Arte Bianca lunedì 19 settembre

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) - art. 1 comma 1, DCB Padova fornaioamico.it – L’Arte Bianca online PRIMO PIANO RAZZI IL MIO IMPEGNO PER L APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO SUL PANE FRESCO / 3 RICETTE MINI BRIOCHE AL CIOCCOLATO / 8 QUI LOMBARDIA ODG DEL CONSIGLIO GENERALE DELL ’UNIONE DI COMO / 11 Settimanale informativo della FEDERAZIONE ITALIANA PANIFICATORI, PANIFICATORI PASTICCERI E AFFINI Anno LXVI LUNEDÌ 19 SETTEMBRE 2011 L a p a n i f i c a z i o n e i t a l i a n a L’EDITORIALE di Franco La Sorsa Fiori pronti a sbocciare G iorni intensi si sono avvicen- dati in questa settimana per il mon- do della panificazio- ne. Radio, giornali e tv hanno accesso i propri riflettori e messe in risalto le nostre problemati- che. Era ora che si accorgessero di noi e del nostro compar- to, abbastanza bi- strattato e dimentica- to negli ultimi tempi. Trasmissioni impor- tanti ci hanno dato spazio, voce e, ciò che più importa, so- lidarietà alle nostre giuste rivendicazio- ni. Non penso che questa sia la pana- cea di tutti i mali, ma spero sia l’inizio di una visibilità e una considerazione che da tempo non ci appartenevano più. Molti colleghi coin- volti hanno dimo- strato e cementato, con i loro interventi competenti e ocula- ti, quanto la nostra segue a pagina 2 A breve il regolamento sul pane L’onorevole Razzi si è impegnato in prima persona per far approvare al più presto il decreto attuativo per disciplinare la produzione Verona capitale mondiale dell’arte bianca Verona si conferma la ca- pitale mondiale dell’arte bianca. Dal 14 al 16 otto- bre prossimi, infatti, Ve- ronafiere ospiterà il con- gresso mondiale dell’Uib, l’Union Internazionale de la Boulangerie. È la prima volta che l’orga- nizzazione mondiale del- la panificazione sceglie l’Italia come Paese ospi- tante. PAGINA 5 UIB Certificati di malattia solo online Lo scorso 13 settembre si è completato il pro- cesso di digitalizzazione attraverso il quale si perfezionerà il passag- gio dall’attuale modalità di certificazione carta- cea delle assenze dal la- voro per malattia, all’or- mai prossimo sistema telematico.Tutto quello che c’è da sapere. PAGINA 6 IMPRESE I l ministero delle Politi- che agricole sostiene i panificatori nelle loro giuste rivendicazioni e in- terverrà, prima di tutto, affinché sia approvato in tempi brevi il decreto che deve rendere operante la legge 248/6 anche nella parte in cui dà valore nor- mativo alle definizioni: “panificio”, “pane fresco”, pane conservato”. Questo è l’impegno che l’on. Antonio Razzi, consi- gliere personale del mini- stro delle Politiche Agrico- le, Francesco Saverio Ro- mano, ha assunto con il presidente della Federa- zione italiana panificatori, Franco La Sorsa, durante l’incontro avvenuto lo scorso 8 settembre presso la Camera dei Deputati. A PAGINA 2 G iornata di fuoco lo scorso martedì per la gente dell’arte bianca. I panificatori, per una volta, sono stati i pro- tagonisti assoluti della mattinata Rai. Mentre il presidente La Sorsa era ospite ad Occhio alla spe- sa, il consigliere federale Vinceslao Ruccolo esalta- va le virtù dei fornai e della panificazione artigia- na a Cominciamo bene. PAGINA 4 L a corsa al rialzo dei prezzi del frumento si è arre- stata nel corso dell’estate. Anche nelle ultime setti- mane, dopo un nuovo aumento del grano registra- to a fine agosto, le quotazioni sono scese sotto i sette dollari per bushel. Tuttavia la situazione dei mercati agri- coli non smette di essere turbolenta. PAGINA 7 E ntro la fine dell’anno l’amministrazione provin- ciale di Pescara potrebbe essere in grado di ban- dire i primi corsi di formazione per inoccupati che vogliano trovare lavoro nel mondo della panifi- cazione. L’iniziativa è in corso di sviluppo. PAGINA 10 L’arte bianca protagonista in tv La Fao taglia le stime della produzione cerealicola Abruzzo: in preparazione i corsi per panificatori Franco La Sorsa e Antonio Razzi

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Il giornale della panificazione italiana

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) - art. 1 comma 1, DCB Padova

fornaioamico.it – L’Arte Bianca online

PRIMO PIANO RAZZI IL MIO IMPEGNO PER L’APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO SUL PANE FRESCO / 3

RICETTE MINI BRIOCHE AL CIOCCOLATO / 8

QUI LOMBARDIA ODG DEL CONSIGLIO GENERALE DELL’UNIONE DI COMO / 11

Settimanale informativo della

FEDERAZIONE ITALIANA

PANIFICATORI, PANIFICATORI

PASTICCERI E AFFINI

A n n o L X V I

L U N E D Ì

19 SETTEMBRE

2 0 1 1 L a p a n i f i c a z i o n e i t a l i a n a

L’EDITORIALEdi Franco La Sorsa

Fiori pronti a sbocciare

Giorni intensi sisono avvicen-dati in questa

settimana per il mon-do della panificazio-ne. Radio, giornali etv hanno accesso ipropri riflettori emesse in risalto lenostre problemati-che. Era ora che siaccorgessero di noie del nostro compar-to, abbastanza bi-strattato e dimentica-to negli ultimi tempi. Trasmissioni impor-tanti ci hanno datospazio, voce e, ciòche più importa, so-lidarietà alle nostregiuste rivendicazio-ni. Non penso chequesta sia la pana-cea di tutti i mali,ma spero sia l’iniziodi una visibilità euna considerazioneche da tempo non ciappartenevano più. Molti colleghi coin-volti hanno dimo-strato e cementato,con i loro interventicompetenti e ocula-ti, quanto la nostrasegue a pagina 2

A breve il regolamento sul paneL’onorevole Razzi si è impegnato in prima persona per far approvareal più presto il decreto attuativo per disciplinare la produzione

Verona capitale mondiale dell’arte biancaVerona si conferma la ca-pitale mondiale dell’artebianca. Dal 14 al 16 otto-bre prossimi, infatti, Ve-ronafiere ospiterà il con-gresso mondiale dell’Uib,l’Union Internazionalede la Boulangerie. È laprima volta che l’orga-nizzazione mondiale del-la panificazione scegliel’Italia come Paese ospi-tante. PAGINA 5

UIB

Certificati di malattia solo onlineLo scorso 13 settembresi è completato il pro-cesso di digitalizzazioneattraverso il quale siperfezionerà il passag-gio dall’attuale modalitàdi certificazione carta-cea delle assenze dal la-voro per malattia, all’or-mai prossimo sistematelematico.Tutto quelloche c’è da sapere.PAGINA 6

IMPRESE

Il ministero delle Politi-che agricole sostiene ipanificatori nelle loro

giuste rivendicazioni e in-terverrà, prima di tutto,affinché sia approvato intempi brevi il decreto chedeve rendere operante lalegge 248/6 anche nellaparte in cui dà valore nor-mativo alle definizioni:“panificio”, “pane fresco”,pane conservato”. Questo è l’impegno chel’on. Antonio Razzi, consi-gliere personale del mini-stro delle Politiche Agrico-le, Francesco Saverio Ro-mano, ha assunto con ilpresidente della Federa-zione italiana panificatori,Franco La Sorsa, durantel’incontro avvenuto loscorso 8 settembre pressola Camera dei Deputati. A PAGINA 2

Giornata di fuoco loscorso martedì perla gente dell’arte

bianca. I panificatori, peruna volta, sono stati i pro-tagonisti assoluti dellamattinata Rai. Mentre ilpresidente La Sorsa eraospite ad Occhio alla spe-sa, il consigliere federaleVinceslao Ruccolo esalta-va le virtù dei fornai edella panificazione artigia-na a Cominciamo bene.PAGINA 4

La corsa al rialzo dei prezzi del frumento si è arre-stata nel corso dell’estate. Anche nelle ultime setti-mane, dopo un nuovo aumento del grano registra-

to a fine agosto, le quotazioni sono scese sotto i settedollari per bushel. Tuttavia la situazione dei mercati agri-coli non smette di essere turbolenta. PAGINA 7

Entro la fine dell’anno l’amministrazione provin-ciale di Pescara potrebbe essere in grado di ban-dire i primi corsi di formazione per inoccupati

che vogliano trovare lavoro nel mondo della panifi-cazione. L’iniziativa è in corso di sviluppo.PAGINA 10

L’arte bianca protagonista in tv

La Fao taglia le stime dellaproduzione cerealicola

Abruzzo: in preparazione i corsi per panificatori

Franco La Sorsa e Antonio Razzi

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 19 settembre 2011Pagina 2

Primo Piano

categoria, al momentodel bisogno, sappiafare fronte comune, aldi là delle sigle o ap-partenenze di conve-nienza territoriale,confermando che ilfornaio è fornaio aqualsiasi latitudine. Tutto ciò, inoltre, èsfociato finalmentenell’attenzione delleistituzioni. L’incontrocon l’onorevole Razzi,consigliere personaledel ministro Romano,ha consentito di evi-denziare ulteriormen-

te il ritardo di quel re-golamento che tanto cista a cuore e che si èperso nei meandri deiministeri. Lo stuporeper tanto ritardo è statoevidente, come lo è sta-to l’impegno dell’ono-revole per la risoluzio-ne del problema. Ci piace essere positivie sperare di aver trova-

to i canali giusti: se so-no rose fioriranno. Ritengo che partenzamigliore questa Federa-zione non potesse ave-re: l’impegno e la vo-lontà sono quelle giu-ste. Spero che i fornaiitaliani le apprezzino ele sostengano, con fer-mezza e solidarietà. [email protected]

L’Arte BiancaL a P a n i f i c a z i o n e I t a l i a n a

Settimanale informativo della Federazione Italiana Panificatori,Panificatori-Pasticceri e AffiniFONDATORE: Savino Bracco

DIRETTORE RESPONSABILE: Igor Jan OccelliCOLLABORATORI: Bruno Stella,

Rosanna Iacovino, Carlo Gronchi, Claudio Zendroni, Graziano Monetti

[email protected]: Annamaria Carlone

PUBBLICITÀ: [email protected] DEL TRATTAMENTO

DEI DATI (D.LGS. 196/2003): Igor Jan OccelliDIREZIONE, REDAZIONE,

AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ

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STAMPA:Centro Servizi Editoriali s.r.l.Stabilimento: Via del Lavoro,18

36040 Grisignano di Zocco (VI)Autorizzazione del Tribunale

di Roma n. 16849 dell’1.6.1977

Associato all’Unione Italiana Stampa Periodica

segue dalla prima

L’EDITORIALEdi Franco La Sorsa

A breve il regolamento sul paneL’onorevole Razzi si è impegnato in prima persona per far approvare al più presto il decreto attuativo per disciplinare la produzione

Il ministero delle Po-litiche agricole so-stiene i panificatori

nelle loro giuste riven-dicazioni e interverrà,prima di tutto, affinchésia approvato in tempibrevi il decreto che de-ve rendere operante lalegge 248/6 anche nel-la parte in cui dà valo-re normativo alle defi-nizioni: “panificio”,“pane fresco”, paneconservato”. Questo è l’impegno chel’on. Antonio Razzi,consigliere personaledel ministro delle Poli-tiche Agricole, France-sco Saverio Romano, haassunto con il presi-dente della Federazio-ne italiana panificatori,Franco La Sorsa, duran-te l’incontro avvenutolo scorso 8 settembrepresso la Camera deiDeputati. Un incontrocordiale, durante ilquale l’on. Razzi ha ri-sposto con franca dis-ponibilità all’esposizio-ne del presidente LaSorsa, che ha illustratoi principali problemidella panificazione arti-giana. Un comparto, hasottolineato, al quale lalegge di liberalizzazio-ne ho tolto molto sen-za dare nulla di quantopromesso, nei cinqueanni trascorsi dalla suaentrata in vigore. E’ stato questo il primoproblema che il presi-dente La Sorsa ha mes-so sul piatto, sottoli-neando che la bozzadel decreto attuativo èpronta, l’iter è statocompletato, ma il testoattende ancora le firmedei tre ministri cuicompete l’emanazionedel provvedimento: ilministro per Sviluppo

economico, di concertocon quello delle Poli-tiche agricole e conquello della Salute. L’on. Razzi ha rispostocon l’impegno a inter-venire presso lo stessoministro delle Politicheagricole e presso i tito-lari degli altri due dica-steri interessati, perchéla bozza di decretovenga firmata in tempibrevi, dando finalmen-te soddisfazione allegiuste richieste dei pa-nificatori artigiani. Lasituazione del mercatoe le difficoltà che neconseguono per la ca-tegoria giustificano inpieno la richiesta di ac-corciare i tempi e ren-dere infine esecutivaanche questa parte del-la 248/6.Un altro tema che il

presidente La Sorsa haportato all’attenzionedell’on. Razzi riguardal’istruzione professio-nale nel campo dellapanificazione, un fatto-re determinante per lavita della categoria.Oggi, ha ricordato LaSorsa, al di là di qual-che scuola, nata nel

Nord e nel Centro Italiaper iniziativa di enti lo-cali, non esistono istitu-ti che garantiscano unamoderna preparazione

ai giovani che puntanosull’arte bianca per ilproprio futuro lavorati-vo. E’ dunque necessa-ria una scuola profes-sionale a livello nazio-nale, che curi la prepa-razione tecnica e sulcampo, dando agliaspiranti panificatorinon solo la capacità di

“fare” il pane, ma an-che quella di confron-tarsi con le molte no-zioni oggi richieste neicampi dell’igiene, della

sicurezza, dell’attenzio-ne agli allergeni. Scuo-la che, infine, nobiliti ilpercorso di studio com-piuto dall’allievo conun riconosciuto titoloprofessionale. L’Italia èil paese europeo con lapiù vasta e radicata cul-tura del pane: giusto,dunque, qualificare ilpane qualificando chilo produce.L’on. Razzi ha dichiara-to la propria disponibi-lità anche su questopunto, portando il pro-blema all’attenzione delministro del Lavoro edelle Politiche Sociali,Maurizio Sacconi, mol-to attento e preparatosui temi che riguardanole scuole professionalie le esigenze di prepa-razione di giovani an-che nel campo di arti emestieri.Sul tavolo dell’incon-tro, anche l’esigenzadei panificatori di com-pensare le minori ven-dite di pane aggiun-gendo il consumo dibevande calde all’of-ferta tradizionale e alconsumo immediato.Anche su questo pro-blema l’on. Razziespresso completa dis-ponibilità, affinché l’i-potesi sia esaminatadal ministero dello Svi-luppo economico. La Sorsa ha poi affron-tato un tema che è di-ventato di particolareinteresse nel momentoin cui i consumatoripaiono sempre piùorientati verso la ge-nuinità e la qualità deltradizionale, e i pani-ficatori artigiani impe-gnati nella ricerca o

nella riscoperta di tipi-cità locali, dimentica-te e trascurate. Illu-strando questa ultimaipotesi, il presidentedella Federazione haricordato il “profilo”del pane: un prodottoparticolare, che in Ita-lia si presenta in 250-300 forme e ricette di-verse, tutte strettamen-te legate alla storia delterritorio che le espri-me. Questa, ha sottoli-neato, è la vera ric-chezza dell’arte biancaitaliana e potrebbe es-sere importante, per ilfuturo della stessa pa-nificazione, studiarel’attivazione di filierecorte per avviare il ri-lancio, come si è fattoin Abruzzo con “granodi Cappelli” , pani esapori di un tempo.Una proposta assai in-teressante, ha ricono-sciuto l’on. Razzi, checertamente vale la pe-na di proporre all’at-tenzione della Confe-renza delle Regioni.In un incontro comequesto, che ha spazia-to a quasi 360 gradisulla panificazione ar-tigiana italiana, nonpoteva mancare l’argo-mento che più di altriha agitato in mondodell’arte bianca negliultimi mesi: il decretoche ha inserito il panetra le produzioni agri-cole, accordandogliperciò lo stesso regimefiscale privilegiato dicui godono tutti i pro-dotti dei campi. Ma,ha sottolineato La Sor-sa, comprendere il pa-ne tra i prodotti agrico-li è assolutamente sba-gliato, perché si trascu-ra un passaggio essen-ziale: quello della mo-litura, senza la quale ilgrano resterebbe tale enon potrebbe esserepanificato. Affermare ilcontrario sarebbe co-me dire che le scarpedi cuoio sono un pro-dotto della stalla. I pa-nificatori, ha aggiuntoLa Sorsa, non si oppor-rebbero a quanto stabi-lito dal decreto mini-steriale, se potessero aloro volta godere, perla produzione di pane,dello stesso regime fi-scale riconosciuto aicoltivatori-panificatori.L’on. Razzi ha ricono-sciuto che il decretoministeriale ha penaliz-zato i panificatori arti-giani e che la situazio-ne deve essere riequi-librata, cercando unasoluzione che sia tem-pestiva e che non creaialtre anomalie. <

La situazione del mercato e le difficoltà che ne conseguono per la categoria giustificano in pieno la richiesta di accorciare i tempi e rendere infine esecutiva anche questa parte della 248/6

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Primo PianoL’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 19 settembre 2011 Pagina 3

Razzi: mi impegno in prima personaper soddisfare le vostre richiesteIl consigliere personale del ministro delle Politiche agricole dichiara la propria disponiblità per la soluzione delle problematiche della categoria

L’on. Antonio Raz-zi, assistente per-sonale del mini-

stro per le Politicheagricole, Francesco Sa-verio Romano, ha con-cesso all’Arte Biancauna intervista nel corsodella quale ha rispostoa domande sui temi piùpressanti che riguarda-no il comparto della pa-nificazione artigiana. In primo piano, nell’in-tervista, la situazioneassolutamente precariache la panificazione ar-tigiana vive dal 2006,cioè dall’emanazionedella legge 248/6. L’art.4 di detta legge reca“Disposizioni urgentiper la liberalizzazionedell’attività di produzio-ne di pane”, ed è statoimmediatamente appli-cato nella parte abroga-tiva delle leggi che tute-lavano i panificatori e illoro principale prodot-to. Viceversa, è rimastolettera morta nella parteche norma le definizio-ni di “pane fresco”, “pa-nificio” e “pane conser-vato” e che deve dareprecisi punti riferimen-to al mercato e al con-sumatore. Dopo cinqueanni, infatti, non è statoancora approvato il de-creto attuativo che il mi-nistero dello Sviluppoeconomico avrebbe do-vuto emettere “entrododici mesi”, di concer-to con il ministero dellePolitiche agricole e conil ministero della Salute.Ma il pane, prodotto fi-nale di una filiera di ec-cellenza, è parte inte-grante della cultura delconsumatore italiano e,nell’attuale situazione dimercato, è indispensa-bile dare, a chi lo pro-duce e a chi lo mette intavola, la tutela di unaqualifica di legge.

On. Razzi, il ministe-ro delle Politicheagricole intende atti-varsi per ottenere chesia finalmente emana-to il decreto necessa-rio per dare attuazio-ne al comma 2-terdell’art. 4 della legge248/6, la cui bozza,peraltro, ha già per-corso tutto l’iter pre-visto prima di poterandare alla firma?Mi sono impegnato a farsì che il decreto possaavere esecuzione senzaulteriori passaggi nécon una sua inutile rei-terazione. La bontà deicontenuti, a parer mio,

non può essere checondivisa da tutti.

Il decreto che ha este-so anche al pane fattoda coltivatori il regi-me fiscale agevolatodi cui godono i pro-dotti agricoli, ha crea-to una incomprensi-bile disparità di trat-tamento con il regimefiscale cui è assogget-tato, invece, il paneprodotto dai panifica-tori artigiani. Non crede che il mi-nistero delle Politicheagricole dovrebbe in-tervenire per riequili-brare questa situazio-ne, estendendo ancheal pane prodotto daifornai il regime fisca-le applicato al panedei coltivatori?La disparità di tratta-mento cui ella si riferi-sce è il risultato di unabuona intenzione chenon ha saputo tener inconto però delle funzio-ni, tradizioni e dell’of-ferta dei panificatori ar-tigianali. Purtroppo de-vo ammettere che age-volando i coltivatori in-direttamente si è pena-lizzato il settore dei pa-nificatori. E’ chiaro chebisogna riequilibrare lasituazione ed in questoil ministro non troveràalcun ostativo. Il pro-blema è trovare il rime-dio attraverso il qualerenderlo possibile. In-tendo dire che sia im-mediato e che soprattut-to non produca ulterio-ri storture o conflitti le-gislativi.

La legge di liberalizza-zione ha favorito l’ac-cesso al mercato del-

la panificazione dinuovi operatori, nonsempre preparatiprofessionalmente.D’altra parte, i panifi-catori artigiani si con-frontano quotidiana-mente con la difficol-tà di trovare persona-le realmente qualifi-cato per i propri for-ni. L’offerta di mano-

dopera, molto scarsa,è comunque preva-lentemente compostada giovani sotto i 30anni, che non dispon-gono di esperienzaspecifica né nelle co-noscenze oggi richie-ste al panificatore ar-tigiano (allergeni,igiene alimentare,normative comunita-rie ecc.) e il tratta-mento economicoprevisto per l’appren-dista spesso non ri-sponde alle loroaspettative. Servireb-bero corsi di istruzio-ne specifica, ma scuo-le di panificazione,sono attive solo nelNord Italia e, in nu-mero assai inferiore,nel Centro; non neesistono, invece, nelMeridione.

Poiché la gastrono-mia è passione condi-visa di tutti gli italia-ni, non ritiene che ilministero delle Politi-che agricole potrebbeproficuamente farsipromotore di una ini-ziativa per l’istituzio-ne di una scuola di ar-te bianca a livello na-zionale, che renda almercato del lavoropersonale qualificato? Il regime delle liberaliz-zazioni è uno dei moti-vi principe per cui i col-tivatori hanno avuto ac-cesso alla panificazione.In realtà si tratta di duemestieri diversi anchese con tradizioni atavi-che. Sbalordisce, e que-sto lo dico senza retori-ca, come l’accesso allapanificazione non esigaa monte di una compe-tenza specifica. Pensonon solo alla tecnica, al-l’uso di materiali, mac-chinari e farine, ma an-che a quel regime ali-mentare che nel panevede l’alimento onni-presente assai monito-rato dalla scienza dell’a-limentazione che ci det-ta poi i parametri fonda-mentali per essere cor-retta. Senza parlare del-l’igiene e dell’asetticitàe pulizia degli ambientidi lavorazione, della co-noscenza delle normati-ve comunitarie e dei di-sciplinari d’uso. Non sitratta affatto di un lavo-ro semplice dove si im-pasta e cuoce, ma di unpatrimonio di tradizionee sapori radicato in tut-ta l’Italia isole compre-se che ci caratterizza unpo’ in tutto il mondo eche andrebbe addirittu-ra codificato conside-

rando i 300 tipi di paneche siamo in grado diprodurre. E’ una vera epropria letteratura.La situazione del paeseè diversa da Nord a Sudsoprattutto perché ilNord subisce l’influenzapositiva dei paesi estericonfinanti che abituanoad una pianificazionesensata e sistematica in-fatti al Nord esistonoscuole di panificazionementre al sud non anco-ra. Assicurare una pre-parazione seppur di ba-se ai giovani che si av-vicinano alla panifica-zione, al lavoro al for-no, ritengo sia necessa-rio ed a livello ministe-riale si può pensare aduna organizzazione chevada in questa direzio-ne. Durante il mio col-loquio avuto con il Pre-sidente dei Panificatorialla Camera ho suggeri-to anche di compromet-tere le Regioni sullabontà e necessità di isti-tuire corsi in collabora-zione con le Camere diCommercio sempre as-sai disponibili e sensibi-li al lavoro di formazio-ne. Quella delle Regio-ni potrebbe essere lastrada più veloce perraggiungere l’obiettivo.I giovani che voglionoavvicinarsi alla panifica-zione necessitano dipreparazione specifica,il pane è un alimentoprimario almeno sullenostre mense, semprepresente ed accompa-gna tutti i piatti dellatradizione italiana daNord a Sud

La tradizione italiananel campo della pani-ficazione è rappre-

sentata da quasi 300tipi di pane, ognunodei quali legato allastoria del territorio diorigine e ai grani chelo stesso territorio haespresso nel tempo.Un esempio è il gra-no di Capelli, tipicodi quella parte diAbruzzo che di colle-ga al Molise. Lei ritie-ne che il ministerodelle Politiche agrico-le potrebbe sostenerel’attivazione di mini-progetti, a filiera cor-ta, per ridare accessoal mercato a tante ti-picità locali? Il Ministero della Politi-che agricole può faremoltissimo in questosenso anche se in perio-di come quello di con-giuntura pressante chestiamo vivendo vi sonopriorità di carattere eco-nomico che fanno met-tere da parte, purtrop-po, le problematiche dicui stiamo parlando.Personalmente possoassicurare che il mini-stro Romano risponderàfavorevolmente a questitemi. Posso garantire lasua disponibilità da su-bito quando gli pro-spetterò l’opportunità el’urgenza di progetti afiliera corta inerenti letipicità locali a difesa diun patrimonio insosti-tuibile e preziosissimo.

5) Quelli prospettatinelle domande prece-denti sono soltanto al-cuni tra i tanti problemiche la Federazione ita-liana panificatori desi-dererebbe rappresenta-re in prima persona alministro delle Politicheagricole. Fino ad ora ciònon è stato possibile.On. Razzi, ritiene che,in un futuro prossimo,il ministro in carica po-trà dedicare una mode-sta frazione del propriotempo ai rappresentantidella Federazione italia-na panificatori?

R: Senz’altro. Faròanzi in modo da por-tare il Presidente del-l’Associazione a col-loquio con il ministromagari organizzandoun evento appositodove prospettargli lasituazione ed esporrele richieste. Da subitoperò cominciamocon il decreto neces-sario per dare attua-zione al comma 2-terdell’art. 4 della legge248/6. <

Antonio Razzi

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 19 settembre 2011Pagina 4

Primo piano

Si ringraziano per il sostegno all’attività del Gruppo Giovani le aziende

Il pane protagonista in TvIl presidente Franco La Sorsa ospite della trasmissione Occhio alla Spesa

Quella dello scorsomartedì è statadavvero una pun-

tata che ha visto il paneprotagonista. Nessunapolemica, nessuna invet-tiva sul prezzo, ma soloe soltanto una panorami-ca sullo stato dell’artebianca in Italia. Presentiin studio, oltre al condut-tore Alessandro Di Pie-tro, il presidente dellaFederazione italiana pa-nificatiri, Franco La Sor-sa, e Adele Scicchitano,responsabile Aiipa inrappresenta dell’industriadella panificazione. Suc-cessivamente accompa-gnati da Domenico Filo-sa dell’Unipan e dal co-mandante dei Nas di Na-poli, Roberto Vergato. La trasmissione è iniziataincentrandosi da subitosulle caratteristiche del redella tavola, le differen-ze esistenti fra un pro-dotto industriale e unofresco, sul perché sianocosì cambiate le abitudi-ni di acquisto degli italia-ni. Il presidente La Sorsa,nel corso dei suoi inter-venti, ha voluto ribadirequello che da sempre so-stiene la Federazione: ilpane prodotto dal for-naio sotto casa è garan-zia di qualità poiché è lostesso fornaio a garantir-la quotidianamente. È luiche, letteralmente, “met-te la faccia” su ogni pro-dotto che vende. E que-sto è una certificazioneche, davvero, non haprezzo. La sapienza degli artigia-ni panificatori è stata tra-smessa a milioni di tele-

spettatori grazie a un ser-vizio sul pane di Genza-no, prodotto Igp cono-sciuto in tutto il mondo.Solo grazie a un attentoprocesso produttivo èpossibile donare a quelpane la fragranza e il sa-pore che lo hanno resocosì celebre. Attenzioneche, come ha fatto nota-re il presidente La Sorsa,è presente quotidiana-mente in ogni prodottorealizzato dai fornai ita-liani. «La temperaturaesterna, la percentuale diumidità nell’aria, la qua-lità delle materie primeunite alla maestria deinostri colleghi», ha spie-gato il presidente, «sonotanti fattori che, uniti in-sieme, rendono il paneitaliano un prodotto otti-mo e unico». Alla domanda sul per-ché il pane tradizionale

sia sempre meno pre-sente sui banconi deiforni, La Sorsa ha rispo-sto illustrando a tutti l’e-voluzione del mercato. Icambiamenti degli stilidi vita degli italiani, laconcentrazione della

spesa in un unico gior-no della settimana, la ri-duzione dei consumi dipane e molti altri fattorihanno portato le azien-de di panificazione a di-versificare la propriaproduzione. «Il pane“comune”», ha prosegui-to il presidente, «è sem-

pre presente sugli scaf-fali delle nostre aziende.Ma accanto ad esso cisono altri prodotti ed al-tri prodotti che soddisfa-no le esigenze di ogniconsumatore». Dopo questo excursus la

trasmissione ha affronta-to un tema di estrema at-tualità: il fenomeno delpane abusivo. Una verapiaga che colpisce tuttele regioni del Meridionee, in particolare, le pro-vince napoletana e caser-tana della Campania. IlComandante Vergaro, in

prima linea nel combat-tere l’illegalità, ha stima-to le entrate di questo fe-nomeno in circa ventimilioni di euro l’anno. LaCamorra negli ultimi an-ni è entrata con forza nelbusiness, portando consé un netto incrementodella panificazione abu-siva. Questo, come è sta-to ribadito, non solonuoce ai consumatori,dato che nessuno puògarantire della salubritàdei prodotti venduti (Ver-garo ha raccontato diaver sequestrato paneche veniva occultato al-l’interno dei cassonettidell’immondizia), maprovoca seri danni ai for-nai onesti. Il presidentedell’Unipan su questopunto è stato netto: «Siparla di perdite che si ag-girano sul 30-40 percen-to del fatturato». La Sorsa ha ricordato co-me questa escalation siada addebitare in parteanche alle istituzioni.«Più di dieci anni fa», hadichiarato il presidentedella Federazione, «noiorganizzammo una ma-nifestazione a Napoliproprio per sensibilizza-re la popolazione e i go-vernanti sul fenomenodella panificazione abu-siva. Fummo ricevuti dalprefetto, spiegammo lenostre ragioni e ipotiz-zammo degli scenari fu-turi. Allora nessuno cidiede retta: duole, pur-troppo, constatare cheavevamo perfettamenteragione». Il prezzo del pane ancheè stato trattato nel corso

della puntata, ma senzanessun intento polemi-co. Il conduttore hachiesto al presidente ilmotivo che ha spinto ifornai di Gioia Tauro adaumentare nettamente ilprezzo del proprio pro-dotto. La Sorsa, prima ditutto, ha voluto ribadireun concetto basilare:«Ogni fornaio deve deci-dere in maniera del tut-to autonoma a quantovendere il proprio pa-ne». Sul caso specifico,possono essere statemolteplici le ragioni chehanno spinto all’aumen-to. «Forse», ha spiegato ilpresidente, «a Gioia Tau-ro gli aumenti sono statiispirati da un incremen-to dei costi delle materieprime unito a un incre-mento della panificazio-ne abusiva. Sono certoche i colleghi hanno vo-luto mandare un segna-le ai propri concittadinicon questo gesto: noisiamo costretti ad au-mentare il prezzo delpane perché soltanto co-sì possiamo continuare agarantire la qualità delnostro prodotto». La trasmissione si è con-clusa parlando della ca-renza di manodoperache interessa il compartodell’arte bianca. Argo-mento diventato estre-mamente attuale dopogli interventi del consi-gliere federale VinceslaoRuccolo in merito. E co-sì è stato possibile fareprecisazioni importanti: amancare non è la mano-dopera tout court, maquella specializzata. <

Il pane prodotto dal fornaio sotto casa è garanzia di qualità poiché è lo stesso fornaioa garantirla quotidianamente. È lui che, letteralmente, “mette la faccia” su ogni prodotto che vende

L’arte bianca continua a interessare i mediaRuccolo porta a Rai 3 la passione per la panificazione artigianale

Giornata di fuoco loscorso martedì perla gente dell’arte

bianca. I panificatori, peruna volta, sono stati i pro-tagonisti assoluti dellamattinata Rai. Mentre ilpresidente La Sorsa eraospite ad Occhio alla spe-sa, il consigliere federaleVinceslao Ruccolo esalta-va le virtù dei fornai edella panificazione artigia-na a Cominciamo bene. La puntata del program-ma di Rai 3 verteva su unargomento estremamenteattuale: il lavoro che nonc’è. Ospiti parlamentari eimprenditori per offrireuna panoramica della si-tuazione occupazionalenel Belpaese. Il tutto allaluce delle modifiche in-trodotte dal governo alloStatuto dei lavoratori. E,immancabilmente, fra gliospiti figurava anche il“nostro” Ruccolo.

Dopo la sua intervista alCorriere della Sera, il con-sigliere federale sembraessere diventato l’uomoda avere ad ogni costo instudio. E anche in que-st’occasione, Ruccolo èstato chiamato per parla-re dello stato occupazio-nale nella categoria. Ladomanda rivolta è semprela stessa: Possibile che inun momento attuale, conuna disoccupazione cre-scente, manchino i fornai?Ebbene sì, come ha illu-

strato Ruccolo. «A noimanca personale qualifi-cato, non persone che dipunto in bianco decide divoler fare questo mestie-re», ha spiegato il consi-gliere federale. «I giovani», ha proseguito,«non vogliono avvicinarsiad una professione checonsiderano estremamen-te faticosa e poco appa-gante. E, per di più, man-cano proprio gli istitutiprofessionali in grado diformare adeguatamente i

pochi che vorrebbero in-traprendere questa pro-fessione». Ruccolo ha rac-contato le bellezze dell’ar-te bianca, la tradizioneche si cela dietro ogniprodotto sfornato, speciein una regione come l’A-bruzzo, lo stretto legameche lega ogni pane al ter-ritorio. «Quello che noi

vendiamo non è un pane:è storia, tradizione, cultu-ra. Il nostro passato, lenostre radici». Tutte coseche i giovani di oggi noncomprendono anche acausa di un’istruzione cheli spinge verso altre mete.L’opinione di Ruccolo èstata condivisa e ribaditadal direttore del Censis,

Giuseppe Roma. «Il nostrosbaglio più grande è sta-to quello di spingere tuttia fare il liceo, a intrapren-dere la carriera universita-ria. Abbiamo dismesso gliistituti professionali, pe-nalizzando così uno deisettori più importanti delnostro paese: l’artigianato.In Europa – ha prosegui-to Roma – questo non èavvenuto e gran partedell’occupazione giovani-le viene proprio da lavorimanuali che noi, a torto,abbiamo iniziato a consi-derare degradanti». <

Vinceslao Ruccolo a Cominciamo bene

Franco La Sorsa a Occhio alla spesa

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 19 settembre 2011 Pagina 5

Uib

Verona si confermala capitale mon-diale dell’arte

bianca. Dal 14 al 16 ot-tobre prossimi, infatti,Veronafiere ospiterà ilcongresso mondiale del-l’Uib, l’Union Internazio-nale de la Boulangerie.È la prima volta che l’or-ganizzazione mondialedella panificazione sce-glie l’Italia come Paeseospitante.L’organizzazione è stataaffidata alla Fippa, la Fe-derazione italiana pani-ficatori, panificatori pa-sticceri e affini, che rap-presenta l’Italia all’inter-no di Uib, in collabora-zione con Veronafiere.Al congresso internazio-nale saranno presenti,oltre 50 delegazioni del

comparto dell’arte bian-ca, provenienti da tuttoil mondo, per un con-fronto sui temi comuni ele sfide che attendono ilsettore per i prossimianni.Fippa e Uib hanno scel-

to Verona come sedeper il ruolo di capitaledell’arte bianca che daoltre 20 anni ricopre,grazie a Siab, il Saloneinternazionale dedicatoa pane, pasticceria, piz-za e pasta, agli ingre-

dienti e alle tecnologieconnesse al comparto,in programma nel 2013e che sarà anticipata datour promozionali all’e-stero.Diverse saranno le te-matiche trattate dall’U-

nion Internazionale dela Boulangerie, dallequestioni economichealla formazione profes-sionale, dal ricambio ge-nerazionale alle nuovefrontiere di marketing epubblicità. Una partico-lare attenzione saràinoltre dedicata agliaspetti legislativi di na-tura comunitaria e alledinamiche di mercatolegate alla globalizzazio-ne. «Alcune importantisfide si giocano infattisul piano dell’interna-zionalizzazione – osser-va il presidente di Fip-pa, Franco La Sorsa -.Pensiamo ad esempioalle direttive e ai regola-menti comunitari, chesempre più spesso inci-dono sulle attività di im-

presa nei singoli Paesidell’Unione europea,oppure ai flussi dellematerie prime, che sem-pre più varcano i confi-ni comunitari in entratae in uscita. Ma proprioper l’attenzione che dasempre Veronafiere eSiab dedicano all’inter-nazionalizzazione è sta-ta scelta questa città co-me sede del congressodi Uib».Nel corso dell’eventoverrà consegnato il pre-mio «Fornaio dell’anno»,quest’anno assegnato al-lo statunitense HansNadler. Inoltre il 16 otto-bre, ultimo giorno delcongresso, Uib, Fippa eSiab celebreranno la«Giornata mondiale delpane».<

Non solo Siab. Veronafiere si conferma il primo polo internazionale del bakery

Verona diventa ancora una voltacapitale mondiale dell’arte bianca Dal 14 al 16 ottobre il convegno mondiale Uib sarà occasione per parlare delle prospettive del comparto nello scenario internazionale

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 19 settembre 2011Pagina 6

Imprese e Lavoro

Come noto, il 13 set-tembre p.v. si com-pleterà definitiva-

mente il processo di digi-talizzazione attraverso ilquale, nell’intento di rea-lizzare l’armonizzazionetra il settore pubblico eprivato, si perfezionerà ilpassaggio dall’attuale mo-dalità di certificazione car-tacea delle assenze dal la-voro per malattia, all’ormaiprossimo sistema telemati-co in cui i suddetti certifi-cati cesseranno di esistere,almeno fisicamente.Tale processo, avviato dal2004 dalla L. n. 30.12.2004,n. 311 è stato da ultimocompletato attraverso ilCollegato Lavoro, recente-mente entrato in vigore(vd. art. 25, L. n.183/2010).Tale normativa disciplina,infatti, che la nuova proce-dura telematica divengal’unica utilizzabile, salvo siverifichino le ipotesi dero-gatorie esplicitate dall’Inpscon la circolare n. 9197 del20 aprile 2011. In partico-lare, la suddetta circolareindica come situazioni dinatura tecnico-procedura-le al verificarsi delle qualipersiste l’obbligo di esibi-zione cartacea del certifi-cato di malattia, sia all’Inpsche al proprio datore di la-voro, gli eventi morbosiche:- richiedono ricoveroospedaliero;- vengono certificati dastrutture di pronto soccor-so o da medici privati an-cora non abilitati all’inviotelematico;- negli altri casi in cui sus-siste una reale impossibili-tà per il medico di utilizza-re il sistema di trasmissio-ne telematica (circ.n.4/2011 del Dip. Funzio-ne Pubblica e del Ministe-ro del Lavoro).Dal punto di vista piùstrettamente pratico l’Inps,va detto, ha inteso già datempo fornire le istruzionioperative atte a realizzarela trasmissione telematicadelle certificazioni di ma-lattia attraverso propria cir-colare, la n. 60 del 16 apri-le 2010, mediante la qualevengono puntualmente in-dicate le fasi in cui siestrinseca la procedura diinvio.In sintesi:1. i medici certificatori di-pendenti del SSN o con-venzionati inviano il certi-ficato all’Inps tramite il SAC(servizio di accoglienzacentrale) predisposto dalMinistero dell’Economia;

2. a seguito dell’invio, ilSAC fornisce il numeroidentificativo del certifica-to (protocollo);3. il medico stampa copiacartacea del certificato eattestato di malattia e liconsegna al lavoratore conl’indicazione del numerodi protocollo, il quale ri-sulterà di fondamentaleimportanza per compierele operazioni di seguito in-dicate;4. l’Inps, mediante il ricor-so alle informazioni pre-senti sulle proprie banchedati individua, per ogni in-testatario del certificato, ilrelativo datore di lavoro.Una volta completata que-sta ultima fase l’Inps met-te a disposizione le infor-mazioni di cui è entrato inpossesso prevedendo chele stesse vengano diversa-mente rese fruibili a se-conda dei soggetti che viaccedono (lavoratore odatore di lavoro), e dellemodalità da questi utilizza-te per realizzare il suddet-to accesso. In particolare,qualora ad accedervi sia illavoratore, egli potrà visio-nare e stampare tutti i cer-tificati, senza limitazionedel contenuto, se in pos-sesso di apposito codice

Pin tempestivamente ri-chiesto, altrimenti egli avràsolo l’opportunità di visio-nare il contenuto degli at-testati qualora l’accesso sirealizzi con l’utilizzo delsolo codice fiscale e delnumero di certificato.Dal canto suo, il datore dilavoro per prendere visio-ne delle informazioni inoggetto potrà:- accedere al sitowww.inps.it e consultare ilcontenuto della singola at-testazione mediante l’inse-rimento del relativo nume-ro di protocollo che il la-voratore gli avrà comuni-cato secondo le modalitàin precedenza concordate;- effettuare la consultazio-ne del contenuto degli at-testati direttamente sul si-to www.inps.it, previo ri-conoscimento tramite co-dice Pin rilasciato dall’Isti-tuto Previdenziale stesso;- rivolgere apposita richie-sta alle strutture territorialicompetenti dell’Inps perfar si che le attestazioni dimalattia vengano recapita-te direttamente sulla pro-pria Pec.In riferimento a questa ul-tima opzione, si noti chenel caso in cui disponga dipiù matricole Inps riferibilialla medesima azienda, ildatore di lavoro può ri-chiedere che sulla stessaPEC vengano convogliatetutte le comunicazioni atti-nenti le diverse matricole.Per quanto attiene gli ob-blighi ricadenti sul lavora-tore in merito alla necessi-tà di provvedere tempesti-vamente ad informare il

datore di lavoro dello sta-to di malattia che compor-ti conseguentementeun’assenza dal lavoro, lenuove previsioni lascianosostanzialmente impregiu-dicato il contenuto dellenorme – in genere - con-tenute nel contratti collet-tivi, disciplinanti l’obbligodel lavoratore di dare im-mediata notizia al datoredi lavoro della malattia el’ulteriore e distinto obbli-go di giustificare l’assenza(attraverso, per la malattia,l’attestazione medica).Con specifico riferimento,poi, alle modalità di co-municazione del numerodi protocollo del certifica-to medico, imposto dallenuove previsioni normati-ve, si suggerisce di predi-sporre (eventualmentesulla base dei modelli al-legati alla presente) alter-nativamente, o una comu-nicazione indirizzata ge-nericamente a tutti i di-pendenti ed esposta in lo-cali di accesso comune(bacheca), oppure una let-tera personalizzata, me-diante le quali rendere no-ta al personale la sussi-stenza del suddetto onereposto in capo ai lavorato-ri, specificando in partico-lare le modalità (es. sms,e-mail, fax, o qualsiasi al-tra ritenuta consona), at-traverso cui si prevede cheil datore di lavoro vengatempestivamente informa-to circa la certificazionedello stato di malattia at-traverso appunto il proto-collo attribuito dal SAC alrelativo certificato. <

CASSAZIONE

Estintori in tutta l’aziendaNon spetta al datore di lavoro decidere dove inserirli

Il datore di lavoro non può stabilire dove inseriregli estintori all’interno della propria azienda. Que-sta è una scelta che spetta solamente all’organo

tecnico deputato al controllo e al rilascio delle au-torizzazioni. Così ha stabilito la Corte di Cassazionecon la sentenza n. 33294 del 7 settembre 2011, con-fermando la condanna nei confronti di un impren-ditore. Costui, titolare di un’autofficina, aveva deciso che nel-l’area esterna al proprio locale, dove lavava gli auto-veicoli, gli estintori non servissero. Decisione motiva-ta, a suo dire, dal fatto che in situazioni di bagnato oumidità non si sarebbe potuto sviluppare nessun in-cendio. Opinione non condivisa però dai giudici.«In materia di omissione colposa di cautele o difesecontro disastri o infortuni sul lavoro (art. 451 c.p.)»,hanno spiegato, «mirando la norma a limitare i danniderivanti da incendio, disastro o infortuni sul lavoronelle ipotesi in cui detti eventi si dovessero verificare- la condotta punibile è quella soltanto che consistenella omessa collocazione ovvero nella rimozione, ov-vero ancora nella resa inidoneità allo scopo degli ap-parecchi e degli altri mezzi predisposti alla estinzio-ne dell’incendio nonché al salvataggio o al soccorsodelle persone. Ne consegue che non si richiede an-che che si verifichi in concreto uno degli eventi, i cuiulteriori danni la norma mira ad impedire o, comun-que, a limitare». La Corte ha illustrato come la valutazione riguardanteil potenziale rischio incendio non spetta in alcun mo-do al datore di lavoro, ma agli appositi tecnici. Se lalegge prescrive determinate norme antinfortunisticheper tutta l’azienda, lui è tenuto ad adottarle in toto. <

Certificati di malattiasolo onlineTutto quello che c’è da sapere sulla nuova modalità d’invio telematicaAvv. Enrico Claudio Schiavone

La crisi c’è e continua a farsi sentire. Dopo la fre-nata dello scorso, nei primi sei mesi dell’anno so-no tornati a crescere i fallimenti. I dati dell’Os-

servatorio crisi d’impresa Cerved group offrono unquadro tutt’altro che positivo: da aprile a giugno so-no ben 3.400 le aziende fallite, il 13,1 percento in piùrispetto allo scorso periodo dell’anno scorso. Ad essere maggiormente colpite dalla crisi sono statele aziende situate nel Centro Sud del Paese: +11,1 per-cento. Ma non è che nel Nord Ovest e nel Nord Estsua andata molto meglio: +10,3 percento per il primoe + 8,7 percento per il secondo. La situazione diven-ta davvero tragica per due regioni in particolare: Mo-lise e Lazio. Il dato molisano è davvero preoccupan-te e tocca la punta del 93 percento in più rispetto al-lo stesso periodo del 2010. La regione laziale non ar-riva a quella cifra, ma segna comunque un incremen-to del 32 percento. Situazione particolarmente diffici-le anche in Puglia (+23 percento), Emilia Romagna (+22 percento), Friuli e Sardegna (entrambe a + 18 per-cento). I dati dell’Osservatorio fanno riflettere anche per i set-tori colpiti. A differenza del passato, la crisi economi-ca sta interessando anche l’edilizia ed il terziario. L’in-dustria, pur rimanendo il comparto con la frequenzadi fallimenti maggiore, evidenzia un calo del 2,1 per-cento rispetto allo stesso periodo del 2010; in cresci-ta invece il settore delle costruzioni (+ 7,1 percento),anche se a un ritmo inferiore rispetto a quello osser-vato nell’intera economia, mentre crescono a ritmi ele-vati i casi nel terziario (+16,4 percento). Le piccole imprese poi sono le più esposte: il 44 per-cento di tutte quelle fallite nel primo semestre avevaun fatturato inferiore ai due milioni di euro. <

Crescono i fallimentiLa crisi colpisce soprattutto le aziende del Centro-Sud

dosi di fatture o altri docu-menti per operazioni ine-sistenti, indica in una delledichiarazioni annuali rela-tive a dette imposte ele-menti passivi fittizi. Il fattosi considera commesso av-valendosi di fatture o altridocumenti per operazioniinesistenti quando tali fat-ture o documenti sono re-gistrati nelle scritture con-tabili obbligatorie, o sonodetenuti a fine di prova neiconfronti dell’amministra-zione finanziaria». Allostesso modo, l’articolo 8dello stesso decreto stabi-lisce la medesima punizio-ne per chiunque, al fine dipermettere a terzi l’evasio-ne delle imposte sui reddi-ti o dell’Iva, emette o rila-

scia fatture o altri docu-menti per operazioni ine-sistenti.Fino ad oggi per importiminori (sotto i 150 mila eu-ro) questi reati erano puni-ti con uno sconto di penadi un terzo. Fattispeciecancellata dalla manovrabis. I reati, come è stato inter-pretato dalla giurispruden-za, si configurano quandoc’è la volontà, e la finalità,di svolgere determinateoperazioni per evadere leimposte. I documenti, oltrealle fatture, la cui falsifica-zione può comportare lostesso delitto sono: l’auto-fattura, la ricevuta fiscale,gli scontrini fiscali e leschede carburante. <

Stretta sulle false fattureCarcere fino a sei anni per le operazioni inesistenti

Un pesante giro di vi-te sulle fatture false.È quanto ha inseri-

to il governo all’internodella manovra bis. Con lenuove norme, da oggi inpoi chiunque, a fini di eva-sione fiscale, emette o uti-lizza fatture per operazio-ni inesistenti rischierà finoa sei anni di carcere, indi-pendentemente dall’im-porto. È stata in questomodo cancellata la fatti-specie minore del delitto,prima prevista.Ai sensi dell’articolo 2 deldlgs 74/2000, «è punito conla reclusione da un anno esei mesi a sei anni chiun-que, al fine di evadere leimposte sui redditi o sulvalore aggiunto, avvalen-

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 19 settembre 2011 Pagina 7

Attualità

Il mondo dell’arte bian-ca vede ancora accen-dere i riflettori su di sé.

Stavolta non ci sono po-lemiche sui prezzi del pa-ne né, tantomeno, la vo-lontà di far conoscere uncomparto. Al centro del-l’attenzione c’è il Diclor-vos, un potente insettici-da trovato in alcuni paniforniti alle mense scolasti-che di Genova. A lanciare l’allarme è sta-ta l’associazione di consu-matori Altroconsumo.Nello scorso mese si apri-le i tecnici dell’associazio-ne sono andati in diecimense scolastiche di al-cune città italiane, fra cuiMilano, Roma, Napoli,Torino, Genova eccetera.Scopo del loro viaggio: la

ricerca di pesticidi all’in-terno dei cibi serviti. A di-stanza di alcuni mesi ec-co la macabra scoperta:in due mense scolastichedel capoluogo ligure so-no state trovate tracce diDiclorvos (utilizzato perproteggere il grano daiparassiti dopo il raccolto)nel pane e di Pirimetanil(un funghicida utilizzatoper proteggere le mele

dalla muffa) nella frutta.Oltre al fatto che circa unterzo degli alimenti con-trollati conteneva traccedi antiparassitari. L’amministrazione geno-vese ha, ovviamente,contattato le due aziendefornitrici delle mense eha cercato di risolvere su-bito il problema. L’asses-sore Paolo Veardo haspiegato che il pane incri-

minato è stato pronta-mente ritirato dalle dueaziende fornitrici. Confer-ma arrivata anche dai Nasdi Genova che hannoeseguito i controlli. L’attenzione al problemaresta comunque alta etocca da vicino la catego-ria. I panificatori, in que-sto caso, non possonoessere ritenuti responsa-bili della contaminazione(il pesticida sarà passatodal grano alle farine e daquest’ultime al pane), mane sono comunque coin-volti in quanto produtto-ri finali. Resta da vederese ai primi controlli delNucleo antisofisticazionidei carabinieri ne segui-ranno altri nei forni ita-liani. <

Genova, nel paneanche insetticidaUn’analisi condotta da Altroconsumo ha scoperto tracce di Diclorvos in campioni di prodotti esaminatiin alcune mense scolastiche

Il pane di crusca disegale o di grano for-tificato tratta con una

particolare xilanasi (unenzima) può produrrepane di buona qualitàcon un effetto prebioti-co. A provarlo uno stu-dio condotto in Belgio epubblicato sulla rivistaFood Chemistry. Le ricerche che si stan-

no occupando degli alimenti funzionali sono sempredi più. I consumatori, infatti, stanno diventando sem-pre più attenti a ciò che mangiano e chiedono pro-dotti in grado di offrire effetti benefici sulla salute. Ilsuccesso di molti alimenti di questo tipo, pubbliciz-zati in grande stile dalla televisione, dovrebbe spin-gere anche i panificatori a iniziare a produrre aualò-cosa di simile. E la ricerca belga cade, come si suoldire, proprio “a fagiolo”. Il punto di partenza dello studio è l’attività prebioticad a l l ’ a r a b i n o x i l a n o(Axos) derivato dai ce-reali. Molteplici ricerchehanno provato i suoibenefici. Considerandol’assunzione quotidianamedia in Europa (178grammi), se il pane co-mune venisse sostituitocon quello di crusca disegale fortificato conl’enzima, si potrebbegarantire un apporto di2.4 grammi al giorno diAxos. «Questo livello»,hanno spiegato i ricer-catori, «ha dimostrato diprovocare un effettoprebiotico in uno studioclinico condotto con deivolontari sani».Difficile, però, è creareun pane di buona qua-lità che lo potesse con-tenere. Ricerche in me-rito hanno riportato laproblematicità di incor-porare le fibre all’inter-no del pane. Un livelloeccessivo delle stesseprovoca infatti una per-dita di qualità del pro-dotto e compromette si-gnificativamente il volu-me dello stesso. Applicando diversi do-saggi, i ricercatori bel-gi sono riusciti invece atrovare una percentuale che non compromettesse lamaneggevolezza della pasta. Il pane così prodottoconteneva un quantitativo di Axos pari al 2,1 percen-to. Un fattore che potrà portare a breve a realizzarequesto prodotto anche su larga scala. <

I PREBIOTICI

Secondo la definizione ufficia-le di FAO e OMS, i probioticisono “organismi vivi che,

somministrati in quantità adegua-ta, apportano un beneficio saluti-stico all’ospite”. Il documentoFAO/OMS che fornisce questa de-finizione si riferisce a microrgani-smi benefici presenti negli alimen-ti o aggiunti ad essi, ed “escluderiferimenti ad agenti bioterapeuti-ci e a microrganismi benefici nonutilizzati in ambito alimentare”.Un microrganismo si può dire pro-biotico se soddisfa i seguenti re-quisiti:.è sicuro per l’impiego nell’uomo: inEuropa un utile riferimento in que-sto senso può essere la lista dellespecie batteriche qualificate pre-suntivamente come sicure dall’EF-SA (QPS). In ogni caso, i microrga-nismi probiotici non devono essereportatori di antibiotico-resistenzeacquisite e/o trasmissibili;essere attivi e vitali a livello inte-stinale in quantità tale da giustifi-care gli eventuali effetti beneficiosservati in studi di efficacia;essere in grado di persistere emoltiplicarsi nell’intestino umano;essere in grado di conferire un be-neficio fisiologico dimostrato

Pane di crusca con effetto prebiotico

CERCO LAVORO

Panificatore di 44 anni, 28 di esperienza, cerca impiego a Roma. No incarichi stagionali.FRANCESCO DI CARLO- 320.2122382

Fornaio di 49 anni con 20 di esperienza cerca impiego a Taranto e provincia. t. 342.3866079.

Panificatore di Napoli, con 42 anni di esperienza, cerca impiego. CARMINE CANTARELLI - 0685.351968

Panificatore di 32 anni, residente in provincia di Cuneo. Esperienze lavorative settore industriale e artigianale.DOMENICO MARIANI - 320.7310469-3295452873

Panificatore esperto di 45 anni cerca lavoro anche al nord. MARIO -t. 334.7771581.

La Fao taglia le stime della produzione cerealicolaLa corsa al rialzo dei

prezzi del frumentosi è arrestata nel cor-

so dell’estate. Anche nel-le ultime settimane, do-po un nuovo aumentodel grano registrato a fi-ne agosto, le quotazionisono scese sotto i settedollari per bushel. Tutta-via la situazione dei mer-cati agricoli non smettedi essere turbolenta.La Fao, nel suo indicemensile dei prezzi deiprodotti alimentari, ha ta-gliato le stime della pro-duzione cerealicola mon-diale. Le cifre sono alte,si prevede di raggiunge-re 2 307 milioni di ton-nellate, il 3 per cento inpiù rispetto al 2010. Maquesta ultima previsioneè si quasi 6 milioni ditonnellate inferiore allaprecedente previsionepubblicata nel mese diluglio.La situazione peggioreèn quella del mais. GliStati Uniti, il principaleproduttore mondiale delcereale, hanno vissutoun estate particolarmen-te difficile. Gli incendi eil caldo torrido che si so-no abbattuti sul New Me-xico, il Texas e l’ Okla-homa hanno compro-messo seriamente le col-tivazioni. Facendo preci-pitare le stime sulla pro-duzione. Il frumento, che ha vis-

suto quotazioni altale-nanti nel mese di agosto,dovrebbe invece avereuna buona annata. Laproduzione mondiale,per le stime, sarebbe inaumento del 4,3 per cen-to, circa 28 milioni ditonnellate: solo 4 milionidi tonnellate sotto il re-cord 2009.

Le incognite maggioriper il futuro non sonocomunque legate allaproduzione, ma all’utiliz-zo dei cereali. La Fao hastimato un loro incre-mento per un valore dicirca 1,2 milioni di ton-nellate. In questo modole scorte rimarrebberoancora piuttosto basse:

quelle di grano sotto laquota del 2009 e quelledl mai a livelli inferioridel 2007. Sul fronte dei prezzi, in-fine, le cose sono desti-nate a rimanere incerte.«Finora non c’è alcun se-gnale che le cose possa-no andare meglio», haspiegato Abdolreza Ab-bassian, senior econo-mist dell’Organizzazio-ne. «Nonostante tuttoquello che è successosui mercati finanziari, iprezzi continuano adessere sostenuti. Non sisono viste cadute comesui listini azionari. Que-sto ci dice che i fonda-mentali per i prodottiagricoli sono in equili-brio precario». <

L’ascesa delle farinesi è arrestata. Or-mai da settimane i

loro valori sono fermiagli stessi livelli registratilo scorso anno. Gli sfari-nati di frumento tenerovengono così scambiati:- “TIPO “”00”“ - W 380-430 630 euro per tonnel-lata (valore massimo); - “TIPO “”00”“ - W 280-330 550 euro per tonnel-lata; - “TIPO “”00”“ - W 180-200465 euro per tonnellata.

I valori sono più o menoidentici a quelli del set-tembre 2010, segno cheil mercato degli sfarinatisembra essersi quasi sta-bilizzato. Ipotesi confer-mata dal fatto che i valo-ri da giugno non sub-iscono variazioni, non-

ostante le quotazioni delgrano siano fortementeoscillate nel corso dell’e-state. Con gli attuali valori, gliaumenti totali si sonoprofondamente ridimen-sionati. Rispetto al giu-gno 2010, mese in cui ilmercato delle farine ini-ziò la sua ascesa, oggigli incrementi sono del:21 percento (W380-430),28 percento (W 280-330)e 35 percento (W 180-200). <

Le farine ai livelli di un anno fa

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 19 settembre 2011Pagina 8

Ricettea cura di Rosanna Iacovino

Finisce l’estate, tornano in primo piano i dolci Piccole brioche in formato monoporzione dal sapore semplice e morbido, par-

ticolari perché arricchite dallo zafferano.

Mini brioche al cioccolato INGREDIENTI per 12 briocheburro 55 gacqua calda 60 mlfarina tipo 0 250 gsale 1 presazucchero 20 glievito secco 6 gzafferano 1 presauova 2gocce di cioccolato 100 glatte per glassare

ProcedimentoSciogliere lo zafferano in acqua calda e aggiungerlo, in planetaria, alla farina e glialtri ingredienti, lasciando alla fine le gocce di cioccolato. Impastare per ottenereuna pasta morbida e farla lievitare fino al raddoppio. Ungere con burro fuso glistampini da muffin e mettere in ognuno una pallina di pasta, far lievitar ancora,fino al raddoppio, poi pennellare con il latte e cuocere a 200° C per 15 minuti.

Un dolceda forno originalee golosoUna ciambella forma-

ta da tante rotellinedi pasta lievitata. La no-vità è l’impiego di zen-zero candito; la curiosi-tà è stimolata dalla for-ma.

Ciambella con nocciole e zenzero INGREDIENTIPer la pastafarina tipo 0 225 gsale 2 glievito secco 7 glatte tiepido 125 mluova 1Per la farcituraburro fuso 80 gnocciole tritate 40 gzucchero di canna 50 gzenzero candito 20 gcanditi misti 50 grum 20 ml

ProcedimentoRealizzare la pasta con gli ingredienti indicati, ungerla e farla lievitare per 40 mi-nuti in cella o luogo caldo. Con la sfogliatrice realizzare un rettangolo di pasta di30x23 cm, alto 5 mm. Con gli ingredienti della farcitura realizzare un compostoda spalmare sulla pasta; arrotolare dal lato lungo, formare un rotolo e tagliare ogni5 cm. Adagiare le rotelle su teglia con carta da forno, mettendole una a fiancodell’altra in cerchio, creando quindi una ciambella. Preparare una glassa con 30ml di succo di limone e 115 g di zucchero a velo e usarla per decorare la ciam-bella. Cuocere in forno per 30 minuti a 190° C.

Un pane dal sapore messicano

Farina di mais e farina di grano unite alla paprika creano un tipo di pane dalsapore esotico che, tagliato a pezzi, può essere adatto per i buffet o gli ape-ritivi.

Pane al mais con paprikaINGREDIENTIfarina di mais 150 gfarina di grano 350 W 125 glievito 18 glatte 250 mlolio extra vergine 80 gmaggiorana fresca tritata 10 gorigano tritato 5 gcipolle tritate 2paprika rossa 10 gmais in chicchi lessato 100 gsale 10 g

ProcedimentoMettere tutti gli ingredienti nell’impastatrice a spirale e impastare 4 minuti in 1°velocità e 3 minuti in 2°, lasciando da parte il mais, da aggiungere alla fine. Met-tere l’impasto in uno stampo a piacere e cuocere in forno a 200° C per 25 minuti.

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Interviste ai panificatori

Verona: in undici anni, da neofita a presidente dell’associazione Paolo Deganello, 34

anni, insieme con ilfratello Franco, 30

anni, e la mamma, gesti-sce un panificio a Noga-role Rocca, 3500 abitan-ti, 25 chilometri da Ve-rona sulla strada perMantova. Paolo, che dapochi mesi è presidentedell’Associazione provin-ciale panificatori verone-se, ha iniziato da zero,undici anni fa. Ha infattiaperto il panificio in unadata davvero storica, il 1°gennaio del 2000. Percirca sette mesi lui e ilfratello sono stati affian-cati dalle precedenti pro-prietarie del forno, che lihanno aiutati ad acquisi-re i segreti dell’arte; poiè iniziata la loro bellissi-ma esperienza in un pae-se dove il panificio è trai punti di riferimento.Gli chiediamo quale im-postazione abbiano datoal forno. “Inizialmente la-voravamo solo pane;

poi, conoscendo altricolleghi, frequentandol’associazione provincia-le panificatori e dandocida fare guardando intor-no, abbiamo potuto al-largare la produzione fi-no ano schiacciatine,grissini, pizza al taglio,biscotti, dolci da forno.Se c’erano dei prodotti dialtri colleghi che mi incu-riosiva, chiedevo di po-ter andare a imparare ecosì, pian piano, sono ar-rivato all’assetto attualepiuttosto diversificato edarticolato”. Fino a dove arriva oggila produzione? E ha avvi-cinato anche la gastrono-mia? “Abbiamo mantenutol’assetto del panificioclassico con i tradiziona-li prodotti da forno”, pre-cisa Paolo, “perché rite-niamo questa scelta mol-to valida e opportuna;gastronomia? si, ma so-lo in futuro; con i tempi

che corrono, non misembra il momento giu-sto. Intendiamoci, nonho preclusioni ideologi-che nei riguardi di que-sto tipo di allargamentodella produzione, anzimi sembra una stradadavvero proficua”.Gli affari quindi non pro-mettono bene? ci vieneda domandare. “No, di-

re questo sarebbe ecces-sivo. L’azienda è sana masono quattro anni cheregistriamo una diminu-zione degli incassi di un2% ogni anno”.Si raccolgono esperienzemolto diverse nel nostroPaese: panifici che conti-nuano a crescere, non-ostante la crisi, e altriche, seppur in zone ric-

che e senza troppi pro-blemi di mancanza di la-voro, avvertono un calodelle vendite. Come sispiega questo fenomeno?“Le ultime generazioninon sono abituate ad an-dare a far la spesa al pa-nificio, addirittura non loconoscono come tipo dinegozio”, analizza conprecisione Paolo; “fannola spesa settimanalmen-te, più abbondante;quindi non è una situa-zione dovuta alla crisi,ma ad un cambiamentosociale serio”.Che strategie ha pensatodi mettere in atto? “Quest’anno ho fatto se-minare, vicino a casamia, del grano con cuiottenere la farina per ilmio pane. Ovviamente,rimane il problema delladivulgazione di questoprodotto nuovo, cosache posso risolvere conun volantinaggio; in altreparole, ritengo che un

cliente medio possa ve-nire in panificio solo sec’è un motivo precisoper cui venirci: ad esem-pio, la qualità del pane,il plus valore di una fari-na locale; altrimenti nonci pensa proprio perchéè abituato al supermerca-to”. Gli chiediamo come sitrova nel Gruppo Giova-ni e se abbia suggeri-menti da dare. “E’ un’i-niziativa molto impor-tante”, risponde Paolo,“soprattutto nelle pro-vince dove le associa-zioni locali sono assentio poco organizzate; èproprio lì che si dovreb-bero intensificare la pre-senza e le iniziative.Nella mia associazionec’è una pluralità di ini-ziative utili e formative;tra queste il GruppoGiovani ha una funzio-ne di primo piano. Rosanna Iacovino ([email protected])

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Province

Il polemico di Bruno Stella

In questa giornata di metà settembre, gravida dicaldo appiccicoso che ti incolla la camicia allebraccia, la sonnacchiosa pausa pranzo è foriera

di pensieri oziosi. Si sta chiudendo un numero set-timanale di questo giornale, i giochi sono fatti, sipuò divagare. Per esempio: dove sta andando lagrande stampa che si rivolge quotidianamente all’in-tero Paese? Mah... Da molti mesi, il tono è mono-corde, il tema sempre quello dei rapporti tra il ca-po del governo e la magistratura, con esternazionidall’una e dall’altra parte che poco aggiungono epoco tolgono al quadro generale. Un paio di gior-ni fa, tuttavia, nella prima pagina di un quotidianoa diffusione nazionale, nel privilegiato spazio defi-nito “di spalla”, è comparso un pezzo che ha infran-to gli schemi. Vi si parlava di corna, nell’accezionepiù comune che questa parola ha nel nostro lin-guaggio quotidiano e che non fa riferimento a stal-le e aie di fattoria, ma soltanto alle disavventure dicoppia. La sorpresa mi ha indotto a leggere. Più che di un

“pezzo”, nel senso giornalistico del termine, si tratta-va di una missiva nella quale un lettore descriveva lapropria angoscia e il proprio smarrimento dopo averinflitto e poi subito la pena delle corna. In definitiva,nulla di nuovo, sotto il lenzuolo. Inedita, invece, lascelta del giornale e del tutto nuova, e perciò inaspet-tata, la reazione immediata dei lettori. Una valangadi lettere è arrivata al quotidiano temerario, che le hapubblicate nell’edizione cartacea, annunciando che al-tre missive saranno pubblicate. Tralasciamo il prevedibile contenuto: ben gli sta,un’altra volta impara, però, anche quella moglie...ma come si fa? conta più la noia o il desiderio?... Ciòche in ogni caso è sorprendente è la risposta dei let-tori alla provocazione del quotidiano. Siamo abitua-ti a leggere quotidianamente, sui giornali, lettere chetrattano dei più diversi aspetti del vivere quotidia-no, ma una tale reazione l’avevamo riscontrata soloper i grandi eventi, positivi e negativi, che periodi-camente infiammano la scena nazionale e interna-zionale.

Quali indicazioni si possono ricavare a questo feno-meno? Difficile dirlo di primo acchito, senza atten-dere di vedere se il tema delle corna agiterà ancoraper molto i pensieri i tanti lettori. Un sospetto, co-munque, è inevitabile: non sarà che tra l’opinionepubblica si stia diffondendo una certa stanchezzaper la monotonia del panorama presentato quotidia-namente dai media? Troppe informazione in stilegossip, troppo gossip nell’informazione; troppe no-tizie che trasmettono dubbi e incertezze sul futurodel Paese e sul futuro dei singoli; troppe notizie che,giorno dopo giorno, puntano a demolire la credibi-lità di chi, in una veste o nell’altra, è investito di re-sponsabilità pubbliche. Si va avanti così da mesi elo sconcerto cresce sempre più tra chi sente la re-sponsabilità di cittadino e il dovere di informarsiquotidianamente.C’è da meravigliarsi, dunque, se tante persone pre-feriscono il tema delle corna a quello della politicae dell’economia? Sopratutto, è ovvio, se le corna so-no quelle degli altri. <

QUESTIONI DI CORNA

Abruzzo: in preparazione i corsiper gli aspiranti panificatori Entro la fine dell’an-

no l’amministrazio-ne provinciale di

Pescara potrebbe esserein grado di bandire i pri-mi corsi di formazioneper inoccupati che vo-gliano trovare lavoro nelmondo della panificazio-ne. L’iniziativa è in cor-so di sviluppo e rappre-senta una concreta rispo-sta alla scarsità di mano-dopera che, anche iAbruzzo, travaglia leaziende del comparto eche, nei giorni scorsi, èstata portata all’attenzio-ne dell’opinione pubbli-ca con le interviste rila-sciate a stampa e tv dadirigenti della Federazio-ne italiana panificatori.In questo non facile pro-cesso organizzativo, cheimplica tra l’altro una ri-modulazione del pianoformativo generale, ilpresidente della Provin-cia pescarese, GuerinoTesta, è affiancato dal-l’assessore alle Politichedel lavoro, Antonio Mar-torella, ex-calciatore diSerie A, e dall’assessoreAngelo D’Ottavio, cui so-no affidate le deleghe diInnovazione, Energia,Agricoltura e Sviluppodel territorio. D’Ottavio,per quanto riguarda lapanificazione artigiana, èin grado di presentarecredenziali assolutamen-te inoppugnabili: la suafamiglia, infatti, esercital’arte del forno da cinquegenerazioni e lui stesso,arredatore di professio-ne, ha praticato l’artebianca negli anni giova-nili: nelle ore doposcuo-la e durante le vacanzeestive. Da nove anni, co-munque, Angelo D’Otta-vio si dedica alla politica:è sindaco di San Valenti-

no in Abruzzo Citeriore,il paese con il nome piùlungo tra i comuni italia-ni, è assessore provincia-le ed è anche responsa-bile regionale del Circui-to nazionale Borghi au-tentici d’Italia, associa-zione che raccoglie oggi180 comuni.Quali previsioni, per ilvostro progetto riguar-dante la formazione inpanificazione? Non si tratta solo di for-mazione. Su questo pro-blema stiamo lavorandoper dare risposte concre-te, cercando di evitare itempi lunghi della mac-china burocratico-ammi-nistrativa. Il problema èurgente per la categoriaed è urgente soprattuttoper coloro che nella pa-nificazione artigiana po-trebbero trovare uno

sbocco lavorativo: benretribuito e qualificanteanche sul piano sociale.Ma la ricerca di soluzio-ne a questo problema ciconsente di puntare an-che ad altri obiettivi col-legati. La fase di studio

che stiamo affrontando,per individuare la tipolo-gia giusta dei corsi, pun-ta anche a individuare lestrade per stimolare laproduzione di pane“buono”, quale prodottodi filiere corte che possa-

no esaltare le produzionilocali.E’ un piano piuttosto am-bizioso e le difficoltà nonsembrano poche...E’ vero, e tra le primedifficoltà ci sono anchequelle di carattere finan-ziario. Ma siamo fiducio-si di poter trovare solu-zione a questo problemanell’ambito delle risorseche la UE riserva alla for-mazione professionale.Del resto, la giunta pro-vinciale di Pescara è unagiunta di quarantenniesente da smanie di pre-stazione; anche in questocaso vogliamo fare qual-che cosa che vada oltrel’annuncio sui giornali:vogliamo risultati veri.LO dimostra anche lostudio che stiamo por-tando avanti sul “Panieredelle tipicità”.

Vorrebbe spiegare?E’ un progetto che vuo-le esaltare i nostri pro-dotti tipici e si componedi una parte “materiale”e di una parte virtuale.La parte materiale saràcostituita da una esposi-zione, allestita nella zo-na più antica di Pescara,dei prodotti tipici delnostro territorio, panecompreso. Si potrannoguardare e degustare,con “matrimoni” ad hoc:pane e vino, pane eolio, pane e salumi... Laparte virtuale prevede larealizzazione di unapiattaforma di e-com-merce, per la presenta-zione e la vendita deiprodotti. Noi siamoconvinti che le tipicitàdel nostro territorio me-ritino sostegno e rilan-cio. <

Prende il via ad Ales-sandria il progettodi valorizzazione

del grano alessandrino,avviato nel 2009 dalla lo-cale Camera di Commer-cio, su proposta delle or-ganizzazioni agricole.Nei giorni scorsi, infatti,è stato firmato il proto-collo d’intesa per la for-mazione di una filiera lo-cale all’insegna dellaqualità certificata e dellaterritorialità. Il documen-to è stato sottoscritto daproduttori di grano, pa-nificatori e molitori non-ché dal rappresentantedel l ’Amministrazioneprovinciale. Tra i soste-nitori del progetto c’è an-che l’Associazione pro-vinciale panificatori, gui-

data da Roberto Actis.La provincia di Alessan-dria, con 40 mila ettari col-tivati è la prima produttri-ce di grano tra le provin-ce italiane e da anni le or-ganizzazioni agricole por-tavano avanti un discorsodi territorialità perché, co-me ha sottolineato un di-rigente, “il consumatoremangia il territorio, intesocome qualità, sicurezzaalimentare. Tipicità, cor-rette tecnologie agronomi-che, passione e cura dellaterra”.Da ora, dunque, pane,biscotti e quant’altro pro-duce il forno sarannopreparati soprattutto confrumento tenero prodot-to e macinato nel territo-rio ella provincia. <

Angelo D’Ottavio e Vinceslao Ruccolo

Alessandria, pane e biscottida una filiera territoriale

Cambio della guardiaal vertice dell’Asso-ciazione provinciale

panificatori di Torino.Giovanni Gai, che guida-va il sindacato dal 1997,ha rinunciato a porre lapropria candidatura allapresidenza per il biennio2011-2013 e l’assembleagenerale ha eletto all’una-nimità Franco Mattiazzo,53 anni, panificatore a Ri-voli, storico centro collina-re (50 mila abitanti) a cir-ca 18 chilometri da Tori-no. Affianca Mattiazzo, co-me vicepresidente vicario,Giorgio Perfetti, di Torino.Sono stati nominati vice-presidenti anche NicolaoOcchetti, di Torino, e UgoServetti di Chieri. A Gio-vanni Gai è stato affidato

l’incarico di tesoriere. Ecco ora gli elenchi deiconsiglieri. Per Torino: Giuseppe Bracco, Roma-no Gautero, Fulvio Ardui-no, Ettore Zarattini, Mau-ra Lomurno, RiccardoAvetta, Giacomo da Col.Per la provincia: Giovanni Chiambretto(Giaveno), Francesco Sal-

valaggio (Cuorgné), Enri-co Rapalino (Settimo Tori-nese), Claudio Bergagna(Nole), Franco Martellotto(Pinerolo), Gaetano Maz-zagreco (Rivoli), MarioGhignone (Rivarolo Cana-vese), Ilario Righetto (Bo-sconero), Aldo Martini(Venaria).Per i rivenditori di pane:Irma Graglia (Torino), Ma-rina Musso (Torino). Sono stati eletti revisoridei conti: Giuseppe Garel-lo (Torino), Luigi Sciretta(Torino), Angelo Romana-to (Chieri), Giuseppe Fisi-chella (Caluso), AngelaTusino (Torino). Giuseppe Boccardo, diNichelino, è stato confer-mato presidente onorariodell’associazione. <

Torino, lascia Giovanni GaiFranco Mattiazzo nuovo presidente

Il presidente uscenteGiovanni Gai

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Qui LombardiaP a g i n a a c u r a d i G r a z i a n o M o n e t t i

Sulla Manovra Economica

Odg del Consigliogenerale dell’Unionedi Como

In pieno agosto, mentre si susseguivano e al-ternavano gli indirizzi e le modalità della ne-cessaria manovra economica, si è riunito il

consiglio direttivo generale dell’Unione di Comoper evidenziare con un Ordine del Giorno la po-sizione dei commercianti lariani.Il documento, che pubblichiamo qui di seguito,è stato inviato al presidente Sangalli di Confcom-mercio nonché ai Parlamentari per sostenernel’azione di difesa della nostra categoria.

***Il Consiglio Generale di Confcommercio Como

RIUNITOper analizzare lo stato di avanzamento delle misureconnesse alla manovra economica in discussione

UDITAl’ampia relazione del Presidente Primavesi e del Di-rettore Monetti

VALUTATIgli interventi dei Consiglieri presenti

ESPRIMEpreoccupazione per l’incertezza derivante dal conti-nuo cambiamento dei contenuti delle misure di voltain volta proposti

EVIDENZIAil mancato intervento drastico e risolutivo sulla ridu-zione dei costi dello Stato, sulla sburocratizzazione esull’alleggerimento della ormai insostenibile spesa del-la “macchina amministrativa”

PROPONEche tutti i soggetti giuridici e privati italiani si assu-mano responsabilmente sacrifici ed oneri, consci disvolgere, come categoria, un importante ruolo socia-le e di adempiere ai propri doveri, ma contestual-mente,

CHIEDEche la portata della manovra incida fin da subito piùefficacemente e per il futuro sul grave problema difondo del debito pubblico e non si limiti a cercare ditrovare effimere risorse per soluzioni provvisorie cherinvierebbero al futuro gli stessi problemi attuali

CONDIVIDEdi non aumentare l’IVA per le deleterie conseguenzesui consumi e sulle famiglie

E’ CONTRARIAal mancato accantonamento del TFR per il rischio so-ciale derivante per il futuro

E’ TOTALMENTE CONTRARIAalla liberalizzazione di orari e aperture nel commercioperché non aiuterebbe l’aumento dei consumi stante lapoca disponibilità economica generale, mentre aggra-verebbe irrimediabilmente i costi delle aziende

AUSPICAuna vera ed efficace lotta all’evasione, all’elusione eall’abusivismo che però non si abbatta solo su cate-gorie facilmente perseguibili con strumenti quali stu-di di settore e scontrini fiscali, ma investigando sulle“grandi evasioni” e sulle aree territoriali nazionali no-toriamente e storicamente meno virtuose

RITIENEindispensabile una seria ed immediata riorganizzazio-ne ottimizzata e meno dispendiosa di Enti locali, Pro-vince, sedi periferiche regionali, nonché una drasticariduzione di società e cariche pubbliche e di Parla-mentari non rinviando la soluzione al troppo lungoiter della via costituzionale, ma assumendo responsa-bili interventi più tempestivi

SOSTIENEl’impegno di Confcommercio nazionale e del Presi-dente Sangalli per ottenere risultati non egoisticamen-te corporativi, ma oggettivamente utili all’interesse ge-nerale della collettività italiana. <

Filiera agroalimentare di Confcommercio Milano

Produzioni d’eccellenzae qualità professionalePane fresco con il for-

no degli operatoridell’Associazione pa-

nificatori di Milano e Mon-za Brianza Gusto di cioc-colato protagonista della35° edizione del Concor-so Cono d’Oro con i gela-tieri Alga (Assofood). Le“vetrine” di Maestri pastai,Dettaglianti ortofrutta eAmici dell’Arte della Car-ne (Associazione macellaidi Milano). Il concorso“Sai riconoscere il vino?”con gli specialisti Uevla(Assofood) e “Buona tisa-na a tutti!” con gli erbori-sti di Arle (l’Associazionelombarda).Con queste iniziative al-la prossima Host il Coor-dinamento della filieraagroalimentare di Conf-commercio Milano valo-rizzerà nel proprio spa-zio espositivo le qualitàprofessionali delle variecategorie rappresentate.Con Assofood Milano -attraverso le latterie e ge-laterie di Alga - verrà perl’appunto promossa la35° edizione del Concor-so Cono d’Oro. Il gustoprescelto quest’anno è ilcioccolato e il 24 ottobresarà proclamato il vinci-tore.L’Associazione Panifica-tori di Milano e MonzaBrianza produrrà in fierail pane fresco con un for-no appositamente allesti-to, ed un Maestro panifi-catore fornirà informa-

zioni sulle qualitàdell’“Arte Bianca”. Hostsarà la vetrina delle ec-cellenze anche con leproduzioni dei MaestriPastai, le primizie deglioperatori del Sindacatomilanese dettaglianti or-tofrutta, e le “pezzature”degli Amici dell’Arte del-la Carne dell’Associazio-ne Macellai di Milano.Due novità a Host 2011.Uevla - gli specialisti delvino di Assofood – pro-muoverà il concorso “Sairiconoscere il vino?”. Im-prenditori del settore, ac-compagnati da somme-lier specialisti, maschere-

ranno le bottiglie e i par-tecipanti, messi simpati-camente alla prova, do-vranno esercitare tutta laloro abilità per ricono-scere i vari vini.

Infine una “Buona tisanaa tutti!” sarà augurata,con le loro preparazioni,dagli operatori di Arle,l’Associazione regionalelombarda erboristi. <

Nella riunione ple-naria di luglio ilParlamento Euro-

peo ha approvato nuoveregole a garanzia dellapresenza di informazionichiare e leggibili sulleetichette dei prodotti ali-mentari. Il Regolamentostabilisce le informazioniche dovranno appariresui prodotti preconfezio-nati e dà alla Commissio-ne il compito di condur-re degli studi sugli aspet-ti maggiormente contro-versi: informazioni sugliacidi grassi trans, sull’in-

dicazione di origine dicarne fresca, indicazionesulla macellazione deglianimali e sulle bibite al-colpop (bevande edulco-rate contenenti alcol).Per quanto riguarda l’ar-monizzazione dell’eti-chettatura dei prodottialimentari, questa deve

contenere la lista di in-gredienti, la data di sca-denza e specifiche con-dizioni d’uso. I valorienergetici e la quantità digrassi, grassi saturi, car-boidrati, zuccheri, protei-ne e sali deve apparirenello stesso campo visi-vo. Come richiesto dalConsiglio la presenza diallergeni (la cui lista con-tiene 14 sostanze indivi-duate dall’Autorità euro-pea per la sicurezza ali-mentare) deve essere se-gnalata nella lista degliingredienti. <

Nuove regole approvate dal Parlamento Europeo

Etichettatura prodotti alimentari

Libro verde dellaCommissione europea

Promozione deisapori in europa

La Direzione Generale Agri-coltura e Sviluppo Agricolo

della Commissione Europea hapubblicato il Libro Verde sullapromozione dei sapori d’Euro-pa con lo scopo di informare inmateria di prodotti agricoli del-l’Unione Europea, consultandotutti gli stakeholders, ovveroconsumatori, produttori, distri-butori e amministrazioni localial fine di arrivare a una strate-gia di promozione mirata a va-lorizzare le risorse del settoreagricolo e agro-alimentare. IlLibro Verde si divide in quattrosezioni: 1) il valore aggiuntoeuropeo della politica di pro-mozione e informazione; 2) gliobiettivi da conseguire e le mi-sure da adottare nel mercatointerno dell’UE, ivi compresi imercati locali e regionali; 3) gliobiettivi da conseguire e le mi-sure da adottare sui mercatiinternazionali; 4) questioni piùampie in merito al contenuto ealla gestione della politica inesame. <

CAPAC POLITECNICO DEL COMMERCIO DI MILANO

Premiati gli allievi

Il Capac Politecnico del Commercio di Milano ha consegnato i riconosci-menti agli allievi più meritevoli. Numerose sono state le premiazioni an-che per i corsi di panificazione e pasticceria.

Premi anche agli allievi che si sono distinti nel percorso personalizzato e inquello d’inserimento lavorativo ed agli alunni più meritevoli dei corsi serali.Consegnata inoltre la borsa di studio del Gruppo Terziario Donna di Conf-commercio Milano, da utilizzare in esperienze formative all’estero, ed asse-gnati anche i premi all’alunno “calciatore dell’anno” (torneo Capac di cal-cetto) e al “genitore dell’anno”. <

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