BARBARIGO: il Magazine 2012

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B TRADIZIONE E fuTuRO 93 o a n n o arbarigo scuola secondaria di primo grado liceo classico liceo scientifico liceo musicale istituto tecnico economico 2012

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La rivista annuale con le attività dell'Istituto Barbarigo, la scuola paritaria della diiocesi di Padova. Pubblicato il 25 novembre 2012

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B

TRADIZIONEE fuTuRO 93

o

a n n o

arbarigoscuola secondaria

di primo grado

liceo classico

liceo scientifico

liceo musicale

istituto tecnicoeconomico

2012

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BARBARIGOmagazine 2012

Il Rettore 1

Come stai con la tua fede? 2

Dal Barbarigo al Brasile 4

Medie a tutto gas! 5

Licei - Scambi internazionali 6

Veloci e sicuri come una Ferrari 8

Conoscere le aziende del territorio 8

Uno scambio targato Austria 9

A Parma sulle tracce di Verdi 10

20 anni di arpe al Barbarigo 11

Per promuovere musica di qualità 12

“La mia identità tra Italia e Armenia” 13

“Ombre di Verità” 14

La geografia si studia in inglese 16

Una “classica” avventura 17

Le scuole cattoliche insieme per la sicurezza 18

Quando i treni... foravano 20

Fratelli e maestri 22

AGeSC -Un anno di novità e di iniziative 23

Flash 24

Diplomati 2012 28

Supplemento n° 1 al n° 46 della Difesa del popolo del 25 novembre 2012Direttore responsabile Guglielmo Frezza – Registrazione Tribunale di Padova del 15.6.1950 n° 37 – EEC editricePoste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB – Padova

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iL rETTorE

Scuola e famiglie:

l’unione fa la forza

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“N on perché è mio figlio, preside, però èproprio un bravo ragazzo”. “Si impe-gna e studia molto, ma l’ambiente… Io

non sono tenera con i figli, non li difendo, però i pro-fessori…”. Frasi simili costellano i dialoghi di unpreside, soprattutto quando i genitori vengono apresentare un possibile nuovo allievo, o fanno rimo-stranze per qualche difficoltà. Sarebbe strano che ungenitore non tenesse alte le quotazioni di un figlio onon ne prendesse le parti, pur sapendo che non è unmodello di studente!Sarebbe strano però anche immaginare un continuogioco delle parti o illudersi di costruire un rapportofranco e produttivo fra studente, famiglia e scuolase si giocasse a rimpiattino, si cercasse di mischiarele carte o, peggio, di ingannarsi reciprocamente. Nonè esperienza frequente, ma preferisco partire daipossibili rischi per arrivare ai traguardi da condivi-dere.Una scuola come il Barbarigo pone tra i propri capo-saldi la collaborazione con la famiglia, con la finalitàdi favorire la c rescita degli allievi che sono prima ditutto “figli”: e quindi non può e non vuole sostituirsiai compiti e alle responsabilità dei genitori. Nel PEI(progetto educativo d’istituto) è scritto: “I genitorisono i primi e principali educatori dei propri figli:questo loro compito è inalienabile e non delegabile. Igenitori che iscrivono i figli al Barbarigo accolgono ivalori ispiratori del Collegio e si impegnano a ricer-carne il significato insieme con i propri figli; condivi-dono la missione educativa con i docenti, nel rispet-to della diversità dei compiti e delle responsabilità. Il‘patto’ tra scuola e famiglia si fonda sulla fiducia re-ciproca, sulla disponibilità al dialogo e sulla coeren-za tra scelte e comportamenti, per realizzare il comu-ne obiettivo educativo in un clima sereno di lavoro edi crescita”. C’è da fare per tutti, no?Il POF (Piano dell’offerta formativa) aggiunge: “Vie-ne perseguito innanzitutto un clima positivo di rela-zioni scuola-famiglia, fatto di trasparenza e vicinan-

za reciproca, di comunicazioni frequenti e disponibi-lità al confronto educativo, con particolare attenzio-ne e tempestività nelle situazioni più problematichee potenzialmente a rischio”. E poi si elencano glistrumenti utili per questo fine: il libretto scolasticodi ogni alunno; il pieghevole dei voti conseguiti (al-meno finché resterà in vigore, in quanto potrà risul-tare “superato” dal registro elettronico); le griglie divalutazione delle prove scritte e orali; gli incontridocenti-genitori, sia quelli fissati nei tempi e orariprevisti sia quelli occasionati da situazioni particola-ri cui genitori o docenti vogliono subito porre mano;il sito web dell’istituto e Didanet per conoscere l’at-tività didattica svolta, gli appuntamenti programma-ti, le notizie che riguardano scuola e alunni (voti in-clusi); il numero diretto e “dedicato” (049.8246933)per dare tempestivamente informazioni su assenze egiustificazioni; le comunicazioni “dematerializza-te”, via mail, per rendere sempre più veloce e traspa-rente il rapporto della scuola con le famiglie, attivan-do una circolazione di idee tra i genitori stessi; glistrumenti di partecipazione scolastica, cioè gli orga-nismi collegiali previsti dalla legge (consigli di classeordinari, consiglio d’istituto, assemblee, organi digaranzia, ecc...). Per chi vuole essere informato, par-tecipare, offrire un contributo d’idee e di tempo, lestrade non mancano. Ricordo, infine, l’attività e le proposte dell’AGeSC,“finalizzate a rendere i genitori più inseriti nellascuola e propositivi nel contesto sociale non sempreattento alle ragioni della scuola e della scuola parita-ria in particolare” (dal POF). Le tre serate formativesvolte in ottobre, con molta soddisfazione dei pre-senti, sono state illuminanti per il dialogo e la comu-nicazione tra genitori e figli adolescenti.Genitori, grazie della fiducia nell’affidarci i vostri fi-gli! Grazie della collaborazione perché la vita scola-stica sia sempre più serena, efficace per la formazio-ne dei ragazzi, utile per la società.

don Cesare Contarini

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L a comunità scolastica delBarbarigo si è rimessa inmovimento, arricchita da

tanti volti nuovi e dai “talenti”già in parte conosciuti di chi, daqualche anno, frequenta la nostrascuola. Proprio la parabola dei ta-lenti narrata da Gesù ai suoi di-scepoli (Lc 19, 12-27 e Mt 25, 14-30) e il conseguente invito delpreside a che ciascun membrodella nostra comunità abbia a sco-prire i propri talenti, per “metterlia frutto” per sé e per gli altri, han-no fatto da sfondo all’aperturadel nuovo anno e, speriamo, di-ventino l’impegno da tutti condi-viso verso la piena realizzazionedi ciascuno, in una prospettiva dicrescita della persona e di scoper-ta del proprio domani. Il nostrotempo ha più che mai bisogno dipersone “positive” che guardanoal presente e al futuro non conrassegnazione ma con la consape-volezza che rendere migliore ilnostro paese, il mondo intero, di-pende anche da ciascuno di noi.

Penso sia importante, nell’ambitodi una scuola cattolica, lasciarciinterpellare e provocare da alcunedomande: ad esempio su che cosasia per noi la fede, quali siano icontenuti del nostro credere e so-prattutto verso Chi noi diciamodi avere fede; infine su quali rica-dute la fede, ricevuta dalla Chiesa

e dalla famiglia, abbia ancora sul-la nostra vita, sulle nostre sceltequotidiane, sulle nostre azioni…Sono domande che interpellanotutti e, richiedendo una rispostapersonale, lasciano spazio alla li-bertà e alla responsabilità di cia-scuno.Spesso, nei dialoghi personali o inclasse, mi vien spontaneo chiede-re ai nostri ragazzi e ai genitoriche incontro: «perché la scelta diquesta scuola?». Poche, per nondire pochissime volte mi sonosentito rispondere «perché, insie-me a una solida preparazione e aun accompagnamento personaleattento alle mie (o di mio figlio)caratteristiche, scorgo in essa unambiente che mi permette di ma-turare anche nella fede, facendoemergere i dubbi, le domande, ledifficoltà, nella disponibilità a cer-care le risposte». Eppure questo è

L’aniMaTorE SPiriTUaLE

Come stai con la tua fede?

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ad esempio il senso dell’ora di re-ligione curricolare, così come del-la presenza di uno o più sacerdotia disposizione di chi abita e vivela scuola. Questo in ultima istan-za è il senso di una scuola cattoli-ca che guarda a tutta la persona ericonosce come costitutiva di essala dimensione trascendente, l’a-pertura all’incontro con l’Altro, lospazio ospitale per un Dio che sirivela e si fa incontro all’uomo.

Cogliere la fede non come anta-gonista alla ragione, ma come ul-teriore via che insieme alla ragio-ne sonda e cerca di penetrare ilmistero della Verità, che per il cri-stiano si è data in Gesù: questa èla sfida grande che ci viene posta.Mi piacerebbe che tanti giovani,davvero “in gamba” come quelliche frequentano il Barbarigo,avessero il coraggio e l’entusia-smo di coglierla, non per combat-tere qualcuno o per proteggercidietro a muri più o meno solidi,ma per farci compagni di strada,soprattutto di chi oggi sembraaver perso la voglia di trovaresenso alla propria vita e alle pro-prie azioni. Mi ha colpito moltol’immagine usata dal Papa nel di-scorso dell’11 ottobre scorso,quando ha invitato a riscoprire la

fede quale unico strumento persuperare i deserti di oggi… il de-serto, da luogo affascinante di ri-tiro e di meditazione, di avventu-ra e stupore, oggi è tornato ad es-sere metafora di tante vite aride einospitali, dove si va avanti a for-za di miraggi e si cercano oasi ar-tificiali più vuote delle immensedistese di sabbia bruciate dal sole.La pretesa di “bastare a noi stes-si”, l’arroganza di “fare da soli”,rischia di guastare non solo la no-stra spiritualità, ma anche le no-stre relazioni e il nostro modo distare al mondo. Ma c’è ancora la possibilità e lospazio per riappropriarci delle co-se belle della vita e del gusto di vi-vere? Come no! Ce lo ha ricordatoanche il nostro Vescovo Antonionella lettera che ha consegnato al-la diocesi il 13 ottobre aprendol’anno pastorale, la quale contieneanche due bellissimi messaggi, ri-volti uno alle famiglie e uno aigiovani. Con alcune classi ne ab-biamo letto qualche passo, maspero che a tutti verrà voglia diascoltare che cosa il successore disan Gregorio Barbarigo ha volutodirci in questa preziosa occasione.

Vorrei concludere con un pensieroche mi accompagna in questi gior-

ni e che vorrebbe essere anche unauspicio: perché la fede non restiuna semplice idea o un atteggia-mento “sentimentale” dobbiamoimparare a “prenderci cura” del-la nostra fede e anche di quelladi chi ci vive accanto, con delica-tezza e discrezione, magari chie-dendoci soltanto: «ehi, come staicon la tua fede?». Chissà che que-sta domanda risuoni spesso du-rante quest’anno, tra i corridoi e ilgiardino della nostra scuola! Pertutto l’anno!

don Lorenzo Celi

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Don Luigi Turato, 35 an-ni da Taggì di Sotto, dasette anni docente di

religione al Barbarigo, partemissionario in Brasile. La vegliad’invio si è tenuta lo scorso 19ottobre al Duomo, alla presenzadel vescovo Mattiazzo: la desti-nazione è Duque de Caxias, do-ve servirà come fidei donum (let-teralmente “dono di fede”, dettodei presbiteri e dei laici tempo-raneamente distaccati pressoun’altra diocesi). «Andare inmissione è una scelta che è ma-turata poco a poco» raccontadon Luigi: «Avevo cominciato aconsiderarla quando ero in se-minario; poi la primavera scorsail vescovo ha chiesto la disponi-bilità di una persona che andas-se ad aiutare in Brasile don Mat-teo Fornasiero, anche lui pado-vano. Dopo una riflessione diqualche giorno ho deciso di of-frirmi». Oggi il biglietto è prenotato, edai primi di dicembre don Luigivivrà la sua esperienza a NossaSenhora de Fátima: una parroc-chia di periferia in una megalo-poli, quella di Rio de Janeiro,che conta circa 10 milioni di abi-tanti. Una realtà nuova, diversae difficile, formata da 17 comu-nità distinte, in parte in zone difavelas. 150.000 persone – piùdella diocesi di Chioggia – e ap-pena due preti; poco meno dellametà degli abitanti si dichiaranocattolici, gli altri aderiscono aimovimenti “evangelici“ che inquesto periodo stanno prolife-rando un po’ dappertutto in Su-

damerica. Insomma, c’è moltoda fare: «Mi accosto a quest’e-sperienza con trepidazione – ri-prende don Luigi – ma anchecon grande curiosità e il deside-rio di incontrare persone, cultu-re e situazioni nuove. Di vederecome si può vivere il Vangelo incondizioni così diverse dalle no-stre». Un approccio influenzato anchedagli anni trascorsi al Barbarigo:«Qui innanzitutto ho imparatoche… non si è mai finito di im-parare: nemmeno quando seiprofessore. Oggi sento di volerstare soprattutto con i poveri, e

penso che parte di questa curio-sità derivi proprio dall’esperien-za in questo Istituto». Un’esperienza che don Luigiporterà con sé anche nella nuo-va avventura che sta vivendo:«Questi sette anni al Barbarigosono stati una grande opportu-nità, soprattutto di incontro coni ragazzi, con gli altri insegnantie con il personale, con cui è sta-to bello lavorare insieme. Ricor-do i dialoghi e i confronti inclasse: a volte si andava anche aldi fuori dell’ambito dell’ora direligione in senso stretto, ma al-la fine si tornava sempre a que-stioni forti come la fede, la vita ei valori, magari continuando aparlare anche in cortile, dopo iltermine della lezione. Scambimagari a volte un po’ vivaci, masempre onesti». Per restare in contatto con donLuigi, scrivetegli!

[email protected]

Don LUigi TUraTo MiSSionario FIDEI DONUM

Dal Barbarigo al Brasile

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ScUoLa SEconDaria Di PriMo graDo

Medie a tutto gas!

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Ancora sul podio con Mind Lab

Lo scorso 19 maggio a Padova, nella prestigiosacornice del Palazzo della Ragione, i ragazzi del

Barbarigo (Nicola Campolucci, Giorgio Mazzucato,Laura Chiara Boscato e Lisa Giacobazzi), guidatidalla professoressa Mariantonia Colonna Preti, do-cente di matematica e loro “trainer”, si sono piazzatial terzo posto alle olimpiadi nazionali di Mind Lab.Una nuova, grande soddisfazione, dopo il titolo na-zionale nel 2010 e il secondo posto dello scorso an-no, a pari punti con la squadra vincitrice.Mind Lab è un metodo didattico che mira a svilup-pare le capacità logiche e cognitive attraverso i gio-chi di pensiero (Dama, Abalone, Quoridor e Octi),adottato dal Barbarigo a partire dal 2008.

Gemellaggio con Brescia

L’anno scolastico 2011/12 ha visto nascere il ge-mellaggio tra le prime due classi delle Medie

del Barbarigo e la scuola Santa Dorotea di Brescia,dove insegna suor Angela Gheda, per vari anni do-cente di inglese e tedesco nel nostro istituto.I ragazzi si sono conosciuti “virtualmente” via po-sta, poi i nostri alunni hanno vissuto la visita d’istru-zione a Brescia e quindi hanno accolto i coetanei aPadova, durante la loro visita a Padova e ai Colli Eu-ganei. Incontri molto festosi e graditi a studenti edocenti! Il gemellaggio ha dato modo anche di eser-citare anche la lingua inglese, per favorire l’adesionedella scuola Santa Dorotea alla rete europea Elos, al-la quale il Barbarigo appartiene da anni. L’esperien-za continua anche nel presente anno scolastico.

Visita a Monselice

I n occasione dell’inizio del nuovo anno scolasticosi è pensato, considerata la bella esperienza del-

l’anno scorso, di proporre agli alunni un giorno spe-ciale, per inaugurare il cammino che insieme percor-reremo e affidare al Signore i nostri desideri e il no-stro impegno.Giovedì 20 settembre ci si è recati a Monselice dove,dopo una breve visita al centro storico e al monu-mentale complesso delle “Sette Chiese”, è stata cele-brata l’Eucaristia nella pieve di Santa Giustina (Duo-mo vecchio). I ragazzi e gli accompagnatori sono poistati ospiti della Scuola primaria “Sacro Cuore”, do-ve si sono incontrati con gli allievi e hanno pranzato.La partecipazione all’uscita è stata gratuita, grazieanche all’amichevole contributo dell’Agesc del Bar-barigo.

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LicEi cLaSSico E SciEnTifico

Scambi internazionali

C ielo plumbeo, neve candida e freddo sec-co: sono questi i principali fattori climaticiche hanno accolto in Norvegia, nella citta-

dina di Askim, dal 5 all’11 febbraio, la terza LiceoClassico.

Si è trattato di una vera e propria settimana interna-zionale, in cui si sono incontrati studenti provenientida 8 diversi paesi europei: Norvegia, Olanda, Spa-gna, Estonia, Slovenia, Slovacchia, Grecia e Italia.I 15 studenti del Barbarigo, accompagnati da duedocenti, hanno vissuto una fantastica settimana cheha dato loro la possibilità di venire a contatto con lacultura norvegese, in quanto hanno soggiornatopresso le rispettive famiglie ospitanti, vivendo se-condo il loro stile di vita, mangiando i loro piatti ti-pici e apprezzando le loro tradizioni, che sono stateillustrate anche da alcuni alunni norvegesi con dia-positive, canzoni e abiti locali durante la presenta-zione generale. Numerose poi sono state le attivitàche i ragazzi hanno svolto in quei giorni: dalla visitaalla città di Oslo ai tornei sportivi, dalle camminatein mezzo alla foresta ai lavori di gruppo svolti incompagnia di studenti provenienti da diversi paesieuropei. È proprio questo, infatti, uno degli scopi principalidel programma internazionale Comenius, a cui ilBarbarigo aderisce dal 2000: unire ragazzi di varienazionalità per permettere loro di crescere e matura-re. I partecipanti, inoltre, hanno potuto migliorare illoro inglese, hanno stretto amicizia con persone uni-che e hanno imparato ad adattarsi a una realtà moltodiversa da quella italiana.Ultimo ma non meno importante: la squadra delBarbarigo ha vinto il torneo di pallavolo tra le squa-dre degli 8 paesi partecipanti!

Francesco Castagna, 3a Liceo Classico

In Norvegia per imparare

I ragazzi del Barbarigo assieme ai loro colleghi norvegesi nel Vigeland Park di Oslo.

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67giorni: è questo il tempo che è passatoprima che potessimo rivedere i nostricorrispondenti norvegesi di Askim. Do-

po essere andati in Norvegia a febbraio, infatti, ab-biamo ricambiato ospitandoli per circa una setti-mana, dal 19 al 25 aprile.

La gioia naturalmente era grande; non appena so-no usciti dal pullman, provenienti dall’aeroporto,c’è stata una grande emozione. In seguito, abbia-mo preso parte al programma di scambio vero eproprio: la prima mattinata abbiamo fatto conosce-re le nostre tradizioni e la nostra cultura nostriamici norvegesi, successivamente abbiamo parteci-pato a varie attività interessanti come il workshopdi filosofia, un progetto su Andrea Palladio e alcu-ni giochi a gruppi come il quiz di cultura generale,il torneo sportivo di calcio, pallavolo e basket (incui tutti si sono battuti valorosamente!), la visitaalla biblioteca antica del Seminario.Non bisogna dimenticare le visite alla Cappella de-gli Scrovegni, a Verona, a Venezia e ai loro monu-menti più famosi come la casa di Giulietta e l’Are-na da un lato, e Piazza San Marco e il Ponte diRialto dall’altro, particolarmente apprezzati da tut-ti i ragazzi stranieri.Per quanto riguarda l’esperienza in senso globale,si può certamente affermare che è stata molto bellae fruttuosa, non solo dal punto di vista strettamen-te linguistico, ma soprattutto sotto il profilo uma-no dal momento che si sono venute a instauraresolide amicizie che ci hanno dato la possibilità dicrescere come persone, conoscere altre realtà e ap-prendere nuovi valori. Analogamente si può dire per i ragazzi della 4a

Scientifico gemellati con la scuola di Steenwijk inOlanda.

Giulio Bertolini e Matteo Fusaro, 3a Liceo Classico

A casa nostragli amici europei

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P restazioni e sicurezza de-vono per forza essere vi-sti in contrapposizione?

Se ne è parlato il 18 maggio, nelcorso di un evento organizzato aPalazzo della Ragione che hacoinvolto i ragazzi di diversi isti-tuti scolastici, tra cui il Barbarigo,la Polizia Stradale e i tecnici e i pi-loti del team Ferrari.Il cuore dell’appuntamento, de-nominato “Dai gas alla sicurezza– Ferrari Driver Academy”, è sta-to a una relazione congiunta conimportanti contributi multime-diali da parte degli agenti dellaPolstrada e dei piloti Jules Bian-chi, quest’anno terzo pilota diForce India in F1, e Brandon Mai-sano, che partecipa al campionatodi Formula 3. Sono stati trattati iprincipali temi della sicurezza

stradale con un interessante pa-rallelismo sulle attenzioni utiliz-zate in pista e quelle utilizzabili instrada.L’avventura nel mondo Ferrari ècontinuata, per i ragazzi della IIITE e IV ITC Barbarigo, il succes-sivo 22 maggio, con la visita almuseo Ferrari di Maranello: un’e-sposizione visitata ogni anno daoltre 200.000 appassionati prove-nienti da ogni parte del mondo,che raccoglie al suo interno le au-to, le immagini e i trofei che han-no scritto la storia delle Rosse. Iragazzi, accompagnati in pull-man dal rettore e dalla docenteMaria Pia Vallo, hanno potuto fa-re così un tuffo nei 60 anni di sto-ria della casa automobilistica, am-mirando dal vivo alcune delle piùbelle autovettura mai costruite.

ITE e ITC dedicano una parti-colare attenzione all’integra-zione con il territorio, aiutan-

do i ragazzi a riflettere sull’econo-mia e permettendo loro guardareda punti di vista diversi il mondoaziendale. È un esempio di que-sto approccio l’incontro del 28febbraio 2012 sul bilancio sociale,organizzato dal Centro ServizioVolontariato di Padova; i ragazzisono stati coinvolti per dare con-sigli e rivedere il bilancio socialedel CSV per il 2011.Il 12 marzo è stata la volta dellapartecipazione a una iniziativa

del Comune di Padova: la proie-zione presso il cinema teatro MPXdel documentario “È andata co-sì”, del regista Michele Angrisani.Il docu-film è dedicato alla storiadella Saimp (Società Anonima In-dustrie Meccaniche Padovane),nata nel 1941 e divenuta un’a-zienda di eccellenza nell’industriameccanica italiana e europea, pri-ma della chiusura e della realizza-zione al suo posto di un ipermer-cato. La visione è stata molto apprez-zata e ha permesso di conoscereuna realtà industriale storica di

Padova e di comprendere le vi-cende che hanno portato prima alsuccesso e poi alla decadenza diquesta grande azienda.È stata dedicata alla tematica del-la gestione del punto vendita, omarketing in store, la visita all’Ikeadi Padova dei ragazzi della classeIV Istituto Tecnico Commercialedel Barbarigo, guidati dalla do-cente Maria Pia Vallo, che ha avu-to luogo la mattina del 28 marzo.L’azienda svedese è infatti leaderriconosciuta, oltre che nel design,anche nelle strategie di advertisinginnovativo e di consumer care.

Conoscere le aziende del territorio

i.T.c. / i.T.E.

Veloci e sicuri come una ferrari

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L o scorso anno scolastico iragazzi della classe IVITC hanno vissuto per

due settimane l’indimenticabileesperienza di uno scambio cultu-rale con alcuni studenti austriaci.A ottobre, infatti, gli alunni delloStiftsgymnasium di Sankt Paul imLavanttal in Carinzia sono statiospiti dei nostri ragazzi, mentre afebbraio la nostra classe ha tra-scorso una settimana nella bellacittadina austriaca. Lo Stiftsgym-nasium è un liceo cattolico privatocon una lunga tradizione: appar-tiene al monastero dei Benedettinidi St. Paul ed è attualmente fre-quentato da circa 500 ragazzi e ra-gazze. Si tratta di una scuola mol-to rinomata in Austria: l’hannofrequentata diverse persone fa-mose tra cui politici, letterati, at-tori, giornalisti e medici. Lo scambio con gli alunni di que-sto importante istituto ha offertoai nostri ragazzi non solo la possi-bilità di vivere accanto a colleghimadrelingua per alcuni giorni,sviluppando quindi abilità comu-nicative in lingua tedesca, ma an-che l’opportunità di approfondireaspetti culturali nuovi. Durante la settimana trascorsadai ragazzi austriaci a Padova, in-fatti, sono state proposte interes-santi attività, che avevano anchelo scopo di favorire la socializza-zione tra gli alunni delle duescuole: ad esempio la caccia al te-soro per le vie di Padova, la visitaa Praglia, Arquà Petrarca e Vicen-za, la visita aziendale a un hoteldella zona termale, tornei sportivie molto altro.

I ragazzi italiani, a loro volta,hanno ricevuto un’ottima acco-glienza in Austria: pranzi e cene“luculliani” a base di specialitàdel luogo, visite a belle città comeKlagenfurt o Graz, visite azienda-li, serate eleganti…Questa esperienza è stata arric-chente anche da un punto di vistaumano. Come sempre quando siospita o si è ospitati, è richiesto

un po’ di “spirito di adattamen-to”, ma anche questo aspetto, anostro giudizio, è educativo e im-portante per la crescita dei ragaz-zi, che hanno saputo essere gene-rosi nell’accoglienza degli alunnistranieri e bravi “ambasciatori”dello “stile Barbarigo” in Austria.

Elisa Giove

i.T.c.

Uno scambio targato Austria

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LicEo MUSicaLE

A Parma sulle tracce di Verdi

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U no dei momenti più sospirati da tutti gli alunni ècertamente il viaggio d’istruzione che nel nostrocaso si è veramente fatto attendere. Dopo aver

rimandato la tanto attesa visita a causa della troppa nevedi febbraio, finalmente il 20 e 21 aprile 2012 l’intera sezio-ne del liceo musicale del Barbarigo è partita alla volta diParma e dei luoghi verdiani.Una volta giunti a Busseto, abbiamo visitato il piccolo bor-go natio di Giuseppe Verdi e il museo nazionale a lui dedi-cato, accompagnati dai nostri professori Bassi, Battan, Za-binsky, Reato e De Biaggi. Nel pomeriggio abbiamo visita-to uno dei luoghi più suggestivi dell’intera gita ovvero Vil-la Verdi a S. Agata. Qui abbiamo potuto passeggiare nelgiardino tra maestosi alberi e specchi d’acqua che creavanoun’atmosfera surreale, quasi magica; non abbiamo potutoche rimanerne incantati: dopotutto stavamo calpestando la

terra su cui camminò Giuseppe Verdi e ammirando i figlidegli alberi da lui piantati. All’interno della villa ho prova-to un’emozione unica davanti ai pianoforti su cui sono sta-te composte le grandi opere che oggi, noi studenti di un li-ceo musicale, studiamo, e credo di aver colto gli stessi sen-timenti negli sguardi dei miei compagni.Nel tardo pomeriggio ci siamo spostati a Parma, dove ave-vamo prenotato le stanze per la notte, ma prima di siste-marci nei nostri alloggi ci è stata concessa una breve visitaalla città. Ci siamo allora divisi in piccoli gruppi e ci siamodivertiti a cercar gelaterie e a guardar vetrine. Dopo cenaun’insolita e piacevolissima sorpresa della professoressaBassi ci ha portati ad aprire i festeggiamenti: siamo infattiandati al bowling, dove il divertimento è stato assicurato dauna buona dose di allegria e complicità da parte di tutti.Abbiamo ballato, scherzato e siamo stati sorpresi di scopri-re un innato talento nel gioco in alcuni compagni.Dopo questa simpatica parentesi, il giorno dopo siamo tor-

nati alla componente culturale del nostro viaggio visitandoil Teatro Farnese, il Palazzo Ducale, il Duomo, la Pilotta el’esterno del Battistero. Nel pomeriggio abbiamo avuto lafortuna di assistere allo “Stiffelio” di Verdi nel vicino Tea-tro Regio. Eravamo tutti vestiti elegantemente con un com-pleto nero, e questo ci faceva sembrare un gruppo ancorpiù unito. Una volta conclusa la rappresentazione, siamousciti dal teatro entusiasti, anche coloro che erano entratisvogliatamente avevano dovuto ricredersi nel corso dellarecita. Un velo di tristezza ha però coperto l’eccitazione delmomento: la nostra uscita era infatti giunta al termine. Sia-mo però saliti in pullman lo stesso in un clima di festa, checi ha accompagnati fino all’area di servizio dove abbiamopotuto cenare; poi la stanchezza ci ha assaliti e il sonno si èportato via più di mezzo pullman.È stata sicuramente una delle uscite più indimenticabili acui abbia partecipato, due giorni pieni di arte, buona mu-sica e soprattutto di amicizia: un viaggio che ci ha aiutati ariscoprire di essere una classe cioè un gruppo di amici checondividono esperienze e passioni.

Mariasole Colombara, Liceo Musicale

Il giorno 20 aprile tutti noi del liceo musicale siamo partitiper la visita d’istruzione: destinazione Parma. Prima tap-pa a Busseto, paese in provincia di Parma, dove, dopo unavisita del centro del paese, ci siamo fermati per pranzare.Successivamente ci siamo diretti al Museo Verdi. La visitaè stata particolarmente interessante perché ogni singolastanza rappresentava un’opera del maestro, che venivadiffusa in sottofondo durante la visita. Dopo aver ripresoil pullman ci siamo diretti a Sant’Agata per visitare la villadi Verdi. All’interno, suggestiva la stanza in cui il maestrocomponeva le sue opere e gradevole quella della consorte,con il mezzo busto che la ritrae posto di fronte al letto abaldacchino; un locale della villa era anche arredato con ilmobilio originale della camera dell’albergo dove Verdi èmorto. All’esterno, curioso vedere nell’immenso giardinola tomba del cane. A seguire ci siamo diretti a Parma doveabbiamo fatto una passeggiata nel bellissimo centro dellacittà. La giornata si è conclusa dopo cena con una diver-tentissima uscita al bowling. Il giorno dopo abbiamo visita-to il Palazzo Ducale, il Palazzo della Pilotta, l’affascinanteTeatro Farnese, il Duomo di Parma e l’esterno del Battiste-ro. Nel pomeriggio tutti al Teatro Regio per assistere all’o-pera “Stiffelio”, chiaramente di Giuseppe Verdi, direttadal maestro Battistoni. L’esecuzione è stata molto emozio-nante e sono rimasta particolarmente colpita dalla bravu-ra della soprano. Alla fine, stanchi ma molto soddisfatti,abbiamo intrapreso il viaggio di rientro. Ancora oggi houn bellissimo ricordo di questa uscita scolastica.

Mariavittoria Maschio

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L’ anno prossimo si festeggeranno i vent’anni diattività della Scuola d’arpe: una festa per leallieve, le loro famiglie e tutti coloro che in

questi anni hanno condiviso questa splendida avventu-ra. L’appuntamento è per l’11 maggio 2013 per un gran-de saggio-concerto, che sarà anche l’occasione perascoltare musiche inedite, trascritte per l’occasione daicompositori che collaborano con la Scuola. Per l’occa-sione è prevista anche la pubblicazione di un libro confoto, testimonianze e ricordi di tante persone che, permerito della Scuola, si sono in questi anni avvicinati al-l’arpa, sia nella versione classica che in quella celtica. Anni ricchi di soddisfazioni e soprattutto di frutti: co-me l’Ensemble Floriana, una delle orchestre d’arpe piùimportanti d’Europa, e la Rassegna d’arpa, che per 10anni fino al 2007 ha attirato a Padova un migliaio tra imigliori interpreti da tutto il Triveneto. Uno spazio par-ticolare verrà dato anche alle associazioni e gli enti chehanno collaborato con la Scuola e l’Ensemble: tutti iconcerti sono infatti organizzati per beneficenza. Cosìad esempio è stato per il saggio di fine anno, svoltosi il 25maggio 2012: il ricavato della serata è interamente andatoalla Cometa A.S.S.M.E. (www.cometaasmme.org), unaonlus che si occupa dello studio delle malattie metaboli-che rare.Gli ultimi mesi sono stati comunque importanti ancheper l’Ensemble Floriana, che ha anche consolidato lacollaborazione, nata nel 2010, con la Schola Cantorum diCortina: il 17 dicembre 2011 le due realtà hanno orga-nizzato insieme un meraviglioso concerto nataliziopresso la Chiesa della Steccata a Parma, in collaborazio-ne con l’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (An-di). Molto bella anche l’esibizione del giorno dopo allaRocca di Soragna: in questo caso le ragazze si sono esi-

bite in costume medievale. Dopodiché L’Ensemble peril secondo anno è stato ospitato dalla Schola, esibendosiinsieme ad essa a Cortina d’Ampezzo il 9 marzo 2012,nella cornice della basilica dei Santi Filippo e Giacomo.20 anni significa anche tempo di bilanci: «È stata unacrescita in tutti i sensi: musicale, artistica e umana» rac-conta la professoressa Maria Chiara Bassi, iniziatrice edemiurga dell’insegnamento arpistico al Barbarigo. «Inquesto tempo ho conosciuto decine di ragazze che oggisono dottoresse, manager, mamme. Le ho viste diventa-re donne, realizzate professionalmente e umanamente».Ma che valore ha oggi avvicinarsi alla musica, special-mente a uno strumento così particolare? «Saper suona-re, soprattutto in orchestra, è sempre un valore aggiun-to, qualsiasi sia il cammino professionale che si vogliaintraprendere», risponde la professoressa Bassi. «Attra-verso questo pezzo di legno stagionato con delle cordeattaccate c’è qualcosa che permette a una persona diesprimere la propria sensibilità, in modo da poter esse-re colta e apprezzata anche dagli altri». Suonare insie-me è inoltre anche un mezzo per conoscere se stessi ealtre persone: «In tutti questi anni ho visto nascere econsolidarsi tra le allieve amicizie meravigliose».

I recenti concerti dell’Ensemble Floriana

• Levico, Duomo 12/12/2011

• Parma, Chiesa di Santa Maria della Steccata 17/12/2011

• Soragna (PR), Rocca 18/12/2011

• Cortina d’Ampezzo, Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo09/03/2012

• Padova, Teatro Barbarigo 25/05/2012

• Padova, Accademia Galileiana 28/09/2012

EnSEMbLE FLORIANA - ScUoLa D’arPa

20 anni di arpe al Barbarigo

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aSSociaZionE “aMici Di Don fLoriano”

Per promuovere musica di qualità

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N asce l’associazione “Amici di don Floria-no”, per promuovere l’insegnamentodella musica e la diffusione della cultura

musicale di qualità presso tutti. La nuova realtà èil frutto della volontà dei docenti di musica che daanni lavorano al Barbarigo e si inserisce nellagrande tradizione musicale dell’Istituto. Come di-ce il nome, essa si ispira alla figura di don FlorianoRiondato, amato decano dei docenti e pioniere nelcampo della didattica musicale. Una forte vocazio-ne che ha portato alla nascita di realtà come l’En-semble Floriana e all’apertura nel 2010, primo nel-la provincia di Padova, del Liceo Musicale. I com-ponenti dell’associazione desiderano inoltre per-mettere al Barbarigo di aprirsi anche a realtà ester-ne, e in quest’ottica vanno lette anche le iniziativesoprattutto a favore dei bambini piccoli: dal corodelle voci bianche al corso di propedeutica musi-cale, fino alla sperimentazione del metodo Suzukiper violino e arpa per bambini dai 3 ai 10 anni.In particolare l’associazione intende organizzare,nel periodo che va da ottobre a giugno di ogni an-no, corsi musicali per vari strumenti: dall’arpa alcontrabbasso, dal corno alla chitarra, classica edelettrica (per un elenco completo si consiglia diconsultare il sito www.barbarigo.edu). Sarà possibilenoleggiare gli strumenti direttamente presso l’as-sociazione, e inoltre si potrà procedere all’iscrizio-ne anche in corso d’anno.

Per informazioni e iscrizioniAssociazione Musicale e culturale “Amici di Don Floriano”Tel. 346.6973949

Un coro di voci bianche al BarbarigoLe lezioni si svolgono ogni martedì alle 16.30. Il coro è direttodal giovane ma già conosciuto maestro Ignacio Vazzoler, checollabora a diverse importanti realtà canore del territorio tracui il coro “Cesare Pollini”, dove cura la preparazione vocaledi bambini e ragazzi. Il coro, rivolto a bambini e bambine tra i

5 e gli 11 an-ni, è aperto atutti gli inte-ressati ed è laprima iniziati-va della neo-nata Associa-zione musica-le e culturale“Amici di donFloriano”.

Propedeutica musicaleSi rivolge ai bambini a partire dai 3 anni, per dare loroun’educazione musicale e ritmica di base. Per questo si in-segna ai piccoli allievi come ascoltare se stessi e il mondo,a partire dal ritmo: dal battito del cuore a quello delle ma-ni, sempre con l’attenzione ai suoni della natura. Anchecanzoni e filastrocche possono essere utilizzati per stimola-re il senso del ritmo e della melodia. Nel corso degli incon-tri si alternano momenti di gioco ad altri dove è necessariauna maggiore attenzione, il tutto per rispettando la sensibi-lità e le singole specificità dei bambini. In un secondo mo-mento è previsto anche l’approccio agli strumenti, facendotesoro in particolare del metodo Suzuki, che si prefigge diinsegnare la musica ai bambini essenzialmente attraverso ilgioco. Gli incontri sono il sabato mattina dalle 10 alle 11,sotto la direzione della professoressa Sasha Zabinski, con lacollaborazione di Alessandra Sette.

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Il 17 gennaio 2012, in occasione dellaGiornata della Memoria, gli studenti deltriennio hanno incontrato la scrittrice pa-dovana Antonia Arslan. Questo è il frut-to di una sua conversazione con un no-stro studente.

Prima di leggere “La masseria delleallodole” non sapevo nulla del ge-nocidio armeno; come mai è così po-co conosciuto?Perché per un tempo di circa 70 anni, dopo la finedella prima guerra mondiale e il trattato di Losannadel 1924, il destino degli armeni è stato quello di es-sere completamente cancellati: non solo dall’esisten-za, in quanto vittime di questa tragedia, ma anchedalla memoria. Solo la terza generazione di armeni,cioè la mia (la famiglia di mio nonno è stata vittimadel genocidio), finalmente ha cominciato a racconta-re e a mettere insieme i dati, capendo che bisognavaricordare per raccontare quello che era stato.

C’è però un dato poco rassicurante: nel mondo so-lamente 21 paesi riconoscono giuridicamente il ge-nocidio degli armeni, e tra questi mancano alcuni“pezzi grossi” come Regno Unito e USA.Non è così poco rassicurante perché quindici anni face n’erano solo due o tre. Negli ultimi anni, comin-ciando dall’Italia nel 2001, seguita man mano da al-tri stati come il Vaticano con Giovanni Paolo II, sia-mo arrivati a un numero abbastanza buono. Tutta-via, come giustamente osservi, mancano dei “pezzigrossi” come USA, Regno Unito e Germania, che inqualche modo sono influenzati dalle pressioni delleambasciate turche, perché il governo turco da mol-tissimo tempo è piantato su una posizione di nega-zionismo totale, che diventa ogni anno sempre piùassurdo. Fra tre anni (nel 2015, ndr) sarà il centesi-mo anniversario della tragedia, molte manifestazio-ni sono in preparazione in tutto il mondo e la posi-zione negazionista non sarà più sostenibile. Nessunpresidente statunitense, a parte ultimamente Oba-ma, si è poi pronunciato in merito alla vicenda, pro-prio perché gli USA hanno moltissime basi militaristrategiche in Turchia.

Il negazionismo turco è solo nazionalismo oppureci sono anche interessi economici, come è capitatocon la Germania hitleriana?Buona domanda. In effetti c’è un grande spirito na-zionalista per cui sembra che toccare il governo di96 anni fa diventi un disonore per il governo attuale.

Ma c’è anche naturalmente la possi-bilità che la Turchia possa temere an-che le rivendicazioni economiche deidiscendenti degli armeni. Credo peròche più di tutto pesi l’orgoglio nazio-nale.

Se ci fossero pressioni unitarie daparte dell’UE nei confronti dellaTurchia, quali nuovi scenari potreb-bero aprirsi per gli armeni?

Sarebbe una cosa fantastica, si realizzerebbe il sognodegli armeni e di tutti i turchi che riconoscono il ge-nocidio, come molti giornalisti. E ci sarebbe quellaproficua interazione che c’è stata per secoli. Credoinfatti che questi due popoli che hanno convissutoper millenni possano continuare a convivere nellapace e nel rispetto reciproco.

Tornando ai suoi libri, le figure delle donne sonosempre molto forti: come mai?Spesso queste donne hanno dovuto tirar fuori ener-gia, capacità di organizzazione per salvare almenouna parte della loro famiglia, magari un bambino,oppure qualche testimonianza della loro cultura co-me qualche fotografia o addirittura libri manoscritti,come racconto nel Libro di Mush. C’è anche da direche le donne nella società armena del 1900 erano te-nute in grande considerazione: innanzitutto veniva-no alfabetizzate e continuavano la scuola anche finoal liceo; erano talmente importanti che alcune di lo-ro gestivano gli affari economici nel negozio o nel-l’impresa della famiglia. La grande capacità di que-ste donne è stata inoltre quella di saper ricominciareda zero dopo il genocidio; alcune infatti divennerocapaci imprenditrici negli USA.

Parlando di lei, come racconta la sua identità italia-na e armena?Fino a dieci anni fa, sapevo di essere in parte italia-na, in parte armena, era una cosa bella e piacevoleche mi faceva avere parenti in ogni parte del mon-do. Poi è scoppiato in me il desiderio, quasi una ne-cessità, di conoscere meglio questa identità, e cosìmi sono dedicata a scrivere questi romanzi (ormaisono quattro) proprio per raccontare la tragedia ar-mena e le storie che mio nonno mi raccontava sulsuo popolo e sulla sua famiglia. Le mie due identitàsono in equilibrio, diciamo che sono importanti tut-te e due.

Matteo Fusaro, 3a Liceo Classico

anTonia arSLan PEr La giornaTa DELLa MEMoria

“La mia identità tra Italia e Armenia”

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CLUB LOBACEVSkIjTEATRO

N el magazine dell’annoscorso l’articolo sull’at-tività del Club Loba-

cevskji, il circolo culturale e arti-stico del Barbarigo, si intitolavasignificativamente ...e adesso? Siera allora reduci dal grande suc-cesso dell’opera teatrale Noi...Lobacevskij (2010-2011), replicatapiù volte a Padova e in altre lo-calità, tra cui il prestigioso teatroAlexander Girardi Hall di Corti-na D’Ampezzo. I successi di pubblico e di critica(il dramma è stato anche selezio-nato come finalista al concorsonazionale di drammaturgia “InPunta di Penna”) coronavano inqualche modo un ciclo, iniziatonel 2007 con La velocità della lucee proseguito con Einstein... la vitadi un genio (2008) e Pirandelliana-mente Galileo, con un pizzico diBrecht e un po’ di Zelig (2009). Iprimi testi, firmati e messi inscena dalla “Redazione RicercaRelativa”, sottogruppo del ClubLobacevskij, avevano l’obiettivodi usare il teatro per divulgareconcetti scientifici presso unpubblico vasto. Con Noi…Loba-cevskij c’era stato un cambio dimarcia perché, a differenza delleopere precedenti, era basata suun copione fisso anziché un “ca-novaccio”, un testo di base sulquale gli attori poi possono im-provvisare.Il teatro come strumento didatti-co è uno dei percorsi più collau-dati per sperimentare con glistudenti una serie di abilità fon-damentali anche per lo studio eper la vita: la padronanza deimezzi espressivi (linguaggio, vo-ce, espressione e movimenti), il

lavoro di squadra, la compren-sione e la trasmissione dei testi.Un percorso nato soprattuttodall’impulso del professor DaRe, docente di matematica e fisi-ca presso l’Istituto e trascinatoreprima del Club Lobacevskji e poidelle attività teatrali: «Il rappor-to con il teatro è nato quasi comeun’esigenza personale, nellaquale ho coinvolto poi gli stu-denti e gli altri docenti» confer-ma “Toni” Da Re. «Un insegnan-te del resto è sempre in qualchemodo un istrione, che ha nellaclasse la sua piccola platea».Con gli ultimi lavori però la di-rezione intrapresa andava sem-pre più oltre i margini ristretti diun laboratorio teatrale scolasti-

co, e necessitava la creazione diuna realtà più stabile e coesa. So-no queste le ragioni che hannoportato nel 2012 alla creazione di“Ombre di Verità”: una nuovacompagnia teatrale amatorialestabile e indipendente. Un’asso-ciazione che ha al suo internodue anime intrecciate: un primogruppo che si riunisce settima-nalmente per parlare liberamen-te di teatro, cinema, letteratura,musica e pittura, con lo scopo diideare rappresentazioni teatrali;un secondo che si prefigge poi dimetterle in scena.E quest’anno la nuova compa-gnia ha già debuttato con un’o-pera originale: venerdì 16 no-vembre (con repliche il 17 e il 18,sempre alle 20.45 presso il teatrodel Barbarigo) è stato infatti rap-presentato Andrea. Le crepe di uncinquantenne. L’opera è firmataancora una volta da “Toni” DaRe, con la regia di Giorgia “Gi-gia” Mazzucato assistita dal pro-fessor Dino Gasparoni; interpre-ti: Luca Beccaro, Francesca Bor-tolon, Carlo Andrea Cirese, ToniDa Re, Francesco Gastaldi,Edoardo Mason, Carla Matteaz-zi, Margherita Volpin. Il copionepresenta una novità fondamen-tale: per la prima volta gli obiet-tivi “artistici” vanno al di là diquelli didattici e si racconta lastoria di un personaggio norma-le, non di uno scienziato. An-drea, il protagonista del titolo, sitrova a cinquant’anni a fare unbilancio della propria vita: in uncammino a ritroso in cui rivive ericonsidera le scelte, gli incontrie gli errori che hanno caratteriz-zato il suo cammino.

“Ombre di Verità”

…quello che le geometrie non euclidee ci insegnano è di aprire la nostra mente all’idea della possibile coesistenza di più verità fra loro contrastanti…

ADerire AllA compAgniA“ombre Di Verità”

• Associarsi è gratuito e non vincolaalla frequenza.

• Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare il professorAntonio (Toni) Da Re [email protected]

• oppure scrivere una [email protected]

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Un’opera di grande intensitàemotiva, che ancora una voltaha raccolto gli applausi dellaplatea e che nei prossimi mesisarà replicata in varie sedi (pergli aggiornamenti tenete d’oc-chio il sito del Barbarigo!). Lacompagnia intanto sta preparan-do anche un nuovo lavoro, chedovrebbe essere messo in scenain occasione della prossima gior-nata della memoria (27 gennaio2013), tratto dal romanzo episto-lare Destinatario sconosciuto, diKatherine Kressmann Taylor: lastoria dell’amicizia tra un ebreotedesco e un suo amico “aria-no”.Intanto il Club Lobacevskji ri-mane vivissimo, e il suo obietti-vo rimane sempre quello di con-tinuare ad essere un laboratorioe un incubatore di idee, dovel’incontro e la collaborazione suun piano paritario tra docenti,studenti ed ex alunni dell’Istitu-to possano dare il massimo sfo-go alla creatività dei componentie soprattutto all’apertura menta-le delle persone, anche al di fuo-ri di un programma strettamen-te scolastico. Sono un esempio di questo ap-proccio il ciclo di incontri Cogitoergo sum(us), condotti nelloscorso anno scolastico dai do-centi Garbo e Baroni, con lo sco-po di stimolare gli studenti nel-la riflessione e nella capacità diargomentazione. Per l’anno in corso le iniziativesono diverse, tra cui visite all’os-servatorio di Asiago e a diversisiti archeologici e artistici a Pa-dova, trekking, escursioni in bi-ci, Hydrospeed e Rafting.

CIASPOLATA Ok!

Chiunque fosse passato dalle partidella chiesa del Torresino sabato 11febbraio 2012 verso le 16 avrebbepotuto vederci: una ventina di per-sone, con tanto di tuta da sci e zai-ni pieni di legna, pronti per partire.In circa un’ora e mezza di viaggioin pullman abbiamo raggiuntol’altopiano di Asiago, più precisa-mente Treschè Conca e ci siamopreparati per cominciare il nostro“trekking notturno”.Nonostante fosse moltofreddo, subito dopo averiniziato il nostro cammi-no ci siamo riscaldati,riuscendo così ad ammi-rare anche il paesaggioinnevato mentre il buioscendeva su di noi. Inquasi due ore abbiamoraggiunto la cima delMonte Zovetto, dove ab-biamo acceso il fuoco emesso a scaldare i nostripanini.È stato il momento piùbello, in cui i professori rac-contavano vecchi aneddotie bevevamo un meritato thecaldo (e anche un... grappi-no dell’amicizia).Intorno alle 20.30 abbiamoripreso a camminare, questavolta attraverso un boscopiù fitto che richiedeva piùimpegno, fino ad arrivare adun’enorme distesa di neve,vicino al rifugio-ristoranteKubelek, da cui vedevamo ipaesi illuminati di Asiago,Treschè Conca, Cesuna e Gal-lio. Infine siamo scesi (perdendoci solo una volta!) e in un’ora e mez-za abbiamo raggiunto il ristorante vicino al quale ci aspettava il pull-man.È stata una bellissima esperienza, soprattutto grazie alla splendidacompagnia dei nostri professori con cui ci siamo divertiti molto. Spe-riamo che occasioni del genere si ripetano spesso!

Allegra Violante, 4a Liceo Scientifico

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I n un mondo in cui l’inglese èsempre più importante, daquest’anno l’Istituto Barbari-

go propone di affrontare, fin dalprimo anno delle Medie (SS1G), lostudio di una disciplina in linguainglese. La scelta è caduta sullageografia, particolarmente adattaa sviluppare questo modello di ap-prendimento. Perfare ciò è statoperò necessarioche le professo-resse MargheritaCoeli e RacheleBattan scrivesseroun apposito librodi testo per i ra-gazzi di classeprima, che seguis-se il curriculumitaliano, dato chenon esisteva an-cora sul mercatouno strumento diquesto genere. Èin corso di com-pletamento ancheuna seconda par-te riguardante leregioni italiane, eun fascicolo di ri-sorse per il do-cente con provedi verifica. Per lo stesso motivo, è stato decisodi proporre lo studio della geogra-fia in lingua inglese anche nellaprima superiore dei Licei. Questopercorso si inserisce nella tradizio-ne del nostro Istituto, che da tantianni propone agli studenti dellesuperiori lezioni o moduli secondola metodologia Clil (Content andLanguage Integrated Learning): l’ap-prendimento di una disciplina nonlinguistica in lingua straniera. Ciò

in anticipo rispetto alla stessa“riforma Gelmini” (Legge 240 del2010), che esige sia studiata unamateria in inglese nell’ultimo annodelle Superiori. In questo caso èstato adottato un testo della presti-giosa casa editrice inglese OxfordUniversity Press, che presentagrandi temi quali ad esempio gli

insediamenti, l’energia, il proble-ma dell’acqua, che sono gli stessiproposti dal curriculum italiano.In tutti i casi le lezioni sono tenutedalla professoressa Siobhan O’Reilly in collaborazione con la pro-fessoressa Rachele Battan, docentedi geografia per le Medie e di Geo-storia per le Superiori, e con l’ulte-riore collaborazione della profes-soressa Margherita Coeli, docentedi inglese.

LingUE STraniErE

La geografia si studia in inglese

Il Barbarigo aderisce a e-Twin-ning: un programma dell’UnioneEuropea per i gemellaggi elettroni-ci. Di fatto un sistema per i ragazziper avere pen-friends con i qualiscriversi in lingua straniera, ma an-che per fare progetti e ricerche,sempre in cooperazione con coeta-nei di paesi diversi.

Europe Day: lo scorso 9 maggio2012 i ragazzi delle Medie e delleSuperiori hanno incontrato alcunigenitori e amici residenti a Padovadi altra nazionalità dell’UnioneEuropea, con la possibilità di faredomande e dibattiti sui più svariatiargomenti: dal cibo e le vacanze atemi più impegnativi come l’am-biente, l’occupazione e l’Euro. L’in-contro è stato molto apprezzato:speriamo di ripeterlo nel 2013!

Studiare e lavorare all’estero sipuò, sfruttando una delle numero-se possibilità offerte dal Barbarigo.Una di queste è rappresentata dalprogetto ”Leonardo”: una delleproposte dell’Unione Europea chehanno lo scopo di facilitare i con-tatti tra i giovani cittadini degli sta-ti membri. Nella foto: tre diplomatidel Barbarigo, Giovanni Rossetti,Dario Schiavon e Maria FrancescaFortunato, a Londra nel 2011.

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L a nostra “avventura” cominciò all’inizio disettembre, quando i professori ci proposeroAtene per la visita d’istruzione. Noi accet-

tammo subito, entusiasti. Passarono così i giorni, fin-ché arrivò il 28 ottobre: il giorno della nostra parten-za! Inutile dire che l’emozione era grande; finalmen-te, dopo anni passati chini a leggere sui libri di testo,si prospettava anche per noi la possibilità di vederecon i nostri occhi tutto quello per cui avevamo stu-diato, e anche un po’ “sofferto”. Il primo giorno della visita è stato dedicato a passeg-giare per Atene e a individuare i luoghi che sarebbe-ro stati visitati i giorni seguenti. Il giorno successivo,abbiamo preso il pullman e dopo qualche ora siamogiunti ad Epidauro, il cui stupendo teatro è rimastotale e quale nei secoli. Accompagnati da una guidaeccezionale, la signora Maria, lo abbiamo visitato ap-profonditamente, verificando tutto ciò che avevamostudiato. Ci siamo poi recati nel sito archeologicodell’antica Micene, dove regnava in un’epoca remotail mitico re Agamennone, uno dei protagonisti dell’I-liade di Omero. È stato emozionante trovarsi in quelluogo pieno di storia, leggenda e mistero. È statosorprendente inoltre vedere di persona la famosa“Porta dei Leoni”, la cui architrave pesa più di 20tonnellate! Inutile dire che le capacità ingegneristi-che dell’epoca erano senz’altro molto sviluppate, in-dice di una cultura viva e florida. Il giorno dopo il professor Gasparoni, di formazione

archeologo, ci ha entusiasticamente guidato alla sco-perta dell’antichissima e famosissima Acropoli diAtene e del suo monumento più importante: il tem-pio di Atena Parthenos, il Partenone. Per noi quelposto ha significato tanto proprio perché rappresen-ta il passato più glorioso di Atene, luogo in cui veni-vano prese le decisioni più importanti, dove nacqueil concetto odierno di Europa, che proprio in questiultimi tempi dimentica le proprie radici. Un’espe-rienza senza dubbio indimenticabile. L’ultimo giorno abbiamo visitato il museo archeolo-gico nazionale greco, in cui è perfettamente conser-vato una parte considerevole del patrimonio artisti-co greco; tra i reperti più famosi vi è la “Maschera diAgamennone”: una maschera funeraria riccamentedecorata sulla cui attribuzione si discute tuttora. Lanostra visita non si è limitata esclusivamente allaparte archeologica, ma si è estesa anche alla partepiù moderna, come la Casa di Schliemann e il museoBenaki. Lasciare Atene per noi del liceo classico ha significa-to lasciare una parte di noi stessi ed è stato triste do-vercene andare. È stato un viaggio utile alla riscoper-ta dei luoghi che da sempre abbiamo studiato, cheha ripercorso un glorioso passato fatto di arte, filoso-fia, storia millenaria a cui siamo debitori.

Matteo Fusaro, 3a Liceo Classico

viaggio D’iSTrUZionE in grEcia

Una “classica” avventura

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S i è tenuta a Padova sabato 5maggio 2012, nell’ambito delFestival della Cittadinanza, la

festa conclusiva del progetto di rile-vanza nazionale “Persona, Cittadi-nanza e Sicurezza: un cantiere sempreaperto”. L’iniziativa è stata portataavanti dalla Sicur.Fidae: la rete di 11scuole cattoliche paritarie delle pro-vince di Padova e Venezia, con capofi-la l’Istituto Vescovile Barbarigo(www.sicurfidae.it). Sono stati partnerdella rete la Provincia di Padova, laScuola superiore Internazionale diScienze della Formazione, la Fonda-zione Girolamo Bortignon, il Comunedi Padova e il Centro Giuseppe Tonio-lo. Il progetto era stato presentato apalazzo Santo Stefano dall’assessorealle politiche giovanili della Provinciadi Padova Marzia Magagnin e dairappresentanti di varie scuole. La festa conclusiva, che ha visto lapartecipazione del vescovo di Pado-va, mons. Antonio Mattiazzo, è ini-ziata sul sagrato della Cattedrale diPadova, dove si è svolta una brevepresentazione delle attività svolte, se-guita da un’animazione per bambinidai 3 agli 11 anni; i ragazzi più gran-di, assieme ai genitori e ai docenti, sisono trasferiti nel vicino teatro MPX,dove è stato messo in scena lo spetta-colo “I Vulnerabili” di Filippo To-gnazzo.

Il progetto della Sicur.Fidae si è ag-giudicato il primo posto a livello pro-vinciale, il secondo a livello veneto,nell’ambito del concorso nazionale“Cittadinanza, Costituzione e Sicu-rezza”, bandito dal Ministero dell’I-struzione, dal Ministero del Lavoro ePolitiche Sociali e dall’Inail. L’inizia-tiva ha coinvolto 2672 studenti e 199docenti nelle province di Padova eVenezia, con l’obiettivo di far crescerenegli alunni – dalla scuola d’infanziaalla secondaria di secondo grado – lacultura della sicurezza e della lega-lità, assieme alla consapevolezza del-la loro responsabilità di cittadini. Ilpercorso educativo ha spaziato dal-l’educazione alla salute alla sicurezzain ambito stradale, informatico emassmediale, affrontando con i ra-gazzi temi come la prevenzione all’u-so di droghe, lo sviluppo sostenibile,la sicurezza sul lavoro e la coesionesociale.«Ci dà un certo orgoglio constatarel’ottimo piazzamento del nostro pro-getto: un evidente segnale che lescuole cattoliche sanno lavorare bene– ha dichiarato don Cesare Contarini,rettore del Barbarigo – La sicurezza èun argomento interessante e, a miomodo di vedere, strategico: impor-tante per l’oggi, perché i ragazzi im-parino ad assumere comportamentipiù responsabili, ma anche un inve-

rETE SicUr.fiDaE PEr Un granDE ProgETTo naZionaLE

Le scuole cattoliche insieme per la sicurezza

Il progetto della rete Sicur.Fidae ha compreso una serie diattività didattiche, tra cui esperienze di laboratorio, con-dotte da Matteo Nadai, laureato in Biotecnologie e ricer-catore a Farmacia, dedicate alle principali regole di sicu-rezza da seguire in un laboratorio chimico-biologico.

Il 23 febbraio 2012 è stato organizzato un incontro, incollaborazione con il Settore Servizi Sociali del Comu-ne, la Polizia di Stato e il “ Progetto Giovani”, sulla si-curezza stradale (foto). È stato proiettato un video ed èstato dato spazio ad alcune testimonianze dirette suidrammi provocati dal mancato rispetto delle norme sul-la sicurezza stradale o sull’abuso di alcol e di droghe.

Presentazione del progetto in provincia di Padova.

La rete Sicur.Fidae: 11 istituti paritari cattolici

di Padova e Venezia per un progetto comune

Federazione Istituti di Attività Educative

Scuole cattoliche per il bene del Paese

Scuole paritarie per un servizio pubblico

per altre informazioni

www.sicurfidae.it

Centro Giuseppe Toniolo

Diocesi di Padova

Provincia di Padova Comune di Padova

Istituto Universitario

Salesiano VeneziaFondazione

GIROLAMO BORTIGNON

per l’educazione e la scuola

i nostri partner �������������

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�www.sicurfidae.it

PIÙ CONSAPEVOLI, PIÙ LIBERI !

STAR BENE, SPORT PULITO:

OK, GIOCO ANCH’IO !

Il progetto “Persona, Cittadinanza, Costituzione: cantieresempre aperto” è stato realizzato dalla rete Sicur.Fidaevincitrice del bando nazionale “Cittadinanza, Costitu-zione e Sicurezza” promosso dai Ministeri dell’Istruzione,del Lavoro e Politiche Sociali e dall’Inail. Il progetto è ri-sultato primo in Provincia di Padova e secondo fra quellidelle scuole venete, 21° in Italia.

Prende avvio dal termine persona perché qui sta la ca-ratteristica prima e fondamentale delle nostre scuole pa-ritarie cattoliche: gli alunni al centro, come persone,ciascuno con la sua individualità e specificità. E quinditutto – compresa la sicurezza – comincia dalla persona emira al bene delle persone, nell’ottica del bene comune.

La rete Sicur.Fidae ha visto collaborare 11 istituti cattoliciparitari di Padova e Venezia, interessando bimbi dellascuola d’infanzia, ragazzini della scuola primaria (ele-mentare), preadolescenti della secondaria di primo grado(medie) e studenti della secondaria di secondo grado(superiori) per un totale di circa 2700 alunni. Educazione alla salute Sicurezza in ambito informatico, televisivo e mediale Tutela dei beni culturali e dell’ambiente Educazione civica, educazione stradale

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Le scuole cattoliche insieme per la sicurezza

PIÙ CONSAPEVOLI, PIÙ LIBERI !

POLLICE VERDE,MANI RICICLONE,ENERGIE NUOVE

Sicurezza in ambito informatico, televisivo e mediale Tutela dei beni culturali e dell’ambiente Educazione civica, educazione stradale

PIÙ ATTENTIE RESPONSABILI

= PIÙ VITA

PIÙ CONSAPEVOLI, PIÙ LIBERI !

POLLICE VERDE,MANI RICICLONE,ENERGIE NUOVE

Educazione alla salute Sicurezza in ambito informatico, televisivo e mediale Tutela dei beni culturali e dell’ambiente Educazione civica, educazione stradale

PIÙ ATTENTIE RESPONSABILI

= PIÙ VITA

lA rete Di Scuole Sicur.Fidae

• bianchi buggiani, Monselice

• irpea: “la città dei bambini”, Rubano“Vanzo”, Padova

• istituto barbarigo, Padova

• istituto Don bosco, Padova

• istituto rogazionisti, Padova

• istituto teresianum, Padova

• Sacro cuore, Monselice

• San luigi, San Donà di Piave

• Santa croce, Padova

• Santa Dorotea, Padova

• Vincenza poloni, Monselice

stimento per il futuro! Il nostro lavo-ro educativo – vista anche la varietàdelle scuole e delle fasce d’età coin-volte – è consistito soprattutto nel-l’insegnare a pensare alle conseguen-ze delle proprie azioni, andando an-che al di là della sicurezza in sensostretto e toccando i temi della re-sponsabilità e della cittadinanza».«Il progetto della Sicur.Fidae rap-presenta un’eccellenza anche a li-vello nazionale, e dimostra quantoè fondamentale fare rete, in parti-colare tra le nostre scuole», ha di-chiarato Virginia Kaladich, presi-dente della Fidae Veneto, l’associa-zione delle scuole cattoliche. Unasoddisfazione doppia, visto ancheil momento non facile che stiamoattraversando, che si ripercuote an-che sugli istituti paritari: «La crisipurtroppo sta arrivando anche nel-le nostre scuole e diverse famigliesono in difficoltà. La nostra scelta èdi venire incontro a chi ha bisognoma le scuole, e soprattutto le fami-glie che le hanno scelte, non posso-no essere lasciate sole di fronte allacrisi. Anche perché – ogni tanto oc-corre ricordarlo – secondo la legge62/2000 le scuole paritarie fannoparte integrante del sistema scola-stico pubblico, e con la gestione au-tonoma garantiscono un risparmioimportante per lo Stato!».

La rete Sicur.Fidae: 11 istituti paritari cattolicidi Padova e Venezia per un progetto comunePadova

Monselice

San Donà di Piave

CittadinanzaLa scuola è importante per trasmettere i contenuti culturali ma

anche per costruire l’uomo e la donna del ventunesimo secolo:

cittadini d’Italia e ragazzi d’Europa e del mondo. Un buon com-

portamento a scuola allena a diventare cittadini responsabili e

solidali, titolari di diritti e attenti ai doveri.

Obiettivi del progetto

Educare al rispetto della propria personae delle altre persone

Educare alla responsabilità della propriae altrui sicurezza in tutti i contesti: scolastico, familiare, sociale e lavorativo

Educare alla legalità e alla sicurezza stradale

Educare allo sviluppo sostenibile e all’ambiente

Costituzione Ricordando i 150 anni dell’unità d’Italia abbiamo risco-perto che la Costituzione è la carta fondamentale del no-stro Paese, garanzia di sicurezza democratica e tutela perla vita individuale e associata. Guardando alla Costitu-zione troviamo la bussola per orientare il futuro dell’Italianella giustizia e nella pace.

SicurezzaDeclinata in diversi versanti, è tema ed esperienza che aiuta acrescere più responsabili delle proprie azioni, più attenti allepersone e ai processi della vita sociale. In ogni età della vitae in qualsiasi ambiente è possibile imparare atteggiamenti ecomportamenti più sicuri, perché vivere è prendersi carico deglialtri in vista del bene di tutti.

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EX aLLiEvi in cronaca: clodovaldo ruffato

Quando i treni... foravano

C lasse 1953, dal 2010 Clo-dovaldo Ruffato è presi-dente del Consiglio Re-

gionale del Veneto: la secondacarica della Regione, una re-sponsabilità estremamente deli-cata e prestigiosa. Originario diSanta Giustina in Colle, dove vi-ve tuttora, una carriera da agen-te assicurativo, imprenditoreagricolo e funzionario della Col-diretti, Ruffato ha conseguito lamaturità classica al Barbarigo.

Com’è arrivato nel nostro Isti-tuto, e come si è trovato duran-te gli studi?Venni tra la fine degli anni ‘60 el’inizio dei ‘70 dal seminario ve-scovile di Thiene, dove avevo fre-quentato le medie e il ginnasio.Al Barbarigo ho vissuto un’espe-rienza molto bella, con la fortunadi avere degli insegnanti straordi-nari. Li ricordo ancora tutti conaffetto e riconoscenza, in partico-lare Nello Beghin, Federico Tala-mi, che mi fece appassionare allaDivina Commedia, Tommasini,che insegnava greco e latino, e

Pozzo per la filosofia. Sono statianni importanti, in cui mi sonoformato come persona.

È rimasto in contatto con gliamici di allora?Alcuni li sento ancora; l’annoscorso, poi, ci siamo anche ritro-vati con la classe al completo. Aparte il fatto che eravamo tuttipiù “vecchi”, è stato bello rive-dersi dopo tanti anni!

Ha conosciuto anche EzechieleRamin?Certo, eravamo dello stesso an-no e stavamo in classe insieme.Lui era col gruppo dei combo-niani che frequentavano l’Istitu-to; in seguito dopo il diplomapartì come missionario in Brasi-le, dove fu ammazzato per il suoimpegno a favore dei più poveri.Ricordo ancora bene Ezechiele:era un po’ “pazzo”, estroverso,scherzoso e anche un po’ irre-quieto. Si vedeva già allora cheera una grandissima persona,con tanta voglia di fare e di met-tersi al servizio della gente.

Qualche ricordo di quegli anni?Le corse dalla stazione fino invia Rogati. Le dico che a piedi cimettevo meno del bus. Mi alza-vo ogni mattina alle sei per an-dare a Camposampiero col vec-chio motorino “Giulietta”. Il tre-no ci impiegava circa un’ora pergiungere a Padova, e una voltaabbiamo addirittura forato…

Come, scusi?Allora su quella linea non c’era-no ancora i treni elettrici: la cal-daia si bucò e rimanemmo unamattinata in mezzo ai campi.Quando il pomeriggio tornavo acasa, davo una mano per qual-che ora nell’azienda agricola difamiglia; infine, la sera, c’eranogli allenamenti, visto che gioca-vo anche a calcio. Il tempo cherimaneva era per lo studio: avolte mi alzavo alle 3-4 di matti-na per fare i compiti e prepararele interrogazioni. Si facevano sa-crifici ma non mi pesava: è statoun periodo bellissimo, sereno.

È lì che ha iniziato ad avvici-narsi alla politica?No, è stata una cosa che è venu-ta dopo anni di impegno in Col-diretti. In famiglia però l’impe-gno politico era una tradizione,visto che sia mio padre che miononno sono stati consiglieri co-munali; mio nonno anche vice-sindaco.

Cosa pensa che le abbia lascia-to l’esperienza al Barbarigo?Il senso del dovere, prima di tut-to. Il periodo in cui ho frequen-tato era molto “caldo”: tanti isti-tuti erano spesso occupati o insciopero. Noi però abbiamosempre fatto lezione, come for-ma di impegno verso noi stessi everso le nostre famiglie. A darcil’esempio erano innanzitutto gli

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insegnanti. Il professor Talami altempo era sindaco di Abano:avrebbe potuto avere deroghe epermessi, e invece non saltò mainemmeno una lezione. Mi è statopoi trasmesso un senso di gran-de attenzione alla persona: gli in-segnanti non c’erano solo per in-terrogare e fare lezioni, cercava-no innanzitutto di incoraggiare edi formare i ragazzi.

Qual è oggi l’importanza dell’i-struzione cattolica?A mio avvio innanzitutto quelladi testimoniare i valori cristiani,che sono anche alla base dellanostra società, partendo dalla fa-miglia e dal rispetto delle perso-ne. La scuola cattolica rimane poiancora oggi un esempio di qua-lità e di serietà dell’insegnamen-to, con l’attenzione specifica aeducare i ragazzi e a indirizzarliverso la loro realizzazione uma-na e professionale.

Cosa fa la Regione Veneto persostenere la parità scolastica?Cosa intende fare in futuro?Le iniziative sono diverse, a par-tire dal buono scuola che ognianno viene erogato alle famiglie.Purtroppo negli ultimi anni c’èstata una contrazione delle risor-se, esclusivamente a causa dei ta-gli ai trasferimenti dallo Stato.Comunque in Regione abbiamosempre cercato di toccare il menopossibile i finanziamenti allescuole paritarie, anche perché inalcuni settori – ad esempio la pri-ma infanzia – esse sono assoluta-mente indispensabili, garanten-do anche un considerevole ri-sparmio nel bilancio. In futurocercheremo di tenere questa dire-zione, facendo il possibile pernon penalizzare ulteriormentequeste importanti realtà che ca-ratterizzano le nostre comunità.

Oggi molti giovani vorrebberoimpegnarsi per la società in cuivivono, ma non sanno come fa-re. Lei cosa consiglia?Le possibilità sono tantissime, acominciare dalla società civile:associazioni, gruppi di volonta-riato, pro loco… Il nostro Venetoè la prima regione in Italia pernumero di associazioni. Credoche possa essere un modo per in-serirsi all’interno della propriacomunità e soprattutto per farequalcosa per gli altri. Io stesso hosempre lavorato all’interno del-l’associazionismo e del volonta-riato. Anche la politica è un ser-vizio, quindi consiglio di avvici-narsi ad essa senza pregiudizi,possibilmente non pensando difar carriera o di vivere di essa.

A sentire le ultime notizie è fa-cile essere sfiduciati...E invece bisogna impegnarsi ereagire. Non pensiamo sempreche siano gli altri a dover cam-biare le cose: diamoci noi da farein prima persona, in maniera at-

tiva e concreta. E questo si puòfare anche partendo un’associa-zione sportiva o culturale.

Cosa si sente di dire ai ragazziche oggi frequentano il Barbari-go, anche in vista della loro car-riera futura? C’è un augurio chevuole rivolgere loro?Consiglio di sfruttare fino in fon-do le opportunità che stanno vi-vendo, visto che hanno la possi-bilità di frequentare una scuolabellissima, altrimenti rischianodi rimpiangerlo amaramente.Impegnarsi nello studio è ancheuna forma di rispetto e di ricono-scenza verso la propria famiglia.A tutti auguro di riuscire a diver-tirsi in quello che fanno. In casocontrario si lavora malvolentieri,e soprattutto si ha sempre unascusa per non riuscire.

Daniele Mont D’Arpizio

impegnarsi volentieri nello studio

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N el 2012 la co-munità delBarbarigo ha

vissuto anche il lutto perla morte di due sacerdotiche hanno rappresentatomolto per l’Istituto, dedi-cando la loro vita al ser-vizio e all’educazione deiragazzi.

Il 3 gennaio 2012 è mor-to don Ilario Sabbadin,da oltre quarant’anni alBarbarigo. Don Ilario era nato aPadova nel 1921; diven-tato prete nel 1946,svolge nei primi anni ilministero di cooperatore in varie parrocchie: l’Imma-colata in Padova, Monselice, Dolo, Legnaro, Pozzo-novo, Villafranca; fu anche uno dei preti inviati perun periodo come collaboratori nella diocesi di Igle-sias. Nel 1959 inizia la sua vita nei collegi vescovili:prima al Barbarigo, come insegnante di religione, poidal 1961 come direttore spirituale al Collegio Atesti-no, per tornare nel 1970 in via Rogati, dove rimane fi-no alla morte. In questo tempo insegna religione an-che presso scuole statali della città ed è cooperatorefestivo a Borgoricco Sant’Eufemia e poi a Montà,continuando fino all’ultimo a muoversi con la suaauto e in bicicletta.Nella sua lunga vita, dispiegata su tanti fronti, donIlario ha avuto occasioni di intessere tante relazio-ni e amicizie, via via rinforzatesi nel tempo: tra lealtre quella con il cardinal Luciani, poi papa Gio-vanni Paolo I. La festa celebrata a Montà il 2 otto-bre 2011  per il suo novantesimo compleanno e ilsessantacinquesimo di vita presbiterale aveva rive-lato per quante persone la sua figura è stata signi-ficativa; la celebrazione delle esequie ha evidenzia-to ancor di più i numerosi legami coltivati salda-mente. Don Ilario è stato un uomo che ha saputogustare il dono della vita; come prete amava lapredicazione, arricchendo le argomentazioni conaneddoti ricchi di sapienza, come confessore eral’uomo della misericordia infinita. 

Il 21 marzo ha con-cluso il suo cammi-no terreno don Etto-

re Favarin,  affettuosa-mente assistito dalle so-relle e dai fratelli. Da ot-to anni era ospite del-l’Opera della Provvi-denza Sant’Antonio, acausa di una graveemorragia cerebrale chelo aveva fermato nelfebbraio del 2004: ottoanni in carrozzella, po-tendo parlare solo congli occhi. Eppure riusci-va a comunicare con in-tensità, mostrando sem-pre una grande serenità.Don Ettore era nato ad Abbazia Pisani di Villa delConte nel 1932, quinto di dieci fratelli. Dopo aver fre-quentato il seminario a Thiene e a Padova, nel 1956viene ordinato prete da mons. Bortignon, che lo inviacome insegnante  nel seminario minore di Thiene,chiedendogli anche di iscriversi presso  la facoltà diLettere dell’Università di Padova. Nel 1966 è a Pado-va come cappellano dell’Istituto Configliachi per iciechi. Nel 1970 entra come insegnante al Barbarigo,ricoprendo tra il 1985 e il 1994 il ruolo di preside del-le scuole medie. Terminato l’incarico dell’insegna-mento don Ettore si presta a collaborare con l’Ufficioscuola diocesano. In tutti questi anni alla domenica don Ettore è coope-ratore festivo in varie parrocchie, tra cui Montà, Vil-lafranca, Pieve di Curtarolo e Arsego, lasciando inognuna un profondo ricordo.L’immagine che rimane più impressa di lui è quelladegli ultimi anni: l’uomo sofferente, che non si la-menta, ma che accoglie tutti col sorriso. La sua parte-cipazione quotidiana all’Eucaristia con gli altri pretiospiti dell’Opsa è stata fonte di serenità e momentodi offerta della sua vita di presbitero infermo.

La comunità del Barbarigo si associa al dolore di quantihanno conosciuto negli anni don Ilario e don Ettore,confortati dalla speranza di poterci di nuovo incontrare ungiorno nel Regno dei cieli. Riposino in pace.

Don iLario SabbaDin E Don ETTorE favarin

Fratelli e maestri

Don Ilario Sabbadin (1921 – 2012)

Don Ettore Favarin (1932 – 2012)

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agESc 2011-2012

Un anno di novità e iniziative

Un altro anno denso di iniziative per la sezio-ne di Istituto dell’Associazione Genitori ScuoleCattoliche, che ha continuato nella sua opera

di supporto all’attività formativa della scuola coin-volgendo le famiglie degli studenti, prime titolaridella missione e dei compiti educativi. Particolar-mente prezioso è stato il supporto all’organizzazionedi diverse uscite ed esperienze didattiche, così comela collaborazione alla seconda edizione della Festa dellibro; rispetto all’anno scorso va sottolineato soprat-tutto lo sforzo per attività dirette a favorire l’incon-tro, la crescita e la socializzazione delle famiglie.Sono esempi di quest’approccio i due corsi organiz-zati per le famiglie nel febbraio 2012. La dottoressaMichela Piu, psicologa e mamma di un alunno dell’I-stituto, ha organizzato un ciclo di tre appuntamenti(il 2, il 9 e il 16 febbraio) dedicati ai temi della genito-rialità, dell’adolescenza e della famiglia. A questo si èaggiunto un corso di inglese, tenuto con l’ausilio diun’insegnante madrelingua americana: 10 ore di con-versazione con approfondimenti lessicali e strutturaliper i genitori che partivano già da una conoscenza dibase della lingua. «È stata un’esperienza piacevole esimpatica – dice a questo proposito Maria BeatriceRavagnan, del comitato AGeSC di Istituto –; nono-stante i diversi livelli di preparazione siamo riuscititutti a partecipare, ed è stato bello anche concludereinsieme con una bella pizza in compagnia». In occasione della Pasqua, Barbarigo e AGeSC hannoinoltre organizzato un incontro di cultura e spiritua-lità per i genitori degli allievi, comprendente unasplendida visita riservata al Battistero del Duomo, incollaborazione con l’associazione culturale di im-pronta gesuita “Pietre vive”.

Nell’ottobre 2012 poi, partendo dall’assunto che “nonsi può non comunicare”, l’AGeSC ha organizzato unciclo di tre serate incentrate sul rapporto genitori-ra-gazzi, dal titolo Comunicazione: l’agire condiviso. L’e-sempio che educa. Gli appuntamenti, svolti nel teatrodel Barbarigo il 9, il 18 e il 29 ottobre, sono stati con-dotti dal dottor Andrea Sales del Centro Paradoxa(www.centroparadoxa.org), che si è confrontato con ipartecipanti sulle tematiche inerenti la comunicazio-ne, le relazioni e l’educazione. Gli incontri hannoavuto carattere interattivo, al fine di cogliere e valo-rizzare tutti i punti di vista, e hanno registrato unanotevole affluenza, anche di persone esterne all’Istitu-to. «Il corso è partito da un’esigenza di noi genitori»spiega Marina Montecchio Barbato, presidente dellasezione AGeSC del Barbarigo. «Nonostante i varimezzi di comunicazione, oggi educare è sempre piùdifficile: oltre alle normali difficoltà del confronto tragenerazioni diverse, social network e telefonini ren-dono arduo attrarre l’attenzione dei ragazzi». Perquesto è necessario negoziare e costruire le regole e ivalori insieme ai figli, di modo che i giovani non si li-mitino a subirli, ma li interiorizzino facendoli propri.Perché solo sentendosi partecipi della propria educa-zione i ragazzi assumono un ruolo attivo nel loro per-corso di crescita nella società.

IL COMITATO AGeSC DI ISTITUTO

Presidente: Marina Montecchio Barbato

Vicepresidente: Marina Procidano Semenzato

Segretaria: Antonella Arengi Bentivoglio Nicolini

Tesoriera: Maria Beatrice Ravagnan Mason

Delegati all’Assemblea provinciale: Fiorella AndrettaSgrò, Fabio Argenti

Rappresentante AGeSC in Consiglio d’Istituto: Alessandra Maragno Notaro

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“il bArbArigo All’operA”Il Barbarigo e l’InternationalInner Wheel, club di Padova,hanno confermato la loro gran-de passione per la musica conuna serie di cinque concerti-lezione mensili che si sonotenuti dal 27 gennaio al 26maggio 2012. Negli incontri,svoltisi sotto la direzione arti-stica è stata della giovanemusicista trevigiana GiuliaVazzoler, si sono alternati musi-cisti di rilievo del panoramalirico e operistico nazionale einternazionale.

un Anno All’inSegnA Del VolontAriAtoAnche quest’anno il Barbarigo ha aderitoall’Operazione Occhi Dolci: un’iniziativabenefica promossa in memoria di MarcoLovison, studente di 18 anni del liceoMaria Ausiliatrice di Padova morto nel2009 per incidente stradale. Sono stati inmolti quelli che, con una piccola un’of-ferta di 5 euro, hanno acquista-to un vasetto di miele fornitodalla cooperativa sociale ilGraticolato di San Giorgio dellePertiche, che opera per l’inse-rimento di disabili nel mondodel lavoro. Come sempre, ilricavato delle vendite è statointeramente devoluto a CBMItalia onlus, missioni cristianeper i ciechi nel mondo. Nel2012 l’Istituto VescovileBarbarigo ha anche ospitatol’Associazione volontà di vive-re, progetto Martina (www.progettomar-tina.it), volto a sensibilizzare i giovanisul tema della prevenzione e della lottaai tumori.

gli incontri Degli ex AllieViLo scorso 16 novembre 2012, presso il teatrodella Facoltà Teologica, a fianco del Barbarigo, siè tenuto l’incontro con il cardinale Camillo Ruini.Non è la prima volta che il cardinal Ruini è ospitedell’Associazione degli ex allievi: il 26 ottobre2010 infatti venne a tenere una conferenza sultema Dio oggi. Con Lui o senza Lui, cambia tutto.Si tratta solo dell’ultima delle iniziative promossedall’Associazione: ricordiamo a questo propositol’incontro con Paolo Scaroni, amministratoredelegato dell’Eni, tenutosi il 2 dicembre 2011,assieme ai concerti di beneficenza organizzatiogni anno in prossimità del Natale.

F L A S H

Alessandra Borin, soprano.

A destra: Teresa Scatturin, presidente club InnerWheel Padova; a sinistra: Nadia Sassano past-pre-sident.

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Don Vito conSAcrAto SAcerDoteDomenica 3 giugno 2012 inCattedrale il Vescovo mons.Mattiazzo ha ordinato nove nuovisacerdoti, tra cui il nostro exalunno Vito Antonio Di Rienzo.Secondo di due fratelli, Vito ènato il 14 settembre 1983 ed èoriginario della parrocchia diBertipaglia di Maserà (Padova).Dopo la maturità scientificapresso il Barbarigo, ha consegui-to la laurea in ingegneria edileall’Università di Padova, e nel2006 è entrato casa Sant’Andreae poi al Seminario maggiore. A lui ora un augurio e per la suamissione a Piovene Rocchette!

chi “non” Si FermA è perDuto15 gennaio 2012: un gruppo di ragazzi siritrova per andare a una “due giorni” pro-posta dalla scuola, assieme al preside e aiprofessori Baroni, Coeli, Murari, Scorzon eToffanin.Destinazione il convento dei Frati di SanGiacomo a Monselice. Un momento perfermarsi e condividere insieme un po’ dise stessi, attraverso attività e giochi. Duegiorni molto intensi che hanno permessodi approfondire i rapporti tra compagni edi instaurarne di nuovi. È già stato propo-sto un bis e sembra essere stato accoltocon molta gioia.

FeStA mAturAtiIl 22 settembre i diplomati di quest’annosi sono incontrati assieme ai docenti per latradizionale festa. Come sempre è statoun momento di condivisione e di riflessio-ne, grazie all’intervento dello scrittore egiornalista Francesco Jori, ma anche digioco e di allegria, solo a tratti velata daun po’ di malinconia. Bando però alla tri-stezza eccessiva! I legami costruiti duranteuno dei periodi più importanti nella vita diuna persona, gli affetti e i contatti con lapropria scuola non devono per forza finirecon la maturità, anzi!

F L A S H

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GreSt up 2012Centinaia di giovani tra i15 e i 19 anni provenientida tutta la città: con gioiail Barbarigo ha ospitato ilGrest up - Formazione cit-tadina animatori Grest diPadova. I ragazzi sonoarrivati divisi in tre turnitra metà aprile e iniziomaggio 2012. Per i partecipanti è stata una bella esperienzadi vita insieme, mentre per il nostro Istituto ha rappresentatola possibilità di aprirsi alla comunità, senza per questo com-promettere la normale organizzazione delle lezioni.

il bArbArigo in tV!Il 9 marzo 2012 Telechiara ha trasmesso ilprogramma “Fatti nostri - la piazza” in diret-ta dalla biblioteca del Barbarigo. Di strettaattualità il tema: “Imu e Chiesa, tra non pro-fit, solidarietà, scuola e commercio”. Laregistrazione della trasmissione è disponibi-le su Youtube, tramite il nostro sito. Non ètutto: anche la tv nazionale austriaca hadedicato un bel servizio al Barbarigo, docu-mentando la visita dei nostri studenti alloStiftsgymnasium di St. Paul, una bellissimascuola benedettina in Carinzia.

bArbArigo internAzionAle: ViSitA Di unA DelegAzione cineSe

A fine ottobre il Barbarigo ha ricevuto la visita di una delega-zione cinese, in missione in Europa per conto dell’ufficio edu-cativo della provincia del Guizhou, un territorio nel sud delPaese di quasi 35 milioni di abitanti. Il gruppo, composto dicinque persone e guidato dal dott. Lei Zhongyong, responsa-bile del dipartimento provinciale per l’educazione di base,prima di venire a Padova aveva visitato altri istituti scolasticiin Germania, in Francia e, in Italia, a Milano, alla ricerca dimetodi e di buone prassi educative da introdurre nel sistemascolastico della provincia. Al Barbarigo gli ospiti cinesi sonorimasti colpiti, oltre che dalla bellezza e dalla storia degliambienti, dalla varietà e dalla ricchezza dei percorsi educati-vi e delle attività extracurriculari, dai laboratori, dall’approc-cio educativo individualizzato e dall’importanza date allamusica e alle lingue. Nel dialogo con il rettore, allo scambiodi doni si è accompagnata la promessa reciproca di trovare infuturo delle possibili forme di contatto e di collaborazione.

F L A S H

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FeStA Del libro 2012Anche quest’anno gli ultimi due giorni dilezione, l’8 e il 9 giugno, sono stati dedi-cati alla seconda edizione della Festa delLibro. Con questa iniziativa, che coinvol-ge in modo diverso tutte le classi, ilBarbarigo ha voluto far riscoprire i libricome amici e quindi offre l’occasione diincontrarli in situazioni diverse. Dopo laprima edizione dell’anno scorso, che haavuto come ospite speciale lo storico eromanziere Valerio Massimo Manfredi, l’e-vento di quest’anno è stato contraddistin-to dalla presenza di Andrea Molesini, vin-citore nel 2011 del Premio Campiello conil romanzo Non tutti i bastardi sono diVienna (Sellerio 2010).

cinemA D’eStAteDal 16 giugno al 28 agosto il Barbarigo haospitato il grande cinema con la rassegnacinélite 2012, organizzata dallo storico circoloThe Last Tycoon. Le proiezioni si sono tenutenel giardino dell’Istituto, con una collocazio-ne per il pubblico ancora più confortevole eprotetta dal traffico rispetto alla storica sededel Torresino e con in più un buon numero diposti auto.

F L A S H

unA rete internAzionAle Di eccellenzASabato 29 settembre 2012 si è tenuto a Roma il seminarioconclusivo del progetto Leonardo-TOI Information and com-munication technologies to support new ways of lifelonglearning, al quale hanno partecipato scuole cattoliched’Italia, Francia e Inghilterra. Anche il Barbarigo, con l’in-tervento della professoressa Lucia Gabelli (nella foto), èstato protagonista nel prestigioso appuntamento internazio-nale. L’evento è stato visibile in diretta streaming sul sitodel progetto (www.catholicschoolproject.eu), dove sonoancora disponibili le registrazioni video degli interventi.

muSicA muSicA muSicA!Il periodo metà maggio – inizio giugno è quello dei saggi di fineanno, quando i ragazzi possono mettere in mostra le loro abi-lità musicali e canore, in perfetto stile Barbarigo. Quest’annosi iniziato il 18 maggio con lo spettacolo musicale “Notte diNote”, diretto dal maestro Davide Squarcina, seguito il 25maggio da concerto della classe d’arpa e l’8 giugno con il sag-gio del Liceo Musicale. L’insegnamento e la pratica della musi-ca affondano le radici nei valori e nella storia del Barbarigo,che da decenni è all’avanguardia nel promuovere la musicatra i giovani, anche come strumento educativo. Presso ilnostro Istituto insomma la musica è sempre di casa.

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DiPLoMaTi

ESaME Di STaTo2012

LicEo SciEnTifico

aZZoLini anDrEa

biaSin francESca

caSELLaTo MaSSiMiLiano 85

caSigLia carLo

D’agoSTino francESca

DE Toni SiLvia

Dona’ DaLLE roSE anTonio

franco PiEro 86

garDELLin SvEva

gaZZin anDrEa

giacobbE francESca

girarDELLo carLo

Magro bEnEDETTa

MUnaron viTToria

MUraro DaviDE 87

PEDrina LaUra

PoSTigLionE Marco

raMPaZZo francESco

rEnZini giovanni

rigHETTi LUca

robba PiETro

roSSETTi giovanni

ScHiavon Dario

SEccHiEri gUiDo

ToninELLo carLoTTa

LicEo cLaSSico

barbiEro vEronica 90

bUSon MiriaM

cEccaTo LUca

coSaro LUcrEZia Maria

fabriS LUDovica

fornaro fiLiPPo

forTUnaTo Maria francESca 97

MarinELLo MaTTia 96

oniSTo angELa

SaTTin EDoarDo

SEMEnZaTo LUcrEZia

WaHaL ELinor

ZanconaTo EriK UMbErTo

ScUoLa SEconDaria

Di PriMo graDo

caSELLaTo caMiLLa 9

cESaro LUDovico

cHEn Marco

coLoMbo giaDa

coMin aLbErTo

gaMbarin Marco

garDin giovanni

grifaLconi Lo rE ELEonora

MacoLa MaDDaLEna 9

Mangano bEnEDETTa 9

MErLin Sara

MicHELoTTo aLbErTo

MiLESi SaMUELE

MoMoLi EManUELE

PaDovan aLviSE 9

PoZZi riccarDo

PravaTo ToMMaSo

PULin riccarDo

caSELLaTo MaSSiMiLiano

franco PiEro

caSELLaTo caMiLLa

barbiEro vEronica

forTUnaTo

Maria francESca

MarinELLo MaTTia

MUraro DaviDE

PaDovan aLviSE

MacoLa MaDDaLEna

Mangano bEnEDETTa

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sabato 13 aprile 2013grande appuntamento per tutti gli ex allievi

ANCORA INSIEME AL BARBARIGO !

un pomeriggio di musica, ricordi e ...sorprese!

l’opportunità per ritrovarsi e rivivere insieme

l’atmosfera della scuola che ti ha formato,

assieme agli amici con cui sei cresciuto.

Perché il Barbarigo ... è per sempre!

info e prenotazioni

[email protected]

the date!

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istituto paritario BarBarigoscuola secondaria di primo grado

licei classico, scientifico e musicale

istituto tecnico economico

via dei rogati 17, 35122 PaDovatel 049 8246911, fax 049 8246950www.barbarigo.edue-mail: [email protected]

Supplemento n° 1 al n° 46 della Difesa del popolo del 25 novembre 2012Direttore responsabile Guglielmo Frezza – Registrazione Tribunale di Padova del 15.6.1950 n° 37 – EEC editricePoste Italiane S.p.A. Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB – Padova