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17 Mercoledì 30 Settembre 2009 Gentleman + Ladies a soli 3,50* NUOVO IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ es Gentleman + Ladi a soli 3,50* Marketing ESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ NUOVO N Oggi Le nuove potenzialità del geomarketing, in continua espansione. Anche nell’editoria Mappe del tesoro per le aziende Dai supermarket agli agricoltori: sul territorio a colpo sicuro DI IRENE GREGUOLI VENINI D immi dove abiti e ti dirò chi sei, cosa compri e in quale negozio. Un principio semplice ma prezioso, se è vero che le aziende dei settori più diversi usano le tecniche di geomarke- ting per tracciare mappe, nel vero e pro- prio senso della parola, che dicono dove conviene aprire un punto vendita, come nel caso di Interdis, oppure quali sono gli argomenti che interessano ai lettori in una determinata zona, come nel caso del Giornale.it, o ancora, per scoprire in quali aree si trovano i potenziali clienti come ha fatto Loewe. Si tratta infatti di un approccio che sfrutta una serie di analisi e di strumenti informatici che prendono in considerazio- ne la componente geografica per determi- nare, tra le altre cose, dove sono i clienti e i concorrenti, dove i consumatori vanno a fare acquisti e quali sono le loro prefe- renze. Il tutto con l’obiettivo di fornire alle aziende informazioni per ritagliare la pro- pria offerta e le azioni di comunicazione in funzione del territorio. Il supermercato dove serve. Per esempio Interdis, che opera nell’ambito della grande distribuzione organizzata e comprende le insegne DiMeglio e Sidis, ha scelto di utilizzare il geomarketing «per ot- timizzare le azioni di marketing sul terri- torio, come la distri- buzione dei volantini, e gli assorti- menti, che non devono essere identici in ogni zona», ha spiegato Gianluca Tosit- ti, marketing manager dell’azienda, in occasione del convegno organizzato ieri a Milano da Ega (European geomarketing association), l’associazione creata di re- cente che riunisce operatori attivi nel ge- omarketing. «Soprattutto abbiamo usato il geomarketing per capire dove aprire punti vendita e valutare le potenzialità delle di- verse zone». A seguire il progetto è stata ValueLab, società di consulenza di mana- gement e information technology. «Bisogna stimare i consumi, che vanno mappati in modo analitico per capire la domanda che c’è in una determinata zona», ha sottoli- neato Marco Santambrogio, managing director di ValueLab. «Bisogna però anche capire l’offerta, cioè dove sono i concorren- ti. È importante pure avere tecniche geo- statistiche per sapere quali preferenze in termini di negozi ha chi abita in una certa via nei vari momenti della giornata. È an- che possibile determinare il contributo di una certa via in termini di fatturato, per esempio attraverso le carte fedeltà. Il che peraltro apre molte possibilità nell’utilizzo di strumenti come i cellulari o i telefonini per il mobile marketing». Potenzialità da conoscere. Un caso di applicazione del geomarketing nel settore dell’elettronica di consumo è quello invece di Loewe, produttore di articoli di elettro- nica tedesco. Partendo dalle informazioni disponibili nei database Gfk e relative al territorio, come indirizzari dei punti di vendita e potenzialità di spesa delle fami- glie, si è arrivati «a una regionalizzazione delle aree di distribuzione, allo studio dei relativi potenziali di vendita e alla creazio- ne di mappe di potenzialità», ha spiegato Wolfram Scholz, managing director di Gfk Geomarketing. «La conoscenza del territorio è da sempre una delle variabili chiave. Sia- mo convinti perciò che lo strumento geo- marketing possa avere un ampio spettro di applicazioni sia nel settore privato sia in quello pubblico, sia per l’industria sia per la distribuzione», ha sottolineato Antonio Besana direttore commerciale di Gfk re- tail and technology Italia, società attiva nel settore delle ricerche di mercato. Il Giornale sulle cartine. Un’altra dimensione del geomarketing è quella se- mantica, «che trasforma testi, come news, email e documenti, in dati relativi a un ter- ritorio. Abbiamo usato questo approccio, per esempio, per analiz- zare la co- munità legata al Giornale.it, in cui lettori discutono degli articoli», ha spiegato Paolo Poto di Expert System, azienda specializ- zata in software semantici per la compren- sione e l’analisi delle informazioni. «Per capire a quali argomenti sono più interessati i lettori delle diverse zone della Penisola», ha raccontato Luca Cipriani del Politecnico di Milano, che ha seguito il progetto, «abbiamo raccolto tutti i com- menti lasciati dai lettori con il software di Expert, estraendo le tematiche e legan- dole al riferimento temporale e geografi- co. Abbiamo così creato delle mappe. Per esempio abbiamo analizzato il tema della scuola, realizzando una mappa dell’Italia che dice come si comportano i lettori del Giornale rispetto a questo argomento: quali zone sono più attive meno attive e quando ne parlano». Più vicini all’agricoltura. Un ap- proccio, quello del geomarketing, che è applicabile nei settori più diversi, per esempio in quello agroalimentare, come nel caso del progetto Agri Life. «Abbia- mo realizzato un prototipo, per mette- re in comunicazione i consumatori e gli agricoltori, utilizzando tecniche di geomarketing», ha spiegato Gabriele Tortora, project manager di Agri Life. «Un servizio che, tramite il web, mette le aziende agricole che vogliono vende- re direttamente i propri prodotti in una mappa geografica, in modo che i clienti possano reperire quelle più vicine. Sarà anche possibile scaricare il percorso per raggiungerle sul navigatore satellitare e sarà possibile, tramite sms, individuare il produttore più vicino». © Riproduzione riservata Una delle applicazioni del geomarketing è anche quella che consente alle aziende di raggiungere i propri clienti attraverso il cellulare. Modomodo, per esempio, ha lan- ciato una serie di servizi che consentono ai consumatori di ricevere in tempo reale sul telefonino le informazioni che cercano rispetto alla posizione in cui si trovano. L’azienda guidata da Fabio Maglioni e specializzata in software per i servizi di prossimità (Lbs) su telefonia mobile punta infatti sull’offerta di applicazioni che, sfruttando le funzionalità di posizionamento forni- te dal Gps integrato o dall’input di un indirizzo, consentono per esempio di consultare il servizio di Pagine Gialle sul proprio telefonino, localizzan- do le aziende o i negozi più vicini. Un’altra applica- zione invece dà la possibilità agli utenti del sito di annunci immobiliari Casaclick di visualizzare gli annunci compresi nella zona desiderata, o agli iscritti di Cittashop, portale dedicato all’offerta di buoni sconto on-line, di trovare gli esercizi con- venzionati più vicini. E sul cellulare arriva l’offerta più vicina azioni di marketing sul terri on devono essere identici in h i Gi l T i pe p za munità legata al Giornale.it, in di t d li ti li h i Altri articoli sul sito internet www.italiaoggi.it/ geomarketing http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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17Mercoledì 30 Settembre 2009

Gentleman + Ladies

a soli € 3,50*

NUOVO

IL QUOTIDIANO DEI PROFESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ

es Gentleman + Ladi

a soli € 3,50*MarketingESSIONISTI DI MARKETING, MEDIA E PUBBLICITÀ

NUOVONOggi

Le nuove potenzialità del geomarketing, in continua espansione. Anche nell’editoria

Mappe del tesoro per le aziendeDai supermarket agli agricoltori: sul territorio a colpo sicuro

DI IRENE GREGUOLI VENINI

Dimmi dove abiti e ti dirò chi sei, cosa compri e in quale negozio. Un principio semplice ma prezioso, se è vero che le aziende dei settori

più diversi usano le tecniche di geomarke-ting per tracciare mappe, nel vero e pro-prio senso della parola, che dicono dove conviene aprire un punto vendita, come nel caso di Interdis, oppure quali sono gli argomenti che interessano ai lettori in una determinata zona, come nel caso del Giornale.it, o ancora, per scoprire in quali aree si trovano i potenziali clienti come ha fatto Loewe.

Si tratta infatti di un approccio che sfrutta una serie di analisi e di strumenti informatici che prendono in considerazio-ne la componente geografi ca per determi-nare, tra le altre cose, dove sono i clienti e i concorrenti, dove i consumatori vanno a fare acquisti e quali sono le loro prefe-renze. Il tutto con l’obiettivo di fornire alle aziende informazioni per ritagliare la pro-pria offerta e le azioni di comunicazione in funzione del territorio.

Il supermercato dove serve. Per esempio Interdis, che opera nell’ambito della grande distribuzione organizzata e comprende le insegne DiMeglio e Sidis, ha scelto di utilizzare il geomarketing «per ot-timizzare le azioni di marketing sul terri-torio, come la distri-buzione dei volantini, e gli assorti-menti, che non devono essere identici in ogni zona», ha spiegato Gianluca Tosit-ti, marketing manager dell’azienda, in occasione del convegno organizzato ieri a Milano da Ega (European geomarketing association), l’associazione creata di re-cente che riunisce operatori attivi nel ge-omarketing. «Soprattutto abbiamo usato il geomarketing per capire dove aprire punti vendita e valutare le potenzialità delle di-verse zone». A seguire il progetto è stata ValueLab, società di consulenza di mana-gement e information technology. «Bisogna stimare i consumi, che vanno mappati in modo analitico per capire la domanda che c’è in una determinata zona», ha sottoli-neato Marco Santambrogio, managing director di ValueLab. «Bisogna però anche capire l’offerta, cioè dove sono i concorren-ti. È importante pure avere tecniche geo-statistiche per sapere quali preferenze in termini di negozi ha chi abita in una certa via nei vari momenti della giornata. È an-che possibile determinare il contributo di una certa via in termini di fatturato, per esempio attraverso le carte fedeltà. Il che peraltro apre molte possibilità nell’utilizzo di strumenti come i cellulari o i telefonini per il mobile marketing».

Potenzialità da conoscere. Un caso di applicazione del geomarketing nel settore dell’elettronica di consumo è quello invece

di Loewe, produttore di articoli di elettro-nica tedesco. Partendo dalle informazioni disponibili nei database Gfk e relative al territorio, come indirizzari dei punti di

vendita e potenzialità di spesa delle fami-glie, si è arrivati «a una regionalizzazione delle aree di distribuzione, allo studio dei relativi potenziali di vendita e alla creazio-

ne di mappe di potenzialità», ha spiegato Wolfram Scholz, managing director di Gfk Geomarketing. «La conoscenza del

territorio è da sempre una delle v a r i a b i l i chiave. Sia-

mo convinti perciò che lo strumento geo-marketing possa avere un ampio spettro di applicazioni sia nel settore privato sia in quello pubblico, sia per l’industria sia per la distribuzione», ha sottolineato Antonio Besana direttore commerciale di Gfk re-tail and technology Italia, società attiva nel settore delle ricerche di mercato.

Il Giornale sulle cartine. Un’altra dimensione del geomarketing è quella se-mantica, «che trasforma testi, come news, email e documenti, in dati relativi a un ter-ritorio. Abbiamo usato questo approccio,

per esempio, per analiz-zare la co-

munità legata al Giornale.it, in cui lettori discutono degli articoli», ha spiegato Paolo Poto di Expert System, azienda specializ-zata in software semantici per la compren-sione e l’analisi delle informazioni.

«Per capire a quali argomenti sono più interessati i lettori delle diverse zone della Penisola», ha raccontato Luca Cipriani del Politecnico di Milano, che ha seguito il progetto, «abbiamo raccolto tutti i com-menti lasciati dai lettori con il software di Expert, estraendo le tematiche e legan-dole al riferimento temporale e geografi -co. Abbiamo così creato delle mappe. Per esempio abbiamo analizzato il tema della scuola, realizzando una mappa dell’Italia che dice come si comportano i lettori del Giornale rispetto a questo argomento: quali zone sono più attive meno attive e quando ne parlano».

Più vicini all’agricoltura. Un ap-proccio, quello del geomarketing, che è applicabile nei settori più diversi, per esempio in quello agroalimentare, come nel caso del progetto Agri Life. «Abbia-mo realizzato un prototipo, per mette-re in comunicazione i consumatori e gli agricoltori, utilizzando tecniche di geomarketing», ha spiegato Gabriele Tortora, project manager di Agri Life. «Un servizio che, tramite il web, mette le aziende agricole che vogliono vende-re direttamente i propri prodotti in una mappa geografi ca, in modo che i clienti possano reperire quelle più vicine. Sarà anche possibile scaricare il percorso per raggiungerle sul navigatore satellitare e sarà possibile, tramite sms, individuare il produttore più vicino».

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Una delle applicazioni del geomarketing è anche quella che consente alle aziende di raggiungere i propri clienti attraverso il cellulare. Modomodo, per esempio, ha lan-ciato una serie di servizi che consentono ai consumatori di ricevere in tempo reale sul telefonino le informazioni che cercano rispetto alla posizione in cui si trovano.L’azienda guidata da Fabio Maglioni e specializzata in software per i servizi di prossimità (Lbs) su telefonia mobile punta infatti sull’offerta di applicazioni che, sfruttando le funzionalità di posizionamento forni-te dal Gps integrato o dall’input di un indirizzo, consentono per esempio di consultare il servizio di Pagine Gialle sul proprio telefonino, localizzan-do le aziende o i negozi più vicini. Un’altra applica-zione invece dà la possibilità agli utenti del sito di annunci immobiliari Casaclick di visualizzare gli annunci compresi nella zona desiderata, o agli iscritti di Cittashop, portale dedicato all’offerta di buoni sconto on-line, di trovare gli esercizi con-venzionati più vicini.

E sul cellulare arriva l’offerta più vicina

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18 Mercoledì 30 Settembre 2009 MARKETING/CARRIERE

Per Techwin c’è Carani, business development manager

Samsung si rinnovaBarlocco vicepresidente divisione It

DI MARCO LIVI

Carlo Barlocco è il nuo-vo vicepresidente della divisione Information technology di Samsung

electronics Italia, azienda spe-cializzata nell’elettronica di con-sumo e nelle tecnologie digitali. Obiettivo di Barlocco: incremen-tare la presenza di Samsung nel mercato It italiano attraverso una strategia commerciale che valorizzi un’offerta integrata di prodotti e tecnologie d’avanguar-dia dedicate al mondo business e consumer.

Altra novità dal mondo Sam-sung arriva da Samsung Techwin, che rafforza la squadra italiana e nomina Fabio Carani nuovo business development manager. Il manager della società specia-lizzata nella fornitura di prodotti e servizi industriali legati al seg-mento della sicurezza professio-nale lavorerà a stretto contatto con la rete di system integrators, installatori e progettisti, per otti-mizzare il processo di scelta delle soluzioni Samsung Techwin per applicazioni di video-sorveglian-za e sicurezza integrata.

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DI GIORGIO NACCARI

Raffaello Porro è il nuo-vo direttore della comu-nicazione di Automobili Lamborghini e rispon-

derà direttamente al presidente e amministratore delegato della casa automobilistica Stephan Winkelmann. Torinese, 43 anni, laureato in lettere moderne con un’ottima conoscenza di inglese, tedesco, francese, spagnolo e por-toghese, Porro proviene da una lunga esperienza nel gruppo Fiat dove, dal 1991, ha ricoperto inca-richi di responsabilità tra cui, da ultimo, il doppio ruolo di respon-sabile comunicazione istituziona-le per Fiat Group Automobiles e responsabile stampa del brand Lancia.

«Mi piace lavorare in strutture dove l’innovazione e la velocità di reazione sono importanti», dice a ItaliaOggi Porro. «Amo sia le fasi teoriche e di pianifi cazione sia quelle realizzative. Mi tro-vo a mio agio in ambienti inter-nazionali e con Lamborghini ci

sarà molto da fare in ogni con-tinente». Premiato come miglior ufficio stampa del 2009, Porro in Lancia non solo ha curato i

collegamenti con la stampa e co-ordinato le affi liazioni estere di Lancia per garantire la diffusio-ne di un’immagine coerente ma ha anche gestito le comunicazio-ni con partner tra cui Microsoft, Tata, Severtal, Suzuki e Chery. Ha seguito la comunicazione su progetti quali il centenario Lancia, la Mostra del Cinema di Venezia e sui modelli Delta, Ipsilon e Musa. La sua ultima fatica è stata al Lido di Venezia con la presentazione della prima imbarcazione Lancia da 1120 ca-valli.

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Giro di nomine nella casa d’auto

Ora Lamborghini comunica con Porro

Beppe Pedone è il nuovo amministratore delegato di De-loitte & Touche, prendendo il posto di Paolo Gibello che lascia dopo cinque anni. Lo ha formalizzato l’assemblea dei soci della società di revisione, che ha anche appro-vato il bilancio «con ricavi e redditività sostanzialmente in linea con lo scorso anno» e accompagnato da trend positivo di assunzioni con 195 risor- se e 70 stagisti inseriti in organico. Pedone, classe 1958 e laureato in economia e commercio presso l’Uni-versità di Torino, è dottore commer-cialista e iscritto all’albo dei revisori contabili. È partner dal 1997 ed è stato per otto anni membro del management team in quanto responsabile di alcune sedi operative, nonché ha rico-perto importanti incarichi nell’ambito delle risorse umane. Entrato nell’orga-nizzazione nel 1985, ha poi maturato esperienze soprattutto in ambito di revisione del bilancio di grandi gruppi operanti nei settori manifatturie-ro, commerciale e delle te-lecomunicazioni.

Pedone alla guida di Deloitte & Touche

La Bers scommette su Ippolito. La Banca europea ricostruzione e sviluppo (Bers) ha nominato Roberto Ippolito principal banker con la responsabi-lità dello sviluppo business (debito ed equity) nella regione dei Western Balcans per il settore corporate. Ippo-lito ricoprirà questa carica presso la sede di Sarajevo, dopo un’esperienza ultra decennale nel principal investing (debito senior, subordinato ed equity)

e nella consulenza strategica (progetti di business due diligence, performance improvement e turnaround) sia in Italia sia all’estero.

Sempla, arriva Racchetti. Sempla, azienda del settore dei servizi di busi-ness e It consulting, ha scelto Gianni Racchetti nelle vesti di vice president, direttore business development & ac-quisition. Racchetti, rispondendo diret-tamente ad Alfi o Puglisi, amministrato-re delegato di Sempla, avrà il compito di promuovere la crescita dell’azienda ampliandone ulteriormente l’offerta,

oltre ad affi ancare Pugli-si nella defi nizione delle strategie aziendali volte a posizionare Sempla anche come catalizzatore per realtà aziendali di minori dimensioni.

Tascione guida Gilead Sciences Italia. Roberto Tascione (nella foto) è il nuovo amministratore de-legato di Gilead Sciences Italia, fi liale della multi-nazionale statunitense,

attiva nel campo delle biote-conologie e, in particolare, nel settore delle malattie virali.

Gre con Fronterre. Gre (Grossisti riuniti elettrodo-mestici), gruppo specializzato nel comparto della distribu-zione di elettrodomestici ed elettronica di consumo ha un nuovo responsabile commer-ciale per i settori bianco, pic-coli elettrodomestici e clima: Domenico Fronterre, 42 anni, milanese.

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19Mercoledì 30 Settembre 2009Mercoledì 30 SettembrM A R K E T I N G

I dati semestrali Assinform sull’andamento del comparto. Mercato dei servizi hi-tech a -7,3%

Informatica, ricavi in calo del 9%Dal settore sei idee per il rilancio. Tra incentivi e formazione

DI ALESSIO ODINI

Informatica in crisi: nei primi sei mesi dell’anno, il settore ha visto diminuire la do-manda di tecnologie del 9%,

rispetto allo stesso periodo del 2008. Ma a destare ulteriore pre-occupazione sono i 20 mila posti a rischio di un comparto in cui il personale rappresenta «il valore vero della nostra impresa». Parla chiaro il rapporto Assinform, la consociata di Confindustria che riunisce le aziende di Informa-tion technology (It), che propone sei idee per rilanciare il quarto settore industriale italiano.

«Rispetto alle previsioni di luglio, è andata un po’ peggio di quanto raccontano i nostri as-sociati», ha detto Paolo Ange-lucci, presidente di Assinform, «la caduta del pil si è fermata, i consumi sono in lieve ripresa, ma è buio pesto per i settori trainan-ti». Una situazione che rimanda alla crisi del 1991, con i numeri di oggi: il mercato dell’Ict (infor-matica e telecomunicazioni) vale complessivamente 30,3 miliardi di euro, in calo del 4,5% rispet-to al primo semestre 2008. Se

le telecomunicazioni sono scese del 2,5% a 21,2 miliardi di euro (confronto sul primo trimestre 2008), l’unica voce positiva è il +12,2% di accessi a Internet a banda larga (sul primo seme-stre 2008), ancora lontano, però, dalla media europea. A mancare, sottolinea Angelucci, «è la banda larga e larghissima delle impre-se, senza la quale non si riescono a sviluppare quelle applicazioni che fanno business». Ma il dato più negativo riguarda il merca-to dell’informatica: fatturato a -9%, per la prima volta sotto i 10

miliardi di euro (9,1 miliar-di). Mentre era «atteso» il dato dell’hardware (-15,7%), visti gli investimenti degli anni passati, non lo erano le performance di software (-4,1%) e servizi informatici (-7,3%).

Un quadro «al-larmante», per un paese «che sembra stia decisamente rinunciando a in-vestire in innova-zione e, di fronte

alla crisi, si difende ripiegando su stesso. Ma così facendo stiamo anche allontanando i tempi della ripresa e restringendo il venta-glio delle possibilità di crescita della nostra economia».

Di fronte a una simile prospet-tiva, Assinform lancia sei propo-

ste per «limitare i danni, soprattutto all’occu-

pazione». Prime de-stinatarie sono le banche, invitate a «finanziare gli investimenti in information tech-nology di quel 25% di imprese (secon-do l’indagine As-

s in fo rm,

ndr) che hanno dichiarato di voler investire». Ma più in generale, la richiesta è di aiutare «le imprese a mantenere l’occupazione».

Alle istituzioni si chiede inve-ce di intervenire con soluzioni «a costo zero per le fi nanze pubbli-che», perché mirano da un lato a «imprimere una forte accele-razione della spesa pubblica già stanziata dalle amministrazioni, sia sotto forma di progetti sia di appalti e gare». Dall’altro, l’obiet-tivo è quello di utilizzare meglio le risorse «già disponibili per la formazione, rivedendo e sempli-fi cando le regole con particolare riguardo alla formazione degli inoccupati».

Infine, due proposte «a bas-so costo»: varare incentivi per la rottamazione del software, «per aumentare le possibilità e l’effi cienza delle imprese, specie della pmi», oltre a procedere «al fi nanziamento, come già annun-ciato dal ministro dell’industria, Claudio Scajola, del progetto

It di Industria 2015, destinato a migliorare la qualità e com-petitività dello stesso made in Italy tecnologico».

© Riproduzione riservata

Telecom Italia vince l’In-teractive key award con Tim Tribù. Telecom Italia si è aggiudicata con Tim Tri-bù l’Interactive Key award per la categoria «Media & educational», premio di Media Key per il mondo del web e della comunicazione interattiva.

Roma capitale dell’Ict. Il 24 e 25 novembre, per il secondo anno consecutivo, Roma ospiterà Bbf/Expo Comm, appuntamento con l’information and commu-nication technology orga-nizzato da E. J. Krause e Fiera di Roma.

Edisoncasa, nuovo sito. È on-line il nuovo sito Edison-casa (www.edisoncasa.it) per la vendita di luce e gas sul mercato residenziale.

Garelli scatta sul web. Scatta l’operazione Schizza con Garelli: in premio lo scooter Garelli Gsp 50. Per partecipare basta connet-tersi al sito www.garelli.it o www.fl ashgames.it.

Carcomauto. Nell’articolo «Carcomauto, il design en-tra in concessionaria» pub-blicato ieri, si precisa che Carcomauto è una storica concessionaria di Milano per i marchi Audi e Volkswa-gen, e non importatore.

Brevi

DI MARCEL VULPIS

Ha la forma di un enor-me guscio toroidale il nuovo impianto spor-tivo che l’As Roma in-

tende costruire, per sfruttare al massimo la leva del marketing, dedicandone la titolazione allo scomparso presidente Franco Sensi. Uno stadio polifunzio-nale in stile inglese del valo-re stimato di 100-120 milioni di euro. Sarà unico al mondo, secondo i disegni dei suoi pro-gettisti (lo studio Gau Arena), per scelte architettoniche e tecnologiche. Un’enorme fascia luminosa (realizzata con led di ultima generazione) percorrerà esternamente questa struttu-ra, che, a seconda dell’intensi-tà della luce, cambierà colore: dall’argentato della mattina al dorato della sera. Il tutto grazie anche all’utilizzo dello zinco-ti-tanio. Uno spot promo-turistico per l’intera metropoli e il suo territorio.

Il progetto del presidente Rosella Sensi arriva al ter-mine di un’estate infuocata (sull’onda del tentativo di sca-lata dell’agente Vinicio Fiora-nelli) e di una disputa legale con Unicredit, che vanta più di 300 mln di euro da Italpetroli, la controllante della società di calcio capitolina.

L’impianto «Franco Sensi», con una capienza di 55 mila spettatori (divisi in due anelli da 25 mila e 30 mila), sorgerà, tra non meno di quattro anni (se saranno evase tutte le ve-rifi che di fattibilità in ambito urbanistico, ambientale e a li-vello di viabilità), all’interno di un’area di 130 ettari in prossi-mità dell’Aurelia.

Img, agenzia internaziona-le specializzata nella gestione commerciale di impianti spor-tivi (tra questi il Wembley sta-dium e l’arena dei turchi del Galatasaray), non ha dubbi. A regime la nuova casa dell’As Roma potrà far quadruplica-re i ricavi del club di Trigoria. Diverse le soluzioni studiate

per intercettare la domanda di calcio di privati e aziende. Dai servizi per le famiglie e bambi-ni all’interno dell’impianto, ai quattro ristoranti posizionati nelle aree corner con vista sul campo di gioco, ai quattro pal-chi vip per 13 persone ciascuno localizzati al di sopra delle pan-chine (inserite come in Inghil-terra all’interno della tribuna), ai 250 posti corporate, agli sky box (posizione tra le più richie-ste all’estero) per gli ospiti degli sponsor fi no all’area museale e ai negozi del merchandising.

Le istituzioni (presenti i vertici di regione e comune di Roma) hanno confermato che i due club (Roma e Lazio) devo-no avere stadi di proprietà, così

come deve essere preservata la storia della società. L’allenatore Claudio Ranieri ha lanciato, inoltre, l’idea che le strade di ac-cesso allo stadio siano dedicate ai presidenti che hanno guidato la struttura, ai campioni e per-sino ai tifosi entrati nella storia giallorossa. Come ha sottoline-ato il sindaco Gianni Aleman-no è la nuova casa di tutti i ti-fosi, studiata per le famiglie e per gli amanti del bel calcio. Il posto più vicino alle azioni di gioco sarà a 9 metri, quello più lontano a 68 metri (contro i 96 metri dell’Olimpico). Lo stadio «Franco Sensi», infine, sarà anche una struttura eco-soste-nibile ed è allo studio l’opzione di titolare l’area antistante lo stadio, per sfruttare i naming rights altrimenti bloccati dal-la presenza del nome dell’ex presidente Sensi. Quest’ultimo verrà onorato e ricordato con un’immagine di 35 metri (sulla facciata esterna dell’impianto) proiettata attraverso apparec-chiature led.

Più in generale, lo stadio vivrà sette giorni su sette e l’illumi-nazione verrà utilizzata anche per comunicare e informare il territorio. Un enorme totem hi-tech per promuovere la storia societaria, ma anche prodotti e servizi delle aziende partner.

© Riproduzione riservata

L’impianto sarà pronto tra 4 anni. All’interno ristoranti, aree bambini e palchi vip

L’As Roma lancia il progetto stadioStruttura polifunzionale da 120 mln

Paolo Angelucci

Un disegno del futuro stadio Franco Sensi

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20 Mercoledì 30 Settembre 2009 M E D I A

DI MARCO CASTORO

Il direttore del giornale radio, An-tonio Preziosi, a diversi mesi dal suo insediamento, in queste ore ha potuto traslocare nella sua stanza di appartenenza, precedentemente occupata dall’ex direttore Antonio Caprarica, una stanza che è torna-ta in media con le misure standard consentite a Saxa Rubra, i cinque moduli che spettano ai direttori. Per Preziosi sono stati giorni molto intensi. Non appena ultimato il tra-sloco, infatti, ha presentato il piano editoriale alla redazione. Domani si conoscerà l’esito del voto sulla fiducia. Non ci dovrebbero essere sorprese, è previsto un sostanziale gradimento dei colleghi. Per quanto riguarda i conduttori, al momento non sono previste estromissioni.

IL VICE LASCIATO FUORI. Pao-lo Corsini, neo vicedirettore del gior-nale radio, al ritorno in redazione ha trovato la porta chiusa. In pratica è stato lasciato fuori dagli addetti alla portineria proprio il giorno che ha ottenuto la nomina dal cda di viale Mazzini. Un modo alquanto originale per cominciare la sua mission.

GUERRA DELLE COSTUMISTE ALLA RAI. Alda D’Eusanio ha liti-gato con la sua costumista perché non le piacevano i vestiti messi a dispo-

sizione da una nota griffe. La D’Eu-sanio sta preparando il suo nuovo programma della domenica mattina, dal titolo A casa di Alda, con ospiti che si alterneranno nel suo salotto. Anna La Rosa ha invece chiesto alla costumista di Monica Setta (la conduttrice del Fatto del giorno, la striscia quotidiana in onda alle 14 su RaiDue) chi fosse lo stilista che le fornisce i vestiti. Ora probabilmente la La Rosa chiederà a Chiara Boni di fornire anche a lei i vestiti su mi-

sura. In pratica la stilista radical-chic può omologare tutte le conduttrici di RaiDue, visto che è già capitato di ve-dere la Setta e Daria Bignardi con lo stesso vestito. Per contro la Setta ha invece preteso dalla sua trucca-trice (la stessa di Adriana Volpe) il medesimo trucco, leggero, sfoggiato proprio dalla Bignardi. Una specie di inseguimento della pietra verde.

LE MENSOLE DELLA BALIVO. Il camerino di Caterina Balivo si

rinnova. Sono arrivate delle mensole che lo renderanno ancora più acco-gliente.

UNA BARBA DA INDIGNATO. L’Indignato speciale, Andrea Pam-parana, si è fatto crescere la barba. Qualcuno dice che gli è cresciuta aspettando la direzione promessa da Berlusconi. Speriamo che non gli diventi lunga come quella dell’abate Faria o di Mosè che non vide mai la terra promessa.

RAI, SERVIZIO PRIVATO

Al giornale radio si restringe la stanza del direttore

Garzanti, arriva Colom-bo. È Gherardo Colombo il nuovo presidente della Garzanti Libri. L’ex magi-strato di Mani Pulite, già vicepresidente dal giugno 2007, è stato nominato all’unanimità dal consiglio di amministrazione della Garzanti Libri. Colombo prende il posto di Fabio Mauri, dal 2004 presidente della Garzanti Libri, scom-parso il 19 maggio scorso.

Pubblicità, l’on-line cre-sce del 6%. Secondo i dati dell’Osservatorio Fcp-Assointernet, tra gennaio e agosto 2009 la raccolta sul web ha segnato un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno preceden-te. In particolare, la tipolo-gia Display ha registrato un calo del 2%, la Search un incremento del 13% e l’Affi liate una diminuzione del 4%.

I video di Warner su Youtube. Warner Music e Youtube hanno raggiunto un’intesa che consente ai video degli artisti di War-ner di tornare sul portale on-line, in base alla quale la casa discografi ca potrà vendere la propria pubbli-cità sul sito. «È una vittoria sia per gli artisti sia per i fan di tutto il mondo, e arriva al termine di lunghi mesi di trattative», ha detto Chris Maxcy, direttore del partner development di Youtube.

CHESSIDICE

DI GIACOMO GHILARDI

Il mercato delle radio, nel suo complesso, sta calando la raccolta pubblicitaria del 15,8% nei primi otto mesi

dell’anno (Fonte Fcp-Assoradio). Ma Openspace, la concessionaria di Rtl 102,5, è in netta controten-denza: addirittura +2% in settem-bre, con una stima di chiudere il 2009 come l’anno prima (51 milioni di euro), se non meglio. Il segreto? «Beh, non abbiamo avuto paura a inizio anno», spiega Virgilio Suraci, a.d. di Openspace, «quando, di fronte a cali del 30%, in tanti, colpiti da isteria collettiva, hanno deciso di calare i prezzi. Noi siamo sempre stati sicuri del no-stro prodotto editoriale, e non ab-biamo toccato i listini. Lavorando con i nostri soldi, siamo riusciti a non dipendere dalle banche, non abbiamo stretto accordi-quadro capestro, e, quindi, non siamo caduti nelle fauci del mercato, che, magari, voleva pianificare campagne a costo zero».

Poi, aggiunge Lorenzo Sura-ci, presidente di Rtl 102,5, «devo anche dire che il dato Fcp com-prende tutte le radio, pure gli ac-crocchi di emittenti senza senso. I network nazionali, invece, non

perdono il 16%, ne sono convinto». In effetti Rtl 102,5, lo scorso mar-zo, in piena crisi internazionale, ha portato clienti e partner a Du-bai, per una convention all’inse-gna dell’ottimismo e del sangue freddo. E domani 1° ottobre, al teatro Nazionale di Milano, pre-senterà alle aziende le nuove po-litiche commerciali, al via il pros-

simo 1° gennaio 2010. I listini, dopo anni di stasi, vengono ritoc-cati all’insù del 10%. «Ma, grazie alla nuova indagine Audiradio e ai dati che ci fornisce», dice Virgilio Suraci, «possiamo offrire ai clienti un percorso in grado di abbattere del 10% i costi grp rispet-to a quelli del 2009.

Ci chiedono di ottimizzare, e noi cerchiamo di andare incontro alle loro esigenze». Dal 21 aprile, poi, Openspace fa certifi care la mes-sa in onda delle campagne su Rtl 102,5 da una società terza, Ad Control: fi nora sono state certifi -cate 566 campagne per 237 clien-ti e circa 50 mila spot. Oltre alla partnership col kolossal musical La Bella e la bestia, al Nazionale di Milano, Rtl 102,5 sarà pure al Salone Nautico di Genova, dal 3 al 10 ottobre, con la sua web radio della Guardia Costiera.

© Riproduzione riservata

Al via le nuove strategie commerciali

Rtl 102,5 alzai listini del 10%

DI CLAUDIO PLAZZOTTA

Un quarto bimestre 2009 da incorniciare per Radio Kiss Kiss. Con una crescita del

10,6% degli ascolti rispetto al terzo bimestre che porta l’emit-tente di Lucia Niespolo a quota 2.563.000 aficionados nel giorno medio durante il pe-riodo 13 giugno-31 luglio, collocandola al sesto posto as-soluto nella clas-sifica dei network commerciali, subito dietro Radio Italia. L’audience di Kiss Kiss (che ieri, per un inconvenien-te, è saltata dalla tabella Audiradio pubblicata su ItaliaOggi) gode sicuramente dell’effetto Marco Baldini. Il conduttore, separa-tosi da Fiorello, è sbarcato sulla radio napoletana a fine maggio. E col suo Vieni avanti Kiss Kiss (dalle ore 10 alle 13) rappresenta un punto cruciale del palinsesto. Tanto da essere l’unico program-ma replicato durante la giorna-ta, dalle 2 alle 5 del mattino. «Il dato puntuale sugli ascolti di Baldini non lo abbiamo ancora», spiega Marco Minelli, direttore artistico di Kiss Kiss dopo aver guidato i programmi di Rds e

di 101, «ma di certo Marco è un personaggio molto popolare, che fa una radio fresca e simpatica. Caratteristica di tutta Kiss, che vuole essere allegra, vivace, iro-nica, colorita. Un prodotto pron-to per essere in competizione nazionale con gli altri network, grazie a programmi realizzati a Milano, Roma e Napoli. Ne-

gli ultimi quattro anni abbiamo più che raddop-piato gli ascolti». Anche la raccolta pubblicitaria da soddisfazioni: «Radio Kiss Kiss si inserisce in modo sinergico all’interno del portafoglio della nostra concessionaria», dice An-gelo Sajeva, presidente e amministratore delegato di Mondadori Pubblicità, «confermando l’elevata

complementarietà con R101. Abbiamo riscontri positivi da parte dei clienti e siamo molto soddisfatti di questi primi mesi di attività, soprattutto in consi-derazione del fatto che si è la-vorato molto per valorizzare le peculiarità e il posizionamento distintivo di un prodotto che in precedenza era inserito all’inter-no di un circuito di emittenti. I primi risultati stanno arrivando: negli ultimi tre mesi, a spazio, abbiamo superato il dato dello scorso anno», conclude Sajeva.

© Riproduzione riservata

I dati Audiradio dell’emittente napoletana

Radio Kiss Kiss,ascolti a +10,6%

LorenzoSuraci

AntonioPreziosi

AldaD’Eusanio

MarcoBaldini

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21Mercoledì 30 Settembre 2009Mercoledì 30 Settembre 2009M E D I A

Parla il numero uno del maschile Condè Nast. Dieci copertine artistiche per i 10 anni in Italia

Lupi, un futuro più sexy per GQStorie sbottonate e direttori star. I lettori hanno sete di novità

DI FRANCESCA SOTTILARO

Il prossimo direttore guest star potrebbe essere Gio-vanni Soldini, dopo che le passate esperienze con Va-

lentino Rossi o la coppia «Jo-vanotti intervista Lapo» han-no sbancato in edicola (+30% le vendite). Intanto, Michele Lupi che da tre anni è il vero timoniere di GQ pensa a fare del maschile Condè Nast la gui-da per eccellenza per un pubbli-co non abbottonato; «un nego-zio fra una landa di outlet» in quanto a storie e nuovi prodotti; un metro-magazine con proget-ti accanto agli inserzionisti, ma «niente marchette, anche se il periodo di crisi porta a credere che le lusinghe poi facciano ar-rivare pubblicità».

L’occasione propizia per in-sistere sulle novità è il decimo compleanno del magazine nella Penisola, festeggiato in edicola con 10 copertine realizzate dai migliori art director del mondo. «Abbiamo in mente un futuro più sexy per GQ», dice Lupi, «inteso a tutto tondo e non solo per le cover femminili o le

storie». Più curiosità, malizia, ricerca insomma. «Perché al di là degli stereotipi o della crisi che colpisce anche i mensili», spiega, «c’è una sete pazzesca di prodotti sempre nuovi e noi vogliamo rispondere in maniera eccitante ai lettori».

Il pubblico affezionato che negli anni ha imparato cosa vuol dire la sigla GQ (ovvero

Gentleman Quaterly come il vecchio inserto trimestrale di Exquire ndr) «anche per-ché l’ho spiegato fi n dal mio insediamento e l’ho inserito come sottotitolo fi sso», spie-ga Lupi, intanto è cresciuto in età: «da un debutto più gio-vane a uno spostamento verso l’area senior», spiega Enrico Torboli, publishing director di

GQ e Menstyle.it. I contenuti del mensile ri-

fl ettono questo mix anagrafi co e di linguaggi: ecco allora le ru-briche con esperienze di vecchi miti e giovani leve a confronto (come il maestro dell’immagine Gianni Berengo Gardin e una studentessa fresca di diploma di fotografi a), o ancora le guide ragionate ai viaggi lost in tran-slation. Mentre le star vengono

portate alla norma-lità «anche

se gl i

agenti si mettono sempre di mezzo, e di sesso non si parla, della ex nemmeno e così via», spiega il direttore.

E in fondo è questo l’uomo GQ, cresciuto negli anni: meno macho, più mortale come reci-tava la prima campagna lancio in Italia «Il maschio è diventato uomo».

«I modelli più rappresentativi sono quelli con le loro storie e i loro problemi», dice Lupi. «Ecco perché ci identifi chiamo con Va-lentino Rossi o Lorenzo Cheru-bini direttori o il Lapo Elkann

che parla di se senza fi ltri», sottolinea.

Il pubblico ringrazia con 41 mila abbonamen-

ti e 56 mila copie vendute mediamente in edicola (le

diffusioni sono in totale 107 mila). Lo spauracchio

della crisi però c’è anche se «è arrivato in ritardo nel secondo semestre 2008», spiega Tor-boli. Dalle ultime rilevazioni Ads il calo è a due cifre, «con un -17% nelle diffusioni». Ma per il verdetto 2009 c’è ancora da aspettare.

© Riproduzione riservata

Giorgio Bocca è stato intervistato nell’ultima puntata di Annozero la trasmissione televisi-va condotta da Michele Santoro, sulle derive del giornalismo italiano. Il celebre giornalista, oggi ottantenne, si è detto convinto, ad esempio, che dietro gli articoli che descrivono le operazioni economiche fatte da An-tonio Di Pietro, in prima persona (con le sue so-cietà) o per conto del suo partito (l’Italia dei valo-ri), ci sono sicuramente dietro i servizi segreti o la polizia. Sono questi ultimi due organismi, per Giorgio Bocca, gli unici che pos-sono fornire i dossier ai giornali nemici di Di Pietro. «Nessun gior-nalista infatti», ha precisato in tv Giorgio Bocca, «sarebbe in grado di raccogliere tutti quei dati». Questa quindi, sempre secondo Giorgio Bocca, sarebbe la prova provata, che gli articoli di questo tipo, sono il frutto del lavoro di centinaia di persone che dispongo-no di accessi riservati alle informazioni che sarebbero indisponibili ai giornalisti. Bocca, nel fare queste affermazioni e so-prattutto nel trarre queste conclusioni, è in ritardo di una rivoluzione, quella elettroni-ca e della documentazione di massa in una società economicamente molto complessa. Chi svolge attività economica ha bisogno di conoscere (e di averlo sempre aggiornato) il profi lo economico dei suoi clienti o dei suoi fornitori. Ha bisogno quindi di elemen-ti certi, e pubblici, per riuscire a defi nirne la loro solvibilità o la loro consistenza ope-rativa o economica. Per ottenere queste informazioni comples-

se, operano sul mercato alcune banche dati sulle società che, con un semplice click, rie-scono a snocciolarti sul tuo computer tutti i dati di bilancio della varie società (anche delle più piccole) che, per di più, sono fra di loro immediatamente comparabili.Se Giorgio Bocca si connettesse con MF Honyvem, ad esempio, potrebbe ottenere tutte le informazioni che vuole al fi ne di poter scrivere documentatamente (cioè sulla base delle cifre e non sulle supposi-zioni) i suoi articoli, senza per questo dover chiedere aiuto ai servizi segreti. Con MF Honyvem potrebbe fare tutto da solo, con rapidità e certezza. E avrebbe potrebbe così scoprire, anche lui, dalla sua abitazione di piazza San Babila a Milano, sempre con un pochi click, tanto per restare nel caso da lui evocato ad Annozero, quali e quante (e in che misura) sono le società alle quali partecipa Antonio Di Pietro.

© Riproduzione riservata

A Giorgio Bocca va consigliata MF HonyvemLA VIGNETTA DEL GIORNO

Di Vincino per il Corriere della Sera

Bene Buongiorno e CaltagironeIndice Chiusura Var. % Var. % 30/12/08

FTSE IT ALL SHARE 24.018,46 0,33 21,03

DJ MEDIA 112,63 -0,54 11,46

Editoria in Piazza Affari

Titolo Rif. Var. Var. % Capitaliz. % 30/12/08 (mln €)

Buongiorno 1,4900 4,56 144,26 158,5

Cairo Communication 2,4100 0,52 28,44 188,8

Caltagirone Editore 2,1300 3,27 -3,29 266,3

Class Editori 0,7765 -0,89 12,95 79,7

Espresso 1,8610 -0,91 60,71 761,6

Il Sole 24 Ore 2,3800 - 4,85 103,1

Mediaset 4,8525 -0,72 30,55 5.731,9

Mondadori 3,4125 1,19 -2,01 885,3

Monrif 0,4640 0,87 4,27 69,6

Poligrai ci 0,4685 1,41 23,78 61,8

Rcs Mediagroup 1,4200 1,07 46,09 1.040,4

Seat Pagine Gialle 0,2340 0,65 -50,51 450,9

Telecom Italia Media 0,1293 1,02 46,43 426,1

Giorgio Bocca

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Il primo numero di GQ Italia

con Stinge Madonna

La cover di GQ di Leonardo Sonnoli e Michele LupiLa cover di GQ di Leonardo Sonno

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22 Mercoledì 30 Settembre 2009 UN PROFESSIONISTA AL GIORNO

DI MARIANNA VENTURINI

Una rivoluzione gentile, che ha permesso all’azienda di trasformarsi e assumere un ruolo primario in un settore specifico. Questa è la strategia che ha portato Tiziano Pratelli, amministratore delegato di Effepimarmi, a trasformare la sua azienda, senza stravolgere

l’inclinazione iniziale. Pratelli è sempre stato destinato a seguire il corso dell’azienda fondata

da suo nonno nel 1972. «Ero orientato verso gli studi di ingegneria, poi ho scelto di studiare economia». E così è entrato in azienda a 26 anni. Negli anni in cui l’Italia ha perso il suo ruolo leader nei marmi per lasciare il posto ai colossi di Spagna, Cina e Turchia, Pratelli è riuscito a trovare una

strada adatta ad affrontare le sfi de del mercato. «Ho sempre vissuto l’ambiente di lavoro fi n da piccolo e sono sempre stato affascinato

dalla parte tecnica», racconta. La conversione della Effepimar-mi ha seguito quindi il naturale cambiamento del comparto e l’intuizione del manager. «La tradizione del marmo in Italia negli anni 90 già iniziava a non essere così importante». E nel 1996 Pratelli trasforma la Effepimarmi nella prima industria italiana a produrre un materiale innovativo, inglobando pietre e ciottoli di dimensioni diverse nella resina trasparente. Nasce così Riverstone, un’idea tanto semplice quanto geniale. «È quello che si vede normal-mente in tutti i fi umi: l’acqua che scorre sopra i sassi», spiega Pratelli. Di sicuro è più ardito pensare di trasfor-marlo in un materiale brevettato, ma il manager non si è fatto intimorire: «All’inizio realizzavamo solo i mobili, poi lo abbiamo trasformato in un prodotto adatto anche ai pavimenti, grazie a un’innovazione tecnologica che lo ha reso on-dulato nella parte superiore». Così è diventata una delle superfi ci più usate per le palestre e i centri benessere, oltre che dai privati.

La passione per lo studio dei materiali naturali e dei prodotti della più avanzata tecnologia ha dato ori-gine al nuovo corso dell’azienda, che da fornitrice per altre aziende ha avuto la possibilità di farsi conoscere con un proprio marchio al pubblico. «Era quello che mi mancava quando ho iniziato a lavorare ed è quello che spero di lasciare alla generazione che seguirà la tradi-

zione». Infatti con Riverstone Pratelli ha potuto esporre il proprio prodotto in prima persona. «Ho realizzato anche

l’Halostone, la piastrella creata dall’agglomerato di sale ide-ale per trattamenti delle vie respiratorie e della pelle. Altro

materiale naturale che con la tecnologia diventa materiale benefi co».

Il manager in dieci anni ha dimostra-to di saper raccogliere l’eredità venten-nale dell’esperienza del padre nel set-tore della lavorazione dei marmi e un patrimonio di affidabilità consolidata del marchio sul mercato nazionale. La componente artistica, unita con sapien-za alla tecnologia, è alla base dell’idea vincente di Pratelli che è impegnato con determinazione «per fare sempre di più ogni giorno, senza stancarsi mai».

La passione per il marmo deriva anche dalla zona geografica di Casciana Terme,

in provincia di Pisa, dove si trova l’azienda: «Siamo in un posto unico al mondo. È facile reperire materiali di prima qualità e personale qualifi-cato».

Nel tempo libero ama la vela e ha declinato questa passione unendola con il lavoro: «L’anno scorso abbiamo debuttato con un’imbarcazione dell’azienda, una Beneteau First, nei campionati di Porto Cervo. E siamo arrivati quinti. Il mare visto dalla barca a vela mi rasserena». Così è riuscito a ottenere l’ambiente informale e allo stesso tempo cor-diale per clienti e collaboratori al di fuori dell’ufficio, perché «ritrovare la motivazione e la grinta è essenziale».

Oltre al lavoro e lontano dagli impegni, c’è la musica: «Sono diploma-to in pianoforte e ho una piccola band di amici con i quali mi diverto a suonare in un piccolo club». Ama il jazz e il suo musicista preferito è

Herbie Hancock. La tecnologia lo accompagna sempre e da quando ha scoperto il mondo Apple ne è un affascinato consumatore: «Non potrei più stare senza l’iPhone». Al polso non manca il suo Iwc Aquatimer: «È l’orologio a cui sono molto legato, un modello sportivo e dinamico di un marchio classico che rispecchia perfettamente la mia personalità».

© Riproduzione riservata

Il telefoninoMi piace tutto il mondo Apple iPhone: ormai non posso farne a meno

La musicaSono diplomato in

pianoforte (nella foto, un modello Yamaha)

e il jazz: il mio musicista preferito è

Herbie Hancock

La passioneL’anno scorso abbiamo debuttato con l’imbarcazione dell’azienda, un Beneteau First (nella foto), nei campionati di Porto Cervo

La vita, la carriera e i gusti di Tiziano Pratelli, amministratore delegato di Effepimarmi

La rivoluzione di marmoAbbiamo investito nella tecnologia, reinventando il prodottoNel tempo libero? Mi piace fare le regate in barca a vela

L’orologioSono molto legato al

mio Iwc Aquatimer, un modello sportivo e

dinamico che rispecchia perfettamente la mia

personalità

e assumstrategidi Effep

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amministratore delegato della Effepimarmi

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