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3 Editoriale Silvio Verga

Per riflettere

Padre Alfonso Crippa25 anni fa...

10 Asia Olga Miriam Iossa

Wishes from India

12 Africa Padre Giancarlo Frigerio SdC

Non amiamo a parole ma con i fatti

Paola GuliziaPensieri del Congo e storia di Steve...

18 America Latina Enrique Castillo

Coyhaique: il nostro lavoro...

20 Vita Associativa Erminia Grisoni

La mostra MINERALI CLANDESTINI

Erminia GrisoniIl gusto della solidarietà

Erminia GrisoniUn villaggio africano

Eduardo FasanoDon Guanella: ieri, oggi, domani.

L’indirizzo di chi effettua una donazione entrerà a far parte dell’archivio della nostra Associazione. Nel rispetto di quanto stabilito dalla legge sulla tutela dei dati personali, comunichiamo che tale archivio è gestito da ASCI DON GUANELLA ONLUS. I dati assunti non saranno oggetto di comunicazione o diffusione a terzi. Si potrà chiedere in qualsiasi momento modifiche, aggiornamenti, integrazioni o cancellazione scrivendo a ASCI DON GUANELLA via T. Grossi 18, 22100 Como o scrivere al seguente indirizzo email: [email protected] benefattori verranno inclusi nell’elenco di coloro che ricevono il notiziario dell’Associazione.

Sommario

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Filiale di Como:Via T. Grossi 18, 22100 Como (CO)

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Editorialedi Silvio Verga - Presidente ASCI don Guanella

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Carissimi, eccoci arrivati al Natale!Con questo editoriale non avrete una delle tante bellissime poesie di

padre Turoldo, ma più semplicemente alcune riflessioni che parlano di unità e che hanno dato, almeno a me, il senso della buona novella, il senso del Natale.Nei giorni 10, 11 e 12 novembre, si è tenuto a Roma un incontro dal titolo “Primo Mini Capitolo della Famiglia Guanelliana” dove, su invito del Consiglio generale dei Servi della Carità, si sono riuniti a riflettere sul Carisma di San Luigi Guanella e su cosa ancor oggi ci dice perché si possa far proprio nella nostra vita, i rappresentanti delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza, dei Guanelliani cooperatori del sud e del nord Italia, dei rappresentanti del gruppo mondiale dei Guanelliani cooperatori, del Movimento laicale guanelliano, delle Famiglie carismatiche e di ASCI don Guanella, oltre naturalmente ai Servi della Carità.

L’appuntamento scaturiva dal desiderio del Consiglio generale dei Servi della Carità, di ascoltare la Famiglia guanelliana, in forma allargata, in vista del prossimo Capitolo generale che terranno il prossimo anno e che delineerà il futuro dei prossimi anni per la Congregazione.Senza fronzoli o parole di circostanza, in sincerità, ci si è scambiati pareri unitamente a profonde riflessioni, da dove sono poi scaturiti stimoli a processi nuovi o più approfonditi.Tutto questo mi ha dato la sensazione di vivere un Natale anticipato, un Natale in famiglia, come recita una famosa pièce teatrale.La grande apertura dei presenti nel volere proseguire in un cammino comune sempre più condiviso, dove le singole peculiarità e caratteristiche non siano fonte di diversità ma vissute come una risorsa comune, fa intravedere un nuovo anno interessante.Speriamo!

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Nel frattempo alcune notizie sull’incontro, considerando che abbiamo fra i soci anche Guanelliani Cooperatori, religiosi e religiose guanelliane.L’auspicio scaturito dall’Assemblea è che per i Guanelliani Cooperatori si reperisca tutto il materiale formativo esistente delle scuole carismatiche e si faccia circolare in tutto il mondo guanelliano, così che si possa tradurre ed usufruire, inoltre che si istituisca nelle realtà guanelliane dei cinque continenti, la giornata mondiale del Guanelliano Cooperatore.Che i Consigli generali delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza e dei Servi della Carità si impegnino a promuovere la figura del Cooperatore e si coinvolgano i Cooperatori professionalmente preparati, nella formazione degli operatori che prestano il loro lavoro nelle realtà guanelliane.Che la Famiglia Guanelliana promuova un maggior coordinamento fra le Associazioni laicali per essere più efficaci sul territorio e nella progettazione, e nel contempo che le realtà guanelliane siano presenti sui tavoli di lavoro promossi a livello ecclesiale e civile, affinché il senso e lo stile guanelliano vengano promossi nel contesto sociale.

Si sono poi confermati i Cooperatori Paolo dal Brasile, Justo dalla Spagna, Lina dalla Colombia e Maria Jenisse dal Paraguay oltre a Pietro e Antonio per l’Italia, quali rappresentanti a livello di coordinamento mondiale dei Cooperatori, affinché studino i passi necessari per un organismo mondiale dei Guanelliani Cooperatori.Infine grazie alle esperienze di comunione compiute in questi anni l’Assemblea ha invitato i tre rami della Famiglia Guanelliana alla stesura della “Carta di comunione”, che illustrerà l’identità e la missione di tutta la Famiglia.Come vedete un S. Natale che quest’anno ci indica un cammino di unione ancora maggiore con San Luigi Guanella ed i suoi successori.

Alla luce di queste notizie,a suggellare una fine d’anno carico di significato e di buoni propositi, auguro a voi tutti e alle vostre famiglie un Santo e sereno Natale

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Quando il Consiglio generale dei Guanelliani ebbe la felice intuizione di proporre a dei laici di costituirsi in

Associazione per affiancare le proprie missioni probabilmente l’obiettivo principale è stato quello di poter ampliare le proprie possibilità di aiuto delle missioni che andavano sempre più estendendosi, particolarmente in America Latina. Ma in quell’inizio, oltre alla collaborazione più concreta di reperire nuove risorse per i progetti missionari di Congregazione, c’era certamente un germe ideale da sviluppare nella prospettiva di una feconda partecipazione alla stessa missione guanelliana nel mondo. Infatti è ormai una convinzione comune, a livello di Chiesa universale, che la missione portata avanti da una Congregazione religiosa non può più essere veramente efficace senza la collaborazione laicale. Anzi oggi parlare di missione vuol dire appunto impegnare solidariamente tutte le componenti della

società per aiutarsi a lavorare in rete: ognuno con una propria vocazione specifica e con una particolare forma di impegno.Ed è con gioia che in questi ultimi decenni, anche nel mondo guanelliano, sono sorte varie Associazioni che si ispirano al carisma di don Guanella per far crescere nel mondo la cultura della solidarietà tra cui ASCI don Guanella (Associazione per la Solidarietà e la Cooperazione Internazionale).La forza di queste Associazioni sta appunto dalla capacità di condividere gli ideali che stanno alla base della propria costituzione, che per noi sono i valori che derivano dal carisma guanelliano. E per condividere appunto questi fondamenti è necessario che tutti coloro che si sentono partecipi del carisma, e in primo luogo i religiosi, si aiutino vicendevolmente. Già don Guanella lo diceva iniziando la sua Opera di bene, per la quale sapeva coinvolgere tutti coloro che avevano una particolare sensibilità per le persone bisognose.

25 anni fa...

di Padre Alfonso Crippa - Superiore Generale dei Servi della Carità - Opera don Guanella

I fondatori di ASCI don Guanella dopo la firma dell’Atto Costitutivo dell’Associazione il 9 maggio 1992

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Le forme diverse in cui ci si può impegnare a realizzare gli stessi obiettivi crea appunto quell’unione di intenti che sa apprezzare il bene fatto anche dagli altri e favorisce la comunione come un bene essenziale per contrastare la nostra società che tende ad essere sempre più individualista. è l’ideale che tutti sentiamo profondamente nel cuore di sentirci membri di una sola famiglia. Certo, ci sono livelli diversi di vivere questa comunione e questo senso di appartenere ad un’unica famiglia: da chi solo può collaborare sporadicamente a chi fa la scelta di un impegno più convinto fino a chi vive l’Associazione con spirito di fede e di coerenza cristiana. Ed è nella testimonianza corale e differenziata che una Associazione diventa ricchezza per tutti e proposta efficace per il nostro mondo.Questo è anche il mio augurio che formulo a nome di tutti i religiosi guanelliani, unitamente al grazie che in nome di tante

nostre Comunità che hanno beneficiato e beneficeranno della collaborazione dell’Associazione.La Congregazione sta vivendo un momento di grande espansione, specialmente in nuove nazioni dove siamo chiamati dai poveri a offrire un segno della Provvidenza di Dio. Perché il nostro impegno corrisponda veramente alla chiamata e alle necessità dei poveri abbiamo bisogno di sempre nuova creatività e sostegno per affrontare le novità che ci si presentano. La maggior novità che ci aspetta sarà certamente quella di una sempre maggior collaborazione nell’affrontare insieme le sfide del mondo d’oggi. Per affrontare questa sfida mettiamo tutti a fondamento il desiderio e l’impegno a rafforzare la nostra identità cristiana e guanelliana e allora il Signore e il nostro santo Fondatore avranno la strada aperta ad aiutarci efficacemente con la loro benedizione.

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Un buon Santo Natale da parte dei nostri bambini delle missioni guanelliane.Un buon Santo Natale a tutti voi che ci sostenete insieme alle vostre famiglie e ai vostri cari nel vivere la carità verso gli altri.Un felice Santo Natale da parte di aSCi Don Guanella.

Buon Natale...

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Un buon Santo Natale da parte dei nostri bambini delle missioni guanelliane.Un buon Santo Natale a tutti voi che ci sostenete insieme alle vostre famiglie e ai vostri cari nel vivere la carità verso gli altri.Un felice Santo Natale da parte di aSCi Don Guanella.

Buon Natale...

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L’India è stato un continuo richiamo sin dalla mia prima esperienza di volontariato

in Andhra Pradesh, ormai cinque anni fa. Essere di nuovo qui, per la quarta volta, dopo due lunghi anni di attesa, non mi sembra vero. Eppure è passato già più di un mese dal mio arrivo a Cuddalore (Tamil Nadu). La comunità del seminario minore St. Joseph mi ha accolto come parte della famiglia, i padri si prendono cura di me e gli otto seminaristi mi hanno “adottato” come sorellina. Mi sono immersa nelle attività quotidiane fin da subito, la nostra giornata inizia alle 6.15 con la preghiera e la Santa Messa, poi io corro alla Boys Home dove circa cento ragazzi studiano, lavorano in giardino e fanno colazione prima di andare a scuola. Dalle 9.30 alle 12.30 lavoro invece nell’ufficio del Guanella Communication Centre. Mi occupo principalmente di raccogliere news e scrivere articoli per la newsletter della provincia e per il magazine in tamil che pubblichiamo mensilmente, oltre alla compilazione delle schede personali dei ragazzi della Boys Home e dei bambini del progetto Evening School. Quest’ultimo è un progetto di doposcuola che coinvolge quotidianamente circa quaranta bambini provenienti dagli slum circostanti. Nelle loro abitazioni non hanno elettricità e la maggior parte delle famiglie non è in grado di aiutarli nello studio. Partecipare all’Evening School è l’unica possibilità per avere un luogo e un momento da dedicare

ai compiti scolastici, per colmare le lacune e i ritardi di apprendimento e per imparare e migliorare l’inglese. Ogni sera dalle 18 alle 20 mi trovo quindi in compagnia di bambini pieni di energia, tanta voglia di imparare, ma anche tante difficoltà familiari da affrontare. I ragazzi della Boys Home in particolare vivono situazioni complicate, sono orfani e provengono da famiglie molto povere.Il resto del tempo lo passo in casa in compagnia dei seminaristi. Mi piace condividere ogni momento: la preghiera, il lavoro in giardino e le pulizie, il tempo di svago e di gioco. Dalla scorsa settimana ho anche iniziato a tenere lezioni di italiano per i confratelli.Così le giornate volano una dopo l’altra e io ho giusto il tempo per rendermene conto. La vita qui è completamente diversa: diversa la lingua, diverso il cibo, diverso il clima, diversi i modi di fare. La povertà si tocca con mano, una povertà economica soprattutto, ma le persone che vivono nei villaggi hanno anche una mentalità molto chiusa; problemi familiari, violenze, abbandoni sono nella norma. Aiutare i nostri ragazzi a sognare un futuro migliore non è facile. Il lavoro che fanno i nostri confratelli indiani è di immenso valore. Non è soltanto un aiuto materiale, è un aiuto di crescita umana, uno slancio verso una maggiore apertura della mente e del cuore, uno sprone a sognare con determinazione e coraggio e un

Asi

a Wishes from india

di Olga Miriam Iossa

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incitamento a non rassegnarsi alle difficoltà che la vita pone ad ognuno.Stando qui ora mi rendo conto di quanto sia piccolo il nostro aiuto come Associazione, piccolo ma indispensabile. Vorrei quindi ringraziare di cuore tutti coloro che ci aiutano a portare avanti questa missione. In questo mese di permanenza ho avuto il piacere di partecipare all’organizzazione e alla realizzazione di diversi importanti eventi. Il primo è l’apertura del 25° anno di presenza in India che abbiamo festeggiato la sera del 24 novembre con la Santa Messa celebrata da Fr. Joseph Rinaldo, in occasione del suo 50° anniversario di ordinazione, come ringraziamento di questi anni di missione, anni di grazia ed amore fraterno tra di noi famiglia guanelliana e con tutte le persone che abbiamo incontrato.Il giorno seguente ci siamo trovati invece nel luogo in cui verrà costruita la nuova parrocchia guanelliana Our Lady of Perpetual Succour, terra benedetta, assieme alla prima pietra di fondazione, dal Superiore Generale P. Alfonso.Il giorno 10 dicembre abbiamo festeggiato il World Disabled Day 2017, la preparazione di questa giornata ha richiesto un lavoro enorme a cui tutta la comunità di Cuddalore (10 Padri e 8 Seminaristi) si è dedicata. Oltre alla preziosa presenza del Sovrintendente di Polizia di Cuddalore Mr. C Vijaya Kumar, più di mille persone, provenienti da 33 diversi enti (Scuole Speciali, Centri di riabilitazione, Fondazioni, Organizzazioni), sono state invitate e hanno partecipato all’evento presentando programmi culturali preparati dai bambini e ragazzi disabili. Al termine di ogni esibizione, oltre ai ringraziamenti abbiamo consegnato dei piccoli doni. Io amo questo posto, questa gente e questa cultura. Sono sicura che mi mancherà il nostro caro panettone, i regali, il cenone del 24, i parenti, gli amici e tutto ciò che fa parte del nostro Natale italiano, ma concludere quest’anno e cominciarne uno nuovo qui mi riempie il cuore di gioia.Vi mando quindi un abbraccio forte e tanti cari saluti di Buone Feste e Felice Anno nuovo, da parte mia e da parte di tutte le comunità.

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Ogni tanto riceviamo notizie dai nostri soci e quando le riceviamo da un socio che è pure in missione, beh, il piacere è doppio.Abbiamo ricevuto la lettera che segue da don Giancarlo Frigerio SdC, dopo averlo accompagnato in Ghana, Repubblica Democratica del Congo e Nigeria, eccolo adesso alle prese con la fondazione di una nuova cooperazione missionaria guanelliana con la diocesi di Mbeya in Tanzania.Con molto piacere pubblichiamo il suo intervento sul Natale in quella che è oggi la sua Casa.

“Non pensiamo ai poveri solo come destinatari di una pratica di

volontariato da fare una volta alla settimana. O tanto meno di gesti estemporanei di buona volontà per mettere in pace la coscienza. Queste esperienze, pur valide e utili a sensibilizzare alle necessità di tanti fratelli e alle ingiustizie che spesso ne sono causa, dovrebbero introdurre ad un vero incontro con i poveri e dare luogo ad una condivisione che diventi stile di vita” (Papa Francesco).

Leggendo queste parole mi viene in mente Don Guanella quando dice di “far sedere alla propria tavola il povero”, “di fare famiglia con coloro che non hanno nessuno o sono lasciati soli”.

Ritorno proprio in questo momento dalla visita di alcune scuole elementari della città di Mbeya e

dalla visita di una comunità rurale distante circa 30 km da Mbeya dove si sono incontrate alcune persone con handicap e alcune persone con albinismo. Il primo pensiero che mi è venuto accostando queste persone è stato: “Come farle entrare nel mio cuore e come camminare con loro?” Domande fondamentali per chi vuole portare il messaggio del Signore e guardare la persona e non il bisogno che hanno.

Afr

ica Non amiamo a parole

ma con i fatti di Padre Giancarlo Frigerio SdC

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Ci viene chiesto da più parti di stendere progetti per questo e per l’altro, si scrivono un mucchio di statistiche, si riempiono uffici di documenti e fogli riguardanti persone che ci stanno accanto, quasi a far tacere la nostra coscienza perché ho fatto una ricerca sui disabili, sugli albini, sugli anziani soli, ma quante volte ci siamo fermati davanti ad una persona nel bisogno e prendendola per mano l’abbiamo accompagnata a casa per condividere con lei la casa? Quante volte ci siamo fermati a parlare con la mamma di un bimbo con problemi e sentire la sua voce, le sue sofferenze e anche le sue gioie? Quante volte abbiamo chiesto ad un bambino con albinismo le sue sensazioni, il suo stato d’animo quando gli altri, specialmente in terra africana lo chiamano mzungu=bianco o viene lasciato da parte o è minacciato da situazioni pericolose perché pensano che ha poteri magici e afrodisiaci? Oppure quante volte ci siamo fermati davanti ad una persona anziana e cieca e gli abbiamo raccontato del sole, della luna e delle stelle e di tutta la bellezza del creato facendolo gioire attraverso il nostro racconto?Mi ha colpito qualche settimana fa l’incontro di un mio confratello con una persona cieca davanti alla nostra cappella di Shongo in Mbeya (Tanzania). Anche se il confratello non parlava swahili, ha instaurato con questo anziano un certo dialogo che partiva non dalle parole della bocca, ma dalle parole del cuore. Alla fine della Messa il confratello si rivolge a me e dice: “Oggi

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14è la giornata mondiale dei poveri, portiamolo a casa con noi”. In quel momento mi sono sentito proprio piccolo e misero nel mio amore verso i poveri, verso quel povero in particolare perché non ho avuto il coraggio di assecondare il gesto del mio confratello portando alcune scuse. Molte volte siamo chiamati a scelte coraggiose ma la nostra miseria

e la nostra incapacità di conoscere che il Signore è presente nell’uomo e soprattutto nel più povero e abbandonato, ci impediscono di agire con fatti concreti alla chiamata del Signore.

Si avvicina il Natale. Per me è la seconda volta che lo celebro in terra di Tanzania. Non so e non conosco

Afr

ica

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come viene vissuto qui nella zona di Mbeya poiché l’anno scorso ero a Mapanda, una zona di montagna e una zona rurale dove l’unico segno natalizio è stata la Messa celebrata prima di mezzanotte in mezzo alle luci di candele e pile poiché quella zona era priva di elettricità. Inoltre la gente era vestita con dignità ma con molta semplicità, anzi il loro vestire mostrava una povertà dignitosa. La bellezza del Natale era data dai canti e dalle danze che esprimevano la gioia della venuta del Salvatore. Piccoli e poveri doni i bimbi hanno ricevuto. E mentre seguivo tutto questo la mia mente correva al modo di concepire il Natale in Europa, dove il significato religioso e di salvezza è relegato all’ultimo gradino dei valori e il senso pagano e del consumismo ha preso il soppravvento, questo anche nella chiesa. Anche qui nella città di Mbeya una delle cose che mi colpisce è il fatto che per ora non ci sia un segno esterno che indica il Natale.

Penso proprio al Natale che hanno vissuto Gesù, Maria e Giuseppe. Giorno normale, senza tante luci e bagliori, giorno in cui nessuno si è accorto del miracolo che stava avvenendo, solo i poveri pastori (così dice il Vangelo) hanno capito qualcosa perché avvisati dagli angeli, ma il resto delle persone hanno continuato la loro vita di ogni giorno. E così è anche qui la gente continua la sua vita fatta di sacrificio, di lavoro della terra, di custodia del bestiame: realtà di lavoro che possono dare quel poco di sostentamento per una vita vissuta in una povertà dignitosa e di sacrifici.

Ed è per questo che continuo ad andare e a non fermarmi. Il perché sta tutto nella ricerca del senso e significato della esistenza: Il Signore è la risposta, solo se non ci si ferma nel cercarlo prima dentro il proprio cuore e poi nei fratelli che hanno più bisogno. Ecco allora il grido che nasce dentro di me: “Vieni Signore Gesù: fatti trovare e non farmi perdere la speranza di cercarti…sempre e dovunque”.

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Da quando sono tornata in Italia, diverse volte mi capita di ripensare al mese trascorso

in Repubblica Democratica del Congo. Diverse immagini mi tornano in mente, qualcuna che non avrei voluto vedere ma la maggior parte sono di momenti stupendi, momenti di condivisione con piccoli e grandi che rimarranno per sempre incisi nel mio cuore. A Kinshasa ho trovato degli amici, una famiglia, bambini a cui voglio immensamente bene e che so faranno parte integrante della mia vita. Bambini troppo piccoli per essere messi davanti a così tanta ingiustizia, bambini che vorrebbero solo avere una famiglia che li accudisca, che dia loro l’amore che ogni essere vivente dovrebbe avere diritto di ricevere e per me la cosa più importante: la possibilità di un futuro e quella di sceglierlo. Quando sei un orfano in R.D. Congo, un ragazzo di strada a 10 anni fatica a scrivere il suo nome o fare calcoli semplici, in un paese dove tutto costa un’esagerazione e le possibilità sono per pochi la strada che hai davanti può solo che essere in salita. Diverse volte ho avuto un nodo in gola, diverse volte ho sentito il cuore sospendersi, mi tornano subito in mente diversi episodi. Il piccoletto del gruppo che dopo avergli detto che gli volevo bene, dopo qualche minuto è tornato da me guardandomi negli occhi e dicendomi grazie. Sul momento non ho capito, grazie per cosa gli ho chiesto. La sua riposta: “perché mi vuoi bene”. Vi lascio

immaginare quello che ho potuto provare. Un paio di giorni dopo nella messa per i bimbi, durante la preghiera dei fedeli, lo stesso bimbo ha parlato, ovviamente sul momento non ho capito nulla perché parlava in lingala, ma quando è tornato a sedere e gli ho chiesto: “tesoro per cosa hai pregato?” la sua risposta non poteva essere più straziante, “per avere una famiglia” mi ha risposto. Il secondo episodio è stato prima del rientro, dopo avere salutato un ragazzino con cui si è creato un legame speciale, mentre gli ho detto qualche parola è rimasto in silenzio, alla fine ha fatto segno con la testa che aveva capito quello che gli avevo detto, si è alzato per andare via, ma dopo pochi passi si è girato mi ha guardato è tornato sui i suoi passi, ha controllato che nessuno potesse vederlo ed è venuto ad accoccolarsi nelle mie braccia. Questo piccolo ometto non parla molto ma i suoi occhi dicono mille parole. Le ultime parole le voglio dedicare a Steve. è stato trovato per strada all’età di circa 4 anni con una deformità sul capo, probabilmente la causa dell’abbandono. Adesso ne ha circa 10. Arriva nel centro di Mamma Africa un anno e mezzo fa. L’anno scorso gli viene fatta una TAC alla testa con diagnosi di meningocele con difetto dell’osso parietale destro e lesione poro-encefalica associata ad un’idrocefalia triventricolare. Tornata in Italia abbiamo deciso con Peppe, il ragazzo che ha condiviso con me l’esperienza a Kinshasa, di attivarci

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Pensieri del Congo e storia di Steve... di Paola Gulizia

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17per una raccolta fondi che potesse aiutare i Servi della Carità e ASCI don Guanella a rendere possibile l’arrivo di Steve in Italia. Una delle parti più belle di questa nostra esperienza è stato vedere amici, famigliari, colleghi e persone sconosciute che sentita la storia di Steve si sono presi a cuore questo progetto e hanno reso l’arrivo di Steve possibile. Steve è appena stato operato, sta bene ed è incredibile vedere quanta forza ha nell’affrontare questa ulteriore sfida. Steve è generoso, vive tutto sempre con grande entusiasmo ed è molto coccolone. Credo che chiunque abbia la possibilità di conoscerlo non possa fare altro che innamorarsi. Basta dirvi che dopo cinque ore e mezza di operazione e qualche ora di riposo sorrideva già. Concludo dicendovi che mai avrei potuto immaginare quanto amore e felicità questa esperienza mi avrebbe dato. è proprio vero che per quanto tu possa dare, è sempre di più quello che ricevi quando vivi la vita con il cuore aperto.

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Am

eric

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tina Coyhaique:

il nostro lavoro al fianco dei povericontinua Per i Guanelliani cooperatori di Coyhaique, Enrique Castillo

Carissimi amici di ASCI don Guanella,qualche tempo fa ci è giunta la

richiesta da don Umberto Brugnoni di farci vivi, dopo il provvidenziale aiuto di due anni fa, in cui ci avevate fornito le risorse per tamponare la situazione nella Casa per anziani.Mi scuso con tutti voi e la spiegazione del nostro silenzio non è stata l’avervi dimenticato ma è che siamo continuamente immersi nella precarietà, e a volte anche nell’angoscia, data dalla volontà di voler mantenere il programma finalizzato a migliorare la qualità e l’attenzione ai nostri anziani che abbiamo istituito, con il medico, il fisioterapista e l’infermiera. Il farlo ci obbliga continuamente a partecipare a richieste pubbliche di finanziamento

legate a progetti di breve durata, che continuamente ci obbligano alla ricerca dei fondi necessari nei periodi buchi, fra una risposta e l’altra dell’interlocutore statale.Immaginerete la gran fatica, ma non abbiamo alternative!In questo ultimo periodo con l’aiuto del governo regionale ed il parlamento stiamo cercando di far pressione perché questo luogo del paese così lontano da tutto possa essere preso in considerazione.Per questo il vostro aiuto dello scorso maggio 2015 fu Provvidenziale e ricordo ancora con piacere quando ci chiedevate: “ma poi dopo, come farete?”Beh, grazie a Dio continuiamo la nostra strada, andiamo sempre avanti e queste immagini che vi mandiamo

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sono a dimostrarlo, si tratta dell’inaugurazione della sala multiuso che per poter averla costruita, ci è costata 10 anni di sforzi.Grazie a fondi del municipio ora abbiamo uno spazio adeguato, equipaggiato e professionalmente adatto per lo sviluppo dei trattamenti riabilitativi.Sarà anche la nostra cappella e la foto ritrae la prima S. Messa realizzata dopo che ci è stata data la struttura, anche se a dir la verità mancava ancora l’inaugurazione e la benedizione ufficiale.Nelle altre foto potete vedere il primo giorno di funzionamento di una nuova casetta recuperata da una antica residenza dei confratelli, che grazie all’apporto di una Fondazione svizzera, potrà accogliere 12 anziani dimessi dall’ospedale regionale di Coyhaique, che non possono contare su nessun famigliare o rete d’appoggio.Per fortuna il suo funzionamento sarà garantito da una accordo che abbiamo firmato proprio con lo stesso ospedale.Spero vi farà piacere ricevere questo piccolo aggiornamento con le ultime notizie di quello che siamo riusciti a realizzare in questo periodo e approfittiamo per inviarvi i nostri ringraziamenti a tutti voi.Con fiducia e speranza che il nostro fondatore San Luigi Guanella ci saprà guidare ed illuminare, vi salutiamo.

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Esposta dal 18 al 25 ottobre presso il Centro Socio Pastorale Cardinal Ferrari a Como, la

mostra ha visto la presenza di circa 800 studenti che, accompagnati dai loro professori, hanno avuto modo di riflettere – attraverso la visita e la partecipazione ad un incontro di approfondimento, guidato da diversi volontari con una formazione specifica nel merito – sull’utilizzo dei minerali provenienti da zone di conflitto nella produzione di oggetti di uso comune: dagli smartphone ai tablet, passando per gli spazzolini elettrici, phon, occhiali, lampadine, chiavette USB, componenti di aerei, treni, navi, cavi.

Minerali ricercati dall’industria - provenienti soprattutto dalla Repubblica Democratica del Congo - come stagno, oro, tantalio (contenuto in una polvere chiamata coltan), tungsteno, cobalto (contenuto nelle batterie delle auto elettriche) e uranio, utilizzato per le centrali nucleari. Minerali causa di sfruttamento, guerre e devastazioni

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La mostra miNEraLi CLaNDESTiNi di Erminia Grisoni

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ambientali, oggetti di una speculazione economica che continua a provocare morti e conflitti.Esposta nel week end in Piazza Grimoldi, al centro della città, ha registrato un grande successo di pubblico, stimato in 2.000 visitatori, che ha permesso a tante persone un approccio ad una tematica sconosciuta ai più, ma strettamente connessa alla nostra vita quotidiana. Un’occasione per aprire gli occhi e renderci consapevoli che, se pur dell’utilità delle tecnologie non si discute, altrettanto dovremmo preoccuparci della necessità che

esse siano frutto di un percorso rispettoso dei diritti umani e dell’ambiente in cui tutti viviamo.Per tutti i volontari/e di ASCI don Guanella e del centro Missionario Guanelliano, la mostra si è anche rivelata una proficua occasione di collaborazione e conoscenza con altre realtà operanti in città (Caritas, Centro Missionario Diocesano, AIFO, Coordinamento Comasco per la Pace, Coop. Garabombo, Medici con l’Africa, Il Settimanale della Diocesi di Como), con i quali si è condiviso fin dall’inizio il cammino, permettendo la buona riuscita dell’iniziativa.

Un grazie speciale a chi vi ha dedicato tempo ed energie.

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è ormai entrata nel vivo la campagna “IL GUSTO DELLA SOLIDARIETà”, che ci vede

impegnati nel proporre in tutta Italia i panettoni - prodotti con materie prime del commercio equo solidale e avvolti da un colorato sacchetto di tela batik cucito a mano dagli studenti della scuola guanelliana per ragazze/i disabili di Abor (Ghana) - per raccogliere fondi a favore dei minori di strada in Repubblica Democratica del Congo e per il sostegno scolastico di tanti bambini/e in India. Parrocchie, aziende, amici e conoscenti, da Messina a Padova, passando per la Calabria e la Valchiavenna, stanno

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il gusto della solidarietà di Erminia Grisoni

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rispondendo con generosità all’appello e grazie all’impegno di tutti i volontari/e, riusciamo ad essere presenti in tante manifestazioni natalizie con un banchetto promozionale. Le sedi di Como e Roma si sono così riempite di scatole e sacchetti, ma soprattutto dei volti e della gioia di chi settimanalmente si incontra per trasportarli, insacchettarli, imballarli, spedirli, perché come sempre, stando insieme ci si arricchisce reciprocamente.Siamo ormai arrivati a più di 2.700 panettoni che dite? Per quest’anno possono bastare?

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Inaugurato il giorno 8 dicembre, il villaggio africano è ormai nel pieno della sua attività: tanti sono

stati i visitatori passati nel primo week end di apertura, mentre il calendario dei laboratori previsti per le scuole è completo. Un grande successo, tanto che alcune classi hanno dovuto rinunciare. Un’esperienza significativa per la città e le migliaia di persone che la visitano in questo periodo, dove in un contesto di festa proponiamo spunti di riflessione e di conoscenza.Si continuerà fino al 6 gennaio: certamente un grande impegno, che siamo certi darà i suoi frutti.

L’associazione Asci don Guanella onlus e l’associazione Variopinto onlus, entrambe con un impegno più che ventennale nell’ambito

della cooperazione e della solidarietà internazionale, da tempo promuovono e sostengono anche iniziative per la diffusione di una cultura di giustizia ed uguaglianza tra gli uomini. In quest’ottica nasce e si sviluppa l’idea di promuovere - all’interno della “Città dei Balocchi” - un percorso che possa essere la base per la conoscenza di vita in terre lontane, ma incredibilmente vicine se guardate con gli occhi del cuore, rispondendo all’invito del Consorzio Como Turistica organizzatore della manifestazione.Una risposta che non poteva che essere positiva, dopo la bella esperienza vissuta nel 2013 quando insieme si era già garantita la presenza presso una delle casette posizionate in piazza Cavour, per la

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Un villaggio africano si incontra al Broletto.Le culture in dialogo di Erminia Grisoni

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promozione delle due associazioni. Una collaborazione iniziata da tempo e che prosegue, nella certezza che in una società globalizzata, anche le “buone pratiche” necessitano di circolarità e condivisione. Ciò che ci accomuna e unisce è infatti la volontà di accompagnare nel cammino di vita le tante persone che abbiamo avuto modo di incontrare e che vivono situazioni di fragilità e vulnerabilità, siano esse in Ghana o in Rwanda, nella Repubblica Democratica del Congo o in Italia. Per questo nel villaggio che è stato allestito al Broletto i paesaggi, le abitazioni, le musiche, i colori condurranno piccoli e grandi in un viaggio immaginario dove l’Africa si racconterà con il suo portato di colori e vissuti emozionali intensi, che nascono dalle diverse culture e tradizioni, patrimonio prezioso della variegata umanità che la abita e la rende viva.Attraverso i diversi laboratori, il villaggio si tramuterà poi in uno spazio reale di incontro e in una porta di ingresso verso una cultura “altra” dove i visitatori si sentiranno protagonisti, per trasformare la visita in un’esperienza di crescita e reciproco arricchimento.

Buon viaggio a tutti!

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vaASCI Don Guanella ha

festeggiato quest’anno il 25° anno di attività dalla sua

fondazione. è stata questa ricorrenza che ci ha spinto a vivere una speciale giornata missionaria, che si è concretizzata in due eventi nei giorni 21 e 22 ottobre 2017.Grazie alla disponibilità del Parroco della nostra Parrocchia di San Giuseppe al Trionfale (Roma), don Wladimiro e del responsabile dell’Oratorio, don Salvatore, ci siamo inseriti nell’ambito della Festa d’Autunno che l’oratorio organizza da dieci anni con grande passione e dedizione. Quest’anno la collaborazione con ASCI don Guanella si è concretizzata dando un particolare taglio missionario all’evento,

sottolineando il senso di questa occasione di festa, coincisa con la giornata missionaria e, poco dopo con la festa guenelliana del 24 ottobre.All’interno della basilica di San Giuseppe al Trionfale è stata esposta per una settimana una mostra fotografica sulle nostre missioni all’estero, accennando alle origini dell’impegno guanelliano fuori dal territorio nazionale, con due pannelli interamente dedicati a foto in bianco e nero risalenti agli anni ’20. La mostra proseguiva poi divisa per continenti: le Americhe, con le missioni guanelliane negli Stati Uniti e in America Latina, l’Africa, l’Asia ed infine le “nuove missioni” tra cui per esempio quelle più recenti in Tanzania e nelle Isole Solomon. Nell’ambito

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La missione guanelliana nel mondo e il ruolo dell’a.S.C.i.Don Guanella: ieri, oggi, domani. di Eduardo Fasano

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di questo percorso attraverso la memoria storica delle missioni guanelliane è stata data particolare attenzione ai contesti in cui ASCI don Guanella è intervenuta con progetti e aiuti finalizzati. Sabato 21, con il Convegno, sono state presentate inoltre le testimonianze di chi, in prima persona, ha vissuto la missione: Suor Maria Antonietta Ripamonti ci ha fatto rivivere l’arrivo delle suore Figlie di Santa Maria della Provvidenza in Nord America, mentre don Vincenzo Altieri ci ha ricordato le difficoltà e le gioie provate dai primi Servi della Carità quando hanno posato i loro piedi in America Latina. Grazie poi agli interventi di padre Basil, vice-direttore del Seminario Teologico di Roma e padre Bakthiswalagan, missionario indiano in Romania, abbiamo potuto ascoltare delle testimonianze importanti di giovani sacerdoti che sono partiti da continenti di missione quali Africa e Asia, per venire in Europa e dare seguito alle attività dei guanelliani in Italia, ma anche aprendo nuovi orizzonti missionari. Il Convegno è stato moderato dal prezioso contributo di padre Gustavo De Bonis e si è concluso con l’intervento del Presidente di ASCI don Guanella, Silvio Verga, che ha posto l’accento sul contributo dell’Associazione alle missioni guanelliane nel mondo, nonché sulla necessità di approfondire e consolidare la collaborazione tra tutte le realtà guanelliane, da quelle laiche alla Congregazione femminile delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza. La celebrazione del 25° anno di attività ha rappresentato dunque una bella occasione per festeggiare insieme alla grande famiglia guanelliana due giornate di svago e di scoperta della storia delle missioni. Grazie alle tante voci, alle immagini e ai racconti di chi ha partecipato abbiamo avuto quasi l’impressione di essere stati tutti lì ed aver percorso insieme questo lungo

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a.a.a.offresi

ESPEriENZa Di VoLoNTariaTo ESTiVo !CHE COS’È ?È la possibilità, offerta ai giovani dai 18 anni in su, di svolgere un’esperienza di volontariato estivo in un paese del Sud del Mondo, ospitati in uno dei nostri centri guanelliani. Si tratta di un’occasione per entrare in contatto con culture diverse, mettendosi in gioco e partecipando alle attività locali o proponendone di nuove. È un’esperienza di solidarietà: un contributo alla costruzione del bene comune attraverso la cooperazione.

L’esperienza non ha costi (sarà a carico del volontario unicamente il costo del volo e del visto del paese di destinazione), come Associazione crediamo fermamente che il volontariato sia attività che le persone svolgono mettendo già a disposizione tempo, energie e capacità, e in quanto tale non può e non deve essere a pagamento. Prima della partenza sono previsti una serie di incontri di formazione che avranno luogo presso le sedi di Como o di Roma o in sede da concordare in base ad esigenze particolari.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI E PER INVIARE LA PROPRIA CANDIDATURA CONTATTARE:

FILIALE DI COMO: 22100 COMO – VIA T. GROSSI 18TEL. 031.296.787 FAX. [email protected]

FILIALE DI ROMA: 00148 ROMA – VICOLO CLEMENTI 41TEL. 06.657.53.157 FAX. [email protected]

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LASCITO TESTAMENTARIOSe trattasi di Legati è possibile usare la seguente formula: “ Io…………….. lascio all’Associazione per la Solidarietà e la Cooperazione Internazionale Onlus, con sede legale in Via Deserto 2 Chiavenna (SO), Codice Fiscale 90002190149, la somma di Euro ……………….. o l’immobile sito in………………….. (oppure) gli immobili siti in ……………….”

(Luogo, data e firma leggibile per esteso)

Se si vuole nominare l’Associazione Erede Universale, scrivere: “Io……………… annullando ogni mia precedente di-sposizione, nomino mio erede universale l’Associazione per la Solidarietà e la Cooperazione Internazionale Onlus, con sede legale in Via Deserto 2 Chiavenna (SO), Codice Fiscale 90002190149”

(Luogo, data e firma leggibile per esteso)

Si consiglia di depositare il testamento, scritto di propria mano, presso un notaio di fiducia. ASCI Don Guanella è iscritta al Registro Generale Regionale del volontariato della Regione Lombardia ai sensi della l.r. 1/2008 con decreto del Pres. Cons. Reg. Del 20/06/2014 decreto numero 5355 progressivo 3135 sez. A) sociale.

Come SOSTENERE

i PROGETTI di ASCI

DON GUANELLA

ONLUSDONAZIONE LIBERAPuoi decidere di sostenere un programma specifico con la cifra che preferisci.Il versamento può essere effettuato:

Per i progetti in AFRiCA e itALiAIN POSTA: sul C/C postale n. 70815618 ASCI Don Guanella Onlus – Filiale di ComoIN BANCA: con Bonifico Bancario Banca Popolare di Sondrio Filiale 073 Como IBAN IT28 S056 9610 9010 0000 9059 X12

Per i progetti in AMERICA LATINA e ASiAIN POSTA: sul C/C postale n. 70767314 ASCI Don Guanella Onlus – Filiale di RomaIN BANCA: con Bonifico Bancario Banca Popolare di Sondrio Filiale 082 Roma IBAN IT63 O056 9603 2040 0000 7320 X53

ASSEGNO BANCARIO: Non trasferibile intestato a ASCI DON GUANELLA ONLUS

ON LINE: cliccando sul tasto DONA ORA nella pagina DONAZIONI del sito www.ascidonguanellaonlus.eu

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