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QUESTA COPIA DEVE ARRIVARTI GIOVEDÌ 26 MARZO L’organizzazione internazionale del lavoro ha richiamato formalmente l’Italia ad applicare le norme sulla dignità dei lavoratori migranti.Il nostro paese viene posto sotto osservazione per il sospetto di discriminazioni razziali al pari di quattro nazioni africane. L’Ilo afferma che in Italia vi è un’alta incidenza delle violazioni dei diritti umani fondamentali delle popolazioni immigrate.Anche per questo saremo a Roma al Circo Massimo il 4 aprile . (Articolo di Leopoldo Tartaglia a pag. 2) IL DIRITTO AL LAGER IL PUNTO CONTRATTI/ L’ACCORDO DEL 22 GENNAIO I dubbi e le critiche di Pierre Carniti Il Primo maggio prossimo i sindacati insieme a Siracusa. Nonostante i dissensi sulla politica del governo e sull’accordo del 22 gennaio, forse anche sulla realtà e sulle prospettive del sindacato italiano, le confederazioni lanciano un importante messaggio: “Il lavoro unisce. Legalità, dignità, sicurezza, anbiente, diritti e solidarietà. Per uscire dalla crisi”, è lo slogan della manifestazione unitaria della Festa dei lavoratori. È difficile dire se la scelta di Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti potrà riannodare il filo del dialogo, interrotto dalla decisione di Cisl e Uil di firmare una intesa con Confindustria, sponsor il governo, che contraddice le piattaforme unitarie precedenti. In ogni caso appare importante che i profeti di sciagure che prefiguravano un primo maggio di divisione siano stati smentiti e che a Siracusa, nell’attuale momento di gravissima crisi economica e occupazionale, tornino a sventolare insieme le bandiere delle tre grandi confederazioni sindacali. Intanto, la macchina democratica e organizzativa della Cgil completa giorno dopo giorno sia la grande consultazione dei lavoratori e dei pensionati sull’intesa di gennaio sia la preparazione di quella che sarà una delle più grandi manifestazioni sociali e politiche di popolo dal dopoguerra ad oggi. Centinaia di migliaia di persone hanno già il posto prenotato su treni, autobus e navi. Altri milioni stanno partecipando alle ultime assemblee sui luoghi di lavoro e stanno votando nel referendum fortemente voluto dalla confederazione di Epifani. Rassegna, Rassegna.it e Radio Articolo 1, insieme ai colleghi del nuovo portale della Cgil, faranno la propria parte informando i cittadini, i simpatizzanti e gli iscritti sulle ragioni della mobilitazione e del voto e, naturalmente, sull’impegno organizzativo. È importante l’adesione motivata alla manifestazione di decine di donne e uomini della cultura, dell’università, dello spettacolo e dell’informazione. Troverete nel giornale nomi e ragioni degli aderenti ed anche, qui a fianco, un colloquio con l’ex segretario della Cisl Pierre Carniti sul nuovo modello contrattuale. Sono parole che vanno lette e meditate. Psl SETTIMANALE FONDATO DA GIUSEPPE DI VITTORIO - ANNO LIII 26 MARZO - 1° APRILE 2009 | N. 12 CALL CENTER LE INIZIATIVE E LE PIATTAFORME DELL’SLC CGIL Greco 3 FORUM DI RASSEGNA CON IL SEGRETARIO FILCEM ALBERTO MORSELLI 7-10 PUGLIA LA GRAVE CRISI ECONOMICA E PRODUTTIVA SaracenoVarvara 12-13 DI VITTORIO a memoria | Richiedi i 3 fascicoli al lo 06 44 888 228 - [email protected] Rassegna Sindacale WWW.RASSEGNA.IT Poste italiane spa - Spedizione in a. p. d.l. 353/03 (conv. l.46/04) art. 1, comma 1, DCB. Roma. Euro 1,75 © A. NUSCA/AG. SINTESI Guido Iocca “U na delle questioni principali dell’Italia deriva dal fatto che la quota di reddito destinata al lavoro dipendente è in flessione ormai da troppi anni. La presa d’atto relativa avrebbe perciò dovuto spingere al perseguimento di un riequilibrio delle politiche redistributive. Esigenza ancora più urgente, tenuto conto della situazione di recessione che tende ad aggravare ulteriormente i termini del proble- ma”. Per rendere più esplicito il filo del suo ragionamento in merito all’accordo separa- to del 22 gennaio, Pierre Carniti, l’ex segre- tario generale della Cisl, tra i padri storici del- l’esperienza unitaria dell’Flm, prende le mos- se dalla crisi economica in corso. “La reces- sione – prosegue – rischia di avvitarsi, pro- ducendo un periodo non breve di stagnazio- ne se, al rallentamento dell’economia reale, si sommasse un’ulteriore caduta della do- manda. Per questo la cosa che sorprende di più è che, malgrado fossero già ben presen- ti per buona parte dello scorso anno e nei primi mesi di questo 2009 seri elementi di preoccupazione, si sia ritenuto preferibile occuparsi d’altro. È infatti proseguita e cre- sciuta l’attività d’esplorazione alla ricerca di un nuovo modello contrattuale”. Carniti rileva che “dopo l’intesa del 22 gen- naio, un certo rilievo è stato dato alle ragioni della dissociazione della confederazione di Epi- fani, in particolare a quella secondo cui con il nuovo sistema i lavoratori perderebbero oltre 300 euro all’anno. Motivazioni non condivise dalla Cisl,che sostiene al contrario che proprio grazie al nuovo sistema i lavoratori guadagne- rebbero 600 euro.Trattandosi di calcoli ipote- tici,potrebbero persino avere ragione entram- bi. Ma questo contenzioso non può offuscare i dubbi e le considerazioni critiche sull’intesa”. Entrando nel merito del protocollo di gen- naio, l’ex numero uno della Cisl osserva che “innanzitutto, quello sulla riforma della con- trattazione, è essenzialmente un ac- cordo procedurale. E poiché esso si è concluso senza l’adesione del sin- dacato più rappresentativo, nessuno è in grado di prefigurare, con ragio- nevole certezza, cosa potrà avvenire nel concreto della sua applicazione. Il risultato potrebbe essere addirittu- ra opposto a quello atteso dai con- traenti, nel senso che, invece di contri- buire a razionaliz- Paolo Andruccioli I l governo procede co- me un treno. Il cosid- detto piano casa e il peggioramento del Testo unico sulla sicurezza de- vono passare a tutti i costi, quasi certamente per decre- to, nonostante le critiche della Cgil e l’opposizione del Pd, secondo il quale – come ha detto Franceschi- ni – si stanno per varare “norme incostituzionali”. Il governo Berlusconi, però, ha molta fretta, anche per- ché ha capito che il via libe- ra alle ristrutturazioni sel- vagge potrebbe essere l’uni- ca trovata (il solito cappel- lo a cilindro) per tentare di far riprendere un’econo- mia bloccata dalla crisi. A differenza di tutti gli altri paesi, infatti, il governo ita- liano non ha mai ideato un vero programma economi- co “anticiclico”. L’unica strada è l’evasione fiscale e l’abuso edilizio. Un messag- gio chiaro al popolo italia- no al quale non viene pro- posta appunto altra strada che quella dell’arrangiar- si, dell’aggiustarsi come si può, anche in violazione delle leggi e deturpando l’ambiente in cui viviamo. D’altra parte il presidente del consiglio è il primo a dare il CASA E SICUREZZA I decreti della vergogna SEGUE A PAGINA 3 SEGUE A PAGINA 2 12p01-02-03 24-03-2009 13:21 Pagina 1

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QUESTA COPIA DEVE ARRIVARTI GIOVEDÌ 26 MARZO

L’organizzazioneinternazionaledel lavoro ha richiamato formalmentel’Italia ad applicare le normesulla dignità dei lavoratorimigranti.Il nostro paese vieneposto sotto osservazione per ilsospetto di discriminazionirazziali al pari di quattro nazioniafricane. L’Ilo afferma che inItalia vi è un’alta incidenza delleviolazioni dei diritti umanifondamentali delle popolazioniimmigrate.Anche per questosaremo a Roma al CircoMassimo il 4 aprile.(Articolo di Leopoldo Tartaglia a pag. 2)

IL DIRITTO AL LAGER

IL PUNTO

CONTRATTI/ L’ACCORDO DEL 22 GENNAIO

I dubbi e le critichedi Pierre Carniti

Il Primo maggio prossimo i sindacati insieme a Siracusa.Nonostante i dissensi sullapolitica del governo e sull’accordo del 22gennaio, forse anche sulla realtà e sulleprospettive del sindacato italiano, leconfederazioni lanciano un importantemessaggio: “Il lavoro unisce. Legalità, dignità,sicurezza, anbiente, diritti e solidarietà. Peruscire dalla crisi”, è lo slogan dellamanifestazione unitaria della Festa deilavoratori. È difficile dire se la scelta diGuglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e LuigiAngeletti potrà riannodare il filo del dialogo,interrotto dalla decisione di Cisl e Uil di firmareuna intesa con Confindustria, sponsor ilgoverno, che contraddice le piattaformeunitarie precedenti. In ogni caso appareimportante che i profeti di sciagure cheprefiguravano un primo maggio di divisionesiano stati smentiti e che a Siracusa,nell’attuale momento di gravissima crisieconomica e occupazionale, tornino asventolare insieme le bandiere delle tre grandiconfederazioni sindacali. Intanto, la macchinademocratica e organizzativa della Cgilcompleta giorno dopo giorno sia la grandeconsultazione dei lavoratori e dei pensionatisull’intesa di gennaio sia la preparazione diquella che sarà una delle più grandimanifestazioni sociali e politiche di popolo daldopoguerra ad oggi. Centinaia di migliaia dipersone hanno già il posto prenotato su treni,autobus e navi. Altri milioni stannopartecipando alle ultime assemblee sui luoghidi lavoro e stanno votando nel referendumfortemente voluto dalla confederazione diEpifani. Rassegna, Rassegna.it e Radio Articolo1, insieme ai colleghi del nuovo portale dellaCgil, faranno la propria parte informando icittadini, i simpatizzanti e gli iscritti sulle ragionidella mobilitazione e del voto e, naturalmente,sull’impegno organizzativo. È importantel’adesione motivata alla manifestazione didecine di donne e uomini della cultura,dell’università, dello spettacolo edell’informazione. Troverete nel giornale nomie ragioni degli aderenti ed anche, qui a fianco,un colloquio con l’ex segretario della Cisl PierreCarniti sul nuovo modello contrattuale. Sonoparole che vanno lette e meditate. Psl

SETTIMANALE FONDATO DA GIUSEPPE DI VITTORIO - ANNO LIII 26 MARZO - 1°APRILE 2009 | N. 12

CALL CENTERLE INIZIATIVEE LE PIATTAFORMEDELL’SLC CGIL

Greco 3

FORUM DI RASSEGNACON IL SEGRETARIO

FILCEMALBERTO MORSELLI

7-10

PUGLIALA GRAVE CRISIECONOMICAE PRODUTTIVA

Saraceno•Varvara12-13

DI VITTORIO a memoria | Richiedi i 3 fascicoli al lo 06 44 888 228 - [email protected]

Rassegna SindacaleWWW.RASSEGNA.IT

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Guido Iocca

“U na delle questioni principalidell’Italia deriva dal fatto chela quota di reddito destinata al

lavoro dipendente è in flessione ormai datroppi anni. La presa d’atto relativa avrebbeperciò dovuto spingere al perseguimento diun riequilibrio delle politiche redistributive.Esigenza ancora più urgente, tenuto contodella situazione di recessione che tende adaggravare ulteriormente i termini del proble-ma”. Per rendere più esplicito il filo del suoragionamento in merito all’accordo separa-to del 22 gennaio, Pierre Carniti, l’ex segre-tario generale della Cisl, tra i padri storici del-l’esperienza unitaria dell’Flm,prende le mos-se dalla crisi economica in corso. “La reces-sione – prosegue – rischia di avvitarsi, pro-ducendo un periodo non breve di stagnazio-ne se, al rallentamento dell’economia reale,si sommasse un’ulteriore caduta della do-manda. Per questo la cosa che sorprende dipiù è che,malgrado fossero già ben presen-ti per buona parte dello scorso anno e neiprimi mesi di questo 2009 seri elementi dipreoccupazione, si sia ritenuto preferibileoccuparsi d’altro. È infatti proseguita e cre-sciuta l’attività d’esplorazione alla ricerca diun nuovo modello contrattuale”.Carniti rileva che “dopo l’intesa del 22 gen-naio, un certo rilievo è stato dato alle ragionidella dissociazione della confederazione di Epi-fani, in particolare a quella secondo cui con il

nuovo sistema i lavoratori perderebbero oltre300 euro all’anno. Motivazioni non condivisedalla Cisl,che sostiene al contrario che propriograzie al nuovo sistema i lavoratori guadagne-rebbero 600 euro.Trattandosi di calcoli ipote-tici,potrebbero persino avere ragione entram-bi.Ma questo contenzioso non può offuscarei dubbi e le considerazioni critiche sull’intesa”.Entrando nel merito del protocollo di gen-naio, l’ex numero uno della Cisl osserva che“innanzitutto,quello sulla riforma della con-

trattazione, è essenzialmente un ac-cordo procedurale. E poiché esso siè concluso senza l’adesione del sin-dacato più rappresentativo, nessunoè in grado di prefigurare, con ragio-nevole certezza, cosa potrà avvenirenel concreto della sua applicazione.Il risultato potrebbe essere addirittu-ra opposto a quello atteso dai con-traenti,nel senso che, invece di contri-buire a razionaliz-

Paolo Andruccioli

I l governo procede co-me un treno. Il cosid-detto piano casa e il

peggioramento del Testounico sulla sicurezza de-vono passare a tutti i costi,quasi certamente per decre-to, nonostante le critichedella Cgil e l’opposizionedel Pd, secondo il quale –come ha detto Franceschi-ni – si stanno per varare

“norme incostituzionali”.Il governo Berlusconi, però,ha molta fretta, anche per-ché ha capito che il via libe-ra alle ristrutturazioni sel-vagge potrebbe essere l’uni-ca trovata (il solito cappel-lo a cilindro) per tentare difar riprendere un’econo-mia bloccata dalla crisi. Adifferenza di tutti gli altripaesi, infatti, il governo ita-liano non ha mai ideato unvero programma economi-

co “anticiclico”. L’unicastrada è l’evasione fiscale el’abuso edilizio. Un messag-gio chiaro al popolo italia-no al quale non viene pro-posta appunto altra stradache quella dell’arrangiar-si, dell’aggiustarsi come sipuò, anche in violazionedelle leggi e deturpandol’ambiente in cui viviamo.D’altra parte il presidentedel consiglio è il primo adare il

CASA E SICUREZZA

I decreti della vergogna

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12p01-02-03 24-03-2009 13:21 Pagina 1

settegiorni2 26 MARZO-1°APRILE 2009 | N. 12

INBREVE

24 MARZOFAMMONI (CGIL):DRAMMATICI I DATI ISTATSUL LAVOROLe rilevazioni Istat sullaforza lavoro nel quartotrimestre 2008 certifica lostato di crisi. Lo afferma il segretarioconfederale Cgil FulvioFammoni il quale giudicadrammatico il dato delMezzogiorno.

23 MARZOCOMDATA:RIUSCITO LO SCIOPEROCONTRO LE RIDUZIONI DI ORGANICOSciopero riuscito nelgruppo Comdata.L’adesione è statamediamente del 70 percento nelle sette sediaziendali, con punte del90 e addirittura del 100 inquella di La Spezia.

L’astensione dal lavoro èstata indetta per venerdì23 marzo da Slc Cgil,Fistel-Cisl e Uilcom-Uil.La protesta dei 3.500addetti del gruppo è stataprovocata dal “piano diriorganizzazionestrisciante – spiega ilsegretario nazionale SlcAlessandro Genovesi –che mette a rischiocentinaia di posti di

lavoro e che già oggi sta producendo ilmancato rispetto degliaccordi su stabilizzazionie riconoscimentieconomici”.

23 MARZOFINCANTIERI:SCIOPERO PER LA SICUREZZAServe un maggioreimpegno sulla sicurezza.

A chiederlo sono ilavoratori di Fincantieri diPalermo, che lunedì 23marzo hanno scioperatoper iniziativa di Fim Cisl, Fiom Cgil eUilm Uil, sospendendo leattività del cantierenavale quattro ore perturno e presidiando icancelli. A motivare laprotesta, il mancatorispetto delle norme di

Da Corleone non è facile scriveree praticare antimafia.O forse è ancora più facile,se ci si sintonizza sui “canali” giusti. La Corleone-Tompstone(pietra tombale) degli anni sessanta ai giovani e ai cittadini onesticomunicava paura, voglia di andare via. Ma poi, nell’immaginariocollettivo, grazie alla faticosa riscoperta della “memoria”, sonocominciati a riaffiorare i volti e le storie di dirigenti contadini comeBernardino Verro e Placido Rizzotto, di braccianti poveri comeLuciano Nicoletti, di medici del popolo come Andrea Orlando, diamministratori onesti come Giovanni Zangara e del piccolopastore Giuseppe Letizia, tutti barbaramente assassinati dallaferoce mafia del feudo. E allora Corleone ha riscoperto le sueradici antimafiose, che sono antiche quanto quelle della mafia.Dieci anni fa, questo processo di rinascita civile raggiunse l’acmecon la IV “Giornata della Memoria e dell’Impegno” in ricordo ditutte le vittime innocenti di mafia, celebrata proprio qui, aCorleone, alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica,Oscar Luigi Scalfaro. Ed è bello ricordare che oggi, dieci annidopo, una consistente delegazione di studenti del Liceo (alloraappena bambini delle elementari), insieme ai loro professori, sisono recati a Napoli, alla XIV “Giornata della Memoria edell’Impegno”. Significativamente, hanno aderito a “”Libera” (neimesi scorsi avevano pure aderito ad “Addio Pizzo”) e si sonoimbarcati (a spese loro) sulla nave speciale Palermo-Napoli.“Abbiamo incontrato – ci raccontano contenti – studentinapoletani che avevano adottato il nostro Bernardino Verro”. A“Libera” ha aderito anche la Camera del lavoro di Corleone,intestata a Placido Rizzotto, impegnata a promuovere l’antimafiasociale con le coop che lavorano sui terreni confiscati, con glistudenti, con altre organizzazioni come l’Arci. È stata un’altragiornata di festa e di impegno quella del 21 marzo. Ma anche didolore per i tanti, i troppi morti di mafia, che sono morti “perchénoi non siamo stati abbastanza vivi”. Sono state ricordate lenostre vittime innocenti di mafia, abbiamo detto “grazie” per aversacrificato la loro vita per la libertà, la giustizia sociale e lademocrazia in Sicilia. Nel loro nome e nel nome di tutte le altrevittime innocenti abbiamo rinnovato l’impegno di contrastaremafie e malaffare e di provare a costruire una società migliore.Alla “Giornata della Memoria” hanno partecipato per il secondoanno consecutivo anche i ragazzi di “Corleone-Dialogos” ed unadelegazione del Comune di Corleone. Quest’ultima è unapresenza da sottolineare come positiva. •

Gli eroi dell’antimafia

LA LETTERADA CORLEONEA CURA DI DINO PATERNOSTRO

IoccaDALLA PRIMA Colloquio con Carniti

IMMIGRATI.IL RICHIAMO DELL’ILO

E ora l’Italia diventaosservato speciale

Sotto accusa le norme contenute nel pacchetto sicurezza

Leopoldo Tartaglia

“I l comitato spera che ilgoverno sia in grado diagire in modo incisivo

per affrontare l’evidente clima di in-tolleranza,violenza e discriminazio-ne verso gli immigrati in Italia, com-presi i Rom,e per assicurare la tute-la effettiva nell’ambito della legge edella pratica dei diritti umani fon-damentali di tutti i lavoratori immi-grati, indipendentemente dal lorostatus”.Sono nette le parole con cuiil Comitato di esperti dell’Ilo, l’Or-ganizzazione internazionale del la-voro, richiama il governo italiano al-l’applicazione della convenzione143, sulla “promozione della paritàdi opportunità e di trattamento deilavoratori migranti”, ratificata nel1981.Come ogni anno,a marzo,esceil rapporto sull’applicazione delleconvenzioni internazionali del lavo-ro. Il Comitato dell’Ilo, formato daventi giuslavoristi provenienti da tut-to il mondo, verifica l’applicazionedelle norme da parte dei governi e,in questo caso, richiama l’Italia al“rispetto dei diritti umani di tutti gliimmigrati, senza alcuna distinzionedi status”. Sulla stessa convenzionel’agenzia dell’Onu mette sotto os-servazione il Portogallo, la Slovenia,il Benin, il Burkina Faso, il Camerune l’Uganda. “Il Comitato – così ini-zia il testo – prende nota del Rap-porto governativo nel quale si riaf-ferma l’impegno alla difesa e al pie-no rispetto dei diritti e della dignitàdegli immigrati presenti sul suoloitaliano. Ma, nonostante l’esistenzadi una legislazione anti-discrimina-zione e per i diritti umani e la crea-zione di organismi amministrativi econsultivi, il Comitato nota l’eviden-

te alta incidenza di discriminazionie violazioni dei diritti umani fonda-mentali della popolazione immigra-ta nel paese”.La seccata reazione del ministro delWelfare,Maurizio Sacconi, che pun-ta il dito contro presunti ispiratorinel nostro paese, è smentita dal co-mitato stesso che si basa sulle “rile-vazioni del Comitato consultivo sul-la Convenzione quadro per la pro-tezione delle minoranze nazionali(Acfc)” e sulle “conclusioni del Co-mitato delle Nazioni Unite per l’eli-minazione della discriminazione raz-ziale (Cerd, 15 marzo 2008)”. Que-ste ultime riferiscono di “violazionidei diritti umani di lavoratori immi-grati irregolari, soprattutto quelliprovenienti dall’Africa,dall’Europaorientale e dall’Asia, che compren-dono maltrattamenti, bassi salari ri-cevuti con notevole ritardo,orari dilavoro eccessivamente lunghi e si-tuazioni di lavoro forzoso, per cuiuna parte del salario viene trattenu-ta dai datori di lavoro come paga-mento della sistemazione in so-

vraffollati alloggi senza elettricità néacqua corrente.” Il comitato si rife-risce anche alla dichiarazione con-giunta del 15 luglio 2008 da partedel Relatore speciale sul razzismo,dell’Esperto indipendente sui pro-blemi delle minoranze e del Relato-re speciale sui diritti umani dei mi-granti delle Nazioni Unite, “nellaquale esprimono la loro profondapreoccupazione per le recenti azio-ni, dichiarazioni e misure propostenei confronti della comunità Rom edegli immigrati in Italia, in partico-lare la proposta di prendere le im-pronte digitali a tutti i Rom, indivi-dualmente, per identificare quelliche vivono in Italia senza documen-ti”. La stessa dichiarazione condan-na anche “la retorica aggressiva e di-scriminatoria usata da dirigenti po-litici, nella quale associano esplici-tamente i Rom alla criminalità,crean-do così un contesto di ostilità, anta-gonismo e un marchio di infamia tral’opinione pubblica”.Secondo Morena Piccinini, impe-gnata domenica a Firenze nella con-clusione della campagna antirazzi-sta della Cgil “Stesso sangue stessidiritti”,“il governo anziché indignar-si dovrebbe cogliere la sollecitazio-ne che arriva dall’Ilo per un ripen-samento delle norme discriminato-rie contenute nel ‘pacchetto sicu-rezza’”.“Il comitato di esperti – con-tinua Piccinini – invita il governo afarsi garante delle buone norme ea far rispettare i diritti umani fon-damentali indipendentemente dal-lo status dei cittadini stranieri in Ita-lia. È lo stesso messaggio lanciatodal segretario dell’Onu in occasio-ne della giornata internazionale perl’eliminazione della discriminazio-ne razziale”. •

»zare e proceduralizzare il conflitto,potrebbe ren-derlo ancora più imprevedibile e ingovernabile”.

Nel colloquio con Rassegna, Carniti sottolinea che “conl’accordo del 22 gennaio vengono confermati due livel-li di contrattazione.Con una piccola novità: la durata deicontratti nazionali viene portata a tre anni, sia per la par-te normativa che per quella salariale. In sostanza, comeavveniva fino a prima del ’93. A prima vista, potrebbesembrare un semplice ritorno al passato, con i contrattinazionali che verranno rinnovati ogni tre anni, inveceche ogni quattro, a cui si potrà aggiungere la contratta-zione integrativa a livello aziendale o territoriale. Le co-se non stanno però esattamente così”. “In realtà - conti-nua - con i nuovi criteri vengono introdotti anche cam-biamenti importanti. Il primo stabilisce che a livello ter-ritoriale o aziendale ci si possa accordare anche su sala-ri inferiori rispetto a quelli stabiliti dal contratto nazio-nale. Soprattutto in presenza di situazioni di crisi o perfavorire lo sviluppo economico e occupazionale.È la pri-ma volta che una simile deroga viene introdotta in Italia,facendo intravedere un duplice effetto: una riduzionedei salari per gruppi più o meno estesi di lavoratori e unovvio aumento del numero dei contratti aziendali, cheora vengono realizzati solo in un’azienda su 10.La ragio-ne di questo probabile sviluppo è abbastanza sempliceda intuire.Finora lo scopo della contrattazione decentra-ta è sempre stato quello di migliorare le condizioni di la-voro o retributive rispetto a quanto stabilito dal contrat-

to nazionale.Non a caso, la contrattazione di secondo li-vello è sempre stata definita contrattazione integrativa.È proprio per questo che le aziende sono sempre statepoco inclini ad aggiungere contratti aziendali a quelli na-zionali. Ma se ora gli accordi potranno essere fatti nonsolo in ‘meglio’, ma anche in ‘peggio’, non è difficile im-maginare che non sarà più il solo sindacato a ricercarli.Sembra già di sentire l’ammonimento: ‘Meglio perdereun po’ di salario che il posto di lavoro’”.Rispetto alle critiche della Cgil circa la copertura dei salaririspetto all’inflazione, Carniti afferma: “Perplessità com-prensibili.Dal calcolo dell’inflazione sono infatti stati esclu-si i prodotti energetici e comunque la copertura dall’infla-zione ‘riguarderà solo un valore retributivo individuato dal-le specifiche intese’. Criterio che francamente lascia dub-biosi. Il motivo è semplice. Se il prezzo del petrolio dimi-nuisce, l’indice del costo della vita diventa più dinamico.Ma quando aumenta, com’è successo fino a oltre la primametà del 2008, l’indice rimane nettamente al di sotto del-l’andamento reale dei prezzi. Di conseguenza, il potered’acquisto dei salari si affievolisce ulteriormente.Non ci sipuò quindi non porre la domanda:perché mai quando au-menta il prezzo delle fonti energetiche i costi dell’aggiusta-mento devono essere scaricati esclusivamente sui lavora-tori dipendenti? Per non parlare delle novità riguardanti ilriferimento per l’indicizzazione dei salari.Al riguardo è sta-to deciso di abbandonare il tasso d’inflazione programma-to.La ragione per questo abbandono può anche essere con-

divisa.Ormai da anni la politica monetaria non si fa più inBanca d’Italia a via Nazionale, ma alla Bce a Francoforte.C’è quindi da supporre che, proprio per questo, al tassod’inflazione programmato sia stato preferito un altro indi-catore”.L’ex segretario generale della Cisl,d’altra parte,sot-tolinea che “il nuovo indicatore,almeno per ora, risulta unoggetto abbastanza misterioso. Mentre il tasso d’inflazio-ne programmato era un obbiettivo definito dalle parti inrelazione a comportamenti e misure che esse s’impegna-vano ad adottare e che, almeno sulla carta, lo rendeva cre-dibile, il nuovo indicatore, definito tasso d’inflazione pre-visionale,sarà individuato da un soggetto terzo.Ora chi hauna mentalità meno strumentale e ideologica di quella delministro Tremonti in ordine al lavoro di ricerca econome-trico, può tranquillamente accettare che dal tasso d’infla-zione programmato si passi a quello previsionale e che ilsoggetto terzo che lo deve individuare possa anche esserescelto in un albo di astrologi.Il punto essenziale è un altro.Riguarda cosa avverrà in caso di scostamento dell’inflazio-ne reale rispetto a quella prevista dall’astrologo.Le indica-zioni sul punto, formulate nell’accordo,non risultano par-ticolarmente rassicuranti. Il testo stabilisce che, confron-tando i due indici, sempre al netto dei prodotti energeticiimportati, in presenza di una significatività degli eventua-li scostamenti registrati, verrà effettuata una verifica tra leparti.Nessun chiarimento emerge tuttavia su cosa s’inten-da per significatività. A quali grandezze corrisponde? Ildubbio non lascia tranquilli”. •

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