BIELLA IN TRANSIZIONEFARE BENE QUEL CHE SI FA un presupposto a due facce che rende difficile pensare...

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BIELLA IN TRANSIZIONE PROGETTI PER IL FUTURO POSSIBILE Enzo Rullani Venice International University, Tedis Center tLab CFMT, Milano Laboratorio Network, Venezia www.rullani.it Unione Industriale Camera di Commercio Fondazione Cassa R. 11 giugno 2015 Biella

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BIELLA IN TRANSIZIONEPROGETTI PER IL FUTURO

POSSIBILE

Enzo RullaniVenice International University, Tedis Center

tLab CFMT, Milano

Laboratorio Network, Veneziawww.rullani.it

Unione Industriale Camera di Commercio Fondazione Cassa R.

11 giugno 2015 Biella

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Un vero viaggio di scopertanon è visitare nuovi luoghima avere nuovi occhi

Marcel Proust

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IL MONDO IN RIVOLUZIONE

IMPOSSIBILE TORNARE INDIETRO

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NIENTE SARA’ PIU’ COME PRIMA

PAESI 2000 2007 2013 % PopolazioneCina 8,3 14,3 30,3 19,1India 1,7 2,8 3,0 17,5Brasile 2,0 2,6 2,8 2,8Russia 0,8 2,1 2,2 2,0BRIC totale 12,8 21,8 39,3 41,4

Stati Uniti 24,5 17,7 14,3 4,4Giappone 16,0 9,5 7,0 1,8 Germania 6,7 7,5 5,4 1,2Italia 4,2 4,5 2,6 0,9Francia 4,0 3,9 2,6 0,9UE15+Usa+J. 66,0 54.4 39,3 11,8

Corea (sud) 3,2 3,9 3,6 0,7

*Dati Global Insight, elaborazioni CSC, a prezzi e dollari costanti Quote popolazione mondiale al 2013

Quote % su produzione manifatturiera mondiale

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avere nuovi occhi

COMINCIANDO COL DARE LA RISPOSTA GIUSTA A

UNA DOMANDA DI FONDO:

CRISI O TRANSIZIONE?

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NON E’ UNA CRISI, MA UNA TRANSIZIONE

• L’idea di CRISI suggerisce un atteggiamento attendista, immaginando che sia intervenuta una malattia che prima o poi passerà: si limitano di anni e si spera nella luce in fondo al tunnel, guardando ansiosamente allo 0,1% in più o in meno come segno della svolta

• L’idea di TRANSIZIONE impone invece di avere una idea attiva di come si costruisce il del nuovo paradigma, facendo gli investimenti necessari e assumendo i rischi conseguenti

SOPRATTUTTOSE CI SI MUOVE PER LA TRANSIZIONE NON CI SI LIMITA A

DIFENDERE L’ESISTENTE, MA SI CERCA DI CATTURARE L’ENERGIA DELLE GRANDI ONDE CHE MUOVONO LA

TRASFORMAZIONE IN CORSO

La crisi in realtà è un cantiere in cui si de-costruisce il vecchio edificio e con quei materiali si ri-costruisce il nuovo

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BIELLA IN TRANSIZIONEChe cosa i Biellesi pensano della loro transizione tra il vecchio e il nuovo

L’indagine Delphi che abbiamo condotto ha cercato di fare emergere il «sentimento del futuro» di cui sono portatori i biellesi e in particolare i protagonisti operativi e i membri della società biellese intervistati:Ossia:- 11 esperti e protagonisti («saggi») sentiti direttamente e

coinvolti in una auto-valutazione incrociata (7)- 76 esponenti qualificati della società biellese intervistati per via

telefonica - una decina di discussant selezionati per valutare le prime

risultanze nel corso di un Focus

I risultati ottenuti non sono sorprendenti. Ma che fanno emergere le aspettative di parti rilevanti dell’economia e della società locale,

rendendole trasparenti, oggetto di discussione e (si spera) la base di partenza per accordi convergenti per la costruzione del futuro

possibile

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FARE BENE QUEL CHE SI FAun presupposto a due facce

che rende difficile pensare a Biella in transizione

E’ stato detto (in una delle risposte): “Il segreto (e il limite = ndr) dei biellesi: “Far bene ciò che si fa”.

Anche per questo, a Biella, immaginare insieme un futuro diverso dal presente è un esercizio difficile. In un momento di transizione, infatti “E’ necessario spogliarsi della sensazione biellese di esser infallibili nel proprio mestiere storico”

Giusto, ma l’immaginazione condivisa del futuro assomiglia per molti ad una perdita di tempo, come se già si sapesse che cosa si deve fare, e mancasse solo di passare all’azione: “Bisogna smetterla di fare analisi, in cui si masticano sempre le stesse idee, e agire”

AGIRE VA BENE: MA SE CI SI DEVE MUOVERE IN UNA DIREZIONE E’ BENE SAPERE QUALE DEVE ESSERE

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Ricordiamoci di quanto diceva SENECA

Non c’è mai vento a favoreper il marinaio che non sa qual è il suo porto

OVVERO:• Quando ci si muove nel mare in tempesta è bene non

adattarsi passivamente al vento che tira: si rischia di girare in tondo rimanendo alla fine fermi, vicino al punto in cui si è;

• Se invece si conosce il porto di arrivo, è possibile resistere ai venti contrari, quando ci sono, e - al momento giusto - alzare le vele, andando rapidamente avanti nel momento in cui arriva il vento a favore (coerente con la rotta che porta alla meta)

QUESTO E’ IL RAPPORTO GIUSTO TRA TATTICA E STRATEGIA IN CONDIZIONI DI COMPLESSITA’

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DEFINIRE INSIEME L’ORIZZONTE DEL POSSIBILEE’ LA PREMESSA DELLA CONDIVISIONE

Qual è l’orizzonte giusto per immaginare il possibile e condividerlo: la ripresa della crescita? La rottura dell’isolamento? La decrescita felice? Il voler fare legato alla nostra idea di futuro è necessario perché nelle condizioni sperimentali che stanno plasmando il mondo attuale

IL FUTURO NON SI PREVEDE, SI FA

I punti di vista possono essere tanti e diversi. Ma la loro convergenza è resa necessaria dalla esigenza di INVESTIRE e ASSUMERE RISCHI sul futuro. Non tutti lo fanno e lo faranno:- gli attendisti aspettano, e non investono;- i declinisti lo stesso.Ma il futuro di una comunità non può delegare loro la scelta di limitarsi a subire il futuro che verrà. Serve invece un’alleanza tra gli innovatori che mette insieme tante iniziative emergenti dal basso, auto-organizzate, ma che hanno bisogno della condivisione e del sostegno della comunità e delle istituzioni pubbliche

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LA CONDIVISIONE NON SIGNIFICA UNIFICARE I PROGRAMMI DI AZIONE IN UNA INIZIATIVA UNICA

• Nella turbolenza della crisi, iniziative che guardano alla transizione cercano di mettere insieme il presente (le risorse pre-esistenti, le urgenze del breve termine) con il riposizionamento competitivo del sistema biellese (e italiano), in una prospettiva di lungo termine

• non si tratta di ignorare le circostanze contingenti ma di proporre una meta di lungo termine che sia raggiungile e sostenibile

• questo significa avere una visione condivisa su cosa dovrebbe diventare la Biella del futuro e di lasciare però che ciascun progetto segua il suo percorso, adattando vele e rotta al mutare dei venti e delle urgenze

• Si tratta di mettere insieme le valutazioni che emergono dalla nostra indagine non solo sui progetti concreti, ma sul punto di vista con cui ciascuno giudica la situazione attuale e le prospettive, sia per Biella che per il sistema italiano in generale

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In Italia, la crisi iniziata nel 2008 è stata più grave che in altri paesi europei concorrenti.

Perché?(frequenza % su 76 interviste telefoniche fatte a interlocutori

selezionati)

- Classe politica inadeguata (sprechi, tasse) 55- Mancanza di un ruolo propulsivo dello Stato

(es. politica industriale) 45- Settori tradizionali e dimensioni limitate delle

imprese 20- Chiusura culturale che ostacola il

cambiamento 38 - Altro 4

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In futuro (prossimi 10-20 anni) questo gap sarà confermato?

- Sì, non prevedo riforme immediate e capillari 24- Sì, ma nel corso del tempo i problemi attuali

si possono superare 39- No, ci sarà una reazione e si avvierà un

cambiamento sostanziale 33

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La provincia di Biella ha vissuto una crisi per certi versi superiore ad altre province del

Piemonte e del Centro Nord.Perché?

- Continuità con un percorso inerziale precedente, anche per effetto del benessere conseguito 47 - Monocultura tessile e chiusura rispetto ad altri settori e all’esterno 62- Scarsa attenzione agli aspetti commerciali e di marketing associati alla produzione 30- Forza della concorrenza nei mercati internazionali che piùinteressano la provincia 21- Altro 1

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Il futuro (prossimi 10-20 anni) confermerà questo gap?

Perché?

- SI 32 - NO 21- Dipende 17

o Speriamo che ci si sveglio Se si fanno diversificazione e qualitào Se si allargano i confini del territorio praticato

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IL PROBLEMA DI FONDO• Biella soffre di una chiusura culturale ed operativa dovuta anche

al precedente successo della monocultura tessile• In passato, quando le eccellenze competitive (del tessile) si auto-

producevano all’interno del sistema, la chiusura verso il contatto esterno funzionava come una misura protettiva

• Oggi che le eccellenze da catturare o imitare emergono in primo luogo all’esterno la chiusura protettiva è diventata preclusiva

• Aprirsi è una necessità riconosciuta da tutti: ma quando ci si apre a sistemi diversi l’esito dell’operazione può essere molto diverso in rapporto alla capacità di attrazione di cui si dispone rispetto ai territori concorrenti (le altre città, le aree metropolitane di Milano e Torino, l’estero)

• Biella ha per adesso una scarsa capacità di attrazione nello scambio con l’esterno: i giovani laureati se ne vanno, specie se hanno esperienze esterne di studio o di lavoro; e anche coloro che vengono a Biella per imparare qualche specializzazione tendono a sfruttarla altrove

BISOGNA CREARE FATTORI DI ATTRAZIONE CHE RENDANO PROFICUA L’APERTURA ALL’ESTERNO = identità distintiva da

ricostruire

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COSTRUIRE IL FUTURO LUNGO PERCORSI DI ECCELLENZA: UN PROBLEMA DIFFICILE

• Il riposizionamento competitivo a lungo termine in un contesto internazionale mobile (mobilità del capitale, del lavoro e delle produzioni nelle filiere globali) richiede di sviluppare non attività qualsiasi ma attività basate su punti di eccellenza

• Queste eccellenze richiedono investimenti da fare e rischi da assunzione di rischi sulla base di condizioni di partenza favorevoli

• In alcuni casi queste condizioni esistono perché ereditate dalla storia (nel tessile, altre pre-esistenze di qualità) e allora si possono fare investimenti evolutivi che valorizzano le pre-esistenze

• in altri casi bisogna fare investimenti seminali che possono in futuro creare eccellenze locali non ancora esistenti (giovani, scuola, creatività cc.) = ma in questo caso bisogna avere capitali pazienti o risorse pubbliche che facciano leva su attori molto motivati, impegnati ad auto-valorizzare le proprie idee

• Una terza via è quella che «alza l’asticella» delle aspettative sul futuro perché mette in rete aziende complementari o enti e associazioni che forniscono regole e sostegni convergenti: la rete consente di trasformare molte idee seminali in

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IL MONDO CRESCE, MA L’ITALIA, DOPO IL 2007, ARRETRA IN MOLTI SETTORI CHIAVE, TRA CUI IL TESSILE

M O N D O I T A L I ASETTORI 2007 2013 2007 2013Elettronica 175,8 222,7 61,4 43,9Computer 152,0 181,7 6,6 0,7Macchine e appar. 140,5 160,4 102,8 68,6Apparecchi elettrici129,0 156,5 73,5 57,4Prodotti in metallo 124,8 131,2 115,6 66,1Metallurgia 144,0 168,5 110,8 90,9Chimica 134,8 155,0 102,0 84,5Alimentare 122,5 144,4 110,7 107,2Auto 137,9 154,1 90,5 47,8Tessile 118,9 139,6 79,4 51,9Abbigliamento 99,8 117,0 101,2 82,0Mobili 115,5 113,7 92,4 70,8Pelletteria 99,9 124,6 67,9 51,4………Totale manifattura 126,3 136,1 99,6 74,5

* Dati Global Insight, elaborazioni CSC, a prezzi e dollari 2005

Indice della produzione nel Mondo e in Italia (2000=100)

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Che cosa succederà in futuro all’interno della manifattura biellese?

- Il tessile riprenderà a crescere 12- Il tessile rimarrà il settore più rilevante

ma con occupazione e valore aggiunto in calo .. 39

- .. oppure stabile 9- Cresceranno altri settori manifatturieri o

dei servizi che potranno diventaresempre più importanti nel corso deltempo 46

- Altro 1

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LE COSE DA FARE: nel tessile(secondo gli intervistati)

Puntare sul tessile tecnico e nuove fibre per salute, sport, altri usi speciali

Consolidare le produzioni specializzate, di nicchia e di qualità

Arrivare al prodotto finito nelle filiere, legando la qualità del prodotto al territorio (brand, tracciabilità, made in)

Integrare la filiera nel territorio, in tutte le sue fasi, fino a valle

Rilancio del tessile usando come leva competitiva le qualità distintive delle aziende, dei lavoratori e territorio, ossia la specificità locale

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Quali settori manifatturieri, diversi dal tessile, emergeranno nel sistema

provinciale?

- Nessuno (tra i non manifatturieri) 1- Food 46

con 5 NO- Non-Food (senza specificazione) 11- Agricoltura 3- Salute/medicale 4- Nuove tecnologie 5- Meccanica e meccano-tessile 3- Edilizia, architettura design 3- Green economy 1- Artigianato 4

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Ci sarà un rilevante sviluppo di settori non manifatturieri o per iniziative innovative nel settore pubblico?

- Turismo 55 con 3 NO- Servizi per l'industria e le persone 13 con 1 NO- Salute e medicale 50 con 1 NO- Education 18- Altro 1- Tutti i settori o senza specificazione 0 con 4 NO

Ma attenzione: - SERVIZI SVOLTI DAL PUBBLICO 0 con 6 NO

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LE COSE DA FARE: negli altri settori(secondo gli intervistati)

Sviluppare il turismo nelle sue varie anime Puntare sul mix food-turismo-ambiente per collocare le

produzioni locali di birra, formaggio, vino su uno standard riconoscibile di alta qualità

Alimentare la crescita dei servizi tecnologici e innovativi, sia per le persone che per le imprese

Rispondere alla crescita della domanda di servizi alla persona collegate alla salute, alla qualità della vita e all’invecchiamento della popolazione

Migliorare l’attrattività ambientale di Biella anche per favorire le potenziali funzioni residenziali

Presidiare il neo-artigianato (tecnologico) e l’artigianato locale per i prodotti a misura e su ordinazione

Recuperare il centro cittadino come luogo di incontri, creazione e shopping dei prodotti locali

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Quali handicap dovranno essere superati nel futuro?

Monocultura tessile 24Isolamento geografico (e culturale) 66Scarsa propensione all'innovazione 41Altro 12

Cultura del lavoro 62 Know how scarsamente imitabile

, specializzato in certi campi 37Altro 16

Su quali vantaggi si potrà contare?

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Cosa cambierà dello spirito imprenditoriale e dell'organizzazione

delle aziende per superare gli handicap?

Il tipo di imprenditorialità (familiare, manageriale)e di finanza aziendale 30

L’integrazione delle imprese con fornitori, clienti e servizi della provincia 30Il grado di internazionalizzazione delle imprese

42L’uso di marchi e di reti commerciali dirette con

i clienti esterni e in particolare esteri 20La dimensione di impresa 24Le relazioni tra datori di lavoro e dipendenti 13 I rapporti con le imprese di servizi (o professionisti) provinciali regionali, nazionali o internazionali 5I rapporti con il lavoro immigrato 7

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Il risparmio medio nella provincia di Biella è molto elevato rispetto alle altre province del Piemonte e italiane. Ritiene che in futuro il risparmio sarà una

leva per la crescita locale?

Sì, come leva per la crescita 25 NO, il risparmio non viene investito 61

Sì, recuperando l'esistente (coworking,archeologia industriale...) 45

Sì, attraendo acquirenti da fuori, ancheper uso residenziale 24

No, l'edilizia si riattiverà solo in presenzadi una ripresa generale 43

Ritiene che in futuro l'edilizia sarà una leva per la crescita locale?

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Ritiene che la dotazione di servizi della provincia sia adeguata?

SI, sono sufficienti 36NO, sono carenti 41Altro 3

SI, è sufficiente 0NO, sono carenti le ferrovie e le strade 86

(soprattutto le ferrovie)NO, è carente la connessione (ADSL) 41

Ritiene che la dotazione di infrastrutture della provincia sia adeguata?

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Che tipo di uomini al vertice delle aziende alimenterà la transizione?

Imprenditori locali dotati di visione sul futuro 58Imprenditori o manager venuti da fuori 28Ricambio generazionale 34Manager (la famiglia imprenditoriale diventa finanziatore/azionista) 9Alleanze con imprenditori di altre imprese,

settori e realtà socio-economiche 49

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Che tipo di competenze e capacità saranno in particolare richieste?

Visione del futuro 58Abilità tecniche e organizzative 34Capacità di relazione con l’ambiente esterno e i mercati; comunicazione; reputazione 62Capacità finanziaria per sostenere

investimenti a lento ritorno 20Responsabilità sociale (rispetto per le

aspettative del territorio, delle aziendee persone) 36

Lungimiranza (sostenibilità di lungo termine) 32TUTTE quelle indicate 9

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Che tipo di lavoro servirà alle imprese?

La qualità del lavoro già impiegato nelleaziende e nelle attività esistentiva bene 13

Saranno impiegati in lavori nuovi i lavoratori localmente disponibili 18 Si riuscirà a creare in loco nuove competenze o attrarle dall’esterno 37 Dovrebbe cambiare il rapporto tra Scuola

(istruzione, formazione, università) e mondo del lavoro 45

TUTTE quelle indicate 1

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Cosa fare per migliorare la qualità del lavoro impiegato dalle aziende locali?

Utilizzare maggiormente i giovani 39Utilizzare maggiormente le donne 21Attrarre dall’esterno professionalità già formate (manager, professionisti, ricercatori) 28Aumentare il livello medio di istruzione della forza lavoro occupata 58Investire di più nella formazione permanente 50Consolidare i rapporti tra il sistema locale e le università e i centri di ricerca 42Alimentare la creatività della società locale 32TUTTE quelle indicate 3

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Gli agenti del cambiamentoNei prossimi 10-15 anni …

Il cambiamento sarà imposto da anonime forze di mercato o da poteri esterni 22

Alcune imprese locali potranno approfittarne, mentre altre cercheranno di conservare l’esistente 28Il cambiamento sarà promosso principalmente da singoli attori locali 20Il cambiamento sarà alimentato da un progetto condiviso su cui convergeranno diversi

attori locali 43 (questa ultima risposta è corredata da 1 NO = impossibile, e da 9

risposte, tra le 43, che auspicano si possa davvero fare)

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Quali saranno, nei prossimi anni, gli agenti del cambiamento più attivi e

rilevanti per il futuro della provincia?

Neo-imprenditori che creano nuove imprese 32Uomini nuovi che emergono all’interno delle

aziende esistenti (dalla famiglia, manager, quadri, tecnici) 42

Professionisti e imprese di servizi nei campi a maggior contenuto di innovazione(economia digitale, comunicazione, logistica, relazioni internazionali) 36

Università, centri di ricerca e sviluppo 16Giovani, designer, stilisti, operatori culturali

e neo-artigiani 25Istituzioni, associazioni, enti radicati sul

territorio 9Altri 7TUTTE quelle indicate 7

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A suo parere, la comunità locale biellese

E’ stata logorata dalla crisi .. 41.. o è ancora attiva e consapevole? 38

Regia unitaria e gioco di squadra conimprese, associazioni ed enti locali 12

Giovani e anziani insieme 4Fare cose diverse dalle solite (es. startup) 3Brand di territorio e creatività sociale 3Organizzare la formazione per i disoccupati 3

più altre risposte (con minore frequenza)

Quali percorsi possono essere utili per ri-costruire la comunità locale?

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Tra quelle esistenti in provincia, queste sono le iniziative innovative ritenute maggiormente “dotate di futuro”

(numero delle citazioni positive ricevute = *)§ SellaLab con Biella Città Digitale e Università in Banca **********

(andrebbe potenziato)§ Città Studi ********* (con alcune riserve sulla gestione attuale)§ Nuovo Ospedale ******** (se sarà ben utilizzato)§ Associazione Tessile e Salute ******* § Lilt Biella ***** (Lega Italiana Lotta contro i Tumori, sezione di Biella)§ Fondazione Pistoletto con Cittadellarte *****§ Fondazione Edo ed Elvo Tempia **** (volontariato e ricerca contro i

tumori)§ Progetto per la rivitalizzazione del centro di Biella **** § Ecomusei *** (recupero identità locale) § Tera ** (centro per la cura dei tumori infantili)§ Po.in.tex (Polo di Innovazione Tessile) **§ Laboratorio sperimentale su Turismo dello shopping e cultura

d’impresa ** § Osservatorio Biellese Beni Culturali e Paesaggio ** NOTARE: ci sono ben 15 risposte negative (su 76) sull’esistente (= non c’è nulla che sia dotato di futuro tra l’esistente)

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LE PRIORITA’ maggiormente richiamate

------------------------------------------------- METODO§ Fare sistema, creando una regia tra i diversi interessi e le diverse

idee in campo§ Mettere a punto un progetto condiviso di sviluppo a medio-

lungo termine(ma c’è anche una proposta di) Lanciare un concorso di idee per identificare e far

crescere le risorse critiche per il futuro------------------------------------------------ CONTENUTI§ Sanare il gap infrastrutturale (collegamento ferroviario, in

primis)§ Aprirsi e fare rete con l’esterno, sul piano culturale e delle

filiere produttive§ Maggiore integrazione scuola-lavoro e nuove politiche

giovanili, anche in chiave di creatività e startup§ Recuperare l’efficienza del macro-sistema (costi, tasse, regole

ecc. = in gran parte dettate da fattori esterni)§ Rinnovare la cultura industriale e procedere selettivamente

nel considerare quanto viene ereditato dal passato

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LINEE PROGETTUALI da portare avanti§ Le aziende (anche quelle tessili) devono cambiare il loro modello di business

= alcune lo stanno già facendo di loro iniziativa, altre hanno bisogno di essere sostenute nel cambiamento per:

§ Uomini – ricambio da esterno e interno, manager, successione imprenditoriale, ricercatori, sistemi metropolitani di Milano e Torino

§ Capitali investiti e rischi da condividere = nuove relazioni industriali, nuove relazioni finanziarie (progetti di collaborazione intraprendente)

§ Reti e alleanze = iniziative per avviare la reciproca conoscenza e fiducia, al fine di alzare l’asticella dei progetti competitivi

§ Potenziamento delle iniziative di innovazione già in essere (vedi in precedenza)

§ Creazione di un diverso contesto di vita e di lavoro§ ICT e servizi dell’economia immateriale (tecnologia design, stile,

progettazione, marketing, comunicazione, consulenza, studi legali ecc.) = nuova alfabetizzazione, logistica, professionisti di qualità metropolitana

§ Creatività del contesto = sapere scientifico di frontiera (tessile tecnico e tecnologie medicali) arte, cultura, divertimento

§ Riqualificazione del tessuto urbano (centro, Piazzo, vetrina per shopping experience, wellness, anziani)

§ Ricostruire una identità riconoscibile di Biella associando al tessile di qualità (possibilmente portato fino al prodotto finale, entrando in contatto col consumatore-persona) altri fattori distintivi (turistici, gastronomici, artistici, esperienziali ecc.) da far confluire in una nuova identità della Biella futura