Arte Bianca lunedì 21 maggio 2012

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) - art. 1 comma 1, DCB Padova fornaioamico.it – L’Arte Bianca online GRUPPO GIOVANI È NECESSARIO RINNOVARE LA NOSTRA MENTALITÀ / 5 RICETTE MUFFIN ALLE CAROTE / 8 QUI LOMBARDIA CENTOCINQUANTA CHILI DI TORTA CHE FA BENE AL MONDO / 11 Settimanale informativo della FEDERAZIONE ITALIANA PANIFICATORI, PANIFICATORI PASTICCERI E AFFINI Anno LXVII LUNEDÌ 21 MAGGIO 2012 L a p a n i f i c a z i o n e i t a l i a n a di Franco La Sorsa Il lavoro invisibile R idendo e scher- zando, potrei di- re, è passato quasi un anno dalla mia elezione a presi- dente nazionale. Uso il condizionale perché in questo tempo di cose per cui ridere o su cui scherzare ce ne sono state davvero poche. Nonostante ciò, l’anno è passato lo stesso e, potrei ancora dire, noi (fornai) siamo ancora qui. Fra meno di un mese (il 17 giugno) ci sarà l’Assemblea nazionale e quella sarà l’occasio- ne per fare il punto delle cose fatte fino ad oggi. Riflettendo su di esse, mi sono accorto di come in moltissimi casi il mio, come quel- lo di tutti i dirigenti fe- derali, sia quasi sem- pre un “lavoro invisibi- le”. Sì, perché tutto quello che si fa per la categoria non credo sia recepito nella ma- niera in cui dovrebbe. Sull’Arte Bianca si pos- sono leggere degli in- terventi che facciamo segue a pagina 2 L’EDITORIALE La Federazione sempre vicina ai fornai Riunito il Consiglio Direttivo: la nuova disciplina dell’apprendistato, il rinnovo del contratto di lavoro, l’Ebipan e la Festa nazionale del pane al centro dell’incontro Europa dei Cittadini o Europa dei Mercanti? La crisi cambia la tavola degli italiani L’ alimentare italiano re- siste meglio alla crisi economica, ma non è im- mune. Se è vero che il ci- bo è una delle voci di con- sumo in cui c’è stato un ta- glio inferiore negli acqui- sti rispetto ad altre spese, è altrettanto vero che le abitudini degli italiani a ta- vola si stanno radicalmen- te trasformando. È questo il quadro d’insieme che si scorge dalla ricerca con- dotta da MC. A PAGINA 7 «I l latte è meglio non mangiarlo, non si digerisce ed è troppo caloroso». «Il pane no, ingrassa, e se pro- prio devi sceglierlo compra quello integrale che quel- lo bianco fa male». «La carne rossa? Sei pazzo? Fa ma- lissimo». Ecco un campionario di “frasi fatte”, buone per tutte le occasioni, che ormai hanno formato vere e proprie false credenze. Frasi che ognuno di noi ha sentito più e più volte e magari, molto spesso, avrà anche ripetuto. A PAGINA 7 U na proposta di legge recante “Norme in materia di panificazione” è stata presentata al Consiglio regio- nale del Piemonte da sette consiglieri della Lega Nord. E’ un testo di ampio respiro, che punta alla tutela del pa- ne, della professionalità artigianale, delle tradizioni del territorio e alla valorizzazione della formazione. Nei pun- ti essenziali, riguardanti la definizione di pane fresco e panificio, il testo si rifà alla legge 248/6, che ha recepito i contenuti della proposta a suo tempo presentata dalla Federazione italiana panificatori. A PAGINA 10 Piemonte: proposta di legge per il pane di Edvino Jerian I risultati del week end elettorale di Francia, Grecia e Italia, tutti orientati ad un forte, crescente scetticismo nei confronti delle politiche economiche restrittive im- poste dai rispettivi governi nazionali, rispondendo alle indicazioni comunitarie, hanno trovato conferma anche in Germania dove il voto di uno dei maggiori “land” te- deschi, la regione della Renania - Westfalia, ha decretato una fortissima sconfitta per la CDU, il partito di Angela Merkel, paladina del rigore di bilancio a tutti i costi. Il giorno dopo la sconfitta dei Cristiano-Sociali tedeschi la Borsa italiana ha perso più di 3 punti percentuali e il DAX, l’indice tedesco, quasi due punti. Intanto la pro- spettiva che la Grecia esca dall’area Euro diviene sem- pre più reale, vista l’impossibilità di Atene a formare un governo, divisi come sono i partiti sul fronte europeista. E, anche ammesso che le poche, residue speranze del presidente greco Papoulias di costituire un governo di unità nazionale andassero a buon fine, è del tutto impro- babile che quel paese, oramai massacrato dalla stretta imposta da Bruxelles, ce la faccia a superare la crisi e a rimanere nell’euro. A PAGINA 4 sione del bonus che sarà valido per tutte le assun- zioni effettuate tra il 14 maggio 2011 e il 13 mag- gio 2013. L’incentivo con- cesso dallo Stato per favo- rire le assunzioni nelle re- gioni del Mezzogiorno è erogato sottoforma di cre- dito d’imposta. A PAGINA 6 Pane, latte & co: le false verità Sbloccati i fondi per le assunzioni al sud I l nuovo Ente bilatera- le della panificazione diventerà operativo nei prossimi mesi. E l’ac- cordo sull’apprendistato recentemente firmato sa- rà uno strumento di competitività importante per le aziende di panifi- cazione. Sono questi i due “temi forti” trattati dal Consiglio Direttivo della Federazione italia- na panificatori, che si è riunito a Roma lo scorso 16 maggio. Il presidente Franco La Sorsa ha trac- ciato il punto del lavoro svolto in questi ultimi mesi, ricevendo il pieno appoggio di tutti i consi- glieri. Oltre a questo so- no state definite le date dell’assemblea nazionale (17 giugno) e della Festa nazionale del pane (16 ottobre). A PAGINA 2 Il consiglio direttivo dello scorso 16 maggio G razie all’approvazione della Conferenza Sta- to-Regioni (dello scorso 10 maggio), sono stati sbloc- cati i fondi per le assunzio- ni di lavoratori svantaggia- ti nel Mezzogiorno. Ora le regioni hanno un mese per pubblicare le modalità e le procedure per la conces-

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Il settimanale della panificazione italiana

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Poste Italiane S.p.A. - Sped. abb. postale - D.L. 353/2003 - (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) - art. 1 comma 1, DCB Padova

fornaioamico.it – L’Arte Bianca online

GRUPPO GIOVANI È NECESSARIO RINNOVARE LA NOSTRA MENTALITÀ / 5

RICETTE MUFFIN ALLE CAROTE / 8

QUI LOMBARDIA CENTOCINQUANTA CHILI DI TORTA CHE FA BENE AL MONDO / 11

Settimanale informativo della

FEDERAZIONE ITALIANA

PANIFICATORI, PANIFICATORI

PASTICCERI E AFFINI

A n n o L X V I I

L U N E D Ì

2 1 M A G G I O

2 0 1 2 L a p a n i f i c a z i o n e i t a l i a n a

di Franco La Sorsa

Il lavoro invisibile

Ridendo e scher-zando, potrei di-re, è passato

quasi un anno dallamia elezione a presi-dente nazionale. Uso ilcondizionale perché inquesto tempo di coseper cui ridere o su cuischerzare ce ne sonostate davvero poche.Nonostante ciò, l’annoè passato lo stesso e,potrei ancora dire, noi(fornai) siamo ancoraqui. Fra meno di un mese(il 17 giugno) ci saràl’Assemblea nazionalee quella sarà l’occasio-ne per fare il puntodelle cose fatte fino adoggi. Riflettendo su diesse, mi sono accortodi come in moltissimicasi il mio, come quel-lo di tutti i dirigenti fe-derali, sia quasi sem-pre un “lavoro invisibi-le”. Sì, perché tuttoquello che si fa per lacategoria non credosia recepito nella ma-niera in cui dovrebbe. Sull’Arte Bianca si pos-sono leggere degli in-terventi che facciamo

segue a pagina 2

L’EDITORIALE

La Federazione sempre vicina ai fornaiRiunito il Consiglio Direttivo: la nuova disciplina dell’apprendistato, il rinnovo del contratto di lavoro, l’Ebipan e la Festa nazionale del pane al centro dell’incontro

Europa dei Cittadini o Europa dei Mercanti?

La crisi cambia la tavoladegli italiani

L’alimentare italiano re-siste meglio alla crisi

economica, ma non è im-mune. Se è vero che il ci-bo è una delle voci di con-sumo in cui c’è stato un ta-glio inferiore negli acqui-sti rispetto ad altre spese,è altrettanto vero che leabitudini degli italiani a ta-vola si stanno radicalmen-te trasformando. È questoil quadro d’insieme che siscorge dalla ricerca con-dotta da MC. A PAGINA 7

«Il latte è meglio non mangiarlo, non si digerisce edè troppo caloroso». «Il pane no, ingrassa, e se pro-

prio devi sceglierlo compra quello integrale che quel-lo bianco fa male». «La carne rossa? Sei pazzo? Fa ma-lissimo». Ecco un campionario di “frasi fatte”, buoneper tutte le occasioni, che ormai hanno formato veree proprie false credenze. Frasi che ognuno di noi hasentito più e più volte e magari, molto spesso, avràanche ripetuto. A PAGINA 7

Una proposta di legge recante “Norme in materia dipanificazione” è stata presentata al Consiglio regio-

nale del Piemonte da sette consiglieri della Lega Nord.E’ un testo di ampio respiro, che punta alla tutela del pa-ne, della professionalità artigianale, delle tradizioni delterritorio e alla valorizzazione della formazione. Nei pun-ti essenziali, riguardanti la definizione di pane fresco epanificio, il testo si rifà alla legge 248/6, che ha recepitoi contenuti della proposta a suo tempo presentata dallaFederazione italiana panificatori. A PAGINA 10

Piemonte: proposta di leggeper il pane

di Edvino Jerian

Irisultati del week end elettorale di Francia, Grecia eItalia, tutti orientati ad un forte, crescente scetticismo

nei confronti delle politiche economiche restrittive im-poste dai rispettivi governi nazionali, rispondendo alleindicazioni comunitarie, hanno trovato conferma anchein Germania dove il voto di uno dei maggiori “land” te-deschi, la regione della Renania - Westfalia, ha decretatouna fortissima sconfitta per la CDU, il partito di AngelaMerkel, paladina del rigore di bilancio a tutti i costi. Ilgiorno dopo la sconfitta dei Cristiano-Sociali tedeschi laBorsa italiana ha perso più di 3 punti percentuali e ilDAX, l’indice tedesco, quasi due punti. Intanto la pro-spettiva che la Grecia esca dall’area Euro diviene sem-pre più reale, vista l’impossibilità di Atene a formare ungoverno, divisi come sono i partiti sul fronte europeista.E, anche ammesso che le poche, residue speranze delpresidente greco Papoulias di costituire un governo diunità nazionale andassero a buon fine, è del tutto impro-babile che quel paese, oramai massacrato dalla strettaimposta da Bruxelles, ce la faccia a superare la crisi e arimanere nell’euro. A PAGINA 4

sione del bonus che saràvalido per tutte le assun-zioni effettuate tra il 14maggio 2011 e il 13 mag-gio 2013. L’incentivo con-cesso dallo Stato per favo-rire le assunzioni nelle re-gioni del Mezzogiorno èerogato sottoforma di cre-dito d’imposta. A PAGINA 6

Pane, latte & co: le false verità

Sbloccati i fondi per le assunzioni al sud

Il nuovo Ente bilatera-le della panificazionediventerà operativo

nei prossimi mesi. E l’ac-cordo sull’apprendistatorecentemente firmato sa-rà uno strumento dicompetitività importanteper le aziende di panifi-cazione. Sono questi idue “temi forti” trattatidal Consiglio Direttivodella Federazione italia-na panificatori, che si èriunito a Roma lo scorso16 maggio. Il presidenteFranco La Sorsa ha trac-ciato il punto del lavorosvolto in questi ultimimesi, ricevendo il pienoappoggio di tutti i consi-glieri. Oltre a questo so-no state definite le datedell’assemblea nazionale(17 giugno) e della Festanazionale del pane (16ottobre).A PAGINA 2

Il consiglio direttivo dello scorso 16 maggio

Grazie all’approvazionedella Conferenza Sta-

to-Regioni (dello scorso 10maggio), sono stati sbloc-cati i fondi per le assunzio-ni di lavoratori svantaggia-ti nel Mezzogiorno. Ora leregioni hanno un mese perpubblicare le modalità e leprocedure per la conces-

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 21 maggio 2012Pagina 2

Primo Piano

L’Arte BiancaL a P a n i f i c a z i o n e I t a l i a n a

Settimanale informativo della Federazione Italiana Panificatori,Panificatori-Pasticceri e Affini

FONDATORE: Savino BraccoDIRETTORE RESPONSABILE: Francesco La Sorsa

CAPO REDATTORE: Jgor Jan Occelli

[email protected]

COLLABORATORI: Bruno Stella, Rosanna Iacovino,Graziano Monetti

IMPAGINAZIONE: Annamaria CarlonePUBBLICITÀ: [email protected]

RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO

DEI DATI (D.LGS. 196/2003): Francesco La Sorsa

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE E PUBBLICITÀ

Via Alessandria 159/D - 00198 Romatel. 068541138 - fax 0685351968

STAMPA:Centro Servizi Editoriali s.r.l.Stabilimento: Via del Lavoro,18

36040 Grisignano di Zocco (VI)Autorizzazione del Tribunale

di Roma n. 16849 dell’1.6.1977

Associato all’Unione Italiana Stampa Periodica

La Federazione sempre vicina ai fornaiRiunito il Consiglio Direttivo: la nuova disciplina dell’apprendistato, il rinnovo del contratto di lavoro, l’Ebipan e la Festa nazionale del pane al centro dell’incontro

Il nuovo Ente bilatera-le della panificazionediventerà operativo

nei prossimi mesi. E l’ac-cordo sull’apprendistatorecentemente firmato sa-rà uno strumento dicompetitività importanteper le aziende di panifi-cazione. Sono questi idue “temi forti” trattatidal Consiglio Direttivodella Federazione italia-na panificatori, che si èriunito a Roma lo scorso16 maggio. Il presidenteFranco La Sorsa ha trac-ciato il punto del lavorosvolto in questi ultimimesi, ricevendo il pienoappoggio di tutti i consi-glieri.

ApprendistatoIl recente accordo sigla-to con le organizzazionisindacali è stato il temapiù dibattuto all’internodel Consiglio. L’intesa,come ha spiegato il pre-sidente La Sorsa, è mol-to soddisfacente per leimprese di panificazio-ne. A dispetto di quan-to previsto dal TestoUnico che disciplina lamateria, quella per leimprese del comparto èinfatti maggiormente fa-vorevole: allunga da 3 a5 anni la durata del con-tratto per tutte, quasitutte le figure artigiane.È stato creato un appo-sito piano formativo, incui sono state recepitele istanze dei panificato-ri riguardo la formazio-ne degli apprendisti e siè formalizzato l’appren-distato professionaliz-zante (quello in cui laformazione viene svoltainteramente all’internodell’azienda).

Oltre a ciò, all’internodell’intesa è stata previ-sta la possibilità diestendere la durata delcontratto anche per leaddette alla vendita. Perfarlo sarà necessario ri-vedere il loro inquadra-mento all’interno delcontratto stesso: talepossibilità è concessasoltanto alle figure arti-giane. I sindacati hannomostrato disponibilitàsul punto, ma sarà sol-tanto in sede di trattati-va contrattuale che sipotrà delineare una so-luzione in merito.

Rinnovo del contrattoed EbipanNel corso del Consiglio Di-rettivo è stato fatto il pun-to sul nuovo Ente bilatera-le della panificazione esulle trattative per il rinno-vo del contratto di lavoro(iniziate da poche settima-ne). La Sorsa ha annuncia-to ai consiglieri federaliche dopo tanto tempo fi-nalmente è stata siglata laconvenzione da parte del-l’Inps per la riscossionedei contributi. Ora si è inattesa che l’Agenzia delleEntrate assegni il codiceper effettuare i versamenti

tramite F24 (i tempi di at-tesa sono stati stimati dauno a due mesi). Sull’Ente, Edvino Jerian,alla presidenza dello stes-so, ha voluto effettuare unintervento per chiarire al-cuni aspetti legati alla suacontribuzione. «Credo sianecessario ricordare», hadichiarato Jerian, «come fi-no ad oggi l’Ente non siacostato niente alle azien-de di panificazione equando entrerà piena-mente in funzione i versa-menti da effettuare saran-no molto più bassi diquanto dovuto. Questo –

ha specificato – grazie alfatto che lo scorso anno laFederazione ha siglato unaccordo con i sindacatiper azzerare gli arretratidovuti fino ad aprile2011». Il discorso dell’Ente èstato sfruttato per entra-re nelle trattative appe-na avviate per il rinno-vo del contratto. La Sor-sa ha elogiato il com-portamento dei sindaca-ti che nella piattaformadi rivendicazione hannoespressamente fatto rife-rimento al difficile mo-mento economico, mo-strando di capire lo sta-to di sofferenza che stavivendo il comparto. Ilpresidente ha spiegatocome ancora non sianostati quantificati gli au-menti, ma esistono lepremesse per trovare unaccordo che soddisfi en-trambe le parti. Un punto che proprio insede di trattativa verrà af-frontato è quello dellamaggiorazione della gior-nata festiva, fissata al 75percento della retribuzio-ne normale. Oggi - non-ostante la Federazioneabbia più volte espressola propria contrarietà inmerito - molti panificato-ri chiedono di restareaperti la domenica (cosaresa possibile dalla can-cellazione dell’obbligo dichiusura stabilita dal de-creto semplificazioni), macon i costi del personalecosì alti non sono in gra-do di farlo. Durante il ta-volo si cercherà quindi diavviare un confronto inmerito. Promozione del paneNel Consiglio si è dis-cusso dell’incontro che

la Federazione ha avu-to con il presidente del-la Commissione agricol-tura del Parlamento,Paolo De Castro. Inquell’occasione si sonoportate le istanze deipanificatori europei al-l’attenzione del presi-dente. De Castro si èmostrato sensibile al-l’argomento e ha datola propria disponibilitàaffinché il pane entrinel «Libro Verde» dellaUe (testo relativo allapromozione dei prodot-ti agroalimentari) in viadi elaborazione. Saràcompito della Cebp (laConfederazione euro-pea dei panificatori)presentare il progetto,che la Federazione giàsta preparando. In tema di promozione èstata fissata al 16 ottobrela Festa Nazionale delpane fresco, in concomi-tanza con la Giornatamondiale del pane e ilFestival Europeo che sisvolgerà a Ravenna.Giancarlo Ceccolini,presidente dell’Unionedell’Emilia Romagna edelegato Fippa aglieventi, ha illustrato aipresenti l’accordo recen-temente siglato con l’An-did (Associazione nazio-nale dietisti italiani). Du-rante la Festa sarà distri-buito un opuscolo infor-mativo, realizzato dal-l’associazione, in cuiverranno illustrate lequalità del pane e la suaimportanza in una dietasana e bilanciata. Daquest’anno, poi, la Festanon sarà relegata soloall’interno dei panificima “uscirà” nelle piazzedi tutta Italia. <

per difendere i fornai;delle nostre battaglie sulpane fresco, sul panecongelato, sugli agricol-tori-panettieri eccetera.Si possono trovare reso-conti delle iniziative in-traprese a livello provin-ciale e nazionale perpromuovere il pane.Tanto e di più si puòleggere, ma lo sforzoche c’è dietro ogni sin-gola cosa rimane presso-ché nascosto. Mi sono reso conto diquesto proprio duranteil Consiglio della scorsasettimana. Si parlavadell’apprendistato e delcontratto e una doman-da mi è sorta spontanea:

i panificatori sanno che ilnostro contratto è piùconveniente degli altri? E,soprattutto, sanno che co-sa c’è dietro questo risul-tato? Sanno, ad esempio,che per chiudere un sin-golo contratto servono de-cine e decine di incontricon i sindacati? Percepi-scono il fatto che 10 euroal mese risparmiati suogni singolo dipendentesono 150 euro l’anno cherimangono nelle cassedelle aziende? Sono tante le domandeche mi sono passate per lamente in quell’occasione.Si parlava di Ebipan e inun attimo ci siamo resiconto che lo scorso annoabbiamo fatto risparmiare117 euro per dipendentegrazie a un accordo con isindacati (lo sapranno ifornai italiani?). Discuteva-mo dell’apprendistato e,

confrontandolo con la di-sciplina di altre categorie,abbiamo capito come lanostra sia migliore, nonsolo perché la durata del-lo stesso è maggiore, maanche in relazione allaformazione della forza la-voro (e di questo ne sonoa conoscenza?). E così, piano piano, do-manda iniziava a chiama-re domanda. Mi chiedevoquanti sono a conoscenzache la Federazione fa par-te della Commissioneesperti degli studi di set-tore e sanno che le mi-gliorie al nostro studio so-no state fatte proprio danoi. Quanti sapessero chei piani di controllo dell’A-genzia delle Entrate all’in-terno dei nostri panificisono stati faticosamenteelaborati insieme ai diri-genti federali e hanno ri-chiesto analisi attente e un

impegno incommensu-rabile. Vi assicuro, potreicontinuare così per ore aelencare cose. Alla fine, però, le do-mande esigono anche ri-sposte. E la mia rispostaè che tutto questo “lavo-ro invisibile” sia pratica-mente sconosciuto aipiù. La cosa, lo dico confranchezza, non mi creaalcun disagio personale:io e i dirigenti federalicontinuiamo a fare il no-stro lavoro senza biso-gno di pubblici elogi odi battiti delle mani. C’èperò un aspetto legatoalla questione che, que-sto sì, mi dà fastidio: èquando andiamo a chie-dere qualcosa in cambio.Quando andiamo neiforni a chiedere il contri-buto per l’associazione oquando si chiede di so-stenere l’Arte Bianca.

Ecco, è in quei momen-ti, quando si accampanoscuse o si rifiuta di dareun contributo, che miaccorgo che stiamo sba-gliando qualcosa. Ed èsicuro che sto sbaglian-do perché nessuno siaccorge che quei pochieuro richiesti servono afar funzionare una strut-tura che tutela i suoi (ei miei visto che anch’iosono un fornaio) inte-ressi. Nessuno si accor-ge che quei pochi eurogli tornano indietro sot-toforma di risparmiocontrattuale ad esempio.Nessuno si accorge chesenza la Federazionenon ci sarà nessuno ingrado di tutelarlo. Iosbaglio, lo so. Ma voiche pensate solo ai vo-stri interessi vi ritenetenel giusto?tale [email protected]

L’EDITORIALEdi Franco La Sorsa

Il lavoro invisibilesegue dalla prima

Il consiglio direttivo dello scorso 16 maggio

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 21 maggio 2012Pagina 4

I risultati del week endelettorale di Francia,Grecia e Italia, tutti

orientati ad un forte, cre-scente scetticismo neiconfronti delle politicheeconomiche restrittiveimposte dai rispettivi go-verni nazionali, rispon-dendo alle indicazionicomunitarie, hanno tro-vato conferma anche inGermania dove il votodi uno dei maggiori“land” tedeschi, la regio-ne della Renania - West-falia, ha decretato unafortissima sconfitta per laCDU, il partito di AngelaMerkel, paladina del ri-gore di bilancio a tutti icosti. Il giorno dopo la sconfit-ta dei Cristiano-Sociali te-deschi la Borsa italianaha perso più di 3 puntipercentuali e il DAX,l’indice tedesco, quasidue punti. In totale, inventiquattr’ore, le borseeuropee hanno bruciato120 miliardi di euro: unacifra enorme, di poco in-feriore ai 130 miliardidel prestito greco. E lospread, ovvero la diffe-renza di valore tra titoliitaliani e tedeschi, è nuo-vamente risalito a quasi430 punti.Intanto la prospettivache la Grecia esca dall’a-rea Euro diviene semprepiù reale, vista l’impossi-bilità di Atene a forma-re un governo, divisi co-me sono i partiti sul fron-te europeista. E, ancheammesso che le poche,residue speranze delpresidente greco Papou-lias di costituire un go-verno di unità nazionaleandassero a buon fine, èdel tutto improbabile chequel paese, oramai mas-sacrato dalla stretta im-posta da Bruxelles, ce lafaccia a superare la crisie a rimanere nell’euro. Il problema non sarebbetanto l’uscita greca (allaquale, in realtà, i mercatisi stanno preparando damesi, poiché i piani disalvataggio messi in attonegli ultimi due anni

sembrano essere stati va-rati più per salvaguarda-re, anche se solo parzial-mente, i creditori chenon nell’interesse verodei greci) quanto il fattoche sulla Grecia la Ban-

ca Europea e il FondoInternazionale hanno ri-versato una massa enor-me di denaro pubblico

riducendo le proprie ri-serve a livelli tali che, seanaloghi interventi do-vessero essere necessariper altri paesi (Spagna,Irlanda, Portogallo e, su-bito dopo, l’Italia chenon è certo fuori dai pro-blemi) non vi sarebberopiù risorse sufficienti perfarlo. È probabile che la Gre-cia, a breve, vada di nuo-vo al voto: i sondaggidanno per favorita la si-nistra che vede qualeunica soluzione l’uscitadall’Euro. Se ciò avvenis-se, sarebbe un colpo ter-ribile alla stabilità e allacredibilità dell’euro stes-so e la perdita di fiducianella moneta potrebbeportare molti cittadini,soprattutto quelli dei

paesi a rischio contagiocome il nostro, a prele-vare i propri risparmidalle banche le quali, aloro volta, entrerebberoin fortissima sofferenzaper mancanza di liquidi-tà. Fermiamoci a questopunto già sufficiente-mente preoccupante echiediamoci se vi sianorisposte possibili a unasituazione del genere. L’elemento di novità ri-mangono comunque i ri-sultati elettorali tedeschi,che vanno anch’essi inuna direzione di cre-scente scetticismo versol’Unione Europea, cheviene vista, sebbene permotivi quasi opposti aquelli dei greci o degliitaliani, come un insie-me disomogeneo di sta-

ti - alcuni virtuosi comeper l’appunto la Germa-nia, altri meno, come laFrancia e altri ancora,come la Grecia, chehanno imbrogliato lecarte con conti pubblicidichiarati in ordine e inrealtà completamentefuori controllo . Dunque, perché starsenein compagnia di chi nonè capace di far ordine incasa propria? Paradossal-mente, ancora una voltapotrebbe essere ciò cheaccade in Germania adeterminare un’evoluzio-ne – questa volta positi-va – del problema. Nonè infatti escluso che lapesante sconfitta subitadalla CDU imponga allaCancelliera di Ferro uncambio di posizioni sul-la questione degli Euro-bond, da sempre insi-stentemente proposti damolti economisti e al-trettanto testardamenterifiutati dai tedeschi. L’emissione di buoni ob-bligazionari europei ga-rantiti da tutti gli statiaderenti all’unione per-metterebbe infatti di“spalmare” le risorse inmodo uniforme sui pae-si in difficoltà di bilan-cio. E’ però ovvio cheuna tale posizione siacredibile solo se anchele politiche fiscali e dibilancio vengono decisein modo unitario senzagli squilibri attuali chesono anch’essi quantomeno corresponsabilidell’attuale situazioneeuropea. Basti pensare alle per-centuali di tassazione deisingoli Paesi membri,spesso tra aree confinan-ti, con fisco e costo dellavoro completamente

diversi tra loro: è il casoad esempio della Slove-nia dove la tassazione èal 25 percento e dove so-no oramai centinaia leimprese grandi e piccoledel Veneto e del FriuliVenezia Giulia che, tra-sferendo la propria sededi pochi chilometri, pos-sono tranquillamente ri-sparmiare un’enormità didenaro, sottraendo in talmodo risorse e posti dilavoro al nostro paese.D’altra parte è fin daglianni ’90 che si continua,senza risultato, a parlaredi direttive uniche comu-nitarie in materia di fiscocosì come si continua adeludere una risposta sod-disfacente alla necessitàche l’Unione Europea siaun’entità prima di tuttopolitica e non soltantoeconomica. Ed è proprioquesta mancanza di veraidentità politica unitariache induce i cittadini eu-ropei ad identificare toutcourt le attuali difficoltàeconomiche e l’Euro inprimo luogo con la co-struzione di una confe-derazione sovranaziona-le con una unica politicaestera, fiscale e del lavo-ro, dalla quale dovrebbediscendere un’economiasana ed equilibrata intutte le sue componentiterritoriali. E’ la mancan-za di questa visione, l’a-ver sempre voluto mette-re l’Europa dei Mercantidavanti all’Europa deiCittadini senza accettareche essa fosse la conse-

guenza di un processo diunificazione prettamen-te politico la causa primadel forte e pericoloso ri-torno alle identità nazio-nali, con tutti i rischi diconflittualità sociale edeconomica (e non solo)che ciò può comportare. Ben vengano dunque so-luzioni finanziarie anchedifficili ma necessariequali l’emissione a brevedi Eurobond che rassicu-rino i mercati, ma benvenga soprattutto da par-te degli Stati membri laconsapevolezza che sen-za un rafforzamento po-litico reale dei trattati,senza una vera unità del-le molte identità euro-pee, non vi potrà esseresoluzione che sia ragio-nevolmente stabile e du-ratura. <

Europa dei Cittadini o Europa dei Mercanti?La costruzione della Ue sta puntando troppo sull’economia e poco sulla politica generando una crescente insofferenza di Edvino Jerian

Nel contesto della crisi dei debiti sovrani nell’area monetaria eu-ro, a partire dalla estate 2011, il termine Eurobond (o

anche Stability bond) è stato utilizzato per indicare l’ipotetica crea-zione di obbligazioni del debito pubblico dei Paesi facenti partedell’eurozona, da emettersi a cura di un’apposita agenzia dell’U-nione europea, la cui solvibilità sia garantita congiuntamente daglistessi Paesi dell’eurozona.Con la medesima accezione, è stato utilizzato anche il termine E-bond (E-obbligazione in italiano), proposto, tra gli altri, dal presi-dente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, e dal ministro del-l’Economia italiano Giulio Tremonti. Poco alla volta, nell’Unione Eu-ropa sta prendendo quota l’idea di creare un vero bilancio euro-peo; la proposta delle eurobbligazioni sta alimentando le discus-sioni e in autunno il parlamento europeo valuterà la questione.La prospettiva della creazione di Eurobond è stata accolta con rea-zioni diverse dai governi degli stati dell’area euro: gli atteggiamen-ti spaziano dall’appoggio entusiastico allo scetticismo, fino ad ar-rivare alla netta avversione. Le motivazioni contrarie risiedono so-stanzialmente nel fatto che i paesi più “virtuosi” dovrebbero ac-collarsi un onere aggiuntivo, in termini di costo del debito, a favo-re dei paesi meno virtuosi. Vi sarebbe inoltre il rischio ulteriore chela protezione offerta dagli Eurobond favorisca il cosiddetto azzardomorale, finendo per incentivare, in generale, politiche fiscali e dibilancio ancor meno rigorose, esacerbando la discrasia tra nazioni“rilassate” e nazioni “virtuose” e appesantendo l’onere sopportatoda queste ultime. Comportamenti non rigorosi potrebbero inoltreportare a un aumento dei tassi di interesse sul debito, con il ri-schio di innescare fenomeni inflazionistici a cui uno stato-guida

del processo di europeizzazione, come la Germania, è particolar-mente sensibile per motivi storici legati alla crisi della Repubblicadi Weimar. La soluzione ai pericoli legati all’azzardo morale po-trebbe consistere nella riforma delle legislazioni nazionali dei pae-si più indebitati, per l’uniformazione delle politiche fiscali e di bi-lancio su standard più rigorosi, che allontanino il pericolo di con-dotte eccessivamente rilassate. Quest’ultima istanza, l’uniforma-zione e l’integrazione delle legislazioni fiscali degli stati membri,introduce però una nuova difficoltà politica, dal momento che com-porterebbe, per tutti gli stati membri, la rinuncia a una fetta con-sistente della sovranità nazionale, con la compressione del potereimpositivo, che è una delle prerogative del potere statale.La prospettiva degli Eurobond incontra inoltre alcune difficoltà og-gettive, dal momento che essa potrebbe richiedere una riformadei Trattati europei e dei ruoli e compiti e affidati per via statutariaalla Banca centrale europea e, se posto come condizione da alcu-ni stati membri, anche le già citate riforme per l’uniformazione de-gli standard di rigore delle politiche fiscali nazionali, tutte novitàche richiederebbero la ratifica unanime degli stati membri, un mec-canismo necessario, ma la cui messa in atto comporta necessa-riamente tempi non immediati.Tuttavia, si ritiene che l’allungamento dei tempi, resosi necessarioper la revisione e la ratifica dei trattato da parte di tutti gli statimembri, non precluda l’immediatezza degli effetti benefici sui mer-cati: si valuta infatti che questi ultimi si adeguerebbero istanta-neamente alle mutate prospettive, non appena fosse raggiunto eannunciato il consenso sull’intera operazione politica.Fonte: Wikipedia <

EUROBOND

La prospettiva che la Grecia escadall’area Euro divienesempre più reale vistal’impossibilità di Atene a formare un governo, divisicome sono i partiti sul fronte europeista

Non è escluso che la sconfitta subita dalla CDUimponga allaCancelliera di Ferro un cambio di posizionisulla questione degli Eurobond, da sempre insistentemente proposti da molti economisti ed altrettanto testardamente rifiutatidai tedeschi

Crisi economica

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 21 maggio 2012 Pagina 5

Gruppo Giovanie m a i l : g r u p p o g i o v a n i @ f i p p a . i t

Si ringraziano per il sostegno all’attività del Gruppo Giovani le aziende

È necessario rinnovare la nostra mentalità

La nostra professionesi sta trasformando.Ormai è una cosa

che sappiamo benissimoe non serve ripeterla an-cora. Come sappiamopiù o meno bene, quelloche dovremmo fare perstare al passo con i tem-pi e fare in modo che an-che fra cento anni esista-no ancora i fornai (mo-dernizzare la produzio-ne, diversificare l’offerta,puntare sulla qualità el’eccellenza delle materieprime eccetera). C’è pe-rò una cosa su cui credonoi dobbiamo lavorare:la nostra mentalità. Ecco,su questo punto credonon sia stato fatto abba-stanza per rinnovarla. A farmi riflettere su que-sto aspetto è stata la Festadel pane francese, che siè svolta la scorsa settima-na. Quest’anno il titoloche l’associazione dei pa-nificatori francesi ha deci-so di darle è stato moltodiverso da quelli degli an-ni scorsi: «Le donne neiforni». Mi è bastato legge-re qualche riga sul sitodella Festa per capire ilmotivo di questa scelta:dal 1990 ad oggi la forzalavoro femminile all’inter-no dei panifici è costante-mente aumentata. Oggiraggiunge la cifra di 65mila addette, contro i 62mila di sesso opposto. Si

può ben dire che in Fran-cia siamo in presenza diuna piccola rivoluzione.E mi sono domandato co-me stiano le cose da noi equesto mi ha portato a fa-re un ragionamento mol-to più ampio di quantoimmaginassi. Le donne nelle nostreaziende sono più chepresenti. Sono le nostremamme, le nostre mogli,le nostre compagne, lenostre sorelle, le nostrefiglie, le nostre commes-se e così via. Apportanoun contributo imprescin-dibile in azienda, ma cre-do che il loro apporto siaancora troppo poco va-lorizzato. E lo stesso va-le anche per i giovani. Èproprio questo il puntocentrale a cui voglio arri-vare: mi sembra che leimprese di panificazionesiano guidate troppospesso senza tenere inconsiderazione le idee ei suggerimenti delle don-ne e dei giovani. Quando facciamo i corsimi trovo a confrontarmi

con tanti ragazzi: sonopieni di idee e molto vo-lenterosi. Hanno, insom-ma, tanta voglia di fare.Parlando con loro peròmolto spesso mi sento ri-petere più o meno que-sta frase: «Mi piacerebbefare questa cosa, ma miopadre non sarebbe d’ac-cordo». Questo è soltan-to un esempio, ma nepotrei portare altri mille.Non credo ci sia nulla distrano se affermo che lacultura della panificazio-ne italiana oggi è la cul-tura dei nostri padri. Po-chi sono i panificatori ele panificatrici giovaniche hanno una propriaimpresa di cui sono di-rettamente responsabili. Con questo non vogliodire che è necessario rin-giovanire le nostre azien-de. Non lo penso. Penso,invece, che dovremmotutti noi cercare di daremaggiore spazio alle don-ne e ai giovani che in es-se ci lavorano. Dobbiamosviluppare la capacità diriconoscere e valorizzare

il “saper fare” di ciascuno.E dobbiamo, soprattutto,far sì che questo “saperfare” si sviluppi appieno,anche se va contro le no-stre abitudini. Ritengo che la nostraprofessione possa avereun futuro roseo, ma po-trà averlo soltanto se ca-piamo che non ci deveessere uno scarto fra legenerazioni né fra i ses-si. Tutti possono appor-tare il proprio contribu-to. È fondamentale impa-

rare a lavorare insieme,senza trincerarsi dietrodogmi di pseudo saggez-za ed esperienza. Quan-do da queste colonne di-co che dobbiamo impa-rare a “fare squadra” par-lo prima di ogni altra co-sa delle nostre imprese.Fare squadra, insomma,è tutt’altro che uno slo-gan di facile presa, maprivo di sostanza. È il ri-sultato al quale tutti noidobbiamo tendere. Mattia Lamattina <

CORSI

Domenica 27 MaggioPane MezzoSale, Baguette e Ciabatta con bigaDocente Nicola GuerraSede: Panificio Forentino PasqualeVia Martiri di via Fani N°6 Trinitapoli -BAT-Riferimenti: Mauro Dell’Olio349.1601998

Lunedì 28 maggio Impasti indiretti e la raziona-lizzazione della produzionecon la tecnologia del freddo.Docenti: Nistri Fabrizio, Mattia LamattinaSede: Molino Romana Macinazione Via Flaminia Km 8,500 Zona IndustrialeGrottarossa -Roma-Riferimenti: Adriano Albanesi348.6976563 <

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANA Lunedì 21 maggio 2012Pagina 6

Imprese e Lavoro

Sbloccati i fondi per le assunzioni al sudSconti fiscali fino al 2013 per i lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati

Grazie all’approva-zione della Con-ferenza Stato-Re-

gioni (dello scorso 10maggio), sono statisbloccati i fondi per leassunzioni di lavoratorisvantaggiati nel Mezzo-giorno. Ora le regionihanno un mese di tempoper pubblicare le moda-lità e le procedure per laconcessione del bonus.Bonus che sarà validoper tutte le assunzioni ef-fettuate tra il 14 maggio2011 e il 13 maggio 2013.

Il bonusL’incentivo concesso dal-lo Stato per favorire le as-sunzioni nelle regioni delMezzogiorno (Abruzzo,Basilicata, Calabria, Cam-pania, Molise, Puglia, Si-cilia e Sardegna) è eroga-to sottoforma di credito

d’imposta. È pari al 50percento dei costi salaria-li sostenuti nei dodici me-si successivi all’assunzio-ne per ciascun lavoratoresvantaggiato (che diven-tano 24 nel caso di lavo-ratori “molto svantaggia-ti”). Come per altri incen-tivi analoghi, si parlasempre di assunzioni atempo indeterminato. Ilbonus vale anche per icontratti part-time: il cre-dito spetta in proporzio-ne alle ore prestate rispet-to a quelle previste dalcontratto nazionale.

I lavoratoriL’incentivo è concesso

solo a due categorie dilavoratori: svantaggiati emolto svantaggiati.Rientra nella prima defi-nizione:

- chi non ha un impiegoregolarmente retribuitoda almeno sei mesi; - chi non possiede un di-ploma di scuola media

superiore o professionale; - i lavoratori che hannosuperato i 50 anni di età; - chi vive solo con una opiù persone a carico;- i lavoratori occupati inprofessioni o settori ca-ratterizzati da un tasso didisparità uomo-donna(che risultano da apposi-te rilevazioni ISTAT); - chi è membro di unaminoranza nazionale. Sono definiti “moltosvantaggiati”, invece, i la-voratori privi di impiegoregolarmente retribuitoda almeno 24 mesi.

DecadenzaSono state stabilite rego-

le ferree per la decaden-za del bonus. Questosarà infatti revocato nelcaso in cui il numero to-tale dei dipendenti saràuguale o inferiore aquello precedente l’as-sunzione; si saranno ac-certate violazioni allanormativa fiscale, aquella contributiva o aquella sulla salute e sul-la sicurezza dei lavora-tori.

Il testo del decreto con-tenente tutte le informa-zioni è disponibile sul si-to internetwww.ministrocoesio-neterritoriale.it <

CASSAZIONE

Congedo parentale: mai di sabato o domenica

Il sabato e la domenica non possono essere compu-tati ai fini del congedo parentale, nel caso in cui il

lavoratore torni in azienda il venerdì. Lo stesso valeper tutti i giorni festivi. A stabilirlo è stata la Corte diCassazione con la sentenza n. 6472 del 4 maggio 2012. Il caso è piuttosto comune e può interessare diverseimprese. In questo, una lavoratrice madre aveva godu-to del congedo parentale dal lunedì al giovedì, per poiriprendere il venerdì la propria attività. L’azienda ave-va però considerato anche il sabato e la domenica nelcomputo del congedo, in virtù del fatto che fossero “at-taccati” al lunedì. Di altro avviso è stata la Corte. «Il diritto al congedo parentale», hanno spiegato i giu-dici, «può essere esercitato dal genitore-lavoratore alfine di garantire con la propria presenza il soddisfa-cimento dei bisogni affettivi del bambino e della suaesigenza di un pieno inserimento nella famiglia. Poi-ché, ai sensi dell’art. 32, comma 1, del d.lgs. n. 151del 2001 esso si configura come un diritto (potestati-vo) di astenersi da una prestazione lavorativa che sa-rebbe altrimenti dovuta, è evidente che esso non puòriferirsi a giornate in cui tale prestazione non è co-munque dovuta (tranne l’ipotesi (...) in cui la giorna-ta festiva sia interamente compresa nel periodo dicongedo parentale)». In pratica, se la donna non fosse tornata al lavoro ilvenerdì, allora sarebbe stata corretta l’interpretazioneaziendale. Il rientro, invece, ha interrotto i tempi delcongedo, facendolo ripartire dal lunedì successivo. <

L’assunzione di droga (anche fuori dall’azienda) legittima il licenziamento

Il caso è destinato a fare scalpore e sicuramente sivedranno sentenze discordanti nella stessa Cassa-

zione. Sì perché l’interpretazione data dai Supremigiudici con la sentenza n. 6498 dello scorso 24 apri-le, fa entrare di peso la vita privata nei rapporti di la-voro. I fatti sono questi: un lavoratore, mentre è in vacan-za in Sardegna, viene trovato in possesso di alcunesostanze stupefacenti; la notizia finisce sui giornali;l’azienda viene così a conoscenza dell’accaduto e lolicenzia. Licenziamento ritenuto illegittimo dal dipen-dente, in quanto il suo comportamento, essendo av-venuto non solo fuori dall’orario di lavoro, ma men-tre era in vacanza, non avrebbe leso il rapporto fidu-ciario con l’azienda. Opinione condivisa anche dai giudici di Appello, cheavevano accolto il ricorso del dipendente.I motivi alla base della decisione diversi: si trattava dipossesso e non di spaccio di sostanze stupefacenti; lestesse non erano da considerarsi “pesanti”, anche invirtù delle modiche quantità trovate addosso al dipen-dente; i fatti erano avvenuti al di fuori dell’ambito la-vorativo. Da qui la decisione di ritenere il licenzia-mento per giusta causa una sanzione eccessiva. L’analisi della Corte d’Appello non ha però convintola Suprema Corte che ha bocciato in toto la senten-za. Per la Corte, l’analisi dei giudici di Appello in re-lazione alla gravità del consumi di droghe e alle sueripercussioni sociali è assertiva, non fondata su pro-ve. La sentenza è stata quindi considerata da rifare e,intanto, legittimo il licenziamento. <

Le microimprese del-la panificazione,quelle che hanno

alle proprie dipendenzemeno di dieci addetti,non dovranno correreper effettuare una nuo-va valutazione dei rischi.La scorsa settimana, in-fatti, il governo ha pro-rogato i termini dellaprocedura semplificatafino al 31 dicembre 2012(la vecchia scadenza erastata fissata al 30 giugnodi quest’anno).

La valutazione dei rischiIl nuovo Testo Unico perla sicurezza sul lavorostabilisce chiaramentecosa debba essere fattoper evitare i rischi all’in-terno delle aziende. A talfine assume un’impor-tanza centrale propriol’analisi degli stessi, defi-nita come: «valutazioneglobale e documentata ditutti i rischi per la salutee sicurezza dei lavorato-ri presenti nell’ambitodell’organizzazione incui essi prestano la pro-pria attività finalizzata aindividuare le adeguatemisure di prevenzione edi protezione e ad elabo-rare il programma dellemisure atte a garantire ilmiglioramento nel tempodei livelli di salute e si-curezza». Tutti i datori di lavorohanno l’obbligo di effet-tuarla. Una distinzione èstata però fatta per lepiccole imprese con me-no di dieci dipendenti.Per evitare un onere ec-cessivo a loro carico èstata prevista una proce-dura standardizzata, chela Commissione consulti-

va permanente per la sa-lute e sicurezza sul lavo-ro avrebbe dovuto defi-nire entro il 31 dicembre2010. I tempi si sono al-lungati e il decreto delGoverno interviene a“salvare” le microimpre-se che avrebbero dovutoin ogni caso effettuare lavalutazione dei rischi(con le procedure ordi-

narie) entro il prossimo30 giugno. Grazie al nuovo decre-to, fino a fine anno i da-tori di lavoro potrannocosì continuare ad auto-certificare di aver effet-tuato la valutazione deirischi. Campi elettromagneticiAltro onere, stavolta

Alle microimprese basta l’autocertificazioneProrogata al 31 dicembre la procedura semplificata di valutazione dei rischi sul lavoro

Impugnabili anche gli avvisi bonari

Per l’Agenzia delleEntrate gli avvisibonari non sono

un atto impositivo. Se-condo la stessa, essirappresentano soltantoun invito al contribuen-te, che può così spiega-re le eventuali anomalieriscontrate nella sua di-chiarazione. E dato chesono soltanto un “invi-to”, di certo non li sipuò impugnare di fron-te alla commissione tri-butaria. Questa interpretazione

non ha trovato d’accor-do la Cassazione. Per igiudici, gli avvisi bonarirappresentano comun-que «una pretesa impo-sitiva compiuta» e sonoquindi impugnabili. Ilricorso al giudice, haspiegato la Corte, puòessere effettuato controtutti gli atti «dell’ente im-positore che, con l’espli-cazione delle concreteragioni (fattuali e giuri-diche) che li sorreggo-no, portino comunque aconoscenza del contri-

buente una ben indivi-duata pretesa tributaria,senza necessità di atten-dere che la stessa, ovenon sia raggiunto lo sco-po dello spontaneoadempimento, si vestadella forma autoritativa». La Cassazione ha infinespiegato che quandol’avviso bonario vienesostituito dalla cartella dipagamento, il ricorso sulprimo decade automati-camente in quanto è sta-to sostituito da un nuovoatto. <

posticipato per tutti, èquello relativo alla va-lutazione dei rischi dal-l’esposizione a campielettromagnetici. Aconcedere la proroga èstata l’Unione Europeache ha previsto unoslittamento dal 30 apri-le 2012 al 31 ottobre2013 all’applicazionedella norma. <

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Attualità

«Il latte è meglio non mangiarlo, non si digerisce edè troppo caloroso». «Il pane no, ingrassa, e se pro-

prio devi sceglierlo compra quello integrale che quel-lo bianco fa male». «La carne rossa? Sei pazzo? Fa ma-lissimo». Ecco un campionario di “frasi fatte”, buoneper tutte le occasioni, che ormai hanno formato veree proprie false credenze. Frasi che ognuno di noi hasentito più e più volte e magari, molto spesso, avràanche ripetuto. Ma, come per i miti, dal piccolissimofondo di verità solo e soltanto a volte contenuto inessi, queste “massime” sono diventate storia e quindirealtà. Da anni ormai dietisti e nutrizionisti stanno cercandodi ridare agli alimenti il giusto valore, sfatando le fal-se credenze che si sono accumulate nel corso deglianni. L’ultimo intervento in questo senso è stato ospi-tato dal Corriere della Sera, che ha intervistato alcuniesperti per conoscere la verità in merito agli alimentipiù “bistrattati” da molto tempo a questa parte. Sullatte, ad esempio, c’è molto da sapere: «Le accuse ri-volte al latte sono frutto sia di fantasia, sia di ragio-namenti più aderenti alla realtà scientifica, per quan-to non condivisi da tutti», ha spiegato Andrea Ghisel-li, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gliAlimenti e la Nutrizione. In molti lo accusano di cau-sare l’osteoporosi: le cose stanno così? «Il consumoquotidiano di latte e derivati non solo non favoriscel’osteoporosi ma, anzi, conferisce una grandissimaprotezione nei suoi confronti, non tanto in età avan-zata, quanto nell’infanzia e ancor più nell’adolescen-za, fase in cui il consumo di latticini contribuisce alraggiungimento di quel picco di massa ossea che, seconservato con uno stile di vita adeguato, sarà un’ot-tima eredità per la vecchiaia».Altro mito orami incorruttibile riguarda le farine raffi-nate, considerate meno salubri. Sarà vero? «Come sem-pre», ha risposto Ghiselli, «non bisogna estremizzare,inducendo i consumatori a credere che alcuni alimen-ti siano il diavolo (le farine raffinate) e altri l’acquasanta (farine integrali). Non solo non è vero, ma si ri-schia di far passare il messaggio che questi ultimi pos-sano essere mangiati a volontà. Detto questo, è veroche è bene preferire i cereali di tipo integrale per mol-ti motivi: sono più ricchi di alcune vitamine e altremolecole, ma soprattutto contengono più fibra (im-portante anche ai fini della sazietà) che viene in pic-cola parte a sostituire i carboidrati, con minore impat-to sia per l’apporto calorico sia sui livelli di glicemia». «E visto che si sta diffondendo la “psicosi” dell’indiceglicemico», ha continuato il ricercatore, «è bene chia-rire che quello del pane bianco non è molto diversoda quello del pane integrale (70 contro 68 o 69), men-tre è leggermente maggiore il contenuto in carboidra-ti: 67 grammi per etto nel pane bianco, contro i 54nel pane integrale. Questo significa che per avere lostesso impatto sulla glicemia basterà, se si mangia pa-ne bianco, ridurre un po’ la porzione. In sintesi: è me-glio scegliere alimenti integrali, ma ciò non significache una parte dei cereali non possa essere di tipo raf-finato. Comunque, integrali o no, sono solo gli ecces-si a dover essere evitati e, in Italia, contrariamente aquanto molti pensano, i carboidrati complessi comequelli di pane, pasta e patate forniscono una quotaancora troppo piccola dell’energia totale, mentre trop-po spazio è lasciato alle proteine e ai grassi, riducen-do i quali avremo più probabilità di rientrare anchein una fascia di peso corretta».L’elenco degli alimenti “most wanted” le cui accusesono più o meno infondate è ancora lungo: carni ros-se, salumi e insaccati in genere, zucchero e molti al-tri. Ovvio che se si esagera con uno di essi ne risen-ta il metabolismo, ma da qui a farli passare per il “ma-le assoluto” nelle diete il passo da fare è lunghissimo.Allora il consiglio rimane sempre lo stesso: fare unadieta varia ed equilibrata, mangiando le giuste por-zioni di tutti gli alimenti. <

Pane, latte & co: le false verità

ni (soprattutto coppiesenza figli under 35, re-sidenti nel Sud Italia e inSicilia) confessano, infat-ti, di «trovare pace nellaconvivialità e nella buo-na alimentazione». La trasformazione più ra-dicale riguarda la sceltadell’acquisto dei prodottialimentari. La ricerca dàconto di un aspetto mol-

to importante: «La crisi,da fenomeno congiuntu-rale, sta assumendo, neltempo, sempre più le ca-ratteristiche tipiche deifattori strutturali, modifi-cando, in maniera stabi-le, il modo degli italianidi concepire il cibo e l’a-limentazione. Ne conse-gue il superamento dimode e modelli ideologi-ci di approccio al cibo eun ripensamento deglischemi consolidati, che

sta portando a una lineapiù consapevole e indivi-dualista negli acquisti». Cosicché la maggioran-za degli italiani sta pre-stando molta più atten-zione di prima al rispar-mio (il 53,1 percento delcampione ha dichiaratodi aver modificato i suoiacquisti). Diverse lestrategie adottate: si

mangia sempre piùspesso a casa (72,3 per-cento); si dà più impor-tanza al prezzo dei pro-dotti (69,4 percento); sicercano luoghi e puntivendita che effettuanopromozioni (64,8 per-cento); si evitano glisprechi (67,5 percento);si compra nei discount(39,5 percento). Dato importante è quel-lo relativo al target mag-giormente colpito dalla

crisi. A dispetto di quan-to si pensasse prima, a ri-sentirne di più sono ledonne, i giovani 25-34enni, i single sotto i 54anni e le coppie senza fi-gli, soprattutto residentinel Centro Italia (Sarde-gna compresa). «Si ribal-ta, dunque, lo stereotipoche oggi vedrebbe più indifficoltà, nell’approccioalla spesa, la famiglia tra-dizionale, magari con piùfigli. Si trovano in affan-no, invece - almeno se-condo i risultati della ri-cerca - soprattutto i piùgiovani (spesso single) ele nuove coppie, che sitrovano a combatterecontemporaneamente sulfronte della ricerca dellavoro e del lunario dasbarcare, con una fami-glia alle spalle semprepiù in difficoltà nell’eser-citare il proprio ruolo diaiuto e sostegno econo-mico». Ultimo dato interessan-te è quello relativo aciò a cui gli italiani nonrinunciano. Certo, siparla di prodotti indu-striali, ma è ovvio che ildiscorso sia più ampioe in linea con quantosostiene da anni la Fe-derazione e con quantoi panificatori riscontra-no nelle proprie azien-de. «Se l’onda lunga èrisparmiare, ridurre lequantità e magari sce-gliere il discount per ipropri acquisti», eviden-zia la ricerca, «il 24,4percento dei nostri con-nazionali, quando per-cepisce la qualità di unprodotto, va apparente-mente “controcorrente”:non bada al prezzo eacquistano il prodottomigliore». <

La crisi cambia la tavola degli italianiUna ricerca di Federalimentare scatta la fotografiadelle nuove abitudini alimentari

Se l’onda lunga è risparmiare, ridurre le quantità e magari scegliere il discount per i propri acquisti, il 24,4 percento degli italianiquando percepisce la qualità non bada al prezzoe acquista il prodotto migliore

L’alimentare italianoresiste meglio allacrisi economica,

ma non è immune. Se èvero che il cibo è unadelle voci di consumo incui c’è stato un taglio in-feriore negli acquisti ri-spetto ad altre spese, èaltrettanto vero che leabitudini degli italiani atavola si stanno radical-mente trasformando. Èquesto il quadro d’insie-me che si scorge dalla ri-cerca condotta da MCper conto di Federali-mentare, dal titolo: «Glieffetti della crisi sui con-sumi alimentari degli ita-liani». Il primo aspetto da evi-denziare riguarda lacontrazione dei consu-mi. Di fronte alla crisisono sempre di più gliitaliani che hanno deci-so di spendere meno. Elo hanno fatto tagliandole spese per: viaggi etempo libero (60,9 per-cento); arredamento erinnovo della casa (47,9percento); scarpe e ab-bigliamento (47,1 per-cento); tempo libero acasa - libri, giornali, paytv, giardinaggio - (40,1percento); telefonia ecomputer 36,8 percento;computer ed elettrodo-mestici (29,2 percento);investimenti finanziari eassicurativi (36,8 per-cento); spese di mobili-tà e per la benzina (28,3percento). Quanto al«food e drink», il settoresembra tenere, regi-strando un taglio dell’11percento. In questo scenario, tut-t’altro che roseo per lastragrande maggioranzadegli italiani, il cibo staassumendo una funzioneconsolatoria che, comesottolinea il rapporto, è«tipica dei periodi social-mente più difficili»: il66,4 percento degli italia-

CURIOSITÀ

Il sandwich festeggia 250 anni grazie a Sandwich

Grandi festeggiamenti a Sandwich, in Inghilter-ra per i 250 anni del sandwich, lo storico pa-

nino. In molti potrebbero pensare che lo stessoprenda il nome dalla omonima cittadina, ma lecose non stanno proprio così. Sì perché fu John Montagu, quarto conte di Sand-wich, a ideare quello che ormai è diventato il si-nonimo di panino. Leggenda vuole che il contefosse troppo impegnato a giocare a carte – suagrande passione – per fermarsi a mangiare. Daqui la sua richiesta al cameriere: inserire le fettedi carne all’interno di due pezzi di pane. In modotale da poter degustare il tutto con le mani, cosadel tutto fuori dalle regole del galateo, specie perun nobile. Ma il conte era un conte e quindi il pa-nino fu servito a lui e ai suoi avversari, attratti dal-la richiesta. Così in quel giorno del 1762 nacqueil sandwich. <

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Ricettea cura di Rosanna Iacovino

Colore e varietà nel bancone dei dolci da forno Ci sono vari modi di colorare e riempire un bancone; per esempio, fare tanti

prodotti diversi, ma anche proporre gusti diversi dello stesso prodotto.

Muffin alle caroteINGREDIENTIzucchero 600 gburro 600 gtuorli 400 glatte 200 gfarina 700 glievito in polvere 60 gmandorle tritate finemente 500 gcarote grattugiate 500 galbume 400 g

LavorazioneMontare il burro con lo zucchero. Aggiungere gradualmente i tuorli, il latte, la fari-na e il lievito. Incorporare le mandorle tritate e le carote grattugiate. Montare a ne-ve gli albumi con 100 grammi di zucchero e aggiungere all'impasto. Mettere il com-posto negli stampi da muffin e cuocere a 180-200° C. per 20 - 25 minuti circa.

Panini morbidi, delicati, al sapore di stracchinoIpani conditi e speciali continuano a essere richiesti sia come elemento di novità

sia come alternativa al pane tradizionale.

Pane al formaggio biancoINGREDIENTIfarina 300 W 3 kgstracchino 1 kg pasta di riporto 1,7 kg acqua fredda 1,300 kg sale 80 glievito 50 g

ProcedimentoImpastare nell'impastatrice per 5 minuti in 1° velocità tutti gli ingredienti e poiproseguire in 2° per altri 3 minuti. All'ultimo, aggiungere lo stracchino, impastareper 2 minuti e spegnere l'impastatrice. Lasciare lievitare 60-80 minuti a temperatu-ra favorevole. Dividere l'impasto in pezzi da 100 grammi l'uno, arrotolarli, infari-narli e lasciare riposare circa 90 minuti. Cuocere in forno per 30 minuti alla tem-peratura di 200°-220°C.

Il pane rustico con il sapore di una volta La pagnottina da mezzo chilogrammo è un tipo di pane ancora richiesto in tan-

te zone del nostro Paese. Accanto a pani raffinati, elevati di sapore e gusto coningredienti particolari, rimangono validissimi i pani con farine integrali e cerealivari che esaltano i valori nutrizionali dei cibi.

Pane contadinoINGREDIENTIfarina 00 10 kgfarina integrale grossa 1 kggrano spezzato o soia in grani 300 gsesamo 500 gsale 250 golio extra vergine di oliva 1 llievito 300 gbiga fresca 1 kgnoce moscata 5 g

ProcedimentoImpastare tutti gli ingredienti in impastatrice a spirale, facendo attenzione a nonmettere insieme il lievito con il sale, per 2 minuti alla 1° velocità e per 8 minutialla 2°. Mettere l'impasto in un mastello e far riposare per almeno 1 ora. Poi farele pezzature da 500 grammi l'una e riporle sopra delle tavole facendole riposareper 1 ora. Girarle, quadrettarle in superficie e infornarle direttamente alla tempe-ratura di 230°-240° per 35 minuti.

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Province

Il polemico di Bruno Stella

Nell’anno scolastico 2012-2013, informano i me-dia, si ripeterà la campagna “Frutta nelle scuole”,promossa dall’Unione Europea a partire dal 2007

e attivata in Italia, per la prima volta, nell’anno scolasti-co 2009-2010. Saranno spesi 9,5 milioni di euro di pro-venienza comunitaria e 6,9 di provenienza nazionale,per un totale di 16,4 milioni, gestiti dal ministero dellePolitiche agricole, alimentari e forestali. Saranno interes-sati circa 870 mila bambini delle scuole primarie ai qua-li, se i dati sono corretti, toccherà nell’anno scolasticol’equivalente di diciannove euro a testa in frutta e ver-dura. Vista l’aria che tira con la crisi in atto, lo sforzodel ministero delle Politiche agricole è comunque en-comiabile e portarà certo giovamento al settore ortofrut-ticolo e, in particolare, a coloro che otterranno l’incari-co di attuare la distribuzione di frutta e verdura nellescuole. Qualche dubbio, invece, pare legittimo circa lapossibilità che il programma realizzi l’obiettivo princi-pale: aumentare durevolmente la porzione di frutta everdura nella dieta quotidiana dei piccoli, “nella fase incui si formano le loro abitudini alimentari”. Un obietti-

vo di importanza fondamentale per il futuro della gentedel BelPaese, ma certo assai difficile da ottenere.“Nella società odierna”, si legge nel documento con cui ilministero presenta il programma “Frutta nelle scuole”, “cir-ca un adulto su tre ha problemi di sovrappreso e quasiun italiano su dieci è decisamente obeso. Il problema del-l’obesità e del sovrappeso nei bambini”, continua il docu-mento ministeriale, “ha acquisito un’importanza crescentein Itala, sia per le implicazioni dirette sulla salute del bam-bino (ipertensione, iperinsulismo, diabete tipo 2 e steato-si) sia perché l’obesità infantile rappresenta un fattore pre-ditivo di obesità nell’età adulta”. Una indagine recente, condotta nelle scuole per iniziativadel ministero del Welfare, ha accertato che i bimbi italianitra i sei e gli undici anni con chili di troppo sono più diun milione. Il tasso di obesità dei giovanissimi del BelPae-se è mediamente del 12 per cento, ma le situazioni sonomolto diverse tra il nord e il sud. Il record negativo ap-partiene alla Campania, con un tasso di obesità pari al21%, mentre il in record in positivo va al Friuli VeneziaGiulia (4%).

Oltre a questi dati, allarma specialmente gli esperti l’at-teggiamento delle mamme: quattro su dieci non vedo-no o si rifiutano di vedere nei propri figli i pur manife-sti segni dell’obesità incipiente: le guance troppo pienee il girovita troppo largo. Sta qui, a mio parere, il noc-ciolo del problema. E’ importante promuovere il consu-mo di frutta, è importante spiegare ai giovanissimi co-me il loro futuro potrà essere condizionato a ciò chemangiano oggi. Ma si otterrà ben poco se non si agiràper “istruire” i genitori, promuovendo campagne di in-formazione e di educazione alimentare a largo raggio,che costringano la gente a vedere ciò su cui spesso chiu-de ambedue gli occhi: le insidie del fast food, la perfi-dia di merende e merendine zeppe di grassi, la perico-losità di tutti i prodotti ipercalorici. Che magari fanno ri-sparmiare tempo a mamme frettolese ma scombinanoil metabolismo dei loro figli. “Frutta nelle scuole” è unesempio importante di educazione alimentare. Ma nonpuò bastare per invertire una tendenza pericolosa, senon si interviene con una diffusa campagna che mettasotto accusa il cibo-spazzatura. <

La frutta nelle scuole

INSERZIONISTI

Bombieri pag. 5

Casteggio Lieviti pag. 1

Lesaffre Italia pag. 3

Polin pag. 9

Una proposta dilegge recante“Norme in mate-

ria di panificazione” èstata presentata al Con-siglio regionale del Pie-monte da sette consi-glieri della Lega Nord.E’ un testo di ampio re-spiro, che punta alla tu-tela del pane, dellaprofessionalità artigia-nale, delle tradizionidel territorio e alla va-lorizzazione della for-mazione. Nei punti es-senziali, riguardanti ladefinizione di pane fre-sco e panificio, il testosi rifà a quanto stabili-to della legge 248/6,che ha recepito i conte-nuti della proposta asuo tempo presentatadalla Federazione ita-liana panificatori. Unalegge molto importan-te, per la categoria eper i consumatori che,come purtroppo sap-piamo, è ancora inap-plicata per l’inspiegabi-le ritrosia delle istitu-zioni a emanare il rela-tivo decreto attuativo. Primo firmatario dellaproposta di legge “pie-montese”, è il consiglie-re Federico Gregorio;cofirmatari sono i con-siglieri: Antonello An-geleri, Mario Carossa,Roberto De Magistris,Michele Marinello,Gianfranco Novero e

Paolo Tiramani. Il testo, ora all’esamedella commissione III insede referente e dellacommissione I in sedeconsultiva, è precedutoda una relazione che neillustra finalità e struttu-razione. La proposta di legge re-gionale n.237, si legge,“risponde all’esigenzadi tutela del territorio edi una professionalitàartigianale largamentediffusa nell’ambito del-l’eccellenza gastronomi-ca che caratterizza lanostra Regione. Oltrealla valenza sociale, cul-turale e nutrizionale cheil pane rappresenta, inparticolare per il nostroterritorio, risulta oppor-tuno sottolineare l’altolivello di qualità e lamolteplicità di tradizio-ni locali, che esaltano lepeculiarità del prodottofresco artigianale”. Il testo “è volto a tute-lare produttori e consu-matori del pane, ovverodel prodotto realizzatoin panificio e da panifi-catori intesi come arti-giani che producano neiloro laboratori il pane.La nuova norma potràgarantire gli acquirenti

su di un genere di lar-ghissimo consumo, ba-se dell’alimentazionequotidiana di tutti, perquanto concerne quali-tà e processo di realiz-zazione”. Obiettivo essenziale delProgetto di Legge, sotto-lineano ancora i presen-tatori, “è valorizzare l’o-pera artigiana di eccel-lenza delle impreseoperanti nel settore,dando mandato allaGiunta di regolamentar-ne le forme e i modi, inparticolare per promuo-vere la professionalizza-zione che caratterizzagli operatori”. La proposta normativa,allo stesso tempo, “in-tende fornire uno stru-mento concreto volto aprevenire e contrastare ifenomeni di abusivismo,individuando quelle atti-vità che non danno alcu-na certezza sulla prove-nienza dei prodotti”. In-fine, “in linea con il prin-cipio di tutela del consu-matore, si prevedonoobiettivi di trasparenzasulle origini delle mate-rie prime, dei processiproduttivi e dell’iter cheporta alla vendita il pro-dotto finale”.

La relazione si soffermaquindi sui contenuti deiquattordici articoli dellaproposta. In particolare, l’articolo1 rileva la volontà dellaRegione di “favorire l’at-tività in questione coninterventi di sostegnoper la valorizzazionedelle produzioni e delleprofessionalità del setto-re, in base alle differen-ze locali”; l‘articolo 3 de-finisce il “panificio” co-me “l’impresa che svol-ge l’intero ciclo di pro-duzione del pane dallalavorazione delle mate-rie prime alla cottura fi-nale” con riferimento aldecreto legge 223 del2006; l’articolo 5 identifi-ca metodi e tecnologie diproduzione in conformi-tà all’ art. 4 del d.l.223/2006 (convertito nel-la legge 248 del 2006)che definisce la denomi-nazione “pane fresco”,contemplando metoditradizionali e nuove tec-nologie oltre all’onere diindicare, ad opera delleimprese, le caratteristichedel ciclo di lavorazione acui sono stati sottoposti iprodotti, come dispostodall’ art. 1 del D.P.R. 502del 1998. <

Piemonte: proposta di legge per il pane

ASSEMBLEA A REGGIO EMILIA

Esame a tutto campo dei problemi della panificazione artigiana

Lo scorso 25 aprile, nell’antica cittadina di Cavriago, auna decina di chilometri da Reggio Emilia, si sono

svolte l’assemblea annuale del Gruppo provinciale pani-ficatori e la tradizionale festa sociale.Molti e tutti di grande attualità, gli argomenti affrontatidurante l’assemblea: dalle aperture domenicali alle nuo-ve prospettive per la panificazione alla luce della crisi;dall’impegno per la qualità del prodotto, alla ricerca con-tinua di strumenti per la promozione del pane e dei pro-dotti da forno.Ha aperto i lavori il presidente provinciale, Mario Cervi,che ha salutato i presenti, introducendo i temi dell’as-semblea. Cervi ha poi dato la parola alla presidente pro-vinciale di Confcommercio, Donatella Prampolini, cheha parlato delle aperture festive, sottolineando l’impegnodell’Associazione per giungere a un accordo che coin-volga tutte le forze in campo, al fine di impegnarle perla chiusura domenicale, almeno in occasione delle festeprincipali. Giancarlo Ceccolini, presidente dei panificatori dell’Emi-lia Romagna, ha parlato del lavoro che si sta facendo perla valorizzazione della farina QC (Qualità Controllata –ndr) al fine di ottenere un pane di origine controllata.Ceccolini ha dato atto, ai dirigenti dei panificatori reggia-ni, di rappresentare la spina dorsale dell’iniziativa inquanto, con la produzione del “Pan de Re” sono i prin-cipali artefici del progetto regionale. Il presidente dell’U-nione Regionale dei panificatori ha poi ricordato che,quest’anno, la Festa Nazionale del pane, si terrà in otto-bre e non in maggio, come avveniva negli anni scorsi. La parola è passata poi a Edvino Jerian, presidente ono-rario della Federazione italiana panificatori, che ha solle-citato la categoria a cogliere in questo momento di crisi,i motivi per esprimersi al meglio nella propria attività.“Noi siamo le imprese del pane. Se il pane non lo vo-gliamo fare la domenica, non lo dobbiamo fare. Ma dob-biamo lavorare sulla qualità per quella fetta di consuma-tori che apprezza la qualità”. Jerian ha introdotto il dis-corso del rispetto della norma dei pagamenti, delle op-portunità non ancora sfruttate appieno della riforma Ber-sani per quello che riguarda la somministrazione nei pa-nifici, dell’importanza che i reggiani abbiano saputo co-gliere l’opportunità di un pane certificato perché questoli qualifica e li caratterizza. Il segretario dell’Associazione reggiana, Piergino Novelli,ha poi portato alla ratifica dell’Assemblea, gli eletti nelledelegazioni, per la costituzione del nuovo consiglio del-l’Associazione panificatori. Dopo aver ringraziato il pre-sidente Jerian per l’iniezione di fiducia trasmessa con ilsuo intervento, Novelli ha ricordato il successo del pro-getto Pan de Re e l’importanza di apporre l’apposito bol-lino su questo pane speciale, perché ne rappresenta lacertificazione e lo distingue da qualsiasi altro prodotto.Ha chiuso gli interventi il dottor Massimo Bonacini, fun-zionario dell’assessorato provinciale all’Agricoltura, il qua-le ha sottolineato l’impegno e l’abnegazione dei panifi-catori nel procedere sulla via intrapresa con il Pan de Ree ha ricordato che “i fornai sono condannati alla quali-tà” se vogliono superare la crisi”. Proprio per questo ha,detto, “abbiamo bisogno di alleati”. Il presidente Cerviha poi dichiarata chiusa l’assemblea, invitando tutti i pre-senti a trasferirsi nel ristorante per concludere con il tra-dizionale convivio la Festa sociale. <

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L’ARTE BIANCA - LA PANIFICAZIONE ITALIANALunedì 21 maggio 2012 Pagina 11

Qui LombardiaP a g i n a a c u r a d i G r a z i a n o M o n e t t i

Oltre centoventi te-glie a percorrerel’ala est del Ca-

stello Visconteo percomporre una torta dipane lunga più di centometri. Il tutto per la gioiadi chi ha potuto assag-giare quanto prodottodai forni dei Panificatoridella Provincia di Pavia edei bambini i cui diritti aessere istruiti potrannoessere meglio difesi gra-zie ai fondi raccolti inbeneficenza dall’iniziati-va promossa dall’Unicef.Ma i numeri dell’iniziati-va non finiscono qui: perrealizzare la “torta di pa-ne più grande del mon-do” i panificatori hannoutilizzato 600 litri di lattedonati dalla ditta Carnini,200 chili di pane raffer-mo, 100 di zucchero, 25di cacao e mille uova. Agarantire il successo del-l’iniziativa, oltre alla bon-tà della torta, ci hannopensato i tanti bambinipresenti nel cortile delCastello per il primo ap-puntamento di un’inizia-tiva dedicata ai Beatles esoprattutto a John Len-non. Nell’appuntamentoin Castello con “imagi-ne.Pavia” si è voluto da-re particolare risalto almessaggio di pace conte-nuto nella celebre canzo-ne di Lennon, a cui si so-no uniti i messaggi scrit-ti dagli alunni delle scuo-le primarie di Pavia: so-no stati legati a tanti pal-loncini nella speranzache possano in volo rag-giungere tutti gli angolidel mondo. «Il pane è dasempre un sinonimo dipace – ha sottolineatoCarla Barbieri, presiden-te dell’Associazione Pani-ficatori della Provincia diPavia – e quindi era giu-sto che fosse protagoni-sta in questo evento. Ilpane è alla base dellanostra alimentazione. Ilnostro impegno quoti-diano è quello di rivolge-re sempre maggiore at-tenzione alla qualità delprodotto nel rispetto, dauna parte, della tradizio-ne alimentare più auten-tica, dall’altra della salu-te e del benessere. Ed èsempre bello recuperarericette della tradizione,come la torta di pane,che ogni associato haavuto la possibilità dipersonalizzare. Sono

contenta di aver potutopartecipare a una mani-festazione benefica e so-no soprattutto soddisfat-ta della risposta che è ar-rivata dai nostri associa-ti, grazie al cui lavorosiamo riusciti a realizza-re questa torta lunga ol-tre cento metri. Sonoconvinta che il buon suc-cesso dell’iniziativa invo-glierà in futuro anche al-tri panificatori a dare ilproprio contributo». Felice del successo dellamanifestazione MimmoDamiani (Unicef): «E’sempre bello vedere tan-ti bambini tutti insieme.Non abbiamo ancora fat-to i calcoli di quanto ab-biamo raccolto in bene-ficenza grazie alla tortadi pane, ma si tratta diuna cifra importante,centinaia di euro… Equel poco che di torta èavanzato, lo abbiamo do-nato alla mensa dei po-veri. E’ stato uno sforzoimportante da parte del-l’Associazione Panificato-ri della Provincia di Pa-via e di questo dobbia-mo essere loro grati ed èstato anche interessantevedere le “interpretazio-

ni” che ciascuno di loroha dato alla ricetta tradi-zionale». Presenti all’evento in Ca-stello Visconteo anchemolte autorità. «L’ammi-nistrazione di Pavia èmolto sensibile al mondogiovanile – ha tenuto asottolineare l’assessorecomunale all’IstruzioneRodolfo Faldini – e perquesto ci fa sempre pia-cere ospitare e collabora-re a queste iniziative chesi rivolgono ai più giova-ni. E siamo contenti del-la collaborazione conl’Associazione Panificato-ri della Provincia di Pa-via che ha dimostrato an-cora una volta una gran-de attenzione per il so-ciale».«Ho sentito cantare Ima-gine dai bambini e devodire che hanno fatto unmigliore lavoro di noigrandi con il video cheabbiamo realizzato neigiorni scorsi - ha ammes-so l’assessore comunalealle pari opportunità, Cri-stina Niutta - E’ un’inizia-tiva importante ed i Pa-nificatori si sono dimo-strati sensibili ai richiamidella città». <

Centocinquanta chilidi torta che fa beneal mondoLa torta di pane dei Panificatori della Provincia di Pavia ha portato al Castello Visconteo di Paviagli alimenti sani e semplici nella scia della tradizione

Regione Lombardia, incollaborazione con

Confcommercio Lombar-dia e le principali Orga-nizzazioni di imprese,vuole fornire agli Enti ac-creditati, alle imprese e ailavoratori tutte le infor-mazioni utili sulle quattrodoti dedicate, rispettiva-mente, alla Sicurezza neiluoghi di lavoro (con unvoucher fino a € 5.000 as-segnato alle imprese da 0a 49 dipendenti consente

specifici percorsi formati-vi rivolti al personale del-le imprese per migliorareconoscenze e competen-ze in materia di salute esicurezza nei luoghi di la-voro.), ai Tirocini per igiovani (nel caso in cuil’azienda decida di tra-sformare il tirocinio in uncontratto di lavoro, è pre-visto un bonus per l’im-presa da un minimo di2.500 euro per un con-tratto a tempo determina-

to, a un massimo di 5.000euro per un contratto atempo indeterminato), al-la Riqualificazione dei la-voratori (con servizi fina-lizzati al mantenimentodel posto di lavoro e/oall’accrescimento profes-sionale all’interno dell’a-zienda) e la Ricollocazio-ne dei lavoratori (conservizi al lavoro finalizza-ti al reinserimento lavora-tivo o all’autoimprendito-rialità.). <

Doti per il sostegno al lavoro

Risorse alle imprese

Il 21 maggio e il 5 giu-gno p.v. si terranno i

prossimi incontri di ag-giornamento professio-nale del ciclo dedicato apanificatori e pasticceridi Confcommercio Co-mo.Caratteristiche salientidegli incontri:

UTILIZZARE IL LIEVITO LIQUIDO21 Maggio – dalle 11 al-le 18 – presso ScuolaEnaip

Preparare prodotti di pa-nificazione (in particola-re di grossa pezzatura) edi pasticceria utilizzandoil lievito naturale liquido.

FOCACCE E SNACKS SALATI5 giugno – dalle 11 alle18 – presso Scuola EnaipAlcune proposte salatecon cui arricchire la pro-pria offerta di prodotti:Focaccia tonno e sca-morza, focaccia alle erbe,focaccia cipollotti e pan-

cetta, rotolo con speck eformaggio, snacks uovae bacon, twist, fiocchi disapori.La partecipazione è riser-vata ai panificatori sociConfcommercio Como inregola con la quota asso-ciativa 2012.La partecipazione ègratuita in quanto il cor-so è finanziato.Il pranzo di mezzo-giorno si terrà nei lo-cali interni alla scuolaEnaip. <

Como – Aggiornamento professionale

Utilizzare il lievito liquido e snacks

Si è svolto a Ascom Ber-gamo un incontro de-

dicato all’apprendistato. Ilconvegno, nato dall’esi-genza di illustrare e spie-

gare ad imprenditori econsulenti del lavoro gliaccordi sottoscritti per ilriordino dell’apprendista-to, ha confermato l’im-

pianto generale contenu-to nel testo sull’apprendi-stato professionalizzantecon formazione esclusi-vamente aziendale. <

Bergamo - seminario sull’apprendistato

Si è svolto nei giorniscorsi il primo incon-

tro ufficiale tra il Consi-glio Generale di Conf-commercio Lombardiaed il nuovo Assessore re-gionale al CommercioTurismo e Servizi Mar-gherita Peroni.Sono stati presentati ediscussi i numerosi pro-blemi aperti per la cate-

goria in un clima dichiarezza e collaborazio-ne per la ricerca di solu-

zione nell’interesse ge-nerale dell’economialombarda. <

Consiglio generale di Confcommercio Lombardia

Incontro con il neo assessoreMargherita Peroni

Convegno sull’analisi del ciclo di vita

Sistema di gestione rifiutiRegione Lombardia in

collaborazione conCESTEC ha organizzatoun convegno nell’ambi-to del Programma Re-gionale Gestione Rifiuti(PRGR). Ha deciso diconsiderare la prestazio-ne ambientale come cri-terio di valutazione nel-le future scelte di piani-ficazione individuando

nella metodologia LifeCycle Assessment(LCA), o Analisi del ci-clo di vita, lo strumentopiù adatto per sviluppa-re una visione globaledella filiera prodotto -rifiuto - riciclo - recupe-ro - smaltimento atta aduna più attenta e conso-na pianificazione regio-nale in materia. Il pro-

getto GERLA (GEstioneRifiuti in Lombardia -Analisi del ciclo di vita),sviluppato dal Politecni-co di Milano applicandola metodologia LCA, hafornito a Regione Lom-bardia utili indicazioniper la proposta di Pro-gramma per la gestionedei rifiuti urbani in Lom-bardia al 2020. <

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