Post on 18-Feb-2019
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Presidente Nutriprof Dott Riccardo Monaco
Comitato Sceintifico
Dott Giovanni Borghini Dott Giocchino di Leo
Responsabile Progetto Dott Riccardo Moanco
Collaboratori
Dottssa Balzano Giusi Dottssa Beltrami Martina
Dottssa Bruzzone Francesca Dott ssa Di Gianvittorio Chiara
Dottssa Serena Pascucci
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ldquoAspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)rdquo Dott Giovanni Borghinihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 10
ldquoDepressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione del trasportatore della serotonina (SERT)rdquo Dott Giovanni Borghinihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 16 ldquoSviluppo puberale e tessuto adiposordquo Dottssa Martina Beltramihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 18 ldquoAttivitagrave ormonale e distribuzione di grasso generalizzatordquo Dottssa Francesca Bruzzonehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21 ldquoApproccio nutrizionale alla sindrome premestrualerdquo
Dottssa Chiara di Gianvittoriohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 23
ldquoAttuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia celiacardquo Dottssa Chiara di Gianvittoriohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 27 ldquoMalattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei Bifidobatterirdquo Dottssa Chiara di Gianvittoriohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 30 ldquoCapsicum annuum il rosso che protegge la tua saluterdquo Dottssa Giusi Balzano helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 33 ldquoRape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360degrdquo Dottssa Giusi Balzano helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 36 ldquoSigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumoralirdquo
Dottssa Francesca Bruzzonehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 39 ldquoTra le mille virtursquo del mielela cura dellrsquoherpes simplexrdquo Dottssa Serena Pascuccihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 41
INDICE
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wwwcomposizionecorporeacom I nostri punti principali
1 - Competenza lanalizzatore DF50 egrave prodotto da Impedimed leader mondiale nella ricerca scientifica attraverso lutilizzo delle Bioimpedenze sia con tecnologia spettroscopica che a frequenza singola (50 Khz) Le misurazioni dei valori Bioelettrici (resistenza Reattanza Angolo di Fase e Impedenza) sono dirette e visualizzabili nel display dello strumento Impedimed collabora con le piugrave importanti Universitagrave mondiali ed egrave leader sia nellanalisi della composizione corporea in ambito medico nutrizionale sportivo e wellness che nella specifica ricerca in campo oncologico
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3 - Valore tecnologico Valori bioelettrici di Resistenza reattanza e Angolo di Fase misurati direttamente e visualizzabili in tempo reale nel Display LCD - Funzionamento Dual mode (non necessita di Personal computer) Software avanzato con analisi vettoriale Gratuito Training approfondito didattico-pratico per un corretto utilizzo (Gratuito) - Dispositivo medico di ultima generazione palmare di altissima qualitagrave con il miglior rapporto qualitagrave-prezzo Tutti i valori bioelettrici misurati sono certificati e validati
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Gli ingredienti naturali di questo alimento nutrono e saziano senza appensatire lrsquoorganismo Il contenuto di fibre agisce inoltre sulla flora batterica per regolare le funzioni intestinali GLI INGREDIENTI Semi ( lino zucca girasole) Cereali soffiati (farromiglio amaranto kamut) miele italiano mandorle fiocchi drsquoavena noci quinoa soffiata NON CONTIENE Additivi conservanti dolcificanti di sintesi grassi idrogenati coloranti e aromatizzanti UTILIZZO Alimento indicato per prima colazione spuntino tra i pasti prima e dopo lrsquoattivitagrave sportiva e quando non possiamo concederci un pasto completo Adatto a tutte le etagrave
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LINO Gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 sono considerati essenziali perchegrave indispensabili al corretto funzionamento del nostro organismo Infatti se desideriamo conservare arterie sane e mente lucida fino a tarda etagrave occorre assumere alimenti che contengano gli acidi grassi vantaggiosi della serie Omega-3 che contrastano lrsquoinfiammazione modulano i metabolismi e la risposta immunitaria promuovendo una migliore qualitagrave della vita Gli oli non sono tutti ugualiLa caratteristica primaria dellrsquoOlio di Lino Rilevo egrave la modalitagrave di conservazione a freddo che garantisce lrsquoefficacia dellrsquoazione dellrsquoOmega-3 che altrimenti il calore porterebbe allrsquoossidazione
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PARTNER E SOCI COLLETTIVI
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Nata nel 2008 dalla volontagrave di un pool di professionisti ADAMA attribuisce da sempre
grande valore a principi quali lrsquoetica e la professionalitagrave che costituiscono le fondamenta di
unrsquoazienda che non ha mai voluto basare il proprio sviluppo sul business fine a se stesso
Lrsquoazienda punta primariamente a proporre prodotti salutistici altamente innovativi e di
qualitagrave caratterizzati da un elevato grado di efficacia prodotti in grado di rivoluzionare il
mercato grazie ad una tecnologia unica ed esclusiva novitagrave assoluta nel panorama
internazionale
Lo spirito di innovazione di ADAMA si egrave concretizzato nella creazione degli Estratti
IdroEnzimatici (EIE) frutto di anni di ricerca in ambito universitario nel settore delle
biotecnologie applicate allrsquoalimentazione La complessa ed innovativa tecnica di estrazione
consente agli EIE di contenere il 100 del fitocomplesso racchiuso nella pianta di origine
in una forma altamente biodisponibile per lrsquoorganismo Il fatto di non utilizzare solventi in
alcuna fase del processo di estrazione permette di ottenere degli estratti sicuri sia per la
salute che per lrsquoambiente Inoltre per assicurare al cliente finale un prodotto di alta qualitagrave
ciascun lotto di produzione viene sottoposto ad unrsquoaccurata analisi chimico-fisica
Il campo di intervento di ADAMA egrave estremamente ampio e copre tutte le branche della
Medicina Non Convenzionale sia in ambito umano che veterinario
I canali di informazione distribuzione e vendita dei prodotti ADAMA coprono in modo
capillare il territorio nazionale essendo proposti attraverso molteplici soggetti medici
naturopati dietologi farmacie erboristerie e professionisti del settore in genere
Inoltre lrsquointeresse dei mercati esteri nei confronti degli EIE sta portando lrsquoazienda ad
espandere il proprio raggio drsquoazione ben oltre i confini nazionali
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CEC egrave una Societagrave Editrice nata a Milano nel 1998 allo scopo di pubblicare riviste e libri
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per lalta qualitagrave scientifica Nel nostro Board sono presenti esperti altamente qualificati
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Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
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(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
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particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
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Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
Aguilera M Arias B Wichers M Barrantes-Vidal N Moya J Villa H van Os J Ibaacutentildeez MI Ruipeacuterez MA Ortet G Fantildeanaacutes L Early adversity and 5-HTTBDNF genes new evidence of gene-environment interactions on depressive symptoms in a general population Psychol Med 2009 Sep39(9)1425-32 Epub 2009 Feb 12 Auxeacutemeacutery Y (2) Posttraumatic stress disorder (PTSD) as a consequence of the interaction between an individual genetic susceptibility a traumatogenic event and a social context] Encephale Oct 2012 38(5) 373-80 Cardoner N Soria V Gratacograves M Hernaacutendez-Ribas R Pujol J Loacutepez-Solagrave M Deus J Urretavizcaya M Estivill X Menchoacuten JM Soriano-Mas C Val66Met BDNF genotypes in melancholic depression effects on brain structure and treatment outcome Depress Anxiety Nov 2012
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Felmingham KL Dobson-Stone C Schofield PR Quirk GJ Bryant RA The Brain-Derived Neurotrophic Factor Val66Met Polymorphism Predicts Response to Exposure Therapy in Posttraumatic Stress Disorder Biol Psychiatry Jan 2013 Frielingsdorf H Bath KG Soliman F Difede J Casey BJ Lee FS Variant brain-derived neurotrophic factor Val66Met endophenotypes implications for posttraumatic stress disorder Ann N Y Acad Sci 2010 Oct1208150-7 doi 101111j1749-6632201005722x Grabe HJ Schwahn C Mahler J Appel K Schulz A Spitzer C Fenske K Barnow S Freyberger HJ Teumer A Petersmann A Biffar R Rosskopf D John U Voumllzke H Genetic epistasis between the brain-derived neurotrophic factor Val66Met polymorphism and the 5-HTT promoter polymorphism moderates the susceptibility to depressive disorders after childhood abuse Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 2012 Mar 3036(2)264-70 Epub 2011 Oct 2 Heitland I Oosting R SBaas J M P Massar S A A Kenemans J L Boumlcker K B E Genetic polymorphisms of the dopamine and serotonin systems modulate the neurophysiological response to feedback and risk taking in healthy humans Cogn Affect Behav Neurosci 2012 December 12(4) 678ndash691 Hemmings SM Martin LI Klopper M van der Merwe L Aitken L de Wit E Black GF Hoal EG Walzl G Seedat S BDNF Val66Met and DRD2 Taq1A polymorphisms interact to influence PTSD symptom severity A preliminary investigation in a South African population Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 2012 Oct 25 pii S0278-5846(12)00266-7 doi 101016jpnpbp201210011 [Epub ahead of print] Hoexter MQ Fadel G Feliacutecio AC Calzavara MB Batista IR Reis MA Shih MC Pitman RK Andreoli SB Mello MF Mari JJ Bressan RA Higher striatal dopamine transporter density in PTSD an in vivo SPECT study with [(99m)Tc]TRODAT-1 Psychopharmacology (Berl) 2012 Nov224(2)337-45 doi 101007s00213-012-2755-4 Epub 2012 Jun 15 Kolassa IT Ertl V Eckart C Gloumlckner F Kolassa S Papassotiropoulos A de Quervain DJ Elbert T Association study of trauma load and SLC6A4 promoter polymorphism in posttraumatic stress disorder evidence from survivors of the Rwandan genocide J Clin Psychiatry 2010 May71(5)543-7 Epub 2010 Apr 6 Miller S Hallmayer J Wang PW Hill SJ Johnson SL Ketter TA Brain-derived neurotrophic factor val66met genotype and early life stress effects upon bipolar course J Psychiatr Res 2012 Nov 23 pii S0022-3956(12)00328-7 doi 101016jjpsychires201210015 [Epub ahead of print] Norrholm SD Jovanovic T Smith AK Binder E Klengel T Conneely K Mercer KB Davis JS Kerley K Winkler J Gillespie CF Bradley B Ressler KJ Differential Genetic and Epigenetic Regulation of catechol-O-methyltransferase is Associated with Impaired Fear Inhibition in Posttraumatic Stress Disorder Front Behav Neurosci 2013 Apr 10730 doi 103389fnbeh201300030 Print 2013 Outhred T Das P Dobson-Stone C Griffiths K Felmingham KL Bryant RA Malhi G Kemp AH The functional epistasis of 5-HTTLPR and BDNF Val66Met on emotion processing a preliminary study Brain Behav Nov 2012 2(6) 778-88 Pivac N Kozaric-Kovacic D Grubisic-Ilic M Nedic G Rakos I Nikolac M Blazev M Muck-Seler D The association between brain-derived neurotrophic factor Val66Met variants and psychotic
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symptoms in posttraumatic stress disorder World J Biol Psychiatry 2012 Apr13(4)306-11 Epub 2011 Jul 6 Rakofsky JJ Ressler KJ Dunlop BW BDNF function as a potential mediator of bipolar disorder and post-traumatic stress disorder comorbidity Mol Psychiatry 2012 Jan17(1)22-35 doi 101038mp2011121 Epub 2011 Sep 20 Valente NL Vallada H Cordeiro Q Miguita K Bressan RA Andreoli SB Mari JJ Mello MF Candidate-gene approach in posttraumatic stress disorder after urban violence association analysis of the genes encoding serotonin transporter dopamine transporter and BDNF J Mol Neurosci 2011 May44(1)59-67 Epub 2011 Mar 29 Valente NL Vallada H Cordeiro Q Bressan RA Andreoli SB Mari JJ Mello MF (2) Catechol-O-methyltransferase (COMT) val158met polymorphism as a risk factor for PTSD after urban violence J Mol Neurosci 2011 Mar43(3)516-23 Epub 2010 Nov 17 Zhang L Benedek DM Fullerton CS Forsten RD Naifeh JA Li XX Hu XZ Li H Jia M Xing GQ Benevides KN Ursano RJ PTSD risk is associated with BDNF Val66Met and BDNF overexpression Molecular Psychiatry (15 January 2013) | doi101038mp2012180
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Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
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HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
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SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
2
ldquoAspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)rdquo Dott Giovanni Borghinihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 10
ldquoDepressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione del trasportatore della serotonina (SERT)rdquo Dott Giovanni Borghinihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 16 ldquoSviluppo puberale e tessuto adiposordquo Dottssa Martina Beltramihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 18 ldquoAttivitagrave ormonale e distribuzione di grasso generalizzatordquo Dottssa Francesca Bruzzonehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 21 ldquoApproccio nutrizionale alla sindrome premestrualerdquo
Dottssa Chiara di Gianvittoriohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 23
ldquoAttuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia celiacardquo Dottssa Chiara di Gianvittoriohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 27 ldquoMalattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei Bifidobatterirdquo Dottssa Chiara di Gianvittoriohelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 30 ldquoCapsicum annuum il rosso che protegge la tua saluterdquo Dottssa Giusi Balzano helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 33 ldquoRape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360degrdquo Dottssa Giusi Balzano helliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 36 ldquoSigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumoralirdquo
Dottssa Francesca Bruzzonehelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 39 ldquoTra le mille virtursquo del mielela cura dellrsquoherpes simplexrdquo Dottssa Serena Pascuccihelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphelliphellippag 41
INDICE
3
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wwwcomposizionecorporeacom I nostri punti principali
1 - Competenza lanalizzatore DF50 egrave prodotto da Impedimed leader mondiale nella ricerca scientifica attraverso lutilizzo delle Bioimpedenze sia con tecnologia spettroscopica che a frequenza singola (50 Khz) Le misurazioni dei valori Bioelettrici (resistenza Reattanza Angolo di Fase e Impedenza) sono dirette e visualizzabili nel display dello strumento Impedimed collabora con le piugrave importanti Universitagrave mondiali ed egrave leader sia nellanalisi della composizione corporea in ambito medico nutrizionale sportivo e wellness che nella specifica ricerca in campo oncologico
2 - Qualitagrave garanzie e certificazioni internazionali lanalizzatore Impedimed DF50 egrave registrato come dispositivo medico co il Ministero della Salute Italiano ed ha inoltre la Certificazione di qualitagrave AU0564407 - SGS e lapprovazione della FDA Studi di validazione e bibliografia
3 - Valore tecnologico Valori bioelettrici di Resistenza reattanza e Angolo di Fase misurati direttamente e visualizzabili in tempo reale nel Display LCD - Funzionamento Dual mode (non necessita di Personal computer) Software avanzato con analisi vettoriale Gratuito Training approfondito didattico-pratico per un corretto utilizzo (Gratuito) - Dispositivo medico di ultima generazione palmare di altissima qualitagrave con il miglior rapporto qualitagrave-prezzo Tutti i valori bioelettrici misurati sono certificati e validati
4 - Consulenza gratuita pre e post vendita sulle varie tecnologie legate alla composizione corporea e alla nutrizione dinamometria Biorisonanza Analisi energetica Analisi HRV (bilanciamento sistema simpatico-parasimpatico) etc
5 - Formazione corsi individuali sul corretto utilizzo dei nostri dispositivi
6 - Confronto Impedimed DF50 non teme confronti Prima di acquistare un analizzatore valutate con attenzione le caratteristiche tecniche del nostro dispositivo e confrontatele scrupolosamente Vi accorgerete di essere di fronte ad uno strumento unico nel suo genere (Certificazioni validazioni dispositivo palmare misure dirette e visualizzabili Tester elettronico per il controllo dei valori bioelettrici analisi composizione corporea in tempo reale a display anche senza luso di un PC software gratuito Impedimed per lanalisi della composizione corporea completo di scala Hy-Dex vettoriale e gestione clienti training gratuito per ul corretto utilizzo valigetta ed accessori)
5
Gli ingredienti naturali di questo alimento nutrono e saziano senza appensatire lrsquoorganismo Il contenuto di fibre agisce inoltre sulla flora batterica per regolare le funzioni intestinali GLI INGREDIENTI Semi ( lino zucca girasole) Cereali soffiati (farromiglio amaranto kamut) miele italiano mandorle fiocchi drsquoavena noci quinoa soffiata NON CONTIENE Additivi conservanti dolcificanti di sintesi grassi idrogenati coloranti e aromatizzanti UTILIZZO Alimento indicato per prima colazione spuntino tra i pasti prima e dopo lrsquoattivitagrave sportiva e quando non possiamo concederci un pasto completo Adatto a tutte le etagrave
PERCHEgrave ASSUMERE TUTTI I GIORNI UN CUCCHIAIO DI OLIO DI
LINO Gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 sono considerati essenziali perchegrave indispensabili al corretto funzionamento del nostro organismo Infatti se desideriamo conservare arterie sane e mente lucida fino a tarda etagrave occorre assumere alimenti che contengano gli acidi grassi vantaggiosi della serie Omega-3 che contrastano lrsquoinfiammazione modulano i metabolismi e la risposta immunitaria promuovendo una migliore qualitagrave della vita Gli oli non sono tutti ugualiLa caratteristica primaria dellrsquoOlio di Lino Rilevo egrave la modalitagrave di conservazione a freddo che garantisce lrsquoefficacia dellrsquoazione dellrsquoOmega-3 che altrimenti il calore porterebbe allrsquoossidazione
RILEVO
EDUCAZIONE ALIMENTARE
wwwrilevoeu
PARTNER E SOCI COLLETTIVI
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Nata nel 2008 dalla volontagrave di un pool di professionisti ADAMA attribuisce da sempre
grande valore a principi quali lrsquoetica e la professionalitagrave che costituiscono le fondamenta di
unrsquoazienda che non ha mai voluto basare il proprio sviluppo sul business fine a se stesso
Lrsquoazienda punta primariamente a proporre prodotti salutistici altamente innovativi e di
qualitagrave caratterizzati da un elevato grado di efficacia prodotti in grado di rivoluzionare il
mercato grazie ad una tecnologia unica ed esclusiva novitagrave assoluta nel panorama
internazionale
Lo spirito di innovazione di ADAMA si egrave concretizzato nella creazione degli Estratti
IdroEnzimatici (EIE) frutto di anni di ricerca in ambito universitario nel settore delle
biotecnologie applicate allrsquoalimentazione La complessa ed innovativa tecnica di estrazione
consente agli EIE di contenere il 100 del fitocomplesso racchiuso nella pianta di origine
in una forma altamente biodisponibile per lrsquoorganismo Il fatto di non utilizzare solventi in
alcuna fase del processo di estrazione permette di ottenere degli estratti sicuri sia per la
salute che per lrsquoambiente Inoltre per assicurare al cliente finale un prodotto di alta qualitagrave
ciascun lotto di produzione viene sottoposto ad unrsquoaccurata analisi chimico-fisica
Il campo di intervento di ADAMA egrave estremamente ampio e copre tutte le branche della
Medicina Non Convenzionale sia in ambito umano che veterinario
I canali di informazione distribuzione e vendita dei prodotti ADAMA coprono in modo
capillare il territorio nazionale essendo proposti attraverso molteplici soggetti medici
naturopati dietologi farmacie erboristerie e professionisti del settore in genere
Inoltre lrsquointeresse dei mercati esteri nei confronti degli EIE sta portando lrsquoazienda ad
espandere il proprio raggio drsquoazione ben oltre i confini nazionali
wwwadamait
7
CEC egrave una Societagrave Editrice nata a Milano nel 1998 allo scopo di pubblicare riviste e libri
tecnico-scientifici nellarea della COSMETICA e dellINTEGRAZIONE
NUTRIZIONALE
Il carattere distintivo della CEC egrave il tipo di comunicazione utilizzato che si caratterizza
per lalta qualitagrave scientifica Nel nostro Board sono presenti esperti altamente qualificati
provenienti da Industria Fondazioni ed Universitagrave
In area cosmetica CEC pubblica Cosmetic Technology una rivista bimestrale che si
occupa di scienza RampD Marketing e Packaging
In area nutrizionale CEC pubblica LIntegratore Nutrizionale lunica rivista in Italia
dedicata a Integratori Nutrizionali e Functional Foods
NUTRAfoods risponde invece alle specifiche esigenze dei ricercatori che necessitano di
materiale scientifico e di aggiornamenti legislativi costanti per sviluppare prodotti ancora
piugrave innovativi nel settore in rapida crescita dellhealthfood
wwwcec-editorecom
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PATROCINI ED EVENTI
NutriProf saragrave presente come Partner a Dieta Live
Con uno Stand Attrezzato dove si sovlegeragrave la giornata
nazionale del Nutrizionista Professionista
Con la partecipazione dellrsquoOrdine Nazionale dei Biologi nella persona del
Presidente Prof Ermanno Calcatelli
Palazzo dei Congressi di Roma il 28 e 29 Marzo 2015
Scienza cultura prodotti e divertimento per scegliere la dieta migliore
per il benessere del corpo e della mente
wwwdietaliveit
NUTRA DAY 2015
GIORNATA SEMINARIO SULLA NUTRACEUTICA
VENERDI 20 MARZO 2015
UN EVENTO RIVOLTO A
AZIENDE NUTRACEUTICHE
AZIENDE CON SETTORE DEDICATO AI NUTRACEUTICI
CATENEGRUPPI DI FARMACIE
DISTRIBUTORI DI PRODOTTI NUTRACEUTICI
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA LEGATE ALLA NUTRACEUTICA
ASSOCIAZIONIORDINI PROFESSIONALI DI MEDICI FARMACISTI amp NUTRIZIONISTI
MEDIA DEL SETTORE (NUTRIZIONE SALUTE MEDICINA)
DOCENTI UNIVERSITARI e RICERCATORI
MODERATORE PROF ALBERTO MARTINA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA
NB Per i Soci NutriProf egrave previsto il 15 di sconto (codice promozionale NUTRIPROF15
httpwwwcgseucomnutra-day-2015
9
httpwwwsinutit
10
Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
11
(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
12
particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
13
Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
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18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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3
4
wwwcomposizionecorporeacom I nostri punti principali
1 - Competenza lanalizzatore DF50 egrave prodotto da Impedimed leader mondiale nella ricerca scientifica attraverso lutilizzo delle Bioimpedenze sia con tecnologia spettroscopica che a frequenza singola (50 Khz) Le misurazioni dei valori Bioelettrici (resistenza Reattanza Angolo di Fase e Impedenza) sono dirette e visualizzabili nel display dello strumento Impedimed collabora con le piugrave importanti Universitagrave mondiali ed egrave leader sia nellanalisi della composizione corporea in ambito medico nutrizionale sportivo e wellness che nella specifica ricerca in campo oncologico
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3 - Valore tecnologico Valori bioelettrici di Resistenza reattanza e Angolo di Fase misurati direttamente e visualizzabili in tempo reale nel Display LCD - Funzionamento Dual mode (non necessita di Personal computer) Software avanzato con analisi vettoriale Gratuito Training approfondito didattico-pratico per un corretto utilizzo (Gratuito) - Dispositivo medico di ultima generazione palmare di altissima qualitagrave con il miglior rapporto qualitagrave-prezzo Tutti i valori bioelettrici misurati sono certificati e validati
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Nata nel 2008 dalla volontagrave di un pool di professionisti ADAMA attribuisce da sempre
grande valore a principi quali lrsquoetica e la professionalitagrave che costituiscono le fondamenta di
unrsquoazienda che non ha mai voluto basare il proprio sviluppo sul business fine a se stesso
Lrsquoazienda punta primariamente a proporre prodotti salutistici altamente innovativi e di
qualitagrave caratterizzati da un elevato grado di efficacia prodotti in grado di rivoluzionare il
mercato grazie ad una tecnologia unica ed esclusiva novitagrave assoluta nel panorama
internazionale
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IdroEnzimatici (EIE) frutto di anni di ricerca in ambito universitario nel settore delle
biotecnologie applicate allrsquoalimentazione La complessa ed innovativa tecnica di estrazione
consente agli EIE di contenere il 100 del fitocomplesso racchiuso nella pianta di origine
in una forma altamente biodisponibile per lrsquoorganismo Il fatto di non utilizzare solventi in
alcuna fase del processo di estrazione permette di ottenere degli estratti sicuri sia per la
salute che per lrsquoambiente Inoltre per assicurare al cliente finale un prodotto di alta qualitagrave
ciascun lotto di produzione viene sottoposto ad unrsquoaccurata analisi chimico-fisica
Il campo di intervento di ADAMA egrave estremamente ampio e copre tutte le branche della
Medicina Non Convenzionale sia in ambito umano che veterinario
I canali di informazione distribuzione e vendita dei prodotti ADAMA coprono in modo
capillare il territorio nazionale essendo proposti attraverso molteplici soggetti medici
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Inoltre lrsquointeresse dei mercati esteri nei confronti degli EIE sta portando lrsquoazienda ad
espandere il proprio raggio drsquoazione ben oltre i confini nazionali
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Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
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(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
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particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
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Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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14
Felmingham KL Dobson-Stone C Schofield PR Quirk GJ Bryant RA The Brain-Derived Neurotrophic Factor Val66Met Polymorphism Predicts Response to Exposure Therapy in Posttraumatic Stress Disorder Biol Psychiatry Jan 2013 Frielingsdorf H Bath KG Soliman F Difede J Casey BJ Lee FS Variant brain-derived neurotrophic factor Val66Met endophenotypes implications for posttraumatic stress disorder Ann N Y Acad Sci 2010 Oct1208150-7 doi 101111j1749-6632201005722x Grabe HJ Schwahn C Mahler J Appel K Schulz A Spitzer C Fenske K Barnow S Freyberger HJ Teumer A Petersmann A Biffar R Rosskopf D John U Voumllzke H Genetic epistasis between the brain-derived neurotrophic factor Val66Met polymorphism and the 5-HTT promoter polymorphism moderates the susceptibility to depressive disorders after childhood abuse Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 2012 Mar 3036(2)264-70 Epub 2011 Oct 2 Heitland I Oosting R SBaas J M P Massar S A A Kenemans J L Boumlcker K B E Genetic polymorphisms of the dopamine and serotonin systems modulate the neurophysiological response to feedback and risk taking in healthy humans Cogn Affect Behav Neurosci 2012 December 12(4) 678ndash691 Hemmings SM Martin LI Klopper M van der Merwe L Aitken L de Wit E Black GF Hoal EG Walzl G Seedat S BDNF Val66Met and DRD2 Taq1A polymorphisms interact to influence PTSD symptom severity A preliminary investigation in a South African population Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 2012 Oct 25 pii S0278-5846(12)00266-7 doi 101016jpnpbp201210011 [Epub ahead of print] Hoexter MQ Fadel G Feliacutecio AC Calzavara MB Batista IR Reis MA Shih MC Pitman RK Andreoli SB Mello MF Mari JJ Bressan RA Higher striatal dopamine transporter density in PTSD an in vivo SPECT study with [(99m)Tc]TRODAT-1 Psychopharmacology (Berl) 2012 Nov224(2)337-45 doi 101007s00213-012-2755-4 Epub 2012 Jun 15 Kolassa IT Ertl V Eckart C Gloumlckner F Kolassa S Papassotiropoulos A de Quervain DJ Elbert T Association study of trauma load and SLC6A4 promoter polymorphism in posttraumatic stress disorder evidence from survivors of the Rwandan genocide J Clin Psychiatry 2010 May71(5)543-7 Epub 2010 Apr 6 Miller S Hallmayer J Wang PW Hill SJ Johnson SL Ketter TA Brain-derived neurotrophic factor val66met genotype and early life stress effects upon bipolar course J Psychiatr Res 2012 Nov 23 pii S0022-3956(12)00328-7 doi 101016jjpsychires201210015 [Epub ahead of print] Norrholm SD Jovanovic T Smith AK Binder E Klengel T Conneely K Mercer KB Davis JS Kerley K Winkler J Gillespie CF Bradley B Ressler KJ Differential Genetic and Epigenetic Regulation of catechol-O-methyltransferase is Associated with Impaired Fear Inhibition in Posttraumatic Stress Disorder Front Behav Neurosci 2013 Apr 10730 doi 103389fnbeh201300030 Print 2013 Outhred T Das P Dobson-Stone C Griffiths K Felmingham KL Bryant RA Malhi G Kemp AH The functional epistasis of 5-HTTLPR and BDNF Val66Met on emotion processing a preliminary study Brain Behav Nov 2012 2(6) 778-88 Pivac N Kozaric-Kovacic D Grubisic-Ilic M Nedic G Rakos I Nikolac M Blazev M Muck-Seler D The association between brain-derived neurotrophic factor Val66Met variants and psychotic
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Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
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HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
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SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
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La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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20
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
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spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
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risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
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mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
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Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
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composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
4
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1 - Competenza lanalizzatore DF50 egrave prodotto da Impedimed leader mondiale nella ricerca scientifica attraverso lutilizzo delle Bioimpedenze sia con tecnologia spettroscopica che a frequenza singola (50 Khz) Le misurazioni dei valori Bioelettrici (resistenza Reattanza Angolo di Fase e Impedenza) sono dirette e visualizzabili nel display dello strumento Impedimed collabora con le piugrave importanti Universitagrave mondiali ed egrave leader sia nellanalisi della composizione corporea in ambito medico nutrizionale sportivo e wellness che nella specifica ricerca in campo oncologico
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Gli ingredienti naturali di questo alimento nutrono e saziano senza appensatire lrsquoorganismo Il contenuto di fibre agisce inoltre sulla flora batterica per regolare le funzioni intestinali GLI INGREDIENTI Semi ( lino zucca girasole) Cereali soffiati (farromiglio amaranto kamut) miele italiano mandorle fiocchi drsquoavena noci quinoa soffiata NON CONTIENE Additivi conservanti dolcificanti di sintesi grassi idrogenati coloranti e aromatizzanti UTILIZZO Alimento indicato per prima colazione spuntino tra i pasti prima e dopo lrsquoattivitagrave sportiva e quando non possiamo concederci un pasto completo Adatto a tutte le etagrave
PERCHEgrave ASSUMERE TUTTI I GIORNI UN CUCCHIAIO DI OLIO DI
LINO Gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 sono considerati essenziali perchegrave indispensabili al corretto funzionamento del nostro organismo Infatti se desideriamo conservare arterie sane e mente lucida fino a tarda etagrave occorre assumere alimenti che contengano gli acidi grassi vantaggiosi della serie Omega-3 che contrastano lrsquoinfiammazione modulano i metabolismi e la risposta immunitaria promuovendo una migliore qualitagrave della vita Gli oli non sono tutti ugualiLa caratteristica primaria dellrsquoOlio di Lino Rilevo egrave la modalitagrave di conservazione a freddo che garantisce lrsquoefficacia dellrsquoazione dellrsquoOmega-3 che altrimenti il calore porterebbe allrsquoossidazione
RILEVO
EDUCAZIONE ALIMENTARE
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PARTNER E SOCI COLLETTIVI
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Nata nel 2008 dalla volontagrave di un pool di professionisti ADAMA attribuisce da sempre
grande valore a principi quali lrsquoetica e la professionalitagrave che costituiscono le fondamenta di
unrsquoazienda che non ha mai voluto basare il proprio sviluppo sul business fine a se stesso
Lrsquoazienda punta primariamente a proporre prodotti salutistici altamente innovativi e di
qualitagrave caratterizzati da un elevato grado di efficacia prodotti in grado di rivoluzionare il
mercato grazie ad una tecnologia unica ed esclusiva novitagrave assoluta nel panorama
internazionale
Lo spirito di innovazione di ADAMA si egrave concretizzato nella creazione degli Estratti
IdroEnzimatici (EIE) frutto di anni di ricerca in ambito universitario nel settore delle
biotecnologie applicate allrsquoalimentazione La complessa ed innovativa tecnica di estrazione
consente agli EIE di contenere il 100 del fitocomplesso racchiuso nella pianta di origine
in una forma altamente biodisponibile per lrsquoorganismo Il fatto di non utilizzare solventi in
alcuna fase del processo di estrazione permette di ottenere degli estratti sicuri sia per la
salute che per lrsquoambiente Inoltre per assicurare al cliente finale un prodotto di alta qualitagrave
ciascun lotto di produzione viene sottoposto ad unrsquoaccurata analisi chimico-fisica
Il campo di intervento di ADAMA egrave estremamente ampio e copre tutte le branche della
Medicina Non Convenzionale sia in ambito umano che veterinario
I canali di informazione distribuzione e vendita dei prodotti ADAMA coprono in modo
capillare il territorio nazionale essendo proposti attraverso molteplici soggetti medici
naturopati dietologi farmacie erboristerie e professionisti del settore in genere
Inoltre lrsquointeresse dei mercati esteri nei confronti degli EIE sta portando lrsquoazienda ad
espandere il proprio raggio drsquoazione ben oltre i confini nazionali
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CEC egrave una Societagrave Editrice nata a Milano nel 1998 allo scopo di pubblicare riviste e libri
tecnico-scientifici nellarea della COSMETICA e dellINTEGRAZIONE
NUTRIZIONALE
Il carattere distintivo della CEC egrave il tipo di comunicazione utilizzato che si caratterizza
per lalta qualitagrave scientifica Nel nostro Board sono presenti esperti altamente qualificati
provenienti da Industria Fondazioni ed Universitagrave
In area cosmetica CEC pubblica Cosmetic Technology una rivista bimestrale che si
occupa di scienza RampD Marketing e Packaging
In area nutrizionale CEC pubblica LIntegratore Nutrizionale lunica rivista in Italia
dedicata a Integratori Nutrizionali e Functional Foods
NUTRAfoods risponde invece alle specifiche esigenze dei ricercatori che necessitano di
materiale scientifico e di aggiornamenti legislativi costanti per sviluppare prodotti ancora
piugrave innovativi nel settore in rapida crescita dellhealthfood
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PATROCINI ED EVENTI
NutriProf saragrave presente come Partner a Dieta Live
Con uno Stand Attrezzato dove si sovlegeragrave la giornata
nazionale del Nutrizionista Professionista
Con la partecipazione dellrsquoOrdine Nazionale dei Biologi nella persona del
Presidente Prof Ermanno Calcatelli
Palazzo dei Congressi di Roma il 28 e 29 Marzo 2015
Scienza cultura prodotti e divertimento per scegliere la dieta migliore
per il benessere del corpo e della mente
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NUTRA DAY 2015
GIORNATA SEMINARIO SULLA NUTRACEUTICA
VENERDI 20 MARZO 2015
UN EVENTO RIVOLTO A
AZIENDE NUTRACEUTICHE
AZIENDE CON SETTORE DEDICATO AI NUTRACEUTICI
CATENEGRUPPI DI FARMACIE
DISTRIBUTORI DI PRODOTTI NUTRACEUTICI
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA LEGATE ALLA NUTRACEUTICA
ASSOCIAZIONIORDINI PROFESSIONALI DI MEDICI FARMACISTI amp NUTRIZIONISTI
MEDIA DEL SETTORE (NUTRIZIONE SALUTE MEDICINA)
DOCENTI UNIVERSITARI e RICERCATORI
MODERATORE PROF ALBERTO MARTINA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA
NB Per i Soci NutriProf egrave previsto il 15 di sconto (codice promozionale NUTRIPROF15
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Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
11
(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
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particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
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Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
Aguilera M Arias B Wichers M Barrantes-Vidal N Moya J Villa H van Os J Ibaacutentildeez MI Ruipeacuterez MA Ortet G Fantildeanaacutes L Early adversity and 5-HTTBDNF genes new evidence of gene-environment interactions on depressive symptoms in a general population Psychol Med 2009 Sep39(9)1425-32 Epub 2009 Feb 12 Auxeacutemeacutery Y (2) Posttraumatic stress disorder (PTSD) as a consequence of the interaction between an individual genetic susceptibility a traumatogenic event and a social context] Encephale Oct 2012 38(5) 373-80 Cardoner N Soria V Gratacograves M Hernaacutendez-Ribas R Pujol J Loacutepez-Solagrave M Deus J Urretavizcaya M Estivill X Menchoacuten JM Soriano-Mas C Val66Met BDNF genotypes in melancholic depression effects on brain structure and treatment outcome Depress Anxiety Nov 2012
14
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
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SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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north India (httpwwwsciencedirectcomsciencearticlepiiS1590865812000229)- Dig Liver Dis
201244530ndash2
Kang JY Kang AHY et al -Systematic review worldwide variation in the frequency of Coeliac Disease
and changes over time
(httponlinelibrarywileycomdoi101111apt12373abstractjsessionid=91309CB937E7B5E094A
3B7F08441695f04t04)- Aliment Pharmacol Ther 201338226ndash45
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international mass screening project
(httpinformahealthcarecomdoiabs103109078538902010505931)- Ann Med 201042587ndash
95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
Collado MC Donat E et al- Imbalances in faecal and duodenal Bifidobacterium species composition
in active and non active coeliac disease (httpwwwncbinlmnihgovpubmed19102766)- BMC
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(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Bifidobacterium+strains+suppress+in+vitro+the+pro-
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Rev Immunol 2011 30 207-18
33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
5
Gli ingredienti naturali di questo alimento nutrono e saziano senza appensatire lrsquoorganismo Il contenuto di fibre agisce inoltre sulla flora batterica per regolare le funzioni intestinali GLI INGREDIENTI Semi ( lino zucca girasole) Cereali soffiati (farromiglio amaranto kamut) miele italiano mandorle fiocchi drsquoavena noci quinoa soffiata NON CONTIENE Additivi conservanti dolcificanti di sintesi grassi idrogenati coloranti e aromatizzanti UTILIZZO Alimento indicato per prima colazione spuntino tra i pasti prima e dopo lrsquoattivitagrave sportiva e quando non possiamo concederci un pasto completo Adatto a tutte le etagrave
PERCHEgrave ASSUMERE TUTTI I GIORNI UN CUCCHIAIO DI OLIO DI
LINO Gli acidi grassi Omega-3 e Omega-6 sono considerati essenziali perchegrave indispensabili al corretto funzionamento del nostro organismo Infatti se desideriamo conservare arterie sane e mente lucida fino a tarda etagrave occorre assumere alimenti che contengano gli acidi grassi vantaggiosi della serie Omega-3 che contrastano lrsquoinfiammazione modulano i metabolismi e la risposta immunitaria promuovendo una migliore qualitagrave della vita Gli oli non sono tutti ugualiLa caratteristica primaria dellrsquoOlio di Lino Rilevo egrave la modalitagrave di conservazione a freddo che garantisce lrsquoefficacia dellrsquoazione dellrsquoOmega-3 che altrimenti il calore porterebbe allrsquoossidazione
RILEVO
EDUCAZIONE ALIMENTARE
wwwrilevoeu
PARTNER E SOCI COLLETTIVI
6
Nata nel 2008 dalla volontagrave di un pool di professionisti ADAMA attribuisce da sempre
grande valore a principi quali lrsquoetica e la professionalitagrave che costituiscono le fondamenta di
unrsquoazienda che non ha mai voluto basare il proprio sviluppo sul business fine a se stesso
Lrsquoazienda punta primariamente a proporre prodotti salutistici altamente innovativi e di
qualitagrave caratterizzati da un elevato grado di efficacia prodotti in grado di rivoluzionare il
mercato grazie ad una tecnologia unica ed esclusiva novitagrave assoluta nel panorama
internazionale
Lo spirito di innovazione di ADAMA si egrave concretizzato nella creazione degli Estratti
IdroEnzimatici (EIE) frutto di anni di ricerca in ambito universitario nel settore delle
biotecnologie applicate allrsquoalimentazione La complessa ed innovativa tecnica di estrazione
consente agli EIE di contenere il 100 del fitocomplesso racchiuso nella pianta di origine
in una forma altamente biodisponibile per lrsquoorganismo Il fatto di non utilizzare solventi in
alcuna fase del processo di estrazione permette di ottenere degli estratti sicuri sia per la
salute che per lrsquoambiente Inoltre per assicurare al cliente finale un prodotto di alta qualitagrave
ciascun lotto di produzione viene sottoposto ad unrsquoaccurata analisi chimico-fisica
Il campo di intervento di ADAMA egrave estremamente ampio e copre tutte le branche della
Medicina Non Convenzionale sia in ambito umano che veterinario
I canali di informazione distribuzione e vendita dei prodotti ADAMA coprono in modo
capillare il territorio nazionale essendo proposti attraverso molteplici soggetti medici
naturopati dietologi farmacie erboristerie e professionisti del settore in genere
Inoltre lrsquointeresse dei mercati esteri nei confronti degli EIE sta portando lrsquoazienda ad
espandere il proprio raggio drsquoazione ben oltre i confini nazionali
wwwadamait
7
CEC egrave una Societagrave Editrice nata a Milano nel 1998 allo scopo di pubblicare riviste e libri
tecnico-scientifici nellarea della COSMETICA e dellINTEGRAZIONE
NUTRIZIONALE
Il carattere distintivo della CEC egrave il tipo di comunicazione utilizzato che si caratterizza
per lalta qualitagrave scientifica Nel nostro Board sono presenti esperti altamente qualificati
provenienti da Industria Fondazioni ed Universitagrave
In area cosmetica CEC pubblica Cosmetic Technology una rivista bimestrale che si
occupa di scienza RampD Marketing e Packaging
In area nutrizionale CEC pubblica LIntegratore Nutrizionale lunica rivista in Italia
dedicata a Integratori Nutrizionali e Functional Foods
NUTRAfoods risponde invece alle specifiche esigenze dei ricercatori che necessitano di
materiale scientifico e di aggiornamenti legislativi costanti per sviluppare prodotti ancora
piugrave innovativi nel settore in rapida crescita dellhealthfood
wwwcec-editorecom
8
PATROCINI ED EVENTI
NutriProf saragrave presente come Partner a Dieta Live
Con uno Stand Attrezzato dove si sovlegeragrave la giornata
nazionale del Nutrizionista Professionista
Con la partecipazione dellrsquoOrdine Nazionale dei Biologi nella persona del
Presidente Prof Ermanno Calcatelli
Palazzo dei Congressi di Roma il 28 e 29 Marzo 2015
Scienza cultura prodotti e divertimento per scegliere la dieta migliore
per il benessere del corpo e della mente
wwwdietaliveit
NUTRA DAY 2015
GIORNATA SEMINARIO SULLA NUTRACEUTICA
VENERDI 20 MARZO 2015
UN EVENTO RIVOLTO A
AZIENDE NUTRACEUTICHE
AZIENDE CON SETTORE DEDICATO AI NUTRACEUTICI
CATENEGRUPPI DI FARMACIE
DISTRIBUTORI DI PRODOTTI NUTRACEUTICI
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA LEGATE ALLA NUTRACEUTICA
ASSOCIAZIONIORDINI PROFESSIONALI DI MEDICI FARMACISTI amp NUTRIZIONISTI
MEDIA DEL SETTORE (NUTRIZIONE SALUTE MEDICINA)
DOCENTI UNIVERSITARI e RICERCATORI
MODERATORE PROF ALBERTO MARTINA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI PAVIA
NB Per i Soci NutriProf egrave previsto il 15 di sconto (codice promozionale NUTRIPROF15
httpwwwcgseucomnutra-day-2015
9
httpwwwsinutit
10
Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
11
(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
12
particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
13
Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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14
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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20
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
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Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
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39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
6
Nata nel 2008 dalla volontagrave di un pool di professionisti ADAMA attribuisce da sempre
grande valore a principi quali lrsquoetica e la professionalitagrave che costituiscono le fondamenta di
unrsquoazienda che non ha mai voluto basare il proprio sviluppo sul business fine a se stesso
Lrsquoazienda punta primariamente a proporre prodotti salutistici altamente innovativi e di
qualitagrave caratterizzati da un elevato grado di efficacia prodotti in grado di rivoluzionare il
mercato grazie ad una tecnologia unica ed esclusiva novitagrave assoluta nel panorama
internazionale
Lo spirito di innovazione di ADAMA si egrave concretizzato nella creazione degli Estratti
IdroEnzimatici (EIE) frutto di anni di ricerca in ambito universitario nel settore delle
biotecnologie applicate allrsquoalimentazione La complessa ed innovativa tecnica di estrazione
consente agli EIE di contenere il 100 del fitocomplesso racchiuso nella pianta di origine
in una forma altamente biodisponibile per lrsquoorganismo Il fatto di non utilizzare solventi in
alcuna fase del processo di estrazione permette di ottenere degli estratti sicuri sia per la
salute che per lrsquoambiente Inoltre per assicurare al cliente finale un prodotto di alta qualitagrave
ciascun lotto di produzione viene sottoposto ad unrsquoaccurata analisi chimico-fisica
Il campo di intervento di ADAMA egrave estremamente ampio e copre tutte le branche della
Medicina Non Convenzionale sia in ambito umano che veterinario
I canali di informazione distribuzione e vendita dei prodotti ADAMA coprono in modo
capillare il territorio nazionale essendo proposti attraverso molteplici soggetti medici
naturopati dietologi farmacie erboristerie e professionisti del settore in genere
Inoltre lrsquointeresse dei mercati esteri nei confronti degli EIE sta portando lrsquoazienda ad
espandere il proprio raggio drsquoazione ben oltre i confini nazionali
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Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
11
(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
12
particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
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Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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Felmingham KL Dobson-Stone C Schofield PR Quirk GJ Bryant RA The Brain-Derived Neurotrophic Factor Val66Met Polymorphism Predicts Response to Exposure Therapy in Posttraumatic Stress Disorder Biol Psychiatry Jan 2013 Frielingsdorf H Bath KG Soliman F Difede J Casey BJ Lee FS Variant brain-derived neurotrophic factor Val66Met endophenotypes implications for posttraumatic stress disorder Ann N Y Acad Sci 2010 Oct1208150-7 doi 101111j1749-6632201005722x Grabe HJ Schwahn C Mahler J Appel K Schulz A Spitzer C Fenske K Barnow S Freyberger HJ Teumer A Petersmann A Biffar R Rosskopf D John U Voumllzke H Genetic epistasis between the brain-derived neurotrophic factor Val66Met polymorphism and the 5-HTT promoter polymorphism moderates the susceptibility to depressive disorders after childhood abuse Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 2012 Mar 3036(2)264-70 Epub 2011 Oct 2 Heitland I Oosting R SBaas J M P Massar S A A Kenemans J L Boumlcker K B E Genetic polymorphisms of the dopamine and serotonin systems modulate the neurophysiological response to feedback and risk taking in healthy humans Cogn Affect Behav Neurosci 2012 December 12(4) 678ndash691 Hemmings SM Martin LI Klopper M van der Merwe L Aitken L de Wit E Black GF Hoal EG Walzl G Seedat S BDNF Val66Met and DRD2 Taq1A polymorphisms interact to influence PTSD symptom severity A preliminary investigation in a South African population Prog Neuropsychopharmacol Biol Psychiatry 2012 Oct 25 pii S0278-5846(12)00266-7 doi 101016jpnpbp201210011 [Epub ahead of print] Hoexter MQ Fadel G Feliacutecio AC Calzavara MB Batista IR Reis MA Shih MC Pitman RK Andreoli SB Mello MF Mari JJ Bressan RA Higher striatal dopamine transporter density in PTSD an in vivo SPECT study with [(99m)Tc]TRODAT-1 Psychopharmacology (Berl) 2012 Nov224(2)337-45 doi 101007s00213-012-2755-4 Epub 2012 Jun 15 Kolassa IT Ertl V Eckart C Gloumlckner F Kolassa S Papassotiropoulos A de Quervain DJ Elbert T Association study of trauma load and SLC6A4 promoter polymorphism in posttraumatic stress disorder evidence from survivors of the Rwandan genocide J Clin Psychiatry 2010 May71(5)543-7 Epub 2010 Apr 6 Miller S Hallmayer J Wang PW Hill SJ Johnson SL Ketter TA Brain-derived neurotrophic factor val66met genotype and early life stress effects upon bipolar course J Psychiatr Res 2012 Nov 23 pii S0022-3956(12)00328-7 doi 101016jjpsychires201210015 [Epub ahead of print] Norrholm SD Jovanovic T Smith AK Binder E Klengel T Conneely K Mercer KB Davis JS Kerley K Winkler J Gillespie CF Bradley B Ressler KJ Differential Genetic and Epigenetic Regulation of catechol-O-methyltransferase is Associated with Impaired Fear Inhibition in Posttraumatic Stress Disorder Front Behav Neurosci 2013 Apr 10730 doi 103389fnbeh201300030 Print 2013 Outhred T Das P Dobson-Stone C Griffiths K Felmingham KL Bryant RA Malhi G Kemp AH The functional epistasis of 5-HTTLPR and BDNF Val66Met on emotion processing a preliminary study Brain Behav Nov 2012 2(6) 778-88 Pivac N Kozaric-Kovacic D Grubisic-Ilic M Nedic G Rakos I Nikolac M Blazev M Muck-Seler D The association between brain-derived neurotrophic factor Val66Met variants and psychotic
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symptoms in posttraumatic stress disorder World J Biol Psychiatry 2012 Apr13(4)306-11 Epub 2011 Jul 6 Rakofsky JJ Ressler KJ Dunlop BW BDNF function as a potential mediator of bipolar disorder and post-traumatic stress disorder comorbidity Mol Psychiatry 2012 Jan17(1)22-35 doi 101038mp2011121 Epub 2011 Sep 20 Valente NL Vallada H Cordeiro Q Miguita K Bressan RA Andreoli SB Mari JJ Mello MF Candidate-gene approach in posttraumatic stress disorder after urban violence association analysis of the genes encoding serotonin transporter dopamine transporter and BDNF J Mol Neurosci 2011 May44(1)59-67 Epub 2011 Mar 29 Valente NL Vallada H Cordeiro Q Bressan RA Andreoli SB Mari JJ Mello MF (2) Catechol-O-methyltransferase (COMT) val158met polymorphism as a risk factor for PTSD after urban violence J Mol Neurosci 2011 Mar43(3)516-23 Epub 2010 Nov 17 Zhang L Benedek DM Fullerton CS Forsten RD Naifeh JA Li XX Hu XZ Li H Jia M Xing GQ Benevides KN Ursano RJ PTSD risk is associated with BDNF Val66Met and BDNF overexpression Molecular Psychiatry (15 January 2013) | doi101038mp2012180
16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
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generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
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conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
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spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
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malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
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possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
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risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
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mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
7
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Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
11
(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
12
particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
13
Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
Aguilera M Arias B Wichers M Barrantes-Vidal N Moya J Villa H van Os J Ibaacutentildeez MI Ruipeacuterez MA Ortet G Fantildeanaacutes L Early adversity and 5-HTTBDNF genes new evidence of gene-environment interactions on depressive symptoms in a general population Psychol Med 2009 Sep39(9)1425-32 Epub 2009 Feb 12 Auxeacutemeacutery Y (2) Posttraumatic stress disorder (PTSD) as a consequence of the interaction between an individual genetic susceptibility a traumatogenic event and a social context] Encephale Oct 2012 38(5) 373-80 Cardoner N Soria V Gratacograves M Hernaacutendez-Ribas R Pujol J Loacutepez-Solagrave M Deus J Urretavizcaya M Estivill X Menchoacuten JM Soriano-Mas C Val66Met BDNF genotypes in melancholic depression effects on brain structure and treatment outcome Depress Anxiety Nov 2012
14
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15
symptoms in posttraumatic stress disorder World J Biol Psychiatry 2012 Apr13(4)306-11 Epub 2011 Jul 6 Rakofsky JJ Ressler KJ Dunlop BW BDNF function as a potential mediator of bipolar disorder and post-traumatic stress disorder comorbidity Mol Psychiatry 2012 Jan17(1)22-35 doi 101038mp2011121 Epub 2011 Sep 20 Valente NL Vallada H Cordeiro Q Miguita K Bressan RA Andreoli SB Mari JJ Mello MF Candidate-gene approach in posttraumatic stress disorder after urban violence association analysis of the genes encoding serotonin transporter dopamine transporter and BDNF J Mol Neurosci 2011 May44(1)59-67 Epub 2011 Mar 29 Valente NL Vallada H Cordeiro Q Bressan RA Andreoli SB Mari JJ Mello MF (2) Catechol-O-methyltransferase (COMT) val158met polymorphism as a risk factor for PTSD after urban violence J Mol Neurosci 2011 Mar43(3)516-23 Epub 2010 Nov 17 Zhang L Benedek DM Fullerton CS Forsten RD Naifeh JA Li XX Hu XZ Li H Jia M Xing GQ Benevides KN Ursano RJ PTSD risk is associated with BDNF Val66Met and BDNF overexpression Molecular Psychiatry (15 January 2013) | doi101038mp2012180
16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
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risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
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mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
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Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
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Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
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composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
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mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
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Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
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(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
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particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
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Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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14
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Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
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HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
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SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
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La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
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malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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9
httpwwwsinutit
10
Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
11
(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
12
particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
13
Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
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18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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10
Aspetti genetici del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD)
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
Le tragiche immagini di violenza che incensurate stanno quotidianamente invadendo la
nostra vita privata attivano quella che gli specialisti
dellrsquoemergenza chiamano ldquotraumatizzazione vicariardquo
Viene cosigrave definito lrsquoeffetto determinato
dallrsquoimmedesimazione ldquosimpaticardquo dello spettatore
piugrave o meno ravvicinato con le vittime di avvenimenti
traumatici tale fenomeno egrave stato dimostrato
determinante per lo sviluppo in chi ha assistito
impotente di un PTSD al primo presentarsi di una sua pur minima esperienza di rischio
Questo articolo propone alcuni spunti di riflessione sulla diversa risposta degli spettatori
sottoposti alla stessa violenta intrusiva pressione mediatica nella prospettiva di una attenta
azione preventiva sulle persone piugrave fragili specialmente quando si tratta di minori affidati
alla nostra tutela
Alla domanda sul percheacute alcuni individui hanno piugrave probabilitagrave di altri di sviluppare un PTSD
se esposti a traumi diretti o indiretti di intensitagrave simile gli studi epidemiologici hanno
risposto evidenziando i fattori di rischio psicopatologici e neurogenetici implicati
nellrsquoinsorgenza di tale sindrome questa viene infatti considerata come espressione ultima
dellrsquointerazione tra le caratteristiche genetiche dellrsquoindividuo uno o piugrave fattori traumatici e il
contesto sociale (GxTxE) (Auxeacutemeacutery Y 2012 (2))
Nonostante lrsquoevidenza che quando lrsquoesposizione al trauma tocca livelli estremi di intensitagrave
eo di frequenza la prevalenza del PTSD raggiunge il 100 annullando lrsquoimportanza di
qualsiasi predisposizione genetica tuttavia alcune varianti geniche come lrsquoomozigosi SS della
SLC6A4LPR (trasportatore della Serotonina-SERT-5HTLPR) si confermano candidate
particolarmente reattive nel condizionare la relazione tra la dose di stress e la risposta
patologica e nello stesso tempo come predisposizioni ad alto rischio di promuovere un
PTSD anche a seguito di pochi e deboli episodi traumatici (Kolassa IT et al 2010)
Recentemente egrave stato confermato un polimorfismo a singolo nucleotide (SNP val66met-
G196A- rs6265) nel gene che codifica lrsquoespressione del Brain Derived Neurotrophic Factor
11
(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
12
particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
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Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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14
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
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18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
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Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
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39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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11
(BDNF) come fattore determinante nella dipendenza neurotrofica dallrsquoattivitagrave fisica nel
neuro-sviluppo nella neuro-rigenerazione nella neurotrasmissione nellrsquoapprendimento
nella regolazione dellrsquoumore e nella risposta allo stress (Zhang L et al 2013) La variante
ipoespressa di tale polimorfismo (-66met) diminuisce la secrezione neuronale di BDNF
alterando di conseguenza alcune forme di apprendimento e la suscettibilitagrave allo stress ma
soprattutto aumentando lrsquoansia e riducendo lrsquoestinzione della paura appresa dati
confermati alla fNMR come tre possibili endofenotipi rispettivamente neurobiologico
neuropsichico e neurocognitivo del PTSD (Frielingsdorf H et al 2010)
La presenza anche di un solo allele 66met risulta correlata al sottotipo del PTSD con
manifestazioni psicotiche (Pivac N et al 2012) a quello in comorbilitagrave con il Disturbo
Bipolare (BD) (Rakofsky JJ et al 2012) e alla Depressione in soggetti che hanno subito
esperienze traumatiche infantili (ECA-ELS) (Aguilera M et al 2012) amplificandone gli effetti
negativi nellrsquoetagrave adulta (Miller et al 2012)
Tuttavia nellrsquointerazione epistatica funzionale (GxGxE) con la variante dominante di
vulnerabilitagrave SS del 5HTTLPR egrave il polimorfismo val66val del BDNF ad esaltare con la sua
iperespressione la depressione successiva ad abusi infantili (Grabe HJ et al 2012) mentre
negli stessi portatori della variante SS del 5HTTLPR il polimorfismo genico 66met del BDNF
risulta favorire la reattivitagrave emotiva ansiogena come dimostrato allrsquoimaging funzionale
(BOLD fNMR) dal coinvolgimento dellrsquoAmigdala e della Corteccia Cingolata Anteriore rostrale
(AMY rACC) (Outhred T et al 2012) Questi dati favoriscono lrsquoipotesi della modulazione
epistatica ambivalente in senso rispettivamente depressogeno o ansiogeno delle varianti
66val e 66met del BDNF sui portatori del polimorfismo genico di suscettibilitagrave 5HTTLPR-SS
Riguardo la gravitagrave dei sintomi del PTSD in epistasi con il DRD2 Taq1 (allele T di vulnerabilitagrave
per ipoespressione dei recettori D2 della dopamina) la variante 66met del BDNF la attenua
mentre la variante Val-Val la esalta in funzione dellrsquoespressione di tali recettori e
indipendentemente dunque dallrsquoeccesso o dal difetto di DA (Hemmings SM et al 2012)
seppure un ruolo di suscettibilitagrave al PTSD sia stato riconosciuto alla variante 9R del
polimorfismo VNTR nella 3UTR del gene SLC6A3 codificante nellrsquouomo per il trasportatore
della Dopamina (DAT1) come vedremo piugrave avanti (Valente NL et al 2012) Riguardo alla
risposta terapeutica premesso che il trattamento non farmacologico piugrave efficace per il PTSD
egrave risultata la Terapia di Esposizione che mira a facilitare lrsquoestinzione della paura appresa egrave
stato recentemente evidenziato che il BDNF facilita lrsquoestinzione dellrsquoapprendimento e in
12
particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
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Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
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39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
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12
particolare che la sua variante 66 Met fa prevedere una scarsa risposta alla terapia cognitivo-
comportamentale di esposizione nel PTSD (Felmingham KL et al 2013)
TABELLA RIASSUNTIVA DELLE INTERAZIONI EPISTATICHE NEL DPTS
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
EPISTASI SERT SS DRD2 T DAT1 9R DAT1 10R
COMT -158met
NET -182C
BDNF Val66Val
Depressione in ECA
uarrsintomi PTSD
BDNF Met66Met
Ansia in ECA
darrsintomi PTSD
DAT1 9R +PTSD In vitro
DAT1 10R + PTSD In vivo
COMT -158met
+PTSD urbano
NET -182C
+PTSD
13
Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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14
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
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Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
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39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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13
Drsquoaltra parte gli omozigoti 66met del BDNF presentando una riduzione di volume della
Sostanza Grigia (GM) dellrsquoIppocampo e un aumento di quella della Corteccia Orbito Frontale
destra (rOFC) impiegano minor tempo per la remissione dei sintomi depressivi
contrariamente ai 66val che con la stessa riduzione della GM dellrsquoippocampo sinistro
rispondono invece piugrave lentamente alla terapia (Cardoner N et al 2012)
Alcune evidenze suggeriscono uno stato iperdopaminergico con maggior frequenza della
variante 9R del DAT1 nel PTSD Studi in vivo con immagini molecolari di tomografia
computerizzata ad emissione di singolo fotone (SPECT) hanno tuttavia dimostrato un
incremento del potenziale legante del trasportatore della dopamina nello Striato di pazienti
portatori del PTSD Tale aumentata densitagrave di DAT riflette un incrementato turnover locale di
dopamina in grado di contribuire al perpetuarsi e al potenziamento fobico di un evento
traumatico e delle situazioni che lo ricordano (Hoexter MQ et al 2012) confermando i
risultati contraddittori sulla valenza in vivo ed in vitro del suddetto polimorfismo (Heitland I
et al 2012)
Infine il giagrave ricordato riscontro della variante -158met del polimorfismo val158met della
COMT in soggetti che hanno sviluppato PTSD dopo violenza urbana (Valente NL et al 2011
(2) Norrholm SD et al 2013) conferma lrsquoipotesi di un endofenotipo ipernoradrenergico per il
PTSD La COMT egrave infatti preposta a catabolizzare lrsquoeccesso di NE libera intersinaptica in zone
povere dei ricaptatori DAT e NET come la corteccia prefrontale e lrsquoippocampo e la sua
variante 158met ne indica lrsquoipoespressione Pertanto anche la variante NET-182C del
polimorfismo del trasportatore della norepinefrina (SLC6A2-182TC) che ne ipoesprime la
ricaptazione (Valente NL et al 2011-2) si candida a predisponente del PTSD
Bibliografia
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
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18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
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malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
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risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
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18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
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Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
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Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
16
Depressione azione epigenetica dei fattori ambientali sullo sviluppo del disturbo attraverso la metilazione
del trasportatore della serotonina (SERT) Evidenze di laboratorio sulla quantificazione dellrsquoeffetto epigenetico del danno e della correzione terapeutica
A cura di Dott Giovanni Borghini- Biologo Genetista
La cronaca continua a portare alla ribalta estremi gesti anti-
conservativi di personaggi apparentemente gratificati da una vita di
successi e popolaritagrave Cosa si nasconde dietro il male oscuro della
depressione egrave una sfida ancora aperta ai piugrave diversi contributi della
ricerca Ne analizzeremo uno in particolare legato alle recenti
acquisizioni della biologia molecolare sui fenomeni epigenetici da
stress e il polimorfismo genico del trasportatore della serotonina
Il trasportatore della serotonina (SERT) e la sua la regione polimorfica gene-linked (5-
HTTLPR) sono ormai pienamente riconosciuti come modulatori del legame tra lo stress della
vita e la depressione Tuttavia i percorsi molecolari implicati in questa interazione gene-
ambiente (GXE) sono ancora in gran parte sconosciuti Alterazioni nel profilo dellrsquoespressione
genica del SERT spesso mediate epigeneticamente sono associate allrsquoinsorgenza di
depressione e possono pertanto costituire un ipotetico mediatore nellrsquo interazione GXE In
un recente articolo (Wankerl M et al 2014) sono stati indagati parallelamente gli effetti dei
polimorfismi genici del SERT (5-HTTLPR) e delle avversitagrave ambientali riferite allrsquointero arco
vitale a partire dagli stress precoci intra-uterini In accordo con la letteratura internazionale
sono emerse strette correlazioni tra variazioni polimorfiche del SERT e i cambiamenti
ambientali (stress precoci traumi prenatali) Studiando in vivo lespressione del SERT in
campioni di cellule di sangue periferico egrave stato valutato se i cambiamenti indotti
dallambiente siano mediati da modificazioni epigenetiche A tale scopo sono stati analizzati
83 siti CpG nel promotore-genico del SERT della grandezza di 799-bp con il metodo
altamente sensibile del ldquopyrosequencingrdquo con bisolfito I partecipanti allo studio sono stati
133 tra giovani e adulti sani I risultati hanno mostrato che sia i portatori dellallele ldquoSrdquo del 5-
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HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
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SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
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La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
1) Mueller NT1Duncan BBBarreto SMChor DBessel MAquino EMPereira MASchmidt MI Earlier age at menarche is associated with higher diabetes risk and cardiometabolic disease risk factors in Brazilian adults Brazilian Longitudinal Study of Adult Health (ELSA-Brasil) 2) Lassek W D and Gaulin S JC (2007) Menarche is related to fat distribution Am J Phys Anthropol 1331147ndash1151 doi101002ajpa20644
20
3) Davison et al Percent Body Fat at Age 5 Predicts Earlier Pubertal Development Among Girls at Age 9 Pediatrics 2003 1114 815-821 4) Rose E Frisch1Roger Revelle1 Height and Weight at Menarche and a Hypothesis of Critical Body Weights and Adolescent Events Science 24 July 1970 Vol 169no 3943pp 397-399
21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
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39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
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composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
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17
HTTLPR che i bambini sottoposti a stress materno prenatale (328) e a maltrattamento
infantile (563) presentavano una ridotta espressione del mRNA del SERT rispetto a quelli
senza alcun fattore di rischio I dati dellrsquoarticolo indicano inoltre che i cambiamenti nei livelli
di espressione del mRNA SERT non coincidono con i profili di metilazione del DNA allinterno
delle isole CpG del SERT Egrave quindi ipotizzabile che i cambiamenti persistenti nellespressione
del SERT possano a loro volta dipendere da un alterato funzionamento serotoninergico e
probabilmente si sommano la vulnerabilitagrave a differenti malattie associate al 5-HTTLPR e le
avversitagrave precoci
Bibliografia M Wankerl1 R Miller1 C Kirschbaum1 J Hennig2 T Stalder1 and N Alexander1 Effects of genetic and early environmental risk factors for depression on serotonin transporter expression and methylation profiles Transl Psychiatry Jun 2014 4(6) e402 Published online Jun 17 2014 doi 101038tp201437 PMCID PMC4080318 Franke L Therstappen E Schlosser B Biermer M Berg T Schaumlfer M Arck P Uebelhack R Friebe A A Preliminary Study on the Relationship between Platelet Serotonin Transporter Functionality Depression and Fatigue in Patients with Untreated Chronic Hepatitis C Depress Res Treat 20142014821381 doi 1011552014821381 Epub 2014 Mar 20 Domschke K Tidow N Schwarte K Deckert J Lesch KP Arolt V Zwanzger P Baune BT Serotonin transporter gene hypomethylation predicts impaired antidepressant treatment response Int J Neuropsychopharmacol 2014 Aug17(8)1167-76 doi 101017S146114571400039X Epub 2014 Mar 28
18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
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La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
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18
SVILUPPO PUBERALE E TESSUTO ADIPOSO A cura di Dottssa Martina Beltrami - Dietista
La pubertagrave egrave una fase di transizione che determina la
maturitagrave riproduttiva tra linfanzia e letagrave adulta
La pubertagrave egrave legata a importanti cambiamenti sviluppo
delle caratteristiche sessuali secondarie lo sviluppo
somatico il menarca modificazioni psicologiche
Lormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH) che
per tutta linfanzia viene prodotto in modo sporadico
inizia ad essere prodotto in modo pulsatile e regolare
La frequenza e lampiezza della sua produzione
determinano la produzione degli ormoni responsabili di portare allovulazione e poi la
regolaritagrave dei cicli mestruali
Tra la prima mestruazione e la piena maturazione possono passare 3-4 anni
Negli ultimi anni si egrave evidenziato come uno sviluppo precoce o tardivo sia correlato
negativamente con la salute della donna
Letagrave del menarca e lincidenza con la sindrome metabolica sono correlati con una curva a U
per la quale sia unetagrave troppo precoce (prima dei 10 anni) sia unetagrave tardiva (dopo i 16anni)
portano ad un aumentato rischio di sviluppare la sindrome metabolica nellarco dei successivi
26 anni (1)
Un menarca precoce egrave un fattore di rischio a tutte le patologie estrogeno dipendenti
(iperandrogenismo pcos tumore alla mammela) e dal punto di vista psicologico puograve essere
traumatico
Un menarca tardivo egrave correlato a osteopenia il picco di accumulo di densitagrave ossea avviene
tra letagrave puberale e i 25anni se lo sviluppo puberale tarda avrograve meno tempo a disposizione
per aumentare la densitagrave ossea
I fattori nutrizionali sono considerati uno dei principali fattori che influenzano linizio dello
sviluppo puberale
19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
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19
La Leptina egrave un ormone prodotto dal tessuto adiposo ed egrave strettamente correlata alla sua
quantitagrave Piugrave aumenta lindice di massa corporea (BMI) e piugrave aumenta la percentuale di
Leptina prodotta
La Leptina agisce sui processi di termogenesi sul comportamento alimentare e sulla funzione
riproduttiva Le modificazioni dei livelli di leptina indicano se le riserve energetiche
dellorganismo sono sufficienti per sostenere lo sviluppo puberale La leptina agisce quindi
come un segnale periferico per lipotalamo ed egrave necessaria per lo sviluppo puberale
Alcuni studi hanno evidenziato come letagrave del menarca sia strettamente correlata ai livelli
circolanti di leptina
La leptina circolante infatti aumenta di circa il 30 nei 6 mesi precedenti il menarca(2)
Negli ultimi decenni il sovrappeso egrave aumentato nella popolazione e non a caso anche letagrave
media del primo menarca egrave scesa da 13 a 12 anni circa
Letagrave del menarca egrave correlata piugrave al peso corporeo che non alletagrave cronologica
Se andiamo a modificare per carenza o per eccesso il grasso corporeo la produzione di
leptina cambia e il menarca puograve anticipare o tardare
Bambine di 5-7 anni in sovrappeso hanno maggior probabilitagrave di uno sviluppo puberale
anticipato a 9 anni (3)
Ballerine ginnaste o ragazze con un BMI piugrave basso rispetto alle coetanee spesso hanno un
menarca tardivo
Da alcuni studi sembrerebbe che un percentuale minima del 16 di grasso sia necessaria
affinchegrave avvenga lo sviluppo puberale e il 22 per avere cicli regolari (4)
Riuscire a identificare precocemente i soggetti a rischio permette di intervenire
tempestivamente lavorando sullindice di massa corporea per recuperare anni sui fattori di
rischio
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
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risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
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mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
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39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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21
Attivitagrave ormonale e distribuzione di grasso
generalizzato
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Mentre della localizzazione del tessuto adiposo a livello addominale piuttosto che in zona
gluteo-femorale si tratta lungamente (distinguendo lrsquoobesitagrave androide da quella ginoide) dei
soggetti che accumulano grasso in modo omogeneo nei vari distretti corporei si parla in
minor misura nonostante tale fenomeno interessi ugualmente genere maschile e genere
femminile
La predisposizione a immagazzinare le riserve energetiche in una
zona piuttosto che in unrsquoaltra varia in relazione a etagrave sesso razza
di appartenenza attivitagrave fisica alimentazione e azione ormonale
Questi ultimi tre fattori sono strettamente correlati e dipendenti
lrsquouno dallrsquoaltro
Le persone in sovrappeso che presentano delle forme corporee
come quelle della figura a lato solitamente possiedono arti lunghi
ossa piccole faccia ovale o allungata e vita alta Essi localizzano il
grasso in tutto il corpo ad eccezione dei polpacci non sopportano il
caldo adorano i carboidrati e il caffegrave alternano la loro giornata tra energia e stanchezza e
passano da entusiasmo e presa di iniziativa nei periodi positivi a depressione e irritabilitagrave nei
momenti di stress
Tutte queste caratteristiche sono determinate dal ruolo degli ormoni nella gestione della
regolazione delle funzioni corporee e dellrsquoemotivitagrave
I soggetti che tendono ad ingrassare sia nella zona addominale che in quella inferiore del
corpo infatti annoverano molto spesso un lungo passato di squilibrio ormonale in cui si
sovrappongono fattori eziologici tipici del grasso androide ad altri caratteristici del grasso
ginoide
Generalmente questi individui acquistano peso a causa di una alterata attivitagrave tiroidea (loro
ghiandola dominante) provocata da un consumo protratto ed eccessivo di carboidrati
raffinati e di zuccheri semplici Ciograve conduce nel tempo a una soppressione dellrsquoefficienza
tiroidea e della secrezione dellrsquoormone somatotropo (HGH) e quindi a un accumulo di grasso
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
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Rev Immunol 2011 30 207-18
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CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
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risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
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mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
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Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
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Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
22
generalizzato conseguente alla riduzione del metabolismo basale e del mancato effetto
lipolitico Lrsquoormone della crescita e gli ormoni tiroidei infatti vengono inibiti dal cortisolo il
quale egrave stimolato proprio dallrsquoipoglicemia reattiva allrsquoiperglicemia dovuta a un pasto ricco di
zuccheri semplici e carboidrati raffinati Anche la caffeina egrave in grado di aumentare la
produzione di cortisolo insieme a stress scarsa idratazione e digiuni prolungati Tale
ormone insieme agli squilibri insulinici che si innescano agevola lrsquoaumento ponderale
attraverso meccanismi quali la sollecitazione della lipoproteina lipasi e lrsquoaumento di
ritenzione idrica
La dieta piugrave adeguata per il dimagrimento di questi soggetti quindi prevede una riduzione
dei cereali bianchi degli zuccheri e della caffeina a favore di farinacei integrali proteine
nobili (specie di origine ittica per stimolare la tiroide attraverso il contenuto di iodio) e
verdura egualmente distribuiti nei vari pasti senza dimenticare una buona idratazione
Lrsquoazione degli ormoni nella localizzazione del grasso non si esprime soltanto in relazione agli
stimoli alimentari ma anche in rapporto allrsquoattivitagrave fisica coadiuvante il dimagrimento
Essendo la tiroide particolarmente attiva in tarda mattinata ad esempio il momento
migliore per allenarsi sarebbe questo per avere la possibilitagrave di stimolare al meglio le
funzioni metaboliche e il consumo dei grassi Se invece viene svolto un allenamento con i
pesi mirato ad implementare la forza esso non dovrebbe superare i 60 minuti in modo da
evitare unrsquoesosa produzione di cortisolo
Bibliografia
Massimo Spattini -La dieta ldquocomrdquo e il dimagrimento localizzato- Tecniche Nuove 2012
23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
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spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
Collado MC Donat E et al- Imbalances in faecal and duodenal Bifidobacterium species composition
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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23
Approccio nutrizionale alla sindrome premestruale
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La sindrome premestruale (PMS) egrave un disturbo
molto comune nelle donne in etagrave fertile e si
caratterizza per una serie di sintomi fisici e
psicologici che insorgono nella fase luteinica e
tendono a scomparire con il sopraggiungere del
flusso La sua prevalenza egrave stata stimata nel 30-40
della popolazione femminile in etagrave riproduttiva I
sintomi principali sono gonfiore stipsi dolori
addominali ritenzione idrica ma possono
aggiungersi ansia insonnia repentini cambi di umore irritabilitagrave stanchezza e attacchi di
fame Ogni donna vive a suo modo queste manifestazioni che possono verificarsi
contemporaneamente o solo in parte e la cui gravitagrave egrave variabile
Le cause della sindrome premestruale sono da rintracciarsi nello squilibrio ormonale dato
dallrsquoavvicendarsi di estrogeni e progesterone in fattori nutrizionali o in eventuali anomalie
funzionali dellrsquoasse ipotalamo-ipofisi-surrene che comportano alterazioni della secrezione di
ormoni sessuali Anche i crescenti livelli di prolattina possono contribuire ai sintomi
provocando dolori al seno e gonfiore Infine sembra che si verifichi una diminuzione di
dopamina e serotonina endorfine in grado di regolare il tono dellrsquoumore Le conseguenze di
tale sbilancio sono evidenti anche nella concentrazione nel siero di alcuni microelementi
magnesio e calcio risultano carenti nella fase luteinica e implicati quindi nella genesi di alcuni
dei sintomi Entrambi infatti sono coinvolti nellrsquoattivitagrave e nel rilascio di neurotrasmettitori e
nelle funzioni neuromuscolari
Considerando quindi la varietagrave dei disturbi e lrsquoimpatto che gli stessi possono avere sulla
qualitagrave di vita della donna unrsquoattenta alimentazione risulta utile quanto necessaria Nello
specifico lrsquoattenzione egrave rivolta al consumo attraverso la dieta di grassi saturi insaturi fibre
zuccheri semplici sostanze nervine e microelementi
Evidenze scientifiche mostrano che riducendo il contenuto di grassi nella dieta ed
aumentando il consumo di fibre e vegetali si abbassano i livelli ematici di estrogeni e di
24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
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39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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24
conseguenza migliora la sintomatologia e il dolore mestruale Il fegato infatti estrae gli
estrogeni dal torrente ematico e li invia attraverso lrsquoalbero biliare nel tubo digerente Ligrave la
fibra proveniente da frutta verdura legumi e cereali sequestra gli estrogeni impedendone il
riassorbimento e promuovendone lrsquoescrezione fecale Le variazioni nei livelli ormonali sono
state studiate soprattutto nelle donne vegetariane riscontrando in conclusione una
correlazione tra le concentrazioni nel plasma di estrone ed estradiolo e il consumo di grassi
saturi Tali ormoni infatti diminuivano allrsquoaumentare dellrsquoapporto di fibre con la dieta Al
momento egrave in corso di studio dunque il ruolo della dieta vegetariana nella prevenzione e
gestione della sindrome premestruale Un ulteriore dato oggettivo a favore egrave
rappresentato dallrsquoutilizzo di alimenti come la soia ricca in fitoestrogeni Questi ultimi sono
estrogeni vegetali dallrsquoeffetto blando che agiscono come antagonisti riducendo la capacitagrave
dellrsquoestrogeno endogeno di legarsi al loro recettore cellulare Il risultato egrave una minore
stimolazione sulle cellule ormono-sensibili e una migliore gestione dei sintomi
Unrsquo ulteriore precisazione va fatta per i grassi nella dieta non solo la quantitagrave ma anche la
qualitagrave influisce sullrsquoinsorgenza dei disturbi del ciclo mestruale Unrsquoalimentazione ricca di
grassi polinsaturi Omega 3 si associa ad una sintomatologia piugrave modesta Infatti tali grassi
riducono la produzione di prostaglandine nellrsquoorganismo coinvolte nei processi di
infiammazione dolore contrazione muscolare e vasocostrizione
Banditi inoltre gli zuccheri semplici in quanto hanno un forte impatto sulla glicemia e
influenzano il rilascio dei neurotrasmettitori responsabili del tono dellrsquoumore (serotonina
adrenalina dopamina noradrenalina ecc) e del senso dellrsquoappetito
Altra accortezza per migliorare la gestione della sindrome premestruale egrave la riduzione
dellrsquoapporto di sodio e caffeina (o altre sostanze nervine come tegrave coca cola etc)
rispettivamente per limitare la ritenzione idrica e ridurre irritabilitagrave e insonnia
Infine egrave stato ampiamente studiato lrsquoapporto vitaminico e gli effetti su tali disturbi con
particolare attenzione alle vitamine del gruppo B assunte attraverso la dieta e non sotto
forma di integratori alimentari Lrsquointake di Tiamina e Riboflavina sembra avere un ruolo nellrsquo
incidenza della sindrome premestruale in quanto risultano implicate nel metabolismo di
neurotrasmettitori come Serotonina e GABA (Acido γ-amminobutirrico) che intervengono
migliorando lrsquoumore e agiscono indirettamente nella funzionalitagrave ovarica e riproduttiva
Al momento egrave in corso di valutazione lrsquointegrazione nella fase luteinica con Magnesio e
Calcio La loro contemporanea somministrazione genera un effetto sinergico nel ridurre gli
25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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25
spasmi della muscolatura uterina e migliorare lrsquoumore Anche alcuni rimedi fitoterapici
sembrano alleviare la sintomatologia agnocasto ginkgo biloba e zafferano Ulteriori studi
sono perograve necessari per chiarire se realmente possa esserci un beneficio da eventuali
supplementazioni con microelementi o erbe Per ora rimane la certezza che una dieta
equilibrata ricca in frutta verdura legumi e acidi grassi polinsaturi sia la strategia drsquoelezione
nella gestione delle forme piugrave lievi di sindrome premestruale
Bibliografia
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27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
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36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
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Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
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30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
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33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
27
Attuali evidenze epidemiologiche in tema di malattia
celiaca
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disturbo
autoimmune che si sviluppa in
persone geneticamente predisposte
in conseguenza dellrsquoesposizione a
fattori ambientali (glutine nella dieta
come prima causa) La prevalenza
del disturbo egrave molto variabile gli
ultimi dati riguardo la distribuzione della malattia parlano di un incremento in alcune aree
mondiali Il miglioramento delle tecniche diagnostiche e la migliore conoscenza della
malattia non bastano perograve a spiegare la crescita verificatasi negli ultimi 30- 40 anni
La nuova epidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave ora caratterizzata da un aumento di
nuovi casi in aree storiche (Europa del Nord e gli Stati Uniti) ma piugrave interessante egrave la crescita
della malattia in nuove regioni (paesi asiatici) A spiegare ciograve probabilmente ci sono
cambiamenti nelle abitudini alimentari soprattutto in etagrave infantile oltre che lrsquoutilizzo di
nuovi mezzi diagnostici
In Europa e Stati Uniti la frequenza sulla popolazione egrave di circa lrsquo 1 con alcune differenze
regionali In Finlandia e Svezia si calcola una prevalenza del 2-3 mentre in Germania solo
dello 02 nonostante i fattori causali sembrino essere simili (livello di assunzione di glutine
e frequenza di HLA-DQ2 e -DQ8) Sebbene lincidenza e i casi diagnosticati siano in
aumento rimane lrsquo ldquoiceberg celiacordquo a nascondere con un rapporto che varia da 13 a 15
(casi diagnosticati e non diagnosticati) la reale distribuzione della malattia
Oltre a Europa e Nord America lepidemiologia dellrsquo intolleranza al glutine egrave stata studiata in
molti altri paesi per lo piugrave popolati da individui di origine europea In queste zone i dati si
sovrappongono in larga misura a quelli del vecchio e del nuovo continente Nuove evidenze
arrivano dal Nord Africa e dai Paesi del Medio Oriente in cui il disturbo egrave presente
nonostante la scarsa disponibilitagrave di strutture diagnostiche e la scarsa consapevolezza della
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
Bai JC Fried M et al -World gastroenterology organisation global guidelines on celiac disease
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed23314668) - J Clin Gastroenterol 2013 47121ndash6
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29
Kochhar R Dachdev S et al- Prevalence of coeliac disease in healthy blood donors a study from
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3B7F08441695f04t04)- Aliment Pharmacol Ther 201338226ndash45
Mustalahti K Catassi C et al- The prevalence of celiac disease in Europe results of a centralized
international mass screening project
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95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
Collado MC Donat E et al- Imbalances in faecal and duodenal Bifidobacterium species composition
in active and non active coeliac disease (httpwwwncbinlmnihgovpubmed19102766)- BMC
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(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Unraveling+the+ties+between+celiac+disease)- Int
Rev Immunol 2011 30 207-18
33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
28
malattia In Saharawi una popolazione araba che vive nel Sahara occidentale la prevalenza
della malattia egrave eccezionalmente elevata (56) per ragioni ancora poco chiare
La conoscenza della malattia nelle regioni asiatiche invece egrave ancora limitata e per lo piugrave
confinata in India dove egrave stata riconosciuta sia nei bambini che negli adulti Tuttavia come
efficacemente descritto da una task force indiana lrsquointolleranza al glutine in India egrave
ldquoimmerso in un oceano di malnutrizionerdquo La frequenza sembra essere maggiore nella parte
settentrionale probabilmente in conseguenza del largo consumo di grano rispetto al riso
Difficile ottenere dei numeri ma si stima che da 5 a 8 milioni di persone in India potrebbero
avere la malattia Purtroppo perograve ad oggi solo poche migliaia di pazienti sono stati
diagnosticati
Infine difficile comprendere anche la distribuzione in Cina a causa della grande popolositagrave I
fattori predisponenti (consumo di grano e genotipo HLA-DQ2 e DQ8) sono presenti cosigrave
come le prime evidenze in letteratura ma egrave necessario proseguire negli accertamenti
epidemiologici Risulta invece raro il disturbo in paesi come Giappone Corea Indonesia e
Filippine a causa del basso consumo di frumento e del patrimonio genetico
In sintesi i dati disponibili suggeriscono che lincidenza dellrsquo intolleranza al glutine egrave
veramente in aumento e che la malattia egrave attualmente molto piugrave comune in alcune aree
rispetto al passato Ulteriori studi epidemiologici perograve si rendono necessari per
comprendere meglio la distribuzione sulla popolazione e la correlazione con i fattori genetici
e ambientali
Bibliografia
Bai JC Fried M et al -World gastroenterology organisation global guidelines on celiac disease
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed23314668) - J Clin Gastroenterol 2013 47121ndash6
Catassi C Gatti S et al- The New Epidemiology of Celiac Disease
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed24979197)- JPGN Luglio 2014 Volume 59 supplement 1
Fasano A Berti I et al- Prevalence of celiac disease in at-risk and not-at-risk groups in the United
States a large multi center study (httparchintejamanetworkcomarticleaspxarticleid=215079)-
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29
Kochhar R Dachdev S et al- Prevalence of coeliac disease in healthy blood donors a study from
north India (httpwwwsciencedirectcomsciencearticlepiiS1590865812000229)- Dig Liver Dis
201244530ndash2
Kang JY Kang AHY et al -Systematic review worldwide variation in the frequency of Coeliac Disease
and changes over time
(httponlinelibrarywileycomdoi101111apt12373abstractjsessionid=91309CB937E7B5E094A
3B7F08441695f04t04)- Aliment Pharmacol Ther 201338226ndash45
Mustalahti K Catassi C et al- The prevalence of celiac disease in Europe results of a centralized
international mass screening project
(httpinformahealthcarecomdoiabs103109078538902010505931)- Ann Med 201042587ndash
95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
Collado MC Donat E et al- Imbalances in faecal and duodenal Bifidobacterium species composition
in active and non active coeliac disease (httpwwwncbinlmnihgovpubmed19102766)- BMC
Microbiol 2008 2321-9
Di Cagno R Rizzello CG et al- Different fecal microbiotas and volatile organic compounds in treated
and entrate children with celiac diseaseAppl And Environ Microbiol 2009 75 3963-71
Golfetto L Senna FD et al- Lower Bifidobacteria counts in adult patients with celiac disease on a
gluten- free diet
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Lower+Bifidobacteria+counts+in+adult+patients+with
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32
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(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21523256)- Can J Gastroenterol 2011 25186
Medina M De Palma G- Bifidobacterium strains suppress in vitro the pro-inflammatory milieu
trigged by large intestinal microbiota of coeliac patients
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Bifidobacterium+strains+suppress+in+vitro+the+pro-
inflammatory+milieu+trigged)- J Inflamm 2008 519
Sanders ME- Impact of probiotics on colonizing microbiota of the gut
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21992949)- J Clin Gastroenterol 2011 45S115-9
Sanz Y De Pama G et al- Unraveling the ties between celiac disease and intestinal microbiota
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Unraveling+the+ties+between+celiac+disease)- Int
Rev Immunol 2011 30 207-18
33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
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mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
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Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
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Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
29
Kochhar R Dachdev S et al- Prevalence of coeliac disease in healthy blood donors a study from
north India (httpwwwsciencedirectcomsciencearticlepiiS1590865812000229)- Dig Liver Dis
201244530ndash2
Kang JY Kang AHY et al -Systematic review worldwide variation in the frequency of Coeliac Disease
and changes over time
(httponlinelibrarywileycomdoi101111apt12373abstractjsessionid=91309CB937E7B5E094A
3B7F08441695f04t04)- Aliment Pharmacol Ther 201338226ndash45
Mustalahti K Catassi C et al- The prevalence of celiac disease in Europe results of a centralized
international mass screening project
(httpinformahealthcarecomdoiabs103109078538902010505931)- Ann Med 201042587ndash
95
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
Collado MC Donat E et al- Imbalances in faecal and duodenal Bifidobacterium species composition
in active and non active coeliac disease (httpwwwncbinlmnihgovpubmed19102766)- BMC
Microbiol 2008 2321-9
Di Cagno R Rizzello CG et al- Different fecal microbiotas and volatile organic compounds in treated
and entrate children with celiac diseaseAppl And Environ Microbiol 2009 75 3963-71
Golfetto L Senna FD et al- Lower Bifidobacteria counts in adult patients with celiac disease on a
gluten- free diet
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+celiac+disease+on+a+gluten-+free+diet)- Arq Gastroenterol 2014 51 139-43
32
Ghosh S- Advances in our understanding of the pathogenesis of celiac disease
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21523256)- Can J Gastroenterol 2011 25186
Medina M De Palma G- Bifidobacterium strains suppress in vitro the pro-inflammatory milieu
trigged by large intestinal microbiota of coeliac patients
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Bifidobacterium+strains+suppress+in+vitro+the+pro-
inflammatory+milieu+trigged)- J Inflamm 2008 519
Sanders ME- Impact of probiotics on colonizing microbiota of the gut
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21992949)- J Clin Gastroenterol 2011 45S115-9
Sanz Y De Pama G et al- Unraveling the ties between celiac disease and intestinal microbiota
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Unraveling+the+ties+between+celiac+disease)- Int
Rev Immunol 2011 30 207-18
33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
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Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
30
Malattia celiaca e microbiota intestinale il ruolo dei
Bifidobatteri
A cura di Dottssa Chiara Di Gianvittorio ndash Dietista
La malattia celiaca egrave un disordine autoimmune scatenato dallrsquoingestione di alimenti
contenenti glutine in soggetti predisposti Lrsquoinfiammazione che ne risulta a carico del
piccolo intestino provoca atrofia dei villi e malassorbimento dei nutrienti I fattori implicati
nello sviluppo di questa patologia sono genetici e ambientali Tra questi ultimi troviamo
unrsquoesposizione troppo precoce al glutine insufficiente allattamento al seno infezioni
intestinali e squilibri della flora batterica residente La manifestazione clinica egrave varia e
include disturbi gastrointestinali come gonfiore vomito diarrea dispepsia perdita di peso e
disturbi extraintestinali come anemia malattie del fegato e dermatiti
Attualmente in studio egrave la relazione tra malattia celiaca e flora batterica intestinale che
risulta fondamentale per lrsquoequilibrio e la salute del tratto gastroenterico Il microbiota
umano egrave infatti lrsquoinsieme di microrganismi simbiontici dellrsquointestino Negli esseri umani si
trovano tra le 500 e le 1000 specie differenti di microrganismi di cui la maggioranza
anaerobi Tra questi ci sono i Bifidobatteri che svolgono una duplice azione diretta
contrastando i batteri patogeni e indiretta per interazione con il tessuto linfoide intestinale
(GALT) di cui ne stimola lrsquoattivitagrave
Alcuni ceppi di questi batteri inoltre sembrano inibire la risposta infiammatoria e il danno
alla mucosa che insorgono in conseguenza dellrsquoingestione di gliadina Infatti studi in vitro
hanno mostrato che tali microrganismi possono ridurre la produzione di citochine
infiammatorie (IFN-γ e IFN-α) e aumentare quella di IL-10 Un ulteriore effetto positivo
riguarda lrsquoincremento di cellule caliciformi nel piccolo intestino ridotte a causa della tossicitagrave
da glutine Infine oltre agli effetti immunomodulatori ceppi specifici come il
Bifidobacterium longum contribuiscono allrsquoidrolisi dei peptidi di gliadina durante la
digestione riducendo la presenza di aminoacidi tossici e dei loro effetti avversi
I Bifidobatteri risultano quindi protettivi contro la risposta infiammatoria e il danno
mucosale causato dal glutine Ci si chiede a questo punto se squilibri della microflora
31
possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
Collado MC Donat E et al- Imbalances in faecal and duodenal Bifidobacterium species composition
in active and non active coeliac disease (httpwwwncbinlmnihgovpubmed19102766)- BMC
Microbiol 2008 2321-9
Di Cagno R Rizzello CG et al- Different fecal microbiotas and volatile organic compounds in treated
and entrate children with celiac diseaseAppl And Environ Microbiol 2009 75 3963-71
Golfetto L Senna FD et al- Lower Bifidobacteria counts in adult patients with celiac disease on a
gluten- free diet
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Lower+Bifidobacteria+counts+in+adult+patients+with
+celiac+disease+on+a+gluten-+free+diet)- Arq Gastroenterol 2014 51 139-43
32
Ghosh S- Advances in our understanding of the pathogenesis of celiac disease
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21523256)- Can J Gastroenterol 2011 25186
Medina M De Palma G- Bifidobacterium strains suppress in vitro the pro-inflammatory milieu
trigged by large intestinal microbiota of coeliac patients
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Bifidobacterium+strains+suppress+in+vitro+the+pro-
inflammatory+milieu+trigged)- J Inflamm 2008 519
Sanders ME- Impact of probiotics on colonizing microbiota of the gut
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21992949)- J Clin Gastroenterol 2011 45S115-9
Sanz Y De Pama G et al- Unraveling the ties between celiac disease and intestinal microbiota
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Unraveling+the+ties+between+celiac+disease)- Int
Rev Immunol 2011 30 207-18
33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
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mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
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possano costituire concausa nello sviluppo della patologia e se egrave possibile migliorarne la
gestione ristabilendo lrsquoequilibrio intestinale con probiotici
Attualmente cambiamenti nel microbiota intestinale sono stati dimostrati nei bambini
celiaci Negli adulti le evidenze parlano di una riduzione di Bifidobatteri sia al momento della
diagnosi che a dieta aglutinata ed un aumento dei Bacteroides (batteri gram negativi e
anaerobici) sia nelle feci che sulle biopsie dei celiaci Inoltre crsquoegrave una riduzione nella
variabilitagrave della specie sia prima che dopo la dieta Tali squilibri vanno ovviamente ad
incidere sul processo patologico
I probiotici sono costituiti da microrganismi vivi che devono essere in grado di svolgere
effetti positivi sulla flora batterica intestinale In alcuni studi si egrave dimostrato come alcuni di
essi possano avere una particolare utilitagrave per i celiaci anche se si tratta ancora di approcci a
livello sperimentale Unrsquo indagine condotta su 64 soggetti (26 pazienti celiaci con dieta
contenente glutine 18 celiaci a dieta gluten-free e 20 soggetti sani) ha portato a valutare se
la flora batterica intestinale possa contribuire ai sintomi pro-infiammatori della celiachia e se
con due specifici ceppi di Bifidobatteri sia possibile ottenere benefici I risultati
confermarono le ipotesi e il ruolo positivo svolto dai ceppi Bifidobacterium longum e
Bifidobacterium bifidum sul quadro infiammatorio
Lrsquouso di specifici batteri probiotici potrebbe quindi contribuire al miglioramento della
patologia ma egrave necessario approfondire ulteriormente con modelli sperimentali e studi
clinici il loro ruolo a supporto della terapia classica
Bibliografia
Collado MC Donat E et al- Imbalances in faecal and duodenal Bifidobacterium species composition
in active and non active coeliac disease (httpwwwncbinlmnihgovpubmed19102766)- BMC
Microbiol 2008 2321-9
Di Cagno R Rizzello CG et al- Different fecal microbiotas and volatile organic compounds in treated
and entrate children with celiac diseaseAppl And Environ Microbiol 2009 75 3963-71
Golfetto L Senna FD et al- Lower Bifidobacteria counts in adult patients with celiac disease on a
gluten- free diet
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Lower+Bifidobacteria+counts+in+adult+patients+with
+celiac+disease+on+a+gluten-+free+diet)- Arq Gastroenterol 2014 51 139-43
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Ghosh S- Advances in our understanding of the pathogenesis of celiac disease
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21523256)- Can J Gastroenterol 2011 25186
Medina M De Palma G- Bifidobacterium strains suppress in vitro the pro-inflammatory milieu
trigged by large intestinal microbiota of coeliac patients
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Bifidobacterium+strains+suppress+in+vitro+the+pro-
inflammatory+milieu+trigged)- J Inflamm 2008 519
Sanders ME- Impact of probiotics on colonizing microbiota of the gut
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21992949)- J Clin Gastroenterol 2011 45S115-9
Sanz Y De Pama G et al- Unraveling the ties between celiac disease and intestinal microbiota
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Unraveling+the+ties+between+celiac+disease)- Int
Rev Immunol 2011 30 207-18
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CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
32
Ghosh S- Advances in our understanding of the pathogenesis of celiac disease
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21523256)- Can J Gastroenterol 2011 25186
Medina M De Palma G- Bifidobacterium strains suppress in vitro the pro-inflammatory milieu
trigged by large intestinal microbiota of coeliac patients
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Bifidobacterium+strains+suppress+in+vitro+the+pro-
inflammatory+milieu+trigged)- J Inflamm 2008 519
Sanders ME- Impact of probiotics on colonizing microbiota of the gut
(httpwwwncbinlmnihgovpubmed21992949)- J Clin Gastroenterol 2011 45S115-9
Sanz Y De Pama G et al- Unraveling the ties between celiac disease and intestinal microbiota
(httpwwwncbinlmnihgovpubmedterm=Unraveling+the+ties+between+celiac+disease)- Int
Rev Immunol 2011 30 207-18
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CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
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risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
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mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
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Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
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Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
33
CAPSICUM ANNUUM IL ROSSO CHE PROTEGGE LA
TUA SALUTE
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Il peperoncino rosso il cui nome scientifico egrave Capsicum annuum appartiene alla famiglia
delle Solanacee ed egrave originario delle Americhe
Dal ritrovamento di reperti archeologici sappiamo con certezza che fin dal 5000 aC circa la
popolazione messicana conosceva il peperoncino il quale fu importato in Europa da
Cristoforo Colombo nel 1493
Capsicum annuum
Il peperoncino a dispetto di tante credenze gode di tante proprietagrave benefiche e forse per
associazione con il pepe si tende erroneamente a credere che sia poco salutare
Come pianta egrave facilmente coltivabile e si adatta a diversi climi puograve essere coltivato nei vasi
e su un terrazzo limportante egrave che stia in pieno sole Nei periodi piugrave freddi conviene ad
ogni modo tenerlo al riparo in quanto non sopporta bene un clima troppo rigido Il
peperoncino egrave una pianta annuale e le parti consumate sono i frutti le bacche contenenti
dei semi bianco-giallastri Esistono tantissime qualitagrave di peperoncino e le bacche possono
essere consumate fresche cotte o crude I colori dei peperoncini (frutto) sono molteplici
verdi gialli rossi arancione bruno scuro e marrone scuro La sensazione di piccante data dal
peperoncino egrave dovuta alla capsaicina che in proporzione alla quantitagrave disponibile nel seme
ne determina appunto la piccantezza In realtagrave quando si mangia un peperoncino la
risposta di bruciore data dallorganismo egrave solo una sensazione che il cervello invia come
34
risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
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Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
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Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
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composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
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Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
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mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
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risposta allattivazione di alcuni termorecettori presenti nella bocca con cui proprio la
capsaicina viene a contatto Tra le proprietagrave del peperoncino troviamo
funzione dimagrante egrave accentuanto il consumo di calorie ad opera della capsaicina principio
attivo del peperoncino
proprietagrave antibiotiche antibatteriche e antiossidanti ad opera dei flavonoidi e capsaicinoidi
E anche molto utile nella cura di raffreddore bronchite e sinusite
flusso sanguignoazione vasodilatatrice il caratteristico potere piccante urticante del
peperoncino porta con seacute una specifica azione della capsicina sulla circolazione periferica
del sangue La dilatazione dei vasi sanguigni egrave funzionale alla regolazione ottimale della
pressione e della circolazione del sangue che aumenta dopo lassunzione I capillari
diventano piugrave elastici e il sangue risulta piugrave ossigenato Egrave per questo che il peperoncino utile
per scaldarsi in inverno diventa anche importante nella dieta estiva per difendersi dal caldo
torrido e dallumiditagrave
cuore e colesterolo la regolazione del flusso del sangue aiuta a mantenere pulito il sistema
endovenoso congiuntamente allazione della lecitina e di altri olii essenziali evitando la
comparsa di placche che bloccano il flusso sanguigno I capsaicinoidi svolgono unazione
importante nelle diete ad alto contenuto di sostanze grasse Il peperoncino aiuta a ridurre
eccessivi livelli di colesterolo accelerandone la ripartizione e lespulsione
digestione e metabolismo il peperoncino aumenta la secrezione di succhi gastrici e migliora
la digestione grazie al suo potere antifermentativo e inoltre tiene pulite le mucose Nelle
diete in cui egrave prevista unassunzione regolare linfluenza del capsicum porta a migliorare e
velocizzare i processi metabolici Attenzione perograve in caso di bruciore fastidioso e
persistente dopo ingestione di peperoncino associato ad uninfiammazione della gola
dellesofago o dello stomaco mangiare un pezzo di formaggio o di pane o bere birra risulta
essere di grande aiuto contro i fastidi menzionati
mal di collo e mal di schiena efficace contro artriti e reumatismi il peperoncino egrave un
ingrediente essenziale di molte creme e gel antinfiammatori ad azione topica Aiuta ad
alleviare il dolore migliorando la circolazione sanguigna
azione anti-tumorale la vitamina C egrave un significativo agente anti-cancro previene infezioni e
tumori I peperoncini freschi ne sono ricchi e riescono a fornirci acido ascorbico (vitamina C)
proprio in estate ed autunno quando la nostra dieta mediterranea egrave piugrave povera di agrumi
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mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
36
Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
35
mal di testa e depressione lassunzione della capsicina provoca bruciore e dolore nella bocca
e nelle pareti interne del sistema gastroenterico Il nostro corpo reagisce cominciando a
rilasciare maggiori quantitagrave di adrenalina aumentando al contempo la produzione di
endorfine Il nostro corpo risulta energizzato laumento del flusso del sangue al cervello dagrave
sollievo poi sopraggiungono le endorfine vere e proprie ldquodrogherdquo naturali cioegrave oppioidi
endogeni che vengono prodotti internamente dal nostro organismo ed hanno potere
eccitativo ed analgesico alleviando cefalee ed altri dolori
azione afrodisiaca insieme alla vitamina C nel peperoncino cegrave anche la vitamina E
responsabile della stimolazione e della regolazione di molti processi legati alla feconditagrave
sessuale
Bibliografia
1 Tewksbury JJ Levey DJ Huizinga M Haak DC Traveset A Costs and benefits of capsaicin-mediated control of gut retention in dispersers of wild chilies Ecology 89 107-17 2008
2 Govindarajan VS Sathyanarayana MN Capsicum--production technology chemistry and quality Part V Impact on physiology pharmacology nutrition and metabolism structure pungency pain and desensitization sequences Crit Rev Food Sci Nutr 29 435-74 1991
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Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
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Rape Rosse - Tubero e foglie un beneficio a 360deg
A cura di Dottssa Giusi Balzano ndash Biologa nutrizionista
Barbe rosse barbabietole rosse o ancora carote rosse
sono tutti sinonimi dialettali che fanno riferimento alle
rape rosse
Queste sono tuberi noti in botanica come Beta vulgaris
var rapa forma rubra si tratta di una pianta
appartenente alla famiglia delle Chenopodiaceae ed al genere Beta Menzionata in alcuni
antichissimi scritti greci risalenti al 420 aC periodo in cui il tubero rosso era noto
semplicemente come beta secondo il pensiero di altri autori lorigine delle rape rosse risale
addirittura al 2000 aC considerata la presenza di alcuni reperti archeologici che la
attestano
Malgrado gli appelli di dietologi e specialisti dellalimentazione si tende spesso a
dimenticare limportanza fitoterapica e benefica di alcuni ortaggi come in questo specifico
caso le rape rosse
Le rape rosse contengono pochissime calorie (solamente 19 per 100 grammi di prodotto)
per questo motivo rientrano tra i cibi ipocalorici ottimi alimenti preferibili in diete bilanciate
che presuppongono una marcata restrizione calorica Ersquo ricca di acqua corrispondente a
circa il 91 si contano solo il 4 di carboidrati ed il 26 di fibre contiene diverse vitamine
in particolare del gruppo B e una buona quota di sali minerali soprattutto potassio sodio
calcio ferro e fosforo ed egrave ricca anche di zuccheri Nella radice della rapa rossa si ritrova un
glicoside che attribuisce la tipica colorazione rosso vivo alla rapa si tratta della betaina
sfruttata dallindustria alimentare come colorante naturale (E 162) Altro pigmento
riscontrato nella rapa rossa egrave la betaxantina che le conferisce striature giallastre Ancora
nella radice di rapa rossa si trovano altre sostanze sfruttate nella fitoterapia e nella cosmesi
quali saponine antociani flavonoidi in genere ed allantoine (proprietagrave idratanti e
disarrossanti)
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
37
Proprietagrave terapiche
Una delle proprietagrave curative principali di questo ortaggio riguarda il potere lassativo spesso
utile per combattere la stitichezza e le emorroidi La rapa rossa egrave anche un buon rimedio per
migliorare la funzione epatica e combattere le infezioni delle vie urinarie Le sue foglie sono
unrsquoottima fonte di vitamina A e le radici sono una buona fonte di vitamina C Le foglie
vengono cucinate o servite fresche come verdura mentre le radici o teste possono essere
affettate in insalate o cotte intere e poi tagliate a fettine o a tocchetti
Le rape rosse sono particolarmente ricche di folati fondamentali alleati contro le malattie
cardiache e lrsquoanemia in quanto coinvolti nella produzione di globuli rossi e bianchi nella
sintesi di materiale genetico e nella formazione di anticorpi nel sistema immunitario Esse
sono anche ricchi di fibre solubili e insolubili La fibra insolubile aiuta a mantenere il tratto
intestinale funzionante mentre la fibra solubile controlla il livello di zucchero nel sangue e
abbassa il colesterolo Nelle sue foglie egrave abbondante il beta-carotene il ferro e il calcio
Ricche di vitamine del gruppo B come B1 B2 B3 e B6 per quanto concerne il contenuto di
sali minerali questa egrave un ortaggio ricco di iodio sodio e potassio ma anche in quantitagrave
minori di magnesio Lo iodio egrave un minerale essenziale per il corretto funzionamento della
ghiandola tiroidea che regola il metabolismo mentre il potassio e il sodio sono necessari per
la generazione e la trasmissione degli impulsi nervosi attivitagrave muscolare a parte il bilancio
idrico allrsquointerno e allrsquoesterno della cellula
Il succo crudo di barbabietola (Fig 1) egrave particolarmente idoneo per tutte le persone che
soffrono di anemia in quanto favorisce la formazione di globuli rossi nel sangue inoltre ha
proprietagrave diuretiche e favorisce la digestione
Fig1 succo crudo di barbabietola rossa
38
Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
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Ortaggio anticancro
Nella rivista International Journal of Cancer si discute sul ruolo delle rape rosse come
potenziale alimento anticancro la questione egrave per certi versi discutibile ed oscura e non
esiste alcuna dimostrazione indubbia ed inequivocabile che accerti lipotesi In particolare
nella rivista sopraccitata si discute del possibile ruolo delle rape rosse nella prevenzione del
tumore al colon per altri le rape rosse sarebbero in grado non solo di prevenirne il cancro
ma anche di contrastarlo
Bibliografia
Kazimierczak R Hallmann E Lipowski J Drela N Kowalik A Puumlssa T Matt D Luik A Gozdowski D Rembiałkowska E
Beetroot (Beta vulgaris L) and naturally fermented beetroot juices from organic and conventional production metabolomics antioxidant levels and anticancer activity
J Sci Food Agric 2014 May
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Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
39
Sigrave ai legumi nella prevenzione delle malattie tumorali
A cura di Dottssa Bruzzone Francesca ndash Dietista
Con il termine ldquolegumirdquo si intendono tutti quei semi commestibili derivanti dalle piante
dicotiledoni dellrsquoordine delle Fabales tra cui rientrano i fagioli le lenticchie le fave i piselli
i lupini i ceci le carrube le cicerchie le arachidi e la soia
I legumi sono alimenti ricchi di proteine tanto da essere stati denominati come ldquola carne dei
poverirdquo Essi possiedono un buon contenuto in amminoacidi (ad eccezione di quelli solforati
e del triptofano) carboidrati fibre Calcio Ferro e Potassio a discapito di grassi e
colesterolo
In abbinamento ai cereali i legumi costituiscono un ottimo e saziante piatto unico dove
convergono carboidrati e proteine e dove gli amminoacidi carenti nei cereali (come la lisina)
si integrano con quelli dei legumi e viceversa Queste qualitagrave rendono tali semi
particolarmente adeguati sia nella prevenzione che nel trattamento di numerose malattie
metaboliche come il diabete mellito le dislipidemie la sindrome metabolica il sovrappeso e
lrsquoobesitagrave Di recente inoltre egrave stato attribuito un altro importante ruolo benefico ai legumi
quello di ostacolare la crescita di alcune forme tumorali
Un lavoro effettuato da un gruppo di ricercatori dellUniversity College di Londra del
Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell`Universitagrave di Chieti e del Laboratorio di
Farmacologia Molecolare dell`Istituto Mario Negri di Milano e pubblicato sulla rivista
statunitense ldquoCancer Researchrdquo infatti ha scoperto la presenza di inositolo pentachisfosfato
nella maggior parte dei legumi (in particolare in lenticchie piselli e fagioli) e nelle noci Tale
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
41
Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
40
composto sembrerebbe inibire lrsquoenzima fosfoinositide 3-chinasi coinvolto nella crescita e
nella progressione dei tumori e capace di aumentare la resistenza al trattamento con agenti
chemoterapeutici Il segnale attivato dalla fosfoinositide 3-chinasi infatti rappresenta un
target importante per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche anticancro e questo studio
dimostra come lrsquoinositolo pentafosfato sia capace di antagonizzare in maniera specifica
questo segnale nelle cellule tumorali inducendone lrsquoapoptosi (morte programmata)
Lrsquoinositolo pentafosfato ha una struttura molecolare analoga al prodotto dellrsquoattivitagrave
enzimatica della fosfoinositide 3-chinasi che attiva segnali specifici per la progressione del
cancro Il meccanismo secondo il quale lrsquoinositolo pentafosfato disattiva le proteine
iperattive nei tumori dalla membrana plasmatica permette di inibire sia la crescita delle
cellule tumorali umane in coltura sia lo sviluppo dei tumori nei topi In queste condizioni
lrsquoinositolo pentafosfato ha dimostrato unrsquoattivitagrave farmacologica comparabile e potenziante
quella del farmaco citotossico cisplatino molto usato in chemioterapia antitumorale ma
associato a effetti collaterali come nausea vomito formicolio a mani e piedi caduta dei
capelli e alterazione della funzionalitagrave renale (gli inositoli fosfati invece non sono tossici
neanche a concentrazioni piugrave elevate di quelle usate in questo studio e possono essere
assorbiti per via orale) I principali effetti positivi sono stati riscontrati a livello di ovaie e
polmoni
Lrsquoinositolo pentafosfato inoltre si egrave dimostrato capace di inibire lo sviluppo dei nuovi vasi
sanguigni indispensabili per la nutrizione e lo sviluppo del tumore (angiogenesi) bloccando
quindi un meccanismo fondamentale per la sua crescita
Sitografia
ldquoLe Scienze edizione italiana di Scientifica Americanrdquo ndashLegumi e cereali conto il cancro-
ldquoAssociazione Giacomo-onlusrdquo -Inositolo Pentafosfato da legumi e arachidi una nuova strada
nella cura dei tumori
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Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
42
mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
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Tra le mille virtursquo del miele la cura dellrsquoherpes simplex
A cura di Dottssa Serena Pascucci Biologa Nutrizionista
Le molteplici proprietagrave del miele sono note fin dallrsquoantichitagrave
per le sue capacitagrave antisettiche antibiotiche e cicatrizzanti
e il suo uso nella medicina moderna sta riscontrando
sempre piugrave maggiore interesse
Diversi studi
hanno valutato
lrsquoefficacia del miele contro alcuni virus tra cui di
particolare importanza egrave emersa lrsquoefficacia del
miele per il trattamento dellrsquoHerpes Simplex sia a
livello labiale sia a livello genitale Lo studio del
2004 condotto presso una clinica privata a Dubai
ha selezionato 16 pazienti con ricorrenti manifestazioni del virus otto affetti da Herpes
simplex a livello labiale e otto a livello genitale con un etagrave compresa tra i 35 e i 45 anni sia
maschi che femmine Ersquo stata valutata e considerata lrsquoefficacia del miele nel trattamento
delle lesioni prodotte dal virus in confronto a un comune farmaco antivirale utilizzato
normalmente (Acyclovir) I pazienti prescelti prima della prova non dovevano sottoporsi ad
altre cure antivirali A scelta casuale sono stati selezionati quattro pazienti con herpes
labiale e quattro con herpes genitale che hanno effettuato il primo trattamento con il miele
gli altri otto con il farmaco comune antivirale a base di 5 di acyclovir Alla seconda
comparsa della manifestazione del virus egrave stato effettuato lrsquoopposto Nello studio egrave stato
somministrato un miele multiflora direttamente sulle lesioni prodotte dal virus su una garza
a contatto con la lesione per un quarto drsquoora per 4 volte al giorno fino alla completa
guarigione mentre il farmaco veniva applicato 6 volte al giorno Da questa prova egrave stata
riscontrata una durata delle lesioni dalla prima comparsa alla completa scomparsa di circa
12 giorni in media per entrambi i trattamenti ma nel caso dei pazienti con herpes labiale
trattati con il miele la guarigione egrave avvenuta in circa 3 giorni rispetto ai 5 giorni con il
trattamento con acyclovir cioegrave con una velocitagrave del 35 superiore Inoltre il miele ha
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mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80
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mostrato un azione migliore rispetto al farmaco in particolare la durata del dolore risultava
minore del 39 con fastidi moderati per non piugrave di 24 ore mentre con acyclovir il dolore
anche se moderato poteva prolungarsi fino a 72 ore Ersquo stato anche riscontrato un
insorgenza minore delle croste del 28 in chi utilizzava il miele in particolare in 5 pazienti le
lesioni non si sono evolute in croste cosa che non egrave mai avvenuta nei soggetti trattati con il
farmaco Ancora in due casi con il trattamento con il miele lrsquoherpes ha abortito cioegrave dopo i
primi sintomi non ha sviluppato lesioni e procurato fastidi al contrario dei pazienti trattati
con il farmaco Anche nei pazienti con herpes a livello genitale il miele si egrave mostrato piugrave
efficace del farmaco convenzionale con un tempo di guarigione minore del 53 una durata
del dolore inferiore del 50 anche qui con fastidi moderati e con una durata non superiore
alle 24 ore rispetto a bruciori da moderati a medi prolungati(anche per 3 giorni) nei pazienti
con trattamento con farmaco Inoltre egrave stato riscontrato anche a livello genitale un
insorgenza minore di croste del 49 in particolare in 5 pazienti trattati con il miele le lesioni
a livello genitale non si sono sviluppate in croste a differenza dei pazienti trattati con il
farmaco in cui le croste sono sempre apparse Infine egrave stato riscontrato anche a livello
genitale un aborto del virus in chi utilizzava il miele senza avere avuto nessun riscontro
invece nei pazienti trattati con farmaco
Lrsquoanalisi statistica ha mostrato un efficacia superiore del miele rispetto allrsquoutilizzo di
acyclovir per la cura e la risoluzione delle lesioni virali da herpes simplex labiale e genitale
(Ai-waili 2004) Tuttavia quale sia o quali siano i meccanismi drsquoazione che permettono al
miele di inibire la replicazione del virus sono poco conosciuti Un fattore che puograve
determinare lrsquoazione antivirale del miele puograve essere ricercato nel contenuto di flavonoidi(
azione antivirale) rame zinco vit E C normalmente presenti nel miele e di provata azione
antivirale(AI-Waili 2004) e infine lrsquoossido di azoto con un azione antivirale in vitro la cui
attivitagrave egrave stata rilevata anche sul virus dellrsquoHIV (Torre et al 2002 Schramm DD et al 2003)
Lrsquoherpes simplex egrave un infezione virale importante qualsiasi terapia si volesse seguire egrave
opportuno seguire sempre una supervisione e il consiglio del medico
Bibliografia
Al-Waili NS topical honey application vs acyclovir for the treatment of recurrent herpes
simplex lesions Med Sci Monit 2004 10(8) MT94-MT98
- Schramm DD Karim M Schrader HR Holt RR Cardetti M Keen CL Honey with high levels of antioxidants can provide protection to healthy human subjects J Agric Food Chem 200351(6)1732ndash5 doi 101021jf025928k - Torre D Pugliese A Speranza F Role of nitric oxide in HIV-1 infection friend or foe Lancet Infect Dis 2002 May2(5)273-80