5-TESSUTO MUSCOLARE
-
Upload
toni-concilianti -
Category
Documents
-
view
346 -
download
4
Transcript of 5-TESSUTO MUSCOLARE
D. Tessuto muscolareD. Tessuto muscolare
TESSUTO MUSCOLARE
� Scheletrico
� Cardiaco
Liscio� Liscio
Costituenti tessuto muscolare
AcquaProteineLipidi
72-7916-207.5
73-7916-208.3
72-7516-208.0
M. Scheletrico M.cardiaco M.liscio
LipidiFosfolipidiSteroidiGlicogenoCreatina+creatininaIoniRNA e DNA
7.50.90.060.6-1.00.31-1,20.3
8.31.5-0.1-1.20.190.90.6
8.03.30.150.3-0.80.420.60.13
D1. Tessuto muscolare scheletrico
Classificazione del tessuto Classificazione del tessuto muscolaremuscolare
Classificazione istologica: scheletrico
Classificazione metabolico-funzionale:Fibre rosse: elevate quantità di
mioglobina;Fibre I
mioglobina;grande vascolarizzazionericche di mitocondri;poca fosfocreatina.
fibre bianche: poca mioglobina;pochi mitocondri;povere di grassi;ricche di glicogeno;basso flusso sanguigno.
Contraz. lenta.Attività lunga eprolungata
Contraz. rapidae intensa.Lavoro ritmicovolontario
Fibre I
Fibre IIA e IIB
Composizione % in fibre del muscolo scheletrico nell’uomo
Sedentari 53 47
Fibre rosse Fibre bianche
Sedentari 53 47
Sprinters 24 76
Mezzofondisti 62 38
Fondisti 79 21
Proprietà biochimicheProprietà biochimiche
Substrati utilizzati
Prodotti finali
Attività ATP -asica mios.
Glucosio
Ac. Lattico
Elevata Bassa
CO2+ acqua
Ac.grassi, glucosio
M. BiancoM. Bianco M. RossoM. Rosso
Attività ATP -asica mios.
Mitocondri
Dipendenza da ossigeno
Attività glicolitica
fosfocreatina
Elevata
Pochi
Poca
Alta
Notevole
Molti
Elevata
Bassa
Bassa
Bassa
2 µµµµm(A)
(A)Sezione longitudinale di cellula del muscolo scheletrico di coniglio; in evidenza il disegno regolare delle striature trasversali. La cellula contiene numerose miofibrille allineate parallelamente . (B) Particolare della cellula di muscolo scheletrico riportato in (A); si vedono porzioni di due miofibrille adiacenti e
la definizione sarcomero. (C) Disegno schematico di un singolo sarcomero dal quale si deduce l’origine delle bande scure e chiare visibili nelle microfotografie elettroniche. Le prime si dicono bande A (anisotrope) rispetto alla luce polarizzata. Le bande chiare, si dicono bande I ( isotrope).
disco Z banda scura banda scura
SARCOMETRO
(A) ( I )
(B)
mio
fibril
lam
iofib
rilla
(C)
2 µµµµm(A) si dicono bande I ( isotrope).
Organizzazione strutturale della fibrocellula muscolare scheletrica. In alto a destra viene schematizzata la disposizione esagonale delle miofibre viste in
Filamento spessoFilamento sottile
Disco Z
miofibre viste in sezione trasversale
La contrazione muscolare nel modello a scorrimento dei filamenti, nel quale i filamenti spessi e quelli sottili scorrono l’uno sull’altro senza accorciarsi.
Sarcomero
I filamenti spessi sono strutture bipolari create dall’ass ociazione di molecole dimiosina. (a) La contrazione muscolare avviene per slittamen to dei filamenti spessisu quelli sottili in entrambe le direzioni, in modo che i disch i Z di bande I vicine siavvicinino. (b) I filamenti spessi e quelli sottili sono int ercalati in modo che unfilamento spesso sia circondato da sei filamenti sottili.
Sede dell’interazione con l’actina e dell’attività A TPasica
STRUTTURA MOLECOLARE DEI MIOFILAMENTI SPESSI
STRUTTURA MOLECOLARE DELLA MIOSINA
Una molecola di miosina è composta da due catene pesanti (di 200 aa) e da quattro leggere (una contiene circa 190 residui amminoacidi, l’altra circa 170), e in ciascuna testa miosinica ne è presente una sola molecola per ciascun tipo .
Una limitata digestione ad opera dell’enzima proteolitico papaina scinde la molecola della miosina in un baston-cello e in due teste.
2 nm
Tesminale C
Superspira di due eliche αααα
regione cardine
cateneleggere
terminale150 nm
zona nuda teste miosionichetipo .
I filamenti spessi e quelli sottili di un sarcomero si sovrappongono con la stessa polarità relativa su ciascun lato della linea mediana.
Il filamento spesso (B) con le molecole della miosi na che si aggregano tramite le regioni di coda, mentre le teste si proi ettano verso fuori. La zona nuda al centro di ogni filamento è costituita unicamente di code. (C) Piccola sezione di filamento spesso
B)
C)
sarcomero
i filamenti misionici spessi invertono polarità nella linea mediana del sarcomero (linea M)
filamenti actinicifilamenti actinici
fine del disco Z disco Z
Teste misioniche
STRUTTURA MOLECOLARE DEI FILAMENTI LEGGERISono costituiti da actina, tropomiosina e troponine
Filamento sottile Struttura del filamento spesso. Le molecole di miosina si affrontano “coda contro coda”
Struttura del filamento sottile. Nel solco dell’actinia F si dispone la tropomiosina. Il complesso della troponina è costituito da 3 subunità
Contrazione muscolare
� Nella contrazione muscolare l’energia chimica dell’ATP viene trasformata in energia meccanica riconducibile ad un transitorio e reversibile accorciamento dei sarcomeri.
� Fasi della contrazione:Dal nervo motore arriva un impulso alla placca � Dal nervo motore arriva un impulso alla placca neuromuscolare;
� Viene rilasciata acetilcolina;� Si genera un potenziale d’azione che depolarizza il
sarcolemma ed attiva i canali al Na + e quelli al Ca 2+ VOCC);� Il Ca2+ attraverso i tubuli T fluisce dal reticolo
sarcoplasmatico al citosol (la conc. aumenta di 100 volte, da 10-7 a 10-5 M);
� Il Ca2+ si lega alla troponina C e inizia la contrazione.
GIUNZIONE NEUROMUSCOLARE ATTIVATA
GIUNZIONE NEUROMUSCOLARE A RIPOSO
CANALE DEL Ca 2+
REGOLATO DALVOLTAGGIO
CANALE DEL Ca 2+
REGOLATO DALVOLTAGGIO
CANALE DEL Na +
CANALE CATIONICOREGOLATODALL’ ACETILCOLINA
terminazione nervosa
aceticolina
Sistemi di canali ionici di una giunzioneneuromuscolare. Questi canali ioniciregolati sono essenziali per la stimolazionedella contrazione muscolare da parte di unimpulso nervoso. I vari canali sononumerati nella sequenza in cui sono attivi.
CANALE REGOLATO CHE RILASCIA Ca 2+
CANALE DEL Na +
REGOLATO DALVOLTAGGIO
reticolosarcoplasmatico
membranaplasmaticadi muscolo
� Terminata la contrazione, la maggior parte del Calcio viene ripompata nel R.S. tramite la Ca2+-ATP-asi. Nelle fibre muscolari lente (tipoI) e nel m. cardiaco questa pompa è regolata da due proteine: il fosfolambano e la calseque-strina ; il fosfolambano nella membrana del r.s. è associato dal lato citosolico dell’ATP-asi inibendola; quando la concn. di calcio nel citosol aumenta esso viene fosforilato dalla chinasi -Ca2+-aumenta esso viene fosforilato dalla chinasi -Ca2+-calmodulina dipendente che annulla così la sua forte carica negativa sbloccando l’ATP-asi fino a che il Ca 2+ non viene ripompato nel reticolo. La calsequestrina rappresenta una notevole riserva di calcio nel lume del r.s., visto che ogni molecola d i proteina lega 40 ioni calcio!
Modello d’azione della Ca2+ ATPasi del reticolo sarcoplasmatico. I siti di legame del Ca 2+ ad alta affinità sono disponibili quando l’enzima è inattivo. La fosforilazione successiva all’idrolisi dell’ATP espone i due siti a bassa affinità verso il lume del reticolo.
I canali lenti del Ca 2+ possono assumere tre conformazioni funzionali differenti: aperto(attivo), inattivato, a riposo . E’ probabile che la fosforilazione del canale aumenti il numero di transizioni dello stato di inattivazione in quello a riposo, favorendo quindi la successiva apertura indotta dal potenziale d’azione.
ATP-miosina
Actina-miosina/ATP
acquaacquaactinaactina
Fosforilazione/defosforilazione della
miosina
ADP-P-miosina
Actina-miosina/ADP-P
Actina-miosina
actinaactina
ADP+PADP+P
ATPATP
Ciclo della contrazione. Queste fasi si susseguono velocemente finchè le concentrazioni concentrazioni citoplasmatiche di Ca 2+
rimangono elevate.
Fonti di Energia per il Muscolo
•Glucosio
•Acidi grassi
•Corpi chetonici
•Proteine•Proteine
Nel muscolo a riposo vengono utilizzati prevalentemen te aci-di grassi, mentre nell’esercizio fisico glucosio (mo bilizzato dal glicogeno di riserva nel muscolo). Nell’uomo circa ¾ del glicogeno totale è immagazzinato nel muscolo e il resto quasi esclusivamente nel fegato. Il glucosio ottenuto dal glicogeno del muscolo è in forma fosforilata e quindi non può passare nel san-gue come glucosio libero mancando la glucosio-6P-fosfatasi.
Substrati riposo esercizio
% di utilizzazione di substrati ossidabili a riposo e durante l’esercizio fisico
Ac. Grassi 75 58Ac. Grassi 75 58
Glucosio 19 15
Lattato 6 27
Controllo della glicogenosintesi e Controllo della glicogenosintesi e glicogenolisi nella contrazioneglicogenolisi nella contrazione
Il glucosio appena entrato nella cellula viene subi to fosforilato Il glucosio appena entrato nella cellula viene subi to fosforilato a glucosioa glucosio--6P, che può essere utilizzato in tre vie:6P, che può essere utilizzato in tre vie:--glicogenosintesiglicogenosintesi--glicolisiglicolisi--glicolisiglicolisi--via dei pentosivia dei pentosi
Fattori di controllo:Fattori di controllo:ormonali: ormonali: Insulina, glucagone, adrenalinaInsulina, glucagone, adrenalina
metabolici: metabolici: modifica del rapporto: ATP/AMPmodifica del rapporto: ATP/AMP
neuronali: neuronali: CaCa++++
Attivazione della glicogenolisi e della glicolisi Attivazione della glicogenolisi e della glicolisi nel muscolo in contrazionenel muscolo in contrazione
CaCa
GG
Ca/calmodulina
Esercizio Esercizio muscolaremuscolare
Fosf. oxFosf. oxATPATP ADPADP
AMPAMP
Fosforilasi chinasiFosforilasi chinasi
glicogenolisi
Fonti di energia per la contrazionedel muscolo: sostanze utilizzate perprodurre ATP durante intensaattività, una leggera attività o ariposo. L’ATP può essere prodottodalla fosfocreatina.
SubstratiSubstrati e ATP
Il metabolismo del muscolo scheletrico è specializzat o a proIl metabolismo del muscolo scheletrico è specializzat o a pro--durre ATP necessario per la contrazionedurre ATP necessario per la contrazione
Attività intensaAttività intensa glicogenoAc. latticoAc. lattico
(Ox. Anaerob(Ox. Anaerob.).)
muscolomuscolo
Riposo, Attività Riposo, Attività leggeraleggera
Ac. GrassiCorpi chetoniciGlucosio del sangue
ADP+PADP+Pi ATPATP
Contrazione muscolareContrazione muscolare
COCO22
(Ox. Aerob)(Ox. Aerob)
FegatoFegato
Tessuto adiposoTessuto adiposo
dietadieta
Fonti di ATPFonti di ATP
fosfocreatinafosfocreatina
ATPATP ContrazioneContrazione
Glicogeno Glicogeno muscolaremuscolare
Glucosio -6-P
glicolisiglicolisiFosforilasimuscolare
creatina
Creatina fosfo-chinasi
ATPATP ContrazioneContrazioneGlucosio -6-P
Fosf. oxFosf. oxADP+PiADP+Pi
Nei primissimi stadi dell’attività muscolare la con c. Nei primissimi stadi dell’attività muscolare la con c. di ATP è costante, perché: di ATP è costante, perché:
fosfocreatina + ADP fosfocreatina + ADP creatina + ATPcreatina + ATP
19/06/2009 32
FosfocreatinaFosfocreatina
Creatina+ ATP Fosfocreatina+ADPCreatina chinasiCreatina chinasi
Nei muscoli a riposo la conc. di fosfocreatina è Nei muscoli a riposo la conc. di fosfocreatina è
maggiore della conc. di ATPmaggiore della conc. di ATP
E’ una proteina dimerica: una di tipo M (Muscle) e una di tipo B (Brain)Elettroforeticamente si possono separare 3 isoforme :Elettroforeticamente si possono separare 3 isoforme :
CK-MM nel muscolo scheletricoCK-MB nel cuoreCK-BB nel cervello
Essendo alta la conc. di ATP nei mitocondri, la rea zione può procedereverso destra. La fosfocreatina passando dai mitocon dri alle miofibrille,anche per l’alta conc. di ADP può risintetizzare l’ ATP per la contrazione.Esiste anche una diversa CK legata alla superficie esterna della membra-na interna dei mitocondri che facilita il passaggio nel citosol di fosfati altamente energetici sottoforma di fosfocreatina.
Creatina MonoidratoChe cosa fa:
Aumenta i depositi intracellulari di creatina fosfato
Aumenta la capacità anaerobica
Diminuisce l’accumulo di acido lattico
Ritarda l’insorgenza della fatica muscolareRitarda l’insorgenza della fatica muscolare
Aumenta la ritenzione di acqua nei muscoli
Che cosa non fa:
1. Rendere più forti e veloci 2. Aumentare la massa musolare
3. Diminuire la % di grassi
Glucose
Pyruvic Acid (2)
Energy
Lactic Acid (2)
Acetyl Co -A (2)
CO2
ATP
Mitochondria
Inter Cellular Fluid
Metabolismo
Anaerobico
Metabolismo
Fatty Acids Acetyl Co -A (2)
Krebs
CycleCO2
Energy
Metabolismo
Aerobico
Acids Amino Acids
ATPATP
100%% C
apacity of Energy S
ystem
Energy Transfer Systems and Exercise
Aerobic Energy System
Anaerobic Glycolysis
% C
apacity of Energy S
ystem
10 sec 30 sec 2 min 5 min +
ATP - CP
Corsa veloceCorsa veloce ::
ATP di riserva 5.2 mM 3.7Creatina fosfato 9.1 2.1Lattato 1.6 8.3pH del sangue 7.4 7.24
Variazioni di concentrazione dei substrati
Cambiamenti di conc.delle fonti di E nel muscolo in attività:Cambiamenti di conc.delle fonti di E nel muscolo in attività:riposoriposo 3 min3 min 8 min8 min
ATPATP 2727 2626 1919LattatoLattato 55 88 1313GlicogenoGlicogeno 408408 350350 282282FosfocreatinaFosfocreatina 7878 2727 77CreatinaCreatina 3737 8888 115115
Fine
C. Tessuto muscolare
Variazione della concentrazione di acido lattico dopo una corsa di 400 mt.
Quesiti (scaturiti dalla fig. precedente) :� Perché la conc. Iniziale di lattato non è zero?
Perché la concentrazione di lattato aumenta � Perché la concentrazione di lattato aumenta molto rapidamente con la corsa?
� Perché la conc. di lattato diminuisce dopo la corsa?
� Perché la diminuzione è generalmente lenta ma più veloce in coloro che hanno un buon allena-mento? (Induzione degi E. gluconeogenetici)
lattato
glucosio
Lattatommoli/min/100 mlsangue
10 20 30 40
CONSUMO DI OSSIGENO
� Per la sua attività di contrazione il muscolo a riposo utilizza circa il 50% di tutto l’ossigeno a disposizione e può arrivare a consumarne fino al 90% durante l’esercizio fisico.L’affaticamento che si verifica dopo pochi � L’affaticamento che si verifica dopo pochi secondi di un esercizio molto intenso non è dovuto a carenza di glicogeno muscolare ma all’abbassamento del pH come conseguenza dell’eccessiva produzione di acido lattico.
Un esercizio anaerobico implica necessariamente un “debito di ossigeno”, che viene pagato dopo lo sforzo da un extraconsumo di ossigeno, superiore a quello consumato durante l’esercizio e che serve per riossigenare Hb ed Mb e per la gluconeoge-nesi da lattato.
Il lattato prodotto dalle fibre IIA e IIB (rapide b ian-che) viene in parte riossidato dalle fibre I (lente , che) viene in parte riossidato dalle fibre I (lente , rosse) ed il resto va al fegato ove viene trasforma -to in glucosio (ciclo di Cori). Il senso di fatica o di spossatezza che segue un esercizio rapido ed intenso (anaerobiotico) è dovuto alla deplezione di fosfocreatina e all’acidificazione del sangue da acido lattico.
Ciclo di Cori
glicogeno
glucosio
muscolo
sangue
Glucosio-6-P
a. piruvico
a. lattico
alanina
proteine
a. latticoa. piruvico
alanina Glucosio- 6-P
glicogeno
glucosio
alanina
a. lattico
ATP
fegato
Effetti benefici dell’attività fisica in generale e della marcia in partico-lare sulla lipemia
Condizione Colesterolo tot. TG LDL HDL
Sedentari 212 154 136 43Joggers 204 105 125 58Maratoneti 187 77 107 65
Nell’esercizio prolungato i livelli di glicogeno
muscolare cadono rapidamente; è necessario
l’intervento di altri composti energetici: gli
acidi grassi.
CatecolammineCatecolammineglucagoneglucagone
lipolisilipolisi
FegatoFegatoTessuto adiposoTessuto adiposo
Acidi grassiAcidi grassi
Trasporto ai muscoliTrasporto ai muscoliββββββββ--oxoxATPATPIl muscolo contiene un’altra fonte di energia: le sue stesse proteineIl muscolo contiene un’altra fonte di energia: le sue stesse proteine
E’ sempre necessario, però, assicurare un livello basale di glucosioE’ sempre necessario, però, assicurare un livello basale di glucosio
Durata esercizio glucosio emat. NEFA glicogeno
Contributo % del glucosio, dei NEFA del sangue e glicogeno muscolare al consumo di ossigenodei muscoli durante un esercizio prolungato
Glicolisi aerobica
Durata esercizio glucosio emat. NEFA glicogenomuscolare
40 min 27 37 3690 “ 41 37 22180 “ 36 50 14240 “ 30 62 8
Catabolismo delle proteine muscolari
Il catabolismo delle proteine muscolari è possibile , ma in condizioni normali è molto scarso (essendo dannoso per l’organismo stesso).
Tuttavia, nel digiuno prolungato e nel diabete mellito, per sopperire alla carenza di glucosio nelle cellule, gli amminoacidi delle proteine muscolari cellule, gli amminoacidi delle proteine muscolari debbono essere necessariamente trasformati in zuccheri.
In definitiva gli AA nel muscolo sono utilizzati:1. Per la sintesi proteica;2. Per essere ossidati a scopo energetico (soprat tutto gli
aa ramificati).
2. Catabolismo muscolare degli amminoacidi ramificati
� Gli amminoacidi ramificati: valina, leucina e isoleucina sono ossidati principalmente nel muscolo , ma anche in altri tessuti ( cuore e muscolo , ma anche in altri tessuti ( cuore e cervello ) ma non nel fegato. Vengono trasformati in glutammina ed alanina. La loro ossidazione è inibita dall’insulina e stimolata dai glucocorticoidi.
PATOLOGIE DEL TESSUTO MUSCOLARE
� Distrofie Muscolari:Sono patologie neuromuscolari ereditarie, caratteriz-zate dalla degenerazione progressiva delle fibre muscolari con conseguente indebolimento dei muscolari con conseguente indebolimento dei muscoli volontari.
Le forme più importanti sono:
� Distrofia muscolare di Duchenne� Distrofia muscolare di Becker
Distrofia muscolare di Duchenne (DMD)
E’ la forma più grave di distrofia muscolare, caratterizzata dalla progressiva degenerazione ed indebolimento dei muscoli volontari a causa dell’assenza di molecole di distrofina (proteina legata al sarcolemma che influisce sull’integrità della membrana). Il gene responsabile si trova sul cromosoma X ed è il più grande finora conosciuto, pari a 2,3 milioni di pb. è il più grande finora conosciuto, pari a 2,3 milioni di pb. Colpisce i bambini nei primi anni di vita, debilitandoli progressi-vamente con difficoltà respiratorie e cardiache e portandoli alla completa immobilità verso i 20 anni ed alla morte. Non esistono rimedi. Il trapianto cellulare con mioblasti di parenti stretti non ha portato grandi benefici. E’ ancora problematico iniettare cellule staminali di midollo osseo di donatori sani al posto dei mioblasti, perchè si presentano gravi problemi di rigetto. Sono molto più promettenti gli studi che vengono effettuati con i topi mdx (privi del gene funzionale della distrofina), il trattamento con gentamicina induce gli animali a sintetizzare distrofina.
Distrofia muscolare di Becker
(pure legata al cromosoma X)
Nella distrofia muscolare di Becker la causa è la stessa ma è meno grave della Duchenne.stessa ma è meno grave della Duchenne.
Esiste anche una Distrofia muscolare congenita (CMD) che si manifesta nella prima infanzia, ma è molto rara.
Note riassuntive sul muscolo scheletrico
� Esso funziona sia in anaerobiosi che in aerobiosi;� Contiene mioglobina come riserva di ossigeno;� Contiene differenti tipi di fibre;� I principali costituenti sono: actina, miosina,
tropomiosina e troponine;tropomiosina e troponine;� L’insulina fa aumentare l’assorbimento di glucosio
anche nel muscolo;� Il glucosio viene immagazzinato come glicogeno
(carico di glicogeno negli atleti);� L’adrenalina stimola la liberazione di glicogeno;� Manca della glucosio-6P-fosfatasi.
� Contiene fosfocreatina che agisce come deposito di Energia per le esigenze a breve termine;
� Gli acidi grassi sono la principale fonte di E a riposo, nell’esercizio prolungato e nel digiuno;
� Utilizza anche corpi chetonici;� Utilizza anche corpi chetonici;� E’ il principale sito del metabolismo degli aa. a
lunga catena, utilizzati come fonte di E);� Nel digiuno prolungato aumenta la proteolisi;� I principali aa che escono dal muscolo sono
alanina e glutammina.
D2. TESSUTO MUSCOLARE
CARDIACO
Cuore
� Le cellule muscolari cardiache (cardiomiociti)sono più piccole;
� Sono mononucleate;� Sono ricche di mitocondri e molto ricche di
mioglobina;� Il volume della cellula cardiaca è occupata per il 50%
dalle miofibrille (90% nel m.s.) e per il 40% dai mitocondri;mitocondri;
� Tra le cellule esistono numerose giunzioni GAP (dischi intercalari) con numerosi connessoni;
� Per la contrazione è indispensabile il Calcio extracell., i Tubuli T sono molto sviluppati;
� Il sarcolemma è rivestito dal glicocalice e lega il Ca++
� Si è in presenza di una intrinseca ritmicità.
Differenze tra muscolo scheletrico, cardiaco e liscio
M. Scheletrico M. Cardiaco M. LiscioStriato Striato Non striato
Manca strutt. Sinciz. Strutt. Sinciziale Strutt. Sinciziale
Tubuli T piccoli Tubuli T grandi Tubuli T rudiment.
No recett. α e β-adr. Recett. α e β-adr. Recett. α e β-adr.
Impulso nervoso Intrinseca ritmicità Imp. Nervosi e orm
Ca intracell. Ca extracellul. Ca extracellul.
Presente troponina Presente troponina Assente troponina
No caldesmone No caldesmone Si caldesmone
Funzione
L’attività contrattile del cuore segue il meccani-smo generale del muscolo scheletrico ma è diverso l’innesco del processo contrattile , la regolazione catecolaminica e l’omeostasi del calcio . La contrazione è continua ed, esclusi brevissimi periodi di intenso lavoro, è sostenuta brevissimi periodi di intenso lavoro, è sostenuta dal metabolismo aerobio .Per questo motivo i mitocondri sono molto più abbondanti nel muscolo cardiaco rispetto a quello scheletrico (occupano circa metà di tutto il volume cellulare).Condizioni anaerobiche, anche di breve durata, inducono danni funzionali e strutturali spesso irreversibili.
Innesco del processo contrattile
� La contrazione dei sarcomeri cardiomiocitici segue il meccanismo generale di quelli del muscolo scheletrico, con la differenza che:
� L’impulso alla contrazione non è volontario ma è fornito da un segnale ritmico generato dalle fornito da un segnale ritmico generato dalle cellule nodali presenti nel nodo seno-atriale e atrio-ventricolare . Si genera un’onda di depolarizzazione della membrana che investe il sarcolemma dei cardiomiociti provocando l’apertura dei canali VOCC del Ca2+ e quindi l’entrata di Ca2+
dalla matrice extracellulare al citosol.
L’entrata del Calcio extracellulare provoca l’apertura dei canali al Calcio del reticolo sarcoplasmatico (RYR) permettendo un notevole rilascio del calcio dal R.S. al citosol (da 10-7 a 10-5M), permettendo la contrazione.
Nella fase diastolica il calcio viene allontana -Nella fase diastolica il calcio viene allontana -to: 1) dalla Ca-ATPasi del R.S., 2) dalla trasloca-si Na/Ca e 3) dal carrier del calcio mitocon-driale.Il tutto regolato dai recettori adrenergici e colinergici.
Ca2+(-)
Ca2+
Accoppiamento eccitazione-contrazione del muscolocardiaco . Il Ca2+ entra dai canali lenti per attivazione del potenzialed’azione e determina la fuoriuscita di grandi quantità di Ca 2+ dal reticolosarcoplasmatico (rilascio del Ca 2+ indotto dal Ca 2+). Nella fase diastolica ivalori di calcio citoplasmatico ritornano bassi principalmente perricaptazione da parte del reticolo sarcoplasmatico, ma anch e perallontanamento dalla cellula ad opera dello scambiatore Na +/Ca2+
AMP
Fosfolambano
Modulazione della contrazione cardiaca per stimolazion e dei recettori αααα1-adrenergici. Il recettore αααα1 adrenergico è accoppiato, tramite una proteina G, a lla fosfolipasi C. L’idrolisi del fosfatidilinositolo 4 ,5 difosfato (PIP 2) determina il rilascio di due secondi messaggeri: l’inositolo tri fosfato (IP 3) e il diacilglicerolo (DAG). Il ruolo dell’ IP 3 nei cardiomiociti è ancora controverso. Probabilmen te come in altri tessuti, aumenta il rilascio di Ca 2+ dal reticolo sarcoplasmatico. Il DAG attiva la proteina cinasi C. Sia lo scambiatore Na+/H+ che i miofilamenti sono due bersagli principali della proteina cinasi C. L’ effetto finale consiste in un aumento della sensibilità delle proteine contrattil i al Ca2+. Ruolo del fosfolambano.
Substrati ossidabili
� GLUCOSIO
� ACIDO LATTICO
� ACIDI GRASSI
� CORPI CHETONICI� CORPI CHETONICI
� AMMINOACIDI
(il cuore non ha riserve significative di glicogeno e di lipidi)
� IMPORTANZA DELLA CARNITINA
Il Potenziale di Fosfato
Il contenuto di ATP nel cuore è molto basso, per cui si hacontinua risintesi di ATP con:
� Fosforilazione ossidativa� Fosforilazione ossidativa� Fosforilazione a livello di substrato� Fosfocreatina
Fosfocreatina + ADP = Creatina + ATP
� Scarsa utilizzazione del glucosio;� Lento flusso della glicolisi;� Sincronismo tra produzione
Glucosio
� Sincronismo tra produzione citoplasmatica e utilizzazione mitocondriale del piruvato;
� Condizioni di anossia o ischemia aboliscono questo sincronismo.
Acido lattico
Lattato + NAD + piruvato + NADH + H +
� Lattico DH cardiaca (H4) diversa da quella muscolare (M4)
In condizioni di anossia:- il miocardio produce acido lattico in eccesso- il piruvato viene transaminato in alanina
glucosio
lattato
O2 ATP contrazionecontrazione
Acidi grassi
creatina
fosfocreatina
Funzioni della fosfocreatina nel cuore
� Produzione di ATP
Trasporto dell’ ATP dai mitocondri alla miofibrilla mitocondri alla miofibrilla miosinica
� Sistema creatina/fosfocreatina: fattore importante di controllo per la produzione e utilizzazione di E
ANT CKm
P-creatinaADP
CKf
ADP
Isoenzimi della creatina chinasi
ANT CKm
creatina
ATP
Mitocondri sarcoplasma
contrazione
CKf
ATP
Acidi grassi
� Gli acidi grassi a lunga catena sono i preferiti.
� Gli acidi grassi provengono dal tessuto � Gli acidi grassi provengono dal tessuto adiposo, ma anche da chilomicroni e VLDL.
� Una specifica proteina citoplasmatica (FABP) lega gli acidi grassi.
La carnitina nel miocardio
Presente in conc. superiore rispetto al sangue e al fegato
Proteina metilata Proteina metilata
Sangue
Fegato cuore
N-trimetillisina
deossicarnitina
carnitina carnitina carnitina
deossicarnitina deossicarnitina
N-trimetillisinaSangue
Infarto del miocardio: diagnosi Infarto del miocardio: diagnosi biochimicabiochimica
mioglobinamioglobina
CKCK--MBMB
1515
2020
2525
Multipli livelli Multipli livelli normalinormali
CKCK LDHLDH
11 22 33 44 55
55
1010
1515
Giorni dall’insorgenza del dolore toracicoGiorni dall’insorgenza del dolore toracico
D3. TESSUTO MUSCOLARE LISCIO� Il muscolo liscio a differenza di quello striato non contiene
troponine ; le fibrocellule sono fusiformi.� Il muscolo liscio contiene meno miosina ma molta pi ù
actina del muscolo scheletrico;
� La contrazione avviene grazie alla fosforilazione delle catene leggere della miosina ed è regolata dal Calcio attraverso l’attivazione della chinasi ad opera del attraverso l’attivazione della chinasi ad opera del complesso Ca 2+-calmodulina ed è realizzata da neurotrasmettitori e potenziali d’azione spontanei;
� Un ruolo importante nella contraz. del m. liscio è s volto anche dalla proteina caldesmone , che regola l’attività dell’actina.
� Nella contrazione della m. liscia sarebbero importan ti i filamenti intermedi e le strutture fibrose chiamate corpi densi .
CALMODULINA
� E’ una proteina capace di legare il Ca 2+ (PM 17 kda) facente parte della superfamiglia delle proteine leganti il calcio, a cui appartiene la troponina C.appartiene la troponina C.
� La calmodulina assomiglia molto, sia strutturalmente che funzionalmente alla troponina C. Possiede un’alta affinità per il calcio; legando 4 Ca 2+ (CAM) si attiva ed è così in grado di attivare un gran numero di enzimi.
Ca2+ Ca2+Ca2+
Ca2+
SR
Depolarizzazione Depolarizzazione Depolarizzazione
Esterno
Membrana
Citoplasma
SR
Ca2+ Ca2+
Ormone
Ricettore
Ca2+
SR
M. scheletrico M. cardiaco M. liscio
Actomiosina Actomiosina Actomiosina
Ca Ca
Modello di rilassamento e contrazione della cellula muscolare liscia. I filamenti intermedi congiungono, tramite i corpi densi citopl asmatici, i miofilamenti contrattili. Questi sono ancorati al sarcolemma in corrispondenza dei corpi densi di membrana
Ca2+
Ca2+
CITOPLASMA
Differenti sistemi di trasporto del Ca 2+
nel muscolo liscio
Ca2+
Ca2+
IP3OrmoneSarcolemma
Reticolosarcoplasmatico
Attivazione della contrazione da parte del Ca 2+ nel muscolo liscio e striato .
MUSCOLO LISCIO MUSCOLO STRIATO