Proteo Flcgil Forlì 18 Dicembre 2009

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M A R I N A B O S C A I N O ,

F O R L Ì ,

1 8 D I C E M B R E 2 0 0 9

Q U E S T E S L I D E S S A R A N N O P U B B L I C A T E S U

H T T P : / S T A M P A N O N R A S S E G N A T A / / B L O G S P O T .

C O M

Scuola Secondaria: quale futuro?Nuovi orientamenti sul comportamento

pedagogico-didattico della scuola superiore

Premessa

Riflessione in progress

• Perché un dossier• Alcune suggestioni ancora prive di sistematicità (vs il

pensiero interventista e l’assenza della cultura del dubbio)

Tentativo di inaugurare un ragionamento

• Lontano dalle “parole d’ordine” immarcescibili• Lontano da linee di pensiero istituzionalizzate

Apertura della riflessione

• Al pensiero divergente• Ad ambiti colti da punti di vista e con approcci eterodossi

Sistema complesso

Individuo

Famiglia

ScuolaSociale

Combinazione di infinite variabiliinfinità di possibili esperienze.

Indice di correlazione significativo tra le variabili, che può risultare dirimente rispetto alla individuazione della direzione da prendere

La scuola che sistema è?Aldo Musciacco, dossier Cidi Per una relazione educativa contro la

dispersione, 2007

Azioni per favorire

l’adattabilità e la flessibilità

al contesto

- Azione formativa

- Azione valutativa

Sistema educativoincapace di riadattarsi

Funziona indipendentemente dalla valutazione delle situazioni

Sistema semplice

++

--

Contraddizioni e rigidità - Musciacco

Rappresentazione semplificata della

realtà

Complessità dell’esistente

Omeostasi del sistema: inefficacia,insucces-so,disper-sione

Prospettiva

Programma pedagogico alternativo

Centralità del soggetto rispetto alle conoscenze mediazione

strumento primario per

complessificareil sistema

Centralità del soggetto rispetto alle conoscenze elemento

imprescindibile ina) Analisi del preesistente e delle sue criticità;b) Valutazione delle procedure didattiche;c) Organizzazione dei contenuti e delle modalità di trasmissione;d) Sostenibilità degli assetti ordinamentali;e) Valutazione di talune, macroscopiche disfunzioni del sistema

(dispersione, dissipazione, ecc.) ;f) Ribaltamento centralità degli elementi della relazione e della

cura;g) Uso e abuso paradigmatici delle tecnologie nella scuola.

Centralità dell’oggetto sul soggetto: una conseguenza evidente

SapereSaper fare

Conoscenze teoriche

Sapere strumentale, tecnicalità

Una falsa antinomia

Divaricazione fatale tra istruzione liceale e tecnico-

professionale

Vsaccogli

mento della

dimensione

culturale

Univocità del

concetto di cultura

sapere

Saper fare

Impermeabilità alla

“contaminazione”

Sedimentazione

dell’omeostasi

Semplificazione

Proposta

Saper fare Saperi strumentali

Saperi strumentali

Conoscenze

Imprescindibili e collocabili sullo stesso piano culturale

Saperi strumentali rendono le conoscenze dinamiche, estendibili, manipolabili, vive, spendibili, emancipate dalla loro unicità e definitezza. Conoscenze funzione flessibile di viatico dell’interpretazione.

Una convergenza necessaria

Centralità culturale dei saperi strumentali

s.Sum • Veri e propri saperi imprescindibili

• Attivano, orientano, rendono spendibile la conoscenza

• Categorie di collocazione dei contenuti (intenzionalità ) contenitori di contenuti

• I contenuti assumono senso se codificati e metabolizzati attraverso i saperi strumentali

Insegnare: la revisione dei paradigmi

Potenziare attitudine

alla ricerca e senso critico

Che cosa?

Come?Perché?

La ricostruzione dei curricula

• Le grammatiche (logico, informatico, musicale, cinematogr

afico)• La logistica

(aritmetica, geometria, ecc.)• I saperi del tempo e dello

spazio (orientamenti

storici, geografici, ecc.)

Saperi strumentali

(scuola primaria e

medie)

• Scienze dei linguaggi( letterature, arti, ecc. )

• Scienze del pensiero ( matematica, filosofia ecc. )

• Scienze della vita (fisica, biologia)• Nuovi saperi e rapporti tra

culture e discipline

Conoscenze

(scuole superiori)

3 concetti organizzatori V

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Necessità di un serio intervento sull’architettura e gli ordinamenti

Segmenti a confronto

Primaria: adeguata funzione di mediazione

Medie: indebolimento del setting relazionale

Superiori: oggetto disciplinare asse centraleCrisi di

disorientamento nel passaggio tra un ordine e l’altro

Progressiva instabilità del setting

Processo significativo di apprendimento

Apprendimento

Media

zione

Relazione

Educativa

Saperi strumentali (prerequisiti)

Modelli di rappresentazi

oni simboliche del

mondo

Paradigmi procedurali di comprensione

Conoscenze (vs ciclicità)

Rafforzate dai saperi strumentali

Rafforzanti i saperi strumentali

E invece… un brusco ritorno alla realtà

Coincidenza tra progetti culturale e

sociale scuola come immobilizzazione

delle differenze

Assenza di valenze didattico

pedagogiche

Il luogo dell’educazione alla cittadinanza come concretizzazione di

procedure illegittime

Presupposti normativi dei regolamenti

“ R I F O R M A R E ” L A S C U O L A P A R T E N D O D A L L A D E T E R M I N A Z I O N E D I T A G L I

art. 64 della legge 133 del 6 agosto (Contenimento della spesa per il pubblico impiego, Disposizioni in materia di organizzazione scolastica)

comma 3 “per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo” il ministro dell’Istruzione e quello dell’Economia predispongono un piano programmatico di interventi”

comma 4 per l’attuazione di quel piano devono essere adottati entro 12 mesi “uno o più regolamenti”.

L’iter dei regolamenti

Parere del Consiglio di Stato entro 90 giorni dall’emanazione

Parere delle conferenza unificata Stato-Regioni

Parere delle commissioni parlamentari

Parere CNPI

Seconda lettura Consiglio dei Ministri, registrazione della Corte dei Conti

Pubblicazione GU ???

Incertezza dei diritti

D I R I T T O A L L A V O R O E D I R I T T O A L L O S T U D I O E A L L ’ A P P R E N D I M E N T O

Conseguenze immediate

Piano di confluenzalogiche automatiche di conversione e non

programmazione territoriale

Scuole programmeranno e

organizzeranno proposta educativa

dopo chiusura iscrizioni

I e II classi (testo)

Iscrizioni e valutazione in

tempi incongrui del soprannumero

Flessibilità III anno istruzione

tecnicasubindirizzi

definiti in corso d’opera a livello

nazionale

“Unità operative” su base regionale

con circolare 26/11/09

Tempo scuola

O V V E R O M E N O Q U A N T I T À E M E N O Q U A L I T À

Tu chiamala, se vuoi, razionalizzazione

Sono partiti dai quadri orari tradizionali 27

ore al biennio

Sperimentazioni attuali:

- Liceo classico 80% (CM 198/92)

- Liceo scientifico 55% PNI, 23% bilinguismo

Annullate tutte le sperimentazioni

In realtà: taglio 10% sul monte ore

istruzione superiore

(tecnici e professionali

da 36 a 32)

Colpita – come nel team delle elementari –

la dimensione della collegialità

Esercizi di stile

T R A I L D I R E E I L F A R E … O V V E R O L ’ E S I B I Z I O N E D I F O R M U L E B U O N E P E R O G N I S T A G I O N E P R I V E D I Q U A L S I A S I P R E V I S I O N E

D I R E A L I Z Z A B I L I T À

IncoerenzeAlla quota di flessibilità del 20% per i

licei sarebbe destinato un contingente di organico per

“potenziare gli insegnamenti obbligatori, fermi restando gli

obiettivi finanziari art.64 della legge 133/08”

"didattica laboratoriale" persino declinata nelle sue finalità

("ricostruzione, integrazione e conservazione delle conoscenze;

Osservazione e scoperta di aspetti culturali; Strutture sintattiche e

logiche delle materie di insegnamento ") nessuna risorsa

Ore di laboratorio: tagliate del 25% nei tecnici e prof. vs commissione De Toni che ne aveva fatto elemento

"strategico".

I profili del liceo hanno l’obiettivo di “fornire ai giovani gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà”;quelli dell'istruzione non

liceale sono descritti e organizzati riferendosi a “risultati di

apprendimento declinati in competenze spendibili”.

Insegnamento di una materia

in lingua straniera

Cittadinanza e Costituzione

Liceo musicale

Biennio unitario

C O M M E M O R A Z I O N E ( S P E R I A M O ) P R O V V I S O R I A

Curiose antinomie

Annullata dalla declinazione dei curricula

qualsiasi ragionevole configurazione di biennio

unitario

Persino le passerelle!

Si continua ad alludere alla "valorizzazione degli intrecci

tra gli assi culturali nel biennio”:

- No risorse aggiuntive

- No progetto culturale

Obbligo

O V V E R O C O M E S V U O T A R E D I S I G N I F I C A T O U N P O T E N T E S T R U M E N T O D I D E M O C R A Z I A

E D E M A N C I P A Z I O N E

Obbligo scolastico: una promessa vana

È compito della Repubblica

rimuovere gli ostacoli di ordine economico

e sociale, che, limitando di fatto la libertà e

l'eguaglianza dei cittadini, impediscon

o il pieno sviluppo della persona umana

(comma 2 art. 3)

Cancellazione

dell’obbligo a 15 anni

istituito da Berlinguer

Diritto-dovere(Moratti)

Finanziaria 2007: criterio

della transitorietà

(Fioroni)

Emendamento

al decreto 112

(luglio 2008-Gelmini)

SCO

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A proposito di Europa…

L’Italia è l’unico paese in cui l’obbligo scolastico è a 14 anni:

Portogallo, Irlanda, Grecia, Lussemburgo e Austria 15 anni

altri Paesi, Est europeo compreso 16 anni

Germania Danimarca Olanda e Belgio 18 anni

Scuola media

Unitarietà del sistema di istruzione

U N A D E R O G A A I P R I N C I P I C O S T I T U Z I O N A L I

Sistema professionale a geografia variabile

Scelta di procedere al riordino dell’istruzione tecnica prima di quella professionale

volontà di spostare ulteriormente in posizione residuale il professionale

Rinuncia alla valorizzazione dell'interazione tra i due settori

Articolazione variabile dei percorsi

2+2+1 2+1+1+1 in regime di sussidiarietà per

il rilascio di qualifiche professionali

Mancanza di “Specifiche intese tra Miur, Economia e Regioni per la sperimentazione di nuovi modelli organizzativi e la gestione degli istituti professionali, anche in relazione

all'erogazione dell'offerta formativa”

Come partire dall’1.9.10? Le Regioni sono tutte uguali?

Di cui non esiste

repertorio nazionale

Privatizzazione vs autonomia

I N C U R S I O N I I N T O L L E R A B I L I

Meno autonomia e più privatizzazione nella scuola del 2010

Scuole divise in dipartimenti

Dipartimenti connotati da comitato

(tecnico) scientifico (docenti+ aziende e

professioni)

Comitato organizza aree di indirizzo e

utilizzo della flessibilità oraria

Possibilità di ricorso a esperti esterni delle aziende per materie tecniche e tecnico

pratiche

La ratio del ddl Aprea i cui contenuti sono stati smembrati in vari provvedimenti

Dpr 275/99? Rischi di sovrapposizione con collegio e dipartimenti

Taumaturgia delle parole

I L V A L O R E T A U M A T U R G I C O D E L L E P A R O L E –C A P A C I T À D I I N T E R C E T T A R E I L B I S O G N O D I

“ O R D I N E ” E D I C E R T E Z Z E D I S E G M E N T I D E L L A S O C I E T À

Etichette linguistiche arbitrarie

• Uso strumentale di cifre nazionali e internazionali

• Il numero di indirizzi

• I tempi dell’istruzione professionale

Semplificare e Razionalizzare

• Circolari iscrizioni• Necessità di licenziare un

contenitore vuoto che verrà riempito di decreti post-iscrizioni

• Discrasia tra affermazioni nei regolamenti ed effettivi piani di fattibilità (risorse economiche)

Legiferare• Sottrazione della materia al

dibattito parlamentare• 18/12/2008• Pareri • Assenza di consultazione• Il 24/11/09 il Miur ha invitato

gli USR ad “aprire un dialogo con le scuole” per raccogliere proposte “entro la seconda settimana di dicembre”

Ascoltare

Vs

complessificazione

Qualche domanda, infine

S E Q U A N T O È S T A T O D E T T O S I N O R A N O N F O S S E B A S T A T O …

Altri nodi irrisolti nella sfida contro il tempo

Revisioni classi di concorso? organici, mobi

lità

Diritto allo studio e

all’apprendimento e diritto al

lavoro?

La declinazione delle

competenze in uscita degli

studenti?

Come si metterà mano ai

contenuti disciplinari?

Quale scuola dal 2010: “Pedodemagogia”

Indifferenza alla scuola

della Costituzione

Neoliberismo modello

aziendalista

Taumaturgia delle parole

La loro “deregulation”