Comuni di Lugano e Canobbio Planidea SA Conferenza stampa | 15 gennaio 2015 - ore 15.00.
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CANOBBIODAL 1926 LO SPETTACOLO CONTINUA
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CANOBBIO§.p.A, - DIREZIONE; Via Roma, 3 - 15053 Castelnuovo Scrivia (AL) Italy - Tel. (+39) 0131/823353(r.a.) - Fan (+39).0131/823521
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CircoSite: www circo. it
E-Mail: enc@circo rtPenodico dell Ente Nazionale Circhi
Nuova Serie - Anno XXXII
N 4 aprile 2000Direttore Responsabile
Egidio PalminRedazione
Claudio Monti - Alessandro Serena
CollaboratoriBassano. Roberta Battistin, Raffaele
De Rifts. Roberto Fazzini, Antonio Giarola,
Jordi Jané i Romeu. Michele Laganà,Ruggero Leonardi. Massimo Matagoli,
Domintque Mauclair, Flavio Michi,Francesco Mocelhn. Alessandra Litta
Modlgnani, Ettore Palladino, Robarto Pandini,Guy Puttevils, Chns Puttevite, Dietmar Winkter,
Gisela WinklerCon la collaborazione di
Cirque (Svizzera). Cirque dans l'Universe(Francia). Clrcus Zeitung (Germania), De Piste
(Olanda), Le Monde du Cirque (Francia)
redazione, pubblicità,amministrazione
Ente Nazionale Circhi - Viate Cnstoforo
Cotombo, 25 . 47042 Cesenatico (Fo)Tei 0547072052 Fax 0547 674189Autorizzazione del Tribunale
di Livorno n 344 del 25.5 1980
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Fotolito e StampaFazzini - Castelfranco Emitia (Mo)
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14701478 intestato aEnte Nazionale Circhi,
V le Colombo, 2547042 Cesenabco (Fo)
Tutti i diritti di proprietà sonostrettamente nservati
Fotografie s manoscrittinon non
Fra. r"3Fanno del circo
h FRANCIA È U KMIONE PIÙ UnENTflAllA S'1"""1"'1'1""'t n"ft SVIIUPP" nrrTRABUIONAIE E NUOVO CIRCO cr"'"""» t "< Tmft',hNO A VICEN::..
AL MONDO. UN MOBEllO CHE iniinwoh..,. . ::":;L
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'uragano che a fine Dicembrespazzò via fisicamente i circhifrancesi (in grado per fortuna
ui lavuiyiy in poche settimane) ha dimo-strato una prontezza d'intervento dei po-teri pubblici che è indice di come ormai l'ar-tè circense sia parte concreta della culturafrancese in forma matura e allo stesso li-
vello di altre forme di spettacolo. Nonostan-tè il Ministero della Cultura fosse in Gen-
naio in una situazione di squilibrio (si eradimesso il preziosissimo Direttore Gene-
rale dello Spettacolo, Dominique Wallon),il Ministro della Cultura in persona, la si-gnoraTrautmann, ha immediatamente riu-nito i direttori dei circhi per valutare i dan-ni, e stanziato un fondo straordinario di cin-
que milioni di franchi, poi portato a sette (aciò si aggiunge una generosa elargizionedi centomila franchi del Principe Ranieri diMonaco). La cosa interessante è che,come c'insegna la Francia in fatto di inter-venti culturali, il danaro non è stato stan-
ziato con una mentalità di assistenzialismo,
ma in un quadro più ampio di riconosci-mento dell'attività circense: ai soldi si è ac-
compagnata la costituzione di un equipedi studio dell'accaduto, che dovrà produrreun dossier; poi rinvio da parte del Ministrodi una lettera a tutti i comuni francesi chie-
dendo la gratuita delle piazze per tutto que-st'anno a titolo di aiuto; e l'influenza presso
il Ministero dell'lntemo per accelerare le au-torizzazioni alle strutture sostituite; e anco-
ra iniziative di parziale defiscalizzazionestraordinaria per le imprese disastrate.
Perché questo interesse così maturo e ci-vile verso il circo? Perché probabilmente ilMinistro Trautmann sa troppo bene che il cir-co francese è presente di continuo e non ba-nalmente su giornali e riviste, in dossier tele-visivi, negli eventi culturali, si sa proporre apubblici diversi in forme diverse; è presentecon scuole e corsi anche amatoriali in nume-
rose realtà sociali. Il circo è una grande fettadella realtà culturale e ricreativa, ed è ovvio
che venga aiutato con azioni a così ampioraggio. Generalmente si attribuisce questomerito alle compagnie di "nuovo circo", or-mai decine. Si tratta di gruppi che indiret-tamente hanno valorizzato anche i circhi
di tradizione. La "rivoluzione francese" del-
l'ultimo ventennio, con il suo apparato
operatori, critici e teorici, ha trasformato
concettualmente il arco in una forma ampiachiamata "arti della pista", in cui il circo non è
più fatto di numeri, ma di discipline che pos-sono vivere in modo autonomo o incrociarsi
in proposte inedite (si veda in proposito larecensione di un librcxiuida a pag....di que-sto numero, che fa il punto sul fenomeno).Questa realtà, die si è inserita profondamentenelle realtà curturali dei teatri o dNle rasse-
gne d'arte, è state assorbita andie dai poteripubblid e in mcxlo fortunatamente comple-mentare a quella dei archi di tradizione, ver-so cui l'attenzione del governo è altrettantoforte. Ma, si ricordi, prima dell'awento deinuovi' archi le compagnie Iradabnali non riu-sdvano ad essere considerate cw il rispettodi oggi (e lo dimostra ta gravissima ffla(teglianni '80). E' anche cQns'iderando il mnlronto
con i raffinati archi nuovi che i giovani Bou-
glione hanno creato un gioiello di grande va-lare con il loro spettacolo "Salto", che esalta il
circo di tradizione ma appartiene al propriotempo. Col maturare e il proliferare delle com-pagnie di nuovo circo, i circhi tradizionali han-no trasformato la loro iniziale diffidenza nella
comprensione che circhi nuovi e pubbliconuovo non possono che ralTorzare l'interes-se del mondo culturale anche rerso chi vuo-
le continuare sulla via della tradizione. Ormai
c'è una complementarità (fi drcuft' e di pub-bto, senza pdemica e conrorrenza. E que-sta è la prrepetfiva inevitabile di tutti i Paesieuropei (Ws pensare d l'amvo del Circpje
du Sdeit in Spagna negli ultimi tre aini ha(portato maggiw puttìico di massa sotto itendoni tracfeiaiafi, a dete d w m^orte) iiy
A-^tOTB s^gncfo. Se il arco fa cuttua, e siparla bwe ctel circo, si fa ter» a Mto 8 buon
arco). Inoltre il nww CTTO francese (comega l Soteff), pu-rinunaando agli animali perragioni so!o logistiche ed estetiche, non hamai fatto detto pseudo-ecologismo unostrumento di propaganda, rispettando la re-atta: c'è sempre una gran parte di pubbii-co popolare che vuole il circo con le sue
tradizioni al completo. Se qualcuno poivuole strumentalizzare la situazione dal-
['esterno, non può aver successo.
La mentalità matura dei poteripubblici francesi verso il circo
Il potere culturale del circo francese èinoltre sottolineato dai due settori cultu-
rali che il Ministero ha voluto riconosce-
re sotto lo stesso tetto contributivo: le "arti
della pista" (cioè le compagnie di circotradizionale e moderno, di arti aeree, di
ricerca equestre, giocoleria teatrale,clowns di scena) e le "arti della strada".Queste ultime non sono, come in Italia,
le industrie viaggianti di divertimento
meccanico, ma le realtà artistiche di queigruppi teatrali (da noi si chiamano "tea-tra di strada") che con progetti artisticioriginali usano piazze e strade come
palcoscenico. Riunire artisti di pista e distrada sotto lo stesso tetto si è dimostra-
ta una simbiosi vincente per le fortissi-me analogie operative e culturali, e bi-sogna dare atto alla scelta Ministro fran-cese, per il grande sviluppo culturale chele due forme hanno avuto in pochi anni.Per il 2000, lo stanziamento dei contri-
bufi è di quattro milioni di franchi per learti della strada; cinque mitiooi di franchiper i contributi di gestione alte arti dellapista; due miliom di franchi come aiutoall'investimento per creaziont circensi.L'interesse verso il circo non prowenesdo dal Ministero delia Cultura: l'Asso-
ciation Francaise d'Action Artistique, entepubblico che sowenziona iniziative fran-cesi ail'estero, negli ultri ^"nl c*cct:cr ;c
irtn^n-iii^rtm/'kn^A nft»v> --.--. -'. - r^
Consigiio Economico e Sociale della Pre-sidenza d^a Repubblica, tramite l'uffi-do delia Gazzetta Uffictate, ha ccmmis-
storiato e appena pubblicato un dettaglia-tissimo dossier intitolato "Le arti della pi-sta: un'attività fragtle tradizkine e in-novazione".
Cultura e formazione
La cultura è tra i punf cR forza del nuovocorso del circo francese: con la costitu-
zione dell'organismo es Murs", ilMinistero francese è 3 at mondo
ad offrire a chiunque un; sndido cen-tro di documentaztone SL, .xesente e sul
passato del circo, ampi locali con unafertile attività editoriale di guide, manualistudi sulle arti del circo e delia strada,
con in testa la bella rivista culturale "Arts
de la Piste" in cui volentieri firme presti-giose esplorano gli incroci tra il circo e lealtre forme artistiche contemporanee, L&prestigiose collezioni di questa struttura
(manifesti e documenti da prima'di Ast-ley a oggi) danno spesso vita all'allesti-mento di mostre storiche sul circo richie-
ste da varie città. E poi c'è la formazio-
ne: il coordinamento delle numerose
scuole, sempre capeggiate da quella diChalons, ma sempre con una certa at-tenzione per il circo tradizionale. E' in-fatti il Ministero che ha fortunatamente
ripreso l'eredità in pericolo della scuolaFratellini, per la quale ci sono in vistagrandi progetti con una radicale ristrut-turazione delta didattica: dopo un bien-nio di rdmpostazione, la scuola prende-rà la nuova insegna di Academie Natio-nale des Arts du Cirque. Principk) "acca-demkso", cioè cutla delle disdpiine clas-siche attrimenti lìerdute, come ad esem-pio ì'arte equestre che non è stud'Bta innessun'altra scuola. Se l'istituzione ré-
sterà intitolata ad Annie Fratellini, cam-
bterà finalmente i) luogo (oggi è come sisa un';nsa)ubre terreno periferico), conuna sistemazic'ne più consona per la
quate esistono già un progetto e dei fi-nanziamefrti. insomma, la capillarità et'attenzione delle istituzioni francesi ver-
so il circo non ha precedenti storici, e peratteggiamento ha paragone soltanto(seppur con enormi differenze storico-sociali e di proporzioni) con il vecchioapparato del circo sovietico.
F nnnfiniepp "ili
In una recente conferenza stampa, il Mi-nistro Trautmann ha voluto proclamare il2001 "Anno del Circo", che non è solo
uno slogan: inizierà col progetto di unaccordo tra Ministro della Cultura, Mini-
stro dell'lnterno ed enti locali per miglio-rare le condizioni di soggiorno dei circhinelle città, che il Ministro stesso ha defi-
nito testualmente "indegne, in terrenidecentrati e ai limiti della salubrità". Nel-
to stesso quadro c'è un programma di ri-valutazione dei vari circhi stabili ancora
esistenti nelle città francesi, e la possibi-le creazione di strutture nuove come il
teatro in legno di Zingaro. Anno del circosignifica anche cultura, con un progettodi esposizione affidato al Museo delle Arti
e Tradizioni Popolari. Perché, come è ti-pico defla società attuale (Italia in testa),alla fine sono le grandi mostre che fanno"evento" e guidano l'opinione pubblica,la stampa e la critica verso la nobilitazio-
ne di un soggetto culturale.
SUA PARTECIPAZIONEftlcSSO DI PUBBUCO M
INCONTRO CON IOSÉ MARIA GONZAUS JUNIOR IN S18CASIONEfll WtlV FiSTIVAl DEI CIRCO. NESSUN l...BEI NUMERO DI MTA SGUOU PRESENTflTO IN nPICO SI.»
e si esclude rinvio di qualche aveva mai partecipato ufficialmente al ma edizione dove - oltre al grande grup-
numero in forza nel program- Festival di Montecarlo impegnando le for- pò di tigri bianche di John Cuneo pre-
ma della stagione (Karah ze di famiglia, sentale da Wim Voss - abbiamo potuto
Khawak nel 1989 e il colonnello Joe nel L'occasione per il più importante dei com- vedere all'opera Josè Maria Gonzales
'96, tra gli altri) il Gran Circo Mundial non plessi spagnoli si è presentata con l'ulti- "junior" figlio dell'omonimo direttore.
Josè Mari", come viene chiamato da tutti
nell'ambiente, ha preparato per l'impor-
tante appuntamento una performance
equestre tipica della tradizione iberica,
di grande impatto visuale ed emotivo:
un'alta scuola di equitazione a sei che si
è awalsa pure dell'apporto delia moglie
Aurori Papadopoulo (figlia di Miss Mara
e del funambolo Tonito), come pure di
Suzanne Chipperfield, Antonio Perez
"Toni", Juan José/^as e Teresa Mariscat,
esponenti sia del mondo della pista
di quello della sorrida.
La qualità finale si è rivelata di notevole
spessore; ^to y profilo tecni(» basterà
pensare al vasto repertorio di passi mes-
so in mostra dai sei "caballeros" e da al-
frettante superbe cavalcature di razza
andalusa sia singolarmente che in grup-
pò (passaggio, piaffe, trotto spagnolo,
pas da coté, pirouettes, enjambée, leva-
des, courbettes tra gli altri) mentre for-
tissimo è risultato l'effetto emozionale sul
pubblico grazie all'uso delle più classi-
che melodie latine, degli immancabili co-
stumi in stile corrida e al quasi costante
impiego della totalità dello spazio della
pista.
Esibitasi a Montecarlo nel corso della
prima serata di selezione l'attrazione
equestre ha certamente rappresentato
uno dei momenti di maggior brio incar-
nando alla perfezione lo spirito circense
iberico. Davvero punitivo per l'impegno
profuso dalla famiglia Gonzales, invece,
il risultato relativo alla voce "trofei": se
l'esclusione dal palmarés ufficiale può
facilmente essere giustificata dalla qua-
lità dei vincitori, dawero singolare è ap-
parsa la mancata attribuzione all'alta
scuoia diretta da José Maria jr. anche di
uno solo dei premi speciali assegnati
dalle associazioni e dai privati. Forse
nelle giurie monegasche finisce spesso
per prevalere la componente che tende
a valorizzare l'estetica del "nuovo circo"
a scapito della valorizzazione dello stile
classico (si veda l'argento attribuito al-
l'adagio acrobatico del duo "Vis Versa"
per cui qualcuno si era spinto persino a
parlare di massimo riconoscimento).
Della imprescindibilità della scelta della
qualità a qualsiasi costo appare, peral-
tro, perfettamente conscio José Mari da
noi incontrato nel corso del festival nelle
vesti di direttore del Gran Circo Mundial.
Nato poco più di vent'anni orsono (e nei
primi anni '80 era ancora un mix di circo,
giochi e lotterie come spesso capitava
in Spagna) quello della famiglia Gonza-
les è oggi in grado di reggere il confron-
to con i complessi circensi di riferimento
nel panorama europeo mentre in patria
rappresenta, con molte lunghezze di van-
faggio, il circo autoctono di maggior rilie-
vo.
Il giovane Gonzales ci fa presente che in
Spagna agiscono non più di una ventina
di complessi con spettacoli di livello spes-
so dawero inadeguato rispetto al mate-
riale impiegato e alle roboanti promesse
della pubblicità. Fin troppo facile pensa-
re come tutto il mondo sia paese. In con-
siderazione di questo stato di cose e del
serpeggiante disamore del pubblico scot-
tato dagli spettacoli - bidone, José Mari
9
ritiene che l'ingresso del Cirque du So-
leil non abbia affatto nuociuto tant'è che
lo scorso anno a Madrid il Mundial si è
trovato con la temibile concorrenza del
colosso canadese senza subirne danni:
anzi, probabilmente beneficiando della
rinnovata voglia di buon circo degli spet-
tatori. Il complesso dei Gonzales, come
precisa il giovane direttore, effettua
esclusivamente tournée interne affron-
tando sostanzialmente le stesse città nel
medesimo periodo, presentando un pro-
gramma rinnovato quasi completamen-
tè anche per quanto riguarda le attrazio-
ni di famiglia, Queste ultime sono appan-
paggio di José Mari che oggi si occupa
di un gruppo di otto elefanti, dei cavalli
in libertà, dell'alta scuola - appunto -
mentre la scorsa stagione andava anche
in gabbia con le tigri siberiane. Punto di
forza di ogni tournée sono le fiere, anco-
ra momenti di grande aggregazione po-
polare in Spagna (si pensi alla "feria de
abril" a Siviglia o a quella d'agosto di San
Sebastian) mentre il periodo novembre/
gennaio viene invariabilmente trascorso
a Madrid con un secondo circo spesso
allestito a Valencia. Per vincere la con-
correnza degli altri circhi il Mundial pre-
senta alle autorità municipali dettagliate
indicazioni sulla tipologia e sul livello
dello spettacolo proposto. Forse anche
per questo il complesso della famiglia
Gonzales ha saputo meritarsi da parte
del Ministero della Cultura il "Premio Na-
zionale del Circo" e dalle mani di Juan
Carlos di Borbone la Medaglia d'Oro delle
Belle Arti, massimo riconoscimento ibe-
rico per un artista.
Il problema degli animali, anche grazie
alla sopravvivenza del fenomeno della
corrida, non ha ancora raggiunto le pro-
porzioni che, purtroppo, ben si conosco-
no in Italia ma il Mundial cerca comun-
que di prevenire le conseguenze di
un'eventuale "guerra santa" adottando
tutti i possibili accorgimenti per migliora-
re la stabulazione degli esemplari dete-
nuti. Mentre Josè Maria Gonzales jr. si
congeda da noi confessando il suo otti-
mismo per il futuro, viene naturale pen-
sare come molti direttori di casa nostra
(e non solo) farebbero bene a far tesoro
delle indicazioni del giovane direttore
spagnolo.
l ENTE NAZIONAIE CIRCHI HA INDEHO UN'ASSEMBIEA DEINON ISCRIHI ftu'nssocinziONE ni FINE DI FAVORIRNE IL RIEN-TRO. UN SUCCESSO, ANCHE GRAZIE AILA FERMA VOLONTÀAGGREGATIVA DEI VICE PRESIDENTE ANTONIO BUCCIONI.
u iniziativa del vicepresiden-
tè Antonio Buccioni, il 15
marzo sono stati convocati,
presso l'Agis di Roma, i titolari dei circhi
non associati all'Ente, II numero dei par-
tecipanti, ben 42 gli intervenuti (in molti
casi accompagnati da parenti o soci), ha
sorpreso un po' tutti, tanto che la capiente
sala delle riunioni dell'Agis era pratica-
mente al completo.
Se il numero dei presenti ha superato
ogni aspettativa, ciò dipende dal fatto che
era presente la quasi totalità dei non
iscritti all'Enc, Al mattino si è svolto l'in-
contro con la presenza del vicepresiden-
tè e di tre consiglieri: Ugo De Rocchi, Li-
vio Togni e Nevio Errani, mentre il presi-
dente è stato impegnato al Ministero.
Nella sua relazione, Buccioni ha traccia-
to un quadro del momento che il settore
sta attraversando, segnato dagli "attac-
chi" degli animalisti, ed ha auspicato
l'unione e la compattezza del maggior nu-
mero di titolari, per poter meglio fronteg-
giare le ingiuste accuse che vengono
mosse alla Categoria a proposito del trat-
lamento degli animali. Alla relazione ha
fatto seguito il dibattito e, alle 13, il pran-
zo. Non prevista è stata la riunione del
pomeriggio, alla presenza del presiden-
tè Palmiri il quale, dopo gli impegni del
mattino, si è recato all'Agis per salutare i
consiglieri e alcuni circensi che avevano
già precedentemente chiesto l'iscrizione
all'Ente. Durante i soliti convenevoli tra
presidente, consiglieri e nuovi associati,
alcuni titolari hanno chiesto di poter par-
tecipare al colloquio e in brevissimo tem-
pò la sala si è nuovamente riempita. A
questo punto Palmiri ha deciso di fare
una vera e propria relazione durata cir-
ca due ore, al termine della quale ha in-
vitato i presenti a porre domande di ogni
genere senza remora alcuna, cosa che
è avvenuta con estrema franchezza e
correttezza. Il presidente ha risposto a
tutti in modo dettagliato, ed è stato pro-
prio sulla richiesta avanzata da Gaetano
Montico, circa l'opportunità di tenere due
assemblee all'anno anziché una, che
Palmiri ha precisato che già quattro anni
orsono aveva organizzato un'assemblea
informale alla fine di giugno. Ha dichia-
rato di essere stato molto soddisfatto
anche per il numero dei partecipanti, ma
- purtroppo - l'anno seguente alla riunio-
ne estiva i partecipanti erano quasi la
metà. Da questo la decisione di sospen-
dere l'assemblea informale a fine giugno.
Ritenendo che il settore attraversi un pe-
riodo di particolare importanza (vedi la
mancata adozione del regolamento sul-
la revoca dell'imposta sugli spettacoli) ha
aderito alla richiesta di Montico deciden-
do di indire l'assemblea informale per la
fine di giugno (nel prossimo numero del-
la rivista verrà precisato il giorno).
Palmiri ha concluso la sua relazione di-
cendo che in questo momento l'unione è
molto importante, ma ha anche ricorda-
to che l'iscrizione all'Ente comporta del-
le regole di disciplina precise e coloro che
ritengono di non poter adottare questo
comportamento è preferibile che non
chiedano nemmeno l'iscrizione. A pare-
re del presidente - che ha elogiato il dot-
tor Buccioni per aver organizzato la riu-
nione con il suo consenso, ma non con
la sua collaborazione - la giornata è sta-
ta proficua. Coloro che desiderano rien-
trare (o entrare) nell'Ente, hanno a dispo-
sizione un mese di tempo. Se son fiori
fioriranno.
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UNA NOSTR» coiiEmua MiÌNmo DEI SEBOU) CimBlt II NODO DI BUIE PmUBU HEU'EU-ROfl DI (UEGU «NN1. E (VaSI TUTTI BU IIRTISTI DEI BBUPPO ISHRBRONO, INIORO PERIODI, AL CIRCO.
el 1905 nella tradizionale
mostra del "Salond'autom-
me" che si teneva ogni
anno a Parigi, un gruppo di dodici artisti
tra i quali Matisse, Marquet, Van Dongen,
Vlaminck, Derain, Rouault, tennero una
loro collettiva, composta complessiva-
mente da una trentina di tele, che fece
scandalo per la rottura con le convenzio-
ni stilistiche onorate dal regime di cui la
mostra era pregna. Allora non sapevano
che avrebbero avuto un ruolo determinan-
tè nell'evoluzione della pittura del XX°
secolo.
. Il,' ,
Una gabbia di "belve" rivoluzionarie
Un critico d'arte che visitò la mostra, giu-
dico la loro pittura aggressiva, violenta nei
colori, addirittura da "bestie feroci". Gli
artisti accolsero favorevolmente la critica
ed anzi l'adottarono facendone in un cer-
to modo il proprio manifesto, comlnti del-
la loro volontà ad infrangere tè regole della
tradizione e della convenzione accademi-
ca legata alla proporzione delle forme ed
ai chiaroscuri.
Le "belve" (i "Fauves") si erano scatenate
col rivoluzionario proposito di rompere gli
idilli simbolisti, le poetiche familiari dei
post-impressionisti.
Questi pittori, per quanto diversi nelle sin-
gole esperienze, avevano in comune la
qualità di appiattire le immagini con colori
chiassosi, puri, distesi eludendo sistema-
ticamente le regole della prospettiva e
mettendo sullo stesso piano elementi fì-
gurativi e decorativi ed ottenendo dunque
un risultato molto più efficace sul piano
emotivo che descrittivo. Con l'entrata nel
gruppo di altri pittori come Dufy, Braque
e Metzingher il movimento acquistò un
ulteriore impulso e pur avendo vita breve
(il suo fulgore terminò con lo scoppio del-
la guerra del 1914), preluse il Cubismo e
l'Astrattismo di cui lo stesso Braque con
Picasso sarà uno dei massimi esponenti.
temi del "fauvismo"
Si era ancora in una "Belia époque" dal-
['apparenza frivola, ma che nascondeva
dietro alla copiosa schiuma di champa-
gne dei locali notturni, periferie popolose
e miserabili in cui il circo, alternato a sce-
ne di strada, a prostitute, zingaro, ma-
schere, rappresentava una delle temati-
che più stimolanti anche per questi artisti
d'avanguardia.
In particolare saranno Henri Matisse e
Maurice de Vlaminck, considerati i due
capostipiti del "fauvismo" a dedicare al
circo dipinti importanti; ma non vanno di-
menticati Raoul Dufy e Kees Van Don-
gen che ci hanno regalato alcune imma-
gini legate alla pista di un'intensità mira-
bile. Dal punto di vista tematico sarà però
il più espressionista del gruppo, Georges
Rouault, (al quale abbiamo dedicato un
precedente articolo), ad ispirarsi maggior-
mente al mondo del viaggio.
accontiamo, oggi, la storia
della famiglia Corradi: una di-
nastia piuttosto antica e tuttora attiva nel
circo. La genealogia comincia con Gasto-
ne, classe 1875, figlio del capostazione
della città di Parma. Per niente attratto dal
lavoro del padre, Gastone decide di farsi
prete. Durante la sua permanenza in se-
minano probabilmente si reca al circo, dove
conosce Metilde Mestelli; abbandona quin-
di l'abito talare per sposarla. Di Metilde,
classe 1881, si sa molto poco: di origine
genovese, rimane orfana molto piccola e
cresce in un orfanotrofio fino a quando una
famiglia girovaga tedesca decide di adot-
tarla (purtroppo non c'é memoria del nome
di questa famiglia tedesca). Metilde cre-
fra le guerre
sce quindi con loro diventando una con-
torsionista, fino al matrimonio di cui sopra.
Castane e Metilde mettono poi al mondo
otto figli: Alba, Linda, Bianca, Arnalda, Pie-
tro, Bruna, Arturo ed Enrico. Tutti diventa-
no artisti tranne la ter2ogenita Bianca che
entra in convento. Castane è all'apice del-
la sua carriera di clown; gli anziani lo ricor-
dano con il suo soprannome artistico "Va
pian". Nel 1922 muore a soli 47 anni. Enri-
co, l'ultimo rampollo di questa numerosa
nidiata, ha solo un anno. Metilde, ogni gior-
no, deve mettere in tavola per i suoi bam-
bini e non le resta dunque molto da sce-
gliere: si presenta in piazza, o più frequen-
temente nelle osterie, con i suoi piccoli, a
presentare brevi numeri di acrobazia, con-
torsionismo ed equilibrio. In cambio riceve
qualche soldo o, più spesso, solo un piat-
to di minestra. E opportuno ricordare come
diverse donne del circo - rimaste vedove e
con bambini piccoli - si siano mantenute
andando a lavorare in questo modo nelle
osterie o nelle piazze. Su questa rivista
JOHNNY E HENRY CORIUIDI [hNNI '80].
(marzo 1999) abbiamo già raccontato di
un'esperienza analoga, relativa a Resina
Eleonora Gerard) che nel 1932, rimasta ve-
dova, viaggiò con quattro bambini piccoli,
dal Veneto al Piemonte per raggiungere il
circo dei genitori. Torniamo a Metilde; i figli
crescono e si specializzano soprattutto in
numeri di acrobazia aerea, lavorando come
artisti ingaggiati nei circhi familiari. Nelcor-
so degli anni '30 i fratelli riescono finalmen-
tè ad aprire il Circo Corradi, rimasto attivo
fino alla Seconda Guerra Mondiale. Lavo-
rano molto a Milano, montando l'arena in
viaAndrea Costa e in Via Novara, due piaz-
ze tradizionali per gli spettacoli viaggianti,
fermandosi diversi mesi. Ricorda a questo
proposito Castane Corradi, figlio di Pietro:
"Dopo lo spettacolo noi ragazzini andava-
mo a raccogliere i soldi che le persone ci
buttavano dalla finestra awolti in un foglio
di giornale". Come è noto, sono anni lun-
ghi e difficili: non c'era niente, non c'erano
soldi, non c'erano svaghi e la guerra in-
combeva! Tuttavia il Circo Corradi riesce
a garantire l apertura durante il primo peri-
odo del conflitto mondiale, ma rimane se-
riamente danneggiato. In seguito, data la
progressiva mancanza della popolazione
maschile impegnata al fronte, e di quella
femminile stremata nelle fabbriche, il arco
decide di chiudere definitivamente iascian-
do libero ogni familiare di intraprendere una
propria strada. Alba sposa Guido Cavea-
gna, artista, e la discendenza rimane nel
circo. Linda si ferma dopo sposata. Amal-
da, trapezista, muore a 22 anni: dopo un
parto cesareo si rimette al lavoro troppo
presto, con la ferita ancora non rimargina-
ta. Pietro passa a lavorare nelle giostre.
Bruna sposa un fermo, Pino Monticelli, che
monta con la figlia Angela un numero di
trapezio a due; in seguito la famiglia si fer-
ma. Arturo ed Enrico sono i fratelli che per
più tempo hanno lavorato insieme, specia-
lizzandosi nell'acrobazia aerea e in modo
particolare nell'aereolite, un attrezzo sin-
gelare, per il quale è forse opportuna una
sintetica descrizione. Si tratta di un'intela-
iatura di tubi, lunga circa sei metri, alle cui
estremità possono esserci due seggiolini
con maniglie, oppure due piccole pedane.
Questa intelaiatura è posta orizzontalmen-
tè a notevole altezza e fissata al centro con
dei cavi. L'attrezzo può oscillare fino a por-
(arsi in posizione verticale. L'abilità dell'arti-
sta è di riuscire a tenere ['equilibrio orizzonta-
le dell'attrezzo. Su questo attrezzo gli artisti -
per un massimo di tre persone - si alternano
nella parte di porteur e di agile, eseguendo a
hjmo esercizi di equilibrio, come ad esempio
verticali. L'attrezzo a volte prende la forma di
una scala, posta orizzontalmente: in questo
caso il numero viene chiamato scala bilan-
da. Una foima mcxjema del numero e del-
l'attrezzo può essere considerato la ruota
della morte. L'attrezzo ha le stesse caratteri-
stiche dell'aereolite: la parte centrale è un'in-
telaiatura di ftibi mentre le due esfremità sono
due grandi ruote aperte. L'attrezzo natural-
mente bascula e t'artista cammina all'intemo
della ruota fino a far prendere grande velod-
tà all'attrezzo. La difficoltà per ['artista è di
tenere l'attrezzo in perfetta posizione ver-
ticale ponendosi nel punto più alto ed ester-
ENRICO CORBBDI.
no della ruota. Il numero in genere viene
eseguito da due persone che si alternano
negli esercizi. II genere dell'aereolite è stato
reso famoso dai fratelli Palmiri, che lo ese-
guivono a grande altezza. Ed era stato
eseguito anche da alcuni altri artisti tra le
due guerre; attualmente pochi sono gli ar-
tisti che ancora presentano questo tipo di
numero, l fratelli Arturo ed Enrico Corradi
e poi i figli di Enrico - Johnny ed Henry -
sono stati i continuatori di questo pericolo-
so, ma spettacolare numero di circo. Per
questi numeri è necessaria una costante
preparazione fisica e un continuo control-
lo degli attrezzi; condizioni oggi difficilmente
garantite, dati i continui spostamenti del
circo, molto più frenetici rispetto al passa-
to. Attualmente Johnny ed Henry non pre-
sentano più il loro numero dell'aereolite: ci
consideriamo quindi fortunati perché abbia-
mo potuto ancora vedere di persona lo svol-
gimento di questo numero tradizionale.
di Alessandra Litta Modignani
NOVITÀ EDITOBinil IN TUTTA EUROPA. IN FRANCII STIMOLATA DAI MINISTERO DilU Coi-TURA, UN PANORAMA DELU SITUAZIONE ED UN DIZIONARIO DEGLI nMMMSTRATORL IN GER-MANIA ALCUNE BIOGRAFIE DI PERSONUGGI NOTI. E UNA PUBBUCAZIONE ITAIMNA RflP-PORTO TRA ACROBUTICA E SPORT.
LE ARTI DEL CIRCO IN FRANCIA
In seguito alla costituzione dell'organi-
smo ministeriale Hors Les Murs e al lan-
ciò del fortunato trimestrale "Arts de la
Piste", gli studi di riflessione storico-criti-
ca sul circo hanno ripreso in Francia una
spinta considerevole. In particolare l'at-
tività di Hors Les Murs ha avuto negli ul-
timi due anni il vantaggio immediato di
riportare il circo, tradizionale o d'avan-
guardia, all'interno del mondo della cul-
tura, dal teatro alle arti figurative. Sem-
pre più frequente è infatti l'attenzione
verso quelle che ormai vengono definite
"arti della pista" da parte di importanti fir-
me della cultura, in un panorama viva-
Gissimo di riflessione che fino ad oggi non
ha pari in nessun Paese del mondo. Non
a caso le più interessanti opere sul
circo degli ultimi anni sono due grosse
raccolte di avvincenti saggi, illustrate con
splendide foto, l'una in una collana di stu-
di teatrali ("Le cirque Contemporain, de
la piste a la scene" - collana Théatre
Aujour d'hui, dic. 1998), l'altra in una se-
rie di studi sulle arti figurative ("Le
cirque au delà du cercle" - collana Art
Press, Autunno 1999). Ora per avere un
quadro della situazione c'è anche il re-
centissimo volume di Jean Michel Guy
(ricercatore del Ministero della Cultura)
dal titolo "LesArts du Cirque en l'an 2000"
(160 pagine) edito dall'AFAA, l'organismo
di diffusione culturale del Ministero degli
Esteri, Si tratta di un chian'ssimo e ap-
profondilo ritratto della situazione che ha
visto in pochi anni nascere in Francia
quasi duecento compagnie di nuovo cir-
co, incoraggiate dall'inserimento in nuo-
vi circuiti culturali, e sbocco sicuro per
gli allievi di numerose scuole. Nella pri-
ma parte del volume, Guy riflette sul rin-
novamento del circo e sulla odierna re-
alta francese: superando il concetto di
numero (che l'autore considera espres-
siane tipica di appena due secoli rispet-
to alla millenaria tradizionecircense) sin-
gole discipline possono dare vita a interi
spettacoli basati su una sola specialità
principale: arte equestre (Cirque Natio-
nal Gruss, Zingaro, e t più recenti Thea-
Ire du Centaure e O Cirque); arti aeree
(Les Art Sauts, Les Elastonautes, Tout
Fou To Fly, Les Cotporteurs); arti acro-
batiche (LesAcrostiches, Les Freres Ka-
zamaroff, Mauvais Esprits); arte clowne-
sca (Les Nouveaux Nes, Les Cousins,
Le Prato); e le numerosissime compa-'
gnie di giocoleria (Compagnie JerQme
Thomas, Les Vis a Vis tra l più'noti). A
queste specialità viene aggiunta quella
"compositiva" in cui più discipline si fon-
dono in nuovi linguaggi circensi (Archa-
os, Baroque, Plume, la Compagnie
Foraine, Romanès, Gosh, etc. ). Il sag-
gio analizza dunque i nuovi sviluppi di
tali linguaggi circensi, il rapporto tra eti-
ca ed estetica nella creazione circense,
i processi storici che hanno portato a tali
sviluppi a partire dal circo di tradizione,
e le principali influenze culturali sulnuo-
vo circo. La seconda parte del volume,
la più ricca, consiste nelle schede di una
cinquantina tra le compagnie di nuovo
circo. In ciascuna di esse se ne traccia
con grande chiarezza la storia e lo stile,
con interviste ai principali animatori. Il
volume è corredato da un ricco indiriz-
zario, dalle schede di una dozzina di
scuole francesi e di festivals di nuovo cir-
co, oltre che da un'appendice che rias-
sume gli interventi dello Stato francese
in favore delle arti del circo. (R. D. R)
IL DIZIONARIO DEGLI
AMMAESTRATORI DI BELVE
Il rapporto quasi ascetico tra addestra-
tore e belva in cattività rappresenta una
cultura ancestrale, in alcuni casi crudele
per l'uomo o per l'animale, ma in ogni
caso una tradizione culturalmente sem-
pre più relegata ai margini della nostra
civiltà, ormai fuori dal tempo. Eppure
sono ancora centinaia e centinaia gli
addestratori in attività in ogni angolo della
terra, ed un originale volume gli rende
omaggio. Christian Hamel è noto ai let-
tori francesi per essere da un buon ven-
tennio uno dei più attenti recensori di
spettacoli europei sulle colonne di "Cir-
que dans l'Univers". Leggendaria è la sua
conoscenza enciclopedica del settore
che sembra più affascinarlo, quello dei
numeri di belve. In un momento in cui
sempre più frequenti sono gli scambi di
domatori e belve tra i circhi di tutto il
mondo (si pensi solo all'esplosione a tap-
peto della scuola inglese o al diffondersi
di quella russa) era auspicabile un volu-
me che mettesse ordine nella situazione
contemporanea e che restasse a testi-
monianza storica. In passato avevamo
Q
già segnalato il volume tedesco di Thie-
de, imponente raccolta di biografie di soli
addestratori. L'opera di Hamel è ben più
leggera ma non meno ambiziosa: è un
vero e proprio dizionarietto, con brevi
voci, non solo di addestratori ma anche di
"presentatori" di gruppi di belve del circo
mondiale contemporaneo. Eloquente è del
resto il sottotitolo: "inventario di addestra-
tori e presentatori di belve dagli anni 70-
80". C'è tutto quello che è stato visto negli
ultimi vent'anni: dagli imponenti gruppi in-
ternazionali di tigri bianche, al singolo leo-
ne che lavora con una gallina in sperduti
tendoni sudamericani. Di ciascun artista
viene offerta una breve biografia con indi-
cazioni dei numeri presentati e dove pos-
sibile (quasi sempre) un'attentissima cro-
nologia dei circhi dove si è esibito. Spesso
mancano purtroppo le date di nascita, ma
si comprende la difficoltà dell'impresa. In-
fatti il libro, pur di bei formato, non sia vo-
luminoso, la ricchezza dei nomi raccolti
(centinaia) è impressionante. Di tutti i do-
matori mondiali apparsi nell'ultimo venten-
nio su piste grandi e piccole non sembra
mancare nessuno. Si va dalla A di Ales-
sandrini alla Z di Zorzan. Già, perché an-
che gli italiani sembrano esserci quasi tut-
ti, alcuni dei quali non si sa proprio come
faccia l'autore a conoscere: Angelo e Rudy
Alessandrini, Roberto Bellucci, Pietro Biz-
zarro, Sergio Casagrande, Sergio Casu,
Leo e Redi Cristiani, Angelo D'Amico, Giu-
lio Della Torre, Dola, Riccardo Errani, Car-
lo Faggioni, Pascal Formisano, Alex, Gian-
franco e Giancarlo Franchetti, Sergio eAriz
Gottani, Renzo Innocenzi, Darix Larible,
Sandro LaVeglia, Sergio Lizzi, Sandro
Meggiolaro, Subady Medini, Carlo Monta-
no, Massimiliano, Stefano e Walter Nones,
gli Orfei (Oriando, Mando, Rinaldo, Anita,
Lino), Emilia e Nevio Pellegrini, Luigi e Ste-
fano Rossi, Mario Sali, Oscar Savioli, Ade-
lio e Sergio Silva, Livio e Flavio Togni, Nino
e Riccardo Vassallo, Gilda Vulcanelli, Et-
tore Weber, Lucio Zamperla, Berlino Zor-
zan. Su alcuni di essi, i dettagli conosciuti
dall'autore sono di una precisione sorpren-
dente. Ma per il lettore italiano, oltre al pia-
cere di vedere i nostri artisti grandi e pic-
coli degnamente rappresentati, c'è anche
la soddisfazione di curiosità comuni a stu-
diasi e appassionati: i precisi e complicati
passaggi di frusta della scuola
Chipperfield,o numeri di belve a noi poco
noti come quelli dei numerosissimi adde-
stratori portoghesi Cardinali, artisti suda-
mericani, russi e quelli ormai non più attivi,
ricordi destinati alla storia, della prolifica
DDR. Impaginato elegantemente da Ge-
rard Gagnepain ed illustrato da parecchie
belle foto in bianco e nero di autori vari (ri-
cerca iconografica di Yvon Kervinio), seb-
bene necessariamente sintetico nel te-
sto, il libro è un'opera di referenza asso-
lutamente indispensabile a chiunque
abbia un minimo interesse per l'argomen-
to, e per la sua schematicità ampiamen-
tè accessibile anche a chi non legge il
francese.
Edito ria
Come sempre molto intensa ['attività edi-
toriale su temi circensi in Germania. La
Das Neue Berlin ha pubblicato di recen-
tè due interessanti volumi. Uno, già noto
agli addetti ai lavori, è Wasserminna Ein
Lejben fur den Zirkus, autobiografia di
Paula Busch, che divenne celebre per le
sue pantomime acquatiche. L'altro è
K/e/ne Frau, Barenstark, il racconto del-
la vita di Ursula Bottcher, nota
addestratrice di orsi, raccolto da Siegfried
Blutchen. Per informazioni o acquisto ri-
volgersi a Verlag Das Neue Berlin, Rosa-
Luxemburg Str. 39 10178 Berlino.
Acrobati
In VALENZA DEU'ACROBffTI-CH TRA GINNASTICA E ARTE.
er i tipi della Danilo Monta-
nari Editore di Ravenna,
con l'indispensabile collabo-
razione dell'Associazione Italiana Cultu-
ra e Sport, è uscito lo scorso gennaio un
volume che riveste interesse sotto mol-
teplici aspetti, Lo spettacolo del corpo.
Innanzitutto perché gli autori, Alessandro
Serena ed Emilia Vita, hanno saputo co-
niugare le differenti esperienze e matrici
culturali per dar vita ad un'opera specia-
listica di "nicchia" ma di taglio certamen-
tè originale. Il primo - che non ha certa-
mente bisogno di presentazione peri let-
tori della rivista - ha potuto sfruttare il
suo privilegiato punto d'osservazione
contestualmente interno ed esterno al
mondo della pista mentre Vita, autore tra
l'altro del pregevole // teatro delle mera-
vigile (Essegi, 1990), ha messo a dispo-
sizione il proprio bagaglio di conoscen-
ze di studioso delle tradizioni popolari.
Poi perché il libro, evitando i toni spesso
didascalici, compilativi ed eccessivamen-
tè storicistici delle opere a tematica cir-
cense, analizza in Gomparazione la di-
sciplina dell'acrobatica tra sport puro ed
estetica dell'esibizione delle virtù del cor-
pò. Il lavoro di Serena e Vita prevede una
strutturazione in due parti ciascuna con
diversi saggi. "La singolare storia del-
l'acrobatica e dell'atletica" ove uno stu-
dio di Marco M3rt:". i - più volte cccupa-
tosi di storia di tali discipline - individua
il passaggio dalla ritualità sacrale del
gesto fisico dei primitivi alla nascita del-
lo sport moderno in piena rivoluzione in-
dustriale. Un altro capitolo, più marcata-
mente "circense", è opera di Serena e
divide lo sviluppo dell'acrobatica in quat-
tro ere, mentre Vita si occupa dell'eterna
disputa fra esercizi acrobatici ed eserci-
zi educativi. A questo proposito ci toma
alla mente l'atmosfera del delizioso ro-
manzo breve di Edmondo De Amicis,
"Amore e Ginnastica", dove nella Torino
a cavallo dei due secoli i frequentatori
delle palestre erano preoccupati di non
venire confusi coi saltimbanchi. La se-
conda parte, "L'arte di far giuochi d'equi-
librio", scandaglia alcuni aspetti e prota-
gonisti della storia dell'acrobatica, Anche
qui troviamo un saggio di Marco Martini
che sceglie di analizzare i dieci anni che
vanno dal 1874 al 1883 individuando le
compagnie acrobatiche che sostarono a
Rema in quei periodo, mentre ne! "Fiori-
legio di stelle" si prendono in considera-
zione biografie, curiosità e cronache ri-
guardanti i maestri della disciplina. Nel-
l'ultimo capitolo, che interesserà partico-
larmentei circofili, Serena si occupa del-
['attualità e delle prospettive di sviluppo
estetico dell'acrobatica. Il volume risulta
corredato da un notevole supporto ico-
nografico e di valide indicazioni bibliogra-
fiche e per la sua singolare prospettiva
non dovrà mancare dalle biblioteche de-
gli appassionati di arti circensi troppo
spesso abituati a scegliere i libri di ge-
nere in base al numero di fotografie e di
nomi di artisti presenti all'interno. Chiu-
diamo ricordando un passo dell'introdu-
zione degli autori ove si sostiene che "la
veridicità del gesto di un acrobata sia in
qualche maniera superiore a quella di
uno sportivo, perché mentre taluni sport
necessitano di un apprendimento pre-
ventivo delle regole da parte del pubbli-
co, gli spettacoli del corpo non sembra-
no richiedere tale preventiva conoscen-
za: ogni cosa è ovvia e si è tentati di so-
stenere che non vi è nulla da capire,
la perfezione del gesto è assoluta".
Alessandro Serena-Emilio Vita, Lo spettacolo del
corpo - La singolare storia dell'acrobatica e del-
l'atletica, Ravenna 2000, £. 48. 000. Per i lettori
di Circo a Lit. 30.000. Rivolgersi a Danilo Mon-
tanari Editore (fax: 0544. 35545).
a Venezia
Si è tenuta il 4 e 5 marzo al teatro Va-
squez di Siracusa la 13' edizione della
rassegna "Clown d'Oro" organizzata dal-
['associazione culturale Nuova Pegaso.
La manifestazione, che ha premiato il
comico americano Gleen Singer, ha vi-
sto la partecipazione del Duo Pico Bel-
lo's (Germania), di Etenem Oton (Sud
Africa), dei russi Knyaziokov e Trifonof,
Dido e Beatrice (Polonia), Eckle (Inghil-
terra) e, dopo diversi anni, il ritorno delle
entrate musicali: quelle degli spagnoli
Rudi-llata e dei Bisbini, rappresentanti
della comicità italiana. Tra i giurati per la
parte circense ricordiamo il noto clown
Anatoli Martchewskij (attuale dirigente
del Rosgoscyrk), Liuba Fedtchenko (fun-
zionaria del Rosgocyrk), Armando Bel-
luci, Elisabetta Szenberg (funzionaria
^
della ZPR di Varsavia) e Don Pier Gior-
gio Saviola. L'iniziativa, sotto la direzio-
ne artistica di Roberto Orlando, sta cer-
cando di coinvolgere il più possibile arti-
sti di provenienza drcense in modo da
far diventare il "Clown d'Oro" un appun-
lamento importante per il circo interna-
zionale, al pari di altre rassegne di que-
sto genere come il Festival de Pallasos
di Cornella de Llobregat in Spagna. Dal-
le prime edizioni hanno partecipato alla
gara di Siracusa diversi clown nostrani
tra i quali i Rossi, il trio Pierantoni, Nani
Colombaioni, i Cavedo e più recentemen-
tè Vioris De Rocchi. Il buon andamento
delle ultime edizioni ed il costante miglio-
ramento fanno ben sperare per il futuro
dell'iniziativa.
Dario Duranti
^K
Fra i tanti spettacoli presentati nell'am-
bito del Carnevale di Venezia di quest'an-
no, ha riscosso particolare successo //
Casanova inquisito, diretto da Roberto
Bianchin ed Antonio Giarola per la "Com-
pagnia de Calza l Antichi". // Casanoi/a,
che ha fatto registrare per sei giorni di
seguito il tutto esaurito, era presentato
in uno "Spiegelzelt" di una ventina di me-
tri, proveniente dal Belgio (foto sotto). Un
processo a Giacomo Casanova era il pre-
testo per far esibire artisti di vari generi
(musicisti, cantanti, comici) e per coin-
volgere il pubblico in un'atmosfera di fe-
sta. Fra gli artisti circensi da ricordare il
duo acrobatico olandese Ijs en Weder,
la contorsionista del Kazakistan Assiya
e soprattutto il Duo Manducas, formato
da Vietar e Antonio Ferreira.
Il Circo frasìwd e sud
Il New York Times ha riportato il 13 mar-
zo scorso la notizia che le autorità della
Corea del Nord hanno da qualche tempo
aperto alle visite di turisti stranieri (soprat-
tutto sudcoreani) una parte delle belle
montagne di Kumgang. Il villaggio turisti-
co ospita uno spettacolo circense della
troupe di uno dei due circhi stabili di Pyon-
gyang, quello sulle colline di Moranbong.
Lo spettacolo è gradito ed applauditissi-
mo. Ancora una volta, come già in pas-
sato, l'arte circense serve ad avvicinare
popoli e culture diverse, o, in questo caso,
a riavvicinare due parti della stessa na-
zione divise da quasi mezzo secolo.
DebuttiLa "prima" del Circo Knie si tiene il 25
marzo a Rapperswill, mentre il 6 Aprile
debutterà a Monaco di Baviera il nuovo
spettacolo del Circo Krone. La permanen-
za è prevista fino al 16 aprile, quindi il co-
losso tedesco si sposterà a Rosenheim
(18-25 aprile) e a Muhldorf (27/4-1/5).
Louis Knie presenterà in Austria uno
spettacolo cinese durante la tournée esti-
va del suo circo in Olanda.
Un nuovo spettacolo della Stardust Pro-
duktion di Henk Van Der Meiden debutterà
al teatro Carrè diAmsterdam il 24 Luglio pros-
simo. Dalla fine di Agosto lo spettacolo sarà
in tournee in Germania. Lo show si chiame-
rà Asiana e comprenderà artisti da Cina,
Corea del Nord e Mongolia.
ITUUIUIinU'ESTEROIl Circo Città di Roma della famiglia
Bizzarro sta per recarsi in tournée in Tu-
nisia dal mese di aprile. Dovrebbero far
l parte del programma i Flying Navas ed
l i Clown Rudi-llata.
L'Embell Riva dei fratelli Bellucci è
j partito per trascorrere primavera ed
estate in Grecia. Nello spettacolo da
segnalare la presenza di Gabriel Ago-
sti, allievo dell'Accademia del Circo.
Il Circo di Daniele Orfei è tornato
^ dalla Sardegna e sta per recarsiin Cro-
azia dove dovrebbe restare fino alter-
! mine dell'estate.
. II Medrano, terminata la tournée in-
vernale a Vicenza lo scorso 5 marzo,
si trasferisce in Israele con un nuovo
spettacolo di cui fanno parte, tra l'altro,
la cavalleria, l'alta scuola, il cavallo co-
mico, i Balkansky con il numero di salti
e le basculle, la troupe Leontevy (già
all'Embell Riva), la famiglia di Davide
Huesca, la Zacharova, le riprese di
Wioris (foto di G.Gatti) e un numero di
cosacchi.
. l Bisbini dopo aver terminato il loro
contratto con Amedeo saranno in Giap-
pone fino a maggio per poi ritornare al
Circo Americano. Da Amedeo rimane
invece Karah Khawak (Ludvig) con i
coccodrilli. acuradiFlavioMichi
fa notizia anche daii'ospedaleIn "REGINA DEI CIRCO", VIT-TINA DI UN BRUHO INCIDENTE,
HnMOVINENTATOTUni NUSS
MEDIA imiUNI.Il TG1 e il TG5 in prima serata le hanno
dedicato ampi servizi, Quasi tutti i quoti-
diani nazionali hanno fatto titoloni e spe-
so molte colonne per dare la notizia del-
l'incidente nel quale è rimasta coinvolta
Moira Orfei. Il 13 marzo, sull'Aurelia, alle
porte di Vulci, mentre la colonna del cir-
co si stava dirigendo a Grosseto, un Tir
ha tagliato la strada al fuoristrada sul
quale viaggiavano Moira, il suo autista e
altre due persone, per fortuna incolumi.
Il "tg" della prima rete Rai e entrato nella
stanza d'ospedale dove Moira è stata ri-
coverata dopo il violento scontro, che le
ha procurato un forte stato di choc, cin-
que costale rotte, la spalla fratturata così
come due dita della mano sinistra. La
sfortunata circostanza che ha coinvolto
quella che per tutti è la "regina" del circo
italiano, ha dimostrato, se ce ne fosse
stato bisogno, che Moira Orfei è il per-
sonaggio immagine dello spettacolo di pi-
sta nel nostro Paese, ['artista alla quale
l'opinione pubblica associa ormai quasi
meccanicamente la tradizione circense
tout court. Di Moirà i giornali e la televi-
siane parlano (nel bene e nel male) vo-
lentieri e lei non si sottrae al gioco del-
l'informazione-spettacolo: da giudizi, fa
polemiche, la sua disarmante immedia-
tezza buca lo schermo, va ospite in pro-
grammi di larga audience (di recente a
L'ultimo Valzer con Fabio Fazio e Clau-
dio Baglioni), viene intervistata sugli ar-
Al festivalcon lo sconto
L'Ente Nazionale Circhi stipulerà una
convenzione con un hotel di Montecarlo
per usufruire di prezzi scontati in occa-
sione del Festival monegasco.
Per informazioni: 0547-672052.
gomenti più diversi e strani, si presta a
gag (chi non ricorda l'awentura di "Scherzi
a parte") e sa far sorridere. Il motivo va
senz'altro cercato nella sua popolarità
costruita anche al di fuori del circo, so-
prattutto con la partecipazioni a film che
hanno fatto cassetta e a programmi Tv. A
lei gli auguri di una pronta guarigione.
Errata corrigeNel numero di dicembre 1999 una foto
che ritraeva l'artista ucraino Anatoly Za-
lewsky è rimasta senza credits. La foto
era di Mare Lepage, ricavata dal pe-
riodico francese Le Monde du Cirque.
Ci scusiamo per la dimenticanza.
Arena poetica
IE SUGGESTIVE FOTO DI MUS-sino SiRAGusn IN UN SERVI-ZIO DELLA RIVISTA TEDESCA.Un bei reportage fotografico di Massimo
Siragusa è il pezzo forte di un servizio (18 pagi-
ne) che la rivista ambientalista tedesca di aprile
dedica al circo definendolo "arena poetica".
Le immagini riguardano i circhi Florilegio, Moira
Orfei, Americano, e "la principessa delle stelle"
di Ambra Orfei.
"Fra i circhi", scrive Geo, "ci sono esponenti di
dinastie italiane molto famose che usano moder-
ne tecniche di luce, suoni e scenografie come si
trovassero sul palco di un grande teatro, L'Italia
è il regno delle famiglie del circo perché, nono-
stante in questo paese esistano circa 800 canali
televisivi, qui il circo è molto seguito".
Il mensile tedesco scrive che "la maggior parte
dei circa 130 circhi italiani sono nelle mani di
vecchie dinastie circensi come Orfei, Togni e
Bellucci. Nelle famiglie italiane gioca ancora un
ruolo importante il domatore perché vi è la con-
vinzione che non possa esistere uno spettacolo
senza animali ammaestrati. Da anni un gruppo
di animalisti sta conducendo una battaglia con-
tro gli animali e 120 parlamentari hanno sotto-
scritto un DDL at-
tualmente in di-
scussione, ma l'Enc
sta rispondendo in
modo determinato\
alla campagna
animalista"
Una Vera palestraper il circo del domani
Fra ricette, abiti, consigli sulle tecniche del
massaggio per migliorare mani e viso e su
come arredare la casa, test sulla vita di cop-
pia ed altri servizi e rubriche rivolte principal-
mente ad un pubblico femminile, "Vera", il
mensile diretto da Marina Bigi, ha trovato il
modo di occuparsi anche dell'Accademia del
Circo. E lo ha fatto nel numero di marzo con
Premio Romeo Collalti
due pagine condite di fotografie che mostra-
no gli allievi alle prese con clave e acrobazie,
oltre ad un Palmiri che posa davanti al mani-
festa del circo di famiglia nel periodo della col-
laborazione con il danese Benneweis. "Il cir-
co del domani nasce qui", titola il servizio. "Ce-
senatico in questa stagione è ancora vuota, l
viali sono lunghe arterie disabitate: bisogna
vagare un po' nel deserto del quartiere delle
colonie prima di riuscire a scavare l'Accade-
mia del circo". Gran parte dell'articolo è dedi-
cato al racconto della esperienza artistica del
fondatore della scuola ("Chi si aspetta una
scuola governata da un'atmosfera un po' hip-
py deve ricredersi: qui tutto è pulito e ordina-
to, proprio come un collegio svizzero"), ma ci
sono anche brevi accenni alla vita interna. "C'è
qualcosa nella tradizione del circo che si sta
perdendo. "Il clown", rivela Palmiri senza esi-
fazione. "E' il mestiere più difficile, si diventa
bravi piano piano, con l'età. giovani, invece,
vogliono tutto e subito".
al Presidente Palmirì
"Per aver contribuito ad esaltare i valori della cultura, dello spettacolo e dello sport in Italia
e all'estero". Con questa motivazione l'Associazione culturale "Romeo Collalti" consegne-
rà il prossimo 22 maggio il "Marforio d'oro 2000" al presidente dell'Ente Nazionale Circhi,
Egidio Palmiri, nel corso di una cerimonia che si terrà a Roma nella sala della Protomoteca
in Campidoglio (ore 18), Fra le varie iniziative culturali promosse dall'Associazione, presie-
duta da Massimo Collalti, vanno segnalati anche un premio di poesia giunto alla diciottesi-
ma edizione, ed una rassegna teatrale studentesca denominata "Dialetti a confronto".
a cura di Roberta Battistin
Gli addetti ai lavori, gli "amici del circo" e
gli appassionati in genere, lamentano
spesso che i circhi italiani non sono in gra-
do di fornire gli itinerari delle loro tournée,
mentre i circhi stranieri (un esempio su tutti
è il "modello" Knie) rendono note le loro
"stagioni" dall'inizio alla fine. Ciò è dovuto
non solo dall'organizzazione dei maggiori
Nessuno (inprofeta in
complessi stranieri, ma soprattutto dalla
funzionalità delle amministrazioni locali
che permettono una pianificazione a lun-
go termine. Una prova in più della consi-
derazione nella quale è tenuto il circo in
altre nazioni. E' sufficiente che un circo ita-
liano si rechi all'estero per essere in gra-
do di comunicare il proprio itinerario com-
Italia) èpatria
pleto (comprensivo anche dei piccoli pae-
si nei quali la permanenza non supera i 2-
3 giorni), come è successo al Florilegio in
Irlanda e all'Americano in Germania. Per
una volta, quindi, siamo in grado di pub-
blicare le tournée dei due circhi italiani ci-
tati, accanto a quella del noto circo sviz-
zero.
Circo Knie - SvizzeraRapperswil 24 - 26 marzo / Uster 27 - 29 marzo / St. Gallen 30 marzo - 5 aprile /Wil SG 6- 7 aprile / Glarus 8 - 9 aprile /Amriswil
10 -11 aprile / Buchs SG 12 -13 aprile / Chur14 -16 aprile / Wattwil 17 -18 aprile / Winterthur 19 - 25 aprile / Frauenfeld 26 -
27 aprile / Schaffhausen 28 - 30 aprile / Kreuzlingen 1 - 2 maggio / Zurich 3 maggio - 2 giugno / Wettingen 3-4 giugno / Bulach
5-7 giugno / Basel 8-22 giugno / La Chaux-de-Fonds 23 - 25 giugno / Neuchatel 26 - 29 giugno / Solothurn 30 giugno - 2 luglio
/ Delemont 3-4 luglio / Langenthal 5 - 6 luglio / Olten 7-9 luglio / Zofìngen 10 -11 luglio / Willisau 12-13 luglio / Aarau 14 -
16 luglio / Windisch-Brugg 17 - 18 luglio / Reinach AG 19 - 20 luglio / Luzern 21 luglio - 4 agosto / Burgdorf 5-6 agosto /
Langnau BE 7 - 8 agosto / Bern 9-23 agosto / Geneve 24 agosto -13 settembre / Nyon 14-15 settembre / Yverdon-les-Bains
16 -17 settembre / Bulle 18 -19 settembre / Payerne 20 - 21 settembre / Biel 22 - 27 settembre / Lausanne 28 settembre -11
ottobre / Vevey 12 - 15 ottobre /Aigle 16 -17 ottobre / Martigny 18 - 19 ottobre / Sion 20 - 22 ottobre / Sierre 23 - 24 ottobre /
Brig 25 - 26 ottobre / Thun 27 - 30 ottobre / Interlaken 31 ottobre -1 novembre / Fribourg 2-5 novembre / Zug 6 - 8 novembre
/ Brunnen 9-10 novembre / Bellinzona 11 -12 novembre / Locamo 13 -14 novembre / Lugano 15 - 19 novembre.
American Circus - GermaniaNurnberg 16 - 26 marzo / Scheinfurt marzo - 2 aprile / Darmstadt 4-9 aprile / Pforzheim 11 -16 aprile / Wiesbaden 18 - 24
aprile / Wurzburg 26 aprile - 2 maggio / Monchengladbach 4-9 maggio /Aachen 11-16 maggio / Bochum 18-24 maggio /
Remscheid 25 - 28 maggio / Osnabruck 30 maggio - 4 giugno / Bremen 6-12 giugno / Oldenburg 13 -15 giugno / Hamburg 17
giugno - 5 luglio / Neumunster 7-11 luglio / Rendsburg 12-16 luglio / Flensburg 17-20 luglio / Kiel 21 - 30 luglio / Lubeck 31
luglio - 6 agosto / Rostock 8-13 agosto / Stralsund 15-20 agosto / Neubrandenburg 21 - 23 agosto / Frankfurt / Oder 24 - 30
agosto / Berlin 1 settembre - 8 ottobre / Wolfsburg 3-8 ottobre / Salzgitter 9-11 ottobre / Hildesheim 12-15 ottobre /
Magdeburg 17-22 ottobre / Chemnitz 24 - 29 ottobre / Kassel 31 ottobre - 5 novembre.
Florilegio - IrlandaDublino 12 gennaio - 5 marzo / Cork 6-26 marzo / Calway 27 marzo - 9 aprile / Waterford 10-18 aprile / Wexford 19 aprile -
1 maggio.
OCCASIONISSIMAVendesi chapiteau "CANOBBIO" mt. 40x50, con cupola, rimorchio e contropali. Due carri tribuna "Calcide" collaudatie con libretto di circolazione. Lunghezza mt. 12, prime tre file con poltroncine e 10 file gradinate. rlclcfbnare alla segreteria
ENC 0547. 672052.
OCCASIONFor sale chapiteau "CANOBBIO" mt. 40x50, with cover, trailer and poles. Two stand trailers "Culcide" tested with
circulation Ucense, 12 meters, firts three rows with pit-stalls and 10 rows tiers.Phone to ENC 0547. 672052.
OCCASIONVendons chapiteau "CANOBBIO" mt. 40x50 avec calotte e remorque. Deux chariots ti-ibune "Calcide" vérifìes avec permis
de circulation. Longueur mt. 12, premières range avec fauteuils et 10 rangées gradiiis.Teléphoner au secrétariat du ENC 0547.672052.