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VENERDÌ 26 FEBBRAIO 2 01 6

NovaraOggi4

NOVARA (mup) Si è consu-mato nel primo pomeriggio divenerdì 19 febbraio il dram-matico incidente costato lavita alla vigilessa Sara Gam-b aro. Dopo che una bisarca èuscita di strada nel tratto dellatangenziale che porta allosvincolo di corso Milano indirezione Trecate, la vigilessaè intervenuta assieme a un’al-tra collega per i rilievi e perfavorire il regolare flusso deltraffico. Dopo poco il dram-ma: una Mercedes guidata daun uomo di 55 anni l’ha in-

vestita in pieno, mentre era alcentro della carreggiata. L’uo-mo alla guida ha immedia-tamente fermato il veicolo,appena resosi conto dell’ac-caduto, e poco dopo è a suavolta stato colto da un malore,in preda a shock. Le con-dizioni della vigilessa sonoapparse subito disperate, tan-to che nonostante il tempe-stivo e pronto intervento daparte del personale del 118,per la donna, 44enne e madredi due figli, non c’è statoniente da fare.

Il silenzio del dolore e la vicinanza dei colleghi e della gente comune

«RICORDIAMO LA SUA CAREZZA DI MAMMAE DONNA CAPACE DI DONARE LA SUA VITA»

NOVARA (mup) Chi ha lavorato alfianco di Sara Gambaro per tantianni, come l’ex comandante dellapolizia locale Paolo Cortese nonpuò che essere segnato dal dram-ma che ha colpito la collega. «Unapersona normale e al tempo stes-so eccezionale. Una ragazza perbene - ricorda Cortese - che hoavuto la fortuna di conoscere e difrequentare quotidianamente sullavoro per anni. Conosco la suafamiglia, sua sorella e il mio pen-siero va a proprio a loro, tutti i suoicari, che ora vivono un drammaincredibile. Spesso si associa lafigura del poliziotto locale a fattorinegativi ma parliamo di personeche, come Sara, rischiano ognigiorno la vita per essere al servizio

dei cittadini. Sara stava svolgendoil suo lavoro al servizio della co-munità quando è stata investita.Siamo davvero tutti scossi e tristi».Il dramma ha colpito fortementechi condivideva con Sara la quo-tidianità sul lavoro o al di fuori madi fatto ha coinvolto tutti i no-varesi. Tanti i messaggi di cor-doglio affidati ai social networkanche da colleghi lontani: «Riposain pace, cara collega e pensare cheproprio oggi partecipando al cor-so di Prato ho incontrato tanticolleghi e ho pensato che onorefar parte di questa grande fa-miglia. Sono appena tornato e hoappreso questa brutta notizia del-la scomparsa di questa compo-nente della grande famiglia. Ora

però dobbiamo "combattere" perottenere pari tutele a quelle dellealtre forze di polizia e lo faremo innome anche di Sara»; «Ennesimacollega che se ne va nell‘ ’a d e m-pimento del dovere tra l'indif-ferenza delle istituzioni. Almenonoi, che siamo una grande fa-miglia, facciamoci forza l’un l’a l-tro. Riposa in pace collega. Gran-de vicinanza al corpo di polizialocale di Novara e alla famiglia»;«Quante volte da utente della stra-da mi sono arrabbiato, non ca-pendo che gli agenti della polizialocale, ogni giorno, rischiano lavita per la nostra sicurezza stra-dale»; «Ancora una volta uno dinoi muore nell'adempimento deldovere nel silenzio delle istitu-

NOVARA (bec) Mani che si stringono forte, quel-le di Flav io, Samu ele e Ma tt ia ; marito e due figlidi Sara Gambaro. Volti tirati, commossi, masenza lacrime perché «lei avrebbe voluto così»,abbracci per sostenersi a vicenda, essere fa-miglia che saluta una moglie, una mamma, unadonna, una professionista. Un saluto che giovedì25 febbraio è diventato il saluto di tutti i colleghidella polizia locale, quello delle autorità di tuttala provincia, della città che ha riempito il duomoo si è fermata nel cortile per il funerale solenne.«Sara mi ha accompagnato in occasione di SanGaudenzio e poi ha scattato una foto con me,unica donna in moto della polizia municipale»ha esordito il vescovo Franco Giulio Brambillaappena prima di iniziare l’omelia che ha sot-tolineato la gioia di vivere di Sara, «nella suafigura di mamma, nella generosità del suo la-voro, e nelle sue passioni di giovane donna.Ricordate così Sara, che è stata per voi la moglie,

la mamma e la sorella. Ciascuno componga unatessera per portare dentro di voi la sua immagineforte e tenera, sicura e piena d’amore». Difficiletrovare le parole che consolano anche per unvescovo che si è affidato alla Parola del Signoreper sottolineare come «la mamma è la casa e lasua presenza illumina la nostra vita. La casa è lasua vicinanza e il suo amore: essa ora sembreràdesolata e vuota. Ma la moglie o la mamma,riempiendo la nostra casa, riscalda la nostra vitae, anche quand’essa parte improvvisamente,rimane dentro di noi, è come se fosse sfrecciatavia con la sua moto che amava tanto, dicendoci:“Vado a prepararvi un posto”. E aggiunge: «Nonpiangete! Vado a prepararvi un posto. Un postosicuro». Essa rimane con noi nel ricordo e nellamemoria, la mamma continua a nutrirci e ve-stirci, si china ancora su di noi, ci attende,magari ci sgrida, ma sappiamo che le sue bracciasono sempre aperte ad accoglierci, perché ci

vuole bene. Essa è dentro di noi. Ricordiamolacosì con affetto. Questo è il primo tratto chericordo della vostra mamma e di tante altremamme. La loro insistenza ansiosa contiene ilvalore più prezioso. Le mamme sono sempre inservizio alla vita. Ognuno di voi raccoglierà inricordo le sue parole, il suo sorriso, i suoi gesti, lasua premura. Essa rimane dentro di noi la sor-gente della vita. Quando la casa sembrerà vuota,ascoltiamo ancora il suo bisbiglio, ricordiamo lesue notti fatte per noi, la tavola che preparava, lacamera che riordinava, le feste passate con lei.Ma ricordiamo soprattutto la sua carezza, per-ché essa passerà ancora sul nostro volto». Siamocome Tommaso che dice a Gesù «Non sappiamodove vai, come possiamo conoscere la via...»,eppure la mamma «ci ha scritto - continua ilvescovo - nel cuore la via, ci ha in-segnato, cioèsegnato-dentro nel corpo, nei gesti nelle parole,la via della vita, ci ha detto ciò che era bello, ci ha

IL DISCORSO Il sindaco ha sottolineato l’impegno e la passione verso un compito sempre più difficile

«Gli agenti non sono eroi. Fanno il proprio dovere»NOVARA (bec) Novara in lutto ancorauna volta. Una perdita, ancora, che haimposto le bandiere a mezz’asta, la ca-mera ardente al Broletto, il corteo versoil duomo e i funerali solenni celebratidal vescovo. Sara Gambaro, 44 anni,vigilessa, non c’è più.

«Oggi è come l’altro giorno Flavio - hadetto il sindaco Andrea Ballarè d u ra nteil funerale - Quando dopo esserci sa-lutati al telefono siamo rimasti li, insilenzio, senza parole. Anche oggi non èil giorno di troppe parole. Per ognuno dinoi è il giorno del raccoglimento, dellariflessione, per chi crede, della preghie-ra. Voglio dire subito tutto il mio affetto

per Flav io, Samu ele e Ma tt ia , che stan-no vivendo un dolore enorme, che cre-do si capisca solo quando lo si attra-versa. Vi invito ad avere coraggio e afarvi forza: tutte queste persone e l’in -tera città, ciascuno a suo modo, vi èvicina e vi sostiene. Io ho visto S a ra su l latangenziale venerdì. E quando l’ho vistaho pensato che Novara, la nostra città,aveva perso oltre alla vita di Sara ancheun pezzetto di se stessa, una parte dellasua comunità. Quella comunità che èformata da noi amministratori che sia-mo qui per qualche anno e da tutticoloro che lavorano nel nostro Comunee da tutti i suoi cittadini. Perché ve-

ramente ciascuno di noi è il comune diNovara, ciascuno di noi rappresental’intero valore di quella che è l’istitu -zione cui tutti noi apparteniamo. E que-sto è vero a maggior ragione per unapersona come Sara. Una che faceva ilsuo lavoro tutto intero, con impegno,serietà e passione. Cosi la ricordano icolleghi che meglio di me l’hanno co-nosciuta e con lei hanno condiviso tantesituazioni quotidiane di lavoro per lestrade della nostra città. I nostri vigilinon sono eroi. Sono gente seria che fa ilproprio dovere. Sono lavoratori chia-mati a un compito sempre più difficile inquesto nostro tempo spesso troppo ner-

voso e carico di tensioni. Lo fanno conimpegno. E lo fanno – credo di poterlodire perché l’ho visto – amando pro-fondamente la nostra città e la nostragente. Quella fila ininterrotta, tutte quel-le persone silenziose che ieri e questamattina hanno varcato la soglia del Bro-letto per salutare Sara, questa cosal’hanno capita bene. Hanno compresoche c’è una comunità e ci sono le sueistituzioni che sono li per garantire lalibertà e la sicurezza di tutti noi. E lofanno tutti i giorni, non solo come lavoroma anche come servizio. Grazie Sara.Continua a cavalcare la tua Harley».

Erica Bertinotti

L’INCIDENTE Venerdì 19, nel primo pomeriggio, l’investimento. Vani tutti i soccorsi

Travolta e uccisa da un’auto mentre lavorava

CITTA’ A LUTTO E CERIMONIA SOLENNE PER LA VIGILESSA SARA GAMBARO

I RICORDI Colleghi vicini e lontani e amici ma anche tanti comuni cittadini: il dramma ha colpito tutti

«Si è sacrificata per svolgere la propria missione»

PICCHETTO D’ONOREL’ingresso in Duomo del feretro, passato il picchettod’onore dei suoi colleghi all’i n g re s s o

zioni nazionali e dei tg di tutte le tvnazionali. Riposa in pace Sara seimorta mentre facevi il tuo nobiledovere, cioè proteggere la tua co-munità. Che tu possa riposare nelparadiso dei giusti insieme a tutti icolleghi morti per il loro lavoro».Accorato l’ultimo pensiero degliamici, affidato a uno dei manifestifunebri: «Si incontran migliaia dipersone e nessuna ti tocca. Poi ungiorno ne incontri una e ti cambiala vita per sempre. L'amicizia e ilbene sincero superano ogni di-stanza, oltrepassano le nuvole egiungono ai confini del Cielo dadove ora tu splendi. Grazie per latua amicizia. Ciao Sara, sarai sem-pre con noi».

Giuseppe Maddaluno