Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze dellAntichità MASCHERE E TERRECOTTE A...

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Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze dell’Antichità MASCHERE E TERRECOTTE A SOGGETTO TEATRALE E GROTTESCO DELLA COLLEZIONE TEATRALE ALLA SCALA (MILANO): TRA GIOCO E RITO (C. Lambrugo – Sezione di Archeologia) Tra gioco e rito Vincitore dei compagni in una gara di calligrafia, Connaro ebbe in premio ottanta astragali. E qui pose, come offerta alle Muse me, maschera comica di Carete il vecchio, in mezzo al chiasso dei bambini. (Anthologia Palatina, VI, 308) L’epigramma, composto da Asclepiade di Samo intorno al 300 a.C., è già stato valorizzato da Graepler e da Todisco (Graepler 1997, Todisco 2005) a ulteriore conferma di quanto hanno nel frattempo evidenziato gli studi più recenti su taluni contesti funebri dell’Italia meridionale e della Sicilia, ossia l’associazione preferenziale delle figurine fittili di soggetto comico e grottesco, delle maschere e mascherine in terracotta, con tombe di individui subadulti. Tale associazione, valida – ad esempio - per le necropoli di Taranto, Locri, Eraclea in Lucania e Poseidonia, è stata spiegata alla luce della valenza iniziatica dell’esperienza teatrale, con la quale i fanciulli compivano un’ulteriore maturazione verso l’età adulta; dato infatti l’ampio ruolo religioso e culturale assunto in Magna Grecia dal teatro tra età tardo-classica e prima età ellenistica, non è fuor di luogo credere che si fosse col tempo instaurato un forte legame tra la partecipazione agli spettacoli drammatici e l’accesso alla classe degli individui adulti nel ruolo di cittadini. Si può effettivamente pensare che un evento così incisivo nella crescita biologica e sociale di un fanciullo (o di una fanciulla) fosse “contrassegnato” dal dono di terrecotte a soggetto teatrale, che potevano in ultima istanza fungere anche da giocattoli o da amuleti. Le terrecotte, per la loro valenza rituale, allo stesso modo dei piccoli choes della cerimonia dei “boccali” in occasione delle Anthesteria, potevano anche trasformarsi in doni dedicati a Dioniso, alle Muse, ma anche ad altre divinità connesse con i delicati riti di passaggio; in questo modo, senza recidere lo stretto legame con la sfera infantile, trovano adeguata spiegazione i rinvenimenti di statuine a soggetto teatrale e di maschere in santuari (c.d. Templi di Cerere e di Nettuno a Poseidonia, Heraion alla foce del Sele, Grotta Caruso a Locri, santuari di Demetra e Kore a Cnosso e a Corinto). Bibliografia sulle terrecotte a soggetto teatrale e grottesco L. Bernabò Brea, Menandro e il teatro greco nelle terracotte liparesi, Genova 1981. L. Todisco, Teatro e theatra nelle immagini e nell’edilizia monumentale della Magna Grecia, in Magna Graecia IV. Arte e artigianato, a cura di G. Pugliese Carratelli, Milano 1990, pp. 103-158. L. Bernabò Brea, Le maschere ellenistiche della tragedia greca, Napoli 1998. L. Bernabò Brea, Terrecotte teatrali e buffonesche della Sicilia Orientale e Centrale, Palermo 2002. Prosopon-Persona. Testimonianze del teatro antico in Sicilia, cat. mostra (Lipari 2002), a cura di G.M. Bacci, U. Spigo, Messina 2002. L. Todisco, Teatro e spettacolo in Magna Grecia e in Sicilia. Testi, immagini e architettura, Milano 2002. L. Todisco, Bambini, fanciulli e dediche votive in Italia meridionale, in Depositi votivi e culti dell’Italia antica dall’età arcaica a quella tardo- repubblicana, Atti del Convegno (Perugia 2000), a cura di A. Comella et Alii, Bari 2005, pp. 713-724. C. Lucchese, Statuette teatrali e riti di passaggio. Contesti di Atene, in ASAtene, LXXXIII, 2005, pp. 437-462. Per l’incidenza nelle tombe infantili: N. Himmelmann, Realistische Themen in der griechiscen Kunst der archaischen und klassischen Zeit, in JdI 28. Erg., Berlin-New York 1994. Per Eraclea lucana - G. Pianu, La necropoli meridionale di Eraclea, 1. Le tombe di secolo IV e III a.C. , Roma 1990, pp. 231-232. Per Taranto - D. Graepler, Corredi funerari con terrecotte figurate, in Catalogo del Museo Nazionale Archeologico di Taranto III, 1. Taranto: la necropoli: aspetti e problemi della documentazione archeologica tra VII e I sec. a.C. , a cura di E. Lippolis, Taranto 1994, pp. 283-299; Idem, Tonfiguren im Grab. Fundkontexte hellenistischer Terrakotten aus der Nekropole von Tarent, München 1997, pp. 205-212, 231-234. Per Locri Epizefiri – D. Elia, Locri Epizefiri VI. Nelle case di Ade. La necropoli in contrada Lucifero. Nuovi documenti , Alessandria 2010, p. 259 ss. Statuette fittili di attori comici Marionette e giocattoli con arti snodati a soggetto teatrale e buffonesco Maschere fittili della Commedia Nuova Maschere e terrecotte teatrali nella collezione archeologica del Museo Teatrale alla Scala La Collezione Archeologica del Museo Teatrale alla Scala, con il suo più antico e consistente nucleo rappresentato dalla raccolta Sambon, comprende un numero molto significativo (più di 100 esemplari) di coroplastica a soggetto teatrale, sia figurine che maschere. Le prime, raffiguranti attori comici e personaggi caricaturali e grotteschi, appartengono per lo più alla produzione greca e magnogreca dei secoli IV-II a.C.; tra le altre si segnalano per rarità le statuette ad arti snodati, verosimilmente giocattoli provenienti da santuari o da tombe infantili. Di rilievo è anche la raccolta delle maschere sceniche, sia di dimensioni naturali, sia di dimensioni ridotte, prodotte in varie località della Magna Grecia e della Sicilia (la serie meglio nota resta quella liparese datata tra la prima metà del IV e la metà del III sec. a.C.); si tratta di oggetti, spesso di scarsa qualità, prodotti per essere acquistati a poco prezzo, quali souvenirs di spettacoli teatrali, o giocattoli o doni votivi, legati alla sfera di Dioniso, ma non solo.

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Università degli Studi di Milano – Dipartimento di Scienze dell’Antichità

MASCHERE E TERRECOTTE A SOGGETTO TEATRALE E GROTTESCO DELLA COLLEZIONE TEATRALE ALLA SCALA (MILANO): TRA GIOCO E

RITO

(C. Lambrugo – Sezione di Archeologia)

Tra gioco e rito

Vincitore dei compagni in una gara di calligrafia,Connaro ebbe in premio ottanta astragali. E qui pose, come offerta alle Muse me, maschera comica di Carete il vecchio, in mezzo al chiasso dei bambini.(Anthologia Palatina, VI, 308)

L’epigramma, composto da Asclepiade di Samo intorno al 300 a.C., è già stato valorizzato da Graepler e da Todisco (Graepler 1997, Todisco 2005) a ulteriore conferma di quanto hanno nel frattempo evidenziato gli studi più recenti su taluni contesti funebri dell’Italia meridionale e della Sicilia, ossia l’associazione preferenziale delle figurine fittili di soggetto comico e grottesco, delle maschere e mascherine in terracotta, con tombe di individui subadulti. Tale associazione, valida – ad esempio - per le necropoli di Taranto, Locri, Eraclea in Lucania e Poseidonia, è stata spiegata alla luce della valenza iniziatica dell’esperienza teatrale, con la quale i fanciulli compivano un’ulteriore maturazione verso l’età adulta; dato infatti l’ampio ruolo religioso e culturale assunto in Magna Grecia dal teatro tra età tardo-classica e prima età ellenistica, non è fuor di luogo credere che si fosse col tempo instaurato un forte legame tra la partecipazione agli spettacoli drammatici e l’accesso alla classe degli individui adulti nel ruolo di cittadini. Si può effettivamente pensare che un evento così incisivo nella crescita biologica e sociale di un fanciullo (o di una fanciulla) fosse “contrassegnato” dal dono di terrecotte a soggetto teatrale, che potevano in ultima istanza fungere anche da giocattoli o da amuleti.

Le terrecotte, per la loro valenza rituale, allo stesso modo dei piccoli choes della cerimonia dei “boccali” in occasione delle Anthesteria, potevano anche trasformarsi in doni dedicati a Dioniso, alle Muse, ma anche ad altre divinità connesse con i delicati riti di passaggio; in questo modo, senza recidere lo stretto legame con la sfera infantile, trovano adeguata spiegazione i rinvenimenti di statuine a soggetto teatrale e di maschere in santuari (c.d. Templi di Cerere e di Nettuno a Poseidonia, Heraion alla foce del Sele, Grotta Caruso a Locri, santuari di Demetra e Kore a Cnosso e a Corinto).

Bibliografia sulle terrecotte a soggetto teatrale e grottesco•L. Bernabò Brea, Menandro e il teatro greco nelle terracotte liparesi, Genova 1981.•L. Todisco, Teatro e theatra nelle immagini e nell’edilizia monumentale della Magna Grecia, in Magna Graecia IV. Arte e artigianato, a cura di G. Pugliese Carratelli, Milano 1990, pp. 103-158.•L. Bernabò Brea, Le maschere ellenistiche della tragedia greca, Napoli 1998.•L. Bernabò Brea, Terrecotte teatrali e buffonesche della Sicilia Orientale e Centrale, Palermo 2002.•Prosopon-Persona. Testimonianze del teatro antico in Sicilia, cat. mostra (Lipari 2002), a cura di G.M. Bacci, U. Spigo, Messina 2002.•L. Todisco, Teatro e spettacolo in Magna Grecia e in Sicilia. Testi, immagini e architettura, Milano 2002.•L. Todisco, Bambini, fanciulli e dediche votive in Italia meridionale, in Depositi votivi e culti dell’Italia antica dall’età arcaica a quella tardo-repubblicana, Atti del Convegno (Perugia 2000), a cura di A. Comella et Alii, Bari 2005, pp. 713-724.•C. Lucchese, Statuette teatrali e riti di passaggio. Contesti di Atene, in ASAtene, LXXXIII, 2005, pp. 437-462.

Per l’incidenza nelle tombe infantili:•N. Himmelmann, Realistische Themen in der griechiscen Kunst der archaischen und klassischen Zeit, in JdI 28. Erg., Berlin-New York 1994.•Per Eraclea lucana - G. Pianu, La necropoli meridionale di Eraclea, 1. Le tombe di secolo IV e III a.C., Roma 1990, pp. 231-232.•Per Taranto - D. Graepler, Corredi funerari con terrecotte figurate, in Catalogo del Museo Nazionale Archeologico di Taranto III, 1. Taranto: la necropoli: aspetti e problemi della documentazione archeologica tra VII e I sec. a.C., a cura di E. Lippolis, Taranto 1994, pp. 283-299; Idem, Tonfiguren im Grab. Fundkontexte hellenistischer Terrakotten aus der Nekropole von Tarent, München 1997, pp. 205-212, 231-234.•Per Locri Epizefiri – D. Elia, Locri Epizefiri VI. Nelle case di Ade. La necropoli in contrada Lucifero. Nuovi documenti, Alessandria 2010, p. 259 ss.

Statuette fittili di attori comici

Marionette e giocattoli con arti snodati a soggetto teatrale e buffonesco

Maschere fittili della Commedia Nuova

Maschere e terrecotte teatrali nella collezione archeologica del Museo Teatrale alla Scala

La Collezione Archeologica del Museo Teatrale alla Scala, con il suo più antico e consistente nucleo rappresentato dalla raccolta Sambon, comprende un numero molto significativo (più di 100 esemplari) di coroplastica a soggetto teatrale, sia figurine che maschere. Le prime, raffiguranti attori comici e personaggi caricaturali e grotteschi, appartengono per lo più alla produzione greca e magnogreca dei secoli IV-II a.C.; tra le altre si segnalano per rarità le statuette ad arti snodati, verosimilmente giocattoli provenienti da santuari o da tombe infantili.

Di rilievo è anche la raccolta delle maschere sceniche, sia di dimensioni naturali, sia di dimensioni ridotte, prodotte in varie località della Magna Grecia e della Sicilia (la serie meglio nota resta quella liparese datata tra la prima metà del IV e la metà del III sec. a.C.); si tratta di oggetti, spesso di scarsa qualità, prodotti per essere acquistati a poco prezzo, quali souvenirs di spettacoli teatrali, o giocattoli o doni votivi, legati alla sfera di Dioniso, ma non solo.