Bolzano nel Medioevo

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BOLZANO NEL MEDIOEVO

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BOLZANO NELMEDIOEVO

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Una giornata nella Bolzano medioevale

Le condizioni di vita nel medioevo erano molto difficili: per procurarsi l'acqua bisognava raggiungere il pozzo ed aspettare il proprio turno, per provvedere all'igiene personale ci si accontentava di acqua già utilizzata da altri, per accendere il fuoco, occorreva maestria e pazienza, per questo si tentava di tenerlo acceso più a lungo possibile, infine le case erano piccole e poco pulite.

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La NotteLa notte era piena di pericoli. Le strade non erano illuminate, se non da piccoli lumini agli incroci con altre vie, sotto alle raffigurazioni dei santi. I lumini erano gli unici riferimenti per i viandanti e per i malfattori. Molti statuti comunali vietavano la circolazione nelle strade durante le ore notturne ad eccezione di casi straordinari come l'urgente necessità di un dottore.

La notte nel medioevo,Da Stronghold 3: ritorno al Medioevo

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La Mattina

Una piazza medievale, Da architettura ad Alghero

La giornata nel medioevo iniziava verso le nostre sei di mattina, annunciate dal suonare delle campane della chiesa. Gran parte dei cittadini andava a messa prima di fare colazione e di aprire i negozi. Durante la mattinata le donne si occupavano dell'educazione dei figli e di procurare acqua e cibo.

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Il Mezzogiorno

Pranzo medievale, Da donne in quota

Sei ore dopo il primo rintocco, il suono delle campane annunciava l'ora sesta (le nostre 12) cioè l'ora in cui si smetteva la propria attività. Indipendentemente dalla ricchezza della famiglia il pranzo era sempre molto abbondante e dopo di esso si usava riposare. Ancora oggi il termine ”siesta” che indica il riposo pomeridiano deriva dal nome del pranzo medievale. Dopo la siesta si tornava al lavoro.

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La sera

Locanda, Da roberto tacchino blogspot

La cena era quasi sempre leggera, spesso composta unicamente da verdure e veniva consumata verso le nostre sei e mezza di sera. La maggior parte delle persone dopo la cena andava a dormire, ma c'era anche chi preferiva raggiungere una locanda e passare la serata a giocare a dadi.

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LESTRUTTURE

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Le case

Le case guardano sulla via con una stretta facciata e si estendono in profondità (la facciata era larga 5 m, mentre l'edificio era lungo oltre 50 m).Le case consistono in un unico corpo, diviso orizzontalmente in tre spazi: il pianterreno in muratura, il primo piano e l'ultimo piano in legno. Il piano terra ospita l'attività lavorativa, sul retro si trovano i magazzini, quindi un cortile o un giardino.

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Le mura

Ogni città era chiusa da una cerchia di alte mura, lungo le quali si aprivano alcune grandi porte fortificate. Sopra alle mura spiccavano da lontano le torri e i campanili, sorti all'interno della città. Le mura e le porte venivano costruite per ragioni difensive.

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Le mura

Tra le case serrate e compatte della città di Bolzano, perpendicolarmente alla Via Portici, si aprivano vicoli di collegamento con le attuali Via Streiter e Via Argentieri,

lungo le quali correva ad anello la cinta muraria. Distrutte nel 1277 dall'insaziabile Mainardo II, le mura non furono

più ricostruite. A Bolzano toccò il ruolo di polo commerciale, essenziale per gli scambi tra i due versanti

alpini.

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I portici

Sotto i portici, che avevano la funzione di esposizione della merce al riparo dalle intemperie, si svolgeva la vita dei commercianti bolzanini. Nello stesso edificio si concentravano magazzini, bottega al piano terra, abitazione ai piani alti. Oggi la via Portici è piena di negozi e gli edifici sono stati più volte ricostruiti.

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ABBIGLIAMENTO

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La moda nel Trecento

Il Trecento fu un secolo di grandi cambiamenti in ambito politico,economico e sociale.

Fu anche un periodo in cui mutarono abitudini, comportamenti e costumi.

Le persone iniziarono a portare dei mantelli con cappucci dalle punte molto lunghe (Gugeln).

Purtroppo, non abbiamo delle descrizioni precise su come si vestissero a Bolzano e nel Tirolo nel '300.

Foto: damigelle lombarde, melegnano.net

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L'abbigliamento femminile Nel corso del '300

l'abbigliamento femminile divenne gradualmente sempre più ricco e complesso.

Il tipico abito femminile aveva lo scollo rotondo, era lungo fino a terra e ornato da piccole bordure ricamate. In seguito, si diffusero abiti più morbidi, che lasciavano le spalle libere e venivano stretti sopra la vita. Avevano tutti maniche lunghe e strette, che giungevano sino al polso; potevano essere arricchite con nastri in velo o con Chiffon.

Foto: Dama con vestito tipico, Catia Mancini costumi.

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L'abbigliamento maschile

Anche gli uomini prestavano una grande importanza ai loro abiti: quello più comune era costituito da una tunica lunga per lo più fino al ginocchio, con scollo a V, maniche lunghe e aderenti e cintura alla vita.

Le gambe erano coperte da calze, mentre le scarpe erano spesso una sorta di stivaletti informi, di cuoio o stoffa.Spesso anche gli uomini portavano cappelli o cappucci sui lunghi capelli pettinati all'indietro.

Foto: uomo con vestito tipico, Catia Mancini costumi.

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Colori & Simboli

I colori degli abiti erano sgargianti più di quelli odierni: diffusi erano il verde, il rosso, il viola e il giallo (ovviamente, tutto ciò valeva per chi fosse ricco, le persone comuni invece avevano vestiti tendenti al grigio-topo, marrone).

Le decorazioni avevano una valenza simbolica; per esempio l'abito a righe oblique bianche e nere era riservato a prostitute e servi, ovvero coloro che vivevano ai margini della società.

Foto: vestito di una prostituta, Catia Mancini costumi.

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LE DONNE

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Introduzione: ”la vita delle donne nel Trecento”

Per cominciare dobbiamo tener presente che la società medievale fu decisamente una società maschile.E' difficile tener conto del punto di vista femminile del tempo, infatti, nella prima metà del Medioevo, è difficile rintracciare testimonianze di donne nelle fonti disponibili..

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I ruoli della donna

A partire dal Duecento aumentano le donne che prendono parte agli eventi intellettuali e spirituali dell'epoca e che come testatrici vedove o tutrici compaiono nei documenti notarili.Le condizioni della donna variano fortemente in base al ceto sociale. Sulla vita delle donne appartenti alle famigile dei mercanti e dei banchieri si hanno testimonianze più ampie, attraverso documenti scritti o libri di buone maniere. 

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I lavori delle donne

     La donna partecipava duramente alla vita lavorativa. Svolgevano lavori molto faticosi, per noi può sembrare semplice il gesto di accendere il fuoco o aprire un rubinetto dell'acqua, nel Medioevo al contrario comportavano molti gesti faticosi. Bisognava uscire di casa soprattutto per attingere l'acqua al pozzo.

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I divertimenti

   Le donne uscivano di casa per andare a sentire un cantastorie o un giullare che casomai si esibiva anche insieme ad animali ammaestrati.Un divertimento poteva essere anche assistere a una predica, che erano anche una forma di ammaestramento.