Le persiane verdi il selciato

I lampioni color caffè

Giardini disinfettati

Canarini ai secondi piani

Droghieri barbieri ortolani

Un signore che guardava in su

Un altro seduto al balcone

Calvo che leggeva il giornale

Tra i gerani del davanzale

Una bambinaia col bebé

Un fiacchere fermo a una porta

Col fiaccheraio assopito

Un can barbone fiorito

Di seta che ci annusò

Un sottotenente lucente

Bello sulla bicicletta

Monocolo e sigaretta,

Due preti una vecchia e un lacchè

Che bella vita dicesti

Ammogliati una decorazione

Qui tra queste brave persone

I modelli della città

da Via di Ardengo Soffici (1913)

«LASCIATE OGNI PAURA, O VOI CH’ENTRATE!»

INTROIBO FIORENTINO

ATELIER //4 marzo, ore 21 // Teatro Niccolini, Firenze

12 dicembre 1913: Papini, Marinetti, Boccioni, Soffici, Carrà, Tavolato, Cangiullo, etc., etc., etc... ingaggiano, al Teatro Verdi, la “battaglia di

Firenze”: «armi: coraggio, strafottenza, disinvoltura, idee nuove, insulti necessari, buoni consigli, poesia originale»!

4 marzo 2016: Allegro, Dell'Utri, Francia, Greco, Guanciale, Manea, Papalia e 180 fiorentini (atelieristi), capitanati da Claudio Longhi, al

Teatro Niccolini “introibano” Carissimi Padri...: armi: ricchissima dose di citazioni, dono speciale del caravanserraglio belle époque, da

Apollinaire a Russolo, da Satie a Mann, da Wagner a Lehár, senza tralasciare Benjamin e il duo terribile Marinetti-Papini!

12 dicembre 1913: i futuristi fiorentini sfoggiano lucidissime munizioni: Lacerba, rivista fondata il primo gennaio 1913; L'Unità, fondata il 16

dicembre 1911; La Voce, fondata il 20 dicembre 1908, Hermes, fondato il primo gennaio 1904; Leonardo, fondato il 4 gennaio 1903 e, dulcis

in fundo (o amaro?), Il Marzocco – carissimo padre – già risalente al secolo scorso.

4 marzo 2016: gli attori di Carissimi Padri... e i 180 atelieristi fabbricano ben altre munizioni: un fine settimana di prove (27-28 febbraio),

tante chiacchiere i giorni successivi, una lettura al Museo Novecento, il 2 marzo, un concerto alla Pia Casa Montedomini, il 3 – da rifare il 5

marzo, però – e parecchie, parecchie voci, che si fondono in un'unica armonia.

Risultati al 12 dicembre 1913: «irritazione», «insulti», «noia», «stanchezza», «spolmonatura», «conversioni immediate al futurismo», «fuga

generale», «grande gioia dei futuristi»: Marinetti ferito (una patata l'ha centrato in pieno occhio).

Risultati al 4 marzo 2016: il rinnovato Teatro Niccolini colmo di persone, tra chi recita e chi guarda: si agisce in palco, in platea, sui palchetti:

si scruta la parabola tremenda e grottesca della belle époque tutti insieme: attori, atelieristi e spettatori.

Prospettive al 12 dicembre 1913: «amiamo la guerra ed assaporiamola da buongustai, finché dura».

Prospettive al 4 marzo 2016: «non sfugge al passato, chi dimentica il passato» ...

... E A TEATRO...

RIVISTA – da RI-VEDERE vedere di nuovo = con attenzione

WALTER BENJAMIN diceva... «La vera destinazione di una rivista è rendere lo spirito della sua epoca:... una rivista, la cui attualità non abbia pretese storiche, non ha ragione di esistere».

NAZIONALE nata nel 1879 con interessi politico-letterari e viva fino al 1952.

TEATRO NICCOLINI (già Teatro del Cocomero) nel 1888 è la prima struttura teatrale elettrificata in tutta la Toscana.

Teatro-Giardino Alhambra inaugurato il 7 giugno 1889 è una fantasiosa struttura in stile moresco per spettacoli di varietà,

creata fra Piazza Beccaria e il Viale Carlo Alberto su una parte del giardino di Palazzo Lagerwe... al suo interno:

un salone per i concerti, un ristorante, un teatro all’aperto, una sala cinematografica, e un padiglione per il gioco della pelota.

Il Marzocco nata nel 1896 - come settimanale - in aperta polemica con la cultura positivista e animata dal culto della pura bellezza, dell'arte per

l'arte.

LEONARDO nata nel 1903 - diretta da Giovanni Papini - tenta di mescolare e armonizzare l'estetismo e il nazionalismo.

Il REGNO nata nel 1903 - sotto la direzione di Enrico Corradini – è l'emblema dello spirito antidemocratico del primo Novecento. Chiude presto i

battenti, nel 1906.

HERMES nata nel 1904 - diretta da Giuseppe Antonio Borgese e Enrico Corradini – emula D'Annunzio e vagheggia di raggiungere le più alte sommità

letterarie.

TEATRO della PERGOLA il 4 dicembre 1906 va in scena Rosmersholm di Ibsen.

Ad interpretare Rebecca West è Eleonora Duse. L'allestimento scenico è firmato da Edward Gordon Craig.

la voce fondata nel 1908 da Giuseppe Prezzolini (che la dirige fino al 1914). Come le altre riviste del periodo è dichiaratamente antipositivista,

tuttavia non ha un indirizzo politico univoco, per questo motivo coinvolge collaboratori con tendenze ideologiche e interessi diversi: storici e

socialisti come Gaetano Salvemini, filosofi liberali come Amendola, Croce, Gentile, scrittori come Clemente Rebora, Ardengo Soffici, Giovanni

Papini. A partire dal 1914, la rivista diviene organo dell’idealismo militante, ovvero della filosofia di Giovanni Gentile, e dalla fine di quell'anno viene

diretta da Giuseppe De Robertis,che ne accentua l'indirizzo squisitamente letterario, coinvolgendo i giovanissimi Camillo Sbarbaro, Dino Campana e

Riccardo Bacchelli.

l'unita' nata nel 1911, viene fondata e diretta da Gaetano Salvemini dopo la sua uscita da La Voce.

TEATRO VERDI 12 dicembre 1913 Gran Serata Futurista con «2 poeti (Marinetti, Cangiullo)

3 pittori (Boccioni, Carrà, Soffici) 1 antifilosofo (Papini) 1 immoralista (Tavolato) 1 volontario occasionale (Scarpelli)».

Follie Estive inaugura il teatro all'aperto con vista sull'Arno (il teatro, si scriveva «avrà tre facciate: una sul Lungarno del Tempio,

una sul gran piazzale che allarga dinanzi al Ponte di Ferro, una su Viale Principe Eugenio e una sala che può contenere 1500 persone»).

Lacerba nata nel 1913 – fondata da Giovanni Papini e Ardengo Soffici – è una rivista letteraria (presto divenuta politica) ostentatamente

anticonformista e permeata da uno spirito smaccatamente polemista... a partire dal titolo che, come il motto usato («Qui non si canta al modo delle

rane»), viene dall'"eretico" Cecco d'Ascoli. L'articolo che, il primo gennaio 1913, apre la rivista è il noto Introibo. Tra le principali firme di Lacerba:

Filippo Tommaso Marinetti, Luciano Folgore, Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Corrado Govoni e il poeta Aldo Palazzeschi, che su Lacerba ha uno

spazio fisso.

Politeama Fiorentino il 25 marzo 1914 ha luogo la prima cittadina del Parsifal di Wagner.

l'ITALIA FUTURISTA nata nel 1916 sotto la direzione di Emilio Settimelli e Bruno Corra, è destinata a chiudere presto, già il 27 gennaio 1918.

Oh! «Darling», non sapete che a Firenze c'è l'uso di festeggiare la primavera al primo maggio d'ogni anno? Ma allora, non comprendevate affatto

quel che significa il quadro del Botticelli consacrato alla festa del fiore, quella Primavera deliziosa e d'una gioia sognante. Un tempo, «Darling», in

questo primo giorno di maggio, tutta la città era in gran giubilo. Le fanciulle, vestite degli abiti di festa e coronate di biancospino, andavano in lungo

corteo per il Corso, sotto degli archi di fiori, e formavano dei cori sull'erba novella, all'ombra degli allori. Faremo come loro: balleremo nel giardino.

– Ah! balleremo nel giardino? – Sì, «Darling», e v'insegnerò dei passi toscani del secolo decimoquinto, che sono stati ritrovati in un manoscritto dal

signor Morisson, decano dei bibliotecari di Londra. Tornate presto, my love; ci metteremo dei cappelli di fiori e balleremo.

ANATOLE FRANCE_IL GIGLIO ROSSO_1894

Pensavo, vedi, che sarei tornato con una rivelazione su Botticelli o su Michelangelo...

RAINER MARIA RILKE_DIARIO FIORENTINO_1898

Firenze ha la vergogna… d'essere una di quelle città che non vivono col lavoro indipendente dei loro cittadini ma collo sfruttamento indecente e

pitocco del genio dei padri e della curiosità dei forestieri. Bisogna avere il coraggio di urlare che noi viviamo alle spalle dei morti e dei barbari. Siamo

bidelli di sale mortuarie e servitori di vagabondi esotici. […] I palazzi comunali, i palazzi privati, e perfino le case qualunque, ma illustri per un verso

o per un altro, trasformati in museo. Ci son le ville museo, le botteghe museo, i chiostri museo, i conventi museo, le chiese museo, le loggie museo. E

per ogni dove cartelli e targhe in francese inglese e tedesco per attirare i forestieri e convincerli a buttar fuori la mezza lira, la lira, le dieci lire, le mille

lire. […] E siccome i forestieri vengono per vedere l’antichità, si cerca di ridare a Firenze l'aspetto più antico che sia possibile. Si grattano le vecchie

case per far tornare fuori le pietre; si grattano i muri delle chiese per far tornar fuori i vecchi affreschi, si gratta la terra per tirar fuori lapidi e tombe.

GIOVANNI PAPINI_CONTRO FIRENZE PASSATISTA_1913

Non hanno più amori

Dietro le bianche cortine

Non più yes da oui ja

Non c’è più un fiaccheraio al passo per le Cascine

Non più serenate di parrucchieri

Il lume di luna è tutto alla guerra

Non ci siam più che noi a cantare

Di disperazione

Per i vicoli morti

Oltr’Arno

A San Frediano

Al Canto alla Briga

Si cammina sulle immondezze

Sui gatti assassinati

E i capelli

Accanto alle porte inchiodate dei bordelli

Appena un lampione e qualche stella appesa a rami in amore

Ci fan ricordare che la vita

Ricomincia tutte le mattine

Ardengo Soffici_FIRENZE_1915

GRUPPO DI LAVORO

Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Guia Buzzi, Michele Dell’Utri, Paolo Di Paolo, Simone Francia, Riccardo Frati, Olimpia Greco, Lino

Guanciale, Claudio Longhi (ideazione e regia), Diana Manea, Giulia Maurigh, Eugenio Papalia, Giacomo Pedini, Gianluca Sbicca, Vittorio

Taboga, Simone Tangolo

PARTNER

ASP Firenze Montedomini, Biblioteca Marucelliana, Fondazione Palazzo Strozzi, Istituto Ernesto de Martino, Istituto Statale di Istruzione Superiore “N. Machiavelli” – I.S.I.S. Machiavelli, Liceo Scientifico Statale “A. Gramsci”, Museo Novecento Firenze, Scandicci Cultura – La Biblioteca di Scandicci, Scuola di Musica di Fiesole, SDIAF, Spazio Alfieri

ALTRI EVENTI

2 marzo_ Altana del Museo Novecento_ ore 17.30 «V’HAN CERTUNI CHE DORMENDO / VANNO INTORNO COME DESTI». STORIE DAL

«MONDO DI IERI» LETTURA CON MUSICA

Automobili, aerei e dirigibili, fotografie in movimento, spettacoli magnificenti e lunghe nottate illuminate a giorno… il sogno della belle époque!Un tempo leggero e ricco d’entusiasmi, in cui il globo veniva descritto come un unico sconfinato giardino! Un tempo destinato, si narrava, alla felicità e all’affermazione dell’uomo occidentale, sempre più affrancato da antichi fardelli e fatiche… un tempo, pareva, privo di fondi pensieri, di ponderate ragioni, preda di sonni e follie, pronto a scivolare incosciente nell’incubo della Grande Guerra, che avrebbe visto un’intera generazione di giovani europei gettarsi, ai primi appelli alla mobilitazione totale, nella tremenda avventura della trincea.

5 marzo_ Chiesa del Fuligno_ore 18.30 GIÀ LENTA L’ORCHESTRA INCOMINCIA LA DANZA (MENTRE UNA FEBBRE INCENDIA TUTT’INTORNO IL CIELO) CONCERTO-LETTURA

Dalla Napoli dei caffè concerto alla Roma dei salotti dannunziani, dalla Parigi raffinata, dei musicisti della prima avanguardia, alla Vienna ironica e corrosiva dell’operetta. Con qualche escursione oltre oceano, negli assolati campi o nelle ribollenti paludi battute dagli ex-schiavi nel sud degli Stati Uniti: una passeggiata musicale, un attraversamento per note tra i fermenti della cieca belle époque, capace di precipitare, in capo a una manciata d’anni, dai divertissement strumentali ai canti di trincea.

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