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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SALERNO
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Corso di Igiene
Lezione 5Igiene della nutrizione e alimentazione
salubre
Prof. P. CavalloProf. P. CavalloProf. P. CavalloProf. P. Cavallo
“noi siamo ciò che mangiamo”…
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Ludwig Feuerbach
Le indicazioni del Ministero della Salute
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Alimentazione: ma a che serve?
L’assunzione di alimenti risponde ad uno
dei bisogni elementari di ogni essere
vivente, compreso l’uomo.
In condizioni di naturalità essa ha lo scopo
di fornire l’energia necessaria per la vita
vegetativa e di relazione, nonché il
materiale plastico per l’accrescimento ed il
ricambio dell’organismo.
Madre Natura esiste?
…”Tu hai una idea della natura come di una specie di mamma benigna, il che è profondamente sbagliato. "Madre natura" non esiste, è una idea romantica del XIX secolo, nutrita e coccolata dopo di allora da tutti. In realtà nella migliore delle ipotesi la natura è una matrigna indifferente. Nella peggiore è solo un enorme, immenso, interplanetario ristorante…“
… “Il ciclo è: batteri e piante che si nutrono di minerali, luce e acqua; gli animali erbivori che si nutrono di luce, acqua e piante; i carnivori che si nutrono di erbivori, luce ed acqua; all'interno di ogni gruppo ci sono i parassiti che si nutrono del cibo prodotto da qualcun altro. La vita si nutre della vita: ci sono piante parassite che si nutrono di altre piante; e siamo tutti sul menù, compresi noi esseri umani…”
…”Credimi: la natura è un ristorante in cui tutti sono al tempo stesso al tavolo e sul menu…”
Tratto da “Memorie di un Cuoco d'Astronave”, di M. Mongai, Ed. Mursia, 2000
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L’assunzione di alimenti deve sempre sufficiente a coprire il fabbisogno metabolico dell’organismo, ma non tale da provocare obesità.
Inoltre, poiché i diversi alimenti contengono principi nutritivi in proporzioni differenti, è necessario che sia mantenuto un appropriato equilibrio tra questi differenti costituenti della dieta, affinchè tutti i sistemi dell’organismo possano essere riforniti dei materiali indispensabili.
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Un’alimentazione sana ed adeguata mira a :
• Fornire quotidianamente all’organismo l’apporto calorico utile ad esplicare le diverse attività fisiologiche, mantenere costante la temperatura corporea e produrre lavoro.
• Fornire con la dieta le sostanze necessarie alla crescita, alla riparazione dei tessuti, e ai processi fisiologici dell’organismo, in proporzioni e quantità adeguate alle necessità.
• Ripartire opportunamente nel corso della giornata gli alimenti tenendo conto della loro quantità e qualità.
• Fornire all’organismo cibi igienicamente sicuri opportunamente controllati, preparati e conservati.
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Fattori condizionanti l’alimentazione:
1. Disponibilità economica: quantità e tipo
di alimenti a disposizione.
2. Fattori psicologici correlati al cibo.
3. Abitudini familiari, tradizioni culturali,
pregiudizi.
4. Fattori sociali.
5. Interessi economici e commerciali.
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Mediante un’opera di educazione alimentare bisogna:
• Fornire alcune nozioni fondamentali di
dietetica.
• Modificare comportamenti alimentari
erronei e farne acquisire di corretti, nel
rispetto, possibilmente, dei gusti
personali, delle abitudini e tradizioni
culturali.
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Valutazione dello stato nutrizionale
NUTRIENTI
Introduzione Assorbimento Utilizzazione
STATO NUTRIZIONALE
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Produzionedi energia
ComposizioneCorporea
UtilizzazioneNutrienti
Valutazione dello stato nutrizionale
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Stato nutrizionale
Composizionecorporea
Funzioni corporee
Bilancioenergetico
STATO di SALUTE
Valutazione dello stato nutrizionale
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Equazione del bilancio energetico
Energia spesa (calore,
lavoro, biosintesi )
Energia introdotta (cibo) = +
Energia conservata
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Metabolismo Effetto termico Attività basale del cibo fisica
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Introitocalorico
Energia metabolizzabile
Depositi di grasso
Fabbisogno energeticoPuò essere definito come la quantità di alimenti,
considerati come apportatori di energia chimica, necessaria per il mantenimento delle funzioni vitali, reintegrando il dispendio energetico che queste comportano.
Viene espresso in calorie.
Fabbisogno energetico = Fabbisogno calorico
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Fabbisogno calorico totale dipende da:
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Età SessoFattori
ambientali
Stati fisiologici
Statipatologici
Fattori psicologici
Fattori
socio-economici
Fabbisogno per la termoregolazione dipende da :
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Costituzione Stato
di nutrizione Temperatura ambientale
Fabbisogno per l’attività fisica dipende da:
Dimensioni Peso corporeo Età
Fabbisogno basale
E’ il fabbisogno per il mantenimento della vita
del soggetto in condizioni di riposo (sdraiato,
sveglio, a temperatura costante, in stato di
calma psichica), varia in funzione:
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Età Sesso
Uso di sostanze
eccitantiDimensioni
corporee
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Valore standard del metabolismo basale
Consumo energetico medio dell’organismo a
riposo, in perfetto equilibrio termico, a
digiuno da almeno 12 ore.
Si esprime in kcal/m2 /h.
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TAB. I: valori standard del metabolismo basale
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IL METABOLISMO BASALE
La spesa energetica minima dell’organismo a
riposo deriva dalla somma di:
• Movimenti respiratori
• Circolazione
• Conduzione nervosa
• Dispersione obbligatoria di calore
• Mantenimento gradienti elettrochimici (la pompa
Na/K richiede il 30% della spesa metabolica basale)
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IL METABOLISMO BASALE è INFLUENZATO DA:
• Innalzamento della temperatura corporea
• temperatura esterna
• Condizioni ambientali, stato nutrizionale e tipo di dieta
• Fattori ormonali
• Gravidanza e allattamento
• Stati di ansietà
• Utilizzo di farmaci
• Ma soprattutto il metabolismo basale è influenzato dalla taglia corporea e dalla massa magra
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• In un individuo sano e sedentario il MB rappresenta circa il 65-75% del dispendio energetico totale
• E più alto negli uomini rispetto alle donne
• Diminuisce con l'età: tra i 60 ed i 90 anni cala di circa l'8% per decade
• Questo calo può essere rallentato da un'adeguata attività fisica.
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Per soggetti adulti di 18-35
anni di età il fabbisogno energetico può essere
calcolato in 2.900 calorie per
gli uomini, ed in 2.100 per le donne.
Società Italiana di Nutrizione Umana
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A) ALIMENTI PLASTICI 1) carne, pesce, uova: forniscono proteine di alta qualità, ferro e alcune vitamine del gruppo B2) latte, formaggi, yogurt: forniscono calcio, proteine di alta qualità e alcune vitamine del gruppo B
B) ALIMENTI ENERGETICI 3) legumi: forniscono ferro, vitamine del gruppo B e proteine di media qualità che integrate con quelle dei cereali e tuberi danno proteine di alta qualità4) cereali, tuberi: forniscono carboidrati, proteine di bassa qualità, vitamine del gruppo B5) grassi da condimento: forniscono grassi, vitamine liposolubili
C) ALIMENTI PROTETTIVI 6) frutta, ortaggi giallo-arancio, verde scuro: forniscono vit. A 7) agrumi, ortaggi aciduli: forniscono vitamina C
Classificazione degli alimenti
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I nutrientiSono i costituenti chimico-molecolari degli alimenti.
Si definisce un alimento proteico o lipidico o altro quando la percentuale di quel nutriente in esso contenuto è prevalente sugli altri.
E' evidente che la maggio parte di alimenti contiene più nutrienti .
Parte dei nutrienti sono sintetizzati nell'organismo partendo da elementi base, mentre altri definiti ESSENZIALI non possono essere sintetizzati da parte dell'organismo e si devono assumere con la dieta.
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I nutrienti che servono all'organismo per tutte le sue funzioni sono:
1) Proteine 2) Carboidrati ( zuccheri)3) Lipidi ( grassi)4) Sali minerali5) Vitamine
Si aggiunge anche l'acqua in quanto, pur non apportando energia, è determinante per la vita.
I nutrienti
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Il senso di questi 5 nutrienti e l'acqua sta nel fatto che il nostro organismo è
fatto per
Il 59% di acqua,
il 19% di proteine,
il 17% di grassi,
il 4% di minerali,
L’1% di carboidrati
e tracce di vitamine
Noi siamo ciò che mangiamo…
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Non possono essere sintetizzati da parte dell'organismo e si
devono assumere con la dieta.
Sono:
1) aminoacidi: leucina, isoleucina, lisina, metionina,
fenilalanina, valina, triptofano, treonina
2) lipidi: omega 3 e 6
3) sali minerali: TUTTI
4) vitamine liposolubili: A D E K
5) vitamine idrosolubili: B1, B2, B3, B6, B12, ac.Folico,
ac.Ascorbico, ac.Pantotenico, colina, biotina, inositolo
I nutrienti essenziali
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I carboidrati complessi (amidi) devono essere i
più rappresentati e devono fornire dal 45 %
al 55 % delle calorie totali, mentre gli
zuccheri semplici devono essere meno del
10%.
Carboidrati
Carboidrati
I Carboidrati, detti anche glucidi o zuccheri sono formati da carbonio, idrogeno e ossigeno ed hanno formula generale :
Cn H2n On
In base alla loro complessità crescente, si suddividono in :
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MONOSACCARIDI
DISACCARIDI
POLISACCARIDI
Carboidrati complessi
Carboidrati semplici
MonosaccaridiSono strutture monomolecolari non ulteriormente scindibili,
quindi sono direttamente assorbibili senza bisogno diprocesso digestivo.
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Glucosio : è lo zucchero più diffuso in
natura ed è l’alimento più utilizzato dalle
cellule dell’organismo. Fornisce la
maggior parte dell’energia necessaria
alle funzioni organiche. E’ l’unica forma
di zucchero circolante nel sangue.
Fruttosio : si trova soprattutto nella
frutta e nel miele
Galattosio : non esiste libero negli
alimenti ma deriva dalla scissione del
Lattosio
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Disaccaridi
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Sono formati dall’unione di due monosaccaridi tra essi
quelli a maggior interesse alimentare sono :
Polisaccaridi
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Sono polimeri prodotti dall’insieme di più monosaccaridi
GLICOGENO si trova nei muscoli e
nel fegato come forma di deposito
AMIDO è una sorgente molto
importante di carboidrati
CELLULOSA è
un polisaccaride
complesso
contenuto nella
parte legnosa e
fibrosa dei
vegetali
FONTI PRINCIPALI DI CARBOIDRATI
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Canna e Barbabietola da zucchero ( saccarosio )
PANEPASTA
FRUTTACEREALI
LEGUMI
LATTE
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Fabbisogno glicidico
La soppressione o la estrema carenza di carboidrati nella dieta puòportare alla
• CHETOSI che è l’espressione di una aumentata utilizzazione dei Lipidi come fonte energetica;
• NEOGLUCOGENESI che è invece l’espressione di una aumentata utilizzazione di Proteine con accumulo in circolo di Urea.
Sono necessari 100 grammi/giorno di carboidrati per impedirel’instaurazione di queste patologie.
E’ consigliabile aumentare l’assunzione di carboidrati complessi edi zuccheri naturali fino al 60% del totale calorico, riducendo al10% l’assunzione di zuccheri raffinati.
Le malattie associate all’assunzione eccessiva di carboidrati sonol’obesità ed il Diabete.
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Fibre alimentariCon il termine di fibre alimentari si intendono tutti i componenti non
digeribili della parete delle cellule vegetali presenti negli alimenti.
I benefici che possono derivare dalla assunzione di fibre alimentari deriva soprattutto da alcune di esse.
Tutte le fibre derivano dalle pareti esterne delle cellule delle piante e conferiscono loro la solidità.
Sono costituite da più elementi quali lignina , cellulosa , emicellulosa e pectina.
Altre fonti di fibre alimentari comprendono additivi alimentari naturali : gomme mucillagini.
Tutti i componenti delle fibre alimentari tranne la lignina sono carboidrati complessi.
Le fibre producono i loro migliori effetti benefici assorbendo acqua. La emicellulosa e la cellulosa assorbono la maggior parte di acqua. La ligninaassorbe poca acqua, la pectina , le gomme e le mucillagini sono idrosolubili e non possono assorbire acqua.
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Effetti delle fibre
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Richiamo di acqua con
aumento di volume della
massa fecale
(cellulosa ed
emicellulosa): transito più
veloce
Aumento della velocità
del transito intestinale
( 36 ore, in media, rispetto
a 77 per una dieta ricca di
fibre)
Legame tra fibre
e sostanze chimiche
carcinogene: protezione dai
cancerogeni intestinali
Alcune fibre come le
pectine possono
legare il colesterolo,
compreso quello LDL
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L’alimentazione deve assicurare un apporto di
proteine, che si calcola in 70 g al giorno per
l’uomo ed in 60 g per la donna.
Di queste, una parte deve essere di origine
animale, di maggiore valore biologico ai fini
dell’apporto di aminoacidi essenziali per
l’organismo umano.
Proteine
• Le proteine sono delle macromolecole, costituite da strutture
molecolari più semplici dette AMINOACIDI. Che si legano fra
loro mediante il legame peptidico
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Proteine - struttura
Aminoacidi
• Gli Aminoacidi sono costituiti principalmente da Carbonio, Ossigeno, Idrogeno, Azoto che rappresenta l’unica fonte per l’organismo.
• Gli Aminoacidi si dividono in :
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ESSENZIALI non ESSENZIALI
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Aminoacidi essenziali
Sono quelli che
l’organismo non è
in grado di
riprodurre, e
devono
necessariamente
introdotti con il
cibo.
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AMINOACIDI non ESSENZIALI
Sono quelli che mediante la Sintesi
Proteica dell’organismo possono essere sintetizzati direttamente.
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Valore Biologico delle Proteine
Corrisponde alla capacità di sostenere la
formazione di tessuto e dipende da :
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COMPOSIZIONE( se contiene
aminoacidi Essenziali )
DIGESTIONE e ASSORBIMENTO
Le proteine di origine animale hanno un elevato
valore biologico (proteine nobili).
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FONTI delle PROTEINE
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Fonti animali :
Carne
Pesce
LATTE e
DERIVATI
Uova
FONTI delle PROTEINE
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Fonti vegetali :
LEGUMI : piselli,
fagioli, ceci,
lenticchie, soia
NOCI e SEMI
PANE e
CEREALI
Funzioni delle proteine
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Crescita e Mantenimento
dei Tessuti
Sintesi di compostiregolatori
Formazione deglianticorpi
Equilibrio deiliquidi
Mantenimento dellaneutralità del sangue
Riserva dienergia
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Valore biologico delle proteine di alcuni alimenti
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Fabbisogno proteico minimo calcolato teoricamente
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Non devono essere presenti per più del 30 %
delle calorie totali, con preponderanza di quelli
contenenti acidi grassi insaturi.
Devono essere introdotte inoltre sufficienti
quantità di vitamine liposolubili e idrosolubili,
minerali e fibre indigeribili (non meno di 30 g al
giorno).
Lipidi
GRASSI o LIPIDI: definizione
Sono sostanze nutritive costituite da atomi di
CARBONIO, a cui sono legati atomi di
IDROGENO e di OSSIGENO.
Classifichiamo i grassi in due grandi categorie:
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SATURI INSATURI
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Acidi grassi
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Saturi se tutti gli atomi di carbonio sono saturati da atomi di
idrogeno o ossigeno
H
CH C
H
H
H
C
H
H
Insaturi se mancano alcuni atomi di
idrogeno, e gli atomi di carbonio sono uniti
da doppi legami
H C
H
= C
H
Monoinsaturi se c’è un solo
doppio legame Polinsaturi se ci sono più doppi
legami
Alimenti grassi
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Gli alimenti grassi sono costituiti
dall’unione di più acidi grassi che a
loro volta possono essere saturi o
insaturi. Se prevalgono i primi il
grasso si dice saturo, se prevalgono
i secondi si dice insaturo.
I GRASSI SATURIhanno consistenza
solida a temperatura
ambiente e sono per lo
più di origine animale
Grassi insaturi
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I GRASSI INSATURI hanno
consistenza
liquida a
temperatura
ambiente ( oli ) e
sono di origine vegetale
OLIO DI OLIVA
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Fonti dei grassi
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Bisogna innanzitutto distinguere tra:
GRASSI VISIBILI( burro, panna, olio, margarina, pancetta )
GRASSI NON VISIBILIChe è rappresentata da quella quota di grasso che
non si percepisce direttamente, comunque presente
negli alimenti come latte, carni, noci e semi, olive
Fonti di grassi saturi
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LATTE e DERIVATIPanna, burro, formaggi
CARNIagnello, manzo, maiale
TUORLO d’UOVOOLIO di COCCO
e di PALMA
BURRO di CACAO MARGARINE
Fonti di grassi polinsaturi
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PesciSalmone, sgombro, aringhe
OLIO di MAISGirasole
Fonti di grassi monoinsaturi
OLIO di OLIVA E di ARACHIDI
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Fonti di colesterolo
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TUORLO d’UOVO
ORGANI ANIMALIcervello, fegato, rene
LATTE e DERIVATIPanna, burro, formaggi
GAMBERI
Funzioni dei grassi
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Fonte di energia
( 9 kcal/g )
Riserva di
Energia
Stabilizzazione
Temperatura, imbottitura
Protezione
Fonti di acidi grassi
Essenziali
Trasporto vitamine
LiposolubiliSazietà
Consigli dietetici
• Ridurre la quota di grassi assunti con gli alimenti
al 20% del totale calorico.
• Ridurre l’assunzione di alimenti ricchi di grassi
saturi e di colesterolo.
• Privilegiare l’assunzione di grassi mono e poli
insaturi.
• Ricordare che mangiare troppi grassi comporta il
rischio di contrarre malattie cardiocircolatorie e
alcuni tipi di tumori .
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Regolazione dell’assunzione di cibo
FAME: è il bisogno urgente di cibo e si associa a numerose sensazioni oggettive. Dopo un digiuno di molte ore, ad esempio, lo stomaco è scosso da intense contrazioni ritmiche, chiamate contrazioni da fame.
APPETITO: implica il desiderio di determinati alimenti, piuttosto che il bisogno generico di cibo. In tal senso, ha perciò la funzione di orientare la scelta della qualità degli alimenti da assumere.
SAZIETA’: è la sensazione opposta della fame, è un senso di pieno appagamento dal bisogno di cibo. Di solito insorge dopo un pasto molto abbondante, specie se è già presente una riserva di materiale nutritivo (tessuto adiposo e glicogeno).
Prevenzione e terapia dell’obesità
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Stile di vita
Attivitàfisica
Alimentazione
Terapia
Chirurgia
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Stile di vita: alimentazione
La via più importante per prevenire o ridurre il sovrappeso e l’obesità consiste nell’ equilibrare
L’ alimentazione senza eccessive ed indiscriminate
Riduzioni dell’introito calorico :
• aumento degli alimenti con più basso valore calorico
• Aumento degli alimenti ricchi di fibre vegetali
(cereali, legumi, verdure, ortaggi, frutta )
• riduzione degli alimenti con elevato contenuto calorico
(Grassi e carboidrati semplici)
• Ridurre i grassi saturi e
privilegiare i grassi
insaturi (olio di oliva)
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Stile di vita: attività fisica
Per mantenere o ottenere un peso corporeo “normale”, lo
STILE DI VITA deve prevedere una costante attività fisica
giornaliera.
L’ATTIVITA’ FISICA :
• Incrementa il dispendio energetico
• E’ essenziale per un buono stato di salute del cuore e della
circolazione
• Aiuta a mantenere valori normali di pressione arteriosa
• Rafforza muscoli, ossa e legamenti
• Accresce la resistenza alle malattie
• Aiuta un sonno sano e profondo
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Il problema
h La nostra predisposizione genetica e comportamentale è di risparmiare e conservare l’energia piuttosto che disperderla
h La società moderna crea un ambiente che induce alla sovralimentazione e alla sedentarietà
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L’eccesso di peso
hsovrappeso
hobesità di medio grado
hobesità di alto grado
E’ causato da
Abitudini alimentari squilibrate dal
punto di vista energetico : troppe
calorie introdotte con il cibo rispetto
a quelle necessarie
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Classificazione del sovrappeso e dell’obesità, BMI, circonferenza vita associati al rischio di malattia
BMI Classe Rischio di malattia *
(Kg/m²) obesità (relativo al peso e alla circonf. Addominale)
__________________________________________________________________________________
Maschi ≤ 102 cm > 102 cm
Donne ≤ 88 cm > 88 cm
__________________________________________________________________________________
Sottopeso < 18,5 - -
Normale 18,5 - 24,9 - Aumentato
Sovrappeso 25,0 - 29,9 Aumentato Alto
Obesità 30,0 - 34,9 I Alto Molto Alto
34,9 . 39,9 II Molto Alto Molto Alto
Grande obesità ≥ 40 III Altissimo Altissimo
__________________________________________________________________________________
* rischio di malattia per diabete di tipo 2, ipertensione e malattie cardiovascolari
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Attenti al piatto
• In Italia 16 milioni di persone sono in sovrappeso
• Il 4% dei bambini in Italia è obeso e il 20% ha qualche chilo di troppo
• L’obesità rappresenta un importante fattore di rischio poiché ad un eccesso di peso, con conseguente accumulo di grasso corporeo, si associano complicanze cardiovascolari e dell’apparato muscolo-scheletrico, diabete, malattie del fegato e della colecisti, cancro e ipertensione.
• L’eccesso di peso e le malattie conseguenti costano 22,8 miliardi di euro ogni anno, di cui ben 14,6 (il 64%) in ricoveri ospedalieri.
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Sovrappeso
L' eccesso di peso corporeo è un problema
sempre più diffuso e nella sua forma estrema, l'
obesità, diviene una vera e propria patologia
complessa, ad eziologia multifattoriale, con
necessità di trattamento medico
multidisciplinare.
Valutare correttamente il proprio peso, pertanto,
è molto importante e richiede l' uso di criteri
standard, come il BMI.
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Body Mass Index o Indice di Massa Corporea
Il parametro più utilizzato per la determinazione
del peso ideale è il BMI, tecnicamente definito
come il rapporto tra il peso espresso in chilogrammi ed il quadrato dell' altezza espressa in metri.
Per esempio, un soggetto di 70 kg. alto 1.70 m.
avrà un BMI pari a 70/2.89 (quadrato dell'
altezza), cioè 24.2.
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Qual è il peso ideale?
Secondo la World Health Organization (WHO) è possibile individuare le seguenti categorie di peso, distinte in base al BMI:
BMI inferiore a 18.5: Soggetto sottopeso
BMI compreso tra 18.6 e 24.9: Soggetto di pesonormale
BMI compreso tra 25 e 29.9: Soggetto insoprappeso
BMI superiore a 30: Soggetto obeso
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RAPPORTO PESO ALTEZZA
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ObesitàLe principali cause dell’obesità possono essere divise in genetiche
e ambientali (il termine va inteso in senso lato).
Spesso si presentano associate, ma in modo che a nessuna possa
essere attribuito un ruolo certo o quanto meno prioritario.
Fattori genetici
Gli studi che si basano sulla valutazione della prevalenza
dell’obesità all’interno dei nuclei familiari, sul confronto tra i
membri di coppie di gemelli monozigoti, individuano
chiaramente una predisposizione ereditaria al sovrappeso.
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Obesità – fattori ambientaliAlimentazione
Numerosissimi studi hanno tentato di collegare l’obesità con le abitudini alimentari sia in età adulta che infantile, ottenendo risultati spesso contraddittori; infatti, nella maggior parte degli studi effettuati, emerge che non sempre esiste una differenza significativa nell’introito calorico tra soggetti obesi e normopeso.
Recentemente è stata sottolineata l’importanza della composizione della dieta, dal momento che l’eccessivo consumo di grassi può facilitare la comparsa di obesità.
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Condizioni economiche e sociali
Esiste una correlazione inversa tra la classe sociale e
presenza di obesità, soprattutto nel sesso femminile.
Fattori psicologici e comportamentali
Sono stati evidenziati diversi problemi tra cui un disturbo
funzionale nel riconoscimento della fame, un
particolare rapporto tra madre e figlio, una distorsione
dell’immagine del sé, la presenza di eventuali traumi e
di disadattamento sociale, oltre, ovviamente, alla
tendenza ad essere scarsamente attivi.77
Obesità – fattori ambientali
Obesità – bilancio energetico
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Se nell’organismo l’apporto di energia (sotto forma di alimenti) è
eccedente rispetto alla quantità di energia spesa, il peso corporeo
aumenta. L’obesità è pertanto dovuta ad un eccesso di entrate
energetiche rispetto alle uscite.
Per ogni 9,3 Calorie di energia in eccesso che entrano nell’organismo si accumula 1
grammo di grasso!!!
Un soggetto obeso può diminuire di peso solo se le entrate di
energia sono inferiori alle uscite.
Nell’obesità, l’apporto di energia è in eccesso solo nella fase di
aumento del peso corporeo; quando l’individuo è diventato
obeso, rimane in tale stato anche se le entrate energetiche
sono in equilibrio con le uscite.
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Obesità – malattie intercorrenti
Alcune condizioni morbose acquisite possono
indurre incremento ponderale. Tra queste le più
importanti riguardano il sistema nervoso centrale,
ad esempio lesioni del sistema ipotalamico
conseguenti a processi infiammatori, neoplastici e
traumatici.
Inoltre l’obesità, associata ad una particolare
distribuzione del tessuto adiposo, si riscontra
frequentemente in alcune endocrinopatie come la
sindrome di Cushing, l’ipotiroidismo, la sindrome
di Stein-Leventhal.
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Con il termine diabete si indicano due diverse malattie endocrine caratterizzate entrambe da sete ed eliminazione di urina eccessive. Si tratta del diabete mellito e del diabete insipido.
Il diabete mellito è una malattia di gran lunga più diffusa e più importante dell'altra. Il diabete mellito è una malattia pancreatica che colpisce i meccanismi metabolici relativi ai carboidrati, alle proteine e ai lipidi, cioè ai grassi. Nei casi gravi la concentrazione di zucchero (glucosio) nel sangue è elevatissima e questo zucchero viene in gran parte eliminato con le urine.
Il diabete insipido è relativo alla incapacità del rene di trattenere l'acqua ed è causato dall'insufficiente secrezione di ormone antidiuretico da parte dell'ipotalamo
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Diabete
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Ipertensione è il termine medico per indicare la pressione del sangue troppo alta. La pressione del sangue alta è conseguenza o di un aumento della spinta del sangue da parte del cuore o dell'aumentata resistenza al suo flusso lungo i piccoli rami delle arterie, chiamati arteriole; entrambi questi fenomeni possono essere concomitanti.
La pressione subisce notevoli variazioni anche in individui normali. Tende ad aumentare sotto l'effetto della fatica, dell'eccitazione, della paura o, in genere, per stress emotivi, ma questo tipo di aumento di solito è transitorio. Con il termine ipertensione si indica un'alta pressione, che supera i limiti massimi per un tempo molto lungo e non per brevi accidentali periodi.. L'ipertensione può essere primaria o secondaria, a seconda della causa eventualmente identificabile.
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Ipertensione
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10 CONSIGLI UTILI
1 Mangia ogni giorno cibi differenti e che ti piacciono.
2 La prima colazione è importante: scegli pane, frutta e cereali.
3 Non esistono cibi buoni e cibi cattivi: essi però si differenziano per il contenuto calorico.
Più alto è il contenuto calorico, più piccola deve essere la porzione ingerita.
4 Dai la preferenza ai carboidrati complessi come pane, pasta e riso, e a frutta e verdura:
questi dovrebbero costituire il 50% dell'apporto calorico.
5 La frutta e la verdura non devono mai mancare ad ogni pasto e il pesce è bene
che venga servito almeno 2 volte la settimana.
6 I grassi sono fortemente calorici e devono essere assunti con moderazione. Controlla, riduci
al minimo i grassi saturi e i cibi che più ne contengono: pasticceria, salse, formaggi, salumi.
7 Evita di mangiare fuori pasto e se lo fai limitati a porzioni molto piccole e alla frutta.
8 Bevi acqua liberamente, ma controlla la quantità di bibite che ingerisci; non superare
mai in questo caso 1 piccolo bicchiere al giorno.
9 Ricordati che devi lavare i denti ogni volta dopo che hai mangiato o bevuto bibite,
usando un dentifricio al fluoro.
10 Devi fare movimento ogni giorno, perchè questo ti rinforza i muscoli e le ossa e ti fa stare
bene in salute. Non è necessario che tu faccia sport; qualunque movimento va bene purché
duri nella giornata almeno 1 ora. Controlla settimanalmente il tuo peso: saprai così se non
avrai ecceduto nel cibo e se avrai fatto abbastanza movimento fisico.
05/03/2009
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“Il cibo sia la tua medicina”
Ippocrate