AUTUNNO 2008

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Bollettino parrocchiale Aldeno - Cimone - Garniga Terme Autunno 2008 Insieme in cammino Non importa quanto doniamo, ma quanto amore mettiamo in quello che doniamo (M. Teresa di Calcutta)

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Bollettino parrocchiale Aldeno - Cimone - Garniga Terme Non importa quanto doniamo, ma quanto amore mettiamo in quello che doniamo (M. Teresa di Calcutta) Autunno 2008

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Bollettino parrocchiale Aldeno - Cimone - Garniga Terme

Autunno 2008

Insieme in cammino

Non importa quanto doniamo, ma quanto amore mettiamo in quello che doniamo

(M. Teresa di Calcutta)

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l’ind

ice L’editoriale

Destra o sinistra?di Don Daniele PAGINA 3

Capitelli e affreschiLa Madonna e l’affresco

a cura della redazione PAGINE 4-5-6

La religioneLa visita del Papa

di Sandro Bisesti PAGINE 7-8

I battezzati delle parrocchiePAGINA 9

I nostri consacratiSuor Pierina (Anna Cimadom)

a cura della redazione PAGINE 10-11

Aprite le porte «l’intervista»A casa di Lia e Radu...

a cura della redazione PAGINE 12-13-14

Le poesie di don ValerioMama en do at enparà?

PAGINA 15

Il pellegrinaggioInsieme verso la Russia

di Cecilia Schir PAGINE 16-17

La catechesiLe iscrizioni

PAGINA 18

Bollettino juniorAl.ci.ga., giochi, concorso a premi

PAGINE 19-20-21-22

Ottobre missionarioAldeno senza frontierie

di Alma Osler PAGINA 23

Il matrimonio cristianoLe foto dei nostri sposi

PAGINE 24-25

Pensieri della tradizione cristianaI vizi capitali: la superbia

PAGINE 26-27

Dai campeggiClelia al campeggio

di Veronica Enderle PAGINE 28-29

Le lettere Ecco un’iniezione di fiducia...

PAGINA 30

Il matrimonio cristiano

Percorso per fidanzati ad AldenoPAGINA 31

La sagra della Madonna a CimoneEsito positivo per la sagra

PAGINE 32-33

23a giornata della gioventùLo spirito che dà forza

PAGINE 34-35

I nostri defuntiPAGINE 36-37

Il ricordoPadre Vito Coser Comboniano

di Alberto Folgheraiter PAGINA 38

Le idee e gli anniversariNuove idee e festa degli anniversari

PAGINA 39

Gli orariPAGINA 40

Insieme in camminoRedazione: Giovanna Frizzi, Giorgia Giaimo, Elisabetta Giovannini, Maura Mazzurana, don Daniele Morandini, Marco Moratelli

Hanno collaborato a questo numero:Sandro Bisesti, Alma Osler, Marina dell’Anna,Romano Bertoldi, Ornella Piffer, Fabrizio Peterlini,Veronica Enderle, Cecilia Schir, Ivo Condini,Alberto Folgheraiter, don Valerio Bottura.Stampa: Grafiche Dalpiaz - Ravina

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Destra o sinistra?

La scelta politica che il 9 novembresiamo chiamati a esprimere spesso siriduce a una “guerra” tra canditati eliste in corsa, spesso senza program-

mi precisi e con slogan studiati ad effetto eche lasciano il tempo che trovano. Da questerighe non intendo assolutamente schierarmi,ma solo sottolineare alcuni principi che risul-tano assolutamente non negoziabili per i cri-stiani.Il primo è la Persona, ogni essere umanoindipendentemente dall’età, dalla razza, dallacultura o dal ceto sociale, è il mio prossimo.“Ama il prossimo tuo come te stesso” significa che non posso ammettere mai razzi-smo, discriminazioni o separazioni. Il cristiano accoglie, rispetta la legge e l’onestà, etrova forme di integrazione anche con chi ha cultura e religione diversa dalla propria.State tranquilli, non si tratta di dare l’oratorio o la chiesa in prestito ai fratelli musul-

mani, ma di trovare le forme giuste di acco-glienza e di rispetto reciproco.In secondo luogo, ma strettamente legato alprimo, c’è la tutela della Vita dal concepimen-to alla morte naturale. Nessuna forma di abor-to (neppure mascherato sotto forma di “pillo-la del giorno dopo”) e di eutanasia può essereammessa da chi crede che la vita è un donoricevuto da Dio e di cui solo Lui può disporre.In una società fortemente individualista edegoista diventa altrettanto importante la difesadella Famiglia. Aiutare significa concreta-mente trovare forme di sostentamento econo-mico per chi ha più figli, favorire l’acquisto

della prima casa anche attraverso mutui realmente agevolati, affitti possibili, apparta-menti che non siano progettati con una stanza sola, ecc...Tre aspetti importanti, ve ne sarebbero altri, ma questi sono probabilmente quelli chedecideranno il futuro della nostra società. Molti, soprattutto giovani, si sono allonta-nati dalla politica vista come l’emblema del marcio presente nella nostra società. IlPapa ha auspicato più volte la formazione di una nuova classe politica in Italia, il mioaugurio e preghiera è che anche nei nostri tre paesi possano aumentare le personedisinteressate ed innamorate del bene comune, uomini e donne che credono in unasocietà migliore, che pensano prima di agire, che accolgono prima di costruire muri,che ascoltano prima di parlare.

Buon cammino insieme, don Daniele vostro parroco.

l’editoriale di don Daniele

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La Madonna di Lourdes a Cimonee l’affresco della Madonna Nera di Loreto ad Aldeno

Continuando nella presentazione deicapitelli e affreschi dei nostri paesi inquesto numero ne presentiamo uno

recentissimo realizzato quest'anno e bene-detto qualche settimana fa a Cimone e unaffresco tra i più antichi che Aldeno puòvantare e che passa inosservato ad unosguardo frettoloso.Il giorno 20 settembre 2008 al mulino deiFrizzi è stata proposta una festa per tutta lacomunità di Cimone e non solo. La giornata,calda ed assolata dopo giorni di maltempo,ha degnamente incorniciato la presentazioneguidata del restaurato mulino, in passatoproprietà della famiglia Frizzi, e soprattuttola benedizione del capitello dedicato allaMadonna di Lourdes.Il capitello è stato realizzato in pietra localee posizionato ben visibile dalla strada che,attraversando la valletta tra i due rami in cuisi divide l'Arione, consente di raggiungeredalla frazione dei Frizzi la strada per Cei.In questo luogo, a memoria d'uomo, non si ricordano segni di devozione e correttamente èstato ricordato da don Daniele che tali manufatti, se espressione vera e sentita - come in que-sto caso e ve ne spiegheremo a breve le ragioni -, e se accolti come luoghi e momenti di rac-coglimento e preghiera, sono sempre graditi e se ne auspica il fiorire.L'invito rivolto dal signor Piffer alla comunità è stato accolto da numerose persone che sisono radunate davanti al manufatto per assistere alla S. Messa e che hanno assistito allabenedizione del capitello che oggi ospita una statua della Madonna di Lourdes.La realizzazione di detto capitello è stata pensata dalla famiglia Piffer durante un pellegri-naggio a Lourdes.Lì appresero che la famiglia di origine della giovane Bernadette era una famiglia di mugnaie che quindi non era fuori luogo posizionare un capitello proprio in un luogo in cui l'acquaè fonte di movimento per la trasformazione del grano in farina e quindi in pane, alimentoprincipe per l'uomo.La piccola statua ospitata nel capitello è rivolta verso la frazione dei Frizzi ed è orientataverso le Pale del Bondone che sovrastano maestosamente la valletta e che ospitano a lorovolta il segno della devozione degli uomini della montagna per l'Altissimo.Durante la celebrazione vi è stata la lettura di una significativa preghiera che vi riproponia-mo e che raccoglie, meglio di tante parole, le intenzioni di chi ha voluto il capitello e di chiper qualche minuto vi sosterà in futuro.

Il capitello dedicato alla Madonna di Lourdes,da poco inaugurato al Molino dei Frizzi.

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Dopo i convenevoli delle autorità politiche e delle istituzioni la festa è proseguita con l'im-mancabile epilogo gastronomico, ma questa è storia diversa...

La seconda opera è l'affresco murale dedicato alla Madonna Nera di Loreto. Se passa-te ad Aldeno per la via Altinate - sicuramente una delle più vecchie strade del paese,alzate lo sguardo sopra il portico al civico n. 11 e avrete la bella sorpresa di scoprire

un antico affresco.Tale opera, di dimensioni generose, rappresenta l'immagine di una Madonna Nera cherichiama evidentemente la raffigurazione tipica della Madonna di Loreto, quanto al coloredell'incarnato, alla ricchezza delle decorazioni che ornano la ampia veste che indossa e allaposizione in trono.

La Madonna tiene sul braccio sinistro il BambinoGesù che, benedicente, sorregge la palla delmondo.Madre e Figlio hanno il capo coronato similmentealla icona di Loreto. L'autore, in segno di devozio-ne, ha affrescato ai lati della composizione duelampade pensili a forma di turiboli sospesi chericordano quelli che si usano in servizio della litur-gia. Fino a non molto tempo fa, in corrisponden-za dei lumi dipinti, vi erano appese due vere lam-pade di cui rimangono a traccia i bracci di ferrosporgenti.Le figure sono incorniciate da un ricco drappeggiorosso, fermato da larghi nastri decorativi, e da

5L’antico affresco in via Altinate ad Aldeno con l’immagi-ne della Madonna Nera di Loreto

capitelli, edicole e cappelle dei nostri paesi

Ave o Maria Piena di Grazia il Signore sia con Tee con tutti noi, accetta questo nostro segno di devozioneaffinché Tu possa proteggerci nella vita terrena eintercedere presso Nostro Signore Gesù Cristo quandosaremo chiamati a dar conto del nostro operato terreno.Tu Signora e Madre della luce che sei apparsa aBernadette figlia di mugnai, proteggi quanti verrannoa Te qui in questo luogo ove si ricorda l'antico lavoriodi chi si cibò della grazia dell'acqua, della farina per il pane macinata e prodotta nel molino dei Frizibenedici tutti noi, la gente di Cimone e quanti godrannodi questo sito, capolavoro naturale della valledell'Arione, con il capitello a Te dedicato ed il suo mulino.Proteggi o Madre Santa le nostre famiglie, i nostri cari e quanti in questo mondo soffrono per l'ingiustizia terrena. Aiutaci a far sorgere e conservare la fede in Te, la preghiera e la venerazione per il nostroSignore Gesù Cristo, adesso e per sempre.

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si colonne con capitelli. Volti, omaschere d'angelo a dire dello stori-co Flavio Bonatti, costituiscono laparte bassa della cornice. I voltidegli uomini racchiusi negli ovalinon sono identificabili e impedisco-no, ancora una volta, di aver mag-giori informazioni sulla datazione,sull'autore e sui committenti dell'o-pera. Lo stesso dicasi dello stemmae delle lettere A e P che vi si leggo-no ai lati. A meno di fantasiose con-getture non è possibile identificarecon certezza chi commissionò l'o-pera e chi fu chiamato a realizzarla(numerose le famiglie di nobili efacoltosi che nel settecento gravita-vano sul territorio di Aldeno e limi-trofi, ma nessuno di essi può essereidentificato con certezza nello stem-ma effigiato).L'unica cosa certa che possiamodirvi è che si tratta di un affrescovoluto per atto di devozione versola metà del Settecento, probabil-mente da maggiorenti del paese eche, a discapito del tempo trascorso,campeggia ancora sul quella casa vecchia ma rinnovata, nobilitando quello scorcio di con-trada stretta che non concede neppure sufficiente spazio per osservarlo, contemplarlo erivolgergli un momento di rispettosa riflessione e raccoglimento.

Per capire il valore di un anno:Chiedi a uno studente che è stato bocciato all'esame finale.

Per capire il valore di un mese:Chiedi a una madre che ha messo al mondo un bambino prematuro.

Per capire il valore di una settimana:Chiedi all'editore di un settimanale.

Per capire il valore di un'ora:Chiedi agli innamorati che stanno aspettando di incontrarsi.

Per capire il valore di un minuto:Chiedi a una persona che ha perso il treno, l'autobus o l'aereo.

Per capire il valore di un secondo:Chiedi a una persona che è sopravvissuta a un incidente.

Per capire il valore di un millisecondo:Chiedi alla persona che ha vinto la medaglia d'argento alle Olimpiadi.

Il tempo non aspetta nessuno. Fai tesoro di ogni momento che hai.Lo apprezzerai ancora di più quando potraicondividerlo con una persona speciale.

IL VALORE DEL TEMPO

Momenti della benedizione del capitello (Foto AGFB)

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Il Papa a Parigi e a Lourdes

L'occasione della visita in terra di Francia di papa Benedetto XVI è stata lacelebrazione del centocinquantesimo anno delle apparizioni della VergineMaria a Lourdes. Sono stati cinque giorni intensi e densi di significato. Il sog-

giorno a Parigi dove ha incontrato il presidente Nicolas Sarkozy e il mondo della cul-tura, è stato il momento "politico" del viaggio. A Lourdes, invece, è prevalsa la partepiù spirituale, il mistero della croce, della sofferenza, della preghiera.L'incontro con il mondo della cultura è stato l'oc-casione per fare una riflessione sul tema "le originidella teologia occidentale e le radici della cultura europea".Il discorso ha preso le mosse da una riflessione sulmonachesimo, visto come luogo nel quale soprav-vivono i tesori della vecchia cultura e luogo dovesi forma la nuova cultura, nel momento in cui erain atto un cambiamento culturale profondo, pro-dotto dallo sconvolgimento delle migrazioni deipopoli e dai nuovi ordini statali in via di formazio-ne. Sicuramente non c'era nei monaci l'intenzionedi creare una nuova cultura, ma avevano un unicoobiettivo: quello di "quaerere Deum", cercare Dio.Infatti, nel mezzo di questa crisi, i monaci hanno scelto di "impegnarsi per trovare ciò chevale e permane sempre, trovare la Via stessa. Erano alla ricerca di Dio." Nella confusione dei tempi la loro è stata una ricerca mirata. Hanno cercato Dionella Parola attraverso i libri delle Sacre Scritture. Questa ricerca ha avuto momenti

profondi, innanzitutto la lettura e lacomprensione della parola stessa, delcontesto, della struttura, del suomodo d'essere e di esprimersi. Sonoatteggiamenti questi che ci fannoentrare nel senso profondo dellaParola, che ci avvicinano al suo signi-ficato vero. Anche per questo moti-vo i monasteri divennero le scuole disapienza o meglio, secondo la defini-zione di San Benedetto, "dominici ser-vitii schola". Lo studio della Parola. Una Parolache interroga, che crea la comunità,che vive per la comunità, che cammi-

na, perché indirizzata e perché in divenire. La Parola, ancora, è pregata, apre al col-loquio con Dio, specie nel libro dei salmi che è fonte di ricchezza, d'umanità nellagioia, nel dolore, nella vita e nella morte.

Il Papa con il presidente Sarkozy

La folla che attende il Papa a Lourdes

la visita del PapaA

cura di Sandro Bisesti

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Accanto al momento "ora", c'è un altro elemento da rilevare nella "scuola del servi-zio divino", quella descritta col "labora". Il Papa nel suo discorso evidenzia una diffe-renza sostanziale presente nel mondo greco e in quello giudaico. Nel mondo greco illavoro fisico era considerato l'impegno dei servi: il saggio, l'uomo veramente libero,si occupava delle cose spirituali, della filosofia, mentre il lavoro era per quelle perso-ne che non erano capaci di quest'esistenza superiore. Nella tradizione giudaica, alcontrario, il lavoro era considerato indispensabile. Infatti, ogni rabbi esercitava ancheuna professione artigianale. Per esempio, Paolo era un tessitore di tende e da quellavoro traeva i mezzi per vivere. San Benedetto ha fattopropria quest'indicazione e il lavoro manuale è diventatoparte costitutiva del monachesimo cristiano.Ai giovani il papa ha voluto consegnare due tesori dellafede cristiana: lo Spirito Santo e la Croce.Il primo tesoro "lo Spirito Santo" è la continuazione deltema scelto nell'incontro con i giovani a Sidney. Il Papacoinvolge i giovani indicando a loro l'importanza delloSpirito Santo nella vita del cristiano. Lo Spirito apre l'in-telligenza dell'uomo perché favorisce il rapporto conDio, perché in lui si trova la sorgente d'ogni ricchezzaumana autentica. L'invito è il ricercare Dio perché in luic'è il dono dell'amore che apre i cuori. "Voi cercate la vitae volete viverne. Questa vita è Cristo". Affidatevi alloSpirito Santo per seguire Cristo e lo Spirito è la parolanecessaria per la preghiera. Approfondite questa verità difede, ripensate e meditate la grandezza del Sacramentodella Confermazione che avete ricevuto e che vi permet-te di verificare la qualità e la profondità della vostra fede." Voi siete nell'età della generosità, abbiate il coraggio divivere il Vangelo e l'audacia di proclamarlo, trovate le parole per annunciare Diointorno a voi appoggiando la vostra testimonianza sulla forza dello Spirito implora-to nella preghiera. Portate la buona novella ai giovani della vostra età".Il secondo tesoro è la Croce. E' il simbolo prezioso della nostra fede, segno materia-le e visibile del nostro legame con Cristo. San Paolo scrive nella prima lettera aiCorinzi: "la parola della Croce è stoltezza per quelli che vanno in perdizione, ma perquelli che si salvano, per noi, è potenza di Dio".E' il simbolo della sapienza di Dio e del suo amore infinito rivelatosi nel dono salvi-fico di Cristo morto e risorto. "Vi affido la Croce di Cristo con le parole di San Paolo:quanto a me non ci sia altro vanto che nella Croce del nostro Signore Gesù Cristo,per mezzo della quale il mondo per me è stato crocefisso, come io per il mondo". E'donando la propria vita che la si può trovare. " Non lasciatevi scoraggiare davanti alledifficoltà! Maria fu turbata all'annuncio dell'angelo venuto a dirle che sarebbe diven-tata la madre del Salvatore. Essa sentiva quanto era debole di fronte all'onnipotenzadi Dio. Tuttavia disse "si" senza esitare. Anche voi giovani non abbiate paura di dire"si" alle chiamate del Signore".

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Madonna Incoronata - Chiesa diSant’Osvaldo

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i battezzati delle nostre parrocchie

Stefano MiorandiALDENO

15.06.2008

Marianna GobbiGARNIGA TERME

27.07.2008

Davide MarinelliALDENO

03.08.2008

Luna CoserGARNIGA TERME

17.08.2008

Aurora TomasiGARNIGA TERME

31.08.2008

Kevin GalvagniGARNIGA TERME

31.08.2008

Luca PresottoALDENO

27.09.2008

Gabriele GennariALDENO

28.09.2008

Eugenio PifferGARNIGA TERME

19.10.2008

Niccolò BattistiGARNIGA TERME

19.10.2008

Martina BisestiALDENO

28.09.2008

I nuovi arrivati

nelle nostre comunità

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Suor Pierina (Anna Cimadom)

Con questo numero vi vogliamo presentare unadelle sorelle consacrate nativa dei nostri paesi chela vocazione ha portato lontano ma che rimane,

almeno con il cuore, legata al paese nativo.Mi è impossibile incontrare di persona suor Pierina, alsecolo Anna Cimadom, perché vive nel convento delleSuore Dimesse di Udine dove insegna nelle scuole prima-rie.Il mezzo allora è quello epistolare e, dopo una prima let-tera a mezzo del servizio postale, l’incontro continua viaemail...Suor Pierina risponde con grande cordialità alle domande che Le rivolgo e l’impres-sione che ne ricavo, come sempre del resto, è quella di una persona serena e convin-ta, a distanza di tempo, della propria scelta.

Suor Pierina racconta che la suavocazione è stata qualcosa di sponta-neo: “un giorno dovetti sostituire miasorella, nella distribuzione delle riviste“Famiglia Cristiana” (allora non arriva-vano per posta). Quando ritornai in cano-nica a consegnare il ricavato al signor par-roco, Don Giuseppe Rigotti, egli, perricompensa, mi regalò una rivista. Giuntaa casa, la sfogliai. In una pagina era ripor-tata una fotografia di due suore che eranoin cammino. Rimasi subito affascinata daqueste persone così vestite (non avevo maivisto una suora). Questa immagine mirimase impressa e di tanto in tanto si ripre-sentava alla mia piccola mente”.Continua: “non ricordo quando, ma sem-

pre in quegli anni, Rosetta Peterlini, che mi faceva catechismo, lasciò il paese e si ritirò in monaste-ro. Fui molto molto colpita e anche questo avvenimento fu, per me, motivo di riflessione. Venneropoi ad Aldeno le Suore Dimesse. La domenica pomeriggio intrattenevano le fanciulle presso laScuola Materna. Anch’io andavo ogni domenica a giocare. Alle volte si effettuavano, sempre con lesuore, delle escursioni. Con il passare del tempo si fece strada in me un forte desiderio: essere comeloro. Però ero convinta che io non avrei mai potuto realizzare questo desiderio. Un giorno Sr.Vincenza chiese a noi fanciulle se ci fosse piaciuto farci suore. A tale domanda io risposi imme-diatamente di sì, quindi ella mi disse di dirlo ai genitori. Arrivata a casa lo dissi subito allamamma la quale mi diede una risposta negativa. Visto, però, che persistevo nel mio desiderio, pocotempo dopo, d’accordo con papà, accondiscese”.

Suor Pierina con i genitorinel 1964.

Anna Cimadom in gita a Folgaria nel 1957 assieme adaltre ragazze di Aldeno. Gita organizzata dalla maestraMaria Rossi (detta maestra Grilla).

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Mi viene spontanea una riflessione di cui faccio par-tecipe Suor Pierina: la vocazione, in passato, era, percosì dire un ‘fatto naturale’, una ‘fascinazione’ cuinon resistere; oggi non è più così, spesso le vocazio-ni, oltre ad essere molto minori rispetto ad una volta,sono tardive, oppure il frutto di un percorso moltevolte travagliato e contrastato da fattori esterni e daresistenze interiori.A questa provocazione Suor Pierina mi risponde conparole che nascono direttamente dalla sua esperienza:“Secondo me, in questo periodo della storia, in cui prevale ilbenessere, il poco sacrificio, la libertà fin da piccoli, tutto que-sto sottrae spazio allo spirito. Avendo molti contatti con geni-tori e bimbi, ho notato che questi ultimi, sono accontentati intutto o quasi. Tutto questo non favorisce lo sviluppo del germevocazionale ma lo inibisce. Inoltre la società di oggi è moltosecolarizzata. In famiglia non si respira più il clima religioso,ma il fare feste, realizzare viaggi, andare in vacanza e altro,hanno la priorità. La mia voca-

zione, credo abbia avuto origine in famiglia. La mia, infatti, vivevaintensamente il cristianesimo; la messa domenicale e festiva era norma-le per tutti: genitori e figli. In casa si recitava spesso il rosario ...comunque sono convinta che anche in parecchi giovani ci sia il germedella vocazione. Purtroppo, però, essi cercano la gioia lontano dallafonte. I piaceri della vita, il benessere materiale distoglie facilmente lapersona dalla riflessione personale e dall’incontro con Dio”.Con tale risposta Suor Pierina ci spiega in cosa si è concre-tizzato il suo desiderio di servire il prossimo: dopo i voti lefu imposta l’obbedienza di insegnare e lei, prima nella scuo-la materna nei paesi e adesso nella scuola primaria, lo haseguito.Con grande semplicità, appagata dalla sua scelta, dice che“per me, stare a contatto con i bimbi e aiutarli nella crescita spiritua-le, morale e culturale è stato la realizzazione del mio sogno. Anche ildedicare del tempo, durante il giorno, alla preghiera personale e comu-nitaria è stato per me un motivo per abbracciare la vita religiosa. Sono,perciò, profondamente riconoscente al Signore Gesù di avermi fattodono della vocazione, di essermi sempre stato accanto, anche nei momenti difficili nel mio camminospirituale e materiale”.Quando si passa ai saluti, sebbene non viva ad Aldeno, suor Pierina parla dellaParrocchia di Aldeno come della Sua Parrocchia, e questa sua appartenenza la spie-ga in questo modo: “il legame con la mia parrocchia è radicato in me, pur sentendomi cittadi-na del mondo. In essa sono nata, ho ricevuto il battesimo, ho ricevuto la preparazione ai sacramen-ti e lì è germogliata la mia vocazione religiosa. Come potrei non sentire affetto e riconoscenza?”.

Suor Pierina adesso con la suascolaresca

Suor Pierina durante uncampo estivo nel 1985-86quando insegnava nellascuola materna.

i nostri consacrati

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A casa di Lia e Radu…

Arrivo a casa di Lia e Radu un sabato sera, unico momento in cui posso incontra-re entrambi, visto che Radu lavora come camionista per la Multipli Arcese diRavina ed è quindi in giro per l’Europa tutta la settimana… Lia e Radu sono spo-

sati da ormai dieci anni, anche se sono molto giovani, e appaiono come una coppiamolto affiatata. Nell’aprile del 2007 si sono trasferiti ad Aldeno dopo aver vissuto percirca due anni a Calliano. A casa loro incontro anche Bogdan, un ragazzo romeno loroamico, ad Aldeno da appena tre giorni.Comincio la nostra chiacchierata chiedendo loro da dove vengono e da quanto temposono in Italia…Radu: Io e Lia siamo in Italia dal1999 e veniamo dalla Romania,più precisamente da Baia Mare, ilcapoluogo della regioneMaramures, nella parte nord-occi-dentale della Romania.Bogdan: Io sono in Italia da pocoe prima di arrivare ad Aldeno abi-tavo in Veneto. In Romania vivevoa Costanza, il capoluogo dellaregione omonima, nella parte sud-orientale dello Stato che si affacciasul Mar Nero.Domanda: Quale era la vostraoccupazione in Romania?R.: Anche in Romania facevo l’au-tista come qui…Lia: Io ero sarta, lavoro che fortunatamente ho potuto continuare in Italia. Fino a pochigiorni fa lavoravo infatti per una ditta tessile di Mattarello, ora purtroppo sono disoccu-pata a causa della chiusura dell’azienda.B.: Io facevo il rappresentante e lo faccio tuttora in Italia.D.: Per quale motivo avete deciso di trasferirvi in Italia?Tutti: Bella domanda!R.: Ciascuno deve trovare la propria strada e per fare questo è necessario un cambia-mento anche se non sempre ci si riesce. Ognuno però la può pensare diversamente!Comunque finora sta andando bene per me… per noi, anche se è stata davvero dura!Prima di arrivare in Trentino, più precisamente a Calliano e poi ad Aldeno, abbiamo abi-tato a Napoli e quindi è come se in Italia avessimo cambiato vita due volte! Purtroppoal sud, dal punto di vista lavorativo, è molto difficile. Non sempre ti puoi scegliere il lavo-ro, quello che capita, capita… io ho dovuto accettare anche lavoro nero… In ogni casoognuno deve fare come meglio può, anche in Italia le cose non sono semplici come pos-sono apparire a chi osserva da “fuori”.B.: Anche per me vale lo stesso discorso, a volte, se si vuole cambiare totalmente vita,ci si deve adattare a fare qualsiasi cosa… anche le più strane! Io, ad esempio, sono appe-

Radu e Lia Kocsi nella loro casa di Aldeno

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na arrivato ad Aldeno,prima ho lavorato nelVeronese come giardi-niere.L.: Come ha già dettoRadu, a Napoli vivevanoi miei parenti e tuttosommato in quella cittàmi sono trovata moltobene, forse quasi meglioche qui! In seguito, Raduè venuto in Trentinosenza di me, io l’ho rag-giunto solamente dopootto mesi, prima era fon-damentale avere unacerta sicurezza, trovareun lavoro e una casadove vivere… fortunatamente è andato tutto bene, anche se le difficoltà non sono statecerto poche.D.: Siete riusciti ad ottenere la cittadinanza italiana?R.: Purtroppo no perché non abbiamo ancora raggiunto i dieci anni di residenza inItalia, siamo comunque vicini! L’importante tuttavia è “essere a posto”, comportarsibene e lavorare seriamente, allora i documenti possono anche venire in secondo piano.D.: Perché avete scelto proprio l’Italia?R.: Unicamente perché tutti i nostri parenti, i familiari di Lia, abitavano a Napoli edabbiamo deciso di raggiungerli per essere loro vicini.D.: Cosa potete raccontare delle vostre famiglie?R.: Io sono figlio unico.L.: Io ho un fratello minore che vive in Romania, mentre mio padre e mia madre si tro-vano a Napoli.B.: Anch’io sono figlio unico.D.: Riuscite, ogni tanto, ad incontrare i vostri cari?

R.: Solitamente ogni anno durante il mese di agosto, quandoLia ottiene un periodo di ferie, torniamo in Romania.Purtroppo io per tre anni di seguito, nel periodo in cui cisiamo trasferiti in Trentino dalla Campania, non sono riusci-to a rientrare poiché erano necessari almeno due anni conti-nuativi di lavoro nella stessa azienda per ottenere il permes-so di soggiorno, ma è stato un sacrificio ben ricompensatoche rifarei subito!D.: E con la lingua italiana, come avete fatto?R.: Purtroppo, a causa del mio lavoro, non sono mai riusci-

to a frequentare dei corsi di italiano…L.: Anch’io non parlo molto bene l’italiano, del resto con il lavoro che facevo non ser-

La bandiera della Romania

La Romania con la regione di Maramures a nord-ovest e la regio-ne di Costanza a sud-est «Aprite le porte» - l’intervista

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viva parlare… E poi a casa sono sempreda sola!B.: Tutto sommato l’italiano e il rumenosi assomigliano, sono entrambe lingueche derivano dal latino, alcune parolecambiano solo nella pronuncia…D.: Sapreste dirmi un aspetto positi-vo e uno negativo dell’Italia?R.: Sia le cose positive che quelle nega-tive dell’Italia sono le stesse che trovia-mo in Romania… “tutto il mondo èpaese”! Se dovessi proprio trovare delledifferenze, potrei dire che l’Italia, ed inparticolare il Trentino, appare come unostato più “civilizzato” e tranquillo rispetto ad altri stati. A me non preoccupa vivere inuna regione come il Trentino Alto Adige, dove i controlli ci sono e sono più severi, anzi,lo preferisco perché in questo modo la vita è migliore per tutti. Se sei in regola non hainiente di cui aver paura, puoi camminare a testa alta, sempre e comunque.D.: E della politica italiana, che idea vi siete fatti?R.: Noi siano ospiti in Italia e penso sia giusto che siate voi italiani a scegliere anche pernoi, non possiamo pretendere troppo… io, Rumeno in Italia, non posso decidere per unItaliano nel suo Stato.B.: Io non sono particolarmente attento alle questioni politiche, né a quelle rumene enemmeno a quelle italiane, esclusivamente per mancanza di tempo. Lavoro anche ladomenica, accendo davvero poco la televisione e non leggo i giornali.D.: Visto che la vostra storia sarà raccontata sul bollettino parrocchiale, perquanto riguarda l’aspetto religioso…?R.: Io penso che esista un solo Dio uguale per tutti, io adesso sono in Italia e, anche senon posso dire di essere una persona molto devota, se dovessi pregare non avrei nessunproblema ad entrare in una chiesa, sicuro del fatto che nessuno mi caccerebbe, il luogofisico non c’entra…B.: Anch’io sono d’accordo con Radu. Esiste un’unica chiesa per tutti, dipende unica-mente da dove ognuno di noi nasce. Tu sei nata in Italia e quindi sei cattolica, io sononato in Romania e di conseguenza sono ortodosso.D.: Pensate di rimanere per sempre in Italia o di tornare, un giorno, in Romania?B.: A dire il vero io non pensavo nemmeno di arrivare in Italia, quindi non faccio pro-getti sul mio futuro. Finché sto bene rimango, poi si vedrà! E poi in Veneto c’è anchemia madre…R.: Per il momento rimaniamo in Italia. Se pensi che siamo venuti la prima volta conl’intenzione di rimanere solamente tre mesi… Credo che l’importante comunque sia tro-vare il posto giusto in cui vivere bene!A malincuore è giunta l’ora di salutare Lia, Radu e il loro amico Bogdan e non posso farealtro che ringraziarli. Sono stati davvero gentili ad invitarmi ed a permettermi di cono-scerli e di farveli conoscere, sacrificando quell’unico giorno della settimana in cui hannola possibilità di vedersi e stare un po’ insieme.

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Radu e Lia con l’amico Bogdan e il loro gatto Amore

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le poesie di Don Valerio

Sta poesia bisogna lézerla do vòlte, almanco. Ma se se la capìs ...vegn vòia de lézerla ancora. Grazie, mame!

Mama en do at enparà?

Na dòna da sempre,ma mama n'istante,che mai non finìs no,che seuta a creartetante strade e po' tante.

Set mama d'en re?Con él la coronae angossia de tute le angossieche nasse 'n la sedae le pesa na preda.

Na vòlta 'n zugatolquel sgnao de fiolet;ma adès ti tel senti'n do 'l va e 'l se sconde,se 'l pianze, se 'l ciama,se 'l mòre ...

Da 'n caf a quel'altrote coriza prima de l'Anzol Custode.

Anca 'n sassimel te sente vizim.E 'ntant en dinociote sèri i to òcie te senti s'cioparcol so el tò cor.

A far bem cossita da mamaen do àt emparà?Dòna da sempre,mama 'n istanteche vèrze tante stradema tante,e sempre a na cross.

Un uomo d'affari in vacanza stava camminando lungo una spiaggia quan-do vide un ragazzino. Lungo la riva c'erano molte stelle di mare che erano

state portate lì dalle onde e sarebbero certamente morte prima del ritorno del-l'alta marea. Il ragazzo camminava lentamente lungo la spiaggia e ogni tanto si abbassavaper prendere e rigettare nell'oceano una stella marina.L'uomo d'affari, sperando d'impartire al ragazzo una lezione di buon senso,si avvicinò a lui e disse, "Ho osservato ciò che fai, figliolo. Tu hai un buoncuore, e so che hai buone intenzioni, ma ti rendi conto di quante spiagge cisono qui intorno e di quante stelle di mare muoiono su ogni riva ogni giorno?Certamente, un ragazzo tanto laborioso e generoso come te potrebbe trovarequalcosa di meglio da fare con il suo tempo. Pensi veramente che ciò che staifacendo riuscirà a fare la differenza?" Il ragazzo alzò gli occhi verso quell'uomo, e poi li posò su una stella di mareche si trovava ai suoi piedi. Raccolse la stella marina, e mentre la rigettavagentilmente nell'oceano, disse: "Fa la differenza per questa."

LA LEGGENDA DELLA STELLA MARINA

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Che Russia! È questala comune esclama-zione che affiora

alle labbra, quando si entrain una sala in cui i bambinihanno fatto festa. Ecco,questa potrebbe essereanche la metafora con cuisintetizzare, banalmente, laprima impressione che la terra russa mi ha offerto. Un paese dai fortissimi contrasti, dovele artistiche tracce del passato, segno indelebile di una ricchezza culturale che respira, dav-vero, a due polmoni, quello orientale e quello occidentale, si contrappongono con violenza

alle antiestetiche ferite sociali di una quotidia-nità che, ovunque, parla di una difficile tran-sizione verso una democrazia compiuta.Mi è sembrato, quasi, di viverla fisicamentequesta transizione, nel viaggio in treno che ciha condotti dalla magnificenza artistica deipalazzi storici di San Pietroburgo, alle luci diMosca, che sulla sua Piazza Rossa riesce a farconvivere San Basilio, Lenin ed i petromiliar-

diari del terzo millennio…Un'esperienza importante, quindi, questadella gita parrocchiale 2008, che ci haportati, attraverso la naturalezza deisegni, ad affrontare quella che, forse, è lapiù grande questione del nostro tempo:come ridefinire i lineamenti della nostraidentità, tutelando le nostre radici cultu-rali, religiose e storiche dal vento freddodi un consumismo, che omologa tutte lepiazze del mondo?Al di là delle impressioni personali con-divise da tutti, quello che più importa èche il gruppo è rimasto compatto nel-l'ammirare le bellezze, nel seguire le spie-gazioni delle guide, mantenendo quelclima gioioso e festante che contraddi-stingue da sempre l'ormai consolidatagita parrocchiale.

Sulla Piazza Rossa

In pullman

All’areoporto

Mezzanotte a San Pietroburgo

Parrocchiani in... RussiaSan Pietroburgo - Mosca - 8 giorni - 7 notti

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gita parrocchiale

Prima comunione a Cimone 11.05.2008

La campana de la Torl'è 'n pensiom, ma col so onorl'ha sonà enfim za e aniper ciamar i so paesani.

Per saer chi la sonavapenso, i primi che arivava,che aeva vist el fumsul coert de qualchedum.

Quando noi se la sentivaza 'n te l'aria se capivache coi boti a martelel pericol l'era quel.

I coreva a processiom,coi celeti o col bandom,che lì s'ha 'mpizà 'n camimsul coert de quel vizim.

Ghera foch e i pompieri,'n sciap de mascibaldi e fieri,i coreva anca sti aniper ridur almem i dani.

Per el foch sol a martelen sol "din", e sempre quel;mentre per el temporalel "din-don", quel natural.

Se vegniva temporai,che i prometeva guai,la campana i la sonavae 'l pericolo scongiurava.

Tanta fede i gaeva,quasi tuti i ghe credeva,'n dei so boti i confidaval'è per quel che i la sonava.

Le veciote le preghevae le palme le bruseva,el miracol le speravada quel Dio che le invocava.

La tompesta al nos paesla vegniva assai de spes,l'era bem na roba seria:la lasava sol miseria.

Ma po' è vegnì 'l progressoche l'esiste ancor adeso,e a sti pori temporaii ha tacà a crearghe guai.

Con i razzi che i sbaraval' temporal 'l se sparpaiava,po' è vegnù anca i canoniche i sbarava, altro che toni.

Ala fim i aroplaniper eliminar i dani,chi 'l progresso 'l torna n' dré:se se vol fermar la grandinebisogna meterghe le ré !!

En fin chi ve l'ho contadaco' sta rima 'm po' 'mpazada,ma lodante con amorla campana de la Tor !!

Aldeno, 13 luglio 2008

La campana de la Tordi Ivo Condini

Una foto di gruppo nella residenza degli Zar

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hesi Iscrizione alla catechesi 2008-2009

Il cammino di catechesi proposto dalle nostre parrocchie è un'avventura allascoperta del volto di Dio e dei doni che Lui ci fa. Prevede l'incontro settima-nale con il gruppo, la santa Messa domenicale, per chi può un impegno in par-

rocchia e l'accompagnamento attivo dei propri genitori.La catechesi non è un obbligo per nessuno, se ti impegni a partecipare fallo conpassione e buona volontà.Per poter partecipare ti invitiamo a riconsegnare il tagliando sottostante e 10 euroche sono necessari per l'assicurazione.Orari ad Aldeno:2a elementare: Inizio in quaresima3a elementare: Giovedì ore 16,30 e sabato ore 9.304a elementare: Martedì ore 16,305a elementare: Lunedì ore 17 e mercoledì ore 17 Prima media: Lunedì ore 14,15Seconda media: Martedì ore 14,30Terza media: Incontro mensile seraleGruppo di prima, seconda e terza superiore orari da definireOrari a Cimone:Tutte le elementari (dalla 2a alla 5a) il sabato mattina alle ore 10,15Prima e seconda media il lunedì alle ore 18Orari a Garniga Terme:Da definire

RITAGLIARE LUNGO LA LINEA TRATTEGGIATA

Io: .......................................................................................................................................................................................................................................................

Data di nascita: ......................................................................................................................

Abitante in via ...................................................................................................................... ..................................................................................

paese: ......................................................................................................................

Tel: ......................................................................................................................

Desidero partecipare alla catechesi e mi impegno ad esserci,con i miei genitori, alla messa domenicale.

Firma del ragazzo/bambino Firma di un genitore

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MODULO DI ISCRIZIONE

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AL. CI. GA.Aldeno, Cimone, Garniga Terme

Care bambine, cari bambini,siete pronti a conoscere i nomi dei vincitori delconcorso "TANGRAM AL-CI-GA" del prece-dente Bollettino Junior? Sono:Aaron (9 anni) e Luca Bisesti (6 anni), chehanno lavorato insieme, e Federico Banal (4 anni) diCimone!Congratulazioni!!! I nostri piccoli artisti vincono lamaglietta con la mitica mongolfiera del BollettinoJunior ed un fantastico DVD.Per aggiudicarsi questi ambitissimi premi hannodovuto competere con altri bravissimi artisti:ALDENO: Claudia Cont (10 anni), ValentinaTriches (8 anni), Mariachiara Fausti (8 anni), ElenaZiglio (7 anni).GARNIGA TERME: Alberto Coser, Martina Coser(9 anni), Christian Coser (6 anni).Complimenti a tutti!

bollettino junior

Aaron e Luca Bisesti

Federico Banal

Claudia Cont Valentina Triches Mariachiara Fausti

Martina e Christian Coser Elena Ziglio Alberto Coser

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bolle

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juni

orGesù e i discepoli giunsero a Cafarnao. E quando fuin casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discuten-do lungo la via?». Ed essi tacevano. Per la via infat-ti avevano discusso tra loro chi fosse il più grande.Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Seuno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servodi tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbrac-ciandolo disse loro: «Chi accoglie uno di questi bambini nelmio nome, accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me,ma colui che mi ha mandato. Mc 9,34-37

SPIEGAZIONE DELLE PAROLE

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Rispondi a tutte le domande e potrai leggere,in verticale, il nome del fiume in cui è statobattezzato Gesù.

1. Chi ha abbracciato un bambino?2. Gesù aveva operato delle ...3. Cosa deve diventare chi vuole essere il

primo?4. Dove si reca gesù con i suoi discepoli?5. Ogni discepolo voleva essere il più ...6. Come si chiama il paese in cui Gesù è vissu-

to per molti anni e in cui è cresciuto?7. Come si chiama il paese in cui Gesù ha fatto

il primo miracolo, ad una festa di nozze?8. Chi dobbiamo accogliere come fosse Gesù?

Colora la cartina ed aggiungi le indicazioni chemancano: le tre regioni della Palestina (la Galilea,la Samaria, la Giudea). Perché tu possa identifica-re posso dirti che Gerusalemme si trova inGiudea. per il resto aiutati col testo del vangelo suCafarnao. Sulla cartina manca anche il nome dellago che si trova accanto a Cafarnao, come ancheil nome del fiume che sbocca in quel lago e che vaa finire nel Mar Morto.

INDOVINELLIIL PAESE DI GESU’

Le soluzioni dei giochi saranno pubblicate sul prossimo numero

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juni

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conc

orso Il concorso a premi di questa edizione si intitola "Il raccolto delle mele"

Sicuramente anche tu nelle scorse settimane hai aiu-tato i tuoi genitori o i tuoi nonni nella raccoltadelle mele. Quante ne hai messe nel tuo cestino?

Mostracelo!Segui attentamente le istruzioni e, dopo aver portato atermine il tuo raccolto (naturalmente anche usando latua fantasia se vuoi), mandaci il tuo lavoro con il tuonome, cognome, età e paese entro il 30 novembre 2008.Buon divertimento! Le migliori realizzazioni saranno premiate e pubblicatesul prossimo bollettino.COSA TI SERVE: carta colorata (anche di giornali eriviste…), forbici, colla, un foglio.SI FA COSì: ritaglia da un foglio colorato la forma del cestino. Realizza quindi conle forbici 4/5 tagli verticali. Con della carta di diverso colore prepara delle strisce eintrecciale nei tagli, fissandole con un po' di colla. Fissa tutto su di un foglio A4 delcolore che preferisci e riempi quindi il tuo cestino di tutte le mele (e se riesci anchedi foglie) che vuoi, realizzando anch'esse con la carta. Con un pennarello disegna ipiccioli…e il gioco è fatto! BUON LAVORO!

LE SOLUZIONI DEL NUMERO PRECEDENTE

IL MESSAGGIO DI GESU’

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TROVA L’ERRORE

SCOPRIMI

Aldeno senza frontiere

Nella vita della Chiesa dire “ottobre” significa automaticamente dire “ottobre missio-nario o mese dedicato alla Missione”. Dopo la sua morte e resurrezione, Gesù haaffidato alla Chiesa il compito di continuare l’opera da Lui iniziata, la Sua Missione.

Ottobre è il mese in cui, in modo tutto particolare, la comunità cristiana, fa memoria e siriappropria del suo impegno missionario, anche se, in modi diversi tutto l’anno possiamo edobbiamo essere missionari; missione che trova origine nel nostro Battesimo.Sono numerose le attività e gli stimoli che vengono proposti alle comunità per ravvivarel’impegno di annunciare con la vita, il Vangelo di Gesù; per favorire la preghiera, la rifles-sione e l’impegno dei singoli e dei gruppi, nel mese di ottobrei temi settimanali sono:primo – la contemplazionesecondo – la vocazioneterzo – la responsabilitàquarto – la carità o Giornata missionariaquinto – il ringraziamento.Qualcuno può notare che tra queste tematiche manca “la mis-sione”, ma riflettendo, si capisce che tutto questo è missione.La missione infatti tocca e pervade tutti gli ambiti della vita cri-stiana, anche se possiamo vedere che nella vita di tutti i giornile distrazioni e la confusione fanno di tutto per allontanarcidall’insegnamento della Parola di Dio: il nostro compito èquello di esserle fedeli in tutti i modi. La Veglia MissionariaDecanale che è terminata venerdì 24 ottobre, è stato un momento per camminare insiemee essere veri testimoni.Nel 2007 il nostro impegno ci ha portati ad ospitare l’entusiasmante spettacolo del GruppoMozambicano Djembè presso il Teatro comunale, a organizzare una festa con gli stranieriabitanti in Aldeno, due giornate del Ri-Uso, e il recupero di materiale per un container dainviare in Cameroun; a ciò si aggiungono le giornate particolari Infanzia missionaria, PaneQuaresimale e Ottobre Missionario con offerte e vendita di ciclamini, ceppi e corone d’Avvento la Cenadel povero decanale, la mostra missionaria, la consegna di cesti natalizi e pasquali e quadri. Tutto ciòha portato ad un ricavato per l’anno 2007 di circa Euro 16.432,00. Il tutto è stato distribui-to a seconda delle esigenze per: le Comunità Tende di Cristo di p.Francesco Zambotti, la Scuola diSolidarietà di Mavalane in Mozambico, per l’adozione di due seminaristi poveri, per p. Alessandro Valentiin Perù, per sr. Maria Zendron, per fra Ivo Riccadonna, per sr. Germana in Madagascar i missionaritrentini attraverso il Centro Missionario Diocesano.Vorrei salutarvi ringraziando tutti per la collaborazione, alcuni di voi collaborano attivamen-te mettendo a disposizione materiale di pregio, o mettendo a disposizione i locali o le pro-prie attività; non vi nomino per non tralasciare nessuno ma sappiate che non vi scordiamomai e siete nelle nostre preghiere, saremmo comunque molto felici se qualche ragazzo ouomo si rendesse disponibile a far parte del Gruppo Missionario, noi ci troviamo tutti gliultimi martedì del mese in canonica.Salutandovi ricordo che la Mostra mercato missionaria della 1° di quaresima si ripeteràanche nel 2009 .In oltre avvicinandosi alle feste di fine anno auguriamo ogni bene alle comu-nità di Aldeno Cimone e Garniga Terme.

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ottobre missionario

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Alessandro e Agnese - 14.06.2008 - Aldeno

Massimiliano e Marzia - 21.06.2008 - Presule (Bz)

Antonio e Alessia - 28.06.2008 - Aldeno

Ivan e Serena - 28.06.2008 - Mezzolombardo

Pablo ed Elisabetta - 05.07.2008 - Cimone

Massimo e Anna - 12.07.2008 - Garniga Terme

«… Ci accorgeremo ben presto che è molto più bello essere utili e starea disposizione degli altri che preoccuparsi solo delle comodità che ci vengono offerte.Io so che voi giovani aspirate alle cose grandi,che volete impegnarviper un mondo migliore.Dimostratelo al mondo,che aspetta proprio questa testimonianza dai discepoli di Gesù Cristo e che,soprattutto mediante il vostro amore,potrà scoprire la stellache noi seguiamo.»

(Benedetto XVI ai giovani di Colonia)

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il matrim

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Marco e Francesca - 26.07.2008 - Montevaccino

Alberto e Michela - 02.08.2008 - Fai della Paganella

Nicola e Katia - 06.08.2008 - Dro

Francesco e Laura - 13.09.2008 - Trento

Fabrizio e Irene - 13.09.2008 - Aldeno

Ivan e lara - 12.07.2008 - Aldeno

Alessio e Valeria - 19.07.2008 - Garniga Terme

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I vizi capitali: la superbiaIl bisogno esagerato di riconoscimentoIl superbo è una persona innamorata della propria superiorità, vera o presunta, perla quale si aspetta un riconoscimento. Non sa riconoscere che tutto viene da Dio, nonsi accorge che è “servo inutile”.Il comportamento del superboDi solito la persona superba si conosce poco; é talmente infatuata di se stessa cheogni tentativo di renderla più consapevole sirivela inutile. Non vuole intendere ragione,non tollera alcuna contraddizione e gli piacela compagnia degli adulatori. La superbia fasì che l’uomo si opponga ad ogni trasforma-zione interiore; fa tutto il possibile per nonvedere ciò che c’è di buono nell’altro, nonperdona, non esprime i suoi sentimenti e lesue emozioni, non è autentico, non cerca difare qualche cosa per la sua crescita perso-nale.Le soluzioni per correggere la superbiaCorrettivo della superbia è l’umiltà che frenal’impulso ad ignorare i propri limiti e perse-guire mete che non sono alla propria porta-ta. La consapevolezza dei propri limiti con-cede ad ognuno di essere orgoglioso di sésenza doversi sottomettere ad un altro perumiltà, perché in questo caso non di umiltàsi tratterebbe, ma di umiliazione. La pre-ghiera del pubblicano al tempio è l’emblemadella vera umiltà.Le relazioni con gli altri peccati capitaliLa superbia è sottilmente imparentata con l’invidia, poiché il superbo, se da un latotende a superare gli altri, quando a sua volta è superato non si rassegna, e l’effetto diquesta incapacità di rassegnazione è l’invidia.Al pari dell’invidia anche la superbia ha un carattere «relazionale» nel senso che nes-suno si insuperbisce in solitudine, ma sempre in relazione agli altri, di cui ha un asso-luto bisogno per poter esprimere nei loro confronti la sua superiorità.ConclusioneNella nostra cultura c’è poco orgoglio e molta superbia, poca dignità e molta appa-renza: per apparire si è disposti persino a svendersi e servire. É il degrado che creauomini superbi senza orgoglio e uomini servizievoli senza umiltà. La superbia è ser-vile: non deve stupire chi, dopo avere conosciuto potere e ricchezza, quando va inrovina non ha nessuna difficoltà a strisciare.

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Arturo Coser compie 100 anni!

Il piccolo Arturo Coser recita la poesiadavanti all’imperatore d’Austria sullapiazza di Aldeno, era il 1917.

La torta preparata per festeggiare ilnostro centenario

i vizi capitali - i nostri centenari

La simulazione dell’umiltà è peggiore della superbia.Sant’AgostinoLa vita è una lunga lezione di umiltà.J.M.BarrieI cimiteri sono pieni di persone insostituibili.George Clemenceau La falsa modestia è forse il solo oratore che, parlan-do di sè, cede volentieri la parola ad altri.Abraham Dufresne Non ho pietà per i presuntuosi, perchè credo che portano con sè il loro con-forto.George Eliot Si è orgogliosi quando si ha qualcosa da perdere e umili quando c’è qualcosada guadagnarci.Herny Jame

Cosa si dice sulla superbia...

Un’immaginesorridente e serena di Arturo

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Clelia al campeggio, che disperazione...

C'era una volta una bambina che aveva così tanti capelli che sembrava avesseuna criniera…anche perché i suoi capelli erano ricci e svolazzanti. Piccola epaffutella, il suo nome era Clelia.

Clelia era frizzante e super agitata! Sembrava una di quelle bollicine dell'aranciatae non c'era modo di fermarla! Se non quando dormiva. Il maestro di italiano eradisperato e la maestra di matematica era infuriata…ma sapevano che finita la scuola,

Clelia, non li avrebbe piùtormentati.

I veri disperati erano isuoi genitori! Finita la scuo-la, che fare? Se Clelia fossestata da sola e sempre a casaavrebbe distrutto il soggior-no pitturando scarabocchi,disordinato la cucina pergiocare a fare la cuoca e chedire del bagno, la vascasarebbe stata la sua piscina!

Un pomeriggio d'inizio estate, Clelia incontrò al parco giochi una fata. La fata era pic-cola piccola e tutta luccicante: sembrava una coccinella dorata. La bimba non cipensò due volte, la mise in tasca e se la portò di nasco-sto a casa. Era così emozionata che non disse nulla aisuoi genitori e la nascose in una scatolina sopra il como-dino. Alcuni giorni dopo, di sera, mentre Clelia (final-mente!) dormiva, la fata sentì i genitori della bambinaparlare fra loro: erano sfiniti per gli scherzetti che Cleliaarchitettava ed erano un po' preoccupati, anche perchénon avendo amici, Clelia, si divertiva solo a far marachel-le…

Seri si diventa...Che entusiasmo

Superiori 2008

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La fata, sentendo questeparole, uscì dalla scatolina eandò a parlare con loro : "io houna soluzione!!!" stupefatti, laguardarono. "Mandate Clelia alcampeggio parrocchiale!Troverà tanti bambini con cuidivertirsi!" I poveretti che desi-deravano starsene un po' in pacee trovare un divertimento perClelia, decisero di iscriverla.

Clelia al campeggio si divertìda matti: fece disperare gli animatori, raccolse mele matte per lanciarle contro chi laprendeva in giro, si arrampicò sugli alberi, urlò nel refettorio e soprattutto riuscì a

trovare degli amici con cui giocare e -perché no? - reincontrarsi dopo ilcampeggio.

La bimba era proprio entusiasta diquesta avventura! Raccontò ai suoigenitori dei giochi e delle marachelle edurante l'estate invitò i suoi amici amangiare un gelato e a giocare nel suogiardino… dimenticandosi che ilbagno poteva essere una piscina.

Clelia era così felice che a settem-bre, iniziata la scuola e i tormenti aimaestri, scrisse per la verifica di italia-no, un tema sul campeggio: "i mieigenitori mi hanno iscritto al campeg-

gio. Io non ero proprio sicura di andare…ma loro sì! Il mio è stato l'ultimo turno,prima ce ne sono stati quattro! E dibambini, in tutto, se ne sono iscrit-ti quasi duecento! Il gioco più belloè stata la caccia al tesoro anche se lamia squadra è arrivata quasi ulti-ma… e che buoni i krafen dellecuoche! Mi sono proprio diverti-ta…ma che fatica alle gite!Dimenticavo….il fuoco dell'ultimogiorno…perché non lo facciamoanche a scuola? Non vedo l'ora chesia estate!

PS: mentre aspetto gioco con Clotilde, Alfonso, Marinella, Gianfranco eGertrude! Li ho incontrati proprio lì!"

Ordine sparso

Che sete!

Il fuoco

dai campeggi

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le le

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Ecco un'iniezionedi fiducia ...

Buongiorno, mi chiamo ... e quest'annoho fatto da madrina alla mia nipotina e

ho ricevuto come regalo il vostro calenda-rio. Vorrei spiegarvi quale importanza haavuto nella mia vita questo regalo e perfarlo devo rendervi partecipi di un pezzet-tino della mia vita. Il primo febbraio hoperso una persona importante. Mia cuginasi è tolta la vita e noi che restiamo siamodistrutti.Ad aprile ho ricevuto il vostro calendario eogni giorno leggo quelle belle parole e non

so per quale motivo ma ... sto meglio esento che posso sopportare il mio dolore.Allora ho provato a mandare qualcuna diquelle frasi a chi so che sta male come meper la sua mancanza e ... funziona anchecon loro.Il motivo vero per cui vi scrivo è perchévoglio regalarne uno anche alle mie zie, amia cugina che è rimasta senza una sorella,ai suoi bimbi che sono rimasti senza unamamma, alle mie figlie che lo conservinosempre.Spero con questo regalo di illuminare unpo' la vita che quelli che conosco ... soprat-tutto in questo momento di buio.

Depositate i vostri interventi nella

cassetta delle lettere della canonica, oppure

potete inviargli per E-mailall’indirizzo

[email protected] tutti fin da ora a proporre nuovi argomenti

che potranno essere oggetto dei prossimi

bollettini.

Proseguiamo sul bollettino dedicando unospazio al dialogo e al confronto con i letto-ri. Auspichiamo di accogliere i vostri inter-venti a riprova del fatto che i destinatari diquesto bollettino non sono lettori meramen-te passivi.Invitiamo tutti coloro che lo desiderano aesporre le loro riflessioni con interventibrevi, anche critici ma sempre e comunquecon il proposito di dar vita ad un dialogocostruttivo.La redazione sceglierà e pubblicherà solo interventifirmati – pur assicurando a chi lo desidera l’anonima-to -, ed è autorizzata fin d’ora a ridurre, qualora trop-po lunghe, le lettere pervenute.

Il calendarioUn bel regalo

per Natale e non solo

In vendita in canonica

e alla libreria Artigianellidi Trento

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Percorso per fidanzati ad AldenoDa giovedì 16 aprile al 21 maggio (con un'uscita didue giorni). Il percorso si prefigge di presentare ilmatrimonio come una realtà complessa ed esigente.Se l'innamorarsi è un fatto istintuale che non dipendedalla volontà, lo sposarsi è invece frutto della scelta didue persone che, dopo essersi conosciute profonda-mente e aver costruito insieme un progetto di vita,decidono di donarsi vicendevolmente in maniera

totale e definitiva. La relazione di coppia va continuamente rimotivata sulla base di valori edi obiettivi condivisi. Costruire una positiva ed equilibrata relazione di coppia richiede moltotempo ed esige un confronto costante, sincero e realistico. Una relazione di coppia che nonsia stata bene impostata e rafforzata non riesce a reggere di fronte all'impatto con i proble-mi e i ritmi della vita odierna.Il matrimonio cristiano è una scelta di radicalità evangelica e per questo è importante pre-pararsi bene e per tempo.Il "corso" o l'"itinerario" di preparazione al matrimonio non sarà dunque un atto formalefinalizzato a ottenere un attestato di sapore burocratico, ma dovrà essere un'esperienzasignificativa che aiuta la coppia a verificare o a costruire il proprio progetto di famiglia cri-stiana. È anche un'esperienza di chiesa perché il cammino si svolge insieme con altre cop-pie in un contesto di dialogo, di confronto e di crescita comune.Ne deriva la necessità che questo percorso di preparazione al matrimonio sia compiuto pertempo: possibilmente prima ancora che ci sia la decisione definitiva di sposarsi e almeno unanno prima del matrimonio.

Nome e cognome dei due fidanzati

Numero di telefono

indirizzo di uno dei due fidanzati

CORSO DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO CRISTIANO

Il corso prevede un’uscita di due giorni il 30 aprile e 1 maggio che è parte integrante del corso

RITAGLIARE LUNGO LA LINEA TRATTEGGIATA

Presso: Canonica di Aldeno Date: dal 16 aprile al 21 maggio

(sempre di giovedì dalle ore 20,30 alle 22,30)

Iscrizioni presso la canonica di Aldeno compilando il tagliando

Da consegnare o imbucare in canonica

il matrim

onio cristiano

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Esito positivo della sagra di Cimone

Le aspettative non erano per nienterosee. Giove pluvio implacabilecontinuava a riversare sul piccolo

borgo una quantità di pioggia che nei duegiorni della Sagra della Madonna, sabato13 e domenica 14 settembre, ha veramen-te messo a rischio lo svolgersi della stessa.Nonostante questo la sagra si è svoltaregolarmente portando esiti positivi.Sabato pomeriggio apertura ufficiale dellafesta con il tradizionale vaso della fortunaricco di premi, le due cucine pronte a sod-disfare i più esigenti palati e lo stand delletorte e dei dolci deliziava i presenti condelle vere leccornie. Poco distante, in unsuggestivo portico, il gruppo culturale"Ulisse" elargiva assaggi di buon vinolocale. Intanto lungo le contrade del paesegli amici del gruppo "Come eravamo" siapprestavano intrattenere gli ospiti con larappresentazione degli antichi mestieri. Inquest'ambito un mercatino dava la possi-bilità ai presenti di acquistare manufattitipici confezionati a mano dalle capacisignore di Cimone. Alla sera in chiesa ilconcerto dei cori parrocchiali di Cimone, Aldeno, Garniga Terme e il coro "TreCime" ha deliziato la platea con bellissimi canti in omaggio a Maria.Domenica pomeriggio si è svolta la processione con la statua della Madonna accom-

pagnata dalla musicadella banda di Aldeno.Nel tardo pomeriggiouna lieve quanto sospi-rata apertura del cieloha permesso lo svolger-si della rappresentazio-ne di ballo latino ameri-cano e danza orientale.Alla sera il vicario gene-rale Don Lauro ha chia-mato a raccolta i giova-ni delle tre comunità

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Un momento della processione con la statua

Balli orientali

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celebrando la Santa Messae augurando loro un buoninizio e un proficuo annoscolastico. La serata prose-guiva con la proiezionedelle diapositive riguardantii campeggi estivi 2008. Laband locale "Silver Sound"ci intratteneva in allegriafino alla chiusura della sera-

ta. Un vivo e sincero ringraziamentova a tutti quelli che hanno collaboratoper la riuscita di questa festa e un sen-tito grazie alla popolazione di Cimone,la quale è stata veramente generosa nelsostenere e far arrivare a buon finequesta manifestazione.Arrivederci all'anno prossimo!

la sagra della Madonna

Concerto a Maria con i 4 cori parrocchiali

Silvia Bertoldi di Cimone mentre si esibisce

Voi donate ben poco quando date ciò chepossedete. E' quando donate voi stessi,che date veramente. Ci sono quelli che danno poco del moltoche hanno e lo danno per averne ricono-scenza, e questo desiderio nascosto rendecorrotto il loro dono. E ci sono quelli chepossiedono poco e lo donano tutto. Sonocoloro che hanno fede nella vita e nellasua generosità, e il loro forziere non è maivuoto. Ci sono quelli che danno con gioia, e lagioia è la loro ricompensa. E ci sono quelli che danno con pena, e lapena è il loro battesimo. E ci sono quelli che danno senza provarené rimpianto, né gioia. Essi donano inmodo simile al mirto, che laggiù nella

valle sprigiona la sua fragranza nell'aria. Tutto ciò che avete un giorno sarà ceduto;perciò date adesso, affinché la stagionedel donare possa essere vostra e non deivostri eredi. Spesso dite: "Vorrei dare, ma solo aimeritevoli". Gli alberi del vostro frutteto non espri-mono questo, né il gregge del vostropascolo. Essi donano per vivere, perchétrattenere è perire. E voi che ricevete - e tutti ricevete - nonpermettete che il peso della gratitudine,imponga un vincolo tra voi stessi e chi viha donato. Poiché preoccuparsi del pro-prio debito, è dubitare della sua generosi-tà che ha per madre la fertile Terra, e perpadre Dio.

IL DONARE

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Lo spirito che dà forza

L’Australia terra lontana, anzi lontanissima,terra da scoprire e dove, con gioia, porta-re la fede di Cristo. Questo è il motivo che

in maggior modo mi ha spinto a partecipare alla 23°Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta aSidney.L’apprensione per la partenza e le ore del viaggio sisono rivelate poca cosa di fronte all’entusiasmo che cihanno riservato i giovani e le famiglie dove siamo statiospiti nella prima settimana a Brisbane, prima città cheabbiamo visitato. La natura e i colori hanno fatto il resto.Nelle parrocchie che ci hanno ospitato il primo segno cheabbiamo ricevuto è stata una piccola croce in legno costrui-ta dagli aborigeni, popolo originario di questo immenso con-tinente. Insieme alla comunità abbiamo fatto festa in un incontro con i giovani di

altre nazionalità.È stata una grande emozione vedere la chiesauniversale unita nella fede in Cristo anche nellediversità di lingua e razza e investita dalloSpirito Santo. Questo è l’entusiasmo e la gioia difare che dovremmo vivere nelle nostre comuni-tà, nel rispetto e nelle diversità di ognuno.Dopo essere stati ospitati dalle famiglie diBrisbane, con un volo interno siamo arrivati aSidney dove abbiamo ricevuto ospitalità pressoil college e la parrocchia di Ognissanti.Abbiamo condiviso le aule trasformandole incamerate ma la cordialità, il biglietto da visitapiù bello dei nostri amici australiani, ha consen-tito di superare ogni difficoltàlogistica.L’incontro, non dimentichia-molo, doveva essere soprattut-to occasione di preghiera e cosìè stato: le catechesi, moltosemplici ma profonde, cihanno fatto riscoprire il ruoloche lo Spirito Santo spiega su

ogni cristiano. Il pellegrinaggio alla splendida cattedrale di S. Maria è stato uno deimomenti culminanti del nostro viaggio; abbiamo sostato e pregato davanti all’imma-

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gine di Nostra Signora dellaCroce del sud e sulla tomba diPiergiorgio Frassati, uno deipatroni di questa GiornataMondiale della Gioventù.L’accoglienza, la Veglia e la messaconclusiva con Benedetto XVI aSidney, definita per l’occasione“cenacolo a cielo aperto”, è stataun susseguirsi di eventi che ricor-derò con grande gioia.L’adorazione eucaristica è stato ilmomento più intenso dove400.000 giovani, in un silenzioirreale, hanno pregato assieme e hanno lasciato che Cristo parlasse a ciascun cuore.Il Papa, nella sua omelia, ha invitato noi giovani ad imitare Maria e gli Apostoli che,dopo la resurrezione di Gesù, hanno saputo portare la gioia nei cuori di molte per-sone.Ci è stato poi portato l’esempio di uomini e donne, santi ma non supereroi, chehanno arricchito e mantengono la Chiesa viva ogni giorno e che riescono a illumina-re la strada da seguire in un mondo secolarizzato dove la fede viene messa all’ultimo

posto.Questa esperienza ha permesso dicapire che la bontà dei giovani è gran-de, che non si esaurisce nellaGiornata Mondiale della Gioventù,ma porterà frutto ogni giorno avveni-re. Ciò che abbiamo sperimentato èche Cristo non ci lascia mai soli, bastaaprirgli il nostro cuore e lasciarci gui-dare dalla sua Parola e dal suo grandeamore per noi.La Giornata mondiale della Gioventùdi Sidney si è conclusa, ma inizia lanostra Giornata Mondiale dellaGioventù, quella che dobbiamo testi-moniare a tanti coetanei. Questo è il

mandato che Gesù diede agli Apostoli “avrete forza dallo Spirito che scenderà su di voi e misarete testimoni sino ai confini della terra”.Auguro a ogni giovane buon cammino verso Madrid 2011 ricordando le parole di unsignore di Sidney il quale mi ha confidato che la nostra presenza ha reso giovanianche chi non lo è più, ma io mi sento di aggiungere che è stato un onore portarequella giovinezza che parte dal profondo del cuore.

L’incontro con Giorgio Mosna di Aldeno dal 1970 a Sidney

Fabrizio si «accontenta» di una copia...

I nostri defunti

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Salvatore Scarfonedi anni 7224/06/2008

Giuliana Pifferv. Piffer

di anni 6727/06/2008

Enrico Baldodi anni 8728/06/2008

Pierina Coserv. Coser

di anni 6606/07/2008

Gianni Candiolidi anni 6428/07/2008

Vittoria Boscolov. Coser

di anni 6612/08/2008

Gina Zanotelliin Baldo

di anni 7913/08/2008

Mario Larentisdi anni 6615/08/2008

Renato Millidi anni 6225/08/2008

Anna Frizziv. Frizzi

di anni 8228/08/2008

Renato Baldodi anni 49 09/08/2008

La tua stella è alta nel cielo e ci indica la strada... Tieni stretta la nostra mano nella tua e noi cammineremo sempretranquilli e sicuri...Ciao Rena e un bacio grande grande.

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Giovanni FrancoLarentis

di anni 7905/09/2008

Alberto Caselladi anni 5511/09/2008

Lina Zandonaiv. Coser

di anni 8411/09/2008

Guerrina Zanlucchidi anni 9313/09/2008

Sergio Rossidi anni 9616/09/2008

Ugo Baldodi anni 5903/10/2008

Alfonso Coserdi anni 8306/10/2008

Ida Baffettiin Beozzodi anni 6909/10/2008

Ilda Botturav. Raffaellidi anni 9709/10/2008

Guido Baldodi anni 84 21/10/2008

Irma Mosnav. Cramerotti

di anni 8622/10/2008

Donata Zenidi anni 5516/08/2008

Milena Zanottidi anni 9429/08/2008

Gino Comperdi anni 9331/08/2008

Giuseppe Coserdi anni 6917/09/2008

I DEFUNTIDA FUORI PAESE

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ordo Padre Vito Coser

combonianoMorto a Verona, sepolto a Garniga Terme

Aveva sempre freddo ma non gli fumai possibile andare a fare il missio-nario in Africa - la sua vocazione, il

suo sogno - dove il clima, forse, gli avrebbegiovato. Era malato di polmoni e, dicevanoi medici, non avrebbe retto alle fatiche dellaterra di missione. E così, P. Vito Coser erastato costretto a svolgere la sua missione tral'Italia e la Svizzera, ma soprattutto aTrento. Gli avevano pronosticato una vitabreve ed è vissuto oltre gli 88 anni. Si sen-

tiva un missionario"dimezzato" ed èstato un grandemissionario qui, tra di noi.Centinaia di ragazzi degli anni Sessanta lo ricordano superio-re a Muralta nel collegio delle "Missioni Africane". Centinaiadi trentini hanno seguito le sue celebrazioni nella chiesa dellaSS. Trinità a Trento. La rettoria affidata ai Comboniani, e chiha frequentato il liceo classico "G. Prati" sa quanti ceri, intempo d'esami, furono accesi in quella chiesa. E P. Vitoaveva una parola di incoraggiamento per tutti. Poi, superatala maturità, molti sparivano. Ma lui li ricordava ogni giorno.Ha seminato molto, P. Vito Coser ed ha lasciato un solcoindelebile nel campo della vita di coloro che lo hanno cono-sciuto.E' stato il missionario senza missione (in Africa) ma ha con-

tribuito dalle "retrovie" ad inviare molti giovani verso la missione nel Sud del mondo.E' morto a Verona, nella casa "matrice" dei comboniani, accanto al monumento delfondatore S. Daniele Comboni. Mercoledì 15 ottobre i funerali. In mattinata aVerona; nel pomeriggio a Garniga Terme, il suo villaggio natale, dove è stato sepol-to accanto ai genitori.

Padre Vito Coserdi anni 8813/10/2008

...Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile cheincontrerai qualcuno al quale tu possa andare bene come sei.

Quindi: Vivi come ti dice il cuore...Fai tutto ciò che senti di buono: una vita è un'opera di teatro che non haprove iniziali.Quindi: canta, ridi, balla, ama...e vivi intensamente ogni momento dellatua vita...prima che cali il sipario e l'opera finisca senza applausi.

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Nuove idee per il «tuo bollettino»Come avrete potuto notare il bollettino sta cambiando.Stiamo pensando ad una nuova veste che lo renda più bello da leggersi, una nuovacopertina che cambi ad ogniuscita, qualche rubrica chepossa incontrare l'interessedei lettori.Ma per fare questo abbiamobisogno di Voi ... aiutateci!Saranno ben accetti propositisugli argomenti che vorrestefossero trattati dalla rivista.Da subito cominciate a man-darci delle foto che siano atti-nenti agli argomenti trattatidalla rivista e che riguardinole nostre comunità (perragioni di stampa la redazio-ne accetterà solo le foto in formato digitale, di ottima qualità e definizione). Le piùbelle foto di volta in volta faranno bella mostra di sé sulle prossime copertine.Allora, tutti all'opera perché questo sia anche il Tuo bollettino !!!Idee e foto potete portarle in canonica, spedirle o inviarle via e-mail

Festa anniversari di matrimonio nelle nostre parrocchieDesideriamo invitare tutte le coppie che si sono sposatenel 2008 e quelle che festeggiano i 5, 10, 15, 20, 25, 30, 35,40, 45, 50 (e oltre) di matrimonio cristiano a ringraziare Dioinsieme alla comunità. Dopo la santa messa sarete graditiospiti in canonica per un brindisi e una fetta di torta.A Garniga Terme domenica 16 novembre ore 10,30A Cimone domenica 14 dicembre alle ore 9,30Ad Aldeno domenica 28 dicembre ore 10,30Tagliando da riconsegnare nella buca delle lettere della Canonica(si può anche usare un altro foglio).

Noi ci saremo ..........................................................................................................................................................................................................

e ................................................................................................................................................................................................................................................................

Ci siamo sposati in chiesa il .................................................................................................

...questa per esempio

le idee e gli anniversari

RITAGLIARE LUNGO LA LINEA TRATTEGGIATA

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gli o

rari

ORARIO INVERNALE SANTE MESSE

FESTIVO

Aldeno ore 08.00

Aldeno ore 10.30

Aldeno ore 20.00

Cimone ore 09.30

Garniga T. ore 10.30

GIORNI FERIALIAldeno: lunedì ore 17.30

martedì ore 17.30mercoledì ore 08.00giovedì ore 08.00venerdì ore 08.00

Cimone: giovedì ore 18.00

Garniga T.: mercoledì ore 17.301° venerdì di ogni mese

a Garniga Vecchia alle ore 18.00

ORARIO SANTE MESSE 1 E 2 NOVEMBRESABATO 1 NOVEMBRE

AldenoChiesa parrocchiale ore 08.00Garniga TermeSant’Osvaldo ore 10.30AldenoCimitero ore 13.30CimoneParrocchia ore 15.00

DOMENICA 2 NOVEMBRE

Aldeno ore 08.00Cimone ore 09.30Aldeno ore 10.30Garniga Terme ore 10.30Aldeno ore 20.00

SABATO 8 NOVEMBRE 2008ricomincia l’attività dell’oratorio alle ore 14.30

per i bambini dell’asilo e delle scuole elementari.

Alle 20.00 tutti in piazza per la castagnata, la visione delle diapositive dei campeggi e karaoke