Centro Studi C.N.I. 13 dicembre 2016 · no da oltre un anno ferme ai mi- ... dei biologi e di...

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Centro Studi C.N.I. 13 dicembre 2016

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Centro Studi C.N.I. 13 dicembre 2016

INDICE RASSEGNA STAMPA

Indice Rassegna Stampa

Centro Studi C.N.I. 13 dicembre 2016

Pagina I

PREVIDENZA PROFESSIONISTI

Casse, meno vincoli sulle rivalutazioniSole 24 Ore - Focus 13/12/16 P. 24 Giorgio Costa 1

PARTIVE IVA

Nuove partite Iva in calo del 10% In ripresa immobiliare e agricolturaSole 24 Ore 13/12/16 P. 40 4

SCIA2

La Scia 2 cancella la dichiarazioneSole 24 Ore 13/12/16 P. 49 Alessandro Selmin 5

COMMERCIALISTI

Obblighi inutili e contrari alle indicazioni FmiSole 24 Ore 13/12/16 P. 39 6

BANDA LARGA

Cdp e le casse europee in campo per le aree a fallimento di mercatoSole 24 Ore 13/12/16 P. 32 Laura Serafini 7

COMMERCIALISTI

Commercialisti, l'ora della protestaSole 24 Ore 13/12/16 P. 39 Bianca Lucia Mazzei 8

Statuto contribuenti con valore costituzionaleSole 24 Ore 13/12/16 P. 39 9

ENERGIA

Maxi-intesa mediterranea Eni e Russia soci nel gasStampa 13/12/16 P. 16 Luigi Grassia 10

Così l'Italia apre al Cremlino le porte del Mare NostrumStampa 13/12/16 P. 17 Stefano Stefanini 12

"Per Mosca un'operazione geopolitica che non ha senso economico"Stampa 13/12/16 P. 17 Paolo Mastrolilli 13

Professioni, Gli enti frutto della riforma del decreto legislativo 103/1996 si confrontano sulle prospettive e la tenuta del sistema

meno Ancolisulle flvalutazioniCasse,

L'aggancio al Pii penalizza i soggetti virtuosi - In crescita le richieste di welfarePAGJNAA CU RA DIGiorgio Costa

Avvicinare sempre più leCasse ai bisogni degli iscrittiche da una parte sono previ-denziale ma, dall'altra, semprepiù di welfare. Specie per leCasse giovani e che, proprio perquesto, vedono l'erogazionedegli assegni pensionistici co-me un fatto ancora relativa-mente modesto dal punto divi-sta dei numeri e che parallela-mente intravedono nei "biso-gni" di welfare qualcosa diimmediatamente percepibile ea cui dare risposta.

E proprio per indicare le tra-iettorie di sviluppo del sistemadelle Casse - inparticolare quel-le cosiddette "103", cioè istituitecon il Dlgs 103/1996, vale a direEnpab (biologi), Epap (plurica-tegoriale ), Eppi (periti indu-striali), Enpap (psicologi) eEnpapi (professioni infermieri-stiche) che insieme fanno 3,6miliardi di patrimonio - si tieneoggi a Roma un incontro sul te-ma «Vent'anni di previdenzaprivata». L'obiettivo è quello diverificare l'andamento deglienti e dimostrare come anche le"piccole" Casse possano averespazio , specie se improntate alregime contributivo e gestite inmaniera oculata.

Il "pianeta" Casse "103" vede

iscritti (dati a131 dicembre 2015)

160.238 soggetti, riuscendo così

a triplicare il numero dei propriaderenti che a fine 1999 erano

poco più di 5lmila. Sul fronte

previdenziale si registrano adoggi 11.383 assegni pensionistici

erogati per una spesa annua di25,3 milioni. E se, ovviamente, i

costi per le prestazioni erogate

aumentano , il sistema "Casse103" ha continuato ad accumu-lare risorse con un saldo sem-

pre positivo e che nel 2015 ha

raggiunto i 290 ,3 milioni, con-

tro i 124,2 milioni del 2001. Con

assegni medi ancora molto mo-desti che si fermano a sotto i

2.225 euro annui.

Ma resta sul fronte del welfa-re che le "Casse 103" giocano laloro "nuova" partita. La misuradell'impegno sostenuto dalleCasse per i propri iscritti nel-l'anno 2015 ci rende un dato pari

a 57,6 milioni di euro per quasi121mila prestazioni di welfarecomplessive, in forma di contri-buti monetari o servizi . Prima-riamente si è sostenuto il reddi-to dei professionisti , con unaspesadi33,9 milioni. «Si tratta diun compito diventato essenzia-le per noi - spiega Mario Schia-von, presidente di Enpapi - spe-cie dopo il Jobs act. E il lavorosul welfare renderà inevitabileuna collaborazione tra gli entiproprio sui servizi . Peraltro,l'ente è consapevole delle gravidifficoltà in cui versano i giova-ni professionisti e il supportoviene offerto sotto il profilocontributivo , attraverso ridu-zioni del minimo soggettivo periprofessionisti con età inferioreai trenta anni e per i primi quat-

L' TT TIEnpab , Epap , Eppi, Enpape Enpapi chiedonouna riduzionedel carico fiscalee della burocrazia

tro annidi iscrizione per coloroche esercitino con partita Iva esotto il profilo degli interventiassistenziali , attraverso contri-butiperl'avvio dell'attivitàpro-fessionale».

Anche per Felice DamianoTorricelli, presidente di Enpap,«occorre poter liberamente so-stenere le professioni in un mo-mento di forte calo di redditivi-tà anche sotto il profilo dellaformazione e dei bonus di stu-dio. In particolare noi sostenia-mo la pratica dei social impactbond, investimenti privati in in-terventi sociali il cui dividendo,pubblico, scaturisce dai rispar-mi di spesa che gli interventi ri e-scono a generare».

Sullo sfondo delle attività edelle potenzialità delle casse re-sta, naturalmente, il problemadella pressione fiscale "tripla"visto che all'imposizione suirendimenti (26°io) si sommaquella sulle pensioni pagate agliiscritti a cui si aggiunge la spen-ding rewiev i cui importi, di fat-to risparmi realizzati nella ge-

stione delle casse, vanno svan-taggio dei conti pubblici e nondi quelli degli enti. «Una situa-zione insostenibile - spiega Va-lerio Bignami, presidente di Ep-pi - che si somma alla difficoltàdei rapporti con i ministeri. Noiabbiamo delibere che attendo-no da oltre un anno ferme ai mi-nisteri e questo è un vero con-trosenso se si pensa alla rapiditàcon cui si muove il mondo». Di«necessità di maturare ideeprogrammatiche anche rispet-to ai dibattiti parlamentari e tragli enti previdenziali che ri-guarderanno la previdenza el'assistenza dei professionisti»si fa portavoce anche StefanoPoeta,presidente diEpap,l'entepluricategoriale tra agronomi,attuari, chimici e geologi.

Ma anche le "Casse 103" pos-sono fare qualcosa per renderepiù efficiente la loro gestione,ad esempio alleandosi sul fron-te dei servizi proprio perché, el'idea è condivisa da tutti i verti-ci delle Casse, le economie discala sono diventate unaneces-sità. Così come è unanime la ri-chiesta di poter riconoscerenegli assegni pensionistici ren-dimenti che vadano oltre la di-namica del Pil, stante il fattoche gli investimenti effettuatihanno condotto a rendimentidecisamente migliori dell'indi-ce obbligatorio.

Sulla necessità di sostenerel'accesso al lavoro insiste ancheTiziana Stallone che guidal'Enpab. «Il nostro obiettivo èquello di dare visibilità al lavorodei biologi e di renderne sem-pre più note le possibilità di im-piego in moltissimi campi dal-l'alimentazione all'ambiente,perché è chiaro che più si pro-duce reddito più la Cassa au-mentale possibilità di interven-to; e in questo senso conducia-mo un lotta serrata all'emersio-ne del "nero" che, in primoluogo , vuol dire legalità oggi epensione maggiore domani. Adogni modo noi siamo molto at-tenti anche alla progettazioneeuropea e ai fondi comunitariche è possibile intercettare peril mondo delle professioni e, inparticolare, per i biologi».

ORIPROOOR ONE RISI RVR A

Previdenza professionisti Pagina 1

L'impatto del welfare

LA DIMENSIONE ECONOMICADati in euro

CALAMITANATURALI

dn

ISCRITTI PER CLASSE DI ETA

0 20 40 60 80

Fino a 30 anni

1999

2004

TUTELADELLA SALUTE

7.079.949

Í. r

Ew

103"

SERVIZI PERGLI ISCRITTI

0 0 0nnn

0

21.200

46-60 anni

1999

15,965.579

TUTELADELLA FAMIGLIA 33.895.824

SOSTEGNOAl REDDITO

Fonte: Enpab, Epap, Eppi, Enpap, Enpapi

Il programma del convegnoLe Casse di previdenza nate con ilDIgs 103/96 si incontrano oggiper fare il puntosui loro primi 20anni. L'appuntamento è a Romain via Alibert 5/a dalle 9.30 alle13, durante l'evento saràpresentato il primo rapportosugli enti istituiti con il Dlgs 103edito da Itinerari previdenziali epresentato dal suo presidenteAlberto Brambilla. Interverrannoi presidenti dei cinque enti diprevidenza "del 103": Tiziana

378.394

SOSTEGNOAl LAVORO 61 anni e oltre

Stallone di Enpab (biologi),Felice Torricelli di Enpap(psicologi), Mario Schiavon diEnpapi (infermieri), StefanoPoeta di Epap (geologi, chimici,agronomie forestali, attuari) eValerio Bignami di Eppi (peritiindustriali). L'appuntamento dioggi vuol essere l'occasione perfare un bilancio dei primi ventiannidi attività, e per confrontarsisulle strategie del prossimofuturo. Il ruolo delle Casse diprevidenza infatti è cambiato

2015

31-45 anni

1999

6.576

77.436

1999

7.746

2004

;Ci J.

18.179

Fonte: elaborazioni Itinerari Previdenziali

su dati forniti dalle Casse

negli ultimi anni, e accantoall'attività previdenziale, siaffianca anche un ruolo socialeattraverso politiche di welfare.Alventennalesaranno presenti,tra gli altri Concetta Ferrari dellaDirezione generale per lepolitiche previdenziali eassicurative del ministero delLavoro eAlberto Olivetipresidente dell'Adepp,l'associazione che rappresenta leCasse di previdenza deiprofessionisti

Previdenza professionisti Pagina 2

I conti e le caratteristiche dei singoli enti

Sensibile aumento dell'età media degli iscritti (42,6anni) vistoso calo della quota di iscritti under 30 chea ll'iniziodell'attività di Enpapi erano 1153,3%e orasono appena il 20,9 per cento. Cambia radicalmentevolto la realtà dell'ente di previdenza delleprofessioni infermieristiche che vede ora un montepensioni da erogarea quota 1.770.Tuttavia,l'aumento della spesa derivante dall'incrementodegli assegni non ha intaccato la tenuta finanziariadell'ente che mantiene un saldo tra entrate e usciteampiamente positivo. Infatti, se i flussi contributivi inentrata sono saliti dai 6,1 milioni de[ 1999ag1i 84milioni di oggi, le uscite per prestazioni si attestano,oggi, a 6,8 milioni con un saldo delle risorse a favoredi assicurati e pensionati che nel 2015 risultava pari a77,2 milioni. Attualmente le pensioni erogate sono1.770 con un rapporto iscritti-pensionati pari a34,98. DaI punto di vista territoriale il Nordrappresentai( principale bacino di iscritti con unaquota del 51,6%e una percentuale di pension ierogate nell'arca che sale addiritturaall'81,4percento. 11 patrimonioaccumulato dalle professioniinfermieristiche eche presidia il diritto alta pensionedi chi ha versato contributi ammonta a 508 milionicon una quota immobiliare (tra beni efondiimmobiliari) che pesa per il38 per cento

`tEGLI ISCRIT"fI

42,6 anni

Oltre 51mile psicologi iscritti atl'€npap contro i13.042 censiti nel 1999, con una quota resache èsalita negli anni e ora si attesta all'82,3 per cento.Una professione del tutto particolare, almeno sottol'aspetto della coni posizione di genere, che si trovaoggi a erogare 2.980 pensioni di un importo medioinferiore ai 2mila euro. Frutto sia della giovane vitadell'ente sia dei livello dei versamenti , dato che ilreddito medio dichiarato dagli psicologi ne[ 2014 èrisultato paria 13.360 euro, tornato sotto ai livellidei 2011 e in caduta dei 12,7% rispetto a quellidichiarati nel 2009. La libera professione risulta losbocco professionale preferito per una platea"giovane" (il 69% degli iscritti ha meno di 46anni). La spesa perle prestazioni erogate dall'ente-chepuòcontaresu un patrimonio di 941milioni,quasi raddoppiati rispetto ai 476 del 2009 -hasuperato i 20,4 milioni di cui solo 5,8 per speseprevidenziali e il resto per t'assistenza, a una plateadi iscritti che si colloca al Nord per 1152,35 percento.La situazione è motto polarizzata, con Lombardia eLazio che assommano i136,4%del totale degliiscritti, mentre dal solo Nord arriva il60,5%alleentrate contributive, un qua rto delle quali dalla solaLombardia, che "pesa" come tutto iI Centro Italia e1,6 volte il Sud

RDEDDITO MEDIO DICHIARATO

13.360 euro

Le quattro categorie professionali cui Epap attinge ipropri iscritti (agronomi eforestati, chimici , geologieattuaci) sembrano prigioniere dei mancato ricambiogenerazionale e avere esaurito la spinta propulsivache aveva sostenuto la crescita degli assicuratiall'ente specialmente nella sua prima fase di attività.Dalla sua istituzione a oggi gli iscritti hannoregistrato, infatti, un incremento dei 40,3%, dagliiniziali 13.630 agli attuali 19.117; il dato cumulato,tuttavia, non rende pienamente conto detta realtà,che invece evidenzia un incremento degli iscritti che èstato piuttosto tenue dal 2009 ad oggi (+1,4%),mentre negli anni precedenti le fila dell' Epap si eranoingrossate a ritmi ben più sostenuti: dei 21,4% neiprimi cinque anni (1999-2004) e dei 14% neisuccessivi cinque dal 2004 al 2009. E se gli under 30al momento della nascita dell'istituzione era no oltrel'11%, ora sono poco più dei 3% così che la classe tra i46 e i 60 anni hafatto rilevare una crescita del 229 percento. Una dinamica generazionale che, per ora, nonmette in pericolo gli equilibri delt'Epap che, anzi,mostra un saldo positivo tra entratee uscite : nel 2015ha raggiunto quota 31,5 milioni; ciò non toglie cheinizino a mostrarsi i segni di untendenziatepeggioramento degli indicatori di performance di unenteche conta su un patrimonio di 743 milioni

LACONSISTENZA

19.117 iscritti

Sono 13.645i biologriscritti all'Enpab. I dati mostranouna crescita del66%da11999 e la composizione vedeuna netta prevalenza delle donne che erano (nel1999) i165%del totalee ora hanno raggiunto quota73 per cento . Il patrimonio netto gestito dall'enterisulta attualmente pari a 490 milioni (era 270 nel2009). Nel2012 ['Enpab si distinse per aver adottatouna delibera "rivoluzionaria" in cui decideva didistribuire agli iscritti il 50% del suo patrimonio (conun riversamento sui montanti individuali di circa3mi(a euro). La delibera nontrovò il consenso deiministeri vigilanti ma fu antesignana della tesisostenuta nel 2015 dal Consiglio di Stato chericonosce come il criterio di calcolo della rivalutazionedei montanti contributivi, fissato dal dettato dellanorma nella media quinquennale del Pil nominale,deve essere interpretato quale «minimo di garanzia»,e che nulla vieta agli enti di previdenza (virtuosi) diredistribuire a vantaggio degli iscritti maggiorisomme, ovviamente se sostenibili. L'Enpab nel 2014 enel 2015 ha assunto due delibere di adeguamentodelle rivalutazioni dei montanti contributivi,sganciate dalla regola delta legge 335/1995 eriparametrate al coefficiente adottato nel bilanciotecnico attuariale che garantisce la sostenibìlità a 50anni, e come tali superiori dei 100% a quelle di legge

LA QUOTA ROSA

73%

Dal 1996, anno in cui il Consiglio nazionale dei Peritiindustriali ha accertato l'adesione di oltre 8.000professionisti, al 31 dicembre 2015, gli iscritti all'entehanno registrato un sensibile incremento, con unacrescita che si è rivelata più sostenuta (+9,3%) nelquinquennio 2004-2009, mentre un trend negativosi è osservato nett'ultimo anno (-1,6%), a causa dellacrisi economica. Al2015, risultano 14.292 gli iscrittiad Eppi - patrimonio a quota 997 milioni- in crescitadel 25,4% rispetto al 1999 e per oltre il 60% dislocatial Nord. Molto positivo è stato il trend demograficorelativo atta composizione per classi di età degliiscritti. Nel 2015 la fascia under 30 ha superato le1.000 unità rappresentando così il 7,3% dei totaleiscritti, percentuale ben diversa rispetto allo 0,8%del 2009 e alla quasi totale assenza di assicurati finoa 30 anni che si registrava nei primi annidi attività diEppi. Anche la fascia d'età 31-45 anni ha vistoingrossare le proprie fila ed oggi rappresenta il30,6% degli assicurati (4.378), a fronte di un dato chenel 2009 sifermava al 27,5% e perfino al 7,8% nel1999. In sensibile calo, invece, la fascia di iscritti aver60, che oggi sono 3.480 (erano 5.140 nel 2004).Relativamente agli assegni, di fronte a contributimedi di 5.483 euro, derivano importi pensionisticimedi di 2.600 euro

IL PATRIMONIO

997 milioni

Previdenza professionisti Pagina 3

1

Nuove partite Iva in calo del 10%In ripresa i obili e e agricolturaNel mese di ottobre sonostate aperte 41.301 nuovepartite Iva, -10,4% inconfronto al corrispondentemese dell'anno precedente. Il70,6%o delle aperture è statoaperto da persone fisiche, il23,6% da società di capitali, il5,1%,o da società di persone.

Rispetto al mese di ottobre2015 - comunica il Mef- sirileva un calo di avviamenti:più consistente perle personefisiche e le società di persone(oltre il 12% in meno), piùcontenuto per quelle dicapitali (-3,5%io). La Calabriapresenta un notevoleincremento di av ialnenti

(+35,5°%), Più contenuti inSardegna (+1o%) e in Valled'Aosta (-12,4%). Il dato della

Calabria e della Sardegna è

influenzato dagli incrementi

nel settore dell'agricoltura,

che sono presumibilmente

dovuti all'emanazione dei

bandi regionali legati al

nuovo Programma di

sviluppo rurale (Psr) 2014-

2020, promosso dalla

Commissione europea.

Significative flessioni, invece,

si registrano in Toscana (-

29,4%), Basilicata (-23,2%) e

Veneto (-20,3). Si evidenziano

incrementi nelle attività

immobiliari (+11,8%) e

appunto nell'agricoltura

(+2,6%io) mentre i soggetti che

hanno aderito al regime

forfetario risultano 13.161, pari

al31,9%io del totale delle nuove

aperture (-13,1%).

Partive Iva Pagina 4

Abolito l'obbligo di attestazione preventiva, finalizzato al controllo di polizia sulle contrattazioni

La Scia 2 cancella la dichiarazioneAlessandro Selmin

as- Dall'u dicembre sono cambia-ti gli adempimentip er il commer-cio di veicoli usati : il Dlgs222/2016, cosiddetto Scia 2, conl'articolo 6 ha abrogato l'articolo126 delTulps (legge dipubblicasi-curezza del 1931), che imponevaanche l'invio al Comune di una«dichiarazione preventiva» fina-lizzata al controllo di polizia sullecontrattazioni e l'obbligo ditenereunregistro delle operazioni.

La sezione 1 dell'allegato al Dlgs222 elenca gli adempimenti per av-viare eampliare le attivitàc ommer-cialiregolamentate.Perilcommer-cio diauto nuove inarea p riv ata, di-sciplinato dal Dlgs 114/1998 nulla èc ambiato: p er aprire un s al one si in-viauna Scia al Comune e si può ini-ziare subito se lasuperficie è quelladiunesercizio divicinato,mentre sirichiede una autorizzazione se la

superficie è quella di una media ogrande struttura. S e il C omone nondecideentro9oo18ogiorni, scattailsilenzio-assenso.11 titolareel'even-tuale preposto devono avere il re-quisito di onorabilità e non anchequello professionale.

Per il commercio di usato inarea privata, abrogato l'articolo126, gli adempimenti sono gli stes-si.Marestal'obbligodiconservareunregistroincuigiornalmente an-notare le contrattazioni con le ge-neralità di acquirenti e venditori(arti colo 128 Tulps).

Occorre sempre tenereun registro in cui annotaregiornalmente le generalitàdi acquirenti e venditori,anche se si opera tramite web

Sempre più diffuso è il commer-cio elettronico.Laprocedura,perilnuovo e per l'usato, è quella previ-stadall'articolo 18 del Dlgs n4: inviodi Scia con attestazione delr equisi-to di onorabilità. Anche in questocaso per l'usato è decaduto l'adem-pimento dell'articolo 126 ma nonquello del 128. Lvvnndita conto ter-zi in un locale da parte di interme-diari è regolata dall'articolo u5 delTulps, che nell'attuale versioneprevede che l'attività dell'interme-diario, che deve avere s olo ir equisi-ti morali stabiliti dal Tulps, sia av-viata con comunicazione al que-store. Ma nella prassi è inviata alComune, cui è stata trasferita lacompetenza col Dlgs 112/1998. E inparecchi Comuniinluogo dellaco-municazione è richiestaunaScia

Nella sede dell'intermediario (oagenzia)vannotenutiilregistrodel-le operazioni effettuate e la tabella

delle tariffe (articolo 12o del Tulps).IlDlgs 222 non indicalaprocedu-

ra per avviare l'intermediazione o

agenziaperlavenditadiveicoli.Mai

numeri 105,106 e 107 della sezione 1

regolamentano levarie attivitàpre-viste dall'articolo u5 del Tulps e al

numerolo7siparladi«altreagenzie

d'affar ».Sipuòdedurrecheleagen-

zie per la rivendita di veicoli conto

terzivisianocomprese.Eperi11o71a

procedura prevede la comunica-

zionealSuap,difattoalComune.

Ora, poiché iDlgs126e222/2o16per la prima volta riconoscono lacomunicazione come proceduradistintadallaScia,iministeridellaSemplificazione e dello sviluppoeconomico devono specificarecon urgenza le sue caratteristi-che: contenuto-tipo, responsabi-lità di chi la compila e controllidell'ente chelariceve.

('N RIPRODD IION E RISERVATA

Scia2 Pagina 5

Gerardo Longobardi Presidente Cndcec

Obblighi inutili e contrari alle indicazioni FmiAdempimenti sempre più

complicati e costosi che colpi-scono solo gli onesti, lasciandoindenni gli evasori. Una consta-tazione amara quella con cuiGerardo Longobardi spiegal'adesione del Consiglio nazio-nale dei commercialisti (Cn-dcec), di cui è presidente, allamanifestazione che si terrà do-mani a Roma.

Quali sono le ragioni dellaprotesta?

Il Consiglio nazionale si è se-duto al tavolo delle semplifica-zi oni vo luto dal ministero in ma-niera costruttiva e abbiamo an-che ottenuto risultati importan-ti, come l'eliminazione deglistudi di settore o lamoratoriafi-scale estiva. Ma poi, quando si ètrattato di introdurre un aggra-vio pesante come lo spesometrotrimestrale nessuno ce lo ha co-municato. I commercialisti so-no il collettore sano del rappor-to fra cittadini e imprese: abbia-mo educato i clienti a pagare le

imposte. È una professione chenon merita questo trattamento.

In Italia, il tax gap sull'Iva(cioè la differenza tra quantodovuto dai contribuenti e daquanto effettivamente incas-sato dall'erario ), nel 2014, se-condo il ministero dell'Eco-nomia, è arrivato a 40,2 mi-liardi. I nuovi obblighi nonservono per contrastare que-sto fenomeno?

Il problema non sono tantole comunicazioni relative alleliquidazioni trimestrali Iva,che civengono chieste dall'Eu-ropa. La vera assurdità è la ri-chiesta analitica dei dati dellefatture emesse e ricevute.L'esigenza di anticipare i con-trolli è già soddisfatta dalle di-chiarazioni periodiche Iva che

permetteranno un riscontropiù veloce della correttezza edella tempestività di versa-menti e compensazioni.

Mala comunicazione analiti-ca dei dati delle fatture non èprevista da nessun Paese a eco-nomia avanzata e va contro le in-dicazioni sia del Fondo moneta-rio internazionale che racco-manda di ridurre le quantità diinformazioni richieste e di do-mandarle in forma aggregata enon analitica. Tutto il contrariodi quello che ha fatto il governocon il Dl193. Laveritàè che chi hanel Dna l'evasione non vienecolpito da queste misure, chepeseranno solo sugli onesti.

Il governo prevede peròdi ottenere un aumento digettito di 2,1 miliardi nel

2017 e di 4,2 nel 2018...Non so proprio chi possa aver

fatto questa previsione. Il pro-blema è stato proprio questo:iscrivere inbilancio somme che,molto probabilmente, non ver-ranno mai incassate. Ho l'im-pressione che queste relazionivengano redatte solo per inviar-le a Bruxelles.

Ecomesicontrastal 'evasione?L'agenzia delle Entrate ha mi-

lioni di dati a disposizione. Ba-sterebbe incrociarli. E invece sicontinuano ascrivere provvedi-menti basati sul presuppostoche la maggior parte delle im-prese si comporti in modo diso-nesto. Ma non è così. Il 98% del-l'imprenditoria è sana e opera inmaniera corretta.

© R]PRODOZ]ONE RISERVATA

Presidente . Gerardo Longobardi

Commercialisti Pagina 6

Nuovo fondo lanciato da Bruxelles

Cdp e le casse europeein campo per le areea fallimento di mercatoLaura Serafini

La Cassa depositi e presti-ti scende in campo per soste-nere gli investimenti sullabanda larga nelle zone a falli-mento di mercato. L'iniziati-va rientra in un progetto lan-ciato ieri dalla Commissioneeuropea e dalla Banca euro-pea degli investimenti e chevede coinvolte, oltre allaCdp, anche le equivalentifrancese Caisse des dépots etconsignations e la tedescaKfw Bankengruppe.

L'obiettivo è sostenere in-vestimenti privati nelle areemeno redditizie, realizzatianche da piccoli operatoriche vadano a coprire piccolicomuni o a garantire il colle-gamento alla rete principaleche non raggiunge capillar-mente tutte le aree del paese.LaCdp, che già è entrataapie-no titolo nel progetto di svi-luppo della banda larga nelpaese diventando azionistacon Enel del veicolo che na-scerà dalla fusione tra EnelOpen Fiber e Metroweb, èpronta a mettere a disposi-zione nuove risorse ancheperla copertura capillare delpaese. Risorse che potrebbe-ro oscillare tra 5o e loo milio-ni e che andranno ad alimen-tare il nuovo fondo Europeanfund strategic investment(Efsi), lanciato da Commis-sione europea e Bei.

L'obiettivo di raising è dicirca 6oo milioni, di cui 200milioni circa dovrebbero ar-rivare dalle tre casse italiana,francese e tedesca.

L'idea nasce da uno studioche la Commissione ha con-dotto neivari paesi dell'Unio-ne, indagine dalla quale èemersa una domanda di inve-stimenti e una disponibilità dipiccoli operatori privati a in-vestire se supportati. Il pro-getto del fondo Efsi nasce co-

sì: tra l'altro la domanda piùforte di un affrancamento ne-gli investimenti sulla bandalarga nelle aree a fallimentoarriva proprio da Italia, Fran-cia e Germania, i tre paesi diprovenienza delle tre cassecoinvolte. Oltre aloronelfon-do entreranno anche capitaliprivati, investitori istituzio-nali e fondi infrastrutturali.L'obiettivo finale è di mobili-tare investimenti complessi-vi aggiuntivi in queste areeper 1-1,7 miliardi di curo.

Come è noto il governo ita-liano ha stanziato per le areeC e D 3 miliardi di curo cheverranno gestiti da Infratel, la

Il fondo Efsi cofinanzieràpiccoli progetti nelle zoneC e D. Italia tra i mercatistrategici. Dalla Cassacontributo tra 50 e 100 milioni..........................................................................

quale a sua volta ha indettogare su base regionale per af-fidare i lavori alle quali hannopartecipato Tim e Enel attra-verso Enel Open Fiber.

Il fondo europeo avràdunque un ruolo comple-mentare, sopportando ma-gari piccoli comuni o enti lo-cali nei progetti di copertu-ra di aree più disagiate. Latabella di marcia prevedeche il fondo possa comincia-re a operare dalla primaveradel prossimo anno.

La taglia dei singoli inve-

stimenti che verranno finan-

ziati o co-finanziati è limita-

taevadal a30milionidieuro

di quota su progetti che ab-

biano un valore di 150 milio-

ni. Il piano prevede di finan-

ziare dai 7 ai 12 progetti al-

l'anno dal 2017 al 2021.

O RI PRODUZIONE RISERVATA

Banda larga Pagina 7

Manifestazione domani a Roma contro l'eccesso di adempimenti e le nuove comunicazioni trimestrali previste dal Dl fiscale

e irb nrcíalistí. r«ra della DrotestaVerso uno sciopero in due fasi: una a fine febbraio per le dichiarazioni Iva e l'altra a marzo

PAGINA A CL] RADIBianca Lucia Mazzei

Per i commercialisti saràla prima volta. I professioni-sti di bilanci e dichiarazionihanno infatti deciso di ricor-rere allo sciopero, arma ine-dita per la categoria, per pro-testare contro l'eccesso diburocrazie e di adempimenticonsiderati inutili.

L'annuncio arriverà domanimattina, durante la manifesta-zione che si terrà a Roma, apiazza Santi Apostoli.

L'ipotesi cui i sindacati deicommercialisti stanno lavo-rando è un'astensione in duetempi, a fine febbraio in con-comitanza con la scadenzadella dichiarazione Iva e poi afine marzo (si veda Il Sole 24Ore del 9 dicembre).

La goccia che ha fatto tra-boccare il vaso è stato l'au-mento degli adempimentipre-visto dal decreto legge fiscale,convertito nelle scorse setti-mane. Il Dl 193 ha infatti can-cellato la comunicazione del-l'elenco clienti e fornitori (ilcosiddetto spesometro an-nuale) ma ha introdotto l'ob-bligo di comunicare, con ca-denza trimestrale, le fattureemesse e ricevute e i dati delleliquidazioni periodiche Iva.

L'obiettivo è la riduzionedeltaxgap dell'Iva, ossiadelladifferenza fra l'imposta do-vuta e quella riscossa, che inItalia, nel 2014 ha raggiunto i40 miliardi di euro, il valorepiù alto di tutti i Paesi del-l'Unione europea.

Secondo il Governo le nuo-ve comunicazioni delle fattu-re e delle liquidazioni perio-diche Iva comporteranno,nel breve periodo, grazie al-l'anticipazione delle proce-dure, un aumento del gettitodovuto all'incremento dellesomme riscosse attraverso icontrolli automatizzati.

Questo sistema dovrebbeinoltre indurre i contribuentia una maggiore fedeltà fiscale,riducendo (anche grazie allastrategia consistente in unapiù efficiente e tempestivatrasmissione ai contribuentidelle informazioni relative al -

le operazione effettuate) il fe-nomeno degli omessi versa-menti e le frodi.

Da quest'operazione il Go-verno punta quindi a ottene-re un incasso di 2,1 miliardinel 2017, di 4,2 miliardi nel2018 e di2,77 miliardi nel 2019,così come indicato nella rela-zione tecnica che ha accom-pagnato il provvedimento.

Ma i commercialisti sonoscettici sulfatto che questiri-sultati verranno davvero rag-giunti, mentre dall'altra partedenunciano gli oneri aggiun-tivi che sicuramente impresee professionisti dovranno af-frontare e che stimano intor-no ai 400-500 euro annui. Néli ha rassicurati il creditod'imposta di ioo euro (checonsiderano assolutamenteinsufficiente), previsto daldecreto fiscale per compen-sare icostiperl'adeguamentotecnologico necessario per lenuove comunicazioni Iva so-stenuti daprofessionisti e im-prese con un giro d'affari nonsuperiore a Somila euro.

La protesta non riguarda,però, solo i nuovi adempi-menti introdotti dal Dl 193,ma l'eccesso di burocrazia edi obblighi giudicati in granparte inutile.

Le sette sigle sindacali (Adc,Aidc, Anc, Andoc, Unagraco,Ungdcec, Unico) che aderi-scono al Comitato manifesta-zione unitaria commercialistisottolineano infatti che, in ba-se all'ultimo rapporto sullacompetitività stilato dallaBanca mondiale- Doing busi-ness 2017 l'Italia per tasso dicomplessità del sistema fisca-le occupa i1126esimoposto, su-bito a ridosso del Kenya.

Nel nostro Paese impresee professionisti impieganoinoltre in media 240 orel'anno per effettuare gliadempimenti fiscali. Un da-to che seppur in calo rispet-to alle 269 ore indicate nellaprecedente rilevazione ècomunque ben più alto del-le 164 ore che costituisconola media dei Paesi del-l'Unione europea.

O RIPROOU[IONE RISERVATA

Commercialisti Pagina 8

Marco Cuchel Presidente Anc

Statuto contribuenti con valore costituzionaleIl decreto legge fiscale è sta-

to «la goccia che ha fatto tra-boccare il vaso» e che porterà icommercialisti al primo scio-pero di categoria.

«Lo proclameremo al terminedella manifestazione di domani -annuncia Marco Cuchel, presi-dente dell'Associazione nazio-nale commercialisti (Anc) - e siterrà a gennaio o febbraio».

Qual è il vostro obiettivo?Lo statuto del contribuente va

portato a rango costituzionale.Questa è la madre di tutte le bat-taglie perché è l'unica strada chepermetterà di riequilibrare ilrapportofrafisco e contribuente,in modo da renderlo più equo etrasparente. È necessario rivede-re l'intero sistema degli obblighifiscali. Sono quasi vent'anni chegli adempimenti formali conti-nuano acrescere. E afarnele spe-se sono le imprese e soprattutto icommercialisti che si devono far

carico dei costi dovuti all'ade-guamento e alla for mazi one. EDI193 ha fatto montare la protestaperché nelmomento in cui si par-lava di riordino e semplificazio-ne, sono arrivati nuovi adempi-menti che creano disordine nellescadenze e rendono il calendariofiscale ancora più complicato.

L'obiettivo del Dl fiscale ècontrastare le frodi e ilfenome-no degli omessi versamenti.Non lo condivide?

L'evasione è alta e va combat-tuta. Noi commercialisti siamoquelli che le tasse le fanno paga-re.Manoncon adempimenti cheaggiungono solo burocrazia. Sicontinua a dare peso alle forma-lità ma la vera evasione (il nerosu nero), non viene combattuta

perché per scovarla sono neces-sari maggiori controlli sul terri-torio. Invece, le comunicazionitrimestrali relative alle liquida-zioni Iva sortiranno l'effetto op-posto. Serviranno solo a solleci-tare i pagamenti, con la conse-guenza di mettere in ginocchioimprese già in difficoltà. Questosistema colpirà infatti le aziende(e sono tante) che si autofinan-ziano procrastinando il paga-mento dell'Iva. Attenzione, nonsi tratta di evasori: il reddito lodichiarano, ma rinviano ilversa-mento dell'Iva perché non ce lafanno e preferiscono pagare i di-pendenti o i fornitori. Dopodi-ché si mettono in regola con ilravvedimento operoso o, maga-ri, rateizzando i versamenti, do-

po il ricevimento dell'avviso bo-nario. Alla fine l'obiettivo dellenuove norme è solo quello di ri-durre i tempi di incasso, ma sitratta di somme che l'erarioavrebbe ottenuto comunque.

Quanto costeranno i nuoviadempimenti?

Secondo uno studio di Conf-professioni la spesa necessariaperformazione e softwaresaràdicirca 400-450 euro all'armo. Unacifrache, se moltiplicata, per tuttii commercialisti e le imprese chedovranno farvi fronte, supera dimolto i 2,1 miliardi di euro di au-mento del gettito che dovrebbeessere generato da questa misu-ra. Oltre al fatto che a 24 miliardinon ci si arriverà mai.

C) RI PRO D D ZIO N E RISERVATA

Alvertice Anc. Marco Cuchel

Commercialisti Pagina 9

Maxi-fritesa mediterraneaEn! e Russia soci nel gasAl gruppo 1,6 miliardi per il 30% del giacimento egiziano ZohrL'acquirente è Rosneft nel cui capitale entrano Glencore e Qatar

LUIGI GRASSIA

Il risiko mondiale del gas muo-ve miliardi e ridisegna le map-pe globali dell'energia, conl'Eni a recitare un ruolo daprotagonista. Sul piano stret-tamente economico, il gruppo

italiano incassa un assegno daun miliardo e 575 milioni didollari (corrispondente quasialla stessa cifra in euro) ven-dendo alla russa Rosneft unaquota del 30% nella concessio-ne di Shorouk, nel Mar Medi-terraneo di fronte all'Egitto,dove si trova il gigantesco gia-cimento di gas Zohr, che è sta-ta la più grande scoperta dimetano negli ultimi anni. L'in-casso di 1,575 miliardi di dolla-ri include la somma di 1,125 mi-liardi per la vendita vera e pro-pria del 30% delle azioni e di450 milioni a titolo di rimborsopro-quota da parte di Rosneftdegli investimenti fatti dall'Eniper la ricerca e lo sviluppo delgiacimento di Zohr. Altre cen-tinaia di milioni potrebbero ar-rivare in futuro se Rosneft faràvalere l'opzione di acquisto diun ulteriore 5% di partecipa-zione alle stesse condizioni.

La Rosneft è una compagniapetrolifera controllata a mag-gioranza dallo Stato russo maquotata in Borsa e sul punto diaprirsi ancora di più al merca-to con l'ingresso al 19,5% di unconsorzio composto dall'an-glo-svizzera Glencore e dalfondo sovrano del Qatar.

L'operazione Eni-Rosneft èimportante per le casse del-l'Eni ed è stata premiata inBorsa con un +3,72% del titolo,spinto anche dalla risalita deiprezzi del petrolio dopo l'ac-cordo dell'altro giorno fra Pae-si Opec e non-Opec sul tagliodella produzione. Ma al di làdel flusso di denaro versol'Eni, la cessione del 30% si fanotare perché l'acquirente nonè un gruppo qualsiasi ma è laRosneft, e questo inaugura

una nuova stagione di alleanzeitalo-russe nell'energia. Trop-po presto forse per ricamareipotesi sul nuovo corso inter-nazionale che sta per essereavviato da Donald Trump, fu-turo presidente filo-russo de-gli Stati Uniti, e dal numerouno filo-russo della Exxon co-me segretario di Stato, ma lacoincidenza è suggestiva.

Al momento la Russia forni-sce all'Italia un terzo del meta-no che consuma, ma le collabo-razioni fra aziende dei due Pa-esi non sono molte. In anni re-centi il gruppo Eni ha liquidatotutte le attività che aveva inRussia, anche per via dellesanzioni internazionali (cheadesso scricchiolano); due im-portanti accordi di ricerca dipetrolio e gas nel Mare di Ba-rents e nel Mar Nero fra Eni eRosneft sono sospesi in attesache si chiarisce la situazionepolitica. Un'altra società italia-na, la Snam, possiede l'84% delgasdotto Tag che da Baumgar-ten, in Austria, porta al confi-ne italiano di Tarvisio il meta-no russo in arrivo con il ga-sdotto Broterhood. Acquiren-te di questo gas è l'Eni. Tempofa il presidente russo Putinaveva invitato le aziende italia-ne a partecipare al raddoppiodel gasdotto Nord Stream nelMar Baltico; nel caso che cifossero sviluppi, potrebberoentrare in gioco la Snam comegestore e la Saipem come co-struttore, ma non è arrivata al-cuna risposta e si tratta di pu-re speculazioni. Per l'energiaitaliana in Russia il quadro sicompleta con l'Enel che vi haquattro centrali elettriche e il49% di una società di vendita.

Tornando alla cessione diZohr, l'Eni detiene il 90% dellaconcessione di Shorouk di cuifa parte Zohr. L'altro 10% è sta-to ceduto di recente alla Bp.

Si tratta di una proceduraconsueta. Spiega una nota delgruppo Eni, in linguaggio unpo' involuto: «L'operazionerientra nella strategia di "dualexploration" che consiste nelperseguire, in contemporaneaal rapido sviluppo delle riservescoperte, la loro parziale dilui-zione, al fine di anticipare lamonetizzazione del loro valo-re». In parole povere si trattadi cercare nuovi giacimenti epoi venderne delle quote perincassare qualcosa subito.

Con questa nuova transa-zione gli incassi complessividell'Eni negli ultimi quattroanni grazie alla strategia di«dual exploration model» sal-gono a 6,3 miliardi di dollari.

Il giacimento di gas natura-le di Zohr è stato scoperto dal-l'Eni nell'agosto del 2015 ed è ilpiù grande del Mediterraneo,con un potenziale complessivoa 850 miliardi di metri cubi dimetano, il che porta le riserveegiziane a un totale di 2950 mi-liardi di metri cubi. Nello scor-so mese di febbraio è statocompletato l'iter delle autoriz-zazioni per lo sviluppo di Zohr,mentre il primo metano utileai fini commerciali dovrebbeuscire entro la fine del 2017.

O —C NDPLCUNI DIRITTI RISERVATI

Energia Pagina 10

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ii- Mediterraneo

Energia Pagina 11

Così l'Italia apre al Cremlinole porte del Mare Nostrum

Tutto torna in discussione, dal nostro sostegno a Sarraj in Libiai rapporti con Al Sisi, finora condizionati dalla tragedia di Regeni

er l'Eni, la cessione a--- Rosneft del 30% della

concessione di Zohr,nell'offshore dell'Egitto è unabotte di ferro, economica, po-litica e strategica. Per la Rus-sia è il biglietto d'ingresso nelgioco energetico del Mediter-raneo. Per l'Italia è un cambiodi scena alla porta di casa. Ilgoverno Renzi non poteva nonesserne informato; Gentilonidovrà trarne le conseguenze.

La mossa dell'Eni dimostrache la diversificazione geo-grafica perseguita dalla socie-tà italiana non sacrifica il rap-porto privilegiato con la Rus-sia, anzi ne allarga gli orizzon-ti ad aree terze, specie in Afri-ca. Rosneft, che non si muovesenza luce verde del Cremli-no, piazza la bandiera russanelle acque del Mediterraneoalla congiunzione fra MedioOriente e Nord Africa. Nontroppo lontano, la Russia hastabilito una solida presenzamilitare nelle basi siriane diLatakia e Tartus; comunquevada a finire la tragedia siria-na non sloggerà.

Appena riuscirà ad estrarsidal psicodramma della crisi digoverno, Roma dovrebbe do-mandarsi cosa significhi perl'Italia l'accordo fra Eni e Ro-sneft. La casella energetico-commerciale è fuorviante.L'operazione non poteva avve-nire senza l'accordo, a livellopolitico, sia di Mosca che delCairo. Se Roma non vuole ac-creditare il vecchio adagioche la politica estera italianasi fa fra Piazzale Mattei e SanDonato Milanese, il neo-mini-stro degli Esteri Angelino Al-fano dovrà affrontare rapida-mente le implicazioni dell'in-gresso russo nella nostra pe-riferia mediterranea. Che nonsono solo energetiche, ma

No iprospettìvaCon l'accordosul gas egizia-

no sia l'Italiasia la Russiamodificanola loro posi-

zione nelMediterraneo

temente politiche. Tirano inballo sia i rapporti con l'Egittosia la crisi libica.

L'Eni incassa, a un buonprezzo secondo gli analisti, i di-videndi delle propria esplora-zione e conserva la maggioran-za di Zohr. A Bruxelles, ClaudioDescalzi ha appena confermatoal vicepresidente della Com-missione, Maros Sefcovic, ilcontributo articolato dell'Eniall'Unione dell'energia attra-verso i gasdotti dal Nordafrica,i rigassificatori - e il rapportocon la Russia, di cui l'Europa«ha bisogno, come la Russia habisogno di noi». L'Eni di Descal-zi è diplomatica e diversificatama non tanto diversa da quelladi Paolo Scaroni. Il rapportocon Mosca rimane centrale.Anzi, può passare dal bilateraleItalia-Russia al mercato ener-getico globale dove l'Eni, conun'aggressiva politica di esplo-razione, è più avanti dei gigantirussi ancorati alle radici terri-toriali. Per la Russia l'accesso,sia pure minoritario, al bacinodi Zohr è gioco, partita, incon-tro. Sulla scia dell'intervento inSiria, Mosca si sta costruendo

unapresenza mediterranea chenon aveva dagli Anni 70. Sulpiano militare non è una pas-seggiata, come dimostra la con-troffensiva di Isis a Palmira, eporta sulla coscienza l'aver la-sciato che Assad faccia terrabruciata ad Aleppo. Diventaimportante allargare il raggiod'azione, politico e geografico.

Il Medio Oriente sente sullapelle il ritorno russo, spalleg-giato dall'Iran e non osteggiatoda Israele. Nella totale incertez-za sulla politica dell'ammini-strazione Trump, nell'inesi-stenza politica dell'Ue, la Rus-sia naviga col vento in poppa.Ha già un buon rapporto conl'Egitto di Al Sisi; la crisi libica,dove entrambi appoggiano ilgenerale Khalifa Haftar, le aprele porte del Nord Africa. Dovela dimensione energetica è do-minante. L'accordo fra Eni eRosneft le consente di metterciun piedino. Il Mediterraneo èstato a lungo un lago strategica-mente occidentale. L'equilibriosi è incrinato per la tempestaperfetta di crisi siriana e libica,Stato islamico, terrorismo e mi-grazioni di massa, generando

una pressione da Sud che lasponda Nord fa fatica a conte-nere. Adesso si aggiunge il ter-zo incomodo: una Russia fero-cemente anti-terrorismo e affi-liati, ma non compiacente versoOccidente ed Europa.

Questo il quadro cui il nuovogoverno italiano deve comincia-re a pensare. La nostra linea diappoggio al governo di Al Sar-raj a Tripoli era in sintonia conWashington. Se la nuova ammi-nistrazione si disimpegna, ri-schiamo di trovarci isolati,mentre aumentano i sostenitoridi Haftar. Si può ancora vederein Al Sarraj il catalizzatore diuna sfuggente unità nazionale obisogna spingerlo a un compro-messo? Quanto possiamo anco-ra tenere congelato il rapportocon l'Egitto? La tragica fine diGiulio Regeni resta un serioproblema, ma l'incomunicabili-tà con il Cairo, dove non abbia-mo ambasciatore da cinquemesi, è un lusso che non possia-mo permetterci. Altrimenti ilministro Alfano scoprirà che lapolitica estera si fa a PiazzaleMattei anziché alla Farnesina.

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"Per Mosca un'operazione geopoliticache non ha senso economico"

Guy Caruso, analista di intelligence energetica: "L'intesaè una conseguenza di Trump, finisce l'ostilità verso Putin"

PAOLO MASTROLILLIINVIATO A NEW YORK

Espertodi energia hacollaboratoper annicon la Cia

,,lo penso che dietro aquesto accordo ci siaqualcosa di più gran-

de». Guy Caruso, analista del-l'«Energy and National Secu-rity Program» al «Center ForStrategic and InternationalStudies», una vita passata adoccuparsi di energia prima al-la Cia, e poi come amministra-tore della «Us Energy Infor-mation Administration», nonsi ferma al comunicato stam-pa. Secondo lui, i dettagli del-l'accordo con cui l'Eni ha ce-duto a Rosneft il 30% del gia-cimento di gas al largo del-

l'Egitto nascondono progettipiù ampi.

Perché ha questa opinione?«Cominciamo a fare un'analisibasata sul presupposto che sitratti solo di affari. Una compa-gnia russa, dove il gas naturaleabbonda, spende oltre un mi-liardo di dollari per acquistareuna partecipazione del 30% inun giacimento nel Mediterra-neo. D'accordo, potrebbe trat-tarsi solo di questo. In terminipuramente numerici, però, nonha molto senso. Non siamo nep-pure sicuri che ci sarà abba-stanza domanda per tutto que-

sto gas, che comunque alla Rus-sia non manca».

Allora di cosa si tratta ? Una ma-novra geopolitica per mettereun piede nel Mediterraneo?

«Questa forse è una motivazio-ne migliore, ma spiega l'opera-zione solo in parte. Infatti laRussia, soprattutto grazie al-l'intervento in Siria, ha messomolto più di un piede nel Medi-terraneo. È vero che l'Egitto haun ruolo strategico diverso, mail 30% di partecipazione ad unsimile progetto non offre a Mo-sca una grande leva. Sì, è utileper essere presenti nella regio-ne, ma non in maniera così de-terminate».

Allora quale può essere la ragio-ne di fondo dell'operazione?

«Non posso saperlo con certez-za, ma sospetto che sia legataad un generale riallineamentonel mondo dell'energia. DallaLibia all'Iraq, dall'Ucraina aIsraele, sono in corso molti mo-vimenti, ma il più grande di tut-ti è probabilmente il ritornodell'Iran sul mercato, dopo l'ac-cordo nucleare. Non mi stupi-rei se questa intesa fosse partedi uno scambio che riguarda ilriassetto dell'intero scacchiere

energetico, oltre al businessspecifico dell'Egitto e alla vo-lontà del Cremlino di mettereun altro piede nel Mar Mediter-raneo».

Donald Trump non è ancora en-trato in carica come presidentedegli Stati Uniti, ma ha dettocon chiarezza che intende rilan-ciare il dialogo con la Russia. Se-condo lei le relazioni stanno giàmutando?

«Diciamo che fino a qualchetempo fa qualunque intesa conMosca veniva vista con sospet-to, se non apertamente osteg-giata. La crisi ucraina, con lesanzioni che ha generato, domi-nava le relazioni con Putin, e tut-to veniva visto attraverso quellalente. Ogni passo verso il Crem-lino, dunque, era considerato co-me una potenziale minaccia.Ora il clima sta cambiando. Nonso se questo si possa già metterein relazione alla mossa compiu-ta dall'Eni, ma nei prossimi mesici troveremo ad operare quantomeno in una fase più fluida».

E) BY N CNDALCUNI DIRITTI RISERVATI

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iiar idí c

La produzio-ne annua

di gas dellaRussia

In terministrettamente

economicil'acquisizione

del 30%diZohrag-

giunge poco

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