x 675 225

Ripuliture e tagli di formazione 1,50 x 225 75anni 2-5

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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pianta lungo la siepe un picchetto ogni 6m, escluso al piede delle capitozze rima-nenti dove qualche pollone basale garan-tisce già la rigenerazione degli alberi.Successivamente incarica un terzista checon l’aiuto di un escavatore, dissoda unabuca attorno a ogni picchetto, circa 1 m³,su un diametro di 1,5 m in superficie(2,3). • In gennaio pianta da solo, su ogni buca,una piantina di 40-80 cm di altezza,munita di rete protettiva contro i conigli,ed effettua la pacciamatura del suoloapportando 20 cm di paglia. Utilizza pian-te di ciliegio e querce alti 0,8-1,5 m. • Nei 2-3 anni seguenti, approfitta delperiodo in cui conduce il bestiame perposizionare le recinzioni elettriche (4) eper cimare, con qualche colpo di roncolao di accetta, gli arbusti vicini che rischia-no di dominare i futuri alberi (5).• 3 anni più tardi, questi giovani alberiemergeranno dal folto della siepe (6).Occorre in seguito fare molta attenzioneal momento del passaggio del trinciasar-menti per frenare la crescita delle infe-stanti.• 12 anni dopo, giovani alberi di 5-6 m dialtezza cresceranno lungo tutta la magliadelle siepi aziendali (7).

Conseguenze per l’agricoltore• i costi possono essere ricalcolati (rif.Tabella p. 99) a seconda che si pianti unafila di alberi distanziati di 6 -7 m, o che sipersegua un obiettivo di 1 albero ogni 20m (importi per 1 km).

Conseguenze per il terzista• 15-20 buche all’ora a 38 € /h (IVA esclusa).

Conseguenze per il territorio� Questo tipo di manutenzione permet-te di riabilitare una formazione lineare a

un costo di intervento variabile tra 762 e1.982 € /km, (di cui la metà corrispondeai tempi di intervento dell’allevatore) làdove un impianto classico costerebbepiù di 3.811 € . Il risultato non è lo stessosu tutte le specie, in quanto gli stratibassi sono costituiti dalla rinnovazionenaturale della siepe sul posto; un altrovantaggio è che la manutenzione succes-siva è la stessa che per la rinnovazionenaturale e compensata dal tempo spesodall’allevatore (metà del costo totale).

� Una tale operazione necessita di unaccompagnamento tecnico il cui costo èsempre elevato all’inizio, ma che dimi-nuisce nel momento in cui queste pra-tiche, che rimangono semplici, si diffon-dono. In questo esempio, il progetto ècondotto congiuntamente da un agricol-tore-selvicoltore, e dal rappresentante diun’associazione locale.

Condizioni di diffusione in Europa

• Questo tipo di intervento è praticato unpo’ ovunque per iniziativa di qualcheallevatore che apprezza il valore dei suoialberi, ma è raramente supportato a livel-lo tecnico o finanziario. È potenzialmenteapplicabile sulle migliaia di km di siepieuropee per le quali si pone il problemadel rinnovamento degli alberi. È partico-larmente adatto alle siepi di un allevato-re lattiero (bovini, ovini) che regolarmen-te fa il giro dei suoi appezzamenti peroccuparsi delle sue recinzioni.

Per maggiori informazioni I piani di gestioni delle siepi, opuscolo.Contatti: Jacques Moreau, Thomas Schmutz(rif. Allegato 3).

Parte 2 : Gestione e manutenzione delle siepi

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Manutenzione di una siepe con barra falciante meccanica in Belgio. © V. Tourret

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Uno dei primi risultati delprogramma concertato Hedges sullesiepi in Europa è stato disottolineare tutto l’interesse degliscambi transnazionali. Con dei costidi impianto variabili da 1 a 6 inEuropa e dei modelli di gestionemolto differenti, sarebbe illusoriocercare un tipo di siepe, un modo digestire, un sistema di organizzazioneunico in Europa. La scala diriflessione si situa piuttosto allivello di un territorio, di unaregione. Di fatto, molte esperienzesono istruttive: il sistema daneseben rodato dei frangivento nelloJütland; le ricerche in corso sulmantenimento della qualitàdell’acqua nei bacini versanti diBretagna e le realizzazioni nel NordItalia; la volontà di mantenere lepratiche tradizionali di piegatura consostegno della collettività inInghilterra; la situazione particolaredelle grandi piane agricole del Nord– Est della Germania, dove ricrearenicchie di biodiversità.

Si aprono numerosi settori diricerca:

• Le siepi come fonte di reddito o diimpiego.

I piani di gestione delle siepi per unnascente mercato dell’energia dallegno nel Nord della Germania o in

Francia, sono esempi promettenti; inun altro ordine di idee, il ricorsoorganizzato ai terzisti per la gestionedelle siepi in Belgio o in Danimarcacostituisce una soluzioneinteressante.

• La mancanza di mezzi chepermettano di seguire l’evoluzionequalitativa e quantitativa di questopatrimonio.

Gli studi regolari condotti conpragmatismo nel Regno Unito sonodelle piste da seguire.

• Le contraddizioni esistenti fra idifferenti fondi di sostegnocomunitari e la loro traduzione nellepolitiche nazionali, che favorisconoper alcuni i nuovi impianti là dovealtri incentivano all’espianto le siepiesistenti.

L’Europa sovvenziona già molto lesiepi, con la prospettiva delsostegno alle politiche agricole, equesti finanziamenti meriterebberodi essere meglio valutati pereliminare tali contraddizioni.

• La contraddizione fra le regoledella libera concorrenzacommerciale e la necessità affermatadi favorire le piante di origine locale.

Una prima risposta è data dallarealizzazione di vivai specializzati in

Conclusione

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Danimarca e in Italia a supporto dispecifiche tecniche d’impianto.Il rinnovo dell’interesse per le siepinon è una forma di nostalgia per ilpassato, ma una richiesta forte daparte della collettività e una fonte diimpiego. È indispensabile conosceremeglio i punti deboli e sviluppareargomenti più persuasivi per gliagricoltori per conciliare l’impianto ela manutenzione di siepi, frangiventoe bande boscate, con un’agricolturamoderna, e così farli accettare.

Tutti i partner del progetto sonoconcordi nel dire che sono leiniziative individuali degli agricoltoriche permetteranno di preservarequesti paesaggi boscati ricchi eoriginali. La collettività ha di sicuroun ruolo di sostegno, ma non devenecessariamente finanziare tutto.

Tutti questi settori di progressopotenziale richiedono delle ricercheche coinvolgono più discipline, inagronomia, in ecologia delpaesaggio, in sociologia ecomunicazione; la collaborazione dicompetenze molto diverse,dall’assistenza tecnica sul campo alpersonale politico, il tutto su scaledifferenti, dalla parcella al territorio!Tanto vale dire l’importanza diorganizzare e federalizzare tuttequeste azioni.

I mezzi di animazione messi in operaa sostegno di queste azioni sonofragili. Il sito web realizzatonecessita di un finanziamento chedeve essere assicurato per più annial fine di garantirne ilfunzionamento. Fare ampiamenteconoscere i risultati di questa azionee riunire le informazioni paese perpaese richiederà un maggior numerodi scambi nazionali.

I partner del progetto Hedgessperano che la rete che hannocostituito continui a crescere comeun mezzo focale per future iniziative,e possa appoggiarsi su una strutturaperenne, un centro di risorsecomunitarie sulle siepi, i cuiobiettivi sarebbero:

• Compilare, pubblicare e distribuireinformazioni sulle siepi.

• Organizzare incontri a scalaeuropea e favorire gli scambi.

• Stimolare e condurre azioni diricerca, appoggiandosi su organismiesistenti di ogni paese, di essere indefinitiva l’organismo di consigliofederale sulle siepi in Europa, perriunire le iniziative private e chiarirele politiche pubbliche. Il progettoHedges termine, ma l’azionecontinua!

Plantation et entretien des haies en Europe

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Antiche siepi-recinzionidense (A)Nei primi secoli della nostra epoca, l’in-sieme siepe-fossato, che permette dibonificare il suolo, sembra affermarsinell’Europa occidentale come unmodello di conduzione dello spazioagricolo avendo probabilmente funzionidi recinzione dei campi e di difesa mili-tare. Alcune sponde sono coperte d’al-beri e d’arbusti; il legno non manca inquanto si dissoda ancora la foresta. Irecinti degli ovini, realizzati intreccian-do i rami su paletti, ispireranno le tec-niche impiegate più tardi al momentodelle maglie boscate.

In Inghilterra e altrove queste siepi-stec-cati si moltiplicano a partire dal XVIIsecolo, con la recinzione che trasforma ilpaesaggio in un mosaico di “gabbie” perl’allevamento delle bestie. I divisori sonocomposti da siepi da 1-3 strati, spesso diuna sola specie: biancospino, corniolo,acero campestre. Si pianta fitto, a inter-valli di meno di 30 cm per assicurare l’im-penetrabilità dei vitelli e degli agnelli. Lagestione degli arbusti privilegia il turnodel pollone per conservare questa den-sità alla base pur fornendo fascine dilegna per la cucina. A questo scopo, siimpedisce alla siepe di crescere e siintrecciano i rami ogni 10 anni, sia conpiegatura, sia per schiacciamento, parti-colarmente quando si tratta di specieforestali (faggio, olmo, frassino). Questimodelli sono tuttora praticati. Si sononaturalmente diversificati con specie

apprezzate, o indesiderabili come il sam-buco che si installa nelle aperture dellasiepe.

Le siepi produttive deisecoli 18° e 19° (B)Le riforme agrarie introdotte in tuttal’Europa occidentale, dalla Danimarcaalla Francia, privatizzano i terreni in pic-cole proprietà in un’epoca in cui esplo-dono le richieste di legno da energia, inseguito allo sviluppo delle fucine, dellevetrerie e dell’urbanizzazione. I diritti dilegnatico e di pascolo in foresta sonolimitati e il legno diventa un bene diprima necessità: fascine per cucinare (inparticolare pane e cibo a base di maiale),tondelli per il riscaldamento, putrelle perla costruzione.In qualche decennio, vari milioni di km diquesti nuovi confini di proprietà si copro-no di una foresta lineare, a rotazionebreve, con i suoi schemi tecnici ed il suosistema complesso di diritti di uso dellegno delle siepi. Si piantano sempre lespecie citate in precedenza, ma nei paesidi piccole proprietà fondiarie, dove glianimali allevati sono pochi, si piantanoprioritariamente specie produttive, gesti-te con il turno della grossa pertica,tagliate ogni 8, 15 anni o più; questa pe-riodicità era generalmente legata alladurata delle locazioni agricole nellaregione. Localmente, le siepi erano presein considerazione anche in ragione dinumerose altre funzioni, come la produ-zione di foraggio in estate (frassino eolmo). Una stessa quercia poteva essere

Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

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Allegato 1 I modelli storici di

impianto e digestione in Europa

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governata a capitozza, a sgamollo, aceduo.Spesso trascurate a partire dal 1960,queste siepi hanno possibilità di futurose le ceppaie sono ancora vigorose: fag-gio, castagno, frassino, olmo, etc.Purtroppo non è il caso della quercia,una delle specie principali, il cui ringio-vanimento diventa impossibile dopo unperiodo di abbandono.

Le siepi frangiventotra il 1870 ed il 1970 (C)Alla fine del XIX secolo i Danesi mettonoa coltura ampi territori ventosi e perquesto li suddividono a scacchiera, pian-tando una maglia di frangivento di abeterosso. Si costituiscono associazioni loca-li di piantatori; essi propongono pro-grammi, mentre la messa in opera è assi-curata dalla società dei Landes, un’im-mensa cooperativa che pilota la conqui-sta di queste terre. La gestione di questarete non si è mai interrotta. Il ringiovani-mento di queste maglie di resinose èproblematico. A partire dal 1970, c’è statauna svolta verso l’utilizzazione sistemati-ca di latifoglie.

In Italia, alcune paludi furono bonifica-te durante gli anni ’30. Dopo esserestate risanate, le pianure furono qua-drettate di maglie di pioppo cipressi-no. Questi impianti si sono interrottidopo il 1945.

In Francia, dove l’esposizione al vento èminore, i soli programmi di una certaentità riguarderanno le reti di cipressiche proteggono le parcelle orticole e frut-ticole della valle del Reno. Queste siepimonospecifiche sono vittime, da moltidecenni, dell’attacco di un cancro specifi-

co, che porta a sostituirle con il pioppocipressino, che ha una vita più breve, ocon specie miste.

Declino dei modelli di gestione apartire dal 1960Il turno della grossa pertica è spessointerrotto, nonostante la comparsadella motosega tra il 1965 ed il 1970.Le siepi occupano volume, e lebranche si ingrossano per mancanza dimanutenzione. Il turno breve di taglioricompare nel 1975 con un nuovoattrezzo, il trinciasarmenti. Gli agricol-tori devono affrontare siepi trascuratedai loro predecessori spesso anche da20 o 30 anni.

Le siepi campestri dopo il1980 (D)Nuovi impianti compaiono, compostiesclusivamente di latifoglie, consideratemaggiormente adatte al paesaggio, bio-logicamente più diversificate e più flessi-bili da gestire.

Essendo state trascurate dalle conduzio-ni agricole negli ultimi 30 anni, le siepihanno potuto beneficiare di numeroseinnovazioni che le rendono più facili dapiantare e da gestire.

Gli impianti di questi ultimi 25 annihanno costituito un vasto terreno di spe-rimentazione a grandezza reale in mate-ria di consociazioni di specie. Le speciepiù aggressive, le più socievoli, le piùtimide, possono ora trovare un posto aloro misura nelle sequenze proposte. Larisposta alla ceduazione è oggi meglioconosciuta.

Annexe 1

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

Alcune specie largamente utilizzate nelle siepi europee

Specie (nome latino) Ripartizione Interessi e usi

Acer campestre Ieri: numerose forme: intrecciatura, in Italia maritatoalla vite, ceppaie, filari. Principali periodi storici diimpianto: A, B, D.

Oggi: sempre molto utilizzato nelle regionieuropee calcaree.Frangivento monospecifici.

Fauna flora: api, insetti, grossi uccelli.

Alnus glutinosa, - Abbondante: Ieri: legno per parquet, per rivestimenti (A. incana, A. cordata) Danimarca. (es: ville Venete).

Principali periodi storici di impianto: B.- Presente: Italia. spontanea.

- Locale: Francia, Oggi: uno dei principali alberi “accompagnatori”Regno Unito. per i primi 20 anni della siepe.

Inevitabile nei rimboschimenti di riva. Facile da potare.

Fauna flora: uccello specifico: il lucherino degli ontani.

Betula verrucosa - Locale: Germania, Ieri: principali periodi storici diFrancia, Regno Unito. impianto: B, D.

Carpinus betulus - Abbondante: Ieri: ceppaie per la produzione di legna da ardere.Francia Principali periodi storici di impianto: B, D.

- Presente: Oggi: in consociazione.Germania, Italia. Buon rinfoltimento in siepi semipersistenti.

- Locale: Fauna flora: funghi alla base. AssociatiDanimarca. all’acero per ospitare insetti ausiliari della vite.

Castanea sativa - Abbondante: Ieri: specie planiziale principale in ceppaie: pali,Francia. pertiche, barili, reputato buon legno per carpenteria,

vimini. Piegatura morta nelle interruzioni della siepe. Frutti (spesso innesti) per uomo e maiali.Principali periodi storici di impianto: B, D.

- Presente: Italia. Oggi: pali per recinzioni. Frutti poco adatti in città.Numerosi vecchi alberi notevoli. Problemi di cancro.

- Locale: Regno Unito Fauna flora: funghi alla base.

Cornus sanguinea, - Presente: Ieri: legno per attrezzi: barre di comando.C. mas Regno Unito, Principali periodi storici di impianto: A, B, D.

Germania,Francia, Italia. Oggi: buon rinfoltimento, talvolta invadente (Italia).

Bei colori autunnali.- Locale:

Danimarca. Fauna flora: frutti ricchi in lipidi, preziosi per imigratori.

Corylus avellana - Abbondante: Ieri: legna da ardere. Arbusto tartufigeno.Germania, Francia. Principali periodi storici di impianto: A, B, D.

- Presente: Oggi: rami ricadenti: belle volute a bordo dei campiRegno Unito, Italia. e dei sentieri, ma difficile da riceppare.

Stabilizzazione dei pendii.

- Locale: Danimarca. Fauna flora: api: nutrimento di avvio in primavera.Nutrimento d’inverno, nidificazione per piccoli mammiferi. Protezione dei nidi contro i predatori.

Alcune specie largamente utilizzate nelle siepi europee

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Annexe 1

Specie (nome latino) Ripartizione Interessi e usi

Crataegus monogyna, - Abbondante: Ieri: 1° specie per le recinzioni, delimitante i confini.C. laevigata Danimarca, Fasciname per legna da cucina. Principali periodi

Regno Unito, storici di impianto: A, B; spontanea.Germania, Francia, Italia. Oggi: impianto regolamentato a causa del colpo di

fuoco batterico (Francia).

Fauna flora: apporta un notevole quantitativo dibacche per i migratori.

Cupressus macrocarpa, - Locale: ieri: frangivento. Interi reticoli di siepi in riva alC. sempervirens, Francia, Italia. mare, nella valle del Rodano (Francia), nelle bonifichecupressocyparis leylandii (risanamento delle paludi verso il 1935 in Italia). e Thuja Legno per mobilifici, da tornio. Principali periodi

storici di impianto: C.

Oggi: siepi impenetrabili di delimitazione dei confiniattorno ai giardini. Attenzione al loro aspetto di“cemento verde”. I cipressi sono attaccati da un cancro.

Euonymus europaeus - Presente: Ieri: legno molto duro (ingranaggi). PrincipaliRegno Unito, periodi storici di impianto: D, spontanea.Danimarca.

Oggi: impianti in consociazione.- Locale:

Francia, Italia. Fauna flora: poco usato.

Fagus sylvatica - Abbondante: Ieri: usi simili al carpino bianco (a volte confusi).Francia. Specie esclusiva in certe regioni di collina umida,

spesso su argini o scarpate. Numerose forme:appiattimento e intrecciatura. Frutti per i maiali. Principali periodi storici di impianto: A, B, D.

- Presente: Oggi: belle siepi basse e dense.Regno Unito,Germania. Fauna flora: riparo per gli uccelli.

Nutrimento invernale.

Fraxinus angustifolia - Abbondante: ieri: principali periodi storici Danimarca, Francia. di impianto: A, B, D.

- Presente: Regno Unito.

- Locale: Germania, Italia.

Fraxinus excelsior - Abbondante: Ieri: foraggio, legno da opera e da riscaldamento.Danimarca, Francia. Numerose forme: capitozze. Specie

talvolta esclusiva nei rimboschimenti delle vallate- Presente: umide, dei prati d’altitudine. Principali periodi storici

Regno Unito. di impianto: A, B, D; spontanea.

- Locale: Oggi: rimpiazza spesso l’olmo (Danimarca e Francia). Germania, Italia. Attenzione: attira i calabroni.

Ilex aquifolium - Presente: Ieri: siepi dense, basse o medie tradizionali.Regno Unito, Branche a spazzola. Principali periodi storiciFrancia. di impianto: A, B.

Oggi: in consociazione, crescita lenta.

Fauna flora: nidi. Bacche d’inverno.

Ligustrum vulgare - Presente: Ieri: principali periodi storici di impianto:Regno Unito, A, D; spontanea.Germania,Francia. Oggi: rinfoltimenti, collegamento strutturale.

Bacche nocive per gli uomini.- Locale:

Italia, Fauna flora: fiori per le api. Nidi. Danimarca. Bacche tardive.

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Specie (nome latino) Ripartizione Interessi e usi

Pinus nigra, - Locale: Ieri: bande boscate (Breckland, Est del Regno Unito).P. sylvestis, Francia, Italia, Frangivento monospecifico. Tipico nei monti P. pinea Danimarca, dell’Italia centrale. Principali periodi storici

Regno Unito. di impianto: C.

Oggi: frangivento in consociazione (Regno Unito)o monospecifico (Germania dell’Est).Siepe da lottizzazione (Francia).

Fauna flora: dormitori, nidi.

Platanus - Abbondante: Ieri: filari a bordo strada (tra l’altro per fornireItalia. l’esercito in materiali). Principali periodi storici

di impianto: D.- Locale:

Francia. Oggi: cedui molto produttivi lungo le rive (Italia).Buon controllo delle erbacee.

Fauna flora: scarso interesse ecologico.

Populus nigra, - Abbondante: Ieri: filari per legno da opera su terreno fertile. P. italica Italia. Frangivento nel Sud-Est dell’Inghilterra, nella valle

del Rodano (Francia) (P. italica); in riva al mare (Italia,- Presente: con P. canescens, P. alba). Capitozze nel nord Italia.

Regno Unito, Funghi alla base: pleurotus (Paludi diFrancia. Poitiers, Francia). Principali periodi storici

di impianto: C.- Locale:

Germania, Oggi: filari produttivi tagliati a 35 cm di diametro, Danimarca. con turni di 8-9 anni (Val Padana), o a 40 cm con turni

di 15-25 anni (Francia). Albero accompagnatore(Danimarca).

Fauna flora: vischio per la tordela. Nidi di rigogolo.Nei boschetti, utile agli aironi. Propoli per le api.

Prunus avium - Abbondante: ieri: legno da opera “contadino” tradizionale inDanimarca. Francia e Danimarca, non in Italia. Principali periodi

storici di impianto: A, B, D; spontanea.- Presente:

Germania, Francia, Oggi: bei colori in primavera ed autunno. MoltoItalia. piantato nelle siepi naturaliformi (Francia,

Danimarca), sempre più in Danimarca. Frangivento - Locale: mediocre. Fragilità sanitaria.

Regno Unito.Fauna flora : forte produttore di frutti. Rigogolo,tordi, corvidi, mustelidi. Mellifera.

Prunus spinosa - Abbondante: Ieri: specie spesso dominante in pianura. RigettaDanimarca, dopo il passaggio del fuoco. Regno Unito, Piegatura morta delle spine nelle interruzioni della Germania, siepe. Basi per le bibite. Principali periodi storici diFrancia. impianto: A, B, D; spontanea.

- Presente: Oggi: impianti faunistici, in alternativa alItalia. biancospino (Francia). Spesso invadente.

Fauna flora: fiori per le api. Frutti per i tordi, ricchidi zucchero e acqua per i migratori.Dispensa dell’averla.

Quercus - Abbondante: Ieri: legname. Ghiande per i maiali. Ad alto fusto, (Q. petraea, Danimarca, capitozza, sgamollo. Imboschimenti di quercia nelleQ. robur, Regno Unito, pianure marittime. In Liguria, Toscana, Umbria. Q. pubescens) Germania, Principali periodi storici di impianto: B; spontanea.

Francia.Oggi: molto utilizzata negli impianti, soprattutto in

- Presente: consociazione.Italia.

Fauna flora: ghiande per i cinghiali, maiali,ghiandaia. Importante corredo di insetti associati.Le galle nutrono gli uccelli. Capitozza: albero per gliuccelli ed i mammiferi.

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Annexe 1

Specie (nome latino) Ripartizione Interessi e usi

Robinia pseudoacacia - Abbondante: Ieri: consolidamento delle scarpate (Italia, Francia). Italia. Ricaccia dopo il passaggio del fuoco, da qui il suo

uso sistematico in Francia lungo i binari ferroviari. - Locale: Tutore della vite (Italia). Pali per i vigneti,

Germania, l’arboricoltura, le recinzioni. Principali periodo storici Francia. di impianto: C, D; spontanea.

Oggi: molto piantata durante gli anni ’80, ma menoal giorno d’oggi in quanto invadente e molto spinosa.Colonizzazione problematica della robinia nelle siepibasse. Associazione interessante con ligustrum vulgare(Italia).

Fauna flora: molto mellifera.

Rosa Canina - Abbondante: Ieri: principali periodo storiciGermania. di impianto: D.

- Presente: Oggi: fioritura molto vistosa: Regno Unito, visualmente strutturante.Danimarca.

Fauna flora: fiori notevoli. Frutti molto ricercati- Locale: in inverno per il betacarotene:

Italia. mammiferi, merli, api.

Salix sp. - Abbondante: Ieri: legname (S. alba), legno per usi artigianaliFrancia, Italia. (S. vitellina, S. viminalis, S. triandra). Copertura di

S. cinerea in volte sopra i ruscelli (Italia). Frequente a capitozza. Principali periodi storici di impianto: B, D; spontaneo.

- Presente: Regno Unito, Oggi: pali (dopo essere stati impregnatiDanimarca. con solfato di rame).

- Locale: Fauna flora: ramificazioni, nidi di colombaccio. ApiGermania. (S. alba). Specie cavernicole nelle capitozze

(civetta, upupa, assiolo, barbagianni).

Sambucus nigra - Abbondante: Ieri: apprezzato in Germania. Fortemente combattuto Danimarca, come un infestante del biancospino nel Regno Unito. Italia. Frangivento in riva al mare (Regno Unito). Principali

periodi storici di impianto: D; spontanea.- Presente:

Regno Unito, Oggi: fasce di depurazione dell’acqua, in associazio-Germania, ne col salice (Italia). Buon accompagnamento delleFrancia. specie pregiate. Copre il suolo negli spazi incolti

(Italia, Francia) e nelle zone eutrofiche (Germania).

Fauna flora: nidi di capinera. Bacche per igiovani uccelli.

Sorbus Aria - Abbondante: Ieri: eccellente legno d‘opera, da riscaldamento. Reti (S. mugeotti), Danimarca. di S. mougeotti (Danimarca). Frequente in Germania S. aucuparia, nei paesi con terreni fortemente basici (S. aria) o S. torminalis -Presente: acidi (S. aucuparia). Principali periodi storici di

Germania, impianto: C, D.Francia.

Oggi: impianti monospecifici (Danimarca) a volte in- Locale : consociazione (Francia). S. torminalis può ricostruire un

Italia, piano dominato sotto vecchie querce (Poitou, Francia).Regno Unito.

Fauna flora: bacche per i tordi.

A: le specie delle antiche siepi-recinzione dense. B: le specie delle siepi boscate pro-duttive del 19° sec. C: i frangivento monospecifici tra il 1870 ed il 1970. D: autoctone“reintrodotte” nelle siepi “campestri”.

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

Allegato 2Il sito web Hedges

www.hedges.educagri.fr

Il sito web Hedges è il forum internet sulle siepi in Europa. Pubblicaregolarmente aggiornamenti, propone documenti che si possonoscaricare liberamente, e facilita gli scambi tra tutte le personeinteressate: agricoltori e appassionati, tecnici e consulenti, ricercatori,rappresentanti delle collettività locali…

Il sito è in linea dall’inizio del progetto, e ha subito pubblicato varinumeri di Hedges News, la rivista di informazione del progetto concertato: avanzamenti del progetto, annunci, recensioni di sopralluoghi sul campo, interventi a convegni, e anche una rubrica“Trovato sul Web”. Sono state aggiunte una sezione per scaricare documenti, un motore di ricerca e tre database specifici.

Il sito è in francese e in inglese ed è suddiviso in tre parti principali.

1. Il Chiosco: il forum europeo sulle siepi

La rubrica Chiosco permette di accedere a tutti i numeri di Hedges Newsin linea, e di abbonarsi alla lista di diffusione per continuare a ricevereinformazioni via e-mail. Si trovano anche gli indirizzi dei partner dell’azio-ne ed alcune informazioni generali sul progetto.

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Allegati 2

2. La sezione Ricerca, per scambiare documenti

La sezione Ricerca contiene un ampio numero di documenti che sono statimessi a disposizione degli utenti del sito e che possono essere scaricatiliberamente: rapporti, studi, pacchetti di informazioni, documenti tecnici,annunci di stages … La loro messa in linea è annunciata nella rivistaHedges News, e un motore di ricerca permette di ritrovarli attraverso l’usodi parole chiave (indicizzazione integrale dei documenti). La ricerca puòessere effettuata all’interno delle stesse pagine del sito (numerose pub-blicate da Hedges News) oppure attraverso i link.

3. Tre data base, per saperne di più

3.1 il Repertorio raggruppa persone, esperti e organizzazioni, che si occu-pano di siepi in Europa. Si possono effettuare ricerche per nome, perPaese, per città, per tipo di attività … Questa lista è ancora limitata e nonchiede altro che di essere completata! Non esitate ad iscrivervi utilizzan-do l’apposito formulario disponibile nella rubrica Ricerca.

I data base sono corredati da una bibliografia specializzata, dove si pos-sono effettuare ricerche per titolo, autore, anno di pubblicazione …

3.2 il Glossario è un mezzo insostituibile di traduzione che definisce 500termini specialistici, e contiene una meravigliosa enciclopedia illustrata.Si possono cercare vocaboli in tedesco, inglese, danese, francese, italianoe ottenere la traduzione nelle altre lingue oltre che una definizione detta-gliata (in francese o in inglese a seconda della parte del sito che si è deci-so di consultare) spesso corredata da una illustrazione.

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

3.3 le Specie permette di conoscere meglio gli alberi e gli arbusti dellesiepi europee: il data base mostra una foto e descrive le caratteristiche di275 specie, oltre che le liste degli organismi delle varie regioni europeeche le utilizzano o le consigliano. Si possono effettuare ricerche partendodal nome latino, dai diversi nomi e sinonimi europei, o a seconda dellecaratteristiche ricercate.

Come tutti i lavori di questo tipo, alcuni errori od omissioni potrebberoessere riscontrati nei data base. Aiutateci ad arricchirli e a tenerli aggior-nati! Per essere registrati nel Repertorio, per proporre un riferimentobibliografico o una lista locale di specie, sono in linea dei formulari nellarubrica Ricerca, nella sezione FTP, parola chiave “formulaire d’inscrip-tion/”registration form”.

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Impianto e manutenzione delle siepi campestri in Europa

Allegato 3Coordinate dei soggetti coinvolti

Ecco la lista dei partner del progetto concertato edi qualche contatto citato in questo manuale.Potete trovare gli indirizzi aggiornati e altri contattisul sito web Hedges, rubrica Repertorio:www.hedges.educagri.fr

Iscrivetevi sul sito per figurare in questorepertorio e partecipare a questa comunità di lavoro e di scambi.

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Allegati 3

Albert-Ludwigs-Universitàt FreiburgForstwissenschaftliche Fakultät,Waldbau-Institut Standorts-undVegetationskundeTennenbacher Str.,4D-79085 - Freiburg - AllemagneTel : + 49-(0)761 203 3683Fax : + 49-(0)761 203 3781Email : [email protected] : http://www.ruf.uni-freiburg.de• Prof. Albert Reif

Aubépine SARLEspace du Haut Blosne34 rue Frédéric Le GuyaderF-35200 Rennes Saint-Jacques - FranceTel : + 33-(0)2 23 30 43 44Fax : + 33-(0)2 23 30 43 45Email : [email protected]• Pierre Bazin• Thomas Schmutz• Christiane Dimkic

Bayer/FWAGEastern WayIP32 7AH Bury St Edmunds - Royaume-UniTel : + 44-(0)1 284 76 32 00Fax : + 44-(0)1 284 70 28 10• Carole Ferguson

Centre de DéveloppementAgroforestier de Chimay (CDAF)Route de la Fagne, 34B-6460 Chimay - BelgiqueTel : + 32-(0) 60 41 40 19Fax : + 32-(0) 60 41 10 06Email : [email protected]• Pascal Balleux

Centro italiano per la Riqualificazione FluvialeVia Monte Sabotino, 1I-30174 Mestre (VE) - ItalieTel/Fax : + 39-041 920671

Email : [email protected] : http://www.cirf.org• Giustino Mezzalira

Christian-Albrechts-Universitat zu Kiel,Geographisches Institut fürKulturwissenschaften und ihreDidaktiken, Erziehungwissenschaftliche FakultätOlshausenstr, 75D-24118 Kiel - AllemagneTel/Fax : + 49-(0)4 31 8 80 11 90Email : [email protected] : http://www.ewf.uni-kiel.de• Prof. Dr. Wolfang Hassenpflug

CIVAM du Haut BocageRue de la Fontaine noire, F-79300 Bressuire - FranceTel : + 33-(0)5 49 82 01 69Fax : + 33-(0)5 49 81 80 29• Jacques Moreau

Conservation Volunteers Ireland16 East Square InchicoreDublin 8 - IrlandeTel/Fax : + 353-(01) 45 31 866Email : [email protected] : http://www.cvi.ie• Marcus Collier

Department for Environment, Food & Rural Affairs (DEFRA)(ex. FRCA, Farming and RuralConservation Agency)DEFRA, Brooklands Avenue, Cambridge, UK CB2 2BL - Royaume-UniTel : + 44-(0)12 23 455744Fax : + 44-(0)12 23 455837Email : [email protected] : [email protected] : [email protected] : http://www.defra.gov.uk/• Ian Johnson • Adam Gretton• Sam Alston

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DGA-Office wallon de développement rural (OWDR)2 rue des GenêtsB-6800 Libramont - BelgiqueTel : + 32-61 22 48 88Fax : + 32-61 22 38 61Email : [email protected]• Christian Dewez• Bénédicte Frankard

École Nationale Supérieure du Paysage (ENSP)4 rue HardyF-78009 Versailles - FranceTel : + 33-(0)1 39 24 62 30Fax : + 33-(0)1 39 24 62 47Email :[email protected] :[email protected]• Marc Rumelhart• Monique Toublanc

Fédération des parcs naturels régionaux de France4 rue de StockholmF-75008 Paris - FranceTel : + 33-(0)1 44 90 86 20Fax : + 33-(0)1 45 22 70 78Email :[email protected] :http://www.parcs-naturels-regionaux.tm.fr• Sylvie Gauchet

Fiches FWAG, National Agricultural CentreStoneleigh, KenilworthCV8 2RX Warwickschire - Royaume-UniTel : + 44-(0)1 203 69 66 99Fax : + 44-(0)1 203 69 67 60Email : [email protected] : http://www.fwag.org.uk/• FWAG

Hans Habbig MaschinenbauMeisterbetriebHans Habbig MaschinenbauMeisterbetreibZiegelhütte, 1D-36381 Schlüchtern-AhlersbachAllemagneTel : + 49-(0 66 61) 7 13 47Fax : + 49-(0 66 61) 59 22

HedeselskabetDet Danske HedeselskabLaeplantningenKlostermarken, 12 PB 110DK-8800 Viborg - DanemarkTel : + 45-86 67 61 11Fax : + 45-86 67 59 37Email : JOM@hedeselskabetEmail : [email protected] Web : http://www.hedeselskabet.dk• Jesper Madsen• Bernard de Vulpillères

Institut pour le DéveloppementForestier Antenne de Lyon175 cours LafayetteF-69006 Lyon - FranceTel : +33-(0)4 37 24 04 08Fax : + 33-(0)4 78 52 20 53Email : [email protected] :http://www.foretpriveefrancaise.com• Vincent Tourret

Institut pour le DéveloppementForestier Antenne de Rennes "Le Zéphyr", 8 rue du 7e régiment d’artillerieF-35000 Rennes - FranceTel : +33-(0)2 99 65 39 65Fax : + 33-(0)2 99 65 39 60Email : [email protected] :http://www.foretpriveefrancaise.com• Sabine Girard

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Allegati 3

Landesamt für Naturschutz und Umwelt des Landes Schleswig-Holstein,Abt. Naturschutz undLandschaftspflegeHamburger chaussee, 5D-24220 Flintbeck - AllemagneTel : + 49-(0) 4347 704 0Fax : + 49-(0) 4347 704 112• Angelika Bretschneider

Landschapbeheer NederlandPostbus 12048NL-3501 AA Utrecht - Pays-basTel : + 31-(0)30 234 07 77Fax : + 31-(0)30 230 44 23• Miecke Van Heuven

LandsforeningenDe Danske PlantningsforeningerLandbocentret, Hjortsvangen, 3DK-7323 Give - DanemarkTel : + 45-79 71 71 71Fax : + 45-75 73 10 10Email : [email protected]• Helge Knudsen

Machinenring Angeln GmbhEckenförder Landstrsse, 87D-24941 Flensburg - AllemagneTel : + 49-(0) 461 95758 0Fax : + 49-(0) 461 95758 18• Kai Gottfried

Mission BocageZI du CerisierF-49600 Beaupréau - FranceTel : + 33-(0) 2 41 75 29 70Fax : + 33-(0) 2 41 63 03 64• Yves Gabory• Ambroise Bécot

Natürpark NordeifelMonschauer Strasse, 12D-52076 Aachen - AllemagneTel : + 49-(0) 241 63 001Email : [email protected]

Office national de la Chasse et de la Faune Sauvage(ONCFS) - CNEREA Avifaune migratrice - Station d’études deChizé-Poitou-CharentesVilliers en boisF-79360 Beauvoir-sur-Niort - FranceTel : + 33-(0)5 49 09 74 12Fax : + 33-(0)5 49 09 68 80Email : [email protected] : http://www.oncfs.gouv.fr• Jacky Aubineau

Università degli Studi di TorinoDipartimento di Economica e Ingegneriaagraria forestale e ambiente, Sezione di Economica e Politica agrariaVia L. Da Vinci, 44I-10095 Grugliasco (TO) - ItalieTel : + 39-011 670 8626Fax : + 39-011 670 8639Email : [email protected]• Piero Garoglio

Veneto Agricoltura (VA)Via Roma, 3I-36030 Montecchio Precalcino (VI) -ItalieTel : + 39-0445 864 445Fax : + 39-0445 334 420Email :[email protected] : http://www.venetoagricoltura.org• Federico Correale Santacroce

Zentrum für agrarlandschafts und landnutzungforschung (ZALF) S.V.Institut für BodenforschungEberswalder Str., 84D-15374 Müncheberg - AllemagneTel : + 49-(0)3 3432 82 316Mail : [email protected] : + 49-(0)3 3432 82 328Email : [email protected] : + 49-(0)3 3432 82 212Web : http://www.zalf.de• Prof Monika Frielinghaus• Dr. Gert Berger

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è disponibile sul sito web Hedges, rubrica Repertorio:www.hedges.educagri.fr

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Mercer (P.), Derrick (D.), 1988, RuralEngland, Macdonald Queen Anne Press,London, 240 p.

Pédron (M.), Schmutz (T.), Michel (P.),1997, Les multiples rôles des haies bretonnes,Agreste, les cahiers n°16, 8 p.

ALTRI RIFERIMENTI

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Mitchell (A.), 1979, A Field Guide to theTrees of Britain and Northern Europe, Collins.

Shigo (A.), 1989, Modern Arboriculture, 344 p.

Shigo (A.), 1989, Tree Pruning : A Worlwidephoto Guide, Durham, NH., Shigo and treesassociates.

European Tree Worker handbook,2000, European Arboricultural Council(EAC), Patzer Verlag, 139 p.

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British Trust for ConservationVolunteers, BTCV, 1975, Hedging a practi-cal conservation handbook.

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Plantation et entretien des haies en Europe

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Finito di stampare nel mese di Gennaio 2011

Traduzione dall’edizione francese: Stefano CortianaAdattamento tecnico del testo: Cristina Dalla Valle, Veneto Agricoltura Si ringrazia Laura Dani per la cortese revisione del testo italiano

Coordinamento tecnico scientifico: Cristina Dalla Valle, Francesco Pernigotto Cego Veneto Agricoltura

Pubblicazione edita daVeneto Agricoltura Azienda Regionale per i Settori Agricolo, Forestale e Agro-Alimentare Viale dell’Università, 14 - Agripolis - 35020 Legnaro (PD) Tel. 049-8293711- Fax 049-8293815 e-mail: [email protected] www.venetoagricoltura.org

Realizzazione EditorialeVeneto Agricoltura Azienda Regionale per i Settori Agricolo, Forestale e Agro-AlimentareCoordinamento Editoriale: Silvia Ceroni, Margherita Monastero Settore Divulgazione Tecnica, Formazione Professionale ed Educazione NaturalisticaVia Roma, 34 - 35020 Legnaro (PD) Tel. 049-8293920 - Fax 049-8293909 E-mail: [email protected]

È consentita la riproduzione di testi, foto, disegni ecc. previa autorizzazione da partedi Veneto Agricoltura, citando gli estremi della pubblicazione.

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Impiantoe manutenzioni

delle siepi campestri

in Europa

Thomas Schmutz

Albert Reif

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Campi chiusi, frangivento, bande boscate… le siepi inEuropa sono un milione di chilometri da gestire e nume-rose migliaia di chilometri ripiantati ogni inverno, essen-zialmente frutto di iniziative private da parte degli agricol-tori e dei proprietari fondiari.

Questo manuale è stato realizzato con lo scopo di attirarel’attenzione su pratiche esemplari o innovative in Europa,di sottolinearne i vantaggi e i limiti dal punto di vista deicoltivatori e dell’ambiente, di contribuire inoltre a farconoscere questi modelli su scala comunitaria.Gli autori hanno mobilitato le loro conoscenze e si sonobasati sulla rete del progetto Hedges, coordinato dall’IDF apartire dal 1999, grazie a finanziamenti europei: Albert Reif(Università di Friburgo, Germania) per la prima parte rela-tiva all’impianto, Thomas Schmutz (Gruppo di ricercaAubépine, Francia) per la seconda parte relativa alle manu-tenzioni.

Le esperienze descritte in questi due capitoli illustranobene anche esempi di meccanizzazione recente, come l’im-pianto di siepi in Danimarca o l’utilizzazione di lame adisco per i tagli in Francia, così per le pratiche più tradizio-nali, come l’intrecciatura delle siepi in Inghilterra. In allegato, si riporta una descrizione del sito InternetHEDGES, che completa questa opera e facilita gli scambiall’interno di questa rete.

Il manuale è destinato a tutti coloro che si interessano aquesta tipologia di conoscenze tradizionali o moderne:consulenti agricoli o forestali, ricercatori scientifici, agricol-tori, imprenditori, studenti e insegnanti … che sono chia-mati a costruire il paesaggio di domani.

Impianto e manutenzionidelle siepi in EuropaAlbert Reif – Thomas Schmutz

INSTITUT POUR LE DÉVELOPPEMENT FORESTIER23 AVENUE BOSQUET 75007 PARISTÉL 01 40 62 22 81 - FAX 01 45 55 98 54

ISBN : 978-88-6337-033-1

Impiantoe manutenzioni

delle siepi campestri

in Europa

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Questo manuale è stato realizzato con lo scopo di attirarel’attenzione su pratiche esemplari o innovative in Europa,di sottolinearne i vantaggi e i limiti dal punto di vista deicoltivatori e dell’ambiente, di contribuire inoltre a farconoscere questi modelli su scala comunitaria.Gli autori hanno mobilitato le loro conoscenze e si sonobasati sulla rete del progetto Hedges, coordinato dall’IDF apartire dal 1999, grazie a finanziamenti europei: Albert Reif(Università di Friburgo, Germania) per la prima parte rela-tiva all’impianto, Thomas Schmutz (Gruppo di ricercaAubépine, Francia) per la seconda parte relativa alle manu-tenzioni.

Le esperienze descritte in questi due capitoli illustranobene anche esempi di meccanizzazione recente, come l’im-pianto di siepi in Danimarca o l’utilizzazione di lame adisco per i tagli in Francia, così per le pratiche più tradizio-nali, come l’intrecciatura delle siepi in Inghilterra. In allegato, si riporta una descrizione del sito InternetHEDGES, che completa questa opera e facilita gli scambiall’interno di questa rete.

Il manuale è destinato a tutti coloro che si interessano aquesta tipologia di conoscenze tradizionali o moderne:consulenti agricoli o forestali, ricercatori scientifici, agricol-tori, imprenditori, studenti e insegnanti … che sono chia-mati a costruire il paesaggio di domani.

Impianto e manutenzionidelle siepi in EuropaAlbert Reif – Thomas Schmutz

INSTITUT POUR LE DÉVELOPPEMENT FORESTIER23 AVENUE BOSQUET 75007 PARISTÉL 01 40 62 22 81 - FAX 01 45 55 98 54

ISBN : 978-88-6337-033-1

copertina opuscolo su 50x35:copertina opuscolo 28/01/11 08:52 Pagina 1