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140 FASHION TECHNO settembre 2018 66 case history conf ezione 140 negozi affiliati a Intersport, importante network di sport che conta più di 5500 negozi in 44 differenti Paesi; 2500 addetti, tra impiegati in sede e addetti alla vendita; oltre 1 milione e 200mila tessere di clienti fidelizzati che fanno acquisti almeno una volta al mese. Sono solo alcuni dei numeri di Cisalfa Sport, gruppo fondato nel 1977, di proprietà fin dalle origini della famiglia Mancini, che ha chiuso il 2016 con 352 milioni di euro di fatturato e ha la mission di rappresentare il migliore negozio per lo sport e il lifestyle in Italia. La strategia di crescita costante impostata dal Gruppo si basa su tre principali capisaldi: l’incremento dei punti vendita attraverso l’apertura di nuovi negozi nelle location più strategiche del nostro Paese, il rafforzamento dei forti legami di partnership stabiliti con i più grandi marchi sportivi, e lo sviluppo di brand in proprietà o in licenza. Cisalfa è infatti distributore per marchi sportivi tra i più gettonati, tra cui Nike, Adidas e Puma; inoltre produce e commercializza su licenza Ellesse, Mistral, Arena e ha un portafoglio di private label con marchi come 8848, ABC, Dacks, Haky Paky. Per migliorare l’esperienza di acquisto dei clienti, i negozi hanno subito un restyling che ha reso la loro atmosfera più accogliente, mettendo a disposizione della clientela le collezioni più accattivanti e un’ampia gamma di prodotti di qualità a un prezzo accessibile. In parallelo con l’espansione delle vetrine reali Cisalfa ha anche riprogettato il proprio sito, per puntare nei prossimi anni a una crescita delle vendite online. L’obiettivo è di mixare sempre più l’online con l’offline, creando sinergie tra l’e-commerce e il negozio. L’ESIGENZA DI OTTIMIZZARE E VELOCIZZARE I PROCESSI «Per aumentare le marginalità - spiega Angelo Maffioletti, responsabile logistica Cisalfa Sport - abbiamo assunto una seconda faccia: all’aspetto commerciale con cui siamo partiti abbiamo aggiunto quello di produttore, un’attività in continua crescita. La necessità di risolvere problematiche legate ai marchi di proprietà e su licenza ci ha portato a considerare il mondo legato alla produzione con uno sguardo a 360 gradi, nell’ottica di ottimizzare e velocizzare i processi. Questo ci ha spinto a organizzarci meglio sia dal punto di vista produttivo sia da quello logistico, con la creazione di tre piattaforme: due a Comun Nuovo, in provincia di Bergamo, e una a Reggio Emilia, dove andiamo a concentrare il 90% della nostra produzione e del prodotto acquistato. Sono più di 80mila i metri quadri di area dedicata ai magazzini, in cui vengono movimentati quasi 15 milioni di pezzi, in parte acquistati dai marchi principali e in parte prodotti da noi. Seguiamo dal costume da bagno e ciabatta da spiaggia allo zaino tecnico da montagna, fino al capospalla o abbigliamento da sci e alla calzatura. Per alcune tipologie di prodotto la piattaforma logistica base riesce a dar seguito a tutte le operazioni di ottimizzazione del processo; per altre merceologie - come per esempio il capospalla imbottito che arriva dall’estero - dovevamo avvalerci di aziende terze, specializzate in ricondizionamento. Questo passaggio però ci penalizzava in ottimizzazione a livello di gestione del prodotto e dei costi. Abbiamo quindi pensato di attrezzare uno dei nostri Cisalfa Sport, gruppo specializzato nello Sport Retail, per velocizzare e ottimizzare i propri processi industriali ha deciso di dotarsi di un impianto di ricondizionamento per i capispalla imbottiti . E Macpi ha fornito una soluzione integrata “chiavi in mano” di Irene Bonomi integrato Ricondizio namento 1

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case historyconfezione

140 negozi affiliati a Intersport, importante network di sport che conta più di 5500 negozi in 44 differenti Paesi; 2500 addetti, tra impiegati in sede e addetti alla vendita; oltre 1 milione e 200mila tessere di clienti fidelizzati che fanno acquisti almeno una volta al mese. Sono solo alcuni dei numeri di Cisalfa Sport, gruppo fondato nel 1977, di proprietà fin dalle origini della famiglia Mancini, che ha chiuso il 2016 con 352 milioni di euro di fatturato e ha la mission di rappresentare il migliore negozio per lo sport e il lifestyle in Italia. La strategia di crescita costante impostata dal Gruppo si basa su tre principali capisaldi: l’incremento dei punti vendita attraverso l’apertura di nuovi negozi nelle location più strategiche del nostro Paese, il rafforzamento dei forti legami di partnership stabiliti con i più grandi marchi sportivi, e lo sviluppo di brand in proprietà o in licenza. Cisalfa è infatti distributore per marchi sportivi tra i più gettonati, tra cui Nike, Adidas e Puma; inoltre produce e commercializza su licenza Ellesse, Mistral, Arena e ha un portafoglio di private label con marchi come 8848, ABC, Dacks, Haky Paky. Per migliorare l’esperienza di acquisto dei clienti, i negozi hanno subito un restyling che ha reso la loro atmosfera più accogliente, mettendo a disposizione della clientela le collezioni più accattivanti e un’ampia gamma di prodotti di qualità a un prezzo accessibile. In parallelo con l’espansione delle vetrine reali Cisalfa ha anche riprogettato il proprio sito, per

puntare nei prossimi anni a una crescita delle vendite online. L’obiettivo è di mixare sempre più l’online con l’offline, creando sinergie tra l’e-commerce e il negozio.

L’ESIGENZA DI OTTIMIZZARE E VELOCIZZARE I PROCESSI«Per aumentare le marginalità - spiega Angelo Maffioletti, responsabile logistica Cisalfa Sport - abbiamo assunto una seconda faccia: all’aspetto commerciale con cui siamo partiti abbiamo aggiunto quello di produttore, un’attività in continua crescita. La necessità di risolvere problematiche legate ai marchi di proprietà e su licenza ci ha portato a considerare il mondo legato alla produzione con uno sguardo a 360 gradi, nell’ottica di ottimizzare e velocizzare i processi. Questo ci ha spinto a organizzarci meglio sia dal punto di vista produttivo sia da quello logistico, con la creazione di tre piattaforme: due a Comun Nuovo, in provincia di Bergamo, e una a Reggio Emilia, dove andiamo a concentrare il 90% della nostra produzione e del prodotto acquistato. Sono più di 80mila i metri quadri di area dedicata ai magazzini, in cui vengono movimentati quasi 15 milioni di pezzi, in parte acquistati dai marchi principali e in parte prodotti da noi. Seguiamo dal costume da bagno e ciabatta da spiaggia allo zaino tecnico da montagna, fino al capospalla o abbigliamento da sci e alla calzatura. Per alcune tipologie di prodotto la piattaforma logistica base riesce a dar seguito a tutte le operazioni di ottimizzazione del processo; per altre merceologie - come per esempio il capospalla imbottito che arriva dall’estero - dovevamo avvalerci di aziende terze, specializzate in ricondizionamento. Questo passaggio però ci penalizzava in ottimizzazione a livello di gestione del prodotto e dei costi. Abbiamo quindi pensato di attrezzare uno dei nostri

Cisalfa Sport, gruppo specializzato nello Sport Retail, per velocizzare e ottimizzare i

propri processi industriali ha deciso di dotarsi di un impianto di ricondizionamento per i

capispalla imbottiti. E Macpi ha fornito una soluzione integrata

“chiavi in mano”

di Irene Bonomi

integratoRicondizionamento

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di Irene Bonomi

Macpi e Cisalfa in ottica Industria 4.0«La chiave di volta della soluzione che abbiamo fornito a Cisalfa, rendendola forse unica nel suo genere – sottolinea Giorgio Muratori, operations supervisor di Macpi Group – è l’informatizzazione e la digitalizzazione del processo:

le macchine imbustatrici ed etichettatrici sono automatiche e in grado di comunicare informazioni fruibili anche a livello di software gestionale».Maffioletti aggiunge: «La struttura comprende, oltre al tunnel e alle due imbustatrici, un sistema di movimentazione e convogliamento automatizzato dei capi appesi. La logica è quella di ricevere il prodotto scaricandolo dai container, suddividerlo per articolo, colore e taglia, e metterlo in lavorazione sui vari tavoli dove avviene un controllo qualità. Il capo viene poi ingrucciato e inserito nel tunnel che lo ricondiziona tramite vapore e soffiaggio

di aria calda, quindi imbustato e codificato, infine inserito nel nostro sistema di logistica per essere stoccato a magazzino».Il sistema, dopo aver caricato l’ordine dal gestionale Cisalfa, lavora l’intera commessa verificando in fase intermedia e a fine processo che tutti i capi siano stati lavorati: sapendo quanti capi devono entrare in lavorazione, verifica quanti ne siano passati dal tunnel e dalle imbustatrici. Tutte queste informazioni, nell’ottica di Industria 4.0, vengono poi inviate in tempo reale al sistema di magazzino Cisalfa. Inizialmente l’obiettivo è quello di gestire almeno 5000 capi giorno, anche se l’impianto è dimensionato per raggiungere punte di massimo 1300-1500 capi orari.«La nostra struttura di stoccaggio – precisa Maffioletti – è in grado di ospitare fino 120mila-150mila capi, che stazionano dai 5 ai 10 giorni prima di essere spediti al negozio per fare spazio ad altri capi. I nostri 400-500mila capi/stagione non arrivano però in una soluzione unica, ma secondo una programmazione. Per questo motivo l’impianto oggi è in grado di coprire tutta l’attività di ricondizionamento della nostra produzione di capispalla, che è intorno a mezzo milione di capi/anno. Se in futuro i numeri aumenteranno, ci attrezzeremo di conseguenza».«Questa intensa collaborazione con Cisalfa Sport – conclude Muratori – è stata entusiasmante, e ci ha permesso di acquisire reciprocamente un know how che rimarrà di certo patrimonio delle nostre aziende».

Il nuovo touch-screen permette un controllo semplice e completo di tutte le funzioni e, in un’ottica di Industria 4.0, permette la connessione del tunnel alla rete aziendale

1. Un’immagine di insieme dell’impianto di ricondizionamento dei capispalla imbottiti fornito “chiavi in mano” a Cisalfa Sport da Macpi Group

2. Angelo Maffioletti, responsabile logistica Cisalfa Sport (a sinistra) accanto a Enrico Cartabbia di Macpi Group

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magazzini di Comun Nuovo con un moderno impianto che ci permettesse di ricevere il prodotto e ricondizionarlo in casa, per averlo disponibile il più velocemente possibile e al minor costo».

UN UNICO PARTNER PER UNA SOLUZIONE “CHIAVI IN MANO”Dopo aver esaminato le soluzioni disponibili sul mercato, Cisalfa Sport ha scelto di affidarsi al Gruppo Macpi di Palazzolo (BS) per una soluzione completa e integrata “chiavi in mano”. «Con i tecnici Macpi – spiega Maffioletti – abbiamo progettato la soluzione più adatta a soddisfare

3. Ogni capospalla, dopo essere stato ingrucciato, viene inserito nell’impianto di ricondizionamento attraverso un sistema di movimentazione e convogliamento automatizzato dei capi appesi

4. Cuore dell’impianto è il tunnel Macpi, che ricondiziona i capispalla imbottiti tramite vapore e soffiaggio di aria calda

5. Uno store Cisalfa Sport

le nostre esigenze: ottimizzare i processi con il minor impiego di persone dedicate, cercando di contenere i costi e lavorando nella logica imprescindibile di Industria 4.0, con interventi di digitalizzazione orientata all’integrazione di tutti i sistemi. Insieme abbiamo ideato un impianto a forte configurazione informatica, con telecamere che - tramite la lettura del codice a barre - seguono il prodotto durante tutto il processo di ricondizionamento, e imbustatrici che imbustano ed etichettano in automatico il prodotto in uscita dall’impianto.Il sistema informatizzato è collegato al nostro sistema logistico, in modo che ogni capospalla ricondizionato, imbustato ed etichettato venga posizionato all’interno delle strutture di magazzino - dotate di mappatura informatica - per essere immediatamente disponibile ai nostri buyer».Le strutture logistiche di Cisalfa Sport sono già in grado di fornire e riassortire il prodotto al punto vendita nell’arco delle 24 ore, ma questo non basta. «Il cliente oggi – sottolinea Maffioletti – ha una gamma infinita di opportunità per l’acquisto; per questo bisogna puntare molto sulla velocità di consegna, sulla puntualità e su un assortimento di prodotti sempre completo in negozio. In una logica di ottimizzazione dei processi e abbattimento dei costi, abbiamo quindi deciso di fare in casa il passaggio del ricondizionamento, affidandoci per l’intero impianto a un’azienda italiana. Abbiamo condiviso con Macpi l’intero progetto oggi già operativo e collaudato, con una soluzione che è perfettamente integrata alla nostra gestione delle attività di ricevimento, accettazione e stoccaggio del prodotto».

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