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157 S Codice Indicatore DPSIR S127 Indice di naturalità vegetazionale (Inv) S Descrizione Indice finalizzato alla valutazione delle diverse tipologie vegetazionali presenti in ambito fluviale, in funzione del loro grado di naturalità (a prescindere dalle specie edificatrici delle cenosi) e complessità e alle funzioni ad esse connesse (rifugio per la fauna, input di sostanze organiche, elemento di ombreggiamento, ecc.) Scopo Valutare il livello di naturalità della vegetazione in ambito ripario Metodo di misura/modalità di applicazione È valutato il grado di naturalità della vegetazione presente nella fascia di 300 metri dalla sponda fluviale facendo riferimento alle seguenti categorie: superfici forestali, arbusteti e/o cespuglieti, siepi e fasce arborate, formazioni erbacee, aree nude o coperte da vegetazione molto dispersa, zone umide. Il valore dell’indice di naturalità del tratto di 2 chilometri si ottiene sommando i valori assegnati a ciascuno dei tipi vegetazionali presenti, ponderati secondo la loro estensione Unità di misura Ambito di riferimento N Bacino idrografico, porzione significativa di corso d’acqua Limiti dell’indicatore Non considerando la composizione in specie, l’indicatore non valuta l’integrità strutturale delle formazioni, importante elemento per definirne il grado di naturalità in modo completo Fonti di riferimento ARPA Piemonte, 2001 Note Codice Indicatore DPSIR S128 Indice vegetazionale (Iv) S Descrizione Indice finalizzato alla valutazione del grado di naturalità e del grado di isolamento delle tipologie vegetazionali presenti in ambito ripario Scopo Stimare la naturalità della vegetazione riparia Metodo di misura/modalità di applicazione L’indice è calcolato sommando i due indici parziali Ivb e Inv, ponderati secondo i coefficienti: 0,6 per la naturalità e 0,4 per la varietà biotipica. Valori prossimi a 10 indicano situazioni ecosi- stemiche di elevato valore ambientale teoricamente possibile in assenza di modificazioni umane, mentre valori prossimi a 0 indicano un mosaico fluvio-golenale degradato Unità di misura Ambito di riferimento N Bacino idrografico, porzione significativa di corso d’acqua Limiti dell’indicatore Limiti connessi al calcolo dell’Inv, già descritti al punto precedente Fonti di riferimento ARPA Piemonte, 2001 Note

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S

Codice Indicatore DPSIRS127 Indice di naturalità vegetazionale (Inv) SDescrizioneIndice finalizzato alla valutazione delle diverse tipologie vegetazionali presenti in ambito fluviale,

in funzione del loro grado di naturalità (a prescindere dalle specie edificatrici delle cenosi) e

complessità e alle funzioni ad esse connesse (rifugio per la fauna, input di sostanze organiche,

elemento di ombreggiamento, ecc.)ScopoValutare il livello di naturalità della vegetazione in ambito riparioMetodo di misura/modalità di applicazioneÈ valutato il grado di naturalità della vegetazione presente nella fascia di 300 metri dalla sponda

fluviale facendo riferimento alle seguenti categorie: superfici forestali, arbusteti e/o cespuglieti,

siepi e fasce arborate, formazioni erbacee, aree nude o coperte da vegetazione molto dispersa, zone

umide. Il valore dell’indice di naturalità del tratto di 2 chilometri si ottiene sommando i valori

assegnati a ciascuno dei tipi vegetazionali presenti, ponderati secondo la loro estensioneUnità di misura Ambito di riferimento

NBacino idrografico, porzione significativa

di corso d’acquaLimiti dell’indicatoreNon considerando la composizione in specie, l’indicatore non valuta l’integrità strutturale delle

formazioni, importante elemento per definirne il grado di naturalità in modo completoFonti di riferimentoARPA Piemonte, 2001 Note

Codice Indicatore DPSIRS128 Indice vegetazionale (Iv) SDescrizioneIndice finalizzato alla valutazione del grado di naturalità e del grado di isolamento delle tipologie

vegetazionali presenti in ambito riparioScopoStimare la naturalità della vegetazione ripariaMetodo di misura/modalità di applicazioneL’indice è calcolato sommando i due indici parziali Ivb e Inv, ponderati secondo i coefficienti:

0,6 per la naturalità e 0,4 per la varietà biotipica. Valori prossimi a 10 indicano situazioni ecosi-

stemiche di elevato valore ambientale teoricamente possibile in assenza di modificazioni umane,

mentre valori prossimi a 0 indicano un mosaico fluvio-golenale degradatoUnità di misura Ambito di riferimento

N Bacino idrografico, porzione significativa

di corso d’acquaLimiti dell’indicatoreLimiti connessi al calcolo dell’Inv, già descritti al punto precedenteFonti di riferimentoARPA Piemonte, 2001 Note

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S

Codice Indicatore DPSIR

S129 Indice di Vegetazione Riparia (IVR) S

Descrizione

Indice finalizzato alla caratterizzazione e valutazione della funzionalità della copertura vegetale

presente in ambito ripario

Scopo

Valutare la funzionalità delle formazioni vegetali presenti in ambito ripario; si fa riferimento

all’efficienza delle formazioni relativamente al complesso di funzioni svolte dalla vegetazione

in ambito ripario

Metodo di misura/modalità di applicazione

La metodologia definisce 34 tipologie di copertura vegetale e di uso del suolo a ciascuna delle quali

sono stati attribuiti Indici specifici di Formazione che traducono numericamente la funzionalità

delle tipologie stesse. In campo, a ciascun tratto omogeneo viene associata una tipologia di uso

del suolo prevalente ed il valore corrispondente. La metodologia definisce 5 livelli di funzionalità

in funzione dei valori raggiunti da ciascun tratto in termini di Valore Specifico di Formazione;

in tal modo è possibile redarre una cartografia della funzionalità della vegetazione.

Il valore dell’Indice di Vegetazione Riparia I.V.R. viene, invece, calcolato per l’intera asta fluviale

o per porzioni significative di essa sulla base della formula:

IVR = Σ n ≥ i ≥ 1(IspFi• Li)/ Ltot• IspF max dove:

IspFi= Indice specifico di Formazione della tipologia vegetale presente nel tratto iesimo;

Li= Lunghezza del tratto iesimo;

Ltot=Lunghezza totale dell’estensione lineare del corso d’acqua (o del tratto di cui si intende

calcolare l’indice globale);

IspF max=valore formazioni a maggior funzionlità

Unità di misura Ambito di riferimento

N

Bacino idrografico, porzione significativa

di corso d’acqua

Limiti dell’indicatoreIn situazioni ambientali complesse può non essere semplice individuare univocamente una

tipologia di uso del suolo per il singolo tratto in esame

Fonti di riferimento

Minciardi et al., 2003a

Note

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S

Codice Indicatore DPSIR

S130 Tipi forestali e vegetazionali S

Descrizione

Descrive le tipologie forestali e vegetazionali e valuta la loro estensione nel territorio

Scopo

Individuare e definire l’assetto ambientale del territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

Tramite l’uso di immagini da satellite e foto aeree e di rilievi a terra si individuano le tipologie forestali e vegetazionali presenti e se ne valuta l’estensione. Se disponibili, i dati circa l’estensione e la delimitazione delle formazioni possono essere reperiti dai piani di assestamento forestale

Unità di misura Ambito di riferimento

N, ha Ambiti territoriali di interesse ambientale

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Pettenella et al., 2000

Note

Codice Indicatore DPSIR

S131 Principali tipologie di habitat S

Descrizione

Individua e descrive gli habitat naturali presenti nel territorio

Scopo

Caratterizzare ecologicamente il territorio e determinarne la naturalità

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si definiscono e si individuano i diversi tipi di habitat presenti nel territorio, se ne stima l’esten-

sione e si determina la localizzazione anche tramite georeferenziazione

Unità di misura Ambito di riferimento

N, ha Ambiti territoriali naturali

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA, 2000 (RTI CTN_CON)

Note Sarebbe importante definire lo status degli habitat oltre a individuarne la presenza

160 161

S

Codice Indicatore DPSIR

S132 Aree umide naturali e seminaturali S

Descrizione

Misura l’estensione delle aree umide naturali e seminaturali presenti nel territorio

Scopo

Valutare la consistenza delle aree umide presenti e stimare il grado di naturalità e conservazione

del territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si individuano le zone umide naturali e seminaturali esistenti e se ne valuta l’estensione in

ettari

Unità di misura Ambito di riferimento

haRegionale, Provinciale, Comunale o altri

ambiti territoriali di interesse ambientale

Limiti dell’indicatore

La definizione di zona umida non è univocamente formalizzata

Fonti di riferimento

Comune di Reggio Emilia, 2002

Note

Codice Indicatore DPSIR

S133 Corridoi biologici S

Descrizione

Misura o stima l’estensione, la lunghezza e il numero dei corridoi biologici presenti nel terri-

torio

Scopo

Valutare il grado di connettività (rispetto a specie o comunità definite) del territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si individuano i corridoi biologici presenti nell’area e se ne misura o stima lo sviluppo

Unità di misura Ambito di riferimento

N, haLivello di area vasta, ambiti territoriali di

interesse ambientale

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Royal Belgian Institute of Natural Sciences, 2001

NoteLa definizione e l’individuazione di reti e corridoi ecologici deve essere riferita a specie, comunità

o habitat preliminarmente individuati

160 161

S

Codice Indicatore DPSIR

S134 Stato e trend degli Habitat di interesse comunitario S

Descrizione

Individua e monitora gli habitat elencati nell’Allegato I della Direttiva Habitat presenti nel territorio

Scopo

Individuare gli ambienti di particolare interesse conservazionistico presenti nel territorio e monitorarne lo stato

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si definiscono e si individuano i diversi tipi di habitat considerati nell’allegato 1 della Direttiva Habitat presenti nel territorio, si determina la localizzazione e se ne stima l’estensione. Per la valutazione del trend si deve monitorare non solo l’estensione ma anche l’integrità complessiva dell’habitat individuando specie e fattori ambientali indicatori da utilizzare come riferimento

Unità di misura Ambito di riferimento

N, ha Ambiti territoriali naturali

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimentoAPAT (CTN- NeB), 2003

Note La valutazione è usualmente effettuata a livello di Provincia, Regione, Nazione, Regione biogeograficaNormativa di riferimento: Dir. 92/43/CEE

Codice Indicatore DPSIR

S135 Stato della flora S

Descrizione

Stima la percentuale di specie vegetali in condizioni sfavorevoli di conservazione

Scopo

Valutare la vulnerabilità della flora nel territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si individuano le specie presenti nelle Liste Rosse Nazionali e Regionali, le specie incluse negli

allegati delle Convenzioni internazionali e/o protette a livello nazionale o regionale e se ne valuta

la percentuale sul numero complessivo delle specie, eventualmente suddividendole per categoria

di minaccia

Unità di misura Ambito di riferimento

%Regionale, Provinciale o altri ambiti terri-

toriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimentoComune di Reggio Emilia, 2002

Note

162 163

S

Codice Indicatore DPSIR

S136 Specie ruderali e sinantropiche S

Descrizione

Misura la frequenza percentuale di specie ruderali e sinantropiche, tipiche di ambienti disturbati

e degradati, rispetto al totale delle specie presenti

Scopo

Valutare il grado di integrità della flora e della vegetazione presente nel territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

Sulla base dell’elenco floristico del territorio, si calcola la percentuale di specie ruderali e

sinantropiche presenti, rispetto al totale delle specie. Un’elevata percentuale individua una

situazione di degrado ambientale

Unità di misura Ambito di riferimento

% Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Note

Codice Indicatore DPSIR

S137 Spettro corologico S

Descrizione

Calcola la frequenza percentuale dei diversi corotipi (gruppi di specie caratterizzate dall’avere

un areale simile) sul totale delle specie presenti. L’analisi dello spettro corologico consente di

ricavare informazioni di carattere ecologico sul territorio

Scopo

Caratterizzare la flora di un territorio e l’ecologia del territorio stesso

Metodo di misura/modalità di applicazione

A ciascuna specie presente nell’elenco floristico è associato un corotipo (dati reperibili in:

Pignatti, 1982), quindi si calcola la frequenza percentuale di ciascun corotipo rispetto al totale

Unità di misura Ambito di riferimento

% Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Pignatti, 1982; Pignatti et al., 2001

Note

162 163

S

Codice Indicatore DPSIR

S138 Spettro biologico S

Descrizione

Calcola la frequenza percentuale dei tipi biologici (gruppi di specie vegetali accomunate da simili

aspetti morfologici) sul totale delle specie presenti nel territorio

Scopo

Caratterizzare la flora di un territorio e l’ecologia del territorio stesso

Metodo di misura/modalità di applicazione

A partire dall’elenco floristico del territorio si considerano i diversi tipi biologici presenti (l’in-

quadramento più utilizzato è la classificazione dei tipi biologici di Raunkiaer, dati reperibili in:

Pignatti, 1982), quindi si calcola la frequenza percentuale di ciascun tipo rispetto al totale. Lo

spettro biologico è correlabile sia a fattori climatici sia a fattori ecologici

Unità di misura Ambito di riferimento

% Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Raunkiaer, 1934; Pignatti, 1982; Pignatti et al., 2001

Note

Codice Indicatore DPSIRS139 Spettro ecologico SDescrizioneSi fonda sull’autoecologia delle specie vegetali, utilizzandole come bioindicatori rispetto a determi-

nati fattori ecologici quali, ad esempio, umidità, acidità, presenza di sostanze nutritive, contenuto

di humus nel suolo, granulometria del substrato, luminosità, temperatura, continentalitàScopoCaratterizzare ecologicamente un territorioMetodo di misura/modalità di applicazioneAd ogni specie dell’elenco floristico è attribuito un indice specifico per ciascuno dei fattori

ecologici considerati, quindi si calcola il valore medio degli indici, per ciascun fattore ecologico,

per la stazione in esame. Gli indici ecologici più utilizzati sono quelli proposti da Ellenberg,

validi per l’Europa Centrale e la Pianura Padana, e quelli proposti da Landolt, validi per la flora

alpina e subalpinaUnità di misura Ambito di riferimentoN Ambiti territoriali di interesse Limiti dell’indicatoreLa scala utilizzata è empirica, quindi i valori numerici non sono del tutto affidabili e possono

portare ad errori di interpretazione se applicati in maniera assolutaFonti di riferimentoEllenberg, 1974; Landolt, 1977; Pignatti et al., 2001Note

164 165

S

Codice Indicatore DPSIRS140 Essenze arboree di interesse SDescrizioneValuta l’abbondanza assoluta e relativa, la densità, il volume, l’area basale e la copertura di specie

arboree di particolare interesse ecologico nel territorio in esameScopoValutare lo stato delle formazioni forestali presentiMetodo di misura/modalità di applicazioneSi selezionano alcune specie arboree di interesse e di queste si valutano l’abbondanza, il volume,

la densità e la copertura totale degli individui di ciascuna specie presenti nell’area in esameUnità di misura Ambito di riferimento

N, n/ha, %, m2, m3 Territori oggetto di piani di assestamento

forestaleLimiti dell’indicatoreDi complessa elaborazioneFonti di riferimentoRoyal Belgian Institute of Natural Sciences, 2001NotePuò essere utile nell’ambito di progetti il cui obiettivo sia lo sviluppo o l’eliminazione di una

o più specie. L’indicatore potrebbe essere fortemente semplificato valutando solo la presenza-

assenza e la copertura complessiva

Codice Indicatore DPSIRS141 Stato della fauna SDescrizioneStima la percentuale di specie animali in condizioni sfavorevoli di conservazioneScopoValutare la vulnerabilità della fauna nel territorioMetodo di misura/modalità di applicazioneSi individuano le specie presenti nella Lista Rossa Nazionale e negli allegati delle Convenzioni

internazionali, quelle protette a livello nazionale o regionale e le specie endemiche e se ne valuta

la percentuale sul totale delle specie presenti appartenenti ad una specifica classe, eventualmente

suddividendole per categoria di minacciaUnità di misura Ambito di riferimento

%Nazionale, Regionale, Provinciale o altri

ambiti territoriali di interesseLimiti dell’indicatoreFonti di riferimentoComune di Reggio Emilia, 2002NoteÈ importante individuare e segnalare l’interesse a livello locale della specie, ad esempio se nell’area

in esame è svernante, di passo, nidificante, se costituisce una piccola o una grande popolazione,

ecc. Per le specie ornitiche è di particolare interesse il riferimento alle categorie SPEC Species of

European conservation Concern (Tucker e Heath, 1994)

164 165

S

Codice Indicatore DPSIR

S142 Condizioni e trend di specie o gruppi di specie vegetali

selezionateS

Descrizione

Valuta la dinamica delle popolazioni di specie o gruppi di specie vegetali selezionate presenti nel

territorio. Le specie sono selezionate sulla base di specifiche necessità di studio o monitoraggio

Scopo

Monitorare lo stato delle popolazioni vegetali

Metodo di misura/modalità di applicazione

Confronto tra i dati ottenuti da rilievi floristici e vegetazionali effettuati nel territorio in tempi

diversi

Unità di misura Ambito di riferimento

N Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

I dati sono disponibili solo se vengono effettuate periodiche attività di rilievo floristico e vege-

tazionale nell’area in esame

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_CON), 2000

Note

Codice Indicatore DPSIR

S143 Condizione e trend di specie o gruppi di specie animali selezionate

S

Descrizione

Valuta la dinamica delle popolazioni di specie animali selezionate presenti nel territorio. Le specie sono selezionate sulla base di specifiche necessità di studio o monitoraggio

Scopo

Monitorare lo stato delle popolazioni animali

Metodo di misura/modalità di applicazione

Confronto dei dati ricavati da censimenti diretti e indiretti effettuati nel territorio in tempi di-versi. Sono frequentemente utilizzati indici cinegetici per la valutazione dello stato delle specie oggetto di prelievo

Unità di misura Ambito di riferimento

N Area di distribuzione della popolazione

Limiti dell’indicatore

I dati sono disponibili solo se vengono effettuate periodiche attività di censimento. Talvolta i dati reperiti possono essere difficilmente comparabili perché ottenuti con modalità diverse

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_CON), 2000

Note

166 167

S

Codice Indicatore DPSIR

S144 Superficie abitualmente occupata da specie di interesse S

Descrizione

Valuta la superficie occupata dalla specie selezionata nell’ambito del territorio oggetto di indagine; la specie è selezionata sulla base di specifiche necessità di studio o monitoraggio

Scopo

Valutare l’effettiva distribuzione di specie selezionate nel territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si valuta l’area di occupazione della specie nei diversi habitat presenti attraverso le diverse me-todologie di censimento

Unità di misura Ambito di riferimento

ha, m2 Regionale, Provinciale o altri ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Anche a seguito di studi specifici, non è semplice definire la porzione di territorio in cui è effet-tivamente presente una data specie vegetale o animale

Fonti di riferimento

Hart, 1999

Note

È preferibile la rappresentazione cartografica dei risultati. È utile confrontare i dati di presenza con quelli di vocazionalità del territorio per ciascuna specie in esame

Codice Indicatore DPSIR

S145 Specie endemiche o di valore o vulnerabilità rilevante per le

quali la regione ha un ruolo chiave nella conservazione

S

Descrizione

Valuta il numero di specie e l’entità delle popolazioni di interesse per la cui conservazione il

territorio è di rilevante importanza

Scopo

Orientare la gestione dei territori chiave ai fini della conservazione di specie di prioritario inte-

resse conservazionistico

Metodo di misura/modalità di applicazione

Una volta individuate le specie di prioritario interesse conservazionistico, si valuta l’entità delle

popolazioni tramite censimenti diretti ed indiretti

Unità di misura Ambito di riferimento

N Livello di area vasta

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Hart, 1999

Note

166 167

S

Codice Indicatore DPSIR

S146 Rapporto tra specie alloctone e specie autoctone S

Descrizione

Confronta il numero di specie proprie della flora o della fauna italiana con il numero di specie

esotiche presenti nel territorio

Scopo

Valutare l’integrità floristica e/o faunistica di un territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

Dagli elenchi floristici o faunistici di un territorio (o di porzioni omogenee), si individua il numero

di specie alloctone presenti e se ne ricava la percentuale rispetto al totale delle specie presenti

Unità di misura Ambito di riferimento

% Ambiti di interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_CON), 2000

Note

Il calcolo dell’indicatore presuppone l’esistenza di elenchi floristici e faunistici; almeno per

quel che riguarda la fauna è molto più verosimile fare riferimento a elenchi faunistici settoriali.

Il calcolo dell’indicatore fornisce informazioni utili sia se riferito all’intero territorio oggetto di

indagine sia se riferito a settori quali, ad esempio, singole tipologie ambientali

Codice Indicatore DPSIR

S147 Rapporto tra specie ittiche alloctone ed autoctone S

Descrizione

Esprime il rapporto percentuale tra specie ittiche alloctone e specie ittiche autoctone in un corso

d’acqua

Scopo

Valutare l’integrità della fauna ittica del corso d’acqua in esame

Metodo di misura/modalità di applicazione

Il calcolo del rapporto percentuale tra specie ittiche alloctone e autoctone deriva dai dati relativi

ai censimenti ittici

Unità di misura Ambito di riferimento

% Bacino idrografico, Corso d’acqua

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Note

168 169

S

Codice Indicatore DPSIR

S148Specie tipiche delle acque interne per gruppi (Mammiferi,

Uccelli, Rettili, Anfibi, Invertebrati)S

Descrizione

Valuta il numero di specie animali presenti nel territorio strettamente legate all’ambiente delle

acque interne, consentendo una valutazione della rilevanza ambientale dell’area

Scopo

Valutare l’entità delle specie tipiche delle acque interne nell’area in esame

Metodo di misura/modalità di applicazione

A partire dagli elenchi faunistici, dai censimenti diretti e indiretti, si individuano le specie tipiche

delle acque interne presenti nel territorio

Unità di misura Ambito di riferimento

N Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Royal Belgian Institute of Natural Sciences, 2001

Note

168 169

S

Codice Indicatore DPSIR

S149 Indice di Storie S

Descrizione

L’indice di Storie attribuisce a specie ed habitat un valore definibile in senso lato come scienti-

fico-conservazionistico basato su fattori quali l’interesse biogeografico, la diffusione, il quadro

normativo internazionale e nazionale, la vulnerabilità. A partire dalle specie e dagli habitat

presenti nell’area di studio e dai relativi valori dell’indice di Storie, è possibile attribuire al ter-

ritorio un valore ambientale

Scopo

Valutare il valore ambientale di un territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

L’indice di Storie può essere calcolato tramite la formula di Storie modificata da Villa F. (1995).

I fattori considerati per le specie sono il valore biogeografico, la diffusione e consistenza delle

popolazioni, le forme di tutela, la vulnerabilità, l’interesse scientifico ed il ruolo sociale. Per gli

habitat i fattori considerati sono: il valore biogeografico, la rarità, la tendenza alla rarefazione,

lo stato di conservazione, l’importanza scientifica, l’importanza paesaggistica, la vulnerabilità

media, la resilienza media, il ruolo ecologico o l’indicazione funzionale. La sommatoria dei valori

dell’indice di Storie di ciascuna specie e/o habitat presente nel territorio consente di attribuire

un valore ambientale all’area in esame

Unità di misura Ambito di riferimento

N Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

È piuttosto complesso il reperimento di tutti i dati necessari per l’attribuzione dei valori alle

specie ed agli habitat, risulta piuttosto difficile l’applicazione

Fonti di riferimentoStorie, 1976; Villa, 1995; Arillo et al., 2000; Mariotti, 2001

Note

I valori dell’indice di Storie sono presenti tra le informazioni contenute, per ciascuna specie ed

habitat considerato, nel S.I.T. Carta Bionaturalistica della Liguria

170 171

S

Codice Indicatore DPSIRS150 Indice ornitico S

DescrizioneSi tratta di un indice finalizzato alla valutazione del valore ornitico delle singole specie

ScopoValutare il valore conservazionistico complessivo delle specie e delle comunità ornitiche

Metodo di misura/modalità di applicazioneA ciascuna specie ornitica nidificante in Italia è attribuito un valore ottenuto combinando tre parametri definiti come: valore intrinseco, livello di vulnerabilità e valore antropico.Vi = valore intrinseco (comprendente: valore biogeografico, valore di distribuzione nazionale, trend dell’areale, livello di territorialità, rarità ecologica, consistenza, trend della popolazione, importanza della popolazione dell’areale, livello trofico);Vvul = valore di vulnerabilità (ottenuto sulla base dell’inserimento della specie nelle liste rosse e nelle normative comunitarie e nazionali); Va = valore antropico (considera: valore naturalistico-ricreativo, valore scientifico, valore di fruibilità, grado di antropofilia).L’indice è descritto in Bricchetti P., Gariboldi A., 1997. Manuale Pratico di Ornitologia

Unità di misura Ambito di riferimentoN Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatoreFonti di riferimentoBrichetti e Gariboldi, 1997

NotePuò essere molto interessante anche la valutazione di “sub-indici”, in particolare riferiti al solo valore intrinseco o alla sola vulnerabilità o ad una combinazione dei due attributi

Codice Indicatore DPSIRS151 Valore ornitico di un territorio S

DescrizioneSi tratta di un indice finalizzato alla valutazione del valore ornitico di un territorio

ScopoValutare il valore ambientale del territorio relativamente alla fauna ornitica

Metodo di misura/modalità di applicazioneSulla base del valore ornitico delle specie presenti, il valore ornitico del territorio deriva dalla sommatoria dei valori specifici delle singole specie. Considerando tipologie ambientali di riferi-mento è possibile utilizzare l’indice definendo range di valore ornitico e quindi “classi di valore ornitico” a cui attribuire i territori indagati

Unità di misura Ambito di riferimentoN Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatoreFonti di riferimentoBrichetti e Gariboldi, 1997; ARPA Piemonte (sito web)

NotePuò essere molto interessante anche il calcolo di “sub-indici”, in particolare riferiti al solo valore intrinseco o alla sola vulnerabilità o ad una combinazione dei due attributi.Sembra azzardato utilizzare l’indice per valutare la “qualità” globale di un territorio

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S

Codice Indicatore DPSIR

S152 Territorio forestato S

Descrizione

Misura l’estensione della superficie forestale nel territorio oggetto di indagine

Scopo

Caratterizzare il territorio e valutarne la naturalità

Metodo di misura/modalità di applicazione

Sulla base di elaborati cartografici esistenti o redatti appositamente si misura l’estensione della

superficie forestale, anche in termini percentuali rispetto all’estensione del territorio indagato

Unità di misura Ambito di riferimento

ha, % Ambiti territoriali forestati

Limiti dell’indicatore

Non considera la tipologia forestale

Fonti di riferimento

Hart, 1999

Note

Codice Indicatore DPSIR

S153Specie animali dipendenti dalle foreste le cui popolazioni

sono in declinoS

Descrizione

Valuta il numero di specie animali strettamente legate all’ambiente forestale le cui popolazioni

siano in declino

Scopo

Stimare il grado di integrità degli ambienti forestali e individuare le specie su cui concentrare

gli interventi di conservazione

Metodo di misura/modalità di applicazione

Sulla base di dati relativi a censimenti faunistici di specie forestali è possibile elaborare il trend

delle popolazioni presenti nell’area oggetto di studio

Unità di misura Ambito di riferimento

N Ambiti territoriali forestati

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Delbeuck, 2000; Royal Belgian Institute of Natural Sciences, 2001

NotePuò essere utile riferirsi anche a Liste Rosse, Liste IUCN per l’individuazione preliminare di

specie a rischio. Alcune specie animali forestali possono essere utilizzate come specie indicatrici

per la valutazione degli ecosistemi forestali

172 173

S

Codice Indicatore DPSIR

S154 Contributo alla fissazione del carbonio da parte delle foreste S

Descrizione

Stima la quantità di carbonio fissato dalle foreste naturali e seminaturali, consente di riferirsi

specificamente alle diverse essenze ed al loro stato evolutivo

Scopo

Valutare il contributo fornito dalle formazioni forestali alla riduzione, mediante fissazione in

forma organica, della CO2 presente in atmosfera

Metodo di misura/modalità di applicazione

Tramite l’utilizzo del Modello CSEM (Carbon Sequestration Evaluation Model) si stima lo stock

di carbonio fissato dai popolamenti forestali presenti nel territorio. L’ammontare di carbonio

fissato si ottiene, tramite algoritmi di calcolo, dai volumi di biomassa legnosa. I dati sulla biomassa

sono reperibili negli inventari forestali

Unità di misura Ambito di riferimento

t, m3 Continentale, Nazionale, Regionale o altri

ambiti di interesse

Limiti dell’indicatoreSi tratta di un calcolo presuntivo, effettuato sulla base di un modello

Fonti di riferimento

APAT (CTN-NeB), 2003

NoteNormativa di riferimento: Del. CIPE 02/08/2002, n.57; Protocollo di Kyoto, 1998 e successive

Conferenze della Parti; Reg. CEE 2080/92 e Reg. CEE 1257/99

Codice Indicatore DPSIR

S155 Forest Affinity Index (FAI) S

Descrizione

Si tratta di un indice fondato sull’utilizzo dei carabidi forestali come comunità bioindicatrice

finalizzato alla valutazione dell’integrità ecosistemica degli ambienti forestali

Scopo

Valutare l’integrità ecosistemica degli ambienti forestali

Metodo di misura/modalità di applicazione

La comunità opportunamente campionata all’interno delle formazioni forestali oggetto di indagine

viene confrontata con una comunità attesa di riferimento. Il metodo di calcolo e applicazione

dell’indice e illustrato in: Allegro e Sciaky, 2003

Unità di misura Ambito di riferimento

N Ambiti territoriali forestali

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Allegro e Sciaky, 2003

Note

172 173

S

Codice Indicatore DPSIR

S156 Rapporto tra insettivori e roditori S

Descrizione

Utilizza il rapporto tra il numero di insettivori e il numero di roditori per valutare la complessità

ecosistemica

Scopo

Stimare l’integrità ecosistemica, in termini di complessità, di ambienti terrestri

Metodo di misura/modalità di applicazione

Dai dati derivanti da censimenti di micromammiferi presenti nell’area in esame, si ricava il

rapporto tra insettivori e roditori. Un elevato valore di tale rapporto è associato a una maggior

complessità ambientale

Unità di misura Ambito di riferimento

N Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Contoli et al., 1989; Contoli, 1980

Note

Codice Indicatore DPSIR

S157 Rapporto tra crocidurini e soricini S

Descrizione

Misura il rapporto tra crocidurini e soricini nel territorio oggetto di indagine; tale rapporto

fornisce indicazioni sulla termoxerofilia delle comunità presenti

Scopo

Stimare il grado di artificializzazione degli ecosistemi terrestri

Metodo di misura/modalità di applicazione

Dai dati relativi ai micromammiferi presenti nell’area in esame, si ricava il rapporto tra croci-

durini e soricini. Un elevato valore di tale rapporto è correlato a condizioni climatiche mesofile,

viceversa si è in condizioni termoxerofile

Unità di misura Ambito di riferimento

N Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Contoli et al., 1989; Contoli, 1981

Note

174 175

S

Codice Indicatore DPSIR

S158Specie (vertebrati ed invertebrati) che hanno come habitat gli ambienti agricoli

S

Descrizione

Stima il numero di specie animali che utilizzano per il proprio sostentamento i terreni agricoli

Scopo

Valutare l’importanza degli ambiti agricoli per la conservazione della biodiversità animale

Metodo di misura/modalità di applicazione

Tramite censimenti diretti e indiretti si valuta il numero di specie che hanno come habitat i terreni agricoli

Unità di misura Ambito di riferimento

N Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Royal Belgian Institute of Natural Sciences, 2001

NoteOltre al numero delle specie è importante considerare anche il valore in termini conservazio-nistici

Codice Indicatore DPSIR

S159 Specie animali minacciate dall’agricoltura S

Descrizione

Stima il numero di specie animali presenti nel territorio minacciate dall’agricoltura

Scopo

Stimare la presenza di specie animali minacciate dall’attività agricola

Metodo di misura/modalità di applicazione

Dall’elenco faunistico del territorio, si individuano le specie minacciate dall’agricoltura secondo

le categorie di minaccia definite nelle Liste Rosse e se ne valuta la percentuale rispetto al totale

Unità di misura Ambito di riferimento

% Ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Il valore delle specie non è pesato

Fonti di riferimento

Royal Belgian Institute of Natural Sciences, 2001; Calvario e Sarrocco, 1997

Note

174 175

S

Codice Indicatore DPSIR

S160Ambienti naturali e seminaturali in aree ad agricoltura intensiva

S

DescrizioneMisura l’estensione delle formazioni naturali e seminaturali presenti in ambiti agricoliScopoStimare la diffusione di elementi di diversificazione ambientale a naturalità significativa nei sistemi agricoliMetodo di misura/modalità di applicazioneSi misura l’estensione in lunghezza e superficie delle formazioni naturali e seminaturali (siepi, filari, boschetti, ecc.) in ambiti agricoli Unità di misura Ambito di riferimentom2/ha, m/ha Ambiti territoriali di interesse Limiti dell’indicatoreFonti di riferimentoNotePotrebbe essere utile anche discriminare le tipologie e la significatività delle diverse formazioni naturali

Codice Indicatore DPSIRS161 Parchi pubblici attrezzati SDescrizioneMisura l’estensione dei parchi pubblici attrezzati (panchine, aree gioco, percorsi salute, ecc.)ScopoStimare la qualità della vita nei centri urbaniMetodo di misura/modalità di applicazioneSi calcola l’estensione dei parchi pubblici attrezzatiUnità di misura Ambito di riferimentoha Aree urbanizzateLimiti dell’indicatoreFonti di riferimentoComune di Reggio Emilia, 2002Note

Codice Indicatore DPSIRS162 Disponibilità di verde urbano per abitante SDescrizioneMisura la superficie di verde pubblico a disposizione per ciascun abitante ScopoStimare la qualità della vita nei centri urbaniMetodo di misura/modalità di applicazioneSi calcolano i metri quadri di verde pubblico (parchi, giardini, ecc.) disponibili per abitanteUnità di misura Ambito di riferimentom2/ab Comunale Limiti dell’indicatoreFonti di riferimentoARPA Piemonte (sito web)

Note

176 177

I

5.4 ImpattiCodice Indicatore DPSIRI1 Elementi di degrado del paesaggio IDescrizioneValuta l’entità degli elementi di degrado del paesaggio. Si intendono per elementi di degrado gli elementi non omogenei (per: natura, tipologia, scala, forma, ecc.) rispetto ad una determinata tipologia di paesaggioScopoStimare la qualità paesaggistica in termini di presenza/assenza di elementi di degradoMetodo di misura/modalità di applicazioneSi individuano e si cartografano gli elementi di degrado e se ne valuta la superficie percentuale occupataUnità di misura Ambito di riferimentoN, ha, % Livello di area vasta Limiti dell’indicatoreIl livello di degrado dei vari elementi non è omogeneo e andrebbe pesato tramite un’analisi dettagliataFonti di riferimentoANPA (RTI CTN_CON), 2000

NoteNormativa di riferimento: D.Lgs. 490/99, Convenzione europea del paesaggio

Codice Indicatore DPSIR

I2Aumento nell’ampiezza delle interruzioni tra elementi di una rete ecologica

I

DescrizioneValuta l’aumento di frammentazione degli ambienti che costituiscono una rete ecologicaScopoStimare l’impatto dell’uso del suolo sulle formazioni naturali e, complessivamente, sugli eco-sistemiMetodo di misura/modalità di applicazione

Attraverso l’uso di foto aeree, cartografie e dati storici, si valutano le variazioni, avvenute nel tempo, nella continuità della rete ecologica individuata

Unità di misura Ambito di riferimento

ha, m Provinciale o altri ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatoreNon è immediata l’individuazione dell’entità delle frammentazioni nell’ambito di una rete ecologicaFonti di riferimentoRoyal Belgian Institute of Natural Sciences, 2001

NotePreliminare alla valutazione di eventuali interruzioni nell’ambito di una rete ecologica è la de-finizione della rete ecologica stessa sulla base della definizione delle specie, comunità e habitat per i quali è stata individuata

176 177

I

Codice Indicatore DPSIR

I3 Indice di Mortalità faunistica specifica (Mfsi) I

Descrizione

Misura il numero di animali (suddivisi per specie) di cui si rinvengono le carcasse lungo gli

assi viari

Scopo

Valutare l’impatto delle infrastrutture viarie sulla fauna stimando l’entità della mortalità da

traffico

Metodo di misura/modalità di applicazione

L’indice di mortalità faunistica specifica (Mfsi) viene calcolato per una certa direttrice viaria

secondo la formula: Mfsi = (Σni)/ nkni dove:

ni = numero di esemplari della specie i rilevati sui segmenti chilometrici;

nk = numero dei segmenti chilometrici di rilevamento.

L’indice esprime il numero di eventi letali medi per chilometro di una certa tratta stradale. È

possibile calcolare anche un indice di mortalità complessivo

Unità di misura Ambito di riferimento

N Unità territoriale di riferimento

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Romano e Tamburini, 2001

Note

Codice Indicatore DPSIR

I4 Movimenti verticali del livello del suolo I

Descrizione

Descrive le variazioni di quota del suolo indotte da prelievi idrici

Scopo

Valutare i cedimenti del suolo indotti da prelievi idrici nelle falde

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si confrontano i dati rilevati nell’ambito di un definito intervallo temporale

Unità di misura Ambito di riferimento

cm, m Livello di pianificazione di area vasta

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Note

Normativa di riferimento: D.Lgs. 152/99 e s.m.i. All.1 (4.2)

178 179

I

Codice Indicatore DPSIR

I5 Rilascio dei sedimenti da aree agricole I

Descrizione

Stima l’entità del sedimento rilasciato da aree agricole a seguito delle pratiche colturali, che si

riversa nella rete idrografica

Scopo

Stimare la perdita di suolo causata dalle pratiche agricole e stimare il contributo al complesso

degli apporti solidi in sospensione nelle acque correnti derivante dall’agricoltura

Metodo di misura/modalità di applicazione

Sulla base di modelli predittivi (che tengono conto di numerosi parametri ambientali e colturali),

si stima la quantità di sedimento rilasciato per unità di superficie, nell’arco di un anno

Unità di misura Ambito di riferimento

t/km2/anno Bacino idrografico

Limiti dell’indicatore

L’utilizzo di modelli predittivi di stima può condurre a valutazioni eccessivamente schematiche

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_SSC), 2000

NoteLa stima dell’entità del sedimento rilasciato assume valore in ambiti collinari e montani

Codice Indicatore DPSIR

I6 Sostanze organiche inquinanti nel suolo I

Descrizione

Individua la presenza e misura la concentrazione di inquinanti organici nel suolo derivanti da

contaminazioni puntuali. Gli inquinanti organici sono presenti sia nei reflui industriali e agroin-

dustriali (organoclorurati, atrazine, pesticidi, ecc.), sia nei reflui urbani

Scopo

Valutare l’inquinamento del suolo in termini di presenza di composti organici

Metodo di misura/modalità di applicazione

Su campioni di suolo opportunamente raccolti, attraverso l’uso di metodi analitici, si misura la

quantità di inquinanti organici presenti in un kg di suolo

Unità di misuramg/kg

Ambito di riferimentoSiti contaminati o siti potenzialmente con-

taminati, ambiti agricoli

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_SSC), 2000

Note

Normativa di riferimento: D.M. 471/99

178 179

I

Codice Indicatore DPSIR

I7 Fitofarmaci nel suolo I

Descrizione

Individua la presenza e misura la concentrazione di fitofarmaci nel suolo

Scopo

Valutare l’inquinamento del suolo in termini di presenza di fitofarmaci

Metodo di misura/modalità di applicazione

Su campioni di suolo opportunamente raccolti, attraverso l’uso di metodi analitici, si misura la quantità di fitofarmaci presenti in un kg di suolo

Unità di misura Ambito di riferimento

mg/kgAree agricole, ambiti territoriali di interesse agronomico

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_CON), 2000

Note

La ricerca di un determinato fitofarmaco deve essere fatta in base alle tipologie colturali prevalenti nel territorio indagato Normativa di riferimento: D.M. 471/99

Codice Indicatore DPSIR

I8 Pesticidi clorurati I

Descrizione

Misura la concentrazione di pesticidi clorurati (aldrin, dieldrin, endrin, isodrin, DDT, esacloro-benzene, esaclorocicloesano, esaclorobutadiene, 1,2-dicloroetano, tricloroetilene, triclorobenzene, cloroformio, tetraclorurodicarbonio, percloroetilene, pentaclorofenolo) nei corpi idrici superficiali, sotterranei e nei sedimenti

Scopo

Stimare gli impatti legati ad inquinamento derivante da attività agricola

Metodo di misura/modalità di applicazione

Metodica ufficiale descritta in: APAT – IRSA CNR - 2003 – Metodi analitici per le acque

Unità di misura Ambito di riferimento

mg/l Corpi idrici superficiali e sotterranei

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Colombo e Malcevschi, 1996; ANPA (RTI CTN_AIM), 1999; APAT – IRSA CNR, 2003

NoteL’elenco proposto all’interno della Tabella 1 All.1 D.Lgs. 152/99 e s.m.i. è per molti versi solo parziale, sono da ricercare i pesticidi clorurati effettivamente in uso o comunque significativi per il monitoraggio dell’inquinamento derivante da attività agricola nell’ambito territoriale oggetto di studioNormativa di riferimento: D.Lgs. 152/99 e s.m.i. All.1 (3.2, 3.3, 3.4, 3.5), All.2 (Sez.A e C)

180 181

I

Codice Indicatore DPSIR

I9 Pesticidi clorurati negli organismi I

Descrizione

Valuta la concentrazione di pesticidi clorurati (DDT e analoghi, isomeri dell’esaclorocicloesano,

aldrin, dieldrin, eldrin e isodrin) nella polpa dei molluschi bivalvi e nei tessuti di specie ittiche

resistenti

Scopo

Fornire indicazioni sull’inquinamento da immissioni di acque reflue di insediamenti produttivi

(industriali e agricoli)

Metodo di misura/modalità di applicazione

Metodica ufficiale descritta in: APAT – IRSA CNR, 2003 – Metodi analitici per le acque

Unità di misura Ambito di riferimento

mg/l Corpi idrici superficiali

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Colombo e Malcevschi, 1996; ANPA (RTI CTN_AIM), 1999; APAT - IRSA CNR, 2003

Note

Per la molluschicoltura tali indicatori sono fondamentali a fini di tutela della salute pubblica

Normativa di riferimento: D.Lgs. 152/99 e s.m.i. All.1 (3.2, 3.3, 3.4, 3.5), All.2 (Sez.C)

Codice Indicatore DPSIR

I10 Solventi clorurati I

Descrizione

Misura la concentrazione dei solventi clorurati (quali: cloroformio, tricloetilene, esaclorobuta-

diene, esaclorocicloesano (lindano), pentaclorofenolo, esaclorobenzene, tetracloruro di carbonio,

1,2-dicloroetano, triclorobenzene, percloroetilene) nelle acque e nei sedimenti

Scopo

Fornire indicazioni sull’inquinamento dei corpi idrici superficiali e sotterranei dovuto ad im-

missioni di acque reflue da insediamenti produttivi

Metodo di misura/modalità di applicazione

Metodica ufficiale descritta in: APAT – IRSA CNR -2003 – Metodi analitici per le acque

Unità di misura Ambito di riferimento

µg/l Corpi idrici superficiali e sotterranei

Limiti dell’indicatore

Analisi complessa spesso effettuata solo dove si sospetti contaminazione

Fonti di riferimento

Colombo e Malcevschi, 1996; ANPA (RTI CTN_AIM), 1999; APAT – IRSA CNR, 2003

Note

Normativa di riferimento: D.Lgs. 152/99 e s.m.i. All.1 (3.2, 3.3, 3.4, 3.5), All.2 (Sez. A, B e C)

180 181

I

Codice Indicatore DPSIR

I11 Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) I

Descrizione

Misura la concentrazione di Idrocarburi Policiclici Aromatici (IPA) nell’acqua e nei sedimenti

Scopo

Fornire indicazioni sull’inquinamento derivante da acque reflue da insediamenti industriali

Metodo di misura/modalità di applicazione

Metodica ufficiale descritta in: APAT – IRSA CNR, 2003 – Metodi analitici per le acque

Unità di misura Ambito di riferimento

mg/l Corpi idrici superficiali e sotterranei

Limiti dell’indicatoreAnalisi complessa spesso effettuata solo dove si sospetti contaminazione

Fonti di riferimento

Colombo e Malcevschi, 1996; ANPA (RTI CTN_AIM), 1999; APAT – IRSA CNR, 2003

Note

Normativa di riferimento: D.Lgs. 152/99 e s.m.i. All.1 (3.4, 3.5, 4.4), All.2 (Sez.A)

Codice Indicatore DPSIR

I12 Policlorobifenili (PCB) negli organismi I

Descrizione

Misura la concentrazione di Policlorobifenili (PCB’s, PCB 52, 77, 81, 128, 138, 153, 169) nella

polpa dei molluschi bivalvi e nei tessuti di specie ittiche resistenti

Scopo

Fornire indicazioni sull’inquinamento da immissioni di acque reflue di insediamenti produttivi

(industriali e agricoli)

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si determinano mediante spettrografia infrarossa secondo il metodo US-EPA n. 8270 C (96):

GC/MS

Unità di misura Ambito di riferimento

mg/l Corpi idrici superficiali

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_AIM), 1999

Note

Tale indicatore è fondamentale a fini di tutela della salute pubblica nella molluschicoltura

Normativa di riferimento: D.Lgs. 152/99 e s.m.i. All.1 (3.4, 3.5)

182 183

I

Codice Indicatore DPSIR

I13 Policlorobifenili (PCB) nei sedimenti I

Descrizione

Misura la concentrazione di Policlorobifenili (PCB’s, PCB 52, 77, 81, 128, 138, 153, 169) nei

sedimenti

Scopo

Fornisce indicazioni sull’inquinamento da sostanze pericolose di origine antropica

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si determinano mediante misura della fluorescenza in U.V. previa cromatografia su strato sottile

secondo il metodo US-EPA-1668A/99

Unità di misura Ambito di riferimento

mg/l Corpi idrici superficiali

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_AIM), 1999

Note

Normativa di riferimento: D.Lgs. 152/99 e s.m.i. All.1 (3.2, 3.3, 3.4, 3.5)

Codice Indicatore DPSIR

I14 Diossine (TCDD) I

Descrizione

Misura la concentrazione di diossine nei sedimenti dei corsi d’acqua

Scopo

Fornire indicazioni sull’inquinamento da emissione o scarico di sostanze pericolose

Metodo di misura/modalità di applicazione

Il metodo è illustrato in Keys to soil taxonomy - USDA, 1998

Unità di misura Ambito di riferimento

µg/l, mg/l Corpi idrici superficiali

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_AIM), 1999; USDA, 1998

Note

Normativa di riferimento: D.Lgs. 152/99 e s.m.i. All.1 (3.2, 3.3)

182 183

I

Codice Indicatore DPSIR

I15 Perdita di zone umide I

Descrizione

Misura l’estensione delle zone umide bonificate in un determinato intervallo di tempo a causa

di interventi di canalizzazione e artificializzazione

Scopo

Valutare la perdita di naturalità nel territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

Tramite cartografie, foto aeree e dati storici si confronta l’estensione pregressa delle zone umide

e la si confronta con quella attuale

Unità di misura Ambito di riferimento

ha/anno Unità territoriale di riferimento

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_SSC), 2000

NoteLa definizione di zona umida non è univocamente formalizzata

Codice Indicatore DPSIR

I16 Perdita di biodiversità in termini di specie I

Descrizione

Misura il numero di specie, comprese all’interno di gruppi selezionati, estinte nel territorio

oggetto di studio in un dato intervallo di tempo

Scopo

Valutare la perdita di biodiversità intesa come numero di specie presenti

Metodo di misura/modalità di applicazione

I dati necessari per il calcolo dell’indicatore derivano sia da dati storici sia da censimenti diretti ed

indiretti eseguiti nel territorio. Dal confronto dei dati riferiti a tempi diversi si valuta la perdita di

biodiversità come numero di specie scomparse. La valutazione non viene solitamente effettuata

sul totale della flora o della fauna presente ma su gruppi selezionati o su base sistematica o in

riferimento a specifiche tipologie ambientali

Unità di misura Ambito di riferimento

N Unità territoriale di riferimento

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_CON), 2000

Note

184 185

I

Codice Indicatore DPSIR

I17 Riduzione della superficie forestale I

Descrizione

Valuta la diminuzione della superficie forestale nel tempo

Scopo

Valutare l’entità del disboscamento nel territorio e stimare l’impatto sugli ambienti forestali

derivante dall’antropizzazione nonché la perdita di naturalità dell’ambiente

Metodo di misura/modalità di applicazione

Sulla base del confronto di dati reperiti o rilevati per un dato intervallo temporale, si valuta la

riduzione della superficie forestale nel territorio

Unità di misura Ambito di riferimento

%, ha Unità territoriale di riferimento

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Note

È particolarmente utile in zone caratterizzate da contesti socio-economici nei quali esiste ancor

oggi la spinta alla sostituzione del bosco con terreni agricoli e/o urbanizzazione, quali aree ad

agricoltura intensiva, aree turistiche, ecc.

Codice Indicatore DPSIR

I18 Perdita di foresta storica I

Descrizione

Stima la diminuzione percentuale, in termini di estensione, di foresta storica in un dato periodo

di tempo

Scopo

Valutare la perdita di naturalità nel tempo

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si individuano, tramite foto aeree, cartografie e dati storici, aree precedentemente occupate da

foreste storiche e successivamente disboscate e se ne valuta l’estensione percentuale rispetto

all’area totale

Unità di misura Ambito di riferimento

% Unità territoriale di riferimento

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Hart, 1999

NoteIn bibliografia l’indicatore è definito come “perdita di foresta primaria”; per il territorio italiano

si ritiene più utile fare riferimento al concetto di foresta storica. Si ritiene che possano essere

considerate foreste storiche le formazioni boschive di essenze autoctone insediate in ambiti ri-

sultanti continuativamente boscati almeno negli ultimi 100 anni

184 185

I

Codice Indicatore DPSIR

I19 Superficie percorsa annualmente da incendi I

Descrizione

Misura la superficie complessiva (boscata e non boscata) percorsa da incendi nel corso di un

anno

Scopo

Stimare e rappresentare il fenomeno degli incendi in aree naturali

Metodo di misura/modalità di applicazione

Sulla base dei dati reperibili presso il Corpo Forestale dello Stato, si calcola l’estensione e si car-

tografano le aree percorse da incendio nel corso di un anno

Unità di misura Ambito di riferimento

ha Unità territoriale di riferimento

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimentoANPA (RTI CTN_CON), 2000

Note

Codice Indicatore DPSIR

I20 Danni forestali da fitopatie I

Descrizione

Stima i danni (defogliazione, clorosi, ecc.) subiti delle formazioni forestali causati da fitopatie

Scopo

Valutare i danni subiti dal patrimonio forestale

Metodo di misura/modalità di applicazione

La stima dei danni viene generalmente effettuata sulla base dei metri cubi di legname tagliato

perché danneggiato. Una valutazione più diretta deriva dall’osservazione del numero di alberi

danneggiati per unità di territorio o sull’estensione dei boschi interessati dall’attacco di agenti

patogeni

Unità di misura Ambito di riferimento

m3, N/ha, haProvinciale, Comunità Montane o altri

ambiti territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

I dati su cui si fonda il calcolo dell’indicatore non sono di facile reperimento o rilevazione e,

soprattutto, sono rilevati solo in boschi assestati

Fonti di riferimento

Pettenella et al., 2000

Note

Esistono piani di monitoraggio sullo stato di salute dei boschi a livello nazionale, regionale e

provinciale

186 187

I

Codice Indicatore DPSIR

I21 Danni causati da fauna selvatica I

Descrizione

Stima i danni causati dalla fauna selvatica alle formazioni forestali

Scopo

Valutare l’impatto provocato da popolazioni sovradimensionate di animali selvatici sulle forma-

zioni forestali (si tratta, in massima parte, di popolazioni di ungulati )

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si misura l’estensione dell’area forestale in cui sono evidenti i danni causati dalla fauna

selvatica

Unità di misura Ambito di riferimento

haProvinciale, Comunità Montane o altri ambiti

territoriali di interesse

Limiti dell’indicatore

Difficoltà nel rilevare e reperire i dati

Fonti di riferimento

Pettenella et al., 2000

Note

Per il calcolo dell’indicatore è necessario definire dei criteri di danno, strettamente correlati alle

specie faunistiche potenzialmente impattanti

Codice Indicatore DPSIR

I22 Danni causati da pascolo I

Descrizione

Stima i danni causati dal pascolamento alle formazioni forestali

Scopo

Valutare l’impatto provocato dal pascolo sulle formazioni forestali

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si misura l’estensione dell’area forestale in cui sono evidenti i danni causati dal pascolamento

Unità di misura Ambito di riferimento

haProvinciale, Comunità Montane o altri ambiti

territoriali di interesse

Limiti dell’indicatoreI danni sono rilevabili solo nell’ambito di foreste assestate

Fonti di riferimento

Note

186 187

I

Codice Indicatore DPSIR

I23 Danni ambientali causati da turismo I

Descrizione

Misura il numero di segnalazioni, effettuate da personale qualificato, di danni ambientali connessi

ad attività turistiche e di fruizione in un dato periodo di tempo in ambiti naturali di interesse

Scopo

Valutare l’impatto sull’ambiente correlabile ad attività di fruizione

Metodo di misura/modalità di applicazione

Sono da considerare danni ambientali i fuochi, l’abbandono di rifiuti, i danni alla vegetazione e

il disturbo alla fauna, segnalati da personale qualificato

Unità di misura Ambito di riferimento

N/anno Unità territoriale di riferimento

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Note

Codice Indicatore DPSIR

I24 Deperimento del bosco I

Descrizione

Misura l’entità dei danni alla vegetazione forestale sulla base del numero e della percentuale di

alberi che manifestano sintomatologie (defogliazione, ingiallimento, arrossamento, ecc.)

Scopo

Valutare l’impatto sugli ecosistemi forestali derivante da inquinamento atmosferico

Metodo di misura/modalità di applicazione

Viene calcolato il numero di alberi danneggiati divisi per tipo forestale e per classe di danno

(nessun danno, danni leggeri, danni moderati, danni gravi, alberi morti) e la percentuale sul

totale degli alberi esaminati. La valutazione di serie di dati su più anni permette di esprimere il

trend del fenomeno nel tempo

Unità di misura Ambito di riferimento

N, % Provinciale o altri ambiti territoriali di

interesse

Limiti dell’indicatore

Il rilevamento del dato è operativamente piuttosto complesso, solitamente i dati sono disponibili

solo per boschi assestati

Fonti di riferimentoANPA (RTI CTN_CON), 2000

NoteSi parla di deperimento del bosco riferendosi al complesso di sintomatologie correlabili, diret-

tamente o indirettamente, a fenomeni di inquinamento. In massima parte si fa riferimento ai

danni attribuibili alle deposizioni acide

188 189

I

Codice Indicatore DPSIR

I25 Danni causati da incendio I

Descrizione

Misura l’entità dei danni subiti dalle formazioni forestali a causa di incendi sulla base dell’esten-

sione di bosco interessato dall’incendio e del numero medio di incendi annui

Scopo

Valutare l’impatto degli incendi sul patrimonio forestale

Metodo di misura/modalità di applicazione

Si calcolano gli ettari di bosco interessati da incendio; su serie di dati di più anni si valuta il

numero medio di incendi annui per il territorio in esame. Indicazioni più precise sull’entità del

danno si ricavano distinguendo tra i diversi tipi di incendio (di chioma, radente, ecc.)

Unità di misura Ambito di riferimento

ha, NProvinciale o altri ambiti territoriali di

interesse

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

NoteÈ interessante valutare anche i dati relativi all’estensione media degli incendi

Codice Indicatore DPSIR

I26 Variazione dell’Indice di Vegetazione Normalizzato (NDVI) I

Descrizione

Misura la variazione nel tempo dell’Indice NDVI (Normalized Difference Vegetation Index). For-

nisce indicazioni sullo stato della copertura vegetale in un territorio, in funzione del contenuto

di clorofilla presente e della densità di foglie verdi

Scopo

Stimare lo stato di salute del bosco ed evidenziare precocemente fenomeni di deperienza della

vegetazione

Metodo di misura/modalità di applicazione

L’indicatore è calcolato come differenza fra due o più valori riferiti allo stesso periodo stagionale

(per pixel) di NDVI; le aree a variazione “anomala” dell’indice coincidono con aree in cui si hanno

importanti variazioni dello stato della copertura vegetale. I dati si ricavano da immagini satellitari

ricevute in continuo ed archiviate (ASIA Archivio Storico Immagini AVHRR)

Unità di misura Ambito di riferimento

% Unità territoriale di riferimento

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_CON), 2000; Rouse et al., 1973

Note

188 189

I

Codice Indicatore DPSIR

I27Riduzione di specie di interesse conservazionistico sul totale delle specie forestali

I

Descrizione

Stima il decremento nel tempo del numero di specie di flora e fauna di interesse conservazionistico rispetto al totale delle specie presenti in ecosistemi forestali

Scopo

Valutare l’efficacia o la necessità di strategie per la conservazione della biodiversità negli ambienti forestali e valutare l’integrità degli ecosistemi forestali

Metodo di misura/modalità di applicazione

Il confronto di elenchi faunistici e floristici eseguiti in tempi diversi permette di individuare la variazione nel numero e nella percentuale di specie minacciate (individuabili tramite elenchi di specie vegetali e animali allegate a Convenzioni Internazionali e Direttive Europee, Liste Rosse, liste IUCN, ecc.)

Unità di misura Ambito di riferimento

% Unità territoriale di riferimento

Limiti dell’indicatore

Fonti di riferimento

Pettenella et al., 2000

Note

Può essere utile considerare, in concomitanza, anche le specie indicatrici di disturbo quali quelle sinantropiche ed eliofile

Codice Indicatore DPSIR

I/R1 Cambiamento di uso del suolo I/R

Descrizione

Quantifica l’estensione delle porzioni di territorio oggetto di conversioni di uso del suolo in un dato intervallo di tempo

Scopo

Rappresentare il cambiamento di uso del suolo e determinare l’andamento dei modelli di sviluppo delle pressioni sul territorio

Metodo di misura/modalità di applicazione

Tramite foto aeree, cartografie e dati storici, si valutano i cambiamenti di uso del suolo avvenuti nel tempo definendo matrici di destinazione di uso del suolo in epoche diverse

Unità di misura Ambito di riferimento

ha, % Regionale, Provinciale, Bacino idrografico

Limiti dell’indicatore

Il livello di dettaglio della legenda delle carte di uso del suolo su cui si fondano le matrici deter-mina il contenuto informativo dell’indicatore e la sua utilità ai fini della assunzione di decisioni di programmazione del territorio

Fonti di riferimento

ANPA (RTI CTN_SSC), 2000; Povellato, 2000; OECD, 2001

Note