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Crescita, Competitività, Internazionalizzazione

[email protected]

Udine, 11 aprile 2008Fabio Sdogati © Politecnico di Milano

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Struttura della presentazione

1. Crescita: gli scenari economici di medio periodo1. Crescita: gli scenari economici di medio periodo

1.1 Cause della crisi dei “mutui sub-prime”1.1 Cause della crisi dei “mutui sub-prime”

1.3 Ultime previsioni di crescita1.3 Ultime previsioni di crescita

1.2 Conseguenze della crisi sull’economia reale1.2 Conseguenze della crisi sull’economia reale

3. Internazionalizzazione: per essere competitivi globalmente3. Internazionalizzazione: per essere competitivi globalmente

3.1 Il nuovo paradigma aziendale3.1 Il nuovo paradigma aziendale

3.2 Modalità di internazionalizzazione3.2 Modalità di internazionalizzazione

2. Competitività: determinanti macroeconomiche e aziendali2. Competitività: determinanti macroeconomiche e aziendali

2.2 La relazione tra scambio commerciale e tasso di cambio2.2 La relazione tra scambio commerciale e tasso di cambio

2.3 La relazione tra scambio commerciale e reddito estero2.3 La relazione tra scambio commerciale e reddito estero

2.1 Competitività internazionale dell’industria italiana2.1 Competitività internazionale dell’industria italiana

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Crescita:

Gli scenari economici di medio periodo

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TAVOLA 1. Tasso di crescita annuale del PIL. Previsioni aprile 2008

Fonte: FMI, World Economic Outlook, 9 aprile 2008.

Scenari di crescita: mondo

Nota: i valori per gli anni dal 2008 incluso sono oggetto di stima.

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Mondo 5,0 4,9 3,7 3,8 4,8 4,9 4,9 4,9

Economie Avanzate 3,0 2,7 1,3 1,3 2,7 3,1 3,0 2,9

Europa Centro-Orientale

6,6 5,8 4,4 4,3 4,8 4,9 4,9 5,0

Econome asiatiche in via di sviluppo

9,6 9,7 8,2 8,4 9,1 8,8 8,8 8,9

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TAVOLA 2. Tasso di crescita annuale del PIL. Previsioni aprile 2008

Scenari di crescita: economie avanzate

Fonte: FMI, World Economic Outlook, 9 aprile 2008.

Nota: i valori per gli anni dal 2008 incluso sono oggetto di stima.

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Francia 2,0 1,9 1,4 1,2 2,5 2,6 2,6 2,6

Germania 2,9 2,5 1,4 1,0 1,7 2,0 2,1 2,0

Italia 1,8 1,5 0,2 0,2 0,5 1,0 1,1 1,4

Regno Unito 2,9 3,1 1,6 1,6 3,3 3,2 2,8 2,7

Stati Uniti 2,9 2,2 0,4 0,4 2,9 3,7 3,5 3,2

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TAVOLA 3. Tasso di crescita annuale del PIL. Previsioni aprile 2008

Scenari di crescita: economie emergenti

Fonte: FMI, World Economic Outlook, 9 aprile 2008.

Nota: i valori per gli anni dal 2008 incluso sono oggetto di stima.

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Brasile 2,0 1,9 1,4 1,2 2,5 2,6 2,6 2,6

Cina 2,9 2,5 1,4 1,0 1,7 2,0 2,1 2,0

India 1,8 1,5 0,2 0,2 0,5 1,0 1,1 1,4

Messico 2,9 3,1 1,6 1,6 3,3 3,2 2,8 2,7

Russia 2,9 2,2 0,4 0,4 2,9 3,7 3,5 3,2

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Cause della “crisi dei mutui subprime”

1. Eccessiva liquidità nell’area Dollaro e rigidità nel prestito 1. Eccessiva liquidità nell’area Dollaro e rigidità nel prestito interbancariointerbancario

2. Espansione “drogata” del mercato immobiliare statunitense2. Espansione “drogata” del mercato immobiliare statunitense

3. Abuso della “cartolarizzazione” e di attività a “sottostante nascosto” 3. Abuso della “cartolarizzazione” e di attività a “sottostante nascosto”

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GRAFICO 4. FEDERAL FUNDS EFFECTIVE RATES

Fonte: Federal Reserve, Statistical Release, 8 Aprile 2008.

Cosa c’è dietro la crisi dei “mutui subprime”

Politica monetaria fortemente espansiva tra il 2001 e metà 2004.Politica monetaria fortemente espansiva tra il 2001 e metà 2004.

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GRAFICO 5. Tasso obiettivo sui Federal Funds e tasso effettivo

Fonte: Federal Reserve 8 aprile 2008.

Cosa c’è dietro la crisi dei “mutui subprime”

Politica monetaria restrittiva tra luglio 2004 e giugno 2006.Politica monetaria restrittiva tra luglio 2004 e giugno 2006.

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Federal funds effective rate Discount window of primary credit

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GRAFICO 6. LIBOR a 3 mesi, da gennaio 2007

Fonte: British Bankers’ Association, 8 aprile 2008.

Cosa c’è dietro la crisi dei “mutui subprime”

Il credito interbancario si restringe fino a tutto il 2007Il credito interbancario si restringe fino a tutto il 2007

2,5

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gen-

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Libor 3 mesi Euro Libor 3 mesi Dollaro

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GRAFICO 7. Tasso di interesse dei mutui a 30 anni a tasso fisso, Stati Uniti

Fonte: Federal Reserve, Statistical Release, 8 aprile 2008.

Cosa c’è dietro la crisi dei “mutui subprime”

I tassi sui mutui rimangono ai minimi storici anche dopo il 2005.I tassi sui mutui rimangono ai minimi storici anche dopo il 2005.

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Abuso della “cartolarizzazione” e di attività a “sottostante nascosto”Abuso della “cartolarizzazione” e di attività a “sottostante nascosto”

Cosa c’è dietro la crisi dei “mutui subprime”

Il processo di cartolarizzazione (securitization) consiste nella conversione di crediti di qualsiasi genere in “carta”,

più propriamente in valori mobiliari negoziabili e liquidabili sul mercato secondario.

(Asset Backed Securities).

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GRAFICO 8. Tasso di interesse, mutui e Libor dal 2007 ad oggi nell’area Dollaro.

Fonte: FED statistical release, British Bankers’ Association, 8 aprile 2008.

Cosa c’è dietro la crisi dei “mutui subprime”

Si configura una “trappola della liquidità” nell’area Dollaro.Si configura una “trappola della liquidità” nell’area Dollaro.

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USA - Tasso fisso per mutuo a 30 anni

FED - Tasso di rifinanziamento obiettivo

Libor 3 mesi prestiti in $

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GRAFICO 9. Tasso di interesse e Libor dal 2007 ad oggi nell’area Euro.

Fonte: FED statistical release, British Bankers’ Association, 8 aprile 2008.

Cosa c’è dietro la crisi dei “mutui subprime”

Le banche commerciali tendono a trattenere Euro.Le banche commerciali tendono a trattenere Euro.

3,003,203,403,603,804,00

4,204,404,604,805,00

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BCE- Tasso di rifinanziamento Libor 3 mesi prestiti in €

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Conseguenze della “crisi dei mutui subprime”

3. Sulla crescita: rallentamento dovuto alla contrazione del credito 3. Sulla crescita: rallentamento dovuto alla contrazione del credito all’economia reale ed alla necessaria “pulizia dei bilanci” sui all’economia reale ed alla necessaria “pulizia dei bilanci” sui mercati finanziari.mercati finanziari.

1.1. Sul costo del denaro: instabilità dovuta alla necessità di Sul costo del denaro: instabilità dovuta alla necessità di

1) rilanciare gli investimenti 1) rilanciare gli investimenti

2) evitare moral hazard 2) evitare moral hazard

3) contenere l’inflazione3) contenere l’inflazione

2. Sul tasso di cambio: non è possibile dire per quanto tempo il 2. Sul tasso di cambio: non è possibile dire per quanto tempo il valore dell’Euro si manterrà sopra a 1.50 Dollari.valore dell’Euro si manterrà sopra a 1.50 Dollari.

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Probabili conseguenze della crisi dei mutui subprime

Non ci sono margini per politiche fiscali espansive nell’area Euro.

Gli Stati Uniti hanno adottato politiche espansive nel mese di febbraio.

Moderatamente espansiva nell’area Euro.

Politica monetaria fortemente espansiva negli Stati Uniti.

Negli Stati Uniti si compererà ancora per qualche tempo

a “prezzi di saldo”

Politica Fiscale

Politica Monetaria

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La FED e la BCE in azione: dal giugno 2007 ad oggi

FED

• La FED taglia il tasso di sconto cinque volte:settembre, novembre, dicembre, gennaio (due volte).

• La FED tiene otto aste, tutte concentrate nel periodo che inizia ai primi di dicembre

BCE

• La BCE modifica un'unica volta il tasso di sconto, alzandolo di 25 punti base al 4% il 13 giugno, valore rimasto da allora modificato

• La BCE tiene due aste supplementari a più lungo termine, in novembre e dicembre, concedendone la proroga in gennaio.

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La FED e la BCE in azione: dal giugno 2007 ad oggi

• Due volte, a dicembre e pochi giorni fa, la FED annuncia interventi di concerto con altre banche centrali, tra cui la BCE, per far fronte alla crisi.

• Si noti che la sostanza degli interventi consiste nel fornire dollari addizionali al sistema, e non euro.

POLITICA MONETARIA COORDINATA?

Da dicembre 2007 esiste una politica monetaria coordinata con l’obiettivo di immettere liquidità (in dollari) nei mercati finanziari.

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La FED e la BCE in azione: dal giugno 2007 ad oggi

POLITICA MONETARIA COORDINATA?

Da dicembre 2007 esiste una politica monetaria coordinata con l’obiettivo di immettere liquidità (in dollari) nei mercati finanziari.

European Central Bank - PRESS RELEASE

•28 March 2008 - Supplementary six-month longer-term refinancing operations and continuation of the supplementary three-month longer-term refinancing operations

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La FED e la BCE in azione: dal giugno 2007 ad oggi

POLITICA MONETARIA COORDINATA?

•The Governing Council decided at its meeting on 27 March 2008 to conduct supplementary longer‑term refinancing operations (LTROs) with a maturity of six months.

• These supplementary three-month and six-month LTROs are aimed at supporting the normalisation of the functioning of the euro money market. One supplementary six-month LTRO with a preset amount of €25 billion will be allotted on Wednesday, 2 April, settled on Thursday, 3 April, and will mature on Thursday, 9 October 2008. Another supplementary six-month LTRO, in the amount of €25 billion, will be allotted on Wednesday, 9 July, settled on Thursday, 10 July 2008, and will mature on Thursday, 8 January 2009.

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La FED e la BCE in azione: dal giugno 2007 ad oggi

POLITICA MONETARIA COORDINATA?

•Two new supplementary three-month LTROs, with preset amounts of €50 billion each, will replace the two currently outstanding supplementary three-month LTROs of €60 billion each.

• The first will be allotted on Wednesday, 21 May, settled on Thursday, 22 May, and will mature on Thursday, 14 August 2008. The second will be allotted on Wednesday, 11 June, settled on Thursday, 12 June, and will mature on Thursday, 11 September 2008.

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Competitività:

Determinanti macroeconomiche

e aziendali

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Le modalità della competizione:

• Se le produzioni nazionale ed estera sono tra loro sostituibili ma è possibile riconoscere differenti caratteristiche allora le considerazioni di preferenze e qualità si aggiungono al prezzo come fattori di competitività internazionale.

• Se le produzioni nazionale ed estera non sono tra loro sostituibili, la differenziazione è il principale fattore di competitività internazionale.

•Se le produzioni nazionale ed estera sono tra loro sostitute il prezzo è l’unico fattore di competitività internazionale.

Le determinanti della competitività internazionale

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Il tasso di cambio reale

E’ il rapporto tra il prezzo della merce di produzione estera, espresso in valuta nazionale, ed il prezzo della merce di produzione nazionale: e = € / $

P* = prezzo della merce di produzione estera in valuta estera

P = prezzo della merce di produzione nazionale in valuta nazionale

$

$

€R

P

PeR

*

Le determinanti della competitività internazionale

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Ipotesi sulla formazione del prezzo:

zemPa

wP

1*

P: prezzo della merce di produzione nazionale in valuta nazionale

w: costo del lavoro per unità di tempo in valuta nazionale

a: produttività del lavoro (unità di output per unità di input nell’unità di tempo)

m: fabbisogno di unità di beni importati per produrre una unità di merce nazionale

P*: prezzo in valuta estera della merce di produzione estera

e: prezzo della valuta estera in valuta nazionale (€/$)

z: saggio di profitto, come percentuale dei costi di produzione

Le determinanti della competitività internazionale

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Quindi, il tasso di cambio reale è un indicatore della competitività internazionale di prezzo del bene nazionale:

R < 1 Il bene nazionale non è competitivo R = 1 Il consumatore è indifferente

rispetto a scegliere il bene nazionale o estero

R > 1 Il bene nazionale è competitivo sui mercati internazionali

Una unità di bene nazionale “compra” R unità di bene estero

Le determinanti della competitività internazionale

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Tavola 12. Scambio Commerciale, valori in miliardi di €, Italia 2002-2007.

Fonte: ISTAT, Conti Economici Trimestrali, Febbraio 2008.

Scambio commerciale italiano

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20

40

60

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100

120

02I

II III IV 03I

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II III

Esportazioni di beni e servizi Importazioni di beni e servizi

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Tavola 13. Esportazioni dell’Italia verso il mondo per settore, anno 2007.

Scambio commerciale italiano

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

5% 8%

4%

0%

2%

4%

10%

4%

13%21%

9%

12%3% 2%

3%

DA-PRODOTTI ALIMENTARI

DB-PRODOTTI TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO

DC-CUOIO E PRODOTTI IN CUOIO

DD-LEGNO E PRODOTTI IN LEGNO

DE-PRODOTTI DI CARTA DELL'EDITORIA E STAMPA

DF-COKE, PRODOTTI PETROLIFERI RAFFINATI

DG-PRODOTTI CHIMICI

DH-ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE

DI-PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI

DJ-METALLI E PRODOTTI IN METALLO

DK-MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI

DL-MACCHINE ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE

DM-MEZZI DI TRASPORTO

DN361-MOBILI

ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE

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Tavola 14. Importazioni dell’Italia dal mondo per settore, anno 2007.

Scambio commerciale italiano

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

8%6%

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1%

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2%

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3%18%

9%

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1%

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1%

DA-PRODOTTI ALIMENTARIDB-PRODOTTI TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTODC-CUOIO E PRODOTTI IN CUOIODD-LEGNO E PRODOTTI IN LEGNODE-PRODOTTI DI CARTA DELL'EDITORIA E STAMPADF-COKE, PRODOTTI PETROLIFERI RAFFINATIDG-PRODOTTI CHIMICIDH-ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHEDI-PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALIDJ-METALLI E PRODOTTI IN METALLODK-MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICIDL-MACCHINE ED APPARECCHIATURE ELETTRICHEDM-MEZZI DI TRASPORTODN361-MOBILIALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE

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Tavola 15. Saldo commerciale per i settori della manifattura italiana nel 2007, valori in €.

Scambio commerciale italiano

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

DK-MACCHINE ED APPARECCHI MECCANICI 43.502.707.539

DB-PRODOTTI TESSILI E DELL'ABBIGLIAMENTO 9.477.228.187

DN361-MOBILI 6.892.909.203

DC-CUOIO E PRODOTTI IN CUOIO 5.943.187.237

DI -PRODOTTI DELLA LAVORAZIONE DI MINERALI 5.790.293.457

DF-COKE, PRODOTTI PETROLIFERI RAFFINATI 5.586.916.525

DH-ARTICOLI IN GOMMA E MATERIE PLASTICHE 5.078.304.824

ALTRE INDUSTRIE MANIFATTURIERE 2.844.729.839

DE-PRODOTTI DI CARTA DELL'EDITORIA E STAMPA -380.920.436

DD-LEGNO E PRODOTTI IN LEGNO -2.412.308.480

DA-PRODOTTI ALIMENTARI -3.679.883.918

DM-MEZZI DI TRASPORTO -5.629.711.363

DJ -METALLI E PRODOTTI IN METALLO -6.040.361.847

DL-MACCHINE ED APPARECCHIATURE ELETTRICHE -7.850.551.036

DG-PRODOTTI CHIMICI -12.231.524.741

Totale 46.891.014.990

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31

Scambio commerciale italiano

Tavola 16. Flussi commerciali di importazione ed esportazione per i principali settori, Italia verso Mondo, 1997-2007.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Prodotti alimentari-Mondo

0

5

10

15

20

25

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19

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20

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06

20

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Mil

iard

i €

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Mil

iard

i €

Importazioni Esportazioni Saldo commerciale (scala a destra)

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Scambio commerciale italiano

Tavola 17. Flussi commerciali di importazione ed esportazione per i principali settori, Italia verso Mondo, 1997-2007.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Prodotti industrie tessili-Mondo

0

5

10

15

20

25

30

35

19

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19

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19

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07

Mil

iard

i €

0

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68

10

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Mil

iard

i €

Importazioni Esportazioni Saldo commerciale (scala a destra)

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Scambio commerciale italiano

Tavola 18. Flussi commerciali di importazione ed esportazione per i principali settori, Italia verso Mondo, 1997-2007.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Prodotti chimici e sintetici-Mondo

05

101520253035404550

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Mil

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Importazioni Esportazioni Saldo commerciale (scala a destra)

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Scambio commerciale italiano

Tavola 19. Flussi commerciali di importazione ed esportazione per i principali settori, Italia verso Mondo, 1997-2007.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Prodotti di metallo-Mondo

0

10

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50

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01

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Mil

iard

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i €

Importazioni Esportazioni Saldo commerciale (scala a destra)

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Scambio commerciale italiano

Tavola 20. Flussi commerciali di importazione ed esportazione per i principali settori, Italia verso Mondo, 1997-2007.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Macchine ed apparecchi meccanici-Mondo

0

1020

30

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Mil

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i €

Importazioni Esportazioni Saldo commerciale (scala a destra)

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Scambio commerciale italiano

Tavola 21. Flussi commerciali di importazione ed esportazione per i principali settori, Italia verso Mondo, 1997-2007.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Macchine elettriche ed apparecchi elettronici-Mondo

05

1015202530354045

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06

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Mil

iard

i €

-14

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iard

i €

Importazioni Esportazioni Saldo commerciale (scala a destra)

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Scambio commerciale italiano

Tavola 22. Flussi commerciali di importazione ed esportazione per i principali settori, Italia verso Mondo, 1997-2007.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Mezzi di trasporto-Mondo

05

101520253035404550

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19

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20

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Mil

iard

i €

-12

-10

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0

Mil

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i €

Importazioni Esportazioni Saldo commerciale (scala a destra)

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Scambio commerciale italiano

Tavola 23. Flussi commerciali di importazione ed esportazione per i principali settori, Italia verso Mondo, 1997-2007.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB.

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Mobili-Mondo

0123456789

10

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19

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Mil

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i €

6

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8

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i €

Importazioni Esportazioni Saldo commerciale (scala a destra)

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Scambio commerciale italiano

Tavola 24. Flussi commerciali di esportazione per i principali settori rispetto al tasso di cambio $/€, Italia verso Mondo, 1997-2007; (1997=100).

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB, Ufficio Italiano Cambi.

Prodotti alimentari

0

50

100

150

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Esportazioni Italia Tasso di cambio $/€

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Scambio commerciale italiano

Tavola 25. Flussi commerciali di esportazione per i principali settori rispetto al tasso di cambio $/€, Italia verso Mondo, 1997-2007; (1997=100).

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.Fonte: Istat, base di dati COEWEB, Ufficio Italiano Cambi.

Prodotti tessili

0

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40

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Esportazioni Italia Tasso di cambio $/€

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Scambio commerciale italiano

Tavola 26. Flussi commerciali di esportazione per i principali settori rispetto al tasso di cambio $/€, Italia verso Mondo, 1997-2007; (1997=100).

*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.Fonte: Istat, base di dati COEWEB, Ufficio Italiano Cambi.

Macchine ed apparecchi meccanici

020406080

100120140160180

1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Esportazioni Italia Tasso di cambio $/€

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Scambio commerciale italiano

Tavola 27. Flussi commerciali di esportazione per i principali settori rispetto al tasso di cambio $/€, Italia verso Mondo, 1997-2007; (1997=100).

Fonte: Istat, base di dati COEWEB, Ufficio Italiano Cambi.*Nota: serie storiche cumulate del corrente anno.

Mobili

0

20

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Esportazioni Italia Tasso di cambio $/€

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Scambio commerciale italiano

Tavola 28. Flussi commerciali di esportazione per il tessile e la meccanica rispetto al reddito pro-capite estero1, 1997-2007; (1997=100).

1) Prodotto interno lordo reale pro-capite in Euro.

Fonte: Istat, base di dati COEWEB, IMF World Economic Outlook.

70

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130

140

150

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1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Reddito pro-capite USA (€) Tessile Meccanica

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1. I principali settori in cui l’Italia ha un 1. I principali settori in cui l’Italia ha un saldo commerciale positivosaldo commerciale positivo con il resto con il resto del mondo sono il tessile e, soprattutto, la meccanica. del mondo sono il tessile e, soprattutto, la meccanica.

2. Il 2. Il rischio di cambiorischio di cambio ha un impatto importante sui settori caratterizzati da ha un impatto importante sui settori caratterizzati da tecnologie mature ed elevata elasticità della domanda al prezzo (tessile); tecnologie mature ed elevata elasticità della domanda al prezzo (tessile); mentre in settori dove è importante il dominio della tecnologia (meccanica) e mentre in settori dove è importante il dominio della tecnologia (meccanica) e la qualità della produzione (alimentare) il rischio di cambio è limitato. la qualità della produzione (alimentare) il rischio di cambio è limitato.

3. Un maggiore 3. Un maggiore reddito esteroreddito estero si traduce in una maggiore domanda di produzioni si traduce in una maggiore domanda di produzioni nazionali tanto più queste siano apprezzate per tecnologia e qualità; mentre nel nazionali tanto più queste siano apprezzate per tecnologia e qualità; mentre nel caso di un minor reddito estero i primi settori a subire una riduzione di domanda caso di un minor reddito estero i primi settori a subire una riduzione di domanda sono quelli in cui meno vengono valutati differenziali tecnologici e qualitativi. sono quelli in cui meno vengono valutati differenziali tecnologici e qualitativi.

Scambio commerciale italiano

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Internazionalizzare

per essere competitivi

3.1

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Liberalizzazione del commercio

Caduta dei costi di trasporto

Caduta dei costi di coordinamento

Aumento delle opportunità di business

Impresa globalmente

integrata

Elevata crescita del PIL nelle

economie emergenti

Deindustrializzazione nelle economie ad

alto reddito

e modalità 2:

Global

Market

Seeking

Insieme modalità 1:

Global

Resource

Seeking

Globalizzarsi

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TAVOLA 29. Produttività del lavoro (output per ora lavorata, 1992=100)

Fonte: Dipartimento del Commercio del governo statunitense, Bureau of Labor Statistics, Ottobre 2007

Paese 1995 2000 2003 2005 2006

Francia 114,90 143,70 158,70 169,20 175,40

Germania 111,20 132,00 141,60 154,80 165,10

Italia 111,10 116,10 112,10 110,30 111,80

Repubblica Coreana

129,70 216,40 252,20 300,40 332,70

Spagna 108,60 113,20 118,80 121,50 126,10

Taiwan 112,90 148,40 174,50 196,50 209,90

UK 105,00 117,20 132,10 145,00 151,50

USA 112,30 147,10 174,80 193,20 197,90

Scenario internazionale: confronto di produttività e costo del lavoro

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TAVOLA 30. Produttività del lavoro (output per ora lavorata, tasso di crescita annuo)

Fonte: OECD, FactBook 2008, 7 aprile 2008.

Scenario internazionale: confronto di produttività e costo del lavoro

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006

Francia 3,6 0,9 3,1 1,3 0,6 1,8 0,9

Germania 2,6 1,8 1,5 1,2 0,5 1,3 2,4

Italia 2,4 0,8 -0,7 -1,2 0,7 0,4 1,0

Korea 3,3 2,3 5,7 4,5 4,4 4,5 3,4

Regno Unito 3,2 1,3 2,3 2,9 2,5 0,7 2,4

Repubblica Ceca 3,5 6,5 2,3 5,3 3,3 4,4 4,6

Spagna 0,1 0,7 0,6 0,9 0,7 1,0 1,3

Stati Uniti 2,3 2,0 2,9 3,0 2,4 1,5 1,0

Media UE15 2,7 1,1 1,4 1,1 1,3 1,1 1,7

Media G7 2,7 1,7 2,3 2,1 2,1 1,6 1,3

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49

TAVOLA 31. Costo del lavoro orario nel settore manifatturiero, Dollari US

Paese 1995 2000 2003 2005 2006

Francia 20,34 16,38 22,30 25,00 25,90

Germania 30,65 24,01 31,80 35,55 36,72

Italia 16,02 14,30 19,29 22,50 23,11

Repubblica Coreana

8,55 8,64 9,77 14,04 16,08

Spagna 13,00 9,63 13,26 15,69 16,39

Taiwan 5,85 5,87 5,58 6,34 6,40

UK 13,90 16,40 20,75 25,35 27,48

USA 17,11 21,48 25,23 26,84 27,50Fonte: Dipartimento del Commercio del governo statunitense, Bureau of Labor Statistics, Ottobre 2007

Scenario internazionale: confronto di produttività e costo del lavoro

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TAVOLA 32. Costo del lavoro orario in manifattura (valuta locale, deflazionato, 1992=100)

Paese 1995 2000 2003 2005 2006

Francia 104,8 113,2 118,9 116,6 117,7

Germania 108,6 117,4 121,3 119,0 119,8

Italia 98,0 99,8 101,5 103,3 103,0

Repubblica Coreana

138,9 169,2 182,2 211,1 220,6

Spagna 103,1 97,0 98,6 99,6 99,6

Taiwan 108,2 119,4 125,7 128,3 130,2

UK 101,1 108,8 119,8 124,2 128,7

USA 100,1 112,0 123,2 123,4 122,5Fonte: Dipartimento del Commercio del governo statunitense, Bureau of Labor Statistics, Ottobre 2007

Scenario internazionale: confronto di produttività e costo del lavoro

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Market SeekingMarket Seeking

Diventare internazionale per servire il mercato estero con le stesse Diventare internazionale per servire il mercato estero con le stesse condizioni di un produttore localecondizioni di un produttore locale

Resource SeekingResource Seeking

Diventare internazionale per impiegare fattori produttivi esteri, con Diventare internazionale per impiegare fattori produttivi esteri, con costi minori rispetto a quanto sia possibile sul mercato nazionalecosti minori rispetto a quanto sia possibile sul mercato nazionale

• Asset seekingAsset seeking ottenere il controllo di assets specifici strategiciottenere il controllo di assets specifici strategici

• Efficiency seekingEfficiency seekingperseguire una localizzazione internazionale perseguire una localizzazione internazionale delle attività per sfruttare al meglio i delle attività per sfruttare al meglio i

differenziali differenziali di efficienza di efficienza

InoltreInoltre

La globalizzazione commerciale e produttiva

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Esportazioni di un Paese dell’UE

•Verso uno stato membro UE• Verso uno stato non membro UE

Tipologie di flussi

1.1. FinaleFinale:: produzione nazionale venduta ad utilizzatori esteri

2.2. TemporaneaTemporanea:: produzione nazionale preparata per subire ulteriori lavorazioni all’estero e successivamente re-importata (Outward Processing Traffic – OPT)

3.3. Re-EsportazioneRe-Esportazione:: produzione nazionale che, a seguito di una precedente importazione temporanea, è stata lavorata ed ora esce nuovamente dai confini nazionali (Inward Processing Traffic – IPT)

• TotaleTotale:: 1+2+3

Una forma di internazionalizzazione produttiva

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Tipologie di flussi

1.1. Finale:Finale: produzione estera venduta ad utilizzatori nazionali

2.2. Temporanea:Temporanea: produzione estera preparata per subire ulteriori lavorazioni entro i confini nazionali e poi essere re-esportata (Inward Processing Traffic – IPT)

3.3. Re-Importazione:Re-Importazione: produzione estera che ri-entra nei confini nazionali per subire ulteriori lavorazioni a seguito di una esportazione temporanea nazionale (Outward Processing Traffic – OPT)

• Totale:Totale: 1+2+3

•Da uno stato membro dell’UE • Da uno stato non membro dell’UE

Importazioni di un Paese dell’UE

Una forma di internazionalizzazione produttiva