Camilla migliozzi progetto di sostegno - parma 7 ott 2011

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PERCORSO DI SOSTEGNO PSICOLOGICO ALLE FAMIGLIE IN LUTTO “L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e alla sua famiglia” Camilla Migliozzi Servizio di Psicologia Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Policlinico Parma 7 Ottobre 2011

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PERCORSO DI SOSTEGNO

PSICOLOGICO ALLE

FAMIGLIE IN LUTTO

“L’approccio bio-psico-sociale al bambino malato e

alla sua famiglia”

Camilla Migliozzi

Servizio di Psicologia

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Policlinico

Parma

7 Ottobre 2011

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Associazione per il

Sostegno

all’Ematologia e

Oncologia Pediatrica

Servizio di

Psicologia

Pediatria ad

indirizzo

oncoematologico

Percorso di sostegno psicologico alle

famiglie in lutto

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Percorso di sostegno psicologico alle

famiglie in lutto

Garantire la continuità della presa in carico

delle famiglie che affrontano il lutto per la morte

del proprio figlio.

Evitare il senso di abbandono.

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Il Servizio di Psicologia

Intervento psicologico:

Individuale o di coppia

Di gruppo

A chi è rivolto?

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Il Servizio di Psicologia

A tutti i genitori che affrontano il lutto per la morte del figlio

La morte di un figlio è per i genitori un’esperienza di dolore profonda, difficile da elaborare, e per la sua natura di grave evento traumatico può anche esporre a conseguenze molto importanti per la salute psichica dei genitori che si trovano ad affrontarlo.

A chi è rivolto?

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LUTTO

Insieme di emozioni, reazioni e

comportamenti che esprimono la

sofferenza per la perdita di

una persona cara

esperienza psichica

UNIVERSALMENTE

CONDIVISA

Il lutto

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Il lutto per la morte

di un figlio

CARATTERISTICHE

DI COMPLESSITÀ

ASSOLUTAMENTE

UNICHE

Un lutto naturalmente difficile …

rendono ragione della straordinaria intensità delle reazioni di

dolore e fanno del lutto genitoriale un “lutto naturalmente difficile”

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Un lutto naturalmente difficile …

Il carattere di prematurità e innaturalità della morte di un bambino, che determina un forte vissuto di insensatezza e di detrazione di significato

La profondità del rapporto genitore-figlio (Turner R. H.,1970), che rende ragione della straordinaria intensità delle reazioni di dolore.

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SPECIFICITA’ DEL LUTTO GENITORIALE

Risultano inadeguati i

tradizionali criteri

finalizzati ad individuare le

condizioni di complicazione

o patologia.

Si differenzia in modo sostanziale dal generale processo di lutto analizzato dalla moderna letteratura psicologica.

(Rando T., 1991)

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Fattori che tendono ad esacerbare la sofferenza

del lutto:

Prematurità della perdita

Qualità e natura della relazione perduta

Ruolo del deceduto

Caratteristiche della morte: la malattia oncologica

Qualità del supporto sociale

Un lutto naturalmente difficile …

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Morte di un figlio = tabù sociale. L’elaborazione

del lutto è ulteriormente complicata dalla mancanza

di norme sociali e di riferimenti culturali che la

sostengano.

Un’esperienza di shock e di isolamento, priva di

qualsiasi preparazione emozionale o dei supporti

sociali essenziali.

Un lutto naturalmente difficile …

De Vries B., Dalla Lana R. e Falck V. T. (1994)

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When you lose your spouse, it is like

losing a limb; when you lose your

child, it is like losing a lung. Perdere un coniuge è come perdere

un arto; perdere un figlio è come

perdere un polmone.

Parole di una donna vedova e in lutto per un figlio

(Rando T., 1991)

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SPECIFICITA’ DEL LUTTO GENITORIALE

Il lutto genitoriale richiede un modello esplicativo diverso rispetto ad altri tipi di lutto e criteri distinti per identificare il lutto complicato o patologie di altra natura.

Reazioni che sarebbero giudicate atipiche o patologiche nel caso di altre perdite risultano normali e comuni nel caso di morte di un figlio.

(Rando T., 1991)

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Il Servizio di Psicologia:

supporto psicologico al lutto

Il servizio di Psicologia, alla luce dell’intrinseca

difficoltà del lutto genitoriale, rivolge gli interventi di

sostegno al lutto a tutti i genitori cui muore un figlio,

secondo un’ottica di prevenzione primaria.

Un intervento di supporto

psicoterapeutico ad un lutto così

naturalmente difficile e

complesso può evitare la

medicalizzazione del dolore e lo

sviluppo di franchi quadri

psicopatologici. (Guarino, 2006)

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Perché il gruppo

Il gruppo come:

spazio per CONDIVDERE con altri genitori le proprie esperienze e le emozioni ad esse legate, così difficilmente condivisibili con chi non le ha vissute.

spazio per il DOLORE, che viene accolto, senza mai negarlo, ma riconoscendolo pienamente.

SPAZIO RELAZIONALE che i genitori possono utilizzare per costruire nel mondo interno un proprio spazio mentale per il contenimento e l'elaborazione delle emozioni (Roccato P., 1995).

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Il gruppo nasce come strumento di ELABORAZIONE.

Si differenzia da un gruppo di mutuo e auto aiuto in

quanto condotto da due terapeuti: l’obiettivo è

lavorare per riconoscere ed elaborare le proprie

emozioni e i propri sentimenti allo scopo di integrarli

e dargli un significato.

Perché il gruppo

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Modalità di presentazione ai genitori

Colloquio di coppia o individuale con la psicologa

del reparto e consegna di materiale informativo.

Criteri di esclusione: in presenza di sintomi psichici

fortemente invalidanti, ove pertanto l’intervento di

gruppo diventa inappropriato, si propone un

intervento psicoterapeutico individuale o di coppia.

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Percorso di

sostegno

psicologico alle

famiglie in lutto

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.

Che cos’è il percorso di sostegno al lutto

Si tratta di un’attività di assistenza e supporto psicologico rivolto

alle famiglie che si trovano ad affrontare la morte di un figlio

causa una malattia oncologica.

Da chi è promosso il progetto

Il percorso di sostegno al lutto è nato dalla collaborazione tra

ASEOP (Associazione per il Sostegno all’Ematologia e Oncologia

Pediatrica), il Settore Psicosociale e il reparto di Pediatria ad

indirizzo oncoematologico del Dipartimento Materno-Infantile.

Da chi è gestito

L’intervento psicologico, sia di gruppo che individuale, viene

realizzato e gestito da due psicoterapeuti, la dott.ssa Camilla

Migliozzi e il dott. Dante Comelli, che afferiscono al Settore

Psicosociale.

Cos’è il lutto

Il lutto è l’insieme delle emozioni, delle reazioni e dei

comportamenti che esprimono la sofferenza per la perdita di una

persona cara ed è un’esperienza che viene vissuta da ognuno di

noi in tempi e modi molto personali e differenti

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.

Per i genitori la morte di un figlio è un’esperienza di dolore

assolutamente profonda e molto difficile da elaborare. Per questo

motivo è importante offrire ai genitori la possibilità di accedere

ad un intervento di sostegno.

L’intervento psicologico

Obiettivo dell’intervento psicologico è aiutare le persone che

affrontano il lutto per la morte di un figlio, sostenendole come

individui, come coppia e, quando ci sono altri figli, come genitori.

A tutte le famiglie viene proposto di partecipare ad un gruppo di

sostegno psicologico per l'elaborazione del lutto. Quando

necessario, a seconda delle esigenze dei genitori, è possibile

inoltre avviare percorsi di sostegno individuale o di coppia.

L'importanza del gruppo

Nel gruppo i genitori possono trovare un “luogo” dove

confrontare le proprie esperienze e condividere le proprie

emozioni; hanno la possibilità di ascoltare e parlare con altri

genitori che hanno vissuto la stessa

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.

esperienza e lo possono fare in un contesto protetto grazie alla

conduzione di due psicoterapeuti. Partecipare al gruppo può

restituire ai genitori in lutto un senso di normalità delle proprie

reazioni e inoltre facilita il mantenimento o la ripresa di contatti

sociali in un momento in cui facilmente le famiglie tendono ad

isolarsi.

Come si accede al gruppo

Le famiglie vengono contattate telefonicamente dalla dott.ssa

Camilla Migliozzi e invitate per un primo colloquio, di coppia o

individuale, durante il quale è possibile parlare insieme

dell’iniziativa e condividerne gli obiettivi, consentendo così una più

adeguata valutazione dell’opportunità di partecipare al gruppo.

Come si svolge l’iniziativa

Gli incontri avvengono una volta al mese con durata complessiva

di un anno, per circa dieci - dodici incontri. Gli incontri hanno una

durata di un’ora e mezza ciascuno.

Il gruppo si svolgerà presso il Servizio di Psicologia, ai

Poliambulatori, Ingresso 1 (piano terra).

A chi rivolgersi per informazioni

Dott.ssa Camilla Migliozzi

Settore Psicosociale - Tel 059/4224040

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La progettazione del gruppo è stata guidata da

scelte il più possibile funzionali alle necessità delle

famiglie, tenendo in considerazione le caratteristiche

del contesto di riferimento.

Caratteristiche del gruppo

Progettazione del gruppo

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Caratteristiche del gruppo

COMPOSIZIONE:

eterogenea rispetto alla fase del lutto

NUMEROSITÀ: i partecipanti al gruppo

possono essere coppie di genitori o

singoli genitori (da un minimo di tre coppie,

o cinque singoli genitori, fino ad un massimo di

sei coppie, o dieci singoli genitori)

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STABILITA’

- Si configura come un incontro permanente nel corso del tempo: pur mantenendo la caratteristica di un gruppo aperto, ai genitori viene proposta una partecipazione continuativa della durata complessiva di un anno.

TEMPI: Il gruppo ha cadenza mensile con incontri di un’ora e mezza ciascuno.

LUOGO: Servizio di Psicologia

Caratteristiche del gruppo

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Conduzione del gruppo

CO-CONDUZIONE:

due terapeuti, uno già noto e uno non noto

ruolo reciproco dei due conduttori

TECNICA DI CONDUZIONE ATTIVA

Interventi supportivi - di sostegno / espressivi – interpretativi

(Migone P., 1999)

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Contenuti degli incontri

TEMATIZZAZIONE EGLI INCONTRI:

Incontri tematizzati a partire dagli interventi dei partecipanti

Temi emersi da una prima analisi esplorativa del contenuto degli incontri (audio registrazione e

trascrizione verbatim)

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Contenuti degli incontri

Gli “altri”

Il “lavoro” del lutto

Vissuti emotivi: rabbia, dolore, perdita di senso di sé, invidia

I fratelli

Il cambiamento e il ritorno alla normalità

Cosa succede “dopo la morte”

Ricordi

Come funziona il gruppo

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Contenuti degli incontri: “GLI ALTRI”

Condizioni del lutto nella società in cui viviamo.

Le gente scappa di fronte alla morte e al dolore.

Il tema del non essere capiti dalle “persone fuori”.

Il comportamento degli altri: le pugnalate alle spalle, la

divisione tra buoni e cattivi.

Isolamento e solitudine durante il periodo della

malattia.

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Livelli di elaborazione del dolore: individuale, di coppia, di gruppo.

Rispetto per il dolore e spazio per il dolore fuori e dentro il gruppo.

Meccanismi di espressione del dolore: specificità individuale.

Il dolore inutile e il dolore utile: portare la persona dentro di sé per non

perderla.

Due momenti nel lutto: il bisogno di tenere viva la persona persa e il

bisogno di non perderla.

Specificità del lutto genitoriale: perché è intollerabile la morte del proprio

figlio.

Contenuti degli incontri: IL LAVORO DEL LUTTO

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Perdita di senso di sé – senso di vuoto.

Perdita di senso e desiderio di morire/suicidio.

Il dolore che rende ego centrati (insofferenza verso gli altri e disinteresse).

La rabbia: voglia di picchiare qualcuno.

La rabbia e le critiche.

La rabbia: differenza fra origine e bersagli.

La perdita come origine della rabbia.

Rabbia distruttiva e rabbia costruttiva.

Modalità diverse di sentire e esprimere la rabbia: rabbia fredda e rabbia calda.

L’invidia per gli altri che guariscono.

Contenuti degli incontri: VISSUTI EMOTIVI

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Effetti personali e sulla coppia della partecipazione al gruppo.

Funzioni del gruppo.

Differenze all’interno del gruppo, tra famiglie e nelle coppie.

Il tema del “tempo” (disomogeneità all’interno del gruppo).

I terapeuti nel gruppo.

Il senso del gruppo: “scopo del gruppo è uscire dal gruppo”.

Entrata di nuovi genitori nel gruppo.

Contenuti degli incontri: IL GRUPPO

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Come cambiano nel tempo le capacità integrative rispetto al tema della perdita? Ipotesi di osservazione e confronto nel tempo degli indici conversazionali.

Come vivono i genitori l’esperienza del gruppo? Analisi qualitativa: attraverso interviste in profondità rivolte ai singoli partecipanti sull’esperienza condotta.

Linee di sviluppo e di ricerca

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Bibliografia

De Vries, B., Dalla Lana, R. e Falck, V. T. (1994). Parental bereavement over the life

course : a theoretical intersection and empirical review. Omega: Journal of Death and

Dying, 29 (1), 47-69.

Guarino, A. (2006). Psiconcologia dell'età evolutiva : la psicologia nelle cure dei bambini

malati di cancro. Torino: Centro studi Erickson.

Klass, D. (1993) The inner representations of the dead child and the worldviews of

bereaved parents. Omega: Journal of Death and Dying, 26 (4), 255-272.

Migone, P. (1999). La "psicoterapia focalizzata sul transfert" di Kernberg per i

borderline: in che senso si può definire autenticamente psicoanalitica. Il Ruolo

Terapeutico, 82, 54-61.

Parkes, C. M. (1980). Il lutto: studi sul cordoglio negli adulti. Milano: Feltrinelli.

Rando, T.A. (1991). Parental loss of a child. Champaign, IL: Research Press.

Roccato P. (1995). L'incapacità di elaborare il lutto come conseguenza di un inadeguato

apprendimento della gestione delle emozioni. Conference "L'esperienza depressiva tra

sofferenza e conflittualità“, San Maurizio Canavese (Torino).

Turner, R. H. (1970). Family interaction. New York: John Wiley and Sons.

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Contatti

Camilla Migliozzi

Servizio di Psicologia - Pediatria ad indirizzo oncoematologico

Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena Policlinico

[email protected]