aq24agosto2010
-
Upload
gecem-altroquotidiano -
Category
Documents
-
view
217 -
download
5
description
Transcript of aq24agosto2010
€ 0,50
Anno II - n. 164 - Martedì 24 agosto 2010
quotidianol’Altro
Bocchino propone Fli + Udc + Api+ “scontenti del Pd”
EdIZIOnE ESTIVA
Ora il papocchioOra di punta
dI EnnIO SImEOnE
Veti incrociati
Ricapitoliamo. Lo fac-ciamo mettendo in fila
in sintesi quelli che sono ititoli di queste ultime ore digiornali e telegiornali.Bossi contro Fini: devedimettersi da presidentedella Camera. Bossi control’Udc: mai con il partito diCasini. Casini controBossi: è “un trafficante dibanche e quote latte”. Bossireplica: “Casini è unostronzo”. Casini ribatte:ora Berlusconi può vederein mano a chi ha mesol’Italia. I finiani contro DiPietro e contro una partedel Pd; Di Pietro contro ifiniani e Casini: loro nonc’entrano nulla con noi; lasinistra di Vendola control'Udc e i finiani: loro nonc’entrano nulla con noi;D'Alema contro Vendola:non lo voterei mai comecapo del governo...
Poi tutti costoro parlanodella necessità di fare
alleanze. Con chi? Controchi? E vengono fuori le piùbalzane e improbabili pro-poste. Naturalmente “persalvare l’Italia”. Salvarlada chi? Da che cosa? Nonc'è dubbio: da loro. Che neinventano di tutti i colori.L’ultima viene dal capo-gruppo di Futuro e libertà,Bocchino, il quale prospet-ta una coalizione compo-sta dal suo gruppo e dauna parte del Pdl, con l’ag-giunta di Udc, Api (chesarebbe il gruppuscolo diRutelli), e “i moderati delPd” che sarebbero gli“scontenti” di questo parti-to: una sorta di armataBrancaleone.
Eallora, tanto percominciare, Fini fareb-
be bene a mandare in ferieper un certo periodoBocchino.
Il centrodestra è sempre più lace-rato dai confliti interni: ora ancheBossi alterna blandizie a minacceall’indirizzo di BerlusconiBerlusconi, temendo che ilCavaliere voglia rimpiazzarlo conCasini. E si scatenano le propostedi soluzioni della crisi. La piùestemporanea è quella diBocchino, che propone un nuovogoverno formato da Fli (i finiani),l’Udc di Casini, l’Api (cioèl’Alleanza per l’Italia dell’evane-scente Rutelli) e gli “scontenti delPd”. Insomma un “papocchio”che gli esponenti del Pdl nonhanno difficoltà a bollare comefantasia di fine estate. Dal cantosuo il Pd invita Berlusconi adaprire ufficialmente la crisiandando dal capo dello Stato arassegnare le dimissioni, in modoche il parlamento sia chiamato apronunciarsi. Di fronte a tuttoquesto pasticcio si annuncia peroggi un nuovo “vertice” traBerlusconi e Bossi, che si conclu-derà, salvo colpi di scena, con ilsolito abbraccio.
PAG. 3
Centrodestra a brandelli: tutti contro tutti
in edizionestampabile esce in estate confoliazione ridottae non vienepubblicatola domenicae il lunedì
Il sito inveceviene costantementeaggiornato7 giorni su 7
l’Altroquotidiano
AI LETTORI
Licenziati, reintegrati dal giudice, entrati in fabbrica per menodi due ore e di nuovo fuori i tre operai della Fiat di MelfiGiovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli. LaFiom ha deciso di presentare una denuncia ai carabinieri con-tro il comportamento dell’azienda per violazione della senten-za della magistratura. Ieri al cambio turno, intorno alle ore13.30, i te si sono presentati all'ingresso dello stabilimento diMelfi (Potenza) della Fiat, con avvocato e ufficiale giudiziario alseguito, per far valere la sentenza del giudice del lavoro del 9agosto scorso. Sostenuti dall'applauso dei colleghi, hanno var-cato il primo tornello. Il giudice ha ordinato che i tre(Barozzino e Lamorte sono delegati Fiom) devono tornare alloro posto: ma la Fiat, che aveva chiesto loro di non presentar-si neanche, li "ospita" negli uffici dei sorveglianti, a pochi metridai cancelli. Poi la proposta: tornino pure in fabbrica, ma accet-tino di fare attività sindacale in una sala, senza tornare neireparti dove si assembla la 'Punto Evo'. L'avvocato della Fiomnon ci sta: "Non è così che si rispetta la sentenza di reintegro",dice Lina Grosso e annuncia due mosse. La prima è la richiestaal giudice del lavoro, Emilio Minio, di specificare i termini delreintegro disposto nella sentenza del 9 agosto; la seconda è unadenuncia penale contro la Fiat per non aver rispettato la sen-tenza stessa. Da Torino la Fiat replica dicendo di voler attende-re l’udienza di appello del 6 ottobre che, secondo l’azienda, sta-bilirà che vi sono stati "comportamenti di estrema gravità", conun "volontario e prolungato illegittimo blocco della produzio-ne, e non esercizio del diritto di sciopero". I tre intendono rivol-gersi al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
La sceneggiata di MelfiBraccio di ferro della Fiat con giudici e operai
martedì24 agosto 2010 2VentiquattrOrel’Altro
quotidiano
Direttore responsabile: Ennio SimeoneRedazione tel. 06 86293192
Indirizzo e-mail: [email protected]
Editrice: GECEm (Gestione Cooperativa Editoria
Multimediale) - Presidente:Stefano ClericiSede legale: Via Aldo Sandulli 45, Roma
Registrazione del Tribunale Roma n..343/08
del 18 settembre 2008 - Registrato al ROC
Partita Iva 09937731009
l’Altroquotidiano
L’OnOmasticO Bartolomeo
Bartolomeo, apostolo martire nato nel i secolo a Cana, Galilea;morì verso la metà del i secolo probabilmente in Siria. il nomeBartolomeo deriva probabilmente dall'aramaico «bar», figlio e«talmai», agricoltore. Bartolomeo giunse a Cristo tramite l'apo-stolo filippo. Dopo la resurrezione di Cristo, Bartolomeo fupredicatore itinerante (in Armenia, india e Mesopotamia).
accadde Oggi 1939: Pio XII
il 24 agosto 1939 papa Pio Xii, collegato con la stazione radioVaticana, legge un messaggio per implorare la pace causa loscoppio della seconda guerra mondiale..
E’ stato ritrovato il cadavere di Kevin, il bambino di2 anni di origini ghanesi, dato per disperso nelpomeriggio di domenica a Roccafranca, in mezzoalla campagna della Bassa bresciana. Quando i geni-tori si sono accorti che il figlio era sparito, lo hannoprima cercato nei dintorni, poi hanno chiamato icarabinieri. Nella notte il ritrovamento del corpicinoin una roggia. Kevin è probabilmente annegato. Ilbambino, secondo le prime ricostruzioni sarebbecaduto in un canale d’irrigazione, mentre giocavanei pressi di casa e trascinato dall’acqua per qualchechilometro. Quindi il ritrovamento del corpicinoavvenuto la scorsa notte.
E' di almeno 7 ostaggi morti e unoferito grave il bilancio del seque-stro del bus turistico a Manila sucui si trovavano 15 passeggeri. Loriferiscono le emittenti locali, pre-cisando che altri sette ostaggi sonovivi. Rolando Mendoza, l'ex agenteche aveva sequestrato il bus, è statoucciso nel corso del blitz delle testedi cuoio. Un bambino di 10 anni èstato ricoverato dopo esser statoferito da un proiettile vaganteesploso dall'interno del bus.Rolando Mendoza, era un ex agen-te pluridecorato di 55 anni licenzia-to lo scorso gennaio per estorsionee lesioni, sposato con tre figli, ierimattina si è impadronito del busarmato di un M-16 e altre armi dafuoco, per chiedere di essere reinte-grato. Dopo che le teste di cuoiofilippine sono state dispiegate nel-l'area, il Quirino Grandstand, piaz-zale dove di solito i presidentineoeletti pronunciano il loro giura-mento, vl'uomo ha progressiva-mente rilasciato nove persone, tracui tre bambini, alcune donne eanziani. Sul mezzo erano rimastiancora 16 turisti, che sarebberodovuti ripartire per Hong Kong.Quindi le forze di polizia hannodeciso di intervenire. Il sequestro,riferiscono fonti locali, è duratooltre 10 ore. A nulla è servito nem-meno l'intervento del vicesindacodi Manila, Isko Moreno, che avevacercato di avvicinare il pullman dituristi per consegnare all'ex agenteuna lettera del difensore civico cheaveva disposto il licenziamento delpoliziotto.
Morto annegatoil bimbo scomparso
ROCCAfRAnCA
Oltre 400 confezioni di “smart drugs”, le cosìdette dro-ghe furbe, sono state sequestrate dagli agenti della poliziadi Stato di Piacenza. Le pillole, sempre più utilizzate daigiovani, erano state messe in vendita in un distributoreautomatico a disposizione di chiunque. Le smart drugssono sostanze che fino a poco tempo fa sfuggivano allanormativa antidroga poiché i principio attivi non eranocompresi tra le sostanze vietate. Un recente provvedi-mento normativo ha colmato questo vuoto e la DirezioneCentrale Anticrimine della Polizia ha inoltrato una diret-tiva per la ricerca su tutto il territorio nazionale di talisostanze. A Piacenza il negozio era chiuso ma il distribu-tore continuava lo stesso a “vendere”.
Nuova denuncia per AntoninoSpeziale, il giovane condannato a14 anni di reclusione per concorsonell’omicidio dell’ispettore di poli-
zia FilippoRaciti morto il2 febbraio del2007. Nonresistendo aldesiderio diseguire la suasquadra delcuore, nono-stante sia sot-
toposto al Daspo, il divieto di assi-stere a manifestazioni sportive, havoluto seguire gli allenamenti deirosso-azzurri. Speziale è stato rico-nosciuto da alcuni agenti.
“Le performance di agosto sono discrete, ma settembre è anco-ra un’incognita. A conti fatti penso che le prenotazioni alber-ghiere potranno scendere del 10 o addirittura del 15%”.Assoturismo-Confesercenti, esprime preoccupazione per quel-la che un’estate 2010 che doveva essere la stagione della riscos-sa del turismo italiano e invece rischia di chiudersi tra l’insod-disfazione generale.
Sequestrate scatoledi “droghe furbe”
PiACEnzA
Condannato perdelitto Raciti, va allostadio. Denunciato
CAtAniA Turismo, “altra stagione no”
Ex poliziottosequestra busa Manila. Uccisodurante blitz
In Italia e nel Mondo
martedì24 agosto 2009 3VentiquattrOrel’Altro
quotidiano
Il ministro della Giustiziagiapponese, Keiko Chiba,
apre ai media la camera dellamorte del carcere di massimasicurezza di Tokyo. L'ex avvo-cato, attivista dei diritti civili estorica sostenitrice del movi-mento parlamentare per l'abo-lizione della pena capitale loaveva promesso lo scorsoluglio, dopo aver autorizzato epresenziato a due impiccagio-
tokio, giornalisti invitati nella camera della morteni, le prime sotto il governoguidato dai Democratici e a unanno esatto dalle ultime. Unasvolta inattesa, visto che sem-brava aver preso corpo unasorta di moratoria, e in qual-che modo giustificata comeuna provocazione. "La via daseguire per cambiare l'orien-tamento dell'opinione pubblicaè contribuire - aveva detto - aun ampio dibattito sulla pena
di morte: su questo i mediapossono molto". Una sfida dif-ficile, se non velleitaria, vistoche in base agli ultimi sondag-gi l'86% della popolazioneresta favorevole al suo mante-nimento, ma il ministro, 62anni, che probabilmente lasce-rà l'incarico a settembre per lamancata rielezione al Senato,ha intenzione di lottare finoall'ultimo.
“Un nuovo governo riformatore, con una maggio-ranza ampia e una coalizione che comprendaanche i partiti di Fini, Casini, Rutelli, e i moderatidelusi del Pd". E' la proposta lanciata al premierdal capogruppo alla Camera di Futuro e libertà,Italo Bocchino, che avverte: "La partita perBerlusconi diventa difficile. Se va alle urne rischiatutto, se sta fermo rischia il logoramento. L'unicastrada è appellarsi al Parlamento per un nuovoesecutivo". "Se davvero si andasse a elezioni anti-cipate - sottolinea Bocchino - le uniche due certez-ze sarebbero il travaso di voti dal Pdl alla Lega euna maggioranza al Senato diversa da quella dellaCamera. In uno scenario del genere Bossi avrebbegioco facile a chiedere un passo indietro alCavaliere, che verrebbe pensionato aprendo cosìla strada a un governo Tremonti” che sarebbe apropulsione leghista”.
Bocchino: “Bossipensionerà il Cav”
“Amiche per l'Abruzzo" ha portato fortuna allemadrine. Dopo Elisa e Giorgia anche Giannanannini diventerà mamma alla veneranda età di54 anni, come rivela il settimanale "Chi". Bocchecucite dal suo staff.
Ha cercato di violentare una soldatessa di 22anni della marina militare degli Stati Uniti, main casa c'era anche un collega della giovane cheha difeso la donna e assalito l'aggressore, unitaliano incensurato di 24 anni, massacrandolodi botte. E' accaduto a Camporotondo Etneo,nel Catanese. Il 24enne aveva affittato unamansarda alla donna ed è entrato di nascostoin camera per abusare di lei. L'aggressore èstato arrestato dai carabinieri. Il collega dellagiovane marines, che all'insaputa dell'aggres-sore era ospite nell'appartamento, richiamatodalle grida, è accorso in suo aiuto bloccando lostupratore dopo una violenta colluttazione.
tenta stuproa soldatessa Usa
Felice Maniero, 55 anni, è tornato libero a tuttigli effetti: ha saldato il suo conto con la giusti-zia italiana. Grazie alla sua collaborazione conla giustizia, decisa nel 1995, dopo l'ultima cat-tura a Torino, il 're' della mala veneta avevasubito una condanna definitiva di 17 anni direclusione. Ora fa l'imprenditore, vive in unluogo segreto, ha un nome e un cognome diver-si, ma nella sua nuova carta d'identità ha sem-pre lo stesso volto "Faccia d'Angelo". Da nondimenticare, prima della sua decisione di colla-borare con la giustizia, le rocambolesche eva-sioni dalle carceri di massima sicurezza diFossombrone e Padova.
felice Maniero, ex bossè tornato in libertà e fa l’imprenditore
SiCiLiAROMA
iL finiAnO
Gianna nanninimamma a 54 anni
GOSSiP
COSE Di qUEStO MOnDO
Un uomo si è costituito aicarabinieri di Altamura perl'uccisione di don francescoCassol, il 55enne parroco bel-lunese della chiesa di SanMartino di Longaroneammazzato con una fucilatanella Murgia barese.L'assassino è un cacciatore dicinghiali, che avrebbe detto diaver sparato perché avevascambiato il sacco a pelo in cuidormiva il sacerdote per lasagoma di un animale e diessere fuggito per paura.L'uomo, Giovanni Ardino di57 anni, dopo essersi costitui-to è stato trasferito a Bari,dove in una caserma è statosentito dal magistrato inqui-rente della procura di Bari,Manfredi Dini Ciacci, e dalmagg. Laganà, del repartooperativo del Comando pro-vinciale di Bari. Secondoalcune indiscrezioni l'inten-zione degli inquirenti sarebbequella di procedere nei con-fronti di Ardino per omicidiovolontario. L’uomo era statosottoposto ad un serie diaccertamenti per verificareche la sua arma, una carabinacalibro 30/06, avesse sparatodi recente.
In Italia e nel Mondo
Parroco uccisoSi costuituiscee confessacacciatore
martedì24 agosto 2010 4tribunal’Altro
quotidiano
quelle già pronte la cui operativi-tà è ,appunto, impedita dallamancanza di personale. Comespesso accade le priorità vere,invece, si disperdono nei meandridei confronti e delle discussioniparlamentari. Sul punto eranecessario un decreto legge senzaandare avanti con annunci diimprobabili piani carceri riman-dando alle calende greche lenecessarie, indispensabili e vitaliassunzioni nel Corpo di PoliziaPenitenziaria. Non di meno ènecessario che il Ministro Alfanoproceda alla nomina di quattroProvveditori Regionali da destina-re alla Calabria, alla Puglia, allaSardegna, alla Basilicata che nesono attualmente sprovviste.
Eugenio SarnoSegretario Generale della UIL
PA Penitenziari
Chi sono gli “scornacchiati”Scornacchiati. Il termine, tuttopartenopeo, calza a pennello aipolitici di maggioranza. A Napoli,la saggezza popolare distingue duecategorie di uomini. Alla prima,appartengono i cornuti che, sebbe-ne abbiano un partner traditore,sono ignari delle sue tresche. Anzi,restano così finché, per cause acci-dentali, vengono a conoscenza deldisonore col quale convivono. Allaseconda appartengono, per l’ap-punto, gli scornacchiati. Questisono consapevoli e addirittura, perinconfessabili motivi, contenti diessere cornuti. Insomma, si avvan-taggiano delle relazioni disonore-voli dei consorti. Passando dallecomunioni matrimoniali a quellepolitiche, scopriamo che ciascunleader del PdL era a conoscenzadelle ignominie del suo partner maha finto di ignorarle finché gli èconvenuto. Ciascuno conoscevaogni tresca, tutti i malaffari e le cat-tive frequentazioni ma ha aspettatoil momento giusto per rinfacciareall’altro quanto fosse farabutto,disonesto, depravato e tant’altroancora. E, si sa, quando nelle cop-pie le schifezze vengono a galla,sale di tutto e di peggio. Poi volanoi piatti e pure gli epiteti.
Che cosa costruiree che cosa abbatterenell’ediliziaromanaA Roma negli ultimi 20 anni lasuperficie occupata dal mattone èquasi raddoppiata, in mancanza diuna visione complessiva della cittàsi è continuato a costruire troppo emale. Il consumo del territorio è sotto gliocchi di tutti, i cittadini dellaCapitale oltre a dover far fronte aduna inadeguata rete di trasportodevono purtroppo anche conviverecon la poca qualità urbana edarchitettonica della maggior partedei quartieri romani. Per questi motivi siamo semprestati a favore della “rottamazione”dell’edilizia post-bellica priva diqualità. Bisogna abbattere gli edifi-ci orridi della speculazione, percostruire centri abitabili, funziona-li e all’altezza di una Capitale euro-pea come Roma. Voglio sperare che le dichiarazionidi Alemanno non siano l’ennesimaboutade estiva, la nostra città habisogno di fatti e non di chiacchie-re.
Massimiliano iervolinoMembro di Giunta di Radicali
Italiani
Proprio quelli che fotografano fatti,persone e situazioni. Le contume-lie, in modo certo più crudo, marealistico, riassumono la vera natu-ra, quella nascosta per anni dietrole apparenze e le buone maniere finqui esibite. E così gli ex congiuntiurlano ai quattro venti quanto lagente, di loro, sapeva da sempre etalvolta sussurrava con ipocrisia ediscrezione.E così gli scornacchiati, fingonovergogna per essersi accompagnatie schierati col partner sbagliato.Quello che si dedica ad una politicasenza polis ma con sé in primis.Quella che non propone ma impo-ne, non fa opinione ma ricatta.Quella per cinici, spregiudicati, vio-lenti e ingordi. Per massoni checonciliano mafiosi siciliani e pada-ni. Per leader come gangster scor-tati e da scagnozzi supportati.Manovalanza senza personalità escrupoli, senza pudore e dignità,comunque pronta a eseguire ordinio riferire senza pensare. A proteg-gere e poi distruggere, lusingare edenigrare a seconda delle conve-nienze del capoclan. Al migliore ditutti. Al primatista in ricettazioni ecorruzioni, concussioni e intimida-zioni. Elusioni ed evasioni fiscali.Concorrenza sleale e assistenziali-smo statale, con concessioni depre-date e usurpate. Insomma, al pri-matista del peggio eppure di più. Ea poco o nulla serve lo scorno colsenno di poi. Agli scornacchiati ilbeneficio dello scorno non puòessere concesso, neanche nel Paesedel pentitismo di maniera.
Gianfranco PignatelliNapoli
Un altro è avvenuto a Parma
E siamo al 43°suicidio in carcere
Le migLiOri deL giOrnO
maramotti su “l’Unità”
Con il suicidio di MatteoCarbognani a Parma , il bilanciocomplessivo dei suicidi in cella inquesto 2010 sale a 43 . Si allunga,quindi, la lista dei suicidi mentreresta intatta l’inerzia a risolvere.E’ un bilancio tristemente graveche non può non pesare sullecoscienze di chi non ha saputodare adeguate risposte alle incivilicondizioni di detenzione e di lavo-ro all’interno delle carceri italiane.Alla ripresa dei lavori parlamenta-ri i nostri politici, Alfano in testa,hanno il dovere etico e morale difornire e favorire soluzioni utiliper contenere la barbarie che ognigiorno si afferma all’interno dellenostre prigioni attraverso l’inu-manità, l’ inciviltà e l’illegalità.La mancanza di personale impedi-sce di rendere disponibili centina-ia di posti detentivi A Rieti il carcere funziona al 30%della potenzialità, a Trento è giàquasi pronto un istituto nuovo, adAvellino tra qualche settimanasarà disponibile un nuovo padi-glione penitenziario da 400 posti,a Rimini è pronta una nuovasezione, ad Ancona l’istituto non èancora a pieno regime. Potremocontinuare per un lungo elencofino ad arrivare al paradosso delnuovo istituto alle porte di ReggioCalabria pronto ma non fruibileper la mancata costruzione dellastrada di collegamento. Senza dimenticare le tante sezionichiuse per lavori di ristrutturazio-ne che sono fermi per la mancatacopertura finanziaria sui capitolidi bilancio. Evidentemente nel-l’immediato, se ci fosse il persona-le necessario, sarebbero disponi-bili già molti nuovi posti detentivi.Chissà se al DAP hanno ben pre-sente la realtà della situazione e ledisponibilità effettive del patrimo-nio immobiliare. Abbiamo la sensazione, invece,che in materia penitenziaria sinoad oggi si è proceduto a tentoni,sull’onda dell’emotività senzaalcun disegno o progetto concreto.Altrimenti, come pur abbiamosuggerito, si sarebbe compresoche la priorità consisteva nell’as-sumere personale per rimpingua-re gli organici ma soprattutto perconsentire l’attivazione di tutte
martedì24 agosto 2010 5Diritti & DOVeril’Altro
quotidiano
preVidenZa
Risponde il dottor AnTOnInO nICOLO’ Potete inviargli i vostri quesiti direttamente
all’indirizzo e-mail: [email protected] potete telefonargli al numero 388 0554031
ogni giovedi dalle 15 alle 18
part-time
Ogni anno saràvalutato 0,8
sessantenne
Vale la vecchiala normativa
Mia moglie ha 53 anni di etàed è una dipendente statalecon 29 anni di anzianità. Dagennaio 2001 fa part-timeall'80% dell'orario. La futurapensione le sarà calcolatasullo stipendio pieno o suquello part-time?
C. D’Angelo, Firenze
il periodo di lavoro svoltoa part-time è pienamenteutile ai fini del diritto allapensione, ma non per lasua misura. in questi casiil periodo di attività subi-sce una contrazione cor-rispondente all’orariosvolto. Ogni anno di part-time di sua moglie, in sin-tesi, sarà valutato nellamisura di 0,80 anziché 1.
Sono una impiegata ASL di 56 anni. L’elevazionedelle età pensionabile delle donne mi ha messo incrisi. Una collega mi ha detto che avrei la possibilitàdi andare in pensione con 57 anni e con 35 anni dicontribuzione. Tale ipotesi mi ha lasciato un po’ dub-biosa. Esiste una norma del genere?
L. De Rose, Foggia
Sì, esiste. fino all’anno 2015, le donne lavora-trici possano maturare il diritto a pensionecon 57 anni di età e 35 di contributi. Ma ènecessario effettuare un’opzione per il calco-lo col sistema contributivo, il quale, però, èmeno remunerativo del retributivo in misuradi circa il 20%.
donne nel pubblico impiego
Fino al 2015 in pensione si puòa 57 anni con 35 di contributi
Avvertiamo i lettori che alcuniquesiti e relativi pareri vengo-no ripetuti perché riguardanoargomenti che hanno già otte-nuto risposta
Nei prossimi mesi del 2010maturerò i previsti requisiti per lapensione di anzianità, con 60anni di età e 36 di contributiregolarmente versati. Sonodipendente di una società titolaredi grandi magazzini. Col decreton° 78/2010, avrò dei danni ai finipensionistici?
G. Malagoli, Modena
no, nessun danno. il nuovosistema normativo, intro-dotto dal decreto legge n° 78,riguarda soltanto le pensio-ni che si perfezionano a par-tire dal 2011. Pertanto, ladecorrenza della sua presta-zione resta legata ai vecchiparametri.
assegno anf
Limiti di tempoper percepirlo
Finestre
Per lo “scorrimento”qualche eccezione
Non riesco a comprendere ead approvare la decisione delgoverno di innalzare improv-visamente l’età delle donnedel pubblico impiego a 65anni. Sono una dipendenteASL e la quasi totalità dellemie colleghe preferiva i vec-chi requisiti, anche a costo diricevere una pensione menosostanziosa.
B. Creatini, Cecina,Livorno
Sono tantissime le rea-zioni analoghe alla sua.in effetti, pesa alle donnel’introduzione, dal 2012,del nuovo limite minimodi 65 anni di età.L’esecutivo aveva inten-zione di introdurre l’ele-vazione a far tempo dal2018, ma sarebbe statal’Unione Europea a farepressioni per un’accela-razione, poi recepita neldecreto legge di fine mag-gio.
limite massimo di età?S. Leone, Messina
L'assegno al nucleo fami-liare compete per i figli dietà inferiore ai 18 anni.Compete, inoltre, per ifigli maggiorenni inabiliche si trovano, per difettofisico o mentale, nellaassoluta e permanenteimpossibilità di dedicarsiad un proficuo lavoro.
Un lavoratore dipendentefino a quando può percepirel’assegno al nucleo familiare(ANF) per un figlio? Fino aquando lo stesso non inizia alavorare oppure esiste un
40 anni di contributi
Valgono ancorale 4 finestre
2010, andrà in pensionecon la vecchia normativa,che prevedeva 4 finestreannue. Se avesse comuni-cato la data di nascita,avrei potuto segnalarle ladata precisa del primopagamento pensionistico.
in pratica, il nuovo siste-ma sostituisce le vecchiefinestre con un’altra,nuova ed unica, stabilitain 12 o 18 mesi dal rag-giungimento dei requisitirispettivamente per ilavoratori dipendenti edautonomi.
Mio padre è dipendente diuna società di autotrasporti.Il 30 aprile scorso ha raggiun-to 2083 contributi settimana-li, pari a 40 anni e 3 settima-ne. La manovra di fine mag-gio quando gli consentirà diandare in pensione? N. Lombardi, Fiesole (Fi)
Suo padre, poiché ha rag-giunto il requisito dei 40anni di contributi entro il
Sto seguendo con attenzionele risposte ai vari quesiti deilettori sulla riforma della pen-sioni varata col decreto leggen° 78. L’opinione che mi sonofatta è che la sostituzionedelle vecchie finestre con lenuove denominate “mobili o ascorrimento” riguarda un pòtutti i lavoratori, sia pubbliciche privati. Ho inteso bene?
C. Montanari, Ravenna
Confermo la sua conside-razione, anche se qualcheeccezione esiste ancora.
L’età delle donne
L’Unione europeava accorciato i tempi
iGuiDaCinemaestate
mia Wasikowska in “Alice in Wonderland”
l’Altroquotidiano
Affetti & dispetti(La nana)Regia: Sebastiàn Silva conCatalina Saavedra, Claudia
Celedòn.
La storia di una donna di
bassa statura? Niente di tutto
questo. La nana è una sorta
di "tata" italiana, la colf che
vive con la famiglia, occupan-
dosi sia della casa che dei
bambini. Qui magistralmente
interpretata da una bravissi-
ma e sconosciutissima attrice
cilena (Catalina Saavedra,
non a caso premiata al
Sundance ed a Torino), che
praticamente da sola sostiene
tutto il film, riuscendo a mette-
re tutti in ombra. La pellicola
ha un impianto molto teatrale,
si svolge all'interno delle varie
stanze della villetta di una
famiglia benestante. I dialoghi
sono pochi ed il tutto trapela e
si intuisce dalle espressioni di
questa cameriera, introversa,
scorbutica e dallo sguardo tri-
ste. Un volto spesso in primo
piano che riesce a spiegare
meglio di mille parole stati
d'animo ed emozioni. Vale la
pena darci un'occhiata solo
per vederla all'opera.
Amante (L') ingleseRegia: Catherine Corsinicon Kristin Scott Thomas,Sergi LopezEpopea tutta al femminile
dove protagonista è una
donna che lotta per affermare
la propria autodeterminazio-
ne. Suzanne vive in una bella
villa nel sud della Francia con
un marito e due figli adole-
scenti. Una esistenza borghe-
se e piena di noia spezzata
dall'incontro con Ivan, rude
operaio spagnolo con qual-
che errore alle spalle, che un
giorno arriva per ristrutturare
lo studio dell'abitazione.
Un'avventura che si trasforma
presto in passione travolgen-
te e vero amore. Il marito,
noto medico della zona molto
attento alle apparenze ed in
procinto di lanciarsi nella car-
riera politica, più che altro feri-
to dall'essere stato scaricato
per un semplice operaio, cer-
congrega dei Parabolani ad
uccidere la scienziata, non è
molto piaciuto, ma secondo il
regista quello che si vede nel
film è solo il 30 per cento del
male che ha fatto l'alto prela-
to.
Alice in WonderlandRegia: Tim Burton con
Johnny depp, mia
Wasikowska, Anne
Hathaway.Spettacolare ed emozionante
Burton. Ancora una volta non
delude, regalandoci una ine-
dita Alice, indipendente,
moderna ed ormai ventenne.
Non più la bambina del Paese
delle Meraviglie, ma una
donna che intraprende un
nuovo viaggio nel
Sottomondo per conoscere il
suo futuro, che non sarà quel-
lo di sposare il viscido e stupi-
do Lord Hamish. Il suo desti-
no è diventare una donna
d'affari. Johnny Depp sempre
all'altezza dei personaggi che
interpreta, anche in questo
caso bizzarro e divertente al
punto giusto nei panni del
Cappellaio Matto. Strepitosa
Helena Bonham Carter (dolce
metà del regista), la tirannica
monarca "capocciona"
Iracondia, dal carattere irasci-
bile ed una certa propensione
a tagliare la testa dei suoi
nemici, che poi lascia soave-
mente galleggiare nel fossato
che circonda il castello.
AvatarRegia: James Cameron con
Sam Worthington,
Sigourney WeaverCosa dire di più di quanto non
si sia già sproloquiato su que-
sto film. Gli effetti sono davve-
ro speciali (l'animazione è
splendida, in particolare le
figure dei Na'vi e l'ambienta-
zione di Pandora), la storia
però, per quanto politicamen-
te corretta, è un po' banalotta.
I buoni, i cattivi, l'amore, il
lieto fine, con tanto di pistolot-
to moralistico. Il cattivo è così
cattivo da sembrare una cari-
catura. Già dalle prime scene
si capisce al volo dove andrà
a parare e soprattutto come
cherà in tutti i modi di contra-
stare la liaison, ricorrendo
anche a biechi ricatti. Finale
catartico.
A serious manRegia: Joel & Ethan Coencon michael StuhlbargIl film è ambientato nel 1967
in una comunità ebraica di
una non bene identificata cit-
tadina del Mid West. Larry
Gopnik è un docente universi-
tario e cerca di vivere secon-
do le regole della collettività.
Tenta di fare del suo meglio
nonostante abbia il figlio che
fuma erba, la figlia che vuole
rifarsi il naso, la moglie lo
lascia per un altro uomo e
tanta sfiga lo perseguita. Il
tutto condito da un tagliente
umorismo yiddish. Gli stessi
Coen, intervenuti al festival
del cinema di Roma, hanno
ammesso di aver attinto a
piene mani, nello scrivere la
sceneggiatura, dai ricordi
della loro infanzia. Grande
prova dell'attore protagonista,
Michael Stuhlbarg, in Italia del
tutto sconosciuto del quale
però si intuisce l'enorme
capacità interpretativa per cui
è noto nell'universo teatrale
Usa.
A single manRegia: Tom Ford con ColinFirth e Julianne moorePatinato e forse stilisticamen-
te troppo perfetto (poteva
essere diversamente?), ma
con un grande Colin Firth nei
panni di un professore univer-
sitario che non riesce a dare
un senso alla vita dopo la
morte del suo compagno per
un incidente stradale.
Discreto esordio alla regia per
il celebre stilista texano che è
riuscito a fare un film con
parecchie imperfezioni, eppu-
re coinvolgente ed emozio-
nante. Libero adattamento del
romanzo di Christopher
Isherwood "Un uomo solo", è
un racconto sull'amore inter-
rotto, sull'isolamento della
condizione umana e l'impor-
tanza dei momenti apparente-
mente insignificanti della vita.
AgoraRegia: Alejandro Amenàbarcon Rachel Weisz, maxminghella Non è un film contro il cristia-
nesimo ma contro tutti i fon-
d a m e n t a l i s m i .
Sostanzialmente è questa la
chiave di lettura. Un concetto
però non condiviso dalle alte
gerarchie della Chiesa che,
secondo la casa di distribu-
zione, dopo una proiezione
riservata ha avuto reazioni
stizzite di dissenso sul taglio
dato alla pellicola. La vera
storia della filosofa greca
Ipazia uccisa e fatta a pezzi
dagli integralisti cristiani nel
391 dopo Cristo ad
Alessandria d'Egitto, ha fati-
cato non poco ad uscire in
Italia, suscitando, come era
prevedibile, parecchie pole-
miche. Il ruolo del vescovo
Cirillo, che avrebbe istigato la
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
iiGuiDaCinemaestate
Giovanna mezzogiorno, Rocco Papaleo, Paolo Briguglia,Alessando Gassman e max Gazzè in una scena di “Basilicatacoast to coast”
l’Altroquotidiano
finirà. E poi sembra un lungo
déjà-vu. A tratti viene in mente
"Balla coi lupi", "The
Fountain" di Aronofskye (ma
l'albero della vita non è simi-
le?), "Soldato blu", "Il signore
degli anelli", "Apocalypse
Now" e chi più ha più ne
metta. Un consiglio: provate a
vederlo anche nella versione
normale, senza gli occhialini,
nei cinema che non hanno il
3D. I colori sono molto più
vivaci.
Baciami ancoraRegia: Gabriele muccinocon Stefano Accorsi,Vittoria Puccini,Pierfrancesco Favino,Claudio Santamaria,Giorgio Pasotti, marcoCocci, SabrinaImpacciatore.Muccino in grande forma. La
trasferta americana gli ha
fatto bene, lo ha galvanizzato
ed arricchito e con la macchi-
na da presa fa faville. Corre
letteralmente dietro agli attori,
non li molla un istante nel ten-
tativo di estrapolare emozioni
e sentimenti. Dopo i trentenni
racconta gioie e dolori della
generazione dei quaranta. Il
ritorno alle radici ma anche la
voglia di rimettersi in gioco,
l'amore per l'altra persona e
quello per i figli. Un gruppo di
amici impegnati in una este-
nuante ricerca della felicità.
Forse una costruzione un po'
troppo adrenalitica ed affan-
nata (in 2 ore e19 di durata),
ma decisamente efficace nel
delineare i personaggi. La
new entry Vittoria Puccini non
fa rimpiangere Giovanna
Mezzogiorno.
Bangkok dangerousRegia: Oxide e danny Pangcon nicolas Cage e CharlieYoungRemake dell'omonima pelli-
cola del '99 dei fratelli di Hong
Kong, già noti per "The eye",
che rifanno se stessi. Come
spesso avviene, la star indi-
gena viene rimpiazzata da
quella a stelle e strisce. In
questo caso Nicolas Cage,
uomini daranno inizio ad una
relazione segreta, ma la loro
passione proibita dovrà scon-
tare la punizione del gruppo di
estrema destra. Tuttavia
l'amore e l'attrazione sessua-
le è così forte che, pur doven-
do infrangere ogni regola,
Lars e Jimmy non riusciranno
a mettere fine alla relazione.
Attori all'altezza di uno script
non facile ed alquanto com-
plesso da interpretare. Da
non perdere. Marc'Aurelio
d'Oro al Festival di Roma.
Cado dalle nubiRegia: Gennaro nunziantecon dino Abbrescia, FabioTroiano e Giulia micheliniIgnorante, cafone, scorretto,
razzista, non azzecca un con-
giuntivo, però sfonda nel
mondo della tv. Il trionfo della
mediocrità. La fotografia esat-
ta dell'Italia di oggi, quella che
ci propina tutti i giorni il picco-
lo schermo. E lui, Checco
Zalone, il comico di Zelig, ci
sguazza. La sua parodia è
esilarante. Un esordio felice
per il comico tv, rispetto a tanti
colleghi che hanno tentato la
stessa strada con risultati
davvero deludenti. Riesce a
fare un film corale dove anche
i personaggi di contorno
danno il loro significativo con-
tributo, evitando che la storia
sia solo una lunga sfilza di
gag. Prende in giro tutti, con
ingenuità usa un linguaggio
scorretto ed assurdo. Fa la
pipì nella sacra ampolla di
acqua del Po e scambia
Alberto da Giussano per un
Power Ranger.
Che fine ha fattoOsama Bin Laden?documentario di morganSpurlockDopo "Super Size Me", il regi-
sta, autore, produttore ed
attore del cinema indipenden-
te americano mette mano ad
un'altra provocatoria impresa:
scovare Bin Laden e soprat-
tutto capire se c'è qualcuno
che ha mai provato veramen-
te a cercarlo. Sopra a tutti,
Cia ed FBI. Inizia a New York
che oltre al ruolo di interprete
principale (spietato killer che
si innamora di una ragazza
sordomuta) si è anche rita-
gliato quello da produttore.
Action movie a tinte noir (con
velleità da thriller psicologico)
che però non convince per
niente. Regia svogliata ma
anche una performance non
certo eccellente del protago-
nista che si ostina a porsi con
la stessa smorfia stampata
sul volto, nel tentativo di
esternare disagio ed inquietu-
dine.
Basilicata coast tocoastRegia: Rocco Papaleo conAlessandro Gassman,Paolo Briguglia, max Gazzè,Rocco Papaleo, GiovannamezzogiornoEasy Rider in salsa lucana.
Dal Tirreno allo Ionio a piedi
per dieci giorni, attraversando
una delle regioni più belle e
suggestive del nostro Sud
d'Italia. Divertente e surreale
road movie musicale che
vede protagonisti cinque per-
sonaggi in cerca delle proprie
identità. Interessante esordio
dietro alla macchina da presa
per l'attore Rocco Papaleo,
fino ad ora quasi esclusiva-
mente relegato nei panni del
caratterista, che con questa
strampalata pellicola tenta di
raccontare risorse e potenzia-
lità della sua terra. Cinque
amici, una piccola band di
provincia per non rinunciare
ai propri sogni. Cast credibile
ed a proprio agio nelle singo-
le interpretazioni, anche per
un cantante come Gazzè alla
sua prima prova cinematogra-
fica.
Brotherhood(Fratellanza)Regia: nicolo donato conThure Lindhardt, daviddencikUna delle pellicole più interes-
santi in circolazione que-
st'estate. La storia di un
amore pericoloso ma soprat-
tutto la ricerca della propria
identità. Deluso da un manca-
to avanzamento di carriera,
Lars decide di lasciare l'eser-
cito. Più per noia che per con-
vinzione decide di aderire ad
un movimento neo-nazista
dove conosce Jimmy. I due
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
iiiGuiDaCinemaestate
Pierfrancesco Favino e Alba Rohrwacher in “Cosa voglio di più”
l’Altroquotidiano
e fa il giro del mondo.
Attraversa Egitto, Marocco,
Israele, Palestina, Arabia
Saudita, Afghanistan fino alle
regioni tribali del Pakistan.
Lungo il percorso interroga
esperti ed imam, accademici
e terroristi. In Europa visita i
ghetti delle grandi città dove
gli immigrati aspirano alla
guerra santa. Irriverente,
divertente e parecchio docu-
mentato il film paradossal-
mente sviluppa una profonda
comprensione dei conflitti che
turbano il mondo, con parec-
chi spunti di riflessione.
Che fine hanno fattoi morgan?Regia: marc Lawrence conHugh Grant, Sarah JessicaParkerVeramente il sottotitolo
potrebbe essere: che fine ha
fatto Hugh Grant? Il ragazzo,
ormai cinquantenne per la
verità, non sembra più quello
di "Quattro matrimoni e un
funerale" oppure "Notting
Hill". Film noioso e non riusci-
to nonostante lo sforzo pro-
duttivo di mettere insieme due
star del cinema inglese ed
americano. L'idea di catapul-
tare in piena campagna una
coppia di cittadini doc che non
riesce a staccarsi dal
BlackBerry, per andare a
vivere nel Wyoming (accanto
a cavalli, orsi e rudi cow-boy
con tanto di pistola nella fon-
dina), poteva anche funziona-
re. In questo caso però non fa
neanche tanto ridere.
Sceneggiatura debole e reci-
tazione altrettanto sciatta.
City IslandRegia: Raymond de Felittacon Andy Garcia, AlanArkin, Julianna marguliesDa tempo non vedevamo una
sceneggiatura così curata e
ben scritta. Risultato, una
spassosissima commedia
con una storia che gira intor-
no al classico gioco delle veri-
tà nascoste, ambientata in
uno dei quartieri meno noti di
New York. Protagonista, un
inedito ed istrionico Andy
con Andy Garcia, AlanArkin, Julianna marguliesEra da tempo che non vede-
vamo una sceneggiatura così
curata e ben scritta. Risultato,
una spassosissima comme-
dia con una storia che gira
intorno al classico gioco delle
verità nascoste, ambientata in
uno dei quartieri meno noti di
New York. Protagonista, un
inedito ed istrionico Andy
Garcia, nei panni della guar-
dia carceraria con il pallino
della recitazione (la scena del
suo primo provino vale tutto il
film), con parecchi scheletri
nell'armadio, come del resto
hanno tutti gli altri componen-
ti della famiglia. Ottimo cast di
attori, diretto con impegno da
un regista che arriva dal cine-
ma indipendente i cui film
fanno spesso il giro dei festi-
val più prestigiosi e che ha
anche recentemente afferma-
to di ispirarsi al nostro Pietro
Germi. Cosa volere di più?
Colpo di fulmine - Ilmago della truffaRegia: John Requa e GlennFicarra con Jim Carrey,Ewan mcGregorCerto, la storia nella fase di
scrittura della sceneggiatura
è stata parecchio romanzata
ma sembra che tutti gli eventi
descritti siano realmente
accaduti. Basta questo per
rendere il film apprezzabile di
una certa attenzione, perché
se fosse vero solo un terzo di
Garcia, nei panni della guar-
dia carceraria con il pallino
della recitazione (la scena del
suo primo provino vale tutto il
film), con parecchi scheletri
nell'armadio, come del resto
hanno tutti gli altri componen-
ti della famiglia. Ottimo cast di
attori, diretto con impegno da
un regista che arriva dal cine-
ma indipendente i cui film
fanno spesso il giro dei festi-
val più prestigiosi e che ha
anche recentemente afferma-
to di ispirarsi al nostro Pietro
Germi. Cosa volere di più?
Chloe Regia: Atom Egoyan conJulianne moore, LiamneesonApparentemente un thriller,
ma molto più intenso nella
sua struttura e complessità.
E' anche una storia d'amore,
di suspance ed ipotetici tradi-
menti. Viaggio, con qualche
perversione, in un tranquillo
ma fragile ménage coniugale.
Catherine, stimata ginecologa
della middle class, sta orga-
nizzando una festa a sorpre-
sa per il compleanno del mari-
to David, professore di musi-
ca. La stessa sera l'uomo
perde però il volo da New
York per tornare a casa e la
moglie comincia a nutrire
qualche sospetto, soprattutto
dopo aver scoperto nel suo
cellulare un ambiguo sms di
una delle sue allieve. Una
sera a cena fuori con amici,
Catherine incontra per caso
Chloe, giovane e bellissima
escort di lusso. Per liberarsi
dell'ossessione decide di
ingaggiarla per testare la
fedeltà del marito. Resterà
invischiata invece in un gioco
pericoloso che la condurrà ad
un rapporto lesbo.
Christmas (A) CarolRegia: Robert Zemeckiscon i volti di Jim Carrey,Gary Oldman e Colin FirthOnestamente un po' troppo
lugubre e poco adatto a bimbi
molto piccoli per essere defi-
nito un film di Natale destina-
to alle famiglie. Inizia con un
morto disteso dentro una bara
con due monete sugli occhi,
per poi proseguire con una
serie di fantasmi che fanno
visita al vecchio avaro
Scrooge nella sua casa oscu-
ra e sinistra. Tuttavia l'adatta-
mento cinematografico della
celebre fiaba di Charles
Dickens è un piccolo capola-
voro, soprattutto di tecnica.
Realizzato con il sistema
motion capture (quello utiliz-
zato per The Polar Express),
ossia cattura delle espressio-
ni degli attori (celebri!) riporta-
te digitalmente sul grande
schermo sotto forma di ani-
mazione, riesce a dare una
profondità ed una nitidezza
alle immagini da sembrare un
film su pellicola.
City IslandRegia: Raymond de Felitta
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
iVGuiDaCinemaestate
Sabina Guzzanti che assume le sembranze di Silvio Berlusconi in“draquila”, di cui è lei stessa regista
l’Altroquotidiano
quello narrato è davvero
incredibile come un uomo
possa arrivare a fare tanto nel
corso di una vita. A parte que-
sto, l'interpretazione di Carrey
è un po' troppo fumettistica e
gli eventi si susseguono con
un certa confusione. Un mori-
gerato agente di polizia, spo-
sato con prole, che suona l'or-
gano in chiesa, dopo un inci-
dente stradale decide di cam-
biare vita. Si dichiara gay, ini-
zia a vivere una esistenza
stravagante fatta di truffe ed
imbrogli che lo porta dritto in
prigione dove incontra Phillip
Morris, l'amore della sua vita.
Per lui tenterà, con successo,
un colpo impossibile dietro
l'altro.
Cosa voglio di piùRegia: Silvio Soldini conPierfrancesco Favino, AlbaRohrwacher, GiuseppeBattistonIl ricordo di "Pane e tulipani" è
ormai lontano, tanto da non
sembrare un film di Soldini.
Manca la poesia e quel tocco
surreale che caratterizza il
suo cinema, anche nell'affron-
tare temi vicini all'attualità.
"Per la prima volta è stato un
episodio di vita reale a far
scattare in me l'idea di questo
film" ha affermato. L'intento,
quello di raccontare una sto-
ria d'amore in tempi di crisi,
recessione e precariato, ma è
come se mancasse di perso-
nalità. Ecco, forse ha un po'
spiazzato il suo pubblico cer-
cando di fare altro da quello
realizzato fino ad ora, per
questo il film non convince
fino in fondo. Per il resto la
bravura del regista milanese
dietro alla macchina da presa
è indiscutibile come quella nel
dirigere gli attori, soprattutto
nelle famose scene di sesso
che sono sicuramente le più
difficili.
Crazy HeartRegia: Scott Cooper conJeff Bridges, maggieGyllenhaal, Colin Farrell,Robert duvall Non sarà il Drugo del Grande
glioso e cronologico. Non
manca neanche la satira, con
l'imitazione del premier. Una
ricostruzione certosina di
quello che è accaduto in
Abruzzo ma anche al G8, a
Napoli con la questione dei
rifiuti e quant'altro. Da vedere.
due vite per casoRegia: AlessandroAronadio con LorenzoBalducci, IsabellaRagonese.Sgombriamo subito il campo.
Sarà pure il raccomandatissi-
mo figlio del famoso imprendi-
tore coinvolto nello scandalo
degli appalti al G8, ma
Lorenzo Balducci è perfetto
nel ruolo di Matteo Carli.
Riesce con sorprendente
capacità recitativa ad inter-
pretare due ruoli affini ma non
uguali. Una sorta di Sliding
Doors all'italiana, per raccon-
tare il doppio destino di un
ventenne che una notte pio-
vosa incontra per caso un'au-
to con dei poliziotti a bordo.
L'incontro o lo scontro con
quegli uomini determinerà il
resto della sua vita. Rabbia,
paura ed angoscia di una
generazione che forse non ha
futuro. Interessante esordio
alla regia del giovane regista
romano già apprezzato al
Festival di Berlino.
E' complicatoRegia: nancy meyers conmeryl Streep, Alec Baldwin,Steve martinE' sempre un piacere ritrova-
re la grande Meryl, anche se
in questo caso è protagonista
di una commedia non proprio
originalissima e forse troppo
hollywoodiana per un talento
del suo livello. Tuttavia, tanto
di cappello ad una attrice che
a sessant'anni è ancora capa-
ce di trovare un ruolo di primo
piano in un ambiente dove
dopo i quaranta già si anna-
spa. Grazie alle sue innate
capacità è in grado di far
apparire decente un film che
molto probabilmente con altri
interpreti avrebbe creato
qualche imbarazzo. La storia
del triangolo over 50 tra una
Lebowski, ma anche qui il
grande Jeff Bridges riesce
ancora a dare il meglio di sé
per un film, low-budget, che
gira interamente intorno alla
sua figura. Intreccio narrativo
forse scontato e prevedibile
che però l'attore, con ammic-
camenti e grande capacità
interpretativa, riesce a rende-
re interessante ed accattivan-
te. Invecchiato, appesantito,
alcolizzato ed in fase discen-
dente, Bad Blake è una vec-
chia gloria del country che ora
deve accontentarsi di qualche
isolato locale della sconfinata
provincia americana ed allog-
giare in alberghi di quarta
categoria. Il casuale incontro
con una giovane giornalista di
una rivista locale che vuole
intervistarlo, gli cambierà in
qualche modo la vita.
dragon TrainerRegia: dean deblois e ChrisSandersDelizioso cartone animato in
3D, da vedere anche nella
versione normale, non si
perde nulla. Il tocco magico è
quello della Dream Works
Animation, creatori di Shrek e
Madagascar. Portatore di due
messaggi facili ma corposi,
che di questi tempi non gua-
stano. Non bisogna aver
paura ad uscire fuori dal coro,
affermando le proprie opinio-
ni, e soprattutto non bisogna
aver timore di ciò che ester-
namente può apparire diverso
da noi. Il piccolo e gracile
vichingo Hic vive in un comu-
nità dove da sempre si com-
battono i draghi che rubano le
pecore. Ma lui è un progressi-
sta ed è convinto che il dialo-
go con il nemico sia invece la
strada giusta. Il suo senso
dell'umorismo non si concilia
però con gli ideali della tribù,
dei coetanei e del forzuto
padre, Stoick l'Immenso.
Tratto dai libri della britannica
Cressida Cowell.
draquila - L'Italia chetremaRegia: Sabina GuzzantiIl ministro dei Beni Culturali
ha disertato il Festival di
Cannes per protesta, il docu-
mentario secondo lui è fazio-
so e non veritiero. Ad alcuni
aquilani è piaciuto ad altri per
niente. Sabina Guzzanti riac-
cende le polemiche e questa
volta si occupa del terremoto
dell'Aquila e non solo.
Snocciola con insolita paca-
tezza la sue teorie, utilizzan-
do questa volta tecniche da
reportage giornalistico, punti-
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
VGuiDaCinemaestate
Tahar Rahim, protagonista del“Profeta”
l’Altroquotidiano
donna, il suo ex marito ed un
ipotetico pretendente stenta a
decollare. E poi, va bene dare
un'immagine di donna realiz-
zata ma perché la scelta di
stamparle sul viso, dall'inizio
alla fine, quell'insistente sorri-
so a volte davvero fuori
luogo?
Fuori controlloRegia: martin Campbell conmel Gibson, Ray WinstoneCon qualche ruga in più e
qualche capello in meno ma
con la stessa spavalderia
ritorna dopo sette anni Mel
Gibson e lo fa con un thriller
ad alta tensione, che fonde
politica, ecologia ed affari
(loschi). Ancora una volta
impegnato nella consueta
lotta solitaria contro tutti e
tutto, senza esclusione di
colpi. Le immagini iniziali
sono di sicuro impatto.
L'inaspettata uccisione a san-
gue freddo della giovane
Emma, sulla porta della casa
del padre poliziotto, solletica
subito la curiosità dello spet-
tatore. Un avvio repentino per
una storia avvincente, ben
girata, senza troppe sbavatu-
re. Non male per chi ama il
genere.
Genitori&figli. agita-re bene prima del-l'usoRegia: Giovanni Veronesicon Silvio Orlando, LucianaLittizzetto. michele Placido,margherita Buy, maxTortora, Elena Sofia Ricci,Piera degli Esposti Il confronto-scontro tra il
mondo degli adulti e quello
dei giovani di oggi attraverso
lo sguardo della quattordicen-
ne Nina. E' credibile il quadro
che il regista toscano traccia
delle nuove generazioni, rie-
sce a fotografarne bene il
malessere e l'incapacità di
capirsi fino in fondo. Certo, in
un contesto da commedia e
con i toni leggeri del genere, a
volte con profili appena trat-
teggiati ma decisamente con-
vincenti. Decisamente miglio-
che aiuta a capire meglio
cosa stia realmente avvenen-
do in quel Paese. Premio
Speciale della giuria al
Festival di Cannes, la sce-
neggiatura è stata scritta da
Ghobadi e dalla fidanzata
Roxana Saberi, la giornalista
americana di origine iraniana
processata per spionaggio
Il figlio più piccoloRegia: Pupi Avati conChristian de Sica, Lauramorante, Luca Zingaretti,nicola nocellaCon la scusa di completare la
trilogia sulla paternità (dopo
"La cena per farli conoscere"
e "Il papà di Giovanna"), Avati
racconta l'Italia di oggi e lo fa
con particolare cattiveria ed
ironia, aiutato anche da un più
che brillante cast di attori.
Apparentemente parla di
beghe familiari, in realtà dà
vita ad un preciso affresco del
Bel Paese: cinico, corrotto e
corruttore, egoista, disposto a
tutto in nome del dio denaro.
Un insospettabile De Sica
(dopo tanti cine-panettoni)
riesce finalmente a dare
corpo ad un personaggio
complesso e spietato, il "fur-
betto del quartierino" di turno
che pur di salvarsi dalla gale-
ra per i suoi guai finanziari,
non si fa scrupolo di riversare
le sue colpe sull'ingenuo
figlio.
Il mio amico EricRegia: Ken Loach con EricCantona, Steve EvetsUn omaggio al calciatore del
Manchester United Eric
Cantona, personaggio
discusso e borderline, per
raccontare ancora una volta
una storia di periferia. Loach
lascia per il momento i toni
seriosi dei suoi precedenti
film ed affronta con leggerez-
za ed un tocco di fantasia i
temi che gli sono da sempre
cari. Il titolo originale, Looking
for Eric, probabilmente si
adatta meglio ad una storia
dove il protagonista Eric
Bishop, dipendente postale
con una situazione famigliare
re invece il fronte dei cosid-
detti "grandi", dove si capisce
che Veronesi ha maggiore
conoscenza della materia.
Avvalendosi di un cast di atto-
ri di alto profilo, abbandona
per il momento il film ad epi-
sodi per raccontare una storia
più strutturata e ricca di sfu-
mature rispetto ai precedenti
lavori.
Green ZoneRegia: Paul Greengrasscon matt demon, GregKinnearAgli americani non è piaciuto
molto. Anzi, visti gli esigui
incassi potremo dire quasi
niente. Perché i cattivi, ebbe-
ne si, questa volta sono loro.
A dirla tutta, è difficile trovare
nella cinematografia a stelle e
strisce un altro film così espli-
cito, così diretto, nell'incolpa-
re il governo Usa di aver pro-
vocato una guerra senza
senso. La Green Zone del
titolo è il blindatissimo quar-
tiere situato nel centro di
Baghdad dove risiedono le
truppe, è da qui che parte
l'avvincente thriller a sfondo
politico. Da qui il maresciallo
Roy Miller e la sua squadra di
ispettori ricevono l'incarico di
scovare nel deserto dell'Iraq i
depositi con le famose armi di
distruzione di massa. Non tro-
vando nulla di tutto ciò, l'uffi-
ciale inizierà ad avere qual-
che sospetto ed a porsi degli
interrogativi, soprattutto
rispetto al ruolo giocato da un
potente generale di Saddam
Hussein.
Happy FamilyRegia: Gabriele Salvatorescon Fabio de Luigi, diegoAbatantuono, FabrizioBentivoglio, margheritaBuy, Carla Signoris, ValeriaBilelloNon è l'ennesimo film sulla
famiglia. Salvatores sempli-
cemente racconta degli uomi-
ni e delle donne, e lo fa con
un film originale, poetico,
spassoso, colorato, elaborato
su diversi piani narrativi e
continui passaggi tra finzione
e realtà. Otto personaggi in
cerca d'autore. Sono questi i
protagonisti, la famiglia felice
a cui il titolo ironicamente allu-
de. Escluso Ezio, 38 anni,
una vita trascorsa senza aver
mai concluso nulla di buono
che un giorno decide di scri-
vere una sceneggiatura per il
cinema. Due coppie, i loro
figli, i nonni, il cane, esseri del
tutto inventati che ad un certo
punto però vivono di luce pro-
pria, escono dallo schermo
del computer di Ezio (un
Fabio De Luigi in grande
forma) per rivendicare la loro
esistenza. Il cinema nel cine-
ma.
I Gatti PersianiRegia: Bahman Ghodabicon negar Shaghaghi,Hamed BehdadDurante la lavorazione il regi-
sta è stato arrestato per ben
due volte. In Iran la musica è
considerata, dall'attuale regi-
me, impura in quanto fonte di
allegria e quindi vietata. I
ragazzi sono costretti a suo-
nare e cantare clandestina-
mente, nel chiuso di cantine e
sotterranei. Un mondo nasco-
sto, del quale la maggior
parte della popolazione igno-
ra l'esistenza.
Completamente girato a
Teheran, al di là dell'aspetto
musicale, è un interessante
viaggio nelle dinamiche che
oggi governano l'ex Persia,
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
ViGuiDaCinemaestate
morgan Freeman perfettamente nei panni di nelson mandela nelfilm “Invictus”
l’Altroquotidiano
e sentimentale disastrata, è
alla continua ricerca di se
stesso. Nel tentativo di rimet-
tere insieme i pezzi della sua
vita immagina di dialogare
con il grande campione fran-
cese, che nel film recita se
stesso. Da non perdere nel
finale la vera conferenza
stampa di Cantona, rimasta
nella storia del calcio.
Il mi$$ionarioRegia: Roger delattre conJean- marie BigardDivertente commedia degli
equivoci, senza troppe prete-
se ma ben costruita, prodotta
da Luc Besson. L'attore pro-
tagonista, che ha anche scrit-
to la sceneggiatura, nel rac-
contare il suo primo incontro
con Besson sul set di un pre-
cedente film, ha rivelato che
in quell'occasione, prima di
squadrarlo da cima a fondo,
gli ha detto che lo avrebbe
visto bene nei panni di un
prete. Parole profetiche.
Bigard veste i panni di Mario
Diccara, ex galeotto appena
uscito dalla prigione che ha
qualche conto in sospeso con
la malavita. Chiede aiuto al
fratello prelato che gli sugge-
risce di raggiungere Padre
Etienne in un paesino
dell'Ardèche, travestito da
sacerdote. Al suo arrivo sco-
pre che il parroco è morto e
gli abitanti lo scambiano per il
sostituto.
Il profetaRegia: Jacques Audiardcon Tahar Rahim e nielsArestrupDifficile non identificarsi con
la faccia d'angelo del protago-
nista, perché anche se la sto-
ria è politicamente poco cor-
retta (un percorso di forma-
zione alla rovescia, un anti-
eroe) non si può non stare
dalla sua parte. Accertato
ormai il fatto che il carcere
non riabilita proprio nessuno,
il film è abilmente orchestrato
da un regista che conferma
qualità straordinarie nel diri-
gere gli attori. La faccia del
giovane Malik (felice esordio),
damon Il capitano Francois Pienaar
entra nella minuscola cella
dove per 27 anni è stato
recluso Nelson Mandela.
Allarga le braccia, come per
prenderne le misure e dalla
finestra lo immagina nel corti-
le, in catene, intento a spac-
care pietre sotto il sole cocen-
te. Perché un uomo che ha
dovuto subire tanto dolore
parla di perdono? Forse l'ec-
cesso di retorica, inusuale per
un film di Eastwood, può in un
primo momento generare
qualche attimo di smarrimen-
to. Poi con lo scorrere delle
immagini prevale l'emozione,
quella di veder rappresentato
un momento cruciale della
storia del Sudafrica ma forse
anche del mondo. Le interpre-
tazioni di Freeman nei panni
di Nelson Mandela e Damon
in quelli del biondissimo capi-
tano della squadra di rugby
sono appassionanti.
L'isola delle coppieRegia: Peter Billingsley conVince Vaughn, JasonBateman, Kristen Bell Coppia in crisi convince gli
amici ad accompagnarla in
una vacanza terapeutica per
sposi con problemi coniugali,
in uno splendido resort di
Bora Bora. Il costo del bigliet-
to è esoso ma se accettano di
andare con loro verrà dimez-
zato. Partono, convinti di
andare incontro ad una
vacanza a cinque stelle inve-
ce scopriranno presto che la
frequentazione della strava-
gante terapia non è a discre-
zione di chi ne ha bisogno e
non è un optional. Jean Reno
con il codino nelle vesti di
santone che dovrebbe aiutare
gli sposi. Una commedia (fur-
betta) che deve essere presa
per quello che è: un paio d'ore
di divertimento ammirando e
sognando località tropicali
irraggiungibili per molti. Non
rimarrà nella storia del cine-
ma
L'uomo che verràRegia: Giorgio diritti conAlba Rohrwacher e maya
analfabeta e ladruncolo che
entra in carcere per uscirne
dopo sei anni più acculturato,
spietato ed a capo di una
pericolosa banda, e quella del
boss corso César Luciani (si
intuisce ad occhio nudo la
consolidata esperienza anche
teatrale), reggono pratica-
mente tutto il film.
Il segreto dei suoiocchiRegia: Juan JosèCampanella con Ricardodarìn, Soledad VillamilUn noir, una commedia, una
storia d'amore. Sullo sfondo
l'Argentina peronista degli
anni '70. Magica commistione
di generi per raccontare uno
dei periodi più cupi del Paese.
Da questo punto di vista deci-
samente più efficace di tante
pellicole che puntano al politi-
co. Aspetto, questo, abilmen-
te ed apparentemente relega-
to ai margini e che invece si
rivela la vera anima. Il film ti
entra dentro, lentamente, e
per parecchio non ti molla.
Con piglio sicuro il regista di
origine italiana nato a Buenos
Aires, dirige uno dei migliori
lavori della stagione che non
a caso ha conquistato l'Oscar
destinato al film straniero riu-
scendo a battere opere di pre-
gio come "Il profeta" e "Il
nastro bianco". Cast più che
apprezzabile, sceneggiatura
essenziale, quasi scarna ma
con la capacità di arrivare drit-
ta alla meta. Da non perdere.
Il tempo che ci rima-neRegia: Elia Suleiman conSaleh Bakri, Shafika BajjaliSuleiman è nato a Nazareth
in Palestina ed il film è
semiautobiografico, in quattro
episodi, sulla sua famiglia. E'
ispirato ai diari del padre, a
partire dal 1948 quando deci-
se di partire per unirsi alla
Resistenza dopo l'occupazio-
ne di Israele. Scene di vita
quotidiana di quei palestinesi
che decisero di restare e che
furono chiamati "arabi israe-
liani", costretti a vivere da
stranieri nella loro patria.
Contrariamente a quanto si
possa pensare non ha nulla
della pesantezza che magari
ci si potrebbe aspettare da
una pellicola di questo gene-
re, il regista (che interpreta tra
l'altro anche se stesso) ci ha
costruito sopra una storia sur-
reale, piena di ironia, con
musiche coinvolgenti. Senza
trascurare però l'aspetto poli-
tico di una questione ancora
attualissima ed irrisolta.
InvictusRegia: Clint Eastwood conmorgan Freeman e matt
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
ViiGuiDaCinemaestate
Raoul Bova e Elio Germano (premiato come miglior attore aCannes con Javier Bardem) in una scena del film “La nostra vita”
l’Altroquotidiano
SansaGirato con assoluto rigore,
non scade mai nella retorica.
Diretto in maniera magistrale,
con attori di grande spessore
che recitano i rari dialoghi in
dialetto bolognese (sottotito-
lati in italiano). Meritatamente
premiato all'ultimo festival del
cinema di Roma, ripercorre gli
ultimi nove mesi dalla strage
di Marzabotto dove furono
massacrate dai nazisti 770
persone, per la maggior parte
donne, bambini ed anziani. Il
racconto cadenzato dei nove
mesi d'attesa per la nascita di
un bambino in un'umile fami-
glia di contadini, attraverso lo
sguardo della sorellina muta
di otto anni. Film di forte
impatto emotivo, forse di non
facile fruizione, ma decisa-
mente da non perdere.
L'uomo nell'ombraRegia: Roman Polanski conEwan mcGregor, PierceBrosnan.Che Polanski sia un maestro
nella regia è fuor di dubbio ed
anche in questa occasione dà
prova di grande abilità del diri-
gere gli attori. Ha sdoganato
definitivamente uno come
Brosnan che nella vita ha tro-
vato non poche difficoltà a
costruire una dignitosa carrie-
ra non legata quasi esclusiva-
mente al fascino ed al gla-
mour. Unico punto debole
forse una sceneggiatura a
volte prevedibile ed improba-
bile (come quando il protago-
nista scova alcune delicate e
segrete informazioni sempli-
cemente consultando
Internet. Va bene che nella
rete si trova di tutto, ma que-
sta volta appare un po' esa-
gerato) per un film che ha la
sua forza in una storia costrui-
ta su temi importanti, piena di
inganni e tradimenti, dove
ognuno è molto diverso da ciò
che appare.
L'uomo neroRegia: Sergio Rubini conValeria Golino, SergioRubini, RiccardoScamarcio, Guido
stra sull'Italia con le sue storie
di immigrazione, sfruttamen-
to, valori famigliari. Cast ben
assortito. Unica stonatura,
forse, un finale troppo happy,
da commedia.
La prima cosa bellaRegia: Paolo Virzì conValerio mastandrea,Stefania Sandrelli, ClaudiaPandolfi, micaelaRamazzotti.Svolta intimista per il regista
toscano che si allontana deci-
samente dalle tematiche
sociali che hanno caratteriz-
zato le sue precedenti pellico-
le, per concentrarsi sui senti-
menti e sulla psicologia dei
personaggi in una sorta di
romanzo famigliare. Un per-
corso tutto nuovo per il quale
sceglie l'attrice simbolo della
commedia all'italiana, la
splendida Stefania Sandrelli
che insieme ad un
Mastandrea in grande forma
(una delle migliori interpreta-
zioni dell'attore romano nel
ruolo di Bruno e del suo mal
di vivere) da vita ad un duetto
recitativo di ottimo livello, riu-
scendo a coinvolgere l'intero
cast. Costruito su due piani
temporali, il film percorre circa
quarant'anni di vita livornese,
la storia di una mamma bellis-
sima e svampita e dei suoi
due figlioli dagli anni 70/80
fino ai nostri giorni.
La vita è una cosameravigliosaRegia: Carlo Vanzina conGigi Proietti, VincenzoSalemme, Enrico Brignano,nancy Brilli, Luisa RanieriSaranno pure i furbetti del
quartierino, ladroni e corrotti,
però in fondo in fondo sono
dei buoni. Insomma, prevale
la tesi dei "birbantelli". E' que-
sta l'Italia descritta dai
Vanzina. Gli italiani? Un
popolo di cialtroni, dicono,
sempre pronti a trovare la
scorciatoia, la raccomanda-
zione, l'appoggio del potente
di turno, ma subito dopo arri-
va puntuale l'assoluzione.
Così il direttore di un potente
Gianquinto.
Uno dei migliori film di Rubini.
Intenso, commovente, ironico
e fortemente autobiografico.
Dopo "La stazione" del 1990,
il regista/ attore torna a parla-
re della sua infanzia e della
Puglia ripartendo da quella
stazione ferroviaria che sem-
bra sia rimasta fortemente
ancorata ai ricordi. Ma questa
volta lo fa con un tocco di
maggiore maturità, riuscendo
a fare un film più compiuto.
Sceneggiatura ben calibrata,
cast di attori decisamente
convincenti. Iniziando dal pic-
colo e straordinario protagoni-
sta fino ad arrivare ad una
brava Valeria Golino che rie-
sce ad interpretare il ruolo di
una donna moderna ed
emancipata degli anni '60,
che non rinuncerebbe mai al
suo lavoro di insegnante,
capace però di conservare
intatti gli atavici dettami della
tradizione.
La bocca del lupoRegia: Pietro marcello con ireali protagonisti della sto-ria.
Piccolo film di nicchia, per raf-
finati cultori del cinema
d‘autore. Ricco di poesia e
sentimento. Due anime perse
raccontano le loro vite. Sullo
sfondo la Genova storica,
descritta e fotografata alla De
Andrè. Quella di ieri, delle
"tripperie" ormai scomparse,
e quella di oggi percorsa dai
disperati e dagli ultimi. Enzo è
appena uscito dalla galera e
attraversa la città, alla ricerca
dei luoghi di un tempo ormai
dismessi. Nella piccola casa
nel ghetto, tra i vicoli del vec-
chio quartiere, l'aspetta da
anni l’amatissima Mary, pro-
stituta transessuale. Nato da
un'idea della fondazione San
Marcellino, gesuiti di Genova,
che da anni assiste in diversi
modi la comunità dei senza
tetto, degli emarginati.
La nostra vitaRegia: daniele Luchetti conElio Germano, Raoul Bova,Isabella Ragonese, LucaZingaretti, Stefaniamontorsi, GiorgioColangeli.Un grande Elio Germano, che
ha ampiamente meritato il
premio come miglior attore a
Cannes, per un film sui tren-
tenni di oggi. Quelli che non
hanno santi in paradiso, forse
i nuovi proletari come li defini-
sce lo stesso Luchetti. In real-
tà dei giovani intelligenti e
svegli che cercano di farsi
strada in un mondo dove la
priorità sono i soldi e la loro
capacità di comprarci più
cose possibili. Figli di un con-
sumismo sfrenato, ma anche
capaci di mettere al mondo
tre figli nella totale incertezza
economica e con il desiderio
di fare il grande salto in avan-
ti. Il film però non è solo que-
sto. Anche una grande fine-
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
ViiiGuiDaCinemaestate
Una scenacorla di “minevaganti” diOzpetek. Inprimo pianoElena SofiaRicci (a sini-
stra) eRiccardoScamarcio
l’Altroquotidiano
gruppo bancario, intrallazzo-
ne ed imbroglione, si ritira in
campagna a coltivare gli
ortaggi in compagnia di belle
ragazze (!), il chirurgo che
cercava e dispensava favori a
destra e manca si redime
andando a curare i poveri. Il
poliziotto intercettatore, che
usa il suo potere per conqui-
stare una bella ragazza, ritro-
va l'amore. E via discorrendo.
Unico punto forza del film un
eccellente cast di attori, che
riesce a tenere in piedi una
storia mediocre ed improbabi-
le. Con tutto il "materiale" che
la cronaca regala ogni giorno
si poteva fare veramente di
più.
Le quattro volteRegia: michelangeloFrammartinoIl regista milanese di origine
calabrese, dopo il bellissimo e
pluripremiato "Il dono" ci
regala un nuovo lavoro dove
creatività e poesia si fondono
per raccontare il fascino
arcaico di una terra dove il
tempo sembra si sia fermato.
Interamente girato senza dia-
loghi, senza attori, solo con
rumori di sottofondo, utiliz-
zando la tecnica del docu-
mentario (come peraltro
aveva già fatto con il primo
lungometraggio), la cinepresa
si limita a riprendere scene di
vita quotidiana di un piccolo
villaggio rurale, in realtà rie-
sce a leggere oltre le immagi-
ni. Illustra il ciclo della vita e
della natura, attraverso uno
sguardo originale ed innovati-
vo che può ricordare quello di
Franco Piavoli e Vittorio De
Seta. Accolto a Cannes da
giudizi più che lusinghieri
dalla critica internazionale.
matrimoni ed altridisastriRegia: nina di majo conmargherita Buy, Fabio Volo,Luciana Littizzetto,Francesca Inaudi.L'intento della regista era una
commedia semplice e sofisti-
ca, in realtà è complicata
(tanto da apparire improbabi-
Contini è affascinante, gla-
mour e donnaiolo ma non
possiede l'ironia di
Mastroianni.
notte folle amanhattanRegia: mira nair con SteveCarell, Tina FeyBattute e situazioni scopiaz-
zate da altre celebri pellicole,
tuttavia divertente ed anche
poco corretta (è pieno di paro-
lacce) per una commedia
americana destinata alle
famiglie. La coppia Carell &
Fey funziona, ben diretta dal
regista di "Una notte al
museo", per cui alla fine il film
risulta piacevole ed alcune
gag sono davvero esilaranti.
Ipotetico plot alla intrigo inter-
nazionale, con il più classico
scambio di persona. Una
tranquilla ed annoiata coppia
con tanto di prole chiassosa,
che vive nella provincia del
New Jersey, decide di uscire
dalla routine concedendosi
una serata speciale e cenare
in uno dei ristoranti più trandy
della città. Non avendo la pre-
notazione, però, hanno la
malaugurata idea di prendere
il posto di una coppia che non
si è presentata.
Percy Jackson e glidei dell'Olimpo - Illadro di fulminiRegia: Chris Columbus conLogan Lerman, PierceBrosnan
le) ed abbastanza ordinaria,
quasi scontata.
Sceneggiatura debole e poco
equilibrata, dialoghi fuori dal
mondo. La Buy, sulla cui fac-
cia la cinepresa non molla
mai un attimo facendo sparire
dallo schermo tutto il resto, fa
sempre la solita parte della
single ansiosa e nevrotica.
Poi, per chissà quale magico
artifizio, ad un certo punto tutti
si innamorano di lei.
L'adolescente inquieto, l'intel-
lettuale di sinistra inevitabil-
mente sfigato, il tecnico che
aggiusta i computer e pure il
cognato mezzo leghista ed
ignorante come una capra al
quale dà anche un bacetto
tutto casto. Cast stellare sot-
toutilizzato.
mine VagantiRegia: Ferzan Ozpetek conRiccardo Scamarcio, nicoleGrimaudo, AlessandroPreziosi, EnnioFantastichini, LunettaSavino, Ilaria OcchiniGruppo di famiglia in un inter-
no. Il paragone con il grande
film di Luchino Visconti finisce
qui. Tuttavia, nulla da togliere
al regista turco che ha realiz-
zato un film godibile, intimo,
per la prima volta curioso di
esplorare il cuore della fami-
glia tradizionale e tradizionali-
sta, animata dal perbenismo
di facciata. Un nucleo nume-
roso, come tanti nel Sud
d'Italia, proprietario di un
pastificio, con una nonna
dolce e ribelle, una madre
affettuosa e tollerante, la zia
stravagante (una piacevole
sorpresa l'interpretazione di
Elena Sofia Ricci), il padre
molto attento alle apparenze
e due figli gay che hanno da
sempre nascosto la loro vera
identità. Scamarcio particolar-
mente bravo a non strafare in
un ruolo non certo facile.
Sullo sfondo la splendida
Lecce con i vicoli, piazze ed il
candore della sua architettu-
ra.
nineRegia: Rob marshall condaniel day-Lewis, SophiaLoren, nicole Kidman,Penelope Cruz, marionCotillardGià il musical di Broadway
sembra non sia piaciuto per
nulla a Fellini. Immaginate
cosa potrebbe dire oggi di
questo film, se fosse ancora
vivo. Una sfilza di banalità e
luoghi comuni sull'Italia e
sugli italiani, da non credere.
La pizza, i mandolini e siamo
al completo. Ovviamente
nulla a che vedere con un
capolavoro come “8 e
mezzo“. A parte questo, le
canzoni sono accattivanti, i
balletti rocamboleschi, i
costumi sfavillanti. Ingredienti
essenziali per catturare il
grande pubblico. Per non par-
lare della lunga sfilza di star e
bellezze internazionali.
Penelope Cruz insolitamente
conturbante e sexy. Guido
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
iXGuiDaCinemaestate
Russel Crowe (a destra) nel ruolo che il regista Ridley Scott gli haassegnato per la nuova versione di “Robin Hood”
l’Altroquotidiano
Il paragone con le avventure
di Harry Potter è inevitabile. Il
regista ne ha diretti ben due.
Come il celebre maghetto
anche Percy Jackson ha
poteri sovrannaturali, per
metà divino e per metà
umano, con l'innata capacità
di tenere a bada il male.
Anche lui ha genitori "magici",
è figlio del dio greco
Poseidone, e molte delle
situazioni in cui si trova porta
inevitabilmente al personag-
gio della Rowling.
L'apparizione dell'Idra a tre
teste non può non ricordare
Fuffy il cane a tre teste di
Hagrid. Solo una squallida
copia dunque? Niente affatto.
Il film ha una sua valenza, si
lascia vedere con piacere, in
qualche modo è anche edu-
cativo (all'inizio insegnanti e
compagni di scuola lo credo-
no mentalmente limitato) e
poi potrà riempire il vuoto che
Potter lascerà. Moderno clas-
sico della letteratura fantasy
dello scrittore Rick Riordan, "Il
ladro di fulmini" è il primo di
una serie di cinque libri, l'ulti-
mo uscito a maggio dello
scorso anno.
Piccolo (Il) nicolased i suoi genitoriRegia: Laurent Tirard conFrançois-Xavier demaison,daniel PrévostAdattamento sul grande
schermo di uno dei più impor-
tanti classici per l'infanzia
francesi, probabile primo
esempio di letteratura moder-
na per piccoli, nato dalla fan-
tasia di René Goscinny
(l'ideatore di Asterix) e Jean-
Jacques Sempè. Il protagoni-
sta è un bambino di otto anni,
Nicolas, una sorta di Gian
Burrasca d'Oltralpe.
Ambientato negli anni '50, le
avventure del pestifero ragaz-
zino con la sua strampalata
combriccola di amici, diverto-
no molto e riescono a creare
un processo di identificazione
sia nei bimbi che nei grandi,
con un abile doppio piano di
lettura. Riuscita trasposizione
sul grande schermo, senza
Ravin Una sorpresa. Che il vampi-
retto più celebre del momento
si sia cimentato, nonostante il
travolgente successo di
Twilight, in una pellicola del
genere depone a favore di
questo bel ragazzone rimasto
improvvisamente sepolto
dalla notorietà e da una stuo-
lo di adoranti fan. Il film, con-
trariamente a quanto si possa
credere, non è solo una storia
d'amore destinata al filone
giovanilistico, l'intreccio è
molto più raffinato e comples-
so, pieno di humour, acume,
con dialoghi ben scritti ed
interpretati. Finale sorpren-
dente che vuole essere un
omaggio alla città di New
York. Senza voler svelare
nulla, perché l'epilogo è dav-
vero inaspettato, la storia
parte da due ventenni prove-
nienti da mondi del tutto
opposti, che si incontrano in
maniera non proprio casuale,
e che si innamorano. Ma non
ci sarà l'happy end.
The roadRegia: John Hilcoat conViggo mortensen, Robertduvall, Charlize TheronE' vero, è deprimente, triste,
disperato, senza futuro, eppu-
re è uno dei film più interes-
santi che il genere catastrofi-
sta abbia partorito negli ultimi
anni. Completamente privo di
retorica, un regista semi-sco-
nosciuto porta sul grande
schermo il romanzo "La stra-
da" del grande scrittore statu-
nitense Cormac McCarthy. Lo
fa rivelando notevoli capacità
nel dirigere i pochi (ma buoni)
attori del cast. Un film com-
plesso, difficile, dove la mac-
china da presa è quasi esclu-
sivamente puntata sui volti di
un padre e di un figlio che cer-
cano di sopravvivere in
un'America desolata e distrut-
ta da un misterioso catacli-
sma, dove gli esseri umani
sono spinti a dare il meglio e
(soprattutto) il peggio di sé.
Robin HoodRegia: Ridley Scott conRussel Crowe, Cate
trascurare le magiche atmo-
sfere dei racconti.
PredatorsRegia: nimrod Antal conAdrien Brody, LaurenceFishburne, Alice BragaRemake dell'action movie
interpretato nell'87 da
Schwarzenegger, con un ine-
dito Adrien Brody nei panni
dell'ex marine tutto muscoli,
tattica militare e mitraglietta in
spalla. Mercenario alla guida
di un gruppetto di veri cattivi.
Letteralmente piovuti dal
cielo, ben presto scopriranno
di essere stati catapultati in
un pianeta alieno per essere
trasformati in prede. Uomini
(e donna) allenati ad uccidere
che invece saranno spietata-
mente cacciati ed eliminati da
una nuova razza di predators
alieni, guerrieri astutissimi in
grado di rendersi invisibili.
Film ben orchestrato, di sicu-
ro effetto, altamente confezio-
nato. Apprezzabile.
Prince of Persia - Lesabbie del tempo
Regia: mike newell conJake Gyllenhaal, BenKingsley, Alfred molinaDopo "I pirati dei Caraibi"
ecco un altro film tratto da un
videogioco degli anni '80. A
dirigerlo questa volta il regista
inglese di "Quattro matrimoni
e un funerale" e di "Harry
Potter e il calice di fuoco". Se
piace il genere, l'action fanta-
sy è piacevole e scorre abba-
stanza facilmente nonostante
le oltre due ore di durata. Le
scenografie esotiche dell'anti-
ca Persia, in gran parte ripro-
dotte al computer, non delu-
dono le aspettative. C'è tutto.
Il principe bello e muscoloso
che corre lungo i muri, la prin-
cipessa misteriosa e furba, il
pugnale, le arti magiche, la
lotta contro le forze oscure,
ed uno stuolo di allenatissimi
stuntman. Insomma, un bel
fumettone. Sempre ottime le
Interpretazioni di Molina e
Kingsley.
Remember meRegia: Allen Coulter conRobert Pattinson, Emilie de
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
XGuiDaCinemaestate
Una scena di “Shutter Island”. Al centro: Leonardo di Caprio
l’Altroquotidiano
Blanchett, William Hurt,max Von Sydow.Certo, se si pensa che è statoil regista di Blade Runner eThelma & Louise qualche atti-mo di sconforto assale. Non èche fosse così indispensabilel'ennesima pellicola su unafigura trita e ritrita come l’ar-ciere di Sherwood. Tuttavianon si può dire che sia, nelsuo complesso, un brutto film.Conosciamo tutti le capacitàdel grande regista americano.Il prodotto infatti è ben confe-zionato, e non a caso siaScott che Crowe lo hannoanche prodotto. A parte qual-che sprazzo di vera noia,soprattutto durante le intermi-nabili e sanguinolente scenedi scontri armati tra buoni ecattivi, la vera novità è la figu-ra di Lady Marion, qui in unainsolita ed improbabile vestedi rivoluzionaria in un’epocadove le donne stavano zitte,obbedivano e procreavano.Vedova di guerra senza figli,non solo respinge i preten-denti, ma combatte anchecon armatura e spada, coltivai campi ed esprime la sua opi-nione. Già annunciato RobinHood 2.
Scontro di civiltà perun ascensore aPiazza VittorioRegia: Isotta Toso condaniele Liotti, KasiaSmutniak, FrancescoPannofinoPeccato, un'occasione man-cata. Perché l'omonimoromanzo di Amara Lakhous(se vi capita leggetelo), dalquale è stato tratto il film, èpiacevole, a tratti divertentenel raccontare le vicissitudinidi un gruppo di inquilini divarie nazionalità, ricco dispunti interessanti per riflette-re sulla nostra società. Loscontro di civiltà del titolo, siconsuma nel chiuso di unpalazzo e di un condominio aPiazza Vittorio, nel cuore delquartiere più multietnico diRoma. Come spesso avvienela trasposizione tradisce inparte l'opera letteraria, in que-
un giovane laureato in filoso-fia, disoccupato, abbandona-to dalla moglie, costretto atornare a vivere con il padre,un ex deportato che gli daràdel filo da torcere anche damorto.
Sul mareRegia: Alessandro d'Alatricon dario Castiglio, martinaCodecasaD'Alatri torna a sorprenderci.Dopo il cine-panettone alter-nativo "Commediasexy", ilregista romano questa voltafirma un film completamentein digitale, a basso budget,interpretato da attori semisco-nosciuti. Una commedia sen-timentale appartenente al filo-ne giovanilistico, dai risvoltisociali, ambientata nellasplendida isola di Ventoteneche, ad onor del vero, contri-buisce parecchio alla riuscitadella storia tratta dal romanzodi Anna Pavignano (In bilicosul mare). Il giovane e belSalvatore (Dario Castiglio,figlio di Peppino di Capri)d'estate porta i turisti in girocon il suo gozzo mentre d'in-verno fa il muratore in neronei cantieri sulla terraferma.L'amore arriva con Martina, laragazza di buona famiglia che
sto caso però quello chemanca è la mano ferma diuna regia esperta capace didirigere un buon cast di attorie plasmare, rendendola scor-revole e convincente, unatrama a tratti complessa. Unintreccio narrativo con un pre-ciso scopo, da scoprire solonel finale.
Shutter IslandRegia: martin Scorsese conLeonardo di Caprio, markBuffalo, Ben Kingsley, maxvon Sydow.Un affresco sul dolore e sullafollia. Film particolarmenteclaustrofobico e cupo, conuna magnifica fotografia,come tutte le opere diScorsese curato e costruitonei minimi particolari. Maestronel dirigere i suoi attori.Dramma psicologico avvin-cente, che lascia con il fiatosospeso sino alla fine, maiscontato, con una ambienta-zione quasi maniacale.Un'isola-fortezza, battuta dalvento e da una pioggia inces-sante, sede di un noto mani-comio criminale. Siamo nel1954, all'apice della GuerraFredda, quando il capo dellapolizia locale Daniels (DiCaprio) ed il suo collega ven-
gono convocati a ShutterIsland per indagare sullamisteriosa scomparsa di unapluriomicida, ma nulla è comeappare.
Simon KonianskiRegia: micha Wald conJonathan Zaccai, PopeckUn popolo che sa ridere dellapropria tragedia. Sul filone diuna serie di riuscitissimecommedie dallo humour yid-dish (da "Train de vie" in poi),arriva questo giovane e sco-nosciuto regista belga di origi-ni ebraiche che al suo secon-do lungometraggio mette inluce un talento del quale pro-babilmente sentiremo parlareancora. Dosato e con il giustocast di attori, costruisce unfilm divertente e drammatico,irriverente e scoppiettante,graffiante e doloroso.Colonna sonora dai ritmi leg-geri ed accattivanti in nettocontrasto dal contesto narrati-vo. Più che l'accostamentocon Woody Allen, RaduMihaileanu o al nostroBenigni, lo stile somigliamolto a quello dei grandi fra-telli Coen che sullo stessoargomento hanno realizzato"A serious man". Fortementeautobiografico, è il racconto di
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
XiGuiDaCinemaestate
George Clooney e Vera Farmiga in una scena di “Tra le nuvole” di Jason Reitman
l’Altroquotidiano
usa la sua barca per leimmersioni da sub.
The WolfmanRegia: Joe Johnston conBenicio del Toro, EmilyBlunt, Anthony HopkinsMonster movie di tutto rispet-to. Diretto con mano ferma edinterpretato con la stessaconvinzione da un intensoBenicio Del Toro (bravoanche con il pesante truccoda lupo) accanto al semprestraordinario Hopkins, nelruolo del padre. Remake delclassico horror "L'uomo lupo"di George Waggner del 1941,costruzione di un sanguinosopuzzle con un'antica maledi-zione che trasforma le perso-ne in lupi mannari durante lenotti di luna piena, che stalentamente uccidendo gli abi-tanti di Blackmoor. Pocosplatter ma di certo non anno-ia, diligentemente condensa-to in poco più di un'ora emezza con una tensione nar-rativa che non cala mai.Interessante ricostruzioned'epoca in stile vittoriano.
Tra le nuvoleRegia: Jason Reitman conGeorge Clooney e VeraFarmigaUn film attraversato da unumorismo fresco e leggero peraffrontare un tema di scottanteattualità, dai risvolti inevitabil-mente drammatici. La storia diun "tagliatore di teste", unmanager molto ricercato intempi di crisi, che le aziendeassumono per brevi periodicon il compito di licenziare ilpersonale in eccesso. Ungrande Clooney nei panni delprofessionista senza scrupoliche dopo tanti anni spesi feli-cemente tra una città e l'altradell'America, improvvisamentesente di dover cambiar vita. Lasfilza dei dipendenti che passasotto la mannaia di Clooneysono veri disoccupati prove-nienti da Detroit e St. Louis, lecittà più colpite dalla recessio-ne. Il regista è il figlio di IvanReitman, quello che ha diretto"Ghostbusters".
TriageRegia. danis Tanovic conColin Farrell, Paz Vega,Christopher LeePremio Oscar nel '93 con NoMan's Land, Tanovic ritornaad affrontare gli orrori dellaguerra, da un altro punto divista. Quello dei sopravvissu-ti. Di coloro che ce l'hannofatta, ma che hanno lasciatoin quei terribili luoghi granparte della loro vita. Trattodall'omonimo romanzo dell'exreporter Scott Anderson cheha seguito i conflitti inUganda, Beirut, Cecenia eBosnia il film è la storia di duefotoreporter inviati nelKurdistan iracheno nel 1988poco prima dei massacri digas ordinati da SaddamHussein. Le scene sono forti,particolarmente violente esanguinolenti. In un ospedaleda campo improvvisato,senza acqua ed attrezzatureadeguate, il medico è costret-to a sparare in testa aipazienti più gravi, quelli senzasperanze.
The Twilight Saga: EclipseRegia: davide Slade conKristen Stewart, RobertPattinson, Taylor Lautner
E' troppo facile parlare maledel film, talmente è insulso. Ilpeggiore dei tre. Nella primaparte non succede pratica-mente nulla. Ci sono dei neo-vampiri che cercano vittimeda succhiare in giro per lacittà (sai che novità!), sareb-bero dei cattivoni che tentanodi organizzare un piccoloesercito per far fuori Bella. Idialoghi tra i tre protagonistihanno temi fissi e ripetitivi.Parole come amore, cuore,sentimento vengono usatefino allo sfinimento. Lei dice alvampiro Edward: "io ti amo,sono pronta a morire per te",mentre al licantropo pettorutoJacob ribadisce "sono solotua amica", però si capisce
mInICRITICHE dEI FILm CHE POTRETE VEdERE nELLE SALE E nELLE AREnE
Recensioni
di LUCIANA
VECCHIOLI
che forse c'è dell'altro dopo
due bacetti non proprio casti.
I due rivali, con piglio molto
maschio, fanno a gara nel
rassicurarla. "Ti proteggo io"
afferma uno, "no, a lei ci
penso io" ribatte l'altro. Salvo
poi allearsi per salvarle la
pelle (si fa per dire). Va bene,
trattasi di pellicola per adole-
scenti. Ma che fatica arrivare
sino alla fine.
Il cast al completo di “The Twilight”, terza pellicola dellasaga ”Eclipse”, ma anche la peggiore