Alimentazione E Tumori 2a Parte
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GIANLUCA TOGNONB I O L O G O, S P E C I A L I S TA I N S C I E N Z A
D E L L’ A L I M E N TA Z I O N E
W W W. S T U D I O T O G N O N. N E T
Alimentazione e Tumori1a parte
Il cancro
Il cancro è una malattia causata da anomalie di funzionamento della cellula, nel corso delle quali essa acquisisce progressivamente delle caratteristiche che le permettono di crescere in modo anarchico e di invadere i tessuti dell’organismo
Il tumore sviluppa spesso la capacità di indurre la formazione di nuovi vasi sanguigni, autoalimentandosi
L’acquisizione di queste proprietà cancerose si sviluppa peraltro durante un lungo lasso di tempo, un periodo di latenza che offre un’occasione d’oro per intervenire in modo da impedire ai tumori di raggiungere lo stadio di maturità
Le cause
Anche se esistono tumori di tipo ereditario, la gran parte è causata da fattori non ereditari
Ciò significa che eliminando o riducendo questi fattori, la gran parte dei tumori è evitabile
I fattori nutrizionali sembrano avere un ruolo importante nel determinare la variabilità dei tassi di incidenza di molti tumori
Alcuni dati italiani
Per il 2008 in Italia si stimano circa 250 mila nuovi casi di tumore e 125 mila decessi. Il numero complessivo delle persone affette da patologia tumorale, è stato stimato pari a 1 milione e 800 mila (Epicentro)
Negli uomini il tasso di incidenza generale appare in diminuzione, per effetto della riduzione dell’incidenza di alcune patologie tumorali più letali degli scorsi decenni come il tumore del polmone e il tumore dello stomaco.
Per le donne l’incidenza del complesso dei tumori risulta ancora in crescita, sebbene per specifiche sedi tumorali come lo stomaco e la mammella, si registrino tassi rispettivamente in diminuzione e in via di stabilizzazione
Fonte: Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute(www.epicentro.iss.it)
Le raccomandazioni per la prevenzione a tavola(Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro)
1. Peso: mantenerlo nei limiti della normalità2. Attività fisica tutti i giorni e riduzione dei
comportamenti sedentari3. Ridurre il consumo di alimenti e bevande ad alta
densità energetica4. Consumare soprattutto alimenti di origine vegetale5. Alimenti animali: ridurre il consumo di carni rosse
e in particolare di salumi6. Limitare il consumo di bevande alcoliche7. Altri consigli:
a. Conservazione degli alimenti e consumo di saleb. Integratori alimentaric. Allattamentod. Per le persone che hanno avuto un tumore
Peso: mantenerlo nei limiti della normalità
Il WCRF 2007 raccomanda di mantenere il BMI entro i limiti di normalità (18.5 – 25 kg/m2)
Per mantenere il peso nella norma, i principali consigli riguardano:
aumento dell’attività fisica riduzione degli alimenti ad alta densità
energetica (< 225-275 kcal/100 g)
Attività fisica tutti i giorni e riduzione dei comportamenti sedentari.
Le evidenze a supporto di un rapporto tra l’aumento dell’attività fisica e la minore incidenza di tumori (mammella, colon-retto, ecc.) sono andate sempre più accumulandosi
Partendo da un minimo di 30 min/die di attività moderata (camminata, nuoto lento o bicicletta), si raccomanda di mantenere l’impegno fino ad elevarlo a 60 min/die (o 30 min di attività intensa, come camminare e andare in bicicletta a velocità più sostenuta)
Ridurre il consumo di alimenti e bevande ad alta densità energetica
Tra gli alimenti ricchi di energia e a rischio, troviamo merendine, hamburger, patatine fritte, snack dolci e salati
Purtroppo questi prodotti sono ormai diffusi in modo capillare
L’olio di oliva è l’unico alimento ad alta densità energetica il cui consumo non viene scoraggiato, purché legato al consumo di verdure
Soprattutto alimenti di origine vegetale!
L’evidenza di una protezione nei confronti dei tumori è probabile, ed è quindi indispensabile spostare i consumi in questa direzione
I dati epidemiologici mostrano che almeno una parte della popolazione non consuma verdura e frutta in quantità adeguate ed anche i consumi di cereali integrali e i legumi andrebbero incrementati
Raccomandazioni: spostare il centro dell’alimentazione verso quelli vegetali consumare almeno una o due porzioni di verdura a ogni
pasto consumare due o tre porzioni di frutta al giorno consumare abitualmente i legumi consumare olio extravergine di oliva di elevata qualità
Alimenti animali: ridurre il consumo di carni rosse e in particolare di salumi
Il consumo di carni rosse non è raccomandato e andrebbe il più possibile limitato, in particolare per quanto riguarda le carni rosse conservate che in Toscana sono rappresentate essenzialmente dai salumi
Le linee guida WCRF 2007, suggeriscono a chi consuma abitualmente carni rosse, di non superare i 500 g a settimana.
Il consumo di salumi e carni conservate andrebbe invece contenuto il più possibile
La carne bianca e soprattutto, il pesce, rappresentano valide alternative
Limitare il consumo di alcolici
Il consumo di bevande alcoliche non è raccomandato
A chi le consuma si raccomanda di non superare l’equivalente di due bicchieri al giorno (uomini) o un bicchiere al giorno (donne)
Attenzione alla birra, meno alcolica, ma più facilmente consumabile in maggiori quantità (ad esempio in estate)
Attenzione anche a vini liquorosi, aperitivi e superalcolici, ma anche ai cocktail a basso contenuto
Tra i giovani si sta diffondendo un modello di consumo non salutare
Conservazione degli alimenti e sale
Gli alimenti conservati male o addirittura ammuffiti sono da evitare per il rischio che contengano micotossine, tra cui in particolare l’aflatossina, un fattore di rischio per il cancro del fegato
I cibi conservati sotto sale o salati, possono aumentare il rischio di cancro gastrico: limitare l’apporto dietetico di cloruro di sodio sotto i 6 g al giorno (2,4 g di sodio)
Integratori alimentari
L’uso degli integratori alimentari è sempre più in voga nei paesi occidentali
In condizioni normali, una dieta varia e ricca di alimenti vegetali non necessita di integrazioni nutrizionali
Gli integratori andrebbero quindi assunti solo in condizioni di accertata necessità e limitatamente al periodo di sostanziale carenza nutrizionale
Da notare che l’integrazione con β-carotene, a livelli non dietetici ma farmacologici, si è addirittura rilevata dannosa negli studi condotti sui fumatori (in Finlandia e negli USA).
Allattamento
Allattare al seno è utile sia per la madre che per il bambino
A qualsiasi età della donna, riduce l’incidenza del cancro della mammella e sembra proteggere anche i bambini dal sovrappeso e dall’obesità e quindi indirettamente da quei tumori che sono legati al peso eccessivo
Per le persone che hanno avuto un tumore
Le cure per il cancro permettono ormai a moltissime persone di vivere a lungo una vita normale, anche dopo la diagnosi di tumore
Tutti i consigli riportati valgono tanto per la popolazione generale quanto per chi ha già avuto un tumore
Particolari condizioni legate agli esiti della malattia o a stati temporanei dovuti a trattamenti terapeutici talvolta non consentono l’applicazione di queste raccomandazioni
AUMENTO DEL RISCHIO RIDUZIONE DEL RISCHIO
CAVO ORALE, FARINGE, LARINGE
Bevande alcolicheVegetali non amidacei e fruttaAlimenti contenenti carotenoidi
ESOFAGOBevande alcolicheGrasso corporeo
Vegetali non amidacei, Frutta, Alimenti contenenti carotenoidi o vitamina C
STOMACO Sale, Alimenti salati Vegetali non amidacei, Agliacee, Frutta
COLON E RETTO
Carne rossa, carne conservataBevande alcoliche (uomini)Grasso corporeo o addominaleAltezza da adulto
Alimenti contenenti fibre, Latte, Calcio, Aglio
Bevande alcoliche (donne) Attività fisica
MAMMELLA pre-menopausa
Bevande alcoliche Allattamento
Altezza da adulto, Peso elevato alla nascita Grasso corporeo
MAMMELLApost-menopausa
Bevande alcoliche, Grasso corporeo, Altezza da adulto
Grasso addominale, Aumento di peso da adulto
PROSTATA Diete ricche in calcio Alimenti contenenti licopene o selenio
Evidenze di riduzione/aumento del rischio
Modificato da: WCRF 2007Riduzione convincente
Aumento convincente
Riduzione probabile
Aumento probabile
AUMENTO DEL RISCHIO RIDUZIONE DEL RISCHIO
NASOFARINGE Pesce salato tipo “cantonese”
POLMONEArsenico nell’acqua potabile, beta-carotene come integratore
Frutta, alimenti contenenti carotenoidi
FEGATOAflatossine
Bevande alcoliche
PANCREASGrasso corporeo
Alimenti contenenti folatiGrasso addominale, altezza da adulto
COLECISTI Grasso corporeo
OVAIO Altezza da adulto
ENDOMETRIOGrasso corporeo
Grasso addominale
CERVICE UTERINA
RENE Grasso corporeo
CUTE Arsenico nell’acqua potabile
Colon-retto
Il colon-retto è l’ultima parte dell’apparato digerente, dove avviene l’assorbimento dell’acqua e dei Sali e dove ha sede una ricca flora batterica
Il cancro del colon-retto è quasi raddoppiato di incidenza nei paesi che negli ultimi trentanni sono passati ad un’economia più ricca (Giappone, Singapore, paesi dell’est Europa)
Tassi di incidenza: 40/100.000 (Nord-America, Europa occidentale, Australia e Nuova Zelanda, Giappone), meno di 5/100.000 (Africa, America Centrale e alcune regioni dell’Asia)
E’ un tumore associato allo stile di vita dei paesi ricchi!
Il cancro al colon-retto produce generalmente dei sintomi ad uno stadio abbastanza precoce e questo lo rende trattabile più rapidamente
Inolte, nei paesi occidentali viene effettuato uno screening sulla popolazione che permette di identificare più facilmente i casi più precoci
La sopravvivenza a 5 anni è circa il 50% (55% nei paesi ad alto reddito, 39% nei paesi a medio e basso reddito)
Rappresenta il 9% dell’incidenza globale dei tumoriNel 5 - 10% dei casi si riconoscono cause genetiche
Mammella
I tassi di incidenza sono in aumento, particolarmente nei paesi in cui i tassi di incidenza erano tradizionalmente bassi (Giappone, Cina, Sud ed Est Europa)
L’incidenza è pari a 75-100/100.000 donne (Nord America, Europa, Australia), 20/100.000 donne (Africa e Asia)
Il rischio di sviluppare questo tumore raddoppia ogni dieci anni fino alla menopausa
Studi su donne che sono migrate da zone a bassa incidenza ad aree ad elevata incidenza hanno dimostrato che nel giro di una-due generazioni i tassi si avvicinano a quelli del paese di destinazione
Il tumore della mammella viene di solito identificato ad uno stadio precoce, anche grazie agli screening
La sopravvivenza a 5 anni è compresa tra il 50 e il 90%, secondo le caratteristiche del tumore, dello stadio e della diffusione e della disponibilità di cure. Nei paesi ad alto reddito si attesta al 73%, al 57% in quelli a medio-basso reddito
Rappresenta il 23% di tutti i tumori femminili, per incidenza
L’esposizione agli ormoni sessuali gioca un ruolo nello sviluppo e nella progressione del tumore. Età al menarca e alla menopausa sono fattori di rischio, così come il numero di figli e la prima gravidanza entro i 30 anni rappresenta un fattore protettivo
Nel 4-9% dei casi si riconoscono cause genetiche (BRCA)
Prostata
L’incidenza di questo tumore è cresciuta in maniera drammatica tra il 1988 e il 1992, prevalentemente a causa dell’utilizzo, per la prima volta, del test del PSA
In realtà, i tassi di incidenza stavano già crescendo da prima e continuano a crescere anche in quei paesi dove non è disponibile questo test
I tassi di incidenza variano molto a seconda dell’età, passando da 1/100.000 negli uomini sotto i 40 anni a 1000/100.000 negli uomini sopra i 65 anni
La sopravvivenza a 5 anni è circa il 60% (76% nei paesi ad alto reddito, 45% nei paesi a medio-basso reddito)
La malattia ha una progressione molto lenta (molti anni e persino decenni)
Alcune estrapolazioni teoriche suggeriscono che la maggior parte degli uomini si ammalerebbe, se la sopravvivenza salisse oltre i 100 anni
Può succedere che si sviluppino alcuni piccoli tumori localizzati che non vengono mai nemmeno identificati, se non con un’eventuale autopsia
E’ più probabile morire con un tumore alla prostata che di questa malattia
Anche per questa patologia sembrano esistere cause ormonali (abbassamento dei livelli di testosterone)
Vi può essere una predisposizione genetica
Sostanze chimiche tossiche
• Molte sostanze tossiche sono persistenti nell’ambiente perché non si degradano in tempi brevi
• Parecchi composti altamente tossici e cancerogeni sono oggi vietati
• Particolare preoccupazione destano però quelle sostanze chimiche inquinanti e persistenti di vasto impiego che sarebbero alla base di disfunzioni ormonali → Distruttori endocrini
• Altri possibili problemi: neurotossicità; esposizione perinatale (ruolo nelle leucemie infantili?); effetti sulla salute riproduttiva maschile e femminile
L’enorme quantità di composti che potrebbero interferire con il sistema endocrino umano eanimale non ne facilita la classificazione. In via generale è possibile raggruppare questicomposti in cinque categorie principali: Estrogeni sintetici o naturali
Pesticidi Plastificanti Sostanze chimiche di origine
industriale
Classificazione dei distruttori endocrini
Il pericolo da inquinamento chimico globale
Effetto cavalletta
Biomagnificazione
Ingresso nella catena alimentare
Vecchie e nuove conoscenze…
Vecchie conoscenze: Diossine (ED, cancerogene e teratogene) PCB (109 congeneri, interferiscono con gli ormoni tiroidei,
tossicità valutata con TEF e TEQ) IPA (prodotti di combustione i cui metaboliti sono
cancerogeni)Nuove conoscenze:
Perfluoroctani (ED e cancerogeni; contenuti nei prodotti per la pulizia, contenitori per cibo, cartone, pellicole fotografiche, shampoo, dentifrici, lubrificanti per bicicletta, attrezzi da giardino, Teflon, Goretex, pesticidi)
Ritardanti di fiamma (molto diffusi; ED; contengono bromo, molti sono diossine o le producono con l’incenerimento)
Fenoli (ED; contenuti nei prodotti plastici, Soluzioni sgrassanti, liquidi antighiaccio, vernici, plastica, pesticidi.)
Ftalati (ED, alcuni sono cancerogeni; il loro uso è sempre meno frequente, classicamente contenuti nel PVC e nelle pellicole)
Molte sostanze oggi utilizzate devono ancora essere accuratamente testate circa gli effetti tossici sull’uomo e sugli animali
Occorre una valutazione delle possibilità di sostituire le sostanze più pericolose con altre che lo siano meno
Nulla si sa riguardo gli effetti derivanti dall’esposizione combinata a centinaia di composti chimici
È importante tutelare i soggetti più a rischio (gravide, neonati e bambini/ragazzi in età evolutiva)
È importante rieducare il cittadino, che deve imparare ad evitare un uso eccessivo di prodotti chimici
Grazie per l’attenzione!
http://www.slideshare.net/g.tognon
Gianluca TognonBiologo Specialista in Scienza dell’Alimentazione
www.studiotognon.net