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Trimestrale sped. abb. post. 45%-art.3 comma 20 lettera b Legge 662/96 - Filiale di Firenze - 1,00 San Sebastiano Periodico della Misericordia di Firenze www.misericordia.firenze.it anno 63° n. 246 Gennaio-Febbraio-Marzo 2011 Scopriamo al Bargello Giovan Francesco Rustici a pag. 4-5 Orrori ed errori davanti alla TV a pag. 8-9 Quanto è vera la conoscenza scientifica a pag. 12-13 Biblioteca Nazionale: conserviamo il passato per costruire il futuro pag. 14-16

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Scopriamoal Bargello

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la conoscenzascientificaa pag. 12-13

Biblioteca Nazionale:conserviamo il passatoper costruire il futuro pag. 14-16

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SOMMARIO n. 246 Gennaio-Febbraio-MarzoIn copertina foto di Mauro Bigi e Massimo Mechi

STEREOTIPI, SLOGAN E THINK TANK PER I PAGANI DELTERZO MILLENNIO

di Maurizio Naldini.........................................pag. 3ALLA SCOPERTA DELLO SCULTORE GIOVAN FRANCESCORUSTICI

di Cristina Acidini............................................pag. 4LA SIGNORA CON LA LAMPADA

di Donatella Lippi............................................pag. 6ORRORI ED ERRORI DAVANTI ALLA TV

di Lapo Puccini.................................................pag. 8LA NUOVA SFIDA PER I CATTOLICI: PIÙ PRESENZA NELLA SOCIETÀ CIVILE

di Giovanna Carocci.......................................pag. 10QUANTO È VERA LA CONOSCENZA SCIENTIFICA

di Enzo Giorgi...............................................pag. 12ANTONIA FONTANA: CONSERVIAMO IL PASSATO PERCOSTRUIRE IL FUTURO

di Silvia Nanni..............................................pag. 14ALL’ASSI GIGLIO ROSSO SI RACCONTA LA STORIADELLO SPORT A FIRENZE

di Giampiero Masieri.......................................pag. 20LA GLOBALIZZAZIONE DELLA CONOSCENZA

di Riccardo Giumelli.......................................pag. 24

VITA SOCIALE..............................................pag. 26/39

SAN SEBASTIANOPeriodico della Venerabile

ARCICONFRATERNITA della MISERICORDIA di Firenze

Ente morale fondato nel 1244 - onlus

Piazza Duomo, 19/20 - 50122 FirenzeTel (+39) 055.239.393Fax (+39) 055.292.052c/c postale n° 354.506

Codice fiscale e Partita IVA 00803490481Sito Internet: www.misericordia.firenze.it

Anno 63 - n° 246Gennaio - Febbraio - Marzo 2011

Abbonamento sostenitore: euro 12Gratuito per gli ascritti

Spedizione in abbonamento postale - Firenze

EDITOREMisericordia di Firenze

COMITATO EDITORIALEAndrea Ceccherini - Clemente Zileri

Dal Verme - Fabrizio Ariani - Massimo Naldini - Augusto Cesati

Pier Luigi Ghezzi - Ottavio Matteini - Alessandro Maresca - Lapo Puccini

Donatella Viligiardi - Riccardo Giumelli Donatella Lippi - Giovanna Carocci Cristina Acidini - Giampiero Masieri

DIRETTORE RESPONSABILEMaurizio Naldini

SEGRETARIA DI REDAZIONESilvia Nanni

DIREZIONE E REDAZIONEVia D. da Castiglione, 13 - 50125 Firenze

Tel. (+39) 055.230.7285 - Fax (+39) [email protected]

PUBBLICITÀA.G. Pubblicità & ServiziUff. Comm.le Via Spontini, 15 -

59100 PratoTel. e fax 0574.404030 - [email protected]

STAMPAC.G.E.

Via G. Massaia, 98 - 50134 Firenze

REGISTRAZIONITribunale di Firenze n° 116 del 15-09-1949

Registro Naz. della Stampa n° 5531dell’ 11-12-1996

Gli articoli firmati riflettono soltanto l’opinione degli autori.

Questo numero è stato chiuso in tipografia il 10 dicembre 2010

Tiratura 12.000 copie

Orario Uffici: 08.00 - 14.00 escluso il sabatoInformazioni generiche: [email protected] internet: www.misericordia.firenze.itPronto Soccorso: Servizi con autoambulanze attrezzate per larianimazione, con medico a bordo, trasporti con autoambulanzenormali e trasporti sociali, in Italia ed all’estero (3 linee - tel.055.212222 - fax 055.2393266)Sezioni:CAMPO DI MARTEViale dei Mille, 32 tel. 055.572665 - 055.571190 - fax 055.579271OLTRARNOVia del Sansovino, 172 tel. 055.7399111 - fax 055.704011NORDVia Faentina, 324 - tel. 055.571333Centro Donazione Sangue: Via del Sansovino, 178 - tel. 055.7399111Guardia Medica Pediatrica: Tel. 055.700001Onoranze Funebri (Ofisa): Tel. 055.489802 (nott. tel. 055.489805) fax 055.461408Cimitero di Soffiano:[email protected] - tel. e fax 055.710188Protezione Civile: [email protected] -Via della Romagna Toscana tel. 055.7326161Centro Ascolto Prevenzione Usura: [email protected] lun. al ven. 10.00-13.00 Via del Sansovino 176 (2° piano)Tel. 055-7131851 (con segreteria telefonica) e 055-7131844(anche con fax)Banco Alimentare: Tel. 055.701740 - 348.8071604

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ille e soltanto mille, vip o velineche siano, pornodive, cantantimelodici e rockstar, opinionisti

a stipendio o proclamatisi tali, crimi-nologi, goleador, a loro concediamodi sentenziare in Tv e nei giornali sul-lo scibile umano. Think tank li chiama-no gli anglofoni, ovvero, autentici car-ri armati del pensiero. Dalla bioeticaall’urbanistica, dall’arte alla politica,sul passato e il futuro essi proclama-no. E incuranti, spesso, di ogni igienegrammaticale, si annodano nelle ipo-tetiche, producono neologismi orripi-lanti, lottano senza speranza con icongiuntivi. Ma alla fine avranno sem-pre ragione perché noti, personaggialla moda, volti che ricorrono nel pic-colo schermo. Il luogo comune diventa verità assolu-ta purché abbia un testimonial adatto.Così lo stereotipo ci assedia, lo sloganci soffoca. E nel paganesimo che ciavviamo a vivere in questo Terzo Mil-lennio, nasce l’Olimpo per i nuovi dei,ai quali demandiamo il pensiero perconto di tutti. Il sapere, la conoscenza,ormai è inteso come l’arte di farsi ri-conoscere. Tanto è maggiore quanto più si è fa-mosi, in qualche modo. Chi è un vol-to noto, fosse anche per motivi abiet-ti, è saggio per definizione. Quindipuò giudicare. E può indicare agliumani il prossimo futuro. Ci ha provato, ci sta provando in que-sti giorni, anche il fratello della pove-ra Sarah, la ragazza uccisa ad Ave-trana. Ha scoperto di avere una voca-zione televisiva, beato lui, in un mo-mento nel quale le vocazioni sono ra-re. E le certezze traballano, sotto i col-pi di manlio del debole pensiero.Significa, tutto questo, scoprire l’acquacalda? E’ certamente così. Da almeno

vent’anni i sociologi ci mettono sull’av-viso di quanto sta avvenendo. Mad’altra parte è oggi – ci pare – che ilfenomeno ha superato ogni livello. Or-mai ci espropria. Mette in discussioneciò che siamo, la nostra originalità dipersone, il diritto ad esistere come in-dividui. Nei fatti entra nelle nostre di-spense, non rispetta neppure le len-zuola, sostituisce ogni nostra certezza.Poi, dopo averci coinvolti, fatto soffri-re e sperare secondo il suo ritmo e vo-lontà, passata la moda ci abbandonanel nulla. “E ora?” si domandarono milioni di te-lespettatori in tutto il mondo, quandoanche il trentatreesimo minatore cilenoritornò in superficie. La gioia per sal-vezza di quegli uomini passò in se-conda linea rispetto alla fine del film.“E ora, cosa ci fanno vedere?”. E accadrà qualcosa del genere, o for-se sta accadendo, il giorno che il gio-co del calcio imploderà su se stesso,per eccesso di luci e di denaro, peroverdose di partite in diretta. Prima che sia troppo tardi recuperia-mo il silenzio, il gusto di parlare sot-tovoce, il piacere della lettura e dellaconversazione. Recuperiamo, quindi, la gioia di pen-sare con la nostra testa. E quella, nonda meno, di fare piccole cose con lenostre mani. Non è ancora persa lapartita. Siamo ancora degli uomini,nonostante tutto. Mentre i climatologi si scannano seandiamo verso uno scioglimento deighiacciai o al contrario una nuovaglaciazione, mentre la guerra dell’au-ditel imperversa, noi tiriamoci un atti-mo in disparte. Forse, un domani, po-tremo dire a noi stessi – se necessarioagli altri – cose più vere, più degne,e più rasserenanti.

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diMaurizio Naldini

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STEREOTIPI, SLOGAN E THINK TANKPER I PAGANI DEL TERZO MILLENNIO

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otto il tetto di uno dei musei fiorentinipiù belli, il Museo Nazionale del Bar-gello, è entrato con discrezione un

quadro di Leonardo da Vinci, e ora ri-splende della luce soffusa di una salaespositiva come una perla nella sobriaaccoglienza del guscio dell’ostrica. Sitratta del San Giovannino, prestato ecce-zionalmente dal Museo del Louvre, delperiodo 1508-13, che rappresenta unpicco di qualità artistica altissima nellamostra dedicata a Giovan Francesco Ru-stici, artista e specialmente scultore tra imeno noti del Rinascimento fiorentino (fi-no al 9 gennaio 2011). Nella prima salail San Giovannino ci accoglie con la bel-la persona dalle carni ambrate uscentedal fondo oscuro d’una selva indistinta, il-luminando l’aria intorno a se col morbi-do splendore della chioma ricciuta, ladolce intensità dello sguardo, la soavitàelusiva d’un sorriso che ha in comunel’elemento dimistero conquello di MonnaLisa. Il suo gestodi additare ilCielo, profetiz-zando – da Pre-cursore – l’av-vento del Mes-sia, pare riflet-tersi in alto nel-la puntuale ri-presa da partedel San Giovan-ni Battista, adul-to e maceratodai digiuni, chesta al centro delmagnifico grup-

po bronzeo di Giovan Francesco Rustici,con la Predica del Battista al Levita e alFariseo, che fu innalzato nel 1511 sullaPorta Nord del Battistero. A questa misu-rata rispondenza di gesti nei due SanGiovanni fa riscontro la nota vicinanza eamicizia tra i due autori, poiché è notoche alla modellazione del gruppo diedeil suo contributo Leonardo da Vinci, aquel tempo artista affermato.La presenza in mostra del monumentalegruppo scultoreo, concessa dall’Operadel Duomo dopo il restauro generosa-mente finanziato dai Friends of Florence,offre ai visitatori la straordinaria oppor-tunità di godere un emozionante vis-à-viscon statue concepite per stare a quattrometri di altezza, così da lasciarsi sover-chiare da quelle presenze potenti, ma an-che perlustrarle con lo sguardo fin nei piùriposti dettagli. E permette da un lato, diportare allo scoperto il ruolo di Leonardoalla creazione dei bronzi attraverso ilconfronto con disegni autografi del mae-stro di Vinci e dall’altro, di ricostruire perla prima volta la personalità artistica delRustici, messa in luce dagli ultimi studi. Lamostra presenta infatti una rassegnapressoché completa delle sue opere (inve-triati, marmi, terrecotte, dipinti e altribronzi di medie e piccole dimensioni), atestimonianza della sua grande versatili-tà tecnica e delle caratteristiche del suostile.Giovan Francesco fu il primo artista fio-rentina ad avere l’invito del re di FranciaFrancesco I e nel 1528 – mentre la Repub-blica fiorentina andava incontro ai suoiultimi due anni di esistenza - si trasferì inFrancia, dove morì nel 1554 dopo avercontribuito a fare di Fontainebleau una

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ALLA SCOPERTA DELLO SCULTOREGIOVAN FRANCESCO RUSTICI

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diCristina Acidini

SSIL BARGELLO DEDICA UNA MOSTRA AL PRIMO ARTISTA FIORENTINO

INVITATO DAL RE DI FRANCIA PER LAVORARE A FONTAINEBLEAU

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stupenda reggia ma-nierista. Se fosse ri-masto in patria,avrebbe la sculturadel Cinquecento ita-liano preso un’altradirezione, alternativarispetto al titanicopredominio e alla du-ratura impronta diMichelangelo? E’ for-se possibile. Sono lì inmostra a suggerirlo igruppi in terracotta dicavalli e cavalieri inlotta che il Rustici mo-dellò ispirandosi allaBattaglia di Anghiaridi Leonardo, dovegrazie al duttile materiale l’artista riuscìa restituire la furia dell’intreccio dei corpid’uomini e d’animali, animando per cosìdire la scultura con un dinamismo chenon si era mai visto prima, e che avevaorigine dall’interesse pervasivo in Leonar-do per moti, nodi, gorghi, turbini. E delresto Michelangelo stesso non dovette re-stare indifferente all’espressività delle fi-gure del Rustici, se mutuò, come credo,proprio dal Fariseo dubbioso che si affer-ra la lunga barba il gesto del suo energi-co Mosè in San Pietro in Vincoli a Roma. Come varie recenti mostre del Bargello,questa sul Rustici richiama le dovute at-tenzioni sulla scultura, arte troppo spes-so sottostimata rispetto alla più conosciu-ta e in qualche misura “facile” pittura. Afar corona al Rustici sono infatti gli arte-

fici del marmo, delbronzo, della terra-cotta del Quattrocen-to che furono i suoimaestri veri e ideali,da Donatello al Ver-rocchio, da Antoniodel Pollaiolo a Bertol-do di Giovanni. Epoi, pittori scelti tra ipiù affini alla sua ma-niera: Filippino Lippie Giovanni Larciani(da poco noto col suovero nome, prima in-dicato come “Maestrodei Paesaggi Kress”),adatti a fiancheggia-re la Conversione di

San Paolo del V&A di Londra, quadroagitato e visionario che Giovan France-sco donò, da nobil uomo qual era, a Pie-ro Martelli.Dunque, una mostra di scoperta e di av-ventura, che vale la pena di visitare. Ma-gari durante le vacanze di Natale, primache i capolavori riprendano la loro stra-da: il quadro di Leonardo al Louvre, ibronzi del Rustici all’Opera del Duomo,tutte le altre opere nelle loro postazioni alBargello o nei diversi musei prestatori, aiquali ultimi va il ringraziamento per i pre-stiti generosi che ci hanno consentito dichiudere in grande stile il programmaespositivo “Firenze un Anno ad Arte2010”, copromosso dal nostro Polo Mu-seale, da Firenze Musei e dall’Ente Cas-sa di Risparmio di Firenze.

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uando tutti i medici si sono ritiratiper la notte (…) si vede lei, sola,

con una piccola lampada, attraver-sare le corsie …” Così, un articolo del Times, raffigurava Flo-rence Nightingale, la fondatrice della figu-ra infermieristica, nell’accezione modernadel termine, di cui si celebra, quest’anno,il centenario della morte. Florence, chenacque a Firenze il 12 maggio 1820, ap-parteneva a una famiglia benestante, viag-giò molto, ebbe un’istruzione completa:profondamente cristiana, ispirata da una“chiamata divina”, si volle dedicare allacura di malati e poveri, rivoluzionando lafigura dell’infermiera, tradizionalmentepoco stimata e considerata di dubbia re-putazione. Sfidando questi luoghi comuni,pur non avendo una formazione di tipomedico-infermieristico, Florence divennein breve tempo la principale sostenitrice diun miglioramento delle cure mediche negliambulatori delle workhouses per i poveri,ricoprendo anche l’incarico di sovrinten-dente all’Institute for the Care of Sick Gen-tlewomen di Londra. Qualche tempo dopol’inizio della guerra di Crimea, dopo averappreso delle gravissime condizioni in cuivenivano curati i feriti, il 21 ottobre 1854,partì con 38 infermiere volontarie adde-strate da lei per la Turchia e, all’ospedalemilitare di Scutari, scoprirono che i solda-

ti feriti erano in condizioni disperate, lestesse condizioni che, nel 1859, spinge-ranno Henry Dunant a promuovere la fon-dazione della Croce Rossa, dopo aver as-sistito alla battaglia di Solferino: il perso-nale medico era insufficiente, le medicinescarse, l’igiene trascurata, le infezioni dimassa comuni e spesso fatali, la cucina nonattrezzata. Dopo una prima resistenza daparte dei medici, le infermiere pulirono afondo l’ospedale e gli strumenti e riorga-nizzarono l’assistenza. Alla luce di questeosservazioni, la teoria di nursing elabora-ta da Florence si è sviluppata sul concettodi ambiente, individuando 5 requisiti es-senziali: aria pulita, acqua pura, sistemafognario efficiente, pulizia, luce. Fede, co-noscenza, dedizione, aggiornamento con-tinuo: la novità dell’insegnamento di Flo-rence sta in questo connubio tra saper es-sere e saper fare.Per dimostrare la validità delle sue teorie,Florence utilizzò, infatti, la metodologia,che era già stata sperimentata da alcunimedici pionieristici del suo tempo e, inve-ce di affidarsi esclusivamente all’esperien-za individuale o alla speculazione teoricasulle cause di malattia, utilizzò i dati stati-stici, dimostrando che l’alto tasso di mor-talità per malattia tra i soldati dipendevadall’inadeguatezza dell’assistenza: nelBarrack Hospital di Scutari, dopo esserestato dotato di efficienti servizi igienico-as-sistenziali e di idonee infrastrutture, il tas-so di mortalità era infatti sceso al 2%. Attraverso il rilievo di queste osservazionie l’applicazione di modelli statistico-mate-matici, fornì le evidenze delle sue teorie,che, in breve tempo, avrebbero condottoad una importante riduzione dei tassi dimortalità e di morbilità anche nella popo-lazione civile. Il “grafico dei cunei”, con cui Florence di-mostrò come i suoi interventi assistenziali

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LA SIGNORA CON LA LAMPADA

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diDonatellaLippi

Florence porta nelnome il luogo dellasua nascita, essen-do nata a Firenzenel 1820

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A UN SECOLO DALLA MORTE RICORDIAMO

LA DONNA CHE RIVOLUZIONÒ IL RUOLO E LA FIGURA DELL’INFERMIERA

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avessero notevol-mente ridotto lamortalità per malat-tie tra i soldati ingle-si, acquista unaparticolare impor-tanza, nel quadrodi un approccio sta-tistico ancora in viadi definizione. Nel 1859, dette vitaalla NightingaleTraining School forNurses, che preve-deva l’applicazionedi due principi fon-damentali: l’inter-nato obbligatoriodelle allieve nella“casa dell’infermie-ra” e la formazioneinfermieristica ba-sata sul sapere,

l’istruzione, la conoscenza.L’ospedale era lo sfondo della formazionedi questa figura professionale nuova: il si-stema Nightingale era fortemente gerar-chizzato; al vertice, c’era la matron, l’au-torità che doveva occuparsi di malati, al-lieve, infermiere, diplomate, delle caposa-le, del personale di servizio, in una totaleautonomia rispetto alla figura del medico,in quanto le infermiere avevano ruoli ed at-tribuzioni distinte e nella matron doveva-no concentrarsi competenza professiona-le e profonda religione.Autrice di numerose pubblicazioni di va-ria natura, Florence Nightingale dette vita

ad una figura-chiave nella gestione dellaspedalità: a lei si deve, infatti, la stesura diuna carta degli infermieri, dove era richia-mata la necessità di condurre vita irrepren-sibile e praticare la professione con onestàe decoro, elevandone il contenuto tecnicoe coadiuvando il medico nel suo lavoro, of-frendo la propria disponibilità per il benes-sere dei malati. Grazie al suo impegno pionieristico nelcampo dell’infermieristica professionale,contribuì a realizzare un’altra condizioneessenziale per il successo della medicinamoderna basata sull’ospedale e, in partico-lare, della chirurgia, con la sua crescentenecessità di cure pre-operatorie e post-ope-ratorie, fornendo un contributo fondamen-tale al rispetto delle regole dell’antisepsi edell’asepsi, che concorsero a trasformare lachirurgia in un lavoro di équipe: da questomodello, ebbero origine le prime infermie-re appositamente addestrate per il lavoronelle sale operatorie, che fecero la lorocomparsa all’inizio del XX secolo.Dall’attenzione alle sollecitazioni umane, al-l’interesse verso gli stimoli della scienza,l’opera di Florence Nightingale può esserequindi considerata paradigmatica di quellafase di fermento, che caratterizzò la Medi-cina e la Sanità negli anni della seconda me-tà dell’Ottocento, fornendo un contributo de-terminante all’evoluzione della teorizzazio-ne disciplinare, superando l’eredità del fi-lantropismo, in nome della centralità del ma-lato nell’atto medico ed assistenziale.Ci piace pensare che esista un genius loci,che, da Firenze, ha accompagnato Floren-ce in questo suo operoso cammino.

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La novità dell’insegnamentodi Florence sta nel connubio fra “saper essere e saper fare”

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a rappresentazione televisiva dell’in-dagine processuale penale – primafase – relativa all’omicidio efferato

di Sarah in quel di Avetrana (Taranto)nel pomeriggio dello scorso 26 agostosuscita nel suo complesso (almeno finoad oggi 1° novembre) un’impressionenegativa.Tentiamo di fissarne brevemente i motiviprincipali.

In primo luogo, non c’è parsa all’al-tezza del proprio compito una buonaparte dei conduttori televisivi che si so-no alternati quotidianamente alla ribaltatelevisiva per l’illustrazione di uno deipiù orrendi delitti, nell’ambito familiare,avvenuti in Italia in questi ultimi decen-ni: la feroce uccisione di una ragazzinaquindicenne e successivamente occulta-mento del suo cadavere, gettato dall’as-sassino o dagli assassini nel fondo di unpozzo.

Secondo. Nell’ambito di un tipicoprocesso indiziario (in cui, come suoldirsi in gergo, manca la prova direttadella così detta “pistola fumante”) ci sa-remmo aspettati una maggiore pondera-tezza e/o prudenza pure da parte deisoggetti convocati in tv per fornire il lo-ro contributo tecnico nella ricerca dellaverità. Del tutto imprudente, se non ad-dirittura sconsiderata da parte di taluno,è sembrata la formulazione di un giudi-zio di colpevolezza o di innocenza neiconfronti di un indiziato piuttosto che diun altro in alternativa a quello di con-corso di entrambi (lo zio Michele e lacugina Sabrina) nell’omicidio premedi-tato di Sarah. Senza tener conto poi,che in questa fase del processo, il giu-dizio di colpevolezza – ancorché ema-nato a titolo di opinione personale mapur sempre, con ostentata sicurezza, da-

vanti a milioni e milioni di telespettatori– contrasta con il principio sancito dal-la nostra Costituzione secondo cui “l’im-putato non è considerato colpevole sinoalla condanna definitiva” (art. 27, IIcomma). Tutto questo è avvenuto, si ba-di, nel corso di una prima fase proces-suale ancora non conclusa, in cui nonsono pervenute al Tribunale di Taranto lerisultanze tecnico – scientifiche più rile-vanti, e si profila l’esigenza di ulterioriinterrogatori nei confronti degli indaga-ti e dei testimoni.

Terzo. E’ censurabile il comportamen-to dell’avvocato difensore di MicheleMisseri. Il legale interrogato, con inop-portuna insistenza dal conduttore di quelquotidiano servizio televisivo, circa ilcontenuto sostanziale del suo ultimo col-loquio avuto con il cliente e in ogni ca-so, circa la linea difensiva concordata,ha farfugliato una sorta di risposta pro-lissa e non agevolmente comprensibile,neppure per i competenti in subiecta ma-teria. Il legale, in tale situazione, avevaa disposizione una sola risposta: “nonposso rispondere”.Operando diversamente il difensore delMisseri ha violato il segreto fondamen-tale di segretezza e riservatezza del co-dice di deontologia (art. 9) che gli im-poneva di “mantenere” verso chiunque“il segreto sull’attività prestata e su tuttele informazioni che siano a lui fornitedalla parte assistita o di cui sia venutoa conoscenza in dipendenza del manda-to”.Dovere questo, ovviamente, da rispetta-re in qualsiasi rapporto incluso quellocreatosi con i mass media (art. 18). Eguarda caso, del resto, la stampa ci in-forma che gli avvocati protagonisti sulteleschermo sono stati convocati d’urgen-

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ORRORI ED ERRORIDAVANTI ALLA TV

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diLapoPuccini

LLTUTTO QUELLO CHE SI È SCATENATO ATTORNO ALL’OMICIDIO DI SARAH

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San Sebastiano Gennaio 2011Legge e SocietàLegge e Società

za per chiarimenti dal Consiglio dell’Or-dine degli Avvocati di Taranto.Prescindiamo, da ultimo, “pietatis cau-sa”, dal resoconto che i mass media cihanno fornito circa l’indecoroso merci-monio avvenuto per il compenso pattui-to con taluni protagonisti per la lorocomparizione televisiva.Orrori di contorno all’orrore. Si è disquisito pure sull’ipotizzabile con-fusione avvenuta nella testa di Sabrinala quale sullo sfondo di questa orrendavicenda criminale non è stata capace,per tutto il tempo anteriore alla scoper-ta del delitto, di segnare la linea di de-marcazione fra il fatto criminoso avvenu-to nella realtà e la sua spettacolarizza-zione televisiva di cui ne è stata princi-pale protagonista. Il fascino del protagonismo in televisio-ne sembrerebbe aver fatto dimenticare laterribile realtà, prevalendo su tutto.Sconcertante psicoanalisi questa che ri-propone un problema di fondo circal’opportunità o meno della spettacolariz-zazione del processo penale in tv in con-

temporanea con lo svolgimento del pro-cesso penale nella competente sede giu-diziaria.“La giurisdizione si attua mediante il giu-sto processo regolato dalla legge” (art.111 Cost.). In questa situazione rimaneil serio dubbio se la scelta di strade per-corse collateralmente al processo pena-le vero e proprio – il quale ha il suosbocco finale nella sede propria delleaule giudiziarie – anziché un contributopositivo, possa costituire, in anteprima,un elemento negativo ai fini della ricer-ca della verità e quindi della giustizia.C’è il rischio, in definitiva, che il plura-lismo di giudizi e di linguaggi espressial di fuori dalle linee tracciate rigorosa-mente dal “giusto processo” attuativodella giurisdizione, sia piuttosto un mez-zo idoneo alla costruzione di un’auten-tica torre di Babele.Il che, insieme all’irruzione del turpiloquionella televisione italiana, e in genere neimass media, costituirebbe un ulteriore se-gno di decadenza non solo della giusti-zia ma anche della nostra cultura.

Gli avvocati protagonisti sul teleschermo sono stati convocatid’urgenza per chiarimenti dalConsiglio dell’Ordine degliAvvocati di Taranto.

Foto R. Germogli

Foto R. Germogli

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e c’è qualcosa che mi ha colpito in viapreliminare della Settimana Socialedei Cattolici italiani, tenutasi dal 15 al

17 ottobre scorsi a Reggio Calabria, è l’as-sordante – e scandaloso – silenzio media-tico che l’ha preceduta, accompagnata eseguita. Non un titolo, un richiamo, una ci-tazione: nulla di nulla salvo, forse, qualcheinfinitesimale trafiletto nelle pagine interneper citare una frase degli interventi di Be-nedetto XVI. E spesso neppure quello. Se sieccettuano i media cattolici, naturalmente,fra i quali il quotidiano Avvenire ha svoltocertamente un lavoro pregevole per quali-tà e quantità. Ma in generale radio-tv e car-ta stampata hanno fatto a gara a “bucare” la notizia, sommergendoci inve-ce in modo esclusivo e morboso di crona-ca nera.A cosa attribuire questa apparente “sovra-na” indifferenza? Forse ad una oggettiva ir-rilevanza della cosa? Forse che un incontronazionale di laici e chierici della Chiesa ita-liana – con ampia rappresentanza di pro-fessioni, ceti, ambienti, associazioni e mo-vimenti – sia da considerarsi ininfluente e discarso peso sulla scena pubblica italiana? Questo è ciò che vorrebbero farci credere.In un contesto come l’attuale - nel quale lacoesione morale e sociale dell’Italia, a 150anni esatti dal suo sorgere, è messa a du-rissima prova dalla crisi economico-finan-ziaria internazionale, ma ancor più daquella di ordine culturale, morale e spiri-tuale che investe la nostra classe dirigentenel suo complesso (politica, ma anche eco-nomico-finanziaria, amministrativa, intel-lettuale e giudiziaria); mentre crescono lapovertà materiale e nuove forme di imbar-barimento dei comportamenti privati epubblici - il fatto che un’assemblea di po-polo cristiano, unita ai suoi pastori e al Pa-pa, si riunisca e si interroghi su ciò che èpiù opportuno pensare ed agire per il be-ne comune vi sembra cosa da poco?

La riflessione infatti verteva sulla sfida edu-cativa, sul lavoro, sulle difficoltà della fami-glia, sulle modifiche necessarie nelle variearticolazioni delle istituzioni per sprigiona-re nuove energie, opportunità ed attività so-cio-economiche; sulla vitale necessità dicambiare la legge elettorale per non far mo-rire la già difficile democrazia nel nostropaese. In quale altro libero consesso si di-scute oggi di temi così importanti, avendodi mira il bene di tutti e non quello “particu-lare” di qualche categoria o consorteria?La Chiesa italiana, in tutte le sue componen-ti, rappresenta sicuramente la spina dorsa-le del nostro popolo, nonostante i limiti e lecolpe cui ciascuno è soggetto; un riferimen-to sicuro di pace, di speranza, di accoglien-za per tutti; l’approdo cui ciascuno guardaquando si dibatte nei problemi della piùstretta sopravvivenza: il pane, il tetto, il la-voro, l’aiuto nella malattia e nella solitudi-ne. La presenza attiva e solidale della Chie-sa in mezzo al suo popolo, anche comesupplenza delle mancanze del potere civi-le, è un’esperienza bimillenaria che ciascu-no, anche senza pensarci, porta scolpita insé. A maggior ragione in periodi come l’at-tuale, in cui gli Stati stanno abdicando alleresponsabilità che si sono dati nella leggefondamentale di ciascuno e che legittima laloro autorità: altrimenti che ce ne faccia-mo? Solo per pagare tasse sempre più sa-late che hanno sempre minori corrispettivinei servizi erogati e nelle libertà sostanzia-li di cui si compone, assieme a quelle for-mali, la vita reale di una società?Tuttavia, bisogna onestamente riconosce-re che, in particolar modo negli ultimi 20anni, è mancata, per decisioni consape-volmente assunte e anche per opportunitàpersonali più o meno nobilmente motiva-te, una forte presenza socio-politica di ispi-razione cristiana, che facesse da motore eda timone per la guida economica e poli-tica dell’Italia, proprio nella fase più deli-

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diGiovannaCarocci

SS

LA NUOVA SFIDA PER I CATTOLICI: PIÙ PRESENZA NELLA SOCIETÀ CIVILE

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cata e strategica della sua storia recente:l’ingresso nell’unione monetaria e il pro-cesso anche politico di aggregazione del-l’Unione europea, espressi nei suoi discus-si e discutibili trattati, sui quali da noi èmancato anche ogni pur minimo dibattito.Mi riferisco alla contestata “costituzione”europea (trattato di Nizza, poi affossatodai referendum francese, olandese, irlan-dese ecc. e al Trattato di Lisbona, in vigoreda pochi mesi, che già si parla di revisio-nare e che nessuno conosce).Possibile dunque che i cattolici, preso attodell’insostenibile insufficienza del loro ap-porto pubblico in questi ultimi vent’anni,dell’intrinseca debolezza di una parcelliz-zazione partitica che condanna all’insigni-ficanza e peggio, ora che riscoprono le in-finite ragioni del loro comune apporto sia-no così irrilevanti per la scena pubblica dalpunto di vista dei “giornaloni”?Forse è piuttosto vero il contrario, come ègià stato argutamente notato.La cultura politica d’ispirazione cristiana, laprofonda e vasta Dottrina sociale della

Chiesa offrono molte, risolutive proposte al-la crisi in atto. L’ultima Enciclica sociale diBenedetto XVI rappresenta una rotta sicurae stimolante cui si aggiunge il suo appello,rinnovato tante volte, ad un nuovo impegnosocio-politico dei laici cattolici al serviziodel bene comune, cominciando dalla solu-zione dei problemi dei più deboli.Ed è a questo livello che si pone la doman-da più scabrosa: a quale laicato si rivolgeil Papa? Qual è la qualità, la generosità, lospessore morale ed umano, oltre che intel-lettuale e culturale in senso lato, di questedonne ed uomini chiamati oggi, domani esempre a servire il bene comune della pro-pria gente?In realtà noi non sappiamo ancora quali vieprenderà, e nemmeno se imboccherà unaqualche via, la tanto sospirata nuova pre-senza di ispirazione cristiana nella societàcivile (dove peraltro è già largamente pre-sente) e in quella politica. Qualcosa peròpossiamo dire: non siamo all’anno zero. Cisono esempi alti di uomini e donne a cuiguardare, da far conoscere meglio, liberi

nel loro agire dalla corru-zione e dai compromessi,proprio perché innamoratidi Dio e fedeli alla Chiesa:non posso non richiamaregli esempi di Giorgio La Pi-ra e di Fioretta Mazzei,amanti della povertà per-sonale, grandi costruttori diciviltà, di pace, di opportu-nità economiche e culturaliper tutti. E non sono certo isoli.Tutto rinascerà solo se il lai-cato cattolico dei nostrigiorni saprà ritrovare unaspina dorsale dritta verso ipotenti; nei confronti disempre rinascenti clericali-smi come delle mode seco-larizzate del momento, conlo sguardo rivolto al verobene del nostro popolo, nelcontesto europeo e mon-diale.Ma la sfida è stata rilancia-ta e questo fa ben sperare.

Nell’ultima Enciclicasociale di BenedettoXVI un rinnovatoappello ad un nuovoimpegno socio-poli-tico dei laici cattolicial servizio del benecomune.

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QUANTO È VERALA CONOSCENZA SCIENTIFICA?

e qualcuno ci chiedesse: “ma il mondoè luminoso o buio?”. A questa doman-

da, di fatto, la conoscenza scientifica equella di altro tipo non possono risponderein modo del tutto scontato e semplicistico.Certo la nostra esperienza quotidiana cipresenta, comunemente e in superficie, lecose come luminose o al buio, e tutti pensia-mo che sia veramente e completamente co-sì. Ma cadremmo nell’inganno conoscitivo(errore epistemologico) più clamoroso e in-genuo, se concludessimo che luminosità ebuio costituiscono davvero due attributi rea-li, nel senso di “assoluti” del mondo.Come e che cosa vedono gli occhi? Noi nonvediamo la realtà com’è in sé, ma ci co-struiamo dell’aspetto visibile di ogni cosaun’interpretazione inesatta e molto appros-simativa, “un’immagine mentale” indirettae imprecisa. In effetti noi non vediamo maidirettamente ed esplicitamente le cose e icorpi quali sono nella loro vera costituzioneinterna, segreta e invisibile (nella forma dienergia originaria e di radiazioni). Nellesue strutture più profonde, emergenti dacampi quantistici di energia e da onde elet-tromagnetiche, il mondo non è né luminosoné buio. Indipendentemente dai nostri occhie dal nostro modo normale di conoscere, al-la base del nostro “vedere” si trovano solodelle inesplicabili onde elettromagneticheche, di per sé, non sono né “luminose” né“buie”. Quando un’onda elettromagneticaraggiunge i nostri occhi, colpendo le celluledella retina, allora si genera nei milioni dineuroni del nervo ottico un segnale elettricoe chimico diretto alla corteccia visiva. In talmodo “luminosa” e “buia” diventa soltantola nostra esperienza visiva, la nostra “imma-gine” mediata e indiretta, non il mondo qua-le veramente è. Quindi la nostra percezio-ne dell’ambiente esterno con i sensi, e la no-stra conoscenza delle cose non ci rappre-sentano per nulla “direttamente” una copia

fedele, autentica e completa di come è dav-vero il mondo. Noi non vediamo svelata-mente il mondo come è nella sua identitàprofonda. Al contrario, la nostra conoscen-za quotidiana e “scientifica” di esso si rive-la solo una “copia” indiretta e del tutto ap-prossimativa, attendibile unicamente per lavita ordinaria. Tale condizione si presentacome il paradosso più sottile del nostro rap-porto con la realtà.Gli occhi dei viventi vedono le stesse cose?Non tutti gli occhi degli esseri viventi nel no-stro pianeta “vedono” il mondo nello stessomodo. I rettili percepiscono i raggi infraros-si, che noi non vediamo; gli squali sono ca-paci di rilevare campi elettrici di debole in-tensità, che noi non avvertiamo. Altri occhidi esseri viventi vedono i colori, mentre permolti sistemi visivi la percezione coloratanon si effettua. Per quanto ci riguarda, noiumani vediamo solo una porzione limitatis-sima della realtà.Ma quello che ci di-stingue davvero da-gli animali è la “con-sapevolezza” del co-noscere secondo li-bertà (la coscienza).Un privilegio inesti-mabile, culmine diun precedente per-corso evolutivo, go-vernato da un’attivi-tà creativa a dimen-sione cosmica, il cuioperato per granparte ci resta incon-sapevole, producen-do in noi un incolma-bile “dislivello cono-scitivo” di fronte allarealtà. Per lo più, in-vece, riteniamo chequello che scorgia-

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diEnzoGiorgi

SSI PARADOSSI DI “COME” VEDIAMO IL MONDO E “DI CHE COSA” PERCEPIAMO DI ESSO

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mo sia “tutto quanto”, e ci si manifesti, nel-la sua “verità”, “così com’è” e basta. Insom-ma, benché assai imprecisa e provvisoria,siamo portati ad “assolutizzare” la nostraconoscenza, imperfetta in tutte le sue formecompresa quella scientifica. In tal modo di-ventiamo “giudici” e controllori di questomondo che riteniamo spesso sbagliato e fat-to tanto male. Una presunzione così infon-data caratterizza l’atteggiamento di un nu-mero crescente di persone, persino di scien-ziati, che intenderebbero rifare da capo, aloro piacimento, la vita, manipolando sen-za regole l’energia “informatizzata” delleparticelle e il codice genetico. Questa pre-sunzione genera l’equivoco culturale piùfuorviante, perché suscita idee distorte sul-la natura, su noi stessi e sulla conoscenzascientifica, il cui valore deve essere tenutopresente e apprezzato, ma non è infallibile.Si tratta di una vera “patologia conosciti-va”, perché i nostri recettori sensoriali cen-trali (vista, udito, olfatto, gusto) e periferici(temperatura, pressione, posizione corpo-rea ecc.) ci permettono di vedere “per ap-prossimazione” solo un frammento della ric-chezza inesauribile del mondo, e mai unasua copia completa ed esatta. Anzi, il mag-gior numero dei dati ricevuti dal nostro si-stema nervoso centrale (cervello-mente) nonraggiunge neppure il livello della coscienza,come per i moti profondi dell’animo (incon-scio) e per il funzionamento interno del no-stro corpo. Se allarghiamo poi la nostra vi-sta all’universo, con tutti gli sforzi della no-stra tecnologia riusciamo a percepire il so-lo 4% del suo contenuto: un segmento dav-vero piccolo, corrispondente all’orizzonte diluce visibile ai nostri occhi e ai congegni elet-tronici d’avanguardia. Il restante 96%, co-stituito da materia oscura e da energia oscu-ra, ci rimane inconoscibile.La segretezza del mondo e il senso di re-sponsabilità. La consapevolezza dei limitidella nostra conoscenza dovrebbe rendercipiù saggi e responsabili nei rapporti con glialtri e con la natura, per evitare di cadere inun egoismo esasperato, movente dei pensie-ri e dei gesti più dissennati. Lo “scarto irridu-cibile” tra la nostra conoscenza incompletae provvisoria del mondo e la realtà com’è de-ve avere un significato profondo. In primo

luogo tale scarto conoscitivo appare pre-di-sposto proprio a nostro vantaggio,come unoschermo “provvidenziale” da parte di una“Conoscenza” (con la c maiuscola) che agi-sce in segreto dentro e fuori di noi. Prima delsapere “come è fatto il mondo” (scienza),vie-ne la coscienza di “come mi devo compor-tare” qui e ora (etica). Ecco perché quelladella scienza risulta una conoscenza “nondiretta”, quella etica invece si rivela una co-noscenza immediata, scolpita nell’intimo diogni essere umano. Avere la conoscenza“diretta” di come si realizza davvero l’uni-verso delle cose e di come funziona il nostroorganismo, implicherebbe un coinvolgimen-to “responsabile” in prima persona dalleconseguenze inimmaginabili, ma indubbia-mente molto complicate e rischiose. Che suc-cederebbe, per esempio, se il battito del no-stro cuore dipendesse direttamente dalla no-stra conoscenza? Dovremmo passare ogniistante della vita a ispezionare che il suo rit-mo sia regolare ed efficiente. Questa situa-zione ci toglierebbe la possibilità di vivere,gettandoci nell’angoscia. Mentre, di fatto,l’attività connessa e complessadel nostro or-ganismo per azione di quella Conoscenzasegreta, che opera al di sotto della nostra co-scienza, non ci “disturba” per nulla.Anzi,of-fre alla nostra libertà di scelta la possibilitàdi collaborare al miglioramento delle condi-zioni di vita, orientando rettamente la cono-scenza e la tecnologia. La “segretezza” delmondo e della vita, infatti, rappresenta dauna parte lo stimolo più potente per la ricer-ca scientifica, dall’altra spiega anche la ra-gionevolezza e la persistenza in ogni tempoe luogodella sfera del “sacro”, la ricerca pe-renne di un significato profondo dell’esisten-za. Oggi molti chiedono alla scienza un sa-pere assoluto, nella convinzione che solo es-sa risolva tutti i problemi dell’umanità. Cosaaccadrebbe se, per ipotesi, la conoscenzascientifica raggiungesse “direttamente” laverità assoluta (la mente di Dio)? Saremmoall’istante bruciati, non potremmo più rima-nere biologicamente in vita, perché non pos-siamo entrare in diretto contatto con l’essen-za smisuratamente illimitata dell’energia co-smica e continuare a vivere, come non è pos-sibile, già ora, vedere direttamente il solesenza subire danni alla nostra vista.

La nostra conoscenza quotidiana e “scientifica” del mondo si rivela solo una “copia” indiretta e del tutto approssimativa

Foto M. Bigi

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ANTONIA FONTANA: CONSERVIAMOIL PASSATO PER COSTRUIRE IL FUTURO

l nucleo originario di questa biblioteca,aperta nel 1747, è costituito dai circa30.000 volumi appartenenti alle colle-

zioni di Antonio Magliabechi. Cosa è di-ventata, da allora, la Biblioteca Naziona-le Centrale di Firenze?E’ una biblioteca che nasce per la città, maè, soprattutto, la biblioteca di un bibliote-cario. Magliabechi, infatti, era il bibliote-cario di Cosimo III ed era un uomo di stra-ordinaria erudizione, un grande studiosoconsiderato il punto di riferimento degli stu-diosi di tutta Europa, come ci testimonia ilsuo ricchissimo epistolario. A quei tempi lenotizie stentavano a diffondersi. Maglia-bechi rappresentava lo snodo dell’infor-

mazione letteraria dell’epoca e ci sirivolgeva a lui per venir a cono-

scenza di ciò che veniva pubbli-cato. Prima ancora della sua

apertura, questa biblio-teca ha goduto, sul

modello fran-cese, del

depositoobbliga-torio deilibri pertutto ilGrandu-cato. Og-gi abbia-mo il de-posito ob-bligatorioper la na-zione. Ciò

che un tem-po Magliabe-

chi faceva per-sonalmente, ma

senza alcun obbli-

go, noi lo facciamo istituzionalmente pro-ducendo, dal 1886, il Bollettino delle Pub-blicazioni, oggi chiamatoBibliografia Na-zionale, che viene pubblicata non più incartaceo ma in DVD e on line. Nel 1861 ilneonato Stato Unitario aveva bisogno diuna biblioteca e scelse Firenze per questoscopo. La Biblioteca Nazionale nacquedall’unificazione della Magliabechianacon la Palatina creata dai Lorena. Il nostrocompito, da sempre, è quello di raccoglie-re il più possibile di ciò che viene pubbli-cato in Italia e all’estero anche se, a causadei tagli di bilancio, negli ultimi anni i no-stri acquisti esteri hanno subito una drasti-ca riduzione. Cosa che stava molto a cuo-re al Magliabechi - e che continuiamo a fa-re - è la conservazione dei manoscritti. Og-gi conservare un libro è diventato facile at-traverso la realizzazione di corrette condi-zioni microclimatiche. Il problema è chenegli ultimi anni gran parte delle produ-zioni sono su supporto informatico oppu-re on line. Come si può conservare questomateriale? Se il compito di una bibliotecanazionale è quello di raccogliere, conser-vare e dare notizia, ecco per noi una nuo-va sfida figlia dei tempi in cui viviamo. Dacirca 2 anni abbiamo dato vita ad un pro-getto chiamato Magazzini Digitali. Qui pe-rò si pone un problema: cosa conservare?Se apriamo internet troviamo milioni di si-ti e di blog. Un sociologo direbbe che tuttiandrebbero conservati, ma dato che farloha un costo dobbiamo fare una selezione.Seguendo i criteri internazionali abbiamoscelto di conservare quello che è più nellatradizione delle biblioteche e quindi libri eperiodici. Rischiamo di perdere molto perla strada, ma siamo ancora in assestamen-to ed è una bella sfida. Se la perdiamo ri-schiamo di lasciare dei grandi vuoti, ma se

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diSilviaNanni

IILA NOSTRA STORIA NEI LIBRI DELLA BIBLIOTECA NAZIONALE

La direttrice Fontana, negli ultimi giornidi incarico, ci ha accolto nel suo ufficio per questa intervista.

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IntervistaIntervista

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vinciamo garantiamo la diffusione dellacultura alle generazioni future. Diamo un po’ di numeri: 6.000.000 volu-mi a stampa,2.689.672 opuscoli, 25.000manoscritti, 4.000 incunaboli, 29.000edizioni del XVI secolo, 1.000.000 di au-tografi: un patrimonio immenso. Quantepersone accedono ogni giorno a questotempio del sapere e della cultura?Le opere consultate nel 2009 sono state cir-ca 600.000 e ogni giorno abbiamo 600accessi e 235.000 contatti on line.Quali sono i vostri gioielli più preziosi?Difficile rispondere. E’ più prezioso un vo-lume di preghiere o un autografo del Leo-pardi? E lo stesso autografo è per caso piùprezioso di una pregevole miniatura comeun libro d’ore,di scuola lombarda,della fa-miglia Visconti-Sforza? L’importanza diquesto istituto è data dal fatto che rappre-senta la cultura italiana quasi nella sua in-terezza. Abbiamo una grande quantità diautografi: per esempio la quasi la totalitàdi quelli galileiani, con180 manoscritti, edei suoi corrispondenti fra i quali Keplero.Poi abbiamo Boccaccio, Leopardi,Machia-velli fino ad arrivare a Luzi. Possediamo an-che delle curiosità, come i disegni di Mon-tale che veniva in vacanza in Versilia e di-segnò, con caffè e dentifricio, questo singo-larissimo album.44 anni fa le acque dell’Arno ferironogravemente questo edificio e il suo prezio-so contenuto, facendolo diventare, suomalgrado, l’immagine simbolo dell’allu-vione. In quei drammatici giorni quali ur-genti provvedimenti furono presi, per re-cuperare i volumi inghiottiti dal fango?.L’urgenza era far asciugare il materiale al-luvionato per evitare il prodursi di muffe,perché queste intaccano e mangiano lacarta in modo irreversibile. I libri furonoasciugati nei modi più disparati. Le pagi-ne furono interfogliate con carta e poi in-viate per l’essiccazione nella sala macchi-ne delle ferrovie, nei tabacchifici, nelle for-naci e nelle fabbriche di ceramica. Eranoimpressionanti le file di fogli stesi ad asciu-gare come dei panni. In quei convulsi mo-menti fu anche commesso un grave erro-re: quello di usare il talco che, impastatosicon il fango, si trasformò in caolino e ora

abbiamo dei bei mattoni. Un danno irre-versibile. Molti libri irrecuperabili furonogettati via e sostituiti grazie alla grande ga-ra di solidarietà di molti editori che ci in-viarono nuove copie. Per i libri antichi que-sto non si poteva fare, quindi si tentò il sal-vataggio asciugandoli e mettendoli in sicu-rezza in modo da bloccare il processo di-struttivo. Nel 1966 erano100.000 i libri darestaurare oggi ne restano 18.000.Da questo lavoro di emergenza artigia-nale è nato il Centro di Restauro: un’ec-cellenza riconosciuta in tutto il mondo. Chie quante persone vi lavorano e che tipo dipreparazione hanno?Nel dopo alluvione erano circa 200. Per-sonale senza una specifica preparazioneche si formò grazie agli specialisti italianie stranieri che giunsero a Firenze. Quel la-boratorio divenne un’eccellenza, graziealla presenza dei migliori esperti di restau-ro e dei migliori artigiani. Oggi vi lavora-no 7 giovani con altissima professionalità:tutti, dopo studi specialistici, hanno conse-guito laurea e master.Cosa è cambiato, in questi ultimi decenni,nella tecnica di restauro?Ci sono state importanti innovazioni. Nelcaso di carta bagnata oggi si ricorre allatecnica del congelamento a 40 gradi perbloccare qualsiasi fenomeno degenerati-vo. Il passaggio successivo è quello dellaliofilizzazione per evitare che la carta sibagni, creando danni ulteriori. Noi abbia-mo dei macchinari per svolgere questoprocedimento e lo facciamo anche per al-tre biblioteche, che vengono a chiederciaiuto per salvare i propri volumi danneg-giati da alluvioni o allagamenti.Nel 1966, per salvare la Biblioteca Nazio-nale, arrivarono gli Angeli del Fango. Og-gi, a causa del drastico taglio dei fondi pre-visto dal Ministero per i Beni e le attività cul-turali, chi si deve muovere per aiutarla?L’Amministrazione deve scegliere gli Istitu-ti che non può abbandonare. La vita nor-male della Biblioteca Nazionale, così co-me di Pompei visto i recenti accadimenti,deve continuare e deve essere garantitadallo Stato. Noi dobbiamo pensare a del-le attività aggiuntive che possono farcigiungere delle risorse. Sono 14 anni che

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chiedo i fondi per aprire all’interno dellaBiblioteca un bookshop e una caffetteria.Al momento abbiamo solo delle macchi-nette. Con 600 visitatori al giorno e quasi200 dipendenti un buon gestore riuscireb-be a fare un discreto incasso. Si trattereb-be quindi di un investimento e non di unaspesa, come invece viene considerata. Noiabbiamo altre entrate: vendita di prodottieditoriali e bibliografia nazionale, imma-gini e diritti sui facsimili, partecipazione aiprogetti europei e aiuti delle banche. Cre-do che, però, sarebbe interessante un’ipo-tesi di finanziamento indiretto dato dal vo-lontariato. Abbiamo già dei rapporti dicollaborazione con alcune Associazioni:Amici dei Musei, Amici della Biblioteca,Associazioni di finanzieri, vigili e carabi-nieri in pensione che, in occasione dellemostre, svolgono compiti di vigilanza. Iocredo che potrebbero svolgere anche altreattività, in base alla loro preparazione. Cisono tanti lavori che il nostro personale nonha tempo di fare, perché troppo assorbitodalle incombenze del quotidiano. Peresempio, non abbiamo personale per stu-diare i manoscritti, ma di questo potrebbe-ro occuparsene gli ex bibliotecari che giàlo fanno anche se non in maniera organi-ca e organizzata. Si potrebbe creare unabella alleanza fra generazioni per il benecomune. Una petizione on line e l’apertura di unapagina su Facebook chiamata “difendia-mo la Biblioteca nazionale” testimonianoche ci sono persone che hanno a cuore lesorti dell’Istituto. Perché, invece, la politi-

ca, sembra incapace o poco interessata atutelare il nostro immenso patrimonio ar-tistico e culturale? L’Italia dovrebbe vivere di questo eppurenon ne capisce l’importanza. A noi italia-ni, forse a causa di un risorgimento che nonè stato un movimento di popolo ma di eli-te, manca il senso della nazione. Se ci con-frontiamo con altri paesi e con l’orgoglioche hanno francesi, spagnoli e tedeschi ciaccorgiamo che non abbiamo il senso del-la storia. Probabilmente in questo ha gio-cato un ruolo determinante la Chiesa: noici sentiamo più cattolici che italiani. Ci so-no ragioni sicuramente storiche e sociali,l’abitudine alla dominazione straniera, ledifferenze culturali che hanno contraddi-stinto i vari stati preunitari, fatto sta che noinon ci sentiamo una nazione e la culturaviene ritenuta ancora una questione perpochi, un prodotto d’elite.Non crede che un paese senza memoria,e di conseguenza senza identità, possadifficilmente avere un futuro?Si e infatti in questo paese si vive alla gior-nata.Per quanti anni ha diretto la BibliotecaNazionale e quale è stato il momento dimaggiore soddisfazione per lei?Sono 14 anni e mezzo. Ci sono stati tantibei momenti: mostre, pubblicazioni, pro-getti europei, ma sicuramente la maggiorsoddisfazione è stata quando mi hannoconsegnato le chiavi della Caserma Curta-tone Montanara, che è il futuro di questa bi-blioteca. Noi, ogni anno, abbiamo bisognodi 2 km di scaffali. La ristrutturazione sem-brava fattibile in tempi relativamente brevie invece sto ancora aspettando. Speravo divederla realizzata, ma continuerò a batter-mi perché ne benefici il mio successore. Lei fra pochi giorni lascerà l’incarico. Co-sa vorrebbe dire al suo successore? Che questo è un incarico bellissimo. Cer-to, c’è un prezzo da pagare, perché è unlavoro molto duro e molto impegnativo,ma capace di regalare delle grandi sod-disfazioni, soprattutto se si crede che que-sta sia l’Istituzione che garantisce l’identi-tà e la memoria nazionale e che, per que-sto, tiene aperte le porte al futuro del no-stro paese.

San Sebastiano Gennaio 2011 IntervistaIntervista

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Ogni giorno circa 600 persone accedonoalla Biblioteca Nazionale. I contatti on line sono 235.000

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el 2009 14 milioni di agricoltori di 25paesi hanno coltivato 134 milioni di et-tari di piantagioni ogm. Rispetto al

2008, 700mila agricoltori in più hanno semi-nato colture “biotecnologiche” mentre gli et-tari sono cresciuti dell’8% (nel 2008 erano sta-ti 13,3 milioni). I dati sono dell’istituto statuni-tense Isaaa (International service for the acqui-sition of agri-biotech application), secondo ilquale nel 2015 gli agricoltori biotech potreb-bero raggiungere e anche superare i 20 mi-lioni. Fra cinque anni, inoltre, i paesi con col-ture ogm potrebbero arrivare a essere unaquarantina, con una superficie complessivadedicata a queste colture di circa 200 milionidi ettari. Sono 4 le colture biotech più diffuse:la soia (il 77% della superficie totale è ogm), ilcotone (49%), il mais (26%) e la colza (21%),coltivate soprattutto in Nord e Sud America.Partendo da qui, i raccolti ogm sbarcano unpo’ in tutto il mondo. E non è un mistero cheanche nei nostri allevamenti moltissimi deimangimi (specie quelli che contengono soia)sono a base di colture ogm; questo nonostan-te che nel nostro Paese, almeno per il momen-to, sia vietato coltivarne. Ma che cos’è unogm? In parole povere si parla di ogm quan-do un organismo (animale o, molto più spes-so, vegetale) ha subito una modifica nel cor-redo genetico al fine di migliorarne le presta-zioni (rusticità, resistenza alle malattie, produt-tività). Si tratta di una “scorciatoia” (con tutti i

rischi e i vantaggi che questo comporta), ri-spetto al miglioramento genetico tradiziona-le effettuata per mezzo di “incroci”, che per-mette di realizzare colture agronomicamentepiù valide. Le nuove varietà ottenute, infatti,possono necessitare di una minore quantità diacqua, fertilizzanti e antiparassitari, esseremigliori dal punto di vista organolettico e pro-durre di più. Fin qui tutto bene. Il problema na-sce dal fatto che ancora la ricerca non è in gra-do di fornire precise garanzie sulle caratteri-stiche dell’ogm. La manipolazione del dna, in-fatti, può comportare conseguenze imprevi-ste e incontrollate nelle interazioni sia con il po-ol genetico nel suo complesso che con altrespecie e con l’ambiente. Al di là delle questio-ni bioetiche (da non trascurare però quandosi pensa di mescolare geni di piante con quel-le di animali o batteri per la realizzazione diorganismi che non potrebbero mai esistere innatura) devono essere valutati con attenzionegli aspetti socio-economici. Le sementi ogm,infatti, vengono prodotte da società multina-zionali che potrebbero assumere una posizio-ne dominante e di controllo sulla produzioneagricola mondiale.Una situazione complessa, dunque. Ma comese ne esce?Innanzitutto serve una ricerca seria e appro-fondita, ma soprattutto indipendente che nonvenga influenzata dalle società sementiere nédai detrattori degli ogm per principio (spessodisinformati), che sia in grado di valutare, al dilà delle caratteristiche agronomiche, la salubri-tà degli alimenti ogm. Certamente in Italia il Mi-nistero delle Politiche agricole in questo sensopotrebbe giocare un ruolo determinante. Perquanto riguarda invece la questione delle mul-tinazionali servono normative e accordi a li-vello mondiale che, pur permettendo alla ricer-ca privata un’adeguata remunerazione, allostesso tempo evitino che gli agricoltori sianomessi con le spalle al muro da chi fornisce lo-ro la semente in esclusiva. Nel frattempo, conla speranza di non doverne mai pagare le con-seguenze, continueremo a mangiare ogm (o,più spesso, carne di animali nutriti con coltureogm), senza peraltro rendercene conto...

OGM: UNA SCOMODA CONVIVENZA

- 1717 -

diAlessandroMaresca

Fra cinque anni i paesi con coltureogm potrebbero arrivare a essereuna quarantina,con una superficiecomplessiva dedicata a questecoltivazioni di circa 200 milioni di ettari

Scienza e AlimentazioneScienza e Alimentazione San Sebastiano Gennaio 2011

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San Sebastiano Gennaio 2011Conosci FirenzeConosci Firenze

pochi passi dalla chiesa di S. Jacopo e Lo-renzo, continuando la passeggiata ver-so i viali, quasi all’incrocio, sulla sini-

stra, ecco uscire dalle tristi mura dell’ex car-cere delle Murate la cappella di S.Maria del-la Neve, la cui facciata è inglobata nel muroche recingeva l’ex convento di monache det-to delle Murate. Così recita il Richa: “Tre furonsenza più le Donne già spontaneamente mu-rate sulla Pila del Ponte a Rubaconte, umileprincipio del glorioso Monastero. Fu la pri-ma Suor Apollonia, che sola visse ivi dal1390 fino al 1396, quando compagna a leisi diede Suor Agata di Domenico Lucente delPonte a Sieve con una sua Nipote di tre anni,che poi chiamossi Suor Benedetta. Nel 1400.il 17 di Ottobre,portate da uno straordinariofervore si chiusero in quello stretto carcere, to-talmente privandosi di ogni società, e vistaumana; risoluzione, che come nelle novitàaddiviene, da prima riscosse la maravigliadei Fiorentini, poscia suscitò la mor-morazione, perché prive le osservavano e diMessa, e di Sagramenti, andandosene essea buona fede, come già tanti Santi Padri neiDeserti della Tebaide secondo che nota DonSilvano Razzi”. Con il passare del tempo lesuore raggiunsero il numero di 13.Fu così chefurono chiamate “Murate” anche perché sierano fatte murare in una delle casupole chefacevano parte del Ponte a Rubiconte, l’at-tuale ponte alle Grazie. Certo le consorellenon potevano vivere in quello spazio diven-tato invivibile, così messer Giovanni Benci fe-ce costruire un grande monastero nell’attua-le via Ghibellina, ma un incendio, nel 1471,minacciò di distruggere il complesso. La po-polazione, come accadeva sempre in quel-l’epoca, si adoperò per cercare di contenerei danni. Fra tutti i cittadini si distinse, per co-raggio, il Magnifico di Firenze, Lorenzo de’Medici. Una volta ripristinato il convento eccoche si ebbe, come riporta il Richa “latraslazione delle Monache dal Ponte a Ruba-conte alla via Ghibellina (...)”. Poi ancora ilRicha ci descrive come le suore “traslocaro-no”. Egli racconta: “Or facendo ritorno al

Ponte a Rubaconte, dopo questa necessariadigressione, dir si vuole, come le tredici SuoreMurate abbandonarono la pila, o sivvero ilcarcere abitato per lo spazio di anni 34.e ai14 Dicembre del 1424. di buon’ora in pro-cessione serviteda Gentildonne, accompag-nate dai Monaci di Badia, e dal Priore,e Clerodi Sant’Ambrogio, cantando laudi spirituali,ed Inni, passarono in via Ghibellina, trovan-do la casa della carità de’ Benefattori ridottaa comodo benché piccolo Monastero”. Mol-te furono le donne che passarono, non certocome monache, ma quali ospiti. La stessa Ca-terina Sforza, vedova di Giovanni de’ Medi-ci, che morì nel 1509 e in questo convento fusepolta. Nel 1528 la Signoria vi fece chiude-re “in serbanza” , all’età di nove anni, quel-la che si poteva definire l’ultima stilla di san-gue mediceo, parlo di Caterina, l’unica figliadi Lorenzo de’ Medici, duca di Urbino e del-la francese Maddalena de la Tour d’Auver-gne. Dopo pochi giorni, una notte, la giovi-netta fu trasferita nel convento di Santa Lucia,ove vi rimase fino a quando suo zio, il papaClemente VII la fece arrivare a Roma, per dar-la, successivamente, in moglie ad Enrico II redi Francia.Nel 1574, alla morte di Cosimo I,fu imprigionata Camilla Martelli, che non go-deva dei favori di Francesco I, anche perchénon le perdonò mai l’aver raggirato il vecchiopadre. A Camilla fu concesso di uscire dalconvento, nel 1585, nel giorno delle nozzedella figlia Virginia con il duca Cesare d’Este.Non tornò al convento di via Ghibellina, main quello di via Santa Monaca, dove morì nel1590. Con la soppressione del convento, nel1845, venne malamente riadattato dall’ar-chitetto Domenico Giraldi, a carcere civile eciò durò fino al 1980. La cappellina di San-ta Maria della Neve presenta una facciatache risale agli ultimi decenni del Cinquecen-to con portale centrale sormontato da timpa-no e due porte laterali con lunette semicirco-lari e due finestrelle ad oculo. Sulla facciatacuspidata si apre un grande finestrone rettan-golare. La cappella patì gravissimi danni du-rante l’alluvione del 1966.

IL CONVENTO DELLE MURATE

- 1919 -

diRobertoLasciarrea

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San Sebastiano Gennaio 2011 SportSport

n applauso, proprio così. Desideria-mo infatti cominciare con un ap-plauso per una società sportiva ra-

dicata a Firenze dal 1922 con il nomedi Arno Società Sportiva Italiana, e cheora si rinnova e propone una bibliotecae un centro studi di importanza interna-zionale.Bastano poche parole per risalire a quel-l’aprile del ’22. Diciotto giovanotti delrione di San Niccolò, guidati da Agosti-no Marchiani, erano stanchi di osserva-re le regole imposte dal parroco per l’usodel campetto di calcio della chiesa diSanta Maria a Ricorboli, e allora ne co-struirono uno in quella grande ansa delViale dei Colli (oggi chiamata la curvadegli Assi) che era servita come discari-ca di materiali inerti. Prima il calcio, poigli altri sport, ecco l’origine dell’ASSI edeccoci ad oggi.E’ stata costruita, e presto sarà pronta,la nuova sede, a ridosso del viale. La piccola biblioteca, piccola ma zeppadi libri, giornali, riviste, era in un localeprecario, che tuttavia non osiamo defini-re baracca, dove ora sono stati costruitiil bar e il ristorante, proprio sulla curva. Dirigenti di un passato non lontano, qua-li Marcello Marchioni, attuale presiden-te, Franco Lachi e Piero Massai, fecerovenir su un prezioso nucleo di tecnici.C’era anche, figura ormai storica, AldoCapanni, appassionato numero uno e in-stancabile nel raccogliere le principali ri-viste tecniche specializzate da nazioniquali gli Stati Uniti, la Francia, la Ger-mania, l’Inghilterra. Fu così che nacque,nel 1971, il Centro Studi e Documenta-zione ASSI Giglio Rosso. Libri e riviste erano in un armadio chia-mato biblioteca, nella vecchia sede. Ca-

panni insistette a lungo, un armadio nonbastò più, e inoltre fu prodotta, nel ’74,una rivista con dieci numeri annui. Ab-bonati? Certamente: 134 nel ’75, millenell’81.Il Centro Studi mise insieme 11.000 vo-lumi, 800 tesi di laurea, 7.000 tra an-nuari, enciclopedie e opuscoli, 6.500 an-nate complete di periodici specializzati,40.000 stampe fotografiche. Aldo Capanni e Franco Cervellati: eccogli artefici di questo patrimonio, checomprende anche una pubblicazionedal titolo ”Dal velocipedismo a Bartali”.Poi la pallacanestro con la collabora-zione di Gustavo Pallicca e Paolo Alle-gretti. Col passare del tempo la piccolasede non bastò più, tanto che in quellazona dovevano appunto sorgere altrecostruzioni.La fase quasi epica del Centro Studi fuquando una parte del materiale fu affi-data a una canonica di Montecatini. Maora, liberati i magazzini temporanei, ilfondo librario, l’emeroteca, l’archivio fo-tografico, e messo tutto al sicuro allo Sta-dio Ridolfi, ecco vicino il trasferimentonella nuova sede che dà sul Viale, vici-no ai campi da tennis. Sarà finalmenteaperta a tutti per aggiornamenti e studi. La strada tracciata da Capanni e poi daCervellati non finisce qui. Il Centro Studiha dato vita a un progetto: quello di rea-lizzare un censimento delle fonti di archi-vio delle associazioni sportive toscanecostituitesi prima delle Olimpiadi roma-ne del 1960. Il progetto è stato finanzia-to dall’Assessorato allo Sport della Re-gione Toscana. Sono già arrivate le ri-sposte ai questionari inviati a quattrocen-to associazioni sportive. E allora, un ap-plauso è poco.

ALL’ASSI GIGLIO ROSSOSI RACCONTA LO SPORT A FIRENZE

- 2020 -

diGiampieroMasieri

UUUNA BIBLIOTECA E IL FUTURO CENSIMENTO DELLE FONTI DI ARCHIVIO

DELLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE TOSCANE NATE PRIMA DEL 1960

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LA DANZA DELLA VITAIN TREMILA PEZZI DI VETRO

el salone della Pace del Centro Cultu-rale YDIALEGY in via San Zanobi 58,dove è in esposizione permanente l’In-

stallazione Presepiale della Pace, si apre, suun muro di fronte a questo capolavoro, unafinestra dell’ampiezza di 2,5 x 3 m. Un’opera che l’artista Yvonne Di Palma hatrasformato in una stain-glass window,eseguita secondo la tecnica Tiffany porta-ta ad uno step innovativo e pioneristico. Suldisegno sono stati tagliati, uno per uno, ipezzi di vetro (3.000 complessivamente)che l’artista ha ottenuto frantumando piat-ti, vassoi, bicchieri, lampadari, e utilizzan-do frutti, fiori, animali di vetro inseriti perintero, o prismi di cristallo che formano lecostellazioni: l’Orsa Maggiore, la Stella

Polare, il Gran Carro.La vetrata è mossa con alcuni pezzi che“escono” in rilievo: la ragnatela, la testa delgrande uccello realizzati con la tecnicaSaggin. L‘artista ha scolpito la creta, ha fat-to la forma della scultura, l’ha coperta conil vetro e, mettendola nel forno per 8 ore,ha ottenuto la curvatura del vetro; ognipezzo è stato, poi, saldato insieme. Il temadella grande vetrata - divisa in 12 pannel-li - è la “vita nella meraviglia del suo acca-dere”, in una compenetrazione tra Crea-tore, Creato, Creature dove non esiste unalinea di demarcazione tra natura ed uo-mo. In primavera il cespuglio di fiori chesbocciano è l’uomo nella sua età felice, ver-de e fiorita: tante le rose bianche, arancioe rosse. In estate il cespuglio è quasi albe-ro: l’uomo nell’adolescenza conosce la for-za dell’ardimento. In autunno è l’alberomaturo che indirizza il giovane e sorreggel’anziano, mentre lui stesso sta perdendole foglie rosse-marroni e le ghiande cado-no rigenerando la stessa terra. In invernol’albero umano è piegato, le foglie bianchetrasparenti sono ghiacciate: è l’età dell’uo-mo quando si scioglie, quando muore. An-che una rosa rossa è prigioniera del ghiac-cio, ma non ha perso il suo profumo.L‘albero uomo è piegato, sta soffrendo fi-no a diventare uno scheletro disteso sullaterra che l’ha visto danzare, ma in manoha una ciliegia rossa, una ciliegia che con-tiene il seme: è il tempo e il luogo in cui av-viene il passaggio da una dimensione visi-va di contatto materiale ad un’altra. La vetrata – dal titolo “La danza della vi-ta”– è stata inaugurata, il 7 dicembre, incoincidenza con la chiusura del Progetto“Firenze insolita” del Quartiere 1. Nell’oc-casione è stato proiettato, in anteprima, ilvideo che narra la storia dell’opera: studi,disegni, scelta dei materiali e dei contenu-ti, fino alla realizzazione vera e propria ef-fettuata anche grazie al marito di YvonneGiuseppe e al loro figlio Alessio.

San Sebastiano Gennaio 2011EsposizioneEsposizione

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diCarmelinaRotundo

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Il tema della vetrataè la vita nella meraviglia del suo accadere

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RestauroRestauro

l 6 novembre scorso, la chiesa di San Sal-vatore in Ognissanti, Firenze, ha felice-mente celebrato il completo restauro e ri-

torno del Crocifisso monumentale (467 x360 cm.) dipinto da Giotto attorno a 1310per gli Umiliati, fondatori di Ognissanti.L’Ordine dei Frati Umiliati fu approvato ca-nonicamente da Innocenzo III nei primi del’200 come i Frati Minori di San Francescod’Assisi. Loro nacquero come un ordinelaicale, composto da uomini e donne chedecisero di vivere in povertà e umiltà. Essiarrivarono a Firenze nel 1239 e si manten-nero lavorando e colorando la lana, di cuierano esperti. Tra il 1251 e il 1260 completarono la co-struzione della chiesa, del campanile e delconvento di Ognissanti.Gli Umiliati si dedicarono a vivere le lorovite più fedelmente possibile al messaggiodi perfezione contenuto nel Vangelo. Que-sto potrebbe spiegare l’alta qualità delleopere devozionali rimaste in Ognissanti al-la loro dipartita nel 1561. Oltre al Croci-

fisso, la Maestà della Madonna (la primaopera nella prima stanza della Galleria de-gli Uffizi) e la Dormitio Virginis (adesso nelMuseo Statale di Berlino) furono altresì di-pinte da Giotto per questa comunità. IlSant’Agostino, un affresco ancora visibilenella chiesa fu dipinto da Botticelli; il SanGirolamo (all’interno della chiesa) e l’Ulti-ma Cena (nel Cenacolo) furono dipinti dalGhirlandaio; il bel Reliquario Busto di SanRossore fu fatto per gli Umiliati da Dona-tello ma adesso è nel Museo di San Matteoa Pisa. La lunetta in terracotta invetriata,ancora sulla facciata dell’ingresso allachiesa dedicata a “Maria Vergine e a tuttii Santi”, fu fatta da Benedetto Buglioni, col-laboratore di Andrea della Robbia, nel1510, nell’ultimo periodo della loro per-manenza in Ognissanti.Il desiderio, ripetuto nel tempo, di voler ilmeglio del meglio per dare onore e gloriaa Dio, alla sua Madre ed ai suoi Santi èconfermato nel ritrovamento dei lapislaz-zuli durante il restauro del Crocifisso. Il dr. Marco Ciatti (Direttore del Settore Re-stauro Dipinti dell’Opificio delle Pietre Du-re, l’ente che ha effettuato il restauro che èdurato 10 anni) ha rivelato di non aver maivisto, nonostante gli anni di esperienza inquesto settore, lapislazzuli di così alta qua-lità come quelli usati per il mantello dellaMadonna e per lo sfondo del Crocifisso.Possiamo essere certi che Giotto fece pa-gare agli Umiliati i lapislazzuli e anche lafoglia d’oro utilizzati. Inoltre, siamo certiche gli Umiliati pagarono il lavoro dei fa-legnami che costruirono la struttura dellacroce (fig.1), nonché il lavoro degli assi-stenti che prepararono il fondo per riceve-re le delicate, idrosolubili tempere. Anchel’intagliatore, il doratore ed il pittore re-sponsabile degli elementi decorativi dietrola figura di Cristo dovevano essere paga-ti.Siamo altrettanto sicuri che Giotto fece delsuo meglio con queste componenti, utiliz-

IL CROCIFISSO DI GIOTTOTORNATO IN OGNISSANTI

San Sebastiano Gennaio 2011

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diMary AnnLuchetti

II

Figura 1

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zandole e unendole per creare un totaleche valeva molto più della somma delle sueparti, che ancora oggi, a distanza di 700anni, riesce a comunicare la gloria di Dioe il Suo sacrificio. Questa era l’intenzionedegli Umiliati, e questo è il “miracolo” cheabbiamo dinnanzi ai nostri occhi (fig. 2).L’incredibile lavoro dell’ Opificio delle Pie-tre Dure di Firenze basato sui scrupolosimetodi di analisi sviluppati - dopo l’alluvio-ne del 1966 e progressivamente perfezio-nati negli gli ultimi 44 anni - ci ha dato lapossibilità di vedere il Crocifisso in tutto ilsuo originale splendore. Non rimane altro

che ringraziare i responsa-bili di questo entourage:dalla Soprintendenza aiDirettori, dagli scienziatiagli enti che hanno donato

e s p e -rienzae lavo-ro (Re-sourceGroupI n t e -grator,s . r. l . ) ,dai fa-legna-mi ai

restauratori che dove-vano usare grandi do-si di cura e di pazien-za alle donazioni diArterìa, senza le qualitutto questo non sareb-be stato possibile. Anche l’illuminazioneusata adesso nella

chiesa è stata donata dal NordLight, s.r.l. ed è stata progettata per preser-vare i colori da possibili alterazione e de-terioramento, ma anche per il basso con-sumo.I lettori interessati ai processi così essen-ziali al restauro effettuato possono fare ri-ferimento a L’officina di Giotto. Il restaurodella Croce di Ognissanti compilato daMarco Ciatti, il 28° volume della serie Pro-blemi di conservazione e restauro pubbli-cato da Edifir – Edizioni, Firenze.

Alla fine della Messa solenne celebratadall’Arcivescovo Mons. Betori con i FratiFrancescani dell’Immacolata, l’impiantoelettrico della chiesa è saltato. Il buio eraquasi un richiamo alla semplicità (e allapovertà) degli Umiliati. Il punto più concre-to però, è che i Francescani hanno bisognodel nostro aiuto per rifare l’impianto dellachiesa; anche la più piccola donazione sa-rà ben accettata.Visitatori al Crocifisso sono incoraggiati aportare un binocolo invece di una machi-na fotografica per vedere gli squisiti detta-gli delle decorazioni. I flash delle macchi-ne fotografiche non sono permessi mai,perché potrebbero causare l’eventuale de-terioramento dei colori.E’ da ricordare che il Crocifisso di Giotto èstato fatto per una chiesa e si trova ancoraal suo interno e non in un museo. Per que-sto motivo si chiede ai visitatori di aspetta-re in fondo alla chiesa finché la Messa, o ivespri, o il rosario, o la benedizione Euca-ristica siano terminati per non recare di-sturbi né ai Francescani, né ai credenti.

* * * * *M.A. Luchetti, insegnante di disegno figu-rativo e scultura, ha vissuto nella parroc-chia d’Ognissanti per molti anni. Si ringra-zia il Dr.Gianluca Miele che ha effettuatola traduzione dall’inglese.

BibliografiaF. Batazzi ed A. Giusti, Ognissanti; Le Chie-se di Firenze, Fratelli Palombi, s. r. l., Edito-ri in Roma, 1992; pp. 5, 6, 8, 11. (2) croci-fisso. Il motivo iconografico del culto cristia-no, rappresentante Gesù inchiodato sullacroce. [Dal Lat. crucifixus, part. pass. di cru-cifigere crocifiggere cioè crocifiggere in-chiodare, affiggere alla croce]. Nuovo Vo-cabolario Illustrata della Lingua Italiana, G.Devoto, G.C. Oli; Le Monnnier S. p. a., Fi-renze, 1987. (3) Della Robbia; Art Dossier,Giunti Gruppi Editoriale, Firenze, 1998;p.45. (4) Donatello e i Suoi, catalogo dellamostra; Detroit Inst. of Arts; Mondadori Ed.,Milano; La Casa Usher, Firenze, 1986; pp.6, 7, 136, 137. (5 ) G. Vasari, Le Vite de ‘piùeccellenti pittori, scultori, ed architettori…,(1550 e 1568), tomo I, G. C. Sansoni, Edi-tori, Firenze, 1878; p. 396.

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Figura 2

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Società e ComunicazioneSocietà e Comunicazione

uello al quale assistiamo è unostraordinario “passaggio d’epo-ca”, come un grande intellettuale

italiano (Alberto Melucci) lo ha definitoqualche hanno fa’. Alcuni eventi, straor-dinariamente mediatizzati, facendo irru-zione nella quotidianità e svegliando unanuova consapevolezza nell’opinionepubblica, ce lo hanno mostrato. Sonostati, ad esempio, gli eventi di un 2001impossibile da dimenticare, dai fatti diGenova in occasione del G8 a quelli del-la data simbolo dell’ 11 settembre, op-pure a quelli più recenti della grave cri-si mondiale a cavallo del 2008/2009,dovuta agli iper-indebitamenti da consu-mi sopra le possibilità reali di reddito,che sembra rivelarsi l’altra faccia dellamoneta della grande crisi del’ 29, dovu-ta invece ad un grande sovrapproduzio-ne. Segni che designano grandi trasfor-mazioni sociali e culturali da una socie-tà industriale e della produzione a quel-la del consumo (la crisi del’29 appunto),e adesso da quella del consumo versoforme ancora non del tutto chiare. Solo dieci anni fa’ non solo finiva un se-colo, ma addirittura un millennio, e l’ini-zio di una nuova era, seppur solo tem-porale, trascinava con sé, come spessoaccade, timori inconsci, incertezze maanche speranze. Si chiudeva il secolopiù violento della storia dell’uomo, quel-lo delle guerre mondiali, degli sterminidi massa, ma anche della più lunga pa-ce nel territorio europeo. Un secolo che per alcuni è stato breve(Eric Hobsbawn), che ha inizio con laprima guerra mondiale, la grande guer-ra degli Stati-nazione ed ha fine con lacaduta del muro di Berlino prima e poicon quella definitiva del Comunismo nel

1991. Un periodo dominato dagli Stati-nazioni che incarnano le grandi ideo-logie totalitarie sia di destra che di sini-stra facendone motivo di conflitto, guer-ra, discriminazione e massacri. Qualcu-n’altro pensa invece (Thérèse Delpec),che quello sia stato un secolo lungo conradici nel XIX, per la diffusione delleidee dell’organizzazione dello Stato-na-zione e che tutt’oggi continua a gover-nare l’ordine mondiale, diviso com’è inStati. Sono due posizioni diverse ma chetuttavia contemplano, anche se in modidiversi ed in germe, ciò che emergeràcon maggior forza immediatamente do-po la caduta del comunismo e che oggicontinua incessantemente a operare,cioè la forza della globalizzazione. E’ necessario, innanzitutto, chiarire chela globalizzazione non è solo quella del-le multinazionali, dei mercati, della fi-nanza. Un concetto questo di natura ca-pitalistica o anticapitalistica, che ha pre-so piede agli inizi degli anni novanta inchi credeva che il capitale, non avendopiù nemici, avrebbe imposto stili di vitae condizioni politiche ovunque nel mon-do. I movimenti no global, infatti, vede-vano e continuano a vedere solo unaparte del problema. La globalizzazioneè invece un movimento più informe, mu-tevole, spesso poco controllabile chegiorno dopo giorno, spazza via i vecchimodelli di riferimento, le consolidate sta-bilità e non lo fa bussando alla portaper entrare, ma sfondando ogni ostaco-lo che trova di fronte. La globalizzazio-ne è la costruzione sempre più diffusa diun mondo reticolare dove esseri umanisi incrociano e dove simboli e segni dinatura culturale si muovono a grandis-sima velocità. E’un mondo diverso quel-

LA GLOBALIZZAZIONEDELLA CONOSCENZA

San Sebastiano Gennaio 2011

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QQdiRiccardoGiumelli

IL MONDO DI OGGI È CARATTERIZZATO DA UNA QUANTITÀ INFINITA

DI INFORMAZIONI – INTERNET E LA STRAORDINARIA VELOCITÀ DELLE NOTIZIE

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lo che appare oggi, fatto di una straor-dinaria mobilità ma soprattutto di un’in-finita quantità di informazioni. E’ la glo-balizzazione della conoscenza, costrui-ta da bytes e contenuti che raggiungoogni luogo in tempo reale. Ogni situa-zione è mutevole, liquida, come ci diceil sociologo anglo-polacco Bauman. Lasolidità di un tempo è sostituita dallaflessibilità, che può diventare precarietà,ma che al tempo stesso lascia opportu-nità e vie di fuga. La rete è un sistema di azione ben in-cardinato nel concetto di globalizzazio-ne, ed internet diventa il media che me-glio di tutti lo rappresenta e lo interpre-ta. Il rapporto spazio/temporale si ac-corcia in modo sorprendente: le infor-mazioni, i fatti diventano disponibili inqualunque parte del mondo in contem-poranea e sono sempre lì, a portata dimano. E’ incredibile come a qualsiasidomanda, anche delle meno sensate,

scritta sul motore di ricerca “google”, visia comunque una risposta. Si tratta diuna rivoluzione eccezionale, della qua-le non comprendiamo a pieno le conse-guenze. L’idea che il mondo si stia rim-picciolendo, come molti si apprestano adire, è fuorviante. Il mondo, all’opposto,si fa più grande, più complesso, di pro-blematica comprensione, di straordina-rie possibilità prima mai offerte e carat-terizzato dalla difficoltà della scelta, chenon nasce dalla mancanza di informa-zioni, ma dalla selezione in una quanti-tà smisurata. Se vogliamo capire meglio ciò che ci ac-cade intorno, abbiamo bisogno delle in-formazioni migliori, delle fonti più auto-revoli in grado di dare interpretazionipiù precise. E’ per questo che la comu-nicazione ha e avrà sempre più potere,e andrà a corrodere i tradizionali centridel potere. Questo implica, nel campodell’insegnamento ma non solo, dare aipiù strumenti cognitivi e tecnologici ag-giornati, in grado di far assumere mag-giori consapevolezze delle “cose delmondo”, eliminando non solo le paure ele difficoltà che bloccano ogni forma dienergia ma anche quel digital divide checaratterizza i gruppi più informatizzati,che hanno accesso alle nuove tecnolo-gie, rispetto a chi da queste rimaneemarginato. Mai come adesso tale compito è, a mioavviso, malamente percepito, ma chetuttavia assume un’urgenza e un biso-gno di responsabilità condivisa che nonpuò più essere rimandato.

San Sebastiano Gennaio 2011Società e ComunicazioneSocietà e Comunicazione

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Qualsiasi domanda, anche la meno sensata, trova, sul motore di ricerca “Google”,una risposta.

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Gentilissimo Provveditore,quasi un anno fa vi ho indirizzato una e-mail, senzanemmeno sapere se avrei avuto risposta. Dopo tuttoquesto tempo vi scrivo per ringraziarvi perché mi ave-te cambiato, per quel che è possibile, la vita.Adesso nondevo più piegarmi decine di volte per mettere i bam-bini dentro e fuori la macchina, ma faccio comoda-mente con la pedana che mi avete regalato. I miei rin-graziamenti sono infiniti.Quest’anno posso dire, per laprima volta, che mi sono riposata durante le vacanze,perché ho preso tutte le comodità per i bambini e hoavuto vita più facile nel villaggio San Paolo di Cavalli-no, in cui andiamo da 10 anni a questa parte.Vi ringra-zio anche perché mi avete rinnovato e rafforzato la fi-ducia nel prossimo, che mai mi è mancata. Vi ringrazioanche a nome dei miei bambini.Cordiali saluti Rosalina Demçe

LETTERE IN REDAZIONESAN SEBASTIANO GENNAIO 2011

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Questa rubrica, aperta ai lettori della nostra rivista e in particolare agli ascritti della Misericordia, accoglie consigli, domande, riflessioni, che la Redazione si riserva comunque di sintetizzare.Viene data la precedenza ad argomenti di interesse generale, ai quali rispondono il direttore o altri delegati secondo le specifiche competenze.

“Aiutiamo chi non ha voce”

Grazie per aver migliorato la mia vita

Andreina Pierini, una benefattrice della Misericordia di Fi-renze, ha voluto renderci partecipi della sua storia autobio-grafica. Pubblichiamo l’introduzione di questa raccolta discritti che spiega il senso di questo raccontarsi e il profondomessaggio di amore e di speranza in essi contenuto.

L’autrice di questiscritti sono io, Andreina,madre di Grazia, una bambina cere-brolesa e racconto, con semplicità, la mia esperienzadi genitore. Nasce così una narrazione che ripercorrele varie fasi della vita fino focalizzare il rapporto stret-to con la bambina disabile, la lotta per l’assistenza, laricerca continua di possibili cure e terapie che potes-sero migliorarne, anche se di poco, la qualità della vi-ta e le speranze deluse. Si susseguono eventi, scorci divita ora drammatici e amari, ora dolci e perfino gio-iosi, gesti di solidarietà e reazioni discutibili di frontealla diversità, testimonianze di affetto nei momenti disolitudine e sconforto, ma anche l’incoraggiamento anon lasciarsi andare e trovare nella Fede la forza e lavolontà per andare avanti e recepire con serenità ladolcezza e l’amore che anche un figlio disabile DO-NA. Tutto questo l’ho detto in breve, con estrema na-turalezza, accompagnato da struggenti emozioni perlanciare un preciso messaggio: “amare i meno fortu-nati per sentirsi migliori”

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO GENNAIO 2011

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Da questa estate il Gruppo Prote-zione Civile della Misericordia diFirenze si è arricchito di un impor-tante tassello. Si tratta di un Grup-po di Unità Cinofile da Soccorso,specializzato nella ricerca di disper-si in superficie (fungaioli, escursio-nisti ecc) e nelle catastrofi (crollo diedifici, alluvioni, frane, valanghe).Per Unità Cinofila da soccorso siintende il prezioso binomio costi-tuito dal conduttore e dal suo caneche, insieme, svolgono un’attività disoccorso. La ricerca di persone di-sperse costituisce un difficile inter-vento in cui l’uomo ha imparato avalorizzare e utilizzare le doti deinostri amici a quattro zampe. L’ec-cezionale “fiuto” di cui dispongonoi cani permette loro di percepirel’odore e localizzare le persone chesi trovano sotto le macerie o in luo-ghi impervi e nascosti e che gli es-seri umani - da soli - non riuscireb-bero mai a trovare.L’addestramento dell’unità cinofilarichiede dei requisiti fondamentali:

molta pazienza, molto tempo perchénon si impara in poche lezioni maoccorrono anni, un rapporto moltostretto fra l’uomo e l’animale e ul-tima, ma non meno importante, lacapacità di svolgere una preziosa at-

tività divertendosi con il proprio ca-ne. Il gruppo entrato nella Miseri-cordia di Firenze - composto da unadozzina di persone e altrettanti cani- dispone di un proprio campo diaddestramento a San Piero a Sieveed è molto apprezzato e conosciu-to per la preparazione e la capacitàdi intervento. Il loro ingresso nelGruppo di Protezione Civile rap-presenta una grande opportunità,perché il loro contributo è impor-tantissimo in situazioni difficili e de-licate, in cui l’ausilio degli animali èfondamentale per poter interveniretempestivamente e salvare una vitaumana. In questo breve lasso ditempo sono già state effettuate del-le esercitazioni: l’ultima - ad ottobre- nel Mugello. Si tratta quindi diuna nuova componente molto im-portante perché in grado di aumen-tare l’operatività e le risposte che laProtezione Civile della Misericordiapuò fornire in caso di emergenza edi soccorso.

Amici a quattro zampe per la Protezione Civile

Vaiano 10 ottobre 2010

Esercitazione a Rosignano - settembre 2010

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Gli anni 1859 e 1860 furono perl’Italia, e la Toscana in particolare,così pieni di eventi che dovrebbe-ro essere raccontati giorno pergiorno. Il 26 Aprile 1859 scoppiò laseconda guerra di indipendenzacontro l’Austria. Molti volontari siunirono agli eserciti piemontese efrancese che erano alleati. Il giornodopo ci fu la pacifica manifestazio-ne a Firenze in piazza di Barbano,poi rinominata appunto piazza In-dipendenza, che costrinse LeopoldoII a lasciare la città. Dal libro del Torricelli “La Miseri-cordia di Firenze” - 1940, si legge apag. 145: “Al risveglio patriottico parte-ciparono anche i Fratelli della Misericor-dia. A nome della maggior parte di essi ilCapo di Guardia Lorenzo Carbonai di-resse una lettera ai componenti il Magi-strato esortandoli a concorrere al mante-nimento dei prodi combattenti sia ‘conuna offerta sul patrimonio dell’Arcicon-fraternita, sia mediante una colletta fra iCapi di Guardia e fra i Giornanti, siapermettendo ai maestri di delegare uno opiù ascritti di sana opinione patriottica,perché andassero a raccogliere offerte datutti gli associati’. Il Magistrato aderì atale invito e mediante il Comitato delleoblazioni eletto in seno agli Ascritti, rac-colse a beneficio delle ambulanze della ar-mata toscana la somma di £. 1330”.La contabilità conferma con Manda-to di Uscita n. 145: “A dì 13 Giugno1859 Il M.o R.o Sig. Giuseppe Biscio-ni attual Camarlingo della VenerabileCompagnia predetta paghi a Sé medesi-mo Lire MilleCinquecento ed è la Som-ma che il Nostro Magistrato con proprioDecreto del 10 stante Stanziò per sup-plire alle Spese necessarie alle Ambulan-ze nella Guerra attuale. E ritirandone l’opportuna Ricevuta pon-ga in Uscita agli appresso Conti. A as-segnamento del fu Marchese CavaliereLeopoldo Feroni £. 1000 [Leopoldo Fe-

roni, era stato un Capo di Guardia ed eramorto nel 1852 lasciando evidentemen-te una somma di denaro alla Misericor-dia per scopi istituzionali]. A carico dinostra Compagnia ossia ad aumenti eDiminuzioni allo Stato di Compagnia£. 500. Firmato il Provveditore Tempe-stini e lo Scrivano Santini”.In calce è incollato un bollo conquesta scritta: “Anno 1859 N° 17. IlSig. Cav. Carlo Tempestini ha contri-buito per la guerra della Indipen-denza Italiana con £. 1500. Firmatoil Collettore Bartolommei.L’insurrezione toscana era stata ge-stita da alcuni tra i maggiori espo-nenti del liberismo moderato, pri-mo fra tutti Bettino Ricasoli. Il go-verno provvisorio chiese a VittorioEmanuele di assumere la dittaturache poi si trasformò in protettora-to. Napoleone III, firmò l’11 luglio1859, l’armistizio di Villafranca cheprevedeva tra l’altro il ripristinodell’autorità legittimain Toscana, cioè il ri-torno dei Lorena. Erapreoccupato che la si-tuazione gli sfuggissedi mano. Il 14 lugliouscì il primo numerode La Nazione, anzi ilnumero zero. Il nu-mero uno sarà pub-blicato il 19 di marte-dì, ed anche per que-sto importante even-to ci fu il ruolo de-terminante di BettinoRicasoli. Il bel volu-me “La Nazione 150Anni”, del 2009, cu-rato dal nostro diret-tore Maurizio Naldi-ni, ha il solo difetto diessere un solo volumeper un periodo cosìlungo. Leggere la sto-

ria scritta da chi l’ha vissuta, conl’emozione, la retorica, il linguaggiodell’epoca, non è la stessa cosa cherileggerla oggi con una partecipa-zione più fredda e soprattutto congiudizi che, a posteriori, risultanotalvolta anche troppo facili.E’ una serie di eventi che si susse-guirono a ritmo incalzante e cheforse trovarono impreparato anchelo stesso Lepoldo II che soltanto il21 luglio abdicò in favore del figlioFerdinando IV che però non go-vernò mai. Il 16 agosto l’AssembleaToscana, forzando l’armistizio delmese precedente, decretò la finedella dinastia lorenense e l’unionedella Toscana al Piemonte. VittorioEmanuele, per avere più forza neiconfronti di Napoleone III, chieseperò che la decisione uscisse ancheda un plebiscito popolare che sisvolse nei giorni 11 e 12 marzo1860 e che confermò in maniera

La Misericordia e l’Unità d’Italia

Mandato di spesa del 17 marzo 1860 per l’acquisto della bandiera tricolore

QUANDO L’ARCICONFRATERNITA ACQUISTÒ LA PRIMA BANDIERA TRICOLORE

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schiacciante la volontà espressa dal-l’Assemblea. Cambiava anche la bandiera e la Mi-sericordia si adeguò. Il mandato del17 Marzo recita così: “il Sig. CesareCipriani attual Camarlingo della Vene-rabile Compagnia predetta paghi a Lui-gi Ferroni Lire Quindici e sono la valu-ta di una Bandiera Tricolore da situarsialla Facciata del Nostro Oratorio. E riti-randone l’opportuna Ricevuta ponga inUscita a Spese Diverse Generali”. E se-guono le firme del ProvveditoreTempestini, dello Scrivano Santini edel Ferroni per quietanza. Ancora il Torricelli ci racconta che“Nell’aprile del 1860 la cittadinanzapreparava solenni festeggiamenti per l’in-gresso di Vittorio Emanuele II”.Anche in quell’occasione i Fratellinon mancarono di manifestare i lo-ro sentimenti patriottici per mezzodi un indirizzo che venne presen-tato al Sovrano da Bettino Ricaso-li, Governatore Generale della To-scana. E poiché nella sera del 16aprile Firenze manifestò il suo en-tusiasmo per il Re liberatore conuna pubblica illuminazione, il Ma-gistrato volle prendere parte a quel-la festa popolare esponendo sullafacciata della sede dell’Arciconfra-ternita un ampio cartello con la se-guente iscrizione: “O Maganimo Re/ Noi Chiamati A Sollevare Sventure/ Padre Ti Speriamo E Fratello / Per-ché / Pietoso All’Italia / GiurastiRompere Le Catene / E Rifarla Na-zione / Forte Libera Indipendente.”

La spesa sostenuta dalla Misericordiaè confermata dal mandato del 27Aprile 1860 con il quale sono rim-borsate al Sotto Provveditore Ana-cleto Bronzuoli, che evidentementele aveva anticipate, £. 155 “e sono inrimborso di ciò che ha speso che £. 100nel Cartello trasparente situato alla fac-ciata del Nostro Oratorio, e 55 per Olio,Fanali e Viticci occorsi per l’illuminazio-ne della sera del dì 16 stante per la ve-nuta di S.M. Il Re Vitt.o Emanuele”.La pacifica rivoluzione dei Fiorenti-ni che non causò “nemmeno un ve-tro rotto” suscitò contentezza inmolti per la fine dell’occupazioneaustriaca e nostalgia per qualcunoche pensò che in quel momento fi-niva la Toscana.Successivamente nelfebbraio 1861 l’esercito borbonicofu sconfitto a Gaeta ed il 18 dellostesso mese si riunì a Torino il primoparlamento nazionale che proclamòil regno d’Italia il 17 marzo 1861. LaMisericordia seguiva gli eventi sto-rici e manifestava la propria parteci-pazione attraverso l’illuminazionedella facciata. Il 7 giugno 1864 conm.to 147 sono versate Lire italiane22 al Sig. Anacleto Bronzuoli, SottoProvveditore “in rimborso di ciò che haspeso in lumi, beveraggi, porto di lampio-ni per l’illuminazione fatta il 5 stantegiorno della Festa dello Statuto”. Il 18 novembre 1864 Firenze fu pro-clamata capitale del regno. Il 21 no-vembre 1865 furono rimborsate £.25,36 sempre al Bronzuoli “di ciò cheha speso in nolo di fanali, olio ed altro per

l’illuminare la facciata del Nostro Ora-torio la sera del giorno che fu aperto ilParlamento Italiano”. Il 21 ottobre del 1866 ci fu l’annes-sione del Veneto sancita con un ple-biscito e l’8 novembre successivo,con mandato 371 furono rimborsa-te a Luigi Ferroni, uno dei Porti, £.25,36 “di ciò che ha speso per eseguirel’illuminazione alla Facciata del nostroOratorio per il Plebiscito Veneto”.Un mese dopo, il 24 novembre, allostesso Ferroni si rimborsarono £.25,36 “di ciò che ha speso per il nolo di32 Fanali e olio il tutto servito per l’il-luminazione della Facciata del nostroOratorio la sera del 21 stante in occasio-ne del ritorno di S.M. Il Re da Venezia”.Il 20 settembre 1870 avvenne la pre-sa di Roma dove l’anno successivo lacapitale fu trasferita da Firenze. Perquesto importante evento, mentre lacittà “si abbandonò ad una manife-stazione di entusiasmo collettivo”,nella contabilità della Misericordianon risulta alcun mandato di spesaper illuminare la facciata. In questimesi, si stanno festeggiando i cento-cinquanta anni dell’unità d’Italia chesaranno ricordati e commentati contante opinioni differenti. Molti, pen-so la maggioranza, di quanti hannovissuto in questi anni saranno staticontenti e favorevoli per l’unità rea-lizzata e per la libertà conquistata mauna parte avrà sicuramente pensatoche quel periodo decretò la “FinisEtruriae”.

Gianni Barnini

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La Vestizione del 14 novembre

FESTA ALLA SEZIONE NORDDomenica 21 novembre si è svolta l’annuale cerimonia per l’anni-versario dell’inizio dei Servizi di Carità presso la Sezione Nord.Questo è stato il ventiquattresimo anniversario. Nella Chiesa di San-ta Maria del Fiore al Lapo il Sacrista della Misericordia don Massi-mo Ammazzini ha celebrato la Santa Messa insieme a mons. Man-fulli ed a don Germano.Nell’omelia don Ammazzini ha ricordatoche i Fratelli della Misericordia, con l’amore verso i più deboli, di-mostrano il loro amore in Cristo Gesù. A conferma dell’amore ver-so i più deboli alla cerimonia sono stati invitati alcuni dei nostri “ra-gazzi” dell’A.M.G. Oltre a numerosi Fratelli e Sorelle erano presen-ti il Provveditore ed i Capi di Guardia Basetti Sani, Cremoni, Falu-gi, Martinucci, Rogai, Sani e Sernesi. Al termine della Santa Messa il Provveditore ha ringraziato tutti i Fratelli eSorelle che fanno servizio presso la Sezione Nord e che garantiscono una costante presenza di carità, molto ap-prezzata dagli abitanti della zona. Il Provveditore ha informato i Fratelli anche che la Misericordia rivolge semprepiù la sua attività a favore dei poveri, handicappati e più deboli in generale, per questo i prossimi anni saranno mol-to impegnativi. Dopo la cerimonia don Ammazzini ha benedetto la nuova ambulanza neonatale. Il nastro tricolo-re, su invito del Provveditore, è stato tagliato da Fabio, uno dei “ragazzi”, particolarmente emozionato. P.R.

Aveta Paola, Barbarisi Giorgia, Bardelli Leonello, Bausi Giacomo, Bernabei Ilaria, Biancone Domenico Carme-lo, Borgognoni Alvise, Bova Francesca, Capigatti Chiara, Cocchi Massimo, Corbi Francesca, Ferretti Nicola, Ga-ragnani Beatrice, Gatteschi Bartolomeo, Iacopozzi Lavinia, Lo Cascio Alessia, Lorenzini Niccolò, Maranghi Mat-teo, Narcisi Rocco, Natali Mauro, Puccini Simona, Sambarti Gabriella, Silveri Roberto, Sozzi MariaCristina, Spi-na Egidi Giancarlo, Terreros Cruzado Miguel, Villani Giovanni, Zagato Sara.

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Due righe, il 10 dicembre, sonoapparse su un telo esposto sullafacciata della sede di piazza Duo-mo. Il Provveditore ha intuito laprofondità di un pensiero tantosemplice quanto potente e ha scel-to questa frase di Carmelina Ro-tundo come messaggio, in grado dirispecchiare appieno il camminointrapreso, da secoli, dalla Miseri-cordia di Firenze.Nel cuore pulsante della città, in unluogo di rara bellezza terrena egrande spiritualità, la casa della Mi-sericordia guarda alla Cattedrale co-me simbolo del genio umano, capa-ce di creare un immaginario pontefra terra e cielo, che regala la spe-ranza di condurci ove saremo sololuce e amore. Nel periodo che pre-cede il Natale, dove tutto risplendedi addobbi e colori, questo telo nel-la sua austera semplicità, riverberauna luce speciale.

Amore: motore inesauribile dellanostra vita.Amore: strumento per raggiungerela pienezza del proprio io.Amore: strada che ci conduce aduna dimensione superiore. Carmeli-na Rotundo ha voluto, con unasemplice frase che apre i cuori e lementi, tracciare un via da percorre-re. E’ un pensiero che nasce alla fi-ne di un suo lungo percorso spiri-tuale. Il dolore per le cadute, lesconfitte, la morte delle persone ca-re, spingono a cercare delle risposte,a trovare una ragione della nostraumana sofferenza, del nostro conti-nuare ad esistere, del nostro vivere lavita. La paura e la sofferenza relega-no in una sorta di tunnel buio delquale non riusciamo a intravederel’uscita. Poi, la Fede ci impone ildovere di vivere e di non sprecare lanostra esistenza, in quanto donoprezioso ed irripetibile. E’ un per-

corso lento, faticoso e doloroso, do-ve all’inizio ci si trascina avanti,compiangendosi per le ferite chenon smettono di sanguinare. Ungiorno, asciugando la ferita che dàpiù dolore, con lo sguardo rivolto alcielo, ecco la risposta a lungo atte-sa. Solo amare gli altri permette dilenire i propri dolori e dà un sensoal nostro esistere terreno. Andare in-contro ai propri fratelli offrendo unsorriso, asciugare le lacrime di chi ciè accanto, accettare le offese piùumilianti e avere la forza di porge-re l’altra guancia. Non abbiamo al-tre strade da percorrere se non quel-le dell’amore, un amore da viverenel completo abbandono della suagrandezza e potenza. Questo il pen-siero che Carmelina, al termine diquello che lei definisce il suo “ter-reno pellegrinaggio”, ha voluto of-frire a sua madre, a coloro che le so-no stati vicini, ma anche a tutti noi.

“Non abbiamo altre strade che quelle dell’amore”

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Quest’anno, l’abituale pellegrinaggio ottobrino, haportato i Confratelli della Misericordia nella chiesadi San Michele Visdomini: un importante luogo spi-rituale di Firenze, posto lungo la direttrice tra ilDuomo e la Santissima Annunziata. La Chiesa, sor-ta nel 1273, fu distrutta dopo pochi anni, per esse-re ricostruita nel 1364 dalla famiglia dei Visdomini.La tradizione vuole che, fin dal XIV° secolo, i pel-legrini romei scendevano dal nord Europa per recar-si a Roma per lucrare l’Anno Santo. Al loro ritor-no donavano a una Chiesa o ad una Comunità ilCrocifisso che li aveva accompagnati e protetti nelloro difficile e lungo cammino. Il Crocifisso in SanMichele Visdomini appartiene a questa antica usan-za e fu lasciato da un gruppo di pellegrini di No-rimberga che, in prossimità di Firenze, furono coltidalla peste e trovarono accoglienza presso i PadriCelestini del Monastero di San Pier Morrone (Gio-vannino dei Cavalieri). I pochi sopravvissuti, primadi ripartire per la propria terra, in segno di ricono-scenza, vollero lasciare a quella Chiesa il proprioCrocifisso. Quando, nel 1522, i monaci Celestini sitrasferirono in San Michele Visdomini, portaronocon sé la venerata immagine.

Sabato 30 ottobre, al Mandela Forumdi Firenze, si è svolto il secondo Fo-rum del Movimento Giovanile Sale-siano rivolto a studenti delle scuole delbiennio e triennio di istruzione supe-riore e dell’università dell’Italia cen-trale. La manifestazione, organizzatadall’Animazione Missionaria ICC

Don Bosco di Roma, ha voluto far in-contrare i giovani con circa 80 asso-ciazioni di volontariato di ispirazionecattolica in una serata di scambio e diconfronto. Segno distintivo dei giova-ni salesiani una felpa viola su cui cam-peggiava una celebre frase di Don Bo-sco: “Onesti cittadini e buoni cristia-

ni”. Duemila ra-gazzi, hanno riem-pito il Mandela Fo-rum per trascor-rere la serata incompagnia di SuorYvonne Madre Ge-nerale delle Figliedi Maria Ausiliatri-ce.La Misericordiadi Firenze era pre-sente con 3 stand euna decina di con-fratelli che, con in-

terventi di 10 minuti, hanno parlato deiservizi della Confraternita, spaziandodalle mutature alla protezione civile,dall’aiuto alimentare ai servizi sociali.Si è trattato di una bella occasione perrelazionarsi con i ragazzi. Giovani po-sitivi, portatori di valori profondi, inquanto fedeli alla Parola del Signore edi essa, quotidiani testimoni. Firenze èstata scelta per ospitare questo Forumper la sua storia e la sua tradizione. Unapiccola città che si è imposta nel mon-do per la sua arte, la sua cultura, ma an-che per i suoi profondi valori di fratel-lanza e solidarietà. Con i suoi quasi 8secoli di vita, la Misericordia è parteintegrante di questa storia, è continuoesempio di missione e di servizio a fa-vore del prossimo e la sua testimonian-za è stata molto apprezzata dai giovanipartecipanti, che hanno rivolto moltedomande ai nostri volontari.

Pregare in San Michele Visdomini

La Misericordia parla ai giovani salesiani

Foto A. Ristori

Foto M. Bigi

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GIOSTRA DI PAROLE E DI SAPORIVenerdì 19 novembre presso Villa LaRanocchiaia si è svolta una serata de-dicata alla poesia. Parole che vengono dal cuore per ac-carezzare l’anima in una giostra disentimenti ed emozioni. Un recitalnato dal desiderio di rendere l’intro-spezione qualcosa da condividere con gli altri. Sette poeti - Lilli Brogi, Lenio Vallati, Grazia Finocchiaro,Flora Gelli, Patrizia Mattoni, Marzia Carocci e EmanuelaAgostinetti - sopra una “giostra di parole “ dove ognunopuò salire. La declamazione è stata impreziosita dall’ac-compagnamento musicale di Lorenzo Maria Scultetus eMatteo Romoli. A seguire una gustosa cena – magistral-mente preparata dal Maestro Cuciniere Alessandro Mar-tinucci – che ha invitato i presenti a salire su una giostradi sapori, colori e aromi per appagare non solo il palato maanche gli altri sensi. Il ricavato della serata è stato devolu-to al Progetto Sacravita per dare dignità, tetto e futuro aibambini ultimi del mondo.

FIRENZE-MINSK: SOLIDARIETÀ SENZA CONFINI

Nel mese di novembre una delegazione dellaMisericordia di Firenze si è recata in Bielorus-sia. Il viaggio è stata l’occasione per rinsaldarele collaborazioni instaurate in passato, seguirel’andamento dei progetti in essere, ma anchecrearne di nuovi. Il Gruppo - che ha incontra-to la Presidente della Fondazione di Misericor-dia e Salute di Minsk Valentina Kolossova el’Ambasciatore Italiano in Bielorussia - si è re-cato in visita all’Internat di Stankovo, ampia-mente ristrutturato grazie ai fondi raccolti at-traverso il Progetto Sacravita e ha visitato l’In-ternat di Cekhovshcina, che sarà un probabilefuturo oggetto di intervento. Durante il sog-giorno la delegazione ha avuto modo di visita-re le Facoltà di Medicina e di Lingue dalle qua-li, ormai da qualche anno, giungono a Firenzealcuni studenti per svolgere degli stage presso laMisericordia. Grazie ai numerosi interventicompiuti sul territorio dalla nostra Confraterni-ta e ad un puntuale e concreto lavoro di for-mazione, oggi, in un Paese in cui il concetto divolontariato era praticamente sconosciuto, sononate delle importanti attività sociali, come unservizio di assistenza simile alle nostre Mutatu-re e corsi di lingua italiana gratuiti per i nonabbienti, tenuti dagli studenti che hanno parte-cipato agli stage. Non poteva mancare l’incon-tro, da parte di alcune famiglie italiane, con ibambini che, da qualche anno, ospitano e che sisono aggregate per l’occasione. Un arrivedercia presto…anzi, a molto presto perché il grup-po di bambini giungerà a Firenze a metà di-cembre per trascorrere l’ormai consueto mesedi vacanze natalizie in famiglia.

UN MODO IN PIÙ PER FARE PARTE

DELLA MISERICORDIA DI FIRENZE

Si rende noto, a tutti coloro che fossero interessati, che èpossibile iscriversi alla Misericordia, come Buonavogliasenza obbligo di servizio e limiti di età con rinuncia ai di-ritti cimiteriali, attraverso la compilazione dell’appositomodulo riconsegnato in Sede o nelle Sezioni. Quota an-nua 25,00 euro che sarà spedita dall’amministrazione do-po la presentazione della richiesta. Un modo semplice e fa-cile di sostenere la Confraternita anche se non si ha tem-po e modo di svolgervi un attività all’interno. Chi, in unsecondo momento, fosse interessato all’inumazione nel Ci-mitero di Soffiano dovrà darne notizia e versare una quo-ta integrativa di 230,00 euro presso l’Amministrazione.

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EVENTI RESIDENZA PER ANZIANI IL BOBOLINOSAN SEBASTIANO GENNAIO 2011

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Sempre più numerose sono le occasioni che la Di-rezione de Il Bobolino crea per gli ospiti che de-siderano uscire dalla struttura e svolgere delle atti-vità anche all’esterno. Grandissimo successo ha ri-scosso, questa estate, il thè con le farfalle presso iltepidario del Giardino dell’Orticoltura. Da qual-che mese piccoli gruppetti di ospiti si recano in vi-sita ai vari mercatini della zona, accompagnati daun animatore, per riassaporare il gusto e il piaceredei piccoli acquisti e del rapporto con i venditori.Poter riscoprire vecchie abitudini, in piena sicu-rezza e tranquillità, è molto apprezzato dagli ospi-ti, ma, soprattutto è molto importante da un pun-to di vista psicologico, perché consente di vivereuna quotidianità e una normalità che fanno senti-re vivi e sempre in contatto con il mondo esterno.

Brindisi di benvenuto del Provveditore della Misericordia con il Questore Francesco Zonno, il Presidente della Provincia

Andrea Barducci e il Presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi.

L’Assessore alla Mobilità Massimo Mattei premia, con la Direttice

de Il Bobolino, una ospite per i suoi 10 anni nella Residenza

Il 2 settembre presso la Residenza per Anziani Il Bobolino si è svolta l’abituale festa a cui prendono parte lemassime autorità cittadine e i vertici della Misericordia di Firenze. Come ogni anno, in prossimità della Rifi-colona, viene organizzata, nel giardino della struttura, una serata conviviale con spettacolo e intrattenimento.Tema di quest’anno “Le mille una notte”.

Donatella Bortolotti - “Dodi” - è nata a Milano, nel 1926 e da alcuni anni è ospitedella Residenza per Anziani Il Bobolino della Misericordia di Firenze. Figlia delloscultore Timo, nei primi anni Cinquanta a Milano fu attiva alla fornace della stori-ca Galleria La Colonna. Autrice di terrecotte dipinte e maiolicate, eseguite con ladifficilissima tecnica del “colombino, ma anche di alcuni bronzi, ha esposto alla gal-leria Gianferrari di Milano nel 1974. Nel 1980 è stata allestita un’antologica a SanGiovanni Valdarno con presentazione di Mario De Micheli, mentre un’ampia re-trospettiva è stata presentata a Montevarchi nel 2000. Nel 2008 l’artista ha donato67 opere, tra terrecotte, ceramiche dipinte e maiolicate e bronzi, al Comune di Mon-tevarchi destinandole alla Collezione Permanente del costituendo Centro di Do-cumentazione per la Scultura Italiana degli ultimi due secoli nei locali del Cassero.IL CASSERO per la scultura italiana dell’Ottocento e del Novecento Via Trieste, 1 52025 Montevarchi (AR) Tel. biglietteria 055 9108272 - Tel. segreteria 055 [email protected] - Orario di apertura: giovedì-domenica 10/13 e 15/18

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO GENNAIO 2011

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Dopo il successo della gita di settembre al delta del Po e lapartecipazione ad un torneo cittadino di calcio a 5, il Grup-po Sportivo e Culturale presenta una nuova iniziativa. E’ stato infatti deciso di organizzare per i giorni 26 e 27 feb-braio una gita ai Musei Vaticani aperta a un massimo di 50partecipanti, con pernottamento presso il Bonus Pastor. Si tratta di luoghi di grande ricchezza artistica e interesse cul-turale. I Papi furono tra i primi sovrani che misero a dispo-sizione del pubblico le raccolte d’arte del loro palazzo. Pri-mo nucleo dei Musei Vaticani fu la raccolta di sculture for-mata da Giulio II ed esposta nel cosiddetto “Cortile delleStatue “, oggi Cortile Ottagono. Gregorio XVI fondò, nel1837, il Museo Etrusco con i reperti provenienti dagli sca-vi dell’Etruria meridionale eseguiti dal 1828 in poi, il Mu-seo Egizio (1839) con i monumenti egiziani provenienti daesplorazioni fatte in Egitto e con quelli che si trovavano giàin Vaticano e nel Museo Capitolino, il Museo Profano La-teranense (1844), con statue, bassorilievi, mosaici di età ro-mana che non potevano trovar posto nei Palazzi Vaticani. AlMuseo Profano Lateranense, Pio IX aggiunse, nel 1854, ilMuseo Cristiano, comprendente sculture cristiane antiche,

specialmente sarcofagi, e iscrizioni. Sotto il pontificato di SanPio X, nel 1910, venne aggiunto il Lapidario Ebraico: unasezione contenente 137 iscrizioni di antichi cimiteri ebrai-ci di Roma, in gran parte del cimitero sulla via Portuense,donate dai proprietari del fondo, marchesi Pellegrini-Qua-rantotti. Queste ultime raccolte (Museo Gregoriano Profa-no, Museo Pio Cristiano e Lapidario Ebraico) sono state tra-sportate, per volere di Giovanni XXIII, dal Palazzo Latera-nense ad un nuovo edificio appositamente eretto in Vatica-no e nel 1970 sono state riaperte al pubblico.Per tutti coloro che fossero interessati possono contattare,per informazioni e prenotazioni, il Sig.re Carlo Fibbi cell:3332913889.Ricco il calendario di appuntamenti ancora in via di defi-nizione. Si sta lavorando all’organizzazione – per il mese dimaggio – di una gita a Ferrara e Ravenna e per settembre auna gita-pellegrinaggio in Bosnia Erzegovina, a Medugor-je, della durata di 5-6 giorni.Nei prossimi numeri del San Sebastiano vi terremo infor-mati sui futuri sviluppi delle iniziative, fornendo maggioridettagli in merito.

Le nuove iniziative del Gruppo Sportivo e Culturale

A novembre, nel nuovo centro conferenze in via del Sansovino, si è svolta una tre giorni dedicata alla disabilità in-tellettiva. 40 rappresentanti, delle 20 Associazioni partecipanti all’incontro, sono giunti a Firenze da 7 Paesi dellaComunità Europea per discutere sulla preparazione di progetti di ricerca e di diffusione culturale sulla famiglia esull’inclusione della persona con disabilità intellettiva, finanziati dal programma europeo Lifelong Learning. Pro-getti futuri che verranno presentati e che parteciperanno ai bandi europei 2011. Lo scopo dell’incontro, organiz-zato da A.R.F.I.E. (Associazione di ricerca e formazione per l’integrazione delle persone disabili in Europa) e daCREA, Centro di Ricerca ed Evoluzione di A.M.G., l’impresa sociale della Misericordia di Firenze diretta dal Dott.Leandro Lombardi, è stato quello di confrontare le idee, le azioni e le risorse di tutte le Associazioni partecipanti perprodurre nuovi progetti di massima utilità per le persone con disabilità intellettiva e le loro famiglie. Durante il “Pre-paratory Visit Meeting”, due i workshop sui quali si è lavorato: uno relativo alla formazione dei manager che ope-rano nel settore sociale e l’altro dedicato alla formazione per gli operatori nel campo dell’anzianità e dell’invecchia-mento dei disabili. Si è trattato di un importante momento di progettualità e di confronto dove ogni associazioneche fa capo a A.R.F.I.E ha portato la propria esperienza. A.R.F.I.E. è un’associazione europea non governativa vol-ta al miglioramento dell’assistenza, dell’integrazione e dei servizi sociali per le persone con disabilità, soprattuttogravi difficoltà di apprendimento con disturbi psichiatrici associati. I soci A.R.F.I.E., 45 in tutto, provengono da 18stati della Comunità Europea e sono rappresentati per la maggior parte da associazioni non profit di familiari e ami-ci di persone con disabilità, cooperative che offrono impiego a disabili, centri di formazione per operatori e pro-fessionisti, istituti di ricerca e centri per lo sviluppo socio-culturale. Tra le altre associazioni presenti al meeting fio-rentino la Northumbria University, università inglese che forma medici ed infermieri nella cura del disabile, variecooperative italiane: Cesvip, Lega Coop, Inforcoop cesvip, Consorzio Epta e Copas operatori soprattutto nel cam-po della formazione così come la francese Irts Lorraine e la britannica Afte, ente di formazione di operatori socia-li. Il Fenacerci, una Federazione Nazionale di 51 Cooperative di Solidarietà Sociale portoghese che rappresentanogli interessi e i diritti delle persone con disabilità intellettiva e la loro famiglie e la francese Apemh, un’associazio-ne di genitori di bambini disabili. Anche la Romania era presente con un patners privato Ucos che lavora e assistei bambini. L’Associazione Centro Richebois, da solo un anno socio Arfie, opera con adulti disabili e sulla formazio-ne per la reintegrazione nel lavoro ordinario.

CREA ha ospitato il Preparatory Visit Meeting

Beatrice Torrini

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VITA SOCIALESAN SEBASTIANO GENNAIO 2011

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Oltre allo splendido archivio storico, che si trova all’in-terno della Sede, la Misericordia, circa una decina di an-ni fa, ne ha allestito, un altro che si trova all’interno del-l’ala nuova del Cimitero di Soffiano. Si era reso necessa-rio trovare altri spazi perché quelli della Sede erano in-sufficienti ed anche per alleggerire il peso sui solai. Que-sto archivio non raccoglie documenti pregiati come l’al-tro, ma comincia ad avere già del materiale interessanteanche da un punto di vista storico, per esempio tutta lacontabilità dall’Ottocento ad oggi. E poi tutta una seriedi documenti che datano più o meno dal dopoguerra.Sono conservati tutti i dati relativi all’Ambulatorio di vi-

colo degli Adimari dalla sua inaugurazione nel 1927.Ogni specialista aveva il suo registro dove annotava ma-nualmente il nome del paziente, la diagnosi e la terapia.Ci sono le domande di ammissione degli Stracciafogli edei Buonavoglia. Ci sono le giornaliere di presenza deiFratelli, la documentazione dell’ufficio tecnico con tut-ti i lavori effettuati compreso l’allargamento del cimite-ro ospitante. C’è tutta la documentazione delle Sezionie degli altri ambulatori dalla loro nascita. E poi tutte leschede degli Ascritti che furono abbandonate con l’arri-vo del computer agli inizio degli anni Ottanta del seco-lo passato. Molte hanno anche la fotografia e sarebbe bel-

lo poter fare una lunga carrellata di quei vol-ti. L’archivio è abbastanza grande e viene im-plementato costantemente con materiale pro-veniente dalla sede e non solo, da Paolo Otta-nelli che è il gestore e factotum di quell’am-biente. Tutto è registrato in un elenco digita-le e quindi è semplice fare le ricerche. I docu-menti della contabilità sono, credo, i più inte-ressanti storicamente e sono quelli che stiamoconsultando pezzo per pezzo, ma anche tuttigli altri, fra qualche secolo, saranno preziosiper chi vorrà continuare ed approfondire lastoria della Misericordia.

G.B.

L’archivio di Soffiano

Da ottobre, qualora ne facciano richiesta, i familiari e/ointeressati dei defunti sepolti nel cimitero di Soffiano po-tranno pagare il lavoro di esecuzione lapidea contestual-mente all’espletamento delle pratiche di sepoltura, op-pure anticipatamente dai concessionari. Il lavoro sarà ef-fettuato limitatamente al nome, cognome e data di na-scita e morte, con croce in bronzo e caratteri stile roma-no sempre in bronzo, ma potranno essere apposti - su ri-chiesta - una foto e/o accessori di un solo tipo, senzapossibilità di scelta o integrazione. La richiesta potrà per-venire anche in un secondo momento a mezzo fax, tra-mite il Sig.re Custode del Cimitero di Soffiano all’Uf-ficio Pratiche Cimiteriali o viceversa. Il lavoro commis-sionato dovrà essere richiesto all’Ufficio Pratiche Cimi-teriali, il quale, raccolto l’ordine della famiglia provve-derà a inviarlo la marmista. L’Ufficio Ragioneria emet-terà il pagamento non prima di 60 giorni dalla posa inopera. Il lavoro sarà fatturato direttamente alla famiglia.Nel caso di tumulazione in posto distinto o ossario (co-

me previsto dal regolamento di Soffiano) è fatto obbli-go ai familiari/interessati del defunto di eseguire il lavo-ro lapideo entro 3 mesi, pertanto, nei casi in cui, trascor-si 6 mesi dalla tumulazione, accertata la non esecuzionedel lavoro e il disinteresse dei familiari, la Misericordiadi Firenze eseguirà il lavoro epigrafico d’ufficio (limita-tamente ai dati anagrafici del defunto e alla croce) eprovvederà alla fatturazione del lavoro eseguito ai fami-liari. Per i defunti in ossario – solo scritte e croce – to-tale comprensivo di montaggio e IVA euro 110,00, perposto distinto 200,00. Per i defunti in ossario – scritte,croce e foto – euro 170,00, per posto distinto 260,00.Per i defunti in ossario – scritte, croce, foto e accessori– 230,00 euro, per posto distinto 320,00. Per chi invecevolesse prenotare il lavoro in vita le tariffe sono le se-guenti: in ossario – solo scritta e croce – euro 145,00, indistinto 260,00; in ossario – scritte, croce e foto – euro220,00, in distino 340,00; in ossario – scritte, croce, fo-to e accessori – 330,00 euro, in distinto 415,00.

Nuovo servizio cimiteriale

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SAN SEBASTIANO GENNAIO 2011

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La Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze

VITA SOCIALE

Bandisce il concorso PREMIO POESIA “SACRAVITA” 2010-2011Per dare dignità, tetto e futuro ai bambini ultim i del mondo

Terza Ediz ioneConcorso internaz ionale di poesia articolato in quattro sez ioni:

A, A1; B, B1. (A1, B1, per le Scuole Secondar ie di 1° g rado della città di Firenze)

Sez ione A - A1Poesia in lingua italiana “a tema”:

“Apri gli occhi ogni giorno perché c’è sempre chi ha bisogno di te” (Don Danilio Cubattoli*)Danilo Cubattoli (San Donato in Poggio, 24 settembre 1922 – Firenze, 2 dicembre 2006) è stato un presbitero e criticocinematografico italiano, decano dei cappellani delle carceri d’Italia. Nato nel Chianti fiorentino e rimasto orfano dellamadre Adele all’età di tredici anni, nel 1936, entrò nel seminario minore di Montughi a Firenze.

Sez ione B - B1Poesia in lingua italiana a “tema libero”

Regolamento1 - Il premio si articola in quattro sezioni: A, B, A1, B1.A) Poesia “a tema” in lingua italiana: possono partecipare tutti gli autori italiani e stranieri che abbiano compiuto diciotto anni.B) Poesia “a tema libero” in lingua italiana: possono partecipare tutti gli autori italiani e stranieri che abbiano compiutodiciotto anni.A1) Poesia “a tema” : per gli studenti delle. Scuole Secondarie di 1° grado della città di Firenze B1) Poesia “a tema libero”: per gli studenti delle Scuole Secondarie di 1° grado della città di Firenze2 - Gli elaborati dei partecipanti al premio dovranno pervenire entro e non oltre il 12 aprile 2011. Le opere non saran-no restituite.3 - Sezione A-B: ogni autore può inviare fino a quattro opere in lingua italiana, ciascuna delle quali non deve superare tren-ta versi. Per ogni opera devono essere mandate cinque copie, senza nessuna indicazione dell’autore, più un’altra copia coni propri dati anagrafici, indirizzo, telefono e firma. Le poesie devono essere dattiloscritte o compilate al computer.4 - Per ciascuna delle sezioni A e B è richiesto un contributo di € 15 (per la realizzazione del progetto “SACRAVITA”e per le spese organizzative) da versare sul conto corrente postale n° 354.506 intestato alla Arciconfraternita della Mise-ricordia di Firenze - Piazza Duomo, 19/20 - 50122 Firenze; indicare come causale di versamento la partecipazione allaterza edizione del concorso Premio Poesia “SACRAVITA” 2010 – 2011 ; inserire nella busta sei copie delle poesie conla ricevuta del bollettino di pagamento. Le opere inviate per posta elettronica dovranno essere accompagnate da ricevu-ta di versamento via fax. E-mail: [email protected] fax.055/2920525 – La partecipazione alla Sezione A1 - B1, per gli studenti delle Scuole Secondarie di 1° grado comporta un contribu-to di € 15 a classe. Ogni autore dovrà presentare una sola poesia e la Scuola dovrà raccoglierle e inviarle in sei copie ano-nime, indicando a parte su carta intestata (o con timbro) della scuola i dati anagrafici degli autori, la classe frequentata,l’insegnante di riferimento, il titolo della poesia.6 - La giuria, il cui giudizio è insindacabile e inappellabile sarà composta da 5 membri per ciascuna sezione:Presidente - Provveditore Andrea Ceccherini, segretaria Giovanna Muraglia.Sezione A - A1: Lily Brogi, Ilaria Zipoli, Elena Silvestri, Giovanni Michi, Marcello Allegrini.Sezione B - B1: Fausto Sbaffoni, Carmelina Rotundo, Luciana Romano, Enzo Giorgi, Silvia Nanni.7 - Antologia: è prevista la pubblicazione dell’Antologia del premio “SACRAVITA”nella quale verranno inserite le 100poesie migliori scelte dalla Giuria e ne verrà fatto dono agli autori delle opere medesime.8 - Le poesie devono essere inedite, gli autori cedono all’Arciconfraternita della Misericordia di Firenze il diritto di pub-blicarle senza alcuna pretesa circa i diritti d’autore.9 - Classificazione: saranno premiati i primi tre finalisti di ogni sezione, al vincitore del concorso non potrà essere asse-gnato il primo premio per due anni consecutivi.10 - Premiazione: gli autori classificati saranno avvisati per lettera raccomandata.11 - La premiazione avverrà nel mese di maggio 2011, in data ancora da decidere con la consegna dei premi e la letturadelle poesie. La cerimonia si terrà presso l’Arciconfraternita della Misericordia di Firenze P.za Duomo, 20.12 - Il Regolamento e le notizie del premio sono pubblicate sul Sito Internet www.misericordia.firenze.it13 - Per i dati personali dei partecipanti sarà rispettata la legge sulla privacy n° 675/96.Per ulteriori informazioni rivolgersi a [email protected] oppure 347.018.3395.

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AAMMGGUn autunno all’aria aperta

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Anche quest’anno, in autunno, inostri ospiti hanno avuto l’op-portunità di partecipare ai grup-pi di autonomia e lavoro fuori se-de. I ragazzi di villa Alessandro so-no andati all’agriturismo Eggi vi-cino ad Incisa Valdarno, dove sisono cimentati in attività di cuci-na, riordino degli ambienti co-muni, esecuzione di lavorazionimanuali, come la lavorazione perla trasformazione di un tronco intrave e operazioni di smielatura.Da villa Valentina, un gruppo diospiti è andato dal 22 al 24 otto-bre al villaggio La Brocchi, vici-no a Borgo San Lorenzo. Qui so-no state svolte attività di giardi-naggio e mantenimento dell’am-biente, è stata organizzata una vi-sita alla mostra animata di “favo-le ed antichi mestieri” da Leprino.L’amicizia con gli appartenenti alla comunità del Villag-gio si sta rafforzando di stagione in stagione e lo scam-bio con persone di origini e culture diverse arricchiscetutti noi in maniera significativa e lascia emozioni forti.Anche le attività legate all’iniziativa “Angeli del Bello”hanno preso il via in maniera strutturata, e stanno dan-do un grande contributo ai percorsi verso l’integrazio-ne e l’inclusione sociale che AMG ha intrapreso a par-tire da fine 2006, cercando ogni anno di fare qualchepasso in avanti. Il secondo venerdì di ogni mese da Villa Valentina e da Vil-la Alessandro due gruppi di ospiti con due educatori in-

sieme anche ad una volontaria diFirenze che aderisce all’iniziativa,ripuliscono piazza Duomo da cic-che e cartacce e distribuisconoopuscoli informativi per contodel Comune di Firenze e del Qua-drifoglio, per richiamare l’atten-zione sul rispetto per l’ambiente.Per quanto riguarda il centro diricerca di AMG CREA, è pros-sima l’apertura del Centro di Va-lutazione Diagnostica.Il centro per la valutazione e lacura della salute mentale nella di-sabilità intellettiva (CSM-DI) sioccuperà di eseguire valutazione,intervento terapeutico e monito-raggio delle problematiche di sa-lute mentale e fisica per le perso-ne abitanti nelle residenze AMG.Si occuperà di eseguire valuta-zione, impostazione terapeutica e

follow-up periodico per tutte le altre persone che nefacciano espressa richiesta.Dal 2 novembre è aperto in via del Sansovino, il Cen-tro di Formazione permanente CREA per gli opera-tori del comparto sanitario e assistenziale e per i vo-lontari del settore.Dall’8 novembre al 28 febbraio si svolgerà, presso laResidenza per Anziani Il Bobolino, in Firenze, il pro-getto Vo.I.A.G.E.R.S.: un corso di formazione per vo-lontari della disabilità intellettiva, a cura del CESVOTe della Misericordia di Firenze, in collaborazione conA.I.A.B.A., ANFFAS, A.M.G., I Ragazzi di Sipario eTrisomia 21.Dall’11 al 13 Novembre si è tenuto il “PreparatoryVisit Meeting” nella nuova aula di formazione in Viadel Sansovino. Una delegazione di 30 rappresentantidi associazioni europee facenti capo ad ARFIE (Asso-ciation de Recherche et de Formation sur l’Insertionen Europe), ha discusso sulla preparazione dei prossimiprogetti di ricerca, finanziati dal programma Life LongLearning. Al termine delle tre giornate si è tenuto il Consigliodi Amministrazione ARFIE.Anche quest’anno lo scambio di auguri e le feste di Na-tale saranno il 22 dicembre a Villa Valentina e il 23 di-cembre a Villa Alessandro. I programmi sono accurata-mente descritti ne “La Voce di AMG”

Laura Maccioni

Agriturismo EGGI

I volontari con l’Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Firenze Rosa Maria Giorgi

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO APRILE 2010

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Negli ambulatori è attiva la prenotazione on line

IIll BBoobboolliinnooResidenza per Anziani

A tavola non si invecchia

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Mangiare è un piacere e può esser-lo a tutte le età. Nella Residenza per Anziani Il Bo-bolino c’è, da sempre, una grandissi-ma attenzione per l’alimentazione.Agli ospiti, ogni giorno, viene pro-posto il menù per la giornata succes-siva, composto da due primi e duesecondi, e, se non graditi, c’è la pos-sibilità di una terza scelta.Per creare un menù a misura di an-ziano non occorre rinunciare al gu-sto. Basta usare cotture semplici, in-gredienti sapientemente accostati,un po’ di fantasia e il gioco è fatto.Se è vero che l’appetito viene man-giando: una tavola bene apparec-chiata, un menù molto variato epiatti preparati con cura e ben pre-sentati anche visivamente, trasfor-mano il semplice nutrirsi in un ve-ro e proprio piacere.

La dieta mediterranea la fa da padro-na perché ampiamente riconosciutacome una delle più complete edequilibrate. Quindi spazio ai cereali(pasta, pasta e riso), ai legumi, allaverdura e alla frutta rigorosamentedi stagione, all’olio extravergined’oliva, al pesce e, con moderazione,a carne, uova e derivati del latte. Le tabelle dietetiche sono redattedalla Sig.ra Luisa Setti specialista in

dietetica, che ha anche formulato unpiano di autocontrollo, secondo lenorme presenti nella Legge 155/97. Le ricette, sottoposte a verifica nu-trizionale, sono collocate all’internodi un ricettario.Si è scelto di non adottare un me-nù ripetitivo per ogni mese, ma lapossibilità di variare i cibi (soprat-tutto i secondi) sulla base di un con-teggio di calorie totali di circa2.000, come media di fabbisognocalorico per i due sessi, come indi-cato dai LARN (Livelli di Assun-zione Raccomandata di Energia eNutrienti per la Popolazione Italia-na). Per i nutrienti sono state calco-late le medie dei secondi piatti set-timanali, dei contorni e della frutta,utilizzando le Tabelle di Composi-zione degli Alimenti dell’IstitutoNazionale della Nutrizione.

Lo schema alimentare è articolato indieci settimane e prevede “piatti” ealimenti in sintonia con i cicli dellestagioni.La scienza dell’alimentazione ci per-mette, oggi, di adottare dei menùappropriati alla nostra età. Invec-chiando il fabbisogno energetico di-minuisce, il processo digestivo peg-giora e si va, frequentemente, incon-tro a carenze di vitamine e minera-

li. Ecco perché il pesce, digeribile,ricco di proteine, sali minerali egrassi insaturi, viene proposto 2-3volte alla settimana poiché, a diffe-renza della carne, è un importantealleato contro le malattie cardiova-scolari. Stesso discorso per i deriva-ti del latte che, apportando al nostroorganismo calcio, fosforo e alcunevitamine, costituiscono un ottimo ecompleto secondo piatto.All’interno della struttura non sonoinfrequenti prescrizioni mediche, al-le quali il personale della cucina siattiene per il menù degli ospiti chenecessitano di un particolare tratta-mento dietetico: dieta ad alto oppu-re basso contenuto di fibra, leggera,liquida, frullata e tritata, a basso con-tenuto di sodio. Per coloro che, in-vece, non presentano particolari pa-tologie le regole fondamentali peruna corretta alimentazione sono:adeguare l’apporto calorico al livel-lo di attività fisica, usare cotture leg-gere, consumare alimenti con protei-ne di alto valore biologico e ade-guate quantità di alimenti ricchi dizuccheri complessi, consumare re-golarmente frutta e verdura per ungiusto apporto di vitamine, minera-li e fibra e, infine, preferire semprel’olio extravergine d’oliva sia per lacottura che per il condimento. L’im-portante è variare perché è il solomodo di assicurarsi tutti i nutrienti. Mangiare sano ed equilibrato èuna delle priorità de Il Bobolino,ma sempre con gusto. La cucinaitaliana è ricca, appetitosa, colora-ta, profumata e offre tanti piattistuzzicanti come la pizza, un eccel-lente e completo piatto unico, pre-sente nel menù de Il Bobolino duevolte alla settimana, perché se è ve-ro che la salute si conquista a ta-vola è importante prendersi cura disé, senza rinunciare al piacere del-la buona tavola.

S.N.

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IL MEDICO RISPONDESAN SEBASTIANO GENNAIO 2011

Lo scompenso cardiacoIn questo numero il Dott. Paolo Cecchi specialista cardiologo,

che opera presso i presidi ambulatoriali della Misericordia di Firenze, ci parla di una importante patologia del nostro cuore.

Lo scompenso cardiaco è una condizione in cui il cuo-re non è più in grado di pompare sangue in tutto ilcorpo in maniera adeguata alle richieste dell’organismo.Rappresenta per le persone anziane la prima causa diricovero in ospedale. Colpisce oltre 1 milione di italia-ni; il numero di persone che andranno incontro allamalattia è in crescita e si stima che raddoppierà entroil 2030. In Italia ogni hanno si hanno 170 mila nuovicasi di scompenso cardiaco e ogni giorno si verificano500 ricoveri ospedalieri. Lo scompenso cardiaco è mol-to più comune dei più frequenti tumori, mammella, te-sticoli, utero e intestino.Lo scompenso cardiaco è spesso l’evoluzione finale co-mune a molte malattie cardiache quali la malattia Coro-narica (l’infarto miocardico), l’ipertensione arteriosa, lecardiomiopatie (malattie primitive del muscolo cardiacocaratterizzate da una esagerata dilatazione o ipertrofia delcuore), le Malattie delle valvole cardiache, le CardiopatieCongenite.Quando cominciano i primi sintomi di scompenso si puòavvertire un senso di stanchezza/debolezza o difficoltà direspiro (mancanza di fiato/respiro corto) specie dopo unosforzo fisico o quando si è distesi.Altri segni di accumulo di liquidi nel corpo sono la com-parsa di gonfiore alle caviglie, piedi, gambe ed aumentorapido del peso corporeo. A volte si avverte il bisogno diurinare più spesso, soprattutto di notte.Per avere una diagnosi è molto importante riferire almedico i tuoi sintomi, anche lievi e poi si procederà aeffettuare una radiografia del torace per confermare lapresenza di liquidi nei polmoni, l’elettrocardiogrammaper controllare la regolarità del battito cardiaco e perescludere eventuali patologie cardiache, l’ecocardio-gramma per valutare le dimensioni del cuore, lo spes-sore delle pareti, la funzione delle valvole, la funzione dipompa, l’analisi del sangue tra cui il dosaggio del BNPo dell’ NT-proBNP che aumentano quando si è scom-pensati.Lo scompenso cardiaco è una malattia cronica a caratte-re evolutivo che può essere curata.È importante sapere che i sintomi specie se non ricono-sciuti o non valutati appieno, possono peggiorare nel tem-po: conoscerne le manifestazioni aiuta a riconoscere e atrattare in tempo le complicazioni.Una serie di semplici regole ed accorgimenti ti aiuterà a

stabilizzare la malattia e a migliorare la qualità di vita:• se fumi, smetti• tieni sotto controllo i valori della pressione arterioso,del colesterolo e la glicemia se sei diabetico• segui un regime dietetico controllato, riduci l’appor-to di sale ed evita il sovrappeso• limita al massimo l’assunzione di bevande alcolichecontrolla il peso e l’assunzione di liquidi• per lo scompenso il detto “bevi molto per urinare mol-to” non vale assolutamente• inizia un programma di esercizio aerobica inizialmen-te sotto controllo medico (programma riabilitativo) e suc-cessivamente autogestitoInoltre negli ultimi anni sono aumentate le possibilità te-rapeutiche, sia farmacologiche che di supporto (resincro-nizzazione e defibrillatore impiantabile) che contribui-scono a ritardare la progressione della malattia e miglio-rare lo stile di vita.Oltre ad assumere tutte le medicine senza mai sospender-le autonomamente è bene imparare con l’aiuto del me-dico e del personale infermieristico a riconoscere e a pre-venire l’accumulo di liquidi nel corpo seguendo alcunesemplici regole:• controlla quotidianamente il tuo peso, sempre nellestesse condizioni, alla stessa ora e con la stessa bilancia, pos-sibilmente al risveglio• annota i valori rilevati in un diario o sul calendario.Un aumento di quasi 1 Kg può significare ritenzione diliquidi e necessità di incrementare la dose di diureticoÈ opportuno rivolgersi al medico o il centro scompenso• se il peso aumenta di 2-3 Kg o più in pochi giornise vedi gonfiarsi i piedi, le caviglie o altre parti del cor-po (pancia)• se fatichi a respirare o non riesci più a svolgere le tueattività quotidiane• se hai necessità di aumentare il numero di cuscini pernon accusare affanno o difficoltà dì respiro quando tisdrai a letto• se hai tosse insistente con o senza catarro• se hai una minore necessità di urinare• se hai la febbre o un processo infettivo• se accusi un “giramento di testa” anche da sdraiato oda seduto• se hai dolore al torace o variazioni del battito car-diaco

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SAN SEBASTIANO GENNAIO 2011

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Quando lo vidi entrare in redazione,ragazzino, mi chiesi quanto avrebbe re-sistito. Perché il mondo dei giornali èfatto di parole immediate ed anchecrude, di azioni e accelerazioni repen-tine, adrenalina, ritmo, guasconate, uncinismo ostentato che serve da difesacontro le tante emozioni di ogni gior-no. Mi chiesi cosa c’entrava lui col no-stro mondo, immerso nella notizia fi-no all’alienazione, imbevuto di fatti edi parole, concreto più della verità. Unmondo dove la carriera sembra l’uni-co elemento che unisce, ed il rispettoreciproco è raro come un auten-tico scoop. Alessandro era invece un uomodi classe. Si offriva a tutti con unsorriso buono. Nascondeva i suoimeriti invece che ostentarli. Eralontano da ogni volgarità. Ri-spettava i silenzi e li coltivava. Edil suo ritmo era quello di chi ètroppo saggio per lasciarsi travol-gere dalla nevrosi. Poteva appari-re fragile. Era invece uno dei mi-gliori.Ma perché potesse dimostrarlo sonooccorsi degli anni. E sopratutto l’ulti-mo, nel quale ha affrontato una malat-tia devastante, dolorosa, che poteva di-ventare anche umiliante se non fossestato per la fede, l’equilibrio, il sorrisoappunto, col quale ha combattuto finoall’ultimo giorno. Alessandro, moren-te, è così diventato per tutti, i colleghie non solo, l’esempio di una serenità,davanti al dolore ed alla morte, che vacontrocorrente. Ha costretto a pensa-re. Ha riproposto come attuali, e piùche mai necessari, valori che si voglio-no collegati al passato. La sua dignità hacostretto a guardarsi dentro, ripensarela scala delle scelte. E finalmente, ha fat-to intravedere ciò che è giusto. Ci hariproposto l’Assoluto. O più spesso, ce

ne ha fatta sentire la nostalgia, la man-canza. I suoi funerali, a metà settembre, quan-do la chiesa e la piazza antistante San-t’Ilario si rivelarono incapaci di conte-nere gli amici ed i colleghi, dimostra-no la stima e l’affetto che aveva saputoguadagnarsi. Tutti erano lì per ringra-ziarlo, compreso il gonfalone della Mi-sericordia. Qualcuno, forse, c’era perscusarsi di averne capito la grandezzasolo alla fine. E le pagine che La Na-zione gli dedicò in quei giorni, affet-tuose come forse mai verso un colle-

ga, dimostrarono che non era uno deitanti. Alessandro Corti ha lavorato per l’in-tera vita a La Nazione. Cronista, poi re-dattore e vice capo redattore alle pagi-ne degli esteri e degli interni. Ha scrit-to, ma ancor più ha organizzato il lavo-ro altrui, titolato gli articoli degli invia-ti, scelto le foto, scelto ancor prima lenotizie secondo la loro importanza. Eraun uomo capace di dare ordine, e bel-lezza perfino, a quel caos apparente chedomina ogni giorno un quotidiano.Un uomo capace di rassicurare. Ascol-tare la sua voce, quando rocambolesca-mente un inviato di guerra riusciva aprendere la linea, era come arrivare inporto, ritrovare il controllo delle pro-prie emozioni. Alessandro prendeva in

mano la situazione. Stabilito il contat-to con lui, tutto si avviava per il meglio.Ma a noi della Misericordia, queste do-ti di Alessandro Corti sono sempre sta-te chiare, anzi, chiarissime. Era entratonella nostra Arciconfraternita da ragaz-zo. E quando mi fu chiesto, quindicianni fa, di dirigere questa rivista, purovolontariato come si conviene, glichiesi se mi dava una mano. Accettòcon ferma convinzione e divenne il vi-ce direttore. E poiché il suo lavoro a LaNazione gli impediva di partecipare al-la riunioni del San Sebastiano, lui si fa-

ceva in quattro per rendere il piùagevole possibile l’impaginatu-ra, la costruzione grafica. Così,indossando simbolicamente lanostra veste nera, con umiltà cer-cava le foto negli archivi, rivede-va i titoli. Lo sapevamo accantoa noi, anche se altrove.Alessandro è scomparso a 50 an-ni. Troppo pochi. E a maggior ra-gione, quando si hanno due figliin tenera età, come gli adoratiLorenzo e Cosimo. Sua moglie

Elisabetta è un medico. E ha combat-tuto una battaglia eroica al suo fiancocontro la malattia. Una battaglia in pri-ma persona, talvolta anche da sola. Co-sì che l’esempio di Alessandro è diven-tato alla fine l’esempio di una famigliaintera.Sono passati tre mesi dalla sua morte,e il nostro collega manca più che mai.E adesso, pubblicamente, gli diciamograzie per quello che ha testimoniato,grazie per il lavoro che ha svolto, gra-zie anche a nome dei lettori. PerchéAlessandro era un uomo giusto. Unodei pochi - ce lo dice il Vangelo - permerito dei quali la città resiste, e nonviene distrutta.Che Dio gliene renda merito.

Maurizio Naldini

Quel giornalista insolito che rispettava gli altri

VITA SOCIALE

CI HA LASCIATI ALESSANDRO CORTI PER 15 ANNI VICE DIRETTORE DEL SAN SEBASTIANO

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AGOPUNTURA

Dr. Rosa Di Lernia mercoledì 09.30 – 12.10ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIA

Dr. Stefano Ermini venerdì 17.30 – 19.30ANGIOLOGIA

Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.00 – 16.50Dr. Angela Terreni venerdì 08.30 – 13.00CARDIOLOGIA

Dr. Renzo Lamberti martedì 11.30 – 13.30Dr. Maurizio Tarantelli martedì 16.45 – 17.45Dr. Claudio Poli mercoledì 09.00 – 12.00Dr. Fabiana Lucà mercoledì 17.00 – 19.00CHIRURGIA

Dr. Riccardo Gattai mercoledì 14.30 – 16.00CHIRURGIA DELLA MANO

Dr. Filippo Poccianti lunedì 17.30 – 19.10Dr. Ludovico Stellini martedì 08.30 – 09.30DERMATOLOGIA

Dr. Carmela Cozza lunedì 09.00 – 12.00mercoledì 14.00 – 16.30sabato 10.30 – 12.00

Dr. Sara Fortunato lunedì 14.30 – 19.30Dr. Francesca Pagnini martedì 08.30 – 11.30Dr. Beatrice Magini martedì 10.00 – 12.00Dr. Gastone Bianchini martedì 13.50 – 15.30Dr. Federica Papi martedì 17.45 – 19.30

giovedì 13.00 – 15.30Dr. Giordana Coronella mercoledì 12.00 – 14.00Dr. Annalisa Rapaccini mercoledì 14.10 – 16.20Dr. Chiara Delfino giovedì 09.00 – 12.30Dr. Alessandra Di Blasi giovedì 16.00 – 19.00Dr. Francesco Perrelli venerdì 16.00 – 17.00Dr. Maria Coppini venerdì 10.00 – 13.00Dr. Luca Salimbeni venerdì 09.00 – 10.30

venerdì 16.00 – 19.10sabato 08.30 – 10.00

Dr. Maurizio D’Anna venerdì 11.00 – 12.30DIETOLOGIA

Dr. Laura Masi lunedì 08.30 – 11.00

AAmmbbuullaattoorriiAMBULATORI DELLA MISERICORDIA

DI FIRENZEs.r.l. - Impresa Sociale

ENDOCRINOLOGIA

Dr. Laura Masi lunedì 08.30 – 11.00Dr. Renato Guazzelli giovedì 10.30 – 12.30Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 16.30 – 19.00GASTROENTEROLOGIA

Dr. Beatrice Paoli mercoledì 16.00 – 18.00Dr. Ilaria Giangrandi giovedì 14.00 – 16.30GERIATRIA

Dr. R. Carrega Bertolini lunedì 10.30 – 13.00Dr. Maria Rosa Aglietti giovedì 10.00 – 13.00GINECOLOGIA

Dr. I. Cristina Pieraccini lun.11.00/13.00-16.00/19.00martedì 16.30 – 19.00mer.11.00/13.00-16.30/19.00giovedì 11.00 – 14.30

Dr. Paola Morelli lunedì 09.30 – 11.00Dr. Palma Berloco martedì 09.00 – 13.00Dr. Donatella Nannoni giovedì 15.00 – 19.00

venerdì 08.30 – 11.30sabato 08.30 – 11.00

Dr. Anna Didona venerdì 11.30 – 14.00NEUROLOGIA

Dr. Andrea Di Rollo lunedì 08.30 – 10.30Dr. Paola Ragghianti giovedì 08.30 – 10.30OCULISTICA

Dr. Marco Ciaramelli lun./ven. 08.10 – 12.40Dr. Mario Caterini lunedì 15.00 – 16.00

sabato 09.00 – 12.30Prof. Riccardo Frosini martedì 08.00 – 09.00Dr. Jacopo Paladini martedì 09.00 – 12.30Dr. R. Paoletti Perini martedì 15.00 – 17.00Dr. M. A. De Giovanni mar.12.45/14.30-17.45/19.15

mercoledì 08.30 – 11.00gio.09.00/13.30-15.30/19.00

Dr. Laura Bardi mercoledì 11.00 – 13.30Dr. Francesco De Gaetanomercoledì 15.00 – 19.00

venerdì 14.30 – 16.30Dr. F. De Saint Pierre giovedì 15.30 – 19.00Dr. Nicola Passarelli venerdì 17.00 – 19.10

Vicolo degli Adimari, 1 50122 FirenzeDIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLI

Per prenotazioni online www.ambulator i.firenze.itPer appuntamento telefonare 848 – 81.22.21

Tutti i giorni fer iali dalle 8.00 alle ore 20.00 Il sabato dalle 8.00 alle 13.00

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ODONTOIATRIA

Dr. Riccardo Gizdulich lunedì 09.00 – 11.15venerdì 14.30 – 16.45

Dr. E. Formichini Bigi lunedì 15.00 – 17.00venerdì 08.30 – 11.00

Dr. Paola Scala lunedì 12.00 – 14.00mercoledì 10.00 – 14.30

Dr. L. Capei Chiaromanni lunedì 17.30 – 19.00martedì 14.00 – 19.00mercoledì 08.30 – 10.00venerdì 11.30 – 14.15

Dr. Federico Tapinassi giovedì 09.00 – 12.30Dr. Carlo Turri Zanoni sabato 09.00 – 11.30ORTODONZIA

Dr. Rosa Turco mercoledì 15.00 – 19.00ORTOPEDIA

Dr. Daniele Lazzara lunedì 14.30 – 15.30Dr. Filippo Poccianti lunedì 17.30 – 19.10Dr. Paolo Donati lunedì 11.30 – 12.30

mercoledì 09.30 – 13.30Dr. Francesco Menotti venerdì 13.00 – 16.30Dr. Antonio Carosella sabato 08.30 – 12.15OTORINOLARINGOIATRIA

Dr. Gennaro Ferriero lunedì 14.00 – 16.30martedì 17.15 – 19.10giovedì 14.00 – 16.00venerdì 12.00 – 13.00

Dr. Giuseppe Gorini lun.09.00/12.00-17.30/19.10merc./gio. 17.00 – 19.10sabato 09.00 – 10.30

Dr. Geri Toccafondi martedì 08.40 – 09.30Dr. Filippo Pontone martedì 11.00 – 12.20Dr. Fausto Faleg martedì 14.40 – 16.45

venerdì 14.30 – 19.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Attilio Alonzo mercoledì 13.00 – 15.00Dr. Susanna Dallai giovedì 08.30 – 11.30Dr. Paolo Ponticelli venerdì 08.50 – 11.30

PODOLOGIA

Dr. Debora D’Amico lunedì 16.30 – 18.00Dr. Luca Nardoni giovedì 12.45 – 13.30PNEUMOLOGIA

Dr. Alessandro Romeo martedì 11.00 – 13.00PSICHIATRIA

Dr. Teresa Paolini mercoledì 10.00 – 12.30Dr. Carla Niccheri giovedì 08.30 – 10.30PSICOLOGIA

Dr. Eleonora Angioletti lunedì 10.30 – 13.45Dr. Elisabetta Lazslo martedì 10.00 – 12.30Dr. Maria Chiara Cecchi giovedì 18.00 – 19.40Dr. A. M. Dona Novoa sabato 09.00 – 11.45Dr. Piero Tozzi per appuntamentoREUMATOLOGIA

Dr. Jelena Blagojevic martedì 15.00 – 19.00TERAPIA DELLE CEFALEE

Dr. F. De Cesaris venerdì 14.00 – 19.45UROLOGIA

Dr. P. Sangiovanni lunedì 17.00 – 18.30Dr. Carlo Lotti giovedì 17.00 – 19.00

Iniezioni intramuscolari da lunedì al sabato 08.00 – 10.00

Guardia medica turistica dal lunedì al venerdì 14.00 – 16.00

Holter cardiaco dal lunedì al venerdì 08.00 – 08.30

Holter pressoriodal lunedì al giovedì ore 14.30

AAmmbbuullaattoorrii

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AGOPUNTURADr. Rosa Di Lernia venerdì 09.30 - 12.00ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIADr. Stefano Turchini giovedì 17.15 – 18.30ANGIOLOGIADr. Angela Terreni martedì 14.30 – 17.00CARDIOLOGIADr. Paolo Cecchi giovedì 17.00 – 19.00ogni 15 giorni sabato 10.00 – 12.45Dr. Fabrizio Lucà sabato 10.30 – 13.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai lunedì 15.00 – 15.40DERMATOLOGIADr. Maria Coppini lunedì 14.30 – 16.00Dr. Giulia Mariotti lunedì 18.00 – 19.00Dr. Carmela Cozza martedì 09.00 – 12.00

sabato 08.30 – 10.00Dr. Federica Papi martedì 12.00 – 14.00

sabato 10.30 – 12.30Dr. Giuseppe Barbati martedì 18.00 – 19.00Dr. Francesca Gonnelli mercoledì 09.30 – 13.30Dr. Maurizio D’Anna mercoledì 15.00 – 17.10Dr. Luca Salimbeni giovedì 09.30 – 13.00Dr. Chiara Delfino giovedì 14.00 – 16.30

venerdì 14.30 – 16.00Dr. Giordana Coronella venerdì 16.00 – 19.00ENDOCRINOLOGIA - DIETOLOGIADr. Olga Bartolini lunedì 08.30 – 13.00(solo endocrinologia) lunedì 13.15 – 14.15Dr. M. Grazia Petracca mercoledì 11.30 – 14.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangrandi mercoledì 17.30 – 18.30Dr. Beatrice Paoli mercoledì 15.45 – 17.30GERIATRIADr. Federico Mayer giovedì 18.00 – 19.30GINECOLOGIADr. Anna Didona martedì 14.00 – 16.30Dr. I. C. Pieraccini mercoledì 13.30 – 14.30

giovedì 17.00 – 18.00Dr. Donatella Nannoni venerdì 12.30 – 14.30NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti martedì 08.30 – 10.00OCULISTICADr. Dario Di Salvo lunedì 12.00 – 14.00 Dr. Maria Ilaria Legnaioliogni 15 giorni lunedì 17.00 – 19.00Dr. M. A. De Giovanni lunedì 09.00 – 11.30

martedì 08.30 – 11.00venerdì 14.30 – 18.30

Dr. Luigi Vitale martedì 15.00 – 18.00

Dr. Elena Desideri mercoledì 08.30 – 12.30Dr. Claudia Ponchietti mercoledì 15.00 – 17.15ogni 15 giorni lunedì 17.00 – 19.00Dr. F. De Saint Pierre giovedì 08.30 – 12.30Dr. Saverio Matteini giovedì 14.00 – 16.30Dr. Laura Bardi venerdì 09.15 – 12.00Dr. Mario Caterini venerdì 12.00 – 13.30Dr. Tommaso Verdina sabato 08.30 – 10.30ORTOPEDIADr. Eros Bruno lunedì 14.00 – 15.30Dr. Paolo Donati lunedì 08.45 – 11.00

venerdì 12.00 – 14.00Dr. Leonardo Sacchi martedì 13.00 – 15.00

giovedì 08.30 – 10.00Dr. Filippo Poccianti mercoledì 17.30 – 19.10OTORINOLARINGOIATRIADr. Gennaro Ferriero lunedì 17.30 – 19.00

sabato 08.30 – 10.00Dr. Luca Mondaini lunedì 11.00 – 13.00Dr. Chiara Cavicchi martedì 17.30 – 19.00

venerdì 16.00 – 18.30Dr. Geri Toccafondi martedì 10.00 – 11.15

mercoledì 14.00 – 15.30Dr. Susanna Dallai mercoledì 08.30 – 11.00Dr. Marco Lazzeri mercoledì 18.00 – 18.45Dr. Attilio Alonzo giovedì 12.00 – 13.30

venerdì 08.30 – 10.00Dr. Filippo Pontone giovedì 15.00 – 16.45Dr. Tommaso Savino venerdì 14.30 – 15.45

PEDIATRIA E CHIRURGIA PEDIATRICADr. Giovanni Grisolia lunedì 16.00 – 17.00

mercoledì 14.00 – 15.00PNEUMOLOGIADr. Alessandro Romeoogni 15 giorni giovedì 18.00 – 19.00PODOLOGIADr. Luca Nardoni sabato 10.45 – 12.30PSICHIATRIADr. Teresa Paolini lunedì 16.00 – 17.30PSICOLOGIA - PSICOTERAPIADr. Lisa Alessandri giovedì 13.00 – 15.00REUMATOLOGIADr. Angela Del Rosso lunedì 15.00 – 17.00UROLOGIADr. P. Sangiovanni martedì 18.00 – 19.00

Iniezioni intramuscolari da lunedì al sabato 08.00 – 10.00

AAmmbbuullaattoorrii

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Viale dei Mille, 32 50132 FirenzeDIRETTORE SANITARIO DR. CARLO LOTTI

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AGOPUNTURADr. Rosa Di Lernia lunedì 15.30 – 17.10ALLERGOLOGIA E IMMUNOLOGIADr. Stefano Ermini lunedì 15.00 – 18.00

venerdì 15.00 – 16.30Dr. Stefano Turchini giovedì 08.30 – 11.00ANGIOLOGIADr. Nicolina Cavallaro martedì 14.00 – 15.00Dr. Angela Terreni martedì 09.00 – 13.00

venerdì 14.30 – 18.30CARDIOLOGIADr. Fabiana Lucà mercoledì 08.30 – 13.00

sabato 08.00 – 10.00Dr. Claudio Poli giovedì 15.00 – 18.00Dr. Paolo Cecchi giovedì 12.30 – 14.30Dr. Marco Vinci venerdì 15.00 – 18.30

sabato 09.00 – 12.00CHIRURGIADr. Riccardo Gattai martedì 13.30 – 14.30

giovedì 18.00 – 19.00CHIRURGIA DELLA MANODr. Filippo Poccianti giovedì 17.30 – 19.30DERMATOLOGIADr. Beatrice Magini lunedì 09.00 – 11.30

martedì 15.00 – 17.30mercoledì 09.00 – 12.15

Dr. Francesca Pagnini lunedì 11.30 – 13.30giovedì 11.00 – 13.30

Dr. Elena Quercioli lunedì 15.00 – 19.30giovedì 14.00 – 17.00venerdì 15.00 – 19.30

Dr. Giordana Coronella martedì 09.00 – 12.30Dr. Giulia Mariotti martedì 17.45 – 19.30

mercoledì 18.00 – 19.30giovedì 15.00 – 17.30

Dr. Federica Papi mercoledì 13.30 – 15.30Dr. Maria Coppini1° e 3° del mese giovedì 10.30 – 13.00Dr. Lorenzo Atani venerdì 09.00 – 13.00ENDOCRINOLOGIA – DIETOLOGIADr. Sandra Silvestri giovedì 17.30 – 19.10Dr. Benedetta Ragghianti venerdì 10.00 – 13.00GASTROENTEROLOGIADr. Ilaria Giangrandi giovedì 17.30 – 19.30Dr. Manuela Ortolani venerdì 15.30 – 17.30

GERIATRIADr. Vezio Polidori per appuntamentoGINECOLOGIADr. Palma Berloco lunedì 15.00 – 19.00

mercoledì 08.30 – 12.30venerdì 15.00 – 19.00

Dr. Donatella Nannoni martedì 09.30 – 13.00Dr. Elena Peruzzi martedì 16.00 – 19.00

sabato 09.00 – 12.00Dr. Marta Papini mercoledì 08.30 – 13.301° del mese sabato 08.30 – 12.30Dr. Francesca Rizzello giovedì 13.30 – 15.00Dr. Paola Morelli venerdì 09.30 – 11.30LOGOPEDIA DELL’ETÀ EVOLUTIVADr. Alessandra Di Tullio mercoledì 17.00 – 19.00MEDICINA LEGALEDr. Giuseppe Panichi mercoledì 14.00 – 17.00MEDICINA A INDIRIZZO ESTETICODr. Angela Terreni martedì 09.00 – 13.00NEUROLOGIADr. Paola Ragghianti mercoledì 08.30 – 10.00NEUROCHIRURGIA (patologia vertebrale)Dr. Homere Mouchaty sabato 09.00 – 12.00NEUROFISIOLOGIA E FISIATRIADr. Pierangela Liotta lunedì 15.30 – 18.30

venerdì 09.00 – 13.00Dr. Andrea Di Rollo giovedì 08.30 – 10.30Dr. Cinzia Calobrisi venerdì 09.00 – 12.00OCULISTICADr. M. A. De Giovanni lunedì 15.00 – 19.00

mercoledì 15.30 – 19.00sabato 08.30 – 12.00

Dr. Mario Caterini lunedì 09.00 – 11.00martedì 14.00 – 17.00 giovedì 09.00 – 13.00venerdì 15.00 – 19.00

Dr. Cecilia Nocentini 2° e 4° del mese martedì 17.45 – 19.15Dr. M. Gabriella Rossi martedì 08.30 – 12.30

venerdì 08.30 – 12.30Dr. Marco Ciaramelli mercoledì 09.30 – 12.30

Dr. Dario Di Salvo mercoledì 13.00 – 14.30giovedì 15.00 – 17.00

Dr. R. Paoletti Perini giovedì 17.30 – 18.30

AAmmbbuullaattoorrii

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Via del Sansovino, 172 50142 FirenzeDIRETTORE SANITARIO DR. ALESSANDRO PAOLI

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1° e 3° del mese martedì 17.30 – 19.15ORTOPEDIADr. Leonardo Sacchi lun./ven. 12.00 – 13.30Dr. Eros Bruno martedì 16.00 – 18.00Dr. Daniela Lazzara martedì 18.00 – 19.00Dr. Filippo Poccianti giovedì 17.30 – 19.30Dr. Francesco Menotti mercoledì 10.00 – 12.00

venerdì 17.30 – 19.30OTORINOLARINGOIATRIADr. Filippo Pontone lunedì 17.00 – 18.30

martedì 10.00 – 10.50Dr. Attilio Alonzo lunedì 12.00 – 13.00

giovedì 09.00 – 10.00giovedì 16.00 – 17.00

Dr. Gennaro Ferriero lunedì 09.30 – 10.30martedì 11.30 – 12.30mercoledì 17.30 – 19.30venerdì 17.30 – 19.30sabato 10.15 – 11.30

Dr. Fausto Faleg martedì 17.15 – 19.30Dr. Luca Mondaini mercoledì 10.00 – 12.00Dr. Luciano Traversi mercoledì 08.30 – 09.30Dr. Susanna Dallai giovedì 14.00 – 15.30Dr. Beatrice Brogelli venerdì 09.30 – 13.30PNEUMOLOGIADr. Laura Tinacci mercoledì 15.00 – 18.00PODOLOGIADr. Luca Nardoni martedì 09.00 – 12.30Dr. Debora D’Amico mercoledì 14.30 – 16.30PSICHIATRIADr. Paolo Rossi Prodi lunedì 17.30 – 19.30Dr. Teresa Paolini giovedì 17.00 – 19.00PSICOLOGIADr. Lisa Alessandri martedì 17.15 – 19.30

AAmmbbuullaattoorrii

Dr. M. Novelli Cappelli martedì 09.30 – 14.30mercoledì 11.00 – 13.00giovedì 13.30 – 17.30

Dr. A. M. Donanovoa mercoledì 08.30 – 11.00mercoledì 17.00 – 19.15

REUMATOLOGIADr. Angela Del Rosso mercoledì 14.30 – 17.30UROLOGIADr. Patrizia Beneforti lunedì 08.30 – 10.15Dr. Carlo Lotti martedì 09.00 – 11.00

giovedì 14.00 – 16.00TERAPIA DELLE CEFALEE INFANTILIDr. Cinzia Scalas martedì 15.00 – 19.00

venerdì 14.00 – 19.00ECOGRAFIA ANCHE IN CONVENZIONEDr. Giovanni Branco lunedì 08.30 – 12.30Dr. Marco Scrocca martedì 08.00 – 12.30Dr. Stefano Papp venerdì 08.00 – 13.45

PRESTAZIONI IN CONVENZIONE:Ecografie: addome superiore, inferiore e comple-to, transvaginale, transrettale, tiroide, capo e collo.Dr. Giovanni Branco lunedì 08.30 – 12.00Dr. Marco Scrocca martedì 08.00 – 13.00Dr. Stefano Papp venerdì 08.00 – 11.00Cardiolog ia: visita cardiologica, elettrocardio-gramma, ecocardiogramma.Dr. Paolo Cecchi giovedì 14.30 – 16.00

Iniezioni intramuscolari da lunedì al sabato 08.00 – 10.00

Gli orari degli ambulatori, pervenuti in data27.10.2010, sono soggetti a possibili variazionidelle quali la Redazione non è responsabile.

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Allergolog ia : prove cutanee – patch test – vaccini. Ang iolog ia : ecocolordoppler: ca-rotideo vertebrale; arterioso e venoso arti inferiori e superiori; aorta addominale; arte-rie renali; scleroterapia. Cardiolog ia : Elettrocardiogramma – Ecocardiogramma - Eco-doppler cardiaco - Holter Cardiaco e pressorio – E.C.G. sotto sforzo (cicloergometro).Derm atolog ia : Diatermocoagulazione - Laser dermatologico - Esame micologico;biopsie cutanee. Ginecolog ia e Ostetr icia : Colposcopia – Eco transvaginale – Ecopelvica transaddominale – Ecografia per test di screening I trimestre (I test) - Ecogra-fia ostetrica di screening (I-II-III trim.). Neurofis iopatolog ia : Elettromiografia. Ocu-lis tica : Campimetria. Ecog ra fie: Addome: superiore, inferiore e completo*; pelvica*;osteo-articolare; capo e collo*; tiroidea*; paratiroidi e ghiandole salivari; tegumenti eparti superficiali; testicolare; transrettale *; mammaria; transvaginale*; in gravidanza; eco-colodoppler vasi spermatici; ecocolordoppler vasi penieni; ecocolordop. plessi pampini-formi * anche in convenzione presso il presidio diagnostico al piano terra della Vene-rabile Arciconfraternita di Firenze.

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ORATORIO DI PIAZZA DUOMO:Giorni feriali: Sante Messe ore 10,00 – 17,30 (nei mesi di Luglio e Agosto è sospe-

sa la celebrazione della Santa Messa delle ore 17,30) - Giorni prefestivi: Santa Mes-

sa ore 17,30 - Giorni festivi: Sante Messe ore 10,00 – 11,30 – 17,30 (nei mesi di

Luglio e Agosto è sospesa la celebrazione della Santa Messa delle ore 11,30)

GENNAIO

6 – Solennità dell’Epifania: Sante Messe con orario festivo

13 – ore 17,30 Santa Messa in suffragio dei defunti del III° quadrimestre 2010

20 – Solennità di San Sebastiano – Patrono della Misericordia: ore 7,00 – San-

ta Messa- Ore 9,00 – Santa Messa prelatizia con le autorità cittadine. Ore 11,30

– Santa Messa. Ore 17,00 – Canti dei secondi Vespri – Panegirico del Santo e

Benedizione Eucaristica. Ore 17,30 – Santa Messa

FEBBRAIO

2 – Presentazione del Signore (Candelora) – Sante Messe ore 10,00 e 17,30. Per

tutto il giorno distribuzione delle candele benedette presso la Sede, le Sezioni

ed il Cimitero di Soffiano

MARZO

9 – Mercoledì delle Ceneri – Sante Messe ore 10,00 – 17,30. A tutte le Sante

Messe imposizione delle Sacre Ceneri

25 – Annunciazione del Signore – Sante Messe con orario festivo

APRILE

16 – S. Messa vespertina ore 17,30 con distribuzione dell’olivo benedetto

17 – Domenica delle palme – Sante Messe ore 10,00 – 11,30 – 17,30

Dalle ore 8,00 alle ore 18,30 distribuzione dell’olivo benedetto presso la sede,

le sezioni ed il Cimitero di Soffiano

20 – Mercoledì Santo – Non saranno celebrate Sante Messe

21 – Giovedì Santo – Ore 16,30 Santa Messa in Coena Domini e adorazione

del S.S. Sacramento fino alle ore 24

22 – Venerdì Santo – Dalle ore 7,30 alle ore13,00 adorazione del S.S. Sacramen-

to. Alle ore 16,30 Azione liturgica

25 – Lunedì dell’Angelo – Le Sante Messe seguiranno l’orario feriale.

MAGGIO

8 – Festività della Mater Misericordiae – Al termine della Santa Messa delle ore

10,00 verrà proclamata la supplica alla Madonna del Rosario

12 – Ore 17,30 – Santa Messa in suffragio dei defunti del I° quadrimestre 2011

21 – ore 17,30 Santa Messa per i Fratelli riposati

GIUGNO

8 – Festività di San Pietro Martire fondatore della Misericordia – ore 17,30 San-

ta Messa

26 – Solennità del Corpus Domini – Sante Messe con orario festivo

AGOSTO

15 – Assunzione in Cielo della Beata Vergine – Sante Messe con orario festivo

SETTEMBRE

8 – Ore 17,30 Santa Messa in suffragio dei defunti del II° quadrimestre 2011

OTTOBRE

31 – Ore 17,30 Santa Messa prefestiva nella solennità di tutti i Santi

NOVEMBRE

1 – Solennità di tutti i Santi – Sante Messe con orario festivo

2 – Commemorazione dei defunti – Sante Messe con orario feriale

La Santa Messa delle ore 17,30 sarà celebrata in suffragio degli Ascritti defunti

29 – Inizio della novena dell’Immacolata – Ore 17,00 Novena – 17,30 Santa Messa

DICEMBRE

7 – Ore 17,30 Santa Messa prefestiva nella solennità dell’Immacolata Concezione

8 – Solennità dell’Immacolata Concezione – Le Sante Messe con orario festivo

15 – Ore 17,00 Inizio della novena di Natale

24 – Santa Messa ore 10,00 – Ore 24 Santa Messa nella Notte Santa

25 – Solennità del Santo Natale – Sante Messe con orario festivo

26 – Santo Stefano – Sante Messe con orario feriale

31 – Santa Messa prefestiva solennità di Maria Santissima madre di Dio ore 17,30

– Al termine della Santa Messa sarà cantato il Te Deum di ringraziamento

ORATORIO DEL CIMITERO DI SOFFIANO:Giorni feriali: Santa Messa ore 9,00 - Giorni festivi: Sante Messe ore 8,30 – 10,30

Giorni prefestivi Santa Messa ore 16,00 (dal 1 Ottobre al 31 Marzo) - ore 17,00

(dal 1 Aprile al 30 Settembre)

GENNAIO

8 – Solennità dell’Epifania – Orario festivo

FEBBRAIO

2 – Presentazione del Signore (Candelora) – Santa Messa ore 9,00. Per tutto il

giorno distribuzione delle candele benedette

MARZO

9 – Mercoledì delle Ceneri – Santa Messa ore 9,00 con imposizione delle Ce-

neri

25 – Annunciazione del Signore – Sante Messe con orario festivo

APRILE

16 – Santa Messa vespertina della Domenica delle Palme ore 17,00 Distribu-

zione dell’olivo benedetto

17 – Domenica delle Palme – Sante Messe orario festivo e distribuzione del-

l’olivo benedetto

21/22/23 – Settimana Santa – Non ci sono funzioni

24 – Domenica di Resurrezione – Sante Messe con orario festivo

25 – Lunedì dell’Angelo – Sante Messe con orario feriale

AGOSTO

14 – Prefestiva dell’Assunzione – Non sarà celebrata la Santa Messe delle ore

17,00

15 – Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al Cielo. Santa Mes-

sa ore 09,00

OTTOBRE

31 – Prefestiva della solennità di tutti i Santi – Santa Messa ore 16,00

NOVEMBRE

1 – Solennità di tutti i Santi – Sante Messe: ore 8,30 – 10,30. Ore 15,00 – Re-

cita del Santo Rosario. Ore 15,30 – Santa Messa prelatizia – Benedizione del

Cimitero

2 – Sante Messe in suffragio delle Anime del Purgatorio: ore 8,30 – In suffra-

gio dei defunti del Cimitero di Soffiano. Ore 10,00 – In suffragio del Capi di

Guardia. Ore 11,00 – In suffragio dei defunti del Cimitero dei Pinti. Ore 6,00

– Santa Messa vespertina

DICEMBRE

7 – Santa Messa prefestiva dell’Immacolata ore 16,00

8 – Solennità dell’Immacolata – Sante Messe con orario festivo

24 – Santa Messa prefestiva della solennità del Santo Natale ore 16,00

25 – Solennità del Santo Natale – Sante Messe con orario festivo

26 – Santo Stefano – Santa Messa con orario feriale

31 – Santa Messa con orario feriale – Non sarà celebrata la Santa Messa prefestiva

Alle Sante Messe della prima domenica di ogni mese, compresa la prefe-stiva, in tutti gli oratori sara’ effettuata una raccolta per la realizzazione del

Villaggio San Sebastiano dove saranno accolti i disabili dell’A.M.G. ∗ ∗ ∗ ∗ ∗ ∗

In novembre la raccolata sara’ effettuata il giorno 1, compresa la prefestiva del 31 ottobre.

CAPPELLA DELLA SEZIONE OLTRARNO

Tutte le Domeniche e le festività celebrazione

della Santa Messa alle ore 9,00

CAPPELLA RESIDENZA PER ANZIANI

IL BOBOLINO

Giorni feriali: Lunedì e Mercoledì Santa Messa ore 11,00 Giorni festivi:

Santa Messa ore 10,00 - Prefestivi: Santa Messa ore 17,00

Orario Celebrazioni per l’anno 2011

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VITA SOCIALE

CAPO DI GUARDIA

Paggetti Osvaldo

GIORNANTI

Brachi Valerio, Catani Enrico, Ceccarelli Gilberto, Cipriani Gino,Corti Alessandro, Della Scala O Burzagli Anchise, Del Frate Pasqui-no, Massarotto Edoardo, Mazzi Vittorio, Pugi Giorgio, Mazzi Vitto-rio, Ristori Sergio, Tapinassi Luigi.

BUONAVOGLIA

Angelotti Sandrina Avallone, Ascani Ada Zatini,Bartolini Ren-zo,Bastiani Rina Crini, Bernacchioni Giulio, Bianchi Giorgio, Boc-cacci Giuseppe, Borri Norina Sacchi, Borselli Marino, Branchi An-drea, Brandi Teresa Marranci,Bruni Dilva Bianciardi,Bruni Gueri-no, Buttiglione Crescenza Ludovico, Cacioli Mario,Cafaggi Iolan-da Ciacchi,Caiani Adriana Giuseppi, Cambi Umberto, Campai Gra-ziano Giuseppe,Capecchi Pietro,Cappelli Mario, Capretti Elda Pro-celli, Carotti Paolina Avvenuti, Celoni Maria Navarri, Cerquatti Ri-ta Bosi, Cheli Mario, Chellini Vera, Chiarelli Rosalia, Chiari Fran-co, Chiometti Marcello, Ciampi Remo, Cima Angela, Danesi Ma-ria Conti, Danti Fosco, Dei Dina Colonnesi, Della Pietra Lucia Giu-livo, Di Bona Carolina Burchietti, Donnini Enrica Ciappi, FagioliMarisa Chellini, Fallani Loretta De Marzi, Fammoni Giuseppa Ver-

di, Fanciullacci Valentina Rabbi Branch, Fantechi Tosca Gasparri, Fa-villi Adriana, Ficarra Anna Maria Cianfanelli, Fontanelli BrunettaMatteuzzi, Fornasiere Nives Maria Gamannossi, Frizzi LeonettaLotti, Galletti Bruno, Gallori Niccolina Turchi, Garzi Marisa Ma-gherini, Ghelli Giovanna Pianigiani, Ginocchi Rina Puccini, Giral-di Renato, Grassi Amalia Bausi, Guiducci Maria Angela, GurrieriConcetta Rossi, Iandelli Otello, Intravaia Luisa Ciucchi, Lapini Vit-torio, Lascialfari Gabriella Benedetti, Lazzeri Luisa Lapi, Lo FaroMaria Calabretta, Losciuto Antonino, Magonio Vasco, Mannelli An-na Unti, Mannucci Vilma Mazzei, Marchi Graziano, Martinisi Lu-cia Pirozzi, Massaro Eleonora Bianchi, Mazzoni Fernanda Nesti,Mazzoni Iris Biagioli, Menichini Francesco Antonio, MichelettiMordenti Vanda Migliarin, Monti Silvano, Morandi Edoardo, Nal-di Dina Calabresi, Nesti Renza Boretti, Niccolai Silvano, NorciniMarisa Carpini, Papini Eleonora Allegra, Pardi Enrichetta Grassi,Pernice Erminia Occhiochiuso, Piccini Bianca Maria Masi, Piom-banti Nello, Pugi Silvano, Puliti Marina, Quaini Maria, RagazziniValentina Mondi`, Ranfagni Giovanna Maria Susini, Redi AnnaSarti, Rocchetti Immacolata Ruscillo, Sandrucci Oretta Cerreti, Se-bastiani Violetta Banchini, Stucchi Fernanda Vallese, Suich Elisea Ca-stagnoli, Tintori Concetta, Tovoli Isolina Matteucci, Vannini Gino,Venturelli Alda Bernabei, Vettori Nello, Vinci Bianca Berti, Manet-ti Carmela, Olmi Armanda Savini, Spalletti Trivelli Franca Zileri.

SAN SEBASTIANO GENNAIO 2011

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Non sono più con noi ma vivono nel nostro ricordoNon sono più con noi ma vivono nel nostro ricordoCONFRATELLI DECEDUTI DAL 06-07-2010 AL 25-10-2010

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