CIRCOLO Maggio 2012

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Anno II Numero 6 9 Maggio 2012 “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” Art.1 della Costituzione Testata registrata presso il Tribunale di Roma N° 312/2011 del 27/10/2011 Periodico del Circolo del Partito Democratico del Versante Prenestino, relativo ai quartieri: San Vittorino, Giardini di Corcolle, Corcolle Est, Fosso San Giuliano 1 e 2, Valle Castiglione, Osa, Castelverde, Villaggio Prenestino, Lunghezza, Lunghezzina 2, Colle Monfortani e Colle Prenestino. GRATUITO Circolo LAgenda del Versante Prenestino ALEMANNO vuole SVENDERE l’ACQUA dei ROMANI SABATO 5 MAGGIO il Partito Democratico è sceso in piazza per dire NO alla PRIVATIZZAZIONE di ACEA ! Il diritto di fare politica Partiti sì, partiti no. Finanziamenti si, finanzia- menti no. Negli ultimi tempi sembra che chiun- que abbia la necessità di uscire dal mucchio non possa non parlare di questi argomenti. D’altro canto, cavalcare l’onda della protesta è molto più facile e redditizio che cercare di affrontare i pro- blemi. Ancora una volta sembra che tutti stiano aspet- tando il “salvatore”, qualcuno che sappia inter- pretare meglio degli altri la volontà popolare, intercettarne il voto e poter finalmente risanare l’Italia. Forse, se uno strascico il fascismo ha lasciato, non è tanto nel sentimento razziale o antisemita, quanto invece in questa maledetta idea che l’Italia debba essere per forza gestita da un padrone. È vero, siamo una Repubblica forse troppo giovane per pretendere che i nostri concit- tadini abbiano assorbito quel principio fondante di ogni democrazia che è la partecipazione. Ma da qui a dover ogni volta delegare le nostre sorti al primo urlatore che arriva, ce ne passa. Probabilmente, se durante la nostra breve esisten- za fossimo tutti un po’ più attenti all’altro, al mondo che ci circonda, saremmo meno soggetti alle fregature. Perché è vero, con la storia dei rimborsi elettorali c’hanno fregato tutti. Ma que- sto non deve essere il pretesto per sovvertire l’ordine democratico del nostro Paese. Togliere il finanziamento pubblico ai partiti, e in generale a tutte le forme democraticamente orga- nizzate per rappresentare interessi collettivi, significa decretare la morte della nostra democra- zia, proprio per riproporre il vecchio schema del “salvatore”. Ma siamo sicuri che funzioni? Noi non crediamo, nonostante quel referendum che, sull’onda dello scandalo Tangentopoli, de- cretò la fine del finanziamento pubblico ai partiti. Perché lo Stato ha il dovere di fornire la possibili- tà, anche economica, di potere partecipare alla vita politica a chiunque ne abbia la passione, senza che debba sentirsi necessariamente un ladro o un delinquente. Crediamo piuttosto che l’Italia abbia bisogno di una legge semplice, chiara e trasparente sul fi- nanziamento ai partiti, che li obblighi a presenta- re documentazioni certe, che preveda controlli seri. Non è sufficiente criticare, talvolta a ragione, l’attuale classe politica, nè è sufficiente delegitti- mare i partiti tout court. È necessario partecipare, vigilare, capire, per rinnovare la classe politica senza per questo decretare la fine della politica. Siamo convinti che, nonostante questo momento bui (e non solo economicamente), saremo in grado vedere la differenza fondamentale tra abita- re un Paese dove comandano le lobby di potere che rappresentano solo ed esclusivamente inte- ressi privati, sopravvivere in un Paese dove co- manda uno solo (l’abbiamo sperimentato in ulti- mo proprio con Berlusconi), e invece vivere in un Paese dove la possibilità di essere rappresentati in Parlamento sia garantita da uno Stato che riconosca le forze organizzate, le tuteli, ne preve- da i controlli, ma non lasci esclusivamente ai privati, ricchi e facoltosi, la possibilità di decider- ne le sorti. Riccardo Pulcinelli oltre che di formazione, e anche per questa giornata sono previsti momenti di spettacolo itinerante, con ambientazione medievale” Quali sono altri positivi risultati che può vantare il CdQ? “Siamo riusciti a far attivare prontamente l’Ama per la pulizia del quartiere; stesso discorso vale per l’Acea, per il ripristino dell’illuminazione man- cante e di tutte le cassette elettriche divelte. Abbia- mo inoltre ottenuto un intervento importante, cioè il controllo radiografico dello stato dei pali della luce, che ha portato alla sostituzione di una decina degli stessi. Il Comitato poi, con la collaborazione dei cittadini, ha portato avanti l’iniziativa per il decoro di viale Nusco e ha seguito da vicino la realizzazione delle opere a scomputo (il Parco e la strada) nei pressi della parrocchia di San Patri- zio” Oltre alle potenzialità del progetto della via Francigena, che coinvolgerà più zone del versante, come è in generale il vostro rap- porto con i comitati dei quartieri vicini? “Ottimo, direi. Abbiamo avuto in particolar modo occasione di collaborazione per il problema della discarica di Corcolle, del quale ci facciamo parte attiva”. Corcolle non è l’unico quartiere del versan- te prenestino che verrà deturpato dalla presenza della discarica. Gli effetti, soprat- tutto sulla viabilità, si faranno sentire anche qua a Colle Prenestino… in fondo è que- sto il punto più critico del quartiere. Cosa pensate di fare a riguardo, e quali sono le responsabilità politiche e amministrative di un problema che dura da così tanto tem- po? “Il nostro problema irrisolto è quello della viabilità su via Prenestina, in particolar modo all’altezza dell’incrocio con via dell’Acqua Vergine. In meri- to, continuiamo a seguire da vicino il progetto della cosiddetta ‘rotatoria allungata’, sostenuto da due consiglieri capitoli Giovanni Quarzo e Dario Nanni. Purtroppo anche la viabilità interna ha i suoi problemi, e mi riferisco alla situazione dell’asfalto di alcune vie: le istituzioni continuano a promettere, noi continuiamo a sollecitare Campi- doglio e Municipio a intervenire…” Valeria Sipari Dopo alcuni anni di assenza, è tornato a costituirsi il Comitato di Quartiere di Colle Prenestino, per dare voce ai cittadini sulle problematiche che pure non sono assenti in questo quartiere. Ne abbiamo parlato con il Presidente dello stesso CdQ, Oriano Rebiscini. Cominciamo da un’iniziativa che coinvolgerà a breve i cittadini del quartiere. Infatti, grazie a varie iniziative (sostenute soprattutto dalla Provincia, come abbiamo scritto nello scorso numero, ndr) sembra accendersi l’interesse per la riscoperta della via Francigena. Quali iniziative avete pensato di organizza- re per promuoverne la conoscenza? “In collaborazione con il Municipio e l’Associazione Itinera, abbiamo pensato a due giornate rievocative: la mattina di sabato 26 mag- gio vedrà coinvolta la scuola, con un’iniziativa che prevede una passeggiata da Colle Prenestino a Colle Monfortani. Un’occasione sia per la rievoca- zione di un percorso storico sia per fornire informa- zioni storico-archeologiche sul nostro territorio. Nel pomeriggio saranno previsti anche momenti ludici (come la manifestazione scacchistica che vedrà la partecipazione della scuola campione d’Italia). La giornata di domenica 27 è invece rivolta in modo più vasto a tutti i cittadini del quartiere, per avere anche l’occasione di un momento di aggregazione Un quartiere alla volta: COLLE PRENESTINO Tra strade che non vanno e nuove vie da riscoprire

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Periodico del Circolo del Partito Democratico del Versante Prenestino, relativo ai quartieri: San Vittorino, Giardini di Corcolle, Corcolle Est, Fosso San Giuliano 1 e 2, Valle Castiglione, Osa, Castelverde, Villaggio Prenestino, Lunghezza, Lunghezzina 2, Colle Monfortani e Colle Prenestino

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Page 1: CIRCOLO Maggio 2012

Anno II Numero 6 9 Maggio 2012

“L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.” Art.1 della Costituzione

Testata registrata presso il Tribunale di Roma N° 312/2011 del 27/10/2011

Periodico del Circolo del Partito Democratico del Versante Prenestino, relativo ai quartieri: San Vittorino, Giardini di Corcolle, Corcolle Est, Fosso

San Giuliano 1 e 2, Valle Castiglione, Osa, Castelverde, Villaggio Prenestino, Lunghezza, Lunghezzina 2, Colle Monfortani e Colle Prenestino.

GRATUITO

Circolo

L’Agenda del Versante Prenestino

ALEMANNO vuole

SVENDERE l’ACQUA dei ROMANI SABATO 5 MAGGIO il Partito Democratico è sceso in piazza per dire

NO alla PRIVATIZZAZIONE

di ACEA !

Il diritto di fare politica Partiti sì, partiti no. Finanziamenti si, finanzia-menti no. Negli ultimi tempi sembra che chiun-que abbia la necessità di uscire dal mucchio non possa non parlare di questi argomenti. D’altro canto, cavalcare l’onda della protesta è molto più facile e redditizio che cercare di affrontare i pro-blemi. Ancora una volta sembra che tutti stiano aspet-tando il “salvatore”, qualcuno che sappia inter-pretare meglio degli altri la volontà popolare, intercettarne il voto e poter finalmente risanare l’Italia. Forse, se uno strascico il fascismo ha lasciato, non è tanto nel sentimento razziale o antisemita, quanto invece in questa maledetta idea che l’Italia debba essere per forza gestita da un padrone. È vero, siamo una Repubblica forse troppo giovane per pretendere che i nostri concit-tadini abbiano assorbito quel principio fondante di ogni democrazia che è la partecipazione. Ma da qui a dover ogni volta delegare le nostre sorti al primo urlatore che arriva, ce ne passa. Probabilmente, se durante la nostra breve esisten-za fossimo tutti un po’ più attenti all’altro, al mondo che ci circonda, saremmo meno soggetti alle fregature. Perché è vero, con la storia dei rimborsi elettorali c’hanno fregato tutti. Ma que-sto non deve essere il pretesto per sovvertire l’ordine democratico del nostro Paese. Togliere il finanziamento pubblico ai partiti, e in generale a tutte le forme democraticamente orga-nizzate per rappresentare interessi collettivi, significa decretare la morte della nostra democra-zia, proprio per riproporre il vecchio schema del “salvatore”. Ma siamo sicuri che funzioni? Noi non crediamo, nonostante quel referendum che, sull’onda dello scandalo Tangentopoli, de-cretò la fine del finanziamento pubblico ai partiti. Perché lo Stato ha il dovere di fornire la possibili-tà, anche economica, di potere partecipare alla vita politica a chiunque ne abbia la passione, senza che debba sentirsi necessariamente un ladro o un delinquente. Crediamo piuttosto che l’Italia abbia bisogno di una legge semplice, chiara e trasparente sul fi-nanziamento ai partiti, che li obblighi a presenta-re documentazioni certe, che preveda controlli seri. Non è sufficiente criticare, talvolta a ragione, l’attuale classe politica, nè è sufficiente delegitti-mare i partiti tout court. È necessario partecipare, vigilare, capire, per rinnovare la classe politica senza per questo decretare la fine della politica. Siamo convinti che, nonostante questo momento bui (e non solo economicamente), saremo in grado vedere la differenza fondamentale tra abita-re un Paese dove comandano le lobby di potere che rappresentano solo ed esclusivamente inte-ressi privati, sopravvivere in un Paese dove co-manda uno solo (l’abbiamo sperimentato in ulti-mo proprio con Berlusconi), e invece vivere in un Paese dove la possibilità di essere rappresentati in Parlamento sia garantita da uno Stato che riconosca le forze organizzate, le tuteli, ne preve-da i controlli, ma non lasci esclusivamente ai privati, ricchi e facoltosi, la possibilità di decider-ne le sorti.

Riccardo Pulcinelli

oltre che di formazione, e anche per questa giornata sono previsti momenti di spettacolo itinerante, con ambientazione medievale” Quali sono altri positivi risultati che può vantare il CdQ? “Siamo riusciti a far attivare prontamente l’Ama per la pulizia del quartiere; stesso discorso vale per l’Acea, per il ripristino dell’illuminazione man-cante e di tutte le cassette elettriche divelte. Abbia-mo inoltre ottenuto un intervento importante, cioè il controllo radiografico dello stato dei pali della luce, che ha portato alla sostituzione di una decina degli stessi. Il Comitato poi, con la collaborazione dei cittadini, ha portato avanti l’iniziativa per il decoro di viale Nusco e ha seguito da vicino la realizzazione delle opere a scomputo (il Parco e la strada) nei pressi della parrocchia di San Patri-zio” Oltre alle potenzialità del progetto della via Francigena, che coinvolgerà più zone del versante, come è in generale il vostro rap-porto con i comitati dei quartieri vicini? “Ottimo, direi. Abbiamo avuto in particolar modo occasione di collaborazione per il problema della discarica di Corcolle, del quale ci facciamo parte attiva”. Corcolle non è l’unico quartiere del versan-te prenestino che verrà deturpato dalla presenza della discarica. Gli effetti, soprat-tutto sulla viabilità, si faranno sentire anche qua a Colle Prenestino… in fondo è que-sto il punto più critico del quartiere. Cosa pensate di fare a riguardo, e quali sono le responsabilità politiche e amministrative di un problema che dura da così tanto tem-po? “Il nostro problema irrisolto è quello della viabilità su via Prenestina, in particolar modo all’altezza dell’incrocio con via dell’Acqua Vergine. In meri-to, continuiamo a seguire da vicino il progetto della cosiddetta ‘rotatoria allungata’, sostenuto da due consiglieri capitoli Giovanni Quarzo e Dario Nanni. Purtroppo anche la viabilità interna ha i suoi problemi, e mi riferisco alla situazione dell’asfalto di alcune vie: le istituzioni continuano a promettere, noi continuiamo a sollecitare Campi-doglio e Municipio a intervenire…”

Valeria Sipari

Dopo alcuni anni di assenza, è tornato a costituirsi il Comitato di Quartiere di Colle Prenestino, per dare voce ai cittadini sulle problematiche che pure non sono assenti in questo quartiere. Ne abbiamo parlato con il Presidente dello stesso CdQ, Oriano Rebiscini. Cominciamo da un’iniziativa che coinvolgerà a breve i cittadini del quartiere. Infatti, grazie a varie iniziative (sostenute soprattutto dalla Provincia, come abbiamo scritto nello scorso numero, ndr) sembra accendersi l’interesse per la riscoperta della via Francigena. Quali iniziative avete pensato di organizza-re per promuoverne la conoscenza? “In collaborazione con il Municipio e l’Associazione Itinera, abbiamo pensato a due giornate rievocative: la mattina di sabato 26 mag-gio vedrà coinvolta la scuola, con un’iniziativa che prevede una passeggiata da Colle Prenestino a Colle Monfortani. Un’occasione sia per la rievoca-zione di un percorso storico sia per fornire informa-zioni storico-archeologiche sul nostro territorio. Nel pomeriggio saranno previsti anche momenti ludici (come la manifestazione scacchistica che vedrà la partecipazione della scuola campione d’Italia). La giornata di domenica 27 è invece rivolta in modo più vasto a tutti i cittadini del quartiere, per avere anche l’occasione di un momento di aggregazione

Un quartiere alla volta: COLLE PRENESTINO

Tra strade che non vanno e nuove vie da riscoprire

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PAGINA 2 Circolo NUMERO 6

Circolo Periodico del Circolo PD

Versante Prenestino

direzione, redazione, amministrazione

Via Massa di San Giuliano 337 Roma 00132

DIRETTORE RESPONSABILE

Valeria Sipari

SEGRETARIA DI REDAZIONE

Daniela Ferdinandi

GRAFICO

Danilo Proietti

COLLABORATORI

Sergio De Marchis, Irene Silvestri,

Lorenzo Forcella, Marco Scacchi. STAMPA:

FDP STAMPA di Danilo Petrolati

A distanza di pochi giorni, in Italia si cele-brano due festività molto importanti: il 25 Aprile l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, il Primo Mag-gio la festa dei lavoratori. Eppure proprio quest’ultima festa è ora spiazzata dalla piaga della disoccupazione, aumentata in modo esponenziale a causa della crisi fi-nanziaria che ha investito il mondo intero, in particolare l’Occidente europeo. Perché si festeggia il Primo Maggio? A spingere per il riconoscimento di questa festività furono numerose organizzazioni sindacali e la Prima Internazionale, l’associazione che aveva lo scopo di met-tere in comunicazione tutte le sinistre dell’epoca. In Europa, la festa dei lavora-tori veniva proclamata nel 1889, mentre in Italia nel 1891. La ricorrenza ricorda le dure rivolte del 19866 in America, per la richiesta di con-dizioni lavorative più dignitose. La lotta per la concessione dei diritti dei lavoratori americani, ossia di coloro che hanno fatto sì che nascesse questo evento, non fu affatto semplice e neppure pacifica: nume-rose sommosse causarono molte vittime fra le fila dei manifestanti, e spesso gli organizzatori rimasero vittime delle ingiu-stizie del sistema giudiziario. Fu proprio in seguito alla condanna di otto organizzato-ri anarchici, che anche in Italia scoppiaro-no le insurrezioni da parte dei lavoratori: per la precisione a Livorno, non a caso la prima città in cui nasceva un partito co-munista. Non si può negare che la festa dei lavora-tori sia un evento importantissimo. E non si può dire che i lavoratori non la voglia-no. Tuttavia, se si pensa alla piega che sta prendendo la faccenda del decreto legge sulla tutela dei lavoratori, agli Esodati, ai precari, alle fabbriche FIAT che chiudono perché un dirigente intende applicare un sistema aziendale privo di pietà, ai frutti di

un liberismo così feroce, a banchieri che parlano di crisi economica quando in real-tà la crisi l’hanno creata loro per poi farla pagare ai poveracci che pagano le tasse, ai tecnici che continuano ad infilare le mani nelle tasche dei poveri senza avvicinarle nemmeno di un millimetro a quelle di coloro che campano sulle spalle altrui, a giovani in giro senza uno straccio di pro-spettiva sul futuro, a un così alto numero

di disoccupati, vale ancora la pena festeg-giare una Festa dei lavoratori? Assoluta-mente sì! Vale SOPRATTUTTO oggi questa Festa, oggi che siamo chiamati di nuovo a batterci per ritrovare quei diritti per cui si sono battuti gli uomini e le don-ne in onore dei quali è stata istituita la Giornata Mondiale dei Lavoratori!

Lorenzo Forcella

Mancano spazi, centri polifunzionali (a proposito, di quello di Villaggio Prene-stino non se ne farà più nulla…), pale-stre, biblioteche, teatri. La sicurezza fa i conti con un numero sempre esiguo di agenti (ancora in atte-sa della caserma di Castelverde, pro-messa anni fa, ancora mesi fa, e ancora inesistente), e con un degrado di cui il crescente fenomeno della prostituzione è solo la punta dell’iceberg. Da quattro anni la Giunta Alemanno promette la realizzazione di progetti faraonici (come la Formula1 all’Eur, il MasterPlan a Tor Bella Monaca, le O-limpiadi del 2020) senza la prospettiva di realizzarne neanche uno. Ha d’altro canto provveduto alla cancellazione di opere che invece avrebbero potuto cambiare il modo di vivere questa città (come il secondo Polo Culturale), ha fatto ritardare di molti anni la consegna della Metro C, consegnando interi pezzi di città ai suoi amici costruttori e au-mentando ancora le cubature di Roma. Come se non bastasse, ha quasi stabilito la costruzione di una discarica a Corcol-le, non è riuscito a gestire il problema del traffico che attanaglia i nostri quar-tieri, né l’emergenza della neve, né la crescente presenza della criminalità di cui aveva fatto cavallo di battaglia in campagna elettorale. Il “benessere e la qualità della vita” del nostro Municipio non fa altro che riflet-tere gli standard a cui questa città si sta abituando, e non migliorerà di certo grazie al duo Alemanno-Lorenzotti, che continua a considerare superflui il so-ciale, la cultura e l’istruzione, frenando di conseguenza l’occupazione e lascian-do spazi di aperti a disparità e criminali-tà.

Danilo Proietti

Sono molti i fattori da considerare per definire il “benessere e la qualità della vita” in una determinata città o, come nel nostro caso, in un determinato Mu-nicipio, l’Ottavo. I più importanti sono certamente la salute, la dimensione eco-nomica, l’occupazione, l’istruzione, la mobilità, le relazioni sociali, le pari op-portunità, e per ultima, ma non meno importante, la sicurezza. Il nostro municipio – non è una novità – è l’ultimo tra tutti i municipi romani, e a causa di un’inesistente amministra-zione (quella dell’attuale centrodestra), la situazione peggiora di giorno in gior-no. Il nostro territorio è malato di inquina-mento per colpa di numerose discariche abusive, per la vicinanza al centro di trattamento rifiuti di Rocca Cencia, alla Basf (inceneritori di liquami industriali chimici), alla Nieco (smaltimento di oli minerali) e alla discarica e al cementifi-cio di Guidonia. Eppure, all’aumentare dei rischi sanitari, il centrodestra rispon-de con la chiusura del Poliambulatorio ASL di Lunghezza, specializzato in Me-dicina Preventiva dell’Età Evolutiva e Vaccinazioni… L’occupazione è peggiore che nel resto della città, e con la mancanza di luoghi in cui nutrire le relazioni sociali e di scuole che siano anche logisticamente all’altezza di una buona istruzione, non migliorerà mai. Ancor più se non si inizierà a investire nelle nuove tecnolo-gie; se non si costruiranno nuove scuole nei quartieri dove bambini e adolescenti sono ammassati come polli da alleva-mento, o piuttosto non si apriranno quelle in pronte da anni né si ristruttu-reranno quelle esistenti dotandole di nuove attrezzature e di nuovi spazi; se non si finanzieranno attività extra scola-stiche, come lo sport o il dopo scuola…

Quanto vale oggi la Giornata Mondiale dei Lavoratori

VIII Municipio: la brutta copia di una Roma già malandata

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ziamento pubblico a favore di quello privato, il rischio reale è quello di alline-arsi sempre più al modello statunitense, dove le lobby, con il meccanismo dei finanziamenti, riescono a modificare l'agenda politica nazionale imponendo, di fatto, decisioni particolaristiche a discapito della collettività. Quindi? Ci troviamo di fronte ad un problema senza soluzione, costretti a scegliere tra dilapidazione di denaro pubblico e una politica prigioniera dei gruppi di potere? Per iniziare un ragionamento su ipotesi diverse, va ricordato che il finanziamen-to pubblico ai partiti rappresenta un baluardo della democrazia, perché ga-rantisce l’indipendenza della politica dagli interessi dei privati, privandola di qualsiasi padrone che non sia il popolo. Detto ciò, una percentuale di donazioni dai privati affezionati potrà pur sempre esserci, ma bisogna che essa rimanga sensibilmente minoritaria, altrimenti si

Dopo i casi scandalo dei tesorieri Lusi (Margherita) e Belsito (Lega Nord), è tornata in primo piano la questione del finanziamento pubblico ai partiti, che in Italia, dopo i risultati del referendum abrogativo del 1993, ha preso il nome di rimborso elettorale (aggirando di fatto la volontà espressa dal popolo). I due tesorieri sono accusati di aver fatto scomparire milioni di euro dalle casse dei loro partiti. Le critiche sono ovvia-mente arrivate anche dal Comitato Gre-co del Consiglio d'Europa (che vigila contro la corruzione), che ha bocciato il finanziamento pubblico ai partiti così come attuato in Italia, poiché poco tra-sparente ed enormemente superiore, in termini di fondi erogati, a quelle che sono le spese reali dei partiti. Cosa fare allora?Prevedere finanzia-menti che giungano preferibilmente o addirittura esclusivamente dai privati, come avanzato da diversi deputati della destra del Parlamento? In tempi di crisi, specialmente di crisi economiche, la demagogia diventa una facile arma a disposizione dei politici: così sarà più semplice far credere agli elettori che finanziamenti ricevuti in via esclusiva da privati (magari da grandi imprese) non rappresenteranno una tangente elargita per la realizzazione di interessi particolari ma saranno piutto-sto donazioni che eviteranno corruzio-ne e sperpero di denaro pubblico (le donazioni dei privati già esistono, ma rappresentano in media il 20% dei fi-nanziamenti totali). Eliminando il finan-

rischierà di avere solo “partiti di Pape-ron de' Paperoni”, come ricordato dal Capogruppo PD al Senato Anna Finoc-chiaro, che ha pure precisato come il PD sia l'unico partito con i bilanci certi-ficati da una società di revisione conta-bile. Bisogna ripensare strutturalmente la questione: il sistema va democratizzato, riducendo l'entità dei finanziamenti erogati e puntando su una trasparenza contabile che non lasci spazi a dubbi sulla provenienza, sulla quantità e sulla destinazione dei finanziamenti, perché è impensabile che milioni di euro pubblici spariscano nel nulla mentre sempre più famiglie italiane faticano ad arrivare alla fine del mese. È tempo che la classe politica torni a considerare la politica come l'arte di governare la società e non come l'abilità nello sperperare de-naro pubblico.

Marco Scacchi

Finanziamento pubblico ai partiti: tra spreco di denaro e lobby al potere, c'è una terza via

Il Governo dei tecnici nomina altri “commissari-tecnici”, esperti in

“tagli alla spesa”. Ma dove taglieranno?

Come si evince dal grafico, una seria lotta all’evasione e alla corru-

zione permetterebbe di recuperare somme ingenti pari a diverse fi-

nanziarie: l’importo relativo ai rimborsi elettorali rappresenta

un’inezia rispetto ai 180 miliardi di euro evasi che sfuggono al con-

trollo.

Benché la riforma dei partiti e del metodi di finanziamento sia

un’esigenza imprescindibile al fine di attuare l’art.49 della Costitu-

zione, ciò non toglie il fatto che non rappresenterebbe certo la solu-

zione ai problemi di bilancio dell’Italia.

Corruzione 60.000 milioni di euro

Evasione fiscale 120.000 milioni di euro

Rimborsi elettorali 166 milioni di euro

milioni di euro

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PAGINA 4 Circolo NUMERO 6

Il saluto ai lettori di Renato Mannamoli Il primo sondaggione: la rivoluzione, la musica e il ritmo del movimento

Discarica: tornano in ballo i siti di Corcolle e Riano affrontando con sollecitudine il tema legato ad un piano virtuoso dello smaltimento dei rifiuti, di cui la rac-colta differenziata e il riciclo sono i principi miliari, ci si troverà costretti ad applicare il “piano di controllo” pensato dalla Regione, che prevede la creazione di un inceneritore e di di-verse discariche nel caso in cui l’obiettivo indicato dal piano (e cioè il 65% della differenziata) non venga raggiunto nel 2013. È chiaro che lo “scenario di controllo” è il vero piano rifiuti, per l’irrealizzabilità dell’altro, visto che con quindici anni la diffe-renziata a Roma non ha raggiunto neanche il 20%. Per la complessità della questione è stato istituito un tavolo tecnico con il compito di valutare decine di docu-menti e ipotizzare nuovi siti, puntual-mente bocciati… Come la proposta di

Gli abitanti di questi territori non na-scondono la propria perplessità né per l’ostinazione del prefetto Pecora-ro a riproporre Corcolle e Riano co-me siti per le future discariche di Ro-ma, né per l’esultanza manifestata dalla Polverini alla notizia che il Mini-stero della Difesa ha bocciato Monte Carnevale come sito alternativo al post Malagrotta. Così si dovrà atten-dere ancora per conoscere il sito pre-scelto come discarica provvisoria, sempreché la decisione non slitti a dopo le imminenti elezioni ammini-strative. La vicenda diventa sempre più para-dossale, con la palese violazione del diritto di migliaia di cittadini, che, nel-la confusione generata dalle diverse posizioni delle istituzioni coinvolte, vedono costantemente rimandata la soluzione della questione. Infatti, non

Monte Carnevale, respinta perché il sito sarebbe troppo vicino al centro dell'intelligence delle forze armate. Sarebbe forse più “intelligence” rea-lizzare una discarica in una zona ar-cheologica di così grande pregio come Villa Adriana? Perché qui non si tratta solo di difendere un territorio già fra-gile che verrebbe schiacciato dalla realizzazione di una discarica, ma an-che di preservare un patrimonio dell’umanità per le generazioni future. È su questa ricchezza che dobbiamo iniziare a ragionare, mobilitandoci, chiedendo e presentando progetti atti a tutelare, valorizzare e riqualificare questo tesoro che da anni l’inerzia della politica sta mettendo sotto scac-co.

Daniela Ferdinandi

EMAIL : [email protected] : pd.versanteprenestino PAGINA : PeriodicoCircolo

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Il SONDAGGIONE di Renato MANNAMOLI 1) Come si preparano alla rivoluzione i nuovi rivoluzionari di noantri dell'8 Munici-pio? A) Guardando Ballarò 13,7 % B) Leggendo il Capitale di Karl Marx 10,3 % C) Non sa, non risponde (perché intanto ronfa davanti a Ballarò) 76 % 2) Il "popolo della sinistra" si prepara alle elezioni. Quale sarebbe, secondo voi, l'in-no più adatto per condurre al meglio la sfida? A) Venceremos degli Inti Illimani 15,5 % B) Il rumore (già in lontananza) dell’auto del ‘95 del “Consigliere-tipo” 62,5 % C) Non sa, non risponde (ma pensa segretamente a “Fin che la barca va tu non remare”) 22% 3) Come un orologio svizzero, prima delle elezioni torna la transumanza. Secondo voi gli aspiranti candidati si spostano maggiormente… A) Da sinistra a destra e viceversa 0 % B) Da sopra a sotto e viceversa 62,5 % C) Non sa, non risponde perché non capisce più niente 37,5 %

tempi, i gusti, i trasferimenti. Roma non fu fatta in due giorni, o meglio, per ogni cosa “ci vuole il tempo suo”: così oggi la rivoluzione la si prepara in modo davvero certosino, e la scelta tra Marx e Bal-larò si risolve a favore di quest’ultimo: russa-re sul divano il martedì sera è il gesto che meglio prepara alla lotta. E mentre il rivolu-zionario dorme (dopo essersi dilettato con Crozza), davanti ai suoi occhi, in modo sub-liminale, prendono forma gli avversari da combattere. Ma causa immobilismo da dor-miveglia, la reazione è rimandata necessaria-mente all’indomani.

Come già forse saprete, da questo numero inizia la mia collaborazione con il “Circolo”. È per me un’opportunità’ straordinaria veni-re a contatto con CAMPIONI nuovi da intervistare, testare, tastare… Ero così stan-co di nei, visi butterati e movenze alla Uriah Heep, che ho deciso di trasferirmi in VIII Municipio! Il sondaggione di questo mese, il primo che vi ho sottoposto, affronta temi importanti: la rivoluzione, gli inni che accompagnano le grandi sfide, la transumanza. I risultati pub-blicati offrono uno spaccato della società e mettono in rilievo come siano cambiati i

Quesito secondo, la musica: preferire il sound di una marmitta agli Inti-Illimani è sorprendente, eppure così al passo coi tempi! Pensare poi che si tratti della marmitta di una Golf e non di una Fiat… (è vero che “ce lo chiede l’Europa” di comprare le automobili ex-nazionali, eppure quel Nanni “non ce sente da ‘ste recchie” e continua imperterrito a dare fiducia alle auto tedesche) Gli inni, dicevamo… Ormai è acquisito, sin dai tempi dell’Ulivo sono fondamentali per il successo (duraturo!) di chi li compone (ricordate Fos-sati nella “Canzone Popolare”? Alzati che si

sta alzando la canzone popolare… ALZATI?? MA DE CHE??), e ripropongono sempre il tema dell’“alzarsi” tanto caro al rivoluziona-rio de noantri. Terzo quesito del sondaggione, la transu-manza, fenomeno sociologico che interessa diverse categorie di ovini, caprini e bovini all’occorrenza travestiti da: aspiranti candida-ti, aspiranti candidati insicuri, trombati, ex trombati, usurati, prestati temporaneamente ad altra sigla, e chi più ne ha più ne metta. Naturalmente sempre a scadenza precisa e stagionale. Ebbene, alla richiesta di indicare la direzione prediletta per la transumanza, scopriamo un esito neanche ipotizzato: non avendo più erba da brucare, gli ovini, i capri-ni e i bovini non si spostano più da sinistra a destra e/o viceversa, ma da sopra a sotto e/o viceversa.