Col bèl no se magna: storia e memoria dell'alimentazione in ambiente alpino

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Col bèl no se magna Comunità di Primiero 9 788871 971575 ISBN 978-88-7197-157-5 Col bèl no se magna storia e memoria dell’alimentazione in ambiente alpino 12.00 €

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Il cuore della mostra Col bel no se magna e di questo catalogo è il legame tra l'alimentazione, il tempo e lo spazio. Tale legame, come si è cercato di mettere in luce, tende ad allontanarsi fino a scomparire ai giorni nostri. Lo spazio è quello disegnato dalle valli del Cismon, del Vanoi e dell'alto Mis; il periodo quello contrassegnato dai centocinquant'anni che trascorrono dalla metà dell’Ottocento portano fino ai giorni nostri, transitando attraverso l'epoca del miracolo economico degli anni sessanta del Novecento.I luoghi, dal paese ai pascoli di alta montagna, dove il cibo è prodotto e consumato costituiscono il fondale del racconto. Il tempo ciclico delle stagioni, il calendario agricolo e quello rituale ne forniscono il ritmo, il respiro.

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Col bèl no se magna

Comunità di Primiero 9 788871 971575

ISBN 978-88-7197-157-5

Col

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storia e memoriadell’alimentazione in ambiente alpino

12.0

0 €

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Col bèl no se magna

a cura di Filippo Gratton e Angelo Longo

Fondazione Museo storico del Trentino

storia e memoriadell’alimentazione in ambiente alpino

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Col bèl no se magnastoria e memoria dell’alimentazione in ambiente alpino

La mostra è stata realizzata dall’Ente Parco Paneveggio-Pale di San Martino e

dalla Fondazione Museo storico del Trentino con la collaborazione della Comunità di Primiero e la

Condotta locale di Slow food.

Mostra ideata da:Quinto Antonelli

con il prezioso aiuto di:Gianfranco Bettega, Filippo Gratton e Angelo Longo

Coordinamento per l’Ente Parco Paneveggio Pale di San Martino:Vittorio Ducoli

Allestimento e realizzazione grafica:Cristina Zorzi

Supporto tecnico:Elena Luise, Carlo Albino Turra

Illustrazioni:Nicola Degiampietro

Testi:Quinto Antonelli, Gianfranco Bettega,

Filippo Gratton e Angelo Longo

Foto:Carlo Albino Turra, APT di Primiero

Filmati:Filippo Gratton

“En pizec de sal” di Angelo Longo e Michele Corona

Realizzazione strutture e montaggio:Renzo De Bertolis e Ferruccio Pistoia

Stampa:Serigrafia S2Print – Mezzocorona (Tn)

Catalogo finito di stampare nel mese di ottobre 2012da Litotipografia Alcione, Lavis (Tn)

© 2012, Fondazione del Museo storico del Trentino, Trento

ISBN 978-88-7197-157-5

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7 Presentazione

Spazi, tempi, scambi10 Lo spazio14 Il tempo18 Gli scambi di prodotti22 Gli scambi di saperi

L’oggi31 Lo spazio32 Il tempo33 Gli scambi di prodotti34 Gli scambi di saperi35 Il tipico

Prodotti38 Latte40 Maiale42 Miele44 Patata

Lemmi48 Scarsità50 Bere52 Mangiare54 Pane56 Latte58 Sapore60 Diversità62 Economia64 Produzione66 Polenta68 Carne70 Festa

Appendice74 Le cornici del cibo, un metodo di indagine storico-antropologica di Angelo Longo

84 Riferimenti bibliografici

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Il cuore della mostra Col bel no se magna è la connessione tra l’alimentazione, il tempo e lo spazio. Tale legame, come si è cercato di mettere in luce, tende con il trascorrere degli anni ad allontanarsi fino a scomparire ai giorni nostri. Lo spazio è quello disegnato dalle valli del Cismon, del Vanoi e dell’alto Mis; il periodo quello contrassegnato dai centocinquant’anni che trascorrono dalla metà dell’Ottocento fino ai nostri giorni, transitando attraverso l’epoca del miracolo economico degli anni sessanta del Novecento.I luoghi, dal paese ai pascoli di alta montagna, dove il cibo è prodotto e consumato, costituiscono il fondale del racconto. Il tempo ciclico delle stagioni, il calendario agricolo e quello rituale ne forniscono il ritmo, il respiro.Anche lo scambio dei prodotti, la loro commercializzazione, il loro consumo tracciano il perimetro della piccola geografia delle valli e, solo in parte, quella grande della nazione o dell’Europa.Di generazione in generazione si trasmette il “saper fare”, le tecniche agricole e produttive, le ricette del tempo feriale e quelle del tempo festivo, i gesti che accompagnano la preparazione del cibo; e poi i detti, i proverbi, il folclore verbale, che usano il cibo per descrivere la difficile esistenza degli uomini e delle donne di montagna.Gli eventi della grande storia si affacciano di quando in quando a turbare i delicati equilibri, a sottrarre risorse, ad allargare o a restringere gli spazi, fino a recidere in tempi più recenti il rapporto secolare che legava necessariamente gli uomini al loro territorio.Per raccontare quest’ambiente alimentare alpino abbiamo utilizzando immagini, mappe, disegni e fotografie, brani manoscritti, narrazioni orali, filastrocche e slogan pubblicitari. Gran parte dei documenti citati e degli spunti di riflessione provengono della ricerca “Sapori&Saperi: storia e memoria dell’alimentazione a Primiero” (2002-2005), che ha raccolto e inventariato più di 3.000 fonti del territorio legate alla storia dell’alimentazione (documenti d’archivio, interviste, fotografie, manoscritti, testi a stampa). Abbiamo inizialmente esposto le dinamiche generali (spazio, tempo, scambi di prodotti, scambi di saperi) che hanno stimolato e determinato lo sviluppoe l’organizzazione dello stile alimentare di Primiero; approfondendo poi le principali filiere alimentari della zona (maiale, miele, patate, latte...) creando delle tavole illustrate incentrate su degli aneddoti in bilico tra storia e leggenda.Infine abbiamo trascritto 138 proverbi e modi di dire raccolti a Primiero, suddividendoli in 12 categorie tematiche (la scarsità, il bere, il mangiare, il pane, il latte, la carne...); e per concludere non poteva mancare una riflessione sull’oggi, periodo così bisognoso di “tipicità” e ricco di contraddizioni alimentari.Il risultato è un continuo avvicendarsi di realtà e desiderio, storia e immaginario, tradizioni e invenzioni.