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IL GIORNALE DEL LAGO N° 315 - Anno XIX MENSILE GRATUITO Marzo 2013 Associazione e redazione -Tel/Fax 06.99900275 - email [email protected] - via di Ponte Valle Trave, 8 - 00061 Anguillara Sabazia (Roma) Municipio XX 11 Il Consiglio ha approvato la mozione di sfiducia al presidente Giacomini Manziana 19 Lo chef Heinz Beck: intervista e ricetta esclusiva per L’agone pagg. 7-10 Ferrovie: disagi per i nuovi orari ACQUA: MISURE PER RIDURRE LIVELLI ARSENICO RIFIUTI: BILANCIO SU RACCOLTA DIFFERENZIATA EDILIZIA: CANALE PUNTA SULLA VARIANTE A PRG Politica Un governo del cambiamento Fare fronte all’emergenza economica e alla questione morale. Su questi temi si concentra il piano politico della propo- sta di governo che presenterà Pierluigi Bersani. Riscrivere la legge elettora- le, ridurre il numero dei parlamentari e istituire un Senato delle autonomie. Riforme largamente condivise, almeno sulla carta, che fondano il secondo pia- no, quello istituzionale, su cui si conden- sa il programma del leader Pd. Ma per poter realizzare i provvedimenti anti-crisi e attuare la revisione del siste- ma costituzionale è necessario che il go- verno guidato da Bersani possa vedere la luce e ottenere una fiducia. Il ragionamento del segretario dei De- mocratici è chiaro: chi si chiama fuori si assume la responsabilità di impedire che l’Italia possa tornare a crescere. Chi affonda il suo “governo del cambia- mento” si addossa la colpa di portare il Paese verso nuove elezioni. Con lo stes- so orribile Porcellum, che produce solo ingovernabilità, ma soprattutto senza le misure che possono tamponare la reces- sione, arginare la povertà e fermare la tragica emorragia di posti di lavoro. Editoriale www.coopcasaservice.com LA TUA CASA IN COOPERATIVA pagg. 2-5 Tanti auguri di serena Pasqua ai nostri lettori dall’associazione e dalla redazione de L’agone Regione in rosa Regione in rosa

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Lagone Marzo 2013

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IL GIORNALE DEL LAGO

N° 315 - Anno XIX MENSILE GRATUITO Marzo 2013

Associazione e redazione -Tel/Fax 06.99900275 - email [email protected] - via di Ponte Valle Trave, 8 - 00061 Anguillara Sabazia (Roma)

Municipio XX 11

Il Consiglio ha approvatola mozione di sfiduciaal presidente Giacomini

Manziana 19

Lo chef Heinz Beck:intervista e ricettaesclusiva per L’agone

pagg. 7-10

Ferrovie: disagi per i nuovi orari

• AcquA: misure per ridurre livelli Arsenico

• rifiuti: bilAncio su rAccoltA differenziAtA • ediliziA: cAnAle puntA sullA vAriAnte A prg

Politica

Un governo del cambiamentoFare fronte all’emergenza economica e alla questione morale. Su questi temi si concentra il piano politico della propo-sta di governo che presenterà Pierluigi Bersani. Riscrivere la legge elettora-le, ridurre il numero dei parlamentari e istituire un Senato delle autonomie. Riforme largamente condivise, almeno sulla carta, che fondano il secondo pia-no, quello istituzionale, su cui si conden-sa il programma del leader Pd.Ma per poter realizzare i provvedimenti anti-crisi e attuare la revisione del siste-ma costituzionale è necessario che il go-

verno guidato da Bersani possa vedere la luce e ottenere una fiducia.Il ragionamento del segretario dei De-mocratici è chiaro: chi si chiama fuori si assume la responsabilità di impedire che l’Italia possa tornare a crescere. Chi affonda il suo “governo del cambia-mento” si addossa la colpa di portare il Paese verso nuove elezioni. Con lo stes-so orribile Porcellum, che produce solo ingovernabilità, ma soprattutto senza le misure che possono tamponare la reces-sione, arginare la povertà e fermare la tragica emorragia di posti di lavoro.

Editoriale

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LA TUA CASAIN COOPERATIVA

pagg. 2-5

Tanti auguridi serena Pasquaai nostri lettoridall’associazionee dalla redazionede L’agone

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All’indomani della netta vittoria alle elezioni re-gionali del Lazio del can-

didato del centrosinistra Nicola Zingaretti su quello del centrode-stra Francesco Storace e sul M5S, cerchiamo di fare il punto della situazione e vediamo come saran-no composti il nuovo consiglio e la nuova giunta regionale. Nico-la Zingaretti si è aggiudicato la corsa alla Regione con il 40,65% dei voti contro il 29,32 della co-lazione di centrodestra. Al terzo posto il candidato del Movimen-to cinque stelle Davide Barillari (20,22%). Subito a seguire, Giulia

Bongiorno della coalizione dei partiti di centro (4,7 3%) e Ales-sandro Ruotolo di Rivoluzione civile (2,17 %). Sotto la soglia dell’1% si sono invece posizionati Simone Di Stefano di Casapound (0,79%), Alessandra Baldassa-ri di Fare per fermare il declino (0,50%) e infine Giuseppe Rosso-divita di Lista Aministia giustizia libertà (0,44%). Quanto alla ripartizione dei seggi regionali, degli 11 seggi dispo-nibili, 10 sono andati alla lista di Zingaretti “Per il Lazio”, men-tre alla lista di Storace “Lazio 2013”andrà quello rimanente. Per

i seggi circoscrizionali la coalizio-ne di sinistra ha ottenuto: 13 seggi al Partito Democratico, 2 alla Li-sta Civica Zingaretti e 1 ciascuno a Sel, Partito Socialista Italiano e Centro Democratico. La coali-zione di centrodestra ha ottenuto invece 9 seggi circoscrizionali al Popolo della Libertà , 1 a testa a Fratelli d’Italia, La Destra e Lista Storace. Pur non ottenendo alcun seggio regionale, il Movimento 5 Stelle ha ottenuto ben 7 seggi cir-coscrizionali, mentre 2 sono anda-ti alla lista dell’altra candidata dei centristi, Giulia Bongiorno.

Marco Benigni

Nicola Zingaretti è il governatore del LazioVarata la nuova amministrazione regionale

Tutti assessori esterni. Il consigliere Daniele Leodori eletto alla presidenza dell’Aula

Zingaretti è il nuovo presidente della Regione Lazio. Si è insediato il nuovo consiglio re-gionale ed è stata varata la nuova giunta. Si

auspica un deciso cambio di rotta rispetto al recen-te passato. I cittadini non meritavano la voragine nei conti della sanità, la chiusura di decine di ospe-dali, gli scandali Fiorito e Maruccio, le feste in ma-schera, le spese allegre dei fondi destinati ai gruppi consiliari, l’elicottero della Protezione Civile pre-so per andare a inaugurare la fiera del peperoncino a Rieti. Nel comprensorio sabatino occorre, intan-to, ripristinare la piena operatività dell’ospedale di Bracciano, a cui sono stati tagliati fondi e capitale umano. I cittadini meritano una sanità pubblica ef-ficiente, ma soprattutto esigono rispetto.

Una Regione che cambia

di Pierstefano Durantini

Tel. e fax 06 99900275Sito: www.lagone.itE-mail: [email protected]

Consiglio di Amministrazione: G. Furgiuele (Presidente)A. Griffini (Vicepresidente)M. Fortuna (Segretaria)F. Borfecchia (Tesoriere)G. Girardi, M. Sala, S. Scaglione, B.Titocci.

Direttore responsabileLuca Cesari

Coordinatore di redazioneAndrea Corleto

Collaborazione editoriale:M. Archilei, M. Benigni, S. Bernetti, A. Bonanni,D. Calvaresi, D. Coltrinari, S. Combusti, B. Conti, P. Durantini, A. Lombardi, M. Mansi, D. Nissim, F. Quarantini, A. Rabbai, C. Reale, S. Spanò

Progetto grafico Alice Mauro Chiaia

Progetto Grafico della testataMario Iacovitti

ImpaginazioneMaria Vittoria Cricenti

Editore: A. C. L’Agone Nuovo, Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 243 dell’8/6/’94Sede legale: Via Anguillarese, 45Anguillara Sabazia

Sede operativa e redazione:Via Ponte Valle Trave, 8Anguillara SabaziaTel. 06 99900275

Stampa:Tipografia Tipo-Offset AnguillaraVia dei Vignali, 3 Anguillara Sabazia

Giunta “rosa”

La composizione della nuova giunta regionale del Lazio, varata il 20 marzo, è di 10 assessori tutti esterni al Consiglio Regionale, di cui 4 uomini e 6 donne che qualificano la giunta come la più rosa d’Italia. Nomi e cariche: Massimiliano Smeriglio vicepresidente e assessore alla Formazione, università, scuola e ricerca; Concettina Ciminiello assessore alla Semplificazione, trasparenza e pari oppor-tunità; Michele Civita assessorato alle Politiche del territorio, della mobilità e dei rifiuti; Guido Fabiani, economista e rettore dell’Università Roma Tre, assessore alle Attività produttive e svilup-po economico; la scrittrice Lidia Ravera assessore alla Cultura e sport. Fabio Refrigeri assessore alle Infrastrutture, alle politiche abitative e all’ambiente; Sonia Ricci neoassessore all’Agricoltura; Alessandra Sartore assessore al Bilancio, patrimonio e demanio. Lucia Valente assessore al Lavoro e Paola Varvazzo assessore alle Politiche Sociali. Al presidente Zingaretti rimarranno le deleghe su Europa, Turismo, Economia del mare e Protezione civile.

M.B.

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Una spaccatura in tre poli. Una sostanziale emersione del dissenso, solo in parte previ-

sta. Alla Camera il risultato icastico. 31,95% al M5S. 23,46% al PD, 22,18 al PDL. L’ascolto o la “poltrona”. La logica della difesa o quella della condivisione. Trasparenza, visibilità, chiarezza. Quali mancanze? Al va-glio oggi altri assetti programmatici, identitari. Lampante l’incertezza e il bisogno di sponde nuove di una po-polazione che vuole reagire agli in-granaggi autoreferenziali dei partiti ma che, in un pesante 25%, ancora si “astiene”. «Abbiamo pagato in ma-niera determinante l’atteggiamento di compromesso, o meglio attendi-sta nei confronti del PD - commenta il circolo di SEL del lago -. SEL è apparsa una corrente esterna del PD, poco credibile. Sapevamo che la sfi-da era altissima, ma sapevamo bene che le innovazioni non sono gratuite, bisogna rischiare per ottenerle. La scommessa di SEL è persa e dobbia-

mo aprire una nuova fase, abbiamo perso perché Bersani si è presentato in maniera poco chiara e incisiva su alcuni punti, perché ha pensato più alla coesione del PD che al futuro di un centrosinistra realmente inno-vatore». Elena Carone, consigliere di minoranza del comune, membro del circolo SEL, si è voluta espri-mere al di fuori della dichiarazione congiunta del circolo stesso. «Credo che l’errore di SEL sia stato quello di inseguire testardamente il Partito Democratico a partire dalle primarie del centro-sinistra che altro non sono state che le primarie del PD. Avrem-mo dovuto lavorare alla costruzione di una forza che includesse tutte le realtà di dissenso ai governi di destra, al governo Monti e alle sue scellerate politiche di rigore. Se i partiti di sini-stra avessero guardato con più atten-zione al disagio dilagante e avessero ascoltato con interesse ed empatia il grido di dolore di chi si aspetta ri-sposte attente e puntuali, invece di

inseguire strategie estranee ai più e ancora concentrate sulla spartizione di poltrone, forse, avrebbero potuto aspirare ad essere depositari della fi-ducia dei cittadini. Le sinistre? Forse hanno perso di vista la loro mission: alle scadenze elettorali bisognerebbe arrivarci solo dopo aver costruito un’alternativa possibile». Le destre riflettono sulle divisioni interne. Secondo il consigliere di minoranza Marcello Pezzillo occorre capire la forza del M5S e la disaffezione verso i partiti. In casa “sua” Pezzillo legge l’“errore”. «Considerata la nascita di Fratelli D’italia – hanno aderito Massi e Testini mentre il sottoscrit-to e Tondinelli sono rimasti nel PDL – credo che l’errore più evidente dell’opposizione sia da addebitare alla poca visibilità». Se per Pezzillo occorre «scendere in piazza, riaprire una sede, confrontarsi con la gente», avvicinare i giovani, il consigliere Testini, riguardo Fratelli d’Italia par-la «più che di risultato positivo, di un

vero e proprio miracolo elettorale. Basti pensare che Fratelli d’Italia in poco tempo è la seconda forza elet-torale del centrodestra (6% il doppio della media nazionale) ed il nostro candidato alle regionali è il più vota-to di tutto il centrodestra». Di fronte al sorpasso, e a un PD sotto di oltre 8 punti rispetto al M5S alla Came-ra, il sindaco Sala interpreta il voto: «Bene Regione e, in parte, Senato e meno bene alla Camera. È chiaro che chi non vince in maniera inequivoca-bile, è come se avesse perso. Risulta-to atteso? Forse, personalmente, ero più fiducioso. Vedremo, per vincere localmente bisogna metterci la fac-cia, non il web. Conta il rapporto con le persone. Zingaretti ha interpretato una straordinaria capacità del PD e del centrosinistra di saper presen-tare una proposta innovativa nella continuità. E noi dobbiamo ricerca-re, all’interno del centrosinistra di Bracciano, la stessa capacità».

Sarah Panatta

Il risultato elettorale a Trevignano disegna un panorama ben diver-so rispetto alle elezioni del 2008

ma anche rispetto alle comunali del 2011 quando l’Amministrazione di Massimo Luciani è stata largamente riconfermata. Ora il Partito Democra-tico è il primo partito alla Camera con 29,53% (33,58% come coalizione), al Senato con 33,03% (36,71 come colazione) e raggiunge 37,52% alla Regione. Andrea Luciani, consigliere comunale di opposizione, è soddi-sfatto del risultato locale: una perdita di voti, certo, ma complessivamente contenuta considerando anche la si-tuazione davvero difficile del paese. Vista la differenza tra Camera e Se-nato si può pensare che siano stati i giovani a rivolgersi al Movimento 5 stelle (terzo partito con 26,36% alla Camera e 23,39% al Senato) anche perché non vedono sbocchi. Proprio per questo i consiglieri di opposizio-ne hanno organizzato la settimana scorsa un incontro pubblico con tut-te le attività produttive per discutere della situazione locale.Parlando con la gente, si ha la sensa-

zione che le elezioni siano state poco sentite, poco coinvolgenti. Anche Fausto Cecchini, assessore all’Am-biente e all’edilizia privata, che ha apertamente appoggiato la lista di Giulia Bongiorno, dice che il suo «non è stato un appoggio politico». Ha voluto solo sostenere uno dei candidati, Massimiliano Maselli, ex presidente di Sviluppo Lazio, che a suo tempo aiutò Trevignano ad avere

finanziamenti per il restauro di Santa Caterina e il rifacimento della pas-seggiata. Cecchini non sa «quale po-trà essere il futuro della Lista Monti a Trevignano».Stranamente tanti “semplici” eletto-ri sono disposti a confidare per chi hanno votato e perché a condizio-ne, però, di mantenere l’anonimato. Sorprendente, o forse no, in un pa-ese dove tutti si conoscono e si co-

nosce anche l’orientamento politico. Tra i pochi, Corrado Placidi, che da tempo vive e vota a Trevignano. Ha scelto Bersani, con poca convin-zione perché è rimasto perplesso davanti a una campagna elettorale troppo morbida, per molti versi su-perficiale e lontana dalla realtà. Ha seguito con interesse Grillo: alcune sue posizioni sono condivisibili, molto meno i modi. Il Movimento 5 stelle, appunto, la grande novità qui come altrove. Tra i giovani disposti a parlare molti di-cono di averlo scelto principalmente per spezzare la logica dei clan fa-miliari che incatena il paese. Inte-ressante notare come alla Regione abbiano avuto solo il 12,01% - poco meno della metà rispetto a Camera e Senato. Evidentemente, la Regione è più “vicina” del Parlamento. Il Pdl, infine: nessuno confessa di aver creduto alla restituzione dell’Imu però sperano in un rilancio dell’edilizia, ormai quasi ferma a Trevignano, che potrebbe essere un volano per l’economia.

Alessandra Lombardi

Bracciano. Dalle elezioni emerge una spaccatura in tre poli«Ripartire dal dialogo: tra errori fatti e “scommesse” perse»

Trevignano, il Partito democratico diventa la prima forza politicaI giovani scelgono il movimento grillino: «Non abbiamo sbocchi»

Circolo Sel: «Abbiamo pagato in modo determinante l’atteggiamento attendista nei confronti del Pd»

Presto un incontro pubblico con le varie attività produttive per discutere della situazione occupazionale

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Pur giocando in casa, a Orio-lo il Partito Democratico ha perso molti voti nell’ultima

tornata elettorale. Consensi dimi-nuiti, probabilmente andati al M5S, a testimonianza di un malcontento diffuso che nemmeno le piccole Amministrazioni locali, dove conta molto il rapporto personale, sono riuscite a contenere. Se, infatti, la vittoria del centrosinistra era stata abbastanza facile alle precedenti amministrative del 15 maggio del 2011, tutto il bagaglio elettorale conquistato dalla coalizione gui-data dal sindaco Graziella Lombi sembra essersi alleggerito nel giro di poco tempo. Ipotizzabile anche un calo di adesioni dovuto a un at-tacco più duro da parte delle forze di opposizione, che hanno palesato alcune cose che, a loro parere, non vanno. Questo quanto emerge dai

commenti della gente, poiché gli Amministratori non hanno voluto rilasciare dichiarazioni. I numeri non fanno che ribadire e rafforzare questa tesi. Si partiva dalle prece-denti amministrative del 2011, con 1.432 voti per la lista “Insieme per Oriolo”, che sosteneva la candida-tura a sindaco di Graziella Lombi, pari al 62,05% delle preferenze. Con un netto distacco sui 600 voti di Alternativa Civica e sui 276 del centrodestra.Anche se il voto comunale presen-ta caratteristiche molto diverse, alle ultime elezioni politiche e regionali l’exploit non viene ripetuto. Al Se-nato, il Pd incassa solamente 622 voti (29,24%), meno della metà: perde ben 810 voti sulla coalizio-ne di cui lo stesso Pd costituiva la stragrande maggioranza. Lo stesso accade a quelle per la Camera: 628

voti, 26,96%. Meno peggio alle re-gionali per il Pd, pur sempre però una situazione di significativa diffi-coltà, nonostante la giunta Polveri-ni e le accuse di aver mandato alla “rovina” la Regione Lazio. Il Pd ot-tiene 712 voti e il 37,37%. I numeri di questi deludenti risultati sono confermati anche dal confronto con le politiche del 2006, alla Camera, in cui la sola Lista dell’Ulivo aveva raccolto il 36,86% con 877 voti e tutta la coalizione di sinistra 1307 voti, pari al 54,94%.Malcontento diffuso anche a Ca-nale, sull’onda della contestazione nazionale, con delle critiche più o meno velate anche nei confron-ti della Giunta Stefani, da cui non abbiamo ricevuto commenti nono-stante i continui solleciti. Vinci-tore alle amministrative, con non molti voti (98, pari a circa 4 punti

percentuali) di scarto sugli altri tre candidati a sindaco, con la sua li-sta civica, sembra non aver saputo mantenere le preferenze, dal mo-mento che ha avuto un forte riscon-tro il M5S, pur non facendo parte dell’Amministrazione. Quest’ul-timo, che rappresenta il voto di protesta, al Senato è secondo con soli 45 voti di distacco dal Pd. Alla Camera addirittura trionfa con 788 voti e il 31,52% di preferenze. Alla Regione, Zingaretti riesce a spun-tarla abbastanza bene, anche se incalzato dal centrodestra di Sto-race. A Canale, a parere dell’oppo-sizione, sembrano davvero troppi i problemi ancora irrisolti: dall’ur-banistica all’arsenico, dopo la nuo-va ordinanza di divieto di utilizzo dell’acqua per uso domestico n. 5 del 23/02/2013.

Barbara Conti

In quasi tutta Europa si può vo-tare per posta o via mail. Gli Italiani all’estero possono far-

lo solo se iscritti all’Aire, l’ana-grafe italiani residenti all’estero. Può iscriversi solo chi vive fuori da più di 12 mesi, però diversi progetti di studio, come ad esem-pio l’Erasmus, durano solo dai 3 ai 9 mesi. «L’idea è nata tra gli studenti nelle varie città europee - spiega Giorgio Avitabile, studente romano de La Sapienza di Roma, ora a Lisbona con il progetto Era-smus -. È stato facile e rapido ca-pire che eravamo in moltissimi ad avere avuto la stessa idea tramite Facebook, social network che ci ha consentito di scambiare idee, dando vita a questa iniziativa. A Lisbona, come in tutte le altre città europee e non, abbiamo or-ganizzato un voto simbolico e di protesta». Nasce così “Iovotolo-stesso”, un’iniziativa che ha dato la possibilità di votare a distanza a studenti Erasmus, (oltre 25.000), e lavoratori residenti all’estero nel periodo delle elezioni. Ma perché non è stato possibile vota-re a distanza, nonostante l’artico-lo 48 della Costituzione? “Il voto

è personale ed eguale, libero e se-greto. Il suo esercizio è dovere ci-vico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del di-ritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effetti-vità”. Anche l’Unione Europea aveva dichiarato qualche mese fa che “gli studenti all’estero non dovrebbero essere discriminati e la loro mobilità non deve essere disincentivata”. Il caso scoppia quando non si riesce ad attuare in tempi brevi un decreto legge che permetta ad alcune categorie

di italiani residenti all’estero di poter votare, come gli studenti Erasmus. Eppure si è votato lo stesso, in oltre ventiquattro città europee e non. Il 21 e 22 febbra-io ci sono state le elezioni onli-ne, utilizzando una piattaforma di voto elettronico. Sabato 23 febbraio invece sono stati orga-nizzati i seggi con dei fac-simile delle schede elettorali, rosa per la Camera e gialla per il Senato. Ben 1283 persone si sono recate ai seggi elettorali autogestiti. I risultati alla Camera dei Deputati

sono stati i seguenti: Pd-Sel-Cd 41,5%, Movimento 5 Stelle 26%, Monti-Fli-Udc 11,5%, Rivoluzio-ne Civile 11,1%, Fare per fermare il declino 3,3%, Pdl-Lega Nord-La Destra: 2,6%, Casapound 0,3%, Forza Nuova 0,2%. Non ci sono state schede bianche mentre le schede nulla sono state il 3,5%. Al Senato si è affermato sempre il centrosinistra con il 42,75. A se-guire: Movimento 5 Stelle 30,7%, Rivoluzione Civile 8,6%, Mon-ti per l’Italia insieme a Fli-Udc 7,6%, Fare per fermare il declino 3,3%, Pensionati-Pdl-Lega Nord-la Destra 3,3%, Partito Comunista dei Lavoratori 0,8%, Forza Nuo-va 0,5%, Casapound 0,3%. An-che qui non ci sono state schede bianche mentre quelle nulle sono state il 2,2%. Ora gli studenti di “Iovotolostesso” organizzeranno l’invio delle schede con i risultati presso il Ministero degli Interni. Invieranno anche un comunicato di protesta, perché uno studente Erasmus che non può votare a distanza nel 2013 è qualcosa di tristemente incredibile.

Daniele Coltrinari

Diminuiscono consensi a favore dei partiti tradizionaliZingaretti vince la sfida tra i candidati alla presidenza

#Iovotolostesso, iniziativa degli studenti per protestarecontro il ritardo delle istituzioni e della politica italiana

Oriolo e Canale hanno premiato i “grillini” nella consultazione per il Senato e la Camera dei Deputati

L’Unione Europea aveva chiesto di favorire l’esercizio del voto per i ragazzi che studiano all’estero

I ragazzi di #iovotolostesso

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A Manziana il Movimento 5 Stelle fa il pieno di voti e si piazza davanti agli altri partiti

sia alla Camera che al Senato. Nelle consultazioni per il consiglio regiona-le il collaudato e ben conosciuto Ni-cola Zingaretti lascia solo le briciole all’ex presidente della Regione Lazio Francesco Storace e al grillino Davide Barillari.Abbiamo incontrato e chiesto un com-mento sul responso elettorale al più giovane amministratore di Manzia-na, Massimiliano Pazzi, consigliere di maggioranza con delega alla Via-bilità, Decoro urbano, Patrimonio e problematiche delle località Quarti e Scopetoni.Qual è la sua opinione sul risultato elettorale di Manziana?«Il M5S ha saputo interpretare e raccogliere tutto il malcontento che i cittadini hanno verso i partiti tradi-zionali, che da anni propongono pro-grammi senza poi tradurli in concreto. Il responso delle elezioni, per alcuni aspetti “scontato”, non è stato altro che lo specchio di una società ormai frantumata, senza un partito che abbia una maggioranza per governare questa difficile crisi. A livello locale la situa-zione è e deve essere diversa, come del resto già accade infatti è opportuno che ci sia uno scambio e un confronto leale con tutte le forze politiche pre-senti sul territorio, M5S incluso ov-viamente. Nelle tante differenze che contraddistinguono le diverse compo-nenti politiche locali, sicuramente un elemento ci accomuna e cioè quello di voler fare il bene di Manziana».Trasparenza dell’attività della PA, partecipazione attiva dei cittadini, tutela dell’ambiente, connettività. Sono solo alcuni dei punti fonda-mentali del programma del M5S. Come influirà, se influirà, il risulta-to elettorale sulle scelte dell’ammi-nistrazione Bruni?«L’amministrazione Bruni ha fatto

propri i punti fondamentali a cui lei si riferisce, basti pensare al motto della campagna elettorale che era proprio “Presenza e Partecipazione”. Come è ovvio le parole non bastano e così ogni giorno ci impegniamo per au-mentare la trasparenza e la comuni-cazione tra “il comune” e i cittadini. Concretamente stiamo già lavorando sul nuovo statuto per adeguarlo alle nuove normative, abbiamo reso fun-zionale e crediamo anche utile la pagi-na facebook dell’ufficio stampa oltre ad avere riattivato la newsletter e “ri-pensato” il sito internet istituzionale. A questo proposito stiamo lavorando alacremente per aggiornarlo alla nor-mativa sulla trasparenza: in maniera costante stiamo aggiungendo conte-nuti per rendere ancora più tangibile il nostro impegno nel rendere le mura della casa comunale finalmente di cri-stallo. Di recente attivazione è anche la pagina “Segnalazioni e reclami” che molti cittadini stanno utilizzando per dialogare con gli uffici in modo costruttivo e collaborativo.Per quanto riguarda la tutela dell’am-biente, siamo consci che c’è ancora molto da fare ma sicuramente non stiamo con le mani in mano: oltre all’adesione al Patto dei Sindaci (pro-getto nato per coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la

sostenibilità energetica e ambientale), è in dirittura d’arrivo l’approvazione del Seap (piano d’azione per l’energia sostenibile) e in pieno svolgimento il progetto europeo “Life Monti della Tolfa”. Ma non si parla solo di in-terventi a medio e lungo termine: ad esempio, in accordo con l’Università Agraria, stiamo impegnandoci per ri-pulire il bosco dai tanti rifiuti lasciati dopo il fine settimana da turisti con davvero poco senso civico».Oltre che consigliere comunale di Manziana lei è un giovane elettore. Sente, anche tra i suoi coetanei, la necessità che il Paese Italia debba respirare aria nuova, che sia giunto il momento di dare spazio ai giovani e a idee nuove?«Effettivamente con i miei 23 anni sono il più giovane consigliere dell’amministrazione Bruni. Stando frequentemente con i miei coetanei osservo che la politica poco interessa alla gran parte di loro. Ritengo tuttavia che chi come me è affascinato dalla politica debba invece conquistarsi lo spazio sul campo tenendo ben pre-sente che idee nuove le hanno anche persone di acquisita esperienza. Noi giovani dobbiamo essere uno stimolo per attuarle in tempi immediati».

Sara Bernetti

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Trevignano, morta suicida rinvenuta sul lungolago

Primo mattino di venerdì 22 marzo, sul lungolago di Trevignano lo scalpiccio dei podisti comincia. Alle 6 circa, du-rante la consueta corsa, un uomo scorge un corpo apparentemente senza vita. Galleggia nell’acqua in prossimità della riva che costeggia l’ultimo tratto di Via delle Rena. Sopraggiunti, i Carabinieri della Compagnia di Bracciano sigillano l’area. Il cadavere rinvenuto appartiene ad un donna.Pochi curiosi si fermano, la carreggiata della strada è stretta, le informazioni strappate da un finestrino abbassato per qualche secondo. A poco a poco i passanti aumentano e lo stupore accompagna i primi saluti della mattinata. Alle 10.30 arriva il marito della donna, per il riconoscimento. Si tratta di una sessantasettenne residente a Roma. Nella borsetta della donna, trovata a qualche decina di metri di distanza dal corpo, sulla spiaggia, gli effetti perso-nali e un biglietto con le ultime frasi. Lettera che confermerebbe l’ipotesi del suicidio formulata dagli inquirenti. S.C. si sarebbe suicidata tra la notte e le prime ore del mattino.

S.P.

Il consigliere comunale Massimiliano Pazzi:«I giovani stimolo per realizzare nuove idee»

In un’atmosfera amichevole ospi-tati nel piccolo locale di via De Santis, adibito a galleria artistica

dall’Associazione Art e Ground, a due passi da piazza Tittoni, i giovani esponenti del Movimento 5 Stelle di Manziana hanno incontrato la citta-dinanza per esporre il programma e promuovere uno scambio di idee e opinioni. L’incontro pubblico, svol-tosi il 9 marzo, è stato pubblicizzato in rete sul sito manziana5stelle.it e sul gruppo Facebook del Movimen-to, riscuotendo un discreto successo di pubblico.Coloro che sono intervenuti hanno avuto l’opportunità di conoscere gli attivisti di Manziana e le loro propo-ste per rivalutare il territorio, mettere in gioco il proprio punto di vista e partecipare attivamente all’incontro. Ed è proprio la partecipazione diretta dei cittadini alla cosa pubblica uno degli snodi centrali alla base dell’ide-ologia del Movimento. Tant’è che nel corso dell’incontro i ragazzi a 5 Stelle hanno presentato un “pro-gramma partecipato” per Manziana, «una serie di punti auspicabili per migliorare il paese, da condivide-re con i cittadini», come sottolinea Giuseppe Fontana, portavoce del gruppo. Un punto di partenza, una bozza che dovrà essere completata e migliorata con la collaborazione fat-tiva degli abitanti di Manziana.L’eccessiva cementificazione e il degrado della cultura sono i proble-mi più sentiti, ma nel “programma partecipato” occupano uno spazio centrale temi come la trasparenza nell’operato della pubblica ammi-nistrazione per consentire forme di democrazia digitale, l’educazione nelle scuole alla “non produzione” del rifiuto e al risparmio di energia, la tutela e il monitoraggio dell’acqua pubblica, la riqualificazione dei teso-ri naturali del paese come il bosco e la Caldara, la realizzazione di piste ciclabili e bike sharing.La direzione verso cui volge questa «impresa» – definita così dal grilli-no Fontana - è la creazione di una lista civica che si presenterà alle prossime elezioni comunali con un programma condiviso e soluzioni ai problemi esistenti.All’incontro hanno preso parte anche esponenti dei meet-up di Anguillara, Oriolo Romano e Brac-ciano, quest’ultimi con la proposta di adottare un piano comune per far fronte ai problemi del territorio, quali l’acqua, il biogas e la raccolta differenziata.

S. B.

Movimento 5 Stelleincontra i cittadini

“Un programma partecipato”

Il Comune di Manziana

Manziana. In Parlamento vittoria M5S, mentre alla Regione prevale centrosinistra

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Politica Marzo 2013

Le centrali a biogas, dopo il boom degli inceneritori, appa-iono come il nuovo business

nel campo delle energie “rinnovabili e assimilate”. A pochi chilometri dalle nostre case, presso il sito di Cupinoro, la Bracciano Ambiente S.p.a. (BA) sta programmando la costruzione di una centrale da 600 Kwh. Il presidente della BA, Marcello Marchesi, ci ha espresso il suo punto di vista sulla questione. «Anzitutto va rimarcato che la centrale si alimenterà con la Frazione Organica dei Rifiuti Solidi Urbani (FORSU), ossia l’umido dif-ferenziato» osserva Marchesi, esclu-dendo quindi il tipo di impianto a biomasse, che richiede ettari di terreni dedicati ad apposite colture, con con-seguenti implicazioni etiche. Il pro-getto nasce nel 2009, e tutte le cifre e le stime risalgono ad allora. Proposto con un Project Financing da 12 milio-ni di euro, la gara fu aggiudicata alla

Cesaro Mac Import, società con sede nella Serenissima. La ditta venezia-na, unica concessionaria in Italia per la tecnologia della Axpo Kompogas (società svizzera nel cui sito web già compare Bracciano), si è così impe-gnata a reperire i fondi e a costruire l’impianto per lasciarne la gestione alla BA, che per i primi 12 anni di attività le riconoscerà 65€/Tonnellata di FORSU trattata dall’impianto, su 125€/Tonnellata di introito stimati nel 2009. Con una capacità nominale pre-vista di 30.000 Tonnellate/anno (per le quali il trattamento è previsto solo per i due terzi, mentre la restante par-te sarà accantonata in un invaso per il compostaggio), il massimo del guada-gno possibile per la Cesaro Mac Im-port, nei 12 anni, sarà di 23.400.000€, su un totale di 45 milioni che la BA incasserà cui andranno aggiunti i pro-venti dalla vendita dell’energia elet-trica prodotta. Se la centrale lavorerà

a pieno regime: «A Cupinoro confe-riscono 25 comuni, molti più piccoli di Bracciano che produce circa 3500 Tonnellate/anno di umido» spiega Marchesi, augurandosi che la raccolta porta a porta progredisca ovunque e con essa l’umido che sarà conferito. Riguardo l’alternativa dell’impianto di compostaggio aerobico per smaltire interamente la FORSU, trasformando-la in concime di qualità, il presidente della BA replica: «In Italia nessuno usa ritirare il compost da questi im-pianti, ed enormi cumuli finiscono in discarica». Dove finirà invece il “di-gestato”, che assieme a energia elet-trica e calore costituisce il prodotto ul-timo, nonché il più pericoloso, di una centrale a biogas, dato che può conte-nere cariche di e.choli e botulino? «Si tratta di circa 2 mila Tonnellate/anno di materiale, che sarà ulteriormente trattato e trasformato. Dal ciclo della centrale non uscirà altro che acqua».

Quattro i posti di lavoro che nasce-ranno quando l’opera sarà completa-ta, ovvero quando la Cesaro riuscirà a reperire i finanziamenti necessari. Fino ad allora il progetto della centra-le a biogas resterà in pausa, come dal 2009 restano in pausa con lui il pro-getto per un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, e l’ampliamen-to del bacino della discarica di 450 metri cubi cui manca la Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Regione. Opere che non prevedono il successo della raccolta differenzia-ta, e di cui la prima dovrebbe essere rivista, essendo stata pensata per 135 mila Tonnellate/anno di rifiuti indiffe-renziati, quantità che Marchesi reputa sovrastimata se a servirsene resterà il numero di comuni che attualmente conferisce a Cupinoro, capaci oggi di conferirne complessivamente solo 90 mila, e «in costante diminuzione» Maurizio Archilei

Sacchetto su sacchetto, è dura fare la “differenza”. Leggen-do i dati puri, scaricabili dal

sito di Bracciano Ambiente, il porta a porta - diffuso progressivamente nelle diverse zone di Bracciano dal dicembre scorso - ha contribuito a una diminuzione del rifiuto indif-ferenziato, che scende dal 53,67% al 40,50%. E specularmente a un aumento della percentuale di recu-pero rispetto ai rifiuti conferiti, che sale allo stesso modo di circa tre-dici punti, dal 46,33% di dicembre 2012, al 59,50 % di febbraio 2013. Se guardiamo a novembre 2012, il balzo è di 24 punti circa. Va ricor-dato tuttavia che si tratta di cifre calcolate sul rifiuto “conferito” non sul rifiuto prodotto. Variabile la percentuale del conferimento del vetro nelle campane stradali, che non sembra direttamente influenza-to dal nuovo assetto della raccolta. Che presenta alcuni problemi evi-denti. Al di là di alcune segnalazio-ni dall’area della Rinascente, dove nel mese scorso la raccolta della carta, dicono molti residenti, ha su-bito salti e variazioni, altre anoma-lie nel conferimento stesso, dovute

anche a una non ancora incisiva e capillare comunicazione dall’am-ministrazione alla popolazione tutta, emergono a macchia di leo-pardo. È frequente vedere ai piedi delle campane del vetro del centro cittadino o di Bracciano Due (zona Italia Village) cumuli di sacchi di vario colore e spesso a contenuto indifferenziato, oppure sacchi in plastica, chiusi o aperti, colmi di

bottiglie, gettati nelle campane, dove invece è necessario lasciare i materiali privi di involucro. Non infrequente trovare poi su via del Lago e via delle Ferriere ammassi di sacchetti, che presentano con-tenuti indifferenziati, materiali da potatura, vestiario e altro abbando-nati nei pressi della porta d’accesso all’Auditorium comunale. Nelle aree periferiche della cittadina è

poi abitudine allargata non usare i secchi verdi, ritenuti piccoli quindi inservibili, e lasciare i rifiuti diret-tamente nei sacchi e sovente sen-za rispettare i giorni stabiliti per la differenziata. Alcuni ci hanno detto che gettare l’umido solo due volte alla settimana, per chi vive in piccole case ma ha famiglie media-mente numerose, è poco agevole. Poco osmotica poi l’informazione comune-amministratori condomi-niali, che in molti casi non hanno provveduto a discutere con i con-dòmini la sistemazione dei cas-sonetti interni alle palazzine, per evitare ingombro della spazzatura sull’asfalto e problemi nella rac-colta. Emerge la necessità di una campagna mirata e partecipata per la divulgazione non solo delle re-gole base per un comportamento eco-logico, ma soprattutto, a livello pragmatico, di rendere più facili e chiare le regole del conferimento, i “perché” ma innanzitutto i “come”. Il Comune dovrà ridiscutere con la popolazione, arrivare alle esigenze delle singole famiglie nell’ambito della comunità intera.

Sarah Panatta

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Bracciano Ambiente progetta centrale a biogas da 600 KwhMarchesi: «L’impianto si alimenterà con l’umido differenziato»

Bracciano, “recuperato” il 59,5 per cento dei rifiuti conferitiPromuovere una campagna di comunicazione con i cittadini

Proposto con project financing da 12 milioni di euro, il bando aggiudicato alla Cesaro Mac Import

Negli ultimi mesi segnalati dai condomini alcuni problemi per la raccolta della carta e del vetro

Raccolta differenziata a Bracciano

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Politica Marzo 20138

Con una delibera di Giunta del 4 marzo l’Amministra-zione Comunale di Canale

Monterano ammette finalmen-te che c’è un problema arsenico a Canale e incarica gli Uffici di dar mandato ad un professionista esterno per la realizzazione di un progetto idro-geologico atto a re-perire risorse per nuovi interventi di captazione e approvvigiona-mento idrico.Dopo aver minimizzato il proble-ma arsenico, con questa delibera l’Amministrazione conferma che invece il problema c’è. A gennaio, la Giunta Stefani aveva cercato di rassicurare sulla questione, ma il risultato era stato quello di creare ancora più confusione. Dal moni-toraggio risultavano dati contra-stanti. E ora l’emergenza arsenico sembra confermata con la delibera n. 26 con cui si “conferisce con ur-genza un incarico di progettazione ad un professionista esterno che sia in possesso di idonea qualificazio-ne professionale per la redazione di una relazione geologica mirata allo studio delle risorse idropota-bili nella zona ‘Casalini’ in località Quarti di Montevirginio”. Urgenza che fa rima con emergenza e che evidenzia ulteriormente un’Am-

ministrazione costretta a ritornare continuamente sui suoi passi. Finora si era proceduto nella stes-sa maniera usata sia in passato a Canale che altrove, miscelando le acque provenienti dalle due fonti principali di approvvigionamento, per equilibrare i valori di arsenico: quella dell’acquedotto dell’Oriolo (ricca di arsenico) con quella dei pozzi “Casalini” con valori più bassi del semi-metallo. Già con la Determina n. 9 del 28/01/2011, indetta dal responsabile del Servi-zio, veniva incaricato l’ingegner Giovanni Costantini di stilare

un progetto preliminare (poi ap-provato con la delibera n. 10 del 15/02/2011) per “il riassetto del sistema idropotabile di approv-vigionamento ed adduzione”, con annessa relazione geologica. A distanza di due anni, la nuova amministrazione canalese si vede costretta a procedere col mede-simo intervento progettato dalla precedente.In pochi mesi sono già due le or-dinanze con le quali viene “so-speso l’uso potabile dell’acqua erogata dall’acquedotto civico”. Il divieto della prima, la n. 25

del 27/12/2012, rientrava dopo pochi giorni con l’ordinanza n. 1 dell’08/01/2013, con la quale la Giunta Stefani revocava la prece-dente, poiché il tasso d’arsenico rientrava nella norma dei 10 µg/l, consentiti dal dl 31/2001 e dalla direttiva 98/83/CE. Solamente un mese dopo, un nuovo “divieto di utilizzo dell’acqua per uso umano” a Canale, con l’ordinanza n. 5 del 23/02/2013, a causa del supera-mento del tasso massimo d’arseni-co consentito, stavolta nell’acqua dell’acquedotto di Civitavecchia, che alimenta le abitazioni lungo la via Braccianese-Claudia in dire-zione Stigliano. Ed è su questo ac-quedotto, quello di Civitavecchia, che i problemi sono difficili da superare, perché l’acqua è quella di Oriolo, con valori medi che sfo-rano costantemente quelli previsti dalla legge.Per non incorrere nelle sanzioni previste, ora l’Amministrazione Stefani finalmente richiede l’in-tervento di un esperto per il rias-setto di un sistema idropotabile complesso, quanto incompleto, che richiede migliorie nel nome della sicurezza e della tutela dei cittadini.

Barbara Conti

Per quale motivo i filtri del dearsenificatore posto pres-so l’acquedotto Lega hanno

smesso di funzionare circa dieci mesi prima della scadenza pro-spettata dalla ditta costruttrice? Si trattava di una taratura non cor-rettamente parametrata rispetto alla gittata dell’acqua e alla con-centrazione dell’arsenico? Il Comune si aprirà ad una ge-stione partecipata del problema, istituendo una commissione di esperti super partes per valutare la tipologia dei prossimi dearsenifi-catori, che pure saranno acquistati per la cittadina, oggi fuori dai va-lori europei consentiti? Miscelazione e dearsenificazione: Bracciano in quale direzione defi-nitiva si dirigerà? Su quali basi è stato deciso l’ac-

quisto di dearsenificatori provvi-sori e diversificati per alcuni “edi-fici pubblici”? Sono alcune delle domande che abbiamo posto all’Amministra-zione e da cui attendiamo a breve responso, come del resto sta fa-cendo grossa fetta degli abitanti, sensibilizzati dall’emergenza ar-senico, che investe piani logistici, ecologici e umani, dalla salute alla quotidianità sociale. Acqua e vita, di tutti i giorni. Pochi giorni fa il sindaco Giuliano Sala ha reso noti gli ultimi prov-vedimenti adottati per cominciare a risolvere, e in primis abbassare le concentrazioni. La popolazione vuole acqua dearsenificata e capi-re se ci saranno sgravi sulle bol-lette, per questo periodo ancora “fuori” dai parametri accettabili.

Intanto in zona Fiora sarà attiva-to «un dearsenificatore provvi-sorio per sei mesi in vista della installazione di un impianto de-finitivo per l’abbattimento delle concentrazioni». «Nella delibera di indirizzo del 5 marzo scorso in particolare la giunta comunale sottolinea - comunica Sala - che l’impianto di dearsenificazione in via provvisoria dovrà essere rap-portato ad una portata di 80 litri al secondo e dovrà avere caratte-ristiche che assicurino l’effettiva idoneità dell’impianto a riportare il parametro dell’arsenico nei li-miti della vigente normativa». La spesa presunta stimata è 200mila euro oltre Iva. L’Ammi-nistrazione intende poi reperire impianti di dearsenificazione da installare in alcuni immobili pub-

blici, per una spesa complessiva di circa 12.500 euro. Sul fronte miscelazione è invece prevista «la realizzazione di un nuovo pozzo che, secondo i sondaggi effettuati, può fornire acqua a norma in via Olmata Tre Cancelli in un terreno privato ed oggetto in queste setti-mane di trattative con la proprie-tà». Le analisi effettuate dalla Asl RmF il 28 febbraio e comunicate al Co-mune il 7 marzo scorso registrano floruri per 2,3 microgrammi/litro, arsenico per 17 microgrammi/litro. Dal prelievo effettuato in via Principe di Napoli (acqua pro-veniente dall’acquedotto Fiora) si evidenziano concentrazioni di arsenico pari a 13 microgrammi al litro.

Sarah Panatta

Canale, l’Amministrazione Stefani vieta l’utilizzo dell’acquaper “uso umano” a causa dell’alta concentrazione di arsenico

Dearsenificatori e miscelazione: convivenza “temporanea”?

Affidato il mandato ad un professionista esterno per la realizzazione di un progetto idro-geologico

Bracciano. La Giunta Sala ha illustrato i provvedimenti adottati per la potabilità della risorsa idrica

La fontana leggera di Montevirginio

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Politica Marzo 2013

Ferrovie, proteste e disagi per i nuovi orari della linea FL3I viaggiatori: «Solo collegamenti diretti nelle fasce di punta»

9La direzione Asl Roma F ha completato i lavori preliminari per l’istituzione del Registro Tumori

Il gran conclave logistico di Trenitalia ha partorito un nuovo orario che a furor di

popolo è già stato bocciato. Fu-mata nera sull’“offerta ordinaria” della Fr3, tratta Viterbo-Roma, in vigore dal 10 marzo scorso fino al 9 giugno prossimo. Obiettivi: infoltire le corse, diversificare e ossigenare le tratte intermedie, velocizzare nelle fasce 6.30-9.30 e 16.30-18.30. Tuttavia, soprat-tutto per i residenti nella Tuscia i disagi proseguono immutati, o moltiplicati. Lasciando da parte il periodo di rodaggio e i possibi-li aggiustamenti, i pendolari non vogliono prestarsi, cavie paganti, per altri tre mesi. Molte domande e incertezze. Quanto durerà, se già dai primi tre giorni i ritardi e le cancellazioni (motivate dal do-mino dei ritardi, da malfunziona-menti mai meglio chiariti, e dai furti di rame a macchia d’olio) non sono diminuiti e nelle fasce calde alcuni treni hanno ospitato il consueto, malsano ammasso passeggeri. La “‘specializzazione’ dei treni distinti fra collegamenti veloci, per i percorsi più lunghi, e me-tropolitani”, come scrive nel suo “aritmetico” comunicato l’azien-da, si basa su quale altrettanto

specializzata ricerca fornita dalla Regione? Che, dalle prime evidenze quo-tidiane, sembra ignorare tutto un blocco di studenti e lavoratori che hanno esigenza di scendere tra La Giustiniana e Appiano, o da Roma muoversi verso Viterbo, e hanno oggi a disposizione le vec-chie poche corse di sempre. La protesta nei comuni della Tu-scia è viva. I viaggiatori a volte discordano, smettono persino di discutere, sono stanchi, ma la ca-otica informazione e l’irregolari-

tà del servizio li scontenta tutti. Con picchi di rabbia che trasmi-grano dai commenti sui social network alla realtà. Martedì 13 marzo un’occupazione spontanea dei binari di Bracciano da parte di alcuni passeggeri prostrati da un ritardo di 40 minuti e da un cambio vettura causa guasti im-precisati, ha rinfocolato l’indi-gnazione in perenne latenza. Al di là delle note a margine e delle rimostranze ufficiali dei politici, il problema sulla Fr3 è materiale, e recidivi gli errori di

rimasticamento degli orari, che hanno portato ad un attuale affol-lamento delle corse nel segmento La Storta-Ostiense, lasciando i pendolari tra Viterbo e Manziana e viceversa, persino nelle fasce orarie clou sopra dette, nel solito deserto dell’unico treno/ora. Analizzando i dati è chiara la disomogenea ripartizione delle corse, dettata da statistiche e non da bisogni reali. Secondo Treni-talia i viaggiatori della zona La Storta-Roma Ostiense sono il 75%. Per aumentare le corse in quella tratta Trenitalia ha dovuto tagliare o dimenticare. Così, ad esempio, chi vive a Manziana e vuole usare il treno (vista poi la carenza dei bus extra urbani) per Roma, la mattina tra le 6 e le 8, deve partire alle 6.25 o aspetta-re le 7.28. Ma in tal caso il treno ferma solo fino a La Storta, per poi tirare “diretto” fino a Valle Aurelia. Chi lavora al Gemelli o va a scuola a Monte Mario, ad esempio, deve prendere quindi mezzi di raccordo, o usare mezzi propri. Con buona pace dell’age-volazione sbandierata del tra-sporto pubblico e della suggerita scelta eco-logica. In questi orari qual è la logica?

Sarah Panatta

Alla stazione di Bracciano un centinaio di pendolari ha spontaneamente occupato i binari per un’ora

I pendolari occupano i binari a Bracciano

Il Comitato per l’acqua pub-blica di Anguillara a fine feb-braio ha consegnato ai cara-

binieri “un esposto-denuncia per accertare le responsabilità delle amministrazioni comunali e della Regione Lazio che dal 2003 non sono intervenute come necessa-rio” riguardo alla potabilizzazione dell’acqua. Enrico Stronati, asses-sore all’Ambiente del Comune di Anguillara, ancora non sa quale sarà la risposta dell’Amministra-zione all’esposto. La gestione del servizio idrico è ben presente nei pensieri suoi e della Giunta, non solo per l’arsenico. «Vanno esami-nati innumerevoli altri aspetti che incidono sui costi complessivi, per l’Amministrazione e, quindi, per i cittadini» spiega Stronati. I costi di depurazione dell’acqua usata

nelle abitazioni, per esempio, do-vrebbero essere applicati solo agli sciacquoni, questo però presuppo-ne una doppia tubatura, presente solo nelle abitazioni nuove. Ricordiamo che in Francia non si usa acqua potabile per l’innaffia-tura dei giardini o per il lavaggio delle autovetture, il che comporta un notevole risparmio della risor-sa idrica.Tra i tanti tasselli che compon-gono il problema acqua abbiamo scelto di andare a vedere quanto costa il servizio idrico integrato ai cittadini, paragonando le bol-lette di Anguillara e Bracciano (gestione comunale) con quelle di Trevignano (gestione Ato2). Ov-viamente, il confronto non è sem-plice perché le voci in bolletta e la ripartizione dei costi non è iden-

tica. Ad Anguillara, l’acqua costa 0,10€ a m3; depurazione 0,255€; fognature 0,087€, sempre a m3, più una quota fissa di 30€ l’an-no. A Bracciano si passa a 0,36€ per l’acqua, fognature 0,08€, de-purazione 0,25€ , quota fissa 8€ l’anno. A Trevignano siamo, ri-spettivamente, a 0,166 €, 0,154€ e 0,44€, quota fissa 30€ l’anno e, per il 2013, queste tariffe sono ancora scontate del 5% rispetto alla tarif-fa unica Ato2. Insomma, 92m3, il volume della prima fascia, o fascia agevolata, costano 70,66€ ad Anguillara, 71,48€ a Braccia-no e ben 99,92€ a Trevignano. Il confronto potrebbe essere molto più approfondito considerando le innumerevoli altre voci ma questa vuole essere solo una prima rifles-sione. Importante specificare, an-

cora una volta, che sebbene a Tre-vignano sia stato messo in opera un impianto che porta il livello di arsenico e di fluoruri entro i limiti di legge, gran parte delle abitazio-ni non sono raggiunte dalla rete idrica e quindi gli abitanti non hanno accesso all’acqua potabile. Non risulta che AceaAto2 abbia in programma l’estensione della rete idrica e neanche la ristruttu-razione del Cobis, assolutamente sottodimensionato. Intanto, la Direzione strategica della Asl Roma F ha completato i lavori preliminari per l’istituzione del Registro Tumori del territo-rio e si potrà cosi vedere la reale incidenza dell’arsenico e di altri inquinanti sulla salute degli abi-tanti.

Alessandra Lombardi

Acqua, confronto sui costi di gestione dei servizi idricitra le Amministrazioni comunali e l’azienda Acea Ato2

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Politica Marzo 2013

Una va-r i a n t e ferma che

attende l’appro-vazione da quasi tredici anni, una serie di delibere urbanistiche boc-ciate dall’Area Urbanistica e Controllo della Regione Lazio, un nuovo PRG abortito in po-chi mesi, questo lo sfondo con il quale le imprese edili e i cittadini di Canale Monte-rano devono fare i conti in questo periodo già dif-ficile di suo. Cer-chiamo di capirne di più con Antonio Paolo Mascia e Alessandro Bettarelli, entrambi del gruppo consiliare di mi-noranza Esperienza e Rinnovamento.Che cosa era previsto dalla variante del 2000?«La variante del 2000 al PRG del 1997, integrata dalle osservazioni del 2003 e da altri piccoli interventi del-la Regione, come quelli sul cambio di destinazione d’uso degli immobili all’interno del centro storico - spiega Antonio Paolo Mascia, capogruppo di Esperienza e Rinnovamento - a quanto abbiamo potuto ricostruire, era stata redatta per finalità soprattut-to sociali: dare la possibilità di farsi una casa a chi aveva un terreno che potesse soddisfare i requisiti richiesti. Centoventimila metri cubi per far sì che circa 300 famiglie canalesi po-tessero dare una casa ai propri figli o nipoti. Una variante, quindi, che non voleva pianificare l’urbanistica comu-nale (e quindi tutt’altro che perfetta),

ma che voleva dare risposte concrete al problema casa e che, se approvata in tempi brevi, avrebbe forse ridotto l’edificazione della campagna di Ca-nale e Montevirginio, che è in parte avvenuta in questo decennio. Il con-cetto era insomma: se un cittadino può farsi una casa nel centro urbano o a ridosso di esso non andrà a farla nella periferia».Ma quasi tredici anni non sono ba-stati a chiuderla...«Il nostro gruppo consiliare - continua Mascia - fin dal programma elettora-le ha sempre chiesto la conclusione dell’iter approvativo della Variante e, solo dopo, la predisposizione di un nuovo PRG. Questo sia per rispettare le legittime aspettative delle famiglie con un terreno in Variante da dieci anni, sia per ridare slancio alle piccole ditte edili locali, oggi devastate dalla crisi e dal fatto che a Canale non c’è più terreno edificabile». L’atteggiamento dell’attuale Am-ministrazione sulla Variante?

«L’attuale Am-ministrazione comunale - sot-tolinea Alessan-dro Bettarelli, anche lui del gruppo Espe-rienza e Rinno-vamento - ha sempre tenuto un atteggiamen-to ambiguo. Pri-ma ha sostenuto che era scaduta e abbiamo do-vuto dimostrare loro, carte alla mano, che non era vero. Poi si è buttata a capo-fitto sull’idea di un nuovo PRG, salvo poi ren-

dersi conto che un atto di tale por-tata era al di fuori delle loro capacità finanziarie e tecniche. Per chiudere l’iter della Variante, la Regione La-zio chiede soltanto di presentare il parere sugli usi civici. Ci auguriamo che il sindaco Stefani smetta di se-guire i suoi consulenti esterni, che l’hanno spinto a tutta una serie d’ir-ragionevoli delibere urbanistiche, che la Regione ha prima etichettato come “teatro dell’assurdo” e poi bocciato, e si convinca finalmente che l’approvazione della Variante è, ad oggi, il provvedimento urba-nistico più importante e urgente cui deve puntare la sua Amministrazio-ne. Il rischio concreto è uno stallo dell’edilizia locale con un Ufficio Tecnico che è chiuso da un mese e una situazione in cui i cittadini, esa-sperati, costruiscano dove non si può o utilizzino per vivere sottotetti e se-minterrati vari».

Barbara Conti

«Approvare la variante urbanistica al Prgper soddisfare esigenze cittadini e imprese»

Canale. I consiglieri di opposizione Antonio Paolo Mascia e Alessandro Bettarelli

A un anno e mezzo dal nu-bifragio che ha allagato i locali dell’Archivio Sto-

rico di Anguillara, il patrimonio librario, scampato alla distruzio-ne, trova ora casa presso la filia-le sabatina dell’Istituto Vian. Composto da volumi antichi, alcuni risalenti al XVI secolo, manoscritti e documenti che testimoniano la storia di Anguil-lara, l’archivio ha rischiato di andare perduto sotto un metro e mezzo di acqua e fango, a causa del crollo del muro che divideva la stanza della vecchia sede dai sotterranei della scuola media, a causa delle abbondanti piogge che si sono abbattute nell’otto-bre del 2011. Ma grazie all’in-tervento tempestivo dell’Ammi-nistrazione comunale e di tanti volontari i libri furono recupe-rati e messi in salvo. Provviso-riamente trasferiti presso l’ex Consorzio agrario dove sotto la supervisione di una dipendente della Soprintendenza, Elena Ru-schioni, alcuni volontari hanno effettuato un lungo lavoro di pu-lizia e asciugatura dei volumi. In seguito il Comune di Anguil-lara ha ottenuto dalla Provincia di Roma un finanziamento di ventimila euro da destinare al recupero dell’Archivio Stori-co. «Bandi, ordinanze, lettere, inventari, documenti di natura giurisdizionale o che testimo-niano le usanze antiche di una comunità agraria e la vita so-ciale e politica della cittadina sul lago di Bracciano – dichiarò Emiliano Minnucci, consigliere provinciale – sono una memo-ria storica preziosa che dobbia-mo valorizzare e proteggere». Infine, l’ultimo passo, quello della designazione della nuova sede che è ora realtà, come ci conferma Vanessa Roghi, con-sigliere comunale con delega alla Cultura: «Ringraziamo la dirigente scolastica e la Provin-cia di Roma, per averci messo a disposizione i locali dell’Istitu-to. I volumi sono stati recuperati nella quasi totalità, grazie alle giovani e bravissime restaura-trici che vi stanno lavorando. Ricordiamo anche che la custo-dia dell’Archivio è stata affida-ta all’Associazione “Arca sul lago” creata dai volontari che in un anno si sono adoperati per salvare l’archivio».

Francesca Quarantini

Archivio Storico:una nuova “casa”

Anguillara. All’Istituto Vian

Il Comune di Canale Monterano

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La felicità

Secondo me la Felicità è una questione complessa perché è difficile da spiegare,è un simbolo d’amore, come a dire non cercare la gioia in cose lontane.Secondo me la parola Felicità fa pensare alla dolcezza del volersi bene, allo stare uniti.Secondo me la Felicità è inspiegabile, è un fenomeno che dura un giorno.E’ un amore che ti si espande in tutto il cuore che fa sorridere tutti. E’ cercare di far unire le persone per rendere una giornata migliore delle altre.Io penso che se durasse più di un giorno sarei contento così Io vorrei che tutti fossero felici. Tante persone darebbero la vita per una giornata mentre noi che l’abbiamo vicina spesso non la sfruttiamo.Infine io non sono d’accordo con le persone che pensano che i soldi diano felicità, penso che bisogna ricercarla in piccole cose.(Io sono felice quando andiamo in campagna da zia a fare gli asparagi).

Christian Masi

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Politica Marzo 2013

Sono giunti finalmente al termine i lavori di via di Baccanello a

Cesano. Tra lunghi periodi di pausa e difficoltà buro-cratiche quello che doveva essere un intervento di po-chi mesi ha finito per supe-rare un anno di durata, con annessi disagi per gli auto-mobilisti che dovevano per-correre una via da principio bloccata dai lavori e poi resa impraticabile dagli stessi prima che un nuovo inter-vento risolvesse definitiva-mente la questione. I lavori hanno permesso la costru-zione di tubature idriche e di un sistema fognario la cui lunghez-za ammonta a un totale di mille e duecento metri per un costo di cinque milioni di euro. La zona interessata dai lavori ha riguar-dato quasi due chilometri di via di Baccanello, la principale ar-teria di Cesano. Naturalmente ciò ha avuto ripercussioni sulla viabilità di tutta la zona. Inizial-mente infatti è stato necessario far procedere le vetture a senso

alternato regolato da un apposi-to semaforo, cosicché, nelle ore di punta, la fila per attraversare i due chilometri in questione po-teva durare anche decine di mi-nuti. E considerando che i lavori cominciavano sin dalla mattina presto per terminare a tarda se-rata è comprensibile lo sfogo dei residenti di Cesano che lamen-tavano il fatto di dover uscire di casa con diversi minuti di anti-cipo a causa di un cantiere la cui fine nessuno sapeva specificare

con esattezza. La sorpresa però è arrivata dopo i lavo-ri: il manto stradale lasciato dall’intervento era infatti tal-mente sconnesso da risultare quasi impraticabile. Insom-ma, al disagio dei lavori in corso si era sostituito quello di una strada, la più impor-tante della zona, costellata da buche e dislivelli. Ciò ha portato a un’interrogazione in aula presso il XX Muni-cipio alla quale ha risposto l’assessore ai Lavori Pub-blici Stefano Erbaggi che ha imputato la situazione a uno slittamento “di pochi giorni”

dei lavori per il sistema fogna-rio. I giorni sono stati tutt’altro che pochi (per essere precisi quasi due mesi), ma finalmente ai primi di marzo i lavori per il rifacimento dei due chilometri di strada sono iniziati. E in soli due giorni via di Baccanello è torna-ta a essere quello che era prima che un intervento che doveva durare pochi mesi provocasse un anno e mezzo di disagi.

A. B.

“Una serie di episodi e di comportamenti che rappresentano presso-

ché un unicum”, “cinque direttori avvicendatisi e dirigenti allontana-ti perché non allineati”, “mancata costituzione delle consulte del territorio e la mai attuata traspa-renza sugli atti di giunta”, “palesi situazioni di illegalità e abusivi-smo”, “aver speso ingenti somme di denaro pubblico (circa 270mila euro solo negli ultimi due anni) con assoluta discrezionalità senza indire gare pubbliche”, “per aver svilito il ruolo dei consiglieri e del consiglio, organo eletto dal popolo e quindi sulla carta sovrano ma nei fatti ignorato e spesso scavalcato, come nella recente vicenda sul Piano d’assetto del Parco di Veio”.Sono solo alcune delle gravissime accuse che hanno portato alla sfi-ducia del presidente del XX Mu-nicipio Gianni Giacomini e della sua giunta. Tredici voti su venti-cinque che hanno messo la parola fine su cinque anni di controversa amministrazione a pochi giorni

dal 10 aprile, termine naturale del mandato. La storica seduta (non era mai accaduto che nel XX Mu-nicipio un presidente di giunta ve-nisse sfiduciato) si era aperta con politici e cittadini accorsi in massa per assistere all’evento, chi a por-tare appoggio a Giacomini, chi ad esultare per la sua caduta, ma tutti accomunati da uno stesso interro-gativo: chi guiderà ora le sorti del XX Municipio? Da Giacomini la risposta non si è fatta attendere: «Mi ricandiderò e mi ricandiderò col Pdl», in accordo con una con-

tinuità politica e amministrativa che starà agli elettori decidere se mantenere o meno. Per Daniele Torquati, capogruppo consiglia-re del Partito democratico “è un risultato storico e rappresenta la sconfitta di una gestione dell’Ente autoritaria e personalistica da parte di Giacomini”. La sfiducia tuttavia non è stata un fulmine a ciel sere-no: quando poco tempo prima due consiglieri pidiellini hanno abban-donato Giacomini per passare uno a Fratelli d’Italia e l’altro all’Udc è sembrato a tutti che quello fosse il segnale evidente di una sconten-tezza diffusa. Scontentezza che ha raggiunto l’apice con l’“affare Parco di Veio”, cioè l’approvazio-ne, durante una riunione di giunta indetta d’urgenza, delle osserva-zioni da lui proposte sul Pieno d’Assetto del parco nonostante il parere negativo del Consiglio. Uno scavalcamento che è parso a molti imperdonabile e che ha avuto ri-percussioni immediate sulle sorti del XX Municipio.

Adriano Bonanni

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Il Consiglio del Municipio XX approvala sfiducia al presidente Gianni Giacomini

Completati i lavori su via di Baccanello

Daniele Torquati, capogruppo PD: «Sconfitta una gestione autoritaria e personalistica»

Cesano. Nuova asfaltatura del manto stradale nei tratti danneggiati dalla posa delle tubazioni

Torniamo a parlare di Radio Vaticana, l’emittente pontifi-cia sotto accusa per i decessi

verificatisi negli ultimi anni nella zona a Nord di Roma in cui sorge l’impianto di Santa Maria di Gale-ria. I decessi sono quelli dovuti ai casi di leucemia e cancro a Cesano, La Storta e nei comuni di Anguil-lara, Campagnano e Formello. Un iter giudiziario lungo dodici anni ha portato a una sentenza di condanna per “getto pericoloso di cose”, una formula che rende solo in parte il danno che secondo la giustizia ita-liana le antenne di Radio Vaticana hanno provocato alla popolazione in anni di esposizione alle onde elettromagnetiche. Il ricorso pre-sentato dai legali della Santa Sede è stato irrevocabilmente respinto con la sentenza n. 23262, che ha defini-to “il carattere indubitabile, inten-so e disturbante delle emissioni di onde” emesse dal centro di Santa Maria di Galeria. Mentre si attende l’esito dell’altro filone giudiziario, inerente ai decessi avvenuti tra il 1994 e il 2000, l’Associazione Bambini senza Onde continua a raccogliere nuove segnalazioni da presentare alla magistratura che proverebbero l’incidenza nociva delle onde elettromagnetiche an-che in anni recenti. Una correla-zione, quella tra l’inquinamento elettromagnetico e i decessi avve-nuti nelle vicinanze dell’impianto radio, che è stata confermata dalla perizia del professor Andrea Mi-cheli su affidamento del giudice per le indagini preliminari Zaira Secchi. Commissionata all’interno del processo civile conclusosi con la condanna di Radio Vaticana, questa perizia costituisce un fon-damentale precedente in materia di inquinamento elettromagnetico. I risultati hanno lasciato sbigottiti gli stessi esperti che hanno evidenzia-to come nella zona in questione il fattore di rischio malattia sia addi-rittura sei volte superiore il valore atteso, raggiungendo, come ripor-tato dallo stesso sito di Bambini senza Onde, livelli di rischio così elevati tanto da essere riscontrati, nella letteratura scientifica, soltan-to negli studi epidemiologici relati-vi alle zone che hanno subito gli ef-fetti dell’esplosione di una bomba atomica. Una considerazione che certo avrà il suo peso nel prossimo procedimento giudiziario che vede Radio Vaticana nel banco degli im-putati.

A. B.

Nuove segnalazionisu danni elettrosmog

Associazione Bambini senza Onde

Gianni Giacomini

La buche di via di Baccanello

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Bracciano amBiente Marzo 201312

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BRACCIANO AMBIENTE S.P.A.Avviso di Gara

Prot. Dir. Gen. 48 del 13 Marzo 2013

AVVISO PROCEDURA APERTA

SEZIONE I. STAZIONE APPALTANTE Bracciano Ambiente Spa –Via Archimazzasette 2 – 00062 Bracciano – Roma. PI 08080561007http://www.braccianoambiente.com.

SEZIONE II. PROCEDURA DI GARAprocedura aperta ai sensi del D.Lgs. 163/2006,

SEZIONE III. LUOGO, DESCRIZIONE, IMPORTO COMPLESSIVO LAVORI, ONERI SICUREZZA E MODALITA’ DI FINANZIAMENTO III.1) Luogo di esecuzione: Sito di Cupinoro – Via Settevene Palo Km 6.500 – 00062 Bracciano – Roma. III.2) Descrizione:Trattasidellaconcessionerelativaallaprogettazionepreliminare,definitiva,esecutiva,realizza-zione e gestione di un impianto fotovoltaico a terra della potenzialità di 1521,45 kW presso Cupinoro, per la produ-zione di energia elettrica, e fornitura di software di controllo e gestione dei dati di produzione con collegamento al sito internet della stazione appaltante per la divulgazione dei dati circa il rendimento dell’impianto FV.L’areadestinataall’interventoèdiformarettangolareaventeledimensionidi175mx135mconunasuperficiedi23.625 mq. Il Capitolato di gara è disponibile sul sito www.braccianoambiente.com sezione bandi e gare – avvisi di gara – CIG 499875926C, o in alternativa da richiedere a mezzo mail all’indirizzo [email protected] III.3) Importo stimato dei lavori : € 4.000.000,00oltre IVA III.4) CIG499875926C:laverificadelpossessodeirequisitidicaratteregenerale,tecnico-organizzativoedeconomico-finanziarioavviene,aisensidell’articolo6-bisdelCodice,attraversol’utilizzodelsistemaAVCPASS,reso disponibile dall’Autorità, fatto salvo quanto previsto dal comma 3 del citato art. 6-bis ed, in alternativa, sino al 31.06.2013, attraverso le modalità di cui al paragrafo 26 del capitolato di gara;Tutti i soggetti interessati a partecipare alla procedura utilizzando il sistema AVCPASS devono obbligatoriamente re-gistrarsi al sistema accedendo all’apposito link sul Portale AVCP (Servizi ad accesso riservato - AVCPASS) secondo le istruzioni ivi contenute.Importo Impresa da corrispondere a AVLP: € 00,00:. III.5) CPV : 09332000-5;III.6) Informazioni Varie:- TERMINE ESECUZIONE: giorni 180 naturali e consecutivi decorrentidalla data di consegna dei lavori. - DURATA DELLA CONCESSIONE: anni 20 ( venti), a decorrere dalla data di entrata in produzione dell’impian-to e relativo collegamento alla rete elettrica.- CORRISPETTIVO A FAVORE DEL CONCESSIONARIO: Il corrispettivo per il concessionario sarà costituito da ogni ricavo derivante dalla gestione dell’impianto al netto della quota percentuale spettante, non inferiore al 5% di

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detti ricavi e comunque non inferiore a 35.000,00 / anno.- CORRISPETTIVO A FAVORE DELLA STAZIONE APPALTANTE: Il concessionario è tenuto a corrispondere alla Amministrazione concedente una quota, non inferiore al 5% e comunque non minore di € 35.000,00 / anno, dei ricavi totali relativi alla gestione dell’impianto per tutta la durata della concessione. - SOPRALLUOGO:previarichiestadiappuntamento,inviataamezzofax,pressol’ufficiotecnicodellaBraccia-no Ambiente Spa all’attenzione del Geom. Alessandro Becchetti– Via Settevene Palo Km. 6.500 – 00062 - Bracciano Roma dal Lunedì al Venerdì dalle ore 10,00 alle ore 12,00.

SEZIONE IV. DURATA DELLA VALIDITÀ DELL’OFFERTA180 gg;

SEZIONE V. PROCEDURA AFFIDAMENTOV.1) La migliore offerta è selezionata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa ai sensi dell’art. 83 del citato decreto legislativo n.° 163/2006, vale a dire sulla base dell’offerta che avrà conseguito il punteggio più alto quale risultante dalla somma tra il punteggio attribuito all’offerta economica e quello assegnato all’offerta tecnica, ognuno a sua volta determinato secondo i seguenti parametri e pesi: Offerta economica punti 55– Offerta tecnica punti45comemegliospecificatiall’art.27delDisciplinaredigara.

SEZIONE VI. DISCIPLINARE MODALITA’ PRESENTAZIONE OFFERTASecondo quanto previsto dal paragrafo 26 del Capitolato di gara disponibile sul sito www.braccianoambiente.com sezione bandi e gare.

SEZIONE VII. INFORMAZIONITutte le informazioni e richieste di chiarimento in merito alla procedura in parola dovranno essere richiesti a mezzo mail all’indirizzo [email protected] o per iscritto a mezzo fax al numero 0697240564,all’attenzione della Sig. Andrea Riccioni. LaBraccianoAmbienteSpaprovvederàadaffidarel’appaltodequaancheinpresenzadiunsoloriscontrodapartedegli operatori economici; Apertura dei plichi contenenti le offerte : 27.05.2013 alle ore 11,00 presso la sede della Bracciano Ambiente Spa – Via Archimazzasette 2 – 00062 Bracciano Roma.Responsabile del Procedimento di Gara: Andrea Riccioni – Direttore Generale – Bracciano Ambiente Spa – Tel. n. +390697240567 - Fax n. +390697240564.Organismo di Ricorso: Tribunale Amministrativo Regione Lazio – Via Flaminia 189 – Roma.Forme di Comunicazione: Posta Via Archi Mazzasette nr. 2 00062 Bracciano Roma, Fax 0697240564, sito internet www.braccianoambiente.com sezione bandi e gare;

SEZIONE VIII. SCADENZA PRESENTAZIONE OFFERTEGli operatori economici interessati potranno far pervenire l’offerta per la procedura in parola nelle modalità di cui al paragrafo 26 del capitolato di gara, entro il giorno 08.05.2013 alle ore 12,00 con i seguenti mezzi :- a mezzo lettera raccomandata ovvero con qualsiasi mezzo a cura e rischio della società offerente indirizzata aBraccianoAmbienteSpa–UfficioProvveditorato,ViaArchimazzasettenr.200062BraccianoRoma.

Il Direttore GeneraleDr. Andrea Riccioni

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Il Consiglio di Amministrazione di Acea SpA, presieduto da Gian-carlo Cremonesi, ha approvato

il progetto di Bilancio e il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2012.L’Assemblea ordinaria degli Azioni-sti è convocata per i giorni 15 aprile e 22 aprile 2013, rispettivamente in prima e seconda convocazione, per deliberare circa l’approvazione del Bilancio, la destinazione del risultato di esercizio e la nomina del Consi-glio di Amministrazione e del Col-legio Sindacale.La documentazione relativa all’approvazione del Bilan-cio 2012 prevista dalla normativa vi-gente sarà messa a disposizione del pubblico nei termini di legge.In un anno caratterizzato, a livello globale, da un complessivo peggio-ramento della congiuntura economi-ca e, relativamente al comparto delle utilities, dalle incertezze del quadro normativo idrico conseguenti all’esi-to del Referendum di giugno 2011, i risultati del 2012 confermano elevati livelli di redditività e la positiva per-formance industriale di tutte le aree di business, in linea con la strategia del Gruppo Acea e con gli obiettivi indicati al mercato.

«I positivi risultati con-seguiti dal Gruppo nel 2012 – ha commentato G i a n c a r l o Cremonesi, Pres idente di Acea – ci consentono di guardare con fiducia al futuro. Il posiziona-mento strategico della Società, non-ché la solidità patrimoniale, fanno sì che il Gruppo possa continuare a

pe rsegu i re con impegno gli obiettivi del Piano In-dustriale».«La crescita del volume di affari, il netto mi-

glioramento del Margine Operativo accompagnati da una solida struttura patrimoniale del Gruppo – ha sottoli-neato Marco Staderini, Amministra-tore Delegato di Acea – dimostrano,

ancora una volta, la validità della strategia adottata dall’Azienda che ha saputo ben reagire dinanzi ad un contesto macroeconomico sfavore-vole e ad uno scenario regolatorio ancora incerto».Ai fini del confronto tra i risultati 2012 e 2011, si eviden-zia quanto segue:- i dati del 2011 risentono degli ac-cantonamenti effettuati per le incer-tezze connesse al recupero dei con-guagli tariffari relativi ad Acea ATO5 e Gori, includono la Joint Venture con GdF Suez Energia Italia (sciogli-mento formalizzato il 31/3/2011) e le plusvalenze relative allo scioglimen-to della stessa Joint Venture.- Nel corso del terzo trimestre 2012 è stata pubblicata la sentenza del Consiglio di Stato che conferma la sanzione comminata dall’Autori-tà Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ad Acea (8,3 mi-lioni di Euro) e a Suez Environne-ment nel 2007, per intesa restrittiva della concorrenza, avendo partecipa-to congiuntamente alla gara indetta dal Comune di Firenze per l’acqui-sizione del 40% di Publiacqua (So-cietà di gestione dei servizi idrici a Firenze).

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Acea Maratona di Roma:al via il concorso a premi

Per la XIX edizione della Maratona di Roma, Acea Energia ha lanciato il concorso a premi “Protagonista per un giorno con Acea Energia”. Due le fasi di partecipazione previste: la prima, aperta a tutti, si è svolta dal 26 febbraio al 12 marzo, esclusiva-mente tramite sito internet www.aceaenergia.it. In palio sono stati messi 5 pass validi per due persone per assistere alla par-tenza della Maratona di Roma dalla Terrazza Cederna.La seconda fase del concorso è stata dedicata ai Clienti Acea Energia e a coloro che fino al 31 marzo hanno sottoscritto via web un’offerta Acea Energia sul Mercato Libero.

Acea. Approvato il Progetto di Bilancio e il Consolidato 2012

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Marzo 2013iniziative associazioneiniziative Marzo 201315

Ha fatto scalpore il conve-gno sulla seconda guerra mondiale dal titolo “Car-

tattere di una guerra” organizzato lo scorso febbraio nella Scuola di Fanteria di Cesano. Uno dei rela-tori invitati ad intervenire è stato infatti Mario Merlino. Radicale di estrema destra, classe 1944, espo-nente di spicco di Ordine Nuovo. Stretto collaboratore di Stefano Delle Chiaie, politico italiano a sua volta fondatore di Avanguar-dia Nazionale, alla quale aderì an-che Merlino prima di indirizzarsi verso una deriva anarchica che lo portò ad essere tra gli ideatori del Circolo Anarchico 22. Molti ricor-deranno bene Merlino, nei cosid-detti “anni di piombo” fu molto chiacchierato. Fu coinvolto infatti nel processo per la strage di Piaz-za Fontana nell’ambito del quale venne condannato per associazio-ne sovversiva in primo e secondo grado, per poi essere prosciolto

in Cassazione per insufficienza di prove. Recentemente è stato inse-gnante di storia e filosofia presso il liceo scientifico Francesco d’As-sisi di Roma e ha partecipato alla stesura di saggi, articoli e rappre-sentazioni teatrali in collabora-zione con l’associazione culturale Raido e la casa editrice Settimo Sigillo. Molte le reazioni all’intervento di Merlino presso la Scuola di Fante-ria. «Condanniamo con la massi-ma fermezza questo episodio - si legge nella nota di Vito Francesco Polcaro, presidente dell’Associa-zione Nazionale Partigiani (Anpi) di Roma - poiché attuato davanti a giovani reclute da una istituzio-ne repubblicana come l’Esercito, che fra i suoi compiti ha quelli di ispirarsi e salvaguardare i valori democratici nati dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione dal nazi-fascismo. L’Anpi proporrà quindi al Coordinamento romano antifa-

scista di tenere una manifestazione di protesta a Cesano e chiede alla direzione della scuola di fante-ria di organizzare un incontro tra l’Anpi e gli allievi, in modo che storici competenti possano spiega-re chiaramente cosa sono stati per l’Italia il fascismo e la Repubblica di Salò». E mentre dall’Esercito stemperano i toni sottolineando come si sia trattato semplicemen-te di una conferenza storica, che verteva su eventi bellici della se-conda guerra mondiale, piovono critiche anche dal XX Municipio. «Mi associo ai dubbi sollevati in queste ore sulla presenza di Mario Merlino nella Scuola di Fanteria a Cesano di Roma – ha comunicato Daniele Torquati, capogruppo PD del XX Municipio -. Il momento storico impone a chi ricopre ca-riche importanti, e rappresenta lo Stato italiano, di proteggere quello che la nostra Storia e il nostro Pa-ese hanno conquistato con fatica e

con il sacrificio di vite umane. Do-vrebbe essere ormai patrimonio di tutti il valore che viene dalla lotta di Liberazione e il sentimento che ha spinto in nostri padri costituenti nel redigere la Costituzione italia-na. Per questo credo sia stato quan-to meno inopportuna la presenza di Merlino che rappresenta, non solo anni di cui vale la pena parla-re per far sì che non si ripresentino più, ma che spesso si è espresso in maniera positiva nei confronti del capitano delle SS Priebke, il quale partecipò alla pianificazione e alla realizzazione della rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Ringrazio l’onorevole Fiano che ha dichia-rato che presenterà un’interroga-zione urgente al Ministro della Difesa, ma soprattutto invito la Scuola di Fanteria ad accogliere l’invito dell’Anpi di Roma di dar vita ad un nuovo incontro con gli allievi».

Serena Tiberi

Conoscere, analizzare, or-ganizzare, recuperare, valorizzare un archivio

audiovisivo. Svelare, respirare, ricostruire tassello dopo tassello, fotogramma dopo fotogramma, un “millimetro” dietro l’altro, tra un super8 e un cimelio “già” digitale, la memoria storica di un luogo, attraverso lo specchio dei ricordi filmati da famiglie, appassionati, amatori. Tornare in contatto, in osmosi tra presente e passato, con una dimensione viva del proprio territorio, rileg-gendone esperienze, esperimenti, sogni, progetti, linguaggi, volti e parole, filtrate da centinaia di prodotti audiovisivi. Educarsi, al contempo, ad un lavoro alta-mente specializzato, scoprendo una possibile vocazione per il futuro. Grazie alla dedizione di nosarchives.com, archivio inter-nazionale di materiali amatoria-li provenienti da tutto il globo, e dall’Associazione Culturale

“Come eravamo” – entrambi cre-ati dalla documentarista Cecilia Pagliarani – Suricata srl ha dato il via ad una serie di corsi dedicati agli studenti dell“I. Vian”, accolti con favore e grande entusiasmo dalla presidenza del liceo ma so-prattutto dai ragazzi, che hanno aderito con convinzione e curio-sità. «Hanno risposto con una vi-vacità e una maturità enormi. Le ragazze che si sono iscritte e che stanno frequentando i vari mo-duli che abbiamo attivato, sono piene di energie e di creatività»

commenta Elisa Venuti, profes-sionista di Suricata e insegnante molto motivata in quella che lei stessa ha definito «una sperimen-tazione in divenire, che sta dan-do soddisfazioni quasi inattese, tanto a noi di Suricata e dell’as-sociazione, come alle studentes-se». Nell’offerta formativa po-meridiana extra curriculare resa possibile dal lavoro sinergico del liceo con l’operosa squadra di Suricata e di “Come eravamo”, gli studenti possono cimentarsi in molte specifiche attività, in-

tegrate dall’approfondimento di materie complementari, come la storia contemporanea, l’ingle-se e il francese. Tra le attività proposte, inserite in moduli che vanno dalle 25/30 ore alle 50/60 ore, l’acquisizione di capacità di gestione di un archivio audiovisi-vo; interviste ai protagonisti dei filmati recuperati e creazione di articoli e comunicati stampa; la selezione di filmati del territo-rio. Tra i moduli più apprezzati: l’assistenza all’evento culturale “Trame, M. Kleidman”, Mostra [S]oggetti migranti, dietro le cose le persone, presso il Museo Na-zionale Preistorico Etnografico “L. Pigorini” di Roma, modulo che prevede lavoro in coppia da effettuare sotto la supervisione del tutor. Le ragazze saranno coinvolte in tal caso in molteplici impegni, tra cui visite guidate nel museo, laboratori didattici, istal-lazioni, performance.

S. P.

CONCORSI DEDICATI AGLI STUDENTI DEL LICEO “IGNAZIO VIAN”A SCUOLA DI “REPERTORIO” CON SURICATA E “COME ERAVAMO”

Mario Merlino, lectio magistralis alla Scuola di FanteriaFerma condanna dell’Associazione Nazionale Partigiani

Bracciano. Conoscere, analizzare, organizzare, recuperare e valorizzare un archivio audiovisivo

Cesano. Esponente di Ordine Nuovo: venne coinvolto nel processo per la strage di Piazza Fontana

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territorio Marzo 2013

A partire da marzo 2013, Art & Ground con il patrocinio del Comu-

ne di Manziana, in collabo-razione con le associazioni “Il Cantiere dell’Arte” di Manziana e “Atelier Montez” di Roma, presentano la I edi-zione del progetto “10 Artisti in via De Santis”, un’esposi-zione artistica volta alla pro-mozione della cultura, presso la galleria in via De Santis a Manziana. L’associazio-ne culturale Art & Ground, fondata da Ivano Petrucci nel dicembre del 2011, è aperta a tutti come galleria espositiva, come labo-ratorio artistico di pittura, disegno e incisione ma soprattutto a proposte innovative. Il progetto aspira ad or-ganizzare, per ogni mese dell’anno, mostre incentrate su un tema scelto, che potrà spaziare all’interno del cinema, della musica o della lette-ratura, come concetto guida per un

gruppo di 10 o 15 artisti locali e na-zionali selezionati dall’associazione stessa, fino a 20 opere d’arte. Il pro-getto verrà continuamente proposto e divulgato, attraverso un calendario delle 12 mostre mensili. La mostra di apertura sarà ispirata ad uno dei capolavori del genio di Stanley Ku-brick, 2001-Odissea nello Spazio, che dovrà essere analizzato dagli artisti in tutta la sua complessità e in

grado di generare nel visita-tore un’emozione degna della sua spettacolarità. La mostra successiva di aprile/maggio sarà ispirata a Django di Bru-no Corbucci, pellicola girata in larga parte a Manziana. Il regolamento prevede la possibilità per gli artisti di esporre una o due opere di pittura, scultura o fotografia, mirando ad un’esperienza di espressione artistica col-lettiva. L’originale intento, infatti, pur essendo gli artisti molto diversi tra loro per stile

ed espressività, sarà quello di cele-brare l’opera in questione attraverso una libera e personale interpreta-zione, che possa renderle omaggio. La mostra verrà inaugurata venerdì 29 marzo alle ore 17.30 e la prima esposizione sarà visitabile fino a giovedì 18 aprile 2013, per una du-rata di 20 giorni.

Alessia Rabbai

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La sede di Art & Ground

Manziana, “10 Artisti in via De Santis”Al via progetto di promozione culturale

Presentata la prima edizione delle esposizioni dedicate a cinema, musica e letteratura

“UNA DONNA SPEZZATA” di Simone De BeauvoirEd. EinaudiLo trovi nelle biblioteche del comprensorio sabatino

Simone è una dei grandi per-sonaggi femminili del XX secolo. Comincia giovanissi-

ma a insegnare filosofia a Marsiglia e, poco più che ventenne, incontra Jean-Paul Sartre, con il quale avrà una frequentazione personale e cul-turale per più di settant’anni, fino alla morte di lui nel 1980. Perce-pisce più e meglio di molti intel-lettuali del suo tempo, i fermenti e le richieste di cambiamento soprat-tutto nel mondo femminile. Il suo periodo migliore come scrittrice va dalla fine della guerra, “Il sangue degli altri”, 1945, “Tutti gli uomini sono mortali”, 1946, fino alla fine degli anni Settanta: “Lo spirituale un tempo”, 1979. Nell’affrontare le problematiche del dopoguerra si distingue per delica-tezza e fermezza e in particolare la sua analisi della condizione esisten-ziale della donna nella seconda metà del secolo scorso, risulta lucida e

priva di ogni retorica letteraria. I suoi personaggi femminili sono ric-chi di umanità e di dubbi, raramente si piacciono e spesso attendono il futuro con un misto di rassegna-zione e coraggio. Sono vive e reali

e come tutte le donne, consapevoli del loro insostituibile ruolo in quel-la società in rapido cambiamento, si pongono domande alle quali l’uni-verso maschile non sembra in grado di dare risposte convincenti. “Una donna spezzata”, scritto nel 1967, è composto da tre racconti, in ognuno dei quali una crisi, personale o fami-gliare, costringe donne diverse tra loro a mettere in discussione tutto: vita e ruolo di moglie o di madre.Ma seguendo i pensieri e le paure di queste donne, ci si rendo con-to che esiste un elemento comune tra di loro. Qualcosa che le oppri-me nel dover portare avanti la loro quotidianità e nel ripensare al loro passato, alla ricerca del momento in cui tutto ha cominciato ad andare storto: la solitudine. Sentimento che non si supera mai veramente ma che le porta ad accettare il discutibile fu-turo con una determinazione nuova. Ma anche con grande paura.

Certificato di agibilitàe risoluzione contrattodi locazione commerciale

Egregio Avvocato,circa quindici giorni fa ho firmato un contratto di affitto per un loca-le commerciale dove vorrei aprire una pizza al taglio: nel contratto il proprietario dichiarava che il loca-le aveva l’agibilità. Ho contattato il geometra per iniziare le pratiche ed è risultato che il certificato di agibi-lità non c’è. Cosa devo fare prima di spendere altri soldi con il rischio di non poter aprire? Per favore mi dia un parere, non so proprio cosa fare. Grazie.Lettera firmata

Gentile lettore,con il DPR 380/2001, il legislatore ha unificato la disciplina del certi-ficato di abitabilità (prima riservato agli immobili uso abitazione) a quel-la del certificato di agibilità (riserva-to agli immobili ad uso diverso), per cui si parla unicamente di certificato di agibilità.Già con sentenza n. 1704/2009 la Suprema Corte aveva sancito l’ob-bligo della consegna del certificato di abitabilità in sede di stipula del contratto di compravendita pena l’incommerciabilità dell’immobile e quindi la legittimazione alla richie-sta di risoluzione contrattuale e di risarcimento del danno. Tale orien-tamento si estende anche ai contratti di locazione che versino in simile circostanza.Nel caso di specie non avendo lei iniziato alcuna attività, cosa che avrebbe potuto comunque fare pre-via presentazione della domanda e che poi probabilmente in seguito ai controlli effettuati dalla Asl avrebbe dovuto interrompere, può orientarsi con due soluzioni: 1) chiedere la ri-soluzione del contratto di locazione per grave inadempimento del loca-tore con restituzione delle somme versate e risarcimento del danno; 2) qualora, invece, abbia interesse a che l’attività venga esercitata in quel preciso luogo e vi sia la possibilità di ottenere il certificato di agibilità può chiedere la riduzione del canone di locazione e quindi rinegoziare il contratto a condizioni più favorevoli tenendo comunque conto che prima di iniziare l’attività dovrà attendere il rilascio del certificato. potete inviare le vostre lettere all’in-dirizzo email: [email protected]

IN SEDE LEGALEdegli avvocati Federica Giachetti e Fabiana Nicolo’Via A.G. Bragaglia, 8/G tel. 06.3088.9625 fax 06.3032.8993

a cura di DannixBibliotecandoSpunti e suggerimenti di letture in giro per le biblioteche del comprensorio

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territorio Marzo 201318

Nonostante l’ordinanza di chiusura emessa dal sin-daco di Anguillara Fran-

cesco Pizzorno il 22 febbraio, ovvero un mese fa, i locali che ospitavano i 100 richiedenti asilo a Ponton dell’Elce sono ancora parzialmente occupati. 47 i rifu-giati che hanno rifiutato il trasferi-mento in altra struttura. L’agritu-rismo “Vignarella”, situato in via di Tragliatella, è già noto per aver assolto la funzione di centro per rifugiati nel 2010, esperienza che si concluse bruscamente a causa dell’esasperazione cui portarono il sovraffollamento, la prossimità forzata di culture diverse, l’isola-mento e non ultima la totale ina-deguatezza della struttura, tra le altre cose priva di allacci in fogna e in parte completamente abusi-va. Ad ottobre 2012, però, con la giustificazione dell’emergenza Africa e all’insaputa delle auto-

rità locali, l’agriturismo torna ad essere un centro di accoglienza. I mesi passano e a febbraio 2013 un’ispezione di servizi sociali, polizia municipale e carabinieri denuncia l’assenza dei requisiti di sicurezza. Della vicenda si in-teressa anche la Asl, che è ancora meno clemente: condizioni igie-nico sanitarie precarie, assenza di titolo abitativo e rischio per la sicurezza urbana. Si arriva così all’ordinanza, che dava una setti-mana di tempo per provvedere al trasferimento dei rifugiati, attuato però solo il 7 marzo, con i risultati cui abbiamo accennato all’inizio. Cos’è successo nel frattempo? Il 18 febbraio l’emergenza Africa è stata dichiarata chiusa, e con essa molti centri come quello di Ponton dell’Elce, aperti proprio in virtù dell’emergenza su tutto il suolo nazionale. La ricetta del Ministero dell’Interno è semplice

(convincere i rifugiati ad andar-sene promettendogli 500 euro), la sua applicazione un po’ meno: è il sindaco di Padova, il 4 mar-zo, a lamentare che i profughi finiscono per rimanere a carico dei comuni. «Abbiamo dovuto fare una scelta politica – ha spie-gato Pizzorno in una conferenza stampa tenutasi il 9 marzo – il Comune non è in grado di gestire 50 profughi da solo». È in que-ste poche parole la ragione tanto dell’ordinanza, quanto di una dif-fida a prendersi cura degli ospi-ti rimasti, tra cui alcuni minori, che il sindaco ha indirizzato alla Cooperativa che lavorava nella struttura. «Abbiamo fatto quanto andava fatto – ha dichiarato sem-pre il primo cittadino – Gli organi che hanno messo in opera questa situazione problematica ora non possono scaricare tutto sull’am-ministrazione», la quale, dal

punto di vista della Cooperativa, ha già la paternità e la responsa-bilità dell’atto che le impone di continuare ad assistere i rifugiati rimasti e a sostenere ulteriori spe-se. Ma con gli atti amministrativi che il Comune ha messo sul ta-volo si è ottenuto anche un altro risultato: la convocazione di una riunione in prefettura tra i sog-getti coinvolti, avvenuta lunedì 11 marzo, di cui però ancora non è stato pubblicato alcun verbale. Quale sarà il destino delle vere vittime di questo valzer ancora non è dato saperlo, ma l’ipotesi più accreditata è che si deciderà di chiudere il problema conce-dendogli lo status di rifugiati per motivi sussidiari, e in tempi mol-to brevi. Dopodiché, sembra pro-prio il caso di dirlo, “tutti a casa”, come recitava il titolo del film di Comencini.

Maurizio Archilei

Cara, ordinanza di chiusura del centro emessa dal sindacoPresenti nella struttura 47 rifugiati richiedenti asilo politico

Anguillara. Dall’ottobre del 2012 l’agriturismo lungo via di Tragliatella ospitava oltre 100 profughi

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Marzo 2013enogastronomia19

Per quanto preziosi a tavo-la, gli asparagi sono solo erbacce perenni, parenti

del mughetto e, più alla lontana, anche dell’aglio e delle cipolle. Coltivati e apprezzati da egizi, greci e romani, sono poi spariti dalle tavole eleganti, tanto che nel Medioevo erano coltivati solo negli orti dei monaci, mentre i contadini continuarono a gustare quelli che nascevano spontanei nei campi. Ricompaiono nei libri di cucina dell’Anonimo Toscano (XII secolo) ma, secondo i fran-cesi, è durante il regno di Luigi XIV (1643-1715) che si riprende la coltivazione sistematica degli asparagi. La parte edibile, il turione, è il germoglio che nasce dalla “zam-pa” sotto terra e si raccoglie quando è ancora tenero. Oltre agli asparagi verdi, la varietà più diffusa in Italia, ci sono quelli bianchi (famosi i bianchi di Ci-madolmo) raccolti prima che il turione esca dalla terra e i violetti, in particolare, i violetti di Alben-ga. L’abbinamento più classico è con le uova “à la coque” oppure fritte (alla milanese) o in frittata. In linea di massima, quelli più sottili si usano per riso, pasta e sformati, mentre quelli più grossi si possono servire da soli all’agro o con le uova, appunto. Gli asparagi selvatici meritano un discorso a parte; oltre al pia-cere della raccolta, per chi riesce a individuarli tra le altre erbe, hanno un sapore diverso da quelli coltivati, più intenso e persistente con un sottofondo leggermente amaro. Gli appassionati riescono a distinguere quelli che crescono in pianura, nei boschi e in monta-gna. I limiti imposti alla raccolta non dipendono dal Parco bensì dalla legge regionale 32/98 che consente 1kg a persona al gior-no. Coltivati o selvatici, l’importante è che siano freschi: dritti e sodi con le punte chiuse, molto meglio se di stagione (metà marzo-primi di giugno).Prescrive Pellegrino Artusi: “Ra-schiate con un coltello la parte bianca e pareggiate l’estremità del gambo; poi legateli con uno spago in mazzi non troppo gros-si, e immergeteli in acqua salata, quando bolle forte. La cottura è giusta allorché gli sparagi comin-ciano a piegare il capo”.

Da sempre qui c’è un punto di ristoro. Prima Stazione di posta, poi il ristorante

Da Fabrizio, oggi, l’Osteria L’oca dipinta.La collocazione è magnifica, nel grande anfiteatro naturale alla base del centro storico abbandonato e del castello di Vejano, vicino alla chiesetta di San Orsio (patrono del paese), sotto una parete di tufo da dove, purtroppo, un paio d’anni or sono, si è staccata una frana che ha obbligato il locale a restare chiuso per oltre un anno.Da qualche tempo i gestori hanno riaperto con rinnovato entusiasmo le attività equestri del maneggio e quelle di ristorazione dell’osteria.Un grande locale interno con ca-mino, arredato come deve essere un’osteria e spazi esterni a iosa per giochi di bambini, tavolate estive, parcheggi e ricoveri per cavalli del-le tappe di passeggiate e spedizioni equestri. In cucina la pavese Ales-

sandra Evelina Riolo con Daniele Cimaglia, romano di Testaccio; in sala Loredana Middione, di origini siciliane e nata a Tripoli: un mix ete-rogeneo per una cucina casereccia a chilometri zero con degli sprazzi di creatività per tener fede ai trascorsi professionali dei tre soci (chiedere per i particolari).Da qui anche l’organizzazione di eventi spot quali piccoli concerti di musica dal vivo, esposizioni arti-giane e mostre di cultura materiale … a cominciare da una selezione di marmellate fatte in casa! Un menù scritto sulla tovaglia di carta che varia di settimana in set-timana con integrazioni giornaliere che seguono i risultati di un’attenta ricerca di sapori tradizionali attra-verso le materie prime di stagione: coratella con carciofi, trippa alla ro-mana, coda alla vaccinara, cicoria di campo e salsicce di cinghiale… Specialità della casa, per questa set-timana: ravioli ricotta e tartufo nero

e stinco con patate cotto nel forno a legna, dove la sera si cucinano le pizze a lievitazione naturale.La mia cena in due, vicino al cami-no, in un freddo venerdì di marzo: gnocchi al sugo di coda e ravioli ricotta e tartufo nero come primo, coda alla vaccinara e salsicce di cinghiale alla brace di secondo, due contorni di verze e spinaci (ottimo mix), un dolce, acqua, vino della casa e caffè per una fiscale da 52 euro. Tutto buono e un consiglio: previa prenotazione, andateci in set-timana, quando c’è poca gente: po-trete essere oggetto delle attenzioni di Alessandra e Loredana, che vi daranno degli assaggini chiedendo dei pareri…

Osteria L’OCA DIPINTA Trattoria, Pizzeria, ManeggioLocalità San Orsio snc - 01010 Vejano (RM)0761 463613 – 340 8004272Lunedì chiuso

Vejano, gli eventi dell’Osteria L’oca dipintaConcerti e mostre in una cucina casereccia a chilometri zero con degli sprazzi di creatività

Pluripremiato, tre stelle Michelin e altrettanti ricono-scimenti. Heinz Beck è uno dei più affermati chef a livello internazionale. I suoi piatti sono vere e proprie

creazioni artistiche, frutto di una sapiente scelta degli in-gredienti e di un attento studio delle forme e dei colori, che offrono al palato e alla vista un’esperienza unica. Uno chef tedesco alla guida de ‘La Pergola’ dal 1994. Roma come città d’adozione e il matrimonio con un’ita-liana fanno di lei un nostro concittadino. Le sue ricette, fra tradizione e innovazione, sono un inno all’italianità, ma cosa resta delle sue origini nel suo lavoro?«Io mi sento italiano: le origini tedesche sicuramente han-no contribuito alla mia formazione professionale, ma fin dall’inizio della mia avventura ho optato per la cucina della mia terra di adozione. Mi ci è voluto un po’ per iniziare a ragionare da “italiano”, ma nella mia cucina non c’è ingre-diente, preparazione o cottura che non si ispiri alla lunga e ricca tradizione culinaria italiana».Negli ultimi tempi cucinare sembra essere molto di moda, sull’onda del successo di noti programmi televi-sivi culinari molte persone si iscrivono a corsi di cucina, secondo lei cuochi si nasce o si diventa?«Cuochi si nasce. Senti la passione “scorrere nelle vene”,

ma per far sì che questa possa trasformarsi in professio-ne, deve essere affiancata da uno studio approfondito e costante delle materie prime e delle tecniche, da tenacia e dalla determinazione a crescere professionalmente. È una professione che, indubbiamente, richiede tanto sa-crificio. Sacrificio che però viene ripagato da altrettante soddisfazioni».Gli scandali sempre più frequenti sulla vendita della carne hanno avuto un effetto sul calo del consumo. Lei che ha scritto anche un libro dal titolo ‘Vegeta-riano’, cosa ne pensa in merito?«Ritengo che il calo di consumo sia legato sì agli scan-dali sull’argomento, ma anche al momento difficile che il nostro Paese sta attraversando. Personalmente, ho un rapporto di piena fiducia con tutti i miei fornitori, dai quali acquisto solo le carni migliori, certificate e garan-tite. D’altronde, l’eccellenza delle materie prime è da sempre uno dei fondamenti della mia filosofia di cucina. Controllo e assaggio personalmente ogni singolo ingre-diente. E questo, i miei clienti, lo sanno». Sul sito web lagone.it potrete leggere l’intervista inte-grale a Heinz Beck e scaricare una ricetta del grande chef presentata in esclusiva per i nostri lettori.

Heinz Beck: «La mia cucina si ispiraalla lunga e ricca tradizione italiana»

Una nuova rubrica con interviste a grandi chef e ricette di alta scuola culinaria

di Alessandra lombardi

Asparagi verdi, bianchi e selvatici

PRODOTTI DELL'ORTO

di Francesca QuarantiniCHE CHEFCHE CHEF

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sPort Marzo 201321

Nata a Bracciano 25 anni fa, Veronica Bor-si è una delle stelle

dell’atletica italiana. Una vita dedicata allo sport e, a soli 14 anni, l’inizio di una carriera come ostacolista. «Mi conoscono in molti luoghi d’Italia, ma qui nessuno mi ha mai cercata – dice manifestan-do lo stupore per il nostro inte-ressamento, e in effetti la cosa è strana, dato che la sua carrie-ra è iniziata proprio sulla pista d’atletica del campo sportivo di Bracciano – mi allenavo con mio padre durante i tempi d’oro dell’Atletica Sabatina. Poi nel 2005 è arrivato l’infortu-nio». Rottura del tendine d’Achille sinistro, che per molti atleti signi-fica la fine di una carriera ad alti livelli. Ma Veronica non molla e recupera. Non solo il fisico: risul-tati prima modesti ora diventano traguardi, in un limbo durato quat-tro anni. A livello nazionale torna a vincere, assistita nel frattempo an-che dalle Fiamme Gialle che deci-

dono di credere in lei. E hanno ra-gione. Argento ai mondiali Militari di Rio de Janeiro nel 2011, oro ai Campionati Italiani Assoluti indoor nel 2012 e nel 2013, con il secondo tempo italiano per la specialità (8 secondi netti). Quando la incon-trammo, poco prima degli europei di Goteborg, affermò che l’obietti-vo sarebbe stato arrivare alla finale. Ma in Svezia tutto, o quasi, gira per il meglio. I 60 ostacoli femminili

si corrono in un giorno, e da subito la Borsi è “molto tran-quilla”. In batteria «le gambe andavano da sole» dice, scher-zando sul lungo tempo di rea-zione che ha avuto ai blocchi e che l’ha penalizzata. In semifi-nale abbassa il record italiano a 7”96. Pochi minuti per ripo-sare e subito la finale: in una manciata di centesimi arrivano in quattro, seconda e terza con il tempo di 7”94, nuovo record italiano e bronzo europeo. «Guardando il tabellone non ci volevo credere» confessa. Riferendosi a lei i telecronisti francesi a Goteborg pare ab-

biano detto “attenzione: parte male ma recupera”, e per questa ragio-ne c’è chi pensa che sia arrivato il momento di provare i 100 metri a livello mondiale. «Stiamo parlando di una cosa complicata – dice la Borsi con la sua solita umiltà – ma vedremo. Quest’inverno sono stata fortunata, mi auguro di continuare a stare bene».

Maurizio Archilei

«Lo scorso anno a otto-bre si sono aggiunte quattro ragazze, poi

abbiamo contattato alcune gioca-trici degli scorsi campionati e sia-mo riusciti a formare nuovamente una squadra». A parlare è Riccar-do Punzo, allenatore della Rugby femminile Montevirginio. Ma per organizzare la squadra “rosa”, dopo un paio di anni d’assenza, sono state chiamate anche delle ragazze “straniere”, che vivono a Roma e che volevano praticare questo sport. La cosa è stata pos-sibile anche grazie a Karl Rogers, che lavora nella città capitolina, anche lui allenatore di rugby fem-minile, insieme a Punzo. «Molti di noi non avevano mai praticato

questo sport – ci dice Elisa, gioca-trice del Montevirginio – a ottobre dello scorso anno, spinte da alcu-ne amiche e dalla curiosità, ci sia-mo cimentate in questa disciplina e, dopo i primi allenamenti, ora disputiamo anche un campionato. Ce l’hanno proposto i nostri alle-natori e abbiamo deciso di parte-cipare, anche se è una competizio-ne non facilissima». Da gennaio, infatti, il Rugby femminile Mon-tevirginio disputa il torneo di Coppa Italia femminile, dove si gioca solo in sette per favorire la maggior partecipazione di squa-dre. «La nostra squadra è molto giovane – spiega Punzo – capita di incontrare formazioni esperte e molte competitive, questo però ci

aiuta a crescere e a mettere delle basi per i prossimi anni». Un’avventura nuova che riparte nel nostro territorio, dove il rugby è uno sport che si sta tingendo sempre più di rosa. Negli ultimi anni, infatti, la presenza femmi-nile nella palla ovale è cresciuta a livello nazionale. Tuttavia, il Rugby femminile Montevirginio cerca sempre nuove giocatrici e ragazze che vogliono sperimenta-re questo sport. Potete contattare la società sportiva tramite la pagi-na facebook: www.facebook.com/RugbyFemminileMontevirginio, oppure contattando Riccardo Pun-zo attraverso l’email [email protected].

Daniele Coltrinari

Veronica Borsi, stella dell’atletica italianaMedaglia di bronzo ai campionati europei

Il Rugby Montevirginio si tinge di rosa

Bracciano. «Dopo il grave infortunio al tendine, mi auguro di continuare a stare bene»

Canale. La squadra femminile disputa la Coppa Italia nel torneo con sette giocatrici

Sono ormai in atto i preparativi per l’accoglienza della squadra del Paese del Sol Levante e Man-

ziana è in trepidante attesa, in vista di un’importante e ricorrente data di ge-mellaggio sportivo. Protagonista è una società proveniente dal Giappone, che si occupa prevalentemente del settore giovanile. I ragazzi resteranno a Man-ziana il 27, 28 e 29 marzo, il primo e 2 aprile. L’evento calcistico è organizza-to da Claudio Senesi, in collaborazione con Sergio Roticiani, della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Senesi spiega: «I Giapponesi, soprattutto gli allenato-ri, vengono in Italia a fare stage per-ché pensano di imparare qualcosa da noi Italiani, a livello tattico e tecnico. I ragazzi vivono questo soggiorno non solo come un piacere ma anche come un importante momento di apprendi-mento». Gli ospiti orientali alloggeran-no nell’ostello di Manziana in piazza della Piscina. Durante il soggiorno saranno impegnati in un calendario molto preciso di allenamenti e parti-te. Il 27 giocheranno ad Allumiere, il 28 e il 29 parteciperanno al torneo di Oriolo dedicato a Luca Bruzzichesi, ra-gazzo scomparso poco tempo fa, dove sarà presente anche la Lazio. L’evento coinvolge anche l’Amministrazione Comunale, che ha reso il tutto possi-bile mettendo a disposizione l’ostello e il campo. L’organizzazione generale e la ristorazione saranno curate dalle ragazze del Rione Piazza di Manziana che organizzeranno colazione, pran-zo e cena. L’obiettivo è quello di un coinvolgimento generale del paese e di promozione dell’attività dell’ostello, costruzione scarsamente adoperata. I ragazzi del Manziana calcio sono entu-siasti di questa occasione stimolante, di questo momento di condivisione e con-fronto con una società così importante, che viene dall’altra parte del mondo per giocare con loro. Da questa esperienza che si configura come primo passo ma pieno di energia, si guarda insieme al futuro con l’intento di far rinascere il settore giovanile del Manziana calcio.

Alessia Rabbai

Gemellaggio sportivocon società nipponica

Manziana. Occasione di confronto

Veronica Borsi mostra la medaglia conquistata a Goteborg

Tantissimi auguri di buon compleanno a nonna Agostinaper i suoi 100 anni dalla redazione de L’agone

Festa dell’Ottavario

Giochi popolari, balli,stand gastronomicoe fuochi d’artificio

5-6-7 Aprile 2013

Osteria Nuova

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Marzo 201322

Insieme si può. Motto sem-plice, voglia vincente. Per rinascereneiperiodididiffi-

coltà occorre unirsi, mettere a frutto la creatività e l’impegno comune. Il lago di Bracciano ha enormi potenzialità turistico-culturali, alcune ancora tutte da scoprire e vivere. È neces-saria una rete che abbracci il lago, contro la crisi, per costru-ire con uno spirito di iniziativa entusiasta e “giovane” un vero e proprio tessuto di eventi e di energie che sappiano rilanciare e nutrire il nostro territorio. “Un lago di idee” nasce su una simi-le spinta, con un incontro, due corsi di marketing istruiti grazie alla disponibilità di un’amica come la professoressa Monica Valori (membro di PromoLazio e responsabile del presidio Slow Food di zona), quindi una proposta e un gruppo di volon-tari subito all’opera. Il proget-to, disegnato in pochi mesi, si sviluppa da un forte desiderio di riscatto e di innovazione par-tecipata. Un pugno di giovani talentuosi e motivati, preparati e competenti in diversi settori. Il sostegno di un bacino di risorse radicato come la Cooperativa UAR (con sede ad Anguillara Sabazia), attiva da oltre qua-rant’anni sul lago di Bracciano. La nascita dell’associazione “L’Asso. del Lago”, in seno alla UAR, che raccoglie una decina di ragazzi pronti a dare fuoco alla miccia già scintillante del progetto. Idea base: attraver-so la collaborazione stretta di UAR, l’Asso. del Lago, singoli cittadini, amministrazioni locali,

privati, negozianti, ristoranti, al-berghi, commercianti, agenzie di viaggio, ecc., dare vita ad un network di lavoro sul territorio.

Prima tappa la creazione di una serie di eventi e di pacchetti turistico-culturali, a cui UAR a Asso. del lago stanno lavoran-

do, dedicati a turisti in ambito nazionale e internazionale, ognuno dei quali basato su uno specificoeinteressantepercor-so enogastronomico, legato a prodotti, luoghi e paesaggi del lago, da Bracciano a Trevigna-no, da Anguillara a Manziana, da Canale Monterano a Oriolo Romano. Ogni evento avrà al centro cibo, cultura, musica, itinerari, sport, divertimento, re-lax. Le manifestazioni prende-ranno per la “gola”, e l’enoga-stronomia sarà filo conduttorestuzzicante e sorprendente. Il pesce, come il famoso corego-ne e l’anguilla, specialità tipiche del lago, ma anche il gustoso broccolettoe ilcaciofioredellacampagna romana, i caratteri-stici “fregnacci”, il pane cotto a legna secondo tradizione anti-chissima, il vino autoctono delle aziende agricole locali. Cornice viva i beni storici, architettonici, paesaggistici del lago, riserva naturale dal 1999. “Un lago di idee”lanciaunasfidadiinnova-zioneedifiducianeitesoridelterritorio, che hanno bisogno di essere coltivati, anche come moneta contro la crisi e come rigogliosa peculiarità della pro-vincia romana. UAR e Asso. del lago ci credono e rivolgono il loro progetto a chiunque vo-glia abbracciarlo, con la stessa molla di rinvigorito ottimismo. Per questo invitano tutti alla presentazione ufficiale di “Unlago di idee”, giovedì 4 aprile alle ore 15 presso la discoteca Onyx di Anguillara (via Ponte Valle Trave).

“UN LAGO DI IDEE”: PROGETTO DELLA COOPERATIVA UARPERCORSI TURISTICI FRA CULTURA, TRADIZIONE E NATURA

Il comprensorio sabatino vanta enormi potenzialità, alcune ancora tutte da scoprire e valorizzare

Anguillara

Bracciano

Trevignano

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cinema Marzo 201323

Nei film e nelle fiction c’è sem-pre una casa. Ma quasi mai quell’abitazione si trova in

uno studio, ricostruita ad hoc come le case delle bambole. Gli interni e gli esterni che si vedono in televisione, o al cinema, sono luoghi veri. La casa di qualcuno. Sono sempre più numerosi i proprieta-ri che decidono di aprire le loro porte alle troupe televisive. Appartamento o villa, bilocale o loft. Persino il risto-rante. Il mercato immobiliare delle case da set è in crescita e rende bene. Per gli appartamenti la media è di 1.500 – 2.000 euro al giorno. Intorno ai 3.500 per una villa. Ma se si gira in una casa di lusso si può arrivare anche a 10.000 euro al giorno. Non male. L’affare sembra averlo fatto Giovanni Di Quattro, proprietario di una villetta a Punta Secca, provincia di Ragusa. È qui che, dal 1999, vive, “in affitto”, Salvo Montalbano, commissario di Vigata. Otto stagioni di serie tv: abba-stanza a lungo per far entrare nell’im-maginario popolare italiano quella villetta bianca a due piani, affacciata sul mare. Per la felicità del suo vero

proprietario, Giovanni Di Quattro. Iscrivere la propria casa a un cast è abbastanza semplice. La rete mette a disposizione molti siti dove è possi-bile registrarsi e inserire le foto della propria abitazione. I criteri per la se-lezione sono diversi da quelli che la gente potrebbe aspettarsi: ad esempio una casa al piano terra potrebbe esse-re scelta con più facilità (per ragioni puramente tecniche: si fa prima a trasportare tutta l’attrezzatura), an-

che se sul mercato ha un valore più basso. Stesso discorso per le case di periferia. Se un regista deve girare degli interni preferirà una casa fuori dal centro e dalle zone a traffico li-mitato. Il mito della casa da nababbo è tutto da rivedere, insomma. Sullo schermo ci vanno, sempre più di fre-quente, le abitazioni normali. Sul sito della Roma Lazio Film Commission c’è una sezione apposita per chi vuole proporre la propria casa come set. Ba-

sta compilare una scheda online, al-legare alcune immagini e si è inseriti nello archivio virtuale delle location. Ma esistono anche agenzie immobi-liari dedicate alle location. È il caso di Set Service, fondata da Bruno Rosa, che da più di trent’anni si occupa di location. Portarsi in casa una troupe televi-siva dovrebbe essere più semplice di quanto non si pensi. Anche da un punto di vista assicurativo. Firmato un contratto di locazione tempora-neo, il proprietario di casa non è re-sponsabile di alcun incidente, ma in cambio dà carta bianca per qualsiasi cambiamento sia necessario fare alla casa, disposizione dei mobili inclusa. Il rischio di trovarsi un appartamento sottosopra c’è, ma il ricavo economi-co pure. Chi ha sperimentato i bene-fici della casa set è Alfredo Espositi, 76 anni, ex imprenditore informativo. Nella sua villa, tra Bassano Romano e Viterbo, sono stati girati numerosi film e fiction, come Boris il Film, In-cantesimo e Una moglie bellissima di Leonardo Pieraccioni.

Susanna Combusti

I proprietari aprono le porte alle troupe cinematograficheIl mercato immobiliare delle case da set è redditizio e sicuro

Per gli appartamenti la media è di 1.500 – 2.000 euro al giorno. Intorno ai 3.500 euro per una villa

Oriolo: il cineforum di ApertaMente

Parte il 28 marzo, al circolo Arci la Faggeta di Oriolo Romano, il ci-neforum dell’associazione culturale ApertaMente. Film da vedere tutti insieme per «recuperare un po’ di quella socialità che è andata perdu-ta», come spiegano gli organizzatori. Il programma è democratico e ancora da definire: tre film sono stati scelti dagli organizzatori, altri tre verranno scelti dal pubblico su votazione. Il cineforum, che durerà fino al 30 maggio, parte con Invictus, di Clint Eastwood. Segue in program-ma il documentario Italy, love it or leave it, di Gustav Hofer e Luca Ra-gazzi (18 aprile), e poi Cesare deve morire (16 maggio), il film dei fratelli Taviani premiato con l’orso d’oro a Berlino 2012. Tutti gli eventi sono gratuiti con tessera Arci (6 euro, valida in tutti i circoli Arci d’Italia).

S.C.

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