Bron|Broen: la materializzazione dei confini

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Bron|Broen: la materializzazione dei confini ANALISI DI UN PRODOTTO DELLA CULTURA POPOLARE IN CHIAVE GEOPOLITICA CRITICA Elena Colli – Modulo: Geopolitica, Prof.ssa Elena Dell’Agnese – LM in Sociologia, Università degli Studi Milano - Bicocca

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Bron|Broen: la materializzazione dei confiniANALISI DI UN PRODOTTO DELLA CULTURA POPOLARE IN CHIAVE GEOPOLITICA CRITICA

Elena Colli – Modulo: Geopolitica, Prof.ssa Elena Dell’Agnese – LM in Sociologia, Università degli Studi Milano - Bicocca

La serie Serie TV coprodotta dalle TV nazionali svedese e danese, ideata da Hans Rosenfeldt nel 2011

Genere: Scandinoir

Pilot: il cadavere di una donna viene rinvenuto sul ponte di Oresund, che collega Svezia e Danimarca, precisamente sulla linea di confine che separa i due paesi. L’ispettore danese Martin Rohde e la svedese Saga Norèn saranno dunque costretti a condividere la giurisdizione del caso e a collaborare per l’identificazione del responsabile.

Tutto è duale: due protagonisti, due nazioni, due lingue, due giurisdizioni, due sistemi di polizia, due culture

I diritti della serie sono stati acquistati da diversi paesi, e si contano già due remake: The Bridge (USA – Messico) e The Tunnel (UK –Francia)

La questione linguistica Nella serie ogni personaggio parla la propria lingua, viene compreso e comprende la lingua dell’altro, a parte rari episodi

Code switching: il nome della protagonista Saga viene pronunciato in modo diverso in base a dove si trovano.

Questo rispecchia la realtà?

Sì: norvegesi, danesi e svedesi riescono mutualmente a comprendersi e spesso conversano mantenendo la propria lingua madre, seppure il danese risulti meno comprensibile per gli svedesi di quanto sia lo svedese per i danesi

È comune indicare lo svedese e il norvegese come idiomi più musicali, mentre il danese come privo di accento

Stop talking with your mouth full of potato!

Nobody understands what you’re saying!

Mumble gumble wuble mumble

kumble gumlegumle…

- Il tuo nome?- Martin- …poi?- Rohde.- Roh…??- R-O-H-D-E

Incomprensioni

I personaggi

Svezia: Saga Norèn

Razionale, metodica, impeccabile, seriosa.

Donna single e indipendente, intelligenza sopra la media, detective eccezionale, ma completamente priva di senso dell’humor e capacità relazionali (presunta forma di autismo).

Tendono a impersonificare le rispettive nazioni:

Danimarca: Martin Rohde

Bonario, edonista, «pasticcione».

È l'opposto di Saga: padre di famiglia, incline ai vizi e alle passioni, burlone ed estroverso. I suoi metodi sono esattamente l'opposto di quelli della collega, si basa sull’istinto e sull’improvvisazione.

Riflette le differenze in generale tra i metodi di lavoro danesi e svedesi (questi ultimi più meticolosi, con figure specializzate per ogni competenza, osservatori rigidi dell’etica del lavoro, hard workers)

Malmo Copenhagen

Il vero protagonista: Øresundbron

Continuamente attraversato nella serie per passare da una stazione di polizia all’altra, da un caso all’altro. Rappresenta la ciclicità della serie (prima e ultima scena)

Simbolo di cooperazione transnazionale di tipo nazionale (Schengen) e locale (Euroregione: associazione di autorità locali e regionali di differenti stati UE)

Costruzione nel 2000 in contrapposizione alla decostruzione del muro di Berlino e della cortina di ferro

La provincia di Scania faceva parte del regno di Danimarca fino al 1658

Maggiori motivi di utilizzo: pendolari SV/DK, lavoro, affitti bassi a Malmö, consumo.

Fare geopolitica critica: analisi della serie

Semiologia del paesaggio: la rappresentazione noir delle città

Rappresentazione della trappola territoriale: bordering, othering e… un-believing?

Rappresentazione del genere

Audience e remakes

Landscape: semiologia del paesaggio

Accentuazione del lato noir delle due città

Timelapse photography Vaste inquadrature Paesaggi vasti, cupi,

alienanti Periferie industriali Simboli nel buio: la

«sirenetta» di Copenhagene il «Turning Torso» di Malmö

Costruire la trappola territoriale

BORDERING, OTHERING, BELIEVING

BorderingI confini fungono da delimitatori di una presunta omogeneità culturale:

Determinano inclusione/esclusione

Delimitano applicabilità leggi, regolano i meccanismi di solidarietà e sicurezza

In Bron|Broen il confine è statale, linguistico, fisico: rappresentato da un’infrastruttura che lo attraversa, e addirittura impersonificato nel cadavere diviso in due (letteralmente) da esso:

OtheringL’interiorizzazione di questi confini porta a:

- Semplificazione della complessità dell’altro tramite stereotipi

- Espressione delle differenze in termini di superiorità/inferiorità

Esiste una base storica di questa rivalità?

- Svezia, Norvegia, Danimarca facevano parte di un unico regno (Kalmar Union, 1319 – 1523)

- 1523 ribellione svedese e uscita dal regno: indipendenza dalla Kalmar Union

- Danimarca e Norvegia rimangono unite sotto lo stesso regno fino alle guerre napoleoniche del 1817 che costringono il Re a cedere la Norvegia alla Svezia.

Ancora oggi, i norvegesi definiscono i cugini svedesi estremamente razionali, arroganti e prepotenti

I danesi sono i cugini di città più amichevoli, edonisti e gioviali

I riscontri dell’othering nel senso comune

Le descrizioni più veritiere e approfondite di questa rivalità si possono riscontrare nei prodotti di cultura popolare come vignette satiriche e siti umoristici come “UnCyclopedia”, così come nei commenti di social network e forum, spietati ed esplicativi al punto giusto, esattamente come il senso comune comanda.

It should be noted the Swedish theory on Danish language, that is sounds like throwing

up, is not even admitted by the Danes. The Swedes think this is an obvious case of

alcoholics denial of truth. Though the Danes believe the Swedes are just not

drunk enough to see the epicness of the Danish language.

Believing… o Un-believing?Believing: quando gli stereotipi diventano parte del senso comune e della percezione della realtà come naturale e data per scontata

Che ruolo ha Bron|Broen (e produzioni simili) in questo passaggio?

La forzatura di stereotipi (e la materializzazione violenta del confine) cerca in di innescare nel telespettatore un processo di… un-believing

Esplicitando stereotipi umani e geografici, ha spazio per capovolgere in modo più implicito altri stereotipi non legati ai confini spaziali: es. rappresentazione del genere

Questioni di genere: capovolgimento degli stereotipi

Il personaggio forte è femminile:

Vive sola, non sente il bisogno di una relazione fissa (sesso occasionale)

Non sente il bisogno della maternità

Auto da collezione, guida sportiva

Nessun pudore nel cambiarsi in ufficio davanti ai colleghi

Autoerotismo

Ma senza una «mascolinizzazione» forzata

Martin rappresenta invece il capovolgimento del «maschio alfa»:

Manca di autocontrollo (5 figli da 3 mogli)

Impulsivo, emotivo, cede alle emozioni anche in ambito lavorativo

Vasectomia: il controllo delle nascite non viene addossato alla donna

Rappresentazione dell’uomo che trasmette empatia per la sua normalità e le sue debolezze.

Morale?Il protagonista non è più il confine geografico e umano tra Svezia e Danimarca, ma proprio il suo superamento:

Il nuovo «ponte» protagonista è quello che si crea tra i due personaggi, che diventano permeabili e in questo modo ottengono il successo dell’indagine (e arricchimento personale)

Saga impara da Martin ad integrarsi nella società, a provare pietà, tatto ed empatia, ad abbattere il suomuro emozionale e tentare una relazione sentimentale

Martin sarà costretto ad affrontare le conseguenzedel suo agire irresponsabile, e imparerà da Saga ilsenso del dovere, le responsabilità verso la famiglia, l’importanza della lealtà

Abbattimento del muro per salvare una vittima: muro psicologico/muro di Berlino

Audience e remakes: la caccia al ponte

La serie è stata ben accolta sia dalla critica che dal pubblico (Facebook, IMDb)

Partecipazione del pubblico alla costruzione narrativa (es. Lost); creazione di un fandom

Tra i diversi confini nazionali è scattata la «caccia» al proprio Oresundbron: il Tunnel della Manica, BOTA Bridge (Bridge Of The Americans) per dare spazio alla propria versione del conflitto culturale e linguistico transfrontaliero (con annessi stereotipi, molto più accentuati nei remakes)

Conclusioni

Gli stereotipi parlano di noi e dei nostri orizzonti di senso quotidiani, la loro esasperazione fa sì che essi vengano messi in discussione e rielaborati

La materializzazione dei confini, che passa anche da immagini forti (il cadavere diviso in due parti) aiuta a comprendere l’artificialità di quei confini che crediamo naturali

La decostruzione di questi confini rappresentati sugli schermi permettono la trasposizione nella realtà di quei «ponti» simbolici

Giocare sugli stereotipi e sui conflitti tra vicini si è dimostrata essere una formula di successo:

Bibliografia e sitografiaAgnew, J., Muscarà, L. (2007). Fare geografia politica. Milano: Franco Angeli.

Amato, F., Dell’Agnese, E. (a cura di) (2014). Schermi americani. Geografia e geopolitica degli Stati Uniti nelle serie televisive. Milano: Unicopli.

Dell’Agnese, E. (2005). Geografia politica critica. Milano: Guerini.

Dell’Agnese, E. (2009). Paesaggi ed eroi: cinema, nazione, geopolitica. Torino: Utet.

Mamadouh, V. (2014). Borders lost in translation? Bridging borders and languages in televised fictions: Bron/Broen (The Bridge); The Bridge‐America; The Tunnel. Association Borderlands Studies, First World Conference. 9-13 June 2014, St. Petersburg.

Danish Agency for Culture: http://www.kulturstyrelsen.dk/english/

Language Door: http://www.languagedoor.com/

IMDb: http://www.imdb.com/

Pagina Facebook Bron|Broen: https://www.facebook.com/BronBroen

Oresundbron Portal: http://www.oresundsbron.com/