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capitolo le date e i fatti 1905 Dopo la sconfitta nella guerra con il Giappone, la Russia conosce una prima scossa rivoluzionaria 1906-11 Tentativo riformatore del ministro Stolypin Marzo 1917 Insurrezione di Pietrogrado, abdicazione dello zar e instaurazione di un governo prowisorio Aprile 1917 Lenin schiera i bolscevichi sulla linea di una rivoluzione socialista 7 novembre 1917 Presa del potere da parte dei bolscevichi 3 marzo 1918 Con la pace di Brest-Litovsk la Russia esce dal conflitto mondiale

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capitolo

le date e i fatti

1905 Dopo la sconfittanella guerra con ilGiappone,la Russia conosce una primascossa rivoluzionaria

1906-11 Tentativo riformatoredel ministro Stolypin

Marzo 1917 Insurrezionedi Pietrogrado, abdicazionedello zar e instaurazionedi un governo prowisorio

Aprile 1917 Lenin schierai bolscevichi sulla lineadi una rivoluzione socialista

7 novembre 1917 Presadel potere da partedei bolscevichi

3 marzo 1918 Con la pacedi Brest-Litovsk la Russia escedal conflitto mondiale

Alfinizio del secoloilproblema della terrain Russia si presentava

ancora irrisolto

la classe operaiaera ancora poco

numerosa e viveva incondizioni molto dure

Si organizzano i primipartiti politicidi opposizione

alfautocrazia dello zar

RICORDA CHEIl populismo russo, nel corso delXIXsecolo, aveva esaltato la co-munità contadina come originalemodello sociale russo56

UdA l, La Grande guerra e la rivoluzione lUssa

rImpero zarista

la Russia zarista fra arretratezza e modemizzazione

Nel febbraio del 1917 uno sciopero operaio e un'insunezione di soldati fecero crollareil plurisecolare impero degli zar. 1115 marzo, infatti, il sovrano Nicola II abdicò e il po-tere venne assunto da un governo costituente presieduto dal principe LVOV Per com-prendere le ragioni di questo repentino crollo di un regime che solo pochi anni primasembrava uno dei più solidi del continente, è necessario riperconere le profonde tra-sformazioni che attraversarono la società russa nei primi anni del Novecento.Il processo di modernizzazione della Russia, impero plurinazionale e transcontinen-tale, era stato avviato nel 1861 con l'abolizione della servitù della gleba e l'affranca-mento di milioni di contadini (circa 1'85% della popolazione), che appartenevano aipiù diversi gruppi etnici oltre ai russi (circa la metà del totale nel 1897), ucraini, bie-lorussi, polacchi, finlandesi, ebrei, baltici, tedeschi, turchi, armeni, georgiani, azeri,caucasici, siberiani ecc.[affrancamento dei contadini dalla servitù personale favorì un parziale svecchiamentodel sistema produttivo agricolo, testimoniato da un significativo incremento delleesportazioni di cereali. Tuttavia, agli inizi del Novecento, ilproblema della terra con-tinuava ad alimentare gravi tensioni. Profonde disuguaglianze sociali perconevano lasocietà: i contadini vivevano in condizioni spesso miserabili, mentre i grandi proprieta-ri tenieri mantenevano gran parte dei loro privilegi. Essi possedevano, assieme ai hu-lahi, i contadini agiati, circa il 40% dei teneni, mentre il resto era diviso in piccoli ap-pezzamenti tra milioni di contadini che vivevano in piccoli villaggi rurali, abitavano incase di legno e non avevano mezzi sufficienti per acquistare merci che non fossero diprima necessità.Alle grandi masse dei lavoratori delle campagne si affiancava una classe operaia anco-ra poco numerosa. Infatti, nonostante la considerevole accelerazione del processo diindustrializzazione verificatasi a partire dal 1890, non si può certo dire che la Russiasi avviasse a diventare un paese industriale. Soprattutto mancava una diffusa mentalitàimprenditoriale: le poche industrie, concentrate a Mosca, Pietroburgo, Odessa e nel ba-cino del Donez, erano sorte grazie a capitali stranieri, specie francesi, oppure erano so-stenute dallo stato, secondo ilmodello teorizzato e messo in atto dal ministro Vitte, ar-tefice della cosiddetta modernizzazione dall'alto. E se le condizioni di vita e di lavorodei contadini erano spesso disumane, non meno dure erano quelle degli operai, co-stretti a orari prolungati e retribuiti con salmi bassissimi.

I partiti di opposizione e gli obiettivi della lotta politica

Quanto al versante politico, la Russia dei primi del Novecento era un paese autocrati-co. Il potere dello zar si riteneva legittimato direttamente da Dio, non certo dalla soccietà: non esisteva un parlamento e l'attività politica era sottoposta a uno stretto con-trollo poliziesco. Nonostante ciò, si andarono organizzando anche in Russia partitipolitici di opposizione. Il Partito costituzionale-democratico (chiamato per le iniziali"partito dei cadetti") raccoglieva le forze di ispirazione borghese liberale che miravanoalla formazione di un parlamento elettivo sul modello occidentale.Nel 1901 nacque il ~Partito socialrivoluzionario, ispirato alla tradizione del populismorusso, che perseguiva un programma di redistribuzione della tena e più in generale au-spicava una società fondata sulla valorizzazione delle tradizioni comunitarie del mon-do contadinoDi orientamento marxista era invece il Partito operaio socialdemocratico russo, sor-to nel 1898. In linea con i princìpi della Seconda internazionale, il Posdr riteneva che

Capitolo 3, La rivoluzione lUssa

Nonostante l'inizio dell'industria-

lizzazione di alcune regioni, do-

vuta principalmente a capitali stranie-

ri, la Russia agli inizi del XXsecolo si

presentava come un immenso paese

rurale, la cui agricoltura seguiva in

gran parte metodi di coltura arretrati, a

causa della scarsità dei capitali e del-

l'assenteismo della grande proprietà

aristocratica.

n Partitosocialdemocratico

si divide in menscevichi

e bolscevichi

RICORDACHELadottrina marxiana ortodossa le-gava la possibilità della rivoluzio-ne socialista alla formazione diun'ampia classe proletaria indu-striale

solo un ulteriore sviluppo del capitalismo industriale avrebbe creato le condizioni diun processo rivoluzionario Era insomma necessario che si formasse una classe operaiaforte e combattiva affinché il conflitto sociale si semplificasse, radicalizzandosi, a quel-lo fra borghesia industriale e proletariato di fabbrica, dato che non si contava sull'ap-porto dei contadini, le cui aspirazioni alla proprietà della tena erano considerate di na-tura conservatrice.Dal 1903 emerse però un profondo dissidio tra la frazione più moderata, i ~menscevichi,guidati da Martov e Plechanov, e quella rivoluzionaria, i ~bolscevichi, capeggiati da Lenin(pseudonimo di Vladimir Il'ic Ul]anov). Il dissidio verteva anzitutto sulla concezione del

partito, che secondo i bolscevichi doveva essere costituito da un ristretto e combattivomanipolo di quadri rivoluzionari fortemente centralizzato, mentre per i menscevichi do-veva configurarsi piuttosto come organizzazione di massa, aperta a tutti i simpatizzanti.Divergevano inoltre le valutazioni sulle concrete possibilità di riuscita della livoluzione inRussia: secondo Lenin stavano rapidamente maturando, mentre i suoi avversari, che rite-nevano tali condizioni assai remote, dato lo scarso peso del proletariato di fabbrica, pre-ferivano puntare sulla realizzazione di una rivoluzione antizarista di impronta democrati-co-borghese. Lenin, pessimista riguardo alla capacità della borghesia, da lui consideratadebole e timorosa, di dirigere il processo livoluzionmio, riteneva che toccasse al proleta-riato il compito di guidare una rivoluzione democratico-borghese, ma solo come prelu-dio alla realizzazione della rivoluzione socialista.

confronti BoLscevichi e menscevichi

Bolscevichi

Rivoluzione democratico-borghese

MenscevichiConcezione del partito Gruppo centralizzato

di quadri rivoluzionariOrganizzazione di massa

Considerazione dei contadini

Strategia rivoluzionaria

Come potenziali alleatidel proletariato industriale

Come elementi conservatori perla loro aspirazione alla proprietàdella terra

Rivoluzione socialista precedutada una transitoria rivoluzionede mocrati co- bo rqhese

la sconfitta nella guerracon ilGiappone provoca

manifestazionie scioperi

RICORDA CHENel 1904-05 Russia e Giappone siscontrarono per il controllo dellaManciuria e della Corea

Lo zar concedefistituzione

di un parlamento

L'ammutinamento

della corazzata

Potemldn

UdA l, La Grande guetTa e la rivoluzione russa

la rivoluzione del 1905

Una prima grande esplosione rivoluzitmaria fu prodotta dall'impatto della guerra rus-so-giapponese, che inaspettatamente vide la potente marina militare zarista tenuta inscacco dalle forze armate di una nazione da poco entrata sulla scena internazionale. Intutto il paese dilagarono manifestazioni contro il governo che, sebbene represse nelsangue dalla polizia, misero a nudo la crisi del regime zarista.Nel gennaio 1905, a San Pietroburgo, un imponente sciopero operaio fu seguito dauna grande e pacifìca manifestazione popolare in cui si chiedeva un miglioramento del-le condizioni dei lavoratori (otto ore giornaliere e un salario minimo garantito) e laconvocazione di un'assemblea costituente. La reazione delle truppe zariste fu brUlale isoldati spararono sulla folla inerme provocando un alto numero di vittime. Il tragicoepisodio, noto come la "domenica di sangue", aggravò agli occhi dell'opinione pubbli-ca la delegitLimazione del potere zarista e fece dissolveTe, almeno temporaneamente, icontrasti fra le forze dell'opposizione cadetti, socialrivoluzionari e socialdemocratici siunirono nel chiedere a gran voce la democratizzazione dello stato.Intanto aSan Pietroburgo prendeva forma un nuovo organismo politico-rappresentati-vo, il soviet dei lavoratori, che con i suoi 550 delegati rappresentava ben 250000 ope-rai, mentre nelle campagne, nel corso di insurrezioni spontanee, i contadini procede-vano a occupare le terre dei nobili.Nell'ottobre 1905, sotto la pressione di nuovi scioperi, lo zar fu costretto a concederel'istituzione di un parlamento, la duma, dotato di poteri legislativi ed eletto da tutte leclassi sociali. A questo punto i liberali, ritenendo di aver conseguito il loro principale

Celebrato da una famosa

pellicola del regista Eisenstein,

t'episodio della corazzata

Potemldn divenne un simbolo

delle tensioni rivoluzionarie

nella Russia del primo

Novecento.

Un alone leggendario

Tra i convulsi avvenimenti che se-gnarono la storia della Russia nell'anno1905 e rivelarono la profonda crisi poli-tica e sociale in cui versava il paese, lavicenda della corazzata Potemkin haassunto negli anni un alone leggenda-rio. La sua odissea colpì vivamente l'o-pinione pubblica europea e fu immorta-lata in uno dei capolavori del cinemadal grande regista sovietico Sergeij Ei-senstein.

:"-'

La corazzata Potemkin.

L:incrociatore corazzato Potemkin

(dal nome del principe Grigorij, favoritodi Caterina la Grande) era una delle piùbelle unità della flotta russa del mar Ne-ro: 12 000 tonnellate di stazza, più di 700uomini di equipaggio. Il 26 giugno J 905,mentre la nave si stava dirigendo verso il

porto di Odessa, alcuni marinai si rifiuta-rono di consumare il rancio in segno diprotesta per la carne avariata che erastata servita a mensa. La protesta si tra-sformò in vero e proprio ammutinamen-to quando il comando, per dare l'esem-pio, impartì l'ordine di fucilare alcuni uo-

58

Si realizza la prima

esperienza del sovietdei lavoratori

Capilolo 3, La l1volllzione russa

obiettivo, abbandonarono le altre forze d'opposizlone, le quali, sostenute dalla mobili-tazione popolare, chiedevano riforme più sostanziali. Lo zar tornò allora all'attacco conuna nuova stretta repressiva, limitando i poteri della duma e poi sciogliendola. In se-guito, rispeuivamente nel 1907 e nel 1912, la duma fu rieletta a suffragio più ristretto,in modo che, mantenendo una parvenza di regime rappresentativo, venissero garantitigli interessi dei grandi proprietari e prevalesse una maggioranza nettamente conserva-trice, mentre anche l'opposizione liberale era costretta all'esilio.Nella rivoluzione del 1905 trovò conferma il giudizio dei bolscevichi sulla debolezzadella borghesia russa e sul fatto che nel paese non esistevano le condizioni per la saldaaffermazione di un regime democratico-borghese Come la borghesia francese nel1848, così quella russa nel 1905, di fronte al rischio che lo scontro con l'assolutismozalista potesse lrasformarsi in una rivoluzione sociale proletaria, preferì rinunciare adassumersi direttamente responsabilità di governo e venne a patti con le vecchie classiaristocratiche.Uno degli elementi più nuovi e significativi della rivoluzione del 1905 fu la nascita delsoviet dei lavoratori, anche se ebbe vita brevissima, dato che nel dicembre 1905 il go-verno arrestò i suoi massimi esponenti, tra cui Lev Trockij (pseudonimo di LevDavidovic Bronstein). La sua esperienza, secondo i bolscevichi, bastò comunque a di-mostrare che la classe operaia poteva diventare la nuova avanguardia della rivoluzionesocialisla, alleandosi però non con i liberali di estrazione borghese, ma piuttosto conl'immensa massa dei contadini poveri, quei contadini che i menscevichi continuavanoa considerare una forza conservatrice.

mini. L.:ordine fu rifiutato e un marinaio

rimase ucciso per mano di un ufficiale.

Gli ammutinati si impadronirono della

nave e uccisero il capitano e gran parte

degli ufficiali.

L'odissea della PotemkinL.:incrociatore, su cui venne issata la

bandiera rossa, continuò la sua rotta e il

giorno seguente giunse davanti al porto di

Odessa. La città era da tempo in preda ai

disordini. Agli scioperi degli operai e alle

manifestazioni della popolazione il gene-

rale Khokanov aveva risposto quella stes-

sa notte con le cariche dei cosacchi, che

avevano sparato sulla folla provocando

centinaia di morti. L:arrivo della nave fu

salutato con entusiasmo dai manifestanti,

che speravano di ricevere aiuto nella lotta

contro le forze governative. La presenzadella cannoniera, però, non valse a rove-

sciare la situazione, anzi, alcuni colpi di

cannone sparati dalla nave rischiarono di

colpire la popolazione civile. Quando, po-

chi giorni dopo, giunse la notizia che tre

corazzate della marina zarista si stavano

avvicinando al porto, alla Potemkin non

rimase che prendere il largo.

La nave era a corto di rifornimenti,

viveri e carbone, e tra i membri dell'e-

quipaggio cominciò a prendere corpo l'i-

dea di cercare asilo in un porto stranie-

ro. Dapprima approdò nel porto di Teo-

dosia, in Crimea, dove i marinai tentaro-

no vanamente di convincere la popola-

zione a unirsi alla causa rivoluzionaria,

poi si diresse verso la costa rumena e il

7 luglio attraccò al porto di Costanza. In

base a un accordo con le autorità locali,

la maggior parte dei marinai ottenne

asilo in Romania, alcuni chiesero di es-

sere reintegrati nella marina dello zar,

dopo aver dichiarato di essere stati co-

stretti con la forza ad aderire alla ribel-

lione, altri ebbero un passaporto per l' A-

merica. La Potemkin infine fu restituita

dai nnneni alla marina russa.

Il bilancio degli eventi

Si è discusso a lungo se l'ammutina-

mento dell'incrociatore sia stato frutto di

una rivolta spontanea o sia stato prepa-

rato e guidato in modo consapevole. In

effetti episodi di insubordinazione si ve-

rificarono in quelle settimane anche su

altre navi che incrociavano nel mar Ne-

ro. Inoltre, in base alle memorie di alcu-

ni capi bolscevichi, si sa che alcune cel-

lule rivoluzionarie erano presenti fra gli

equipaggi della Ootta russa e che, per il

mese di luglio, in occasione delle grandi

manovre navali, era stata progettata

un'azione. In ogni modo diversi anni più

tardi Lenin, a proposito dell'ammutina-

mento, ebbe a dichiarare: "II passaggio

del POlemkin dalla parte dell'insurrezio-

ne fu il primo passo verso la trasforma-

zione della rivoluzione in una forza in-

ternazionale» .

Per riflettere

~ Quale episodio dette origineall'ammutinamento della Poternkin?

~ Come si inseri l'ammutinamentonel quadro della situazione internarussa?

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UdA l, L1Grande gueJTa e la livoluzione russa

Una fabbrica occupata dagli ope-rai a Pietro burga nel 1905 e i

cancelli dell'università presidiati daglistudenti. La rivoluzione del 1905 se-gnò un primo scossone nell'immobili-

Il governo russo cercadi favorire la nascita

di una libera proprietàcontadina

la riforma favorisceremergente borghesia

agraria dei kulaki

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smo dell'autocrazia zarista, anche se isuoi risultati furono scarsi e di brevedurata: la duma, l'organo rappresenta-

tivo riconosciuto dallo zar, si vide sem-pre ostacolata nella sua libertà dal po-tere dell'imperatore.

le riforme di Stolypin e i rapporti sociali nelle campagneIl nuovo governo, nonostante il temporaneo ristabilimento dell'ordine zarista, era con-sapevole che l'arma della repressione non avrebbe potuto avere un successo duraturose non fosse stata accompagnata da una politica riformatrice intorno alla spinosa que-stione della terra. Così il primo ministro Petr A. Stolypin 0906-11) varò una serie dileggi allo scopo di favorire la formazione di un ceto medio agrario che rilanciasse laproduzione agricola e nel contempo garantisse, legandosi al regime, una maggiore sta-bilità sociale. Fino ad allora, infatti, le terre appartenevano o ai grandi proprietari fon-diari oppure ai mir, le comunità di villaggio che costituivano una particolarità del tuttooriginale delle campagne russe.Le terre dei mir, infatti, erano lavorate dai contadini membri della comunità, i quali ve-nivano retribuiti dalla stessa comunità di villaggio. Il programma di Stolypin, orientatoalla creazione di una libera proprietà contadina che prima era pressoché inesistente,consentiva a ogni capofamiglia di appropriarsi della parte di terra che gli era stata asse-gnata dalla comunità: su 16 milioni di famiglie, fra il 1907 e il 1916 più di sei milionichiesero la lottizzazione dei mir.Tuttavia la riforma di Stolypin ebbe una serie di ripercussioni negative, che in molti ca-si hnirono con il far peggiorare ulteriormente la condizione dei contadini e persino conil favorire i grandi proprietari terrieri. I contadini, privi dei mezzi economici per farfruttare la loro terra, furono in gran parte costretti a cederla di nuovo: non più, però, al-le comunità di villaggio, ma a contadini più ricchi o ai grandi proprietari Anche questiultimi, infatti, avevano ceduto appezzamenti ai contadini e, dato che per questo eranostati rimborsati dallo stato, poterono facilmente riacquistarli a prezzi più bassi dai con-tadini impoveriti o, diversamente, investirono i nuovi capitali in attività extra-agricole.Ma i veri beneficiari della riforma furono i contadini agiati, i kulaki. La riforma deter-minò così una concentrazione della tena non più solamente nelle mani degli aristocra-tici, ma anche di una emergente borghesia agraria l circa 30 000 hulahi giunsero co-sì a possedere quasi 80 milioni di ettari, una estensione più o meno equivalente a quel-la della grande proprietà aristocratica.

Capitolo 3, La rivoluzione lUssa

~

Contadini russi in un villaggionegli anni dieci. Le riforme di

Stolypin non migliorarono le condizio-ni della massa dei contadini poveri,che si videro anzi esclusi dalle minime-,garanzie offerte loro dall'appartenenzaalla comunità di villaggio. Privi deimezzi necessari a migliorare i loro mi-nuscoli appezzamenti, essi finironospesso con il vendere Letoro terre, a fa-vore dei contadini benestanti e degliaristacrati ci.

Si verificò insomma un processo analogo a quello che, un secolo prima, era avvenutonelle campagne inglesi. l contadini, privati delle terre comuni, senza lavoro e senzamezzi per sopravvivere, si trasformarono in braccianti o si riversarono nelle grandi cittàin cerca di lavoro.Le poche industrie, però, non erano in grado di occuparli: crebbe così vistosamente ladisoccupazione e i conflitti sociali si acuirono ulteriormente. Lo scoppio della guerraagì come la benzina sul fuoco e le contraddizioni della società russa giunsero al limitedella deflagrazione: l'obiettivo dell'alleanza fra operai e contadini, individuato dai bol-scevichi come il motore del movimento rivoluzionario, si avvicinò rapidamente, po-nendo ai dirigenti del movimento operaio compiti di direzione politica fino ad alloraimpensabili.

Acquisto delle terreda parte dei vecchi

proprietari

nessi Gli effetti della riforma agraria

Divisione della proprietàin piccoli appezzamenti

+Impossibilità per i contadinidi apportare migliorie

~.

Vendita dei piccoli lottiJ

tEspulsione della popolazione

dalle campagne

Arricchimentodella borghesia agraria

dei ku/aki

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verifica breve

UdA l, La Grande guerra e la rivoluzione russa

o Quale misura, nel XIXsecolo, aveva avviato il processo di modernizzazione della Russia? f) Quali tre formazioni politiche si orga-nizzarono in Russia all'inizio del XXsecolo? e Quali erano le ragioni della divisione fra bolscevichi e menscevichi? O Con quali con-cessioni da parte dello zar si concluse la rivoluzione del 1905? 0 Quali furono gli effetti della riforma agraria promossa da Stolypin?

glossario

La guerra mette in lucefinefficenza

e la debolezza dellostato zarista

Negli ambienti di corteprevale un atteggiamentoottusamente reazionario

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Socialisti rivoluzionari IlPartito socialrivoluzionariorusso era nel 1917 il partitosocialista con maggior segui-to. Propugnava la riformaagraria (distribuzione delleterre ai contadini). Dopo ilfebbraio 1917 si divise in unacorrente favorevole al governo

provvisorio ein una, minorita-ria, più vicina ai bolscevichi.

del proletariato di fabbricanella società russa, peferiva-no puntare sulla realizzazionedi una rivoluzione antizaristadi impronta democratico-bor-ghese, che rappresentava in-vece per Lenin'solo una primafase della realizzazione dellarivoluzione socialista.

Partito socialdemocratico rus-so (1903), i cui delegati si di-visero sulle tesi di Lenin. Ildissenso fra le due fazioniverteva sulle prospettive ri-voluzionarie in Russia: men-tre per Lenin esse stavano ra-pidamente maturando, i men-scevichi, dato lo scarso peso

Bolscevichijmenscevichi Inomi di bolscevichi e men-scevichi (che significano ri-spettivamente "maggioritari"e "minoritari") furono coniatidopo il secondo congresso del

La caduta degli zar

le ripercussioni della Grande guerra

Il regime zarisLanon era in grado di fare fronte ai nuovi compiLi imposti dalla Grandeguerra. Anche in Russia, come in altri paesi, la mobilitazione ''Lotale" della società ri-chiedeva un certo grado di consenso delle popolazioni civili. Ma alla guerra contro laGermania erano ostili le nazionalità minOli, soprattutto ucraine e polacche, che dove-vano sostenere l'urto delle operazioni mililari sui loro territori, invasi dagli eserciti ne-mici dopo le sconfitte di Tannenberg e dei laghi Masuri; erano ostili tutte le forn1azionisocialiste (in quesLOaccomunate solo ai socialisti italiani); ed erano poco convinti i sol-dati, in massima parte reclutati fra i contadini. I tre anni di guerra costarono alla Russiagravissime perdite di uomini e mezzi (due milioni di caduti solo nel primo anno diguerra).I comandi militari, guidati da generali spesso incapaci, mandavano le truppe allosbaraglio in operazioni prive di precise strategie e viziate da grossolani errori tattici.Ugualmente insufficiente era l'organizzazione logistica che, affidata a mezzi di traspor-to inadeguati, era incapace di mantenere i collegamenti con le retrovie e di assicurarel'approvvigIonamento dei viveri e le forniture di mateliale bellico, mentre la popolazio-ne civile vedeva peggiorare di giorno in giorno le sue già misere condizioni di vita ilrincaro vertiginoso dei beni di prima necessità e la progressiva diminuzione del pote-re d'acquisto dei salari produssero ondate ricorrenti di scioperi, che si susseguirono apartire dall'autunno del 1915 coinvolgendo centinaia di migliaia di operai.Le necessità della guerra avrebbero richiesto, come negli altri paesi, che lo stato inter-venisse più energicamente per razionalizzare la produzione in funzione dell'emergenzabellica, per assicurare l'approvvigionamento alimentare delle città e per calmierare iprezzi. Ma il governo dello zar si trovò del tutto impreparato, mentre a corte i semprepiù influenti gruppi reazionari raccolti intorno alla zarina puntavano alla liquidazionedelle riforme costituzionali: la duma, convocata nel novembre 1916, fu sciolta per nonessersi allineata con la corte. l disasLrimilitari e la miseria, uniti allo sdegno per la cor-ruzione crescente degli alti gradi della burocrazia e degli ambienti politici vicini allacorte, accrebbero l'avversione popolare nei confronti dello zar e del governo.

Capitolo 3

f I.' La statua dello zar Nicola II" viene abbattuta durante la ri-

voluzione di febbraio. A partiredalla rivoluzione delt905 la dina-stia imperiale era diventata ogget-to di un crescente malcontento perla sua corruzione e il suo orienta-mento drasticamente reazionario.A questo clima di insofferenza det-te un contributo decisivo il rovino-so andamento della guerra in cui lozar aveva trascinato ilpaese.

Alfabdicazione dello zarsi formano i due poteridel governo provvisorio

e del sovietdi Pietrogrado

I bolscevichi si dividonosulla strategiarivoluzionariada adottare

La rivoluzione di febbraio: fabdicazione dello zarNei primi mesi del 1917 la situazione precipilò Una rivolta di operai e di soldatiscoppiata 1'8 marzo a Pietrogrado (così fu chiamata dal 1914 la capitale SanPietroburgo), appoggiata dalle truppe della capitale che si rifiutarono di sparare sugliinsorti, ebbe conseguenze straordinarie e del tutto inaspettate, se si considera il caratte-re tutto sommato limitato della protesta popolare: l'abdicazione dello zar Nicola Larivolta si trasformò in una vera e propria rivoluzione politica - la "rivoluzione di feb-braio", secondo la datazione del calendario ortodosso - con la creazione di due distin-ti e indipendenti organismi di potere ilgoverno provvisorio e il soviet di Pietrogrado.Il governo, costituzionalista e legalitatio, era controllato dai liberali moderati, guidatidal principe l:vov, e comprendeva anche il socialrivoluzionmio Kerenskij; il soviet, ilconsiglio dei rappresentanti degli. operai e dei soldati, nato durante la rivoluzione del1905 e ora sponLaneamente ricostituitosi, era egemonizzala dai socialisti delle diversecorrenti, i socialrivoluzionari, imenscevichi e i bolscevichi.Il governo provvisorio intendeva innanzitutLo presentarsi agli alleati dell'Intesa - preoc-cupati che il cambio di regime potesse provocare un allenLamento dello sforzo bellicodella Russia, che aveva fino ad allora svolto l'essenziale compito di impegnare laGermania sul fronte orientale - come illegittimo detentore del potere dopo l'improvvi-sa caduta dello zar.Nei suoi piani, dunque, vi erano la prosecuzione della guerra e la formazione diun'Assemblea costituente, da convocare per la fine dell'anno con elezioni a suffragiouniversale Diversamente il soviet di Pietrogrado, rappresentante delle classi lavoratricie di gran parte dell'esercito, composto di contadini poveri, premeva per la pace imme-diata e per la distribuzione delle terre. Intanto una rete di soviet si andava estendendoin tutta la Russia, nelle città, nei villaggi contadini, al fronte, mentre il governo si trova-va già in difficoltà, paralizzato da contrasti interni

Il rientro di lenin daIr esilio e le "Tesi di aprile"Anche all'inLerno del soviet non mancavano i contrasti. Inoltre, quando scoppiò la ri-voluzione di febbraio, Lenin e molti altri dirigenti bolscevichi si trovavano in esilio inSvizzera e, fino ad aprile, non poterono mettere piede in Russia. In questo periodol'egemonia politica sul movimento socialista rimase saldamente nelle mani dei ~scevichi, che assunsero il ruolo di "opposizione legale" nei confronti deI §borghese l menscevichi restavano fedeli all'idea che la rivoluzione deo.oc::r-~

UdAl, La Grandeguena e la livoluzione lussa

ghese di febbraio era ilmassimo traguardo raggiungibile nella Russia prostrata dallaguerra e priva di un cospicuo proletariato di fabbrica I bolscevichi, invece, eranoconvinti che solo un rivolgimento radicale avrebbe consenLito di costruire uno statoautenticamente democratico. Anch'essi, però, erano divisi alloro interno. Una mino-ranza "di sinistra", guidata da Molotov, intendeva creare immediatamente un gover-no rivoluzionario provvisorio per la realizzazione di radicali riforme sociali, e unamaggioranza più moderata, che con il passare delle settimane finì con l'imporsi.Nella prima conferenza panrussa dei soviet fu approvata la proposta di Stalin (pseu-donimo di Josif Visarionovic Dzugasvili) di «appoggiare il governo provvisorio nellamisura in cui esso [agiva] in modo tale da soddisfare gli operai e i contadini rivolu-zionari». La differenza fra questa linea e quella menscevica era minima e significaval'emarginazione di MolotovIn questa situazione di estrema confusione e di debolezza, la sera del 3 aprile 1917 i di-rigenti del partito accolsero alla stazione di Pielrogrado Lenin, che era riuscito a rag-giungere la capitale dopo un rocambolesco viaggio nell'Europa sconvolla dalla guerraGià dalle brevi parole che Lenin rivolse alla folla accorsa per acclamarlo, nelle quali po-se l'accento sulla «rovina dell'intero capitalismo europeo» e inneggiò alla «rivoluzionesocialista mondiale», non era difficiJe individuare la distanza che lo separava dalla mag-gioranza del partito. Tra lo stupore e lo smanimemo, i dirigenti del partito si accorserosubito che, contrariamente a quanto pensavano, Lenin era vicino alle posizioni dellaminoranza di sinistra guidata da Molotov Infatti il giorno dopo, in una riunione di par-

Lenin sostiene la tesidella rivoluzione

socialista

Laquestione

contadina

La presa di posizione di Lenin

nelle "Tesi di aprile"presupponeva un'originale

soluzione di un dibattito

che attraversava tutto

il socialismo russo dopo il

1905, quello sulle potenzialità

rivoluzionarie dei contadini.

La questione contadina divenne il te-ma centrale del dibattito politico delmo-vimento socialista russo dopo il 1905.Così lo ha ricostruito lo storico ingleseEdward H. Carr, autore di una monu-mentale ricerca sulla rivoluzione russa euno dei massimi studiosi dell'esperienzasovietica.

Rivoluzione borghese

e rivoluzione socialista

«L'esperienza del 1905, se aveva la-sciato irrisolto il problema fondamenta-le, cioè l'applicazione dell'analisi marxi-sta alla rivoluzione russa, aveva solleva-

64

to nuovi problemi e aveva fatto apparirequelli vecchi sotto una nuova luce. Forzamotrice della rivoluzione erano stati glioperai e, ad intervalli, i contadini. I primirisultati ottenuti - la concessione di unacostituzione, la Duma, la formazione dipartiti politici - erano stati borghesi. Larivoluzione si era dimostrata sterile - enel 1908 non rimaneva ormai più nulladi essa - perché la borghesia non erastata capace non solo di fare la rivolu-zione, ma nemmeno di conservare i frut-ti della rivoluzione che altri avevano fat-to per lei [d.l.Si doveva dedurne che era necessario

rivalutare la relazione teorica stabilitatra la rivoluzione socialista e quella bor-ghese, e di conseguenza, in termini poli-tici, la relazione tra ilproletariato e il suopartito, e la borghesia? Nel portare avan-ti la rivoluzione russa si doveva osserva-re strettamente lo schema marxista, o visi potevano introdurre alcune modifica-zioni onde tenere conto della preponde-ranza del settore agricolo nell'economiarussa e delle caratteristiche particolaridel problema agrario?"

Immagine di V.U.Lenin.

Capitolo 3, La rivoluzione lUssa

tito, egli lesse per la prima volta i.lbreve sClitto I compiti del proletariato nella rivoluzione

attuate, entrato nella stOlia come le 'Tesi di aprile"Il nucleo centrale del pensiero di Lenin era contenuto nella seconda tesi: «La caratteri-stica dell'attuale momento storico in Russia è costituita dal passaggio dal primo stadiodella rivoluzione, che ha dato il potere alla borghesia a causa dell'insufficiente consape-volezza e organizzazione del proletariato, al suo secondo stadio, che farà passare il po-tere nelle mani del proletariato e degli strati poveri della classe contadina». Lenin quin-di non aveva dubbi che il governo provvisorio dovesse cadere e che si dovesse respin-gere ogni ipotesi volta a far proseguire la guerra. E concludeva «Niente repubblica par-lamentare - tornare a essa dopo la costituzione dei soviet dei deputati operai sarebbestato un passo indietro - ma una repubblica dei.sovieL, dei deputati operai, dei contadi-ni poveli e dei contadini di tutLOil paese, dal basso in alto».In sostanza Lenin liteneva che fosse giunto ilmomento di superare il dualismo di po-tere fra il governo provvisorio e i soviet che si era venuto a creare in Russia all'indoma-ni della rivoluzione di febbraio Vincendo iniziali contrarietà, nella conferenza panrus-sa del partito, che vide la partecipazione dei delegati di tutte le regioni e le nazionalità del-lo sterminato staLorusso, Lenin ottenne il favore dei delegati, facendo approvare - con150 voti a favore, 3 contrari, 8 astensioni - una mozione in cui la condanna del gover-no provvisorio si combinava con l'obiettivo di un rapido passaggio di «tutti i poteri aisoviet». Questa espressione divenne poi la parola d'ordine che, di lì a qualche mese,avrebbe guidato i proletari di Pietrogrado all'assalto del palazzo d'Inverno

Viene lanciata la parolad'ordine «tutti ipoteri

ai soviet»

• Le posizioni di menscevichi

e bolscevichi

"I menscevichi non credevano che ilproletariato russo, mediante l'alleanzacon le masse contadine, potesse antici-pare il corso previsto da Marx. 1 contadi-ni erano per i menscevichi una forza so-stanzialmente antirivoluzionaria; qual-siasi politica rivoluzionaria che si basas-se sul loro appoggio costituiva un ritor-no a.ll'eresia populista di una rivoluzionecontadina. Queste argomentazioni tro-vavano una conferma nell'esperienzadel 1848, in numerosi passi di Marx edEngels, e nell'esperienza del 1905 quan-do, come disse lo stesso Trockij, la rivo-luzione proletaria si era infranta "controle baionette dell'esercito contadino". [... lLa diagnosi che i bolscevichi faceva-

no degli avvenimenti del 1905 e della le-zione che si doveva trarre da quei fattiera del tutto diversa [... ].

[Leninl riteneva che la borghesia rus-sa non aveva né la capacità né la vo-lontà di completare da sola la rivoluzio-ne democratico-borghese; e questo nonsolo perché essa era debole, ma perchéil sostegno da essa dato alla rivoluzioneera "inconseguente, egoista e codardo";a causa della paura che essa aveva del

proletariato, si stava già preparando adiventare controrivoluzionaria. Il compi-to, assegnato al proletariato, del com-pletamento della rivoluzione democrati-co-borghese come preludio all'effettua-zione della rivoluzione socialista, potevaessere assolto a due condizioni [... l. Laprima condizione era costituita dall'al-leanza degli operai con i contadini.»

• Lenin e la teoria

della dittatura democratica

rivoluzionaria

"Come conseguenza di questa vitto-

ria si sarebbe avuta non la dittatura so-cialista del proletariato, ma la "dittaturademocratica rivoluzionaria del proleta-riato e dei contadini". Lenin, comunque,era pronto ad andare ben più avanti. Do-po che la rivoluzione borghese fosse sta-ta effettuata da queste due forze w1ite, laclasse contadina nel suo insieme avreb-be cessato di essere una forza rivoluzio-naria e non avrebbe seguito il proletaria-to nel suo cammino verso la rivoluzionesocialista. A questo punto, il proletariatodoveva, assumendosi ancora una voltale funzioni di guida, rompere l'unità del-la classe contadina ed assicurarsi l'ap-poggio degli elementi semiproletari, cioè

dei contadini poveri e di quelli senza ter-ra, contro i contadini ricchi, che sareb-bero risultati i maggiori beneficiari delladivisione dei latifondi. Come conseguen-za della rivoluzione democratica si sa-rebbe avuta la "diffusione della confla-grazione rivoluzionaria in Europa"; enulla più di questo fatto avrebbe "in ma-niera così decisiva abbreviato la stradaverso la completa vittoria" in Russia.L:attuazione della "dittatura democraticarivoluzionaria del proletariato e dei con-tadini" "ci ofli'irà la possibilità di solleva-re l'Europa, e il proletariato socialistaeuropeo, liberandosi dal gioco della bor-ghesia, ci aiuterà a sua volta a completa-re la rivoluzione socialista".»

Per riflettere

~ Quale posizione sulla classecontadina era stata sostenutadai teorici classici del marxismo?

~ In quali termini Lenin configuravacome possibile l'alleanza fra operaie contadini?

65

verifica breve

UdA l, La Grande guerra e la tivoluzione russa

o Quali carenze del governo zarista si manifestarono nei primi tre anni di guerra? e Quali furono i due organismi di potere che sicostituirono dopo l'abdicazione dello zar? e Quali due indirizzi si espressero nel gruppo dirigente bolscevico di fronte alla rivolu-zione di febbraio? OQuale fu la presa di posizione sostenuta da Lenin con le sue "Tesi di aprile"? 0 Con quale parola d'ordine Leninsintetizzò il suo disegno politico?

Le iniziative militaridel governo provvisoriofalliscono e nel paesesi instaura un clima

di repressione

Nella gravissimasituazione economica ibolscevichi conquistano

la maggioranzanel soviet di Mosca

Il comitato centralebolscevico decideper la soluzionerivoluzionaria

66

La rivoluzione d'ottobre

la crisi di luglio: disgregazione deIresercito

e delegittimazione del governo

Le possibilità di realizzare il programma di Lenin aumentarono nel mese di luglio, quan-do il nuovo governo provvisorio guidato da Kerenskij (il quale, per il fatto di apparte-nere anche al soviet di Pietrogrado, era sembrato l'uomo giusto per ricomporre il "dua-lismo di pOlere") scatenò un'offensiva militare in Galizia che si risolse in un disastro[esercito si sfaldò, mentre i conLadini, convinti che il governo non avrebbe mai risoltola questione della terra, intensihcarono gli attacchi alle proprietà signorili Il governoera ormai privo di credibilità e gli stessi menscevichi, che si erano falli coinvolgere daKerenskij, si scredilarono agli occhi dei lavoratori e dei soldati Nello Slessomese un'in-surrezione di soldati e marinai, repressa dalle forze governalive, costrinse nuova-mente i bolscevichi alla clandestinità; lo Slesso Lenin riparò in Finlandia. In quel vuotodi potere, il comandante supremo dell'esercito Lavr G. Kornilov tentò senza successodi imporre una dittatura militare e di liquidare i soviet. Il tentativo fu sventato grazieall'impegno dei soldati rivoluzionari di Pietrogrado e del fronte comune di tutti i socia-listi, fra cui si dislinsero i bolscevichi limpatriatiNel frattempo l'inflazione saliva vertiginosamente Nei primi nove mesi del 1917 laquantità di cartamoneta in circolazione era raddoppiata e i prezzi, che già all'inizio del1917 erano sette volte quelli del luglio 1914, a ottobre si erano moltiplicati quasi perdodici. In quel mese cruciale, mentre i reparti si rifiutavano di partire per il fronte,grandi dimostrazioni percorsero le strade di Pietrogrado, fra cui quella dei 20 000 mà-rinai della base di Kronstadt, sul golfo di Finlandia. Le dimostrazioni dei militari era-no ben più preoccupanti, per il governo, di quelle operaie, perché rappresentavano ilsegno inequivocabile della mancata legittimazione dei gruppi dirigenti che si erano so-stituiti al potere zarista.Nelle elezioni di settembre per il soviet di Mosca, i bolscevichi, che a giugno erano inminoranza, conquistarono la maggioranza relativa. Lenin aveva sintetizzato la strate-gia del partito in poche parole d'ordine, che avevano risposto alle aspirazioni della po-polazione in rivolta il passaggio del potere ai soviet, la pace immediata senza annessio-ni e senza indennità, la terra ai contadini, la liberazione delle nazionalità oppresse.

la scelta rivoluzionaria e la presa del palazzo d'Inverno

Su questo programma il 10 ottobre, un giorno dopo il ritorno segreto di Lenin dallaFinlandia, si riunì il comitato centrale bolscevico, che approvò (lO voti contro 2) lasoluzione rivoluzionaria: rovesciare Kerenskij, impadronirsi del potere, prevenirel'Assemblea costituente Fu eletto per la prima volta un politbjuro ("ufficio politico") cuidelegare le massime scelte politiche e operative; ne facevano parte Lenin, Stalin, Trocki~

Passata alla storia come primo tentativo riuscito di

rivoluzione socialista, la rivoluzione d'ottobre è sta-

ta a lungo celebrata dallo stato sovietico come suomomento fondativo, assai più importante della ri-

voluzione di febbraio. Maanche a occidente ilmo-

dello di rivoluzione bolscevico si affermò come un

mito del XXsecolo, ispirando le concezioni politi-

che del movimento comunista.

= caratteri assunti dalla rivo-luzione d'ottobre risentonorofondamente delle conce-zioni della sua guida cari-smatica, Lenin_ Occorre ri-orda re, infatti, che la rivo-luzione d'ottobre non fu, co-me quella del febbraio, il ri-sultato di una sollevazionecondamentalmente sponta-nea della popolazione, ma,al contrario, un atto di presadel potere attentamente pia-nificato e affidato a quadri eorze militari di provata fe-eltà alla linea del partitobolscevico.Questa soluzione organizza-tiva deriva direttamente dal-la concezione leniniana delpartito come avanguardiafortemente organizzata del

movimento operaio, in gra-do di muoversi con elevatadisciplina e anticipando leposizioni politiche che, inbase alla dottrina marxista,le masse popolari avrebberodovuto assumere.Questo ruolo del partito-avanguardia sarebbe statotestimoniato dallo sciogli-mento dell'Assemblea costi-tuente, ritenuta schieratasu posizioni di retroguardiarispetto alla rivoluzione so-cialista. Ma in questo ruolodei quadri dirigenti bolsce-vichi era presente anche laradice dell'autoritarismo so-vietico, basato sull'identifi-cazione del partito con lostato e sul suo ruolo-guidarispetto aJl'intera società.

• Controllo dei documenti di alcuni marinai durante le giornate

di ottobre.

• San Pietroburgo, lavoratori

dei trasporti urbani in

combattimento .

• I soldati distribuiscono

igiornali con le ultime notizie

durante la rivoluzione.

67

UdA l

.'. L'assalto dei bolscevichi al palaz-zo d'Inverno, sede del governo

provvisorio. Questo episodio segnò lafase culminante della rivoluzione d'ot-tobre, con la fuga di Kerenskij e la faci-le vittoria sulla resistenza di alcuni uf-ficiali cadetti. L'instaurazione del regi-me socialista fu la diretta conseguenzadelle posizioni assunte da Lenin, vigo-roso sostenitore della possibilità di farculminare la rivoluzione democratico-borghese del febbraio in una rivoluzio-ne socialista, grazie al ruolo di avan-guardia del partito bolscevico.

Viene instauratoilConsiglio dei

commissari del popolo

I bolscevichi sciolgonofAssemblea costituente,

nella quale erano inminoranza

68

(il presidente del soviet di Pietrogrado), Sokol'nikov, Bubnov, Kamenev (pseudonimo ehLB Rosenfeld) e Zinov'ev (pseudonimo di Gregorij E Radomylskij) Ormai i soviet, nelvuoto di potere legale causato dall'impotenza del governo provvisorio, erano diventatil'unico punto di riferimento politico, la sola forza viva nella quale la popolazione po-tesse riconoscersi. Per capire come i soviet fossero già, di fatto, i detentOli del potere, èinteressante riportare un episodio citato da Trockij, al quale si era presentata una dele-gazione di operai a chiedere armi. «Purtroppo l'arsenale non è in mano nOSLra»fu la ri-sposta del leader, cui i lavoratori obiettarono «Siamo sLatialla fabbrica di Sestroreck, vo-gliono un ordine del soviet». Trockij stilò la domanda e le am1i furono consegnateA quel punto i bolscevichi decisero l'insurrezione e nominarono un comitato militarerivoluzionario. Nella notte del 7 novembre (25 ottobre secondo il calendario ortodos-so) i rivoluzionari guidati da Trockij si impadronirono dei punti strategici per il con-trollo della città che, grazie all'appoggio dei soldati e degli operai, fu in poche ore nelleloro mani. Sciolto il governo provvisorio, che aveva sede nel palazzo d'Inverno, e arre-stati i suoi membri, i rivoluzionari instaurarono il Consiglio dei commissari del po-polo Kerenskij fuggì, mentre nel palazzo d'Inverno, dove si Lrovavano alcuni ministli,la strenua difesa di un manipolo di ufficiali cadetti fu facilmente sbaragliata. Il giornodopo, ilcongresso panrusso dei soviet ratificò la caduta del governo provvisorio Il nuo-vo governo rivoluzionario era presieduto da Lenin, Trockij era commissario agli Esteri,Stalin commissario alle Nazionalità.Nel novembre 1917 furono promulgate le prime disposizioni, che stabilivano digiungere al più presto a una pace senza annessioni né indennità; di sopprimere legrandi proprietà nazionalizzando la tena e spartendola poi fra i contadini mediantei soviet di villaggio; di istituire il controllo degli operai e degli impiegati sulle fabbri-che; di riconoscere l'uguaglianza di tutLi i popoli della Russia e il loro diritto all'auto-decisione La rivoluzione si fondava sull'alleanza fra operai e contadini rappresenta-ta dal potere dei soviet, ne riconosceva le aspirazioni all'autogoverno e al controllodella produzione.Alla fine di novembre si votò per l'Assemblea costituente, ma stavolta i bolscevichisi Lrovarono in netta minoranza Nelle prime elezioni a suffragio universale avevanovotato trentasei milioni di persone: mentre pochissimi furono i consensi a liberali emenscevichi, nove milioni appoggiarono i bolscevichi e ben ventun milioni votarono

Capitolo 3, La rivoluzione lUssa

a favore dei socialrivoluzionari, identificati come il partito che rappresentava gli in-leressi dei contadini. Alla prima riunione dell'Assemblea, nel gennaio 1918, la mag-gioranza rifiutò di riconoscere il governo in carica . .rAssemblea fu sciolta e non fupiù riconvocata La fonte della sovranità venne riconosciuta soltanto ai sovi.et inquanto organi di autogoverno popolare e strumento della democrazia di classe, incontrasto con la democrazia rappresentativa di origine liberale In realtà, le redini delpotere erano concentrate nel Partito bolscevico, che dal marzo 1918 prese ilnome diPartito comunista.

j

Idate e fatti Le fasi della rivoluzione d'ottobre

--.l!!glio 1917Settembre 1917

Loffensiva russa in Galizia fallisce. Tentato colpo di stato di KornilovI bolscevichi maqqioranza nel soviet di Mosca

10 ottobre 1917Viene instaurato il Consiglio dei commissari del popolo7 novembre 1917

Gennaio 1918

Il comitato centrale bolscevico decidexer la rivoluzione

I bolscevichi sciolgono l'Assemblea costituente

Il governo rivoluzionarioè impegnato sul frontetedesco e nella guerra

civile

lenin decide di firmareuna pace separata con

gli Imperi centrali

[uscita dalla guerra: la pace di Brest-Litovsk

Il compito più complesso e urgente del nuovo governo era rappresentato dalle con-seguenze che avrebbe comportato l'uscita della Russia dalla guerra. Le nazioni allea-te manifestarono infatti la loro netta opposizione e assicurarono il loro appoggio alleforze che, all'interno della Russia, si opponevano al nuovo governo. Quesl'ultimo sitrovò così di fronLe a una scelta drammatica impiegare le proprie risorse militari inuna estenuante guerra contro l'esercito tedesco, perseguendo nel contempo l'obietti-vo di "esporLare" la rivoluzione in OccidenLe e soprattutto in Germania (come chie-devano Trockij e la maggioranza del partilo), oppure, al contrario, concentrare leenergie nella difesa dello stato sovietico, minacciato dalla guerra civile provocata dal-le forze cOnLrorivoluzionarie. l gruppi reazionari fedeli allo zar, infatti, appoggiali daigoverni europei preoccupali del possibile dilagare del fenomeno rivoluzionario, ave-vano dato vita all'Armata bianca, che combatteva per la restaurazione dello zarismoe raccoglieva le truppe delle diverse nazionalità dichiaratesi indipendenti dopo la ri-voluzione d'ottobre.Dopo aspre polemiche, prevalse quest'ultima posizione, soslenuta da Lenin. Le condi-zioni della pace separata con gli Imperi centrali, firmata a Brest-Litovsk il 3 marzo1918, furono molto gravose per la Russia, che dovelte riconoscere l'indipendenzadell'Ucraina, l'occupazione ledesca della Bielorussia, la perdita della Polonia e dei pae-si baltici, e rinunciare a circa la metà degli impianti industliali, in buona parte concen-trati nelle zone occidentali del suo vasto territorio. Lenin riteneva che questa catastrofi-ca resa fosse comunque indispensabile se si voleva rafforzare il governo rivoluzionarioe affrontare non solo la ricostruzione del paese, martoriato dalla guerra e dalla fame,ma anche !'imminente guerra civile, che avrebbe portato nel giro di pochi anni la so-cietà russa sull'orlo del collasso.

verifica breve

I

o Quale iniziativa di Kerenskij condusse al precipitare della crisi nell'estate 191n f) Quali circostanze accompagnarono l'avanzataelettorale dei bolscevichi nel soviet di Mosca? e Con quali mezzi i bolscevichi arrivarono al controllo del governo? O Quali furonole prime misure adottate dal governo bolscevico? Cl) Come reagirono i bolscevichi al mancato riconoscimento da parte dell'Assembleacostituente? Ci) A quali condizioni avvenne l'uscita della Russia dal conflitto?

69

UdA l, La Grande guelTa e la rivoluzione mssa

Verso la /Jguerra civile/J

tra capitalismo e comunismo

Consumatasi rapidamente, nell'im-mediato dopoguerra, l'ipotesi accarez-zata da Lenin e dal gruppo dirigente bol-scevico di scatenare la rivoluzione inEuropa, l'Urss rimase il maggior punto diriferimento dei movimenti socialisti ecomunisti dell'Occidente industrializza-to e divenne il modello ispiratore di mol-ti paesi afro-asiatici impegnati nella lottaanticolonialista. L:internazionalismo co-munista si configurò dunque, fin dallesue origini, non solo come la realizza-zione di un'utopia egualitaria, ma anchecome il progetto di un nuovo modello direlazioni internazionali, fondato sulla li-

Si preannuncia la divisione berazione dei popoli dall'imperialismodel mondo in due grandi blocchi capitalista e sulla cooperazione pacificaLa divisione del mondo in due grandi tra nazioni sovrane in contrapposizione

blocchi contrapposti fu infatti, com'è no- all'ordine delle grandi potenze che ave-to, il lascito più macroscopico della Se- va precipitato il mondo nell'orrore dellaconda guerra mondiale e costituì, alme- guerra.

- = =-'

Il declino dell'Europa

e le origini

del bipolarismo

Est-Ovest

L'affermarsi della rivoluzione

sovietica in un paese

continentale significò

anche l'inizio di una

contrapposizione Est-Ovest

che avrebbe caratterizzato

in modo drammatico l'Europa

per tutto il xx: secolo.

Le resistenze europee

alla mondializzazione

e la nascita del polo sovietico

L:azione combinata della guena mon-diale e della rivoluzione sovietica ebbecome risultato il venir meno della centra-lità europea nello scenario mondiale.Nuove potenze andavano assumendo unruolo sempre più influente e nel contem-po sempre più svincolato dalle decisioniprese nelle stanze dei bottoni del Vec-chio continente: gli Stati Uniti, la Russiasovietica, l'Estremo Oriente.Ciò non significa che nell'immediato

dopoguerra si ridi segnasse un nuovo or-dine mondiale fondato su nuove e defi-nite gerarchie internazionali. Le potenzeeuropee uscite vincitrici dalla Grandeguerra, infatti, tentarono di ripristinare aVersailles la propria egemonia continen-tale, che era stata seriamente minaccia-ta e in parte ridimensionata dalla poten-za tedesca. Ma era un progetto instabile,di corto respiro, le cui contraddizioni sa-rebbero esplose con il secondo conflittomondiale, conflitto che avrebbe sancitodefinitivamente la subordinazione dellenazioni europee agli Stati Uniti e all'U-nione Sovietica.

70

no sino alla fine degli anni ottanta, unodei grandi caratteri distintivi del xx se-colo. Ma se vogliamo guardare alle radi-ci più profonde, tale divisione fu origina-ta dalla Prima guerra mondiale.Come abbiamo visto, nel generale

crollo, prodotto dalla guerra, dei grandiimperi di ascendenza feudale che eranosopravvissuti alla rivoluzione borgheseottocentesca, in Russia si detenninaronole condizioni per una soluzione politicadel tutto imprevedibile e nuova: la co-struzione del primo stato socialista. Loscontro ideologico che, in tutti i paesi in-dustrializzati, si era acceso fra la bor-ghesia capitalistica da un lato e i partitisocialisti e i movimenti sindacali dall'al-tro, con la rivoluzione d'ottobre divenivascontro fra gli stati.

«L:assalto al cielo» del proletariato in-dustriale - così Marx definì la lotta per ilpotere delle classi subalterne - si eraconcretamente realizzato e consolidatoin un modello alternativo di stato che siproponeva esplicitamente di competerecon le liberai democrazie basate sull'eco-nomia di mercato. La rivoluzione bol-scevica introdusse dunque una nuovavariabile nell'ordine internazionale i cuieffetti, per le dimensioni della Russia eper i caratteri universali del messaggiocomunista, poterono dispiegarsi su scalaplanetaria.

L'incapacità di integrare

l'Unione Sovietica negli equilibri

europei

Nel crogiuolo della Prima guerra mon-diale si era venuta quindi configurandouna forza che le nazioni vincitrici euro-pee non riuscirono a integrare in nessu-na forma nel nuovo equilibrio post-belli-co. L'''orso sovietico" era visto esclusiva-mente come una minaccia che andavadisinnescata attraverso l'isolamento po-litico ed economico e contro la qualel'Europa occidentale tentò di orientare,vent'anni dopo, il militarismo di Hitler,nella speranza che i due principali peri-coli per la stabilità continentale si divo-rassero tra loro. In realtà, ciò che noncapirono le diplomazie europee era chenel 1917 era entrato sulla scena un nuo-vo soggetto politico destinato a diventa-re nel volgere di pochi lustri una potenzamondiale e a contribuire a disegnare,con le altre potenze extraeuropee usciterafforzate dalla guerra, il nuovo ordinedel mondo dopo il declino dell'egemoniaeuropea.Con la Grande guerra si delinearono

così i due scenari all'interno dei quali sisarebbe svolta tutta la vicenda novecen-tesca: la "nuova guerra dei trent'anni"tra gli stati europei, conclusasi con la Se-conda guerra mondiale, e la lunga "guer-ra civile mondiale" fra capitalismo e co-munismo che si sarebbe conclusa sol-tanto con la caduta del muro di Berlinonel 1989 e la fine dell'Urss nel 1992

Per riflettere

-+ In che senso l'instaurazionedel comunismo in Russia comportò!'inizio di una situazione europeache avrebbe caratterizzato tuttoil XXsecolo?

-+ Quale fu l'atteggiamentodelle potenze europeenei confronti dell'Unione Sovieticafra le due guerre?

Percorso 7, l bolsce\~chi è la. ~od::::::nr ~

tati dei salariati agricoli e dei contadini poveri. Fare di ogni grande tenuta (da 100 a 3C~ ;E-siatine circa, secondo le condizioni locali e secondo le decisioni delle istituzioni locali

azienda modello coltivata per conto della comunità e sottoposta al controllo dei Soviet ce-deputati dei salariati agricoli. _ C

7. Fusione immediata di tutte le banche del paese in una unica banca nazionale, posta sot- I~to il controllo dei Soviet dei deputati operai.

8. Come nostro compito immediato, non l' «instaurazione» del socialismo, ma, per ora, sol-tanto il passaggio al controllo della produzione sociale e della ripartizione dei prodotti daparte dei Soviet dei deputati operai.

PUNTICHIAVE

Lenin, Opere scelte, Editori Riuniti, Roma 1965, pp. 713-717.

• Il momento che la Russia sta attraversando è di pas-saggio tra una prima fase, in cui la rivoluzione ha avutoesiti borghesi, a una seconda, in cui il proletariato ac-quisirà tutto il potere. Il periodo transitorio è caratteriz-zato dal rispetto della legalità, dall'assenza di violenzanei confronti delle masse e dall'educazione politica del-le masse popolari.• Lenin sostiene l'impossibilità di sostenere il governo

prowisorio perché espressione delle classi borghesi,capitaliste e imperialiste.• Il programma rivoluzionario bolscevico prevede il ri-fiuto della repubblica parlamentare, la creazione di unesercito professionale e permanente, la confìsca ai la-tifondisti delle terre e la loro ridistribuzione ai so~iet, l'i-stituzione di un'unica banca nazionale sottoposta alcontrollo dei so~iet.

Lenin Stato e àvoluzione (1917)DOC 2

l La dittatura del proletariato

• Sulla base della tesi che lo stato fosse sempre dittatura

di una classe dominante, Lenin teorizzava l'esigenza della

dittatura del proletariato come nuova organizzazione

statale, fondata sul consenso e sull'autogoverno delle

masse e diretto dall'avanguardia del proletariato, in grado

di guidare il processo di radicale trasformazione sociale

culminante nell'estinzione dello stato, in una società civile

pacificata e avviata verso il comunismo.

Consapevole del fatto che i bolscevichi erano in minoranza

nella maggior parte dei soviet, Lenin contava sull'azione di

propaganda e di agitazione del suo partito per guadagnare

le masse alla causa bolscevica, ribaltando, in questa

prospettiva, uno dei princìpi dell'ortodossia marxista,

secondo cui il rovesciamento della società capitalistica non

poteva avvenire in un paese arretrato, ma doveva iniziare

nei paesi più progrediti, come portato delle contraddizioni

del capitalismo maturo.

«2. La transizione dal capitalismo al comunismo

.. Tra la società capitalistica e la società comunista, - prosegue Marx, - vi è il periodo del-la trasformazione rivoluzionaria dell'una nell'altra. Ad esso corrisponde anche un periodopolitico di transizione, il cui Stato non può essere altro che la dittatura rivoluzionaria del

proletaria to ... »

Questa conclusione si basa, in Marx, sull'analisi della funzione che il proletariato ha nellasocietà capitalistica odierna, sui dati dello sviluppo di questa società e sulla inconciliabilitàdegli opposti interessi del proletariato e della borghesiaPrima la questione veniva posta in tal modo: per ottenere la sua emancipazione il proleta-riato deve rovesciare la borghesia, conquistare il potere politico, stabilire la sua dittatura ri-voluzionaria.Ora la questione si pone in modo un po' diverso: il passaggio dalla società capitalistica,che si sviluppa in direzione del comunismo, alla società comunista è impossibile senza un«periodo politico di transizione», e lo Stato di questo periodo non può esser altro che la dit-tatura rivoluzionaria del proletariato.Ma qual è l'atteggiamento di questa dittatura verso la democrazia?Abbiamo visto che il Manifesto del Partito comunista pone semplicemente uno accanto al-

l'altro i due concetti: «trasformazione del proletariato in classe dominante» e «conqt.riSa

Le..-\ L La Grande guerra e la lìvoluzione lUssa

della democrazia». Tutto ciò che precede permette di determinare nel modo più preciso le

modificazioni che subirà la democrazia nella transizione dal capitalismo al comunismo.

La società capitalistica, considerata nelle sue condizioni di sviluppo piÙ favorevoli, ci offre

nella repubblica democratica una democrazia piÙ o meno completa. Ma questa democra-

zia è sempre limitata nel ristretto quadro dello sfruttamento capitalistico, e rimane sempre,

in fondo, una democrazia per la minoranza, per le sole classi possidenti, per i soli ricchi. La

libertà, nella società capitalistica, rimane sempre piÙ o meno quella che fu nelle repubbli-

che dell'antica Grecia la libertà per i proprietari di schiavi. Gli odierni schiavi salariati, in

conseguenza dello sfruttamento capitalistico, sono talmente soffocati dal bisogno e dalla

miseria, che «hanno altro pel capo che la democrazia», «che la politica», sicché, nel corso

ordinario e pacifico degli avvenimenti, la maggioranza della popolazione si trova tagliata

fuori dalla vita politica e sociale. [...]

Ma l'evoluzione da questa democrazia capitalistica - inevitabilmente ristretta, che respin-

ge in modo dissimulato i poveri, e quindi profondamente ipocrita e bugiarda - «a una de-

mocrazia sempre più perfetta», non avviene così semplicemente, direttamente e senza

scosse come immaginano i professori liberali e gli opportunisti piccolo-borghesi. No. Lo

sviluppo progressivo, cioè l'evoluzione verso il comunismo, avviene passando per la ditta-

tura del proletariato e non può avvenire altrimenti, poiché non v'è nessun'altra classe e

nessun altro mezzo che possa spezzare la resistenza dei capitalisti sfruttatori.

Ora, la dittatura del proletariato, vale a dire l'organizzazione dell'avanguardia degli oppres-

si in classe dominante per reprimere gli oppressori, non può limitarsi a un puro e semplice

allargamento della democrazia. Insieme a un grandissimo allargamento della democrazia,

divenuta per la prima volta una democrazia per i poveri, per il popolo, e non una democra-

zia per i ricchi, la dittatura del proletariato apporta una serie di restrizioni alla libertà degli

oppressori, degli sfruttatori, dei capitalisti. Costoro noi li dobbiamo reprimere, per liberare

l'umanità dalla schiavitù salariata; si deve spezzare con la forza la loro resistenza; ed è

chiaro che dove c'è repressione, dove c'è violenza, non c'è libertà, non c'è democrazia.

Lenin, Opere scelte, Editori Riuniti, Roma 1965, pp. 917-921.

PUNTICHIAVE

• Secondo Lenin, il passaggio dal capitalismo al co-munismo si può compiere solo attraverso una fasetransitoria, quella della dittatura rivoluzionaria del pro-letariato, necessariamente violenta nei confronti dellaminoranza sfruttatrice. Avendo come fine ultimo l'in-staurazione del comunismo, tale evoluzione storica de-ve quindi passare attraverso tre momenti.• Lo stadio di partenza è rappresentato dalla societàcapitalistica esistente, fondata su un sistema politicomascherato da democrazia, ma che, in realtà, legittimalo sfruttamento della maggioranza della popolazione

da parte della minoranza detentrice del potere econo-mico.• Nello stadio intermedio, quello caratterizzato dalladittatura del proletariato, la democrazia viene allargataa favore del popolo, mentre si combattono gli sfruttato-ri, coloro, cioè, che detenevano il potere nel sistema ca-pitalistico.• Lo stadio finale prevede l'instaurazione di una de-mocrazia reale, in cui non vi siano scale gerarchiche,economiche, politiche o sociali, realizzando così il pro-getto comunista di una società veramente libera.

LInternazionale comunista

Il Manifesto del! congresso deJl'Internazionale comunista (] 919)Doe 3

• Nel primo congresso della nuova Internazionale (marzo1919) fu approvato il "Manifesto", redatto da Trockij allafine dei lavori, che esprimeva le speranze nell'imminenzadella rivoluzione socialista in Europa ed enunciava i principiispiratori dell'organizzazione: statizzazione della vitae<:onomica, presa del potere per via rivoluzionaria,dittatura del proletariato_ Ogni tentativo di giungere al124

socialismo attraverso i meccanismi della democraziarappresentativa era considerato impotente e vano: lamacchina dello stato borghese andava spezzata esostituita con l'organizzazione del popolo in soviet dioperai, contadini e soldati. I socialdemocratici cherifiutavano questa visione diventavano alleati dellaborghesia controrivoluzionaria e antiproletaria.

Majakovskij spiega che la nuova rivista deve esserepubblicata per dare risalto all'arte comunista: infatti, leriviste culturali dedicano poca attenzione alle correntiartistiche rivoluzionarie.• Per fìnanziare la rivista non è possibile ricorrere a ca-pitale privato perché sarebbe una contraddizione ri-spetto all'ideologia comunista che anima il gruppo fon-datore.• L:obiettivo principale della rivista è l'arte comunista,

coniugata nei suoi vari aspetti: la ricerca di una direttri-ce comune a tutte le arti; la revisione dell'arte di sinI-stra, epurata da tendenze individualistiche; la propa-ganda; l'espressione dei movimenti d'avanguardia rus-si e mondiali; la diffusione delle opere di giovani artistieuropei, che non trovano spazio all'interno delle so-cietà borghesi; il ruolo di guida del gusto estetico; l'op-posizione a fìloni artistici decadenti e artifìciosi, in no-me del realismo delle avanguardie rivoluzionarie.

COMPRENDERE E INTERPRETARE LE FONTI

Dopo aver letto i documenti, rispondi alle domande.1.1 (DOC l) Quali tappe individua Lenin nel processo rivolu-

zionario russo? Quali sono le principali differenze tra es-

se?Quali azioni politiche concrete propone Lenin per ar-

rivare alla seconda fase rivoluzionaria?

~ (DOC2) Attraverso quali fasi deve passare il comunismo

per affermarsi? Quale significato Lenin attribuisce al

concetto di "democrazia"?

1.3 (DOC3) Di quali mezzi dispone il proletariato per affer-

mare il suo potere e il suo governo?

1.4 (DOC4) Indica quali delle seguenti frasi corrispondono al

contenuto del brano (V) e quali no (F)

V F- I socialisti-rivoluzionari sono alleati

del bolscevichi.

- La socialdemocrazia tedesca ha tradito i principi

del marxismo.

- Lenin ritiene che fosse necessario filmare

il trattato di pace per porre fine alla Prima guerra

mondiale.

- Non si può arrivare ad accordi con la borghesia

imperialista.

- I bolscevichi condannano la difesa della patria.

D D

D D

D D

D DD D

1.5 (DOC5) Perché i militari di Kronstadt non ritengono i so-

viet rappresentativi del volere degli operai e dei contadi-

nj? Quali sono le rivendicazioni contrarie all'imposta-

none bolscevica? Che cosa si aspettavano i marinai dal-

la rivoluzione?

L6 (DOC 6) Secondo Majakovski), l'arte comunista è diffe-rente dalle precedenti. forme artistiche? Quali sono i suoi

iettivi?

ANALISI E CONFRONTO DI TESTI DIVERSI

Facendo riferimento ai DOC l e 2, analizza le modalità

con cui Lenin delinea la fase di transizione dal capitalismo al

comunismo, spiegando se tra le due concezioni esiste un

nesso di continuità. (max 20 righe)

COMPRENSIONE E USO DI TERMINI E CONCETTI

Il Sintetizza il DOC 4 utilizzando i seguenti termini (max

30 righe):

socialisli-rivoluzionari - compromesso - guerra-

imperialismo - bOlghesia - proletariato - rivoluzione

Il Fai la stessa cosa con il DOC 5, usando le seguenti

espressioni:

soviet - libertà di parola e stampa - Partito bolscevico-militari - contadini

PRODURRE TESTI DI ARGOMENTO STORICO

- Presenta il pensiero politico dei bolscevichi, facendo

particolare riferimento ai documenti relativi a Lenin, utiliz-

zando la forma del saggio breve o dell'articolo di giornale.

Se scegli la fOlma del saggio breve, interpreta e confronta i

documenti forniti, svolgendo su questa base la tua trattazio-

ne, riferendoti anche alle tue conoscenze ed esperienze di

studio. Se scegli invece l'articolo di giornale, individua nei

documenti forniti uno o più elementi che ti sembrano rile-

vanti e costruisci su di essi il tuo "pezzo".