Albero Zambon Pinal Bavan

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Le nostre radici La grande famiglia degli Zambon Pinal Pinal Bavan Ricercare negli archivi le informazioni sugli Zambon Pinal per risalire dai figli ai padri, ai nonni e su…su fin dove i documenti lo permettono, è come scavare una miniera: si trova un ramo, lo si segue credendo che sia il principale quando, per caso, se ne scopre un altro, magari numerica- mente più importante del precedente. Seguendo la nuova strada si trovano altre vie che, talvolta, si incrociano con rami già visitati. Questa analisi, difficile, faticosa, ma affascinante, fa nascere la curio- sità di conoscere quali siano e a quando risalgano le origini, certamente comuni, delle numerosissime famiglie Pinal. L’albero pubblicato in questo inserto è quello dei Pinai Bavan. È mia intenzione proseguire nella ricerca per pubblicare, in futuro, la genealogia degli altri rami. Il prossimo, che è già in cantiere, sarà quello che deriva da Matteo, fratello di Pietro, capostipite dell’albero di questo numero. —— UNDICESIMO INSERTO a cura di Roberto Zambon Dall’album di famiglia... Dall’album di famiglia... Dall’album di famiglia... I l ramo degli Zambon Pinal, chia- mato anche Bavan, nell’800 riem- piva il cortile a cui si accede dal secondo portone a sinistra di Via San Tomè salendo dalla piazza; (in quei tempi, la strada era chiamata «Via dei Zamboni»). Ora, le case dei Pinai Bavan si ani- mano solamente d’estate ma, nel perio- do tra le due guerre del secolo scorso, erano abitate anche da 50 e più persone. Nell’800 esistevano solo le case in fondo al cortile; non c’erano né il por- tone né la lunga casa in sassi che dà sulla strada, in quanto furono costruiti solo alla fine del secolo. Nelle case vecchie vivevano le famiglie dei due fratelli, Matteo (1826) e Pietro (1835) i cui figli, a loro volta, avevano dato ori- gine ad altri nuclei famigliari. In occa- sione della divisione delle proprietà, nei primi anni del ’900, i figli di Pietro – Beniamino e Raimondo – rimasero nelle case in cui abitavano; Angelo, figlio di Matteo, comperò le «ciase de Moreal» nella parte alta di Via San Tomè, vicino all’«altarol de Sant’Anto- ne» e Luigi, suo fratello, si trasferì nelle case da poco costruite all’entrata del cortile. Verso il 1923, questi vendette le case ad Adamo Zambon Pinal (Damo Nontholo) e si trasferì con figli e nipoti a Ronche di Sacile. Gli uomini della famiglia lavorava- no nei campi e come muratori. Alcuni vengono ricordati come abili e ricerca- ti capomastri. Il fenomeno della forte emigrazione nella prima metà del ’900 interessò, prima o poi, tutti i Pinai Bavan nati in quel periodo. Basti pen- sare che dei 22 nipoti di Beniamino e 9 di Raimondo, solo 3 abitano attualmen- te nel comune di Budoia; e loro stessi sono nati altrove. Degli altri, la mag- gior parte abita a Milano o dintorni, altri a Torino, Genova, Tolmezzo e Orsago (Treviso). *** La ricerca segue la tradizionale linea di discendenza maschile. Fanno eccezione le donne nate nel secolo scorso (’900) poiché molti loro discendenti hanno espresso il desiderio di apparire nell’al- bero in quanto si sentono anche Pinal. Le informazioni fino ad oggi raccol- te hanno permesso di creare uno sche- ma dei vari rami di cui è stato possibile accertare i legami. Lo schema, che verrà completato man mano che saran- no reperite altre notizie, è pubblicato alla sinistra dell’albero allo scopo di dare una visione d’insieme della grande famiglia Pinal. *** Ringrazio tutti coloro che mi hanno messo a disposizione le preziose infor- mazioni e quanti vorranno fornirmene per le future ricerche. ROBERTO ZAMBON ZAMBON è di gran lunga il cognome più comune di Dardago. Sull’origine del cognome o sulla provenienza dei primi Zambon ci sono tante ipotesi – per la verità – abbastanza fantasiose. In queste pagine, anni fa è stata riportata anche la leggenda che ne vole- va l’origine da uno Zambon, brigante ferrarese, che dopo un delitto riparò in queste terre. Ipotesi suggestiva ma quasi certamente solo una leggenda. Il nostro è un cognome molto diffu- so anche in altre parti d’Italia. Ma non è detto che ci siano dei legami tra i vari ceppi. Zambon, infatti, è un cognome che deriva da un nome proprio e che quindi ha una genesi facilmenmte repli- cabile in molti luoghi. Nella nostra zona, nei secoli scorsi, Zambon (scritto spesso anche Z.Bon) era utilizzato come nome proprio. In una antichissima pergamena del 1299, conservata negli archivi parrocchiali, il notaio si firmava «Ego Zambon...» Nel ’600, a Dardago, il nome era abbastanza diffuso. Nel registro dei battesimi del 1688 troviamo l’annota- zone del battesimo di Zuanne Zambon Pinal. Sta scritto: Z.BON figlio di OSVALDO q. Z.BON Zambon di Dardago (nonno e nipote con il nome proprio Z.BON) Nella stessa pagina troviamo un’al- tra annotazione di battesimo: Z.BATTA figlio di BARTOLOMIO q. Z.MARIA PUPINO di Budoia Z.BON (ZUANNE BON), quindi, era anche un nome proprio, come Z.BATTA (ZUANNE BATTA, GIOBATTA) e Z.MARIA (ZUANNE MARIA, GIOMARIA) Con il passare degli anni, come spesso è successo, il nome si è trasfor- mato in cognome. Ma tutto è successo qui, a Dardago. Senza scomodare il bandito ferrarese. Sull’origine del cognome Zambon INSERTO DE l’Artugna n. 100 · DICEMBRE 2003 Chi sono e dove abitavano i Pinai Bavan Nelle foto. I due fratelli Beniamino (sopra) e Raimondo con le loro consorti Augusta Vettor e Teresa Quaia. Un bel ritratto di Beniamino Pinal, fotografato nel 1896 quando, a 23 anni, lavorava nei paesi dell’impero Austro-Ungarico come muratore, mestiere che continuò con riconosciuta professionalità ed onestà anche al suo rientro in Italia. Alcuni dei figli e dei nipoti seguirono la sua strada diventando impresari edili a Milano. Foto in basso, a sinistra. I giovani Zambon Pinal. Milano. In occasione della Prima Comunione di Alessia (al centro) si ritrovano quattro generazioni Pinal: Pierina; Fabio e Antonella (figli di Eugenio), Arianna (figlia di Maria Augusta), Paolo e Cristina (figli di Fiorenzo), Jacopo ed Alessia (figli di Cristina) e i figli di Paolo, Alberto e Nicolò. Nicolò, nato nel 2000, è il più giovane Zambon Pinal Bavan. Foto in basso, a destra. Autunno 1946 (?), località Stradon. Soddisfazione per la buona vendemmia. Da sinistra: Augusta – moglie di Rino, Pierina, Camillo – con in braccio il figlio Beniamino, Beniamino Pinal, Rino e Agostino. Sedute, da sinistra: le figlie di Vittoria, Augusta e Vilma. La bimba con il nastro bianco in testa non è stata riconosciuta. Foto in alto, a sinistra. Anno 1952: Raimondo e Teresa con la figlia Genoveffa e la piccola Mariangela. Foto in alto, a destra. Cirillo e Rita, figli di Raimondo, a passeggio per le vie di Torino, dove si trovavano per lavoro. Foto al centro, a sinistra. Anno 1930 circa: Pietro (1909) di Raimondo, a sinistra, con l’amico Bepi Santin Tesser davanti le porte dei Sartorel, in piaz- za a Dardago. Pietro morirà, per un male sconosciuto, a soli 28 anni. Foto al centro, a destra. Terenzio con la moglie Vincenza. Foto in basso, da sinistra. Le altre figlie di Raimondo e Teresa: Maria, Giovanna e Leonilda. Anche Maria, come Pietro, morì giovanissima. Nel cortile dei Bavan un folto gruppo riunito per le nozze d’oro di Beniamino e Augusta (1947). La fotografia purtroppo è molto scura e il riconoscimento dei volti è abbastanza difficile. In prima fila, seduti, da sinistra si intravedo- no: Teresa Quaia – moglie di Raimondo – con il nipotino Pietro, di Terenzio, in braccio, Bia Bocus Frith con la moglie Agata Pinal Nonthola – compari d’anello dei festeggiati, Maria Teresa – figlia di Vittoria, Beniamino con la moglie Augusta Vettor, Rosa Zambon Pinal – chiamata Tessèra per aver sposato Basilio Tesser, santola di molti figli dei festeg- giati; accovacciato Pietro, figlio di Maria, da poco deceduta. In seconda fila si riconoscono: i tre fratelli Basilio, Elio ed Eugenio, Raimondo, Regina e Luigia – sorelle di Beniamino, Giuseppe Pinal – marito di Luigia, Camillo, con in braccio la figlia Laura e accanto la moglie Lidia Glir. In terza fila: Adele Busetti Caporal – moglie di Elio, le tre sorelle Vittoria, Gina e Pierina, Santo Bastianello Thisa – vedovo di Teresa Pinal, Rino e la moglie Augusta. In ultima fila: Agostino Pinal. Davanti a Vittoria si può riconoscere la figlia Augusta Non è stato riconosciuto l’uomo alle spalle di Camillo. *** Anno 1949, Dardago. La foto, scattata da Alfeo Angelin in occasione del matrimonio della zia Pierina con Duilio Gazzola, ritrae gli sposi con parte degli invitati davanti alla chiesa . Da sinistra, in prima fila si riconoscono: le due gemelle Maria Augusta e Anna Antonia figlie di Eugenio, il testimone e i due sposi. In seconda fila: Luigia Bocus Frith, mamma delle gemelle, due fratelli dello sposo, i genito- ri della sposa, Augusta e Beniamino, Camillo Pinal. In terza fila: davanti a Elio Pinal – la moglie Adele Busetti Caporal con in braccio la primo- genita Flavia, Genoveffa Pinal – figlia di Raimondo, Lidia Pinal Glir – moglie di Ca- millo, Cesarina Zambon Bedina (col cappello), uno zio della sposa, una signora e un uomo non riconosciuti, e Rosa Zambon Tessèra. In ultima fila: Vittoria Pinal con il marito Riccardo Angelin. Bella foto della famiglia di Beniamino scattata il giorno dell’Assunta del 1923. A sinistra dei genitori si trovano Gina e Pierina, a destra Agostino e Rino; in seconda fila, sempre da sinistra: Vittoria, Elio, Basilio, Camillo ed Eugenio. 65 anni dopo, i fratelli si ritrovano a Milano in occasione delle nozze d’oro di Eugenio. In prima fila, da sinistra: Eugenio, Vittoria, Basilio, Elio, Pierina. In seconda fila: Rino, Gina, Camillo e Agostino.

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INSERTO DE l’Artugna n. 100 · DICEMBRE 2003

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Page 1: Albero Zambon Pinal Bavan

Le nostre radici

La grande famiglia degli Zambon PinalPinal Bavan

Ricercare negli archivi le informazioni sugli Zambon Pinal per risalire dai figli ai padri, ai nonni e su…su fin dove i documenti lo permettono, è come scavare una miniera: si trova un ramo,lo si segue credendo che sia il principale quando, per caso, se ne scopre un altro, magari numerica-mente più importante del precedente. Seguendo la nuova strada si trovano altre vie che, talvolta, siincrociano con rami già visitati. Questa analisi, difficile, faticosa, ma affascinante, fa nascere la curio-sità di conoscere quali siano e a quando risalgano le origini, certamente comuni, delle numerosissime

famiglie Pinal.L’albero pubblicato in questo inserto è quello dei Pinai Bavan. È mia intenzione proseguire nellaricerca per pubblicare, in futuro, la genealogia degli altri rami. Il prossimo, che è già in cantiere, saràquello che deriva da Matteo, fratello di Pietro, capostipite dell’albero di questo numero.

——UNDICESIMO INSERTO a cura di Roberto Zambon

Dall’album di famiglia... Dall’album di famiglia...Dall’album di famiglia...

Il ramo degli Zambon Pinal, chia-mato anche Bavan, nell’800 riem-piva il cortile a cui si accede dal

secondo portone a sinistra di Via SanTomè salendo dalla piazza; (in queitempi, la strada era chiamata «Via deiZamboni»).

Ora, le case dei Pinai Bavan si ani-mano solamente d’estate ma, nel perio-do tra le due guerre del secolo scorso,erano abitate anche da 50 e più persone.

Nell’800 esistevano solo le case infondo al cortile; non c’erano né il por-tone né la lunga casa in sassi che dàsulla strada, in quanto furono costruitisolo alla fine del secolo. Nelle casevecchie vivevano le famiglie dei duefratelli, Matteo (1826) e Pietro (1835) icui figli, a loro volta, avevano dato ori-gine ad altri nuclei famigliari. In occa-sione della divisione delle proprietà,nei primi anni del ’900, i figli di Pietro – Beniamino e Raimondo – rimaseronelle case in cui abitavano; Angelo,figlio di Matteo, comperò le «ciase deMoreal» nella parte alta di Via SanTomè, vicino all’«altarol de Sant’Anto -ne» e Luigi, suo fratello, si trasferì nellecase da poco costruite all’entrata delcortile. Verso il 1923, questi vendette lecase ad Adamo Zambon Pinal (DamoNontholo) e si trasferì con figli e nipotia Ronche di Sacile.

Gli uomini della famiglia lavorava-no nei campi e come muratori. Alcunivengono ricordati come abili e ricerca-

ti capomastri. Il fenomeno della forteemigrazione nella prima metà del ’900interessò, prima o poi, tutti i PinaiBavan nati in quel periodo. Basti pen-sare che dei 22 nipoti di Beniamino e 9di Raimondo, solo 3 abitano attualmen-te nel comune di Budoia; e loro stessisono nati altrove. Degli altri, la mag-gior parte abita a Milano o dintorni,altri a Torino, Genova, Tolmezzo eOrsago (Treviso).

* * *La ricerca segue la tradizionale linea didiscendenza maschile. Fanno eccezionele donne nate nel secolo scorso (’900)poiché molti loro discendenti hannoespresso il desiderio di apparire nell’al-bero in quanto si sentono anche Pinal.

Le informazioni fino ad oggi raccol-te hanno permesso di creare uno sche-ma dei vari rami di cui è stato possibileaccertare i legami. Lo schema, cheverrà completato man mano che saran-no reperite altre notizie, è pubblicatoalla sinistra dell’albero allo scopo didare una visione d’insieme della grandefamiglia Pinal.

* * *Ringrazio tutti coloro che mi hanno

messo a disposizione le preziose infor-mazioni e quanti vorranno fornirmeneper le future ricerche.

ROBERTO ZAMBON

ZAMBON è di gran lunga il cognomepiù comune di Dardago. Sull’originedel cognome o sulla provenienza deiprimi Zambon ci sono tante ipotesi –per la verità – abbastanza fantasiose.

In queste pagine, anni fa è statariportata anche la leggenda che ne vole-va l’origine da uno Zambon, briganteferrarese, che dopo un delitto riparò inqueste terre. Ipotesi suggestiva maquasi certamente solo una leggenda.

Il nostro è un cognome molto diffu-so anche in altre parti d’Italia. Ma nonè detto che ci siano dei legami tra i variceppi. Zambon, infatti, è un cognomeche deriva da un nome proprio e che

quindi ha una genesi facilmenmte repli-cabile in molti luoghi.

Nella nostra zona, nei secoli scorsi,Zambon (scritto spesso anche Z.Bon)era utilizzato come nome proprio. Inuna antichissima pergamena del 1299,conservata negli archivi parrocchiali, ilnotaio si firmava «Ego Zambon...»

Nel ’600, a Dardago, il nome eraabbastanza diffuso. Nel registro deibattesimi del 1688 troviamo l’annota-zone del battesimo di Zuanne ZambonPinal. Sta scritto:Z.BON figlio di OSVALDO q. Z.BONZambon di Dardago (nonno e nipotecon il nome proprio Z.BON)

Nella stessa pagina troviamo un’al-tra annotazione di battesimo:

Z.BATTA figlio di BARTOLOMIO q.Z.MARIA PUPINO di Budoia

Z.BON (ZUANNE BON), quindi, era anche un nome proprio, come Z.BATTA (ZUANNE BATTA,GIO BAT TA) e Z.MARIA (ZUANNE MARIA, GIOMARIA)

Con il passare degli anni, comespesso è successo, il nome si è trasfor-mato in cognome. Ma tutto è successoqui, a Dardago. Senza scomodare ilbandito ferrarese.

Sull’origine del cognome Zambon

INSERTO DE l’Artugna n. 100 · DICEMBRE 2003

Chi sono e dove abitavano i Pinai Bavan

Nelle foto. I due fratelli Beniamino (sopra) eRaimondo con le loro consorti Augusta Vettore Teresa Quaia.

Un bel ritratto di Beniamino Pinal, fotografato nel 1896quando, a 23 anni, lavorava nei paesi dell’imperoAustro-Ungarico come muratore, mestiere che continuòcon riconosciuta professionalità ed onestà anche al suorientro in Italia. Alcuni dei figli e dei nipoti seguirono la sua strada diventando impresari edili a Milano.

Foto in basso, a sinistra. I giovani Zambon Pinal.Milano. In occasione della Prima Comunione di Alessia(al centro) si ritrovano quattro generazioni Pinal:Pierina; Fabio e Antonella (figli di Eugenio), Arianna(figlia di Maria Augusta), Paolo e Cristina (figli diFiorenzo), Jacopo ed Alessia (figli di Cristina) e i figlidi Paolo, Alberto e Nicolò. Nicolò, nato nel 2000, è ilpiù giovane Zambon Pinal Bavan.

Foto in basso, a destra. Autunno 1946 (?), localitàStradon. Soddisfazione per la buona vendemmia. Da sinistra: Augusta – moglie di Rino, Pierina, Camillo– con in braccio il figlio Beniamino, Beniamino Pinal,Rino e Agostino. Sedute, da sinistra: le figlie di Vittoria, Augusta eVilma. La bimba con il nastro bianco in testa non è statariconosciuta.

Foto in alto, a sinistra. Anno 1952: Raimondo e Teresa con la figliaGenoveffa e la piccola Mariangela.

Foto in alto, a destra. Cirillo e Rita, figli di Raimondo, a passeggio per le viedi Torino, dove si trovavano per lavoro.

Foto al centro, a sinistra. Anno 1930 circa: Pietro (1909) di Raimondo, a sinistra, con l’amico Bepi Santin Tesser davanti le porte dei Sartorel, in piaz-za a Dardago. Pietro morirà, per un male sconosciuto, a soli 28 anni.

Foto al centro, a destra. Terenzio con la moglie Vincenza.

Foto in basso, da sinistra. Le altre figlie di Raimondo e Teresa: Maria,Giovanna e Leonilda. Anche Maria, come Pietro, morì giovanissima.

Nel cortile dei Bavan un folto gruppo riunitoper le nozze d’oro di Benia mino e Augusta(1947). La fotografia purtroppo è molto scurae il riconoscimento dei volti è abbastanza difficile.In prima fila, seduti, da sinistra si intravedo-no: Teresa Quaia – moglie di Raimondo – conil nipotino Pietro, di Terenzio, in braccio, BiaBocus Frith con la moglie Agata PinalNonthola – compari d’anello dei festeggiati,Maria Teresa – figlia di Vittoria, Beniaminocon la moglie Augusta Vettor, Rosa ZambonPinal – chiamata Tessèra per aver sposatoBasilio Tesser, santola di molti figli dei festeg-giati; accovacciato Pietro, figlio di Maria, dapoco deceduta. In seconda fila si riconoscono: i tre fratelliBasilio, Elio ed Eugenio, Raimondo, Regina eLuigia – sorelle di Beniamino, Giuseppe Pinal– marito di Luigia, Camillo, con in braccio lafiglia Laura e accanto la moglie Lidia Glir. In terza fila: Adele Busetti Caporal – mogliedi Elio, le tre sorelle Vittoria, Gina e Pierina,Santo Bastianello Thisa – vedovo di TeresaPinal, Rino e la moglie Augusta. In ultima fila: Agostino Pinal. Davanti aVittoria si può riconoscere la figlia AugustaNon è stato riconosciuto l’uomo alle spalle diCamillo.

* * *

Anno 1949, Dardago. La foto, scattata da AlfeoAngelin in occasione del matrimonio della ziaPierina con Duilio Gazzola, ritrae gli sposi conparte degli invitati davanti alla chiesa . Da sinistra, in prima fila si riconoscono: ledue gemelle Maria Augusta e Anna Antoniafiglie di Eugenio, il testimone e i due sposi. In seconda fila: Luigia Bocus Frith, mammadelle gemelle, due fratelli dello sposo, i genito-ri della sposa, Augusta e Beniamino, CamilloPinal. In terza fila: davanti a Elio Pinal – la moglieAdele Busetti Caporal con in braccio la primo-genita Flavia, Genoveffa Pinal – figlia diRaimondo, Lidia Pinal Glir – moglie di Ca -millo, Cesarina Zambon Bedina (col cappello),uno zio della sposa, una signora e un uomo nonriconosciuti, e Rosa Zambon Tessèra. In ultima fila: Vittoria Pinal con il maritoRiccardo Angelin.

Bella foto della famiglia di Beniamino scattata il giorno dell’Assunta del 1923. A sinistradei genitori si trovano Gina e Pierina, a destra Agostino e Rino; in seconda fila, sempre dasinistra: Vittoria, Elio, Basilio, Camillo ed Eugenio.

65 anni dopo, i fratelli si ritrovano a Milano in occasione delle nozze d’oro di Eugenio.In prima fila, da sinistra: Eugenio, Vittoria, Basilio, Elio, Pierina. In seconda fila: Rino, Gina, Camillo e Agostino.

Page 2: Albero Zambon Pinal Bavan

Il ramo Pinal Bavan

uomo

donna

LEGENDA

Riveta (pubblicato nel n. 58)

Isandro Pinal

Nontholi (pubblicato nel n. 42)

Batistela

Bepi Pinal

Glir

I rami della famiglia Zambon Pinal

Nato Pinal Scatol

Giobatta

Ite

Pinai de le ciase de Moreal e de Ronche

Bavan (pubblicato in questo numero)

Il presente quadro, molto imcompleto, verrà integrato con i risultati di ulteriori ricerche e con informazioni che arriveranno in redazione.

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L’arco d’ingresso del cortile dei Pinai Bavan. Sullo sfondo si intravede la casa diRaimondo Pinal che costituiva il nucleo più antico delle abitazioni. Beniamino abita-va nelle case della parte inferiore del cortile. L’arco è stato costruito nel l’Anno Santo1900 come testimonia l’iscrizione sull’architrave.

L’atto di battesimo del 2 dicembre 1688 di Zuanne Bon (Z. Bon) Zambon. Ancheda questo documento relativo a un Pinal, si può dedurre che anticamente Zambonera un nome proprio.

Trascrizione dell’atto di battesimo

2 Xbre (dicembre) 1688Z.Bon figlio legittimo e naturale di Osgualdo q. (fu) Z.BonZ.Bon di Dardago et dona Menega q. Bortolodella Janna, iugali (coniugati), nato gieri sera a hore duein circa, hoggi è stato battezzatto da mePievano su detto*; Padrino al sacro fonte Osgualdofiglio di Z.maria della mont sotto Polcenigo.

* Pievano era Giomaria Agostini (dal 1675 al 1711). Nei registri usava scrivere per esteso il suo nome solo sul primo atto della pagina; nei successivi indicava, come in questo caso, su detto.

Quadro d’insieme della grande famiglia Zambon Pinal

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