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    IL DISCEPOLOun porto sicuro per tutti coloro che cercano

    la via, la verit e la vita

    Provvedimento del Presidente del Tribunale

    di Modena Iscritto al n.1866 del 19/02/2008

    del Registro Stampe e Periodici.

    anno 6 - n. 20

    trimestrale - aprile/giugno 2013

    5,00

    COPIA OMAGGIO

    Copyright 2007

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    questa rivista emanazione della Draco Edizioni

    fondata nel 2006, per diffondere in termini moderni lantica conoscenza esoterica.

    in collaborazione con lassociazione Atman, fondata nel 1994

    per la diffusione del raja yoga e dellesoterismo,

    di Energheia, fondata nel 1996, la prima scuola italiana per terapeuti esoterici,

    di Agnihotri I Custodi del Fuoco, Il Sentiero di Guarigione del Guerriero di Fuoco,

    fondata nel 2010 come scuola di Yoga, Vita e Salute,

    e dellomonimo portale www.yogavitaesalute.it, fondato nel 2012.

    Nel tempo tutto cambia e niente cambia. Le realt essenziali della vita, le sue strutture fondamentali, lana-

    tomia e la siologia della coscienza rimangono fedeli allemanazione primordiale di quel verbo che tutto

    pervade. Nel tempo, quello che cambia sono i modi della manifestazione, sempre pi aderenti alle formecangianti che lo spirito pu usare, di era in era, nel suo lungo pellegrinaggio tra le pieghe della materia.

    Nello spirito che discende nella carne si compie la parabola del gliuol prodigo che prima o poi ritorner

    nella casa del padre. Questa rivista, in n dei conti, vuole solo prendere atto dei modi diversi oggi necessari

    ad esprimere adeguatamente le immutabili verit dellantica saggezza esoterica. Questo spazio vuole essere

    utile a tutti i pellegrini che nel loro viaggiare sono arrivati a rivolgere gli occhi verso la casa in cui sono nati.

    Che il potere del padre, lamore del glio e la sapienza dello spirito santo ci uniscano in ununica vita.

    Massimo Rodolf

    La tensione tale che il Mondo freme. Gli eventi sono in pressione. A tutti i livelli le energie del-

    la Luce sono impegnate a fondo per salvarlo dalla distruzione, mentre le tenebre si insinuano, con ma -

    schere luminose, decise ad annientare ci che la Luce crea e, dove possibile, a demolire le basi stesse

    dellopera creativa. Nellepoca grave dellArmageddon specialmente necessario sapere quali sono

    le forze che causano le azioni di ogni singolo giorno, di ogni singolo evento, di ogni fenomeno; poich

    lora della decisione, e non ci sono mezze misure sulla via del Mondo del Fuoco.

    Maestro Morya

    Immagine di copertina:

    Foto di Massimo Rodolf

    Segui sempre il Sentiero, ti riporter nella casa del PadreCollaborazione progetto grafco Simona Murabito

    Stampato presso la tipografa Nuovagrafca s.c.

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    Sommario

    EditorialeCuratore: Massimo RodolfLA LEGIONE DI FUOCO pag. 2

    Letteratura e spiritualitCuratore: Anna TodiscoLA FORZA DELLE PAROLE pag. 4

    il Raja Yoga e lesoterismoCuratore: Luca TomberliLA TRASFORMAZIONE DELLE EMOZIONI NEGATIVE (seconda parte) pag. 6

    Antica saggezza e scienza moderna

    Curatore: Gianluca Fontana

    LA MACCHINA DEL TEMPO... PRT PORTER pag. 9

    Conoscere la conoscenzaCuratore: Andrea InnocentiLA CONSOLAZIONE DI UN VETERO SESSANTOTTINO DELUSO pag. 12

    Il Sentiero IniziaticoCuratore: Massimo RodolfNOI SIAMO GI IMMORTALI, OVVERO ALIENS GO HOME pag. 15

    Mitologia e Sentiero IniziaticoCuratore: Graziano FornaciariERCOLE E LUCCISIONE DEGLI UCCELLI DI STINFALO pag. 20

    Astrologia esotericaCuratore: Maria Grazia BarbieriPISCES, IL SALVATORE DI ANIME pag. 23

    Geometria SacraCuratore: Enrica BattagliaLA SIMBOLICA MAGIA DI UNA FOGLIA pag. 26

    Fitoterapia energeticaCuratore: Donatella DonatiLALIENO TI CURA LA VITA pag. 28

    La coppia sul sentieroCuratore: Giorgio Ricci Garotti e Monica GiovanniniCOMUNICAZIONE E INCONTRO (prima parte) pag. 30

    Educare per la consapevolezzaCuratore: Anna Grazia Fiorani NELLA FATICA QUOTIDIANA CHE SI PUO ESPRIMERE LAMORE pag. 32

    La Comunicazione UmanaCuratore: Anna Maria FabeneUNO STRESS CHIAMATO BURNOUT pag. 34

    Psicologia sociale e del lavoro Curatore: Diana Ferrazin

    C CRISI!!! pag. 37

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    Il Tempo del Fuoco adesso! Da molto tem-

    po viene annunciato, da molto tempo viene

    invocato, da molto tempo si sperato che

    arrivasse, ma il Tempo del Fuoco adesso!

    E viene come un ladro nella notte a chieder-

    ci conto di chi siamo, di cosa facciamo e di

    come viviamo. Questo il tempo in cui i veli

    cominciano a cadere, lasciando a nudo le

    ossa di questo vecchio mondo, ancora cos

    giovane. Lumanit vaga ancora nelle tenebre

    della propria inconsapevolezza, ma dovr pur

    svegliarsi, o perire...

    Per il Saggio, il Dharma ineccepibile. La

    Legge della Vita, in Cielo come in Terra, non

    ha bisogno dellapprovazione di nessuno,

    n offuscata dal desiderio delle masse,

    semplicemente , per sua spinta interiore.

    Quanto lontana la mente umana da questa

    ineluttabile semplicit. Eppure le congiunzio-

    ni attuali e le intrinseche dinamiche di quella

    Vita che chiamiamo Cosmo, ci avvicinano ora

    alla Fonte della Legge, s che chi sar prontopotr bere. Molti sono i chiamati e pochi gli

    eletti, nella rappresentazione che si prepara

    dellelevazione di questo mondo, e la chiama-

    ta non ancora finita, anche se si avvicina il

    momento in cui le porte saranno sigillate.

    Nel Tempo del Fuoco bisogna vivere di Fuoco,

    non ci si pu accontentare delle umide muf-

    fe stantie dei propri circoli viziosi. Il Fuoco va

    portato in ogni angolo della propria vita, fino

    a quando ogni muffa sia seccata, evaporata,

    distaccata. Gli occhi vanno tenuti bene aperti,

    e posati su ogni pensiero, ogni emozione ed

    ogni azione della propria giornata. Non si do-

    vr concedere quartiere alle forze oscure del

    proprio S, perch esse non riposano mai, e

    filtrano di continuo, come nebbia venefica,

    attraverso le crepe dellessere. Se vorremo

    prevalere, nella Luce del Cuore, tempo di

    vegliare, come antichi cavalieri, per essere

    consacrati per la battaglia finale di questo ci-

    clo della storia.

    Per questo io, ora, proclamo il tempo della

    Legione di Fuoco! Perch tempo che il mi-

    gliore prevalga, e non il pusillanime, corrotto

    dalle tenebre malsane. Dobbiamo imparare a

    proteggere tutti insieme i nostri passi, a guar-

    dare ognuno le spalle dellaltro, imparando a

    non giudicarci, a non condannarci e a guar-

    dare insieme al futuro da costruire. Questo

    mondo ha bisogno di tutti, di tutti coloro che,

    pur essendo imperfetti, vogliono credere inun mondo pi buono, e che sono disposti a

    pagarne il prezzo, con lorgoglio della respon-

    sabilit.

    Un tempo seguimmo la spada, ora la spada

    divenuta la croce, ed il punto dincontro dei

    bracci, simbolo di trascendenza, diviene la

    porta daffaccio sui Fuochi lontani, e lInfinito.

    Ci che abbiamo acquisito, nuotando nel fan-

    go, divenga ora scienza per nutrir la presenza.

    EditorialeCuratore: Massimo Rodolf

    LA LEGIONE DI FUOCO

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    E la solitudine, che ha forgiato un carattere

    nel pulsar delle ere, lasci ora il posto alla lun-

    ga catena di scudi, che proteggono ognuno ilfianco dellaltro.

    Non pi per me, ma solo per noi, perch

    soltanto cos il pianeta sapr ritrovare la strada.

    Per questo ora della Legione di Fuoco, per-

    ch il tempo del Risveglio, e solo insieme, e

    dando il massimo della consapevolezza, tro-

    veremo pace nella vita, per ora e per sempre.

    Gloria ai Figli del Fuoco, coloro che nascono

    ora col futuro negli occhi. Possano le nostreschiere servir loro da gradini, per innalzarli al

    rango che a loro spetta di diritto: Angeli del

    Sole, nati dal Fuoco. E cos sia, perch cos

    devessere!

    Agnihotri questanno sar il precursore. Qui

    inizier a forgiarsi la Legione di Fuoco. Il Ca-

    valiere, il Tempio, il Monaco ed il Saggio, di-

    venteranno la celebrazione viva, la missa in

    coena Domini. Le nostre vite diverranno la

    liturgia vivente, a scandire i ritmi, a cercare

    laccordo con il tempo che viene. Nellau-

    stero rituale del capire la vita, guarderemo

    ogni angolo della coscienza, senza trascurare

    niente. Marciando insieme scandiremo le no-

    stre giornate, e le nostre nottate, come unu-

    nica veglia, cos che possa finalmente avereun senso il chiamarci Fratelli sul Sentiero!

    Ora pi che mai dobbiamo imparare a curare

    le nostre ferite profonde, ma al tempo stesso

    con noncuranza, ed oblio di s, che trovere-

    mo la strada che conduce allunione dei cuori.

    Attenzione Fratelli, attenzione ci vuole, ad

    ogni attimo, perch i grandi eventi nascono

    dalle piccole cose, e non potremo conce-

    pire il Fuoco del Cuore della Galassia, se ilnostro cuore pieno di tante piccole inezie.

    Ogni sera sar un nuovo accampamento, ed

    accenderemo nuovi fuochi, che getteranno

    pi luce sulle conquiste del giorno trascorso.

    Animo dunque! Non si terranno registri degli

    iscritti nella Legione di Fuoco, perch lonore

    dellappartenenza sar sancito dalla presenza

    del cuore. La tua sola coscienza potr dirti:

    Io ho portato le insegne della Legione di

    Fuoco, sotto le quali hanno marciato le Schie-

    re della Luce. E quella volta abbiamo vinto!

    Om gate gate paragate parasamgate bodhi-

    soha. In hoc signo vinces.

    Massimo Rodolf

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    spesso trail dire e il fare c di mezzo il mare,

    e quasi di norma essa chiacchiera vuota,

    puro frastuono, come eco vana che si auto-produce ripetutamente:

    Quando si vede a quali grandi decisioni si dia

    esecuzione con un solo gesto, chiaro quan-

    to valgono le parole; non per la quantit o la

    forma esterna, ma per lessenza interiore.

    Siate pi concisi. Il fabbro non deve far stri-

    dere il martello.

    Tutto linsegnamento del Cristo pu essere

    scritto sul palmo della mano.(Morya)

    Per non parlare della diffusa attitudine al pet-

    tegolezzo e alla maldicenza, ignorando e sot-

    tovalutando la portata distruttiva di tale agire:

    ci sono quelli che brandiscono la spada e altri,

    invece, che brandiscono la lingua. C poi tan-

    ta differenza nel principio che li anima?(A. e

    D. Meurois-Givuadan, Le strade di un tempo)

    Certo che no. Una parola cattiva o incauta ol-

    tre che nuocere, va ad alimentare i semi del

    male. Se puoi dire una parola di bene, dil-la; altrimenti taci, una frase che mi sono

    sentita dire da bambina; anche se non lho

    vista quasi mai messa in pratica. quanto

    sostiene Krishnamurti quando ci consiglia

    di riflettere prima di parlare e di assicurarsi

    che quello che ci preme dire sia sicuramente

    vero, amorevole e utile.

    Possa non accadere mai che luomo che in-

    crociate sulla vostra strada debba rivolgersi a

    Letteratura e spiritualitCuratore: Anna Todisco

    LA FORZA DELLE PAROLE

    Al mercato delle parole si vendono parole e

    parole; a cento a cento, a mille a mille vengo-

    no i parolai.Hai qualcosa da dire? Al mercato dei ciarlata-

    ni nascondilo nel silenzio. (Tagore)

    Nella vita manifesta le parole hanno una fun-

    zione di grande importanza essendo al confi-

    ne tra pensiero e azione. Esse racchiudono in

    s la magia della creazione: sono la forma che

    rende possibile la manifestazione dellidea. In

    quanto strumenti che collegano due mondi,

    due realt (sia appunto il mondo del pensiero

    e quello dellazione, sia gli universi messi a

    confronto nel dialogo interpersonale) le paro-

    le recano unenergia che determinante per

    la realizzazione dellunione che ci si prefigge:

    possono condurre dalla potenza allatto.

    Nella storia dellumanit un grande traguardo

    per la specie umana rappresentato proprio

    dallacquisizione da parte dellhomo sapiens

    della capacit di comunicare attraverso unlinguaggio sufficientemente articolato. Que-

    sto, infatti, gli consent di trasmettere in-

    formazioni ai giovani, creando le condizioni

    necessarie affinch le conquiste di ogni ge-

    nerazione di uomini non andassero perdute,

    ma diventassero supporto e premesse per

    ulteriori sviluppi.

    Purtroppo nella societ attuale non ben

    compresa la forza della parola; anzi troppo

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    voi pensando mi ha caricato il peso di quali

    parole?, ma piuttosto la sua strana luce, da

    quale fardello mi ha sollevato?. Questo ilgenere di amore che non deve mai abban-

    donarvi; non dovete far piacere a voi stessi

    svuotandovi il cuore dal suo contenuto [].

    (A. e D. Meurois-Givaudan)

    La lingua non stata data agli uomini per

    mortificare o annientare gli altri. La sua fun-

    zione quella di sollevare chi cade, di illumi-

    nare chi si trova nelle tenebre e di guidare

    chi si smarrito. [] benedire, ringraziare ecomunicare nella saggezza, nella giustizia e

    nellamore. []

    Imparate a parlare con amore e con dolcezza

    [] si tratta di unabitudine divina. []

    Come il vento trasporta i chicchi e li semina

    lontano, cos le vostre buone parole vanno a

    produrre meravigliosi risultati [] la vostra

    parola produrr delle onde che agiranno be-

    neficamente [](O. M. Aivanhov)

    [] ci che si nasconde dietro una parola []

    una massa di energia psichica, nata dalla

    potenza del pensiero di un gran numero di

    persone [] esiste unegregora [forma-pen-

    siero NdA]della paura, una della violenza,

    della menzogna, ma anche quella del perdo-

    no, dellamore, della tolleranza [] Limpatto

    della vibrazione eterica nata da unegregora

    sempre pi potente di quello che ha luogo

    nel padiglione auricolare []Non nutrire la sostanza impalpabile di certe

    parole [] bisogna, invece, avere il coraggio

    di riportare in vita altre parole, finora troppo

    assenti nel vostro vocabolario. Grazie alla

    loro magia vibratoria, grazie allimpatto che

    queste parole avranno negli altri, oltre che

    nel vostro cuore, potr avvenire la grande

    pulizia dalle impurit planetarie. Quante volte

    parole comeamore, tenerezza, luce,

    fiducia fioriscono ogni giorno sulle vostre

    labbra? (A. e D. Meurois-Givaudan, Wesak: il

    tempo della riconciliazione)Secondo Sivananda la rettitudine e la sinceri-

    t, che costituiscono i principali valori sociali,

    non devono essere disgiunte dalla propriet

    di linguaggio. Egli continua a ripetere: Par-

    late dolcemente, amorevolmente, umilmen-

    te, con misura. Nellessere retti e sinceri

    non siate offensivi. Parole che trovano eco

    in quelle di Chiara di Assisi in una delle sue

    Regole. Per comunicare le parole devonoessereusate con moderazione, quanto ne-

    cessario, con brevit e sottovoce.

    Ecco il perch dellimportanza che viene attri-

    buita alla pratica di purificazione della parola,

    allinterno del lavoro di trasformazione della

    personalit, in seno a tutte le tradizioni eso-

    teriche e religiose. Padroneggiare le parole

    vuol dire misurarci senza tregua con la nostra

    ignoranza, il nostro orgoglio, la nostra presun-

    zione, il nostro egoismo. Lo sforzo costante

    per liberarci dalle scaglie del male in noi, che

    agiamo anche attraverso le parole, non pu

    che avvicinarci sempre pi a quel tanto di

    vero e di divino di cui la nostra anima de-

    positaria.

    Anna Todisco

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    La vita dellessere umano compie molte espe-

    rienze. Tutte quante sono necessarie per poter

    comprendere meglio se stessi e il mondo. Co-munque la vera comprensione dellesistenza

    non pu prescindere dallaccettare quello che

    siamo, ma ci la conseguenza della avvenuta

    capacit di utilizzare con sufficiente armonia le

    forze presenti nei vari piani della coscienza. Il Si-

    gnore Buddha per mezzo delle Quattro Nobili

    Verit ci ha insegnato che la sofferenza esiste ed

    causata, e soprattutto che possibile eliminar-

    la attraverso il distacco che si apprende agendo

    rettamente nella vita. La capacit di essere di-

    staccati non vuol dire comportarsi in maniera

    fredda in ogni situazione, cio non si deve diven-

    tare dei merluzzi surgelati. Il vero distacco si pu

    vivere quando ci siamo fatti toccare dalla vita;

    solo in quel preciso momento in cui non reagia-

    mo meccanicamente abbiamo la possibilit di

    esprimere energie costruttive al posto di quelle

    distruttive. Ho usato il termine energia in quanto

    il nostro agire composto da una gamma di vi-brazioni, l attivit umana non si manifesta sol-

    tanto nel piano denso della manifestazione. An-

    che il gesto, la parola, le emozioni e i pensieri

    contribuiscono a modificare lambiente circo-

    stante anche se non sempre ce ne rendiamo

    conto. Comunque sono aspetti della vita perce-

    pibili da chi si pone in ascolto della manifestazio-

    ne. Ognuno di noi ha sperimentato come cambia

    il proprio stato danimo a seconda dei luoghi o

    delle persone che frequenta. Andando ancora

    pi nello specifico le stesse persone a seconda

    dei gesti che compiono ci possono trasmetteresensazioni differenti. Questa capacit di percepi-

    re il sottile la via che possiamo percorrere per

    conoscere maggiormente la vita e poterci beare

    delle sue molteplici potenzialit presenti nei suoi

    diversi gradi di realizzazione. Essendo continua-

    mente attiva una certa differenza di potenziale

    nel campo di potere della vita, ci produce quel

    desiderio di completezza e di unione che il mo-

    tore di ogni evoluzione presente in ogni essere.

    Il desiderio di trovare appagamento, se vissuto

    con un certo distacco, pu essere il propulsore

    per consentirci di vivere le cose con maggior leg-

    gerezza. In altre parole dato che ognuno di noi

    alimentato dal desiderio si tratta di prenderne

    atto e di utilizzarlo come propulsore per osserva-

    re per quello che sono le meraviglie della crea-

    zione, limitando cos quella tendenza alla dram-

    maticit con cui manipoliamo gli eventi. La

    tendenza a vivere le situazioni senza fluidit deri-va dal bisogno umano di cristallizzare la vita per

    poterla possedere a proprio piacere. Senza tene-

    re conto del fatto che ogni impulso vitale deve

    fare il suo giro di giostra. Per iniziare a lavorare

    alla trasformazione della nostra coscienza pos-

    siamo partire individuando le aree di insoddisfa-

    zione presenti nella nostra vita. Entrando sem-

    pre pi consapevolmente in contatto con queste

    zone della coscienza si percorre il Sentiero Spiri-

    Il Raja Yoga e lesoterismoCuratore: Luca Tomberli

    LA TRASFORMAZIONE

    DELLE EMOZIONI

    NEGATIVE (seconda parte)

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    tuale che conduce al Cuore. Comunque per do-

    vere di cronaca I Maestri insegnano che calcare

    il Sentiero non facile n indolore. Non la nor-ma compierlo in poco tempo, infatti ci vogliono

    anni per riprogrammare la coscienza su frequen-

    ze pi elevate, ma penso che non si possa com-

    pletamente eliminare la sofferenza senza attra-

    versarla e ricomprenderla. Se siamo insoddisfatti,

    nella nostra vita ci deve essere almeno una po-

    tenzialit che non riusciamo ad esprimere al me-

    glio. Penso che se non realizziamo qualcosa

    perch una parte di noi non vuole lasciarla anda-re. Ma cosa abbiamo paura di perdere? La soffe-

    renza!? Mi sembra proprio un bel paradosso, in

    quanto da una parte ci lamentiamo del male che

    ci causa la sofferenza mentre dallaltra cerchia-

    mo di trattenerla in quanto siamo spaventati dal

    cambiamento che deriverebbe dalla sua man-

    canza. Questo il nodo fondamentale, lessere

    umano spaventato dalla possibilit di essere

    libero di occuparsi del mondo in quanto lo sente

    in antitesi con il bisogno di preoccuparsi di se

    stesso. Sin dai primi giorni di vita si impara ad

    attirare lattenzione degli altri. Fino a che i corpi

    non sono costruiti sufficientemente naturale

    ricercare protezione. Invece quando siamo adulti

    continuare ad attirare lattenzione come se fosse

    una questione vitale alimenta la sofferenza, in

    quanto gli altri non potranno mai riconoscerci se

    noi per primi non ci riconosciamo accettando ci

    che arriva dalla vita, dato che siamo comunque

    ben altro. La pulsione dellavidit instaura un cir-

    colo vizioso che per alimentarsi trova come ca-

    pro espiatorio laltro. In questo modo si continua

    a mantenere in piedi il paradosso della sofferen-

    za; infatti da una parte pensiamo che vogliamo

    eliminarla ma poi incolpando gli altri proteggiamo

    la vera causa del problema, cio le parti distorte

    di noi stessi. Infatti i tentativi di cambiamento se

    applicati soltanto allesterno e non accompagnati

    da modificazioni profonde della coscienza sono

    destinati ad essere limitati. La buona volont da

    sola non basta in quanto le distorsioni presenti innoi sono alimentate dal principio del piacere. Il

    fallimento del tentativo di regolare con la morale

    il principio del piacere sotto gli occhi di tutti.

    Soltanto convertendo il piacere verso il positivo

    tanto da integrarlo nella coscienza con la luce

    dellanima potremo vivere con maggior pienezza

    la nostra vita. Il principio del piacere la molla

    dellesistenza, e se integrato positivamente per-

    mette di stare bene con se stessi e gli altri rag-giungendo quellappagamento rispetto a cui sol-

    tanto lesperienza dellorgasmo pu essere

    utilizzata come termine di paragone. Nel ragiona-

    mento fatto fin qui siamo giunti al punto in cui

    per eliminare il dolore dalla nostra vita bisogna

    lavorare sulle cause presenti nella coscienza, in

    quanto bisogna trasformare lenergia distorta

    che dentro di noi. Per continuare il viaggio nella

    coscienza bisogna tener conto che essa si com-

    porta come materia ed energia, come gi scritto

    nei precedenti articoli. La coscienza, vista nel

    suo aspetto materiale, viene plasmata continua-

    mente dagli impulsi emessi dallattivit. Nello

    specifico sono i chakra che registrano la qualit

    degli impulsi emessi durante lazione e quindi re-

    gistrano quegli eventi al loro interno. Adesso se

    consideriamo la coscienza da un punto di vista

    energetico ed immaginiamo di vederla dallalto ci

    potrebbe apparire come un insieme composto

    da zone luminose ed altre oscure, per le quali

    lesempio pi adatto lo spazio. Le stelle possia-

    mo compararle ai nostri pregi mentre le zone

    della coscienza oscure sono paragonabili a dei

    buchi neri in quanto la luce dellanima, cio la

    volont del bene, del bello e del vero, viene di-

    storta dallelevata forza di gravit che emettono.

    La forza distorcente dellimmagine deriva da un

    evento molto traumatico precedente che ha im-

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    pressionato la coscienza e di cui rimasta traccia

    in maniera consistente dato che la materia ha la

    capacit di essere impressionata quando linten-sit della forza che la colpisce sufficiente. Mas-

    simo Rodolfi insegna che limmagine karmica

    uno spazio presente allinterno di un chakra che

    ha una certa qualit energetica in rapporto alla

    qualit che lha impressa. Le immagini karmiche

    sono esperienze fatte in altre incarnazioni che

    hanno sintetizzato una serie di vite precedenti

    dove sono state vissute modalit in sintonia con

    una qualit in particolare. Ad esempio, lespe-rienza drammatica di essere buttati gi dalla tor-

    re che si impressa in un Chakra tramite unim-

    magine karmica la sintesi di una serie di azioni

    caratterizzate dalla violenza, sia subita che agita,

    perpetuate in diverse vite, che hanno creato nel-

    la coscienza un clima emotivo e mentale legato

    alla violenza, che ha poi trovato unespressione

    adeguata in unazione cos evidente che si im-

    pressa nella coscienza come un sigillo. Dato che

    la coscienza non conosce discontinuit le vite

    successive saranno caratterizzate dalla presenza

    dellimmagine karmica in uno o pi chakra, e

    quando essa si risveglier proietter dei flussi

    energetici che andranno a modificare i pensieri e

    le emozioni. Unimmagine karmica attiva pu in-

    fluenzare cos tanto la coscienza da far rivivere

    emotivamente e mentalmente situazioni del

    passato. Sembra che gruppi di immagini karmi-

    che ne abbiano una di riferimento e che nel loroinsieme rappresentino degli archetipi collettivi

    distorti del genere umano. Disattivare linfluenza

    delle immagini karmiche costituisce il percorso

    che la coscienza dellumanit deve compiere.

    Con lapprossimarsi alla vetta il sentiero si far

    sempre pi stretto tanto che le immagini con cui

    il discepolo si confronter saranno sempre pi

    sintetiche. Esse rappresentano laltra faccia della

    medaglia di modelli collettivi insiti nelle pieghe

    della materia che, oltrepassati, permettono di

    trovare le chiavi per aprire le porte che conduco-

    no al Cuore. Intorno allimmagine karmica vi una corazza energetica che regola il flusso vitale

    verso linterno e verso lesterno. La corazza pro-

    tegge limmagine karmica controllando i flussi

    vitali che potrebbero metterne in crisi la struttura

    vitale dato che si basa principalmente su energia

    cristallizzata. Infine vi la maschera che ha il

    compito di occultare limmagine karmica. La ma-

    schera la rappresentazione esteriore dellim-

    magine karmica, nasconde la qualit che la moti-va per cercare di attirare energie similari e

    complementari in modo da nutrire e quindi pre-

    servare le strutture create intorno allimmagine

    karmica per la sua sopravvivenza. In questo

    modo limmagine karmica tenta di preservarsi,

    anche se poi il vivere consumer il funzionamen-

    to di difesa permettendo sempre pi alla luce

    della coscienza di riconquistarsi questo spazio

    che per diverse incarnazioni era sfuggito al suo

    controllo. Una volta che tutte le immagini karmi-

    che saranno trasformate, ossia saranno bruciati

    tutti i semi del karma come insegna Patanjali ,ci

    coincider con lilluminazione in quanto la ristabi-

    lita comunicazione tra tutte le parti della coscien-

    za conduce ad un Regno pi luminoso della vita.

    Luca Tomberli

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    9

    Nel 1985 esce un film, interpretato da Mi-

    chael J. Fox e Christopher Lloyd, destinato a

    diventare un cult cinematografico: Ritorno al

    futuro. Siamo a Hill Valley, in California. Marty

    uno studente liceale, con una famiglia, di-

    ciamo, non proprio ideale. Ha, per, un amico

    speciale, un anziano e bislacco inventore, di

    nome Doc, che ha trasformato una macchina

    sportiva in una macchina del tempo. Grazie

    ad essa, Marty fa un viaggio nel passato e

    quando ritorna al futuro trova la sua famiglia

    completamente cambiata. Suo padre uno

    scrittore di successo, sua madre una donna

    in forma smagliante, suo fratello e sua sorella

    due persone in carriera. Marty, andando nel

    passato, ha fatto in modo che per la sua fami-

    glia si avverasse il sogno americano. Per lui

    sembra cominciare una nuova vita, quando

    sopraggiunge Doc, esortandolo a partire per

    un nuovo viaggio temporale. Questa volta nel

    futuro.

    Ora, chi di noi, come Marty, non farebbe vo-lentieri un viaggio nel passato, oltre che per

    curiosit di crononauta, per poter cambiare

    in meglio il proprio presente? Molti di noi lo

    farebbero.

    Ma viaggiare nel tempo possibile? La scien-

    za ammette questa possibilit. E, in sintesi,

    i principali modi che propone per riuscirci

    sono i seguenti: a) individuare dei cosiddetti

    wormhole o cunicoli spazio-temporali, secon-

    do la teoria delle stringhe; b) raggiungere del-

    le velocit prossime a quelle della luce, in ac-

    cordo con la relativit speciale; c) creare dei

    campi gravitazionali molto intensi, secondo la

    teoria della relativit generale. Con la precisa-

    zione che tutte e tre le vie consentono, alme-

    no in teoria, il viaggio nel futuro, e la prima

    anche quello nel passato.

    Dunque, possibile costruire una macchi-

    na del tempo? Secondo Paul Davies, fisico

    e divulgatore scientifico di fama mondiale,

    la risposta affermativa. Al punto da aver

    scritto nel 2003 un libro, edito da Mondadori,

    intitolato proprio Come costruire una macchi-

    na del tempo. Tuttavia, la realizzazione di un

    viaggio nel passato o nel futuro, secondo le

    modalit suddette, presenta a oggi enormi

    difficolt tecniche. Per questo sembra che

    qualcuno stia cercando unaltra strada. il

    caso dellingegnere astronautico Vadim Cher-

    nobrov e del suo marchingegno: una capsula

    metallica di due metri di diametro, allinternodella quale dei forti campi elettromagnetici

    rotanti sarebbero in grado di rallentare o ac-

    celerare il procedere del tempo. Tuttavia ci

    dice Chernobrov se un crononauta, andan-

    do nel passato, cercasse di interferire con

    gli avvenimenti, interverrebbe un qualcosa

    in modo tale che non ci potrebbero essere

    conseguenze sul futuro; oppure, il viaggio di

    ritorno farebbe perdere il crononauta in un...

    Antica saggezza e scienza modernaCuratore: Gianluca Fontana

    LA MACCHINA DEL TEMPO...

    PRT PORTER

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    10

    universo parallelo.

    In conclusione, dunque, anche se la scienza

    ammette la possibilit teorica di viaggiare neltempo, le difficolt tecniche per realizzarlo a

    oggi sono enormi e, anche superandole, vi-

    sitare il passato non permetterebbe di poter

    cambiare il presente facendovi ritorno.

    Proviamo, ora, a vedere la cosa dal punto di

    vista della scienza esoterica. Secondo essa,

    lessere umano non solo costituito dal cor-

    po fisico, bens anche da altri corpi che, per

    la finezza della loro materia, sono detti corpisottili. Essi interpenetrano il corpo fisico e ne

    debordano per un certo spessore, formando

    quellalone noto come aura. Il primo di essi

    leterico, nel quale circola il prana, grazie al

    quale il corpo fisico mantenuto coeso e vi-

    tale. Il secondo lastrale, responsabile della

    capacit delluomo di provare passioni, emo-

    zioni e sentimenti. Il terzo, infine, il menta-

    le, dal quale dipende la possibilit dellessere

    umano di formulare pensieri. Questi tre corpi

    sottili, insieme a quello denso, fanno luomo

    quale noi lo conosciamo: un essere in grado

    di agire-sentire-pensare, che, vita dopo vita,

    accumula esperienze piacevoli e dolorose e

    cos si evolve. In ciascuno dei tre corpi sotti-

    li poi, e precisamente lungo lintera colonna

    vertebrale e nella testa, esistono i sette cen-

    tri di archivio e controllo della coscienza uma-

    na, noti come chakra. In linguaggio informa-tico, i sette chakra potrebbero essere definiti

    gli hard-disk della coscienza, poich in essi

    sono registrate, come sotto forma di softwa-

    re, le innumerevoli esperienze fisiche-emo-

    tive-mentali che quel dato essere umano ha

    compiuto nel suo lungo ciclo di incarnazioni,

    da quelle pi piacevoli a quelle pi dolorose.

    Questi software sono di due tipi: quelli anco-

    ra parzialmente attivi e quelli ormai disattiva-

    ti. I primi sono esperienze avvenute in una

    data incarnazione che non sono ancora state

    superate del tutto, e ogni qualvolta nel pre-sente si verifica una situazione che in qualche

    modo ricorda quellesperienza, la persona in

    questione viene come sbalzata indietro nel

    tempoe costretta a vivere il presente come

    se fosse il passato. In scienza esoterica, que-

    ste esperienze, di solito traumatiche, sono

    conosciute come immagini karmiche.

    Per capire meglio, facciamo un esempio.

    Supponiamo che, in una data incarnazione,una persona sia precipitata nel vuoto, schian-

    tandosi a terra. Quellesperienza, a suo tem-

    po, ha determinato in lei delle sensazioni

    fisiche, delle emozioni e dei pensieri molto

    dolorosi che sono stati registrati in ogni detta-

    glio nei suoi chakra. Visto che, nella vita in cui

    il trauma avvenuto, di certo quella persona

    non ha avuto modo di elaborarlo, nella vita

    successiva, a livello inconscio, quel trauma

    rimarr e da quelle profondit della coscienza

    condizioner la sua esistenza, impedendole

    di avere una vita normale riguardo alle altez-

    ze. Quella persona, per esempio, non potr

    fare un panoramico viaggio in mongolfiera

    o salire sulla ruota panoramica del Prater di

    Vienna. Ma anche, pi semplicemente, non

    potr prendere laereo e magari neppure

    guardare dalla platea del circo un trapezista

    che si lancia in un triplo salto mortale. Per-ch in tutte quelle occasioni, il suo inconscio,

    la riporterebbe indietro nel tempoallistante

    angoscioso in cui stava per cadere, ai mo-

    menti interminabili in cui stava precipitando,

    allistante terribile dellimpatto. Con tutta una

    serie di effetti psico-fisici come il panico, la

    tachicardia e cos via.

    Ora, se una cosa del genere non funziona

    come una vera e propria macchina del tem-

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    11

    po! Ma terminiamo lanalisi esoterica. Nel

    caso sopra esposto, si pu parlare di software

    karmico ancora attivo; e ci per evidenti mo-tivi! Se, invece, il trauma, in qualche modo,

    stato completamente elaborato, esso per-

    de il potere di condizionare la vita presente

    della persona, pur rimanendo registrato negli

    archivi della sua coscienza, con la possibili-

    t, quando il grado evolutivo lo permetter,

    di essere anche ricordato nei suoi dettagli. In

    questo altro caso, si pu parlare di software

    karmico non pi attivo.Viene, allora, spontaneo chiedersi come un

    trauma, quale quello descritto, possa essere

    superato. Diciamo che un superamento lento

    di tipo automatico avviene semplicemente

    vivendo e... soffrendo un giorno dopo laltro,

    una vita dopo laltra: un po come nel caso

    di una ferita che, con il tempo, si rimargina.

    Ma questo non lunico modo. Esiste anche

    un superamento di tipo indotto, che avviene

    grazie al fatto che la persona utilizza degli

    strumenti che accelerano il superamento del

    trauma: un po come nel caso di una ferita

    che venga regolarmente trattata con un op-

    portuno cicatrizzante.

    Ora, uno strumento di fondamentale impor-

    tanza per lelaborazione del trauma costi-

    tuito dalla consapevolezza. In questo senso.

    Quando la persona del nostro esempio, nella

    quotidianit, si trova a soffrire per via dellal-tezza, ha due possibilit di vivere questa

    esperienza. La prima di tipo inconsapevole:

    come se la persona fosse dentro lesperien-

    za, obnubilata. In questo caso, il dolore del

    trauma passato ri-sentito in misura minore,

    ma minore anche lentit dellelaborazione

    che ne consegue. La seconda, invece, di tipo

    consapevole: come se la persona, lucida,

    guardasse se stessa vivere lesperienza,

    dirigendo la sua consapevolezza sulle perce-

    zioni fisiche e sulle emozioni che in quelloc-

    casione emergono. Questa volta, il dolore deltrauma passato ri-sentito in misura maggio-

    re, ma maggiore anche lentit dellelabo-

    razione che ne consegue. Il tutto in accordo

    a una legge fondamentale della guarigione

    esoterica, ripresa dalla psicanalisi, secondo

    cui si guarisce da un trauma tanto pi quanto

    pi lo si rivive consapevolmentenella propria

    coscienza. Con il risultato che, ad ogni viag-

    gio nel passato, la persona ha la possibilit diguarire una parte significativa del suo trauma,

    modificando cos il suo presente...

    Ora, concludendo, tutto questo che cosa ci

    porta a dire? Beh, che la vera macchina del

    tempo siamo noi! Una macchina che non pre-

    senta alcun problema tecnico di realizzazio-

    ne; anzi, esiste gi. Che non solo permette

    di andare nel passato, ma consente di poter

    modificare, facendovi ritorno, il proprio pre-

    sente. Una macchina, peraltro, che facile

    da portare sempre con s: per lappunto, prt

    porter!

    Gianluca Fontana

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    12

    Oggi sembra essere abbastanza di moda le-

    conomia alla quale inevitabilmente segue la

    politica. Circa quarantacinque anni fa abbia-mo avuto una grossa, direi, Effervescenza

    al riguardo; uso questo termine, perch chia-

    mare rivoluzione il movimento, che storica-

    mente va sotto il nome di sessantotto, mi

    sembra oggettivamente molto inappropriato.

    Le speranze di moltissimi giovani di tutto il

    mondo fra questi annovero anche il sotto-

    scritto hanno avuto in quegli anni una po-

    tente spinta verso una giustizia ed eguaglian-

    za finalmente terrene e non solo vagheggiate

    nel mondo delliperuranio degli idealisti. Ma

    lalba del giorno nuovo sperato si rapida-

    mente eclissata con il passare delle ore, ov-

    vero degli anni, fino a divenire loscura notte,

    che tuttora ci avvolge. Molte e molte volte,

    rimuginando deluso dentro di me, mi sono

    chiesto le ragioni di questa sconfitta. Tante le

    ipotesi possibili, ma di queste non far men-

    zione, perch mi sembra inutile addentrarsinei meandri di teorie politiche, che potrebbe-

    ro spiegare la causa dello svuotamento prima

    e del ribaltamento poi della giovanile aspira-

    zione. Trascriver invece, commentandoli,

    alcuni brani tratti da un messaggio del mae-

    stro Kempis (voce apparsa nelle comunica-

    zioni del Cerchio Firenze 77), che a mio pare-

    re danno una nuova prospettiva della realt,

    che si basi sulla piena responsabilit delle

    proprie azioni nella vita. Cos inizia Kempis:

    Caricarsi sulle spalle una situazione gravosa,

    lo si fa solo se si masochisti o per auto-pu-nirsi. Oppure se si spinti da uno slancio di

    amore e di desiderio di aiutare. Altrimenti,

    nessuno vorrebbe accollarsi una situazione

    che gli porterebbe solo affanni e fatiche.

    Chiss quale di queste motivazioni spinge i

    vostri politici a voler assumere il governo del

    vostro paese che a detta di tutti si trova in

    condizioni di sfascio generale. Certo, il desi-

    derio disinteressato di correggere le cose e

    portarle allefficienza, altrimenti si dovrebbe

    pensare che o far finta

    porta dei vantaggi personali tali da compen-

    sare il rischio di non riuscire e il conseguente

    discredito che dovrebbe venire a chi non ha

    saputo risolvere i problemi che si era accolla-

    to, perch me lo consentirete chi fallisce,

    almeno la faccia dovrebbe perderla. Invece,

    qui sembra che tanto pi uno fallisca o, dai

    fatti, si dimostri incapace e tanto pi diventiunautorit politica Questa comunicazio-

    ne dei primissimi anni ottanta, come si

    vede sono passati pi di trentanni. Cos

    cambiato dallora? Direi niente, abbiamo an-

    cora scandali, inefficienze, malversazioni. Vo-

    glio per fare notare la sottile, ma efficacissi-

    ma, ironia del maestro che, non criticando

    direttamente nessuno, indirizza subito lat-

    tenzione dellascoltatore allaspetto psicolo-

    Conoscere la conoscenzaCuratore: Andrea Innocenti

    LA CONSOLAZIONEDI UN VETEROSESSANTOTTINO DELUSO

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    13

    gico del problema, perch come meglio

    vedremo pi avanti allintimo di ognuno

    che volto il messaggio. Ancora Kempis:Lideologia pi giusta quella che ricono-

    sce agli uomini gli stessi diritti: le differenze

    per cui si collocano nella societ in posti di-

    versi, debbono scaturire dal loro intimo esse-

    re e dalle intrinseche capacit. Nientaltro

    pu e deve determinare lassegnazione di

    una carica o di una funzione. Molte volte, in-

    vece, i migliori e onesti dirigenti sono rimossi

    dai loro posti perch disturbano col loro op-porsi alle cose ingiuste e disoneste. In loro

    sostituzione mettono degli incapaci che, con-

    sapevoli di non avere i titoli per occupare quel

    posto, si sentono grati a chi li ha tanto favoriti

    e non se la sentono di opporsi al comando di

    fare delle ingiustizie. Daltra parte, al potere

    non interessa tanto avere degli esecutori ca-

    paci, quanto ubbidienti. Se, in una non tanto

    balzana ipotesi, qualcuno venisse in posses-

    so di documenti compromettenti circa lattivi-

    t di chi occupa un posto al vertice di qualche

    partito e si mettesse in mente di consegnarli

    al partito antagonista per vedere cadere la te-

    sta del disonesto, rimarrebbe deluso; perch

    il partito antagonista non far mai scoppiare

    lo scandalo, sapendo che nellipotesi migliore

    tutto si risolverebbe con un cambio di perso-

    na mentre, lasciando le cose come sono, po-

    tr sempre manovrare a suo piacere il disone-sto col ricatto dello scandaloAncora que-

    ste parole sembrano di oggi, il potere afferma

    sempre se stesso nel medesimo modo, con

    linganno, il ricatto e locculto tramare. Svelar-

    ne le modalit assai difficile, grande stato

    linsegnamento di Niccol Machiavelli al ri-

    guardo; da questo punto di vista Kempis non

    dice niente di nuovo, ma fa sempre bene ri-

    cordarle, soprattutto oggi che la comunicazio-

    ne, divenuta di massa, ma spesso menzo-

    gnera e fuorviante, crea lillusione di una real-

    t limpida e certa. Il maestro sveglia la co-scienza dellascoltatore spingendolo ad esse-

    re pi consapevole del mondo che lo circon-

    da, ma soprattutto della sua azione in esso.

    Continua Kempis: Il giusto concetto di

    giustizia di dare a ciascuno ci che gli do-

    vuto in base a dei principi generali ed astratti.

    Cio non fare dei favoritismi e trattare diver-

    samente chi si trovi in analoghe condizioni.

    Per quando, per uningiustizia, ad alcuni si dato di pi, non si pu ricreare leguaglianza

    togliendo quello che diventato un diritto

    loro, cio riportandoli indietro; ma semmai

    portando avanti tutti gli altri, dando a tutti lo

    stesso trattamento vantaggioso. Ma siccome

    dal punto di vista della realizzazione pratica

    molto pi conveniente togliere che dare, si

    toglie prima che tutti chiedano lo stesso trat-

    tamento migliore; e per avere il consenso dei

    pi e non perdere voti, si grida allo scandalo e

    si mostrano i vantaggi goduti da alcuni come

    ingiustizie rimediabili solo con metodi tuziori-

    stici. In altre parole, si gioca sulla psicologia

    delluomo meschino il quale preferisce non

    avere nulla piuttosto che qualcuno abbia di

    pi; il quale se a taluno dato di pi, anzich

    pensare che prima o poi tutti dovranno avere

    lo stesso trattamento di favore e lottare per

    questo, preferisce che la giustizia sia ristabili-ta togliendo a quelli il beneficio goduto. La

    democrazia indubbiamente migliore della

    dittatura perch le scelte non sono di pochi,

    ma della maggioranza, e quindi dovrebbero

    essere lespressione di interessi pi genera-

    lizzati: per state attenti che non diventi una

    dittatura mascherata, nella quale le scelte

    sono di pochi e si fanno approvare dai pi,

    falsificando la realt e, in definitiva, prenden-

  • 7/25/2019 20discepolo.pdf

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    14

    dosi gioco di loroQuesto brano pu appa-

    rire reazionario, ma facendo attenzione si

    comprende che tocca punti psicologicamen-te assai rilevanti, perch la coscienza che

    qui viene messa in gioco. Analoga situazione

    proprio oggi la stiamo vivendo. Soloni delle-

    conomia e della politica vorrebbero togliere

    quelle garanzie, che sono state conquistate

    dai lavoratori dopo anni di lotta e di sacrifici, in

    nome del fatto che non attualmente facile

    estenderli anche a coloro che si stanno solo

    ora affacciando al mondo del lavoro, i cosdetti precari. giusto cercare leguaglianza,

    ma questa deve essere verso lalto e non al

    basso. Luomo meschino trova pi comodo

    adattarsi in una situazione letargica di male

    comune piuttosto che fare lo sforzo di muo-

    versi verso un maggiore bene per tutti. Anco-

    ra da Kempis: La mia critica rivolta, pri-

    ma di tutto, alle persone perch sono quelle

    in difetto, prima che il sistema sociale. Per-

    ci, anzitutto, sono le persone che debbono

    cambiare. Queste cose vi dico perch trovia-

    te il coraggio di essere onesti nella disonest

    generale. , mi chiedete?

    semplice. Se vi sembra che le cose non vada-

    no bene in questa generale dissolutezza, ado-

    peratevi per cambiarle con quanto potete

    fare, cio essendo voi stessi onesti. Certo,

    direte voi, noi siamo una goccia che poco

    peso ha nel mare; tuttavia, quello quanto vispetta di fare. E il fatto che se anche lo fate

    non porta conseguenze generali, non giustifi-

    ca la vostra lacuna, non vi sottrae da quella

    catena di responsabilit che finir col rendere

    inevitabile un effetto traumatico. Poi, dimen-

    ticate le ragioni per cui tale effetto si deter-

    minato, vi sembrer ingiusto che ne soffriate

    le conseguenze, mentre altro non sar che la

    naturale conseguenza di un passato compor-

    tamento errato. E a proposito di causa e di

    effetto, se siete fra quelli che non si interes-

    sano della politica del vostro paese, o se vene interessate solo per i vantaggi che posso-

    no venirvene, o se ponete attenzione alla po-

    litica solo se tocca i vostri interessi, se ritene-

    te giusta una decisione solo perch ha la pa-

    ternit del vostro partito, se scendete in piaz-

    za solo quando ve lo dicono, se vi sembra

    giusto che sia tolto agli altri quando non pote-

    te avere voi, se le cose che vi ho detto le sa-

    pete ma non le fate, allora voi fate parte delpopolo ignorante e quel che avete ve lo meri-

    tate: perci non lamentatevi se vi trattano

    come siete trattati.Larticolo si chiude con

    questultimo brano nel quale si trova la sinte-

    si delle ragioni del fallimento di tutte le giova-

    nili speranze sessantottine. Esse sono dovu-

    te alle limitazioni della coscienza indivi-

    duale. Si potrebbe pensare non esserci spe-

    ranza, per chiunque sia convinto dellesi-

    stenza della Legge del Karmapu trovare

    forza e fiducia nella convinzione che la vita

    stessa ha costruito lo strumento capace di

    muovere la coscienza. A noi resta il compito,

    affinch le conseguenze delle nostre azioni

    siano meno dolorose, di fare lo sforzo verso

    una sempre maggiore consapevolezza.

    Andrea Innocenti

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    15

    Da qualche tempo sta circolando sul web la no-

    tizia delliniziativa finanziata dallimprenditore rus-

    so Dmitry Itskov, relativa al progetto di immor-talit per lessere umano entro il 2045. Questo

    progetto, che prevede che noi uomini diventia-

    mointelligenze artificiali immortali, si sviluppa in

    quattro tappe. La prima prevede, entro il 2020, il

    perfezionamento di cyborgprivi di sistema nervo-

    so centrale, comandati a distanza.

    La seconda tappa prevede, entro il 2025, la ca-

    pacit di isolare ed estrarre il cervello umano,

    assieme a una porzione di spina dorsale, per tra-

    piantarlo in un robot dalle sembianze umane, che

    potrebbe per durare molto di pi di un normale

    corpo fisico. La terza tappa dovrebbe realizzarsi

    attorno al 2030-2035 e prevede la replica digita-

    le del nostro cervello, che dovrebbe essere in-

    stallata su di un computer. Lultima tappa infine,

    prevede leliminazione di ogni aspetto di fisicit

    dellessere umano, per consentirgli di vivere uni-

    camente in una dimensione digitale, manifestan-

    dosi eventualmente attraverso un ologramma ingrado di replicare le ormai obsolete sembianze

    umane.

    Pare che il nostro riccone abbia preso le mosse

    da una presa di coscienza, evidentemente pro-

    fonda, del fatto che, per quanti soldi potesse pos-

    sedere, prima o poi sarebbe invecchiato e ineso-

    rabilmente morto. Questo tipo di consapevolezza

    port Siddharta Gautama alla ricerca dellillumina-

    zione, che lo condusse poi a diventare Buddha, il

    Risvegliato. Pare invece che a Itskov abbia fatto

    un effetto diverso, secondo me non tanto illumi-

    nante. In pratica questo ha pensato di prendereil cervello umano, buttare via il corpo, salvare i

    dati su di una chiavetta e poi buttare via anche

    il cervello; tutto questo da qui al 2045. Ma dai

    ragazzi!! Vi sembra un lavoro normale? Metti che

    uno stacchi la spina al computer, dopo con cosa

    lo proietti lologramma? Ma vi sembra una vita

    possibile? Il bello che questo qua ha gi anche

    dei seguaci, segno che la madre dei senza consa-

    pevolezza molto prolifica.

    Ammettiamo pure che la tecnologia attuale, con

    i suoi prevedibili sviluppi, ci consenta di realizzare

    quanto vuol concretizzare il nostro magnate rus-

    so, credete in questo modo di realizzare limmor-

    talit? Bella immortalit, relegati dentro a un chip,

    a diventare la sbiadita memoria di una replica vir-

    tuale. Metti che vuoi mangiare un gelato, cosa

    fai, chiedi ad un altro ologramma che te lo vada a

    comprare e che te lo spiaccichi sulla tastiera del

    computer? Quando poi ti vuoi bere un bicchieroz-zo di Chianti, spera che lo abbiano digitalizzato

    bene, altrimenti ti si pone lo stesso problema di

    prima, sai che guaio il vino sulla tastiera? Scusa-

    te, consentitemi un commento scurrile: ma che

    vita di merda! Ovviamente io preferisco morire

    quando ora, permanendo in un vecchio corpo,

    acciaccato e corrotto dagli anni, concludendo na-

    turalmente e dignitosamente quella che, ancora

    per poco, si potr chiamare una vita umana.

    Il Sentiero IniziaticoCuratore: Massimo Rodolf

    NOI SIAMO GI IMMORTALI,

    OVVERO ALIENS GO HOME

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    16

    C tutto un filone, diciamo di pensiero, secon-

    do me chiaramente NON UMANO, chiamato

    Transumanesimo che mira a separare luomodalla propria umanit, interfacciandolo con le

    macchine e mettendolo in rete, auspicando una

    specie di coscienza alveare, che dovrebbe addi-

    rittura migrare verso altri pianeti per colonizzarli.

    Anche il nostro casareccio Casaleggio, nei sui vi-

    deo Gaiae Prometeusindica una tale direzione,

    che considera come evoluzioneil tecnologizzare

    la nostra coscienza e metterla in rete. Il proble-

    ma vero che ci sono gi un sacco di deficientiche considerano figo farsi innestare microchip o

    comunque spingersi in questa direzione di totale

    connessione di s ad internet. La questione po-

    trebbe sembrare banale, e riservata ad alcuni ap-

    passionati di tecnologia e\o di fantascienza, ma,

    come vedremo, invece molto pi complessa,

    profonda, e soprattutto di interesse e rilevanza

    generale, visto che quello che viene ipotizzato,

    di fatto si sta gi realizzando, a nostra insaputa,

    coinvolgendo tutta lumanit.

    A questo punto non posso far altro che tenere

    una breve lezione di anatomia e fisiologia esote-

    rica, per ricordare chi veramente lessere uma-

    no e come funziona. In realt noi siamo Angeli

    Solari, monadi di natura spirituale, che attraverso

    unanima, un corpo mentale, un corpo astrale, un

    corpo eterico, ed infine un corpo fisico, ci mani-

    festiamo in tutte le relative dimensioni dellesi-

    stenza, che sono fondamentalmente sette. Diqueste, la dimensione fisica lultima in ordine

    di densit vibratoria, ed esiste solo in subordine

    a quelle di natura pi elevata. Il che significa che

    non pu sussistere un corpo umano, salvo casi

    particolari che non considereremo in questa cir-

    costanza, che non sia espressione di unanima,

    estrinsecazione a sua volta dello Spirito Imperitu-

    ro che manifesta la nostra vera natura.

    I pi non credono a quanto ho appena descrit-

    to, ma di fatto un problema loro, legato alla

    loro scarsa e imperfetta percezione, visto che i

    chiaroveggenti di ogni epoca e tradizione, di fat-to confermano questa struttura molteplice della

    coscienza umana, pur nella sua unicit e indivisi-

    bilit. Quindi, rendiamoci conto che c poco da

    ballare, siamo fatti proprio cos, e non possiamo

    esistere senzanima. Anche se tu che leggi ti con-

    sideri ateo, la tua convinzione non modificher il

    fatto che anche tu hai unanima, che non credi di

    avere, ma che rappresenta il vero progetto di tut-

    te le incarnazioni del tuo essere umano. Quandolanima si distacca dal corpo sopraggiunge quel

    fenomeno comunemente chiamato morte, che

    caratterizza semplicemente labbandono, tempo-

    raneo peraltro, di un veicolo fisico, da parte del

    principio superiore della nostra coscienza.

    Lignoranza di questa realt ci che favorisce

    una visione, tutto sommato, ancora meccanicisti-

    ca di una scienza che ci considera come dei mec-

    canismi, nei quali il problema quello di riparare

    o sostituire i pezzi di ricambio. In questo senso

    si sta orientando la ricerca medica. La conoscen-

    za, e la paura, di questa realt invece alla base

    secondo me di tutte le teorie transumaniste, che

    in verit sono, secondo quello che vedo io, le-

    spressione ideologica di razze aliene allumanit.

    Quello che caratterizza determinate razze aliene,

    presenti ora sul nostro pianeta, il loro essere

    parassiti dellumanit, e la natura collettiva della

    loro coscienza che, a differenza di noi umani, pre-vede il non avere unanima individuale. Io sorride-

    rei poco, ritenendo queste argomentazioni fanta-

    siose e un po squilibrate, perch sono recenti le

    dichiarazioni dellex premier russo Medvedev sul-

    la presenza aliena sulla Terra. Anche il Vaticano,

    in tutta la sua prudenza, ha fatto recenti aperture

    allesistenza di forme di vita aliena, e prevedo fa-

    cilmente che dovremo abituarci a rivelazioni sem-

    pre pi frequenti sullargomento.

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    Non voglio qui stendere un trattato sulle forme di

    vita aliena che vivono ora sulla Terra, ma solo par-

    lare di ci che pi rilevante ai fini delle minacceche insistono pesantemente in questo momento

    sullumanit nel suo complesso. Questi parassiti

    hanno bisogno, per vari motivi ed in vari modi, di

    utilizzare i nostri corpi fisici, ma trovano un gros-

    so ostacolo nella natura spirituale della nostra

    coscienza, che rende difficile luso dei nostri

    corpi. Diciamo, per capirci, che questi esseri fun-

    zionano alla maniera degli Avatar dellomonimo

    film, che io considero il primo chiaro film alienodella storia, e che, da bravi coglioni che siamo,

    abbiamo fatto diventare un successo mondiale.

    Ossia essi sono delle entit, perlopi esistenti

    in dimensioni non fisiche, praticamente senza

    identit personale, quanto piuttosto collettiva,

    che sono molto attratti dalla possibilit di usare

    un corpo fisico, o di succhiarne lenergia eterica,

    favorendo le emozioni pi basse che noi umani

    possiamo provare.

    Per loro diviene di vitale importanza allontanare il

    pi possibile questo scomodo intruso, che la

    nostra anima, ed quello che stanno realizzando

    sotto i nostri occhi, sotto il nostro naso, senza

    che praticamente nessuno se ne accorga e cer-

    chi di reagire. Da questo punto di vista verrebbe

    da dire che ci meritiamo quanto sta accadendo,

    ma a me piace pensare che le difficolt che lu-

    manit sta attraversando serviranno per la sua

    evoluzione. Almeno speriamo che sia cos, altri-menti ci troveremo tutti, come gi preconizzato

    dal vate italico Casaleggio, entro il 2016 con un

    Avatar che ragioner al posto nostro.

    Per comprendere il perch del comportamen-

    to dei nostri parassiti dobbiamo parlare di fre-

    quenze. Infatti la loro forma di vita si esprime in

    frequenze vibratorie che sono particolarmente

    basse, determinando un livello di coscienza pa-

    rimenti basso. In relazione a questa condizione

    tuttavia, e rispetto al livello della nostra, la loro

    tecnologia senzaltro pi evoluta, cosa che, as-

    sociata al loro essere subdolo, rende abbastanzadifficile riconoscere il loro modus operandi, dal-

    tronde tipico dei veri parassiti. Un corpo umano,

    che sia permeato dallelevata frequenza espressa

    da unanima evoluta, risulta particolarmente com-

    patto e coerente, in pratica repellente, per i nostri

    indesiderati inquilini.

    per questo motivo che essi si adoperano in

    ogni modo per abbassare la frequenza della co-

    scienza umana, rendendola il pi possibile abiettae truculenta. Il vero problema che questi esseri,

    presenti sulla Terra da sempre, sono riusciti ad in-

    filtrarsi nelle pieghe del potere espresso in ogni

    aspetto della vita umana, condizionandola sem-

    pre di pi. Multinazionali di ogni settore e governi

    mondiali dei maggiori paesi, sono ampiamente

    controllati da qualcuna di queste razze aliene,

    spesso anche in conflitto tra di loro, ed agiscono

    il loro potere per i loro scopi, che comprendono,

    fra laltro, la riduzione della popolazione mondiale

    e il completo asservimento dellumanit attraver-

    so un controllo globale delle coscienze.

    La logica che sottost alla loro attivit non quin-

    di umana, ed anche questo un motivo che ci

    consente di comprendere perch sia spesso cos

    difficile comprendere le scelte sia di certi gover-

    ni che di certe grandi imprese industriali. Non

    solo il profitto che le guida, ma una mentalit alie-

    na che deve assoggettare lumanit, per renderlapi funzionale alle loro necessit vitali. La cosa

    triste che lavidit della maggior parte degli es-

    seri umani valido supporto alle intenzioni aliene,

    per cui si pu veramente dire che ci sono uomini

    che stanno vendendo il pianeta per un piatto di

    lenticchie. Lidiozia e la stupidit vengono sempre

    pi diffuse attraverso i mezzi di comunicazione,

    divenuti veri e propri strumenti di alienazione.

    Emozioni sempre pi cruente e materialistiche

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    vengono stimolate in ogni settore dellesistenza,

    cercando di favorire la separazione degli umani

    dalla realt concreta, e limmersione totale in unarealt sempre pi virtuale, e in quanto tale sem-

    pre pi facilmente pilotabile.

    Lobiettivo quello di allontanare totalmente les-

    sere umano dalla sua anima, per renderlo di fatto

    un guscio vuoto da utilizzare sic et simpliciter. Pi

    che di Avatar, io parlerei di zombie, questo il fu-

    turo che vorrebbero per noi, futuro nel quale non

    si potrebbe pi certamente parlare di umanit,

    ma di qualcosa di ibrido e non meglio definibile.E noi, in una certa misura gli stiamo dando una

    mano, accondiscendendo a gran parte di queste

    manovre, accettando labbruttimento ed il degra-

    do spirituale come norma comune di vita. I nostri

    parassiti hanno tempo e favoriscono cambiamen-

    ti lenti, ma inesorabili, nella qualit della nostra

    vita e della vita del pianeta. Mi ricordano i vara-

    ni di Komodo, che basta che scalfiscano anche

    solo leggermente la preda con i loro denti, perch

    questa si avveleni lentamente, ma senza scam-

    po. Tutto ci mentre lintera comunit di questi

    rettili assiste, anche per settimane, allagonia

    dellanimale, pregustando in modo vigliacco e

    subdolo il momento della sua morte.

    Nasciamo, e subito veniamo vaccinati con so-

    stanze che in realt, invece di tutelare la nostra

    salute la danneggiano, immettendo nei nostri

    corpi dannosissime nanoparticelle, e adiuvanti di

    natura tossica. Sempre di pi si introducono psi-cofarmaci, fin dallinfanzia, per non essere agita-

    ti. Lalimentazione, nei cosiddetti paesi civilizzati

    ormai tutto fuorch naturale, condita di ogm,

    nanoparticelle ed inquinanti di ogni tipo. Lam-

    biente scientificamente inquinato dal rilascio di

    sostanze tossiche, in modo particolare dalle ope-

    razioni di aerosol clandestine ormai comuni da

    anni nei cieli di quasi tutti i paesi del mondo. Fre-

    quenze di ogni tipo danneggiano il nostro sistema

    nervoso ed immunitario, mentre veniamo educati

    al brutto, allorrido, al crudele ed allirreale, fin dal-

    la pi tenera et, attraverso luso di videogiochi,computer e televisione. E queste sono solo al-

    cune delle pi evidenti aggressioni che lumani-

    t sta subendo, mentre non poche sono quelle

    invisibili, artatamente occultate dalle tecnologie

    energetiche dei nostri parassiti.

    Se pensate che non esista la tecnologia di cui

    sto parlando, sappiate che di pochi giorni fa la

    notizia della creazione della prima replica in pro-

    vetta di un cervello umano, creato a partire dacellule staminali, mentre sta facendo passi da gi-

    ganti lo studio dellinterfaccia tecnologico uomo-

    macchina-computer. gi possibile visualizzare a

    video i sogni ed i pensieri di una persona, per non

    parlare che di ricerche note e non coperte da se-

    greto militare. Si sta parlando con entusiasmo di

    tecnologia indossabile, grazie alla quale potremo

    essere sempre in rete, connessi a un mondo

    che di reale avr sempre meno. Che bello poter

    condividere di continuo su Facebook ogni battito

    di ciglia, o potersi rincoglionire non-stop veden-

    do tutti i rigori della propria squadra del cuore, o

    seguire il proprio serialpreferito in continuazione

    sui nostri google-occhiali.

    Ma ci rendiamo conto di dove stiamo andando?

    Gi cos siamo gi tutti controllati e influenzati

    in un modo che nemmeno ci immaginiamo, vo-

    gliamo veramente regalargli letteralmente anche

    il nostro cervello, servendoglielo su di un piattodargento? Le pi spinte ipotesi complottiste

    vengono ogni giorno superate da una realt che

    si fa sempre pi incredibile. di poco tempo fa

    la notizia del fatto che il governo americano spia

    tutti gli utenti internet... e qualcuno si anche

    meravigliato, perch, pensavate di no? E pensate

    che in Italia stiamo meglio? E questa non che la

    punta delliceberg.

    Ora Itskov ci vuol fare diventare immortali, ma

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    il fatto che dobbiamo semplicemente renderci

    conto che noi SIAMO GI IMMORTALI. Lo la

    nostra anima, non il nostro corpo, ma perch cosha deciso la vita a cui apparteniamo, nella perfe-

    zione della sua totalit. Ci sono leggi di natura che

    non possono essere infrante. Possiamo tentare,

    per esempio, di aggirare la legge del karma, o leg-

    ge di causa-effetto, ma scopriremo che pi cer-

    chiamo di sfuggire alla morte, prima la troveremo

    a Samarcanda, come ci raccontava una canzone

    di tanti anni fa. Migliorare la nostra esistenza, si-

    gnifica in primo luogo accettarla nella sua inte-grit, per poi capire che migliorare la condizione,

    anche del nostro corpo fisico, significa compren-

    dere meglio i moti della nostra coscienza.

    Mi stupisce poi la posizione del Dalai Lama, figu-

    ra che ho apprezzato da tanti punti di vista, che

    si schierato tra i primi sostenitori dellimpresa

    di questa infingarda immortalit. Scusa Tenzin

    Gyatso, ma cosa ti capitato? Ma come capo

    del buddhismo tibetano non ti ricordi che esiste

    il karma? Che senso ha ricercare limmortalit in

    un veicolo illusorio nel regno dellimpermanen-

    za? E non ti viene in mente che questo tentativo

    di supposta immortalit, vada contro al karma

    dellindividuo e dellumanit, e che comunque ha

    come fine proprio quello di distaccarci dal vero

    principio della nostra immortalit, ossia la nostra

    anima? Mah, lascio in sospeso ogni giudizio, ma

    non mi piace questa posizione.

    In queste prospettive cupe dov la cosa bella?Intanto devo ribadire che, nonostante una situa-

    zione che diventa sempre pi pericolosa giorno

    dopo giorno, io rimango profondamente ottimi-

    sta. Lumanit ce la far a riscattarsi... come?

    Evolvendo necessariamente ad un livello di co-

    scienza pi elevato. Non mi stancher di ripete-

    re che la cosa che mi conforta maggiormente in

    questo senso, da un po di anni a questa parte,

    sono i bambini meravigliosi che stanno nascen-

    do. Io li vedo... sono Luce pura. La maggioranza

    dei bambini sono esseri gi elevati, che hanno

    raggiunto in vite precedenti un alto grado di evo-luzione spirituale. Questi non sono qui per caso,

    e la natura non commette errori, per cui, per me

    lecito supporre che quando questi avranno rag-

    giunto un grado sufficiente di maturazione dei

    veicoli che usano per manifestarsi, lumanit do-

    vr necessariamente essere qualcosa di diverso

    da quello che adesso.

    Questa cosa molto temuta da coloro che vo-

    gliono dominarci nella maniera pi bieca che noipossiamo immaginare, e stanno facendo di tutto

    per evitare che questa realt si compia. Soprat-

    tutto i piccoli cuccioli dellumanit sono presi di

    mira, con manovre che cercano di limitare il loro

    enorme potenziale, per ricondurli, per quanto

    possibile, a condizioni di abbruttimento, fisico,

    emotivo e mentale. Ma i nostri parassiti, non

    avendo unanima, non riescono bene a compren-

    dere che cosa significa lenorme potenza che la-

    nima stessa pu sprigionare, e ritengono che le

    loro subdole manovre possano avere, in qualche

    maniera, un effetto definitivo.

    Cari aliens, toglietevelo dalla testa, noi siamo gi

    immortali, lumanit un osso molto pi duro da

    inghiottire di quanto si possa pensare, e questi

    bambini non mancheranno il loro compito, per

    cui rassegnatevi: questo pianeta troppo per

    voi. Alla Terra spetta un altro destino, quello di

    divenire un pianeta sacro, a patto che gli umaniaccettino di riconoscere il loro retaggio di Angeli

    Solari. Non ce la farete cari, non ce la farete, e

    poi ricordatevi che io vi vedo, e so riconoscervi,

    occhio alla penna...

    Massimo Rodolf

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    Con la nona fatica Ercole giunge alla palude

    di Stinfalo in Arcadia, regione della Grecia in

    Peloponneso, e subito vide stagliarsi davanti

    a lui un fetido pantano, sopra il quale volteg-

    giavano una moltitudine di uccelli che faceva-

    no molto rumore, uccelli che ogni volta che

    venivano disturbati si alzavano in volo oscu-

    rando la luce del sole. Gli uccelli avevano un

    aspetto orrido con dei becchi di ferro affilati

    come spade e con piume che sembravano

    aste dacciaio.

    Allinterno di questo stormo tre uccelli, in

    particolare, si scagliarono verso Ercole, che

    respinse lattacco con una clava cercando

    continuamente la soluzione al compito asse-

    gnatogli. La clava non sort un grande effetto

    e allora prov con arco e frecce ma anche

    questa volta con scarsi risultati. Lesperienza

    sempre un valore importante, di fronte alle

    battaglie non possiamo non agire se non at-

    traverso il nostro vissuto, listinto, legato alla

    mente razionale, che impedisce di coglierelintuizione necessaria. Esiste un tempo per

    ogni cosa e ci che pu apparire inutile alla

    personalit, vincolata alle proprie aspettative

    e illusioni, risulta necessario allanima, la qua-

    le scioglie gradualmente ci che impedisce

    una chiara visione.

    A questo punto, il nostro Eroe, si ricord di

    antiche parole che gli rammentavano che la

    fiamma brilla al di sopra della mente ed indica

    la sicura direzione. Infatti, lintuizione insorse

    palesandosi al suo agire attraverso due nac-

    chere di bronzo che ricevette da Atena (dea

    della sapienza e molto probabilmente degli

    aspetti pi nobili della guerra), le quali erano

    state costruite da Efesto (dio del fuoco e del-

    la metallurgia). Ercole cominci a sbattere fra

    di loro le nacchere ed il loro rumore assor-

    dante allontan gli uccelli facendo cadere il

    silenzio nella palude.

    Ad ogni azione occorre una reazione uguale

    e contraria ed anche attraverso questo epi-

    sodio possiamo comprendere la Legge del

    Karma, rimandando indietro ci che si pro-

    dotto. In questo caso il fracasso di una mente

    non disciplinata che impedisce al sole centra-

    le, la nostra anima, di illuminare e direzionare

    adeguatamente il nostro agire.

    Questa fatica si svolge nel segno del Sagit-

    tario che rappresenta laspirante concentrato

    in una sola direzione, larciere a cavallo che

    va dritto alla meta, come una freccia versoil bersaglio. A questo proposito vi confesso

    che sono sempre stato affascinato da archi

    e frecce, fino ad acquistare auto di una nota

    marca che ha come fregio una freccia alata.

    Certo la mia scelta non dipesa solo da que-

    sto, il portafoglio ha inciso molto, ma quel

    dardo scagliato e sorretto da energie superio-

    ri mi ha sempre affascinato.

    La prova in Sagittario sancir la riuscita di ci

    Mitologia e Sentiero IniziaticoCuratore: Graziano Fornaciari

    ERCOLE E LUCCISIONE

    DEGLI UCCELLI DI STINFALO

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    che non accadde in Ariete, dove il tentativo

    di Ercole di catturare le giumente antropo-

    faghe fall perch interag con loro in modopersonalistico e non dal punto di vista della-

    nima. In Sagittario uccise gli uccelli antropo-

    fagi dimostrando controllo e padronanza dei

    propri pensieri e di conseguenza delle proprie

    parole. Senza questi requisiti non vi pu es-

    sere iniziazione. Lopposto di questo segno

    Gemelli che rappresenta la dualit, mentre

    il Sagittario lunit, la personalit unificata.

    In questo modo ci si libera dalle illusioni e siintravede la meta, come larciere sul cavallo

    bianco (simbolo della divinit) raffigurato an-

    che come un centauro con arco e frecce.

    Il Sagittario rappresenta il segno del silenzio,

    anticamente il neofita doveva sedere e non

    parlare, doveva lavorare e osservare, condi-

    zioni indispensabili per entrare nel Regno dei

    Cieli. La lezione che si dovr apprendere in

    questo segno la limitazione nel parlare me-

    diante il controllo del pensiero, rinunciando

    alle forme ordinarie del parlare, alle chiac-

    chiere inutili e limitandosi nel parlare di cose

    spirituali.

    Le vere limitazioni sono date da ci che ab-

    biamo detto e fatto e non certo da condizioni

    esterne. Il giusto uso del pensiero, il control-

    lo della parola e la conseguente innocuit sul

    piano fisico, conducono alla liberazione, liberi

    di salire la montagna delliniziazione come ilcapro in Capricorno, riconoscendo che lunica

    modalit che ci deve tenere legati allumanit

    rappresentata dal servizio.

    Nello zodiaco vi sono due porte cosmiche

    rappresentate dal Cancro (porta dellincar-

    nazione) e dal Capricorno (porta del regno

    spirituale), la porta del Sagittario definita

    una porta minore che possiamo attraversare

    prima della scalata. Attraversare questo spa-

    zio sancir la nostra abilit nel corretto uso

    delle frecce del pensiero. Lautentico uomo

    del sagittario molto potente; potente per-ch anche il segno della concentrazione in

    ununica direzione, essendo stata vista per la

    prima volta la meta. Potente perch il perio-

    do che precede immediatamente la nascita

    del Cristo. Il potere si ottiene amando, iden-

    tificandoci con gli esseri umani, si pu amare

    gli altri con tutte le loro colpe, senza aria di

    superiorit, riconoscendo di essere stato, un

    tempo, come loro. Ricordate il detto chi senza peccato scagli la prima pietra? Qual-

    cosa del genere, quindi occhio alla penna, in

    questo caso occhio alla freccia del pensiero,

    in poche parole stiamo in campana cercando

    di discriminare il suono del nostro vero S.

    Vi sono tre costellazioni connesse con questo

    segno, la Lira, lAra e il Drago. La Lira larpa

    a sette corde che laspirante comincia a suo-

    nare e fa della sua vita una musica. Questo

    strumento stato donato da Apollo al figlio

    Orfeo, il quale discese negli inferi per ritrova-

    re la sposa Euridice. Questa costellazione

    facilmente riconoscibile con laiuto di Vega, la

    stella pi luminosa del cielo estivo.

    Euridice, figlia di Nereo e Doride, fuggendo

    da Aristeo che la voleva sedurre, calpest un

    serpente che la morsic a morte. Orfeo deci-

    se di scendere nellAde, il regno dei trapas-

    sati, e di strapparla alla morte convincendoCaronte a traghettarlo allaltra riva dello Stige

    (uno dei cinque fiumi dellinferno), giuntovi

    commosse i signori degli inferi, i quali accon-

    sentirono che Euridice tornasse in vita a patto

    che Orfeo, nel viaggio di ritorno, non la guar-

    dasse mai in volto fino al momento in cui non

    avessero rivisto la luce del sole.

    Orfeo prese per mano la sua sposa, ma ad un

    certo punto, dubbioso del fatto che stesse te-

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    nendo per mano unombra e non Euridice, si

    volt a guardarla dimenticando la promessa

    fatta, condannando di fatto Euridice ad unaseconda morte. A questo punto egli tent di

    convincere ancora Caronte di riportarlo dalla

    sua sposa ma senza successo e allora, addo-

    lorato, si rifugi su di un monte dove molte

    donne tentarono di sedurlo, in modo partico-

    lare le Baccanti (seguaci di Dionisio Bacco).

    Le Baccanti deluse dallessere continuamen-

    te ignorate uccisero Orfeo gettando la sua

    testa in un fiume. Il delitto rimase impunito eper punizione gli Dei provocarono una pesti-

    lenza in Tracia che provoc la reazione degli

    abitanti, i quali consultarono loracolo per ave-

    re lumi su come scongiurare il tutto e ricevet-

    tero come risposta che bisognava ritrovare la

    testa di Orfeo.

    La testa fu trovata da un pescatore nella

    grotta di Antissa, nellisola di Lesbo, e subi-

    to cominci a parlare e a profetizzare, ma in

    questo modo gli oracoli di Apollo non veni-

    vano pi ascoltati, provocando la sua ira che

    manifest recandosi dalla testa gridandogli

    di smettere di interferire con il suo culto. Da

    quel momento la testa tacque per sempre e

    apollo mise la sua immagine nel cielo forman-

    do la costellazione della Lira.

    LAra laltare sul quale laspirante ripone

    su di esso tutto ci che ha, con lo spirito di

    colui che non pu fare altrimenti senza ali-mentare un senso di amara rinuncia. Questa

    costellazione ha la forma di una sedia con i

    braccioli ed una versione del mito ci riporta

    allaltare del centauro Chirone, il pi saggio

    tra gli esseri viventi. La costellazione anche

    associata allaltare eretto da No dopo il di-

    luvio universale, allaltare di Mos, allaltare

    del tempio di Salomone e a molti altri ancora,

    come laltare del proprio cuore ove vengono

    posti gli aspetti purificati della personalit con

    il chiaro intento di tradurli in servizio.

    Il Drago il serpente della saggezza che,in Gemelli, lopposto del Sagittario, Ercole

    ha affrontato avente le sembianze dellIdra.

    Secondo la mitologia il Drago Ladone, mo-

    stro a guardia dellingresso del giardino delle

    Esperidi, in cui crescono le mele doro, che

    Ercole uccise nella fatica in Gemelli. La testa

    del Drago riposa ai piedi della costellazione

    di Ercole, non lontano dalla stella Vega, dove

    il suo corpo si snoda tra lOrsa Maggiore elOrsa Minore. Allinterno della costellazione

    del Drago vi la stella Thuban, la quale era

    la stella polare degli antichi egizi circa 4800

    anni fa.

    Anche attraverso le costellazioni ci possia-

    mo rendere conto della triplicit della vita

    tendente a creare la maggiore sintesi possi-

    bile, immergendoci negli inferi della nostra

    coscienza, per poi riemergere dalle paludi e

    posizionare sullaltare del proprio cuore i doni

    dello spirito, i quali, dovranno essere utilizzati

    in un servizio che dovr divenire sempre pi

    inclusivo.

    I tre uccelli che disturbavano, come citato da

    Alice Ann Bailey nelle Fatiche di Ercole, rap-

    presentano modalit umane molto comuni:

    i pettegolezzi crudeli, parlare di se stessi in

    modo egoistico e gettare le perle ai porci...

    ma di questo vi parler nel prossimo articolo.Graziano Fornaciari

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    Pisces, terzo e ultimo segno dacqua dopo

    Cancer e Scorpio, rappresenta lultima pro-

    va che luomo deve superare per divenireun iniziato e potere essere un Salvatore del

    mondo. Dopo avere attraversato e compreso

    gli altri undici segni, dovrebbe risultare facile

    alluomo comprenderne il significato, invece

    si ritrova in mezzo ad una grande confusione,

    non sa pi ritrovare il bandolo della matassa

    e rischia di perdersi in mezzo alle contrastan-

    ti dualit espresse da questo segno, a meno

    che non ritorni sui suoi passi e cerchi di os-

    servare Pisces nei due sensi di percorrenza

    della ruota, quello comune, involutivo e quel-

    lo inverso, evolutivo; allora inizia a ritrovare la

    strada della comprensione e riesce a leggere

    il messaggio di questo segno.

    Sono infatti necessarie entrambe le defini-

    zioni, quella exoterica e quella esoterica per

    capire come mai, dopo avere visto luomo

    compiuto, come servitore dellumanit, in

    Aquarius, ci ritroviamo ora con un altro ani-male quale simbolo di un segno zodiacale.

    Simbolo di Pisces, infatti, sono due pesci le-

    gati fra loro, che volgono in direzioni opposte,

    uno lanima e laltro la forma, le quali sono

    una schiava dellaltra; lanima nel percorso

    involutivo schiava della forma poi nel per-

    corso evolutivo si liberer dalla prigione della

    forma e la personalit sar allora dominata

    dallanima. I due pesci simboleggiano la natu-

    ra inferiore e la natura superiore delluomo e

    nuotano uno verso il basso e uno verso lalto:

    uno esprime linvoluzione dello spirito nellamateria, laltro invece rappresenta levoluzio-

    ne della materia che glorificata vuole innalzar-

    si al cielo. Il legame, per, forma un punto

    di fissit che innesca un movimento rotato-

    rio allinterno del quale il conflitto fra bene e

    male, fra salita e discesa, fra salvezza o dan-

    nazione, si fa arduo, ma dal quale il pi forte

    uscir vincitore. I due pesci comunque non

    potranno mai separarsi n la direzione essere

    una sola; quello che deve avvenire lo scio-

    glimento dei legami con le cose terrene per

    permettere che lumano possa fondersi con il

    divino, riportando luomo alla sua natura origi-

    naria, riportando la sostanza alla sua essenza.

    Lentrata in manifestazione fisica avviene in

    Cancer, ma la storia evolutiva delluomo inizia

    sotto linflusso di Pisces, segno appartenen-

    te alla croce mobile, la quale governa luomo

    da uomo comune ad aspirante. Infatti luomosu questa croce ha in s le caratteristiche del

    Cristo interiore, ma latenti ed inespresse per-

    ch ancora sottomesse alla forma, nel sen-

    so che il potere dellanima ancora passivo

    mentre quello della forma estremamente

    attivo.

    Poi parlando di Capricornus, segno apparte-

    nente alla croce cardinale, abbiamo visto che

    era necessario scalare la vetta e conseguire

    Astrologia esotericaCuratore: Maria Grazia Barbieri

    PISCES,

    IL SALVATORE DI ANIME

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    facolt spirituale, la medianit in mediazione,

    la chiaroveggenza in percezione spirituale, li-

    stinto in intelletto) finalmente luomo pu ac-quisire laccesso diretto al piano dellanima.

    In questo lavoro di trasmutazione luomo

    sostenuto dai pianeti reggenti di Pisces, che

    sono Giove sul piano della personalit e Plu-

    tone sul piano dellanima e della monade,

    quindi abbiamo in manifestazione sui rispetti-

    vi piani il 1 e il 2 raggio.

    Mediante Giove affluisce energia di 2 raggio,

    di amore e saggezza, che unisce, che fondein coscienza i due pesci, cio anima e forma,

    anche se inizialmente in Pisces questa rela-

    zione si presenta come schiavit, poich i

    due pesci non possono sfuggire uno allaltro,

    mentre Plutone, tramite lenergia di 1 rag-

    gio, distrugge le forme che pi non servono e

    che ancora tengono in schiavit lanima, per-

    ch ricordate sempre che Plutone distrugge

    la forma ma mai la coscienza.

    Il volere, espressione del 1 raggio e lamore,

    espressione del 2 raggio, sono energie che

    devono congiungersi in un rapporto sintetico,

    cio deve verificarsi una fusione perfetta fra

    amore e mente, nelliniziato che intende es-

    sere un Salvatore di anime. Ecco perch tro-

    viamo il Salvatore del mondo in Pisces, per-

    ch ha unito in s il 1 e il 2 raggio, la volont

    e lamore. La volont senza amore distrugge,

    ma lamore senza il volere non riesce a co-struire nulla. Il volere deve avere come moti-

    vazione lamore, solo cos si riesce a servire e

    liberare lumanit dalle sue catene.

    Le catene che tengono prigioniero luomo

    non sono altro che i suoi limiti, le sue energie

    distorte che ancora albergano nella persona-

    lit a livello fisico, emotivo e mentale. Ma lu-

    manit intera, dopo avere tanto lavorato per

    purificare ed elevare questi tre corpi inferiori,

    ora pronta per essere salvata, e la salvezza

    non pi la salvezza di unanima individuale,

    ma una salvezza che potremmo definire digruppo. I Salvatori del mondo venuti fra noi

    e Cristo in modo particolare, hanno elevato

    lintera umanit verso la luce dellanima, dan-

    do un esempio con la loro vita della via da

    seguire, facendo risuonare la nota alla qua-

    le lumanit doveva vibrare per compiere un

    passo avanti sul Sentiero evolutivo. Questa

    volta, probabilmente, il Salvatore del mondo

    non verr fra noi incarnato in un copro fisi-co, ma operer attraverso un gruppo che egli

    stesso sta preparando a questo compito.

    Questo gruppo di anime esiste gi e sta lavo-

    rando in silenzio, con la meditazione e con la

    consapevolezza nel cuore di servire lumanit

    al punto da essere dimentichi di s, e, in con-

    tatto con la propria spiritualit, che manifesta

    il Cristo, riversare la Sua forza e il Suo amore

    sugli uomini, seguendo il lultimo comanda-

    mento che egli ha dato agli uomini: Un nuo-

    vo comandamento vi do, che vi amiate gli uni

    gli altri.

    Maria Grazia Barbieri

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    Vitruvio, larchitetto e matematico vissuto a

    Roma nel primo secolo a.C., affermava con

    la leggerezza espressiva di una favola a lieto

    fine, che nella creazione artistica di motivi di

    ornamento vegetali, lartista non trasferisce

    semplicemente limmagine dellorganismo

    vegetale in s ma la legge strutturale che

    gli appartiene. I numeri aurici caratterizzano

    spontaneamente il mondo vegetale, tant

    che il loro utilizzo, in ogni ambito, diviene sa-

    cro. Possiamo elencare una serie di piante,

    le cui foglie, fiori, frutti o il movimento di un

    tralcio, siano diventati simboli, comunicando

    canoni di bellezza, ed esprimendo vita attra-

    verso larte. In ogni civilt la decorazione

    espressione del modo di essere di un popolo,

    caratterizzandone la cultura, la religione e gli

    aspetti spirituali. Elementi ripetitivi che han-

    no dato origine a stili e hanno caratterizzato

    epoche, come le foglie dacanto in Grecia e a

    Roma, che ornano tuttoggi i classici capitelli

    corinzi preservati nei siti archeologici; comele foglie di loto, che in India sono divenute

    simboli sacri legati alla trasformazione della

    coscienza e rappresentati nelle raffigurazio-

    ni dei chakra e delle divinit corrispondenti;

    oppure come i fiori del papiro, che hanno

    ornato i pilastri dei templi dellantico Egitto,

    o ancora i tralci di foglie di vite nellespres-

    sione artistica e spirituale cristiana. In tutti

    gli esempi possiamo riconoscere il valore

    simbolico, archetipico, ancestrale e spirituale

    di ogni tipologia di vegetale, che si adopera,

    grazie alla propria perfezione strutturale,

    a fare da tramite tra la materia ( luomo) e il

    suo significato pi profondo (spiritualit). Sul

    nostro pianeta, dove il simbolo divenuto il

    mezzo, lo strumento attraverso cui poter tra-

    scendere la materia e potersi connettere al

    divino, il mondo vegetale ha dato il proprio

    contributo, rendendo il sentiero della trasfor-

    mazione che conduce alla libert intriso di

    messaggi segreti, testimonianza di una vita

    pi ampia che ci vede tutti uniti da fili di luce

    in un mondo pi elevato. La simbologia del

    mondo vegetale trae la sua forza dalla per-

    fezione raggiunta dallo stesso regno, dalle

    sue funzioni alchemiche, capaci di nutrire e

    curare luomo non solo fisicamente, ma an-

    che negli aspetti pi elevati e raffinati della

    sua coscienza attraverso la bellezza emanan-

    te delle sue espressioni, che con larte vie-

    ne elog