09 ps adorare nel giorno di pasqua_9luglio2014
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Adorare nel giorno di Pasqua
Don Roberto Pedrini
Lettura di Matteo 28,1-10
Con questo vangelo, si
prolunga il brano della passione
secondo Matteo, dopo tutto il passaggio di
situazioni diverse davanti alla croce del Figlio di Dio.
Caratteri particolari
l’aveva già fatto nel racconto della passione,• “il velo del tempio si
squarciò in due……l• a terra tremò,• le rocce si spezzarono,• i sepolcri si aprirono e
molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono” (27,52).
Prima di tutto, Mt ci fa vedere l’importanza della
risurrezione con espressioni che fanno
pensare a una teofania, cioè a una rivelazione di
Dio;
Anche il racconto con il quale abbiamo iniziato il nostro incontro, ha caratteri particolari, se lo si paragona
con gli altri vangeli.
Il testo di stasera parla di un altro terremoto, di domenica stavolta, dopo quello del venerdì:
“Ed ecco, vi fu un gran terremoto.
Un angelo del Signore, infatti, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa (è
Dio/l’angelo la causa del terremoto, chissà cosa avrà pensato la protezione civile di allora, con due terremoti nel
giro di tre giorni!). Il suo aspetto era come la folgore (il fulmine) e il suo vestito bianco come neve” (vv 2 e 3).
l’inizio di una nuova creazione
Così l’apostolo ed evangelista Mt esprime l’importanza straordinaria della risurrezione di Gesù, che segna, unita alla croce, l’inizio di una nuova creazione.
•“Risurrezione” di Piero della Francesca (1463), civico di Sansepolcro (Ar),
Dall’altra parte Mt non mostra Gesù nel momento in cui esce dal sepolcro, quando molti artisti presentano la risurrezione con Gesù che esce vittorioso, con le guardie che non sanno come reagire o non reagiscono affatto,
In realtà Mt ci vuole dire che la risurrezione è un evento misterioso che non si può constatare in modo scientifico, è qualcosa di stra-ordinario, perché è un passaggio da un modo di esistenza a un altro completamente diverso!
La potenza de Dio/Gesú
La potenza di Dio/Gesù nella risurrezione è così grande, che le guardie, “per lo spavento che ebbero di lui (dell’angelo), furono scosse e
rimasero come morte” (v 4): chi si permette di bloccare la vita/Gesù viene in automatico
schiacciato dalla Vita stessa perché non è stata accolta!
Non è un caso che le donne (proprio loro che sanno cosa vuol dire accogliere la vita), trovino
qui la loro giusta collocazione! Anzi, loro vengono proprio in questo preciso momento a
visitare il sepolcro e l’angelo parla con loro: ”Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù, il
crocifisso”(v.5); a conferma di quanto dicevamo prima, devono avere paura le guardie che
vogliono opporsi alla risurrezione, non le donne! Potranno rimanere impressionate da questo evento sconvolgente, senza paura, perché si
tratta di un evento positivo!
Non è qui
Così viene proclamata la risurrezione; Gesù non è più nella tomba che è rimasta vuota, è risorto: “Non è qui. E’ risorto, infatti, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto”(v.6); l’angelo invita le donne a constatare il fatto che Gesù è glorificato nella vita ultraterrena.
Poi l’angelo dà alle donne una missione, di dire ai discepoli che è risorto e che li precede in Galilea dove lo vedranno, infatti Gesù aveva predetto ai discepoli che li avrebbe preceduti in Galilea;……e le donne corrono “con timore e gioia grande” (v.8), perché è la vittoria definitiva di Gesù sul male e sulla morte; poi le donne fanno un altro incontro, questa volta con Gesù stesso: la prima apparizione del Risorto è riservata alle donne; tutti i vangeli sono d’accordo su questo punto!
Gesù è stato amato con fedeltà dalle sue discepole, rimaste vicine anche nel giorno della sepoltura; poi l’incontro tre giorni dopo con l’angelo dove erano convinte di non sognare, vicine a Gesù visitando il suo sepolcro la mattina dopo il sabato e Gesù ricompensa questa loro generosità con l’apparizione di Lui stesso!
• Questo Gesù risorto è un uomo vivo che a tutti gli effetti parla, ha dei piedi poggiati per terra a conferma che è proprio vivo, le donne lo capiscono e gli abbracciano proprio i piedi facendo l’adorazione eucaristica, perché la sua risurrezione manifesta la sua divinità.
• Poi, attenzione, perché il Risorto ripete le stesse parole dell’angelo: “andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno”(v.10).
• Queste parole di Gesù sono parole di trionfo e parole che annunciano un’altra missione, perché in Galilea il Risorto, agli undici, darà la missione di ammaestrare tutte le nazioni: “ammaestrate (= fate discepole) tutte le nazioni battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato.
Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 16-20).
L´immensa gioia
Così la risurrezione non è soltanto una consolazione dopo una grande prova di
dolore, ma ha un aspetto molto
dinamico, l’inizio di un cambiamento di tutte le nazioni, di tutto il
mondo.
Gesù risorto vuole comunicare il Suo amore
a tutta la creazione, vincendo il male in tutti i cuori e soprattutto dare a
tutti l’immensa gioia (“gioia grande” al v.8) di essere in una relazione di alleanza con Dio e di comunione con i fratelli.
Allora non è un elemento secondario quello che lega l’adorazione delle donne a Gesù risorto, unita all’abbraccio dei suoi piedi; “ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo
adorarono” (v.9).
I piedi nella loro giusta posizione dicono che il Risorto non ha più la posizione del morto, al quale non servono i piedi, visto che i piedi sorreggono un
peso di un corpo vivo; i piedi dicono che Gesù Risorto cammina; i piedi di Gesù sono indispensabili
per tutto il dinamismo che dicevamo poc’anzi:
la direzione dei piedi di Gesù è
data dall’adorazione
delle donne.
Ancora meglio: per mezzo
dell’adorazione, il camminare delle
donne verso i fratelli, per dire loro che
vadano in Galilea, coincide con il
camminare di Gesù! C’è qui un‘adorazione
che indica la traiettoria/la linea giusta da seguire.
Il lunedì dell’Angelo di quest’anno
Una teologa ha detto che l’angelo che appare alle donne è messaggero di Gesù Risorto e quindi nell’angelo c’è già un’apparizione anticipata del Risorto e, mi sentirei di aggiungere, non è un caso che sia l’angelo che il Risorto dicano le stesse cose in riferimento ai fratelli che devono raggiungere la Galilea).
Insomma questa adorazione nel giorno di Pasqua è proprio una cosa seria, a tal punto da acquistare un significato tutto particolare.
Punti essenziali
“Si è fatto riferimento all’evangelizzazione. E’ la ragion d’essere della Chiesa. “La dolce e confortante gioia di evangelizzare” (Paolo VI). • 1) Evangelizzare implica zelo apostolico.• 2) Quando la Chiesa non esce da se stessa per evangelizzare diviene
autoreferenziale e allora si ammala (si pensi alla donna curva su se stessa del vangelo)……Però a volte penso che Gesù bussi da dentro, perché lo lasciamo uscire.
• 3) La Chiesa, quando è autoreferenziale, senza rendersene conto, crede di avere luce propria.
• 4) Pensando al prossimo Papa: un uomo che, attraverso la contemplazione di Gesù Cristo e l’adorazione di Gesù Cristo, aiuti la Chiesa a uscire da se stessa verso le periferie esistenziali, che la aiuti a essere la madre feconda che vive “della dolce e confortante gioia dell’evangelizzare” (Paolo VI)”E’ lo stesso Gesù Cristo che, da dentro, ci spinge.
L’adorazione non è mai un optional ma una priorità
…….attraverso l’adorazione! Vuol dire che l’adorazione non è mai un optional ma una priorità, in quanto là dove manca si spegne automaticamente tutto il dinamismo del Risorto che vuole arrivare a tutta l’umanità per portare vita! Senza
ombra di dubbio, quindi, là dove non c’è adorazione, si spegne l’interruttore della vita per dare spazio solo alla
morte!
Ricordate che abbiamo detto che.
Prendere i piedi adorabili del Risorto
significa lasciarsi
trainare nella giusta direzione
della Vita?
Quando, al contrario, manca
l’adorazione, i piedi del Risorto non si possono afferrare e di conseguenza si cade invischiati inevitabilmente nei tentacoli del male.
Chi non adora Gesù non crede che Gesù è
Dio;
non credendo che Gesù è Dio non crede che Lui è
vita,
non crede nella vita e quindi nella
Pasqua escludendosi
totalmente da tutto il dinamismo di vita
nuova che la Pasqua immette!
Il compendio della Chiesa Cattolica dice
al n.131 che “la risurrezione è il
culmine dell’Incarnazione e che conferma la divinità di
Cristo”;
al n. 128 si dice che “la
risurrezione è l’entrata
dell’umanità di Cristo nella
gloria di Dio”,
per cui non esiste giorno più adatto per
l’adorazione del giorno di Pasqua come
insegnano le donne,
essendo tra l’altro
l’eucaristia, “la prova eminente
della risurrezione di
Gesù”
(S.Giovanni Paolo II).
Conclusione della visita a Cassano all’Ionio.
• “Quando non si adora Dio, il Signore, si diventa adoratori del male, come lo sono coloro i quali vivono di malaffare e di violenza”:
Sono queste le parole di papa Francesco pronunciate il 21 giugno scorso sulla spianata di Marina di Sibari.
Arrivare a tutta l’umanità
• Ma ciò che più importa è che occorre prendere nota del rapporto stretto tra Gesù Risorto e la comunità.
Una cosa ancora sul rapporto Risurrezione e comunità, perché nel vangelo di stasera il Risorto, a partire dai suoi fratelli (la chiesa gerarchica) vuole arrivare a tutta l’umanità, l’orbe
cattolico.
Spesso, per non dire sempre, si parla di comunità senza alcun riferimento
alla risurrezione e in tal modo ognuno si fa la sua idea di comunità, ma in
realtà le cose non vanno così.
Papa Francesco in un’omelia a S. Marta dello scorso aprile (vedi
Osservatore Romano di mercoledì 30 aprile 2014) ha invitato a chiedersi se
la comunità cristiana “dà testimonianza della risurrezione di
Gesù Cristo:
Concetto di vera comunità
Forse è il caso di recuperare il concetto di vera comunità proprio quando si partecipa all’eucaristia e
non quando si è fuori da essa, come invece tanti addetti ai lavori hanno l’abitudine di fare, creando
solo confusione.
E’ la liturgia della Chiesa, colonna e sostegno della verità (1 Tm 3,15), che ci fa capire questo:• “Guarda (Padre) con amore e riconosci
nell’offerta della tua Chiesa la vittima immolata per la nostra redenzione; e a noi, che ci nutriamo del corpo e sangue del tuo Figlio, dona la pienezza dello Spirito Santo perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito”
• (preghiera eucaristica III).
Lineamenta Sinodo 2005, 66
“L’eucaristia è un sacramento dei vivi, cioè di coloro che godono dell’unione con Cristo e con la Chiesa”.
Dove trovarci?
www.opera-eucharistica.orgwww.adorazioneperpetua.itwww.evangelizaciondigital.org